n.3 settembre - Associazione Mantovana Allevatori

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n.3 settembre - Associazione Mantovana Allevatori
Tr i m e s t ra l e A s s o c i a z i o n e M a n t o v a n a
Allevatori — Anno 12 — Numero 3 — Settembre 2016 — Poste italiane S.p.a.—Spedizione in abbonamento postale—70% - NE/TN
mantovalleva&produce
numero 2 • giugno 2016
Magazine
numero 3 • settembte 2016
S P E RIMEN TA RE , CON OS C E R E , AF F RO NTA R E I L M E RCATO
I L RUOLO D E LL’A M A E L E S F I D E D EG L I AL L E VATO R I
EDITORIALE P
arliamo di buone notizie e di future speranze che si intrecciano con impegni rispettati e progetti in
corso. La prima buona notizia è il successo della Fiera Millenaria di Gonzaga. Oltre 90mila visitatori, una presenza consolidata di allevatori e di animali, un nuovo format dell’area dell’Associazione mantovana allevatori che ha saputo interpretare al meglio le due anime dell’evento: quello ludico-didattico,
rivolto a famiglie e bambini e quello professionale, dedicato ai produttori.
La rilevante presenza di giovani e l’interesse calamitato intorno al rinnovato stand dell’Ama è la dimostrazione del ruolo che giocano agricoltura, allevamento e allevatori nell’ambito della società.
La seconda buona notizia arriva da un altro distretto della provincia. Da pochi giorni è stata ufficializzato da parte di Ersaf che l’Apa gestirà l’azienda sperimentale della Carpaneta, a Bigarello. E sarà proprio quella della sperimentazione a vantaggio degli allevatori la vocazione che intendiamo implementare,
grazie a una serie di partnership che in queste settimane abbiamo siglato con il mondo dell’Università,
delle imprese, delle cooperative.
Uno dei temi oggetto di approfondimento sarà quello del biologico. I consumi del bio nel comparto
agroalimentare ha registrato una crescita del 20% nel 2015 rispetto all’anno precedente (fonte: IsmeaNielsen) e il trend è sempre allineato positivamente.
In questi mesi, in cui il prezzo del latte è stato molto al di sotto dei costi di produzione, molti allevatori
si sono informati e hanno espresso il loro interesse. Riteniamo che sia nostro dovere accompagnarli nella
scelta, consapevoli che non tutti gli imprenditori e non tutte le stalle troveranno convenienza a convertirsi al biologiche, per fattori interni ed esterni. L’impresa sarà libera di prendere la strada che più
ritiene confacente alle proprie necessità; l’Ama dovrà fare chiarezza e fornire elementi oggettivi, empirici
e scientificamente provati sulla filiera lattiero casearia biologica, dalla gestione agronomica dei terreni
fino alla commercializzazione dei prodotti.
Roberto Chizzoni
Presidente Ama
[email protected]
È un progetto impegnativo, ambizioso, che l’attuale consiglio ha in parte ereditato dal precedente. Riteniamo
che sia un’opportunità da cogliere, anche perché non conosciamo quali curve prenderà il mercato del latte
in futuro. Dobbiamo essere preparati a fornire al consumatore quanto richiede e il biologico è un segmento
importante nelle nuove dinamiche dei consumi agroalimentari.
La terza buona notizia riguarda i risultati positivi che stiamo raccogliendo dal progetto Life, di cui il consorzio Virgilio è capofila e l’Associazione mantovana allevatori è partner, fra gli altri, con la cooperativa
San Lorenzo di Pegnognaga e l’Università di Milano. Il nostro compito è quello di arrivare a un bollettino
dei reflui zootecnici, per assicurare una corretta valorizzazione di una risorsa in grado di preservare le
caratteristiche di fertilità del suolo.
Le imprese agricole e zootecniche avranno sempre più bisogno di informazioni e alleanze in grado di migliorare la sostenibilità e l’economia circolare, con la valorizzazione di quelli che prima erano scarti in chiave
di marginalità.
Le sfide alle quali la zootecnia è chiamata nei prossimi anni vanno ben oltre la capacità di produrre di più
con meno, garantendo la salubrità e la qualità delle produzioni. Dovremo contribuire attivamente alla lotta
al cambiamento climatico e sposare il progresso anche nell’ottica della digitalizzazione. Per primi abbiamo
creduto nei droni come nuova frontiera del contrasto alla piralide del mais. Sappiamo che dalla banda larga
l’impresa zootecnica può beneficiare per la conservazione del suolo, per la consultazione del meteo e dei big
data in tempo reale, per la gestione dell’acqua e per la commercializzazione dei nostri prodotti. Il futuro
passa da questi elementi, anche perché se si abbandona il presidio del territorio, aumenta il rischio di ingovernabilità in caso di eventi atmosferici o climatici estremi, purtroppo sempre meno infrequenti.
Forti della nostra biodiversità, dobbiamo insieme stringere alleanze di filiera per promuovere i nostri
prodotti tipici. In questo Regione Lombardia ha capito prima degli altri che la strada da percorrere è quella
dell’informazione e della commercializzazione. Ora tocca a noi metterci le idee. Siamo pronti.
Rober to Chizzoni
Direttore responsabile
Matteo Bernardelli
[email protected]
Comitato di Redazione
Marco Bellini
[email protected]
Sebastiano Buffa
sebastiano.buf [email protected]
Riccardo Gorzoni
[email protected]. it
Roberto Chizzoni
[email protected]
Collaboratori
Si accovacciò la vacca ferita.
Alberi e ruscelli s’arrampicavano sulle sue corna.
Il muso sanguinava nel cielo.
Il suo muso d’api,
sotto il baffo lento della bava.
Un urlo bianco alzò la mattina.
Le vacche morte e le vive,
rossore di luce o miele di stalla,
muggivano con gli occhi socchiusi.
Lo sappiano le radici
e quel bambino che affila il suo temperino
che ormai si possono mangiare la vacca.
In alto impallidiscono
lune e jugulari.
Quattro zampe tremano nel vento.
Lo sappia la luna
e questa notte di rocce gialle:
che ormai se n’è andata la vacca di cenere.
Che se n’andò muggendo
nella rovina dei cieli rigidi
dove mangiano morte gli ubriachi.
Fabian Favalli
Segretaria di Redazione
Marzia Raschi
[email protected]
Pubblicità
Comal 25
Lely 26-28
Composizione
Gianluca Chiavelli
[email protected]
Stampa
Litotipografia Alcione SRL
via Galilei, 47 - 38015 Lavis (TN)
Associazione Mantovana Allevatori
Strada Ghisiolo, 57
46030 Tripoli di S. Giorgio (MN)
Tel. 0376 2471 / 0376 247233
Federico Garcia Lorca
Registrazione
del Tribunale di Mantova
N. 01 del 09-02-2005
TUTELA DATI PERSONALI: Ai sensi della legge
196/2003 recante disposizioni per la protezione dei
dati personali, la direzione di “Mantova alleva e produce” garantisce che l’indirizzo usato per l’invio del
periodico viene utilizzato esclusivamente ai fini della
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somm
MAGAZINE mantovalleva
rio
numero 3 • settembre 2016
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SI E’ CONCLUSA L’EDIZIONE 2016 DELLA MILLENARIA
è tempo di bilancio
8
1 a MOSTRA INTERPROVINCIALE CAITPR
il report
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grana padano: tre sfumature di gusto
14
lotta all’azoto: i risultati ad un anno da Expo
progetto “TAYA”
18
MOSTRA BOVINA INTERREGIONALE
DELLA SELEZIONE GENETICA ITALIANA
risultati della mostra
20
NATIONAL JUNIOR SHOW 2016
si riparte in doppia cifra
24
comal, un anno dopo con passione
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premi master breeder
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L’UNIONE EUROPEA GUARDA ALLA SOSTENIBILITA’
AMBIENTALE DELLA FILIERA DEI GRANA
il modello mantovano protagonista del progetto “LIFEDOP”
34
il metodo Shredlage è una buona idea?
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CORSO DI FORMAZIONE
PER OPERATORE CASARO D’ALPEGGIO
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una leva mondiale solleva il prezzo del latte
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I CAMPI DELLE FORAGGERE
in copertina Ambra Toniolo Lozzi e Beta
ph. Giuseppe Pigozzi
6
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“ si e ’ conclusa l’ edizione
20 1 6 della millenaria”
e’ tempo di bilancio
Si è da poco conclusa la fiera Millenaria ed è tempo di
fare un bilancio. La Millenaria del 2016 per il comparto zootecnico e quindi per il lavoro svolto dall’Associazione Mantovana Allevatori è stata all’insegna delle
novità. La mostra interregionale si è tenuta sotto la
grande tensostruttura posizionata nella zona del ring
equestre e questo a fatto sì di poter ammirare ancor
meglio gli animali. Quest’anno erano presenti più di
100 animali e gli addetti ai lavori hanno manifestato
totale soddisfazione per come sono stati preparati e
presentati i soggetti. In tal senso è doveroso un ringraziamento al CDA e agli addetti di Comal che hanno
presentato in fiera ben 38 soggetti. La sistemazione
della stalla della fattoria è stata modificata nel suo
percorso permettendo una miglior visibilità dei soggetti presenti; per non dimenticare la zona dedicata ai
bambini propedeutica all’attività di bimbinaria organizzata dalla Fiera Millenaria. Infine la novità vera e
propria è stata la realizzazione di una tensostruttura
davanti alle stalle adibita ad eventi. Un doveroso ringraziamento va al Consorzio Virgilio per la proficua
collaborazione nella realizzazione di tale zona. Per
tutta la settimana si sono susseguiti eventi che hanno
visto un’importante partecipazione e soprattutto consenso alle tematiche affrontate.
Si è partiti dal lunedì 5 settembre dove sono stati presentati i dati relativi alla sperimentazione del prototipo di abbattimento nitrati Triple-T posizionato presso
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
riccardo gorzoni
l’azienda agricola Gemelli di Pegognaga. E’ stato un
momento importante che ha messo alla luce il potenziale in termini di riduzione nitrati di tale sistema.
Il martedì 6 è stata la serata intitolata “Tre sfumature
di gusto”; grazie al Consorzio Grana Padano e ai tecnici di laboratorio di Ersaf si sono alternati gruppi di
persone ai quali è stata data informazione sull’aspetto
sensoriale e su come individuare le caratteristiche
meccaniche del formaggio. È stato bello vedere la
presenza soprattutto di consumatori ignari fino a quel
momento di tutto ciò che gli è stato spiegato durante
l’incontro.
Mercoledì 7 settembre è stata la serata dedicata alla
carne. In collaborazione con il Consorzio Lombardo
Produttori Carne Bovina è stato organizzato un evento
per chiarire l’importanza dell’introduzione della carne
nella nostra dieta alimentare. È stato un momento
importante per fare chiarezza rispetto alle dichiarazione fatte dall’Organizzazione Mondiale della
Sanità circa l’effetto cancerogeno della carne rossa.
All’evento hanno partecipato due luminari del settore ovvero il Dott. Paolo Daminelli (Responsabile del
Reparto di Microbiologia dell’Istituto Zooprofilattico
della Lombardia e dell’Emilia Romagna) ed il Dott.
Marco Chiesa (A.T.S. Valpadana, Dirigente Medico
Responsabile Servizio Igiene degli Alimenti e
Nutrizione). Al termine ai presenti è stata offerta una
degustazione di carne offerta dal Consorzio.
C OAMMAAL
A seguire presso il ring è stato organizzato il “palio
della formaggia”. È stato un momento importante
in quanto ha visto la partecipazione di una trentina
di atleti, con anche una rappresentanza femminile e
di bambini. Il folto pubblico ha passato un’ora nella
spensieratezza, all’insegna del divertimento anche
grazie al nostro speaker Andrea. Ma ricordo la cosa
più importante ovvero lo scopo dell’organizzazione
del palio: l’incasso delle iscrizioni è stato devoluto alla
popolazione colpite dal terribile terremoto.
Il giovedì 8 settembre si è svolta una serata dedicata agli allevatori dal titolo “l’apericena in musica”.
La serata ha visto un’importante partecipazione; è
stato bello vedere i nostri soci con le proprie famiglie
scambiarsi due battute. In un momento così difficile
per tutto il settore produttivo che vede comunque
sia i nostri associati imperterriti a continuare nel
loro lavoro con sempre più sacrificio, sperando in
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un miglioramento della situazione, ci è sembrato
doveroso organizzare un momento dedicato a loro.
L’obiettivo era quello di avvicinare l’Associazione
alla base sociale per un momento conviviale e di
aggregazione. Era inoltre una sorte di riconoscenza
verso quegli allevatori, quei ragazzi presenti in fiera
che hanno veramente contribuito alla riuscita della
mostra. Grazie davvero!
