WJA ITALY Newsletter n.6 - Italian Women`s Jewelry Association
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WJA ITALY - Italian Women´s Jewelry Association Newsletter N.6 del 07.12.2011 il futuro accaduto prima del passato la tendenza Steampunk di Sefora Sambati - A cosa vi fa pensare un’ambientazione Vittoriana con manifatture in stile ottocentesco, popolata da strumenti dall’avanzata tecnologia analogica la cui forza motrice è il vapore? Naturalmente a romanzi come Ventimila leghe sotto i mari di Jules Verne o film tipo La bussola d'oro di Chris Weitz. Racconti che sono entrati di diritto in un genere che ha conquistato negli ultimi anni un proprio mercato di nicchia che conta ormai milioni di fan in tutto il mondo. Stiamo parlando dello Steampunk, il fratello meno conosciuto dello Cyberpunk, battezzato alla fine degli anni ’80 ma con radici che risalgono alla letteratura fantasy inglese di autori come Arthur Conan Doyle (Il mondo perduto) e Mark Twain (Un americano alla corte di re Artù). Nato come genere letterario, ha progressivamente conquistato il mondo dell’arredo, dei fumetti (La Lega degli Straordinari Gentlemen di Alan Moore o Trigun di Yasuhiro Nightow), dei film (Steamboy di Otomo o Brazil di Terry Gilliam), delle serie televisive e dei videogames che hanno scelto un’estetica fatta di corsetti strizzati su gonne lunghe alle caviglie e stivaletti stringati per le eroine, abbigliamento da esploratore con occhialini da pilota per guidare bizzarre mongolfiere e dirigibili. Il legno, il cuoio, il ferro e l’ottone, sono le materie prime. Ruote dentate e sistemi idraulici di memoria leonardesca, per enormi marchingegni meccanici e scenografie rubate a futuribili città di fine ottocento, ma anche per piccoli oggetti di uso comune, sono la regola imprescindibile. Un esempio del successo è il sito Steampunk Workshop “nel quale l’artigiano mostra la costruzione di artefatti di un’era di vapore ed ottone” e seguendo le istruzioni si possono trasformare gli oggetti tecnologici del XX secolo in creazioni dal design caratteristico e datato. Potrete tramutare il vostro computer fisso in un oggetto del passato o modificare i vostri accessori seguendo lo stile romantico e neo-archeologico caro ad artisti Pre-Raffaelliti. Produttori attenti alla tendenza hanno già presentato collezioni pensate appositamente per gli amanti del genere. Haruo Suekichi, noto orologiaio giapponese, ha recentemente proposto una collezione di trenta orologi la maggior parte dei quali “da polso”, alcuni da taschino, mentre altri si indossano sul palmo della mano ed uno addirittura su di un dito e sembrano vecchi ed usati a lungo, mentre sono in realtà alimentati da tecnologicissimi ingranaggi Seiko o Citizen. Un filone culturale, un movimento di appassionati, che ha prodotto una vera contaminazione nel mondo del gioiello d’avanguardia e tra gli artisti del metallo prezioso, influenzando le collezioni dei marchi più sensibili ai trend e producendo la nascita di siti come Edmdesign, specializzati in preziosi per gli amanti del genere. La rielaborazione di oggetti appartenenti a collezioni museali come il British a Londra o la reinterpretazioni dei materiali tipici in uso nel periodo di riferimento (capelli, smalto, tessuto, ecc.), trasformati in scelte alternative, hanno invaso il web e molte vetrine. Invenzioni particolari, cariche di romanticismo, spesso legate al mondo naturale in una visione preindustriale, ma sempre piene di fascino e di indiscutibile stile. WJA ITALY - Italian Women´s Jewelry Association Newsletter N.6 del 07.12.2011 distributori automatici d’oro un nuovo modo di comprare di Cristiana Benigni - Sebbene le stime di vendita della gioielleria anche quest’anno siano in crescita, soprattutto nei paesi che registrano un esuberante sviluppo economico, le quotazioni dell’oro hanno raggiunto negli ultimi mesi cifre mai toccate. Sono nati 2 nuovi fenomeni con portata popolare: la vendita di vecchi gioielli abbandonati in cassaforte, barattati come merce di scambio ed a peso, per il loro valore pecuniario, o l’acquisto di lingotti per tesaurizzare i risparmi. Come sfruttare la corsa all’acquisto del biondo metallo fuori dei tradizionali canali? Proponendolo in modo alternativo, in luoghi di grande passaggio e sicurezza ed ai consumatori più giusti. Traduzione: da un distributore automatico, nei più importanti aeroporti, alberghi o banche