one 2/2016 (giugno)

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one 2/2016 (giugno)
Editoriale Stress 3 Articolo di fondo Prevenzione 4–5 Informazioni & News Impressioni
dall’Austria 6 Consulenza e aiuto 7 E.T.
Award 7 La salute delle donne 8 Roadmap 9 Management & Amministrazione Due reclutatori per SABES 10 Addio stress 12 Il
nuovo sistema informativo 14 Brochure sull’IT-Masterplan 15 Medicina & assistenza Studio di Brunico 16 Vaccinazione contro
l‘influenza 17 Sanità in immagini 18 Storia di copertina Occhi aperti 20 Dai comprensori Mer ano Diagnosi cancro 27 Vincere con
i km percorsi 28 Cancro del cavo orale 28 Dietro le quinte 29 Tappi cercasi… 29 Brunico Simposio in Medicina d’Emergenza
30 Iniezioni intravitreali 31 Pedala anche tu! 31 Volontari silenziosi 32 Bolzano Bretoni 32 Circolo Ricreativo 32 Incinta nonostante il tumore al seno 33 Bressanone Bad Bachgart 34 Cure palliative 35 Vita Una vita a ritmo 36 Grafico informativo 38 Sul
personale 39 Salute in rete Sono depresso? 39 Contatti & Colophon 40
Andreas Pichler
“Esiste una correlazione tra
degenerazione maculare e
irradiazione solare.”
storia di copertina
pagina 20
15.06.2016 # 0 2 / 1 6
IL MAGAZINe DELL'AZIENDA SANITARIA DELL’ALTO ADIGE
Foto Peter. A. Seebacher
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Dal 2015 i reparti ed i servizi coinvolti nel progetto di Onco-certificazione sono certificati ISO. Ai primi di maggio del 2016 ha avuto luogo il primo audit di mantenimento durante il quale due esperti in materia, a campione, hanno verificato in modo molto accurato i relativi standard di qualità.
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Il lavoro in un’azienda che si occupa della salute delle persone è altamente performante e spesso collegato a situazioni di
stress. Come contrastare tutto questo, come ritrovare il proprio
centro?
L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ha bisogno di personale, soprattutto nei settori tecnico-assistenziale e medico. La situazione si è ulteriormente aggravata con l’introduzione della nuova
normativa europea sull’orario di lavoro per medici e personale
infermieristico. Con le attuali piante organiche è quasi impossibile soddisfarne i requisiti. Per questo motivo l’Azienda sanitaria
ha intrapreso nuove iniziative ed ha nominato due collaboratori
quali manager per il reclutamento. Nell’intervista a loro dedicata, che inizia a pagina 14, offrono informazioni spiegando come
intendono reclutare nuovi collaboratori e nuove collaboratrici.
EditorialE
La storia di copertina di questo numero è dedicata – usando
un’espressione poetica – alla nostra “finestra sul mondo”, gli
occhi, e a come proteggerli e mantenerli funzionanti il più a
lungo possibile. Il team del reparto di oculistica di Merano, con
il proprio Primario facente funzioni, si è prestato per scattare
l’immagine di copertina indossando gli occhiali da sole per dare
in questo modo un’indicazione chiara e diretta sul loro corretto
utilizzo. Il testo dedicato è pubblicato a pagina 20.
3
Lo abbiamo chiesto ad alcune collaboratrici e ad alcuni collaboratori dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ottenendo delle
interessanti risposte che potete leggere alle pagine 12 e 13.
Le pagine 36 e 37 sono dedicate alle belle arti. Evelyn GruberFischnaller, una delle redattrici di one, delinea il profilo artistico della Dirigente Coordinatrice tecnico-assistenziale del Comprensorio sanitario di Bressanone, Emanuela Pattis, che durante
il proprio tempo libero si dedica con piacere al canto.
Le informazioni dai Comprensori sanitari sono pubblicate a partire da pagina 26 mentre alle pagine 38 e 39 trovate le brevi
biografie di quattro nuovi Primari.
Auguro a tutti/tutte voi
una piacevole lettura.
Peter A. Seebacher
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Articolo di fondo
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Nel dicembre dello scorso anno la Giunta provinciale dell’Alto Adige
ha approvato il „Piano di Prevenzione Provinciale 2016–2018“. Per
quanto mi è dato di sapere il primo di questo genere, sia in termini di
ampiezza che di azioni da intraprendere. Sulla base del Piano nazionale
di prevenzione 2014-2018, non meno di 120 esperti ed esperte dei diversi
ambiti (servizi socio-sanitari, scuole, agricoltura, economia) hanno
stabilito i macro obiettivi ed i programmi per la prevenzione e la promozione della salute in Alto Adige.
Articolo di fondo Luk as R affl
Prevenzione
N
ella prefazione al Piano di Prevenzione si parla di un “documento di
grande valore, che fungerà da catalizzatore dell’impegno della provincia
di Bolzano nel settore della prevenzione
dei prossimi anni.” E non è certo possibile
controbattere a tale affermazione. Sia per
i “professionals” impegnati in questo ambito che per la cittadinanza interessata, il
Piano rappresenta uno strumento che permette di orientarsi in modo chiaro e comprendere quindi in quale direzione si sta
sviluppando questo settore e dove si trovano le priorità. Un totale di dieci programmi, che vanno dalla promozione di stili di
vita sani alla sicurezza sul lavoro e sulle
strade fino all’aumento della copertura
vaccinale, descrivono il contesto epidemiologico ed il tessuto sociale, indicando
anche i gruppi target, le attività principali e le specifiche misure da intraprendere
con relativi calendari ed analisi dei rischi.
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In tutto questo è chiaro quanto oggi la
prevenzione si prefigga uno scambio paradigmatico: empowerment, rafforzamento
delle risorse personali, promozione della
salute in generale. Insomma, non solo impedire o prevenire una malattia. Si tratta
di una sfida che non coinvolge più solo ed
esclusivamente i servizi sanitari, ma abbiamo sempre più a che fare con un’azione multisettoriale e interdisciplinare che
deve essere affrontata con una politica integrata su tutti i livelli.
Fin qui tutto bene! Chiunque legga e
sfogli questo Piano si chiede però se noi,
come Servizio sanitario nella sua totalità, vale a dire a livello di “sistema”, e come
Azienda sanitaria intesa come organizzazione siamo veramente pronti per affrontare questa offensiva nel settore della prevenzione e della promozione della salute.
In altre parole: come dobbiamo cambiare
“Un documento di grande valore, che
fungerà da catalizzatore dell’impegno
della provincia di Bolzano nel settore
della prevenzione dei prossimi anni.”
U
na cosa è certa, dà sempre meno
soddisfazione pianificare ed attuare iniziative “stand alone”. Amministrare la prevenzione non è più possibile.
Non per nulla nelle diverse “papers” nazionali ed internazionali viene dato sempre
più risalto al fatto che i servizi sanitari
pubblici debbano “tutelare” ambienti sani
e comportamenti di vita volti al benessere
in contrapposizione ad altri settori („advocacy“), assumendo anche una funzione
gestionale ed esecutiva („stewardship“).
Non si tratta solo di essere attivi a livello
operativo, l’Azienda e tutti gli attori coinvolti devono piuttosto assumersi la responsabilità a livello di sistema („accountability“). Si tratta di un fattore strategico
di successo!
Imprescindibile da questo aspetto
della responsabilità è anche la questione
dell’allocazione corretta delle risorse. Nel
proprio capitolo dedicato alla „Accountability dell’organizzazione e sostenibilità
della prevenzione“, il Piano nazionale di
prevenzione esorta a non svolge esclusivamente un’analisi sui costi-benefici dei
singoli programmi e progetti, ma anche a
prendere in considerazione l’efficacia delle
forme organizzative. Di fatto l’allocazione
delle risorse spesso non è ottimale quando
si tratta di affrontare competenze e sfide
multi-professionali ed intersettoriali. Il
rischio, secondo il Piano nazionale di prevenzione, sta concretamente nella “possibile criticità di un effetto (di tutela della
salute e/o di promozione e/o di prevenzione) minore di quanto ottenibile a causa di
scelte organizzative o di performance non
ottimali.”
Articolo di fondo
per essere in grado di soddisfare correttamente questo impegnativo concetto di
prevenzione? In definitiva dietro a tutto
questo non c’è altro che il concetto base
dell’OMS „Health in all policies“.
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Foto peter a. seebacher
Luk as R affl
Gli autori e le autrici del “Piano di Prevenzione Provinciale” hanno dimostrato
di essere consapevoli anche per quanto riguarda questa sfida. Come ultimo nonché
decimo programma è stata infatti prevista
l’istituzione di un tavolo intersettoriale
permanente che ha “l’obiettivo, da un lato,
di coordinare gli interventi che dimostrano di avere un impatto positivo sulla salute, garantendone unitarietà, intersettorialità e trasversalità e, dall’altro, di definire
le politiche di settore tenendo conto anche
dell’impatto che gli interventi (procedure,
progetti, iniziative) potranno avere in termini di salute.”
T
utto ciò suona molto promettente!
Via libera dunque alla „accountability“ sistemica!
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Impressioni
dall’Austria
Informazioni & News
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Mentre al momento si discute quasi quotidianamente
sulla chiusura della frontiera dalla parte austriaca,
all’Azienda sanitaria dell’Alto Adige è stato reso un
particolare onore: la Ripartizione comunicazione
dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige è stato invitata a
partecipare al convegno di due giorni sul tema delle public relations in ospedale. Queste due intense giornate
sono state promosse dalla ripartizione Comunicazione
delle “Tirol Kliniken” (ex-TILAK).
E‘ stato dimostrato che problemi e difficoltà sono le stesse per ambedue le parti: non
si tratta soltanto di curare la comunicazione
con collaboratori e pazienti ma anche di reagire velocemente ed in maniera appropriata
a situazioni di crisi. Pratiche relative a problemi e richieste di cittadini-utenti devono
essere evase in modo professionale così come
le uscite attraverso i nuovi media (sito, reti
sociali…) ed i contatti che vengono tenuti con
la stampa. Non per ultimo si tratta di elaborare i materiali informativi (stampa, tv, rete)
che siano il più comprensibili possibile ed in
armonia con la filosofia aziendale. I colleghi e
le colleghe austriache hanno presentato degli
esempi ben riusciti, tipo l’evoluzione del loro
logo e della nuova denominazione (da “TILAK” in “Tirol Kliniken” elaborato dai collaboratori); hanno dimostrato quanta sensibilità si è resa necessaria nel fornire le desiderate
informazioni ai media su ricoveri, rispettivamente decessi di personalità di primo piano e
nel preservare contemporaneamente dignità
e discrezione di pazienti e loro familiari.
Il pomeriggio si è concluso con un giro
nei diversi reparti della clinica, durante il
quale è stato visitato il loro studio-tv interno. La sera stessa il gruppo ha incontrato il
Direttore generale, Thomas Schael, che non
ha voluto mancare all’incontro con Stefan
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Deflorian, l’Amministratore delle “Tirol Kliniken”. Il giorno successivo gli organizzatori
del Nord-Tirolo hanno invitato i partecipanti
a proseguire il convegno in una location spettacolare: nelle sale congressuali prospicienti
l’imponente trampolino di sci di Innsbruck,
di grande effetto non solo dal punto di vista
architettonico. Sul programma c’erano anche
in questa giornata diversi esempi di situazioni di crisi. La “PR-lady” ospedaliera dell’Alta
Austria ha dichiarato in proposito come la
sua azienda ha dovuto gestire la morte di una
giovane mamma e allo stesso modo la comunicazione alla stampa di possibili infezioni a
neonati prematuri.
Comune a tutti i Paesi è stato individuato che, in caso di un’emergenza, soltanto un
approccio a tempo debito e aperto fornisce la
chance di non finire fritti in padella a causa
del clamore mediatico. Uguale che siano collaboratori e collaboratrici, pazienti o la massa del grande pubblico: vale la pena di curare il metodo di trattamento, attribuendo la
giusta attenzione per far passare il messaggio
che l’Azienda lavora in maniera trasparente
e seria. Il che non significa divenire succubi
dei media; un coerente trattamento ed un
costante lavoro d’immagine comporta anche che venga tenuto conto degli importanti
obiettivi strategici.
Foto Sabine Flarer
Informazioni & News Sabine Fl arer
Consulenza
e aiuto
Merano
mercoledì ore 14.30 – 17.30
ospedale, tratto E, stanza 2.729,
secondo piano
Tel. 0473 251 278 (interno 1278)
Bolzano
lunedì ore 14.00 - 18.00,
stanza 4.024, ospedale - 4° piano
padiglione W
Tel. 0471 435 144 (interno 5144)
Bressanone
lunedì (con cadenza quindicinale)
ore 14.30 – 17.30
Edificio C (Ex sanatorio)
Tel. 0472 812 133 (interno 2133)
Brunico
lunedì (con cadenza quindicinale)
ore 14.30 – 17.30
Villa Elsa, 3° piano - Via A. Hofer 25
Tel. 0474 581 119 (interno 1119)
Contatto
Per informazioni e appuntamenti
Il “Team Change” ha vinto il bando per
la “Consulenza professionale di prevenzione ed assistenza per il superamento di
conflitti, crisi e burnout per i dipendenti
dell’Azienda sanitaria della Provincia Autonoma di Bolzano”. Si tratta di un team di
professionisti/e specializzati/e in ambito
clinico e risorse umane con competenze
nella consulenza individuale e per le organizzazioni, orientato allo sviluppo del
benessere psicosociale. Offre consulenza
individuale finalizzata alla promozione e
allo sviluppo delle risorse personali. Attraverso un percorso di incontri individuali e
riservati sarà possibile costruire insieme
al professionista un percorso di analisi degli elementi di criticità e disagio nel contesto lavorativo al fine di pianificare delle
strategie risolutive valorizzando le risorse
personali e del sistema.
“Il benessere personale è strettamente legato ai vissuti nei contesti lavorativi:
mediazione dei conflitti, promozione delle risorse individuali e di gruppo sono lo
strumento fondamentale per la salute lavorativa.” Possono usufruire del servizio
tutti i collaboratori e tutte le collaboratrici
dipendenti o libero-professionisti/e dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, sia in ambito ospedaliero che territoriale.
Il progetto della certificazione della
chirurgia oncologica in Alto Adige ha
ricevuto in questi giorni un ulteriore
riconoscimento a livello internazionale, dopo il premio “Innovazione
digitale in Sanitá”, ricevuto a Milano
da parte del Politecnico.
Questo nuovo riconoscimento è stato assegnato nei giorni scorsi durante il convegno e-Health 2016 Austria,
svoltosi a Vienna, il cui tema centrale
era la promozione della comunicazione “telematica” tra i pazienti ed i
fornitori di prestazioni sanitarie con
metodi innovativi.
Il premio è stato conferito all’Alto
Adige in relazione al progetto di
Certificazione della Chirurgia oncologica per il sistema documentale
“OncoCert”, quale sistema aziendale
innovativo per la gestione del paziente oncologico.
“Questo riconoscimento internazionale”, spiegano i coordinatori
del progetto Oswald Mayr e dott.
