al senato il premier invoca la legge elettorale. e
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al senato il premier invoca la legge elettorale. e
d’Italia AL SENATO IL PREMIER INVOCA LA LEGGE ELETTORALE. E LASCIA INTENDERE DI ESSERE PRONTO AL VOTO ANTICIPATO… ANNO LXII N.214 Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Lando Chiarini È un’aula piena quella che a Palazzo Madama ha accolto Matteo Renzi, reduce da Montecitorio dove ha sciorinato il suo discorso programmatico sui “Mille giorni”. Tre anni decisivi, entro i quali il premier si è impegnato ad attivare un impetuoso processo riformatore che dovrà cambiare faccia alla nazione. Per ora – e di giorni ne sono passati un paio di centinaia dal suo insediamento a Palazzo Chigi – di fatti se ne sono visti pochi mentre di chiacchiere se ne sono sentite tante. Forse è anche per questo che se l’aula era pressoché gremita (ad esclusione del settore forzista, alquanto sguarnita), la delegazione di governo si presentava a ranghi ridottissimi con i ministri del Ncd (Alfano compreso) tutti assenti. Renzi ha cercato di evitare di ripetere l’intervento tenuto alla WWW.SECOLODITALIA.IT Camera puntando molto sul tema delle riforme, a partire da quella elettorale, dalla cui approvazione – ha in sostanza spiegato – deriva lo sblocco di quelle di natura costituzionale. Da qui l’appello a fare presto e non per tornare alle urne (“anche se mi converrebbe”) ma per segnare il “riscatto delle istituzioni e il riscatto di una di- gnità della politica che in alcuni momenti è venuta meno”. La materia è delicata ed è di quelle che possono accorciare la vita di un governo, se non addirittura a stroncarla. Il premier lo sa e sceglie di giocare di rimesso aprendo a valutazioni, approfondimenti e modifiche fino a garantire che alla fine nessuno potrà «Baglioni era accusato di essere di destra». Per la Rai non essere “compagno” resta ancora una colpa… Guido Liberati C’era una volta la Rai servizio pubblico che garantiva la par condicio. Ricordate la favoletta? La raccontano ancora, ma è come credere agli stivali delle sette leghe del celebre gatto o all’esistenza della lampada di Aladino. La verità? Basta accendere la tv appena svegli: la Rai che fa servizio pubblico, da quasi vent’anni, alle prime luci dell’alba, propone agli italiani Unomattina, il contenitore che ha acquisito sempre più la connotazione di trasmissione di approfondimento giornalistico.Anche quest’anno tra i conduttori c’è Franco Di Mare, già inviato del Tg1. Sorriso bonario, serafico aplomb e amabile inflessione partenopea: sotto la barba, però, ogni tanto spunta il riflesso pavloviano dell’antico militante comunista. A 60 anni, nonostante la caduta del Muro di Berlino e il crollo dell’Unione sovietica, il cuore resta quello di chi custodisce nel cassetto la vecchia tessera del Pci, presa alla tenera età di 14 anni, nella sezione con Antonio Bassolino, così come raccontò qualche anno fa in un’intervista. Di Mare ha infatti perso il pelo ma non il vizio. Così, durante la trasmissione odierna, nel corso della rubrica curata da Umberto Broccoli sul “Come eravamo”, si è lasciato sfuggire una frase che la dice lunga sul suo orientamento politico. Si rievoca il 16 settembre del 1972. «Il presidente del Consiglio Andreotti ri- mercoledì 17/9/2014 dire che quella approvata è “la nostra la legge elettorale”. L’orizzonte temporale della legislatura coincide con la sua scadenza naturale: “Noi chiediamo – ha rassicurato – di abituarci al concetto che si vada a votare a febbraio 2018″. L’impressione che se ne ricava è che Renzi voglia spacciare la nuova legge elettorale come una polizza sulla durata della legislatura nella speranza di vederne presto il varo. È chiaro, tuttavia, che una volta approvato l’Italicum, la tentazione di tornare “al corpo a corpo elettorale (copyright Renzi)” sarebbe fortissima soprattutto se le Camere dovessero recalcitrare sul resto delle riforme. Nulla di più normale, quindi, se a quel punto la polizza finisse per trasformarsi fatalmente in una pistola carica puntata alle tempie di un Parlamento privo di alternative. duce l’Iva al 6%, altri tempi…», dice Broccoli citando una pagina del quotidiano La Stampa. Poi lo storico e divulgatore cita la canzone tra le più ascoltate in quel periodo, Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni dove il cantautore romano celebrava «quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che….». A questo punto Broccoli tira in ballo il conduttore: «Franco Di Mare ricorderà che quella canzone venne prese di mira perché poco impegnata….» Pronta la risposta di Di Mare: «Perché erano anni particolari. Baglioni venne accusato di essere un uomo di destra…». Proprio così: “Accusato”. Perché per il giornalista napoletano, una lunga trafila nella redazione de