dicembre 2004 - Vilminore di Scalve
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dicembre 2004 - Vilminore di Scalve
Gazzetta Comunale VILMINORE DI SCALVE Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 36 del 23 dicembre 1993 Sono onorato di essere ospitato nella Gazzetta del Comune di Vilminore e per prima cosa ringrazio chi ha ritenuto che il mio intervento possa essere in qualche modo, di utilità ai cittadini del Comune di Vilminore di Scalve. Il 12 novembre 2004 l'Assemblea della Comunità Montana di Scalve mi ha eletto Presidente con 11 voti favorevoli su 12 e 1 voto di astensione: mi sembra un risultato che non ammette dubbi o incertezze da parte dei consiglieri sull'individuazione del leader e della squadra del Direttivo così composta: Arrigoni Alberto, Vicepresidente e Assessore ai Servizi Sociali e Sanitari, e all'Agricoltura; Ferrari Claudia Assessore al Turismo e allo Sport; Bendotti Gianmario Assessore alle Attività Culturali e all'Ambiente; Bettoni Gerardo Luciano Assessore ai Lavori Pubblici. Ogni Comune è rappresentato nell'organismo operativo e altri quattro Direttore Responsabile: Alberto Arrigoni Editoriale LA NUOVA COMUNITÀ MONTANA DI SCALVE Sacra Famiglia tela di Enrico Albrici custodita nella Chiesina dell’Immacolata della Chiesa Arcipresbiteriale Plebana di Vilminore. consiglieri della Comunità sono stati richiesti di affiancare gli Assessori come supporto in settori specifici; la maggioranza politica, contraddistinta S O M M A R I O Editoriale Anagrafe Delibere di Giunta … … e di Consiglio Saluto al Segretario Comunale Onore a Don Adami Ufficio tecnico e lavori pubblici Comunità Montana Presentazione degli Statuti Dalla Biblioteca Il concerto di Alice e Melania Ricordo di Suor Natalina Pozzoni Saluto all’Arciprete don Ettore Persico Benvenuto al nuovo Arciprete Teveno festeggia Mons. Camozzi In nostro “4 Novembre” PRO LOCO CRI AVIS-AIDO Numeri utili Distretto sociosanitario Valle di Scalve pag. “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ 1 2 2 3 4 4 5 9 12 16 21 22 22 22 23 24 27 28 29 31 32 Dicembre 2004 con il nome di “Scalve 2004”, ha scelto come Capogruppo il consigliere Duci Fiorino. Nel programma preparato e costruito insieme ai Sindaci, ma, condiviso dall'unanimità dell'Assemblea, sono individuati dei punti molto impegnativi: disponibilità a modificare la struttura organizzativa tradizionale della Comunità per ottimizzare il processo decisionale e il controllo delo sviluppo dell'attività dell'Ente; l'urgenza della Segreteria unica per i quattro comuni e per la Comunità Montana; costituzione di un Ufficio Tecnico Unico di Valle, agevolando l'omogeneità dei regolamenti edilizi e la creazione di un'unica Commissione Edilizia; Vigilanza Urbanaconsorziata; altre Commissioni co- munali accentrate ecc. … . Tra gli obiettivi di questo Direttivo vi è la volontà politica ferma di pervenire alla Provincializzazione della strada Vilminore-Teveno-Colere, la concentrazione della Scuola Media a Vilminore per i Comuni che decideranno di privilegiare la qualità formativa dei giovani rispetto agli interessi di campanile, la promozio- n. 33 ne della cultura dell'imprenditorialità e l'apertura formale dello Sportello Unico per le aziende, la revisione del PISL, il potenziamento dei servizi da offrire ai turisti, il coordinamento della manifestazioni promozionali all'esterno e all'interno della Valle, il monitoraggio dei livelli di prestazione dei servizi sociali e sanitari in rapporto ai rilevanti costi ( il Poliambulatorio non può essere depauperato progressivamente di prestazioni perché a Vilminore gli specialisti non vogliono venire e costano troppo!!) La Valle di Scalve vuole porsi al centro dell'attenzione della Provincia di Bergamo e della Regione Lombardia sia per la bellezza del proprio ambiente, sia per la vivacità e l'intelligenza dei suoi cittadini; la qualità della vita in Valle non può essere modificata e penalizzata solamente per ragioni di costi e di numero: nella nostra montagna l'uomo ha un valore socialmente strategico, che nessuno può fingere di ignorare. Franco Belingheri Il Sindaco e la Giunta a nome dell’Amministrazione augurano un Sereno Natale ed un Felice Anno Nuovo. 2- Dicembre 2004 Gazzetta Comunale Le delibere di Giunta … DELIBERE DI GIUNTA GIUNTA COMUNALE DEL 5/7/2004 43- Autorizzazione alla stipula del contratto collettivo decentrato integrativo anno 2004 44- Doc. Up. 2000-2006 Bando misura 2.5. Approvazione domande di finanziamento per nr. 6 programmi Vengono inoltrate richieste di contributo (per l’80 % del costo totale) per sei differenti programmi GIUNTA COMUNALE DEL 26/7/2004 45. Esame ed approvazione accordo bonario per servitù posa barriere stradale GIUNTA COMUNALE DEL 2/8/2004 46- Approvazione progetto di taglio e capitolato d’oneri per la vendita lotto legnoso particelle assestamentali nr. 36/38 in locali- Anagrafe tà “Passo del Giovetto”- Approvazione modalità di alienazione Vendita mediante asta pubblica di 406 piante d’alto fusto (655,58 metri cubi di legname) di proprietà comunale per un valore stimato di € 22.945,30 47- Approvazione capitolato d’appalto per il servizio mensa alla scuola materna di Bueggio per il triennio 2004/2007 48- Approvazione capitolato d’appalto per il servizio di mensa per le scuole elementari del capoluogo triennio 2004/2007 49- Riordino ed aggiornamento dei diritti di segreteria relativi agli atti in materia edilizio-urbanistica 50- Nomina delle strutture comunali di protezione civile Il responsabile dell’ufficio tecnico viene individuato (aggiornata al 30.11.2004) Dal 30 Novembre 2004 NATI Tagliaferri Lorena 14.08.2004 Agoni Christian 16.10.2004 Moreschi Sofia 23.11.2004 MORTI Pozzoni Regina Merli Gioconda Vaghetti Giovanna Boni Davide Migliorati Antonia Barbieri Maria n. 1911 n. 1924 n. 1917 n. 1929 n. 1956 n. 1916 Clusone Seriate Clusone d. 15.08.2004 d. 11.09.2004 d. 24.09.2004 d. 01.11.2004 d. 05.11.2004 d. 06.11.2004 POPOLAZIONE RESIDENTE AL 01.01.2004 FEMMINE MASCHI TOTALE 794 752 1546 SITUAZIONE AL 30 NOVEMBRE 2004 FEMMINE MASCHI NATI 4 4 MORTI 5 8 EMIGRATI 7 8 IMMIGRATI 10 6 POPOLAZIONE RESIDENTE 796 746 FAMIGLIE CONVIVENZE 664 2 Decana: Maddalena Capitanio (23.08.1909) Decano: Maurizio Duci (06.08.1911) TOTALE 8 13 15 16 1542 quale incaricato alla gestione delle attività di protezione civile affiancato da Angelo Tagliaferri, in qualità di membro dell’Unità di Crisi Locale, da Patrizio Bonomi, Referente Operativo Comunale, Natalino Morzenti, Claudia Tagliaferri e Antonio Tagliaferri, rispettivamente esperto esterno e sostituti del Referente Operativo Comunale GIUNTA COMUNALE DEL 14/8/2004 51- Esame ed approvazione del progetto esecutivo dei lavori di ampliamento palestra e riqualifica aree di pertinenza Approvazione del progetto esecutivo per gli interventi di ampliamento della palestra e riordino dell’area circostante redatto dagli architetti Bonicelli e Milesi. Costo complessivo dell’opera 430.000 € finanziati per 365.500 € con fondi statali GIUNTA COMUNALE DEL 18/8/2004 52- Esame ed approvazione del progetto unico esecutivo dei lavori di realizzazione della fognatura in frazione Pianezza La giunta approva il progetto esecutivo per la realizzazione del nuovo impianto fognario di Pianezza affidato ai geometri Michele Boni, Albano e Ivan Bianchi 53- Convenzione in data 20.09.1999 e rinnovo tra il comune di Vilminore di Scalve e l’Ente Morale Scuola Materna “T. Tagliaferri”. Riconferma art. 6,8 e tutta la convenzione fino al 2005. Conferma convenzione per L.R. 8/99 GIUNTA COMUNALE DEL 30/8/2004 54- Modifica dotazione pianta organica vigente e programma triennale delle assunzioni GIUNTA COMUNALE DEL 13/9/2004 55- Esame ed approvazione del progetto unico definitivo-esecutivo dei lavori per la manutenzione opere idriche sul fiume Dezzo 120.000 € sono stati messi a disposizione dalla regione per i lavori di manutenzione delle opere idriche sul torrente Dezzo (sottomurazione di un muro d’argine per la sponda destra, formazione soglia e pulizia dell’alveo sotto l’abitato di S. Andrea) come da progetto redatto dai tecnici dipendenti regionali geologo Michele Gargantini e geom. Mauro Fenice 56- Esame ed approvazione del progetto definitivo-esecutivo dei lavori per il recupero di area degradata in Vilminore ed opere di viabilità connesse Si approvano gli interventi necessari la pavimentazione in pietra e altre opere di finitura del lastrico solare delle autorimesse private ceduto in uso pubblico all’amministrazione, alla formazione di un nuovo parcheggio a carattere pubblico e al rifacimento della pavimentazione del marciapiede a fianco di viale Vittorio Emanuele, tra l’arco d’ingresso e la scuola materna. Costo dell’opera 155.000 €, come da progetto redatto dall’arch. Marco Bianchi e dal geom. Mi- Gazzetta Comunale Dicembre 2004 Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 36 del 23 dicembre 1993 Direttore Responsabile: Alberto Arrigoni Hanno collaborato: Stefano Albrici - Federica Barcella CSE di Vilminore - Pro Loco CRI - AVIS Lino Giudici - Ottavia Panfilo AIDO Tiberio Belingheri - Franco Belingheri Editore: Comune di Vilminore Stampa: Ferrari Grafiche S.p.A. - Clusone chele Boni, finanziato per 154.937 € con fondi regionali e per 63 € con fondi propri 57- Utilizzo quota residua mutuo di € 642.272,38 – Posizione n. 4383442/00 per finanziamento lavori di ampliamento palestra e aree esterne ex Villa Vigano La giunta approva l’utilizzo per la quota di mutuo residua, pari a 58.368,50 €, per finanziare parte dei lavori di ampliamento della palestra comunale e di riqualificazione delle annesse aree esterne. La somma in questione rappresenta il risparmio ottenuto dal mancato acquisto di attrezzature per il biennio sperimentale da parte dell’amministrazione comunale assunto in carico dall’amministrazione provinciale GIUNTA COMUNALE DEL 20/9/2004 58- Esame ed approvazione del progetto unico esecutivo dei lavori urgenti di manutenzione straordinaria reti e collettori fognari comunali – Anno 2004 Interventi di manutenzione straordinaria sono previsti per alcuni tratti della rete fognaria comunale ed in particolare per la riparazione e adeguamento della fognatura in frazione Nona, via Manina, mentre per Vilmaggiore e S. Andrea è necessario intervenire sulla parte terminale dei collettori. La giunta approva il progetto, redatto dai geom. Albano ed Ivan Bianchi e da Michele Boni, per un costo d’intervento complessivo pari a 85.000 € 59- Conferimento delega alla Comunità Montana di Scalve per individuazione reticolo idrografico minore ai sensi del Dgr nr. 7/7868 del 25/1/2002 GIUNTA COMUNALE DEL 27/9/2004 60- Finanziamento lavori di riqualificazione arredo urbano percorsi turistici centri storici capoluogo e frazioni: approvazione schemi di contratto con Finlombarsegue a pag. 3 d Dicembre 2004 da e adempimento connessi La somma di aiuto finanziario relativa l’intervento in questione è stata definitivamente rideterminata in € 484.793,13 di cui 199.917,25 € a fondo perduto (pari al 40% dei costi) e la parte rimanente, € 290.875,88, quale finanziamento a tasso zero restituibile in 20 anni. La giunta approva lo schema di contratto da stipulare con Finlombarda, finanziaria per lo sviluppo della Lombardia. 61- Celebrazione 350° anniversario apparizione Madonnina di Colere. Impegno di spesa. In data 29/8/2004 il Comitato per le Celebrazioni del 350° anniversario dell’apparizione della Madonnina di Colere ha provveduto ad inoltrare all’amministrazione vilminorese richiesta per un contributo di 250 € a parziale copertura delle spese sostenute nella giornata del 4 luglio 2004 quando i sindaci di Borno, Vilminore, Azzone, Schilpario e il presidente della Comunità Montana erano stati chiamati a sottoscrivere un documento rievocativo della pace sottoscritta fra Borno e la Val di Scalve dai loro predecessori nel lontano 1682. La giunta delibera di erogare la somma richiesta GIUNTA COMUNALE DEL 25/10/2004 62 – Gestione progetto Val di Scalve on line- Delega alla Comunità Montana di Scalve La Comunità Montana riceve delega da ogni singola amministrazione scalvina per la gestione del “Progetto Val di Scalve on line” che prevede, oltre alla possibilità di usufruire di molteplici servizi informatici, la realizzazione di siti internet propri. Criteri di economicità e maggior efficienza hanno favorito questa decisione che vede impegnare 6.480 € annui dall’ente sovra comunale scalvino e 3.000 €, erogati in misura fissa annua, dai comuni di Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore Gazzetta Comunale 63 – Riscossione diretta dell’Imposta Comunale sugli Immobili Dal 1 gennaio 2005 l’I.C.I. verrà riscossa direttamente dall’amministrazione che provvederà all’apertura di un apposito conto corrente postale intestato a : “Comune di Vilminore di Scalve – Servizio Tesoreria I.C.I.” 64 – Approvazione bando per l’assegnazione borse di studio alla memoria dell’ing. Andrea Bonicelli per studenti iscritti al primo anno accademico 2004/2005 65 – Approvazione bando di concorso per assegnazione borse di studio per studenti scuole medie superiori – anno scolastico 2003/2004 66 – Cerimonia commemorativa del IV Novembre Festa Nazionale – Impegno di spesa anno 2004 1800 € vengono destinati alla celebrazione del IV Novembre. Tale somma servirà a coprire le spese relative la stampa di 30 manifesti, l’acquisto di 6 corone d’alloro e 15 composizioni floreali e il pranzo organizzato per le autorità presenti alla cerimonia GIUNTA COMUNALE DEL 28/10/2004 67 – Esame ed approvazione progetto definitivo lavori di sistemazione area belvedere in Vilminore – Secondo bando della misura 2.2 del Docup 2000/2006 della regione Lombardia 68 – Esame ed approvazione progetto definitivo lavori di ristrutturazione edificio comunale da adibire a struttura polifunzionale con centro servizi al turismo Secondo bando mis. 2.2 Docup 2000/2006 69 – Esame ed approvazione progetto definitivo lavori di organizzazione spazio aperto sede alpini in Vilminore – Secondo bando Misura 2.2 Docup 2000/2006 70 – Esame ed approvazione progetto definitivo lavori di riqualificazione del Roccolo di Pezzolo – Secondo bando Misura 2.2 Docup 2000/2006 - 3 … e di Consiglio CONSIGLIO COMUNALE DEL 24/9/2004 sistenti, come avveniva sino ad alcuni anni addietro. 16 – Lettura ed approvazione verbali delle deliberazioni adottate nella seduta del 25/6/2004 20 – Piano degli interventi di assistenza scolastica. Diritto allo studio anno scolastico 2004/2005 Voto unanime per l’approvazione del piano di diritto allo studio in cui sono contenuti gli interventi necessari all’erogazione dei servizi d’assistenza scolastica per l’anno 2004/2005. 