Luca Armanaschi, “è un importante
premio per lo sforzo profuso da tutti
i professionisti medici e infermieristici che quotidianamente si impegnano nella gestione dei pazienti
oncologici e nell’implementazione di
questo importante progetto dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige. In
questo senso vogliamo esprimere il
nostro personale ringraziamento a
tutti loro e alla Ripartizione Informatica per il Suo costante supporto.”
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Informazioni & News Peter A . Seebacher
E.T. Award
Informazioni & News
“Change” è un termine inglese e significa “cambio”.
Quindi è un nome appropriato per il „Team Change“,
che da poco ha preso in carico il servizio di consulenza per il personale dell’Azienda sanitaria dell’Alto
Adige.
Il premio è stato ritirato in rappresentanza dei coordinatori del progetto da un collaboratore dell’Ufficio
per lo sviluppo clinico e strategico,
Haimo Kaser, che per l'occasione ha
illustrato ai presenti le finalità del
progetto ed in particolare le funzionalità del sistema documentale
“OncoCert”, quale supporto per il
sistema innovativo di videoconferenza “Tumorboard” che consente
una discussione collegiale dei casi
clinici collegando settimanalmente
tutti i reparti e servizi coinvolti nella
rete ospedaliera provinciale. (RED)
Change soc. coop.
Tel. 0471 441876
[email protected]
www.changecoop.it
Per fissare un appuntamento il
"Team Change" è raggiungibile telefonicamente ogni giorno lavorativo
dalle ore 9.00 alle 17.00. Le chiamate
a cui non è possibile dare immediata
risposta vengono trasferite ad una
segreteria telefonica. Lasciando
un proprio recapito in segreteria si
viene richiamati entro 24 ore.
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Il 22 aprile 2016 si festeggiava “La giornata della salute
della donna”. Gli Ospedali di Bolzano e Brunico hanno
aderito, organizzando eventi riguardanti la sfera della
salute femminile.
Informazioni & News Alessandr a Bonomet ti & Maria Elisabeth Rieder
La salute delle donne al centro
Informazioni & News
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In occasione della data di nascita del premio Nobel Rita Levi Montalcini, in data 22
aprile 2016 il Consiglio dei Ministri ha istituito la prima giornata nazionale sulla salute della donna con l’obiettivo di promuovere
le informazioni ed i servizi di prevenzione e
cura delle patologie femminili più diffuse.
Foto Anita Tschafeller
Durante l’Open Week dal 22 al 28 aprile
2016, l’Ospedale di Bolzano ha organizzato
una serie di eventi riguardanti la salute della donna aderendo con le aree specialistiche
di Neurologia, Ginecologia ed Ostetricia,
Psichiatria, Oncologia e il Pronto Soccorso
sulla tematica della Violenza sulla Donna.
Partendo dal presupposto di incoraggiare le
donne ad informarsi in prima persona sulle patologie più diffuse, sulla prevenzione
e sui servizi di cura, sono stati organizzati
incontri pomeridiani in tema di prevenzione ginecologica e diagnosi prenatale precoce non invasiva. Notevole partecipazione ed
interesse per la conferenza “i nuovi farmaci
nella sclerosi multipla”, tenuta dalla neurologa Giulietta Tabiadon. Diversi medici
specialisti si sono messi a disposizione per
rispondere al telefono su tematiche riguardanti la salute della donna: cefalea ed emicrania, salute psicofisica in gravidanza e
dopo il parto.
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Consulenze telefoniche a Brunico
Negli stand informativi ubicati nell’atrio
centrale sono stati distribuiti opuscoli informativi. L’Associazione GEA, Centro di ascolto antiviolenza, ha fornito informazioni alle
persone interessate, presentando il proprio
servizio ed il “Progetto Erika”: Erika è la parola in codice con la quale le donne in situazione di violenza possono rivolgersi al Pronto
Soccorso dell’Ospedale di Bolzano ed attraverso la quale viene garantito loro un percorso di accoglienza ed aiuto. Nel “Wintergarten” dell’Ospedale la LILT (Lega per la Lotta
ai tumori) ha presentato il progetto “La forza
e il Sorriso”, per far tornare le donne in trattamento oncologico a sorridere nonostante
la malattia ed ha sostenuto le donne in cura
presso l’Oncologia con la creazione di rose in
carta crespa. “Questa occasione tutta nuova
è valsa come primo tentativo pratico e mirato per incoraggiare la donna ad informarsi
ed a sviluppare consapevolezza sulla propria
salute. La partecipazione, la disponibilità
delle diverse competenze e professionalità
ha permesso di sondare tra i bisogni sanitari
delle donne, di valutare la qualità percepita
nelle cure e di porre un focus sulla relazione
del personale sanitario con le pazienti, nonché sulla necessità di continuare a diffondere modelli di cure integrati che garantiscano
la dovuta attenzione ai bisogni delle donne
e all’appropriatezza delle prestazioni sanitarie a loro rivolte", afferma Alessandra Bonometti, la responsabile dell’organizzazione
dell’Open Week per l’Ospedale di Bolzano.
Presso l’entrata principale dell’Ospedale
di Brunico è stata organizzata una mostra sul
tema “Violenza e Prevenzione della Violenza”.
In collaborazione con la Comunità Comprensoriale ed il Servizio Donna è stato distribuito materiale informativo e gli opuscoli „Violenza contro le donne“, “Violenza nella terza
età” e „Consigli per la sicurezza delle ragazze“.
Per tre pomeriggi alcuni medici specialisti si
sono resi disponibili a rispondere telefonicamente alle donne interessate, fornendo informazioni su „Osteoporosi e Dolori Reumatici“
e sulla „Terapia del dolore“.
Roadmap
Pianificare per diventare più efficienti, seguendo questo modus operandi, oltre alla riorganizzazione dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, nei prossimi anni verranno realizzati diversi progetti.
Attività ordinaria
Ciclo di implementazione
Profili di prestazione
Certificazione Oncologica
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Pianificazione
Lean Healthcare
Informazioni & News
Pressioni per il
cambiamento
Programmi e progetti
O
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Ciclo di apprendimento
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Chronic Care
Sense-making
Esecuzione
Telemedicina
Integrazione sociosanitaria
ICT-Masterplan (comprensivo di CUPP)
Obiettivi di sistema
Introduzione
nell’attività
ordinaria
su Ser
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RIS-PACS (Servizio radiologico provinciale)
Referti online (Servizio di laboratorio provinciale)
Farmaci & Medical Device (Servizio farmaceutico provinciale)
Logistica integrata
Identificazione
della strategia
Verifica dei
risultati/capacità
introdotte
A
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zi ini
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Lavanderia ospedaliera aziendale
Indirizzo strategico 2015–2016
“Dobbiamo impiegare meglio le
risorse che abbiamo a disposizione
per l’assistenza della popolazione,
questo implica anche che, in futuro,
dovremo pianificare e strutturare le
nostre procedure in modo migliore”,
afferma il Direttore generale Thomas Schael.
Indipendentemente dalla riforma
strutturale che sarà regolamentata dalla nuova Legge Provinciale 7
e dal Piano Sanitario Provinciale,
l’ottimizzazione aziendale, oltre alla
riforma, è uno degli impegni per il
futuro. Quattro importanti ambiti
occuperanno una posizione centrale:
ospedale, assistenza territoriale,
servizi di supporto ed amministrazione.
Sviluppo personale
Centrale d‘acquisti
Certificazione bilancio e armonizzazione processi
Riorganizzazione 2016–2017
In campo ospedaliero dovranno essere impostati i profili di prestazione,
ulteriormente sviluppata la certificazione oncologica ed elevata al livello
di qualità successivo.
Dovrà essere incentivato anche il
progetto di Lean Healthcare, nel quale
dovranno essere sviluppate ulteriori
interfacce nonché favorita l’informatizzazione in ambito sia clinico che
infermieristico attraverso l’introduzione della cartella clinica integrata.
Nel settore dell’assistenza sanitaria
territoriale saranno soprattutto le
tematiche della Chronic care, della
telemedicina e dell’integrazione
socio-sanitaria dei pazienti, quelle a
dover essere ulteriormente sviluppati. In questo percorso assistenziale
Prestazione
Realizzazione dei benefici 2018–2019
dovranno essere maggiormente
coinvolte anche le case di riposo.
Principalmente sarà però la telemedicina a dover essere estesa, con
una maggiore integrazione della
Medicina Generale. Per quest’ambito è al momento in programma un
progetto pilota.
Nel biennio 2018-19 dovranno essere
attuati importanti investimenti nel
settore della telemedicina. “Se riusciremo a realizzare questo progetto
con un’alta percentuale di malati
cronici, che superi 100.000 cittadine
e cittadini, potremo considerarci
all’avanguardia a livello europeo”,
così il Direttore generale Schael.
Per quanto concerne i servizi di supporto clinico, gli acquisti ed il consu-
mo di prodotti farmaceutici, ausili
sanitari e altri materiali dovranno
essere meglio coordinati nonché
ridotte le scorte di magazzino.
Avvicinarsi al principio “just in time”
farebbe risparmiare costi e risorse. A
breve le cittadine ed i cittadini della
nostra provincia dovrebbero essere
messi in condizione di poter consultare on-line anche i referti radiologici e di laboratorio, così come poter
effettuare un maggior numero di
prenotazioni presso il Centro Unico
di Prenotazioni Provinciale. Il progetto più importante per i prossimi
anni sarà l’attuazione dell’ICT-Masterplan. È inoltre pianificata una
riorganizzazione della logistica interaziendale integrata. In tutto sono 15
i programmi ed i progetti pianificati
per il triennio 2017-2019. (pas)
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Nei prossimi mesi verranno occupati più di 200 posti
riservati a personale medico e tecnico-assistenziale.
Un’impresa non facile per l’Azienda sanitaria: la carenza di forza lavoro specializzata a livello europeo, la
sfida del bilinguismo e una riforma #sanità2020 il cui
esito non è ancora chiaro.
management& amministarzione 10
Management & Amministrazione Evelyn Gruber-Fischnaller
Nominati due
reclutatori per
SABES
Per supportare il reclutamento nonché l’assunzione di personale, due collaboratori
dell’Azienda sanitaria sono stati nominati
quali responsabili allo svolgimento di tale
mansione: Bernhard Oberhauser, Coordinatore tecnico-assistenziale presso il Centro
terapeutico di Bad Bachgart, e Tiziano Garbin, collaboratore del reparto di Anestesia e
Medicina intensiva 2 dell’ospedale di Bolzano sono stati selezionati dopo un colloquio
avvenuto nel contesto di un concorso interno. In futuro essi accompagneranno tutte le
iniziative inerenti la ricerca di personale e
si occuperanno di istituire un nuovo settore
dedicato allo sviluppo delle risorse umane
nell’Azienda sanitaria. “One” ha intervistati i due neo specialisti del reclutamento per
comprendere meglio quale sarà il loro ruolo.
Il progetto per il reclutamento del personale
è assolutamente nuovo per l’Azienda sanitaria, quali sfide vede davanti a Lei?
Bernhard Oberhauser: La sfida più grande sarà
quella di trovare nuove collaboratrici e nuovi collaboratori non solo professionalmente
validi, ma che siano anche in grado di comprendere ed esprimersi in entrambe le lingue in uso nella nostra provincia.
Tiziano Garbin: Questo progetto è nuovo per
la nostra Azienda, è vero. Ed è un settore
che mancava per diventare competitivi in
un contesto sempre più internazionale. Per
offrire prestazioni vicine ai bisogni degli
utenti è necessario avere personale adatto,
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specializzato e in numero adeguato che lavori in questa Azienda. La sfida più grande
sarà duplice: da una parte quella di tenerci
i professionisti (evitando la “fuga” all’estero o in altre regioni di chi sta studiando o
si sta specializzando) e dall’altra riuscire
a far percepire ai professionisti di altre realtà il forte valore distintivo di lavorare in
un’Azienda come la nostra, in modo che sappiano che la qualità di vita e le condizioni
lavorative sono eccellenti e siano attratti
all’idea di lavorare nel nostro territorio.
Quali pensa siano i punti di forza che Le appartengono e che porterà personalmente al
progetto?
Bernhard Oberhauser: Lavoro già da oltre
trent’anni nell’Azienda sanitaria dell’Alto
Adige ed in questo lasso di tempo ho avuto modo di maturare molte esperienze sia
in ospedale che sul territorio. Da più di
vent’anni svolgo le mansioni di coordinatore tecnico-assistenziale e così ho al mio
attivo grade esperienza nelle funzioni dirigenziali.
Tiziano Garbin: Per svolgere questo incarico servono competenze trasversali che non
fanno parte di una professione specifica ma
si spendono su vari livelli per riuscire nell’obiettivo. Nella mia “cassetta degli attrezzi”
credo che saranno utili le mie esperienze
lavorative e di studio in contesti diversi, anche esteri, per capire come funziona in altre
Aziende e poter importare le cose migliori
Quali chance hanno i diversi reparti in questo progetto? Quanto cambiano le cose tra il
reparto di un ospedale grande e quello di un
ospedale più piccolo?
Bernhard Oberhauser: La mia speranze è che
la riforma sanitaria venga completata il
prima possibile in modo da avere maggiore chiarezza. Per gli ospedali/reparti più
piccoli sarà senz’altro più difficile trovare
personale specializzato. I reparti ben funzionanti sono a mio avviso i luoghi dove esistono le maggiori opportunità di fare carriera.
Tiziano Garbin: Queste sono politiche della
Direzione, tuttavia il reclutamento del personale si svolgerà per tutta l’Azienda sanitaria e quindi ogni Comprensorio potrà avere
del personale in più per offrire e potenziare
i servizi ai cittadini. La delibera provinciale di dicembre 2015 prevede l’assunzione di
personale in tutti i Comprensori sanitari.
management& amministarzione 11
Tiziano Garbin: In termini tecnici la novità
più importante sarà quella di applicare il
cosiddetto “employer branding” che si riferisce alla reputazione che un’azienda si
costruisce come datore di lavoro, comunicando ai potenziali prossimi collaboratori
quali siano le caratteristiche che rendono
unico e peculiare quel posto di lavoro, come
una sorta di pubblicità ma sui posti di lavoro e non sui prodotti.
Tiziano Garbin: La difficoltà sarà proprio
questa: riuscire a gestire questa situazione
nel tempo più rapido possibile e senza alcun
disservizio per gli utenti. Ci sono nuove norme europee da rispettare sugli orari di lavoro che richiedono più personale, che sommate ai numerosi pensionamenti previsti,
rendono necessario il reclutamento di nuovi collaboratori. I bisogni degli utenti cambiano perché ci sono molti meno eventi acuti rispetto ai pazienti con malattie croniche
e questo richiederà di spostare il focus sul
territorio e la perfetta integrazione con gli
ospedali grazie a percorsi diagnostico-terapeutici ben delineati. Il nostro compito sarà
quello di fornire alla nostra ASL il personale
necessario, anche se siamo consapevoli che
sarà un percorso difficile e non immediato,
ma l’istituzione di questo nuovo progetto di
acquisizione del personale è la necessaria
base di partenza.
Bernhard Oberhauser
Foto Privato
Come pensa di trasmettere alle persone interessate ciò che caratterizza l’Azienda sanitaria, cosa dobbiamo e siamo in grado di offrire
loro?
