Biografia Van Gogh
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Biografia Van Gogh
VINCENT VAN GOGH – BIOGRAFIA 1853 1857 1869 1873 1876 1877-79 1880 1882 Vincent Van Gogh nasce il 30 marzo nel piccolo villaggio di GrootZundert, Olanda, figlio di Theodorus van Gogh e Anna Cornelia Carbentus. Il fratello di Vincent, Theo, nasce il 1° Maggio. Terminate le scuole, a 16 anni, Vincent inizia a lavorare come apprendista presso la Goupil, ditta di mercanti d’arte a Parigi con una filiale all'Aia retta da suo zio Vincent (zio "Cent"). Vincent compie frequenti visite ai musei dell'Aia. Vincent è trasferito alla filiale di Londra della Goupil. Visita i musei e le gallerie della città ed estende le sue conoscenze artistiche. Dimostra scarso interesse per la sua posizione alla Goupil e viene infine trasferito a Parigi e poi nuovamente a Londra. Il suo rendimento peggiora continuamente mentre, allo stesso tempo, la sua dedizione agli studi biblici raggiunge un livello ossessivo. Si dimette dalla Goupil e si reca in Inghilterra, dove assume un incarico quale insegnante e coadiutore presso il Reverendo Jones, un pastore Metodista. Il 29 Ottobre Vincent pronuncia il suo primo sermone domenicale. Man mano che il fervore religioso di Vincent aumenta, il suo stato di salute fisico e mentale volge al peggio. Vincent intraprende gli studi religiosi ad Amsterdam e l’anno successivo si reca nel Borinage, un distretto carbonifero del Belgio. Le condizioni di vita, sia per Vincent che per i minatori, sono pessime (un'occhiata a qualcuna delle incisioni eseguite da Vincent in questo periodo vi darà un'idea della desolazione e dell'atmosfera ossessivamente cupa). Vincent legge la Bibbia ai minatori e dedica tutte le sue energie ad aiutarli, donando loro i vestiti e il cibo che a malapena egli stesso si può permettere. Il suo entusiasmo religioso e il suo impulso ad aiutare i minatori impoveriti finiscono per attrarre l'attenzione dei suoi superiori, i quali giudicano eccessivo lo zelo di Vincent. Viene presto sollevato dall'incarico nel Borinage e conseguentemente soffre di depressione di fronte a quello che egli percepisce come un fallimento. Nel 1880 lascia definitivamente il sogno di diventare predicatore, aiutato economicamente dal fratello Theo, con il quale inizia una corrispondenza che durerà per tutta la vita. Frequenta corsi di anatomia e prospettiva alla scuola d'arte di Bruxelles e l'anno dopo all'Aja, dove prende lezioni dal pittore Anton Mauve che lo introduce anche alla tecnica dell'acquarello. Inizia a dipingere con i colori ad olio paesaggi e ritratti di popolani e il fratello Theo gli paga il materiale. Vincent incontra Clasina detta Sien, e i due vanno a vivere assieme. È una prostituta con una figlia di cinque anni ed è incinta di un altro figlio. Mentre continua i suoi studi lo stato di salute di Vincent va nuovamente deteriorandosi ed egli viene ricoverato per tre settimane in ospedale per gonorrea. Dopo essere stato dimesso Vincent inizia a sperimentare la pittura ad olio e passa molto tempo a dipingere la natura e i contadini, così come Sien e il neonato, che usa come modelli. 1885 1886-87 1888 Dopo aver rotto il legame con Sien, anche per l’insistenza del padre, Vincent Van Gogh, ha un'altra sfortunata relazione sentimentale a Neunen dove abitano i genitori. A Marzo muore il padre e Vincent si convince di essere perseguitato dal destino, si rifugia nella pittura, intraprende nuovi esperimenti sui colori e si interessa di incisioni giapponesi. E' di quest'anno quello che viene considerato il suo primo capolavoro "I mangiatori di patate". Nel 1886, Vincent, che si è trasferito a Parigi da suo fratello Theo, conosce i lavori di vari pittori: Monet, Renoir, Degas, Georges Seurat e Paul Gauguin del quale diventa amico. I lavori degli Impressionisti esercitano una profonda influenza su di lui e sul suo uso del colore. La sua tavolozza si schiarisce e si prepara a quell’esplosione di gialli e di azzurri dei periodi successivi. Durante tutto l'anno 1887 Van Gogh continua a lavorare a Parigi; frequenta i Caffè con altri pittori e discute appassionatamente d'arte con Emile Bernard e Paul Gauguin, sperimentando diversi stili, inclusi Japonaiserie e Divisionismo e la sua arte risulta completamente rinnovata, ricca di luci e colori vivaci. Van Gogh si trasferisce ad Arles in Provenza, dove affitta la “Casa gialla” e dove progetta di fondare una comunità di pittori. Inizia così un periodo molto produttivo e sereno della sua vita, dipinge molti ritratti e alcune marine nelle quali si riflette l’umore e il piacere di dipingere. Nei 18 mesi di vita ad Arles, Vincent ha dipinto quasi 200 dipinti, 100 disegni e acquerelli e scritto almeno 200 lettere al fratello Theo, mostrando interesse per i problemi cromatici e formali. Durante l’estate viene raggiunto da Gauguin e i due pittori lavorano con entusiasmo insieme, ma presto i disturbi psichici di Vincent peggiorano: dopo una lite furiosa, durante la quale aggredisce con un rasoio l’amico, che spaventato torna a Parigi, Van Gogh, disperato e in preda ad una profonda confusione mentale, si amputa il lobo di un orecchio. Lo avvolge quindi in carta da giornale e ne fa dono ad una prostituta al bordello locale, che egli frequentava. Viene quindi ricoverato, e poco dopo Theo arriva da Parigi per prendere accorgimenti riguardo la salute di Vincent. 