22 sono i bambini iscritti alla scuola materna Tagliaferri di Vilminor, 28 a quella di Bueggio, 79 alunni (più cinque provenienti da altri comuni) sono gli iscritti alla scuola elementare, 52 studenti frequentano le medie e 48 il biennio sperimentale. Costi previsti per l’attuazione del piano 117.877 € (a cui vanno aggiunte le spese di riscaldamento e gestione degli edifici scolastici) suddivise in 67.250 € per mensa scolastica, 26.225 € e 4.800 € per trasporto e assistenza alunni, 5170 € quale contributo al funzionamento della scuola materna Tagliaferri di Vilminore, 4.200 € per fornitura gratuita testi scuole dell’obbligo e altre spese individuate in costi per attività sportive, borse di studio e acquisto materiale didattico. La spesa complessiva viene finanziata con 51077 € a carico del comune, 60.000 € dalle famiglie per trasporto e refezione, con 5.000 di contributo straordinario regionale in materia di trasporto, 1800 € quale contributo per l’acquisto di testi. 17 – Ringraziamento encomio al dott. Gaetano Salemi per l’attività svolta come segretario del comune di Vilminore di Scalve 18 – Seconda variazione alle dotazioni di competenza del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2004 Approvazione unanime per le variazioni alle dotazioni di competenza affidate alla, come sempre esaustiva, relazione di Dante Carizzoni, responsabile del servizio finanziario 19 – Art.193 d.l.gs 267/2000 – Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi del bilancio di previsione 2004. Verifica della salvaguardia degli equilibri Dai controlli effettuati dal responsabile del servizio finanziario risulta che: • le entrate evidenziano un miglioramento nelle operazioni di recupero dell’evasione Ici • la spesa corrente non sarà interamente impegnata entro il 31 dicembre e, dove possibile, verranno ridotti (mediamente del 1,5%) beni di consumo e prestazioni di servizi • il risultato attivo presunto di gestione risulta di 20.348,45 € • nonostante le difficoltà legate a minori entrate correnti, l’esercizio 2004 si concluderà con un possibile pareggio finanziario o un piccolo avanzo d’amministrazione Astensione dei tre rappresentati di minoranza presenti all’assemblea che, per voce di Amedeo Giudici, dichiarano di non condividere la previsione di un piccolo avanzo d’amministrazione. Su tale concetto interviene il segretario comunale che rileva la concreta e reale possibilità che i bilanci finanziari degli ultimi anni e quelli futuri, non per scelta ma per esigenza, difficilmente presenteranno avanzi d’amministrazione con- 21 – Esame ed adozione regolamento affidi, approvato nella seduta del 12 febbraio 2004 dall’assemblea dei sindaci dell’ambito territoriale Valle Seriana superiore e Valle di Scalve 22 – Presa d’atto della deliberazione della giunta Comunale nr. 52 del 18/8/2004 e riapprovazione del progetto unico esecutivo dei lavori di realizzazione della fognatura di Pianezza ai fini dell’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio Viene riapprovato il progetto esecutivo per la realizzazione ex novo della rete fognaria in Pianezza (ricordiamo con un costo complessivo di 230.000 € a carico di Stato, Regione e Ato) con la finalità di poter inserire eventuali procedure d’esproprio. La posa delle tubature avverrà su proprietà privata , per le quali il comune dovrà acquisire servitù, ed è volontà dell’amministrazione di ricercare forme d’accordo bonario con i proprietari dei terreni. Qualora ciò non fosse possibile si dovrà procedere a forme d’esproprio. Perplessità vengono espresse dal gruppo di minoranza circa l’utilizzo del termine “Presa d’atto” riguardante la delibera di giunta nr. 52, dubbi prontamente fugati dall’intervento del segretario Salemi. Seguono chiarimenti espressegue a pag. 4 d 4- Dicembre 2004 Gazzetta Comunale si dal sindaco, circa l’auspicio che non si debba provvedere all’utilizzo di procedure espropriative, e l’intervento del consigliere Alberto Arrigoni che pone, in forma interrogativa, tre quesiti alla minoranza: • Se il gruppo è d’accordo o meno sulla realizzazione dell’opera • Se sì, se vi è la consapevolezza e quindi l’accettazione del fatto che potrebbe essere necessario l’utilizzo della procedura d’esproprio • se il gruppo è d’accordo con gli espropri appare inutile porsi problemi di opportunità e di forma. Al termine della discussione il punto all’ordine del giorno viene unanimemente approvato. 23 – Esame ed approvazione nuovo regolamento comunale per l’esecuzione dei lavori in economia, revoca del precedente 24 – Progetto definitivo – esecutivo dei lavori per il recupero area degradata in Vilminore con adozione ai fini di approvazione variante al Prg presa d’atto sua approvazione ai fini tecnici della delibera di Giunta comunale nr. 56 del 13/9/2004 L’esecuzione dell’intervento di pavimentazione del lastrico solare delle autorimesse private, la formazione di un nuovo parcheggio pubblico, il rifacimento del marciapiede posto a lato di viale Vittorio Emanuele e la realizzazione di canali interrati per lo scolo delle acque e per pubblica illuminazione prevedono l’occupazione di aree di proprietà privata. Anche in questo caso è precisa volontà dell’amministrazione ricercare accordi bonari con gli interessati e, solo qualora tale soluzione non fosse possibile, procedere a procedure d’esproprio. Il progetto viene illustrato direttamente dal sindaco Toninelli che risponde, anche se la questione posta non riguarda l’ordine del giorno, alle dichiarazioni di Amedeo Giudici (volte a sottolineare la contrarietà al fatto che l’amministrazione non abbia richiesto all’impresa costruttrice la realizzazione del parcheggio) riferendo come: • il terreno su cui è stato previsto l’intervento era di proprietà dell’impresa Duci e non del comune • è stata l’amministrazione a richiedere che le autorimesse fossero costruite a livello della strada per consentire successivamente la realizzazione del parcheggio pubblico. Si approva con voto contrario del gruppo di minoranza. CONSIGlIO COMUNALE DEL 24/11/2004 25- Lettura ed approvazione verbali delle deliberazioni adottate nella seduta del 24/9/2004 26 – Servizio a tutela minori. Delega gestione servizio alla Comunità Montana Valle Seriana superiore L’Asl cesserà di gestire il servizio tutela minori dal 31/12/2004 passando ai comuni tale incombenza. L’assemblea dei sindaci del distretto socio-sanitario della Valle Seriana superiore e della Valle di Scalve ha espresso parere favorevole circa la delega alla medesima Comunità Montana di detto servizio. Il consiglio approva all'unanimità. 27 - Bilancio di previsione 2004 - Variazioni di assestamento generale Entro il 30 novembre di ogni anno deve essere deliberata dal consiglio comunale la variazione di assestamento generale al bilancio di previsione. Nello specifico la succitata variazione riguarda, in prevalenza, l'inserimento del contributo regionale, pari a 20.000 €, ottenuto per l'intervento di ripristino della fonte Reglanì e per lavori sulla fognatura di s. Andrea. 10.000 € sono invece il contributo provinciale destinato al valorizzazione e restauro (a scopo didattico- museale) del Roccolo di Pezzolo a cui si affiancano i 10.000 €, erogati dalla regione sui 12.500 di costo complessivo, relativi la mappatura delle reti tecnologiche esistenti sul territorio del capoluogo. Il consiglio approva con voto contrario dei 3 membri di minoranza presenti all'assemblea. 28 - Modifiche statuto società Servizi Tecnologici Comuni SET.CO spa Adeguamento normativo per lo statuto della SET.CO che viene approvato all'unanimità Saluto al Segretario Comunale Di seguito pubblichiamo il discorso di ringraziamento che il sindaco ha rivolto al segretario Gaetano Salemi durante il consiglio comunale del 24 settembre 2004 Il nostro segretario comunale dott. Gaetano Salemi va in pensione dopo una lunga e onorata carriera che ha avuto ampi riconoscimenti sia dai suoi superiori, in particolare dalla Prefettura, sia dai comuni dove ha prestato la sua opera. Qui a Vilminore ha operato solo due anni, ma dobbiamo riconoscergli competenza e dedizione rare, unite ad una capacità tutta personale di coniugare la rigorosità legale che il suo ufficio comporta e le esigenze delle situazioni reali. Egli sapeva dare con serietà e precisione il giudizio di legittimità sulle questioni e lo faceva con quel grande senso di rispetto per le istituzioni dello stato che, sappiamo, aveva respirato in famiglia fin da bambino; ma non si limitava ad essere un garante della legalità ma nello stesso tempo aiutava fattivamente a trovare sempre nel rispetto della legge le soluzioni che i problemi impellenti richiedevano. E questo non è da molti ed è un bel segno di sensibilità e di passione per la vita e i problemi concreti della gente. C'è da aggiungere che il suo compito qui da noi non si presentava facilissimo perché veniva a collocarsi dopo la scelta della nostra amministrazione di non avvalerci più di un segretario a tempo pieno dal momento che ritenevamo un tale servizio sproporzionato alle nostre dimensioni ma soprattutto sproporzionato alle nostre possibilità finanziarie. In questo contesto comprensibilmente difficile il dott. Salemi si è mosso con grande equilibrio, con estrema delicatezza, con la saggezza dell'uomo sperimentato e con grande rispetto di tutte le componenti della nostra realtà. Ritengo giusto sottolineare in particolare il sistema del dott. Salemi nel presentare, sia ai consiglieri sia ai cittadini, gli argomenti di consiglio. Egli è stato un maestro nell'evitare il cosid- detto “politichese” e nell'usare termini semplici e comprensibili da tutti. Mi piace segnalare che per questa sua qualità egli è stato lodato dalle alte sfere in occasione di una videoconferenza alla quale erano collegati quasi tutti i segretari d'Italia. Per queste ragioni, unite alla stima che lo accompagna da tutti i luoghi dove ha lavorato come segretario e all'ammirazione che si ha di lui come uomo anche per il suo impegno di volontariato sociale soprattutto in campo sportivo e scolastico (sappiamo che è stato per questa sua passione al volontariato locale e soprattutto a quello sportivo che egli non ha mai lasciato a fini di carriera le nostre zone), ritenendoci fortunati di averlo avuto a nostro sevizio, anche solo per due anni, propongo, a nome della giunta comunale, di esprimere da parte del consiglio comunale un ringraziamento ed un encomio per la sua dedizione alle attività del comune e del paese dal 1 dicembre del 2002 a tutt'oggi. Tutti i consiglieri presenti, applaudendo, prendano atto della proposta di ringraziamento e di encomio al dott. Gaetano Salemi. Onore a Don Adami parroco di S. Andrea Lettera in redazione Spett. Redazione de “La Gazzetta di Vilminore” Mi è capitato di leggere sul sito internet www.scalve.it , nella sezione “Storie di Vilminore e delle sue contrade”, un testo a cura di Agostino Morandi, in cui si tracciano i profili di alcune lontane figure di parroci di S.Andrea. Fra queste è rievocata la persona di don Ernesto Ada- mi in termini che suscitano dolorosa incredulità in chi l’ha conosciuto direttamente o indirettamente per testimonianza di altri. Sapevo dell’esistenza di questo testo perché, al momento della pubblicazione, aveva già suscitato sgomento nelle nipoti Maria e Francesca Piantoni, originarie proprio di S.Andrea e rispettivamente madre e zia della scrivente. Le due sorelle avevano pensato già allora ad un intervento ai fini della riabilitazione morale dello zio don Adami; ma poi, per una scelta comprensibile solo a chi le conosce bene nella loro profonda sensibilità cristiana, avevano deciso di non farne nulla per rispettare proprio la logica “perdente” in cui sapevano che lo zio stesso si era sempre identificato: Dicembre 2004 Gazzetta Comunale 53 del volume “Dalla memoria un impegno” di Mons. Clemente Gaddi e don Pietro Minossi edizioni Litostampa, Bergamo 1986. meglio il silenzio che il clamore, meglio l’umiliazione che il risentimento, meglio la verità nascosta e umile che la gratificazione dell’apparire plateale. Non vorrei contraddire troppo questa logica e quindi eviterò senz’altro i toni comunque improduttivi della polemica, ma, per iniziativa del tutto personale, anche se idealmente condivisa dai miei fratelli, vorrei formulare qualche osservazione in proposito perché mi dispiace molto che una figura così amata, se non addirittura venerata nella mia famiglia materna, possa subire pubblica e, per quanto ne so, ingiustificata mortificazione. In primo luogo mi colpisce la fragilità della fonte: è anonima e abbastanza diffusamente impietosa nei confronti dei parroci citati. Nasce l’ipotesi ovvia che i presupposti ideologici di tale anonimo fossero lontani o molto critici in merito a scelte ispirate ai valori cristiani. Mancano testimonianze incrociate, che permetterebbero una ricostruzione più affidabile. In secondo luogo vorrei osservare che sono ancora viventi, al di fuori della cerchia familiare magari troppo coinvolta affettivamente per essere ritenuta del tutto attendibile, testimoni diretti della lunga esperienza pastorale vissuta ad Alzano da don Adami dopo il soggiorno scalvino. Queste testimonianze convergono nel disegnare tutt’altro profilo, di grande levatura morale e spirituale: don Adami era un asce- ta e, forse per questo, non facilmente attingibile con el categorie banali del quotidiano e dell’efficientismo pragmatistico, ma comunque era un “pastore” nel senso pieno del termine che niente mai trascurava dei suoi compiti anche più concreti, non fosse che per rispetto scrupoloso della missione che lo assorbiva completamente. Ad Alzano Sopra gli è stata dedicata una via e ciò non è consuetudine meccanica del Comune. Risulta d’altra parte difficile credere che le caratteristiche peculiari di un ambiente possano definire in modo così divergente l’identità etica e spirituale della stessa persona. Spero d’aver contribuito a suggerire una diversa lettura della persona di don Adami perché, se la storia è memoria, non potevo tacere la mia. Fiduciosa che, nel rispetto del pluralismo delle testimonianze, queste mie considerazioni possano trovare spazio sulla “Gazzetta di Vilminore”, ringrazio per la gentile attenzione Anna Terzi Via Vezza d’Oglio 12 24124 Bergamo Non sta a noi rispondere a nome di Agostino Morandi. Lasciamo naturalmente a lui la responsabilità di quello che ha raccolto e pubblicato sul sito internet della Val di Scalve. Noi accogliamo la proposta della sig.a Terzi e, per onorare la memoria di don Adami, pubblichiamo quanto di lui è detto a pag “Nato a Fornovo S.Giovanni (Bg) nel 1882 e ordinato a Cremona nel 1905, don Ernesto Adami esercitò il ministero sempre nella diocesi di Bergamo: i primi due anni a Barzesto come coadiutore, poi come parroco a Dezzolo (1910-1913); nel 1913 come coadiutore a Fontana; nel 1919 passò un anno in qualità di vicerettore al Collegio Angelo Mai di Clusone; tornò in cura d’anime a Cavernago fino al 1930, dove si adoperò per la costruzione della scuola materna, da ultimo fu mandato a reggere la parrocchia di Alzano Sopra. E’ qui che si dimostrerà parroco dalle grandi doti. Riservato e umile, ma aperto e largo nelle idee, seguiva con particolare attenzione la gioventù, curandone le iniziative personalmente, poiché l’anziano coadiutore non era adatto allo scopo. Spendendo fatica e soldi s’impegnò per realizzare l’oratorio maschile e soltanto