Alla luce di tutto ciò ritengo che la Fiera Millenaria
2016 si sia conclusa positivamente, anche se si può
migliorare sempre di più. Ritengo comunque che il
risultato sia frutto di un lavoro di squadra che parte
dalle idee e prosegue poi con il vero e proprio lavoro e per questo devo ringraziare tutta la struttura
dalla parte dirigenziale ai dipendenti senza escludere
nessuno. A tutti voi devo fare un caloroso ringraziamento.
Un momento dell’Apericena
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1a M O S T R A I N T E R P ROV I N C I A L E C A I T P R
fieramillenaria di gonzaga 3-4 settemre 2016
GIUSEPPE PIGOZZI
L’appuntamento di Gonzaga è entrato nel calendario delle Manifestazioni
CAITPR in sordina solo due anni fa. Nel 2014, infatti, l’Associazione Mantovana
Allevatori, ha avuto l’idea di proporre ad ANACAITPR la realizzazione di una
vetrina di soggetti nel primo fine settimana di questa famosa Fiera. Era la
fine di luglio e, come prima volta, si dette vita ad una piccola presentazione
con una decina di soggetti. L’esperienza è stata poi ripetuta anche nel 2015
integrata, tra l’altro da un appuntamento invernale in occasione della Mostra
Bovina di gennaio. Ma se qualcuno vorrà andare a rileggere il report di quella
prima edizione, già allora il potenziale del sito era talmente evidente che si era
ipotizzata da subito la realizzazione di una vera mostra. Del resto, nel territorio
che va dall’Emilia Romagna, al Veneto occidentale e alla Lombardia, manca un
evento territoriale dedicato al CAITPR più accessibile della grande Fieracavalli di
Verona la quale richiede impegni e costi elevati. Una Mostra intermedia o territoriale avrebbe invece potuto rappresentare un’occasione promozionale per gli
allevatori della zona molto più accessibile in termini organizzativi e, comunque,
calato in una realtà di ampio pubblico.
Diciamo che l’edizione 2016 della Millenaria è stata la concreta
realizzazione di questo progetto. Infatti, si è trattato di una due
giorni molto intensa che si è sviluppata su tre momenti di show
e in un Concorso morfologico di prim’ordine.
Il sabato pomeriggio ed il sabato sera si sono realizzati due
show consecutivi a base multi razza. Tre le razze italiane presenti: il Bardigiano, l’Haflinger e ovviamente il CAITPR tutti
ottimamente coordinati dallo speaker Chiara Caponetti. La
domenica pomeriggio si è poi ripetuto lo show. Molto folto
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C OAMMAAL
“Una manifestazione che si è ampliata nella sua
articolazione rispetto alle edizioni precedenti.
Per la prima volta, la Millenaria ha ospitato uno
Show equestre multirazza e la prima edizione
della Mostra morfologica CAITPR. Un momento
di valorizzazione della razza CAITPR e del lavoro
degli allevatori ben congegnato e altrettanto
riuscito”
9
ph. Marzia Raschi
il pubblico e tutti molto bravi i protagonisti. Molto bene si sono portati anche i nostri CAITPR con 4 gruppi al
lavoro (Famiglia Manente, Renzo Piazza, Luca Miazzo ed Ambra Toniolo, ed infine la new entry costituita dal
Team Passione Attacchi di Diego Verza e Simone Pavan alla loro prima uscita in assoluto).
Organizzato in collaborazione con l’Associazione Attacchi del CAITPR la parte di show riservata alla nostra razza
si è sviluppata con un “quadro” storico rappresentato da un pariglia al traino di un bellissimo carro agricolo e dalla presentazione
della fattrice Birba di Renzo Piazza bardata
con finimenti agricoli in parte di origine storica e restaurati. Un’evocazione della storia
della razza molto apprezzata e cura anche
nell’abbigliamento e nell’allestimento del
carro. Momenti di elevato pregio equestre
quelli proposti dal Team Miazzo/Toniolo con
una presentazione di lavoro alle redini lunghe
seguita poi dal classico numero in libertà e
di volteggio che è un po’ il cliché del Team.
C’è stata poi la lettura della razza in chiave
moderna con il Team Passione Attacchi che
ha presentato una dimostrazione di maneggevolezza e di lavoro in piano con la loro pariglia. Nuovi a questi
impegni i componenti del Team si sono portati molto bene. Infine, per chiudere le nostre presentazioni, i Team
Manente e Passione Attacchi hanno composto un tiro a 4 che ha veramente entusiasmato il pubblico. Una lettura complessiva e articolata della razza CAITPR che è riu-scito anche per l’ottima intesa tra tutti i componenti
dei diversi gruppi i quali hanno cooperato molto bene tra loro e che si sono molto ben organizzati per l’uscita.
Ma la presenza della razza non si è limitata a questo. La domenica mattina è stata infatti dedicata alla prima
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edizione della Mostra morfologica. Basata sul regolamento ufficiale di Libro genealogico, l’evento ha visto
la partecipazione di 16 soggetti provenienti dall’Emilia
Romagna, dal veronese e, ovviamente, dalla zona di
Mantova.
Molto noti i nomi degli allevatori in lizza: Allevamenti
Bonazzi, Farioli, Zuffa, Venieri, Piazza (Birba ha fatto il
doppio ruolo), Foroni e Giordani. Tutti nuclei ben noti
anche a livello nazionale e che hanno veramente presentato il meglio delle loro puledre di 30 mesi e delle
loro fattrici. Categorie non numerose ma estremamente
omogenee che si sono concluse con classifiche sul filo di
lana tanto dal far dire al Giudice di Mostra Mario Rocco
che il ring della Millenaria assomigliava ad una “succursale” di Fieracavalli Verona. Infatt, si è trattato di un
gruppo di soggetti tutti, senza distinzione, degni della Mostra nazionale e tutti ottimamente presentati al
triangolo. Particolare da sottolineare è stata la presenza di ben 8 fattrici seguite dal loro puledro, cosa che
ha arricchito la mostra di contenuti ancor più interessanti per gli addetti ai lavori i quali, benché i puledri
non fossero in valutazione di Mostra, hanno certamente osservato con attenzione questi soggetti prodotti
da allevamenti così noti e di prestigio. Peraltro la presena in certi momenti di così tanti puledri ha attratto
l’attenzione anche del pubblico per la simaptia e un po’ la confusione che i puledri suscitano quando sono nei
ring di mostra. Volutamente non si citano le classifiche perché è stata veramente la media di gruppo a farla da
padrone. Unica annotazione tecnica che merita la citazione è la riaffermazione di BINDA VG dell’allevamento
Venieri quale Best in show bissando, così, il risultato ottenuto nel maggio scorso alla Mostra regionale Emilia
Romagna di Bastia (Ra). Ma va detto che stavolta Binda ha avuto ancor più filo da torcere per affermarsi e che
il risultato è stato acquisito meritatamente ma di pochissimo sulle altre campionesse di categoria.
Un bel fine settimana per il CAITPR contraddistinto anche dalla collaborazione generale tra allevatori.
Ma non si può concludere senza ringraziare la Mantovana Allevatori che ha creduto in questo progetto e l’ha
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appoggiato con tutto il suo supporto organizzativo, senza il quale, la realizzazione di un progetto nato due anni
fa, non sarebbe stato possibile. Senza poi tacere sull’accoglienza e la disponibilità che la Mantovana Allevatori
ad iniziare dal Presidente (peraltro anche lui proprietario di una fattrice CAITPR) e di tutto il personale addetto
alla Mostra, che sono state sempre eccezionali.
Come detto in sede di premiazione, siamo tutti conviti che si tratti solo della prima di una lunga serie di eventi
analoghi negli anni futuri. La location ben si presta e la soddisfazione espressa da tutti gli allevatori ed appassionati CAITPR presenti, la cosa è senza dubbio possibile.
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FIERA MILLENARIA DI GONZAGA
I^ MOSTRA INETRPROVINCIALE CAITPR 4 SETTEMBRE 2016
ESPERTO INCARICATO: Mario Rocco
ASPIRANTI ESPERTI PRESENTI: Ilenia Guzzo, Fabio Tonello
CATEGORIA: PULEDRE NATE NEL 2014
MATRICOLA LG
160163
160791
160320
160212
NOME SOGGETTO
IRIS VG
IDEA
ILLARY
INDIA
PROPRIETARIO
VENIERI G.
GIORDANI G. E M.
FARIOLI L.
FORONI M.
CLASSIFICA
1
2
3
4
CATEGORIA: FATTRICI DA 3 A 5 ANNI
MATRICOLA LG
159146
157813
157165
NOME SOGGETTO
GRETEL
FRANCESCHINA G.
FAVOLA
PROPRIETARIO
FARIOLI L.
ZUFFA G.
GIORDANI G E M.
CLASSIFICA
1
2
3
CATEGORIA: FATTRICI DA 6 A 10 ANNI
MATRICOLA LG
150790
148810
147036
150519
NOME SOGGETTO
BINDA VG
ATHENA VG
ZUMA
BIRBA
PROPRIETARIO
VENIERI G.
ZUFFA G.
BONAZZI I.
PIAZZA R.F.
CLASSIFICA
1
2
3
4
CATEGORIA: FATTRICI DA 6 A 10 ANNI CON PULEDRO
MATRICOLA LG
147021
152452
154612
154080
152008
NOME SOGGETTO
ZARAH
CARIMA
DIANA ZAG
DOLCELUNA
CRETA
PROPRIETARIO
FARIOLI L.
BONAZZI I.
ZUFFA G.
GIORDANI G. E M.
FORONI M.
CLASSIFICA
1
2
3
4
N.P.
MIGLIORE SOGGETTO IN MOSTRA
MATRICOLA LG
NOME SOGGETTO
PROPRIETARIO
150790
BINDA VG
VENIERI G.
CLASSIFICA
1^ CATEGORIA FATTRICI DA 3 A 5 ANNI
Presenti allevatori delle provincie di Mantova, Ferrara, Bologna, Verona
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C OAMMAAL
grana padano :
tre sfumature di gusto
laboratorio sensoriale
13
MARCO BELLINI
Nella serata di martedi 6 presso l’area eventi dell’APA si è svolta una prova guidata di assaggio di Grana
Padano che aveva lo scopo di educare i consumatori comuni ( quindi non esperti del settore ) nel riconoscimento dei diversi gradi di stagionatura del prodotto.
L’evento, realizzato con la collaborazione dell’Ersaf, è stato strutturato in due sessioni di circa 30 minuti
che prevedevano una breve descrizione delle caratteristiche da valutare e poi, con la distribuzione di
campioni appositamente preparati, l’assaggio ed il giudizio da parte dei partecipanti.
Alla titubanza iniziale da parte di coloro che gentilmente si sono prestati per le prove di assaggio, è
seguita un appassionato scambio di opinioni che hanno reso brillante la serata e comunque ha lasciato
tutti soddisfatti. Abbiamo già richieste di bis per il prossimo anno, per approfondire anche altri aspetti
che possano però essere alla portata di tutti.
Vogliamo ringraziare la dott.ssa Laura Galassi, Marco Zanazzi e Piergiorgio Bianchi, che operano presso
il laboratorio di analisi sensoriale in Ersaf all’azienda Carpaneta, che hanno guidato i partecipanti nella
degustazione.
La dott.ssa Laura Galassi con i partecipanti della prima sessione
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R EMAA TL E C N I C A
Lotta all’azoto:
I risultati ad un anno da expo
lunedi 5 settembre report del progetto “TAYA”
MARCO BELLINI
A
conclusione di un anno circa di lavoro per il monitoraggio dell’impianto pilota TAYA dedicato
all’abbattimento dell’azoto totale nei reflui zootecnici, riportiamo di seguito un riassunto dei
risultati ottenuti e che sono stati illustrati in fiera a Gonzaga durante un incontro tecnico.
Ricordiamo che l’iniziativa dell’APA ha preso spunto dall’opportunità che EXPO offriva di promuovere tecnologie innovative a favore del settore agricolo in generale. Contattati dall’Ufficio per il commercio con l’Estero dell’Ambasciata Israeliana di Milano, indirizzammo le proposte verso l’annoso
problema dei NITRATI che, a torto o a ragione, comunque costituiscono da anni un grosso problema
per le aziende zootecniche di qualsivoglia indirizzo produttivo.
Dopo un primo interlocutorio incontro con il rappresentante di un panel di aziende, l’APA concordò
nel settembre del 2014 un intervento dimostrativo presso un’azienda associata per il monitoraggio
e lo studio circa la possibilità di diminuire il contenuto in azoto totale dei reflui, con una tecnologia
che potesse essere alternativa e competitiva rispetto a quelle oggi esistenti.
