Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli

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Metodologia di controllo
COMMERCIO AL DETTAGLIO DI GIOCHI E GIOCATTOLI
Codice attività: 52.48.4
Indice
1. PREMESSA ..............................................................................................................................2
1.1 Caratteristiche economico - aziendali del settore ......................................................2
1.2 Cenni normativi - consuetudini commerciali...............................................................3
2. ATTIVITÀ PREPARATORIA AL CONTROLLO............................................................................4
2.1 Interrogazioni dell’Anagrafe Tributaria .........................................................................4
2.2 Altre interrogazioni e ricerche preliminari all’accesso................................................5
2.2.1 - Controllo delle informazioni relative al soggetto presenti in Internet ......................5
3. METODOLOGIA DEL CONTROLLO ........................................................................................7
3.1 Modalità dell’accesso....................................................................................................7
3.2 Controlli prioritari ............................................................................................................7
3.3 Controllo del volume d’affari .........................................................................................9
3.3.1 - Tipologie di evasione .............................................................................................9
3.3.2 - Indizi di evasione .................................................................................................10
3.3.3 - Prospetto degli eventuali indizi di evasione .........................................................13
3.3.4 - Possibili approfondimenti dell’indagine ................................................................14
3.3.5 - Quantificazione dei ricavi omessi.........................................................................14
3.3.6 - Controllo di carico e scarico del magazzino.........................................................14
3.3.7 - Controllo del ricarico ............................................................................................15
3.3.8 - Indice di rotazione del magazzino........................................................................17
3.3.9 - Indice di produttività per addetto..........................................................................18
3.3.10 - Altri controlli ed analisi .......................................................................................19
3.4 Ulteriori elementi di valutazione ..................................................................................19
3.5 Le indagini bancarie ....................................................................................................20
3.5.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei conti ..............................20
3.5.2 - Richiesta della copia dei conti agli istituti di credito e finanziari ...........................21
CHECK LIST ..............................................................................................................................22
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1. PREMESSA
Il settore in questione è individuato dal codice attività 52.48.4 Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli, ed
è caratterizzato dalla presenza di una pluralità di soggetti prevalentemente di piccole e medie dimensioni.
Lo specifico ramo merceologico non presenta caratteristiche omogenee ma varia a seconda della tipologia
dell’offerta, della modalità con cui viene svolta l’attività ed in base agli assetti dimensionali ed organizzativi
adottati.
1.1 Caratteristiche economico - aziendali del settore
La seguente classificazione degli esercizi commerciali tiene conto dei diversi canali di approvvigionamento,
della logistica e della tipologia di cliente finale:
i negozi di giocattoli di piccole-medie dimensioni. Rappresentano il modello più tipico e diffuso di negozio di
giocattoli. Le logiche gestionali sono improntate a criteri di tipo tradizionali con il titolare direttamente
coinvolto nella gestione in proprio dell’attività. In alcuni esercizi si riscontra la presenza dell’attività di
noleggio maschere durante il periodo carnevalesco;
i negozi specializzati in articoli per l’infanzia. In maggioranza sono imprese individuali, caratterizzate da una
gestione di tipo tradizionale la cui attività consiste prevalentemente nel commercio di articoli per l’infanzia
(carrozzine, lettini, seggioloni, ecc.) a cui si associa la vendita di giocattoli vera e propria;
i negozi specializzati in articoli per il modellismo. Si tratta infatti, di negozi appartenenti ad una rete
distributiva la cui offerta si rivolge anche ad un pubblico adulto, i quali si caratterizzano per la presenza di
locali adibiti a laboratorio per il servizio di montaggio riparazione e manutenzione. In tali esercizi si può
riscontrare l’attività di compravendita di modellini usati;
i negozi specializzati in giochi per adulti, giochi elettronici e videogiochi. Si tratta di negozi caratterizzati per la
specializzazione del prodotto, che accanto all’attività di commercializzazione propriamente detta si
caratterizzano per il noleggio di videogiochi; qualora i verificatori riscontrassero tale attività, potranno
utilizzare per il controllo, la metodologia relativa a “noleggio di videocassette” codice attività 71.40.2;
i punti vendita localizzati in centri commerciali al dettaglio o ipermercati. Si caratterizzano per la presenza
delle spese per beni e servizi comuni nettamente superiori alla media nonché di aree di parcheggio
riservate alla clientela. Le logiche gestionali sono quelle tradizionali, sia dal punto di vista
dell’organizzazione interna che delle relazioni con gli altri operatori del settore, mentre restano ferme al
metodo comunemente adottato le modalità di acquisto; infatti, accanto al ricorso ad imprese di commercio
all’ingrosso vi è l’utilizzo di intermediari e, in misura minore, l’acquisto diretto da produttori.
Nel settore è presente la distribuzione effettuata in franchising che consente di distribuire prodotti con
marchio affermato, nonché di usufruire di economie di scala negli acquisti.
Nel caso del franchising si è alla presenza di una pluralità di soggetti giuridici autonomi che svolgono la
propria attività utilizzando marchi, know how tecnico-commerciali, assistenza e consulenza, agevolazioni nel
riassortimento del magazzino da parte della casa madre alla quale vengono corrisposte royaltes o fees.
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1.2 Cenni normativi - consuetudini commerciali
Nel settore del commercio al dettaglio l’effettuazione di vendite straordinarie e di liquidazione sono previste
dal D.Lgs. del 31 maggio 1998, n. 114 e successive modifiche e integrazioni.
A tal riguardo l’art. 15 del citato D.Lgs. n. 114/98 fornisce distinzioni in merito alle vendite di liquidazione e
alle vendite promozionali:
i le prime sono quelle fatte da chi vuole vendere in breve tempo tutte le proprie merci o gran parte di esse in
occasione di “cessazione dell’attività commerciale, cessione d’azienda, trasferimento dell’azienda in altro
locale, trasformazione o rinnovo dei locali” e possono essere realizzate in qualsiasi momento previa
comunicazione al Comune;
i le promozionali sono invece vendite effettuate per periodi di tempo limitato.
Si evidenzia che “lo sconto o il ribasso effettuato deve essere espresso in percentuale sul prezzo normale di
vendita che deve essere comunque esposto” (art. 15, comma 5, D.Lgs. n. 114/98).
Le modalità di svolgimento delle vendite straordinarie, i periodi e la durata delle vendite di liquidazione,
vengono regolate da fonte normativa regionale (art. 15, comma 6, D.Lgs. n. 114/98).
Inoltre, è prevista per gli esercenti che svolgono l’attività commerciale nei comuni ad economia
prevalentemente turistica, nelle città d’arte o nelle zone del territorio dei medesimi, la possibilità di determinare
liberamente gli orari di apertura e di chiusura, derogando all’obbligo di chiusura domenicale e festiva (art. 12,
comma 1, D.Lgs. n. 114/98).
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2. ATTIVITÀ PREPARATORIA AL CONTROLLO
2.1 Interrogazioni dell’Anagrafe Tributaria
L’attività di controllo dovrà essere preceduta dalla raccolta dei dati e delle informazioni riguardanti il soggetto
da verificare.
Al riguardo, una prima fonte di notizie può essere acquisita dal sistema informativo dell’Anagrafe Tributaria,
sia in ambiente tradizionale che web, dal quale possono essere tratte le seguenti informazioni:
se trattasi di società:
i
i
i
i
i
i
principali soci;
notizie sui comportamenti dell’organo amministrativo;
redditi dichiarati dalla società e dai soci (categoria e importo);
esistenza di partite I.V.A. anche cessate, intestate ai soci;
elementi indicatori della capacità contributiva dei soci;
bilancio civilistico e relativi indici contabili;
se trattasi di persona fisica:
i
i
i
i
esistenza di partite I.V.A. cessate;
reddito complessivo dichiarato negli ultimi anni;
reddito d’impresa dichiarato negli ultimi anni;
elementi indicatori di capacità contributiva;
per tutte le tipologie di soggetti:
i
i
i
i
i
i
data di inizio dell’attività;
luogo di conservazione delle scritture contabili;
notizie sulle sedi legale ed amministrativa e/o punti vendita e/o eventuali depositi;
posizione fiscale, con dati relativi alle ultime dichiarazioni;
precedenti fiscali: controlli già effettuati a qualunque titolo, segnalazioni, ecc.;
eventuali operazioni commerciali intercorse con operatori economici sammarinesi, comunitari ed
extracomunitari.
