Bernadette e la porta di Dio Compiti, studio e voglia di crescere
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Bernadette e la porta di Dio Compiti, studio e voglia di crescere
PAGINA 4 FEBBRAIO 2015 11 febbraio: Beata Vergine di Lourdes Bernadette e la porta di Dio Quando si è pellegrini a Lourdes, non si può non essere presi dalla bellezza del posto, la forza dei segni evangelici del messaggio della Madonna, la dimensione universale della Chiesa fedele al Cristo fanno si che ben raramente, se ne ritorni disillusi o delusi. Anche la nostra Santa Francesca Saverio Cabrini nei suoi “viaggi” missionari tra gli Stati Uniti e l’Europa nel settembre del 1899 si fermò a Lourdes e fu una visita alla Grotta di intensa emozione spirituale. “Io vorrei che mirando Maria Santissima diventate tante piccole immacolate”. (cfr. Madre Cabrini). Tutto ebbe inizio nella Francia meridionale nel 1858: la Vergine Immacolata apparve alla giovane pastorella di nome Bernadette Soubirous (1844-1879). Sono i giorni dall’11 febbraio al 16 luglio, e da allora Lourdes, il capoluogo del distretto Alti Pirenei, luogo delle apparizioni, è una delle mete più frequentate di pellegrinaggi internazionali. Bernadette aveva 14 anni quando con la sorella e un’amica andava a raccogliere legna lungo il Gave, e alla sommità di una grotta vide la “Bella Signora”. Dopo quella volta la Vergine le apparve altre 17 volte. Ma fu solo alla 16 esima appari- Religione a scuola Ecco perché ci sono tante discipline! Perché lo sviluppo è frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l’intelligenza, la coscienza, l’affettività, il corpo, eccetera. Per esempio, se studio questa piazza, piazza San Pietro, apprendo cose di architettura, di storia, di religione, anche di astronomia l’obelisco richiama il sole, ma pochi sanno che questa piazza è anche una grande meridiana. In questo modo coltiviamo in noi il vero, il bene e il bello e impariamo che queste tre dimensioni non sono mai separate, ma sempre intrecciate». Proprio a partire da questo stimolo a imparare e coltivare il vero, il bene e il bello, noi vescovi delle diocesi italiane vi invitiamo a compiere la scelta di avvalervi dell’Irc non solo perché consapevoli dell’importanza e del valore educativo di questa disciplina scolastica, ma anche e soprattutto sulla base di una reale conoscenza dei contenuti specifici di questa materia su cui siete chiamati a pronunciarvi, riferendovi in concreto alle Indicazioni didattiche proprie dell’Irc. Se vorrete avvalervi dell’ opportunità offerta dall’insegnamento della religione cattolica, sappiate inoltre che potrete trovare negli insegnanti delle persone professionalmente molto qualificate, ma anche testimoni credibili, capaci di cogliere gli interrogativi più sinceri di ogni persona, accompagnando ciascuno nel suo personale ed autonomo percorso di crescita. Ci auguriamo che possiate continuare ad incontrarvi ancora numerosi nelle classi, così da poter iniziare o continuare tra voi e con i vostri docenti un proficuo dialogo educativo. La presidenza della Conferenza episcopale italiana L’educazione non può essere neutra Pubblichiamo il testo del messaggio che la presidenza della Conferenza episcopale italiana invia ogni anno alle famiglie impegnate nell’iscrizione dei propri figli al primo anno dei diversi cicli di studio per l’anno scolastico 2015/2016, affinché all’atto dell’ iscrizione decidano anche di avvalersi dell’ insegnamento della religione cattolica. Una scelta che va compiuta all’ inizio di un ciclo scolastico perché la materia risulta facoltativa. Cari studenti e cari genitori, in occasione dell’iscrizione al prossimo anno scolastico, sarete invitati anche a scegliere se avvalervi o non avvalervi dell’insegnamento della religione cattolica. Anche se ormai questa procedura è divenuta abituale, vogliamo invitarvi a riflettere sull’importanza di questa decisione che consente di mantenere o di escludere un parte significativa del curricolo di studio. Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che questa scelta non è una dichiarazione di appartenenza religiosa, né pretende di condizionare la coscienza di qualcuno, ma esprime solo la richiesta alla scuola di voler essere istruiti anche sui contenuti della religione cattolica che costituisce una chiave di lettura fondamentale della realtà in cui noi tutti oggi viviamo. Il mondo si sta trasformando sempre più velocemente, i conflitti e le contrapposizioni diventano sempre più drammatici e anche la società italiana è diventata sempre più plurale e multiforme, ma la storia da cui veniamo è un dato immodificabile e le tracce che in essa ha lasciato e continua ad offrire la Chiesa costituiscono un contributo evidente ed efficace per la crescita della società di tutti. Papa Francesco, incontrando tantissimi di noi lo scorso 10 maggio 2014, ci ha ricordato quanto sia importante non solo andare a scuola, ma anche amare la scuola in tutte le sue ricchezze e potenzialità: «Io amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. Vanno insieme tutti e