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NAVIGLI
LA VOCE DEI
ANNO 14 - N.18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
DISTRIBUITO GRATUITAMENTE IN 33.000 COPIE
QUINDICINALE DI INFORMAZIONE E SERVIZI DEI COMUNI DEL SUD-OVEST MILANESE
Slot e gratta e vinci,
così nell’Abbiatense
Giunge a conclusione
il progetto Comunità in gioco,
promosso dai Comuni del
distretto, con una serie di
partner, per contrastare il gioco
d’azzardo lecito. Fra i principali
risultati, una mappatura
del fenomeno, da cui emerge
che nel territorio ci sono 1.500
giocatori “incalliti”. 89, invece,
gli esercizi commerciali dotati
di “macchinette”.
alle pagine 2-5
ALL’INTERNO
ABBIATEGRASSO PAG.
PAG. 88
ABBIATEGRASSO PAG. 17
10 MAGENTA
Diritto allo studio, nel nuovo Piano
approvato dalla giunta nessun
taglio a servizi e investimenti
Un progetto per far rinascere
all’Annunciata il museo civico
smantellato nel 1979
PAG. 16
Doppiamente buono:
nelle pasticcerie di Magenta
sbarca il dolce di San Martino
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PRIMO PIANO
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LA VOCE DEI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
La febbre del gioco d’azzardo
nell’Abbiatense radiografata
dal progetto Comunità in gioco
ABBIATEGRASSO
di C. Mella
La sala consiliare del Castello Visconteo durante la presentazione del report sul gioco d’azzardo, lo scorso 27 ottobre
S
ono più di 1.500 i residenti nell’Abbiatense che
quotidianamente si cimentano con slot machine, videolotterie, gratta e vinci e simili. Persone
di ogni fascia di età, che nella maggior parte dei casi
si avvicinano a “macchinette” e tagliandi più per vincere la noia che per tentare la fortuna, o che semplicemente cedono a una tentazione che trovano sempre
più frequentemente sulla loro strada. Le slot, infatti,
sono sempre più diffuse: in genere sono presenti in
bar e tabaccherie, ma in alcuni casi anche in trattorie
e ristoranti. E a volte il gioco d’azzardo lecito costituisce una voce importante, quando non addirittura
“irrinunciabile”, nel giro d’affari del locale.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dalle rilevazioni effettuate nell’ambito del progetto Comunità
in gioco, sviluppato nei mesi scorsi nei quindici comuni del distretto con l’obiettivo di sensibilizzare la
cittadinanza sugli effetti della dipendenza dal gioco
d’azzardo. Promosso dalle Amministrazioni comunali in collaborazione con una rete di partner (fra cui
ascom, ats, organizzazioni sindacali e associazioni),
il progetto comprendeva quattro diverse tipologie di
intervento (che riassumiamo a pagina 4). Tra queste,
la mappatura del gioco d’azzardo sul territorio: un
lavoro che ha permesso di realizzare un vero e proprio “atlante” del fenomeno, da una parte definendo
un quadro preciso sia del numero sia dell’ubicazione
dei locali dove è possibile giocare (la mappatura
quantitativa, realizzata da ascom), dall’altra cercando di delineare un “identikit” del giocatore e dell’ambiente in cui questo agisce (la mappatura qualitativa,
resa possibile sia da questionari distribuiti agli esercenti da ascom sia da interviste anonime con i giocatori effettuate da volontari delle cooperative Contina e A Stefano Casati). I risultati sono stati riassunti
in un report presentato al pubblico lo scorso 27 ottobre al Castello Visconteo di Abbiategrasso.
PIÙ DI UN LOCALE SU QUATTRO
SOPRAVVIVE GRAZIE ALLE “MACCHINETTE”
Le rilevazioni effettuate da ascom hanno permesso
di appurare che slot machine e altre apparecchiature
per il gioco d’azzardo lecito sono presenti in quattordici dei quindici comuni dell’Abbiatense (a esserne
privo è solo Calvignasco), dove sono installate in 89
esercizi commerciali (34 ad Abbiategrasso e 55 negli
altri centri). Distribuiti tra le periferie (55%) e i centri storici degli abitati (45%), nella quasi totalità dei
casi (86 su 89) tali esercizi sono situati a meno di 500
metri dai cosiddetti «luoghi sensibili», come scuole,
luoghi di culto, strutture sanitarie e centri di aggregazione giovanile. Entro tale distanza, in base alla nuova normativa introdotta l’anno scorso da Regione
Lombardia, non possono aprire nuove sale gioco,
mentre quelle già aperte non potranno rinnovare il
contratto di concessione delle apparecchiature quando questo giungerà a scadenza.
Sono 1.500 i residenti
nei 15 comuni del distretto
che ogni giorno giocano in uno
degli 89 esercizi commerciali
dotati di “macchinette”
«I questionari, somministrati agli esercenti tra maggio
e giugno di quest’anno, chiedevano fra l’altro la data in
cui termineranno i contratti: in almeno 38 casi tale
data è risultata essere entro i prossimi cinque anni.
Quindi in teoria l’offerta di “macchinette” nel nostro
territorio dovrebbe quasi dimezzarsi in questo arco di
tempo» ha osservato Deborah Novi dell’Ufficio di
Piano, che ha lavorato alla definizione del progetto.
Proseguendo nell’analisi dei dati raccolti, risulta che a
proporre le “macchinette” elettroniche sono nella
maggior parte dei casi i bar: otto esercizi su dieci, la
metà dei quali sono anche tabaccherie. Fra i restanti
due esercizi su dieci figurano invece le sale da gioco,
ma anche e soprattutto ristoranti e trattorie. Circa il
40% degli esercizi propone esclusivamente slot machine, mentre altri anche giochi differenti; in questo
secondo caso, le attività più “gettonate”, oltre alle slot,
sono le varie lotterie (istantanee e lotto) e i gratta e
vinci.
Mediante i questionari si è anche cercato di indagare
gli effetti legati alla presenza di apparecchiature per il
gioco d’azzardo sulle attività economiche che le propongono. Da una parte l’attenzione è stata posta sulla
convenienza economica: a tale riguardo, circa la metà
degli esercenti (il 51%) ha affermato che l’incidenza
del gioco sul fatturato è molto bassa (non superiore
al 15%). Ma per un locale su tre è significativa (fino
al 49% del fatturato) e per un consistente 17% dei
casi addirittura preponderante, arrivando a rappresentare fino al 90% degli incassi. In conseguenza più
di un quarto dei gestori (per l’esattezza il 28%) ha
confessato che non sarebbe in grado di andare avanti
senza i proventi derivanti dalla giocate, mentre un
15% ha affermato che l’attività proseguirebbe ugualmente, ma «con fatica».
«La convenienza a tenere installate slot e simili è un
fattore importante di cui dobbiamo tener conto – ha
sottolineato Deborah Novi, – mentre, al contrario,
dalle risposte date ai questionari non emergono situazioni significative che possano fare da deterrente alla
presenza delle apparecchiature per il gioco, come un
aumento dell’attività criminale o il cambio nella tipologia e nei comportamenti della clientela».
Altro elemento che il questionario intendeva indagare, infatti, è l’eventuale legame tra la diffusione del
gioco d’azzardo lecito e il deterioramento della situazione nel territorio circostante i locali, dal punto di
vista sia della sicurezza sia dell’ambiente socio-culturale. Al riguardo le risposte fornite dagli esercenti
non evidenziano particolari effetti collaterali della
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presenza delle slot, a parte forse, un aumento del
numero dei furti: 39 esercenti ne sono stati vittima
negli ultimi anni, in alcuni casi più di una volta (per
un totale di 78 furti o tentativi di furto dichiarati).
LA FEBBRE DEL GIOCO CONTAGIA
UOMINI E DONNE DI TUTTE LE ETÀ
Parallelamente, il progetto ha cercato di indagare tipologia e comportamenti dei giocatori che frequentano i locali del territorio. Dalle dichiarazioni degli
esercenti, risulta che sono più di 1.500 le persone che
quotidianamente effettuano almeno una giocata. Per
la maggioranza (64%) si tratta di uomini, mentre per
quanto riguarda le età, sono rappresentate tutte le fasce: si va dai giovanissimi (dai 18 ai 30 anni), che incidono sul totale per l’11%, agli over 65, che si assestano intorno al 16%. Numerosi, soprattutto tra gli uomini, sono i giocatori di età intermedia (tra i 30 e i 50
anni), mentre tra le donne c’è una più equa distribuzione tra tutte le fasce di età. Dalle risposte ai questionari risulta inoltre che l’82% dei giocatori frequenta
abitualmente l’esercizio per giocare, a fronte di una
percentuale di giocatori occasionali pari a solo il 15%.
Non c’è un orario preferito per giocare: la frequentazione degli esercizi da parte dei giocatori risulta infatti essere “spalmata” sull’intero arco della giornata.
In dettaglio, il 40% sosta nei locali negli orari pomeridiani, il 32% nella mattinata e il 28% nelle ore serali (va però considerato che molti bar e tabaccherie la
sera sono chiusi); poco “gettonato” risulta invece essere l’orario della pausa pranzo. Da rilevare che il
46% dei giocatori passerebbe più di un’ora davanti
alle macchinette (il 22% gioca anche per diverse ore),
mentre solo in un caso su tre la giocata non supererebbe la mezz’ora. ■
NON SOLO PER DENARO:
SI GIOCA ANCHE PER
VINCERE NOIA E SOLITUDINE
P
er approfondire i comportamenti dei giocatori, il progetto Comunità in gioco ha previsto,
oltre ai questionari agli esercenti, anche una
serie di interviste anonime ai giocatori, effettuate
tra maggio e giugno da educatori della cooperativa Contina e della cooperativa A Stefano Casati. In
tutto sono state effettuate 228 interviste a giocatori
occasionali o abituali, “intercettati” all’interno dei
locali, quando l’esercente lo ha consentito, o in alternativa per la strada.
Dai racconti degli educatori è emerso che il “giocatore medio” nel nostro territorio spende al giorno
tra 1 e 20 euro. La maggioranza dei giocatori intervistati (73%), inoltre, ha dichiarato di non giocare
tutti i giorni. Agli intervistati gli educatori hanno
rivolto anche la domanda «Perché giochi?». Dalle
risposte è emerso che circa un giocatore su tre (per
l’esattezza il 32,5%) ha come principale motivazione
«il passare il tempo» o il «vincere la noia», e gioca
nei «momenti liberi». Circa un giocatore su quattro (il 27%) ha invece fatto riferimento al «tentare la
fortuna» nella speranza di vincere denaro, pur nella
consapevolezza di quanto una vincita sia infrequente. Mentre l’11,5% degli intervistati ha risposto che
il gioco è diventato ormai un’abitudine, un gesto
automatico che come tale non ha più una precisa
motivazione. Il 14,5% dei giocatori intercettati ha
poi ammesso la propria incapacità di resistere alla
tentazione del gioco nel momento in cui vede una
slot, e tra questi il 2,7% ha dichiarato apertamente
di avere un problema di dipendenza conclamato
con il gioco d’azzardo. E se circa il 10% asserisce di
giocare per semplice “sfizio” o “divertimento”, un
4,5% delle risposte ha invece fatto esplicito riferimento a un malessere interiore, o a una insoddisfazione generale della vita: pertanto i motivi addotti
sono spesso la solitudine, il desiderio di fuggire
idealmente dal proprio mondo, la necessità di “non
pensare” a niente svolgendo un’attività che richiede
poco impegno e poche energie mentali. Da notare
che, in base all’esperienza degli educatori, la quasi
totalità degli intervistati va a giocare da solo, mentre solo il 10% lo fa in compagnia di amici. ■
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Contro il gioco d’azzardo adesso
nel territorio c’è una rete. Ma la lotta
è difficile senza una legge nazionale
ABBIATEGRASSO
di C. Mella
H
a coinvolto i quindici Comuni del distretto,
l’ascom, l’ats (ex asl), i sindacati, le associazioni locali, il mondo del commercio. Si è
sviluppato con una campagna di sensibilizzazione che
ha compreso incontri tematici rivolti alla cittadinanza e la distribuzione di un’ingente mole di materiale
informativo, tra cui 1.100 locandine, 850 volantini,
7.000 pieghevoli. Ha proposto corsi per operatori comunali, volontari delle associazioni ed esercenti.
Si chiude con un bilancio sicuramente positivo il
progetto Comunità in gioco, che ha visto nei mesi
scorsi l’Abbiatense mobilitarsi per contrastare il gioco
d’azzardo. Quello lecito, ma non per questo meno
pericoloso di quello illegale. Il progetto si poneva una
serie di obiettivi: “mappare” il territorio per verificare
come il fenomeno del gioco si stia diffondendo localmente; sensibilizzare la cittadinanza e gli esercenti
sui rischi del gioco e sulle modalità con cui è possibile chiedere aiuto; formare gli operatori per garantire
un’azione coordinata di prevenzione e di intervento.