Come abbiamo già avuto modo di esporre su queste pagine, il modulo pilota fu installato presso
l’azienda agricola Gemelli Ezio e Davide di Polesine di Pegognaga.
Una azienda che si prestava per la pezzatura della mandria e quindi dei volumi da trattare, per
l’ampia capacità di stoccaggio che assicurava una certa stabilità del refluo da trattare e perché
aveva un impianto di separazione solido/liquido fisso, tecnologia indispensabile al trattamento
successivo del sistema TAYA.
In merito a questa tecnologia abbiamo già detto in altri precedenti numeri della rivista , per cui
non ci dilungheremo ulteriormente se non per ricordare che si fonda su un principio di esposizione
dei reflui ad una fase anaerobica e successivamente ad una aerobica (una nitro-denitro naturale),
mediante la fluttuazione dei reflui tra bacini comunicanti con captazione dell’ossigeno atmosferico. Per chi fosse interessato ad ulteriori approfondimento ricordiamo sempre la possibilità
di vedere in modo più completo al link http://www.triple-treatment.com/ o contattare gli uffici
dell’Associazione.
Il progetto
Partito nel luglio del 2015, dopo un breve periodo di assestamento dell’impianto, è iniziata l’opera
di monitoraggio che prevedeva le analisi del refluo in entrata e di quello in uscita per valutare la
capacità di abbattimento della frazione azotata totale.
I campioni sono stati analizzati presso il laboratorio chimico dell’Azienda Carpaneta dell’Ersaf che
qui ringraziamo per la disponibilità e collaborazione.
I parametri indagati sono stati solidi totali, solidi volatili, azoto totale, azoto ammoniacale.
Anche se non espressamente descritto nel protocollo di accordo con Triple-T in qualche caso sono
stati indagati anche BOD e COD.
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
A R E A T ECCONMI CAAL
15
La cadenza del campionamento era circa settimanale e il refluo in entrata era analizzato in occasione della sostituzione del tank di alimentazione del pilota.
Di seguito riportiamo i valori medi dei parametri eseguiti sui campioni effettuati sul refluo in
entrata durante il periodo di monitoraggio.
PARAMETRO
Azoto Totale ( ppm )
Azoto ammoniacale ( ppm )
Solidi Totali ( % )
Solidi Volatili ( % )
Conducibilità elettrica ( milSim)
MEDIA
2.332
1.360
4,07
2,67
15,7
L’influenza delle temperature.
Il sistema pilota è stato monitorato in remoto via WI-FI da centro ricerche della Triple –T in Israele.
In particolare, oltre ai volumi dei flussi in entrata e in uscita dettati dagli esiti delle analisi eseguite,
è stata sorvegliata la temperatura sia dell’ambiente sia quella del refluo all’interno del pilota. Dal
momento che il sistema si basa su un’azione microbiologica, si intuisce quanto la temperatura di
esercizio possa influenzare l’efficacia del processo.
Nel periodo luglio – ottobre le temperature sono gradualmente diminuite da 27 a 17 ° C. similmente al refluo all’interno (da 27 a 18 °C) Durante questo periodo il pilota è riuscito a rimuovere
il 90% dell’Azoto Totale, il 97 % dell’Azoto Ammoniacale e l’88% del COD.
Nel periodo successivo da novembre fino alla metà di gennaio con temperature ambientali minori
di 9 gradi il sistema, sfruttando anche le temperature di fermentazione poteva assicurare condizioni di esercizio attorno ai 15 °C In questi casi pur diminuita la capacità di abbattimento è stata pari
al 46% per l’Azoto Totale, al 60% per la frazione Ammoniacale e il 62 per il COD.
Da metà gennaio è stato attivato in remoto dal centro israeliano, il sistema di sonde di riscaldamento che hanno consentito una funzionalità di esercizio attorno ai 20°C. Questo ha consentito
di riportare i valori abbattimento a 76%,93% e 86% rispettivamente per l’Azoto Totale, l’Azoto
Ammoniacale e il COD.
DATA
CODt
Refluo Refluo
entrata
uscita
14/07/14
31/10/15
01/11/15
14/01/16
15/01/16
20/05/16
Azoto Totale
%
Riduzione
Refluo Refluo
entrata
uscita
Azoto Ammoniacale
%
riduzione
Refluo Refluo
entrata
uscita
%
riduzione
34.559
5.490
88
2.251
218
90
1.307
44
97
41.251
15.083
62
2.692
1380
46
1.589
635
60
33.721
5.029
86
2.298
489
76
1.383
84
93
Di seguito riportiamo invece i grafici che riassumono nel tempo l’evolversi del processo di abbattimento dei parametri fino ad ora considerati.
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
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CO
A
R EMAA TL E C N I C A
RIDUZIONE DELL’AZOTO AMMONIACALE
RIDUZIONE DELL’AZOTO TOTALE
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
A R E A T ECCONMI CAAL
17
RIDUZIONE DEL CODt
CONCLUSIONI
Nel periodo primaverile estivo, il sistema TAYA assicura la rimozione media di Azoto Totale
pari all’83%. L’azoto ammoniacale è rimosso per il 95% mentre il CODt per circa l’87%.
Il processo risente delle temperature ambientali e comunque, con la possibilità di
riscaldare il sistema e sfruttando le temperature del calore di fermentazione anaerobica, si riesce ad assicurare un abbattimento dell’Azoto Totale prossimo all’86 %.
A conclusione di questa esperienza vorrei ringraziare il Dr. Ofer Avidan, la
Dott.ssa Keren Alzenberg e Amir Zalel di Triple T. Un sincero grazie anche al favoloso Itai Samagora, tecnico della Triple-T addetto alla manutenzione dell’impianto.
Ringrazio anche per la collaborazione i tecnici di ERSAF (Paolo Preus e Alberto Bondi),
e da ultimo, non per importanza, l’amico Ezio Gemelli che con Davide e Nicoletta
hanno offerto la loro azienda e il loro tempo per promuovere questa esperienza.
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
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MM
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M O S T R A bovina I N T E R R E G I O N A L E
D E L L A selezione
G E N E T I C A I TA L I A N A
risultati della mostra
FABIAN FAVALLI
Vitelle 6-9 mesi. Sono 18 le vitelle presenti ed è fantastico vedere il ring pieno di ottime promesse condotte
da altrettanti giovani attenti ed appassionati. Il giudice Attilio Tocchi non ha dubbi ed evidenzia da subito
Cavitella Upstairs Kelly di Mozzi Carlo di Parma seguita da Bocfarm Ruby Red ET e poi due figlie di Golden
Dreams, fra le quali si infila al quarto posto una vitella bianca figlia di Rodanas.
Manze 9-12 mesi. 15 i soggetti in questa categoria, con l’allevamento Beltramino di Torino ad occupare le
prime due posizioni, con Mascalese che inizia a salire in cattedra (sarà il miglior riproduttore della giornata).
Bel Mascalese Zangola precede la compagna di stalla Bel Ussaro Zulla, più aperta nel costato delle due interessanti figlie di Golden Dreams che la seguono, che a loro volta sono meglio impostate sugli arti posteriori
della Rocar in quinta posizione.
Manze 12-15 mesi. Sono quattro i soggetti che compongono questa categoria, nella quale si evidenziano delle
buone individualità. Si impone Cavitella Dreams Roxette per un maggior equilibrio e stile su due interessanti
soggetti presentati dall’allevamento De Antoni di Vicenza.
Manze 15-18 mesi. Ancora De Antoni in evidenza, stavolta in prima posizione con la bella manza bianca AllDea Airgon Veronica, più sviluppata, aperta e corretta delle altre due concorrenti che hanno composto questa
classe.
Giovenche 18-21 mesi. E’ una categoria interessante,con il livello morfologico delle sei contendenti è vicino.
La spunta Pess Farm Dreams Ubritta su Strale Golden Dreams Lella, a sua volta più in condizione di All-Dea
Goldreams Ter Lolly, la campionessa riserva della passata edizione.
Giovenche 21-24 mesi. Tre ottime giovenche si confrontano in questa categoria, con Cavitella Pitbull Bianchina
che si prende la rivincita su Zial Mascalese Laxtra (posizioni invertite rispetto lo scorso anno), principalmente
per uno stato di forma migliore ed una maggior distinzione in testa e collo.
Finale Manze e Giovenche. È una finale composta da soggetti dotati di ottimo sviluppo, correttezza generale
ed eccezionale qualità nello scheletro. Attilio Tocchi indica come campionessa Cavitella Upstairs Kelly, ritenuta
un modello da perseguire come animale giovane, e poi va a scegliere come riserva e come menzione d’onore
le campionesse delle due categorie successive, Bel Mascalese Zangola e Cavitella Dreams Roxette.
Primipare Junior. Solo due soggetti esordiscono in questa nuova categoria, quella delle primipare con età al
parto inferiore ai 24 mesi, ed è Zial Mascalese Label, che dopo le brillanti prestazioni da manza, si conferma
vincente anche con l’apparato mammario e precede Canili Mascalese Sira.
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
C OAMMAAL
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Primipare Intermedie. Nel ring sfilano nove primipare di età compresa fra i 28 ed i 32 mesi, figlie di otto
diversi riproduttori. Prima e miglior mammella è Zial Mascalese Luxor, presentata da Errera in comproprietà
con Zilocchi, che supera per una maggior forza dell’anteriore ed un apparato mammario decisamente più
solido negli attacchi Ceres Mincio Vignetta, seconda anche a Carmagnola qualche giorno prima. Una bella
figlia di Allemar con prefisso Pi-Val occupa la terza posizione.
Primipare Senior. Sono cinque le primipare di età compresa fra i 32 ed i 38 mesi che si affrontano in questa
categoria, evidenziando ottime individualità. La spunta Zial Mascalese Idol su Sim-Al Sparkling Sella, con il
terzo posto di Palazzina Eudon Santiago.
Vacche Secondipare Junior. Cinque soggetti anche in questa classe che, per effetto del nuovo regolamento,
è composta da sole secondipare. Una figlia di End-Story dell’allevamento Lodi Pasini presentata da Comal
si aggiudica categoria e miglior mammella, mentre le figlie di Mincio e Zelgadis stavolta precedono due
Mascalese.
Vacche di 3 anni Senior. Ancora un’ottima categoria rappresentata da otto esemplari in rappresentanza di
altrettanti diversi riproduttori, fra i quali in particolare si distinguono nelle prime posizioni, seppur diverse
nella costituzione, Dotti Piquot Wonder vince per la maggiore solidità dell’apparato mammario, con riserva
Albachiara Alboino Senape e terza posizione per Futura Redstar Fiorella.
Miglior Mammella e Finale Vacche Giovani. Il giudice Attilio Tocchi sceglie come miglior mammella Dotti
Piquot Wonder e la proclama anche campionessa vacche giovani, mentre fra gli applausi del pubblico va ad
indicare come riserva Zial Mascalese Luxor e come menzione d’onore Albachiara Alboino Senape.
Vacche di 4 anni. Ben dodici soggetti in questa categoria con un quintetto di testa estremamente interessante,
che speriamo di rivedere nel ring della nazionale. L’allevamento Errera esibisce Molino Aitana, in comproprietà
con Molino Terenzano di Lodi (la ricordiamo campionessa riserva di categoria al Confronto Europeo di Colmar)
e supera, anche per un miglior apparato mammario, una bella sfidante tirolese figlia di Berryhill presentata
da Comal per conto di Casarotto (BZ) e Chizzoni (MN). Terza è un’altra lodigiana emigrata in terra emiliana,
l’imponente figlia di Golden Dreams All. Fusari Lauren, seguita dalla mezza sorella bresciana Ciolifarm Artiglia
e da Modolino Goldsun Amily.
Vacche di 5 anni. Aqua TT Mandy di Quartaroli di Reggio Emilia bissa il successo ottenuto lo scorso anno nella
categoria precedente, superando per diametri e apparato mammario ritenuti più consoni per questa classe,
Agret Dreams Artic Tipa, la Golden Dreams presentata da Comal per conto di Brocajoli e Piva di Mantova.
Vacche di 6 anni ed oltre. Un solo soggetto nella parte della categoria riservata alle vacche con 3 e 4 parti,
rappresentata da Ciolifarm Scooby-Duu Rara, e quattro in quella riservata alle vacche con almeno 5 parti. La
spunta Aff. Balsamico Sonelissa in virtù di uno stato di forma migliore sulla pluricampionessa delle scorse
edizioni C.M.E. Happy Jenny, che però mantiene il titolo di miglior mammella. Quarantore Dieghita è terza
perchè risulta più integra e tonica della campionessa di categoria dello scorso anno Ralphstorm.
