Alberto Bianchi - Focus Himalaya Travel
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Alberto Bianchi - Focus Himalaya Travel
Esperienze ad alta quota 2016 Alberto Bianchi Da bambino, in vacanza, arrampicavo sui sassi della Valmalenco e lì cominciai a camminare in montagna. Da guida alpina, con esperienza di salite su tutto l’arco alpino, ho guidato trekking e spedizioni in quasi tutti i continenti, tra cui spedizioni all’Everest, al Cho Oyu e allo Shisha Pangma, raggiungendo fra le altre la cima di Aconcagua, McKinley, Kilimangiaro, Elbrus, Carstensz Pyramid e Cho Oyu e giungendo in sci fino al Polo Nord. Sempre in collaborazione, fin dagli storici inizi, con Focus. Se è vero che la scoperta e l’avventura sono un fatto tutto personale e soggettivo; se è vero che è più rassicurante avventurarsi alla scoperta di un ambiente sconosciuto, una montagna, un deserto, una foresta, l’oceano o il fondo del mare, in compagnia di qualcuno piuttosto che da soli; allora ogni ascensione può essere il sogno avventuroso di una guida alpina così come di chi sceglie la guida come compagno affidabile per realizzare questo sogno. Infatti, di alcuni viaggi che propongo per il 2015 gli autori siete voi! Alberto Bianchi: tel: 02 4987492 e mail: [email protected] Organizzazione tecnica: Himalaya Travel di Focus World Services S.r.l. c.so Cristoforo Colombo, 10 • 20144 Milano - tel. 02 89402052 • fax 02 89402433 www.focus-italia.com • e-mail [email protected] Decreto N. 064749 del 7 settembre 1995 ime Progetto 7C Argentina: salita all’Aconcagua La grandiosità dell’Aconcagua è determinata anche alla sua posizione isolata; con i suoi 6959 metri sovrasta di 1500 metri tutte le cime circostanti. Questa montagna, la più alta al di fuori dall’Asia, è meta annuale di alpinisti, ma annovera tra i suoi salitori anche sciatori e mountain bikers. La sua storia alpinistica ufficiale inizia con la prima ascensione della guida italiana Mathias Zurbiggen nel 1987. La via normale di salita non presenta particolari difficoltà alpinistiche, la piccozza può essere utile talvolta e solo nel tratto finale, dato che altrove si attraversano solo piccoli residui nevai. Tuttavia non si deve sottovalutare l’ascensione: la zona è punto di incontro di correnti d’aria di diversa origine che creano improvvise e violente bufere. In questi casi la temperatura scende a valori polari e la visibilità a zero e la salita può diventare molto difficile o impossibile. Inoltre la lunghezza della salita e la quota richiedono un acclimatamento graduale. partenza: 28 dicembre 2015 durata: 20 giorni Svezia: inseguendo l’aurora boreale L’aurora boreale è uno dei fenomeni più suggestivi che la volta celeste possa offrire, uno spettacolo creato dalle tempeste solari che alle alte latitudini provocano queste “magiche” luminescenze nella stratosfera terrestre. Per apprezzare al massimo del loro splendore questi fenomeni bisogna andare a Nord, molto a Nord! Visiteremo il Parco Nazionale d’Abisko, luogo da molti considerato il migliore al mondo per l’osservazione delle aurore boreali. Pernotteremo in ostello nel piccolo villaggio d’Abisko dove sarà possibile durante il giorno sbizzarrirsi in varie attività, dallo sci di fondo, alle ciaspole, allo sleddog. Ci condurrà Davide Necchi mago della fotografia della volta celeste e delle aurore boreali. partenza: 12 febbraio durata: 9 giorni Pakistan: trek sul Baltoro Il Gasherbrum, “parete lucente”, il Broad Peak “cima larga”, il Chogo Rí, “la grande montagna” il cui nome più noto è K2, sono i maestosi giganti che si affacciano sul Circo Concordia, sovrastando di migliaia di metri l’imponente ghiacciaio del Baltoro. E’ questo uno dei luoghi magici della terra, un mondo di rocce e ghiacci, di guglie e lisce pareti: qui tutto è forte e primordiale. In idioma turcomanno Karakorum significa “pietre nere” ed è il nome attribuito al passo di 5570 m attraverso il quale transitava la carovaniera che collegava il versante settentrionale con quello meridionale. L’itinerario parte da Islamabad, la capitale del Pakistan, da dove si vola su Skardu. Il trekking parte da Askole, che si raggiunge in jeep da Skardu, e l’itinerario sale gradatamente lungo la valle del fiume Braldu sino al Concordia: grandioso anfiteatro glaciale ai piedi del più fantastico scenario di montagna del mondo. partenza: 6 agosto durata: 21 giorni Perù: dall’Alpamayo al Ranrapalca Le Ande, come un immenso serpente di roccia e ghiaccio, si estendono ininterrottamente dalla Colombia a nord all’estremo sud della Terra del Fuoco, elevandosi in alcuni punti fino a 7000 metri. A poche ore di bus da Lima si estende una delle zone del Perù più conosciute fra gli appassionati di trekking. Si tratta della Cordillera Bianca, che per varietà del suo paesaggio e per il gran numero di cime concentrate in un’unica regione di facile accesso costituisce il sogno di ogni escursionista. Con il trekking proposto si percorrono alcune delle valli della Cordillera Bianca, con possibilità di salire alla vetta del Nevado Pisco (5900 m). Si tratta di una salita che non presenta difficoltà particolari, ma che fa ugualmente assaporare la gioia dì una vetta andina. L’itinerario verrà impreziosito dal tentativo al Ranrapalca una salita tecnica di 6.160 metri . partenza: 1 settembre 2016 durata: 16 giorni Antartide: la salita al Monte Vinson Il massiccio Vinson è la montagna più alta dell’Antartide, situata a circa 1.200 km dal polo sud. Si trova all’interno del Sentinel Range ed è una delle Seven Summits del Pianeta. La montagna, come tutte le montagne in Antartide, è circondata da una coltre di ghiaccio spessa centinaia di metri e solo la parte sommitale sporge dall’immenso Inlandis antartico. La prima salita avvenne nel 1966 ad opera di una spedizione dell’American Alpine Club, guidata da N. Clinch e finanziata dalla National Geographic Society. partenza: dicembre 2016 durata: 30 giorni circa Progetto 7Cime Tibet: la salita all’Everest Progetto 7Cime Il versante nord della più alta montagna del mondo richiama alla memoria le leggendarie figure dei primi alpinisti che ne tentarono la cima: Norton, Mallory, Irvine. La cresta nord è una via di salita splendida che presenta difficoltà tecniche medio-alte, soprattutto nella parte finale. La cresta finale è spesso battuta da forti venti che possono rendere ardua la progressione. La salita all’Everest richiede un livello di impegno fisico, psichico e tecnico altissimo. partenza: aprile 2017 durata: 60 giorni
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