Presso gli uffici verranno, inoltre, reperiti gli altri elementi di accertamento. L’acquisizione dei suddetti dati
consente ai verificatori di:
i predisporre l’accesso contemporaneo o in tempi ravvicinati nei diversi punti vendita e/o depositi;
i controllare l’esistenza di rapporti commerciali con soci soggetti di imposta aventi analogo codice attività;
i dare una prima valutazione complessiva sulla credibilità dei redditi dichiarati dalla società o dall’impresa
rispetto al “minimo vitale”;
i acquisire le prime informazioni, da completare con i dati rilevabili presso l’azienda e da riscontrare anche
mediante contraddittorio con la parte, sull’evoluzione storica del fatturato e del reddito dichiarati nonché sui
rapporti finanziari fra società e soci.
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2.2 Altre interrogazioni e ricerche preliminari all’accesso
E’ opportuno riscontrare le informazioni acquisite dall’interrogazione all’A.T. con quelle desumibili dalla
banca dati della Camera di Commercio, dell’I.N.P.S. e dell’I.N.A.I.L., relativamente a:
i
i
i
i
i
tipologia delle attività esercitate dal soggetto;
luoghi di esercizio dell’attività e di eventuali depositi;
generalità del/i rappresentante/i legale/i della società e dei soci;
situazione giuridica del soggetto: normale attività, soggetto estinto, soggetto in liquidazione/fallito, ecc.;
eventuale presenza di protesti a carico dell’impresa, sia nella provincia di residenza che nel resto d’Italia,
per valutare lo stato di salute dell’azienda e la prevedibile proficuità dell’azione accertatrice;
i controlli a carico del soggetto;
i altri dati ed informazioni.
Un altro sintomo sullo “stato di salute” dell’esercizio può essere rappresentato dalla “visibilità” pubblicitaria
del soggetto, in quanto il relativo onere normalmente risulta proporzionale alle aspettative di crescita dei ricavi.
Nella fase preparatoria al controllo può risultare utile interrogare le inserzioni pubblicitarie presenti su
“Pagine Gialle” e “Pagine Utili”, al fine di acquisire notizie relative all’oggetto caratteristico dell’attività, alla
presenza di sedi decentrate e filiali, ecc..
Nell’ambito dell’attività preparatoria è opportuno effettuare un sopralluogo preliminare per conoscere le
caratteristiche esterne e la dimensione dell’esercizio, in particolare se è svolto in più locali, anche al fine di
stabilire il momento, la modalità dell’accesso e la composizione del nucleo di verificatori da impiegare.
Da valutare l’utilità di eseguire, con la massima discrezione, piantonamenti esterni anche intervallati nel
tempo, per avere informazioni sull’affluenza della clientela; in tal caso si procederà ad annotare i tempi di uscita
dall’esercizio commerciale degli acquirenti e, durante la fase di controllo della documentazione contabile
reperita, si confronteranno tali valori con quanto riportato nel giornale di fondo del misuratore fiscale.
2.2.1 - Controllo delle informazioni relative al soggetto presenti in Internet
Al fine di raccogliere maggiori informazioni sul soggetto da sottoporre a controllo sarà utile verificare la sua
presenza in Internet.
Tale presenza potrà manifestarsi in vari modi: dalla semplice “pagina” con poche indicazioni, al “sito”
completo di cataloghi, listini, informazioni tecniche, ecc..
Per effettuare la ricerca è sempre opportuno partire da un indirizzo specifico del soggetto (dominio) e ci si
potrà avvalere dei cosiddetti “motori di ricerca”.
Il dominio in genere si identifica con la denominazione del contribuente seguita dall’estensione ad esempio
(.it), (.com), (.org).
I motori di ricerca contengono una finestra in cui è possibile digitare una o più parole per avviare una ricerca
sulla rete; il verificatore potrà digitare il nome/denominazione del soggetto e cliccare su “cerca”, ottenendo una
serie di collegamenti (link) e di pagine web contenenti la parola da lui cercata.
La presenza in Internet riguarda soprattutto aziende strutturate ed articolate nell’offerta di servizi.
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La mancata individuazione di un dominio specifico non significa, necessariamente, che il contribuente è
assente dalla rete, in quanto molte piccole aziende tendono a far “ospitare” le proprie pagine in apposite aree di
siti di grandi dimensioni generalmente gestiti da Internet Provider, i fornitori di accesso alla rete, o società che
specificamente curano tali servizi ideando, costruendo e mantenendo i siti per conto di terzi.
In questo caso si potrà tentare l’individuazione del soggetto mediante consultazione della banca dati della
Registration Authority del CNR di Pisa, che ha la gestione centralizzata dei domini “.it”; tale database è
consultabile dal sito www.nic.it.
La ricerca sarà effettuata con le diverse modalità consentite (consigliabile quella per nome e testo libero):
inserendo il nome/denominazione del soggetto da individuare, si potrà ottenere il nome di dominio
corrispondente.
Tra le informazioni consultabili vi sono quelle relative al soggetto che ha richiesto la registrazione del nome
di dominio, all’eventuale amministratore ed una breve descrizione dell’attività.
Si segnala, inoltre, che nel sito www.infoimprese.it è presente una banca contenente, per i soggetti
interrogati, alcune informazioni tratte dal registro imprese e l’eventuale link con cui operare la connessione.
E’ possibile accedere ad un motore di ricerca dei siti italiani con dominio, tramite il link di connessione
www.dominitaliani.it.
Si ricorda che è diffusa la presenza di imprese che nei loro siti hanno predisposto e/o resi già operativi
strumenti di pagamento on-line, e che dunque, tramite Internet, effettuano vendite, prestazioni o transazioni a
pagamento.
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3. METODOLOGIA DEL CONTROLLO
3.1 Modalità dell’accesso
Tutte le operazioni di seguito descritte necessitano, per essere realmente efficaci ai fini delle indagini, di un
elevato grado di riservatezza, determinante per acquisire ogni elemento o documento utile per la ricostruzione
del reale giro d’affari.
Sono ipotizzabili diverse modalità di accesso in dipendenza delle differenti caratteristiche organizzative
dell’attività:
i esistenza di un unico punto vendita e assenza di depositi con diversa ubicazione;
i esistenza di un punto vendita in luogo diverso dalla sede legale della società, esistenza di un deposito in
luogo diverso dal punto vendita o dalla sede legale;
i punto vendita di grandi dimensioni o con deposito adiacente.
3.2 Controlli prioritari
Effettuate le formalità di rito, si procederà ad una serie di operazioni tra le quali le più importanti risultano
essere:
i controllo della cassa per verificare se i valori rinvenuti (denaro, assegni, ricevute di carte di credito e
bancomat) trovano riscontro con gli incassi complessivi e parziali registrati;
i individuazione delle ultime operazioni effettuate, ed in particolare l’ultimo D.D.T., scontrino fiscale, ecc.;
i ricerca di eventuale documentazione extracontabile che possa assumere rilievo ai fini dell’indagine (ad
esempio: agende, appunti, quietanze, corrispondenza, brogliacci, indirizzi, ecc.);
i controllo delle carte di credito che vengono accettate in pagamento, anche dalle etichette esposte sulle
vetrine o presso la cassa o da altri avvisi alla clientela;
i analisi della quantità e la composizione delle attrezzature informatiche presenti (ad esempio: personal
computer, reti locali, particolari periferiche, ecc.).
In piccoli esercizi la presenza di apparati informatici sopra dimensionati rispetto all’attività va giustificata dal
contribuente.
Attenzione va posta sulla effettiva disponibilità, nella sede, di tutta l’attrezzatura informatica presente in
inventario: la mancanza di personal computer, soprattutto portatili e/o di particolari periferiche, quali lettori di
memoria di massa o stampanti può essere indizio della esistenza in altri luoghi di archivi extracontabili o
della gestione di contabilità parallela;
i acquisizione dei supporti magnetici “floppy-disk” rinvenuti al fine di procedere alla loro successiva lettura.
Se nell’azienda vi sono personal computer, l’acquisizione e la lettura deve riguardare anche i dati presenti
nell’hard-disk dell’elaboratore.
Vanno esaminati i programmi presenti sui personal computer e, con l’ausilio del personale preposto, vanno
estrapolati, chiedendone la stampa, tutti i dati utili per il controllo: bilancio di verifica, inventario di
magazzino, giacenze, listino prezzi, tariffari, ecc.. Qualora il contribuente non consenta l’utilizzazione dei
propri impianti tramite personale proprio, i funzionari che procedono all’accesso, ai sensi dell’art. 52, comma
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n. 633/72, hanno facoltà di provvedere con propri mezzi alla lettura ed all’elaborazione dei
supporti magnetici (dischetti, CD rom, ecc.) fuori dai locali.