Miglior Mammella e Finale Vacche Adulte. Il giudice Attilio Tocchi, in un caloroso tifo da stadio, si dirige senza
esitazioni verso Molino Aitana, sia per decretare la miglior mammella che per assegnarle il titolo di campionessa vacche adulte ed indicando come riserva Aff. Balsamico Sonelissa e menzione d’onore C.M.E. Happy
Jenny.
Finale. in una atmosfera gradevole, il giudice Attilio Tocchi porta alla conclusione il suo lavoro, andando a
decretare la regina della selezione genetica italiana 2016. Con decisione batte sulla groppa di Molino Aitana,
poi Dotti Piquot Wonder ed infine Aff. Balsamico Sonelissa. Il titolo di Primo Allevatore e di Primo Espositore
restano a Mantova, rispettivamente all’Az. Agr. Bertoletta di Zilocchi e ad Errera Holsteins di Davide Errera.
Gli applausi finali sono dedicati a tutti i 46 allevatori che ancora una volta hanno reso grande la mostra della
Genetica Italiana, a tutti gli sponsor e allo staff dell’Apa di Mantova e di Comal che hanno fatto tutto ciò che
serviva per far sentire le persone come in una grande casa.
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M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
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N AT I O N A L
junior S H O W 201 6
FABIAN FAVALLI
SI RIPARTE IN DOPPIA CIFRA Ormai giunti all’undicesima
edizione, si rinnova la sfida che
annualmente vede i ragazzi impegnati per la conquista del titolo
di miglior giovane. Ad ospitarli è
ancora una volta la fiera Millenaria
di Gonzaga, evento capace di
donare alle attività di AGAFI
spazio e tanta visibilità. La novità
più grande di questa edizione è il
cambio del sistema di punteggio,
scalato su base 100, con a disposizione 45 punti per la conduzione, 35 per la tosatura e 10 ciascuna per la gara a quiz ed il giudizio
morfologico. Ad aggiungere interesse alla manifestazione, oltre
la possibilità di essere incoronato
come primo, vi è la possibilità per
i migliori quattro (due junior e due
senior) di essere chiamati a rappresentare l’Italia nel European Open,
che trova la sua collocazione nella
settimana della fiera di Cremona.
In questa edizione sono ben 33 i
contendenti nelle varie specialità,
a rappresentanza di cinque regioni
(Piemonte, Lombardia, Veneto,
Emilia Romagna e Puglia), equamente suddivisi nelle due classi
di età. A giudicarli è chiamato
Primo Betti, giudice nonché figura
stimata all’interno del mondo della
selezione holstein italiana
La prima gara a svolgersi è da
sempre lo scoglio più arduo
per chi si cimenta nelle svariate attività AGAFI. Si tratta della
prova di tosatura, in programma
nella serata di mercoledì 7, negli
appositi spazi allestiti dal personale dell’AMA. A cimentarsi in
questa prova sono dodici ragazzi,
sette junior e cinque senior, che
tentano di completare la preparazione della vitella nelle due ore
assegnate. Al termine della parte
pratica, i ragazzi entrano nel ring
(ancora in abito da lavoro) per
mostrare il risultato finale. Sarà il
trio composto da Davide Bertoletti
(DC Emilia Romagna), Nicola Ferro
(DC Mantova) e Donato Bianco
(DC Puglia) a dominare la prova
negli Junior mentre la vittoria nei
Senior va a Erica Beltramino (DC
Piemonte) seguita da Davide Ferro
(DC Mantova) e Giulia Baronchelli
(DC MI-LO).
La mattina seguente i ragazzi sono
chiamati ad eseguire un test di conoscenza sulla selezione holstein,
che assegna punti senza stilare una
graduatoria. Va comunque sottolineata un’ottima prestazione
delle ragazze che si dimostrano
ottime conoscitrici della razza.
Immediatamente dopo pranzo è
la volta di un altro pilastro dello
junior show, la gara di giudizio.
Sono sempre profonde le implicazioni che può avere questa prova,
che insegna il non facile compito di
soppesare gli animali nei loro pregi
e difetti e stabilire una graduatoria corretta sulla base del valore
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
22
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di ogni soggetto. Come di consueto sono quattro le
vacche che entrano nel ring, tutti soggetti presentati e gestiti da Comal. Dopo aver stilato la graduatoria e motivato il proprio giudizio, si arriva alla
graduatoria finale. Ottima prova di Lorenzo Granata
(DC Emilia R.) che primeggia negli Junior, seguito
da Marco Pugliese e Donato Bianco (entrambi DC
Puglia). Nei Senior è Marco Morandini (DC Veneto)
a conquistare il gradino più alto del podio, con Erica
Beltramino (DC Piemonte) e Maria Sole Oppici (DC
Emilia R.) al secondo e terzo posto.
La sera di giovedì vede lo svolgersi dell’appuntamento
più atteso, la gara di conduzione. Dopo la rituale foto
di gruppo, si presentano nel ring le giovani promesse,
la categoria baby, che si ferma ai 12 anni, a cimentarsi con il non semplice compito di portare una
vitella, a volte non proprio collaborativa. Naturale
che la prova venga più volte sottolineata da scrosci
di applausi, a premiare la ferrea volontà di questi
giovanissimi allevatori. A seguire tocca agli juniores
fare il proprio ingresso sul campo di gara, una categoria numerosa composta da ben 16 partecipanti,
tra cui molti alla prima esperienza in uno show di
livello nazionale. Naturale che in una classe così
eterogenea emergano con scioltezza i più esperti ed
già avvezzi alla competizione. Il giudice sceglie come
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
prima Alessia Rabogliatti (DC Veneto), che precede
Davide Bertoletti (DC Emilia R.) e Nicola Ferro (DC
Mantova). Ancora più numerosa la classe dei senior,
che vede sfidarsi ben 17 contendenti, molti dei quali
ben abituati a competere ad alto livello. Sarà un
terzetto completamente al femminile a conquistare
il podio, con Erica Beltramino (DC Piemonte) che
bissa il successo conquistato nella tosatura. Seconda
piazza per Liliana Ciserani (DC MI-LO) e medaglia di
bronzo per Maria Sole Oppici (DC Emilia R.).
Le classifiche finali degli junior vedono primeggiare Davide Bertoletti (DC Emilia R.al suo ultimo
anno da juniores) seguito da Alessia Rabogliatti
(DC Veneto) e Donato Bianco (DC Puglia), mentre
la classe dei senior è dominata da Erica Beltramino
(DC Piemonte), autrice di una prova veramente
superlativa. La segue sul secondo gradino del podio
Davide Ferro (DC Mantova), mentre al terzo troviamo Liliana Ciserani (DC MI-LO).
Per completezza di informazioni, pur non avendo
nessun peso relativo allo junior show, lo scettro della
gara di morfologia va a Cavitella Upstairs Kelly, presentata da Mozzi di Parma. Riserva è Bocfarm Rubi
Red Et,di Boccardo di Torino, mentre la menzione
d’onore è conquistata da Bel Ussaro Zulla, presentata da Beltramino di Torino
C OAMMAAL
23
Nelle foto alcuni momenti delle serate
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
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team
comal , anno dopo anno con passione
2016: la prima volta della razza jersey
FABIAN FAVALLI
Per il quarto anno consecutivo, si ripete l’esperienza di COMAL che mira a coinvolgere ed
aiutare gli allevatori desiderosi di mettere in mostra i propri soggetti. Come gli scorsi anni
non ci si è fermati ai confini della provincia mantovana, soddisfacendo richieste di allevatori
di altre regioni limitrofe. Un lavoro di scelta e di coordinamento non indifferente, che ha
visto collaborare a stretto contatto personale della cooperativa e dipendenti AMA, con unità
di intenti e di obbiettivi. L’edizione 2016 sarà ricordata come la prima volta delle bovine di
razza jersey, animali tenaci da gestire a dispetto delle dimensioni contenute. Riportiamo di
seguito l’elenco delle aziende che hanno concesso i propri capi (con evidenziato in verde le
aziende alla prima partecipazione), giunti a sfiorare la quarantina nella fase di preparazione,
come sempre svolta nelle stalle dell’APA di Mantova.
AZ.Agr.Associate Soc.Agr.Coop. - Casalmoro (MN)
AZ.Agr.Belletti G.N. – San Martino dall’Argine (MN)
AZ.Agr.Brocajoli Massimo Luigi - Marcaria (MN)
AZ.Agr. Canili di Chizzoni Roberto - Bozzolo (MN)
AZ.Agr.Galvani di Galvani S. – San Giovanni del Dosso (MN)
Az.Agr."Il Luogo" di Benetti E.L.L. s.s. – Asola (MN)
AZ.Agr. Palazzina di Freretti S.A. – Canneto S/O (MN)
AZ.Agr.Venturini Dino e Giorgio S.S.(mn) - Casteldario (MN)
Bertellini Pierangelo - Gonzaga (MN)
Bianchera F. e Torelli M. - Suzzara (MN)
Guandalini E.P. e Branchini C. - Marcaria (MN)
Soc.Agr.casarole di Dolfini Franco G.e G. s.s – Guidizzolo (MN)
Societa’ Agricola F.lli Lodi Pasini Ss - Castellucchio (MN)
Soc.Agr.Gandolfi Mario e C.SS - Pegognaga (MN)
Cominardi Soc.Agr.Ss - Ghedi (BS)
Oneda Fabio e Mauro Societa’ Agricola - Leno (BS)
AZ. Agraria Sala Enrico e Figli S.S. - Bellinzago Lombardo (MI)
AZ.Agr.Casarotto A. e P. - Brunico (BZ)
A.A.Capponcelli e Scurani – San Giovanni in Persiceto (BO)
Stefanini Omero e Stefano A.A. San Felice sul Panaro (MO)
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
C OAMMAAL
25
Come ogni esperienza, i bilanci vanno fatti in fondo, e trattandosi di una fiera, è il ring a certificare la bontà del lavoro. Gli animali Comal hanno ottenuto questi piazzamenti:
1 campionessa di categoria, 1 miglior mammella di categoria, 5 secondi posti (tra cui quello
ottenuto alle spalle della campionessa della fiera), 4 terzi posti, 4 quarti posti, 1 quinto posto
Parliamo quindi di 15 soggetti piazzati su 32 presentati.
Non male, in una fiera dal livello notevole!
Naturalmente dietro questi risultati c’è un team che ha lavorato duro e che è giusto menzionare, partendo da Nico Fusillo e Francesco Miccolis che hanno curato le vacche ogni giorno
all’arrivo in APA, ai quali si è aggiunto il prezioso apporto di Barbara Campana nella fase terminale della preparazione. Un plauso a Michele Calabria, Marica Simoni e Marica Contesini,
che hanno curato l’alimentazione e la toelettatura dei soggetti, di certo non semplice vista
l’eterogeneità dei soggetti.Non ci possiamo dimenticare dei veterinari Stefano Allodi e Daniele
Cimmieri, sempre presenti, nonché dell’esperienza del Dr.Giorgio Cornacchia, vero maestro
della mascalcia. Un grande applauso lo meritano tutti i ragazzi, sia dei vari dairy club italiani
che delle scuole agrarie di Castelnovo ne’ Monti e Gazoldo, che hanno svolto alla grande il
lavoro sporco.Ovviamente tutto questo non sarebbe stato possibile senza il supporto di Comal
e di AMA, unite nella stessa visione. Ultimi, ma proprio perché i più importanti, gli allevatori
che ci hanno concesso il privilegio di poter lavorare con i loro preziosi soggetti. Ci è bastato
scrutare i loro occhi a bordo ring, mentre osservavano le proprie vacche sfilare, per capire che,
nonostante il verdetto del ring, avevamo già vinto…..
ComalSpotServizi.pdf 1 30/09/2016 15:36:18
cooperativa tra allevatori mantovani
società agricola cooperativa
ARTICOLI ZOOTECNICI
FIALE F.A.
ANIMALI DA VITA E DA MACELLO
VITELLI BALIOT TI PAGLIA FIENO

BALIOT TI
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
01.
02
03.
04.
COMMERCIO ANIMALI DA
VITA E DA MACELLO
COMMERCIO VITELLI BALIOTTI
VENDITA ARTICOLI ZOOTECNICI
E FIALE PER LA F.A.
VENDITA FIENI, PAGLIA E
SEMENTI
Servizio che
raccoglie
presso i propri soci gli animali
da macello e fine carriera.