quando fu pronto domandò un giovane sacerdote che lo dirigesse e seguisse i ragazzi e i giovani. Quando il giovane sacerdote arrivò e prese conoscenza del parroco rimase stupito nel constatare come questi a settantacinque anni suonati avesse ancora uno spirito tanto giovanile. Don Adami viveva molto sobriamente, non spendeva per sé, dava ai poveri e per le opere parrocchiali, tra le quali va annoverato il bel campanile. Un sacerdote che gli fu vicino negli ultimi momenti ha potuto garantire che morì senza lasciare soldi sufficienti per il funerale. A fianco di questa nota di povertà e di generosità, va messo l’accento sulla diligenza e preparazione con cui attendeva alla predicazione, nonostante la sua esile voce non lo servisse bene. Morì il 10 febbraio 1960, considerato dai fedeli della sua parrocchia come santo” (M). - 5 Ufficio tecnico e lavori pubblici Stato dell’arte, fatti, prospettive ed ambizioni UFFICIO TECNICO E LAVORI PUBBLICI Stato dell’arte, fatti, prospettive ed ambizioni Volendo affrontare in maniera non preconcetta la materia bisogna preliminarmente rilevare che se esiste un problema nella programmazione e nella gestione delle opere del comune è quello della difficoltà di trovare imprese idonee, attrezzate e soprattutto disponibili ad eseguire i lavori in tempi certi e con risultati adeguati. Gli enti pubblici della valle, tra i quali il Comune di Vilminore, hanno infatti “portato” in questi ultimi mesi moltissime risorse sotto forma di contributi e finanziamenti per varie opere. Si è trattato spesso di gare di importo elevato, la partecipazione alle quali non può che avvenire nel rigoroso rispetto della giustamente rigida normativa sui lavori pubblici, fatto questo che a volte potrebbe apparire penalizzante per le piccole aziende artigiane del territorio. Per accettare la sfida proposta dalle amministrazioni e superare la vecchia logica della lagnanza verso chi non vorrebbe far lavorare la gente del posto è però necessario che anche le imprese e gli artigiani si aggiornino e si “attrezzino” adeguatamente. Per verificare la possibilità di partecipazione a tali gare degli artigiani, in forma singola o associata, e favorire una maggiore e più diretta ricaduta sul territorio comunale dei benefici economici derivanti dall’esecuzione delle opere in progetto, l’amministrazione, congiuntamente all’Associazione Artigiani di Bergamo, ha organizzato nel mese di ottobre un incontro specifico. In quest’ottica la speranza è che, superato l’empasse dei primi grossi lavori, gli operatori sappiano approfittare delle opportunità loro offerte, innescando così quel ciclo economico favorevole e virtuoso a beneficio dell’intera comunità, che è poi in fondo uno dei motivi principali per cui gli amministratori fanno progettare ed eseguire la gran parte delle opere pubbliche. Quella dei contributi è poi un’altra questione da chiarire, nel senso che la tipologia degli interventi e le modalità del loro finanziamento non dipendono solo dai desiderata del sindaco o dei consiglieri ma discendono direttamente dall’andamento delle politiche nazionali degli ultimi anni, portate avanti da governi di destra e di sinistra senza grosse differenze: ai comuni vengono infatti via via tagliati trasferimenti ogni anno, il che genera condizioni di rigidità delle spese 1° ottobre 2004 incontro informativo sugli appalti pubblici promossa dall’Amministrazione fra ditte locali e l’associazione artigiani di Bergamo. 6- Dicembre 2004 Gazzetta Comunale con risorse proprie. Accade così che mentre lo Stato taglia i fondi i comuni, volendo mantenere l’elevato livello dei servizi offerti alla popolazione, sono costretti ad impegnare quasi tutte le entrate ordinarie (oneri di urbanizzazione, ICI ecc.) per questa finalità, restando di fatto impediti, o molto limitati, gli altri interventi come, appunto, le opere pubbliche. Ecco perché l’amministrazione ha attivato negli ultimi anni la sistematica ricerca di contributi straordinari, al fine di sopperire in qualche modo all’assenza di altre risorse e con lo scopo di non condannare al declino economico e sociale comunità come Vilminore che sono invece ricche di risorse da sviluppare In questa prospettiva l’amministrazione, coadiuvata dalla costante attenzione di tutto il personale comunale, è riuscita ad attivare una serie di interventi che per Vilminore è a dir poco inusuale. Questo dinamismo ha consentito, tra l’altro, di mettere “in circolo” idee e persone nuove in quanto è solo affrontando i temi che vengono fuori le idee. Non è poi detto che tutte le idee siano buone ed è ancor meno probabile che si possano tutte realizzare, ma è certo che se non si cerca non si cava un ragno dal buco. E se non tutte le scelte sono felici ben vengano le critiche ma non quelle, sterili, sul metodo indicato, a meno che si voglia condannare Vilminore ad una sorta di chiusa apatia. Fatte queste premesse si riporta di seguito una veloce sintesi dello stato dell’arte dei progetti in appalto e dei cantieri avviati. VALORIZZAZIONE PERCORSI RURALI 1° LOTTO Di questi lavori si è parlato a lungo. Ad oggi le opere, il cui ammontare complessivo è di € 322.000 circa, sono praticamente concluse; i lavori hanno interessato il ripristino del tracciato Teveno-Pezzolo e quello San Carlo-Nona passando in loc. Corne strette; si è anche intervenuti in vario modo sul tratto Polza-Roccolo; rimangono da completare i ta- belloni informativi. VALORIZZAZIONE PERCORSI RURALI 2° LOTTO ammontare complessivo € 500.000.=. I lavori, pur con qualche difficoltà legata al maltempo, sono a buon punto: è stato posato il nuovo ponte sul Povo nei pressi della centrale ENEL e ripristinato il collegamento con Bueggio; è inoltre in fase di costruzione il parcheggio in loc. San. Carlo; i lavori saranno completati la prossima primavera col ripristino del collegamento S. Andrea-Vilminore e Vilminore-Pianezza. Per i lavori di valorizzazione dei percorsi rurali nel loro complesso si veda la tabella di riepilogo delle distanze di percorrenza di alcuni dei sentieri. FOGNATURA PIANEZZA importo € 230.000. Si tratta della rete fognaria di Pianezza e del relativo collettore con manufatti di chiarificazione; l’appalto è stato assegnato ed i lavori cominceranno presumibilmente in primavera. QUALIFICAZIONE E RECUPERO AREA DEGRADATA - 1° LOTTO importo € 155.000 si tratta di un primo blocco di lavori per recuperare l’area dell’ex discarica e migliorare la dotazione di parcheggi e marciapiedi all’ingresso di Vilminore. I lavori sono stati appaltati e consegnati: dopo la sistemazione delle piante del viale V. Emanuele si comincerà con la formazione del nuovo parcheggio ubicato all’incirca di fronte all’asilo; è prevista anche la sistemazione con marciapiede ed illuminazione del viale ed il completamento della superficie pubblica del parcheggio costruito da privati di fronte all’ex villa Viganò; MESSA IN SICUREZZA SP 61 VIA V. EMANUELE; a parziale copertura e completamento dei lavori appena indicati la Provincia ha concesso un contributo di € 40.000 che saranno utilizzati per mettere in sicurezza con marciapiede e sistemazioni adeguate, il tratto di provinciale compreso tra il santello e l’asilo; deve essere comple- tato il progetto ed affidato l’appalto; OPERE IDRAULICHE SISTEMAZIONE DEZZO Si tratta di muri, scogliere e briglie per complessivi € 120.000 a totale carico della regione in modo da sistemare e mettere in sicurezza l’alveo del Dezzo sotto S. Andrea e sino a confine con Azzone; i lavori sono stati appaltati e saranno eseguiti prima delle morbide di primavera; OPERE IDRAULICHE SISTEMAZIONI DEZZO E POVO si tratta anche qui di un’opera di manutenzione idraulica per € 258.000.= a carico della regione; il progetto dovrà prevedere il completamento delle sistemazioni nel Dezzo sotto le Fucine oltre ad alcune opere urgenti nel Povo sotto Bueggio; la progettazione sarà pronto entro l’anno ed i lavori appaltati in primavera. PIAZZALE VILLA ED AMPLIAMENTO PALESTRA Ammontare di € 430.00; si tratta di lavori finanziati all’85 % con fondi CIPE, già approvati ed ora in fase di appalto: sarà sistemata e pavimentata la piazza compresa tra la palestra e la villa e si procederà ad un piccolo ampliamento della palestra al fine di poter posare sulla testata est alcune gradonate per il pubblico; significativa la prevista riqualificazione con quinta in legno delle facciate sud ed est della palestra; MANUTENZIONE FOGNATURE Si tratta di un intervento di 85.000 euro che servirà per opere urgenti di sistemazione delle fognature in Nona (via San Fermo), S. Andrea (terminale al Dezzo) e Vilmaggiore (terminale in via Dei Prati); le opere sono in corso di appalto. MESSA IN SICUREZZA STRADE come già segnalato si è proceduto alla parziale sistemazione della pavimentazione della piazza Papa Giovanni ed alla messa in sicurezza di alcuni tratti di strada (Bueggio, Teveno, Pezzolo, Polza ecc.); l’ope- ra, nel suo complesso, ammonta ad € 100.000. PAVIMENTAZIONE PIAZZE CENTRI STORICI Si tratta di un appalto di quasi 500.000 euro che prevede il rifacimento della pavimentazione e la riqualifica dell’arredo urbano nelle seguenti piazze/località: Nona, Pezzolo, Teveno, Bueggio e Vilminore (piazza V. Veneto); i lavori sono iniziati alla fine dell’estate e sono ora fermi per il gelo; si prevede che possano essere completati entro la stagione turistica dell’estate 2005 (vedi articolo del progettista in questo stesso numero). RIPRISTINO PRESA REGLANÌ Entro l’anno sarà approvato il pronto intervento di € 20.000 per la messa in sicurezza della piccola presa dell’acquedotto che serve la zona alta della Pieve; si tratta di un contributo a fondo perduto per danni maltempo 2002. RESTAURO E QUALIFICAZIONE DEL ROCCOLO DI PEZZOLO la provincia ha concesso un primo contributo di € 10.000, modesto ma importante, per il restauro e l’utilizzo del Roccolo di Pezzolo (in uso al Comune) in chiave turistica. Nelle prossime settimane si valuteranno quali opere stralciare dal quadro complessivo a suo tempo prefigurato. Grazie anche ai finanziamenti comunitari, il Comune di Vilminore ha avuto il privilegio di poter commissionare numerosi studi di fattibilità, spinti ai livelli definitivi od esecutivi. Si tratta di progetti quasi completi che possono ora essere utilizzati per domande di finanziamento o per l’esecuzione a stralci. Quello che segue potrebbe essere visto solo come il libro dei sogni, anche se l’esperienza degli ultimi mesi insegna che qualche sogno può velocemente diventare realtà. Nei prossimi mesi si cercherà di portare il risultato di questo intenso lavoro alla diretta conoscenza della cittadinanza mediante incontri aperti al pubblico. RISTRUTTURAZIONE EDIFICIO COMUNALE DA ADIBIRE A STRUTTURA POLIFUNZIONALE CON CENTRO SERVIZI AL TURISTA riguarda la completa ristrutturazione dell’attuale municipio, che dovrebbe poter anche ospitare sportelli infopoint, guardia ecologica/polizia turistica, centro didattico con sala audiovisivi/riunioni per educazione ambientale, uffici direzione e amministrativi con possibilità alternativa di ospitare la sede amministrativa del sub ambito del Parco delle Orobie, spazio espositivo e biblioteca tematica. La struttura mira a consolidare il ruolo di sede storica, geografica e politica della valle del Comune di Vilminore di Scalve. Il costo è stato stimato in € 800.000. RECUPERO AREA DEGRADATA PER FORMAZIONE PARCHEGGIO ED AREA DI SOSTA Importo totale del progetto: € 267.032,00.= L’intervento si prefigge di recuperare alla pubblica fruizione la parte comunale della discarica all’ingresso del paese. Le opere consisteranno nella rimodellazione della superficie, nella formazione di un parcheggio -eventualmente da destinare ai caravan- e nella sistemazione a verde attrezzato. E’ inoltre indicata una zona da destinare a centro per la raccolta differenziata. OPERE DI SISTEMAZIONE A VERDE E DELLA CONNESSIONE COI PERCORSI PEDONALI E CARRABILI NELL’INTORNO DEL CAMPO SPORTIVO AVILMINORE Importo totale del progetto: € 364.000,00: L’intervento completa e definisce in chiave sportivo-ricreativa la zona villa-palestracampo sportivo di via Vittorio Emanuele; sono previste sistemazioni del verde, formazione e pavimentazione percorsi (sia pedonali che carrabili), dotazione di impianti tecnologici (pubblica illuminazione, raccolta acque meteoriche ecc.), di arredo (panchine, giochi ecc.). Lo studio si inserisce nel complessivo disegno di fare della zona il fulcro delle attività turistisegue a pag. 7 d Dicembre 2004 che e ricreative di Vilminore, disegno composto da numerosi altri tasselli definiti o in via di definizione: il recupero della villa, la pavimentazione della piazza, il completamento della sede alpini, la costruzione dei campi da tennis, la ristrutturazione del centro di formazione professionale ecc.); RISTRUTTURAZIONE ED AMPLIAMENTO CFP importo stimato € 1.500.000. E’ senz’altro il progetto più ambizioso, ma non per questo meno realizzabile. Esso prevede la completa ristrutturazione del CFP ma con salvaguardia dei due “angar” parabolici che oggi ospitano il magazzino comunale e le officine della scuola. La connessione dei due spazi e l’ampliamento della palazzina attuale daranno vita ad un nuovo complesso scolastico ricco di spunti architettonici e funzionali innovativi e qualificanti; COSTRUZIONE CAMPO DA TENNIS, PARCHEGGI E VERDE IN LOC. S. MARIA Importo € 605.000. Trattasi di opere di attuazione del vigente PRG mediante lo sviluppo e la connessione con l’abitato ed il polo scolastico sportivo e ricreativo di Vilminore dell’ampia fascia per servizi pubblici in loc. S. Maria. I punti qualificanti dell’intervento riguardano la formazione di campo da tennis di uso pubblico, la realizzazione di parcheggi pubblici e la sistemazione a verde, compresa la zona antistante il cimitero. Obiettivo di fondo è quello di recuperare alla pubblica fruizione un’area di proprietà comunale in posizione strategica rispetto al centro storico ed attualmente pressochè abbandonata. VALORIZZAZIONE AMBITO EX CHIESA DI S. LUCIA A VILMAGGIORE In questo caso il comune intende attivarsi per completare e valorizzare il previsto intervento della Parrocchia per S. Lucia. Il progetto –in fase di definizione- prevederà la costruzione di parcheggi e percorsi pedonali che mettano in condizione residenti e villeggianti di fruire con sicurezza delle Gazzetta Comunale nuove strutture; in questo contesto appare importante e qualificante la collaborazione in corso con la latteria sociale, che senz’altro beneficerà dell’operazione in termini di immagine e di incremento dell’attività IL GOVERNO DEL TERRITORIO Accanto alle opere pubbliche il Comune è chiamato anche a definire il quadro urbanistico-edilizio nel quale cresce e si sviluppa l’edilizia privata. In quest’ambito sono da menzionare alcune importanti attività in atto quali: • redazione studio geologico di supporto alla pianificazione urbanistica; • esecuzione nuova fotogrammetria digitale del territorio comunale; • revisione generale del piano regolatore; Si tratta di tre punti