Bernhard Oberhauser: A mio avviso è importante il contatto personale con le persone
interessate. I colloqui devono essere informativi, ma non devono alimentare false speranze. Anche il “passa parola” può essere utilizzato per coinvolgere nuove collaboratrici
e nuovi collaboratori. Tra le caratteristiche
dell’Azienda sanitaria vi sono senz’altro la
grande professionalità ed i buoni standard
tecnici in tutti e sette gli ospedali. Questo
potrà continuare ad essere offerto.
per il personale tecnico-assistenziale. Al
tempo stesso abbiamo a che fare con i pensionamenti, una riforma non ancora attuata, le crescenti esigenze della popolazione.
Come gestisce tutto questo una moderna
azienda?
Bernhard Oberhauser: L’Azienda sanitaria
dell’Alto Adige lo ha già dimostrato creando due nuove figure per il reclutamento
del personale. Oltre a questo, per rimanere
concorrenziali, devono essere realizzate
delle attraenti condizioni lavorative come,
ad esempio, il lavoro part-time, la mobilità,
ecc.
Foto Privato
di ogni realtà. Serviranno le conoscenze informatiche del cosiddetto “web 2.0” (le piattaforme di e-recruitment come LinkedIn,
Google+, Xing ecc.), le lingue straniere, una
formazione universitaria, la voglia di mettersi in gioco e ovviamente non dovranno
mancare molto entusiasmo e perseveranza.
Tiziano Garbin
Si è appena chiuso un bando di concorso per
100 medici, 120 sono invece i posti previsti
one # 02/16
management& amministarzione 12
Management & Amministrazione Maria Elisabeth Rieder & Sabine Fl arer
Foto Sabine Flarer
Lavorare nel settore della salute può essere
stressante. Per riuscire a conviverci e gestire al meglio la tensione ognuno ha la sua
personale ricetta. Abbiamo chiesto ad alcune collaboratrici e ad alcuni collaboratori di
svelarci come fanno.
Foto Comprensorio sanitario Brunico
Foto Comprensorio sanitario Brunico
Addio stress
“Per rilassarmi dallo stress lavorativo per
me, insegnante di yoga, c‘è naturalmente
una sola risposta, ossia yoga e meditazione. Fa bene al corpo, allo spirito e all’anima, ci si rilassa magnificamente e tutte le
preoccupazioni possono essere messe per
“A casa mia ho un piccolo maso che gestisco con la mia famiglia. E’ tutta un’altra un po`di tempo da parte.
Naturalmente la miglior cosa sarebbe
cosa: lavoro con gli animali nella e con la
quella di non farci nemmeno prendere
natura. In questo modo riesco a staccare
completamente perché devo concentrar- dallo stress, mantenendo la calma anche
durante i momenti faticosi e contrastare
mi su altre cose. Inoltre l’attività fisica
subito fin dall’inizio lo stress con tecniche
contribuisce ad equilibrare le energie.”
di respirazione mirate, anche questo si
impara con lo Yoga.”
Markus Mair am Tinkhof,
Coordinatore Tr auma B Ospedale di Brunico
one # 02/16
Petr a Windisch, farmacista , ospedale di Brunico
Dot t. Helmuth Egger,
Primario f.f. di pediatria a Mer ano e Sil andro
„Noi del day hospital siamo un grande team con una varietà di compiti. La
nostra esperienza ci insegna come far
fronte nel migliore dei modi al quotidiano stress lavorativo.
1. Lo stress si può evitare con una buona
organizzazione, attraverso la comunicazione e ponendo delle priorità.
2. In situazioni frenetiche non perdere
la calma e porsi come obiettivo sempre
interesse e bene del paziente.
3. Cura di sé e del team per potersi riprendere e rigenerare dall’impegnativo
lavoro quotidiano. Ci riusciamo da anni
mediante un’efficiente supervisione
nella quale i problemi del gruppo di
lavoro e di singole situazioni vengono
elaborati ma anche per mezzo di diverse
iniziative prese insieme durante l’anno, come il corso di pilates, escursioni
in montagna, uscite culinarie e gite nei
week end. Abbiamo constatato che chi
ama il proprio lavoro, apprezza e rispetta i propri colleghi, sa provvedere
a sé stesso può anche fare molto ed è in
grado di gestire bene lo stress.
management& amministarzione 13
Foto Sabine Flarer
„Non ho la pretesa di avere trovato il
‚work-life-balance‘ ma probabilmente
sono sulla via giusta. Il punto di forza
più importante è senza dubbio la mia
famiglia. Non appena arrivo a casa dimentico la quotidianità ospedaliera,
quasi premendo un bottone. Grazie
anche ai tre bambini che, insieme a mia
moglie, mi aspettano. E’ la base che mi
sostiene, mi spinge e mi accoglie. Senza
famiglia non sarei cresciuto professionalmente.
Un altro fondamentale ed importante
stimolo per me è lo sport e precisamente la corsa in montagna: 300-1000 mt.
di quota per volta, senza sosta. Se va,
cerco di correre 4-6 volte la settimana
per 40-60 minuti per volta. In questo
periodo in 30 minuti salgo di buoni 500
metri, talvolta meno, qualche volta di
più. E’ una soddisfazione immensa potersi muovere all’aria aperta, al limite
delle proprie capacità, accorgersi come
lentamente sparisce dalla mente la vita
quotidiana. Perciò giro con scarpe da
ginnastica, pantaloncini e zaino sempre
in macchina e corro ovviamente prima
di andare a casa, per così dire, sulla via
di casa, perché una volta arrivato non
mi è più “permesso” uscire. Mia moglie
dice inoltre che quando, rilassato, torno
dalla corsa sono molto più equilibrato.
In conclusione: lo sport diventa un meccanismo di dipendenza e compensazione. Si cresce con la corsa in montagna, si
cresce col lavoro, va di pari passo.
Bene, ora pedalo ancora fino a casa, e
naturalmente non prendo il percorso
più breve”.
Monik a Alber,
coordinatrice infermieristica del day hospital internistico presso
l’ospedale di Mer ano
one # 02/16
Management & Amministrazione Massimo Mangia
management& amministarzione 14
I cittadini e il nuovo
sistema informativo
Una sanità più semplice, più informazioni e nuovi strumenti per essere protagonisti della propria salute; ecco gli obiettivi
del nuovo sistema informativo per i/le
cittadini/e
T
ra gli elementi di maggiore innovazione del Masterplan IT dell’Azienda
sanitaria c’è, primo caso in Italia, un
vero e proprio sistema informativo per i/le
cittadini/e. Insieme ai nuovi sistemi informativi ospedaliero, territoriale, delle cure
primarie e amministrativo, l’Azienda sanitaria ha voluto progettare un vasto insieme
di funzioni e servizi per i cittadini, per rispondere in modo organico a tre esigenze
principali:
Servizi on line
Grazie ai servizi online sarà possibile prenotare esami, pagare il ticket, ottenere i
referti, nonché scegliere il proprio medico
di base o pediatra senza doversi recare di
persona presso gli uffici e gli ambulatori
dell’Azienda sanitaria! Da casa, dall’ufficio
o qualsiasi altro luogo, a qualunque ora,
sarà possibile svolgere queste pratiche in
modo semplice e veloce, evitando spostamenti inutili, perdite di tempo e denaro!
Accedere ai servizi sanitari in modo più
Servizi informativi
Con l’Atlante dei Servizi Sanitari sarà possibile, in modo intuitivo e veloce, conoscere
tutti i servizi che l’Azienda sanitaria offre,
come richiederli, come accedervi e come
raggiungerli, anche grazie alle mappe presenti nel computer o negli smartphone.
semplice ed efficace, evitando spostamenti e attese inutili;
Essere maggiormente informati sui
servizi sanitari e le tematiche relative
la propria salute, nonché comunicare in
modo più semplice ed efficace con
l’Azienda sanitaria e il suo personale;
Essere coinvolti, in modo attivo, nella
tutela e la cura della propria salute,
anche condividendo informazioni con i
medici e infermieri.
Per soddisfare queste esigenze il
Masterplan descrive un sistema informativo pensato e sviluppato per i/le
cittadini/e che prevede un portale all’interno del sito dell’Azienda sanitaria e una app per smartphone Android
e Apple.
Il sistema sarà composto da un insieme
di informazioni e servizi che, nel loro insieme, forniranno una risposta innovativa ed
efficace a queste esigenze.
one # 02/16
Per saperne di più sulle patologie, le procedure diagnostiche, le terapie e i programmi di prevenzione sarà possibile interrogare l’Enciclopedia Medica Personale che, in
funzione del proprio profilo sanitario, fornirà informazioni qualificate e verificate
dai vostri medici. Non sarà più necessario
navigare in internet per avere le risposte
che si cercano, evitando così i rischi di ricevere un’informazione non corretta o strumentale ad interessi di parte!
Con la funzione Messaggi sarà possibile
comunicare con l’Azienda sanitaria e il suo
personale attraverso internet, un canale
che si andrà ad aggiungere alle attuali mo-
Funzioni per l’empowerment del paziente
Con il Diario della Salute sarà possibile registrare il proprio stato di salute, seguire il
proprio piano assistenziale, gestire la terapia. Attraverso la app sarà inoltre possibile
riportare nel diario le informazioni rilevate
dai sensori del proprio smartphone o dai dispositivi medici ad esso collegati.
Appuntamenti e scadenze di carattere sanitario saranno presenti nell’Agenda
della Salute che sarà integrata al Centro
Unificato di Prenotazione dell’Azienda sanitaria. Questa conterrà anche il calendario
della prevenzione ed una serie di reminders
personalizzati per migliorare la consapevolezza sulle proprie condizioni di salute e
l’aderenza ai protocolli clinici. Sarà inoltre
disponibile un archivio personale sanitario
in cui caricare documenti sanitari digitali
da conservare ed eventualmente condividere con i medici curanti. Ogni cittadino potrà accedere, in qualunque momento, alla
propria cartella clinica integrata.
Per gestire al meglio la propria salute sarà presente infine un cruscotto degli
obiettivi di salute che i medici andranno a
definire, paziente per paziente, in funzione
del quadro clinico, delle abitudini alimentari e degli stili di vita.
Attraverso la funzione Privacy ciascuno
potrà decidere se, con chi e in che misura
condividere le informazioni del diario della salute, della cartella clinica integrata e
dell’archivio personale sanitario. Senza il
consenso dell’interessato, nessuna informazione sarà accessibile. Con essa sarà poi
possibile conoscere chi e quando ha avuto
accesso alle proprie informazioni.
Benefici indiretti
Il nuovo sistema informativo porterà tanti
altri benefici indiretti per i cittadini, grazie alla completa digitalizzazione dei processi clinici e assistenziali in ospedale, sul
territorio e nelle cure primarie. I cittadini
trarranno vantaggio dalla maggiore conoscenza clinica e assistenziale di medici e
infermieri, dalla migliore capacità di presa
in carico del sistema sanitario provinciale
e dalla continuità delle cure che la condivisione delle informazioni renderà possibile.
Il paziente al centro
Possiamo quindi affermare che, nel nuovo
sistema informativo, il/la cittadino/a sarà,
come è giusto che sia, al centro del servizio
sanitario provinciale ed avrà, finalmente, il
ruolo di protagonista della propria salute.
L’innovazione digitale sarà la chiave di volta di questo cambiamento.
Brochure sull’IT-Masterplan Inizial-
mente pensato come opuscolo informativo, la brochure sull’IT-Masterplan
dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige
è diventato alla fine un documento di
128 pagine. Vi si trovano dettagliatamente descritte sia la situazione attuale che l’architettura informatica futura
dell’Azienda sanitaria.
management& amministarzione 15
dalità di relazione. Con questa sarà possibile ricevere messaggi, avvisi e informazioni
utili, in modo tempestivo dovunque il cittadino si trovi.
L‘IT-Masterplan è uno strumento
strategico di pianificazione verso un
nuovo sistema informatico aziendale dell’Azienda sanitaria dell’Alto
Adige.
Questo piano prevede, tra le tante
altre misure, anche l’implementazione della cartella clinica digitale.
Il relativo opuscolo, che consta di
più di 100 pagine, ora distribuito
dall’Azienda sanitaria dell’Alto Adige,
può essere consultato dagli interessati ed espone dettagliatamente
quali sistemi sono al momento in
uso, come vengono applicati e quale
direzione verrà seguita fino al 2018.
L’opuscolo può essere definito tranquillamente come una pietra miliare
perché mai prima d’ora informazioni
e dati riguardanti l’IT-Masterplan
dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige
erano stati riassunti in maniera così
compatta e di facile accessibilità.
Viene presentato nel dettaglio sia
l’attuale che il futuro panorama di
IT dell’Azienda sanitaria. I lettori
possono scorrere trasversalmente
e farsi velocemente un’idea mentre
gli esperti possono informarsi in
maniera approfondita. L’opuscolo
“IT-Masterplan 2016 – 2018” è stato
pubblicato in alcune centinaia di
esemplari, può però essere scaricato,
in formato pdf, direttamente dal
sito internet dell’Azienda sanitaria
dell’Alto Adige al seguente indirizzo:
www.asdaa.it/it/pubblicazioni.asp
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Studio a lungo termine su 1.000
cittadini/e di Brunico – riconoscimento
a livello internazionale
Foto Fotostudio Karl
medicina & assistenza
16
Medicina & assistenza Maria Elisabeth Rieder
Studio di Brunico:
Una storia di
successo
Visita dell’Assessora Martha
Stocker e della Rettrice della
"Medizinische Universität
Innsbruck” prof.ssa univ. Helga
Fritsch alle collaboratrici ed
ai collaboratori dello Studio
di Brunico 2015 – ospedale di
Brunico 2 maggio 2016
one # 02/16
N
el 1989 il prof. Friedrich Oberhollenzer, Primario del Reparto di
Medicina interna dell’Ospedale di
Brunico ed il prof. Johann Willeit, neurologo al reparto di neurologia della Clinica
universitaria di Innsbruck hanno pianificato lo Studio di Brunico e ne hanno posto le basi. Lo studio di Brunico fa parte di
grandi studi epidemiologici sulla popolazione riconosciuti a livello internazionale. 1000 persone di Brunico, a partire dal
1990, sono state sottoposte a una serie di
test a cadenza quinquennale, con l’obiet-
tivo di rilevare dati sulla formazione di
patologie quali arteriosclerosi, infarto
cardiaco e ictus nella popolazione nonchè i
fattori di rischio correlato. I risultati dello
studio sono pubblicati sulle più rinomate
riviste specializzate. Il progetto di studio
scientifico viene condotto dall’Ospedale
di Brunico in collaborazione con la clinica
Universitaria di Neurologia di Innsbruck
e l’Associazione per la prevenzione e il
trattamento di patologie cardiache e cerebro-vascolari. Per la popolazione sottoposta ai controlli ha avuto un effetto positivo
sull’educazione alla salute.
„Uno studio di questa portata e durata
è unico nel suo genere – e non parlo solo
dell’Alto Adige. Continuamente infatti
appaiono delle pubblicazioni relative allo
studio in riviste specializzate internazionali. Viene accolto con favore anche dalla
cittadinanza e nel tempo è divenuto parte di Brunico.” Agnes Mayr, capoprogetto
della quinta edizione.