Con la larga diffusione delle nuove tecnologie è sempre più frequente lo scambio di dati ed informazioni
tramite posta elettronica (E-mail). Tali informazioni desunte dalla casella di posta elettronica dell’azienda
possono avere rilevanza ai fini del controllo.
A questo proposito si fa presente che i messaggi già “aperti”, come per la normale corrispondenza
commerciale, sono direttamente acquisibili mentre quelli non ancora letti sono da trattare secondo quanto
previsto dall’art. 52, comma 3, del D.P.R. n. 633/72 (si evidenzia che in molti programmi di gestione della
posta elettronica i messaggi aperti sono contraddistinti da una icona raffigurante una busta aperta mentre
quelli non ancora letti da un titolo in grassetto);
i controllo dell’esistenza di un eventuale sito Internet non rilevato durante la fase preparatoria al controllo del
contribuente, attraverso l’esame della documentazione reperita;
i rilevazione di tutto il personale che opera effettivamente nell’impresa, con indicazione dei dati anagrafici,
delle mansioni svolte, della data di inizio dell’attività, e del rapporto che intercorre con l’azienda
(dipendente, collaboratore, associato) al fine di raffrontare i dati acquisiti con quelli risultanti dai libri tenuti ai
fine previdenziali e del lavoro considerando l’eventuale presenza di personale precario, a tempo
determinato, in particolari periodi dell’anno (ad esempio festività natalizie);
i rilevazione dei prezzi di vendita risultanti dalle etichette in caso di punti vendita a libero esercizio, o dai
listini delle case madri in caso di vendita con assistenza al cliente; tale operazione necessita della continua
assistenza del titolare o del responsabile del punto vendita al fine di acquisire anche informazioni sulla
modalità ed entità degli sconti praticati alla clientela, considerato la prassi con cui ciò avviene in alcune
realtà economiche. A tal riguardo si rammenta l’obbligo espressamente previsto dall’art. 14 del D.Lgs. n.
114/98 di indicare in modo chiaro e leggibile, mediante l’apposizione di cartelli o con altre modalità idonee
allo scopo, il prezzo di vendita al pubblico di tutti i beni esposti, ovunque allocati;
i inventariazione (quantità, valore e fornitore) delle merci destinate alla vendita esistenti presso l’esercizio
(estendendo la ricerca anche ad eventuali altri locali a disposizione di cui si abbia conoscenza),
distinguendo quelli destinati al noleggio, da quelli destinati alla vendita. I verificatori si assicureranno che
tutte le movimentazioni di merce vengano segnalate, sino al termine delle operazioni di rilevazione
giacenze La tenuta informatizzata del magazzino semplifica le procedure d’acquisto, segnalando
all’esercente le tipologie e le quantità di merce da ordinare.
Nel caso in cui il soggetto verificato tenga una contabilità di magazzino “automatizzata”, sarà utile
analizzarne il sistema di funzionamento, dal quale si potrebbero rilevare informazioni utili alla ricostruzione
del volume d’affari. In tal caso si provvederà a reperire il file relativo al magazzino, che potrà essere
trasferito in S.A.Ve. seguendo le istruzioni disponibili nella relativa guida operativa, al capitolo “import ed
export dei dati”.
Il contribuente potrebbe aver adottato un sistema che prevede il collegamento automatico tra lo scarico
della merce dal magazzino “automatizzato” (ad esempio passando il codice a barre del prodotto su un
lettore ottico) e l’emissione di un documento fiscale oppure un diverso sistema per cui lo scarico di una
merce dal magazzino “automatizzato” non comporta l’emissione automatica di un documento fiscale. La
tenuta di un magazzino informatizzato non esclude la presenza di merci acquistate “a nero” nel database di
gestione merce;
i individuazione della modalità di vendita e di incasso (carte di credito, bancomat, assegni), spesso
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pubblicizzate con evidenza;
i controllo dell’esistenza della contabilità e della sua corretta tenuta;
i rilevazione e controllo dei dati utilizzati e dichiarati dal contribuente ai fini dell’applicazione degli Studi di
Settore. I controlli da effettuare sono esplicitati nella circolare del 13.10.2000, n. 185/E;
i richiesta e verbalizzazione delle dichiarazioni di parte circa:
x orari di apertura al pubblico e giorni di chiusura settimanale;
x individuazione delle merci più significative e dei relativi prezzi di vendita;
x tipologia dei servizi offerti nonché modalità di svolgimento delle eventuali attività accessorie quali
riparazione, montaggio e manutenzione di modellini, noleggio di videogiochi e di costumi di carnevale
ed i relativi prezzi praticati;
x compravendita di beni usati per quanto riguarda i negozi specializzati in articoli per il modellismo;
x modalità di approvvigionamento della merce e fatture da ricevere (con individuazione dei fornitori);
x modalità di gestione della cassa al fine di appurare la frequenza e l’entità dei prelievi da parte del
titolare, la data, l’importo e la causale dell’ultimo prelevamento.
Altri elementi utili ad inquadrare le potenzialità reddituali dell’impresa sono:
i superficie dell'azienda;
i beni strumentali (ad esempio per il laboratorio di modellismo) e numero di automezzi impiegati;
i anno di inizio dell’attività dell’impresa, titolo di possesso dei locali utilizzati, eventuali ristrutturazioni
effettuate negli ultimi anni;
i ubicazione territoriale (centro-periferia, zona commerciale, zona di richiamo turistico) e livello di
concorrenza (presenza di altri esercizi similari nelle zone, dati sulle nuove iscrizioni o cancellazioni di ditte
del settore operanti nel territorio comunale);
i capitale complessivamente investito.
Le informazioni e gli elementi raccolti saranno particolarmente utili per lo svolgimento di controlli “indiretti” al
fine di verificare l’attendibilità delle risultanze contabili e la “congruità” del volume d’affari dichiarato.
3.3 Controllo del volume d’affari
Il problema principale dell'attività di accertamento in questo specifico settore è costituito dalla facilità con cui
gli operatori di dimensioni medio-piccole possono riuscire ad occultare i corrispettivi grazie al rapporto diretto
che intercorre con il consumatore finale.
3.3.1 - Tipologie di evasione
Le principali metodologie di evasione adottate nel settore si realizzano attraverso l’occultamento dei ricavi.
In particolare si possono distinguere tre tipologie di comportamento strumentali al suddetto fine, che possono
essere adottate anche congiuntamente:
a) metodo della sottofatturazione che si basa sulla contabilizzazione di prezzi di vendita più bassi. Si realizza o
attraverso la mancata emissione di una parte degli scontrini, oppure emettendoli con un importo inferiore a
quello dovuto. Mentre la mancata emissione può riguardare acquisti di scarso valore unitario l’emissione di
scontrini di importo inferiore a quello dovuto può riguardare gli acquisti di maggiore entità.
Tale tipologia di evasione consente:
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i di non fare emergere tutto l’utile effettivamente realizzato, facendo apparire un ricarico inferiore a quello
reale;
i di evadere l’I.V.A. sulle vendite, relativamente ai minori ricavi contabilizzati (“scontrinati”);
b) metodo del “magazzino gonfiato” attribuendo alle merci invendute un valore superiore a quello effettivo; in
sostanza si fa apparire tra le rimanenze finali anche parte delle merci vendute.
Tale tecnica viene adottata quando nel corso dell’esercizio non sono stati correttamente contabilizzati tutti i
ricavi per vendite e quindi il risultato d’esercizio configura un ricarico percentuale (rapporto tra utile operativo
e costo del venduto) particolarmente basso, che può costituire pertanto un sintomo di evasione.
Con la sopravvalutazione delle rimanenze finali si perseguono i seguenti risultati:
i non far emergere perdite civilistiche e fiscali (peraltro non veritiere) che potrebbero, rispettivamente,
deteriorare i rapporti con le banche e “insospettire” il fisco;
i non ridurre la percentuale di ricarico risultante dalla contabilità rispetto a quella effettiva;
i non fare emergere tutto l’utile effettivamente realizzato;
i evadere l’I.V.A. sulle vendite;
c) metodo degli “acquisti e vendite in nero”.