Azioni che a volte hanno portato a risultati concreti
immediati, come nel caso dei dati forniti dalla mappatura (illustrati nelle pagine precedenti), che potranno ora servire ai Comuni per realizzare sul territorio politiche omogenee di contrasto al gioco d’azzardo. In altri casi, invece, gli effetti del lavoro svolto
in questi mesi sono destinati a farsi sentire con il
tempo. Perché, come ha sottolineato Daniele Del
Ben, sindaco di Rosate (Comune capofila del progetto), in occasione del convegno che lo scorso 27 ottobre ha formalizzato la chiusura delle attività dell’iniziativa, «l’opera deve continuare: questo non è un
punto di arrivo, ma di partenza. Contrastare il gioco
d’azzardo è un dovere per aiutare i nostri cittadini e
dobbiamo impegnarci tutti insieme in tal senso, così
come abbiamo imparato a fare in questi mesi».
Grazie a Comunità in gioco, infatti, nel territorio è
stata costruita una valida ed efficace rete di relazioni
e collaborazioni tra i partner del progetto e tra questi
e altri soggetti. «Si è trattato di un lavoro veramente
incredibile: se consideriamo che qualcosa di analogo è
accaduto per altre decine di progetti simili cofinanziati
dalla Regione sul territorio lombardo, si tratta di un
patrimonio che non possiamo assolutamente disperdere
– ha sottolineato Angela Fioroni, segretaria di Legautonomie Lombardia, uno dei partner di Comunità in
gioco. – Lo abbiamo fatto presente all’Amministrazione
regionale, che ha perciò promosso una serie di seminari
per riflettere su quanto è stato fatto e impegnarsi per
finanziare ulteriori attività. Le reti che sono state costruite in questa occasione rappresentano peraltro modelli per affrontare altri problemi: abbiamo bisogno di
fare prevenzione non solo per il gioco d’azzardo, ma per
tutte le altre dipendenze e fragilità. Questo progetto ha
fornito un prototipo che può permettere di risolvere
molti problemi, soprattutto in un momento in cui per il
welfare locale ci sono sempre meno risorse».
COMUNITÀ IN GIOCO
CARTA D’IDENTITÀ DEL PROGETTO
4
FINALITÀ
4
AZIONI
15
COMUNI
PARTNER
E NUMEROSI
✓ Sensibilizzare il territorio sugli effetti della dipendenza dal gioco d’azzardo.
✓ Formare gli operatori del territorio per garantire un’azione coordinata di
prevenzione e intervento.
✓ Integrare e condividere politiche e buone prassi per il contrasto del fenomeno.
✓ Mappare il territorio su tutti gli aspetti significativi del fenomeno, anche
quelli legati alle abitudini dei giocatori.
✓ Campagna di sensibilizzazione (slogan, materiali informativi, eventi, serate
a tema, stand informativi durante le feste di paese…).
✓ Formazione (di amministratori, operatori dei servizi, volontari delle associazioni, agenti sociali, polizia locale, funzionari comunali…).
✓ Mappatura del fenomeno: QUANTITATIVA: mappatura geo-referenziata dei
luoghi sensibili – QUALITATIVA: interviste anonime ai giocatori e agli esercenti.
✓ Azioni “No Slot”: consulenza agli amministratori sulle politiche da realizzare
in modo omogeneo sul territorio; organizzazione di giornate No Slot.
I Comuni che aderiscono al progetto: Abbiategrasso, Albairate, Besate, Bubbiano, Calvignasco, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Gaggiano, Gudo Visconti,
Motta Visconti, Morimondo, Ozzero, Rosate (capofila), Vermezzo, Zelo Surrigone.
I partner del progetto: Ufficio di Piano, Adiconsum Legnano-Magenta, Acli,
Ascom Abbiategrasso-Confcommercio, Anteas Legnano-Magenta, Ats Milano
Città metropolitana, Auser Ticino-Olona, FNP Cisl Milano metropoli, Legautonomie, Libera-Associazioni nomi e numeri contro le mafie, SPI Cgil.
L’importo del progetto è di 49.700 euro, interamente finanziati da Regione Lombardia
GLI SFORZI DEI COMUNI NON BASTANO:
SERVE ANCHE UNA BUONA LEGGE
Quello creato con Comunità in gioco è perciò un modello che funziona, capace di una strategia a 360° che
coinvolge tanto le istituzioni quanto l’intera comunità. Anche questo modello, però, ha i suoi limiti: di
fronte a un fenomeno, quello del gioco d’azzardo, che
sta ormai assumendo i contorni di vero e proprio allarme sociale, e di cui stanno facendo le spese interi
nuclei familiari, serve un intervento più incisivo anche sul piano legislativo.
«La prevenzione, pur importantissima, non è sufficiente: ci sono risultati che solo un’adeguata normativa
permette di raggiungere. Il passo normativo fatto dalla
Regione è stato importantissimo, ma ora serve una
legge a livello nazionale» ha osservato Angela Fioroni.
La legge regionale n. 8 del 2013 (Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico),
modificata dalla legge n.11 dello scorso anno, stabili-
sce in particolare il divieto di installare apparecchi di
gioco (o di rinnovare la concessione per quelli già
installati) entro una distanza di 500 metri dai cosiddetti «luoghi sensibili»: scuole, luoghi di culto, strutture sanitarie, centri di aggregazione giovanile ecc. I
comuni poi hanno la facoltà di individuare altri
«luoghi sensibili» con cui ampliare l’elenco stabilito
dalla Regione.
«Ci sono però due problemi – ha spiegato la segretaria
di Legautonomie Lombardia. – Uno è quello dei controlli: spetterebbero ai Monopoli, che però non tengono
conto della normativa regionale, mentre la Polizia locale spesso non ha tempo e risorse per effettuarli. L’altro è
quello della sistematica bocciatura, in passato, dei regolamenti comunali da parte di tar e Consiglio di Stato
in presenza di ricorsi da parte dei concessionari del
gioco. Anche se dal 2013, dopo un intervento della Corte costituzionale, la tendenza si è invertita, la mancanza di una legge nazionale in questo campo si fa sentire».
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Un momento del convegno sul progetto Comunità in gioco dello scorso 27 ottobre
IN UN VOLANTINO TUTTO
QUANTO SERVE SAPERE PER
BATTERE IL GIOCO D’AZZARDO
F
IL NODO DELLE DISTANZE
Il rispetto delle distanze dai «luoghi sensibili», è
emerso durante il convegno dello scorso 27 ottobre, è
peraltro uno dei punti di forza di un efficace contrasto al gioco d’azzardo lecito. «Gli altri meccanismi per
disincentivare il gioco, come i limiti sul tempo o sull’entità delle giocate, funzionano poco, perché possono essere elusi con facilità – ha sottolineato Angela Fioroni.
– Le limitazioni territoriali, invece, sono efficaci: una
ricerca approfondita effettuata negli Stati Uniti, che i
dati rilevati anche da noi confermano, indica che in
genere i giocatori se non trovano la “macchinetta” sul
loro percorso non la vanno a cercare, ma se ne capita
loro una a tiro allora si fermano a giocare».
La tipologia dei locali in cui è consentito il gioco e la
loro distanza dai luoghi sensibili sono i punti chiave
intorno a cui sta ruotando il confronto attualmente
in corso nella conferenza fra Stato ed Enti locali, che
dovrebbe portare a una nuova normativa sul gioco
d’azzardo lecito. «Un accordo sembra sia stato trovato
sul limitare il gioco ai luoghi dedicati, e cioè in apposite sale giochi, escludendo bar, tabaccherie e simili. Il
problema delle distanze però resta: le sale gioco dovranno rispettare la distanza dai luoghi sensibili oppure no? Al riguardo le posizioni sono ancora differenti»,
ha spiegato Angela Fioroni, che ha poi sottolineato
come difficilmente il settore del gioco d’azzardo vedrà un drastico ridimensionamento. «Questa industria, l’unica che non abbia risentito della crisi, vale 88
miliardi – ha sottolineato: – una fetta consistente del
pil che ci consente di superare i vari parametri considerati nella programmazione finanziaria. Difficilmente l’Italia vi rinuncerà, al di là degli 8 miliardi che lo
stato introita dal settore sotto forma di tasse». ■
ra le iniziative del progetto Comunità in gioco
figura anche la realizzazione di un utile volantino di quattro pagine, ideato con l’obiettivo di informare tanto sui rischi del gioco d’azzardo
quanto sui diversi servizi cui rivolgersi per aiuto.
«Si tratta di uno strumento per la cittadinanza, che
in una delle pagine interne riporta una sorta di
autovalutazione per consentire al giocatore di fare,
in piena autonomia, una riflessione sul suo comportamento di gioco, senza il timore di essere “etichettato” – ha spiegato Deborah Novi dell’Ufficio di Piano. – Inoltre, elenca i contatti cui rivolgersi per ottenere un sostegno. Si tratta, in pratica, di una risorsa
che, terminato il progetto, resta sul territorio, a disposizione di chi vuole chiedere informazioni o
aiuto per sé o per qualcuno che conosce».
Come nel caso del questionario di autovalutazione, anche nell’individuare i punti di accesso ai
servizi si è tenuto conto delle esigenze di privacy;
per questo sul volantino compaiono le sedi di
servizi sia formali sia informali presenti sul territorio, ritenuti ugualmente utili per “intercettare”
i giocatori. In particolare, accanto ai contatti dei
servizi sociali comunali e dei servizi socio-sanitari per le Dipendenze (il sert dell’asst), figurano quelli delle associazioni Giocatori Anonimi e
Gamanon e quello del gruppo di auto-mutuo
aiuto dei giocatori d’azzardo promosso dal sert
di Parabiago. ■
6
CRONACA
I FATTI DEI NAVIGLI
28 OTTOBRE
ABBIATEGRASSO,
APERTA LA ROTONDA
DI VIA SABA
È stata aperta dopo cinque anni di attesa la rotonda lungo la statale
526 che passa accanto
al quartiere Ertos di Abbiategrasso, proseguendo verso Morimondo.
La struttura era pronta
da tempo, ma mancava
il collaudo, che è stato
completato dopo anni e
continue sollecitazioni
da parte del Comune. La
rotonda permetterà ai
mezzi pesanti di accedere all’area industriale di
via Saba senza attraversare le vie del quartiere
dove si trovano le abitazioni dei residenti che,
da tempo, lamentano
la situazione di disagio.
L’area della rotonda, a
causa dell’abbandono,
era anche diventata una
sorta di mini-discarica
dove venivano abbandonati rifiuti di ogni genere. I ritardi nell’apertura della rotonda dopo il
completamento dei lavori sono stati generati dai
problemi economici del
“Consorzio proprietari
del comparto C5”, che si
era fatto carico degli interventi nell’area.
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Via Roma a Cassinetta
29 OTTOBRE
COSTRETTA
A PROSTITUIRSI
A SEDICI ANNI: GLI
AUTOMOBILISTI LA
NOTANO, CARABINIERI E
VOLONTARI LA TOLGONO
DALLA STRADA
Una sedicenne di origine
nigeriana è stata salvata dallo sfruttamento a
scopo sessuale grazie ai
carabinieri di Sedriano e
ai volontari della Lule di
Abbiategrasso. La giovane era sbarcata a Lampedusa qualche mese fa
e, dopo diversi spostamenti nei centri di accoglienza, aveva raggiunto
alcuni connazionali senza scrupoli che l’avevano
obbligata a prostituirsi. È
stata segnalata da alcuni
automobilisti di passaggio lungo la provinciale
per Vittuone, insospettiti
dall’aspetto della ragazza, che pareva molto giovane nonostante avesse
dichiarato ventuno anni
al momento dello sbarco. I carabinieri in borghese l’hanno avvicinata e convinta a seguirli
al Policlinico di Milano,
dove le radiografie hanno
dimostrato che in realtà
la ragazza ha solo sedici
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1 NOVEMBRE
LADRI D’APPARTAMENTO
IN AZIONE IN PIENO
GIORNO A CASSINETTA:
RAZZIATO ORO
PER 20.000 EURO
Hanno fatto irruzione in
un appartamento e hanno razziato oro per un
valore intorno ai 20.000
euro. È accaduto il 1° novembre a Cassinetta, in
pieno pomeriggio, in una
vecchia corte che si trova
in via Roma. I ladri sono
entrati senza scassinare
la serratura in un momento in cui i proprietari
non erano in casa; non è
ancora chiaro come abbiano fatto. Hanno preso
solo l’oro, lasciando il
computer e altri oggetti
di valore. I ladri si sono
mossi con abilità: il padre del derubato, che si
trovava nella sua abitazione di fianco a quella
presa di mira dai ladri,
non ha sentito rumori
sospetti o notato movimenti. Sul posto sono
intervenuti i carabinieri
di Abbiategrasso per i rilevamenti di rito.