l’Unità, l’onta maggiore resta ancora oggi quella di essere “di destra”. Come liquidare in una frase un servizio pubblico che dovrebbe rispettare tutti gli orientamenti politici. Se il buongiorno si vede dal mattino, in questo caso da Unomattina, a viale Mazzini c’è poco da stare allegri. Nozze gay, Roma copierà la “pagliacciata” di Bologna. La Curia: «Da Merola un colpo di mano» 2 Valter Delle Donne La posizione del Comune di Bologna sul riconoscimento dei matrimoni gay all’estero assomiglia a un “colpo di mano”. Così la Curia di Bologna, attraverso le parole del vicario generale Giovanni Silvagni, interviene sulla querelle scoppiata per la trascrizione nel registro comunale delle nozze fra persone dello stesso sesso contratte all’estero. «La lettera del prefetto non ha bisogno di commenti – ha commentato il vicario generale dell’Arcidiocesi – l’istituto del matrimonio civile, condiviso da tutta la collettività e nel quale si riconoscono tante religioni e culture diverse, ha un suo profilo specifico che riteniamo non debba essere alterato con operazioni che assomigliano più a colpi di mano o forzature, che ad effettive maturazioni di una coscienza e una responsabilità. Sono temi molto delicati che dispiace vengano affrontati a colpi di slogan e con un approccio un po’ ideologico». Per Silvagni, «non è un problema solo cattolico, visto che si parla del matrimonio civile, e se entriamo in Secolo d’Italia questi argomenti è perché ci interessa il bene di tutti». Dal fronte politico, Arcigay e sinistra vendoliana plaudono all’iniziativa di Merola. Da Roma Ignazio Marino sposa la linea del compagno di partito nonché collega sindaco annunciando analoga iniziativa. «Ho chiesto ai partiti politici e al presidente dell’Assemblea capitolina che si avvii il processo per il riconoscimento dei matrimoni contratti all’estero, sia di eterosessuali, sia di omosessuali, di coppie che si trasferiscono a vivere qui perché penso sia una normale procedura di civiltà». Tema sul quale il centrodestra annuncia battaglia. «La trascrizione delle nozze gay contratte all’estero è una pagliacciata perché non è consentita dal nostro ordinamento giuridico». A dirlo è l’ex presidente della Commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli. «Se il circolo Arcigay “Il Cassero” si schiera con Merola – attacca l’esponente Ncd – io mi schiero, senza se e senza ma, col Prefetto, garante di legalità che a questo punto non potrà che revocare tale illegittima decisione». Anche Michele Facci, presidente del gruppo Forza Italia al Comune di Bologna, contesta la scelta del sindaco invitatondo tutti i bolognesi «a unirsi alla nostra protesta, sabato in piazza Santo Stefano, dalle 17 alle 19, per dire no al registro delle coppie di fatto». Micalessin. Ancora venerdì, ma alle 17, sarà presentato Oltre la Crimea: Russia contro Europa? di Aldo Ferrari. Interverranno i giornalisti Gennaro Sangiuliano e Toni Capuozzo, l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata e il presidente della Fondazione Farefuturo Adolfo Urso, moderati da Andrea Delmastro. Sabato, infine, alle 16, si parlerà di Giorgio Almirante ed Enrico Berlinguer: quando Nietzsche e Marx si davano la mano, con i giornalisti Massimo Magliaro e Antonio Padellaro e con le testimonianze di Bianca Berlinguer e Giuliana de’ Medici. Introdurrà Francesco Biava e modererà Fulvio Bertoglio, mentre un saluto sarà portato dal presidente della Fondazione An Franco Mugnai. Per tutta la durata della kermesse, inoltre, saranno allestite tre mostre, anch’esse orientate a offrire spunti di riflessione con uno sguardo originale sull’attualità. Riprende il titolo della quattro giorni la rassegna “L’isola che c’è. Trova il tesoro della tua identità”, che più che una mostra in senso tradizionale è un «test interattivo», spiegano gli organizzatori, per scoprire tra il serio e il faceto la propria vera identità politica. È dedicata, invece, agli «irregolari» la mostra “Pirati senza tempo”, in cui vengono celebrati 20 personaggi storici e immaginari che «hanno sfidato i dogmi del loro tempo per mettersi in viaggio alla ricerca di qualcosa per cui valesse la pena vivere e forse morire». Una galleria che riserverà non poche sorprese e che mette insieme, tanto per fare due esempi, San Francesco e Capitan Harlock. Infine, la più ironica e pungente delle proposte: “A genius. Tu vuo’ fa l’ammericano”, che prende spunto da un intervento in inglese di Matteo Renzi, diventato anche un esilarante tormentone sul web, e utilizza la satira per sottolineare le debolezze politiche – e forse anche i tic caratteriali – del presidente del Consiglio. Non solo politica. Ad Atreju mostre e libri per riflettere su Europa, conflitti globali e identità perdute Valeria Gelsi Non solo politica ad Atreju 2014. Come ogni anno la festa dei giovani