fondamentali e tra loro strettamente connessi. Le nuove normative non consentono infatti di cambiare il PRG se non sono disponibili rilievi accurati e se non è stato eseguito uno studio geologico di dettaglio. Partendo dal nulla (il rilievo precedente del 1985 non è mai stato aggiornato e nessuno ha mai commissionato studi geologici di supporto) i tempi si sono un po’ allungati, anche se si conta di recuperare velocemente e rientrare nelle previsioni iniziali. Da segnalare infine la recentissima comunicazione di un finanziamento di 10.000 euro per la rilevazione e la mappatura digitale delle reti tecnologiche. Trattasi di un’attività sperimentale che sarà svolta in collaborazione col Politecnico di Milano e che consentirà di disporre di una banca dati delle reti dell’acquedotto, della fognatura e della pubblica illuminazione. Concluso lo studio di fattibilità delle opere PRENDE CORPO IL PROGETTO DI COLLEGAMENTO SCIISTICO TRA I COMUNI DELLA VALLE SERIANA SUPERIORE E LA VALLE DI SCALVE. I risultati dello studio presentati ai Sindaci ed alle Società degli impianti Sabato 11 dicembre è stato presentato a Lizzola lo studio di fattibilità delle opere per il collegamento sciistico tra i comuni delle Valli Seriana Superiore e di Scalve, ovvero tra i comprensori di Colere e quello di Lizzola. La folta delegazione si è recata sulla cima della Sponda Vaga per vedere direttamente i luoghi interessati dall’ambizioso progetto che prende avvio appunto con la redazione dello studio di fattibilità. Lo studio è stato commissionato dal Comune di Vilminore nell’ambito dell’accordo di programma a suo tempo concluso tra i comuni in ambito obiettivo 2 delle due valli, accordo che è stato finanziato all’ottanta per cento dalla Regione coi richiamati fondi U.E. L’esposizione del lavoro svolto è stata fatta dal tecnico incaricato e coordinatore Geom. Luca Taddei di Gromo, coadiuvato dal maestro di sci e guida alpina di Lizzola, Dino Merelli. Per il nostro comune erano presenti il Sindaco Giovanni Toninelli e l’Assessore Angelo Tagliaferri. Per la Valle di Scalve sono intervenuti il Sindaco di Colere e Presidente della Comunità Montana Franco Belingheri oltre all’assessore allo sport di Colere Claudia Ferrari, il Sindaco di Azzone Bettoni Edoardo ed il rappresentante del comune di Schilpario Sig. Ferrari . Della Valle Seriana erano presenti il Sindaco di Valbondione Duilio Albrici, oltre ai Sindaci di Gromo, Valgoglio, Villa D’Ogna ed Ardesio. Le società erano rappresentate dal Sig. Stabilini per la SIRPA ed il Sig. Testa della Spiazzi di Boario. Il concetto di fondo dello studio è molto semplice: collegare i comprensori sciistici esistenti in modo da moltiplicarne l’attrattiva e la competitività e rendere accessibili gli impianti da più comuni in modo da diminuire la congestione nei singoli impianti e ripartire vantaggi (sviluppo commerciale e ricettivo) e gli svantaggi (necessità di parcheggi, traffico ecc.) su tutte le località di partenza direttamente interessate (Colere, Vilminore, Valbondione). Per poter anche solo abbozzare un progetto era necessario effettuare uno studio preliminare di larga massima che ipotizzasse delle scelte e ne verificasse la fattibilità tecnico-economica, ed è ciò che è stato fatto. Lo studio ipotizza così la costruzione di sei nuovi impianti di risalita con le relative piste di rientro per circa 17 chilometri complessivi, nei comuni di Valbondione, Vilminore, Gro- mo e GandellinoLo. Per Vilminore in particolare il progetto prefigura la seggiovia Teveno-Polzone e relativa pista lungo la malga Barbarossa, che consentirebbe di aumentare la capacità degli impianti di Colere mediante l’accesso da Teveno. Le altre seggiovie proposte sono: Conchetta-Pizzo di Petto, Casuff-Barbarossa, Valle Conchetta-Monte Vigna Vaga, Spiazzi-Stalle Cassinelli e Stalle Cassinelli-Baita di Mezzo Vigna Vaga. Salvo la Teveno-Polzone che potrebbe anche essere realizzata subito, appena finita la nuova pista di Colere, gli altri impianti dovranno essere realizzati in specifici blocchi e sequenze, in modo da poter essere via via integrati nel demanio esistente. Il sasso nello stagno è stato gettato: occorre adesso approfondire le valutazioni tecnico scientifiche (geologia, nivologia, im- - 7 patto ambientale) e valutare i costi dell’intera operazione (per il momento sono stati stimati i soli oneri per le seggiovie) in modo da impostare una valutazione economica complessiva. Il nostro territorio ha risorse enormi, che devono essere sfruttate in maniera corretta ma nell’ambito di una scelta di fondo precisa che non può essere diversa da quella di un turismo invernale, che trascini e faccia uscire dalla marginalità anche tutte le altre forme di turismo via via perseguite (turismo estivo, didattico, culturale, escursionistico, etnografico ecc.). Questa scelta non può che essere perseguita in una logica di ambito, di comprensorio, riunendo in un unico disegno le aspettative e le prospettive dei singoli paesi, ed è quello che si è cominciato a fare, nella speranza che qualcosa si possa, a breve, concretizzare. Lavori di pavimentazione ed arredo urbano dei percorsi turistici nei centri storici del capoluogo e delle frazioni L’Amministrazione Comunale di Vilminore di Scalve ha intrapreso una serie di iniziative volte a promuovere lo sviluppo turistico-economico del proprio territorio e in questa prospettiva a riqualificare gli spazi urbani, con una particolare attenzione ai centri storici del capoluogo e delle frazioni. I lavori di pavimentazione ed arredo urbano dei percorsi turistici nei centri storici si propongono di dare continuità alle iniziative già realizzate o tuttora in atto, come l’intervento di riqualificazione dei Pavimentazione nel centro storico di Pezzolo. dello spazio e di recuperare i percorsi rurali, al fine di delimargini degli abitati rileggendo neare un insieme di tracciati che gli elementi locali per trasferirli colleghi e valorizzi le emergennelle sistemazioni, fatte di semze storico-architettoniche e paeplici pavimentazioni e spazi a sistiche dei nuclei abitati. Le aree cielo aperto. Pur operando, con d’intervento sono quelle centrali i limiti della frammentazione dedei nuclei edilizi del capoluogo gli interventi, su spazi pubblici e delle frazioni di Bueggio, Nona, molto diversi tra loro, con difPezzolo e Teveno. Il paesaggio è ferenti “misure”, si è cercato di l’elemento di costruzione di un restituire un’immagine di riquaprogetto che cerca di proporre lificazione complessiva degli ornuove regole di organizzazione 8- Dicembre 2004 Gazzetta Comunale ganismi architettonici dei centri antichi. Giaciture e cambiamento di direzione delle pavimentazioni hanno principalmente lo scopo di valorizzare spazi (in piazza Vittorio Veneto e a Bueggio), edifici (in via A. Figura, a Nona e Pezzolo), contesti (a Teveno). Gli interventi di riqualificazione previsti consistono nella sostituzione dell’attuale pavimentazione stradale, prevalentemente in conglomerato bituminoso, con una nuova in materiali lapidei e nella contestuale definizione di specifici spazi urbani, con la realizzazione di alcuni elementi d’arredo urbano, nonché nell’adeguamento di alcune delle relative reti tecnologiche, principalmente della fognatura comunale e dell’illuminazione pubblica. L’intervento sulla piazza Vittorio Veneto di Vilminore, destinata a parcheggio e area del mercato settimanale, consiste nella preliminare realizzazione della nuova rete fognaria e nella successiva pavimentazione in cubetti di pietra di Luserna La piazza sarà attraversata trasversalmente da una griglia composta da fasce di serizzo verde che ne dilateranno la dimensione minore favorendo una percezione complessiva unitaria, mentre il semplice sfalsamento delle fasce in corrispondenza del tracciato stradale delineerà la percezione della superficie di prevalente circolazione del traffico veicolare.Lungo il lato sud della piazza saranno collocate tre sedute rivestite in pietra con sottostante illuminazione radente sulla pavimentazione, anche al fine di contribuire alla ridefinizione del margine più irregolare e aperto dell’edificato. La strada asfaltata di via Arciprete Figura, sulla quale si attesta bruscamente la grande scalinata che dal sagrato della Chiesa scende verso il borgo sarà oggetto dei lavori per dare completezza all’intervento pubblico sul centro storico-monumentale di Vilminore. La Chiesa Parrocchiale, il suo sagrato e l’antistante scalinata sono i naturali elementi di confronto e riferimento per il disegno dello spazio pubblico di via Arciprete Figura.La nuova pavimentazione della strada, prevalentemente costituita da cubetti di pietra, sarà interrotta da una superficie di raccordo con il sistema sagrato-scalinata in lastre a correre di pietra di Luserna, delimitata da una fascia di acciottolato che prolunga la pavimentazione delle pedate della scalinata medesima. Sull’area d’intervento di Bueggio, tutta posta in fregio al margine nord dell’edificazione del centro storico e caratterizzata a ovest da tracce della preesistente pavimentazione in pietrame e ad est dalla presenza di una grande fontana, preceduta da un parcheggio realizzato in anni recenti, è prevista la realizzazione di una pavimentazione con cubetti di pietra di Luserna e in acciottolato nel tratto di raccordo con il sentiero che si snoda verso monte, nonché il rifacimento della fognatura comunale lungo la via San Gottardo. La caratteristica fontana sarà contornata da una pavimentazione in lastre posate a correre di pietra di Luserna, a sua volta al centro di una superficie a cubetti il cui margine ovest sarà costituito da un muretto-seduta al fine di separare lo spazio destinato a parcheggio e consentire il raccordo delle diverse quote. Nel nucleo storico di Nona i lavori riguarderanno la strada antistante la Chiesa, comprendente un tratto delle vie Monte Gromo e Manina. Con la pavimentazione a cubetti verranno definiti sia la strada che gira intorno alla Chiesa, sia, con autonomo orientamento della superficie, il piccolo parcheggio posto sul lato sinistro all’ingresso all’abitato Una lunga fascia di lastre a correre di pietra di Luserna individuerà uno specifico spazio di rispetto e di raccordo della fontana, dell’accesso al verde pubblico e del sagrato della Chiesa.L’intervento nel nucleo abitato di Pezzolo, già realizzato, ha previsto innanzitutto il rifacimento della scalinata lungo la via San Rocco che connette il sentiero a ciottoli proveniente da Teveno con la strada lungo la quale si sviluppa verso monte tutto il centro storico. La nuova pavimentazione della scalinata è ancora in acciottolato, come quella parzialmente preesistente, mentre le alzate sono in cordoni di pietra. Il tratto di via San Rocco antistante la Chiesa e fino al cimitero, lungo la via Camposanto, prima in sterrato, è stato tutto pavimentato a cubetti. A Teveno lo Prima il restauro. spazio oggetto d’intervento sarà quello di via San Nicola compreso tra piazza San Bernardino a est e la Chiesetta di San Nicola a ovest. Tutta la via San Nicola verrà inte- gralmente pavimentata con cubetti di pietra di Luserna, scandita da fasce di serizzo verde a “commento” del rapporto che il borgo offre all’esterno, verso il paesaggio. Solo la pavimentazione, con lastre a correre di pietra di Luserna, dell’area limitrofa alla fontana coperta, e la relativa superficie di contorno, interferiranno con il nuovo sistema stradale. La scelta della pietra di Luserna, in cubetti e a lastre, quale materiale prevalente delle nuove pavimentazioni, è motivata sia dalla presenza del medesimo materiale in altre ampie superfici del capoluogo sia dalle specifiche caratteristiche strutturali e cromatiche che ne hanno consentito una positiva integrazione con la ricca varietà di materiali lapidei già presenti. A completamento degli interventi è stata progettata anche l’illuminazione d’accento delle due fontane coperte di Nona e di Teveno, con proiettori dotati di dispositivo di regolazione dell’ampiezza del fascio luminoso. Il progetto prevede interventi di nuova pavimentazione anche su superfici di proprietà privata al fine di consentire una riqualificazione compiuta e omogenea. Per tali aree sarà previsto un regime di convenzionamento al fine di consentirne l’uso pubblico. I lavori sono finanziati mediante il progetto della Regione Lombardia DOCUP OB 2 - Misura 2.2 “Potenziamento e qualificazione delle dotazioni infrastrutturali per lo sviluppo del turismo” che prevede un costo complessivo di euro 487.435,00, composto dal 40% a fondo perduto e dal 60% come finanziamento a tasso zero rimborsabile inventi anni. arch. Maurilio Ronchetti Il restauro del porticato di Palazzo Pretorio Il Palazzo Pretorio di Vilminore di Scalve è stato oggetto negli, anni '90, di un intervento di restauro che aveva solo marginalmente interessato il portico ove pareti e volte erano state tinteggiate in modo estemporaneo rispetto alla facciata principale. Ad eccezione delle zone decorate, l'intera superficie era stata imbiancata in modo uniforme: sia i lacerti stratificati di intonaco antico che i rifacimenti più recenti erano coperti da un'unica stesura di pittura a tempera in colore chiaro.Oltre all'appiattimento cromatico, che alterava la percezione della finitura architettonica del loggiato, erano presenti fenomeni localizzati combinati di sollevamento, distacco, fratturazione e disgregazione delle finiture pittoriche storiche stratificate: alcuni frammenti degli stemmi dipinti, a causa dell'avanzato stato di degrado in cui versavano, rischiavano di scomparire definitivamente. Fenomeni di disgregazione, dovuti alla risalita di umidità, erano diffusamente presenti anche nell'intonaco più recente che rivestiva la porzione inferiore delle pareti perimetrali e minacciavano l'integrità delle superfici dipinte immediatamente superiori. La pavimentazione in acciottolato, in genere sconnessa, appariva in miglior stato di conservazione in corrispondenza delle due campate di sinistra, probabilmente la zona più antica, forse coeva alla costruzione del palazzo, mentre la parte corrispondente alla campata destra, di diversa fattura, era ampiamente dissestata, con sollevamenti e lacune di ciottoli. Anche nelle campate ove la pavimentazione si presentava meglio conservata erano evi- denti rifacimenti ed integrazioni successive, con diversa tessitura e dimensione dei ciottoli, che compromettevano la lettura del disegno originario fatto di contorno in lastre di pietra (del quale rimanevano solo alcune tracce) e campiture centrali con disegni rombiodali. Durante gli attuali lavori di restauro l'intonaco più recente, degradato, che rivestiva la porzione inferiore delle pareti perimetrali del porticato, è stato rimosso e sostituito con un intonaco di calce macroporoso che favorisce una più veloce evaporazione superficiale dell'umidità capillare risalente e tutela l'integrità delle decorazioni pittoriche superiori. La rimozione dell'intonaco ha riportato alla luce due portali in tufo, parzialmente lavorato, ora lasciati