sumiko blue point special - HIFI
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FdS 106.qxd 03/11/2003 5.55 Pagina 76 Speciale Fonorivelatori CLASSE ECONOMICA MC AD ALTA USCITA SUMIKO BLUE POINT SPECIAL di Paolo Bertotti Non poteva mancare in un numero di FdS dedicato all’analogico una prova di un fonorivelatore Sumiko e, in particolare, della popolarissima Blue Point, qui in versione Special. La Blue Point costituisce uno dei riferimenti della sua categoria; basta leggere qualsiasi rivista audio: se deve essere suggerita qualche catena hi-ffi di livello un po’ avanzato, quindi che comprenda il giradischi, il nome Sumiko appare frequentemente. F ortuna? Caso? Ero curioso di tenerla qualche settimana con me per vedere come si comportava... Quindi, con la massima cura, ho scartato il pacchetto di cartone e, all’interno, vi ho trovato un simpatico cubetto di legno chiaro: raffinatezza orientale. La confezione è molto carina, pratica, soprattutto robusta, completa anche di quegli accessori che rendono facile il montaggio della testina allo shell del braccio, operazione poi non così difficoltosa anche se si sente la mancanza di una protezione per lo stilo; con un poco di attenzione tutto va per il meglio. L’aspetto della nostra amica è solido, anzi quasi marziale nella sua livrea nero argento che lascia a nudo la componentistica, tanto che ricorda il risultato di una elaborazione artigianale minimalista piuttosto che il prodotto di una grande industria. Invece, niente chassis accattivanti e portatori di risonanze, ma un manufatto nudo e crudo, come è ben evidenziato dalle fotografie. La casa dichiara per questo fonorivelatore una tensione d’uscita di 2,3 mV, quindi non servono preamplificatori dedicati, pregio pratico non da poco: il fonorivelatore si collega, previa coppia di cavi adeguati, direttamente all’entrata Phono MM dell’amplificatore. L’impedenza di carico sembra su valori standard e non ho voluto impegnarmi in esperimenti con condensatori o resistenze ma ho scelto solo i cavi di segnale migliori che avevo. Piuttosto imponente sotto lo shell, la testina si appoggia con sicurezza a 2 g di peso sul solco del primo disco ed inizia l’ascolto. La prima impressione, poi affinata dalle ore successive, è quella di un suono caldo e corposo, sorprendente in una “MC”, ben dimensionato sulla gamma bassa e contemporaneamente aperto in alto, quasi mi ricorda un po’ l’intervento del vecchio loudness degli ampli anni ‘70, naturalmente entro i limiti di un’ adeguata linearità di risposta in frequenza. T 76 Ascolto ancora ed il suono tende proprio ad aprirsi sugli alti, dettagliato ma non tantissimo - quindi la famosa grana risulta soltanto di media qualità -, stabile, con lo stage proiettato in avanti e con strumenti e voci ingrandite rispetto al riferimento. La gamma bassa appare articolata ma con qualche voglia di protagonismo, assomiglia piuttosto ad un suono da “MM” ma con il dettaglio e la velocità in più rispetto a quanto potrebbe suonare una moving magnet dello stesso livello. La scena è appena appena carente di definizione nel senso della profondità ma acquista interessanti prospettive nel senso dell’ampiezza e soprattutto dell’altezza, il palcoscenico ricostruito è piuttosto alto, oltre che largo. Sì, un effetto... ingrandente chiaramente voluto che avvicina la musica all’ascoltatore e fa miracoli con i minidiffusori oggi (o forse di più ieri?) tanto di moda. La timbrica e la ricostruzione del suono dei singoli strumenti è valida, si percepiscono facilmente tutte le sfumature di una tromba o di un violino e le armoniche di una bella voce. Il beneamato Ry Cooder canta roco ed un po’ alticcio come un vero bluesman deve essere e, in alcuni brani di jazz, la ritmica su alcuni pezzi è davvero godibile; solo nei passaggi ad alto volume e dove intervengono più strumenti si iniziano a saggiare i limiti strutturali della realizzazione USA. Un suono preciso, veloce nella risposta ai transienti ma non fulmineo, bene articolato e godibile, quasi troppo... In ogni caso, quando mi devo alzare a cambiare il disco lo faccio sempre malvolentieri, grazie alla notevole musicalità che questo fonorivelatore è in grado di offrire. Niente da eccepire con la musica leggera, dove la testina in prova mette bene in evidenza il messaggio ritmico e le voci; sufficientemente buona