2 NOVEMBRE
BRACCONIERI
“TECNOLOGICI”
ARRESTATI NELLE
CAMPAGNE
DI ALBAIRATE
Quattro bracconieri sono
stati denunciati all’autorità giudiziaria mentre si trovavano nelle
campagne di Albairate. I
controlli effettuati dalla
Polizia metropolitana in
seguito alle segnalazioni
hanno portato a scoprire che i quattro stavano
cacciando allodole utilizzando richiami acustici vietati dalla legge. Si
trattava, infatti, di un’applicazione per il cellulare che riproduce il verso
delle allodole. Gli agenti
li hanno identificati e denunciati, quindi hanno
provveduto al sequestro
delle armi, dei richiami
vietati e della selvaggina che i bracconieri
avevano già abbattuto.
In Lombardia sono già
oltre quaranta i cacciatori denunciati in questa
stagione venatoria per
pratiche non consentite
dalla legge.
5 NOVEMBRE
SI PRESENTA DALLA EX
PER UN “CHIARIMENTO”
CON COLTELLO E
BOCCETTA DI ACIDO,
MA LEI CHIAMA
I CARABINIERI
È stato arrestato dai carabinieri mentre si trovava sotto la casa della
ex con un coltello e una
boccetta di acido. Probabilmente il suo piano era
quello di sfigurarla. È accaduto verso le 21.30 di
sabato 5 novembre a Magenta. L’uomo, di 44 anni,
disoccupato, si è presentato sotto l’appartamento della ex fidanzata
suonando ripetutamente
il campanello e chiedendole di scendere per un
chiarimento. Lei, intimorita, ha invece chiamato
i militari di Bareggio, che
sono arrivati sul posto e
hanno perquisito l’uomo,
trovando l’acido e l’arma da taglio all’interno
del giubbotto. Perfino il
tappo di sicurezza della boccetta era già stato
aperto. La donna ha poi
raccontato delle molestie
e delle minacce ricevute
da gennaio di quest’anno,
quando ha interrotto la
relazione durata otto anni
con il suo persecutore.
L’uomo è stato trasferito
a San Vittore in attesa di
giudizio.
1 NOVEMBRE
FESTA DI HALLOWEEN NON AUTORIZZATA
ALLA COLONIA ENRICHETTA: IL COMUNE
SOSPENDE LA CONVENZIONE CON IL GESTORE
Festa non autorizzata alla Colonia Enrichetta nella
notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre. Un centinaio
di giovani si sono ritrovati nella struttura immersa
nei boschi del Ticino per un party a tema Halloween organizzato dagli stessi gestori della colonia. La
musica alta ha attirato l’attenzione degli agricoltori,
che in mattinata hanno segnalato la questione alle
autorità. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Abbiategrasso, gli agenti della Polizia locale e i guardiaparco. Numerosi partecipanti erano in evidente
stato d’ebbrezza. Sebbene non ci fosse nulla di illegale nella festa, questa non era stata segnalata né
al Parco del Ticino né al Comune, che ha concesso
la struttura agli attuali gestori solo qualche mese fa.
Per questo motivo l’Amministrazione ha comunicato
di aver sospeso la convenzione per la Colonia Enrichetta fino a ulteriori accertamenti.
3 NOVEMBRE
ANZIANO ANNUNCIA L’INTENZIONE DI
BUTTARSI NEL TICINO: I CARABINIERI
LO SALVANO
Aveva lasciato un messaggio con scritto: «Vado al
Ticino ad ammazzarmi». Un uomo di 78 anni è stato
rintracciato e salvato dai carabinieri di Abbiategrasso mentre si trovava nella zona del ponte del Ticino
tra Abbiategrasso e Vigevano. I militari sono stati avvertiti dal figlio dell’anziano, che ha trovato il biglietto
lasciato dal padre spiegando la sua intenzione di farla finita; subito si sono mobilitati e hanno rintracciato il telefono dell’uomo (individuando la cella cui era
agganciato), lo hanno raggiunto e trovato nella sua
auto in stato confusionale. L’anziano è stato portato
all’ospedale di Abbiategrasso e poi al San Carlo di
Milano.
8
NAVIGLI
LA VOCE DEI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
ABBIATEGRASSO E TERRITORIO
Diritto allo studio, l’Amministrazione
conferma l’impegno per la scuola
ABBIATEGRASSO
di C. Mella
C
ontinuità con i
Piani precedenti,
dal punto di vista
sia dell’impostazione sia
delle risorse impegnate.
A conferma che, anche
in tempi di crisi, la scuola resta una priorità per
l’Amministrazione comunale di Abbiategrasso. Questo il “biglietto
da visita” del nuovo Piano dei servizi educativi
e scolastici – noto anche
come Piano per il diritto
allo studio, – che la giunta
Arrara ha recentemente
approvato. Il documento,
che delinea attività e servizi a favore degli studenti delle scuole della città,
approderà ora al Consiglio comunale per quella che sarà una semplice
presa d’atto. Nel frattempo è stato presentato nel
corso di una conferenza
stampa che si è tenuta lo
scorso 25 ottobre.
Complessivamente il
nuovo Piano prevede un
investimento di circa 1,4
milioni di euro, in linea
con quanto avvenuto nei
Piani precedenti. E come
negli anni scorsi, a fare la
“parte del leone” saranno
i servizi a domanda individuale: circa 850.000
euro serviranno, infatti,
per assicurare a bambini
e ragazzi la refezione scolastica (605.000 euro), lo
scuolabus (69.500 euro),
il pre e post scuola
(64.000 euro), le attività
dei centri estivi (60.000
euro) e i libri di testo
(53.000 euro).
Confermato anche l’impegno per l’integrazione
degli alunni diversamente
abili, da tempo uno dei
punti di forza delle politiche scolastiche dell’Amministrazione abbiatense.
Al riguardo il nuovo Piano prevede un investimento di 440.000 euro,
grazie al quale verrà assicurata l’assistenza a bambini e ragazzi abbiatensi
di tutte le scuole di base
(dalla materna alla media), anche se frequentano in istituti di altri comuni. C’è, però, preoccupazione per gli alunni con
disabilità sensoriali e per
quelli delle scuole superiori: «Il sostegno, in questo caso, è stato storicamente in carico alla Provincia, ma da quando
questa è stata trasformata
in Città metropolitana si è
aperta con la Regione una
discussione su chi dovesse
Un Consiglio comunale dei ragazzi
Il nuovo Piano ricalca per
impostazione e investimenti
quelli degli anni precedenti.
“Fiore all’occhiello” resta
il sostegno alla disabilità
continuare a occuparsi del
problema – ha spiegato il
vicesindaco e assessore
alle Politiche scolastiche
ed educative Graziella
Cameroni. – Città metropolitana ci ha ora comunicato che coprirà i costi per
il periodo settembre-dicembre, ma lo ha fatto a
ottobre, ad anno scolastico
già iniziato. Mentre non si
sa ancora nulla di certo
per il 2017. Significa che al
momento riusciremo ad
attivare il servizio solo per
novembre e dicembre».
Altro investimento consistente è quello per l’offerta
formativa: il Comune ha
infatti destinato poco meno di 30.000 euro per la
realizzazione di progetti
che gestirà direttamente,
mentre altri 62.780 euro
saranno distribuiti – come avviene già da qualche anno – ai tre istituti
comprensivi della città
per lo sviluppo in autonomia di ulteriori progettualità. «Anche quest’anno
– ha precisato Cameroni
– il Comune porterà avanti iniziative e progettualità
rivolte agli alunni di tutte
le scuole, fra cui, in particolare, quelle che intendono trasmettere ai ragazzi
una serie di valori legati
alla Memoria, alla legalità
e ai diritti dell’infanzia».
Confermati nell’ambito
dell’offerta formativa anche i corsi di nuoto per
l’ultimo anno della scuola
dell’infanzia, i giochi
sportivi studenteschi e il
supporto agli alunni stranieri. Mentre altri 25.000
euro saranno erogati agli
istituti quale contributo
per il funzionamento amministrativo e didattico,
vale a dire per l’acquisto
di apparecchiature e materiale di consumo, ma
anche per le pulizie (spese
che dovrebbero essere a
carico del Ministero; i
fondi statali sono però in
genere insufficienti).
Infine, 27.720 euro saranno destinati alle tre
scuole paritarie dell’infanzia di Abbiategrasso
(la Don Croci di Castelletto, la Figlie di Betlem e
la Casa del rosario), che
accolgono complessivamente quasi 150 bambini: «Il contributo servirà
ad abbattere le rette di
frequenza, ed è giustificato dal fatto che la scuola
dell’infanzia statale non
ha un numero di posti
sufficienti a coprire il fabbisogno. Le tre scuole però
dovranno rendicontare in
modo puntuale come hanno utilizzato i fondi» ha
precisato l’assessore. ■
NAVIGLI
LA VOCE DEI
9
ABBIATEGRASSO
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
Il silenzio non è d’oro: come affrontare
il tema della sofferenza con i minori
ABBIATEGRASSO
N
ella nostra società esiste un
tabù rispetto alle
esperienze della malattia
e della morte. Un tabù che
è ancora più forte nel caso
in cui tali argomenti devono essere affrontati con
bambini e ragazzi. Nella
convinzione che i minori
debbano essere “protetti”
dalla sofferenza, infatti, si
arriva a raccontare loro
storie false per spiegare
la morte di una persona
cara. Con conseguenze a
volte traumatiche.
Proprio per combattere
questo tabù lo scorso settembre è stato approvato
dalla Fondazione Ticino
Olona onlus il progetto
denominato Il silenzio
non è d’oro. Parlare di per-
dita e di malattia con i
minori. L’iniziativa porterà l’Hospice di Abbiategrasso nelle classi dell’istituto comprensivo di via
Palestro, con l’obiettivo di
formare insegnanti e genitori affinché abbiano gli
strumenti per affrontare
argomenti complessi come la morte e la malattia
di una persona cara. «Non
fare fronte in maniera corretta a un lutto – spiegano
gli organizzatori – può
portare conseguenze sui
minori e su tutto il nucleo
familiare. Le bugie, o peggio ancora i “non detti”, in
queste situazioni portano
con sé numerosi rischi: i
minori possono crearsi
fantasie sbagliate e sentirsi
colpevoli di quanto accaduto, possono mettere in
atto comportamenti problematici nei confronti di
Al via il progetto dell’Hospice
di Abbiategrasso che coinvolge
insegnanti e genitori
degli alunni dell’istituto
comprensivo di via Palestro
sé e degli altri, possono
perdere la fiducia nelle figure adulte di riferimento.
Frequenti sono anche le
difficoltà relazionali che
possono svilupparsi a
scuola se i minori sono lasciati soli nella gestione di
un momento critico come
quello della malattia inguaribile e della morte».
Il progetto prevede un ciclo di serate di formazione presso la scuola primaria di viale Serafino
dell’Uomo, 44, ad Abbiategrasso. Il primo incontro introduttivo si è tenuto giovedì 10 novembre,
mentre i seguenti due appuntamenti sono in calendario rispettivamente
per giovedì 24 novembre
e martedì 6 dicembre, in
entrambi i casi alle ore 21.
Nel corso delle serate interverranno gli operatori
e i volontari dell’Hospice
per raccontare la realtà
della struttura di via dei
Mille. Gli incontri saranno tenuti dalla psicologa
Giorgia Vacchini che proporrà approfondimenti e
workshop utili al rafforzamento delle competenze
genitoriali e della capacità
di analisi degli insegnanti.
Successivamente verrà attivato, a partire dal prossimo gennaio, uno sportello di ascolto psicologico
presso la scuola primaria
dell’istituto comprensivo
di via Palestro.
Il progetto ha un costo
complessivo di 7.160 euro; per sostenere l’iniziativa è possibile consultare il sito dell’Hospice di
Abbiategrasso (all’indirizzo www.hospicediabbiategrasso.it) ed effettuare una donazione. ■
10
ABBIATEGRASSO
NAVIGLI
LA VOCE DEI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
ABBIATEGRASSO
di M. Rosti
Gli Amici del Sorriso
ad Amatrice: «del paese
non esiste più nulla»
L
a terra, tra Marche, Umbria e Lazio continua a
tremare, e sono sempre più numerose le famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà.
Lo sa bene Alberto De Priori, portavoce degli Amici
del Sorriso, volontario e fondatore dell’associazione
abbiatense, che lo scorso settembre aveva raggiunto
Amatrice, piccolo centro montano raso al suolo dal
sisma del 24 agosto, proprio per cercare di comprendere come aiutare le popolazioni residenti.