di destra, che quest’anno si svolge all’Isola Tiberina, da mercoledì 17 a domenica 21, propone anche momenti culturali, dalle presentazioni di libri alle mostre, per offrire nuovi spunti al dibattito. Il “Caffè letterario” aprirà i battenti giovedì 18, alle 16, con la presentazione del libro Radio Alternative. La destra che comunicava via etere, di Alessandro Alberti. Con l’autore, ne parleranno Alessandro Amorese di Eclettica edizioni e gli animatori di alcune radio alternative. A seguire, sarà la volta de La scintilla. Da Tripoli a Sarajevo: come l’Italia provocò la Prima guerra mondiale di Franco Cardini e Sergio Valzania. Con Cardini interverranno il giornalista Renato Besana e il presidente del Comi- tato storico-scientifico per gli anniversari di interesse nazionale Franco Marini. Modererà il responsabile comunicazione di Fratelli d’Italia-An Federico Mollicone. Venerdì, alle 16, il “Caffè” ospiterà Marco Valle con il suo Confini e conflitti, di cui l’autore discuterà con il direttore di “Storia in rete” Fabio Andriola e il giornalista Gian MERCOLEDì 17 SETTEMBRE 2014 Gli industriali ammoniscono il governo: «Per rimettere in sesto il Paese serve una manovra da 18 miliardi» Secolo MERCOLEDì 17 SETTEMBRE 2014 3 d’Italia Redazione «Per finanziare una serie di impegni già previsti la Legge di Stabilità 2015 come ipotesi minima dovrà prevedere risorse per 18,6 miliardi il prossimo anno, 25,7 nel 2016, 30,3 nel 2017». La stima, pesantissima, è firmata da Confindustria, nel giorno in cui Renzi alle Camere si impegna a durare per altri mille giorni, nonostante la situazione drammatica. Gli industriali, nella relazione annuale, ammettono di temere anche la politica dei tagli indiscriminati. Sono da "scongiurare", spiega il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci, "i tagli lineari di spesa che hanno caratterizzato gli ultimi anni", così come "un aumento di tassazione che sarebbe sicuramente negativo in termini di crescita e di recupero di competitività del Paese". La Legge di Stabilità 2015 dovrà quindi puntare "su tagli selettivi che colpiscano la spesa improduttiva e non frenino quella produttiva", avverte via dell'Astronomia, e non pregiudichino una politica di investimenti che va invece rilanciata. «Gli investimenti sono oggi un terzo più bassi rispetto al 2007», ricorda il direttore del centro studi di Confindustria, Luca Paolazzi, con effetti pesanti sulla crisi, «come in particolare nel settore delle costruzioni». Confindustria, indica ancora Marcella Panucci, "sta lavorando" a proposte che gli industriali presenteranno al Governo per aprire un confronto in vista della Legge di Stabilità; due i perni della linea d'azione suggerita dagli industriali: il "cuore" delle misure per invertire la rotta della crisi dovrà essere un forte rilancio degli investimenti pubblici e privati, poi la priorità resta un taglio del cuneo fiscale. È necessario anche, dice Marcella Panucci, rendere strutturale la detassazione del salario di produttività. Per Confindustria "anche l'articolo 18 deve essere oggetto di una revisione" ma nel contesto di "una riforma complessiva del mercato del lavoro" in termini di flexsecurity, flessibilità e tutele. Secondo la Panucci, “serve una revisione profonda per rendere più dinamico il mercato del lavoro, con maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti di lavoro" che tocchi l'articolo 18 "non come punto di partenza della discussione ma come punto di arrivo", anche "eliminando il reintegro". Redazione L'Italia ce la farà. Sulla tempistica però c'è maggiore incertezza. L'amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, interviene poco dopo la gelata dell'Ocse sull'Italia, che ha tagliato la stima sul pil del Belpaese a -0,4% nel 2014. «Ce la faremo, quando non lo so», afferma a poco più di una settimana dalla visita del premier Matteo Renzi a Detroit. «Si è offerto al Festival di Trento di venire a Detroit e sono più che disposto a fargli vedere la realtà di Fiat Chrysler, descrivere il processo di risanamento dell'azienda. Sono disposto anche a presentargli i sindacati americani», mette in evidenza Marchionne a margine della consegna di un premio, consegnatogli dall'Institute of International Education. Di strada negli ultimi cinque anni Fiat e Chrysler ne hanno fatta, e ora si apprestano a sbarcare a Wall Street, il 13 ottobre. «Ci sono molte sfide nel forgiare un'organizzazione internazionale, nessuna maggiore dell'integrazione culturale basata sul mutuo rispetto», aggiunge. «La mentalità aperta che arriva da persone sparse per il mondo che lavorano fianco a fianco in uno spirito di cooperazione è uno dei valori più importanti e più forti di Fiat Chrysler». Poi torna sulla situazione italiana. «Non vedo le cose migliorare a breve termine. L'unica cosa che può creare