L
o sviluppo demografico e il cambiamento strutturale in atto nella popolazione, costituita da un numero
sempre maggiore di persone anziane, fanno aumentare la domanda di prevenzione delle malattie in età senile. Come pure
l’assistenza medica ad esse correlata. Lo
Dallo „Studio di Brunico“ sono scaturite quasi 150 pubblicazioni scientifiche su rinomate riviste specializzati.
La ricerca si è concentrata in particolar
modo su arteriosclerosi e malattie vascolari così come su infarto o ictus, diabete,
alimentazione, osteoporosi, artrosi, malattie reumatiche e malattie del sistema
nervoso (es. Parkinson, RLS, emicrania).
In questo modo è stato possibile, grazie allo „Studio di Brunico“, definire dei
nuovi biomarcatori che permettono una
migliore individuazione dei rischi di arteriosclerosi. Alcune delle recenti pub-
I
promotori del progetto sono l’Ospedale di Brunico/Azienda sanitaria
dell’Alto Adige e l’Associazione pusterese per la prevenzione di patologie cardiache e cerebro-vascolari. Il progetto
viene condotto dai reparti clinici dell’Ospedale di Brunico in cooperazione con
le Cliniche universitarie di Neurologia
e Medicina Interna dell’Università di
Medicina di Innsbruck. Il progetto viene realizzato nell’Ospedale di Brunico.
L’Organizzazione generale è stata coordinata dai tre primari Siegfried Weger,
dott. Arno Gasperi, dott. Peter Santer.
I primi di novembre 2015 è partita la campagna per il vaccino
antiinfluenzale. Il gruppo di
lavoro interdisciplinare diretto
da Martin Fischer dell’Ufficio
igiene di Bolzano ha avuto solo
poco lead-time, tuttavia il decollo dell’ultimo minuto è stato alla
fine coronato dal successo.
Naso che cola, tosse, febbre,
mal di testa e dolori articolari,
l’influenza non è un semplice
raffreddore. Per persone con
fattori di rischio può costituire un
pericolo di vita. Anche chi viene
a contatto con persone a rischio
può essere un portatore dei virus.
Per questo motivo per la campagna sono stati scelti due gruppi
di destinatari: persone oltre i 65
anni ed il personale sanitario.
Con lo slogan “Fatti vaccinare e
non farti influenzare” si è voluto
attirare l’attenzione sull’importanza del vaccino antiinfluenzale.
17
Nel campo delle malattie neurodegenerative è stato possibile dimostrare che
una diminuzione del senso dell’olfatto
così come un semplice indice ecografico
nel mesencefalo rappresentano buoni
“marcatori” per lo sviluppo del morbo
di Parkinson e perciò potrebbero essere
inseriti in un futuro screening della patologia stessa. Nella popolazione studiata è stata osservata una riduzione fino
al 40% dell’incidenza di malattie cerebrovascolari, evitabili fattori di rischio
vascolare come il fumo ed il sovrappeso
sono diminuiti nell’arco di 25 anni di osservazione. Sono stati raggiunti con più
frequenza i valori degli obiettivi terapeutici per la pressione arteriosa ed il colesterolo. Analogamente le relazioni mostrano una diminuzione dell’incidenza
di malattie cardiovascolari (tra il 20 e il
40%). Questi risultati positivi possono
essere ricondotti alle analisi effettuate
in occasione dello Studio e alle numerose campagne d’informazione, ma anche
alle innumerevoli conferenze che si sono
tenute nei comuni, nelle scuole e nelle
aziende della Val Pusteria. Si sono inoltre organizzati diversi stage sulla salute
e realizzate brochure informative che
davano delucidazione sui risultati dello
Studio ed informazioni chiare su una
prevenzione mirata.
Vaccinazione
contro l’influenza – la curva
registra un’impennata
medicina & assistenza
L
o „Studio di Brunico 2015“si basa sulla popolazione studiata da 25 anni a
questa parte nella zona di Brunico.
Nel 1990 sono state selezionate in modo
causale 1000 persone del Comune di Brunico tra i 40 ed i 79 anni, stratificate per
età e genere e sono state invitate a partecipare all’indagine (125 uomini e 125
donne per ogni decennio). In questa prima indagine e poi nelle cinque successive condotte ogni 5 anni (1995, 2000, 2005,
2010, 2015) i soggetti sono stati sottoposti
a una serie dei test: oltre a un questionario di anamnesi sui fattori di rischio
e sulle abitudini alimentari, sono stati
predisposti protocolli di esami, eseguite
analisi chimici di laboratorio, effettuati
elettrocardiogramma, ecografia, misurazioni della densità ossea ed inoltre poste
domande sulla qualità di vita in età senile. Dal momento che, per motivi anagrafici, la popolazione oggetto di studio si è,
negli anni, ridotta, a partire dall’autunno 2016 verranno invitati a partecipare
allo studio tutti i cittadini di Brunico di
età superiore ai 65 anni, al fine di mantenere la rappresentatività statistica dello
studio stesso.
blicazioni si occupano dell’invecchiamento cellulare. È stato dimostrato che
l’invecchiamento cellulare contribuisce
alla formazione di tumori maligni e determina la sopravvivenza di pazienti oncologici. È inoltre stato possibile identificare dei neurotrasmettitori (micro-RNA)
che giocano un ruolo importante nello
sviluppo di occlusioni vascolari nei pazienti diabetici. Questo meccanismo
porterà con tutta probabilità allo sviluppo di nuovi metodi terapeutici.
Nell’Azienda sanitaria dell’Alto
Adige sono stati distribuiti manifesti e dépliant che sono stati
forniti ai medici e alle mediche
di base così come ai pediatri, alle
pediatre e alle farmacie. Accanto
alle informazioni sulla vaccinazione sono stati dati anche consigli sulle più importanti misure
igieniche, che possono aiutare ad
evitare il contagio.
Ed ha funzionato. La copertura
della vaccinazione fra le persone
degli ultra 65enni a livello aziendale ha potuto raggiungere ben
il 37,2 per cento. Nel personale
sanitario si è registrato ca. il 50
per cento di vaccinazioni in più.
Ciononostante la copertura
antiinfluenzale in Alto Adige è
ancora sotto e di molto rispetto
agli obiettivi richiesti dal Piano di
vaccinazione nazionale (almeno
il 75 per cento negli ultra 65enni).
Per la prossima stagione d’influenze dunque, occorrerà essere
ancora più convincenti.
Foto Privato
Studio delle cause e dei fattori di rischio
delle patologie più diffuse come l’infarto
cardiaco, il carcinoma, l’ictus, il Parkinson, l’Alzheimer, l’osteoporosi e le malattie reumatiche contribuiscono in modo
significativo a contrastare con efficacia
le malattie senili. I dati scientifici derivati da studi demografici che si occupano
del tema sono pochi. Lo studio di Brunico colma questa importante lacuna.
Questo Studio raccoglie infatti un’ampia serie di dati e informazioni rilevanti dal punto di vista clinico e scientifico
relativi a persone anziane in un gruppo
rappresentativo della zona di Brunico.
one # 02/16
È meglio accendere una candela che maledire l’oscurità (Confucio) – I vigile del fuoco hanno seguito il consiglio del vecchio saggio durante l’esercitazione per one # 02/16
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sanità in immagini
Foto Sabine Flarer
le emergenze avvenuta nel giardino dell’ospedale di Merano.
one # 02/16
20
Foto Karin Waldhauser
Storia di copertina
Storia di copertina Peter A. Seebacher
Occhi aperti
sulla vita
L
a possibilità di imbattersi in un viso
senza occhiali sta diventando sempre più rara a livello mondiale. Ciò è
quanto emerge dai dati statistici. Secondo
uno studio su larga scala condotto nel 2011
dall’istituto di ricerche di mercato online
YouGov su incarico della Carl Zeiss AG, il
25 per cento dei residenti in Germania ha
problemi di vista quando legge, negli USA
il 29 per cento mentre in Italia la percentuale sale al 34. In Cina sono addirittura
one # 02/16
il 54 per cento coloro che necessitano di
occhiali. Alla domanda in merito ad eventuali problemi di vista durante la guida
notturna le cifre sono nettamente più alte:
in Italia, USA e Germania il 44 per cento
degli intervistati ha dichiarato di averne.
La miopia è particolarmente diffusa. Si
stima che circa 1,6 miliardi di persone ne
siano colpite in tutto il mondo. La miopia è
pertanto il disturbo visivo maggiormente
diffuso a livello mondiale. Con l’avanzare
Anche Ruth Leimegger, Primaria del
reparto di oculistica di Brunico sottolinea
quanto uno stile di vita sano giovi alla vista: “Un’alimentazione sana, il bere a sufficienza così come il cercare di evitare il
più possibile lo stress e rispettare il giusto
numero di pause dallo schermo durante il
lavoro – in breve tutto ciò che fa bene anche al resto del corpo, mantiene in forma
anche gli occhi.”
“Molto importante è anche,” così Andreas Pichler, Primario facente funzioni
del reparto di oculistica dell’ospedale di
Merano, “prestare attenzione ai sintomi
che potrebbero essere il segnale di una malattia.” Perché, conclude Pichler, prima si
cominciano le cure, maggiori sono le probabilità di successo. Un regolare monitoraggio della malattia è fortemente consigliato soprattutto in caso di glaucoma.
Andreas Pichler
Storia di copertina
Cerchiamo quindi di tenere gli occhi
bene aperti – scusate il gioco di parole – su
come mantenere sana la vista il più a lungo possibile. La domanda sorge spontanea:
è realmente possibile fare qualcosa? Sì lo
è, conferma Enrico Bertelli, Primario del
reparto di Oculistica dell’ospedale di Bolzano: “Come per il resto del corpo, anche
per gli occhi è importante una dieta equilibrata con l’assunzione di molta frutta e
verdura nonché di poca carne rossa. È naturalmente ovvio che vi sia anche una predisposizione genetica in caso di debolezza
della vista e di malattie agli occhi.”
L
’occhio è costantemente esposto a due
fattori dannosi, spiega Enrico Bertelli, vale a dire l’ossigeno e la luce. “Luce
e ossigeno hanno un effetto degenerativo
sulle sostanze organiche.” E Andreas Pichler sottolinea: “La luce del sole è tossica.”
Gli occhiali da sole non vanno dunque visti esclusivamente come un accessorio di
moda, bensì come uno strumento necessario. Ruth Leimegger aggiunge: “Gli occhiali da sole devono naturalmente garantire
un’efficace protezione contro i raggi UVA
e UVB. In generale, durante l’estate dovrebbero avere una tonalità proporzionale
all’intensità della luce solare.” Tutti e tre
gli esperti dell’Azienda sanitaria mettono
in guardia rispetto agli occhiali da sole
acquistati per strada. Gli occhiali da sole
devono necessariamente rispondere ai
requisiti CE e devono quindi avere il marchio di certificazione CE. Tra la popolazione dell’Alto Adige la consapevolezza riferita alla salute è molto forte, soprattutto per
quanto riguarda la protezione degli occhi
dai raggi UV, spiega Pichler, indossare occhiali da sole in piena luce solare è infatti
una regola ormai acquisita. Foto Sabine Flarer
dell’età aumentano anche i numeri: stando a quanto affermato dall’associazione
dei medici oculisti germanici, in età avanzata, circa il 95 per cento della popolazione
soffre di presbiopia, un disturbo che inizia
fra il 40° ed il 50° anno di età. Oltre a questi
due disturbi visivi vi sono anche la cataratta ed il glaucoma, la retinopatia diabetica
e la degenerazione maculare legata all‘età
(AMD) che può portare fino alla cecità.
21
Gli occhi sono probabilmente l’organo sensoriale più
importante dell’essere umano. E, tra computer, smartphones e tablets, anche quello più stressato dal nostro
moderno stile di vita. Cure adeguate e conoscenza dei
rischi per la vista assumono per questo motivo sempre più
importanza. Soprattutto con l’arrivo della stagione più
luminosa dell’anno, l’estate.
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22
Foto Privato
Foto Peter A. Seebacher
Ruth Leimegger e Enrico Bertelli
C
Informazioni
Storia
di copertina
& News
he vi sia una relazione tra luce del
sole e danni agli occhi è chiaro a
tutti. Andreas Pichler: “Vi è una
correlazione tra degenerazione maculare
ed esposizione alla luce solare.” Persone
che hanno pelle e colore degli occhi chiari
sono particolarmente vulnerabili dal momento che hanno una maggiore sensibilità
alla luce, sottolinea Enrico Bertelli.
Un occhiale da sole, in generale, non
dovrebbe proteggere solo dai raggi UV, ma
anche essere indossato in maniera corretta. Gli occhiali da sole possono infatti facilmente scivolare in avanti lasciando scoperta la zona tra le sopracciglia e la montatura,
permettendo così ai raggi solari di colpire
gli occhi. Ciò vale soprattutto quando ci si
trova in luoghi a forte irradiamento solare,
come il mare o l’alta montagna. In tali luoghi sarebbe bene scegliere degli occhiali
leggermente curvi ai lati in modo da impedire che la luce possa entrare dalla destra e
dalla sinistra della montatura.
Ogni quanto tempo sarebbe giusto
compiere una visita oculistica? Ruth Leimegger: “Chi ha occhi sani e normo-vedenti dovrebbe sottoporsi ad una visita
oculistica ogni tre/quattro anni. Chi è fortemente miope, invece, dovrebbe eseguire ogni anno la visita del fondo oculare”.
Anche la pressione dell’occhio dovrebbe
essere misurata con una certa frequenza.
In caso di malattie oculari croniche sta
al medico decidere individualmente. Per i
diabetici sono necessari esami oculistici
regolari. “Presso l’ospedale di Bolzano, già
da diversi anni, sui pazienti diabetici viene eseguito uno screening fotografico ogni
6 mesi per monitorare i cambiamenti a livello oculare”, così Enrico Bertelli. L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige offre una vasta
gamma di possibilità sia per consulenze
che di trattamento. Si va dalla misurazione della pressione dell’occhio fino all’impianto di lenti intraoculari. Sul sito internet dell’Azienda sanitaria www.asdaa.it
è possibile verificare quali siano le presta-
Malattie degli occhi
Cataratta
La cataratta, che si verifica soprattutto in età avanzata, comporta un
graduale offuscamento della vista.
Il cristallino interessato può essere
chirurgicamente sostituito con una
lente sintetica.
Gl aucoma
Con questo termine vengono definite una serie di malattie degli occhi
che spesso, non venendo diagnosticate in tempo, possono danneggiare
il nervo ottico. A lungo termine lo
spettro visivo si riduce – addirittura
fino alla cecità. Un tempestivo trattamento può ridurre quest’ultima
possibilità. La principale causa del
one # 02/16
glaucoma è l’eccessiva pressione
intraoculare.
Degenerazione macul are legata all‘età (AMD)
Nelle persone con più di 60 anni di
età tale malattia è la causa più diffusa di deficit visivo grave. Il motivo:
i fotorecettori della parte centrale
della retina muoiono. Secondo gli
esperti i fattori che ne favoriscono
la comparsa sono il fumo, l’esposizione ai raggi UV e la pressione alta.
Retinopatia diabetica
Una conseguenza del diabete
mellito .