«Il 9 settembre – spiega – avevamo portato sul posto
un container frigo e la settimana successiva avevo
raggiunto personalmente Amatrice, paese che conta 69
frazioni abitate da pochi nuclei familiari, per verificare
i reali bisogni. Purtroppo la situazione è apparsa da
subito critica e per certi aspetti irrecuperabile: il terremoto ha letteralmente raso al suolo il paese e sono
pochi i sopravvissuti che desiderano ancora vivere in
quella zona. Nell’immediatezza è stato allestito un
campo per gli sfollati e il nostro container è servito a
una ventina di famiglie che hanno abitato al campo
per alcune settimane. Oggi non c’è più nessuno, e non
esiste un modo per garantire continuità. Abbiamo ritirato il container la scorsa settimana, perché non aveva
più senso lasciarlo lì. Ad Amatrice oggi non esiste più
nulla, o quasi. Il 90% delle case è stato abbattuto dal
terremoto, solo le strutture più nuove hanno resistito
al sisma. La gente è annientata dalla paura, spaventata e diffidente, incapace di credere a una rinascita.
L’economia è ferma, mentre i campi allestiti nei giorni
successivi alla tragedia sono stati chiusi».
Non avete pensato di dirottare gli aiuti altrove, nelle
zone colpite dall’ultima scossa di terremoto? «Il sisma dello scorso 30 ottobre ha interessato una valle a
bassissima densità di popolazione e questo ha evitato
l’ennesimo dramma. Al momento dunque i nostri
interventi nelle zone colpite dal terremoto – conclude
De Priori – si sono conclusi, anche se cerchiamo di
mantenere vivi i contatti con la gente del posto nella
speranza di poter fare qualcosa per loro nel futuro».
Gli Amici del Sorriso, che nei loro dieci anni di attività hanno sostenuto numerosi progetti e aiutato
concretamente associazioni e persone in difficoltà,
proprio in queste settimane sono impegnati nell’organizzazione del loro consueto e benefico evento
natalizio, in programma per il prossimo 10 dicembre
nei padiglioni della fiera cittadina. ■
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Rinascerà all’Annunciata
il museo civico della città?
ABBIATEGRASSO
di M. Rosti
L
o scorso 21 ottobre Andrea Zorza, presidente del
Comitato Abbiategrasso
Bene Comune, Marcela
Rodríguez Valdivieso, direttrice della Società degli
Scrittori Latinoamericani
ed Europei (selae) e Julio Araya Toro (il “Duca di
Abbiate-Grasso” Giulio I),
anche a nome dello storico
locale Luciano Provinciali, hanno incontrato nella
sede municipale di piazza
Marconi il sindaco della
città Pierluigi Arrara per
consegnargli e illustrargli
il progetto di fattibilità
gestionale per il Museo
dell’Annunciata. Un documento di trenta pagine,
elaborato con l’obiettivo
di rendere maggiormente
fruibile e godibile l’ex convento di via Pontida, che
sarà presentato alla giunta
comunale e allegato ai futuri progetti dopo l’apertura del bando per il destino
dell’ex convento. Gli ideatori, che da mesi stanno
lavorando all’iniziativa di
valorizzazione del monumento storico-artistico, intendono dare vita
all’interno del complesso
quattrocentesco a un museo permanente di storia
locale, andando di fatto a
recuperare qualcosa che
già apparteneva alla città
di Abbiategrasso.
Come è noto a molti cittadini, ormai da decenni
presso la Soprintendenza
di Milano è detenuta – in
attesa di miglior collocazione – una grande quantità di reperti archeologici rinvenuti in passato nei
dintorni di Abbiategrasso
e conservati fino al 1979
al Castello Visconteo. Si
tratta di una collezione di
oggetti di vario genere, in
prevalenza provenienti
dalla necropoli di epoca
romana della cascina Pestegalla, che i promotori
del nuovo museo sogna-
Il chiostro dell’ex convento
Un gruppo di cittadini ha
presentato al sindaco un progetto
per realizzare all’ex convento un
museo di storia locale, organizzato
intorno ai reperti che fino
al 1979 erano esposti al Castello
no di vedere nuovamente
esposti ad Abbiategrasso,
proprio tra le mura
dell’Annunciata.
Il gruppo che si è costituito per salvaguardare e
valorizzare l’ex convento
propone inoltre di arricchire il patrimonio museale con altri oggetti legati
ad Abbiategrasso e alla
sua storia: le medaglie risorgimentali di Ambrogio Sanchioli (fervente
garibaldino), che oggi si
trovano in un locale di
deposito nella torre del
Castello Visconteo, ma
anche reperti di vecchi
televisori realizzati dall’azienda Mivar negli anni
passati. L’idea è, insomma, quella di dare nuova
linfa a un edificio ancora
poco sfruttato, attraverso
la storia e il passato della
città che lo ospita.
«Gli spazi da riempire
all’interno dell’Annunciata
sicuramente non mancano
– spiegano gli organizzatori del progetto, – spazi
che allo stato producono
un costo di gestione senza
alcun ritorno. L’esperienza
museologica ci insegna poi
che il museo, se vuole essere vivo, deve configurarsi
non solo come luogo di
esposizione di oggetti, ma
anche e soprattutto come
luogo di incontro e crescita
culturale, di dibattito e di
ricerca. Sarà dunque determinante organizzare
sempre eventi collaterali e
fare in modo che le persone lo accolgano come una
vera opportunità». Attraverso la realizzazione del
museo, in pratica, si intende promuovere un’azione culturale, così come
sociale e di promozione
per tutto il territorio.
Intenzioni… ma anche
gestione. Nel progetto
presentato al sindaco Arrara si parla infatti di personale, costi e operatività.
Il museo, una volta allestito, dovrebbe restare
aperto al pubblico nelle
giornate di sabato e domenica, salvo prenotazioni in settimana per scola-
resche o studenti. Una
scelta che dovrebbe consentire la riduzione al minimo dei costi di organizzazione e di gestione. Come si legge nel progetto, e
stando ai dati ufficiali in
possesso di Abbiategrasso
Bene Comune, l’Annunciata «è costata un totale
di 117.979,74 euro nel
2012 e di 142.837,13 euro
nel 2013. La voce di spesa
più importante che ha provocato un simile aumento
su base annuale è relativa
al gas per il riscaldamento.
Sarebbe pertanto opportuno adottare un sistema atto a migliorare l’efficienza
energetica della struttura; la riduzione dei costi
potrebbe essere utilizzata
per l’organizzazione del
museo».
Infine si parla di una possibile (ma in parte già
sperimentata) collaborazione con la Fondazione
dell’abbazia di Morimondo. «Il museo dell’abbazia
di Morimondo – concludono i promotori – conta
circa 15.000 visitatori
all’anno, mentre il convento dell’Annunciata supera
a malapena le 100 unità.
Ciò vuol dire che creando
una sinergia e un progetto
comune per il territorio
con la Fondazione dell’abbazia potrà essere possibile
ottenere un numero di visitatori di migliaia di persone, considerando la vicinanza di Milano». ■
12
ABBIATEGRASSO
NAVIGLI
LA VOCE DEI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
IL COMUNE DI ABBIATEGRASSO COMUNICA
ABBIATEGRASSO
Alloggi Erp, al via
il bando per aggiornare
la graduatoria
I
l Comune di Abbiategrasso ha indetto un bando
pubblico per l’aggiornamento della graduatoria per l’assegnazione in locazione di alloggi di
Edilizia Residenziale Pubblica (erp). Le domande
potranno essere presentate fino al prossimo 16 dicembre allo sportello del Servizio erp, nella sede
comunale di Villa Sanchioli (in viale Cattaneo, 2),
dopo aver concordato un appuntamento telefonando al numero verde 800 587 397. Al numero verde
risponde un servizio di call center che fisserà un
appuntamento presso la sede del Comune nel giorno
e orario disponibile. Le domande verranno inserite
sul sistema informatico regionale direttamente alla
presenza dell’interessato, al quale verrà rilasciata,
immediatamente, la ricevuta di avvenuto deposito.
Bando e relativa modulistica sono disponibili sul sito
on line del Comune di Abbiategrasso (www.comune.
abbiategrasso.mi.it), oppure in formato cartaceo
all’Ufficio Relazioni con il Pubblico di piazza Marconi 3, aperto nelle mattinate del lunedì, giovedì e
venerdì dalle 9.15 alle 12.45 e del martedì dalle 9.15
alle 13.45, oltre che nel pomeriggio del mercoledì
dalle 16 alle 18. ■
Shopping bus, novità
per percorsi e gestione
ABBIATEGRASSO
B
uone novità per lo
shopping bus, il
servizio di navette
che, grazie a due differenti
linee (la linea 1 gialla/rossa e la linea 2 blu/verde),
collega le zone periferiche
della città con il centro
nella mattinata del venerdì, giorno di mercato.
Il servizio, che è richiesto
da numerosi cittadini ed è
gratuito, da venerdì 4 novembre viene gestito dalla
società stav di Vigevano.
Il cambio di gestione ha
coinciso con una serie di
modifiche nei percorsi,
in particolare con un incremento delle fermate
nella zona della linea
blu/verde che interessa il
tragitto che va dalla cascina Panizza a viale Papa Giovanni xxiii e alla
Fiera. Per permettere
agli utenti di conoscere
orari e percorsi del servizio, è stato realizzato un
volantino che verrà affisso in corrispondenza
delle fermate dello shopping bus e che verrà inol-
tre distribuito, con una
tiratura di 5.000 copie,
presso gli esercenti di
Abbiategrasso. Il volantino può anche essere scaricato in formato elettronico sul sito on line del
Comune di Abbiategrasso (www.comune.abbiategrasso.mi.it, alla sezione Novità), così come su
quello di stav (www.stavautolinee.it, alla sezione
Shopping Bus).
Si ricorda che il servizio
è effettuato tutti i venerdì e sarà sospeso nei
giorni festivi e per tutto
il mese di agosto 2017.
Per contatti e per tutte le
informazioni sui servizi
stav è possibile telefonare al numero verde 800
824 393. ■
Differenziata più facile
grazie alla nuova app
ABBIATEGRASSO
N
avigli Ambiente
prosegue nella
campagna di sensibilizzazione finalizzata a
promuovere una corretta
ed efficace raccolta differenziata nel territorio del
Comune di Abbiategrasso.
A tale scopo è stato realizzato un nuovo volumetto cartaceo, il cosiddetto rifiutologo – distribuito in anteprima durante la Fiera agricola di
Ottobre, – con tutte le
istruzioni utili ai cittadini. Oltre a informazioni
relative alla tarip (Tariffa Rifiuti Puntuale), il rifiutologo riporta, voce
per voce, come vanno
differenziati i vari oggetti; inoltre indica le specifiche su come differen-
ziare la plastica e, infine,
contiene uno stradario
delle vie cittadine suddivise per zona e servizio. Il
rifiutologo può essere ritirato presso lo sportello di
Navigli Ambiente.
Novità assoluta invece è
la nuova App WikiWaste
sulla raccolta differenziata: un’applicazione che,
una volta scaricata sullo
smartphone, permetterà
agli utenti di Abbiategrasso di fare la raccolta
differenziata in modo facile e divertente. Navigando all’interno del menu dell’app, infatti, si potrà sapere quando, come
e dove conferire in modo
corretto i rifiuti; inoltre
gli utenti riceveranno
news in tempo reale anche in riferimento alle
modifiche delle date di
raccolta in occasione di
festività ecc. Scaricare
l’App è molto semplice:
basta andare sullo store,
cercare l’applicazione
WikiWaste e istallarla sul
proprio cellulare.
Per informazioni è possibile contattare Navigli
Ambiente nella sede di
viale Cattaneo, 45, ad Abbiategrasso (tel. 02 9460
8018). ■
NAVIGLI
LA VOCE DEI
13
ABBIATEGRASSO
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
Cantù, la città si mobilita contro
il “depotenziamento” dell’ospedale
ABBIATEGRASSO
di C. Mella
R
esta alta l’attenzione sul futuro dell’ospedale Costantino Cantù. E continua la
battaglia del Movimento
per i diritti del cittadino
malato contro il temuto
«depotenziamento» della
struttura, battaglia condotta con il sostegno della
cittadinanza. Sono infatti
ben 300 le firme raccolte a
tale scopo dal Movimento nella sola mattinata di
venerdì 4 novembre, nel
corso di un presidio organizzato con banchetti
proprio all’ingresso del
Cantù. Un’iniziativa cui
hanno aderito molti cittadini, personalmente o in
rappresentanza di associazioni e gruppi politici.
Le nuove firme vanno ad
aggiungersi alle oltre diecimila già raccolte e consegnate ai vertici dell’asst
(l’ex azienda ospedaliera) lo scorso giugno. Nel
frattempo i motivi di
preoccupazione sono aumentati, dopo che è stato
reso noto il contenuto del
poas, il Piano Organizzativo Aziendale Sanitario
per i quattro ospedali del
territorio (oltre ad Abbiategrasso, Cuggiono Legnano e Magenta).