con la musica da camera, dove però avrei preferito una maggiore linearità nelle basse frequenze; risulta assai interessante anche con la grande orchestra, quando la scena stabile e la capacità dinamica aiutano qualsiasi ascol- FEDELTÀ DEL SUONO n° 106 novembre 2003 FdS 106.qxd 03/11/2003 5.55 Pagina 77 Speciale Fonorivelatori CLASSE ECONOMICA to. In questo caso la scena acustica tende ad avvicinare gli strumenti tra loro, a volte a sfocarli, a far perdere separazione in favore della dinamica e della presenza impulsiva. Per la verità, rispetto al riferimento che uso, sembra che quanto a microcontrasto la “piccola nostra” possa avere pochi rivali. Tale effetto rende la Sumiko eccellente con la musica impulsiva, come il jazz e la musica leggera ed, in generale, con la musica dal vivo, terreno spesso difficile dove manufatti più controllati e lineari a volte non trasmettono abbastanza “feeling”, che si perde in favore della precisione. La Sumiko non rinuncia alla definizione ed al dettaglio, difficile trovarne di pari livello nell’ambito di oggetti che costano sensibilmente meno di cinquecento euro. Ottima quindi Suzanne Vega o Patty Smith, niente male il reggae, un suono “moderno”, accattivante, più da coinvolgimento che da analisi critica del messaggio musicale come da ascolto... nevrastenicamente audiofilo! Un suono, insomma, che riempie la stanza e si pone come protagonista, vuole coinvolgere e piacere, un suono tutto sommato facile, che viene subito apprezzato e che tira fuori La Blue Point Special montata su un braccio Rega mentre legge i all’ampli e ai diffusori tutte le loro buone qualità. Deve esseprimi solchi di un disco. Si noti la particolare struttura con il corpo re uno dei motivi del successo della serie Blue Point in quenudo, elegante ma a rischio di urti accidentali. sti anni: insieme alla elevata tensione di uscita, che rende superfluo l’acquisto di un pre-pre, c’è la facilità con la quale il fonorivelatore crea musica e “spinge” i diffusori. C’è poco da capire o da imparare ad apprezzare, sforzo che vi confesso ALCUNE CARATTERISTICHE DICHIARATE mi lascia a volte dubbioso. Qui il suono è un contatto immediato, denso, dinamico. Tipo: MC ad alta uscita Difetti? Beh, la già citata tendenza ad ingrandire ma a sfoStilo: ellittico care gli strumenti, che fa perdere il confronto con altre “MC” Cedevolezza: 15 cu più blasonate e la tendenza ad enfatizzare gli estremi di Tensione d’uscita: 2,3 mV gamma, oltre a qualche asperità in gamma medio-alta. ManImpedenza di carico: 47 kohm cano quel microcontrasto e quel controllo presenti invece nei Risposta in frequenza: 15-50.000 Hz riferimenti, verso i quali si rivela quello che è: una bella teSeparazione tra i canali: 35 dB stina per circa 400 euro, non pochi, ma non esattamente una Peso di lettura: 1,7 ÷ 2,1 grammi cifra da oggetto “hi-end”. Peso testina: 9 grammi Dobbiamo considerare che la necessità di avere una tensione Prezzo di listino con iva: 439,00 euro di uscita elevata implica, probabilmente, la necessità di avere masse mobili più pesanti rispetto ad una bassa uscita, con Distributore: Audiogamma la perdita prevedibile di velocità e capacità di tracciare il Via Pietro Calvi 16 - 20129 Milano microcontrasto. Tel. 02 55.18.1610 - Fax 02 55.18.1961 In un impianto di media caratura su un giradischi dal suono E-mail: [email protected] - Web: www.audiogamma.it asciutto, o comunque non troppo... “morbidoso”, è un partner da considerare, da provare ed ascoltare, operazione spesso difficile da fare prima di un acquisto e, se proprio non potete ascoltarla, credo non sia affatto una scelta sbagliata anche ad occhi chiusi. Come avrete capito, nonostante le limitazioni che ho francamente elencato, la reputo - per quanto vale un parere personale - un gradino (un bel gradino...) più su, in termini di ascolto puro, dell’altra testina economica che ho avuto occasione di provare (e in contemporanea) per questo numero. Qualcuno osserverà che costa più cara... Ma la differenza nel prezzo è relativamente ridotta e non proporzionale a quanto si senta. L’immagine mostra il gradevole astuccio in legno della Sumiko che contiene, nella parte basale non visibile in foto, un piccolo giravite e le vitine per il montaggio su shell. 77 T FEDELTÀ DEL SUONO n° 106 novembre 2003
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