Distacco dell a retina
La retina si distacca dal sottostante
tessuto epiteliale pigmentato. Ciò
può essere dovuto all’età o anche
causato da una contusione.
Ametropia
In caso di miopia e ipermetropia il
fuoco immagine, formato dai raggi
paralleli, non converge sulla retina
per formare un punto immagine, ma
si trova davanti o dietro. Il risultato:
l’immagine trasmessa è sfuocata.
enrico bertelli
Foto Karin Waldhauser
“Come per il resto del corpo, anche
per gli occhi è importante una
dieta equilibrata con l’assunzione
di molta frutta e verdura nonché
di poca carne rossa.”
zioni oculistiche offerte presso i diversi
ospedali. Gli occhi vanno senza ombra di
dubbio curati. Anche perché le ricerche
hanno messo in evidenza la relazione tra
l’aumento del lavoro “sedentario” – quindi
con lo sguardo spesso impegnato su libri,
documenti, schermo del computer e smartphone – ed il crescente numero di persone
miopi. Un’indicazione a questo proposito è
emersa dai risultati di uno studio condotto in Germania a cui hanno preso parte
più di quattromila persone suddivise in
base al livello di istruzione. Se tra i/le partecipanti in possesso della maturità circa
il 35 per cento aveva un deficit visivo, tale
quota scendeva al 24 per cento tra coloro
che possedevano un livello di istruzione
più basso. La conclusione dei ricercatori:
per le persone che leggono molto e che lavorano al computer la probabilità di sviluppare un deficit della vista è maggiore.
Per Enrico Bertelli, Primario del reparto di Oculistica dell’ospedale di Bolzano,
la predisposizione genetica è in ogni caso
un fattore determinante per le problematiche legate alla vista: “Se i nonni o i genitori hanno o avevano problemi agli occhi,
è probabile che anche i nipoti o i figli ne
soffrano.” Che proteggere gli occhi dai raggi UV sia importante è scientificamente
dimostrato. La protezione dalla cosiddetta
“luce blu” emessa da computer, LED, smartphone e co. ancora non viene contemplata.
La parte blu della luce solare è responsabile della produzione di melatonina (l’ormone del sonno) durante il giorno. La melatonina è dunque fondamentale per il nostro
ritmo sonno/veglia. Chi la sera, prima di
coricarsi, dà una letta alle ultime notizie
sul proprio smartphone sopprime la produzione di melatonina e disturba di conseguenza anche il sonno.
la vista, la loro qualità di vita può
essere fortemente migliorata. Lo
stesso vale per le pazienti ed i pazienti con disturbi al sistema visivo
centrale, causati da ictus o traumi,
che vengono assistiti presso uno
speciale ambulatorio dell’ospedale
di Bolzano.
Infine, in occasione della giornata mondiale dell’Ortottica, che
viene celebrata il primo lunedì di
giugno, ogni anno si tiene il Congresso Internazionale di Ortottica
(quest’anno a Rotterdam). A fine
maggio si è svolto anche il Congresso Nazionale di Ortottica che
questa volta ha avuto luogo proprio a Bolzano.
Storia di copertina
In tutti e quattro i Comprensori sanitari dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige operano numerose ortottiste e numerosi ortottisti. Il loro
settore di competenza comprende
sia la diagnosi che la riabilitazione
dei disturbi della vista. Uno degli
aspetti più importanti del loro lavoro riguarda le visite di controllo
a bambini in età scolare e prescolare per prevenire l’ambliopia. Le
ortottiste e gli ortottisti vengono
coinvolti anche nell’assistenza
prestata a bambini con disturbi
dell’apprendimento. Con l’aumento della speranza di vita il sostegno a pazienti con deficit della
vista legati all’età sta assumendo
sempre più importanza. Attraverso
la valutazione e la classificazione
della disabilità visiva così come dei
relativi mezzi per aiutare
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Ortottica
A
lcuni studi hanno dimostrato che
un’irradiazione prolungata con
luce blu può provocare un possibile danno fotochimico alla retina. La cosa
però non è ancora stata scientificamente
confermata. Ma anche senza una prova
definitiva, è chiaro che stare troppo tempo in posizione seduta e lavorare a lungo
davanti ad uno schermo non faccia bene
né agli occhi né al corpo. Praticare interruzioni regolari e dirigere lo sguardo alla finestra godendo della vista esterna fa bene
agli occhi, ma anche al corpo e all’anima.
Altrettanto bene fanno una buona permanenza all’aria aperta nonché un sufficiente
riposo. Gli occhi sono la nostra finestra sul
mondo. Se tale finestra è torbida lo diventa
anche tutto ciò che ci circonda.
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Heidi Morandell è una partecipante di „Evviva“. A inizio anno ha frequentato il corso per l’autogestione delle
malattie croniche che si componeva di sei incontri, uno
a settimana, della durata di due ore e mezza ciascuno.
Heidi Morandell ha 42 anni e da molto tempo ha i valori
glicemici troppo alti. Grazie ad Evviva è riuscita a combattere precocemente il diabete.
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THE Story Evelyn Gruber-Fischnaller
THe Story
Evviva – la mia
nuova vita
“Sono al limite”, spiega Heidi Morandell
non appena cominciamo la nostra conversazione. “Non assumo pillole e non mi servono iniezioni, ma per via della glicemia
sono sotto stretta osservazione.” Descrivere Heidi Morandell come una combattente
sarebbe riduttivo. È coraggiosa, un esempio. Una donna consapevole delle proprie
debolezze e che non esita a trasformarle in
punti di forza quando ne ha la possibilità.
E l’occasione di farlo è arrivata.
A
llo scoccare dell’anno 2016 Heidi
Morandell subisce un collasso circolatorio – a partire da quel momento molto nella sua vita cambia. Heidi
non è malata. Decide semplicemente di
confrontarsi con una malattia pericolosa e lo fa con la massima coerenza. Dopo
il crollo, grazie ad un’infermiera, viene a
conoscenza dell’esistenza dei corsi Evviva. Si tratta di corsi per imparare a gestire
autonomamente le malattie croniche che
l’Azienda sanitaria offre in molti comuni
dell’Alto Adige.
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Autogestione – una parola che può suonare strana. Cosa può esserci da gestire
autonomamente in una malattia? Di essa
si occupano gli specialisti ed il personale
sanitario – e basta. Ma in realtà così non è.
Autogestione significa che io mi occupo di
me stesso, comprendo da solo cosa mi serve esattamente, siamo io ed il mio corpo,
non ha importanza il fatto che sia sano o
malato. Autogestione significa anche sapere come mi posso comportare rispetto
ai sintomi, alle emozioni come tristezza
e ansia, significa – al di là delle cure specialistiche – non delegare ad altri le mie
responsabilità, ma sapere che io posso influire sul mio modo di sentirmi. Per Heidi Morandell questo significa prendere il
toro per le corna e cominciare a prendersi
cura di sé e della propria salute.
Heidi Morandell è madre di due figli,
lavora in una pizzeria dove inizia il turno
alle 17.00 e termina di lavorare alle 1.00 di
notte. Un tale ritmo irregolare non è certo l’ideale per avere una vita equilibrata e
“Bisogna quindi essere
fedeli a se stessi e svolgerli
con impegno.”
“Mio padre è morto all’età di 46 anni per
un infarto, causato anche dalla glicemia
alta”, racconta Heidi Morandell. “Grazie al
corso sono riuscita ad aiutare anche mia
mamma facendola stare più tranquilla. Per
l’autunno ci siamo già iscritti tutti ad un’altra edizione del corso.”
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impedito, spiega. Durante Evviva, da una
settimana all’altra, vengono dati anche dei
compiti da eseguire a casa, racconta Heidi.
“Bisogna quindi essere fedeli a se stessi e
svolgerli con impegno”, afferma sorridendo. Ora sta cercando di vivere seguendo le
regole apprese, evitando vedere tutto in termini di stress e mettendo in atto i trucchi
ed i suggerimenti appresi nel miglior modo
possibile.
THe Story
sana. Stress e frenesia sono la regola durante
il servizio. “Evviva mi ha dato molto”, afferma Heidi a due mesi dalla fine del corso. “Fa
bene poter scambiare le proprie esperienze
all’interno di un gruppo, anche se all’inizio
ci si può sentire imbarazzati. La maggior
parte dei partecipanti assumono già da molto tempo pillole o eseguono iniezioni di insulina. Al mio corso ero di gran lunga la più
giovane e inizialmente avevo dubbi sul fatto di poter realmente tenere sotto controllo
il mio problema. I trucchi esposti dagli altri
si sono invece rivelati molto utili, soprattutto per la misurazione dell’insulina. Mi sono
arrivati molti suggerimenti anche sull’alimentazione, su come pesare gli alimenti o
sulla gestione dello stress e delle paure. Si
è rivelato facile parlare nel gruppo dal momento che ci si sente affini.”
Nella rubrica The story le persone
raccontano la propria storia. Narrano
del loro destino, delle esperienze di
vita, di incontri particolari. Non vi sono
immagini, per lasciare spazio alla fantasia della lettrice e del lettore.
heidi mor andell
I
l corso gratuito di autogestione “Evviva”
desidera aiutare persone affette da una
malattia cronica a migliorare la propria
qualità di vita. Con “Evviva-D” è stato creato un corso speciale dedicato alle persone
affette da diabete. “Evviva” sostiene queste
persone, ma anche i loro familiari o gli interessati, nell’apprendere qualcosa di più
sulla malattia, ad ottenere conoscenze e
tecniche per l’autogestione della cronicità.
I metodi di insegnamento sono finalizzati
all’acquisizione di una serie di conoscenze
di base che gli interessati possono applicare
nella loro quotidianità: si tratta, ad esempio, di consigli che riguardano il movimento, l’alimentazione o la corretta assunzione
dei farmaci, ma anche la gestione delle emozioni.
Evviva ha cambiato in meglio la vita di
Heidi Morandell, pur nelle difficoltà. Heidi
è sostenuta dalla sua famiglia nel praticare sport, nel camminare e nel seguire una
sana alimentazione. A volte Heidi, in pizzeria, lavorava anche in cucina dove assaggiava pietanze squisite. Ora questo mi viene
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Brunico
Simposio in Medicina d’Emergenza
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Iniezioni intravitreali
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Pedala anche tu!
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Volontari silenziosi
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Bolzano Bretoni 32 Circolo Ricreativo 32 Incinta nonostante il tumore al seno 33 bressanone Bad Bachgart 34 Cure pallia-
tive 35
bressanone Bad Bachgart 34 Cure palliative 35
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bressanone
Bolzano Bretoni 32 Circolo Ricreativo 32 Incinta nonostante il tumore al seno 33 bressanone Bad Bachgart 34 Cure pallia-
bolzano
Dai comprensori
tive 35
Meranoo
cancro 27 Vincere con i km percorsi 28 Cancro del cavo orale 28 Dietro le quinte 29 Tappi cercasi… 29
Simposio in Medicina d’Emergenza 30 Iniezioni intravitreali 31 Pedala anche tu! 31 Volontari silenziosi 32
Bolzano Bretoni 32 Circolo Ricreativo 32 Incinta nonostante il tumore al seno 33 bressanone Bad Bachgart 34 Cure palliative 35
brunico
Merano Diagnosi
Brunico
Meranoo
Merano sabine fl arer
Diagnosi
cancro: una caduta
dall’Olimpo
„All’inizio le reazioni sono quasi sempre
le stesse: le persone si sentono come fossero state colpite da un fulmine a ciel sereno,
non sanno capacitarsi del responso ricevuto
e la stragrande maggioranza pensa soltanto
una cosa: devo morire”, il dott. Längerer riassume così, le reazioni più tipiche di pazien-
Dai comprensori
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Foto Sabine Flarer
Il 19 marzo 2016 al Kurhaus di Merano si è
tenuto un convegno dei Servizi psicologici
degli ospedali altoatesini. L’incontro, durante il quale è stato più volte dimostrato quale
invasiva esperienza sia ancora oggi il cancro,
era rivolto sia agli esperti che agli interessati.
Anche l’Assessora Martha Stocker non ha perso
l’occasione di parteciparvi. Norbert Längerer
del Servizio psicologico presso l’ospedale di
Merano, in retrospettiva soddisfatto di questo
convegno, il primo nel suo genere, parla del suo
lavoro quotidiano da psicologo ospedaliero.
ti che hanno appena saputo della malattia
tumorale. Il proprio corpo viene recepito
come un nemico perché in questo caso, a
differenza di altre esperienze traumatiche,
come ad esempio gli incidenti, il “male” non
viene dall’esterno. La maggior parte delle
persone si rendono conto solo in momenti
come questo di non essere immortali. “Ci
sentiamo come degli dei, pensando di poter
vivere in eterno. Doversi confrontare con il
proprio limite procura uno scossone simile ad una caduta dall’Olimpo” – questo è il
paragone portato dallo psicologo dell’ospedale – “la vita fra mortali è diversa da quella fra immortali e solo ora si deve imparare
a gestirla bene.”
Talvolta ai “malati” manca anche la sensazione tipica della malattia (“finora non ho
notato assolutamente nulla”) che rende ancora più difficile l’accettazione. E’ frequente
la fase del rimuginare sul perché proprio a
me. I tentativi per darsi una risposta variano secondo la struttura della personalità,
spaziando dalla medicina all’ecologia, dalla religione alla psicologia fino all’esoterismo. Oggigiorno gran parte della scienza
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Dopo il trattamento segue talvolta il
consiglio: „Conduca una vita normale“ , che
può suonare rassicurante oppure disorientare, secondo la personalità. “Può aggiungersi la paura del progredire della malattia
perché le terapie sono terminate”. L’elaborazione mentale può arrancare dietro quella
fisica. Per gli estranei, inspiegabili aggressioni, cambi di umore apparentemente immotivati spesso non vengono capiti e nemmeno opportunamente valutati. “Beh, ora
sei di nuovo sano”. Ed è proprio in questa
fase che un sostegno psicologico può essere
importante: “Chiedete aiuto!”. I Servizi psicologici ospedalieri lavorano con le risorse
proprie dei pazienti e cercano di rafforzare l’auto-consapevolezza e la gestione di sé
stessi, per raggiungere un cambio di prospettiva, metabolizzare le paure per poter
mantenere una buona qualità di vita nonostante la malattia.
„Non si tratta soltanto di ‚non morire‘,
ma di vivere il meglio possibile, di prendere
la vita nelle proprie mani e di gestirla consapevolmente”. Dare maggior importanza
al bene, rivalutare delle situazioni, creare
una rete di sostegno ed utilizzarla bene.
I desideri dei malati in questa fase si assomigliano abbastanza: „avere tempo per me
stesso o per me stessa“ ad esempio, oppure
„godersi la vita”. Sempre più spesso Längerer sente anche: “Come mai non ho cambiato nulla finora? Avrei dovuto aspettarmi
un tumore?”. Qualche volta succede che le
persone dopo una malattia vivono molto
più consapevolmente e con più gratitudine, “come se potessero osservare la vita da
un’altra angolatura”. Un famoso paziente,
specialista oncologo pure lui, ha sintetizzato molto bene questa fase della vita: “Anche
se come ho vissuto non mi ha probabilmente allungato la vita, me l’ha in ogni caso arricchita”.