La struttura, avvalendosi di
mezzi e personale proprio,
cerca di ottimizzare al massimo i costi per poter dare la
massima
renumerazione
possibile all’allevatore conferente.
L’attività di tale settore prevede il
ritiro dai soci conferenti dei vitelli
attraverso l’ausilio di personale
interno e di autotrasportatori,
nonché il ritiro di vitelli dai
commercianti operanti nel territorio mantovano e province limitrofe.
Una volta arrivati i vitelli vengono
pesati e classificati in attesa di
essere caricati nella tarda serata per
essere destinati ad allevamenti a
carne bianca nel caso di vitelli
bianco/neri
oppure
a
svezzatori/ingrassatori nel caso di
incroci da carne.
Commercializziamo articoli zootecnici e fiale per la fecondazione
artificiale direttamente nel nostro
magazzino emporio oppure in
alternativa attraverso due addetti
commerciali che con automezzi
Comal raggiungono le aziende di
tutta la provincia Mantovana per
proporre e consegnare direttamente i prodotti .
Lo scopo di questo servizio
riguarda la compravendita di
sementi e foraggi (paglia di vario
tipo, fieni, medica disidratata)
nonché la realizzazione di campi
prova con la conseguente
divulgazione dei risultati. In
questo caso è fondamentale il
lavoro svolto dagli agronomi
dell’Associazione
Mantovana
Allevatori.
SERVIZI
cooperativa tra allevatori mantovani
strada ghisiolo, 57
46030 Tripoli di S.Giorgio (MN)
tel. 0376 340168
fax. 0376 245248
email: [email protected]
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
OTTIMIZZARE CON I ROBOT
La realtà mantovana ci insegna
La concorrenza non è più nazionale – dopo
l’eliminazione delle quote latte possiamo affermare
che la concorrenza non è più data dal vicino di
casa ma è europea, concorrere con i paesi del
Nord Europa non è impresa semplice, vari di questi
paesi (Germania, Olanda, Danimarca) stanno oggi
producendo latte ad un costo nettamente inferiore
al nostro. Si può, però, notare come nella nostra
stessa provincia esistano aziende con medie di 25
litri capo giorno e altre con medie di 35; aziende
con il 50% di rimonta e aziende con il 25%; aziende
con 3 unità lavorative per 55 Qli/Latte/giorno e
aziende con 1 unità lavorativa per la stessa
quantità di latte. Da qui si deduce che lo spazio di
miglioramento è possibile su vari fronti.
Prezzo del latte alla stalla Gennaio 2016:
Olanda
24 cent/litro
Germania
26 cent/litro
Italia
36 cent/litro
MANTOVA TESTIMONIA L’EFFICACIA DEI ROBOT
cala il prezzo del latte, aumentano le installazioni di robot
Ottimizzare: più produzione per capo con meno manodopera – Negli ultimi 50 anni
varie sono state le occasioni di poter ottimizzare l’allevamento dei bovini da latte, basta
pensare al cambiamento da stabulazione fissa a stabulazione libera, l’inserimento delle
sale di mungitura, l’utilizzo del carro unifeed, ecc. Il mantovano è sempre stato attento alle
nuove tecnologie, oggi la robotica nelle stalle sta riscuotendo un notevole successo, a fine
anno saranno presenti circa 160 impianti di mungitura in provincia di Mantova, molti
allevatori mantovani, dopo aver sperimentato il robot di mungitura in stalla, tendono ad
applicare la robotica a tutti i lavori possibili (es. preparazione e distribuzione
dell’alimentazione, pulizia grigliati, avvicinamento razione alla rastrelliera, ecc.)
VANTAGGI APPORTATI DALL’INSERIMENTO DEI ROBOT
● 10 % in più di tempo per produrre latte – i grafici sotto riportati rappresentano la giornata
nella vacca, espressa in ore. In un’azienda con sala di mungitura, gli animali dedicano alla
mungitura mediamente 2 ore e mezza al giorno (sala attesa + munta). Con i robot 3 munte
al giorno occupano alla vacca 20 minuti di tempo, le due ore abbondanti recuperate
diventano quindi tempo utile alla produzione di latte.
SALA DI MUNGITURA
ROBOT DI MUNGITURA
A TRAFFICO LIBERO
● Aumento lattazioni – aumentare le lattazioni significa diminuire la percentuale di rimonta
e incrementalre il latte (è noto che le pluripare sane sono gli animali più produttivi).
La media di lattazioni in prov. di Mantova è 2,2, nelle
stalle robotizzate da più di 5 anni (dove non è avvenuto
un aumento di capi) la media supera le 3 lattazioni.
Ma come è possibile aumentare le lattazioni?
 Lavorando in prevenzione grazie ai dati a
disposizione: si possono ad esempio prevenire
Sala d’attesa: la vacca in sala d’attesa non può
nutrirsi ed abbeverarsi, nel periodo estivo inoltre è
blocchi ruminali; limitare l’uso di antibiotici in
fonte di grande stress.
buona parte delle mastiti; prevenire zoppie;
 Non avendo l’ammasso degli animali in sala
d’attesa e separando automaticamente le vacche
in calore, è comprensibile che il numero di
“incidenti tra vacche” si ridurrà;
 Mungendo senza stressare la mammella: con
Traffico libero: con i robot di mungitura le vacche
una mungitura quarto per quarto nello stacco e
sono libere di nutrirsi, abbeverarsi, riposare e farsi
mungere quando lo desiderano
nella pulsazione (brevetto Lely).
● 55 Qli di latte al giorno per addetto – per
addetto si intende una persona che segue
mungitura, alimentazione, inseminazioni,
podologia ordinaria, messa in asciutta e
svezzamento vitelli, con a disposizione 3 robot
Lely Astronaut A4 e un robot per
l’alimentazione Lely Vector 55 Qli/giorno sono
20.000 Qli/anno, sono dati che fino a 3 anni fa
non si erano mai registrati in Italia, oggi invece
nella nostra provincia sono visitabili alcune
aziende con questi risultati performanti
Porte Aperte
INVITO PORTE APERTE
Venerdì 21 Ottobre 2016 - dalle ore 10.00 alle 16.00
Az. Agr. Diorino di Piva
Via San Martino - Comune di Solferino (MN)
ore 12.30 risottata in azienda
Come arrivare:
Partner dell’evento:
Lely Center Ceresara – Cell. 333.4414277
Mail. [email protected]
L A T T I E R O - C ACS O
E AMRAI AL
29
TrLa genetica e la genomica,
sua naturale evoluzione, è
nel cuore degli allevatori. Lo
dicono i premiati per l’anno
2015 del Master Breeder.”
La genetica e la genomica, sua naturale evoluzione, è nel cuore degli allevatori. Lo dicono i premiati dell’edizione 2016 del Master Breeder, assegnato per le migliori performance produttive.
Il futuro, dunque, passa per la ricerca e le biotech. Così lo vedono i migliori allevatori secondo
il software che in maniera anonima prende in esame le stalle da latte iscritte all’Associazione
mantovana allevatori, ma così dicono anche gli stessi protagonisti della zootecnia di casa nostra. Con l’applicazione del nuovo regolamento, ricevono il riconoscimento le seguenti aziende:
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
30
LC AOTM
T IAE LR O - C A S E A R I A
PICCINA BENITO FABRIZIO EMANUELE
Via Randaccio 77
Roncoferraro
cat.fino a 60 vacche
FRIGNANI LIVIO E FIGLI SS
via Trivellano 4
S.Benedetto Po
cat. da 61 a 120 vacche
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
L A T T I E R O - C ACS O
E AMRAI AL
31
CABRINI ROBERTO ALESSANDRO E MATTEO
Via Voglia 107
Magnacallo
cat. da 121 a 180 vacche
SOC.AGR. GANDY di GIANCARLO GANDOLFI SS
via Colombarotto 53
San Biagio di Bagnolo San Vito
cat. da 181 vacche e oltre
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
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CO
A
R EMAA TL E C N I C A
l’unione europea guarda alla sostenibilita’
ambientale della filiera dei grana
il modello mantovano protagonista del “progetto life DOP”
Stefano Garimberti (Associazione Mantovana Allevatori)
Giuliana D’Imporzano (Gruppo Ricicla – DISAA - Università degli Studi di Milano)
Valeria Chiodarelli (EUR€CA – Milano)
Durante lo scorso mese di Luglio è stato perfezionato l’accordo che regola i rapporti tra la Commissione
Europea (EASME) e il capofila (Consorzio Latterie Sociali Virgilio), per lo svolgimento del Progetto LIFE che avrà
inizio il 01 settembre 2016 e durerà i prossimi quattro anni.
L’approvazione del progetto LIFE DOP, Demonstrative mOdel of circular economy Process in a high quality
dairy industry (Modello dimostrativo di processo economia circolare in un settore lattiero-caseario di alta
qualità) rappresenta un importante e prestigioso risultato che riconosce l’impegno con il quale il nostro
sistema produttivo guarda all’adozione di azioni utili per l’ambiente e per il clima (Reg. UE n.1293/2013).
Il progetto si muove infatti su una specifica linea di intervento che riguarda l’uso efficiente delle risorse e
vuole realizzare un modello dimostrativo del processo di economia circolare che si può ottenere in un settore
lattiero-caseario di eccellenza come quello delle nostre DOP (Grana Padano e Parmigiano Reggiano).
LIFE DOP rappresenta l’evoluzione di una precedente esperienza, finanziata dal PSR - Misura 124, che ha
interessato il territorio del basso mantovano attraverso l’iniziativa “Agrimultitasking - Innovazione e sostenibilità nelle filiere agroalimentari di qualità. Sviluppo di agro servizi per la valorizzazione dei liquami, sostenibilità, comunicazione e packaging”. L’esperienza ha messo in luce l’esigenza di una più ampia valutazione
d’insieme in merito alla sostenibilità dei prodotti di qualità (nello specifico i formaggi grana DOP) e ha posto
le basi per un’azione di sensibilizzazione dei principali stakeholders della filiera, che hanno via via maturato
la consapevolezza circa la necessità di individuare nuovi modelli gestionali che permettano di considerare in
una logica di economia circolare l’intera filiera produttiva. L’obiettivo di LIFE DOP è, infatti, quello di agire sul
modello di governance che approcci, in modo integrato, le politiche agricole e ambientali, nonché i processi di
condivisione e di partecipazione che portino ad un coinvolgimento diffuso degli stakeholders e delle aziende
locali. Il focus di LIFE DOP non è infatti la filiera di produzione zootecnica in sé, ma piuttosto l’impatto ambientale (LIFE) che questa comporta: l’analisi dell’intera filiera e lo sviluppo di un modello orientato alla riduzione delle emissioni climalteranti, attraverso una stretta partnership tra il mondo della ricerca, dei servizi,
dell’innovazione e quello dell’applicazione sul campo, rappresenta il risultato atteso di LIFE DOP.
Il progetto vede la partecipazione, oltre al coordinatore (Consorzio Latterie Sociali Virgilio), di partner
con specifiche responsabilità operative nelle diverse fasi progettuali, tra i quali: Associazione Mantovana
Allevatori, Cooperativa San Lorenzo, Consorzio Agrinordest, Consorzio Export 3P, Università degli Studi di
Milano.
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Gli obiettivi progettuali possono essere così riassunti:
1. coniugare la sfida rappresentata dal rapporto tra le produzioni agricole e la loro qualità ambientale, in
un contesto zootecnico ad elevata intensità, dove la sovrabbondante produzione di effluenti di allevamento comporta ancora oggi rilevanti difficoltà di gestione;
2. integrare una serie di buone prassi innovative, per l’implementazione di un modello dimostrativo
in grado di comporre in un unico percorso i vari processi della filiera produttiva che ruota attorno
all’allevamento di bovini da latte: recupero dei liquami e letami zootecnici per produzione di biogas
e di sostanza organica destinata ai terreni; gestione sostenibile dei nutrienti; scelta degli investimenti
colturali per la auto produzione di alimenti/foraggi e coltivazione delle essenze foraggere secondo criteri di sostenibilità, con recupero ed uso virtuoso dei nutrienti contenuti negli effluenti di allevamento
digestati; composizione di razioni efficientate per il contenimento delle emissioni,
3. definire un modello Territoriale di produzione sostenibile denominato il modello VIRGILIO (VIRtous
model for Green and sustaInabLe daIry prOduction)
4. validare il Modello attraverso un’analisi LCA su dati primari raccolti in tutte le fasi della filiera.
