Nel Casentino tornano olio e vino grazie a un medico e un avvocato
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Nel Casentino tornano olio e vino grazie a un medico e un avvocato
24 Terra e Vita [ ATTUALITÀ ] n. 20/2008 17 Maggio 2008 1 [ IL PERSONAGGIO ] Un ritorno alla campagna con l’azienda “Poggiotondo” vicino a Subbiano (Ar) Nel Casentino tornano olio e vino grazie a un medico e un avvocato [ DI ALESSANDRO MAURILLI ] [ IDENTIKIT DELL’AZIENDA n Nome Azienda: Poggiotondo I coniugi Massart, da alcuni anni, n Località: Subbiano (Ar) - Casentino n Superficie aziendale: 54 ettari circa di cui 4 ha a vigneto e 800 piante di olivo n Numero persone impiegate in azienda: 4: marito e moglie e due operai abbinano alla n Settori di attività: Olio e vino loro professione n Volume di produzione: Nel 2007 8mila bottiglie di vino e 3mila di olio la passione n Canali di vendita: Ho.re.ca. n Mercati serviti: Italiano e toscano in prevalenza per l’enologia n Budget di investimento degli ultimi 3 anni: Oltre il 50% del fatturato e l’olivicoltura n Curiosità: Un allevamento di asini (6 al momento) A l mattino con abito e camice bianco e la sera con abiti da campagna in sella a trattori o imbracciando gli attrezzi del mestiere. Sono i coniugi Lorenzo e Cinzia Massart che dalla professione cittadina hanno fatto negli ultimi anni un ritorno alla campagna dando vita all’azienda agricola “Poggiotondo”, dal nome della località, vicino a Subbiano (Ar), in cui sorge la tenuta. Dal caos di Firenze in particolare, dove entrambi esercitano l’attività di avvocato giuslavorista, lui, e di medico, lei, hanno scoperto quanti buoni prodotti può dare una terra ricca come quella del Casentino. «Non è un caso il ritorno in Casentino – spiega Lorenzo Massart – visto che questi sono i miei luoghi d’in- fanzia e che qui da sempre torniamo per il fine settimana». Quando hanno cominciato a etichettare vino e olio cercando di proporlo dapprima ai ristoratori del territorio, qualcuno ha pensato che fossero pazzi. Olio e vino in Casentino non si facevano quasi più se non per uso familiare. Ecco la sfida. Investire in un’azienda che non esiste. Attrezzarsi di [ Lorenzo e Cinzia Massart: lui avvocato vignaiolo; lei medico olivicoltore. cantina, strumenti per lavorare la terra, curare vigna e olivi. E nel 2003 arriva il primo prodotto in etichetta, il Chianti Docg “Le Rancole”, così battezzato in rispondenza alla località dove sorge il vigneto. [ VITIGNI AUTOCTONI «All’inizio si parlava in Casentino dell’avvocato pazzo – dice Massart – quello che parla [ ATTUALITÀ ] n. 20/2008 17 Maggio 2008 [ 1 - Uno degli ultimi impianti di Sangiovese: Massart ha recuperato la produzione di vino da vitigni autoctoni, tra i quali anche il Colorino. 2 Terra e Vita 25 prio mio nonno, in Veneto, che tornando da viaggi di lavoro mi portava ad assaggiare l’olio extravergine d’oliva spiegandomi che in Toscana si producevano i migliori». Così ecco anche l’olio del Casentino. E se a farlo è un medico tanto meglio, dal momento che la propaganda dei principi di salubrità di questo prodotto con Cinzia Chiarion è la caratteristica principale. 