«Abbiategrasso – si legge
nel poas – garantirà una
corretta presa in carico di
pazienti dell’area medica
in forte integrazione sia
con lo stabilimento di Magenta sia con il territorio
di riferimento; svilupperà
a livello aziendale un percorso di presa in carico del
paziente diabetico con attività mirata alla gestione
del paziente affetto da patologia del “piede diabetico”; parimenti verranno
sviluppate attività chirurgiche a bassa intensità e
complessità, sempre in piena integrazione con lo stabilimento di Magenta». In
pratica un “accorpamento” con il Fornaroli che
molti temono sia il preludio a uno “svuotamento”
di specialistiche del nosocomio abbiatense. Già da
tempo, infatti, si vocifera
della possibile perdita di
Pneumologia, mentre ora
desta preoccupazione anche il futuro di Ortopedia, che dallo scorso 1°
novembre ha visto il trasferimento a Magenta degli interventi di protesi.
Per non parlare del Pronto Soccorso, su cui pende
la spada di Damocle della
chiusura nelle ore notturne, e di cui il poas non fa
neppure menzione.
«La situazione generale
dell’ospedale di Abbiategrasso ci preoccupa fortemente, e in particolare ci
preme mettere a fuoco la
situazione scritta nel Piano Organizzativo Aziendale Sanitario per quelle
scelte che configurano il
rischio reale, parlando
soltanto di una “maggiore
sinergia”, che a pagare i
tagli maggiori siano proprio i territori dell’Abbiatense, con la conseguente
perdita di offerta di servizi alle popolazioni interessate, di specialistiche,
di posti di lavoro e di professionalità…» ha sottolineato il Movimento per i
diritti del cittadino malato in un comunicato diffuso nei giorni successivi
lo svolgimento del presidio del 4 novembre, per
ringraziare tutti coloro
che hanno sostenuto l’iniziativa. «Siamo perplessi e delusi da queste decisioni – si legge ancora nel
comunicato – e chiediamo che tutte le forze della
zona si attivino per ribadire l’importanza e la necessità di evitare il declassamento del presidio ospedaliero e mantenere attivi
questi reparti di primaria
importanza, impedendo
l’ulteriore impoverimento
di servizi e specialistiche
di grande importanza».
Per raggiungere tale
obiettivo, oltre alla mobilitazione dei cittadini
serve però anche il sostegno della politica. Per
questo motivo, conclude
il comunicato del Movimento, «in questo passaggio decisivo è necessario che i sindaci dei territori sostengano con coerenza e determinazione
questa necessità in tutte
le sedi e di fronte a chiunque, facendo valere il loro
ruolo di rappresentanti
delle comunità interessate
e di responsabili della sanità pubblica, e il sostegno ampio di cui possono
avvalersi». ■
Le palazzine che ospitano
reparti e servizi del Cantù
ABBIATEGRASSO-MAGENTA
14
NAVIGLI
LA VOCE DEI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
ABBIATEGRASSO
di M. Rosti
BookCity, appuntamento
con i grandi autori nel
territorio dell’Est Ticino
P
arteciperà anche la Fondazione per Leggere
all’iniziativa voluta dal Comune di Milano
e dall’associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo
Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori,
Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’aie (Associazione
Italiana Editori), in collaborazione con l’aib (Associazione Italiana Biblioteche) e l’ali (Associazione
Librai Italiani). Il progetto, nato nel 2012 allo scopo
di dare spazio agli editori e al mondo della lettura
attraverso una manifestazione della durata di tre
giorni (più uno dedicato alle scuole), durante i quali
vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi,
letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari
sulle nuove pratiche di lettura, ha coinvolto anche
alcune Biblioteche inserite nel circuito di Fondazione
per Leggere, che ha la sua sede a Palazzo Cittadini
Stampa e che abbraccia ben 60 Biblioteche presenti
in 55 comuni del sud ovest di Milano. Dopo l’evento
di sabato 12 novembre promosso a Corbetta con lo
scrittore Andrea Vitali, venerdì 18 novembre alle
21 sarà possibile partecipare, nella sala consiliare
del Municipio di Arluno, a un incontro con Marco
Buticchi che presenta il libro Casa di Mare. Una
Storia Italiana (Longanesi), mentre mercoledì 16
novembre dalle 9 nella Biblioteca di Magenta sono
previste Libere conversazioni sulla censura. Si tratta
di un convegno sul tema della censura guidato da
bibliotecari, editori e librai, che offrirà molti spunti
per riflettere insieme su di un tema di particolare
attualità. Rientra tra le iniziative inserite nel programma di BookCity Milano anche l’incontro con
Andrea G. Pinketts che presenterà, il prossimo 19
novembre al Centro socio culturale di Mesero, il
libro La capanna dello zio Rom (Mondadori).
«Fondazione per Leggere sta assumendo sempre di
più i contorni di un soggetto culturale e facilitatore,
a tutto tondo. Mettiamo passione, professionalità e
talento a favore delle comunità locali, ampliando
progressivamente – ogni anno di più – il raggio della
nostra azione. Innovazioni di cui beneficia la diffusione della cultura: e questa è la cosa più importante», ha commentato il presidente della Fondazione
Cesare Nai. ■
Tanti eventi per dire «no»
alla violenza sulle donne
ABBIATEGRASSO/MAGENTA
di M. Rosti
S
ostenere le donne e
battersi per evitare
ogni forma di violenza. A questo scopo è nata la
rassegna organizzata dalle
associazioni Lule e Cuore
di Donna in collaborazione con le Amministrazioni comunali di Magenta
(Assessorato alle Politiche
per la Parità di Genere) e
Abbiategrasso (Assessorato alle Attività culturali
e Pari Opportunità) e con
il patrocinio di Regione
Lombardia e di Rete Ticino
Olona contro la violenza.
L’idea è quella di sensibilizzare la cittadinanza al
problema della violenza
sulle donne, attraverso
iniziative e incontri nelle
settimane che precedono
la Giornata internazionale
per l’eliminazione della violenza contro le donne che si
commemora ogni 25 novembre. Dopo gli appuntamenti già promossi sia
ad Abbiategrasso sia a Magenta, altre iniziative sono
previste nei due comuni
interessati dalla rassegna.
Il prossimo 18 novembre
alle 21, infatti, in Casa
Giacobbe a Magenta si
potrà partecipare alla presentazione del libro Il
bambino magico di Maria
Paola Colombo con reading di brani scelti e confronto sul tema La tratta
di esseri umani nel terzo
Una scena dello spettacolo teatrale Carmen
Proseguono tra Abbiategrasso
e Magenta le iniziative
organizzate da Lule e Cuore
di Donna insieme con le
Amministrazioni comunali
millennio a cura di Marzia
Gotti, coordinatrice dei
servizi di prossimità territoriale di Lule. Mentre il
22 novembre, sempre a
Magenta, ma al Teatro Lirico alle 10, è previsto lo
spettacolo Marcella con la
compagnia Barbarici Ridicoli, rivolto agli studenti
delle classi quinte degli
istituti superiori cittadini.
A seguire è in programma
un dibattito sul tema alla
presenza di Maria Andaloro di Posto occupato e di
Stefania Bartoccetti di Telefono Donna.
Ad Abbiategrasso l’appuntamento inserito nella rassegna programmata
anche per celebrare i
vent’anni di attività
dell’associazione Lule e
per ribadire i valori e la
mission dell’ente è, invece, previsto per il prossimo 25 novembre al cinema teatro Al Corso, dove
la compagnia Teatro Blu,
all’interno della rassegna
teatrale Incontroscena
2016, metterà in scena
Carmen con Silvia Priori,
la ballerina di flamenco
Maria Rosaria Mottola e
il soprano Caterina Piva
(biglietto unico 6 euro in
prevendita all’ufficio di
Teatro dei Navigli, all’ex
convento dell’Annunciata, dal martedì al sabato
dalle 15 alle 19; per informazioni tel. 348 013 6683
e 324 606 7434).
Sempre ad Abbiategrasso, inoltre, domenica 20
novembre alle 10.30 nella
sala consiliare del Castello Visconteo, l’associazione Iniziativa Donna in
collaborazione con la
Commissione Pari Opportunità, promuove la
presentazione del libro
Sesso e altri ordigni alla
presenza di alcune autrici
del volume. Parte del ricavato della vendita sarà
destinato alla Casa delle
donne maltrattate di Milano. Nel pomeriggio,
sempre a cura di Iniziativa Donna, alle 17.30 in
piazza Castello è infine
previsto un momento celebrativo simbolico importante con lampade
luminose volanti, tulle
rosso e maschere bianche. ■
NAVIGLI
LA VOCE DEI
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MAGENTA
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
Doccia fredda per la salute del Ticino:
tre anni per innalzare il livello del lago
MAGENTA
di F. Pellegatta
L
a tanto attesa modifica nella gestione
delle acque del Lago
Maggiore chiesta per salvaguardare l’ecosistema
Ticino non arriverà. Per
lo meno non subito. Lo
si apprende dalla risposta ufficiale del ministro
all’Ambiente Gian Luca
Galletti all’interrogazione
presentata da Francesco
Prina, sponda pd. Il piano di Roma prevede un
innalzamento graduale
delle acque attraverso una
sperimentazione in tre
fasi che si potrà concludere con il raggiungimento
della quota di +1,50 sullo
zero idrometrico solo nel
2019. E fino ad allora? Se
le prossime stagioni estive
saranno come quella appena trascorsa, i già gravi
(alcuni irreversibili) danni al Ticino potrebbero
essere anche peggiori.
«È evidente che non si vuole mettere una pezza all’errore commesso due anni fa
– ha commentato il vicepresidente del Parco, Luigi Duse. – È una decisione
ostinata e inconcepibile,
anche a fronte degli studi
presentati dal Parco e delle
pressioni del Consiglio regionale della Lombardia,
che si era espresso all’unanimità per l’innalzamento
immediato».
Si è detto «non soddisfatto» della risposta anche lo
stesso Francesco Prina: «È
la tipica mediazione all’italiana – ha spiegato. –
Quando si parla di acqua
si parla di un bene comune
essenziale. Nella replica,
ringraziando il sottosegretario, ho evidenziato la
drammaticità della situazione. Per riavere l’equilibrio idrometrico bisognerà
sperare solo in abbondanti
nevicate invernali». Alle
preoccupazioni esposte
da Prina si è aggiunta anche quella del presidente
della Commissione Ambiente, sempre del Partito
Democratico, Ermete Realacci, che ha tenuto a
sottolineare anche l’arretramento dei ghiacciai
alpini tra le cause che
possono compromettere
la presenza di un’adeguata riserva d’acqua in vista
delle prossime eventuali
stagioni siccitose.
La decisione del ministro
è ancora meno spiegabile
a fronte degli studi presentati dal Parco del Ticino, che evidenziano come
il metro e 50 centimetri
non comporta un pericolo di allagamento neppure
per i comuni rivieraschi.
Lo stesso Prina ha consegnato al Ministero lo studio commissionato dal
Consorzio Ticino e basato
su rilievi ventennali. In
questo documento è dimostrato come, in caso di
NAVIGLI
LA VOCE DEI
ANNO
14 NUMERO 18 – NOVEMBRE 2016
Iscrizione presso il Tribunale di Vigevano n° 109/04 del 2/2004
QUESTO NUMERO È STAMPATO IN OLTRE 33.000 COPIE
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STAMPA
Edizioni Tipografia Commerciale – Cilavegna
COPYRIGHT
Clematis di G. Politi – Vigevano
evento piovoso straordinario, anche mantenendo
il livello del lago alla quota ormai chiesta da tutti,
lo svaso può essere effettuato in un arco temporale inferiore alle 72 ore.
Come previsto in casi
analoghi. Insomma, nei
prossimi due anni l’ecosistema protetto sarà esposto ai rischi di nuove stagioni siccitose, nonostante, durante il periodo invernale, la quota del lago
venga già portata per
prassi a +1,50 metri sullo
zero. ■
Il Ticino visto dall’alto
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MAGENTA
NAVIGLI
LA VOCE DEI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
Un peccato di gola può fare del bene:
succede con il dolce di San Martino
MAGENTA
di F. Pellegatta
I
l dolce di San Martino sbarca nelle pasticcerie magentine
per beneficenza. È stato
sviluppato da due pasticcieri partendo da
un’idea del prevosto don
Giuseppe Marinoni: con
il ricavato, infatti, la Comunità pastorale di Magenta vorrebbe realizzare
un ambulatorio nei locali
del centro Paolo VI, dove
curare in modo gratuito
le persone che si trovano
in uno stato di indigenza. Gli autori materiali
del dolce sono Roberto
Pozzi, della pasticceria
Montagna, e Fulvio Garavaglia, che possiede
due negozi a Inveruno e
a Magenta. Dalla colla-
borazione professionale
tra i due è nato il dolce
di San Martino: bianco
di zucchero a velo come
il mantello del santo (anche se l’iconografia a volte lo dipinge rosso), con
un segno centrale fatto di
marmellata d’albicocche,
a rappresentare l’oro che
bordava l’abito ma anche
il taglio fatto dal santo
con la sua spada.