Tale “tecnica” consente di:
i non ridurre la percentuale di ricarico risultante dalla contabilità rispetto a quella effettiva;
i non fare emergere tutto l’utile effettivamente realizzato;
i evadere l’I.V.A. sulle vendite in nero.
E’ da rilevare che le vendite straordinarie possono dar luogo a fenomeni di evasione: l’impresa soggetta a
controllo potrebbe aver omesso di contabilizzare una parte dei corrispettivi nei periodi ordinari e, per contro,
aver incrementato artificiosamente le vendite relative ai periodi di liquidazioni.
Occorre considerare che non di rado le vendite operate nei periodi di liquidazione non riguardano articoli
giacenti in magazzino, bensì merci acquistate appositamente nel periodo immediatamente precedente.
3.3.2 - Indizi di evasione
Al fine di verificare l’esistenza degli indizi di evasione e ricondurli alle tipologie prima individuate, si elencano
alcuni fra i principali elementi indiziari con le relative fonti documentali sulle quali sono riscontrabili.
a) Gli indizi di evasione attuata con il metodo della “sottofatturazione” possono essere trovati:
i dal controllo della cassa effettuato al momento dell’accesso. Occorre confrontare il denaro e gli altri valori
rilevati al momento dell’accesso con gli scontrini emessi a partire dal giorno dell’ultimo prelievo effettuato
dal titolare. Una piccola differenza può essere giustificata da esigenze di funzionamento della cassa che
richiedono una giacenza minima (per dare il “resto”, per esigenze improvvise, ecc.). Inoltre, ad ogni
assegno rinvenuto o ricevuta di carta di credito dovrebbe corrispondere uno scontrino di pari importo;
i nella registrazione dei corrispettivi. Dalla registrazione dei corrispettivi è riscontrabile la presenza di importi
particolarmente elevati negli ultimi giorni del periodo di liquidazione I.V.A. (mensile o trimestrale) e del
mese di dicembre, sintomo di un’evasione attuata con l’emissione a posteriori di documenti fiscali,
finalizzata a far apparire un ricarico minimo credibile e, nel contempo, un debito I.V.A., ancorché di importo
modesto.
i nel giornale di fondo degli scontrini. È opportuno un attento esame, anche a campione, delle operazioni
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risultanti dal giornale di fondo del misuratore fiscale (cosiddetto registratore di cassa) al fine di appurare la
presenza di anomalie nella emissione degli scontrini (concentrazione di scontrini emessi negli ultimi giorni
del periodo di liquidazione I.V.A.). In caso di riscontro positivo è ipotizzabile l’emissione di scontrini “a
posteriori”;
i dal confronto del ricarico. Occorre confrontare il ricarico che emerge dalla contabilità con quello che
scaturisce dal raffronto tra i prezzi di acquisto delle merci e i corrispondenti prezzi di vendita al pubblico,
rilevati dalle etichette apposte sugli articoli;
i dalle dichiarazioni e liquidazioni periodiche I.V.A. e dalle dichiarazioni I.V.A.. L’esistenza di dichiarazioni
periodiche con le liquidazioni I.V.A. e le dichiarazioni annuali I.V.A. chiuse costantemente con saldi a debito
di importo molto ridotto o, addirittura, con I.V.A. a credito sono indizio di corrispettivi non contabilizzati.
b) Gli indizi di evasione attuata con il metodo del “magazzino gonfiato” possono essere trovati:
i dall’inventario fisico al momento dell’accesso. È possibile riscontrare una consistenza (quantità e valore)
effettiva inferiore a quella ricostruita contabilmente; minori giacenze di merci rinvenute sono la prova di una
sopravvalutazione del magazzino;
i dalle registrazioni e dalle dichiarazioni I.V.A.. L’esistenza di frequenti saldi a credito nelle liquidazioni
periodiche I.V.A. e, conseguentemente, l’esistenza di una o più dichiarazioni annuali I.V.A. chiuse a credito
possono rappresentare un indizio di corrispettivi di vendita non registrati a fronte di acquisti regolarmente
contabilizzati;
i dai conti cassa e banche. L’esistenza di finanziamenti all’impresa provenienti dai soci o dal titolare può
rappresentare la spia di vendite in precedenza non contabilizzate;
i dal libro inventari, dal bilancio e dalle schede contabili. Una descrizione sommaria delle rimanenze finali ed
uno scarso dettaglio nella loro classificazione rappresentano un indizio del tentativo di mascherare una
sopravvalutazione del magazzino;
i dall’indice di rotazione del magazzino. Se particolarmente basso, evidenzia un importo troppo elevato delle
rimanenze finali in rapporto al costo del venduto, ed è un indizio della sopravvalutazione del magazzino
attuata per occultare vendite non contabilizzate.
c) Gli indizi di evasione attuata con il metodo degli “acquisti e vendite in nero” possono essere trovati:
i dall’inventario fisico al momento dell’accesso. È possibile riscontrare una consistenza (quantità e valore)
effettiva superiore a quella ricostruita contabilmente: il rinvenimento di maggiori quantità di merci dimostra
l’esistenza di acquisti non contabilizzati;
i dal conto cassa e dagli estratti conto bancari. Rilevanti giacenze di cassa inutilizzate o consistenti prelievi
bancari del titolare o dei soci, privi di una plausibile giustificazione, sono sintomatici di acquisti senza
fatture. Non sempre, infatti, è possibile finanziare “spese non documentabili” o “acquisti in nero” con fondi
extracontabili; ragioni contingenti possono costringere l’impresa a ricorrere alle risorse finanziarie “ufficiali”;
i dal conto “prelevamenti del titolare”. La mancata movimentazione conto “prelevamenti del titolare” può
costituire un indizio di evasione qualora il contribuente, che non abbia altri redditi oltre quelli provenienti
dall’attività commerciale, non sia in grado di indicare le fonti finanziarie disponibili alle quali attinge
normalmente per fronteggiare le esigenze della vita quotidiana e per il mantenimento della famiglia;
i da archivi informatici. Al momento dell’accesso, è possibile acquisire, da floppy disk o da file registrati
sull’hard disk di personal computer: elenchi di incassi, pagamenti, vendite, acquisti, nomi e consegne non
risultanti dalla contabilità e quant’altro sia sintomatico di una contabilità parallela “in nero”. Ciò rappresenta
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un indizio molto circostanziato di facile approfondimento e di notevole forza probatoria.
Con riferimento ai controlli su indicati si richiamano le novità introdotte dal D.P.R. del 07.12.2001, n. 435,
“Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica del 22 luglio 1998, n. 322, nonché
disposizioni per la semplificazione e la razionalizzazione di adempimenti tributari”.
A decorrere dal 02.01.2002 i contribuenti obbligati alla tenuta delle scritture contabili, possono non tenere i
registri prescritti ai fini I.V.A., a condizione che le registrazioni siano effettuate nel libro giornale e che su
richiesta dell’Amministrazione siano forniti gli stessi dati, che sarebbero stati annotati nei relativi registri (art.12
del D.P.R. n. 435 del 07.12.2001).
Lo stesso D.P.R. ha inoltre previsto che tutte le imprese, indipendentemente dal volume d’affari, non
dovranno più presentare le dichiarazioni periodiche I.V.A. a decorrere dalle liquidazioni periodiche relative al
2002. Inoltre, sempre nell’ottica della riduzione degli adempimenti fiscali, è stato eliminato l’obbligo di effettuare
le annotazioni relative alle liquidazioni I.V.A. periodiche, mensili o trimestrali, e all’avvenuto versamento
dell’imposta.
Gli imprenditori devono, comunque, fornire gli elementi in base ai quali hanno operato la liquidazione in
caso di specifica richiesta da parte dell’Amministrazione Finanziaria.
L’art. 15 dello stesso D.P.R. ha eliminato l’obbligo di allegare al registro dei corrispettivi gli scontrini
riepilogativi giornalieri. Pertanto, è consentito effettuare la registrazione, sia giornaliera sia riepilogativa
mensile, dei corrispettivi, entro il giorno 15 del mese successivo, senza allegare gli scontrini riepilogativi
giornalieri.
Per ulteriori chiarimenti si rinvia alla circolare del 25 gennaio 2002, n. 6/E, dell’Agenzia delle Entrate.