crescita sono gli investimenti. Non riusciamo ad attirare abbastanza capitali esteri», aggiunge. Marchionne attende Renzi negli Usa ma è pessimista sui conti italiani Ocse e G20, accordo per lottare contro l'evasione delle multinazionali Redazione Stop alle multinazionali che aggirano il fisco: i Paesi di Ocse e G20 hanno raggiunto un'intesa sui primi sei punti sulla lotta all'ottimizzazione fiscale delle multinazionali. Tra questi ci sono misure sugli asset intangibili e un capitolo sull'economia digitale. L'intesa, raggiunta nonostante molti esperti e responsabili politici fossero pessimisti, copre 6 dei 7 punti su cui la road map fissata l'anno scorso prevedeva una chiusura entro settembre 2014. Resta fuori solo il tema delle "pratiche fiscali dannose", su cui restano disaccordi su alcuni passaggi tecnici importanti. Sono invece stati concordati un primo rapporto di base sulle "sfide fiscale dell'economia digitale", che non comprende misure precisa ma traccia un quadro di partenza per l'azione futura, e uno sullo sviluppo di "uno strumento multilaterale per modificare i trattati bilaterali". Testimone di giustizia demolisce la casa del boss, nessuno lo voleva fare 4 Secolo d’Italia MERCOLEDì 17 SETTEMBRE 2014 Strage di Erba, morto il supertestimone Mario Frigerio Redazione Nessuno la voleva demolire, nonostante gli atti fossero stati istruiti già dai primi anni del 2000. Tutti avevano paura di intervenire. Tanto che ha continuato ad essere abitata sino al giugno del 2011, quando è stata sgomberata dalle forze dell'ordine. Ma adesso la casa abusiva dei boss della famiglia Pesce di Rosarno, realizzata in un'area archeologica, sarà demolita grazie all'imprenditore edile Gaetano Saffioti che da 17 anni vive sotto scorta per avere denunciato boss e gregari della 'ndrangheta della Piana di Gioia Tauro. Dopo un primo sopralluogo effettuato ieri, i mezzi del testimone di giustizia sono entrati in azione oggi per avviare la demolizione che durerà alcuni giorni. L'immobile era di proprietà di Giuseppina Bonarrigo, di 78 anni, madre di Antonino, Vincenzo, Rocco, Savino e Giuseppe Pesce, quest'ultimo detenuto. Della casa e degli incontri tra boss che si svolgevano ha parlato anche Giuseppina Pesce, la figlia del boss Salvatore divenuta collaboratrice di giustizia. Duecentocinquanta metri su un solo piano, realizzata a metà degli anni '80 in piena zona archeolo- gica, la casa era stata acquisita al patrimonio del Comune di Rosarno nel 2003 dal sindaco dell'epoca Giuseppe Lavorato. Per tutta risposta, alcune settimane dopo, la facciata del Comune fu raggiunta da decine di colpi di kalashnikov. Nonostante questo il sindaco andò avanti e istruì gli atti per la demolizione. Tutti i bandi pubblici successivi, però, andarono deserti. Compreso l'ultimo, fatto un anno fa dall'attuale sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi. Il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino, in sinergia con il Comando provinciale dei carabinieri, interessato dalla Tri- podi, ha accelerato l'iter ed ha contattato l'impresa di Saffioti, il quale ha detto subito sì e da oggi è al lavoro con i suoi mezzi. Il motivo lo spiega lo stesso Saffiotti: «Sono rimasto in Calabria per dare una mano allo Stato ed è quello che ho fatto oggi - racconta l'imprenditore edile - Così possiamo anche dimostrare che i testimoni di giustizia sono una risorsa e non un peso. Ormai in Calabria sono emarginato, ma sono un testardo calabrese e vado avanti. Non è importante la mole di lavoro ma cosa si riesce a fare, sperando sempre di lanciare un messaggio in positivo». Redazione E' durato quasi nove ore il blocco della linea del Brennero al valico italo-austriaco, riaperto solo stanotte alle 2 e 50, per un allarme chimico che ha praticamente messo in ginocchio il traffico internazionale sulla linea. Alle 18.49 di ieri gli addetti avevano registrato una fuoriuscita da un vagone cisterna in arrivo dall'Austria di proprietà della società tedesca Vtg. Sul posto sono così intervenuti i Vigili del Fuoco che hanno chiuso la linea ferroviaria come anche la vicina strada statale. Il treno merci proveniva dall'Austria e il vagone cisterna trasportava acido acrilico stabilizzato. Quello che in un primo momento sembrava un intervento di routine si è dimostrato poi molto più serio del previsto e solo alle 3 di notte il vagone cisterna è stato spostato su un binario morto consentendo la riapertura della linea. Le operazioni di bonifica hanno impegnato i vigili del fuoco per tutta la sera e parte della notte, fino alle 2.35, quando è stato dato a Rete Ferroviaria Italiana il nulla osta per la ripresa della circolazione. La sospensione del traffico ha prodotto ritardi fino a tre ore a due convogli internazionali. Dodici treni regionali sono stati limitati nel loro percorso e due