Per chi non conoscesse la
leggenda il soldato Martino, tornando dalla guerra
in pieno inverno, trovò
per la strada un povero
nudo a cui regalò il proprio mantello. In cambio
Dio fece splendere un sole intensissimo per evitargli di patire il freddo.
Deriva da qui anche l’espressione «Estate di San
Martino» per indicare un
bel tempo tiepido dopo le
Il dolce è stato sviluppato da due
pasticcieri su un’idea del prevosto
don Giuseppe Marinoni: l’obiettivo
è realizzare, con il ricavato delle
vendite, un ambulatorio dove
curare le persone indigenti
prime gelate dell’autunno
inoltrato. Il dolce contiene «tutti gli ingredienti
del passato e del nostro
territorio», come hanno
spiegato i due pasticcieri:
farina di mais, di frumento, noci, fichi secchi, zucchero e marmellata di albicocche. La ricetta è stata brevettata dalla Comunità pastorale; in questo
modo sarà a disposizione
di tutti i pasticcieri magentini che vorranno preparare e vendere il dolce
nei loro negozi. Ovviamente devolvendo il ricavato per la realizzazione
della struttura sanitaria
nei pressi della basilica.
L’idea del vulcanico Prevosto di Magenta è stata
lanciata lo scorso luglio
con la collaborazione della Confcommercio e ha
visto la pronta risposta
dei due pasticcieri che si
sono incaricati di studiare
la realizzazione del prodotto. Anche l’Amministrazione comunale magentina è stata ben felice
di sostenere il progetto.
Nell’ultimo anno la Comunità pastorale ha lanciato altre iniziative come
il refettorio Non di solo
pane, destinato alle persone in difficoltà. Senza
dimenticare l’associazione Pietre vive per Magenta onlus (di cui abbiamo
parlato sullo scorso numero del giornale), che
ha lo scopo primario di
riqualificare la chiesa
dell’Assunta in piazza Liberazione, ma che in futuro si potrà occupare
anche della valorizzazione, della conservazione e
del restauro dei beni di
culto magentini. ■
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LA VOCE DEI
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TERRITORIO
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
Scuole più attrezzate
grazie alla Family Color
ROBECCO
di F. Pellegatta
Un momento della Family Color di Robecco
L
a seconda edizione
della Family Color
– Memorial Davide
Noè ha permesso, grazie
al ricavato, di donare alle
scuole primarie di Robecco sul Naviglio e di
Casterno e alla scuola secondaria di primo grado
di Robecco tre lavagne
interattive multimediali
(lim), tre proiettori, tre
computer e alcuni armadietti. Un bel successo
per un evento che si appresta già a diventare
una tradizione in paese.
Lo scorso giugno 1.200
partecipanti avevano colto lo spirito dell’iniziativa e percorso i cinque
chilometri di tragitto realizzato tra il paese e le
sue frazioni. Per un intero pomeriggio le strade
di Robecco si erano trasformate in un immenso
arcobaleno grazie ai colori in polvere lanciati
dai giovani della Parrocchia nelle diverse stazioni. L’evento era stato organizzato con l’aiuto dei
tanti ragazzi volontari
dell’oratorio San Giovan-
ni Bosco di Robecco, e il
supporto e patrocinio
dell’Assessorato comunale allo Sport. Il consigliere con delega allo Sport,
Andrea Noè, ha voluto
rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i volontari che si sono impegnati per realizzare l’evento podistico e che
hanno permesso di do-
nare prezioso materiale
didattico alle scuole di
Robecco sul Naviglio.
Oltre alla Parrocchia erano presenti gli Amici de
la Priàa, gli Amici di Castellazzo, la Pro loco, l’asd Casterno, la Brontolo
Bike asd, il Gruppo Gaio,
il Rio Verde e il Tapascione Running Team. Qualcuno aveva aiutato
nell’organizzazione della
corsa, altri avevano dato
supporto per il rinfresco
e l’animazione. Conclusa
con la donazione di lavagne e computer l’esperienza del Memorial Davide Noè, morto in un
incidente nel giugno del
2015, già si pensa al prossimo anno. L’assessore
Noè ha già annunciato la
terza edizione della Family Color, che si terrà il
26 giugno 2017. ■
ROBECCO
di F. Pellegatta
Da un libro nuova
luce sulla strage nazista
del 1944 a Robecco
D
opo settant’anni di attesa si potrà fare chiarezza sulla strage nazista del 20 e 21 luglio
1944 a Robecco sul Naviglio. È stato possibile
grazie al lavoro di Mario Comincini e Anna Maria
Cislaghi, che hanno ritrovato i documenti inediti
del processo tenuto dopo la strage, tutt’oggi rimasta
impunita. Da cui hanno ricavato il libro, appena
completato, che uscirà all’inizio di dicembre e che
si intitola Questo è il giorno della vendetta, non del
perdono, riproponendo una frase realmente detta
dagli ideatori della carneficina che portò alla morte
di nove robecchesi e alla deportazione nei campi
tedeschi di altro quaranta concittadini. Di questi,
nove non fecero mai ritorno. I due autori, basandosi
su atti processuali, testimonianze e ricordi, hanno
ricostruito quanto ancora non si sapeva sull’eccidio
compiuto dai nazisti come rivalsa nei confronti di
un partigiano che aveva colpito a morte un militare
tedesco alla cascina Tangola-Chiappana, lungo la
strada che da Robecco porta verso Corbetta, colmando un “buco nero” nella storia del territorio.
La sentenza del processo era stata ritrovata anni fa,
ma solo dai resoconti, mai ritrovati fino a oggi, del
processo emerge quello che accadde durante e dopo
la strage nazista. ■
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STORIE
NAVIGLI
LA VOCE DEI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
Il pizzaiolo artista, atleta e alchimista:
un campione del mondo a Robecco
Raccontiamo storie del nostro
territorio. Persone, non personaggi.
Incontri, luoghi, tradizioni.
Perché l’identità di un territorio
sta nelle vite (semplici) di chi lo abita.
Se avete storie da raccontarci,
scrivete a: [email protected]
ABBIATEGRASSO
di F. Tassi
S
embra di ascoltare un alchimista, quando
parla di impasti, lieviti, umidità, percentuali di
farine, grani duri di questo o quel mulino che
diventano pizze mirabili. Si parla di cucina, certo, ma
qui si sconfina nella scienza (la ricerca biochimica)
e nell’arte (l’estro, la creatività). Non è un caso che
Pasquale Moro sia diventato quest’anno il campione
del mondo dei pizzaioli.
Quando lo incontri, basta uno sguardo per capire
qual è il suo segreto: la forza di volontà. Allenata da
una vita “movimentata” e da dieci anni passati a
correre in bicicletta. Vedi la testardaggine con cui,
appena sedicenne, ha imposto alla famiglia una
scelta di lavoro che nessuno avrebbe mai immaginato, per poi aprire tre anni dopo la sua prima pizzeria
(a Corbetta, in via Matteotti). Vedi l’incidente a
venti anni in cui è letteralmente morto e rinato, riprendendosi da un arresto cardiaco e ricominciando da capo.
«PAPÀ, LASCIO LA SCUOLA!»
Nato nel 1982 a Monza, Pasquale Moro è cresciuto a
Magenta e da dieci anni vende pizza da asporto a
Robecco sul Naviglio (La casa della pizza). «Mia
madre è di origine calabrese. Mio papà è partito dalla
Sardegna a metà degli anni Sessanta ed è venuto qui
per gareggiare con la San Pellegrino: ha fatto un pezzo
di storia della pesistica italiana». Due persone all’antica, nel senso buono del termine, con valori importanti e il sogno di vedere il figlio “sistemato”. Tutto
pensavano, tranne che un giorno avrebbe voluto fare
il pizzaiolo. «A sedici anni studiavo per diventare perito elettrotecnico a Inveruno. Ma ero una testa matta.
Pensavo solo a correre in bicicletta. Avevo cominciato
a dieci anni: ero bravo, facevo l’agonista. Lo studio
veniva sempre dopo. Mi dicevo: quello che sto studiando non è la mia vita. Ero lì che ribollivo, non sapevo
come dirlo ai miei. Fino a quando ho trovato una
persona che cercava qualcuno a cui insegnare il mestiere del pizzaiolo, a Corbetta. Ho fatto il mio primo
giorno di lavoro andando in pizzeria in motorino, di
nascosto. Il giorno dopo ho proposto una riunione famigliare e l’ho detto: non voglio più andare a scuola
perché ho trovato un lavoro. Farò il pizzaiolo!».
Pasquale Moro (archivio Ticino Notizie)
Quando lo incontri, basta
uno sguardo per capire
qual è il suo segreto:
la forza di volontà.
Allenata da una vita
“movimentata” e da dieci anni
passati a correre in bicicletta
Un dramma. Soprattutto per il padre, offesissimo.
«A quei tempi “pizzaiolo” era quasi un insulto. Disse:
“Non ti porto a fare il garzone con me, nella mia
azienda edile, e tu vai a fare il garzone per gli altri?”.
Non mi ha parlato per un anno. Diceva solo l’indispensabile, senza mai affrontare un discorso serio».
Ma il talento c’era. La grinta pure. «Non volevo arrivare a diciotto anni senza avere in mano niente. Mia
madre diceva che ero matto, però io già sapevo che
nella mia vita avrei fatto quello. Un anno dopo, a
diciannove anni, il proprietario della pizzeria mi ha
proposto di acquistare il locale. E mio padre mi ha
prestato 50 milioni. Voleva pagarmi tutta la pizzeria,
ma per una questione di orgoglio ho preferito firmare
cambiali per arrivare ai 130 milioni necessari».
Inutile dire che la pizzeria cominciò ad andare a
gonfie vele. Per un anno almeno. Fino alla tragedia
dell’incidente. Perché comunque Pasquale era uno
che viveva tre o quattro vite contemporaneamente:
instancabile al lavoro, scatenato fuori, tra bici, moto,
macchine e amici. «Un giorno, dopo che ero tornato
alle 6 del mattino, alle 8 i miei amici vengono a prendermi per un giro in moto. Siamo andati alla Madonna del Ghisallo. Al ritorno, una macchina ha invaso la
mia corsia e per evitarla sono andato contro la parete
di una montagna. Mi sono spaccato otto costole e due
vertebre, sono svenuto e non respiravo più. Il caso
vuole che in quel momento stessero scendendo dei ciclisti tra cui c’erano due dottori, che mi fecero la rianimazione sul posto. In ospedale, a Erba, quando mi
sono ripreso, ho insistito per farmi trasferire a Magenta, dove mi ha visitato un chirurgo, il dottor Chiodini,
padre di un mio caro amico, che nel giro di mezz’ora
ha deciso di operarmi: mi ha fatto uno pneumotorace
e mi ha salvato la vita».
Ma per la pizzeria di Corbetta fu un brutto colpo.
«In due settimane la concorrenza ci portò via quasi
tutti i clienti». Ed ecco l’occasione della vita che nasce dalla sfortuna. «Ho avuto l’umiltà di fermarmi.
Mi sono guardato in giro e ho trovato un bravo pizzaiolo a Milano da cui imparare: ho pagato le prime
consulenze, ho fatto dei corsi. Fino a quel giorno
pensavo di essere il numero uno, ma lì ho capito che
tutto quello che sapevo non valeva niente». L’importanza della “bottega”. Il bisogno di studiare un metodo, prima di cercare la propria via. «Se non fosse
successa quella cosa, probabilmente avrei vivacchiato
per sempre. E invece per quattro anni, dal 2003 al
2007, non ho avuto un giorno di riposo, ogni momento lo passavo in fiere, laboratori, studiando, sviluppando idee con biologi ed esperti, appassionandomi
allo studio tecnico delle farine. Ogni tanto penso a
quelli che mi prendevano in giro per tutto quel tempo
passato a studiare. Ora loro sono indietro di dieci
anni almeno».