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caricatura Giuseppe La Chiusa
Meranoo
28
Dai comprensori
concorda sul fatto che le cause del tumore
possono essere solo parzialmente chiarite,
presumendo soprattutto la teoria multifattoriale (ambiente, fattori immunologici, endocrini, genetici). Le teorie che forniscono
spiegazioni, nascondono anche l’eventuale
rischio dell’unilateralità estrema, possono
tuttavia essere d’aiuto a ripensare e modificare vecchie malsane abitudini.
Vincere con i km percorsi
Sono almeno 5 i buoni motivi che, soprattutto nei brevi percorsi, depongono a favore della bici: più veloce, più sana, minor
costo, minore impatto climatico…ed ora si
aggiunge anche la possibilità di vincere!
Fino al 18 settembre 2016, e per la
terza volta, ha luogo “L’Alto Adige pedala”, un concorso di bicicletta altoatesino, iniziativa della S.T.A. Strutture
Trasporto Alto Adige e dell’Ecoistituto
Alto Adige nell’ambito del progetto
Green Mobility. A quest’iniziativa partecipa il team della medicina intensiva
dell’Ospedale di Merano e possono
senz’altro aderire anche altri collaboratori e collaboratrici più o meno sportivi, amanti del pedalare. Qui non si
tratta di velocità o di alte prestazioni
bensì di sensibilizzare alla sportività e
al divertimento ammiccando infine a
dei bei premi che, indipendentemen-
te dai chilometri percorsi, verranno
sorteggiati.
Chi vuole partecipare può iscriversi
sotto www.suedtirolradelt.bz.it (appartenenza Comprensorio sanitario
di Merano) ed entro il 18 settembre,
giorno di scadenza, deve aver percorso
almeno 100 km in bicicletta (da registrare online). I vincitori e le vincitrici
estratti verranno puntualmente informati ed invitati alla manifestazione
conclusiva che si terrà in ottobre.
PS: Lo sapevate che 5 chilometri
risparmiati con l’auto diminuiscono di
1 chilogrammo l’emissione di CO2? (SF)
Cancro del cavo orale: giornata della
prevenzione ben frequentata
Su 100.000 abitanti vengono diagnosticati dai 4 ai 12 casi di tumore
del cavo orale all’anno. Per attirare
l’attenzione su questo tema il 1° aprile
2016 la divisione di ORL (otorinolaringoiatria) dell’ospedale di Merano,
nell’ambito della campagna nazionale
dell’AOOI (“Associazione otorinolaringologi ospedalieri italiani”), ha offerto
uno screening gratuito a prevenzione
di questa patologia. Circa 20 persone
si sono avvalse di quest’offerta. Appartengono alla cavità orale la lingua,
le gengive, le guance, il pavimento
orale, il palato e le labbra. Mutamenti
o ferite che non guariscono possono
essere segni precursori di malattie
tumorali o essere indizi di tumori già
esistenti. Fumo, alcool, papilloma
virus ed un‘igiene orale insufficiente
possono condurre alla formazione
di tumori del cavo orale. E’ quindi
importante uno stile di vita sano ma
gli esperti consigliano anche regolari
visite di controllo.
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Foto Sabine Flarer
Merano SABINE FLARER
Meranoo
Una lezione diversa, questa
volta non sul libro di testo e
nemmeno in classe ma „live“
in ospedale.
Fra poche settimane avranno l’esame di maturità, quindi inevitabilmente
anche che gli studenti e le studentesse
dell’Istituto tecnico per il turismo e
le biotecnologie in sanità si pongano
domande sul poi. Una possibilità, ossia quella di scegliere una professione
nell’ambito sanitario, è stata loro presentata recentemente. E’ in radiologia
che gli studenti e le studentesse hanno
potuto vedere tante apparecchiature; il
Primario Anton Wieser e la sua sostituta, dott.ssa Stefanie Stollreither hanno
mostrato alcune apparecchiature elettro-medicali come la risonanza magnetica, il discovery per la densitometria
ossea e l’apparecchio mammografico.
I medici, con abilità d’utilizzazione didattica, hanno eseguito un vero esame
ecografico ad uno studente improvvisatosi paziente, rendendo partecipi i
compagni di scuola in modo divertente e
spiegando loro lo stato dei vasi sanguini
del giovanotto, se fossero intatti o come
sarebbero invece se fumasse troppo. Il
giovane volontario dopo aver ingoiato
un po’, si è fatto coraggio e lasciato “esaminare” dalla Stollreither tra l’ilarità
dei compagni. Anche il Primario di cardiologia, Rupert Paulmichl, ha eseguito
un elettrocardiogramma più l’ecocardiografia ad un giovane volontario indicando ai compagni presenti, sul monitor, il muscolo pulsante da tutti i lati.
Inoltre, per dare alle due classi la
possibilità di conoscere più da vicino
l’attività quotidiana di laboratorio, il
Primario, Stefan Platzgummer, ha raccontato del suo lavoro giornaliero. Ha
spiegato gli attuali incarichi di un laboratorio ospedaliero moderno, a cosa
si deve porre attenzione e quali possibilità la moderna diagnostica oggigiorno
offre. La biologa, Christine Spitaler ed il
medico di laboratorio Massimo Daves,
hanno esposto il loro ambito di lavoro
e risposto alle domande poste. Studenti
e studentesse hanno dimostrato la loro
buona preparazione e la conoscenza della terminologia sia in biologia che in medicina. Esilarante è stata l’osservazione
di una studentessa, che alla domanda
del Primario, quali secondo lei sarebbero i requisiti che si devono possedere,
per poter lavorare in un laboratorio, ha
risposto: „formazione!“
I visitatori e le visitatrici sono usciti
molto soddisfatti: „Ci è stato spiegato tutto alla grande, non pensavamo di poter vedere così tanto“. Ed i “maestri“ dell’ospedale di Merano hanno accolto volentieri
il complimento, sperando di aver reso appetibile, ad alcuni di questi giovani, una
futura professione sanitaria.
Dai comprensori
Sguardo dietro
le quinte
Tappi cercasi…
Suona come se si volesse mettere in
ridicolo qualcuno, ma in realtà il contesto è assolutamente serio: si tratta
di una raccolta di tappi in plastica di
ogni tipo e dimensione che servono
per una buona causa. Gli studenti e le
studentesse della 5° classe dell’Istituto tecnologico “Oskar von Miller” di
Merano hanno creato degli appositi
contenitori, dove possono essere
introdotti questi tappi. I contenitori
vengono situati, e rimarranno per
ca. due mesi, davanti ai distributori
automatici di bevande, esistenti in
pronto soccorso, nel tratto riabilitazione e davanti all’ascensore che
collega i due tratti dell’ospedale di
Merano.
I tappi raccolti verranno consegnati
all’Ordine di Malta, che ricicla la
plastica per la produzione di pezzi di
batteria per automobili. Ogni tonnellata di plastica raccolta permetterà di
donare una sedia a rotelle o eseguire
un’operazione del valore di circa 400
euro ad un bambino malato. Dunque,
per ogni bottiglietta d’acqua o altra
bevanda stappata, pensare che si può
donare il tappo! (SF)
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brunico
Il 19.02.2016, nell’Aula Magna del Liceo umanistico di Brunico, si è svolto sotto la presidenza del Primario Marco Pizzinini il Simposio in
Medicina d’Emergenza Le Nuove Linee Guida
2015.
Simposio in
Medicina d’Emergenza a Brunico
Dai comprensori
30
Brunico Elisabeth Gruber & Rosmarie Oberhammer
Intense ricerche e case reports portano a nuove conoscenze nel trattamento di
pazienti con un arresto cardiocircolatorio.
Alcune particolarità sono state introdotte
o nuovamente sottolineate nelle linee guida 2015, p.e. la rianimazione sotto la guida
telefonica della centrale operativa 118 con
la quale la persona che trova il paziente
o la paziente viene istruita ad eseguire le
prime manovre di rianimazione. Si è visto
che le prime manovre di soccorso possono
essere determinanti per la sopravvivenza
dei pazienti. Le organizzatrici Elisabeth
Gruber e Dott.ssa Rosmarie Oberhammer
sono riuscite a invitare esperti locali ma
anche dall’estero.
Il Docente Universitario Michael Baubin, il presidente del consiglio di rianimazione austriaco, ha parlato delle manovre
di base e avanzate nella rianimazione
dell’adulto. Ha sottolineato in particolar
modo l’importanza di una formazione di
manovre di base il più precoce possibile.
Già a scuola si dovrebbe iniziare per garantire che le conoscenze in manovre di rianimazione in un futuro facciano parte della
cultura generale. A questa meta l’Organizzazione di Soccorso Croce Bianca ha dato
un grande contributo in Alto Adige con il
progetto Mini Anne realizzato dal 2009
nelle scuole medie.
one # 02/16
Il Primario Rainer Oberhollenzer, Dirigente del reparto di Cardiologia presso
l’Ospedale di Bolzano, ha spiegato come
curare i pazienti che subiscono un infarto
del miocardio acuto e quali procedimenti
terapeutici siano da eseguire se quest’ultimi entrano in arresto cardiocircolatorio.
Già da anni si tenta di sottoporre il prima
possibile tutti i pazienti affetti da infarto
del miocardio acuto ad una coronarografia. L’arteria coronaria ostruita può essere
riaperta durante questa procedura e una
riocclusione dell’arteria può al bisogno essere evitata tramite stent. La Gudrun Burda è membro nel comitato internazionale
di corsi di rianimazione in età pediatrica
(EPALS- e EPILS) del comitato europeo di
rianimazione ERC e lavora nell’Ospedale
Pubblico AKH di Vienna. Lei ha spiegato
le novità nella rianimazione pediatrica e
ha sottolineato la particolare importanza
di riconoscere precocemente un bambino
in condizioni critiche. Il Docente Universitario Dott. Hermann Brugger, Direttore
dell’Istituto di Medicina d’Emergenza in
Montagna presso l’EURAC, ha fatto vedere il lavoro del gruppo di esperti, invitati
dall’organizzazione mondiale ILCOR, al
quale ha partecipato anche lui. Per la prima volta è stato accolto nelle linee guida
internazionali anche un algoritmo per l’emergenza da valanga. In questo troviamo
anche qualche dato di ricerca fatta proprio
in Alto Adige. Il Primario Hubert Messner,
Dirigente del reparto di Rianimazione
Neonatale presso l’Ospedale di Bolzano,
ha fatto una relazione sulla particolare situazione di transazione del neonato dopo
la nascita. Ha sottolineato in particolar
modo l’importanza di un frequente training. Un buon lavoro di team e una buona
comunicazione non possono essere imparati in un’emergenza ma devono essere
provati in specifici scenari su manichini.
Il Werner Beikircher e il Docente Universitario Hermann Brugger hanno condotto
l’evento formativo.
brunico
Dal 2016 il Comprensorio sanitario di Brunico ha posto le basi ad
una fattiva collaborazione amministrativa, strutturale e organizzativa tra l’ospedale di Brunico e
l’ospedale di San Candido.
Per questo motivo è stato individuato l’ospedale di San Candido come sede per le iniezioni
intravitreali. Da gennaio di quest’anno vengono
eseguite iniezioni del farmaco Avastin, importante nella cura della degenerazione maculare, patologia retinica che spesso porta ad un drastico calo
visivo. Verranno inoltre eseguiti in futuro, presso
l’ospedale di San Candido, piccoli interventi ambulatoriali che non necessitano di microscopio
operatorio. Scopo di tale cambiamento di sede è
un maggiore impiego e soprattutto piu´razionale
delle sale operatorie di San Candido e, d’altra parte, rendere la sala operatoria oculistica di Brunico disponibile per interventi più importanti e
complessi. Per questo motivo i pazienti dovrebbero comprendere che ad un disagio maggiore dovuto alla lontananza di San Candido corrisponde,
tuttavia,una riduzione nel tempo di attesa. Infine
vorrei ringraziare per la fruttuosa collaborazione
nella realizzazione di questo progetto il Primario Thomas Lanthaler (Coordinatore sanitario
di questo progetto), le infermiere di ambedue gli
ospedali e la Sabine Paal con il Dietmar Mattes,
che con me svolgono questo servizio. Le iniezioni
vengono eseguite ogni giovedì e venerdì. L’orario
dell’ambulatorio di San Candido si sposta da mercoledì a giovedì e venerdì mattina (dalle ore 08:00
alle ore 12:00).
Pedala anche tu! Il Comprensorio sani-
tario di Brunico, come molte altre aziende e comuni, partecipa al ciclo-concorso
“Alto Adige pedala”.
Obiettivo di tale concorso è quello
di accumulare il maggior numero
possibile di chilometri percorsi in bicicletta facendo così del bene all’ambiente, alla salute ed al portafoglio.
Fondamentale è cercare di utilizzare
la bicicletta per ogni movimento
della quotidianità limitando in questo modo le problematiche causate
dal traffico. Il regolare utilizzo della
bicicletta migliora la forma fisica
ed il benessere. Protegge dall’insorgenza di malattie cardiovascolari e
rinforza i muscoli, le articolazioni ed
il sistema immunitario. Ci manteniamo sani e sviluppiamo una maggiore
consapevolezza dell’ambiente che ci
circonda.
Entra anche tu a far parte del nostro
team: iscriviti già oggi nella squadra
del “Comprensorio sanitario di Brunico” tramite la piattaforma online
www.altoadigepedala.bz.it.
chilometri partecipa all’estrazione
di interessanti premi. Al momento
dell’iscrizione tramite piattaforma
si ottengono anche tutte le istruzioni necessarie all’inserimento dei
chilometri percorsi, che poi verranno
verificati statisticamente. È possibile verificare in ogni momento
la propria statistica personale. La
registrazione dei chilometri può
avvenire anche automaticamente
grazie alla App del ciclo-concorso
www.alto
“Alto Adige pedala”
adigepedala.bz.it/app/. I vincitori
dell’estrazione verranno informati
ed invitati alla manifestazione finale
che si terrà ad ottobre. (MER)
Dai comprensori
Iniezioni intravitreali a San Candido
31
Brunico Ruth Leimegger
Ulteriori dettagli sull’iscrizione e
sullo svolgimento dell’iniziativa
possono essere richiesti a:
Maria Elisabeth Rieder
Direzione comprensoriale, tel. 6003
[email protected]
Chi nel periodo tra il 18 marzo ed il 18
settembre 2016 pedala per più di 100
one # 02/16
brunico
“I Bretoni bevono
tanto quanto piove”, dice un pro-
L’Associazione donatori di sangue
AVIS della Val Pusteria ha festeggiato
il suo 25° anniversario.
verbio bretone.
Brunico Maria Elisabeth Rieder
Dai comprensori
32
Volontari silenziosi
Non sappiamo se i membri del CRO
dell’ospedale di Bolzano si siano fatti
ispirare da queste parole quando, a
maggio, hanno visitato la Bretagna
in Francia. Come si può vedere dalle
foto però hanno fatto conoscenza
con il clima fresco e umido che è tipico per questa regione dell’Europa.
Nell’ambito della riunione provinciale dell’associazione donatori di sangue
AVIS Alto Adige, il 9 aprile 2016 l’AVIS
della Val Pusteria ha festeggiato il suo 25°
anniversario nella sede della Cassa Rurale di Brunico.