del mondo, ai viaggiatori in transito con valuta disponibile. Il primo apparecchio è stato inaugurato alla fine di maggio 2010 all'Emirates Palace Hotel ad Abu Dhabi. Poi nel settembre successivo e primo al mondo in un aeroporto, quello nello scalo internazionale di Orio al Serio, in provincia di Bergamo (prontamente messo fuori legge per mancanza di autorizzazioni), presentato in contemporanea con quello all'hotel Westin Palace di Madrid e seguito a fine giugno 2011 dall’aeroporto di Francoforte, terzo in Europa per numero di passeggeri. Si chiamano 'Gold to go service machine' ed erogano diverse le tipologie di prodotto: monete australiane o canadesi con incisi il canguro e la foglia d'acero, lingotti da 1,5; cinque; dieci grammi; ma anche barrette fino all'oncia d'oro di 24 carati (28,35 grammi). Disponibili anche 6 diversi tipi di Krugerrand, le monete d’oro coniate per la prima volta nel 1967 per sostenere sul mercato il prezioso metallo giallo di origine sudafricana (sul dritto e’ impresso il ritratto di Paul Kruger e sul rovescio e’ raffigurata una gazzella, simbolo del Sudafrica), con diverse carature (22 e 24). Sui distributori, che accettano pagamenti in contanti e carte di debito o credito, sono attivi controlli anti-riciclaggio e non si possono effettuare transazioni ripetute per aggirare le norme valutarie. Il sistema salta l'intermediazione bancaria, facendo risparmiare fino al 20 per cento sul prezzo bancario, anche in virtù dell'automatica variazione calcolata in base al collegamento con il London Gold Fixing. L’idea nata nel settembre del 2008 è venuta a Thomas Geissler, direttore della TGGold-Super-Market, società con sede a Reutlingen nel sud ovest della Germania, in seguito al crollo di Lehman Brothers. Dopo l’acquisto del franchising concept da parte degli Stati Uniti e del Medio Oriente, i distributori hanno conquistato anche la Cina e l’India in una maniera sorprendente e con un immediato successo. Più recentemente il Gitanjali Group, tra le più grandi aziende per i gioielli e diamanti del mondo, ha posizionato un nuovo distributore a Bombay. Il “bancomat” oltre ad offrire tutte le dimensioni di lingotti d’oro e d’argento, offrirà WJA ITALY - Italian Women´s Jewelry Association Newsletter N.6 del 07.12.2011 anche una serie di gioielli realizzati con gli stessi materiali ed incastonati con diamanti. In tutto circa 36 oggetti con prezzi che vanno da 1.000 a 30.000 rupie. Da Dubai fino a Pechino, i grandi centri finanziari si sono ormai muniti di distributori automatici di oro per intercettare i nuovi investitori, ma finora nessuno aveva pensato a un ‘bancomat’ per gioielli. Più che un investimento, questi preziosi potrebbero rappresentare per qualcuno un’originale idea regalo ed un’alternativa alla classica cerimonia d’acquisto in negozio, tradendo l’atmosfera di lusso, ma guadagnando in anonimato e velocità ed andando a sostituire il mercato delle aste televisive che di notte all’insaputa delle mogli rifornivano di regali i mariti con amante. di Lara Barrea de Luna - Aumentare la realtà o più precisamente servirsi di realtà aumentata, era fino a poche stagioni fa una modalità relegata a pochi sevizi web, perlopiù legati al mondo museale o turistico. Per essere precisi con la sigla AR (augmented reality) si intende la sovrapposizione di più livelli informativi ad un’immagine colta dall’esperienza vera, a cui è possibile aggiungere contenuti direttamente sullo schermo. Ma il diffondersi delle nuove tecnologie nei cellulari d’ultima generazione ed il proliferare di computer interattivi ha creato lo spazio per nuove possibilità d’impiego. Le più importanti marche del lusso, dalle case automobilistiche ai distributori di gioielli, hanno cominciato a utilizzare l’AR nelle loro strategie di marketing seguendo il parere degli esperti, che prevedono una crescita sostanziale dell’uso dell’applicazione nei prossimi anni. Il trend di crescita secondo uno studio della Juniper, società produttrice di questa tecnologia, sui supporti agli smartphone, rileva un aumento dagli 8 milioni del 2009 a oltre 100 milioni nel 2010. "Queste aziende sono all'avanguardia nella tendenza a raggiungere una maggiore interazione con i clienti in linea, è la dimostrazione che il Web nel suo complesso si sta muovendo", ha detto Maria Doulton, fondatore della rivista Editor Gioielli online, Londra. Il marchio svizzero Tissot ha permesso di