1889 La frequenza crescente degli attacchi lo induce, con l'aiuto di Theo, a farsi ricoverare presso l'ospedale psichiatrico di Saint Paul a Saint-Rémy-de-Provence. L'anno trascorre tra vari recuperi e ricadute dello stato mentale di Vincent. Quando è in grado di farlo, continua a dipingere i suoi paesaggi (la serie famosa dei boschetti di ulivi e dei cipressi) in manicomio, ma è obbligato a smettere quando i suoi attacchi (nel corso dei quali egli cerca di avvelenarsi ingerendo i suoi colori) ritornano. Poiché questi attacchi si verificano spesso quando è all'aperto, Vincent si autoconfina dentro il manicomio ed inizia una serie di dipinti basati sulle opere di altri artisti che ammira (in modo particolare, Millet e Delacroix). Per ironia della sorte, mentre lo stato mentale di salute di Vincent continua a deteriorarsi nel corso dell'anno, la sua opera inizia infine a ricevere riconoscimenti presso la comunità artistica. I suoi dipinti Notte stellata sul Rodano e Iris sono in mostra al Salon des Indépendants in settembre. 1890 (gennaio- maggio) Il 1890 inizia per Vincent in modo molto simile all'anno precedente, con vari recuperi e ricadute. Come prima, egli continua a lavorare quando può e, mentre la sua vita volge al termine, i suoi lavori ottengono sempre maggiori riconoscimenti. Il 31 gennaio Jo, la moglie di Theo, dà alla luce un figlio che viene chiamato Vincent Willem. Dopo un serio attacco in febbraio durato due mesi, viene deciso che Vincent si trasferisca più vicino a Theo e che sia posto sotto le cure del Dr. Paul Gachet. Vincent migliora nettamente durante il trasferimento e quando arriva a Parigi appare in buone condizioni (più in forma, in effetti, di suo fratello che aveva sofferto problemi di salute per anni). In maggio Vincent si trasferisce a Auvers-sur-Oise, appena a Nord-Ovest di Parigi e, mentre è sotto cura dal Dr. Gachet, inizia a dipingere con incredibile energia, producendo più di 80 dipinti negli ultimi due mesi che gli rimangono da vivere. 1890 (giugno) Vincent continua a produrre alcune delle sue opere migliori, e il suo stato di salute fisico e mentale migliora nettamente. Il Dr. Gachet ritiene che sia guarito completamente; trascorre molto tempo assieme a Theo, Jo e il suo nuovo nipote. A molti sarebbe sembrato che Vincent fosse finalmente felice. Mentre le condizioni di Vincent miglioravano, 1890 (luglio) peggiorarono quelle di Theo, che stava vivendo un periodo di difficoltà finanziarie ed era preoccupato per il cattivo stato di salute del figlio neonato. Vincent visita Theo il 6 luglio e rimane sconvolto nel constatare le condizioni di Theo. Vincent continua a lavorare nelle settimane seguenti, ma il suo stato mentale alla fine subisce un tracollo, forse a causa del fatto che ormai si sente un peso per Theo e la sua famiglia, nonché responsabile per la loro precaria situazione finanziaria e i guai connessi. Il 27 luglio Vincent esce a fare una passeggiata e si spara all’addome con una pistola. Riesce a tornare a casa barcollando la sera tardi, ma non fa cenno a nessuno delle sue condizioni. Vincent viene infine trovato ferito nella sua camera e viene convocato un medico. La pallottola non può essere rimossa e viene chiamato Theo. Le ultime ore di Vincent somigliano molto agli ultimi due anni della sua vita, passando dall'angoscia mentale più 1891 1914 1960 1973 completa ad una apparente contentezza. Dopo aver tentato il suicidio, Vincent trascorre il poco tempo che gli rimane da vivere seduto a letto fumando la pipa, con Theo seduto al suo fianco per tutto questo tempo. Verso la fine, Theo sale sul letto e stringe la testa di Vincent tra le sue mani cullandolo. Vincent dice: "Vorrei poter morire così." Vincent muore nelle prime ore del 29 luglio. Il funerale ha luogo il giorno dopo, e la sua bara è ricoperta di dozzine di girasoli, che egli amava così tanto. Theo non si riprenderà mai più dalla morte del suo amato fratello, e la sua salute peggiora. Muore il 25 gennaio a Utrecht. Il cadavere di Theo viene esumato, ed egli viene sepolto in una tomba accanto a quella di Vincent a Auvers-sur-Oise Viene istituita la Fondazione Vincent van Gogh. Il Consiglio è formato da V.W. van Gogh, la sua seconda moglie e i tre figli, nonché un rappresentante ufficiale del Governo Olandese. La Fondazione venne costituita per preservare le opere di Vincent Van Gogh di proprietà della famiglia e per ospitarle infine in un museo costruito appositamente per la vasta collezione. Il 2 giugno viene aperto il Museo Van Gogh. Il Museo custodisce centinaia di opere di Vincent così come un imponente archivio contenen te lettere e documenti.
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