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3.3.3 - Prospetto degli eventuali indizi di evasione
FONTI
INDIZI
TIPO EVASIONE
Controllo di cassa al momento
dell’accesso
x
consistenza
superiore
registrati
cassa
importi
1. Sottofatturazione
Copie commissioni clienti
x
presenza di riferimenti ad
acconti non “scontrinati”
1. Sottofatturazione
Registrazioni dei corrispettivi
x
maggiori volumi di vendite
realizzate negli ultimi giorni
dei periodi di liquidazione
I.V.A. e del mese di dicembre
1. Sottofatturazione
Giornale di fondo scontrini
x
emissione
di
scontrini
concentrata negli ultimi giorni
del periodo di liquidazione
I.V.A. (mensile e trimestrale)
1. Sottofatturazione
Fatture emesse, prezzi esposti e x percentuale
di
ricarico
listini interni
superiore a quella risultante
dalla contabilità
1. Sottofatturazione
Fatture di acquisto
x
di
agli
inattendibile
distribuzione
degli approvvigionamenti
Registrazioni I.V.A. e
x ridottissimi saldi a debito nelle
copie dichiarazioni ultimi 2 anni
liquidazioni periodiche I.V.A.
e nelle dichiarazioni annuali
3. Acquisti e vendite a nero
1. Sottofatturazione
x
frequenti saldi a credito nelle
liquidazioni periodiche I.V.A.
e nelle dichiarazioni annuali
2. Magazzino gonfiato
x
presenza
di
numerosi
accrediti con causale diversa
da
incassi,
quali:
finanziamenti provenienti da
soci o titolare
2. Magazzino gonfiato
x
giacenze di cassa consistenti 3. Acquisti e vendite in nero
ed inutilizzate;
x
prestiti ai soci o al titolare,
ovvero prelievi bancari a
favore di questi
Libro inventari,
bilancio,
schede contabili
x
indice
di
rotazione
magazzino basso;
x
descrizione
sommaria
e
classificazione poco analitica
delle rimanenze
Inventario fisico al momento
dell’accesso
x
minori
merci
rinvenute
rispetto
al
magazzino
ricostruito dalla contabilità
x
maggiori merci rinvenute 3. Acquisti e vendite in nero
rispetto
al
magazzino
ricostruito dalla contabilità
x
elenchi di incassi, pagamenti, 3. Acquisti e vendite in nero
nomi
ed
altro
non
riscontrabile in contabilità
Conti Cassa e Banche
Archivi informatici
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di
2. Magazzino gonfiato
2. Magazzino gonfiato
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3.3.4 - Possibili approfondimenti dell’indagine
i Controllo incrociato nei confronti dei maggiori fornitori, in particolare per esaminare la documentazione
relativa ai pagamenti effettuati dal dettagliante;
i controllo incrociato con società di gestione di carte di credito.
3.3.5 - Quantificazione dei ricavi omessi
a) Presenza di indizi di evasione del tipo “sottofatturazione”:
per quanto riguarda le tecniche di indagine per far emergere questa tipologia di evasione, si rinvia al
paragrafo 3.3.7, che illustra le problematiche relative alla determinazione delle percentuali di ricarico
riscontrate in sede di accesso e le ipotesi in cui tali ricarichi possono essere applicati anche ad annualità
precedenti.
b) Presenza di indizi di evasione del tipo “magazzino gonfiato”:
è possibile quantificare i maggiori ricavi applicando alla merce non rinvenuta in magazzino la percentuale di
ricarico media praticata dall’impresa o, se diversa, quella constatata in sede di verifica (spetterà
ovviamente la deduzione del costo).
c) Presenza di indizi di evasione del tipo “acquisti e vendite in nero”
occorre distinguere i seguenti casi:
1. acquisti “in nero” relativi all’anno dell’accesso (maggior magazzino accertato rispetto a quello contabile).
In tal caso sono contestabili soltanto violazioni ai fini I.V.A.;
2. acquisti “in nero” relativi ad anni precedenti quello dell’accesso (risultanti da incongruenze fra quantità
uscite ed entrate nelle scritture di magazzino, oppure da documentazione extracontabile). In tal caso
sono contestabili maggiori ricavi applicando al valore degli acquisti non contabilizzati la percentuale di
ricarico constatata in sede di verifica (riferimento paragrafo 3.3.7), mentre spetterà, ovviamente, la
deduzione del costo;
3. vendite “in nero” risultanti da documentazione extracontabile o da incongruenze documentali e contabili.
Si rilevano maggiori ricavi pari agli importi rilevati.
3.3.6 - Controllo di carico e scarico del magazzino
Il controllo del magazzino può essere fatto per intero o a campione. La scelta relativa non può essere
predeterminata, ma adottata caso per caso in funzione della situazione concreta e del tempo a disposizione dei
verificatori.
Il controllo delle giacenze per campione deve essere effettuato scegliendo, in contraddittorio con la parte e
verbalizzando le relative scelte, alcune categorie di merci che siano particolarmente rappresentative dell’intero
magazzino.
In linea di massima è opportuno individuare le categorie in base al maggior concorso al fatturato.
In definitiva i casi che si possono presentare sono:
i magazzino fisico INFERIORE a quello contabile: è in genere determinato da annuale giro a rimanenze di
parte degli acquisti ed è il risultato di aggiustamenti contabili effettuati alla fine dell’esercizio.
Accade che a fine anno il contribuente si accorga di aver omesso troppi ricavi e si trova a dover esporre
perdite di esercizio oppure utili irrisori;
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i magazzino fisico SUPERIORE a quello contabile: è rivelatore della presenza di merce, acquistata in nero o
comunque per la quale non esiste documento di acquisto, che presumibilmente è destinata ad essere
rivenduta in nero.
3.3.7 - Controllo del ricarico
Come è noto il “ricarico” è la maggiorazione che il commerciante applica al prezzo di acquisto per
determinare il prezzo di vendita.
Sulla base dei dati indicati nel conto economico o nella dichiarazione dei redditi (per le imprese in contabilità
semplificata), la percentuale media di ricarico può essere così calcolata:
% di ricarico =
Ricavi - Costo del venduto
______________________
x 100
Costo del venduto
Costo del venduto = Giacenze iniziali + Acquisti - Rimanenze finali
La principale difficoltà del controllo del ricarico risiede nella diversità dei prodotti commercializzati dalle
imprese del settore, a ciascuno dei quali spesso può corrispondere una diversa maggiorazione di vendita, in
base alla sua richiesta, alla novità, ecc..
Tale percentuale potrebbe, inoltre, essere influenzata dalla presenza di eventuali vendite promozionali.
I verificatori nella fase di ricostruzione del volume d’affari, dovranno tenere conto di queste circostanze,
nonché di qualsiasi altro elemento che esula dalla vendita di giocattoli propriamente detti (servizio di montaggio
e riparazioni in laboratorio, ecc.).
Inoltre, nel caso in cui con tale attività dovesse coesistere quella di noleggio (ad esempio noleggio di
videogiochi, di costumi carnevaleschi), sarà opportuno procedere, anche mediante contraddittorio con la parte,
alla scomposizione dei ricavi a seconda siano riferibili alla commercializzazione, ovvero provenienti dall’attività
di noleggio.
Laddove il contribuente compravenda articoli usati, si terrà conto di tale ulteriore fattispecie per la
determinazione del ricarico complessivo.
Tutte queste circostanze non devono essere trascurate in sede di accertamento giacché la ricostruzione
induttiva del giro d’affari può superare il vaglio del contenzioso soltanto se si fonda su una percentuale media
ponderata del ricarico che tenga conto della diversità qualitativa e quantitativa dei beni scambiati e del periodo
di vendita.
Negli esercizi di piccole dimensioni è forse possibile ricostruire analiticamente, articolo per articolo, le
quantità vendute rilevandole dalle fatture di acquisto e tenendo conto delle variazioni inventariali, in aumento o
in diminuzione, verificatesi nel tempo.
Negli esercizi di maggiori dimensioni, però, tale operazione potrebbe rivelarsi troppo complessa anche con
l’ausilio di procedure informatiche.
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In tal caso il ricarico può essere calcolato con riferimento ad un campione significativo di articoli individuati,
anche in contraddittorio con il contribuente, non tanto in base alla tipologia merceologica quanto piuttosto in
base alla percentuale di ricarico praticata.
Un metodo alternativo potrebbe essere quello di calcolare il ricarico sulle rimanenze di merce rilevate al
momento dell’accesso nel presupposto, generalmente accettato, che la composizione del magazzino sia
sufficientemente rappresentativa, quanto a varietà degli articoli trattati e relative incidenze sul totale, dei
consumi di merce dell’esercizio.