provare i suoi orologi più lussuosi utilizzando la tecnologia Holition sui marciapiedi di fronte a Selfridges e Harrods, facendo salire dell’83% le vendite nei suoi corner all’interno dei magazzini ed ottenendo la sua migliore prestazione pubblicitaria di sempre in gran Bretagna.agli spettatori di indossare una tiara da 154.481 $ nel periodo delle nozze dei giovani reali inglesi. Il francese Boucheron ha permesso ai consumatori di provare i suoi gioielli da casa o via smartphone, conquistando un aumento del 50 per cento del traffico sul suo Web site. WJA ITALY - Italian Women´s Jewelry Association Newsletter N.6 del 07.12.2011 La BMW permette di visitare l’interno delle sue macchine pubblicate sul sito muovendo un foglio stampato davanti la webcam, e Hugo Boss, lo stilista tedesco, ha impostato un gioco di realtà aumentata di fronte a una delle sedi di Londra, con sconti sui suoi articoli come premio. In ambito gioielleria Garrard, lo storico produttore di gioielli della Gran Bretagna, ha collaborato con il progetto Luce Vogue UK Street e Holition, per la creazione di finestre on-line che permettessero agli spettatori di indossare una tiara da 154.481 $ nel periodo delle nozze dei giovani reali inglesi. Il francese Boucheron ha permesso ai consumatori di provare i suoi gioielli da casa o via smartphone, conquistando un aumento del 50 per cento del traffico sul suo Web site. "Questo dimostra che anche un marchio tradizionale come Boucheron può ancora raggiungere un significativo vantaggio con l'utilizzo di questa tecnologia mentre mostra un forte segnale di innovazione al mondo", ha detto Jonathan Chippindale, CEO di Holition, Londra, in una recente intervista. E ancora: “il monitoraggio markerless sarà il nuovo grande brusio nel marketing tecnologico. La differenza importante [da altri strumenti di marketing] è che è intuitivo da usare, moderno e divertente". Ultima solo in ordine di tempo la De Beers che con Forevermark ha creato la possibilità di provare online i gioielli delle collezioni. Gli utenti degli Stati Uniti possono utilizzare per la prima volta un’applicazione prodotta in collaborazione con l’agenzia creativa AKQA, che grazie alla tecnologia 3D permette di vedere in tempo reale come indossate le collane, gli orecchini e gli anelli prima di deciderne l’acquisto. Con una webcam e una stampante, i clienti accedono al sito, stampano una pagina con dei simboli da ritagliare come indicato e li inquadrano sullo schermo del computer, questi si trasformeranno in uno splendido gioiello poggiato sul corpo in tutto il suo splendore, compresi movimenti e giochi di luce: un modo nuovo e divertente per provare le proposte della maison nella comodità di casa propria. Forse non tutte poi compreranno un gioiello, ma come gioco, che poi vuol dire forma promozionale del marchio e propaganda dell’uso di diamanti, ha già incontrato notevole successo di utenti e di comunicazione. WJA ITALY - Italian Women´s Jewelry Association Newsletter N.6 del 07.12.2011 mai più cambi di stagione!!! gioielli gustosi di Alessandra Agrò - In un mondo in cui l’attenzione al prodotto alimentare, superando l’ambito esclusivamente nutritivo in tutte le sue forme, conquista il primo posto condizionando non solo l’industrial-design ed il food, assunto oggi a nuovo movimento artistico, non ci stupisce che i designer decidano di rendere la natura indossabile, rispettandone la stagionalità, affascinati dalle trasformazioni che il tempo produce sulle diverse superfici. La novità sta nel fatto che non parliamo di riproduzione in materiali resistenti, ma di creazioni realizzate con frutti della terra, quindi effimere, ma affascinanti nonostante la loro caducità. Alla ricerca di nuovi prodotti che rispettino la natura, in ragione di una riscoperta etica, il mondo della moda si è dimostrato particolarmente sensibile così a Milano hanno sfilato sulle passerelle delle scarpe indossate dai modelli e contemporaneamente utilizzate come vasi per piante tanto da essere trasportate dentro a delle cariole. Contemporaneamente sono sempre più numerosi i giovani artisti e designer, che rimangono affascinati da questo aspetto “naturale” tanto da presentare intere collezioni di moda e di gioiello realizzati utilizzando bacche frutti e foglie vegetali. Mentre Yael Friedman ci propone di indossare carote, zucchine, sedano, tuberi e radici, utilizzati come pietre rare al centro di