2 - Un’attenta selezione in vigna garantisce la qualità del prodotto finale distribuito soprattutto in Toscana. [ PRODOTTI E TRADIZIONE con gli asini e che vuol fare un vino imbevibile». L’aiuto di un enologo, Carlo Sala, e la tanta passione uniti alla buona volontà, hanno invece permesso in pochi anni di aumentare, seppur lievemente, la produzione di vino facendo cominciare a parlare dell’enologia del Casentino, del vino dei boschi. «La viticoltura, in Casentino – aggiunge l’avvocato – esiste da sempre, sugli annali si trovano addirittura notizie di un vitigno che prende nome da questa valle, ma mai nessuno ultimamente aveva avuto la volontà di intraprendere un percorso produttivo rivolto al consumatore». Dopo una serie di prove tecniche il primo vino in bottiglia porta il Casentino in giro per l’Italia con una etichetta in cui spicca il nome della valle aretina. La territorialità del prodotto insomma vuole essere il punto di par- [ IL SOGNO Centro di ricerca sull’olio tenza e quello finale, il messaggio da trasmettere al consumatore che «deve consumare il prodotto principalmente nel territorio per capire i sapori decisi». Alla passione per il vino del marito è andata ad aggiungersi quella dell’olio della moglie, Cinzia Chiarion, medico di origini venete. «In realtà la mia passione per l’olio esiste da sempre, fin da quando ero piccola – spiega – e a trasmettermela è stato pro- [ MOGLIE E MARITO A CONFRONTO LORENZO MASSART CINZIA CHIARION Luogo di nascita Subbiano (Ar) Rovigo Professione Giuslavorista Medico (internista) Professione in campo Vignaiolo Olivicoltore Ettari a vigna 4 ha 800 piante Produzione 2 etichette (Poggiotondo I.g.t. e Le Rancole Chianti Docg), 2 etichette una vendemmia tardiva Le Rancole e Valloni (Gumas) e il Vinsanto (in commercio dal 2009) Progetti per il futuro Creare un consorzio di vignerons del Casentino D alla prevenzione di alcuni tumori, a quella per l’osteoporosi fino a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Sono alcune delle proprietà salutistiche di uno dei prodotti di punta del nostro made in Italy, l’olio extravergine di oliva. «Sono solo alcuni degli aspetti salutistici dell’olio extravergine d’oliva – spiega Cinzia Chiarion – che da medico e olivicoltore mi sento di dover spiegare ai consumatori in modo da trasmettere loro quelli che possono essere i vantaggi di consumare un prodotto certificato». E’ per questo motivo che negli ultimi anni Realizzare un centro di ricerca sulle proprietà salutistiche dell’olio I primi vigneti risalgono al 1970; nel 2002 si è aggiunto a questi il vigneto Tata, un ettaro di Sangiovese a sesto d’impianto fitto (2,40 x 0,80), allevato a cordone speronato. Infine, nel 2006, è stata piantata una nuova vigna di circa mezzo ettaro a Canaiolo e Malvasia Bianca: “Vigna dei meli” è il nome in onore dei due alberi di mele secolari che si trovano all’ingresso. La filosofia produttiva mira a ottenere un vino del territorio utilizzando uve autoctone, quali il Sangiovese e il Canaiolo. Il lavoro in cantina deve essere un processo di trasformazione dell’uva senza perdere di questa le reali caratteristiche date dalla tracciabilità del vigneto. Nel processo produttivo si pensa di dare al consumatore finale un prodotto che riesca a trasmettere le caratteristiche principali del territorio di origine. n Cinzia Chiarion ha promosso numerosi incontri educativi con i consumatori al fine di chiarire questi aspetti di un prodotto di per sé già buono. «Come medico – precisa - parto avvantaggiata perché nella mia azienda, Poggiotondo, sono io che, con il contributo di un oleologo di fama, seguo dalla potatura alla concimazione, dai trattamenti alla raccolta fino alla molitura. Poi, considerando che sono medico, mi interesso degli effetti benefici dell’olio sulla salute». Da qui il progetto della produttrice di dare vita a un vero e proprio Centro di ricerche sulle qualità salutistiche dell’olio che coinvolga altri produttori, medici ed esperti dell’olio. n