Il ricarico medio ponderato può essere calcolato come segue:
n
6 (R x p)
1
Rmp
_________
=
100
Rmp = ricarico medio ponderato
n = numero degli articoli considerati
R = ricarico dell’articolo considerato
p = incidenza o peso del costo del venduto dell’articolo sul costo del venduto totale (o sul costo del
venduto totale del campione se l’indagine è di carattere campionario)
Ad esempio, nel caso di un campione composto da 3 articoli a, b, c, che presentano ciascuno un ricarico,
rispettivamente, del 100%, 150%, 200% ed un’incidenza sul costo del venduto totale (del campione) del 30%,
50% e 20%, il ricarico medio ponderato è uguale a:
(100x30)+(150x50)+(200x20)
(Raxpa)+(Rbxpb)+(Rcxpc)
___________________
=
__________________________
100
=
145%
100
Quanto ai prezzi di vendita da utilizzare per il calcolo del ricarico, essi saranno rilevati dalle etichette
applicate sugli articoli rinvenuti al momento dell’accesso, oppure da listini interni ad uso dei commessi ovvero in
contraddittorio con la parte.
A tal riguardo si rammenta l’obbligo espressamente previsto dall’art. 14 del D.Lgs. n. 114/98 di indicare in
modo chiaro e leggibile, mediante l’apposizione di cartelli o con altre modalità idonee allo scopo, il prezzo di
vendita al pubblico di tutti i beni esposti, ovunque allocati.
E’ possibile presumere che la percentuale di ricarico constatata per il periodo d’imposta in corso alla data
dell’accesso sia stata applicata anche al costo della merce venduta nell’annualità d’imposta oggetto di verifica,
se, dal confronto tra i due periodi non emergono significative variazioni relativamente a:
i tipologia delle merci trattate, tipologia dei fornitori e condizioni d’acquisto;
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i valore complessivo degli acquisti e delle vendite;
i periodi di liquidazione o di vendita straordinaria di durata non molto diversa da quella riscontrata nell’anno
dell’accesso;
i ubicazione e numero dei punti vendita;
i condizioni di concorrenza.
Qualora si riscontrino le variazioni sopra menzionate, il ricarico constatato al momento dell’accesso potrà
essere esteso agli anni precedenti con le opportune rettifiche da determinare in contraddittorio con la parte.
Dai suddetti riscontri è necessario dare atto puntualmente nel processo verbale di constatazione, al fine di
giustificare, per l’accertamento degli imponibili relativi agli anni precedenti, l’utilizzo di una percentuale di
ricarico diversa da quella constatata all’atto dell’accesso.
Le eventuali dichiarazioni rese dalla parte in ordine ad un peggioramento della situazione commerciale
avvenuto negli ultimi anni avvaloreranno l’applicazione del ricarico, come individuato dalla rilevazione dei dati
all’accesso, agli altri anni oggetto di controllo, in quanto la ricostruzione del volume d’affari dovrebbe risultare
più favorevole al verificato.
3.3.8 - Indice di rotazione del magazzino
L’indice di rotazione del magazzino, che consente di operare delle valutazioni sull’attendibilità del volume
delle vendite e degli acquisti, è dato dal rapporto fra la merce uscita dal magazzino in una certa unità di tempo
e la giacenza media presente in esso nella stessa unità di tempo.
In simboli, cioè, si ha:
(Acq. + E.I. - R.F.)
E.I. + R.F.
2
Acq. = acquisti
E.I.
= esistenze iniziali
R.F. = rimanenze finali
Il calcolo del tasso di rotazione può essere riferito ad intervalli di tempo di diversa lunghezza (mese,
settimana, trimestre, ecc.) a seconda delle esigenze.
Un indice pari ad 1 sta a significare che il magazzino viene rifornito mediamente una volta l’anno.
Un indice di rotazione delle scorte molto basso sta ad indicare un rinnovo del magazzino poco frequente e
potrebbe nascondere acquisti e vendite “in nero”. Potrebbe, inoltre, essere sintomatico della sopravvalutazione
contabile delle rimanenze finali. In tal caso il magazzino verrebbe “gonfiato”, facendo apparire tra le rimanenze
finali anche parte delle merci vendute senza la corrispondente registrazione contabile.
Qualora il contribuente avesse effettuato delle operazioni di distruzione merce, al fine di vincere le
presunzioni di cessione dei beni non rinvenuti in magazzino, di cui al D.P.R. n. 441/97 (vedasi anche la
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circolare del 23 luglio 1998, n. 193/E), sarà cura dei verificatori controllare che lo stesso abbia eseguito il
seguente iter amministrativo:
i inviare almeno 5 giorni prima dell’inizio delle operazioni di distruzione una comunicazione scritta all’Ufficio
locale dell’Agenzia delle Entrate o, in mancanza, all’Ufficio delle imposte dirette ed all’Ufficio I.V.A., e al
Comando della Guardia di Finanza competenti territorialmente;
i specificare il luogo, la data e l’ora in cui si procederà alle operazioni, le modalità di distruzione, la quantità,
qualità e ammontare complessivo sulla base del prezzo di acquisto, dei beni da distruggere e l’eventuale
valore residuale.
I verificatori dovranno pertanto chiedere l’esibizione del verbale da cui devono risultare i predetti elementi,
redatto da dipendenti degli Uffici finanziari, da militari della Guardia di finanza o, in mancanza di questi, da
notai che hanno presenziato alla distruzione.
Si ricorda che per particolari beni il verbale attestante le operazioni di distruzioni merci, può essere redatto
dal personale appartenente ad altri organi amministrativi quali dipendenti ASL, Vigili del fuoco ecc..
Se l’ammontare del costo dei beni distrutti non sia superiore a lire dieci milioni (¼ è sufficiente una
dichiarazione sostitutiva di atto notorio.
Per quanto riguarda la perdita dei beni, dovuta ad eventi fortuiti, accidentali o comunque indipendenti dalla
volontà del soggetto, la stessa deve risultare da idonea documentazione fornita da un organo della pubblica
amministrazione, ovvero secondo quanto previsto dall’art. 16 del D.P.R. del 07/12/2001, n. 435, (“Regolamento
recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica del 22 luglio 1998, n. 322, nonché disposizioni per
la semplificazione e la razionalizzazione di adempimenti tributari”) da una dichiarazione sostitutiva di atto
notorio, resa entro trenta giorni dal verificarsi dell’evento o dalla data in cui se ne ha avuto conoscenza, dalle
quali risulti il valore complessivo dei beni perduti, salvo l’obbligo di fornire, a richiesta dell’Amministrazione
finanziaria, i criteri e gli elementi in base ai quali detto valore è stato determinato.
3.3.9 - Indice di produttività per addetto
Il numero di addetti all’interno di un’attività commerciale è, evidentemente, in stretta correlazione con la
dimensione dell’attività stessa.
Potrebbe, dunque, essere utile calcolare l’apporto di ciascun addetto in termini di ricavi:
I = Ricavi al netto dell’I.V.A.
numero addetti
I = indice di produttività per addetto.
Il risultato di detto rapporto dovrà essere coerente con l’assunto logico secondo cui ad ogni addetto devono
corrispondere ricavi che consentano un margine sufficiente a coprire almeno la rispettiva remunerazione.
A tal fine, sarà utile determinare l’intero costo aziendale per i dipendenti e la remunerazione corrisposta agli
addetti.
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Ogni volta che ci si trova di fronte ad un costo per addetto sproporzionato rispetto al fatturato prodotto per
l’azienda, sarà necessario indagare su eventuali vendite “in nero”.
3.3.10 - Altri controlli ed analisi
Il controllo incrociato tra i pagamenti effettuati con carte di credito e/o bancomat e i documenti fiscali
consente di rilevare se sussiste corrispondenza tra i corrispettivi introitati e quelli registrati.
Nonostante tale forma di pagamento renda più difficoltoso l’occultamento dei ricavi, potrebbe risultare
opportuno l’esame incrociato tra i documenti fiscali emessi ed i riepiloghi contabili delle società di gestione delle
carte di credito o i tagliandi P.O.S..
Nella maggioranza dei casi gli estratti conto delle società di gestione delle carte di credito, aventi in genere
periodicità mensile, contengono le date e gli importi per singola transazione avvenuta, con distinto addebito
delle commissioni dovute per il servizio.