montature di girocolli e bracciali, Ceca Georgieva per i suoi accessori romantici preferisce foglie, semi ed amenti particolari, molto coriacei e resistenti. Un episodio realmente accaduto, invece, sta all’origine dell’ispirazione della designer belga De Decker Hilde. Un contadino raccogliendo pomodori, ritrova il suo amato anello perduto nella stagione precedente, e si accorge che uno di questi ortaggi aveva deciso di “indossarlo” crescendovi attraverso. La nostra designer decide quindi di armarsi di pazienza e costanza per vedere crescere all’interno dei propri monili su castoni da lei posizionati in maniera unica, influorescenze e ortaggi. Ed ancora Cathy, che nel suo blog La prochaine Fois ci mostra creazioni a cui dà forma utilizzando diverse qualità di frutta essiccata e ortaggi freschi affettati e poi assemblati a realizzare gioielli ingombranti e decisamente eccentrici. Hafsteinn Juliussun presenta la serie di preziosi "Growing Jewerly", cercando un modo per avvicinare sempre più le persone all’ amore per l’ambiente, con la speranza che anche quelli dotati di uno straordinario pollice nero riescano per la passione per i monili ad entrare in contatto con la natura. L’idea infatti è quella di indossare dei micro sistemi, di cui prendersi cura quotidianamente, così grazie ad acqua, sole e luce, l’anello prende vita! Eliminando le stoffe e qualsiasi materiale che si interponga tra il corpo ed i vegetali Nicole Dextras Weedrobes, propone la sua linea “Weedrobes” abiti e accessori fatti esclusivamente di foglie e fiori,con l’ intento di creare un rapporto quasi simbiotico tra l’uomo e la natura. Tutte invenzioni destinate ad essiccarsi nel tempo, ma che non finiranno mai in un cassetto dimenticato, ma che potranno rifiorire ogni anno. WJA ITALY - Italian Women´s Jewelry Association Newsletter N.6 del 07.12.2011 il “sogno americano” in un bijou il museo di Casalmaggiore di Sonia Sbolzani. - A Casalmaggiore, vivace cittadina sul fiume Po al confine tra Lombardia ed Emilia, è stato ideato un museo unico nel suo genere a livello mondiale, in quanto dedicato interamente ai bijoux, e in generale all’evoluzione dei gusti nella gioielleria moderna. La fortunata conservazione di buona parte dei campionari prodotti tra il 1890 ed il 1960-70 dalle aziende di bigiotteria locali permette, infatti, non solo l’analisi di questa particolare manifattura, ma anche la ricostruzione della storia dell’ornamento personale nel corso di tutto il Novecento. Inoltre, offre lo spunto per un lungo, straordinario viaggio nel mondo della creatività italiana, che investe i più disparati campi d’indagine, dalla moda all’economia, dalla cultura alla società. Si tratta, dunque, di una realtà museale specialistica, che adempie al suo compito non solo grazie all’abbondanza dei materiali disponibili, ma anche in virtù degli impeccabili allestimenti, disposti con estremo ordine e chiarezza. I 30.000 esemplari di “gioielli” in mostra nei loro plateaux consistono principalmente in spille, collane, bracciali, orecchini, anelli, medaglie, gemelli, realizzati con materiali preziosi, semi-preziosi o non preziosi, aventi funzione decorativa e destinati a mutare secondo l’estetica delle rispettive epoche. Alla singolare raccolta appartengono anche numerosi macchinari ed attrezzi da lavoro, nonché decine di foto, memoria storica del “secolo d’oro” della città padana. Oltre al mercato nazionale ed europeo, le aree verso le quali si indirizzava prevalentemente la produzione di bijoux casalaschi – per lo più destinati a clienti di fascia medioalta - erano il Medio Oriente, il Sud e Centro America. A tali mercati rimanda con tutta evidenza la presenza negli espositori di articoli i cui modelli o le cui decorazioni riproducono particolari stilistici e simbolici completamente estranei alla tradizione europea. Questo tipo di prodotto, infatti, era concepito e realizzato espressamente per acquirenti delle colonie d’oltremare (lo sfruttamento di questo nuovo segmento è un buon esempio ante litteram delle attuali analisi di mercato!). I fattore determinante, che rese possibile la trasformazione delle piccole botteghe artigiane locali in aziende importanti, fu la messa a punto di un processo tecnologico avanzato, vale a dire la produzione di lastre metalliche placcate con oro, arte di cui fu pioniere e massimo esperto mondiale l’industriale milanese Giulio Galluzzi, il quale appunto