Utilizzando come unità dell’analisi la produzione di 1 kg di formaggio, si intende definire un benchmark
di sostenibilità per verificare l’utilizzo efficiente delle risorse impiegate e gli impatti ambientali delle fasi
di produzione, testando soluzioni migliorative per un utilizzo efficiente delle risorse
5. rafforzare e valorizzare la dimensione ambientale in una filiera dove l’elevata qualità dei prodotti è
riconosciuta a livello internazionale, mettendo a punto un modello trasferibile e replicabile in altri contesti europei
6. implementare un modello di economia circolare che consideri l’intera filiera di produzione dei formaggi
grana di denominazione di origine protetta in provincia di Mantova
7. promuovere, lungo l’intera filiera produttiva, un uso efficiente delle risorse, introducendo processi a
cascata di riuso dei prodotti di scarto e riducendo quanto più possibile i valori delle categorie di impatto. L’incremento della quantità di carbonio recuperabile dal territorio e l’allargamento del bacino di
utenza permetterà la nascita di un nuovo mercato di valorizzazione delle risorse presenti in un territorio
ad elevata vocazione zootecnica come quello mantovano
8. tutelare la qualità dei terreni, contribuendo al mantenimento della sostanza organica;
9. verificare la sostenibilità economica del modello
Per il raggiungimento degli obiettivi elencati, oltre ad azioni di monitoraggio, informazione/divulgazione e
di coordinamento, sono previste specifiche azioni tecniche, tra le quali:
A.
Creazione di una “Borsa scambio effluenti zootecnici” su scala provinciale
B.
Pretrattamento con tecnologia cavitazione idrodinamica di liqui-letame
C.Valorizzazioni delle frazioni pretrattate di refluo in digestione anaerobica
D.
Gestione efficiente e sostenibile dei nutrienti e del carbonio
E.
Razionamento con impiego di alimenti (foraggi e mangimi) a basso input ambientale
F.Verifica e ottimizzazione dei sistemi di gestione ambientale delle latterie di filiera
I dati prodotti dal Progetto e i risultati derivanti dalla analisi LCA (riduzione delle categorie di impatto
climate-change, emissioni ammoniacali e di protossido di azoto ecc..), verranno utilizzati per sensibilizzare un potenziale bacino internazionale di consumatori pari a 25-30 milioni di persone. Ciò consentirà ai
caseifici/latterie che si impegneranno nella implementazione del modello VIRGILIO, di valorizzare anche
commercialmente il proprio prodotto sotto un profilo di sostenibilità ambientale e di efficienza nell’utilizzo
delle risorse.
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IL METODO SHREDLAGE E’ UNA BUONA IDEA?
da ex-dairy press, luglio-agosto 2016
SEBASTIANO BUFFA
L
'insilamento del mais è una fase molto delicata nella produzione dei foraggi aziendali. Scegliere
il corretto momento di raccolta e la lunghezza di trinciatura ottimale, oltre che una adeguata
rottura delle cariossidi e la perfetta compattazione della massa sono altrettanti punti cruciali per
la produzione di un silomais soddisfacente.
Ultimamente si va diffondendo la metodologia shredlage (insilato sminuzzato, vedi foto).
L'argomento viene affrontato sul numero di luglio-agosto 2016 della rivista EX-DAIRY PRESS, che
riporta le opinioni di alcuni ricercatori.
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Secondo A.Garcia e T. Renelt (South Dakota State University), i rulli utilizzati per produrre lo
shredlage “sminuzzano” la pianta del mais durante il taglio. L’azione dei rulli è simile a quella dei
molari della vacca, che hanno solchi e spuntoni. Inoltre, le vacche non masticano verticalmente,
ma orizzontalmente, quindi non tagliano il cibo, ma piuttosto lo “triturano”. Questo ha due effetti:
1) rompe la fibra e i chicchi del mais consentendo una maggiore digeribilità dei nutrienti da parte
dei batteri del rumine e
2) consente di avere una dimensione delle particelle comunque adeguata per fornire fibra effettiva per stimolare una ruminazione sufficiente.
Una ricerca condotta dall’Università del Wisconsin, indica che l’insilato sminuzzato ha mantenuto
una giusta densità di compattazione di 283 kg di s.s./m3 rispetto ai 276 dell’insilato lavorato nel
modo tradizionale. La proporzione di particelle grossolane rimaste nel vaglio di 19 mm del setaccio Penn State è risultata del 31,5% con l’insilato sminuzzato contro il 5,6% del mais lavorato con
i chicchi.
Una volta somministrati i due diversi foraggi, la produzione di latte è risultata maggiore (45,40 kg/
giorno) nelle vacche alimentate con l’insilato triturato rispetto a quella delle vacche alimentate
con l’insilato tradizionale (44,36 kg/giorno).
La chiave per un’applicazione di successo di questa tecnologia sarebbe stabilire se la somministrazione di insilato sminuzzato riduce di fatto i rischi di acidosi nelle vacche più produttive. Inoltre,
sarebbe necessario essere sicuri che il lavoro di trituramento garantisca comunque un’adeguata
lavorazione dei chicchi, per assicurare la massima utilizzazione dell’amido da parte della vacca.
La dott. Jud Heinrichs (Penn State University), invece, non giudica vantaggiosa questa metodologia in quanto, nonostante i maggiori costi, non ci sono differenze in termini di efficacia della fibra
(tutto ciò che è maggiore di 0,4 mm è fisicamente efficace) e anzi si rischia di rendere difficile
il compattamento della massa, specie con un insilato troppo secco; inoltre le particelle troppo
lunghe potrebbero prolungare il tempo che le vacche ad alta produzione passano a mangiare,
riducendo così l'ingestione. In sostanza l'unico vantaggio sembrerebbe essere la triturazione fine
delle cariossidi, ma questo risultato può essere ottenuto semplicemente regolando correttamente
il rompigranella e sorvegliando costantemente il lavoro di insilamento.
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Corso di formazione per
“Operatore casaro d’alpeggio”
Az. Agroecologica regionale Carpaneta – Bigarello (MN)
APA Mantova, in collaborazione con la Scuola Agraria del Parco di Monza e
con ERSAF Regione Lombardia, propone per il 2016 la seconda edizione del
corso di formazione “operatore casaro d’alpeggio”, che nonostante il titolo
settoriale è rivolto a tutti gli allevatori, anche quelli di pianura, intenzionati
a creare una propria filiera lattiero-casearia in azienda.
Il corso, riconosciuto da regione Lombardia e valido su tutto il territorio
nazionale tramite un attestato regionale di certificazione delle competenze,
sarà realizzato presso l’azienda agro ecologica Carpaneta, che recentissimamente è stata affidata in gestione a una cordata con capofila APA
Mantova e col coinvolgimento di Mantova Alleva, Consorzio caseifici mantovani, Fondazione Università di Mantova, Istituto superiore agrario Strozzi
di Mantova, ARAL e Scuola Agraria parco di Monza, scuola che da anni
eroga corsi di formazione per casari in collaborazione coi tecnici ERSAF di
Carpaneta.
Il corso è a numero chiuso (massimo 15 iscritti) e la quota di iscrizione è di
500 euro per un impegno di 8 giornate a tempo pieno, il 3 e 4 novembre e la
settimana successiva dal 7 all’11 novembre.
In allegato il programma e calendario del corso e la scheda di iscrizione.
Le iscrizioni sono raccolte presso la Scuola Agraria del Parco di Monza e da
inviare scansionate a [email protected].
Ricordiamo che il file per l’iscrizione è scaricabile sul nostro sito nell’area
scarico dati pubblica all’indirizzo: www.apa.mn.it/pubblica
Per maggiori informazioni sul corso:
Marco Bellini – APA Mantova ([email protected], cell. 335 7669011)
Pio Rossi ([email protected], cell. 335.5238134).
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PROGRAMMA DEL CORSO BASE RESIDENZIALE PER CASARO D’ALPEGGIO 2016
DATA
Giorni
di corso
orario
inizio
fine
08:30
09:00
08:30
12:30
14:00
ore
compless.
attivita’
DOCENTI
1a PARTE
giovedi
03/11/2016
Venerdì
04/11/2016
Lunedì
07/11/2016
1
2
3
Martedì
08/11/2016
4
Mercoledì
09/11/2016
5
Accoglienza, sistemazione e presentazione del corso
Rossi
4
Esercitazioni di caseificazione produzione di formaggio tipo monte
con aggiunta di fermenti o da siero produzione di ricotta + produzione
ricotta
Zanazzi-Bianchi - ERSAF
16:00
2
Tecnologia delle produzioni casearie
Zapparoli - ERSAF
16:00
18:00
2
Tecnica casearia acidità pH, ricette
Zanazzi-Bianchi
08:30
12:30
4
Esercitazioni di caseificazione dei corsisti + produzione burro
Zanazzi-Bianchi
14:00
16:00
2
Tecnologia delle produzioni casearie
Zapparoli
16:00
17:00
1
Tecnica casearia Stufatura
Bianchi
Bianchi
17:00
18:00
1
Stagionatura formaggi,affinamento e confezionamento visita celle di
stagionatura
08:30
12:30
4
Esercitazioni di caseificazione produzione di formaggio tipo taleggio e
caciotta con latte di capra
Zanazzi-Bianchi
14:00
16:00
2
Tecnologia delle produzioni casearie
Zapparoli
16:00
18:00
2
Stagionatura formaggi,affinamento e confezionamento
Bianchi
08:30
12:30
4
Esercitazioni di caseificazione produzione di formaggio tipo caciotta e
canestrato con aggiunta di fermenti
Zanazzi-Bianchi
14:00
18:00
4
Conservazione dei prodotti caseari in alpeggio e in fondovalle stagionatura
Bianchi
08:30
12:30
4
Esercitazioni di caseificazione dei corsisti
Zanazzi-Bianchi
14:00
17:00
3
Difetti visivi sensoriali e azioni correttive sulla produzione dei formaggi
Bianchi
1
Verifiche finali
Zanazzi, Bianchi
17:00
18:00
Totale ore:
40
2a PARTE
giovedi
10/11/2016
VENERDI
11/11/2016
08:30
12:30
4
Tecniche di alpeggio: gestione della mandria dal fondovalle all’ alpeggio, tecniche di mungitura, produzioni casearie e commercializzazione
in alpeggio, attività di accoglienza di visitatori e clienti in alpeggio
Sonia Spagnoli
imprenditrice
14.00
18:00
4
Problematiche della montagna, gestione e conservazione dei prati
pascoli di montagna
Fausto
Gusmeroli
Fondazione Fojanini
08:30
12:30
4
Parametri qualitativi del latte in alpeggio e fattori che li influenzano.
Alimentazione del bestiame in alpeggio
Oliviero
SistiValcamonica
14:00
18:00
4
Sanità del bestiame in alpeggio, normativa sanitaria, cenni sulle
patologie più diffuse e gestione decessi.
Lucio Turetti - Dip Vet. ATS
Montagna
Totale ore:
16
6
7
-
Gal
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LC AOTM
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UNA LEVA MONDIALE SOLLEVA
IL PREZZO DEL LATTE
Matteo Bernardelli
E
ppur si muove. Il prezzo del latte, lentamente, sta riprendendo quota. E c’è chi dice che “la regola del +4”,
ovvero i quattro centesimi al litro che separano il prezzo francese a quello italiano, normalmente appunto
più elevato, è stato rispettato.
La cronologia ci riporta indietro di qualche settimana, in un’estate bollente di tensioni, proteste, manifestazioni degli allevatori transalpini contro Lactalis, il colosso industriale di oroprietà della famiglia Besnier, che in
Italia possiede i marchi Italatte, Galbani e Parmalat.
Giornate convulse di trattative, ripensamenti, accelerazioni e frenate, fino alla fumata bianca di fine agosto
quando, uscendo dalla prefettura di Laval, città della Normandia in cui ha sede Lactalis, gli allevatori hanno
comunicato che l’accordo stipulato fissava il prezzo del latte a 29-30 centesimi al litro, con la multinazionale
che ha innalzato la proposta iniziale di 27 centesimi.
Operazione al rialzo che Emmanuel Besnier ha liquidato pomposamente richiamando i valori che animano il
rapporto con gli allevatori: “Fiducia, responsabilità e rispetto”.
La notizia dell’accordo francese è stata rilanciata immediatamente da Coldiretti, che ha avviato, insieme alle
altre organizzazioni sindacali, un pressing per modificare i contratti di fornitura delle principali realtà italiane.
Ufficialmente non si parla di accordi raggiunti, contratti siglati, bandiere e comunicati stampa. Ma alla data in
cui scriviamo la situazione è cambiata anche da noi e i prezzi hanno ripreso vigore.
Tanto che si parla di un prezzo a scalare che dai 29,5 centesimi al litro dello scorso agosto dovrebbe passare
a 32 centesimi in ottobre, 33 in novembre e 34 a dicembre.