sostituiti con bus. Bus che tra Fortezza e Vipiteno hanno garantito la mobilità dei viaggiatori fino a tarda sera. Tutto è iniziato quando ieri sera, durante la verifica tecnica di confine prevista per i treni merci in ingresso in Italia, il personale di Tx Logistik e di Serfer (società controllate da Trenitalia) e quello di Rfi hanno riscontrato una sospetta perdita del materiale chimico contenuto. Immediatamente è stato attivato il protocollo operativo che prevede il controllo approfondito da parte delle squadre specializzate dei vigili del fuoco e l'applicazione di particolari procedure tra cui l'evacuazione della stazione di Brennero e la disalimentazione, in tutta l'area, della linea elettrica di alimentazione dei treni. I treni viaggiatori della linea Verona Brennero sono stati fatti sostare nelle stazioni di Fortezza e Vipiteno. Un treno regionale è stato rimandato indietro a Colle Isarco. Per garantire la mobilità sono stati attivati servizi sostitutivi con autobus. Riaperto il traffico al Brennero dopo la fuga di acido acrilico stabilizzato da un vagone merci austriaco Redazione E' morto a 73 anni Mario Frigerio, il supertestimone del processo per la strage di Erba in cui, l'11 dicembre del 2006 morirono quattro persone tra cui un bambino di due anni. Frigerio era malato da tempo. L'uomo, che nella strage perse la moglie, Lucia Cherubini, si era salvato nonostante una profonda ferita alla gola e divenne il principale testimone dell'accusa nel processo che si concluse con la condanna definitiva all'ergastolo dei coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi. Nella strage furono uccisi Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la mamma di Raffaella, Paola Galli, e Valeria Cherubini Frigerio. I coniugi Frigerio vivevano nell'appartamento al secondo piano della palazzina di via Diaz ed erano stati aggrediti perché testimoni della carneficina. Frigerio fu assalito alle spalle da Olindo Romano, sulla porta dell'abitazione di Raffaella Castagna, la moglie fu inseguita per le scale e uccisa nel suo appartamento. Fu grazie alla testimonianza di Frigerio, sentito in ospedale due settimane dopo la tragedia, che si arrivò all'arresto e alla condanna dei coniugi Romano. Testimonianza che Frigerio ripetè in aula al processo in Corte d'Assise celebrato a Como, riconoscendo in Olindo Romano l'uomo che lo assalì «con uno sguardo da assassino che non dimenticherò mai». Offensiva di Obama contro l’ebola: gli Usa invieranno tremila militari in Africa Occidentale MERCOLEDì 17 SETTEMBRE 2014 Redazione Offensiva Obama contro l'epidemia di ebola in Africa Occidentale. Gli Usa invieranno tremila militari nell'Africa Occidentale per combattere il virus: in particolare creeranno un centro di comando a Monrovia, in Liberia, uno dei paesi più colpiti dal virus insieme alla Sierra Leone e la Guinea, che sarà di supporto alle iniziative militari e faciliterà il coordinamento degli sforzi militari americani. Obama inoltre è pronto a chiedere al Congresso altri 88 milioni di dollari che porterebbero il contributo americano a 250 milioni. Non a caso l'Onu ha annunciato di aver convocato una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza e alla quale prenderanno parte anche i delegati dei Paesi africani colpiti dal virus. Sul fronte dell'intervento Usa, tra le altre misure previste: la creazione di un numero maggiore di ospedali da campo, l'invio di ulteriori forniture mediche e corsi di formazione per gli operatori sanitari in Liberia e in altri Paesi africani. «Abbiamo già fatto molto per fermare l'epidemia, ma è ancora insufficiente», ha detto Lisa Monaco, responsabile dell'antiterrorismo alla Casa Secolo d’Italia Traffico di armi e droga tra l’Italia e Tirana: in manette una gang di italiani, rumeni e albanesi Bianca e una delle più strette collaboratrici del presidente sul fronte della sicurezza nazionale. La strategia prevede anche un coinvolgimento dalle organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms). A questo proposito, il presidente Usa vuole approfittare del raduno dei leader mondiali all'assemblea generale dell'Onu, che si terrà a New York la prossima settimana, per chiedere un impegno di fondi, materiali e operatori sanitari nella lotta al virus. In base all'ultimo aggiornamento del 12 settembre, l'epidemia di ebola ha colpito 4.784 persone, di cui 2.400 sono morte, un aumento rispetto ai 3.707 casi e ai 1.848 decessi segnalati il 31 agosto scorso. Tuttavia, secondo l'Oms, il numero è probabilmente più alto. Le preoccupazioni della Casa Bianca sono aumentate nelle ultime due settimane dopo che gli esperti di malattie infettive e della sanità pubblica hanno avvertito che la risposta globale è inadeguata per far fronte a una epidemia che è ormai fuori controllo e che minaccia non solo l'Africa, ma