Pertanto, l’acquisizione degli estratti conto delle movimentazioni di pagamenti effettuati con “moneta
elettronica”, o, in mancanza, la richiesta degli stessi (mediante questionario) alle società di gestione di carte di
credito, consente di verificare la veridicità dei ricavi contabilizzati.
Potrebbe, altresì, risultare utile distinguere gli incassi a seconda del mezzo di pagamento nei vari mesi, per
verificare se il loro ammontare è proporzionale al totale degli introiti.
Un confronto semplice si può effettuare rapportando il dato mensile emergente dalle contabili delle carte di
credito con il dato mensile dei corrispettivi: se tale rapporto calcolato su base mensile varia nei singoli mesi in
modo consistente, è opportuno concentrare il controllo su quei mesi in cui il valore è più elevato, ossia è
maggiore l’incidenza degli incassi con carta di credito sul totale dei corrispettivi mensili.
Tale elaborazione non si presenta utile quando la percentuale di incassi con carta di credito è
particolarmente bassa.
Sarà valutata caso per caso l’opportunità di un controllo incrociato nei confronti dei maggiori fornitori per
esaminare la documentazione relativa ai pagamenti effettuati dall’impresa verificata (con l’indicazione del
numero dell’assegno e della banca trassata), alla ricerca di eventuali assegni ricevuti da clienti per prestazioni
non contabilizzate e “girati” dall’impresa al fornitore.
Per le imprese che operano in franchising particolare attenzione sarà riservata all’analisi dei costi,
considerato che i controlli eseguiti dall’affiliante sono tali da garantire, almeno in parte, la veridicità del fatturato
attivo.
Qualora siano stati dedotti importi rilevanti per pubblicità, promozione, rappresentanza occorre verificare se
alcuni di essi siano stati rimborsati dalla casa madre.
3.4 Ulteriori elementi di valutazione
Un’ultima serie di elementi e di analisi può essere utilizzata per riscontrare l’attendibilità della dichiarazione,
ovvero la congruità minima di quanto accertato, attraverso due procedimenti.
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Si può, ad esempio, porre a confronto la redditività dichiarata con quella conseguibile da un impiego
alternativo, privo di rischio, del capitale ricavabile dalla vendita dell’esercizio cui va sommata la retribuzione
figurativa dell’imprenditore e degli eventuali soci direttamente impegnati nell’azienda.
Si può altresì raffrontare il reddito dichiarato con quello conseguibile dalla locazione dell’azienda o anche
soltanto dei locali di proprietà ove viene svolta l’attività, sommato alla retribuzione figurativa del titolare.
Differenze contrarie ad ogni logica economica e perduranti nel tempo, dovrebbero rafforzare il giudizio di
inattendibilità sostanziale delle risultanze contabili ovvero meglio convalidare la ricostruzione dei ricavi operata
con gli elementi ed i controlli descritti nei precedenti paragrafi.
E’ evidente, infatti, che le attività commerciali svolte in zone particolarmente vantaggiose (ad esempio
all’interno di un centro commerciale oppure nelle strade del centro di una città) potrebbero produrre redditi
elevati anche in caso di affitto (dei locali e/o delle licenze); il reddito derivante dalla gestione diretta dovrebbe
essere quindi proporzionato agli ipotetici canoni di locazione.
Un’altra circostanza sintomatica dello stato di salute dell’attività commerciale è inoltre costituita dalla
frequenza nel rifacimento degli arredi, dal loro pregio e dal loro costo.
Si dovranno infine valutare le manifestazioni di capacità contributiva (possesso d’auto, imbarcazioni, acquisti
d’immobili, ecc.) particolarmente stridenti con l’ammontare del reddito dichiarato.
In tal caso, soprattutto qualora non sia stato possibile addivenire ad una soddisfacente ricostruzione del
volume d’affari, si potrà procedere sia pure ai soli fini dell’imposizione diretta, all’accertamento sintetico del
reddito complessivo secondo la procedura di cui all’art. 38, comma 4, del D.P.R. n. 600/73, nei confronti del
titolare persona fisica ovvero dei soci.
3.5 Le indagini bancarie
Gli accertamenti bancari costituiscono uno strumento molto incisivo per l’esame della posizione fiscale del
contribuente, in particolare delle persone fisiche, delle associazioni tra professionisti, delle società di persone e
delle società di capitale a ristretta base azionaria.
Il loro impiego deve rispondere a principi di economicità e di prevedibile proficuità dell’azione di controllo.
L’indagine bancaria è certamente consigliabile in presenza di gravi indizi di evasione, ovvero qualora
permanga un significativo divario tra il volume d’affari ed i redditi ricostruiti con la metodologia in precedenza
descritta e quanto fondatamente attribuibile al contribuente sulla base delle condizioni di esercizio dell’attività,
della sua potenziale capacità reddituale, della consistenza del suo patrimonio ovvero di altri elementi di
valutazione.
Peraltro, la Legge 28 dicembre 1995, n. 549 consente di graduare l’indagine in relazione sia all’entità degli
indizi di evasione riscontrati che alle esigenze di progressivo approfondimento del controllo eventualmente
scaturite dall’analisi degli elementi acquisiti nel corso della verifica.
Sono quindi delineabili diversificati percorsi d’indagine, che potranno essere seguiti anche in via alternativa.
3.5.1 - Richiesta al contribuente degli estremi identificativi dei conti
(artt. 32, 1° comma n. 6-bis del D.P.R. 600/73 e 51, 2° comma n. 6-bis del D.P.R. n. 633/72)
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In tal caso viene richiesta alla parte, previa autorizzazione del Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate,
la dichiarazione della natura, del numero e degli estremi identificativi dei rapporti intrattenuti con aziende di
credito, con l’amministrazione postale, con società fiduciarie ed ogni altro intermediario finanziario.
Di conseguenza agli operatori finanziari segnalati dovrà essere richiesta la copia dei conti denunziati dal
contribuente e l’indicazione di tutti gli altri eventuali rapporti con lui intrattenuti.
3.5.2 - Richiesta della copia dei conti agli istituti di credito e finanziari
(artt. 32, 1° comma n. 7 del D.P.R. n. 600/73 e 51, 2° comma n. 7 del D.P.R. n. 633/72)
Indipendentemente dall’esercizio della facoltà di cui al punto precedente, i verificatori possono richiedere,
sempre previa autorizzazione del Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate, la copia dei conti direttamente
agli istituti di credito ed agli intermediari finanziari.
Tale modalità d’indagine appare particolarmente opportuna quando siano stati frapposti ostacoli all’azione dei
verificatori o dell’ufficio, ovvero quando le violazioni e le omissioni e le false indicazioni contabili siano così
gravi e i dati a disposizione così scarsi, da rendere difficile la ricostruzione degli imponibili fiscali.
Le indagini dovranno comunque essere condotte secondo selezionate opzioni investigative che restringano la
forbice costi-benefici dell’azione di accertamento (banche che hanno sportelli nella città ove operano il
contribuente e i suoi familiari più stretti, nelle province contigue, nel luogo di nascita, nella località ove possiede
residenze secondarie o comunque dove si supponga l’esistenza di conti).
L’indagine può coinvolgere anche altri soggetti (familiari e non) motivatamente sospettati di essere intestatari
di comodo di conti riferibili al contribuente o di cui il medesimo abbia la disponibilità.
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Check List
N° processo
verbale
Codice Ufficio
Anno
Da compilare manualmente dopo l’acquisizione del Processo Verbale
Check List versione nuova
Categoria Economica - COMMERCIO AL DETTAGLIO DI GIOCHI E
GIOCATTOLI
Codice Attività:
DATI VERIFICATORI
Verificatore 1 - Nome e Cognome
Ente Verificatore
Verificatore 2 - Nome e Cognome
Cod. Ufficio I.V.A.
Cod. Ufficio II.DD.
DATI GENERALI
DATA INIZIO VERIFICA
(gg/mm/aaaa)
Cod. Fisc. Contribuente
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DATA FINE VERIFICA
(gg/mm/aaaa)
Part. IVA Contribuente
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SI: Controllo effettuato anche se con esito negativo
NO1: Controllo non effettuato per mancanza del presupposto da accertare
NO2: Controllo non effettuato perché non ritenuto proficuo
CONTROLLO
SI
NO1
NO2
Nota
Cod.
n°
ATTIVITÀ PREPARATORIA AL CONTROLLO
Attraverso il sistema informativo dell'A.T.:
1
è stata effettuata un'interrogazione contabile completa?