L’AVIS Val Pusteria è stata costituta
appena nel 1991, però già negli anni 60
l’ospedale di Brunico disponeva di una
lista di cittadini e lavoratori del settore
agricolo con il gruppo sanguigno 0. Queste persone si erano dichiarate disposte a
donare il sangue in caso di emergenza. Un
infermiere, con la ‘macchina dell’ospedale’, andava a prendere i donatori a casa, in
negozio, in ufficio o nel campo e li accompagnava in ospedale per il prelievo. Il sangue veniva poi trasfuso direttamente al
paziente. Negli anni 80 è stato donato sangue presso il pronto soccorso dell’ospedale di Brunico ed il laboratorio organizzava gli inviti dei donatori telefonicamente. Un particolare curioso: all’epoca, dopo
la donazione, si riceveva un brandy “rinforzante” a stomaco vuoto. Così succedeva spesso che la mescita del brandy era un
po’ troppo abbondante ed alcuni donatori
abbandonavano l’ospedale brilli di prima
mattina e quindi la direzione ospedaliera ha disposto di sostituire il brandy con
caffè e acqua minerale. Nel corso degli
anni successivi il numero dei donatori e
delle donatrici è via via cresciuto. Nel 1991
c’erano già oltre 700 donatori e donatrici volontari. I rappresentanti dell’allora
Unità sanitaria Est hanno cercato un
ambito legale per proseguire in quest‘attività di donazione ed hanno fondato l’Associazione donatori di sangue AVIS Val
Pusteria. Oggi l’Associazione donatori di
sangue AVIS Val Pusteria con i suoi 4.231
iscritti è, dopo Bolzano, la più forte sezione di donatori di sangue dell’Alto Adige.
2015
4.231 Persone
74%
San candido
26%
Circolo Ricreativo
dell’Ospedale di
Bolzano - Gite
organizzate
18 Giugno
Brunico
2011
2.916 persone
75%
18 Giugno
Monaco di Baviera
02 Luglio
Mantova
San candido
03 Settembre
Pisa
25%
24 Settembre
Maranello + Acetaia
Brunico
01 Ottobre
Monaco di Baviera
“Oktoberfest”
15 Ottobre
Ravenna
71%
2001
22 Ottobre
Venezia
4.089 Persone
San candido
29%
Brunico
93%
1991
San candido
750 Persone
7%
12 Novembre
“DEZ” Innsbruck Shopping
19 Novembre
Salisburgo Mercatino
26 Novembre
Kempten Mercatino
03 Dicembre
Regensburg
Brunico
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Monaco di Baviera
10 Dicembre
“DEZ” Innsbruck Shopping
17 Dicembre
Monaco di Baviera Mercatino
bolzano
Uno studio condotto a livello mondiale sta osservando gli effetti dell’interruzione della cura
ormonale sulla donna e sul feto durante una
gravidanza. Vi partecipa anche l’ospedale di
Bolzano.
Bolzano Elisabet ta Cretell a & Ulrike K alser
Per le donne che desiderano una gravidanza dopo un tumore al seno, l’assunzione
di una terapia anti-ormonale precauzionale
per 5-10 anni può ridurre considerevolmente
le probabilità di successo del concepimento;
tuttavia, in queste pazienti non è stata ancora studiata una durata più breve della terapia anti-ormonale. I dati ad oggi disponibili
in letteratura indicano che la gravidanza
dopo la diagnosi di carcinoma mammario
in stadio precoce non aumenta il rischio di
recidiva ed è sicura per il bambino. Tali dati
sono però stati raccolti solo retrospettivamente. L’International Breast Cancer Study
Group (IBCSG) sotto l’egida del Breast International Group (BIG), dopo aver condotto
uno studio pilota per valutare la disponibilità delle giovani pazienti a partecipare a
studi clinici sulla gravidanza dopo il tumore al seno, ha sviluppato e conduce in tutto
il mondo lo studio POSITIVE per valutare se
sia sicuro per le donne interrompere la terapia endocrina allo scopo di intraprendere
una gravidanza.
Lo studio POSITIVE (IBCSG 48-14/BIG
8/13) è attivo presso la Breast Unit Gipma
(Gruppo Interdisciplinare Patologia Mammaria) del Comprensorio sanitario di Bolzano. Attualmente sono attivati 45 centri in 10
nazioni (Svizzera, Australia, Italia, Belgio,
Spagna, Grecia, Slovenia, Portogallo, Stati
Uniti e Giappone).
Che cos’è: lo studio clinico è rivolto alle
donne giovani (18-42 anni) precedentemente operate di carcinoma mammario con recettori ormonali positivi, in corso di ormonoterapia, che desiderino interrompere il
trattamento ormonale per la ricerca di una
gravidanza.
Gli obiettivi principali dello
studio sono:
età all’arruolamento compresa
fra i 18 e 42 anni;
valutare se l’interruzione temporanea della terapia anti-ormonale
per permettere la gravidanza sia
associata a un più elevato rischio di
recidiva della malattia;
desiderio di interrompere il
trattamento ormonale per la ricerca
di una gravidanza.
valutare il successo della gravidanza, la salute del neonato e la
capacità di allattare.
Lo studio intende inoltre valutare diversi indicatori specifici correlati alla fertilità, alla gravidanza e
alla biologia del tumore al seno nelle
donne giovani. È previsto un arruolamento di 500 pazienti in tutti i centri
attivi.
Le pazienti devono rientrare
nei seguenti criteri di eleggibilità:
ulteriori informazioni sul sito:
www.BIGTimeforBaby.org
Contattare direttamente La Divisione di
Oncologia Medica del Comprensorio sanitario di Bolzano per eventuale prima
visita 0471/908572.
Dai comprensori
La maggior parte delle giovani donne affette da tumore al seno presenta una forma
tumorale “ormono-sensibile”, che richiede
oltre alla chirurgia/radioterapia +- chemioterapia anche un trattamento anti-ormonale della durata di 5-10 anni.
33
Incinta nonostante
il tumore al seno
carcinoma mammario stadio
iniziale ormono-sensibile operato;
trattamento endocrino per 1830 mesi;
Come si svolge lo studio:
Le donne che desiderano partecipare allo studio potranno contattare
l’Oncologo di riferimento (presso
Bolzano Dott.ssa Cretella) per un
colloquio: dopo la valutazione dei
criteri di eleggibilità e se la paziente
dovesse manifestare il consenso
alla partecipazione, seguiranno le
seguenti fasi:
tre mesi di interruzione della terapia endocrina prima della ricerca
del concepimento
Fino a due anni di interruzione
per consentire un eventuale concepimento, il parto e l’allattamento al
seno.
ripresa del trattamento endocrino per il completamento dei 5/10
anni
one # 02/16
bressanone
Il Team del Centro terapeutico di Bad Bachgart
si confronta sulle regole e le procedure per pazienti e collaboratori
Bressanone Marina Cat toi
E‘ sempre buona norma prendersi il
tempo per riflettere sulle regole che ci si è
dati, sul loro senso e significato, sugli effetti dell’agire secondo o contro la regola. Ciò
diventa addirittura indispensabile in un
organizzazione complessa come un’Azienda
sanitaria. Nella nostra azienda le principali attività degli operatori sono in gran parte
regolate da protocolli, direttive, e procedure. „L’apparato normativo“ non risparmia
nemmeno gli utenti: sono molte le regole
da seguire quando si entra in contatto con i
vari Servizi e Reparti, dall‘ arrivare muniti
di prescrizione medica, all‘essere a digiuno
prima di un prelievo, il rispettare gli orari
di visita e molte altre.
Mantenere aggiornate queste regole non
è solamente un’ulteriore regola da seguire: è un modo per verificare costantemente
l’agire professionale e permettere un effettivo miglioramento continuo dell’assistenza.
Il Centro terapeutico Bad Bachgart, anche in
considerazione della sua specificitá, ha una
serie di direttive regolamenti e procedure rivolte sia agli operatori che ai pazienti.
Ma quante e quali sono queste regole?
Qual’è il loro senso, il loro significato e la
loro funzione? Sono tutte necessarie? Quanto sono chiare e comprensibili? Come vengono accettate e quali sono le conseguenze se
non vengono seguite?
one # 02/16
Foto Marina Cattoi
Dai comprensori
34
Quanto è iperregolato
Bad Bachgart?
A queste domande ha risposto il team
di Bad Bachgart in un workshop il 12 aprile
2016 a Bressanone con il sostegno metodico
dell’Ufficio Qualità del Comprensorio.
La riflessione comune sulla funzione
delle norme in generale e l’analisi dettagliata dei propri regolamenti ha permesso
di identificare doppioni, formulazioni non
chiare e nuovi aspetti. Sono state eliminate
regole obsolete e sono stati aggiunti nuovi
punti dove necessario. Un lavoro intenso e
certosino che ha coinvolto tutto il team in
maniera dinamica, favorendo lo scambio di
opinioni e rafforzando la visione comune
degli aspetti legati a norme e regolamenti.
„E‘ il risultato che speravamo di ottenere“, dichiara il team dirigenziale del Centro
Bad Bachgart „ Nonostante il tema possa apparire limitante, l‘approccio informale ha
permesso l’esprimersi della nostra creatività innata. O forse proprio per questo, perchè
le regole hanno il compito di creare spazio
d’azione!“
bressanone
Un gruppo di lavoro interdisciplinare è stato incaricato
di verificare l’utilità dell’attuale assistenza palliativa e di
fornire i propri suggerimenti. I principi per il nuovo concetto sono già stati elaborati.
Bressanone Marina Cat toi
Nel 2004 è stata definita la rete di cure palliative del Comprensorio sanitario di Bressanone come progetto pilota successivamente
integrato nell’assistenza medico-infermieristica di base. Oltre all’assistenza interdisciplinare dei pazienti a domicilio, i punti fondamentali della rete palliativa sono:
Il colloquio di dimissione,
i colloqui palliativi interdisciplinari,
gli aggiornamenti specifici per i
collaboratori
i posti letto per le cure palliative negli
ospedali (hospice),
i questionari per rilevare il grado di soddis fazione dei pazienti e dei loro familiari.
Il progetto “La rete Provinciale di Cure
Palliative per adulti e bambini,” sviluppato da un gruppo di lavoro interdisciplinare aziendale e approvato con delibera della
Giunta provinciale in ottobre 2015, ha reso
necessaria la revisione e l’adattamento del
concetto in vigore nel Comprensorio sanitario di Bressanone. Nell’autunno 2015 è stato
insediato un gruppo di lavoro interdisciplinare (gruppo di risonanza). Il gruppo di risonanza si è assunto il compito di rivedere
il concetto esistente e di proporre eventuali
integrazioni. Sono stati elaborati i tratti fondamentali del nuovo concetto nell’ambito di
tre riunioni.
Dai comprensori
35
Ripensate le
cure palliative
Il Palliative Care Team, i cui membri sono
stati proposti dal gruppo di risonanza e ufficialmente confermati dalla dirigenza comprensoriale sono stati incaricati dell’attuazione concreta .
Membri del gruppo
(stato 2016)
Markus Markart
Medico pediatra, Prima- rio della Pediatria, Ospe- dale di Bressanone
Barbara Pasqualoni
Pediatra di libera scelta, Distretto di Bressanone Jasmin Principe
Infermiera, Distretto
sanitario di Chiusa
Erwin Steiner
Psicologo, Servizio
psicologico
Sabine Bampi
Infermiera, Centro tera- peutico Bad Bachgart
Andrea Dal Borgo
Medico chirurgo,
Ospedale di Bressanone Manuela Klammer
Infermiera, Coordinatri ce del reparto pediatria, Ospedale di Bressanone Helene Trippacher
Infermiera, dirigente
infermieristica dell’Azienda pubblica di
Servizi alla Persona
"Santo Spirito"
Monika Völkl
Medico anestesista e
Terapista del dolore,
Ospedale di Bressanone
L’attività principale del team consiste
nella consulenza ai medici e infermieri
nell’ospedale, nel distretto sanitario e nelle
strutture residenziali; l’organizzazione di
discussioni caso e di aggiornamenti sul tema
delle cure palliative sono alcuni tra gli ulteriori compiti che spettano a questo gruppo.
Come primo concreto passo per l’implementazione il team ha concordato e descritto il
modo di procedere e attualizzato i relativi
moduli che verranno presentati a breve ai
collaboratori del Comprensorio.
Foto Marina Cattoi
Karl Lintner
Medico di Medicina
Generale, Distretto di
Chiusa; Coordinatore del
Elisabeth Thurner
team
Infermiera, Coordinatri ce del Dipartimento
chirurgico
Beatrice Traverso
Medico, Medicina interna, Ospedale di Vipiteno
one # 02/16
Emanuela Pattis, Coordinatrice tecnico-assistenziale del
Comprensorio sanitario di Bressanone, non è solo una
manager ma anche una musicista con anima e corpo. Una
contraddizione? No, dal momento che in entrambi i casi ci
vogliono disciplina e perseveranza. Una vita tra due poli.
36
Vita Evelyn Gruber-Fischnaller
Vita
Una vita
a ritmo
La musicoterapia non è altro che
l’utilizzo mirato di mezzi musicali per
il trattamento di persone malate, sia
a livello psichico che fisico, attraverso
sedute terapeutiche individuali o di
gruppo. La musica offre delle modalità
di espressione che permettono di trasmettere contenuti senza utilizzare
la comunicazione verbale e di evitare
così istanze riflessive o correttive. La
musica può essere portatrice di diversi
significati. Può trasmettere contenuti
e messaggi emozionali. Il/la musicoterapista con le sue specifiche competenze è chiamato ad aiutare medici,
psicologi e psicoterapeuti nella cura
congiunta di diverse patologie. A livello locale esistono già alcune strutture
pubbliche e private e dove sono stati
avviati progetti che hanno visto il
coinvolgimento di musicoterapisti/e.
www.cesfor.bz.it/categoria/
musicoterapia
one # 02/16
“Conosco l’importanza della musica
nella vita, soprattutto quando si tratta di
accompagnare persone malate”, afferma
Emanuela Pattis già all’inizio del colloquio. L’infermiera professionale è una dirigente tecnico-assistenziale sin dal 1997
e dal 2014 svolge la mansione di dirigente
coordinatrice tecnico-assistenziale presso
il Comprensorio sanitario di Bressanone.
Ed è musicoterapista. “Nel corso della mia
formazione ho fatto molte esperienze ed
ho notato come, attraverso la musica, si riesca a portare le persone ad un altro livello, ad alleggerirle ed a far loro dimenticare
il dolore e la sofferenza. La mia speranza
per il futuro è che la musicoterapia divenga una delle offerte comprese fra i trattamenti sanitari”, racconta Emanuela Pattis
che suona il violino sia in un’orchestra che
in ensemble. Le sue performance l’hanno
portata fino a Lubecca e Zurigo. La Pattis è
componente del coro del Duomo di Bressanone e qui svolge anche il ruolo di solista,
da anni utilizza le sue ferie per prendere
lezioni di canto dal suo mentore a Vienna.
F
are musica significa integrarsi, prestare ascolto, mettersi in collegamento con gli altri. La musica non
è mai completamente appresa: l’ascolto
si sviluppa attraverso tutti i sensi, dal
primo all’ultimo secondo della vita non
si smette mai. Già nel ventre materno il
bimbo sente il battito cardiaco ed i passi
della madre. “Si può sempre fare musica.