anche gli Usa e altri Paesi. sone che soffrono la fame è in calo di cento milioni di persone. Se il dato è in discesa, tuttavia sono ancora 805 milioni le persone cronicamente sottoalimentate, circa uno su nove soffrono la fame», secondo il nuovo rapporto delle Nazioni Unite. Il Rapporto sullo Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo, Sofi 2014 – scrivono nella loro prefazione alla relazione il direttore generale della Fao José Graziano da Silva, il direttore esecutivo del Pam Ertharin Cousin, e il presidente di Ifad Kanayo Nwanze – «è la prova provata che siamo in grado di vincere la guerra contro la fame, e dovrebbe ispirare i paesi ad andare avanti, con l'as- sistenza della comunità internazionale, se necessario». Con il numero di persone denutrite rimanenti «inaccettabilmente alto», i capi delle agenzie Fao, Ifad e Pam hanno sottolineato «la necessità di rinnovare l'impegno politico per combattere la fame e per trasformarlo in azioni concrete». In questo contesto, i tre leader delle agenzie internazionali hanno condiviso l'impegno scaturito dal vertice dell'Unione Africana lo scorso giugno «per porre fine alla fame nel continente africano entro il 2025». «L'insicurezza alimentare e la malnutrizione sono problemi complessi che non possono essere risolti da un settore o dei soggetti interessati da soli, ma devono essere affrontati in modo coordinato», hanno aggiunto, invitando i governi a collaborare strettamente con il settore privato e la società civile. Fao, il dimezzamento della fame entro il 2015 è a portata di mano Redazione E' «a portata di mano» l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio della riduzione del 50% della fame nel mondo entro il 2015 «se gli sforzi adeguati ed immediati verranno intensificati». Lo sottolinea il Rapporto sullo Stato dell'insicurezza alimentare nel mondo (Sofi) 2014 presentato dalla Fao, con Ifad e il Programma Alimentare Mondiale (Pam). «Ad oggi — precisa il Rapporto Sofi 2014 della Fao con Ifad e Pam — 63 Paesi in via di sviluppo hanno raggiunto l'obiettivo di dimezzare la percentuale di persone denutrite, e altri sei sono sulla buona strada. A livello globale negli dieci anni il numero delle per- 5 Redazione Scoperto un vasto traffico di droga, armi e euro falsi che dall'Albania raggiungevano la Sardegna e il nord Italia. La gang formata da italiani, rumeni e albanesi aveva formato una fitta rete di collegamento a livello locale. Le sostanze stupefacenti partivano da Tirana e poi venivano distribuite tra la Sardegna e la Lombardia. I provvedimenti emessi dalla procura sono complessivamente ventotto: sette ordinanze di custodia cautelare in carcere, sei agli arresti domiciliari, tredici con obbligo di dimora e due con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini della polizia di Stato nelle province di Nuoro, Sassari e Brescia e in Romania (in collaborazione con la polizia romena): in carcere sono finiti sei nuoresi e un albanese mentre altri sei nuoresi, tutti pregiudicati, sono stati posti agli arresti domiciliari. I provvedimenti di custodia cautelare hanno riguardato anche due donne. Complessivamente sono invece trenta gli indagati accusati, a vario titolo, di concorso nei reati di acquisto, detenzione a fine di spaccio e cessione di stupefacenti. Uno degli albanesi finiti in carcere dovrà anche rispondere di detenzione e trasporto illecito di armi da guerra mentre ad altri tre arrestati è stato contestato il reato di spendita di monete false. Rapporto sui parchi, giovani e donne investono sulla green economy 6 Redazione Nei 23 parchi nazionali italiani ci sono 68mila imprese, più 'giovani' e 'femminili' del resto del paese. Lo afferma il rapporto sull'economia reale nei parchi nazionali e nelle aree naturali protette del ministero dell'Ambiente e di Unioncamere presentato a Roma. I parchi occupano un'area di 15mila chilometri quadrati, pari al 5% del territorio italiani, un'area vasta quanto la Calabria. Il tasso di imprese giovanili è del 13,1% contro l'11,1% nazionale, mentre quelle Secolo d’Italia femminili sono il 26,8% contro il 23,6%. Proprio il 'processo di ritorno' dei giovani, spiega il rapporto, ha arrestato lo spopolamento del territorio, con una presenza di under 30 del 31,2%, superiore alla media nazionale che è del 29,4 con punte del 38% in alcune aree del Meridione come il Vesuvio e il Gargano. In queste aree la densità delle imprese è di 9,7 ogni 100 abitanti contro 10,2 della media nazionale. Ai 23 parchi, spiega il documento, si aggiungono i 2299 siti della rete Natura 2000, aree destinate alla protezione della biodiversità, che invece occupano 58mila chilometri quadrati e sono presenti in tutte le province, con una maggiore presenza al Sud. A completare il quadro anche 27mila aree marine protette e due parchi sommersi, dove