a vista a testimonianza della più antica configurazione del palazzo, precedente all'intonacatura seicentesca. Attraverso un'attenta operazione di discialbo manuale, eseguita con bisturi ed impacchi ammorbidenti, è stato recuperato, su quasi tutta l'estensione della volta, un intonaco cenerino di color grigio/azzurro, ancora ben conservato; strato di finitura originario la cui presenza era stata evidenziata, sotto varie tinteggiature, dai primi tasselli stratigrafici eseguiti. La pulitura dei depositi, l'asportazione di ridi- Dopo il restauro. Durante il restauro. Dopo il restauro. Dicembre 2004 pinture degradate o incompatibili e la successiva reintegrazione pittorica con colori ad acquerello consentono ora di apprezzare nuovamente gli stemmi a vista, alcuni dei quali, prima del restauro, sembravano ormai definitivamente persi; fra gli altri, é ora leggibile lo stemma di un podestà, certo Camillo Vailetto De Marchesi, che non é citato nel manoscritto di E. Pedrini “Cenno storico sul palazzo dei podestà in Vilminore desunto da documenti” riportante l'elenco dei podestà di Scalve. In fine, con velature successive di colori a calce, le lacune e le integrazioni di intonaco sono state intonate ai cromatismi delle superfici originarie restaurate. Ora, perché l'intervento sia efficace e duraturo, sarebbe opportuno programmarne il monitoraggio e la pronta manutenzione poiché sia le finiture pittoriche che le superfici intonacate, come del resto qualsiasi superficie architettonica, sono e saranno sempre soggette a processi fisiologici di degrado e di alterazione. arch. Marco Bianchi Gazzetta Comunale A Vilmaggiore attrezzato il parco giochi comunale Nel marzo 1998 viene firmata la convenzione per l'attuazione del piano di lottizzazione in località “CLUSURE” dal piano si evince che i lottizzanti devono mettere a disposizione del pubblico l'area adibita a parcheggi e a verde.L'attuale amministrazione, nell'agosto di quest'anno, sull'area individuata a verde ha allestito il parco giochi della frazione; sono stati collocati numero due panchine in legno, due giochi a molla, una torre con scivolo e una giostra. Ci riteniamo soddisfatti in quanto abbiamo potuto constatare che è sempre molto frequentato da bimbi, nonni e genitori. Situato in una zona centrale della frazione, limitrofa al campetto dell'oratorio e fuori dal passaggio di autovetture ben si concilia con tutti coloro che abbiano il desiderio di passare qualche ora di svago e di quiete. È un piccolo tassello di quello che l'attuale amministrazione sta facendo sul territorio, con attenzione a chi sta muovendo i primi passi. Ringraziamo il signor Virgilio Bettineschi che con grande cura ha sempre tagliato l'erba e tenuto in ordine il parco. - 9 Comunità Montana Val di Scalve 2004 - 2009 Elezione del Presidente del Consiglio Direttivo I sottoscritti Consiglieri della Comunità Montana di Scalve, avendo preso in esame i problemi socio-economici, territoriali ed ambientali della Valle di Scalve, sentite le rappresentanze istituzionali delle quattro amministrazioni comunali di Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore di Scalve, che fanno parte della Comunità Montana stessa, propongono all’Assemblea i seguenti nominativi dei componenti del Consiglio Direttivo, per il quinquennio 2004-2009: Belingheri Franco - Presidente Bendotti Gianmario - Assessore Bettoni Gerardo Luciano - Assessore Ferrari Claudia - Assessore Arrigoni Alberto - Assessore Allegano alla presente proposta le linee di programma, che intendono perseguire nel prossimo quinquennio, per valorizzare il territorio della Valle di Scalve, esaltandone i valori dell’uomo di montagna, come la laboriosità, il rigore, la solidarietà, la cultura e la lungimiranza, ispirandosi a un sano pragmatismo politico, che ha contrassegnato positivamente la storia millenaria del popolo scalvino. Vilminore di Scalve, 12 ottobre 2004 ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA COMUNITA’ MONTANA DI SCALVE DOCUMENTO PROGRAMMATICO Quinquennio 2004-2009 La circostanza dell’elezione del Presidente della Comunità Montana di Scalve per il prossimo quinquennio è propizia per riflettere sui principi e le finalità che sono alla base della motivazione per cui da anni stiamo e vogliamo stare insieme per il futuro: la valorizzazione delle zone montane e l’esercizio associato delle funzioni comunali sono temi che 10 - Dicembre 2004 Gazzetta Comunale devono stare al centro del nostro agire politico di amministratori della Valle di Scalve. Gli strumenti per espletare tali fini istituzionali sono individuati nel nostro Statuto vigente, che spesso viene consultato e magari aggiornato solamente in occasione di nuove leggi nazionali o regionali: la consapevolezza che lo Statuto è la “Costituzione” della nostra Comunità dovrebbe aiutarci a trovare oggi, ancora più di ieri, le ragioni del nostro impegno. Il processo riformatore in atto da qualche decennio nella nostra realtà nazionale e regionale potrebbe essere di supporto a una fase di rielaborazione ideale e concreta per giungere a un programma realistico di obiettivi da raggiungere nel prossimo quinquennio per i Comuni della Valle (Le restrizioni delle disponibilità economiche degli enti locali non sono da considerarsi come le solite lamentele dei sindaci!). Tutto questo comporta l’indispensabilità della collaborazione dei Comuni, delle Associazioni di volontariato, delle realtà economiche presenti in valle. SVILUPPO, UNA SFIDA DA RIPRENDERE Una comunità non sopravvive se non garantisce un grado di sviluppo –sociale ed economico- adeguato. Il problema dell’occupazione, del lavoro e dello sviluppo economico è sempre stato all’attenzione degli Amministratori scalvini. La sfida della riconversione dell’economia dei nostri paesi fu raccolta con successo negli anni ‘70 e ‘80 sostenendo iniziative imprenditoriali che ancor oggi rappresentano la maggior parte dei posti di lavoro presenti in valle: le attività localizzate nelle aree riconvertite e/o urbanizzate, le cooperative, gli impianti di risalita, ecc. Occorre dare a tutta la Valle di Scalve delle nuove opportunità di lavoro,soprattutto femminile, e di sviluppo, perché il mondo che ci circonda è cambiato; anche la predisposizione di nuove aree artigianali deve tener conto della compatibilità ambientale, nella consapevolezza che la posizione remota e la pessima viabilità che interessa la nostra valle sono vincoli che possono essere attenuati, non rimossi. Occorre allora pensare come trasformare questi vincoli in opportunità. SCUOLA – ISTRUZIONE ATTIVITA’ CULTURALI Nessuno si deve scandalizzare se parliamo di scuola e istruzione come leva per lo sviluppo. In una economia che si sposta dal “fare” al “saper fare”, dall’industria ai servizi, il contenuto di conoscenze richiesto è sempre maggiore e la scuola è il tramite per questa formazione. La Valle di Scalve, nonostante gli sforzi profusi negli ultimi decenni da parte della Comunità Montana e dei singoli comuni, è un po’ in ritardo, rispetto alle esigenze richieste. Il numero di diplomati e laureati è ancora basso. Il tasso di abbandono degli studi superiori è a un livello che non può non preoccuparci. La riforma della scuola e il prolungamento dell’obbligo scolastico impongono alla nostra comunità di ripensare il suo approccio. La Comunità Montana impegnerà energie e risorse eco- nomiche per favorire la formazione culturale e professionale dei giovani e degli adulti. Già ora l’accesso al mercato del lavoro richiede competenze, cultura, mobilità e professionalità sempre più complesse. E’ necessario che i giovani della Valle di Scalve siano in grado di acquisire queste capacità per non essere lasciati ai margini del mondo del lavoro e, in prospettiva, della società. La Comunità Montana di Scalve, d’intesa con i quattro comuni di Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore, ha il compito di favorire questi obiettivi, fornendo attrezzature, risorse umane e finanziarie, consulenze e sostegno, ricorrendo anche a recenti iniziative della Regione Lombardia. Alla luce della scarsa natalità ormai consolidata anche nella nostra valle, le infrastrutture a disposizione dei nostri figli devono essere di standard adeguato per il loro apprendimento e la loro sicurezza formativa. L’attuazione della riforma scolastica deve essere attentamente monitorata: può rappresentare un’occasione unica per rimediare alla ormai storica inadeguatezza della Scuola Media. Il Biennio delle Scuole Superiori, in atto a Vilminore per la lungimiranza degli ultimi amministratori, è una soluzione interessante negli obiettivi formativi, nel conseguimento di valori sociali condivisi e perseguibili in un contesto più familiare, rispetto all’attuale dislocazione delle nostre scuole medie: la dispersione scolastica che riguarda soprattutto le Scuole Superiori può essere combattuta riorganizzando in valle le scuole dell’obbligo insieme al Biennio. Se la Valle di Scalve vuole veramente arricchire le nostre comunità, noi dobbiamo arricchire le coscienze dei suoi abitanti. L’attività culturale ne è lo strumento principe. Pertanto deve essere una priorità della Comunità Montana investire in quest’area, anche tramite il coordinamento delle attuali biblioteche, dei musei o poli di attrazione culturale presenti nei comuni,concentrando alcune iniziative, elevandole a livello sovracomunale, dandole un maggiore slancio nella promozione e gestione, e inserendole nei circuiti esterni dei grandi avvenimenti. La politica culturale della Comunità Montana deve poggiare su due principi. In primo luogo, deve coltivare la consapevolezza delle nostre origini, della nostra storia, dei nostri valori; l’anniversario della caduta della Diga del Gleno o la riscoperta del passato prossimo del lavoro delle miniere sono circostanze per aiutarci a riscoprire da dove veniamo. In secondo luogo deve stimolarci ad aprirci agli altri, al mondo che ci è intorno, a quanto di grande ci può arricchire. Su questo noi pensiamo che ci sia ancora molto da fare. PROMOZIONE DELL’INIZIATIVA PRIVATA La Comunità Montana di Scalve non è un imprenditore, ma può far molto per aiutare chi lo è o vuole esserlo. Gli artigiani, i commercianti, gli operatori economici della valle devono poter contare sul sostegno della Comunità Montana per quanto di sua competenza: dobbiamo rafforzare la cultura dell’imprenditorialità, dell’investimento in se stessi, della fiducia nelle proprie potenzialità, dell’assunzione di responsabilità. Vogliamo ripensare, per rafforzarla, la Progescal come un’agenzia a sostegno dello sviluppo; vogliamo che sappia indirizzare le nuove aziende e quelle esistenti nella loro fase di creazione e crescita, nel reperimento di capitali, nell’accesso a varie forme di incentivi, nella formazione degli operatori economici: deve diventare lo portello unico delle attività economiche e dello sviluppo dell’intera Valle. TERRITORIO - AMBIENTE - VIABILITA’ La Provincia di Bergamo, con l’approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento, ha raggiunto un traguardo storico e recepito in esso il Piano delle infrastrutture: oggi siamo in presenza di un progetto condiviso per uno sviluppo territoriale sostenibile, capace di rispondere alle diffuse esigenze di miglioramento della qualità di crescita del territorio,realizzato con il concorso di soggetti pubblici e privati e dei cittadini. La Comunità Montana di Scalve ha partecipato a quel grande progetto con qualche riserva mentale, derivata anche dalla ormai ventennale minaccia del Parco delle Orobie: qualche eccesso di protezionismo ambientale rischia di impedire lo sviluppo organico degli impianti di risalita del grande comprensorio sciabile dell’Alta Valle Seriana e Valle di Scalve; in questi mesi sarà la volta del Piano Territoriale del Parco delle Orobie, elaborato da collaudati professionisti, innamorati del Territorio allo stato brado, che non pensano all’uomo che vive in montagna tutto l’anno. I vincoli sono la salvezza del nostro patrimonio ambientale, ma la loro scelta deve essere condivisa dagli abitanti residenti, che hanno finora tutelato e difeso la qualità delle aree da tutte le mode metropolitane. Alla domanda di mobilità degli anni passati si sta dando qualche risposta seria da parte della Provincia e, prima dall’ANAS: la nuova strada della Valle Seriana, da Pedrengo a Nembro, è stata completata, ma non aperta al transito per l’inadeguatezza degli impianti di sicurezza della galleria! Mentre da Nembro a Cene i lavori proseguono con regolarità,ma con troppa lentezza; sono stati finanziati i lavori della variante di Clusone e Rovetta, superando diatribe lo- Dicembre 2004 calistiche, che hanno ritardato per decenni la soluzione. La Provincia,per la Valle Seriana, ha avviato i lavori della linea tranviaria Bergamo-Albino, finanziato la Rotonda di Vertova, della Valle del Riso, progettato quella di Casnigo. Questi interventi, per la Valle di Scalve, non rappresentano un aiuto alla velocizzazione dei percorsi di collegamento con il Capoluogo. Per la Via Mala dobbiamo evidenziare che sono necessari interventi migliorativi in diversi punti per garantire il transito in sicurezza, e interventi di manutenzione, oltre agli impianti di illuminazione della galleria in prossimità di Angolo Terme. La Presolana deve essere resa percorribile da tutti gli automezzi di trasporto, richiedendo alla Provincia una soluzione definitiva del collegamento intervallivo. In Valle di Scalve la Comunità Montana ha portato a termine, con grande merito, la strada della Valnotte e con il sostegno dei quattro comuni il tratto Colere-Vilminore deve essere provincializzato; da Schilpario ad Azzone occorrono interventi di allargamento e manutenzione straordinaria non più rinviabili; del tratto Azzone-Borno e del Valico della Manina la Comunità Montana si farà carico di iniziare lo studio di fattibilità, facendo ricorso a tutte le possibili opportunità di finanziamento presso l’UE e/o BIM ed altri enti sovracomunali. Grande impegno sarà infine profuso per proseguire ed aumentare l’opera di sistemazione idraulica e forestale delle aree più a rischio, in particolare in prossimità dei fiumi e torrenti, di manutenzione e recupero di mulattiere nei boschi di proprietà pubblica e privata. Il Direttivo della Comunità si farà carico di riprendere in esame, in accordo con l’Amministrazione Provinciale di Bergamo, il sistema dei trasporti pubblici di collegamento tra i quattro comuni della Valle e con le aree limitrofe. L’esperienza degli anni passati ha insegnato che i grandi obiettivi si raggiungono con la partecipazione dei cittadini, i quali vanno tenuti informati e resi consapevoli di quanto gli amministratori elaborano e traducono in realtà, ricorrendo a diverse forme di comunicazione, dalla stampa locale diretta,fino alle forme più avanzate dei media. TURISMO - TEMPO LIBERO E’ improrogabile un piano di settore del turismo del comprensorio: dobbiamo coinvolgere gli operatori pubblici ( la Comunità Montana di Scalve, la Provincia, la