Accordo di breve durata, pertanto, che sarebbe una decisione gradita a entrambe le parti. In effetti, con la
volatilità dei mercati e le incognite in chiave mondiale che comportano repentine oscillazioni, siglare accordi
più lunghi potrebbe scontentare i produttori o l’industria di trasformazione. Per produttori e industria di
trasformazione, in effetti, sarebbe una forma di tutela particolarmente utile, in attesa di capire quale sarà il
Emmanuel Besnier, che in Italia possiede i marchi Italatte, Galbani e Parmalat.
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L A T T I E R O - C ACS O
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futuro del prezzo.
E molto dipenderà dal prezzo delle polveri, del burro e del latte in Germania, i cui listini inevitabilmente hanno
ripercussioni sull’Italia.
In attesa di conoscere quale direzione prenderanno le mercuriali fra gennaio e marzo, è bene respirare a
pieni polmoni la ventata di ossigeno che, secondo il presidente della Cia Est Lombardia, il pegognaghese Luigi
Panarelli, andrebbe calata con maggiore concretezza e più efficacia sui contratti di casa nostra.
“I segnali di ripresa dei prezzi lattiero-caseari obbligano a rivedere al rialzo gli accordi industriali adeguandoli
alle nuove prospettive – continua Panarelli – basta comprimere i prezzi del latte e mantenere ingiustificate
posizioni di rendita”. Ma si sa, in un paragone irriverente fra due
liquidi parimenti indispensabili, latte e benzina sono inversamente
proporzionali. Il primo cala di prezzo rapidamente e risale con maggiore difficoltà, il carburante schizza verso l’alto e fatica a diminuire.
Per ora, la congiuntura internazionale rimane positiva ed è grazie a un’intersecazione di elementi che si è innescata la risalita.
Vediamoli, grazie all’aiuto dei dati del portale Clal.it.
È diminuita la produzione lattiera in Europa (-258.000 tonnellate
le consegne fra giugno 2015 e maggio 2016), mentre ha registrato
un avanzamento positivo l’export dei prodotti Dop Made in Italy
(Grana Padano e Parmigiano-Reggiano +1,70% e Gorgonzola +9,88%
nel periodo gennaio-giugno 2016, con una fiammata a giugno, pari
al +6,9% per Grana Padano e Parmigiano-Reggiano e +13,3% per il
Gorgonzola).
La piazza di Verona per il latte spot ha segnato i 38,50 euro/100
chilogrammi, nella quotazione del 19 settembre scorso.
Luigi Panarelli, presidente Cia Est Lombardia
Un incremento dell’8,45% rispetto ai 12 mesi precedenti e un trend
che – se è impossibile prevedere quanto durerà o se proseguirà la propria corsa – di certo ha sensibilizzato anche l’industria alimentare che opera in Italia.
Qualcuno, come in effetti ha ruggito Panarelli, potrebbe non accontentarsi e chiedere perché, se già oggi il
latte spot italiano ha raggiunto i 38 centesimi al chilogrammo, i produttori dovrebbero ricevere 34 centesimi
a dicembre e non di più.
Tuttavia, secondo quanto si sono lasciati scappare gli operatori di mercato, altre industrie di trasformazione pagherebbero già oggi cifre superiori, alcuni intorno a 35 centesimi, grazie all’applicazione di parametri
combinati fra il prezzo del latte tedesco e il prezzo del latte destinato alla produzione del Grana Padano. Un
mix che, appunto, tenderebbe la mano agli allevatori e, soprattutto, rappresenta un metodo più rispondente
all’effettiva destinazione della materia prima Made in Italy che, ricordiamo, per il 51% circa è destinata a
diventare formaggi Dop.
La valorizzazione in formaggi a denominazione d’origine, peraltro, già da alcuni anni ha consentito al sistema di
regolare la propria produzione. Certo, non sempre con risultati esaltanti, ma in ogni caso la programmazione
delle produzioni della Dop ha permesso al mercato di orientarsi con più facilità e di reagire meglio e con maggiore tempestività alle procelle di una volatilità in alcuni frangenti decisamente esasperata. Perché dunque la
filiera lattiero casearia non si siede attorno a un tavolo e fissa regole per programmare le consegne di latte
anche per l’industria alimentare?
La missione non è delle più facili, anche per quei risvolti che potrebbero far scattare allarmi in chiave di libero
mercato e di addio alle quote latte. Alcuni potrebbero obiettare, infatti, che una programmazione delle produzioni Made in Italy potrebbe significare l’introduzione di paletti desueti, ma a bene vedere ce ne corre tra
avere un sistema di quote – che forse nessuno vuole davvero più – e regole elastiche per reagire il più in fretta
possibile, alle turbolenze globali.
Nell’emisfero boreale, l’ultima asta di Fonterra – una delle più importanti cooperative lattiero casearie del
mondo – ha registrato a settembre un aumento medio del 7,7%, mentre l’offerta si è ridotta del 2,7 per cento.
Segnali positivi, che dovrebbero trascinare verso l’alto anche l’Europa.
Burro e polveri sono in ripresa sia in Europa che in Oceania (dove per contenere la produzione è in atto un
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vero e proprio piano di abbattimenti di vacche da latte, tanto che nel solo Stato australiano di Victoria le
vendite al macello settimanali di vacche si aggirano intorno alle 700 unità), mentre per ora i listini sono
ancora incerti negli Stati Uniti.
In Usa il prezzo del latte crudo alla stalla, della polvere di siero e della polvere di latte scremato è
in crescita, mentre le ultime quotazioni burro, formaggio e polvere di latte intero tendono verso il
basso. Gli americani puntano alla terapia d’urto sui mercati (niente soldi a pioggia, come in Europa).
Washington ha infatti varato un piano di rilancio dei consumi nelle scuole e di educazione alimentare,
accanto a politiche di sostegno agli indigenti. Anche così ci si attende una più massiccia inversione verso
fasi di mercato più rosee.
Fari puntati anche all’Africa, dove ci si aspetta progressivamente un aumento delle produzioni. Servirà
tempo, anche per le condizioni di instabilità politica che affligge diversi paesi, ma la rotta sembra quella.
Opportunità per innovazioni e tecnologie, anche Made in Italy, non ne mancheranno.
Nel sondaggio di Fieragricola il “sentiment” degli allevatori
Quali sono le priorità per la filiera lattiero casearia italiana? Lo ha cercato di sondare il sito Fieragricola,
rassegna internazionale dedicata al comparto primario, in programma a Veronafiere dal 31 gennaio
al 3 febbraio 2018.
Hanno risposto in 480 tra allevatori e trasformatori. Sono emerse le seguenti esigenze: la costituzione di una Organizzazione comune di mercato (Ocm Latte) per sostenere l’export nei Paesi terzi e
l’elaborazione di programmi di contenimento volontario della produzione lattiera, che tengano conto
dello stato di autoapprovvigionamento dei singoli Paesi dell’Unione europea.
In particolare, sarebbero favorevoli alla predisposizione di una Ocm Latte per l’internazionalizzazione
nei Paesi terzi il 43,8% degli interessati, seguiti dal 39,6% di quanti chiedono all’Ue di pianificare una
riduzione della produzione basata sul reale autoapprovvigionamento. Questo significherebbe che
a ridurre maggiormente la produzione lattiera sarebbero le aree del Nord Europa, le Repubbliche
Baltiche e Paesi come l’Irlanda, tutti ampiamenti alle prese con un surplus rispetto alle necessità
interne. L’Italia, la cui produzione si colloca al di sotto del 75% del fabbisogno interno, non sarebbe
pertanto costretta a diminuire le consegne di latte, così come quasi tutto il Sud Europa, essenzialmente deficitario.
Il 22,9% delle risposte è in linea con quanto disposto dalla Commissione europea, cioè di un piano di
riduzione volontaria, ai sensi dell’articolo 222 del Trattato sul funzionamento dell’Ue fra tutti i Paesi
comunitari.
Spostando l’attenzione sulle richieste degli allevatori al Governo, tenuto conto che l’Italia riceverà
20,9 milioni dei 350 milioni del Pacchetto Latte destinati direttamente agli Stati Membri, le risposte
al sondaggio si schierano per il rafforzamento della promozione delle Dop casearie (58,3%), per il sostegno all’export nei Paesi terzi (47,9%), per definire incentivi all’innovazione (27,1%) e per rafforzare
le organizzazione di produttori (20,8 per cento).
La produzione di formaggi a denominazione di origine protetta, in particolare, costituisce un valore
aggiunto notevole per il latte italiano e assicura una tipicità particolarmente apprezzata sui mercati
domestico e internazionale.
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Così la gestione del Fondo europeo anticrisi
È stata emanata dal ministero per le Politiche agricole la Circolare che fissa le modalità di programmazione produttiva volontaria di latte da parte degli allevatori per i mesi di ottobre, novembre e
dicembre 2016, regolamento delegato Ue
La misura rientra nel quadro degli interventi individuati nel corso del Consiglio europeo dei Ministri
dell’Agricoltura dello scorso 18 luglio, che ha stanziato 150 milioni di euro per l’intera Unione europea, cui corrisponde una riduzione complessiva di 1,071 milioni di tonnellate, con l’obiettivo di
contenere la produzione di latte e arrestare il calo dei prezzi alla stalla.
Il Ministero vuole consentire alle aziende di arrivare preparate alla scadenza delle domande da
presentare, programmando al meglio l’offerta.
IL FINANZIAMENTO
Viene concesso su specifica richiesta degli allevatori interessati, è destinato a tutti i produttori attivi
di latte bovino dell'Ue ed è limitato al latte bovino consegnato ai primi acquirenti.
AIUTO ECONOMICO
È di 14 euro per 100 kg di latte consegnato in meno, in un periodo di tre mesi, rispetto allo stesso
periodo dell'anno precedente. Qualora le richieste presentate superino il predetto quantitativo
finanziabile, la Commissione adotta un coefficiente di riduzione dei quantitativi che sarà applicato
a tutte le richieste presentate nell'Unione.
Il regolamento prevede, altresì, l'applicazione di penali progressive sull'importo unitario nel caso in
cui i richiedenti non rispettino l'entità della riduzione indicata nella domanda.
LE DOMANDE
Sono presentate agli organismi pagatori competenti, secondo le modalità stabilite da Agea e dagli
stessi organismi pagatori e possono essere presentate direttamente dal singolo allevatore o per
mezzo di organizzazioni di produttori riconosciute o cooperative.
Le domande di aiuto devono pervenire all'organismo pagatore competente entro i termini di
seguito indicati:
a) entro le ore 12:00 del 21 settembre 2016 per il primo periodo di riduzione riferito ad ottobre,
novembre e dicembre 2016;
b) entro le ore 12:00 del 12 ottobre 2016 per il secondo periodo di riduzione riferito a novembre e
dicembre 2016 e gennaio 2017;
c) entro le ore 12:00 del 9 novembre 2016 per il terzo periodo di riduzione riferito a dicembre 2016
e gennaio e febbraio 2017;
d) entro le ore 12:00 del 7 dicembre 2016 per il quarto periodo di riduzione riferito a gennaio, febbraio e marzo 2017.
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i campi delle foraggere
Marco Bellini
Campo prova Tibaldi di Gonzaga
In queste pagine commenteremo brevemente i risultati delle analisi effettuate presso il laboratorio chimico
dell’Ersaf in Carpaneta”
Come illustrato nel numero precedente , quest’anno le prove di campo degli erbai autunno vernini, sono state
approntate in tre zone diverse della nostra provincia:
• Istituto Tecnico Agrario “P.A. Strozzi “ (sede di Mantova presso l’azienda Bigattera)
• Azienda agricola Tibaldi di Gonzaga per la Cooperativa San Lorenzo
• Azienda agricola Belletti Guglielmo e Narciso di San Martino dell’Argine.
In queste pagine commenteremo brevemente i risultati delle analisi effettuate presso il laboratorio chimico
dell’Ersaf in Carpaneta.
Le epoche di raccolta sono state differenti nei tre campi in funzione della destinazione dei foraggi. In particolare se nei casi dell’Istituto e dell’azienda Tibaldi , la destinazione era a fieno, in quella dei f.lli Belletti invece le
varietà sono state tutte insilate.
Da qui anche qualche sensibile differenza in alcuni valori specialmente per il tenore in S.S. e quindi, a ricaduta,
Proteine grezze, NDF.
M a g a z i n e M a n t o v a l l e v a | w w w. a p a . m n . i t
A R E A T ECCONMI CAAL
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CAMPO PROVA TIBALDI DI GONZAGA
Il campionamento è stato eseguito il giorno 10 maggio.