STUDIARE PER DIVENTARE IL MIGLIORE
Venduta la pizzeria di Corbetta, Pasquale Moro ha
girato l’Italia e l’Europa per un anno e mezzo, facendo consulenze, avviando locali, creando anche
una società con un amico. Ma intanto cercava un
luogo in cui mettere su famiglia, un negozio collegato a una casa. E l’ha trovato a Robecco. «Nel 2007
ho fatto il mio mutuo e ho cominciato lavorare, “contro tutti”. Passavo per l’ennesimo matto che voleva
cercarsi il suo angolo di paradiso. Ma Robecco mi ha
dato enormi soddisfazioni. Abbiamo cominciato a
fare un lavoro importante con alcuni mulini. Ho visto crescere persone e marchi che sono stati da esempio per me. Qui abbiamo sviluppato tutto quello che
avevo studiato fino a quel momento. Ho messo dentro la mia pizza tutto ciò che sapevo, forse anche
troppo per una pizzeria da asporto: facevamo impasti che non potevano essere capiti e apprezzati immediatamente. Ma intanto il mercato del food in Italia
stava cambiando e io per fortuna ero dalla parte
della ricerca. Ho portato sempre più persone ad apprezzare il mio impasto. I gusti sono gusti, ognuno
ha i suoi, ma nessuno può mettere in dubbio la se-
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LA VOCE DEI
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STORIE
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
rietà del nostro lavoro: io vendo innovazione ogni
santissimo giorno».
Pasquale Moro continua a studiare e a proporre i
risultati della sua ricerca. E se gli fai notare che vende pizze da asporto in un paese di provincia a prezzi popolari, lui sorride e risponde serafico: «Bisogna
anche avere l’intelligenza di capire il contesto. Il professionista deve adattarsi al luogo, oltre che al tipo di
prodotto che lavora. So benissimo che chi prende la
pizza da asporto ha certe esigenze, che noi rispettiamo, a partire dalla velocità e dalla puntualità. Ma so
anche che il tipo di impasto che produciamo, e i metodi che abbiamo imparato a utilizzare, fanno sì che i
clienti tornino a comprare la nostra pizza».
Un secondo incidente, nel 2011 («Ho comprato
un’Harley Davidson e mi ha subito castigato») non ha
prodotto la catastrofe della prima volta: l’attività era
ben avviata, tutti sapevano cosa dovevano fare, e
Pasquale aveva capito, una volta di più, cosa conta
davvero: «Sono cose che ti fanno capire il valore della
vita». E giù a studiare ancora. «Qualcuno dice che “la
pizza è semplicità” e che noi facciamo i “professori”.
Ma è come dire che in Italia gli chef non dovrebbero
esistere, che dovrebbero esserci solo i cuochi da trattoria. Oggi gourmet non significa solo impiattare bene,
ma fare ricerca. La cosa fondamentale è sperimentare,
studiare lieviti e farine, capire i comportamenti della
materia prima».
Di certo i progetti per il futuro non mancano. A
partire dal nuovo locale, «la mia bottega da mille e
una notte», che farà sorgere a Robecco, dopo la ristrutturazione che comincerà a fine mese. E magari
un giorno il grande salto verso la “pizzeria gourmet”. «La pizzeria d’asporto è la mia palestra, ma il
lavoro che faccio qui lo insegno anche ai ristoranti di
Il trionfo al Campionato mondiale
lusso». Non per niente è stato invitato a Che Pizza,
manifestazione milanese che riuniva i diciotto migliori artisti pizzaioli sulla piazza. E la sua pizza
(con spuma di pecorino, pomodorini e cipolla caramellata) è andata a ruba anche durante l’evento con
Carlo Cracco all’Annunciata di Abbiategrasso per
Amatrice.
Poi c’è il trionfo al Campionato mondiale della pizza 2016, a Parma, a soli 33 anni. «Mi sono iscritto
grazie a un amico che mi ha rotto le scatole. Era dal
2006 che non ci andavo. Quando arrivi a certi livelli
è brutto rimetterti in gioco. Sono partito da qui con
un camper, il mio braccio destro e quattro ricette ultra-collaudate. Ma quando mi hanno dato in mano
il foglio e la penna, e mi hanno chiesto di scrivere
cosa volevo fare, ho cambiato le carte in tavola e ho
scelto la pizza che poi mi ha fatto vincere il mondiale: pomodoro, prosciutto crudo, cipolla, basilico,
parmigiano reggiano, aceto balsamico, rucola e pomodorini. Ho vinto con la pizza al metro. Quando
l’ho infilata nel forno, ho visto subito che si sviluppava come sognavo io, come mi era riuscito poche volte
nei due mesi di prove che avevo fatto».
La cosa straordinaria è che la composizione dell’impasto era stata modificata solo due settimane prima. «Un giorno entra in pizzeria un signore che fa
l’autista di pullman a Magenta e mi dice: produco
grano, ti può interessare la mia farina? Io che conoscevo tutti i mulini d’Italia, mi sono messo a ridere.
Lui, più testardo di me, me ne ha portato un chilo.
Quando l’ho unita al lievito madre ho capito che era
farina viva. L’ho messa all’interno dell’impasto in
varie percentuali, ho inserito anche un antico grano
siciliano, un grano duro, come miscela per aumentare i profumi, e ho ottenuto degli aromi pazzeschi».
Che dire ancora? Non è certo un caso che insieme
a Pasquale lavorino «giovani che non ne avrebbero
neppure bisogno, che hanno studiato, e che stando
qui dentro, con la scusa di mettere via qualche soldo,
si sono appassionati al lavoro». Passione, ecco la
parola chiave. E anche coraggio, disciplina, ricerca.
Un ex ciclista con una marcia in più. ■
20
TERRITORIO
NAVIGLI
LA VOCE DEI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
GUDO VISCONTI
di E. Moscardini
Nati per leggere
a Gudo Visconti ora ha
il calendario ufficiale
U
n appuntamento al mese per accompagnare
tutti i bambini di Gudo Visconti durante
la stagione invernale, la magia del Natale
e, infine, la primavera e le nuove vacanze estive. Il
calendario di Nati per leggere, iniziativa che prevede
la lettura di fiabe dedicate ai piccoli il sabato pomeriggio, ha visto il primo appuntamento andare in
scena sabato 29 ottobre, quando il tema affrontato è
stato quello della famosissima festa di origine celtica
di Halloween; per tale occasione i bambini hanno
potuto anche partecipare alle attività del laboratorio
mascherati. Il programma prevede poi una lettura
sabato 12 novembre e, a seguire, sabato 17 dicembre,
quando il tema dell’incontro sarà il Natale. I successivi
appuntamenti sono previsti per sabato 21 gennaio e
sabato 18 febbraio, mentre la data fissata per il mese
di marzo, che sarà incentrata sulla Festa del Papà, è
quella di sabato 18. Quindi nuovi incontri sono in
calendario per l’8 aprile e il 13 maggio, con la lettura
dedicata alla Festa della Mamma, e infine per sabato
10 giugno, quando il tema saranno «le vacanze». Tutti
gli appuntamenti avranno inizio alle 15 e per le ultime
due date (13 maggio e 10 giugno), la lettura avverrà
all’aria aperta, con i bambini che potranno ascoltare
le fiabe all’interno del cortile della scuola primaria. ■
OZZERO
di M. Rosti
A Ozzero il viceministro
in visita al caseificio
N
ominato nel febbraio di due anni fa vice
ministro delle Politiche agricole, alimentari
e forestali, Andrea Olivero tra i tanti impegni
ha trovato il tempo di raggiungere il caseificio Arioli
che da due secoli si distingue per la qualità dei suoi
formaggi. Il viceministro, invitato alla conferenza
sul mondo dell’agricoltura (L’agricoltura di domani,
un’agricoltura sostenibile) organizzata nel refettorio
del chiostro dell’abbazia di Morimondo lo scorso 28
ottobre, ha fatto tappa anche nell’azienda di Ozzero
che da anni dispone di uno spaccio per la vendita
diretta dei prodotti, e che si distingue per la sua
produzione di gorgonzola. A non mancare all’appuntamento anche il sindaco di Ozzero Guglielmo
Villani, che commenta così l’inaspettata visita del
viceministro a Ozzero: «Il proprietario del caseificio,
Gianluca Arioli, ha aperto le porte del laboratorio di
produzione del famoso gorgonzola a tutta la delegazione. Il titolare, nel mostrare gli ambienti dove avviene
la lavorazione, ha raccontato anche la storia del caseificio: una storia fatta di successi, impegno e passione.
Il ministro, che è rimasto certamente colpito da questa
nostra realtà, ha infine ricordato quanto l’agricoltura
con i suoi prodotti sia importante per la nostra zona,
ma anche per tutto il territorio nazionale, e come la
qualità italiana continui a rappresentare un buon
biglietto da visita anche a livello internazionale». ■
Albairate, in Biblioteca
fra gioco e spettacolo
ALBAIRATE
di E. Moscardini
La Biblioteca di Albairate
L
a Compagnia dei gelosi propone giovedì 17 novembre, alla Biblioteca civica Lino
Germani di Albairate,
uno spettacolo davvero
suggestivo, dal titolo Progetto Fahrenheit 451. Libri ieri censurati, oggi
classici. Il plot narrativo,
come si può evincere dal
titolo, richiama il libro
Fahrenheit 451, scritto nel
1953 da Ray Bradbury. Il
romanzo fantascientifico,
espansione del racconto
breve The Fireman, racconta di una società futura in cui è un reato possedere libri; così viene istituito un comitato che
utilizza vigili del fuoco
per bruciare ogni volu-
me. Lo spettacolo vuol
quindi far riflettere sulla
cultura nel corso dei secoli e sulla diversa concezione, nelle varie epoche,
di alcuni temi fondamentali della vita umana. Il
Progetto Fahrenheit 451
assume quindi i contorni
di un’esibizione artistica
che vuole dare voce ai libri, presentando principalmente i motivi che li
hanno portati a essere
censurati nei differenti
periodi storici. Un’occasione davvero insolita che
vuole portare lo spettatore alla riflessione e al pensiero di come sia mutato
nel tempo l’immaginario
umano. Lo spettacolo
avrà inizio alle ore 21 e
l’ingresso sarà assolutamente libero per chiunque vorrà partecipare.
Ad Albairate il weekend
proseguirà poi con una
giornata dedicata al gioco, quella di sabato 19
novembre. Quando, a
iniziare dalle 16, un momento ludico, simpaticamente soprannominato
International
Games
Day, darà a chi vorrà
partecipare la possibilità
di provare alcuni nuovi
giochi della consolle Wii
U in un pomeriggio che
si preannuncia di aggregazione e di allegria.
Chi desiderasse ulteriori
informazioni, riguardo
sia allo spettacolo Progetto Fahrenheit 451 sia
all’appuntamento con
l’International Games
Day, può inviare un’email all’indirizzo [email protected].
mi.it oppure telefonare al
numero 02 9498 1343. ■
A Morimondo il Natale
inizia a fine novembre
MORIMONDO
di M. Rosti
La chiesa dell’abbazia di Morimondo
A
Morimondo si
gioca d’anticipo:
le iniziative natalizie, nel bel borgo medievale, prenderanno infatti il via il prossimo 20
novembre. Dopo il laboratorio di pittura, organizzato negli ambienti
monastici domenica 13
novembre e strutturato in
due parti (la prima teorica dedicata all’evoluzione
della tecnica della pittura
murale, la seconda invece
pratica), per domenica 20
novembre è previsto il
primo concerto prenatalizio tra le mura dell’abbazia cistercense. A inaugurare la rassegna natalizia sarà il coro degli Alpini di Abbiategrasso: il
gruppo ana, diretto come sempre dal direttore
Carlo Tunesi, alle 17 sarà
infatti protagonista di
Canta l’attesa. Ad esibirsi
sarà anche il coro della
sezione di Udine – Gruppo Alpini di Codroipo,
con il direttore Massimi-
liano Goline. La musica,
quindi, tornerà a Morimondo domenica 27 novembre, sempre alle 17
nella chiesa abbaziale,
anche se ancora non si
conosce il nome del coro
che si esibirà per l’occasione.
Per l’ultima domenica di
novembre è in calendario anche il laboratorio
di miniatura medievale
Oro e porpora – Edizione
speciale Natale, promosso sempre dalla Fondazione Sancte Marie de
Morimundo, che si terrà
alle 14.30 e alle 16.30.
Sempre nella giornata di
domenica 27 novembre
è, infine, in programma
il laboratorio di erboristeria per adulti Candele
medioevali, alle 14.30 e
alle 16.30.
Per informazioni sulle
iniziative e l’iscrizione ai
corsi è possibile visitare
il sito della Fondazione
(www.abbaziamorimondo.it), oppure contattare
telefonicamente la segreteria (02 9496 1919
dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12). ■
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LA VOCE DEI
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TERRITORIO
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
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U
n titolo in un click! ha i suoi vincitori. Il concorso
fotografico promosso in
estate dalla Biblioteca
parrocchiale Don Luigi
Negri di Rosate per stimolare gli appassionati di
fotografia a legare le immagini a un’opera letteraria, infatti, si è concluso
alla fine di ottobre con la
premiazione degli scatti
migliori. Due i criteri
adottati per decretare le
foto più meritorie: da una
parte il voto popolare,
espresso dagli utenti attraverso un semplice «mi
piace» nella pagina Facebook della Biblioteca;
dall’altra, invece, la valutazione della giuria tecni-
Il mondo alla fine del mondo, la
foto che ha vinto il “voto popolare”
ca della Biblioteca stessa.