tre. L’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti ‘ingredienti’. Le spoglie di S. Bernadette, conservate nella chiesa che sorge accanto al convento di Saint Gildard a Nevers, casa madre delle “Suore della Carità”. te offrì la testimonianza della sua fede nella vita religiosa che condusse a Nevers – città sulla Loira tra Parigi e Lione -, tra sofferenze fisiche e morali. Soprattutto la faceva stare male il timore di essersi ingannata rispetto alle visioni e la sensazione di non aver corrisposto adeguatamente alla grazia di Dio e di essere abbandonata. Bernadette o Suor Marie Bernard morì a 35 anni, e secondo ogni verosimilianza, in seguito a complicazioni cardio-polmonari, contratte fin dall’adolescenza. Nella chiesa annessa al convento di Saint Gildard, sono conservate le spoglie della Santa. Diversi teologi hanno affermato che è attraverso la malattia, la zionesofferenza fisica, l’angoscia moil 25rale della sua debolezza fisiologim a r z oca, che la piccola “bigordina” ha che la “Si-costruito la propria vita interiore, gnora” rivelòil suo equilibrio spirituale, in una la sua identità,parola la sua santità da essere così dicendo: “Io sono l’Immacolatavicina a quelli che soffrono! Concezione”. Da allora, Bernadet- Bernadette non ha forse avver- tito, provato, vissuto in se stessa quello che ha imparato a trasformare in un cammino di conversione, in “penitenza per i peccatori”.... Non è per questo meno vero che il suo povero corpo, minato da una infezione cronica, e questo stesso corpo non decomposto, mummificato, assolutamente intatto sotto la sua pellicola di cera del volto e delle mani. E’ questo stesso corpo che ancora oggi si può contemplare e venerare nell’esercizio del pellegrinaggio a Nevers così complementare a quello di Lourdes. Rimane, tuttavia uno degli enigmi non ancora risolto, relativo alla conservazione imprevedibile di questa spoglia insigne. E’ evidente, come scrive l’atomista americano Robert Oppenheimer, citato da Padre Jean Baptiste Rinaudo, questo appassionato della datazione della Sacra Sindone di Torino, la cui ostensione avrà luogo quest’anno: “La nostra scienza ci aprirà 10 porte, 100 porte, 1000 porte. Rimarrà sempre indietro una porta chiusa. E’ quella che Dio si è riservata”. Achille Ferrari Ripartono i doposcuola Acli a Sant’Angelo Compiti, studio e voglia di crescere insieme Ripartono anche quest’anno i doposcuola Acli a Sant’Angelo, e lo fanno in grande stile: dopo 18 anni di attività, il Circolo Acli santangiolino è pronto per essere di sostegno, grazie al lavoro di educatori professionisti e del preziosissimo aiuto dei volontari, a decine di ragazzi e alle loro famiglie. Il progetto di doposcuola di quest’anno è stato reso possibile grazie al contributo della Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi e dalle donazione generosissime e numerose delle associazioni barasine e di privati cittadini di Sant’Angelo. “Per crescere insieme” è il titolo delle attività Acli di quest’anno, che si sono avviate a partire dal mese di Gennaio accogliendo più di settanta ragazzi dalla terza elementare alla terza media. Gli educatori accompagnano i ragazzi nello svolgimento dei compiti, nell’apprendimento di un metodo di studio efficace, nell’alfabetizzazione e nella socializzazione con gli altri, il tutto in un clima di festa, amicizia e integrazione. Come ogni anno, “Per crescere Insieme” non sarebbe potuto esistere senza la collaborazione delle scuole santangioline, l’Istituto Comprensivo Collodi e l’Istituto Comprensivo Morzenti, che come sempre hanno offerto la disponibilità degli insegnanti e gli spazi per ospitare i doposcuola. Fondamentale è anche la presenza dei due oratori San Luigi e San Rocco e dei loro sacerdoti Don Mario Bonfanti e don Angelo Manfredi, che accolgono i bambini delle scuole elementari e che permettono loro di giocare in un importante ambiente di crescita e di socializzazione. La brillante sinergia che si è creata nel corso di questi anni tra Scuole e Oratori offre oggi alle Acli la possibilità di disporre di una rete ben avviata, resistente ed efficace. La forza dei progetti Acli, resi possibili grazie al sostegno dei donatori, al lavoro degli operatori e degli inestimabili volontari, sta soprattutto nella gratuità dei servizi, che vengono offerti ai bambini e alle loro famiglie senza chiedere nessun contributo di natura economica, e nel fatto che, indipendentemente dall’obiettivo specifico di ogni progetto, tutte queste attività hanno il filo conduttore di essere un sostegno per i bambini, i quali rafforzano legami di amicizia in un clima di rispetto e solidarietà, e per le loro famiglie, che trovano spesso un appoggio e una guida ai problemi quotidiani. Un grande in bocca al lupo quindi alle Acli e ai ragazzini di “Per Crescere Insieme”, perché sia un anno pieno di soddisfazioni, di integrazione e di pace. Letizia La celebrazione dei Battesimi BEATRICE e GRETA nel mese di Gennaio hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo entrando così a far parte della nostra Comunità Parrocchiale.
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