Regione, l’Unione Europea, il Comune di Vilminore, di Valbondione, di Gromo, di Rovetta, la Comunità Montana della Valle Seriana Superiore) e individuare e sostenere operatori privati che vogliano investire nell’area (Banche bergamasche o nazionali, Società di impianti di risalita, Imprenditori locali). La Valle di Scalve ha delle potenzialità turistiche enormi, ancora maggiori, se inserite nel contesto più ampio dell’Alta Valle Seriana (Spiazzi di Gromo, Lizzola). Il miglioramento della viabilità di accesso e la vicinanza dell’aeroporto di Orio al Serio sono opportunità che devono essere adeguatamente sfruttate per raggiungere i mercati internazionali; certamente, in questa prospettiva, sono necessari interventi per potenziare sia il turismo invernale sia quello estivo e una maggiore promozione esterna del comprensorio, come già avviene per la Valle Seriana e area dei laghi. L’obiettivo primario è trasformare il nostro turismo da occasione di transito a occasione di soggiorno: ogni albergo che opera in Valle genera posti di lavoro e ricchezza, quanto una piccola Gazzetta Comunale impresa artigiana. Perché queste imprese possano continuare ad esistere e altre nascere e svilupparsi è necessario che i nostri comuni offrano una serie di servizi, oltre che splendide bellezze naturali di cui godiamo. Il ripristino di infrastrutture, una volta funzionanti, come le piste di pattinaggio, le aree dedicate alla discesa con il bob o il ripristino della maglia sentieristica che circonda le nostre comunità sono esempi di come arricchire l’offerta di servizi per il turista. Nelle nostre intenzioni la Comunità Montana, oltre ad affrontare il tema della pianificazione del turismo in valle e stimolare l’attività delle persone che si impegnano intorno alle pro-loco, deve rilanciare il turismo estivo attraverso il potenziamento delle infrastrutture e dei servizi offerti ai villeggianti, anche attraverso nuove forme di gestione (cooperazione, bed & breakfast, baby sitting). Schilpario ed Azzone possono rappresentare l’immagine emblematica di come si deve lavorare per costruire il Parco delle Orobie: recupero dei vecchi centri, sistemazione e creazione di percorsi pedonali, miglioramento della segnaletica, nuovi percorsi escursionistico-naturalistici, che portano al contatto con la natura, il paesaggio,il territorio e gli abitanti; percorsi di scoperta e di interpretazione della natura e dell’ambiente come i sentieri pedagogici, gli itinerari di scoperta dei paesaggi e del patrimonio, gli itinerari di grande escursione, ed infine gli itinerari peri-urbani, i percorsi di fitness,gli ecomusei, i musei del territorio costituiscono la base per diventare dei veri “pays d’accueil” (area omogenea territoriale di ospitalità), nei quali, per rispondere meglio alla domanda crescente del pubblico, vanno creati dei centri didattici, dotati di attrezzature e materiali, in modo tale che le aree possano diventare dei veri e propri laboratori sperimentali. Dette iniziative devono essere previste dentro un organico piano di intervento, non lasciato alla libera iniziativa di piccoli privati imprenditori, ma coordinato dalla Comunità Montana, chiamando in causa la Regione Lombardia e la Provincia di Bergamo. Una consistente percentuale di turisti viene in Valle di Scalve per la pratica di alcune discipline sportive, a partire dallo sci alpino, allo sci da fondo e allo snow board: attività che vanno sostenute e potenziate per permettere alla Valle di Scalve di essere competitiva nei confronti di altre realtà sicuramente in grado di proporre un’offerta più ampia e diversificata di strutture e servizi. E’ necessario arricchire la nostra offerta soprattutto di servizi che fanno da contorno e supporto ad una vacanza in montagna, andare alla ricerca di nuovi mercati con attività promozionali mirate, in collaborazione con altri consorzi, che operano in contesti vicini e simili al nostro. Non vanno poi trascurati gli altri sport, da quelli tradizionalmente legati alla montagna, come l’alpinismo, il trecking, il ciclismo, il pattinaggio e gli altri sport di squadra. Con palestre e camp sportivi adeguati, la Valle potrebbe ospitare le squadre sportive sia per gli allenamenti sia per l’organizzazione di manifestazioni. Sono questi stessi sport che vengono proposti ai giovani scalvini, come esperienza e risorsa indispensabile alla loro crescita: lo sport in tutte le sue espressioni, da quello ludico-ricreativo, a quello agonistico; prima come elemento formativo, poi come occasione di benessere fisico e mentale. Non va infine trascurata l’opportunità che alcuni sport offrono la possibilità di diventare attività professionali interessanti per chi sceglie di essere un operatore nel campo del turismo. - 11 NUOVA AGRICOLTURA Nel Piano Agricolo Provinciale per il 2004-2006 è prevista l’azione della Provincia, mirata all’incentivazione dell’agricoltura nelle zone montane o marginali, all’integrazione del reddito aziendale e alla salvaguardia dell’ambiente attraverso l’ottimizzazione del rapporto tra agricoltura e territorio. Anche nelle nostre scuole sarà indispensabile introdurre iniziative di conoscenza del settore, attravesrso progetti di educazione alimentare, la creazione di “Fattorie didattiche”, una rete di aziende che, oltre a svolgere un’attività produttiva, si rivolge al mondo della scuola, dando possibilità ai ragazzi di conoscere il mondo agricolo e la cultura rurale. Con l’ERSAF è in atto il progetto “Albero amico” per avvicinare i bambini all’ecologia e al ruolo delle foreste, come indispensabile elemento di salvaguardia ambientale e di equilibrio uomo-naturaambiente e per sviluppare corretti concetti di rispetto dell’ambiente. La Latteria di Vilmaggiore deve giocare un ruolo di modello, che amplia le sue attività agro-turistiche finalizzate a rilanciare le attività dei giovani in agricoltura. SERVIZI SOCIALI E SANITARI Anche se a volte non ne siamo pienamente coscienti, la Valle di Scalve dispone di alcuni importanti servizi alla persona: i Centri diurni sono ancora oggi, a più di un quarto di secolo dalla loro creazione, un esempio da imitare in altre comunità; la Comunità Montana deve garantire i livelli di servizio attuali: gli anziani sono spesso timidi nell’esprimere i loro bisogni, per cui è importante imparare ad ascoltarli. E’ necessario ripensare con cautela e con il consenso degli interessati la possibilità di rendere più efficienti i servizi domiciliari offerti in alcuni comuni. La struttura della Casa di riposo di Schilpario è un patrimonio della solidarietà scalvina che va tutelato e sostenuto. L’inserimento dei diversamente abili nella vita sociale delle nostre comunità, a scuola, nel mondo del lavoro, nelle attività del tempo libero deve essere all’attenzione di tutti. Per tutti i servizi sociali, dal C.S.E. al C.R.H., agli affidi ecc., la Comunità si impegna a tenerli costantemente monitorati, a creare nei prossimi mesi delle occasioni di riflessione e di programmazione, affinché detti servizi, alla luce delle scarse risorse di cui godranno a livello comunale, possano rappresentare il massimo del nostro impegno civico e dei risultati possibili. Come rappresentanti della Valle di Scalve, dobbiamo monitorare anche il livello dei servizi sanitari offerti presso il Poliambulatorio di Vilminore, dove vi è la percezione, da parte della popolazione, di un recente peggioramento nella disponibilità degli specialisti. Il Servizio di Pronto Intervento 118 deve trovare finalmente una definizione consona a livelli di sanità accettabile ( Vivere in Valle di Scalve significa correre maggiori rischi di vita rispetto agli abitanti dell’hinterland di Bergamo! ). AFFARI GENERALI E SERVIZI ASSOCIATI Tra i compiti assegnati dalla legge al ruolo della Comunità Montana, soprattutto dopo l’approvazione della riforma delle autonomie locali, vi è l’esercizio di deleghe di funzioni comunali: l’organizzazione concreta di tale attività comporta un grande sforzo dei quattro comuni, la necessaria ottimizzazione delle risorse umane disponibili, che dovrà portare anche a modificare la struttura organizzativa tradizionale della Co- 12 - Dicembre 2004 Gazzetta Comunale munità. Appare opportuno impostare anche le deleghe del Direttivo della Comunità tenendo conto di questa organizzazione, che mira all’efficienza attraverso il miglioramento del processo decisionale e la messa a sistema di nuove modalità operative per monitorare gli obiettivi fissati dall’Ente, l’attività ordinaria, rendendo maggiormente sotto controllo lo sviluppo dell’attività programmata dalla Comunità Montana e incrementando la trasparenza amministrativa dinanzi ai comuni scalvini. Il cambia- mento esige grande attenzione alla formazione del personale, che deve essere continua e non sporadica, poiché il miglioramento dei servizi passa solamente dal livello di qualità e di quantità delle conoscenze possedute. Tra i servizi associati, che dovranno essere affrontati possiamo indicare la Segreteria unica dei quattro comuni, l’Ufficio tecnico dei comuni, alcune commissioni comunali, la Vigilanza urbana, le funzioni associate delle Unioni dei comuni, incentivate dalla legislazione regio- nale, ecc. I servizi, dei quali è in corso la richiesta di decentramento da Enti Sovracomunali, saranno tenuti in agenda per arrivare quanto prima a una conclusione positiva. IL “GOVERNO” DELLA COMUNITÀ MONTANA L’Assemblea della Comunità del 12 novembre scorso ha eletto, con undici voti favorevoli e un’astensione, Presidente Franco Belingheri, sindaco di Colere, il quale ha indicato gli Assessori Claudia Ferrari, Gianmario Bendotti, Luciano Bet- toni e Alberto Arrigoni. Nel corso dell’Assemblea della Comunità del 26 novembre scorso il Presidente ha comunicato l’assegnazione degli incarichi agli Assessori stessi; Claudia Ferrari Assessore a Turismo, Sport e Sicurezza. Gianmario Bendotti Assessore a Cultura e Ambiente. Luciano Bettoni Assessore a Lavori Pubblici. Alberto Arrigoni Assessore a Sanità, Servizi Sociali e Agricoltura. Affari Generali, Personale e Istruzione restano di competenza del Presidente.Vice Presidente è Al- berto Arrigoni. Sono inoltre state conferite deleghe, nell’ambito degli assessorati specifici, a Lorenzo Ferrari di Schilpario per l’Ambiente e a Fiorino Duci di Vilminore per i lavori della “squadra boschi”. La Gazzetta augura a tutti buon lavoro, tenendo conto che, date le ristrettezze imposte dalla riduzione delle risorse economiche a disposizione, dovranno fare miracoli per svolgere al meglio le rispettive funzioni. Presentazione degli statuti Il 14 agosto 2004, davanti ad un pubblico folto e attento, ha avuto luogo la presentazione del volume “Gli statuti antichi (1372) e moderni (1578) della Valle di Scalve”. Faceva gli onori di casa il Sindaco, dott. Gianni Toninelli. Accanto a lui sedevano il Prof. Giovanni Silini curatore dell’opera, il Presidente della provincia Valerio Bettoni, quindi il presidente della comunità Franco Spada, il sindaco di Azzone Edoardo Bettoni, l’assessore alla cultura di Schilpario Alessandro Capitanio, il vicesindaco di Colere Mirella Aquini, il sindaco di Clusone Dott. Guido Giudici e Mons. Arduino Ravarini di Brescia, studioso di cose scalvine. PROLUSIONE SINDACO DEL Confesso che quella di stasera è per me una delle più grandi soddisfazioni che mi gratificano come Sindaco di Vilminore. Un’amministrazione comunale ha certo come primo impegno quello di garantire al meglio il vivere dei cittadini. Primum vivere, deinde filosofare. Ma proprio per quel “deinde” è subito molto importante l’impegno per la qualità della vita. E’ così che il servizio alla cultura è tra i più significativi dei servizi alla persona che un’amministrazione possa mettere in atto. giungeva: “Or di riposo paghi viviamo, e scorti da mediocrità: sceso il sapiente e salita è la turba a un sol confine, che il mondo agguaglia”. A me non pare che questi severi giudizi si attaglino al nostro tempo e al nostro ambiente. Mi sembra che l’interesse per la cultura e specialmente per la storia sia tutt’altro che spento. Noi continueremo perciò a ricercare, a studiare e a pubblicare “i generosi e santi detti degli avi”, che per altro -con buona pace del romantico Leopardiavevano anche loro le loro brave pecche. Ma se “risveglieremo i morti” non lo faremo per- Permettetemi perciò di ritenere che la pubblicazione degli Statuti antichi e moderni della valle di Scalve sia un fiore all’occhiello della nostra amministrazione. Per quanto riguarda me personalmente essa è il coronamento di un sogno concepito già quando non ero ancora entrato nell’agone politico e collaboravo con la parrocchia, come membro del suo consiglio per gli affari economici, allorché essa realizzò l’imponente opera del restauro della Chiesa, del Campanile e dell’Organo. La ricerca e lo studio dei documenti, che era necessario per la realizzazione di un restauro filologico de- gno di quel nome, portò il nostro archivista, l’indimenticabile Cinto Morandi, alla scoperta di quella che qui viene chiamata la copia B degli Statuti antichi della Valle. Già allora cominciammo a pensare che, dopo aver trovato e pubblicato tanto in campo religioso, sarebbe stato bello iniziare la pubblicazione anche di materiale di natura civile. (La nostra Valle è sempre stata una realtà ricca da tutti e due i punti di vista, senza per altro fare mai confusione tra l’uno e l’altro, e quindi questa pubblicazione arriva quanto mai opportuna). Nella mia prefazione all’opera, parlando della passione che da parecchio tempo ha preso molti di noi Vilminoresi e Scalvini nella ricerca e nella pubblicazione di cose antiche, mi sono permesso, forse con un po’ di audacia, di rifarmi a quel grande, grandissimo, esponente dell’archivistica mondiale che fu lo scalvino schilpariese- Card. Angelo Mai, l’ “Italo ardito” a cui Giacomo Leopardi dedicò uno dei suoi Canti per celebrare il suo incessante lavoro per “svegliar dalle tombe i nostri padri” e per condurli a parlare “a questo secol morto”. Facevo quel riferimento non certo con la presunzio- ne (che sarebbe stata stolta) di gareggiare con il nostro impareggiabile convalligiano, ma semplicemente per dire che quella passione, che rese grande lui, qui nella sua terra è ancora viva, modestamente, ma veramente. Il nostro atteggiamento verso il passato non è di “disperato obblio” come lo chiama sempre il Leopardi nel Canto ad Angelo Mai. Qui siamo tutti convinti che un popolo che dimentica il suo passato è un popolo senza speranza. Non è un caso che le accurate pubblicazioni effettuate a margine dei restauri della chiesa, del suo campanile e del suo organo, ma anche tante pubblicazioni di ricerche storiche effettuate da diversi appassionati del nostro paese e della nostra Valle, abbiano riscosso e riscuotano un’altrettanto appassionata accoglienza. L’intento di tutti questi ricercatori, e modestamente anche il nostro, è lo stesso che il Leopardi attribuiva al Card. Mai: quello di “svegliar dalle tombe i nostri padri” e per condurli a parlare “a questo