Se le persone pensano di non essere musicali ciò ha a che fare con un’esperienza
negativa del passato, probabilmente per
il fatto di aver subito una critica.” Emanuela Pattis è in grado di sviluppare attraverso la musica ciò che le serve nel
lavoro. Essere disciplinati nell’esercizio,
memorizzare dettagliatamente gli spartiti, concentrarsi. Tutto questo aiuta anche nel ruolo di dirigente. “La pressione
è spesso immensa e la musica mi aiuta
a lasciare andare, a calmare la mente
quando diventa iperattiva. Le melodie mi
accompagnano nel corso della giornata.
Se non avessi la musica non sarei quella
che sono.”
37
Emanuela Pattis durante la sua performance in occasione dei festeggiamenti per i 100 anni dell’ospedale di
Bressanone
E
La musicoterapia è un metodo che
punta ad ottenere un effetto terapeutico.
In ambito clinico esistono delle ottime
esperienze a livello internazionale. Esattamente come l’arte-terapia, vuole essere
un aiuto per velocizzare la guarigione sia
psichica che fisica delle persone. In qualità di membro della Commissione ricorsi
per l’assistenza alle persone non autosufficienti, nell’arco di molti anni Emanuela
Pattis ha conosciuto un gran numero di
persone che si trovavano ad affrontare difficili circostanze di vita. “Con la musica si
può fare così tanto per le persone”, è convinta Emanuela Pattis. “La musica è accessibile a tutti. Durante un tirocinio presso
Vita
Foto Privato
manuela Pattis canta composizioni
di Robert Schumann, Franz Schubert, Richard Strauss, Ermanno
Wolf-Ferrari, Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi. La musica è movimento, il ritmo
aumenta e poi si placa, proprio come nelle
fasi della quotidianità in cui analisi e pianificazione si alternano a concentrazione
e realizzazione. E sempre attraverso la musica Emanuela Pattis riesce a capire come
far funzionare tutto al meglio anche con le
colleghe, i colleghi ed i superiori: “Nelle orchestre non esiste un solo musicista. Ogni
strumento ha certamente una persona che
lo dirige, ma non può suonare da solo o contro gli altri. Un violino emette una migliore melodia se non viene suonato con troppa pressione abbinandosi perfettamente al
suono della viola. Il direttore d’orchestra
dirige il tutto, con chiarezza ed impegno –
e ne scaturisce un’armonia che tocca profondamente le persone. Ciò accade solo se
si comprende come si sviluppa un team. Si
tratta di un lavoro che si compie prima di
tutto su se stessi.”
“Conosco l’importanza della musica
nella vita, soprattutto quando si tratta
di accompagnare persone malate”
Emanuel a Pat tis
il reparto di Cure Palliative ho suonato il
violino per un paziente utilizzando tonalità molto semplici. In questo modo ho cercato di prestare attenzione al suo respiro
ed è stato sorprendente vedere come poco
a poco si rilassasse ed anche il suo respiro
fosse più tranquillo, il suo essere in pace.”
I
n Italia la formazione in musicoterapia
non è ancora riconosciuta come profilo
professionale. Una lacuna, spiega la musicista: “Non è necessario capire qualcosa
di musica, ma grazie alla musica si riesce a
comprendere ogni essere umano. Questo è
sufficiente per abbracciarla.
one # 02/16
grafico informativo
Columbia 1,9
Finlandia 2,6
Messico 2,8
Svezia 2,9
Norvegia 4,2
Francia 6,4
Austria 6,8
Italia 6,8
Germania 9,9
Russia 10,5
Ungheria 11,7
Corea 14,6
one # 02/16
Reparto di Ematologia di Bolzano –
Atto Billio nominato Primario
Dal primo marzo 2016 il Atto Billio è il
nuovo Primario del reparto di Ematologia e del Centro Trapianto Midollo Osseo
presso l’ospedale di Bolzano. Già dal 2013
dirigeva tale reparto in qualità di Primario facente funzioni.
Nel 1983 il neo-Primario consegue la laurea in medicina all’università di Verona.
Nel 1987 segue la specializzazione in
ematologia presso la medesima università e nel 1990 egli conclude un’ulteriore
specializzazione in immunoematologia
all’università di Pisa. Nel 1988 il Billio
inizia la propria attività di assistente
medico al reparto ematologico dell’ospedale di Bolzano dove, dal 2007, svolge il
ruolo di vice Primario. Dal 2006 è anche
responsabile del day hospital di Ematologia. Billio vanta anche un master in
management in ambito clinico.
Negli ultimi anni egli ha avuto l’opportunità di maturare diverse esperienze negli
ospedali di Amsterdam e Stoccolma. Il
Billio è anche stato responsabile scientifico nonché relatore in occasione di
diversi congressi dell’area ematologica.
Da alcuni anni è responsabile anche del
progetto aziendale per la profilassi trombotica. (pas)
Foto Privato
38
sul personale
Quante volte all’anno si reca da un
medico? Se la risposta è “otto volte”
allora è nella media italiana. Secondo
uno studio dell’OCSE, che ha analizzato
i dati raccolti in diversi paesi, in media
ogni italiano/a usufruisce dei servizi di
un medico per 6,8 volte all’anno. Una
cifra alta se confrontata con le 3,6 volte
del popolo finlandese. Tuttavia il tasso
più basso è stato registrato in Colombia
con una media di circa 2 volte all’anno.
Sempre secondo questo studio coloro
che si recano di più dal medico sono
i cittadini coreani che ogni anno, per
quasi 15 volte (14,6), eseguono una visita
da un medico o presso una struttura
ospedaliera. Seguiti dagli ungheresi con
11,7 volte. Perché esistano delle differenze tanto grandi, però, nella statistica
dell’OCSE non viene spiegato. (Pas)
Foto Gesundheitsbezirk Bolzano
Arztbesuche
Visite mediche
Günther Sitzmann
è il nuovo Primario
della Chirurgia Generale di Brunico
Günther Sitzmann, originario di Bolzano, il primo giugno 2016 ha dato il via alla
propria attività di Primario del reparto
di Chirurgia Generale dell’ospedale di
Brunico. Sitzmann era, fino a poco tempo
fa, dirigente medico nella Clinica per la
Chirurgia generale, viscerale e dei trapianti presso la Clinica Universitaria di
Tübingen sotto la guida di Alfred Königsrainer. Günther Sitzmann ha concluso i
propri studi in medicina ad Innsbruck e la
specializzazione in chirurgia a Monaco.
Dal 2003 al 2013, prima di trasferirsi a
Tübingen, Günther Sitzmann ha prestato
servizio presso il reparto di Chirurgia
dell’ospedale centrale di Bolzano.
Vanta numerose esperienze professionali nel settore della chirurgia viscerale. Da
anni esegue diverse procedure chirurgiche. Alla gamma di prestazioni che egli
è in grado di garantire appartengono
interventi con tecniche mininvasive a
stomaco, cistifellea, dotti biliari, fegato,
intestino tenue, colon, retto, appendice
nonché ernie inguinali e dovute a cicatrici. Günther Sitzmann, nella Clinica
Universitaria di Tübingen, faceva anche
parte del tumorboard interdisciplinare.
Egli rappresentava la chirurgia nell’ambulatorio per la diagnosi e gestiva i/le pazienti in regime di ricovero coordinando
i trattamenti interdisciplinari. Era attivo
anche all’interno dell’Unità interdisciplinare endoscopica eseguendo sia endoscopie che interventi endoscopici. Oltre
a questo Sitzmann ha anche collaborato
a diverse pubblicazioni nonché libri con
valenza scientifica. (mer)
Salute in rete Peter A. Seebacher
Dal 2 maggio 2016 Lorenz Larcher è il
nuovo Direttore del Servizio aziendale
per la Chirurgia Plastica di Bressanone.
Originario di Bolzano, ha 37 anni e può
vantare sia una grande esperienza a
livello clinico che una serie di pubblicazioni scientifiche. Dal 2012 insegna alla
Paracelsus Medizinische Privatuniversität (PMU) di Salisburgo, dove ha anche di
recente conseguito l’abilitazione in Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva.
Dopo gli studi in Medicina umana, conseguiti presso l’Università di Innsbruck,
Lorenz Larcher si specializza in Chirurgia
Plastica, Estetica e Ricostruttiva presso
il “Landeskrankenhaus” di Feldkirch,
l’”Allgemeine Krankenhaus” di Linz ed il
“Krankenhaus Barmherzige Brüder” di
Salisburgo.
Durante la sua formazione Lorenz Larcher frequenta anche un master presso
la “European School of Reconstruktive
Microsurgery” della “Universitat Autònoma” di Barcellona, grazie al quale gli
viene riconosciuto il titolo di Master in
Reconstructive Microsurgery.
Egli è anche padre di quattro figli nonché
organizzatore e fondatore del „Bozner
Symposium of Plastic Surgery“ che nel
gennaio del 2017 sarà già alla sua settima
edizione. (pas)
Dal primo aprile 2016 Martin Steinkasserer dirige il reparto di Ginecologia e
Ostetricia degli ospedali di Brunico e San
Candido così come il Centro di Riproduzione Umana e Crioconservazione
Gameti di Brunico. Il medico, originario
di Brunico, ritorna così a casa dopo otto
anni di assenza. Steinkasserer ha studiato medicina ad Innsbruck e fra il 1992 ed
il 1996 ha lavorato negli ospedali di San
Candido e Brunico in qualità di assistente medico in formazione. Dopodiché ha
trascorso un anno alla Clinica Universitaria per la Ginecologia e l’Ostetricia
Großhadern presso la LMU di Monaco
di Baviera dove ha coordinato l’ambulatorio per la fertilità. Dopo il suo rientro
in Alto Adige egli ha dapprima lavorato
come dirigente medico al reparto di
Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale di
Brunico e poi, dal 2004, è stato direttore
del “Servizio per il sostegno medico alla
fecondazione” a livello provinciale nonché vice Primario. Nel 2008 ha lasciato
l’ospedale di Brunico alla volta dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar
(VR) dove ha lavorato come medico
specialista per lo specifico ambito della
Chirurgia endoscopica ginecologica
presso il reparto di Ginecologia e Ostetricia. Nell’anno 2012 è approdato all’ospedale centrale di Bolzano come medico
dirigente per la “Chirurgia ginecologica
mininvasiva complessa” presso il reparto
di Ginecologia e Ostetricia ed è stato nominato dirigente medico del “Centro di
formazione provinciale per la Chirurgia
mininvasiva” dell’Alto Adige. I suoi punti
di forza professionale sono, tra gli altri,
la chirurgia mininvasiva delle patologie
maligne e benigne dello spettro operatorio ginecologico, l’oncologia ginecologica
e l’infertilità.
Dal 2012 Steinkasserer è professore alla
Clinica per la salute della donna e l’ostetricia presso la “Medizinische Hochschule” di Hannover. Egli è co-organizzatore
e relatore in occasione di numerosi corsi
di aggiornamento e congressi scientifici
non solo in Europa. Ha inoltre scritto
articoli sul tema della chirurgia laparoscopica per molte riviste scientifiche
internazionali. (mer)
39
Nuovo primario per
la Ginecologia di
Brunico
Mi nutro in modo sano? Che tipo
di pelle ho? Ci sento bene? Sono in
sovrappeso? Cosa so di cani, gatti e
canarini? Tutte queste sono domande
che forse non proprio tutti si pongono,
per le quali però esiste una risposta.
Sulla pagina internet in lingua tedesca „Apotheken Umschau“ all’indirizzo www.apotheken-umschau.de/
Tests-Quiz-Spiele sono disponibili una
serie di test e quiz attraverso i quali
è possibile ottenere delle risposte a
queste e a molte altre domande. Quiz e
test sono suddivisi in diverse categorie
come, ad esempio, sport e movimento,
dimagrimento e dieta, corpo, organi e
sistema immunitario o ancora disturbi, malattie, sintomi. Se alcuni test di
autovalutazione hanno un background
attendibile e sono quindi affidabili
fornendo significative informazioni
sulla salute – per es. il test di autovalutazione per la depressione sviluppato
dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità OMS – altri appaiono pensati
per il solo divertimento. Sapere a quale
tipo di “donatore” si appartiene forse
potrebbe non essere così importante
per la propria salute. Lo stesso potrebbe valere per il quiz dedicato alle
proprie conoscenze in materia di Oktoberfest che si trova alla sezione „Tempo
libero, vacanze e benessere“.
saluti in rete
Lorenz Larcher Direttore del Servizio
aziendale di Chirurgia Plastica
Foto Maria Elisabeth Rieder
Foto Helmuth Pircher
Sono
depresso?
Tuttavia, uno o l’altro tra i quiz ed i test
di autovalutazione pubblicati sul sito
potrebbe effettivamente fornire delle
indicazioni pratiche su una malattia
potenzialmente in atto. La pagina offre
in ogni caso dei buoni spunti perché,
dopo aver scoperto che sei un “donatore” con il cuore potresti avere la curiosità anche di sapere che tipo di mangiatore sei o se in te si nasconde un animo
da ipocondriaco.
Leggere online
one # 02/16
one
Homepage: www.asdaa.it Prenotazione prima visita (Dermatologia, Cardiologia,
ORL e Urologia): www.asdaa.it/prenotazioneonline Dove è possibile usufruire di una prestazione nel più breve tempo possibile?: www.asdaa.it/tempidiprenotazione Offerte di lavoro, novità sui trattamenti sanitari, modalità di prenotazione, servizi presso ambulatori/reparti: www.asdaa.it/news Consigli pratici per la salute: www.asdaa.it/prevenzione Questa edizione è
online su: www.issuu.com/sabesasdaa
L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige online
Contatti Redazione one: [email protected] Redazione Comprensorio sanitario Bressanone: [email protected] Redazione
Comprensorio sanitario Bolzano: [email protected] Redazione Comprensorio sanitario Merano: [email protected]
Redazione Comprensorio sanitario Brunico: [email protected]
Colophon one–il magazine dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige Numero 2 /2016 (Aut. Pres.Trib. BZ Nr. 17/2002
R.ST.17.09.02) Editore: Azienda sanitaria dell‘ Alto Adige, via Cassa di Risparmio. 4, 39100 Bolzano
Diret tore responsabile: Lukas Raffl Coordina zione : Peter A. Seebacher Reda zione: Evelyn Gruber-Fischnaller
(EGF) , Ulrike Kalser (UK ) , Maria Elisabeth Rieder (MER) , Marina Cattoi (MC) , Sabine Flarer (SF) , Lukas Raffl (LR) ,
Peter A. Seebacher (PAS) tr aduzioni: Tatiana De Bonis, Emanuela Covi, Ulrike Kalser, Peter A. Seebacher,
Martin Karbon,Evelyn Gruber-Fischnaller Gr afic a: Gruppe Gut Gestaltung OHG, via Cappucini 8/15,
39100 Bolzano Pubblic a zione: trimestrale Indirizzo dell a reda zione: Ripartizione Comunicazione, Marketing
e Relazioni con il Pubblico, via Cassa di Risparmio 2, 39100 Bolzano TEL: +39 0471 907138 E-MAIL: one@
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Bolzano