operano quasi 52mila delle 180mila imprese dell'economia del mare. I parchi nazionali italiani, grazie a queste imprese, 'spingono' il pil, ma non nel Mezzogiorno. Secondo il rapporto, infatti, tra il 2011 e il 2013 il valore aggiunto prodotto dalle imprese nei parchi è diminuito dello 0,6%, mentre nel resto d'Italia il calo è stato molto maggiore, dell'1,8%. ''Coniugare la conservazione della natura e la crescita di un'economia che pone l'ambiente come cardine del suo sviluppo - ha affermato il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti rappresenta un passo oggi quanto mai necessario''. ''Le aree protette costituiscono un grande laboratorio di nuove pratiche innovative e ecocompatibili - ha affermato il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanelli - un polmone verde che, negli ultimi anni, è al centro di un interessante risveglio socioeconomico''. eseguire una radicale pulizia degli insoliti addobbi. Esteticamente discutibile, il cancello era diventato infatti un pericolo per Giulietta stessa, immobile nella sua statua di bronzo appena restaurata e ricollocata a pochi passi dai cancelli, ma soprattutto pericoloso, come segnalato nei giorni scorsi dal comandante della Polizia municipale Luigi Altamura, per i turisti che sotto a quegli archi transitano e magari si arrampicano per stringere nuove morse 'i love' sui ferri. La rimozione dei cancelli è stata eseguita da operai specializzati sotto gli occhi di decine di turisti alcuni rimasti a bocca aperta con il lucchetto in mano. Proprio il Comune la scorsa settimana aveva proceduto a ripulire le pareti della Casa di Giulietta su cui centinaia di migliaia di turisti lasciano scritte e anche oggetti di dubbio gusto, come cerotti e addirittura salvaslip. In tema di lucchetti il comando dei vigili aveva ordinato al settore ecologia del Comune di rimuovere migliaia di altri piccoli catenacci appesi alle inferriate medievali di Castelvecchio e di Ponte Pietra. "Siamo all'assurdo - spiega Altamura - non c'è negozio di souvenir in città che non abbia un assortimento incredibile di lucchetti. Arrivano anche a proporli incisi con i nomi desiderati e la data. Al momento della rimozione dei blocchetti d'acciaio inoltre dobbiamo sempre allontanare decine di stranieri, dai russi ai giapponesi, che ci chiedono in ricordo di Verona i lucchetti staccati". Via i lucchetti dalla casa di Giulietta a Verona: stavano per far cadere l’antico cancello Redazione Quanto pesa l'amore? Troppo, secondo i cancelli di casa Capuleti di Verona che Shakesperare aveva 'affittato' a Giulietta figlia unica di ricchi commercianti scaligeri. Le pur pesanti cancellate in ferro del giardino veronese sognato da milioni di turisti, più o meno innamorati, di tutto il mondo, si stavano piegando sotto il carico dei lucchetti d'amore, il 'mocciano' pegno appeso in migliaia di esemplari sulle antiche sbarre. Così i titolari del luogo, i responsabili del Teatro Stabile di Verona, sono corsi ai ripari smontando le cancellate per MERCOLEDì 17 SETTEMBRE 2014 Calabria, non mandano i figli a scuola: denunciati 165 genitori Redazione Non hanno mandato a scuola i loro figli o hanno permesso loro di assentarsi dalle lezioni per un periodo superiore al 25 per cento delle giornate di assenza consentite, pari a cinquanta giorni su duecento di frequenza previsti: per questo i carabinieri del Gruppo di Locri hanno denunciato 165 persone, genitori di 88 ragazzi di età compresa tra i 6 ed i 15 anni. Le denunce sono scattate dopo un monitoraggio svolto in tutte le scuole dei 42 Comuni ricadenti nel territorio. L'attività di controllo ha riguardato sia l'anno scolastico 20122013, con 87 genitori denunciati, sia quello successivo 2013-2014, con 78 denunce. Le motivazioni alla base della mancata frequenza scolastica sono molteplici, spesso aggravate da condizioni socio-economiche difficili in cui i minori sono vere risorse per la famiglia che li avvia a saltuari lavori piuttosto che alla gestione quotidiana di mansioni di controllo su fratelli più piccoli. Tra i Comuni maggiormente interessati dal fenomeno nel primo lasso temporale preso in esame dagli investigatori spiccano Stilo, Riace, Caulonia, Bianco, San Luca, Brancaleone, Antonimina, Careri, Locri e Siderno, mentre la seconda tornata di controlli ha visto il maggior numero di violazioni a Platì, Natile Nuovo, Ardore, Ciminà, Siderno, Caulonia e la sua frazione Marina, Grotteria, Gioiosa, Stignano, Marina di Gioiosa Jonica e Monasterace, nonché a Locri e a Roccella. Dagli “Addams” a “50 sfumature”: al via una stagione di musical per tutti Secolo MERCOLEDì 17 SETTEMBRE 2014 7 d’Italia Annamaria Gravino Gotici, esilaranti, originali o ''rubati'' al cinema. Con grandi stelle o giovani talenti. Tra nostalgiche citazioni e titoli che hanno infuocato le lettrici di mezzo