secol morto”. Nel suo pessimismo il poeta di Recanati, parlando del sec. XIX, lo chiamava come avete sentito “secol morto, al quale incombe tanta nebbia di tedio”. E ag- Dicembre 2004 Gazzetta Comunale PRESENTAZIONE DEL DOTT. SILINI ché dormono i vivi, ma perché le carte antiche vengano a noi “in un balén feconde”. Vogliamo cioè che, grazie a opere come questa, le carte antiche sprigionino tutta la loro fecondità; vogliamo che la storia sia maestra della vita; vogliamo che ci aiuti a capire perché noi Vilminoresi e noi Scalvini siamo fatti così; vogliamo capire che strade possiamo prendere per il futuro, che abbiano una qualche coerenza con quello che è stato il nostro passato. Il lavoro che ha portato alla realizzazione del volume che stiamo presentando è iniziato, come ho detto, con lo straordinario restauro della chiesa, del campanile e dell’organo. Per una più corretta realizzazione di quell’opera, come si ricorderà, ci si era fatti guidare dalla raccomandazione della Carta Italiana del Restauro del 1972 secondo la quale “il progetto [di restauro] deve essere preceduto da un attento studio sul monumento, relativamente all’opera originale, come alle eventuali aggiunte o modifiche”. Protagonista di quelle ricerche e di quegli studi è stato l’indimenticabile Cinto Morandi. Fu durante le sue ricerche pazienti e intelligenti che egli trovò una copia degli Statuti della Valle, che apparve subito la più antica di quelle finora conosciute. Quando il Rotary Club di Breno, Lovere e Iseo venne a visitare i restauri della chiesa, nell’illustrare il suaccennato metodo di restauro venne fuori di passaggio anche la notizia del ritrovamento degli Statuti. Fu lì che il Dott. Giovanni Silini, appassionato studioso di storia locale, che già aveva avuto modo di studiare e pubblicare Statuti di altre comunità della nostra VILMARKET 1 di Beppe e Luca Macelleria - Salumeria - Formaggi Prodotti tipici delle nostre valli Via Conte Alberoni n. 4 - Vilminore di Scalve (Bg) Tel 0346/51593 Accurata consegna a domicilio VILMARKET 2 Frutta - Verdura e Fiori Secchi Via Conte Alberoni n. 2 - Vilminore di Scalve (Bg) Tel 0346/51083 regione, si offrì per studiare anche il nostro Testo. La nostra amministrazione comunale gli ha quindi commissionato il lavoro che ora arriva felicemente alle stampe. Dopo aver ascoltato il Presidente della comunità Montana, Geom. Franco Spada, e soprattutto il curatore dell’opera, il Dott. Silini, spero che comprenderete la punta di fierezza con cui siamo qui questa sera. Noi dell’amministrazione comunale però è evidentenon avremmo potuto sostenere da soli l’onere di un’operazione di questa portata. Siamo perciò riconoscenti alla Comunità Montana della Valle di Scalve, alla provincia di Bergamo e alla Soc. Graphiscalve srl. per averci aiutato a finanziare quest’opera che ci auguriamo torni di grande interesse e di grande utilità culturale non solo per Vilminore. A nome dell’amministrazione Comunale di Vilminore, dell’intera Comunità di Scalve, nonché a nome mio personale, desidero ringraziare profondamente il Dr Silini per quest’opera che contribuirà a valorizzare la storia e le tradizioni del nostro territorio. Questo ringraziamento è tanto più forte e sentito se teniamo conto che il Dr.Silini ha lavorato del tutto gratuitamente. Grazie a tutti! A chi ha lavorato per la realizzazione di quest’opera e a voi che siete gentilmente intervenuti. Gianni Toninelli Il Dott. Giovanni Silini inizia ringraziando il Sindaco Dott. Gianni Toninelli per aver accolto la sua proposta di pubblicare i testi, il Presidente della Comunità Montana Franco Spada per aver concorso alla pubblicazione, Mons. Arduino Ravarini e la Prof. Annamaria Andrighettoni per avergli consentito di consultare le loro rispettive tesi di laurea in cui sono studiati gli Statuti Scalvini, il fotografo Giorgio Capitanio che ha fornito il materiale iconografico e Luca Quetti curatore della fotocomposizione del testo. Articola quindi il suo discorso in cinque punti: • Il concetto di statuto e l’articolazione gerarchica dei documenti statutari. • Riferimento ai documenti da cui è stato tratto il testo pubblicato. • Il contenuto dello statuto antico • Le vicende intercorse nel tempo tra lo statuto antico e quello moderno. • Il confronto fra i due testi. 1) Si intende solitamente per statuto di una comunità una compilazione di ordinamenti, elaborati nel corso del tempo dagli organi di governo della comunità, in funzione delle necessità che di volta in volta si creavano. A queste compilazioni veniva conferito un riconoscimento formale dagli organi responsabili della comunità. In questo modo lo statuto diveniva il testo di riferimento per il funzionamento della vita civile della comunità. Spesso seguiva anche un’approvazione ufficiale da parte di un’autorità tutoria, e ciò rendeva il documento vincolante anche per l’autorità stessa che approvava lo statuto. Intorno agli statuti ha gravitato per secoli l’organizzazione del diritto, dell’amministrazione della giustizia, del governo finanziario, della conservazione dei beni comuni, nonché delle relazioni tra singoli e gruppi sociali delle comunità. Da qui il loro interesse, che è fondamentale per la conoscenza della storia di un territorio. - 13 Nella bergamasca vi erano diversi tipi di statuti: innanzitutto quelli delle vicinie, cioè delle piccole comunità locali di tipo familiare (in valle ne sono noti una decina, mai pubblicati). Poi vi erano gli statuti comunali; ancora al di sopra vi erano gli statuti di valle, come quelli che presentiamo oggi per Scalve; poi quelli della città capoluogo di Bergamo; e, infine, al di sopra di tutto, vi erano le leggi dello stato e le norme generali del diritto comune. Quando uno statuto non conteneva disposizioni applicabili ad una certa situazione giuridica, si faceva ricorso allo statuto delle comunità gerarchicamente superiori, per dirimere le cause più complesse. 2) Ai fini della stesura dello statuto di cui parliamo questa sera, mi sono servito di due documenti manoscritti: uno conservato presso l’Archivio Parrocchiale di Vilminore e l’altro presso la Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo. Si tratta dei due testi più antichi tra quelli noti, e molto simili tra di loro, tanto che non ho ritenuto opportuno procedere a dei confronti testuali precisi. Si tratta probabilmente di due copie di un medesimo originale, prodotte rispettivamente intorno al 1550 ed al 1570. E’ anche possibile che il secondo documento sia stato copiato dal primo. Naturalmente, il testo originale è in latino, con abbondanza di termini giuridici e di formule ripetitive. Per renderlo più facilmente accessibile anche ai non specialisti, ho ritenuto necessario fornire una versione italiana più essenziale e quindi più facile da seguire, anche se – spero – linguisticamente aderente. 3) Detto questo, procedendo con ordine, esaminerò lo statuto antico, che è la parte più originale dell’intero volume. Esso è datato al 1372 e risale quindi al periodo in cui la valle era sotto la dominazione dei Visconti. E’ questo un tratto della storia bergamasca, e valligiana in particolare, molto poco studiato. Noi non riusciamo quindi a ricostruire le circostanze precise che portarono alla sua 14 - Dicembre 2004 Gazzetta Comunale redazione e promulgazione. Così come ci appare, il testo è diviso in due parti. La prima parte contiene innanzitutto una breve descrizione della struttura e del funzionamento dell’amministrazione della valle in quel periodo. Da essa appare come la figura centrale dell’organizzazione fosse il podestà o vicario di Valle. Di lui non si fissano, come è costume di solito, le regole di elezione e la durata della carica. Il che induce a credere che la sua nomina fosse a discrezione della signoria milanese e per il tempo che essa riteneva necessario. Il podestà della valle aveva poteri amplissimi: oltre a controllare l’organizzazione della vita amministrativa e civile del suo territorio, egli aveva la più ampia discrezionalità nel diritto civile e penale come giudice; ed aveva la responsabilità del mantenimento dell’ordine pubblico. Specifiche norme riguardanti le sue sentenze conferivano ad esse il valore di giudizi inappellabili. In queste sue funzioni il podestà era aiutato da un notaio e da sedici consiglieri detti credendari, eletti e rinnovati ogni sei mesi su designazione delle diverse contrade della valle. Questo consiglio di credenza eleggeva, sempre su base semestrale, quattro consoli, due amministratori generali detti canevari, quattro ragionieri e due servitori. La manutenzione delle strade e la conservazione delle proprietà pubbliche erano sotto la responsabilità di altri due ufficiali chiamati calcatori. Capitoli specifici e dettagliati fissano durata, doveri e compensi per tutti questi ufficiali. Per far fronte alle spese della comunità i consoli ed i credendari avevano il potere di imporre delle taglie agli abitanti, secondo criteri e modalità specificate. A questa parte preliminare dedicata all’organizzazione amministrativa, segue un’ampia parte dello statuto contenente tutte le regole di modo e di tempo che dovevano essere osservate da chi voleva intentare una causa civile, le procedute cui si dovevano attenere le parti, ed il ruolo del podestà nel regolare questa intera materia. Si tratta, in piccolo, di un testo di procedura e diritto civile, tagliato sulle esigenze del territorio. Un’altra parte ancora riguarda il regime delle proprietà private e pubbliche, la materia dei danni inferti a queste proprietà e le relative pene e modalità di risarcimento. Molto interessante ed unico tra gli statuti di bergamasca il complesso delle regole vigenti in tema di attività minerarie, che costituivano in allora una cospicua parte dell’economia valligiana. Vi sono infine alcune disposizioni essenziali in materie annonarie, di pesi e misure e del relativo controllo. Le norme generali ed essenziali riguardanti la procedura ed il diritto penale aprono la seconda parte dello statuto, con una serie di disposizioni sul diritto criminale. Non mi soffermerò molto su questi interessantissimi aspetti, se non per far notare che le pene che il podestà poteva comminare comprendevano, oltre a quelle in denaro ed ai bandi per i delitti minori, anche le cosiddette pene di sangue per i reati più gravi, ivi compresa la pena capitale. Questa rappresenta una eccezione tra gli statuti delle comunità e delle valli bergamasche. Concluderò la descrizione dello statuto antico dicendo che, pur in forma essenziale, questo documento contiene in duecento capitoli le norme basilari atte a regolare ordinatamente la vita di una piccola comunità separata. E’ infatti necessario sottolineare che queste regole, e le relative pene, anche le più gravi, erano rese indispensabili in vista del fatto che la comunità di Scalve era molto decentrata rispetto al capoluogo, difficilmente accessibile per le strade impervie, anzi, del tutto isolata per molti mesi dell’anno durante la stagione invernale. 4) Nella prima parte del volume il lettore troverà una cronologia di fatti salienti riguardanti la valle, sempre più dettagliata e precisa, anche per la disponibilità di molti importanti documenti, ora scom- parsi dalla valle e conservati alla Biblioteca Comunale di Cremona nel Fondo Albertoni. Alcuni di questi sono disponibili in fotocopia nell’ufficio qui accanto, ma sarebbe certamente meritorio se qualcuno provvedesse alla microfilmatura dell’intero fondo per garantirne la completa accessibilità in loco. Orbene, dall’esame complessivo di questo materiale sembra possibile trarre alcune conclusioni generali. La prima e più ampia è che, attraverso il tempo, la storia della valle è caratterizzata da una continua ed instancabile azione a difesa della propria indipendenza e dei propri interessi, che si concretizzavano nei cosiddetti privilegi largiti alla valle dai domini succedutisi nel tempo e si traducevano in garanzie di indipendenza ed in benefici di carattere economico. Prima dell’avvento di Venezia, questi privilegi riguardavano innanzitutto le garanzie di libertà dal potere feudale, sia vescovile sia laico, nonché dal potere signorile visconteo; sul piano economico, gli abitanti della valle erano soprattutto interessati alla difesa delle attività minerarie. L’avvento del dominio veneto segna un importante punto di svolta nella vita pubblica e nell’amministrazione della valle, come di tutti gli altri territori bergamaschi. Il discrimine è scandito in modo molto netto dal privilegio concesso a Scalve da Venezia in prima adesione l’11 giugno 1428, il cui testo rappresenterà per secoli il principale documento di riferimento per ogni risvolto della vita amministrativa, giudiziaria e civile della valle. All’interno delle vicende descritte vi sono alcuni motivi ricorrenti. Ripetutamente, e ad intervalli sempre più ravvicinati, compare nei documenti il problema delle autorizzazioni all’importazione delle derrate alimentari. Il transito delle granaglie veniva sistematicamente ostacolato dagli abitanti delle valli Seriana e Camonica. Tuttavia, la desi- gnazione del Podestà e la giurisdizione della podestaria appaiono nella documentazione esaminata come gli argomenti delle maggiori contese e frizioni, specialmente nei confronti della città di Bergamo. E’ su questa magistratura che si concentra la gran parte delle liti tra i valligiani ed il capoluogo. In epoca signorile non vi potevano essere occasioni di lagnanza, perché la valle doveva accettare chiunque le venisse imposto. Ma con l’avvento di Venezia il regime per la designazione del podestà cambia, ed allora incominciano a sorgere i problemi più gravi. Inizialmente, anche per esigenze di sicurezza militare, Venezia riserva a sé la nomina dei giusdicenti di fuori. Bergamo però premeva perché questo diritto fosse concesso alla città, per avere un miglior controllo del suo territorio. La contesa si protrae per anni e finalmente verso il 1443 Venezia si risolve a concedere a Bergamo il diritto di nomina dei podestà di Scalve. Da quel momento in poi la città sarà molto attenta a che questo diritto non le possa sfuggire. Il problema della giurisdizione criminale è quello che crea i guai maggiori. La città non poteva certo vedere di buon occhio il fatto che la valle fosse svincolata dalla sua propria giurisdizione e tentava di ingerirsi nei casi criminali, suscitando il risentimento, le proteste ed i ricorsi dei valligiani. Quasi invariabilmente Venezia era costretta a ribadire ai rettori bergamaschi i diritti del podestà di Vilminore, con sentenze che riuscivano estremamente sgradite alla città. Un altro motivo di frizione con la città - e invero con tutto il territorio bergamasco – riguardava la separazione della valle di Scalve (insieme con le valli di Taleggio ed Averara) dal resto del distretto. A questi territori montani, in considerazione della loro situazione periferica, della povertà dei luoghi e delle difficili condizioni economiche, era stato riconosciuto lo stato di val- li esenti