0001
2
sono state acquisite le ultime dichiarazioni disponibili?
0007
3
si è proceduto ad accertare l'esistenza di precedenti controlli e
0008
l'inclusione in liste di segnalazione?
4
è stata rilevata l'ubicazione della sede e degli altri locali utilizzati per
0003
l'esercizio dell’attività?
5
è stato rilevato il luogo di conservazione delle scritture contabili e
0002
l'eventuale soggetto depositario?
6
sono stati individuati gli elementi indicatori di capacità contributiva
0005
(compresi gli atti del Registro) del soggetto verificato, dei familiari
conviventi, di eventuali associati nonché nel caso di società, dei soci e
dei loro familiari conviventi?
7
si è proceduto a verificare la presenza di protesti attraverso la banca
0012
dati della Camera di Commercio?
8
è stata rilevata l'esistenza di partite I.V.A. cessate (anche intestate ai
0006
soci)?
9
Sono stati acquisiti tutti gli elementi d'accertamento in possesso
dell'ufficio?
0009
10*
È stato effettuato il piantonamento esterno dell'esercizio?
0011
11*
Sono stati accertati i canali pubblicitari utilizzati?
ATTIVITÀ DI CONTROLLO
SI
NO1
NO2
Nota
Cod.
n°
ACCESSO
Si è proceduto a:
12
effettuare la ricerca della documentazione extracontabile (appunti,
0103
agende, brogliacci, corrispondenza, ecc.)?
13*
verificare la presenza in Internet del soggetto?
0245
14
acquisire i “floppy disk” e gli altri supporti magnetici rinvenuti?
0117
15
acquisire i dati presenti nell' hard-disk dei PC rinvenuti?
0116
16
rilevare il numero, la qualifica e le mansioni dei dipendenti al momento
0107
dell’accesso?
17
rilevare il numero dei soci, dei familiari e degli altri collaboratori che
0106
prestano la loro opera nell’impresa?
18
individuare i documenti relativi alle ultime operazioni effettuate?
0246
19
rilevare i beni strumentali, le attrezzature e gli arredi posseduti?
0111
Aggiornamento: Settembre 2002
23
Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli
20
52.48.4
inventariare la merce esposta al pubblico e quella presente in
0110
magazzino (anche a campione)?
21
rilevare il denaro e gli altri valori in cassa?
0114
22
rilevare le carte di credito accettate in pagamento?
0138
23
rilevare i prezzi di vendita (anche a campione)?
0132
24
effettuare il controllo dei dati dichiarati per gli Studi di Settore?
0257
25
controllare l’esistenza della contabilità e la sua perfetta tenuta?
0200
Si e proceduto ad acquisire informazioni, anche in contraddittorio con la
parte, relativamente a:
26
eventuali servizi offerti (noleggio videogiochi, manutenzione e
0134
riparazione dei modellini, ecc.) e tariffe praticate alla clientela?
27
modalità di approvvigionamento della merce e fatture da ricevere?
0136
28
modalità di gestione della cassa (frequenza dei prelievi ed ultimo
0144
prelevamento)?
29
misura e modalità di riconoscimento degli sconti eventualmente
0247
praticati ai clienti su determinate categorie di merci?
CONTROLLO DEL VOLUME D’AFFARI
SI
NO1
NO2
Nota
Cod.
n°
Si è proceduto:
30
accertare se i dati rilevati dalla documentazione extracontabile trovano
0418
riscontro nella contabilità e nei documenti emessi (agende, appunti,
corrispondenza)?
31
effettuare la lettura dei dati contenuti nei supporti magnetici ed il loro
0408
riscontro con le scritture e la documentazione contabile?
32
riscontrare se il personale rilevato al momento dell’accesso o
0566
comunque risultante in forza all’impresa sia regolarmente registrato nei
libri previsti in materia del lavoro?
33
raffrontare la consistenza effettiva del magazzino con quella ricostruita
0406
contabilmente?
34
verificare se le rimanenze sono state descritte in maniera sommaria
0404
e/o presentano uno scarso dettaglio nella loro classificazione?
35
accertare se vi sono merci non coperte da fattura di acquisto o
0419
autofattura?
36
accertare
degli
0421
37
controllare l'attendibilità dei tempi di emissione degli scontrini e della
0420
l'attendibilità
approvvigionamenti?
della
distribuzione
nel
tempo
contabilizzazione dei corrispettivi?
38
verificare se i valori rinvenuti in cassa trovano riscontro nei corrispettivi
0429
complessivi e parziali certificati?
39
accertare l'esistenza di rilevanti ed inutilizzate giacenze di cassa
0431
ovvero prelievi bancari, a favore del titolare e dei soci, privi di una
plausibile giustificazione?
40
verificare l'esistenza di finanziamenti da parte del titolare o dei soci?
41
effettuare il controllo dei corrispettivi derivati dai servizi accessori (ad
0430
esempio riparazioni, montaggio)?
Aggiornamento: Settembre 2002
24
Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli
42
52.48.4
calcolare il ricarico medio ponderato, separatamente per tipologia di
0412
prodotto commercializzato?
43
calcolare l'indice di rotazione del magazzino?
0400
44
calcolare l'indice di produttività per addetto?
0401
45
effettuare un controllo incrociato tra i documenti fiscali emessi ed i
0443
riepiloghi contabili delle società di gestione di carte di credito?
46*
effettuare un controllo incrociato con società di gestione di carte di
0443
credito?
47*
eseguire un controllo incrociato con i fornitori?
0402
48*
verificare se esistono rilevanti divergenze tra le risultanze del
0422
piantonamento (qualora effettuato) e le cessioni contabilizzate, ovvero
gli incassi medi registrati nel periodo precedente?
49
controllare, in caso di gestioni in franchising, le principali voci di costo
e verificare se alcune di esse (pubblicità, promozione
rappresentanza) siano state rimborsate dagli affilianti?
50
0445
e
effettuare i relativi controlli sulla base delle specifiche metodologie nel
caso in cui il soggetto effettui anche altre attività (noleggio
videogiochi)?
ALTRI CONTROLLI E RISCONTRI
SI
NO1
NO2
Nota
Cod.
n°
Si è proceduto a:
51
esaminare il rapporto tra mezzi propri ed affidamenti bancari?
0814
52
appurare quali garanzie siano state offerte per ottenere gli affidamenti?
0815
53
accertare il titolo di possesso dei locali utilizzati per l'esercizio
0800
dell’attività?
54
calcolare il capitale investito nell'attività (arredi, attrezzature,
0801
automezzi, magazzino, ecc.)?
55*
calcolare il presumibile valore commerciale dell'esercizio ed il fitto
0802
ricavabile dalla sua locazione?
Si è proceduto a valutare il reddito ritraibile da:
56
un impiego alternativo del capitale proprio investito ovvero di quello
0803
conseguibile dalla vendita dell'esercizio?
57
l’affitto di locali di proprietà utilizzati per l’esercizio dell’attività?
0804
58
lo svolgimento di un'attività di lavoro dipendente nel settore?
0805
59
Si è proceduto a determinare il reddito accertabile in via sintetica (al
titolare o ai soci) sulla base delle manifestazioni di capacità contributiva
accertate?
0807
INDAGINI BANCARIE
60
(1)
SI
NO1
NO2
Nota
Cod.
n°
0905
Vi sono gravi indizi di evasione ovvero indizi tali da far ritenere che quanto
accertato diverga significativamente dall’effettiva capacità contributiva del
soggetto verificato?
Aggiornamento: Settembre 2002
25
Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli
52.48.4
Si è proceduto a:
61*
richiedere al contribuente l'indicazione dei conti intrattenuti con banche
0900
e istituti finanziari?
62*
acquisire ed esaminare la copia dei conti segnalati ed esibiti dal
0901
contribuente?
63*
richiedere copia dei conti agli istituti di credito e finanziari?
0902
64*
interessare istituti bancari operanti in località diverse da quelle di
0903
residenza?
65*
estendere le indagini bancarie ad altri soggetti?
0904
*Controllo facoltativo.
(1) NOTA: in caso di risposta affermativa, i successivi controlli rivestiranno carattere obbligatorio.
Indici di riscontro
PERCENTUALE DI
RICARICO CONSTATATA
INDICE DI ROTAZIONE DI
MAGAZZINO
PRODUTTIVITÀ PER
ADDETTO (in milioni di Lire)
ANNO DI
RIFERIMENTO
%
%
Aggiornamento: Settembre 2002
26