Le varietà al momento della raccolta hanno manifestato una buona omogeneità di S. S. eccetto un caso nettamente più tardivo. A parte questo caso appena citato con il 14% di S.S si va da un minimo di 17 ad un massimo di 22,60
Le produzioni rapportate alla sostanza secca per ettaro, essendo stati provati in questo campo solo miscugli,
denunciano delle differenze significative, procedendo dai 114 q.li fino anche a 190 q.li di S.S. per ettaro.
Le proteine grezze favoriscono, come già si sapeva, i miscugli dove sono inserite delle leguminose. In questo
caso abbiamo notato la maggior influenza della veccia nei confronti del pisello da foraggio, in virtù di una sua
più spiccata aggressività.
La Fibra al Detergente Neutro (NDF), si attesta su valori propri delle essenze provate anche se alcuni casi
hanno evidenziato una minor percentuale di NDF, al di là del contenuto globale di S.S. Si può quindi pensare
che questi foraggi siano globalmente più digeribili e meno ingombranti nella razione, favorendo la capacità di
ingestione degli animali, specialmente in periodi o fasi fisiologiche che invece tendono a deprimerla.
La Fibra al Detergente Acido (ADF), vale a dire la frazione di cellulosa della fibra totale, si è attestata su valori
più che ottimali. I più bassi sono stati registrati nei miscugli che avevano tra le componenti la loiessa.
Di grande interesse la dotazione di CSA (carboidrati solubili in acqua - in gran parte zuccheri), che conferiscono al foraggio un’ottima appetibilità ed un discreto apporto energetico che li fa prediligere come impiego
sia nelle fasi del post parto sia nei periodi di scarsa ingestione.
Per quanto concerne il potassio (K) i valori attorno al 2 % sono da considerarsi i più indicati.
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CO
A
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CAMPO PROVA AZIENDA BIGATTERA ( ISTITUTO TECNICO AGRARIO “ STROZZI “)
Il campionamento è stato effettuato il giorno 4 maggio.
La collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario “Strozzi“ da anni consolidata, ha portato quest’anno, grazie
alla disponibilità del Sig Andrea Lovato, alla predisposizione di prove in porcelloni di campo di svariate essenze
foraggere autunno vernine.
Come ricordato, l’allestimento delle parcelle guidato dai docenti della scuola, ha costituito parte della didattica
che porterà nella fase finale alla discussione dei risultati analitici e alla loro disamina ai fini del razionamento
animale. Un primo interessante approccio pratico – teorico che speriamo possa in futuro, con l’appoggio del
dirigente scolastico, trovare altre forme di collaborazione.
Gli studenti dopo aver assistito al commento delle parcelle ad opera dei rappresentanti delle ditte sementiere,
hanno provveduto al campionamento e pesatura e confezionamento dei campioni.
Dagli esiti analitici possiamo sottolineare alcuni dettagli.
La produzione di S.S ha mostrato differenze significative non solo tra i diversi tipi di foraggi (miscugli e specie in
purezza ma anche all’interno della stessa classe di appartenenza. Parte di queste variabilità potrebbero essere
ascrivibili al maltempo che ha colpito i campi prova. Ma l’effetto varietale crediamo sia stato decisamente
superiore a questa evenienza climatica.
Le Proteine Grezze anche in questo sito di prove varietali hanno denunciato una prevalenza per i miscugli che
prevedevano la presenza di leguminose.
La Fibra al Detergente Neutro (NDF), non ha mostrato grandi differenze se non in un caso. I valori sono peraltro coerenti alle valutazioni tabellari che normalmente si adoperano nei piano di razionamento standard.
La Fibra al Detergente Acido (ADF), che costituisce la parte più digeribile della fibra totale, ci evidenzia alcuni
casi nei frumenti dove la percentuale di ADF sull’intera fibra risulta molto più alta Il dato è confermato certamente dalla minore S.S. ma ripropone l’eterno dilemma fra il produrre qualcosa di non drammaticamente
meno rispetto al privilegiare la qualità di questi foraggi che, ripetiamo, per le caratteristiche di appetibilità e
apporto energetico, intercettano le esigenze delle bovine più produttive.
Altri importanti spunti ci derivano dall’analisi dei CSA e del Potassio che ci riconducono comunque alle riflessioni precedentemente descritte.
CAMPO PROVA AZIENDA AGRICOLA BELLETTI DI SAN MARTINO DELL’ARGINE
Il campionamento è sto effettuato il giorno 24 maggio.
In questo campo prova, la raccolta è avvenuta per ultima e il materiale, differentemente dai precedenti casi, è stato destinato tutto all’insilamento.
Presso l’azienda Belletti, inoltre, sono state provate anche due varietà di
orzo. Quest’ultimo, ha funzionato come coltura spia volendo evitare una sua
tardiva raccolta.
Di fatto quindi si sono notate differenze nel tenore in Sostanza Secca dovute
al ciclo biologico delle foraggere confrontate.: da un minimo di un miscuglio
pari a 18,40 fino ad un 32,10 di un orzo.
La produttività di sostanza secca rapportata all’ettaro, ha premiato i miscugli indipendentemente dal tenore di S.S. alla raccolta. Questo per dire della
effettiva superiorità di alcune varietà rispetto ad altre. L’analisi dei dati delle
le Proteine Grezze si sovrappone alle deduzioni già evidenziate per i campi
prova precedenti. Vogliamo in ogni caso sottolineare, la costante superiorità
nei frumenti di quelli caratterizzati da un apparato fogliare più ampio. La
caratteristica tempo fa combattuta per i frumenti da grano, oggi è rivalutata
per la destinazione di queste varietà alla produzione di foraggio.
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Sia per la Fibra al Detergente Neutro (NDF) che per la Fibra al Detergente Acido (ADF) si sono notate discrete
differenze che potrebbero fare la differenza nella valutazione di un loro inserimento all’interno di razioni alimentari. Ma ancor più interessante poter valutare l’incidenza dell’ADF o dell’ADL sull’NDF. Si troveranno casi in cui,
pur essendo confermata una maggior presenza di ADL associata ad una importante percentuale di ADF, questo
rapporto viene smentito facendo emergere una maggiore digeribilità della fibra totale.
Le considerazioni in merito ai valori di CSA e Potassio (K) possono ritenersi analoghe a quelle già descritte per
le precedenti località di prove.
Nelle tabelle sotto riportate il quadro sinottico dei valori analitici..
ANALISI CAMPO PROVA ERBAI E CEREALI
ISTITUTO TECNICO AGRARIO “ STROZZI “ SEDE BIGATTERA
DATA CAMPIONAMENTO 4 MAGGIO
MISCUGLI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
FRUMENTI
1
2
3
4
5
6
7
TRITICALI
1
2
3
4
5
S.S
Q.li
SS/HA
PG
NDF
ADF
ADL
CSA
K
CENERI
20,60
21,78
23,88
25,89
29,54
20,88
26,97
18,68
20,86
19,18
20,79
19,95
111,24
124,14
136,11
129,45
165,42
139,89
172,50
106,47
95,96
120,58
120,58
109,72
10,23
11,23
16,36
8,48
8,03
11,84
9,35
10,19
11,92
10,41
14,24
9,74
60,60
64,60
64,84
61,01
53,66
63,60
68,04
60,92
62,89
60,87
61,52
60,22
40,63
42,54
39,38
38,08
35,58
42,22
44,79
39,06
40,90
42,57
42,59
41,12
9,70
6,19
6,36
6,38
5,67
6,28
6,79
5,56
5,67
7,77
6,00
5,50
9,48
13,45
10,68
20,27
28,74
22,22
10,68
15,40
10,41
8,75
10,80
17,29
2,06
1,59
1,39
1,12
1,03
1,74
1,05
1,83
1,81
1,76
1,95
1,64
8,30
7,10
6,97
8,06
4,96
7,51
5,04
6,87
7,14
7,61
7,83
7,52
22,32
15,68
20,21
22,86
21,37
17,58
20,61
109,40
70,60
117,20
93,70
130,40
96,70
61,80
14,36
14,42
13,11
10,81
12,04
9,08
10,85
62,20
59,36
63,88
63,47
61,64
61,56
61,19
39,24
47,56
41,16
42,14
40.94
45,04
40,82
6,15
6,76
6,16
5,90
7,14
6,59
6,17
10,23
7,88
7,63
13,54
13,53
13,51
11,69
1,62
2,70
2,15
1,56
2,02
2,14
2,68
7,16
9,52
8,87
6,37
8,10
9,95
7,61
20,65
21,95
29,29
15,64
27,97
86,70
11,90
149,40
86,00
131,50
12,44
12,33
9,37
13,40
9,56
66,77
68,91
68,89
61,45
68,99
43,10
43,75
42,56
43,00
42,07
6,74
6,21
7,58
7,06
6,76
8,13
8,27
12,03
9,09
10,95
2,14
1,66
1,05
2,64
1,08
7,14
6,75
5,78
10,38
5,69
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ANALISI CAMPO PROVA ERBAI E CEREALI TRINCIATI
AZ. AGR. BELLETTI GUGLIELMO E NARCISO
DATA CAMPIONAMENTO 24 MAGGIO
MISCUGLI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
FRUMENTI
1
2
3
4
5
6
7
TRITICALI
1
2
3
4
5
ORZI
1
2
S.S
Q.li
SS/HA
PG
NDF
ADF
ADL
CSA
K
CENERI
27,52
27,33
19,73
24,84
29,76
23,16
22,44
21,32
18,40
21,32
23,34
23,45
125,70
123,90
171,40
142,40
131,80
166,00
165,90
144,60
175,80
145,80
126,90
139,10
11,60
8,44
8,88
7,33
6,40
8,16
8,80
8,33
10,54
8,76
12,42
12,30
61,05
61,01
59,65
66,01
63,45
66,05
63,86
59,79
57,83
59,32
62,42
62,89
43,32
37,89
42,59
42,46
39,58
41,87
41,57
42,17
38,31
44,10
41,25
34,68
8,72
6,58
8,11
6,72
6,59
6,16
5,24
7,62
7,82
7,89
6,70
5,66
6,63
10,21
8,87
8,09
10,31
8,99
7,30
11,62
12,69
11,66
6,09
7,28
1,37
1,20
1,33
1,99
0,97
1,21
1,35
1,09
1,30
1,39
1,72
1,45
7,91
6,51
7,31
6,67
5,76
6,64
7,22
7,22
7,23
7,53
8,07
7,12
28,96
31,46
30,40
28,02
31,06
30,75
31,95
130,60
134,80
94,70
142,20
117,80
134,80
114,10
8,37
7,44
9,40
9,65
10,00
8,66
8,39
62,34
60,49
63,12
67,10
58,04
56,24
60,48
44,38
43,20
43,65
45,78
37,66
39,08
35,26
6,83
7,70
6,52
7,46
6,81
7,02
5,29
13,94
20,03
15,46
9,94
17,63
23,25
22,24
1,21
1,29
1,28
1,30
1,36
1,12
1,00
6,19
5,83
5,96
6,65
6,79
5,76
5,21
27,57
28,91
30,17
33,99
29,05
154,40
108,60
144,30
129,40
130,60
8,38
9,31
6,76
6,60
7,28
63,28
65,72
60,93
64,03
59,34
39,67
43,34
37,11
39,22
41,97
6,79
7,83
6,42
5,12
6,07
15,63
10,22
17,70
21,45
16,29
1,71
1,81
1,19
0,94
1,33
6,29
6,92
4,81
4,46
5,78
27,24
32,10
133,00
122,00
9,46
8,41
57,14
64,59
33,52
33,71
5,82
7,00
7,04
8,48
1,73
1,47
7,36
6,60
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CAMPO PROVA ERBAI
COOP. S. LORENZO AZ. AGR. TIBALDI LUCA
DATA CAMPIONAMENTO 10 MAGGIO
MISCUGLI
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
S.S
Q.li
SS/HA
PG
NDF
ADL
CSA
K
22,50
17,00
20,60
17,10
19,80
20,60
14,80
19,10
20,60
20,70
136,57
115,43
125,86
114,23
174,44
165,83
136,01
174,38
158,41
190,65
6,73
12,60
8,79
10,07
11,18
8,01
15,22
13,85
10,12
11,47
53,37
62,69
56,98
63,44
62,06
55,36
56,79
52,83
62,92
62,57
6,91
5,92
6,20
6,69
6,02
7,36
8,92
9,23
8,25
8,91
24,26
9,90
20,14
10,28
13,40
19,00
7,82
13,54
11,06
8,30
2,11
3,49
2,12
2,19
2,42
1,71
2,64
2,26
2,05
2,07
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