mondo. Sono i nuovi musical in preparazione in Italia, pronti al debutto nella prossima stagione teatrale. La coppia più attesa è senza dubbio quella formata da Geppi Cucciari ed Elio. Lei al debutto nel musical, lui ormai un veterano, rispettivamente nei panni della sensuale Morticia e di suo marito Gomez. Ovvero La famiglia Addams', la commedia musicale tratta dai fumetti anni '30 di Charles Addams. Dopo il successo a Broadway lo spettacolo arriva per la prima volta in Italia, venerdì 17 ottobre, al Teatro della Luna di Milano. Aspettando di vederlo al cinema, a novembre arriva in teatro 50 sfumature, versione italiana diretta da Matteo Gastaldo del musical tratto dai best seller erotici di E. L. James. Sulle note da Oscar di The Time Of My Life, debutta ancora a novembre Dirty Dancing, spettacolo tratto dal film del 1987 con Patrick Swayze e Jennifer Grey. Ad aprire la stagione, però, già il 19 settembre, è una reunion da record: a 40 anni dal film, i protagonisti originali di Jesus Christ Superstar si riuniscono per la prima volta, sul palco del Sistina e poi all'Arena di Verona, per la versione italiana del musical. Arriva a marzo, a Novara, la versione italiana di Next to normal, musical-drama su una madre affetta da disturbo bipolare, con musiche di Tom Kitt e liriche di Brian Yorkey, già vincitore del premio Pulitzer 2010. Con il suo esercito di mostri e i tre storici acchiappafantasmi newyorkesi, ecco anche Ghostbuster, prima versione musical della pellicola, che quest'anno compie 30 anni e che dal 28 settembre sarà al Nuovo di Milano. Coppia da non perdere, Pippo Baudo ed Enrico Montesano in Sistina Story (ottobre), omaggio alla tradizione della commedia musicale italiana intrecciata con le pagine della storia del nostro paese, tra canzoni, 20 performer e le coreografie di Bill Goodson. Black comedy e satira feroce sulla spettacolarizzazione dei casi di cronaca invece per Come Erika e Omar. È tutto uno show, spettacolo cui sta lavorando Enzo Iacchetti (novembre) mentre sullo sfondo del Vesuvio debutta Stelle a metà, un'idea di Alessandro Siani, con musiche di Sal Da Vinci e coreografie di Luca Tommassini (gennaio). ARoma un “Autunno contemporaneo” (che svela anche capolavori del barocco) Redazione Al via la terza edizione di "Autunno Contemporaneo 2014", che inaugura a Roma con due installazioni: "No life is left unfinished", dell’artista finlandese Hannu Palosuo, a cura di Gianluca Ranzi, dal 18 settembre al 12 ottobre, e "The missing object. Senti come sotto i tuoi piedi suona cavo", dell’artista belga Kristien De Neve, opera che sarà visibile presso il Cortile del Tempio di Apollo in Circo dal 18 settembre al 7 dicembre, ossia per tutta la durata della rassegna. La terza edizione di "Autunno Contemporaneo" è ospitata alla Sala Santa Rita e al Cortile del Tempio di Apollo in Circo e comprende quattro progetti di artisti stranieri, nati dall’idea di coniugare il linguaggio dell’arte contemporanea con il particolare fascino dello spazio barocco della Sala Santa Rita, rinnovando l’attenzione del pubblico verso la forma creativa dell’installazione: in "No life is left unfinished", primo appuntamento di settembre, i soggetti, domestici e anti-retorici, dipinti su sacchi da caffè di juta fanno da conQuotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO D’ITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Ugo Lisi (Vicepresidente) Antonio Giordano (Amministratore delegato) Italo Bocchino Antonio Tisci traltare alla sacralità del luogo; "Nello spazio di un tempo", invece, il brasiliano Gaspar dos Reis Souza Lima spazia tra architettura e arti visive attraverso frammenti di manifesti, immagini di clessidre e di mulini di preghiere, mentre il progetto "Apostasia della bellezza" del russo Marc Kalinca è un inno alla pace e alla bellezza, all’arte e alla musica. Un’opera che coinvolge i nostri sensi in un vortice di sensazioni visive e uditive; in "The missing object" l'opera si sovrappone alle molte realtà stratificate nel tempo invitando ad una riattualizzazione del passato. Ma protagonista della rassegna è anche la Sala Santa Rita, che si svela al pubblico con il suo carico d'arte e di storia. Originariamente Chiesa di Santa Rita da Cascia, è un edificio barocco a pianta ottagonale sito di fronte al Teatro di Marcello. Fu realizzata intorno al 1653 nei pressi della scalinata dell’Aracoeli su progetto dall’architetto Carlo Fontana. Nel 1928, durante i lavori per la costruzione del Vittoriano, la piccola chiesa venne smontata e solo nel 193740 fu ricostruita nello spazio attuale. Direttore Editoriale Italo Bocchino Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Vicecaporedattore Francesco Signoretta Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250
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