separate. Come tali, esse non rientravano nell’estimo generale del territorio, cioè non partecipavano al pagamento delle fazioni ed oneri civili e militari che Venezia imponeva alla Terraferma. In vista della lontananza dal capoluogo, della scarsa accessibilità del territorio e dell’esistenza di tutti gli accennati privilegi di separazione, era forse inevitabile che gli abitanti di Scalve fossero avvezzi a considerarsi in certo modo diversi da quelli delle altre valli più vicine e raggiungibili, e quindi più facilmente controllabili da Bergamo. A questi sentimenti di separatezza contribuiva forse anche il carattere ruvido degli abitanti ed una radicata tradizione di sospetto e diffidenza nei confronti dei bergamaschi di città. Bergamo, a sua volta, ricambiava questi sentimenti ritenendo i valligiani persone irrispettose, irriguardose, insolenti o addirittura “delinquenti che non possono patir il freno della iustitia”. Questi atteggiamenti avevano da sempre determinato rapporti difficili tra la valle e la città, rapporti che incominciano a diventare molto tesi intorno al 1540 e poi gradualmente diventano impossibili e sfociano in vere e proprie sfide di insubordinazione. Negli anni immediatamente precedenti la revisione statutaria del 1578 si erano manifestati nella valle alcuni gravi disordini. La valle era caduta in mano ad alcuni individui o famiglie che spadroneggiavano su tutti e pretendevano di imporre agli altri abitanti la loro volontà. Questi tirannelli locali volevano anche sostituirsi al podestà nell’amministrazione della giustizia; si erano resi responsabili di occultamento di delitti e sottrazione di procedimenti giudiziari; pretendevano di suddividere le taglie non in base alla ricchezza degli abitanti, ma in base al loro numero; impedivano in valle il normale corso di pratiche giudiziarie come i sequestri; e tentavano di condizionare il podestà designato da Bergamo, pretendendo Dicembre 2004 che egli non potesse sentenziare se non in presenza dei consoli, cioè di rappresentanti della comunità, presumibilmente da loro controllati. Le autorità di governo centrali decidono di raddrizzare le storture elencate attraverso due azioni contemporanee: da una parte, una nuova ripartizione dell’estimo per garantire alle persone meno privilegiate una più equa suddivisione degli oneri pubblici; dall’altra, una revisione del testo statutario al fine di eliminare le discrasie tra uno statuto vecchio di duecent’anni e non più in linea con i criteri e gli indirizzi della legislazione e dell’amministrazione veneta, per rendere meno aleatorio e difficile l’esercizio della giustizia. Quelle elencate paiono, in sostanza, essere le ragioni che hanno determinato la revisione statutaria del 1578. 5) E a questo punto arriviamo allo statuto moderno, che ho ritenuto di ristampare in forma anastatica nel volume, stante ormai la sua rarità. Si noterà che due secoli non erano passati invano, e difatti il nuovo testo è in italiano, e quindi direttamente leggibile. Esso inoltre non appare più diviso in due parti, ma in quattro sezioni chiamate collazioni: la prima, che considera genericamente la struttura amministrativa della valle; la seconda, riguardante il diritto civile; la terza, che tratta specificamente Gazzetta Comunale del diritto di successione; l’ultima, che considera il diritto criminale. Nella parte finale del volume vi è un’analisi dettagliata delle varianti che si riscontrano tra lo statuto antico e moderno. Chi sarà interessato potrà seguirle puntualmente, con le corrispondenze tra i diversi capitoli dei due testi. Tuttavia, ai fini di questa presentazione farò semplicemente notare che le nuove norme sono spesso meno concise e più elaborate e che è stata aggiunta un’intera nuova parte concernente il diritto successorio. Le varianti più vistose ed istituzionalmente più rilevanti appaiono le seguenti: a. Già dall’introduzione appare chiaro che la valle è ora collocata saldamente entro il sistema di governo proprio del dominio veneto. b. E’ cambiato il sistema di designazione del podestà di valle, che ora viene nominato da Bergamo e che continua tuttavia a rimanere arbitro – ma ora non più indiscusso ed assoluto – della politica, amministrazione e giustizia della valle. c. Vi sono alcuni cambiamenti nella struttura di governo, nel senso che la figura del notaio viene ora scissa tra due personaggi: il notaio del podestà e quello della valle; compare un difensore, con l’obbligo di difendere le ragioni della valle e di garantirne gli ordinamenti; compare un consigliere con l’incarico di contrad- dittore per argomentare al meglio contro le opinioni dei consiglieri e del difensore; e compare infine un tesoriere delegato al maneggio del denaro della comunità. d. Si introducono una serie di garanzie d’appello nei confronti delle sentenze podestarili, che riducono in gran parte i poteri del giusdicente e quindi ne limitano l’autonomia decisionale. A me pare, nel complesso, che si tratti di variazioni in senso migliorativo al vecchio testo. Concludendo, quale è il significato della pubblicazione di documenti come questo, vecchi di oltre sette e cinque secoli? A me pare che nella conoscenza di queste leggi, che sono state appositamente elaborate dai vostri predecessori e sulle quali si è fondata per secoli, nel senso più ampio, la vita della valle stia esattamente il significato della rivalutazione della propria originalità, delle tradizioni e delle peculiarità di territori che proprio in questi anni rivendicano la loro specificità rispetto ad altri territori, vicini o lontani. Qui sta il senso più alto degli studi che tendono a chiarire le proprie origini, ed in questo senso va dato atto alla lungimiranza di chi ha voluto far conoscere e diffondere questi documenti. Mi auguro di cuore che essi contribuiscano ad una migliore conoscenza della vostra storia. BUEGGIO Via S. Gottardo Tel. 0346 51193 - 15 16 - Dicembre 2004 Gazzetta Comunale Dalla Biblioteca Civica “MANARA VALGIMIGLI” Corre l’obbligo di pubblicare integralmente la lettera inviata dal presidente della biblioteca Stefano Albrici in risposta all’articolo “Valgimigli è uscito dagli scaffali”, a firma Miriam Romelli, apparso sul periodico Araberara il 5/11/2004. In questo articolo, la Sig.ra Romelli accusa il presidente e la commissione di aver “occultato” testi preziosi dal punto di vista storico-culturale. Il commento del direttore di Araberara rincara la dose e giunge a mettere in discussione capacità e “concezione del servizio biblioteca”. La risposta del presidente Stefano Albrici è stata dalla redazione di Araberara notevolmente e “sapientemente” tagliata (vedi Araberara del 19/11/2004) nel tentativo di oscurare la volontà di chiarezza che vi era espressa. Il direttore Bonicelli spiega i suoi tagli con questa illuminante espressione: “Oh sì, perché mezza pagina la “concedo” come e a chi mi pare”. E così i pochi dubbi sulla sua scarsa liberalità e correttezza nell’informare a questo punto scompaiono di colpo... Prima egli concede spazio e commento favorevole a notizie fondate sul puro “si dice” (sino alla comparsa dell’articolo di Miriam Romelli la presunta sparizione del volume “Poeti e filosofi di Grecia” di Manara Valgimigli non era stata nemmeno accennata ad alcuno dei componenti la commissione). Poi egli censura la versione del legittimo responsabile della biblioteca vilminorese frettolosamente e ingiustamente attaccato. In sintesi è come se ad una persona imputata di “un episodio estremamente grave” si potesse, durante la propria difesa, far sparire la voce ad intermittenza … Chi poi si prendesse la briga di confrontare il testo integrale della lettera di Stefano Albrici, che verrà pubblicata qui di seguito, con quanto il direttore di Araberara ha ritenuto di dover pubblicare sulla sua rivista, avrà la sorpresa di vedere che gran parte delle parti tralasciate riguardano disattenzioni e disfunzioni della biblioteca nel periodo in cui egli fu sindaco di Vilminore… Spett.le redazione di Araberara, chiedo gentilmente che venga pubblicata la presente lettera, in risposta a quella comparsa sul n. 232 di Araberara dal titolo “Valgimigli è uscito dagli scaffali della Biblioteca” nel caso sia necessario eliminare alcune parti , chiedo cortesemente di essere avvisato Di fronte a certe accuse, mi trovo in dovere di chiarire alcune cose, e visto che ci sono mi dilungo un po’ cercando di fare un quadro generale della situazione della Biblioteca di Vilminore. Per prima cosa considero l’affermazione di “incapacità e di bassa cultura” un giudizio assegnato gratuitamente a me e alla Commissione stessa. Per quanto mi riguarda non ho problemi ad ammettere la mia poca conoscenza in materia e sinceramente anche della figura di Manara Valgimigli non conosco un gran ché, ma sono ancora giovane e avrò tempo per colmare le mie lacune. Non mi ritengo un “Homo Sapiens” per eccellenza come qualcuno si crede, ma semplicemente cerco di fare del mio meglio e oltre ad esserne interessato cerco di rispettare la storia e le tradizioni della mia Valle. Nella vita c’è sempre da imparare. Ma partiamo dalla sede della Biblioteca, che senza ombra di dubbio è purtroppo inadeguata. Da alcuni anni ho l’abitudine di archiviare tutte le pubblicazioni, e sfogliando le linee programmatiche di UDP rappresentata dal Sig. Pie- ro Bonicelli (1993 e 1997), la Gazzetta Comunale (n.11 luglio 1996 e n.16 aprile 1998), ho trovato molte affermazioni dove si scriveva: “la nuova Biblioteca comunale nella parte in via di ristrutturazione del Palazzo Pretorio”, “il suo posto naturale è al primo piano del Palazzo Pretorio, dove infatti verrà collocata secondo gli accordi presi con la Comunità Montana”, “abbiamo progetti per la nuova Biblioteca l’idea è di farne un centro studi della cultura ed economia montana”, “per i nuovi locali della Biblioteca-Centro Studi, la situazione pare sbloccarsi, per una certa disponibilità della Comunità Montana” sono convinto che la versione secondo cui la Biblioteca avrebbe in qualche modo trovato, prima o poi, la sua propria sede in alcuni locali della Comunità Montana sia stata una bella favola, un progetto fantasma, una promessa priva di fondamento. Forse quest’espressione farà sorridere qualcuno. E così sia! Nella primavera del 1999 io e un altro componente della Commissione di Gestione Biblioteca di minoranza, fissammo un incontro con il Presidente della Comunità Montana Franco Spada, lo stesso ci confermò che non fu mai fatto esplicito riferimento alla volontà di adibire ambienti, rientranti nel complesso del palazzo, a biblioteca. Ciò fu provato dal fatto che non esisteva nessun atto amministrativo o altro, che potesse attestare il contrario. Ma forse dobbiamo ancora credere alla sola stretta di mano o alla sola parola data. Probabilmente l’argomento fu affrontato con trascuratezza. Nello stesso anno l’idea di trasferire la Biblioteca nei “magnifici fondachi, le cantine poste a piano terra del Palazzo da adibire a mostre e riunioni di gruppi, associazioni e per manifestazioni culturali…” (Gazzetta Comunale ottobre 1995), scartata in partenza per ovvi problemi di umidità. Ma come, mettere in “quarantena, ovvero inscatolare e riporre in un umido scantinato, una buona parte del patrimonio librario…” non va bene, l’idea di trasferire l’intera Biblioteca nei “fondachi, cantine” del palazzo pretorio si! Era evidentemente improponibile. Noi a suo tempo alcune proposte su dove poter collocare la nuova sede le avevamo espresse: complesso ex Ospedale e Villa Vigano (vedi Go de dit n.5 e lettera inviata al sindaco il 19.03.1999) ma probabilmente nessuno ha intrapreso trattative e affrontato la questione attorno ad un tavolo. Non voglio incriminare nessuno ma mi sembra giusto un minimo di trasparenza. Almeno da parte nostra non ci sono state promesse né verbali né scritte, nell’attesa di trovare una soluzione adeguata e definitiva abbiamo liberato e riordinato la Biblioteca e la stanza adiacente. Da quest’anno siamo entrati a far parte del Sistema Bibliotecario della Val Seriana, e dopo diversi incontri ci siamo fatti un’ idea che condividiamo all’unanimità: la Bibliote- ca deve essere di pubblica lettura, come del resto lo sono tutte le altre biblioteche del sistema, e non una biblioteca di conservazione. Sono d’accordo sul fatto che alcuni testi e volumi hanno una certa importanza storica e sono un patrimonio librario, ci mancherebbe, ma andrebbero collocati in un altro spazio e visto che purtroppo non c’è dobbiamo per il momento adattarci. Il sistema fa un grosso lavoro sulle novità editoriali che implica anche un analisi dei bisogni informativi degli utenti e anche un impegno finanziario oneroso per il comune. Noi siamo fermi su questa posizione e sulle decisioni che andremo a prendere nei prossimi mesi, ma ciò non significa che non siamo aperti al dialogo e al confronto, anzi, purtroppo non c’è mai stata occasione visto che, come ho più volte ribadito, il Gruppo di Minoranza non ha mai nominato i tre rappresentanti che dovrebbero far parte della Commissione della Biblioteca ai quali spetterebbe di esprimere le proprie idee e proposte. Da qui si è partiti a fare un lavoro di riordino degli scaffali, selezionando con un po’ di buon senso i libri presenti. Anche per noi è sicuramente difficoltosa la sistemazione dei testi, e la collaborazione sarebbe il miglior strumento. Abbiamo ritenuto di togliere libri che si sfasciavano solo guardandoli, enciclopedie di 30 anni fa che riportano dati ad oggi non più attuali visto che nel corso degli anni il mondo è cambiato e cambierà ancora, ed altri testi di cui ne esistevano più copie, addirittura c’erano sette libri identici, con stesso editore ed autore, sparsi qua e la negli scaffali. E comunque non è stato buttato via niente anche se, secondo il parere di esperti da noi consultati, una parte si sarebbe potuta mandare al macero senza problemi. Colgo l’occasione per ringraziare i componenti la Commissione che da alcune settimane stanno svolgendo un lavoro mai fatto che competeva in parte alla mansione della bibliotecaria, ma che per mala voglia non era nemmeno iniziato. I volumi verranno ricollocati e catalogati secondo la classificazione decimale Dewey utilizzata da tutte le biblioteche. Da ora, dovremo acquistare circa 200 libri l’anno e quindi dove metterli se gli scaffali erano praticamente e disordinatamente colmi dal basso in alto? A proposito di acquisto libri: avrei preferito parlarne al termine del mio mandato (per correttezza un confronto andrebbe eventualmente discusso alla fine) ma visto che qualcuno continua a scrivere che “l’attuale amministrazione non ha stanziato una lira per l’acquisto di un solo libro. Solitamente si stanziava un milione circa per la richiesta di nuovi libri…”, “due biblioteche di cui una inutilizzata e l’altra inutilizzabile, da tre anni non si acquista un libro…” (vedi Vilminore Informa dicembre 2002 e maggio 2004) rispondo dando delle motivazioni e con dati alla ma-
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