a Casalmaggiore avviò le prime imprese del genere. Il materiale esposto nel Museo (che ha sede presso un magnifico exconvento dei Barnabiti) parte cronologicamente dal periodo eduardiano: si possono quindi ammirare ornamenti in stile “ghirlanda”, delicati e leggeri come trine, nei quali prevalgono argento e strass per motivi raffiguranti animali, fiori, cesti, cuori. WJA ITALY - Italian Women´s Jewelry Association Newsletter N.6 del 07.12.2011 A questa tendenza, subentra poi, sul volgere del secolo, una nuova fonte d’ispirazione, uno stile freschissimo, l’Art Nouveau, le cui linee sinuose vengono applicate non solo ai gioielli, bensì anche all’architettura ed a molti altri oggetti d’uso. La premessa allo sbocciare dell’Art Nouveau è il movimento inglese dell’Arts & Crafts di William Morris, il quale favorisce, tra l’altro, il recupero dello smalto, non prezioso ma eccezionalmente duttile: varie sono a Casalmaggiore, infatti, le esemplificazioni di queste due tendenze, specie per quanto concerne gli influssi floreali. Un nuovo forte impulso alla produzione di bijoux deriva, poi, dall’Art Déco definitivamente consacrata dalla Mostra Internazionale delle Arti Decorative ed Industriali Moderne, tenutasi a Parigi nel 1925: in virtù di questo trend anche per i gioielli sorge una nuova concezione dei volumi, geometrica nelle forme e stilizzata nei motivi decorativi. A ciò si abbina l’impiego di metalli insoliti come il ferro, il nichel ed il cromo, mentre materiali semi-preziosi o poveri vengono utilizzati per accessori femminili quali portacipria e portasigarette. Successivamente, nel 1922 il rinvenimento archeologico in Egitto della tomba di Tutankhamon, ricchissima di gioielli, scatena la moda “faraonica”, visibile soprattutto nel nuovo modello del bracciale “alla schiava”. Negli anni ‘30 è l’America hollywoodiana a diventare modello di riferimento nel campo del bijou di fantasia: i motivi si fanno appariscenti ed esuberanti, le pietre sintetiche (specialmente a taglio cabochon) giocano un ruolo fondamentale e perfino le plastiche godono di strepitoso successo, adattandosi con estrema flessibilità al processo di lavorazione industriale. A Casalmaggiore, accanto ad una bella serie di oggetti in stile hollywoodiano, è altresì presente un’originale collezione di ciondoli in materiale plastico riproducenti i primi personaggi dei fumetti, come il celeberrimo Signor Bonaventura, e dei neonati cartoni animati, nonché le targhette pubblicitarie smaltate. Arriva poi il momento delle spille patriottiche, segno di solidarietà femminile per gli uomini impegnati in guerra, mentre con l’avvento del regime autarchico la produzione nazionale è necessariamente indotta a privilegiare l’impiego di materiali “poveri”. Ma dopo gli anni angosciosi degli eventi bellici, si torna più che mai alle frivolezze della moda, sebbene in tale campo sia la Francia la nazione egemone: sarà proprio Christian Dior, in effetti, ad utilizzare per primo un nuovo tipo di pietra in cristallo creato da Swarovski, battezzata “Aurora Borealis” per i suoi colori iridescenti. Nel Museo di Casalmaggiore è possibile visionare un’intera campionatura di questi cristalli dell’azienda austriaca che, all’epoca del massimo fulgore della bigiotteria casalasca, spediva nella cittadina lombarda vagoni e vagoni di vetri multicolori simulanti le pietre naturali e strass incolori ad imitazione del diamante. In seguito, con l’incalzare degli anni Cinquanta e Sessanta e la conseguente rapida evoluzione economica e sociale della realtà italiana – mentre si assiste al trionfo del bijou made in Italy come prodotto di haute couture per merito di grandi firme del settore – il movimento hippy stimola la creazione di ornamenti pseudoetnici, di forme astratte e spaziali, che vengono realizzate con materie di scarso pregio, metallo o plastica. Anche la produzione casalasca si adegua alle nuove tendenze, benché sul suo ormai inesorabile calo di vendite incida, più che la rivoluzione nel gusto, la forte concorrenza esercitata da Paesi stranieri emergenti, come India ed Estremo Oriente, che beneficiano dei bassi costi della manodopera. L’industria casalasca del bijou tramonta così definitivamente negli anni ’60, dopo aver incarnato per decenni l’ideale del sogno americano. WJA ITALY - Italian Women´s Jewelry Association Newsletter N.6 del 07.12.2011
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