Il primo classificato per
gli utenti di Facebook,
con 208 «mi piace» su
1.489 persone raggiunte,
è stato Dario Edotti con la
foto intitolata Il mondo
alla fine del mondo di Luis
Sepúlveda. Il secondo
classificato, con 287 «mi
piace» su 2.656 persone
raggiunte, è risultato il
gruppo di lettura Centro
BENESSERE
Diurno Procaccini con
l’immagine dal titolo Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, anche in questo caso di Luis Sepúlveda.
Mentre il terzo posto della classifica è stato conquistato da una donna,
Mirella Presa, con la sua
fotografia intitolata Le avventure di Pierino al mercato di Luino di Piero
Chiara, che ha ottenuto
30 «mi piace» su 475 persone raggiunte. Sono, invece, risultati vincitori
della giuria della Biblioteca di Rosate Raphael Negri, Marzia Fabbri e Giuseppe Bruni. La giuria,
che ha espresso il voto di
preferenza alle fotografie
meritevoli per originalità,
soggetto e fantasia (attribuendo i 36 voti disponibili), era composta da Ivo
Zùnica, insegnante e
scrittore; Cristina Guani,
assessore all’Istruzione e
Cultura del Comune di
Rosate; Mauro Portaluppi, responsabile della Biblioteca di Rosate; Laura
Gigliotti, bibliotecaria;
Solange Stefanuto, vincitrice per la giuria di qualità della terza edizione del
concorso Un titolo in un
click! (edizione 2015). ■
ROSATE
di M. Rosti
Colori e sapori di Rosate
verso il gran finale
T
erminerà domenica 13 novembre Colori e
sapori di Rosate. La kermesse, che da anni
si rinnova con successo proprio nel mese di
novembre, ha coinvolto anche per l’edizione 2016 i
ristoratori e i commercianti del paese, come pure
associazioni impegnate in ambito sociale, agricoltori e studenti. A differenza degli anni passati
non è stato organizzato un convegno nella sala
consiliare, ma si è scelto di concludere la manifestazione lasciando ulteriore spazio alle ricette e
ai piatti di una volta, per rinnovare la tradizione
culinaria lombarda. Dopo il pranzo di domenica
6 novembre, il cui ricavato è stato devoluto interamente alle popolazioni vittime del terremoto
nel Centro Italia, gli organizzatori hanno, infatti,
deciso di promuovere un mercatino con hobbisti
e produttori enogastronomici per degustazioni di
golosità tipiche e a chilometri zero, in calendario
per domenica 13 settembre dalle 9 alle 19 nella
palestra della scuola primaria. Sempre domenica
13 novembre, nel pomeriggio, il Club amici rosatesi
in via Allievi ha organizzato una degustazione di
vini delle cantine Cavallotti e di prodotti agricoli
e formaggi del caseificio Arioli, mentre nel cortile
della scuola, dalle 16 alle 19, sarà possibile assaporare vin brulè e castagne con le associazioni locali
agiphas e avis. ■
■ a cura di C. Dalla Valle
PILATES E GYROTONIC QUALE AIUTO PER IL MAL DI SCHIENA?
I
l mal di schiena potrebbe essere considerato il male del secolo, vista la
sua diffusione quasi epidemica:da una
statistica emerge che il 93% degli individui ha sofferto o soffre di male alla
schiena; il 30% dei bambini dai sette ai
diciassette anni si lamenta del mal di
schiena.
Gli esercizi del metodo Pilates e Gyrotonic possono aiutare in diversi modi
a proteggere la schiena da lesioni e
sofferenze. La maggior parte dei più
comuni problemi della schiena sono
dovuti alla debolezza dei suoi muscoli di sostegno e a una postura errata.
Queste due discipline si prefiggono di
rinforzare questi muscoli e di correggere la postura. La colonna vertebrale
deve assicurare delle funzioni essenziali: essere nello stesso tempo solida
e mobile.
Tutto l’insieme (ossa, dischi intervertebrali, legamenti, muscolatura di
sostegno) deve funzionare in maniera perfettamente coordinata e questo
è possibile tramite il Sistema Tonico
Posturale. Nel momento in cui un ele-
mento di questo sistema è alterato, si
installa uno squilibrio.
Lo squilibrio posturale è generatore
di tensioni sulla colonna che, a lungo andare, determinano l’apparizione
dei dolori, delle rigidità e partecipano
all’instaurarsi dell’artrosi. Attraverso il Pilates e il Gyrotonic si migliora
la flessibilità, fattore importante per il
benessere della colonna vertebrale e la
tonicità della muscolatura. Gli esercizi
sono concepiti in modo tale da ridurre
le tensioni concentrate nei muscoli e
da rendere più mobile la schiena (e di
conseguenza tutte le articolazioni).Gli
esercizi da fare per il mal di schiena si
concentrano su quattro zone principali:
Il collo e le spalle. Questa zona è soggetta a tensioni, rigidità e mancanza di
mobilità. Gli esercizi pilates e gyrotonic
la sbloccano, rendendola più libera e
sciolta, riducendo le tensioni muscolari
accumulate e migliorando la postura.
Colonna vertebrale dorsale. La parte centrale della schiena è spesso la
più rigida, e tale rigidità può non solo
esporla più facilmente ad affaticamen-
to e sofferenze, ma può anche ridurre
drasticamente la respirazione e peggiorare la postura.
Zona lombare. Questo è il punto in
cui spesso si sviluppa il mal di schiena. È la parte della colonna vertebrale
più caricata, dato che sostiene tutto il
dorso, ed è la più danneggiata da una
eventuale postura scorretta. La mancanza di flessibilità è un’altra delle
possibili cause di lesioni.
Muscoli addominali. Sebbene non facciano parte della schiena, i muscoli addominali sono di primaria importanza
per il suo benessere. Devono essere
forti e ben tonificati per sostenere una
postura giusta e per mantenere la forza e la flessibilità della schiena.
Quando si sceglie il metodo Pilates e
Gyrotonic è opportuno rivolgersi a studi
specializzati con insegnanti qualificati.
(Cerca Pilates & gyrotonic Studio)
Uno studio Pilates & Gyrotonic è un
ambiente dove l’istruttore guida la persona nella realizzazione degli esercizi a corpo libero o con l’utilizzo delle
macchine specifiche. Ad ogni persona
viene fatto un programma personalizzato: la persona qualificata a insegnare
queste discipline ha una grande responsabilità e cioè, sapere fino a che
punto gli esercizi sono indicati per i diversi soggetti; scegliere il programma
adatto alla persona e capire quando
è necessaria la consulenza di medici
specializzati.
Le certificazioni più serie richiedono
almeno un anno di preparazione, con
prerequisiti per l’ammissione al corso.
L’osservazione, la pratica e gli esami
scritti e orali completano la formazione teorica. Corsi annuali di aggiornamento garantiscono qualità e serietà
dell’insegnante.
Cristina Dalla Valle
dr.ssa in Scienze
Motorie, Covatech
Pilates certified teacher,
diplomata in Gyrotonic
Expansion System,
titolare dello studio
“Pilates Corbetta”,
situato in via Don
Tragella 4, a Magenta,
cell. 340 2191 068
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NAVIGLI
LA VOCE DEI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
CASORATE PRIMO MOTTA VISCONTI
MOTTA VISCONTI
di O. Dellerba
Isola pedonale al sagrato
C
ambia in modo sostanziale la viabilità in centro a Motta Visconti. Lo comunica il sindaco
Primo Paolo De Giuli per mezzo di un avviso
pubblico. Innanzitutto il sagrato, intitolato a don
Felice Riva, resterà chiuso al traffico. Un embrione,
insomma, di isola pedonale. In via Soriani si potrà
circolare con il consueto senso di marcia a velocità
ridotta (a 30 chilometri all’ora) con esclusione totale
della possibilità di sosta sul sagrato. Spariscono da via
Soriani i mezzi pesanti, mentre sarà possibile lasciare
l’auto per un tempo limitato nei pressi della fine del
sagrato, dove saranno delimitati alcuni stalli. Il sagrato
stesso sarà abbellito con arredo urbano, mentre da
novembre anche via Soriani sarà chiusa al traffico
dalle 18.30 del sabato alle 20 della domenica. Viabilità
modificata anche nei pressi della scuola Ada Negri:
via don Milani cambia direzione di percorrenza per
evitare la formazione di pericolose curve che giungono
sino alla rotonda di via Circonvallazione. ■
CASORATE
di O. Dellerba
Come ridurre lo smog
I
l Comune di Casorate Primo ha approvato il paes,
il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile. Il patto
tra i sindaci previsto come priorità dall’Unione
Europea prevede di ridurre le emissioni di anidride
carbonica sul territorio comunale oltre il 20% entro il
2020, di preparare un inventario base delle emissioni,
di coinvolgere il territorio e di presentare su scala
biennale un rapporto con indicate anche le attività
di monitoraggio. Per una volta, quindi, bando alle
scaramucce politiche: gli undici consiglieri comunali
presenti hanno adottato l’ambizioso piano d’azione
(che non prevede oneri diretti a carico delle casse
comunali) all’unanimità. In aula sono arrivati anche
i ringraziamenti del consigliere di minoranza Luigi
Amatulli per il voto compatto favorevole «in quanto è
il primo passo che va verso la salvaguardia della salute
dei cittadini». ■
Via libera al piano Carini
Accolte tre osservazioni
CASORATE
di O. Dellerba
Il Municipio di Casorate Primo
I
l Consiglio comunale di Casorate Primo
ha approvato definitivamente, il 27 ottobre,
il piano di recupero di
iniziativa privata Corte Carini, proposto in
variante al pgt attualmente in vigore. All’approvazione definitiva si
è giunti dopo mesi di
iter e con la valutazione
di alcune osservazioni
presentate dai residenti.
Il Piano è stato lasciato
in segreteria comunale
per la consultazione nel
mese di agosto, mentre
nel mese di settembre
sono pervenute tre osservazioni. Questi documenti sono stati discussi in aula. La prima
osservazione al progetto
prevede l’inserimento
nella convenzione della
rinuncia da parte della proprietà (la società
Uniedil srl di Binasco)
del diritto di passaggio
carraio lungo via Termanini, ed è stato per
appunto presentato da
alcuni residenti sulla
strada. La stessa Uniedil aveva comunicato a
fine luglio l’intenzione
di rinunciare a questo
passaggio di automezzi.
Sempre i residenti della strada hanno chiesto
al Comune che venga
effettuata un’attenta e
scrupolosa verifica della rete fognaria, già ora
spesso
sovraccarica.
Questa
osservazione
viene accolta per mezzo della rete di smaltimento delle acque
meteoriche, che quindi
non verranno conferite
direttamente in fognatura. Infine, la terza richiesta è stata presentata da un cittadino di
Casorate Primo che
richiede l’eliminazione
dei cavi aerei non solo
sul tratto di via Garibaldi interessata al Piano
di recupero, ma anche
negli edifici circostanti,
per uniformare il look
della zona; l’allargamento dell’ingresso carraio
in modo da permettere di avere due sensi di
marcia; la collocazione
di uno spazio per la raccolta differenziata sotto
l’androne che permetta
di essere accessibile anche all’esterno. In questo modo si potranno
eliminare i cassonetti
dalla strada stessa. ■
MOTTA VISCONTI
di O. Dellerba
Bonus idrico per famiglie
A
rriva il bonus idrico per le famiglie in difficoltà economica (isee inferiore a 7.500 euro)
di Motta Visconti. L’agevolazione permette di
ottenere uno sconto di 50 euro sulla fattura idrica.
La somma è stanziata dal Gruppo cap in collaborazione con i Comuni. Per ottenere il bonus e per
informazioni ci si può recare presso l’ufficio Affari
sociali del Municipio di Motta Visconti. ■
NAVIGLI
LA VOCE DEI
23
RUBRICHE&SERVIZI
N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016
MUSICA: la classifica italiana
di A. Grandi
L’ARIA CHE RESPIRIAMO
ALBUM
6) Ghost Il senso della vita
–5
7) Lady Gaga Joanne
+2
8) Coldplay A head full of dreams
9) Nek Unici
–5
–4
10) Michael Bublé Nobody but me
Giorgia
DOWNLOAD
1) Tiziano Ferro Potremmo ritornare
NE
2) DJ Snake feat. Justin Bieber Let me love you
–1
3) The chainsmokers feat. Halsey Closer
–1
4) Ghali Ninna nanna
–1
5) Major Lazer feat. Justin Bieber Cold water
STAB
6) Sia feat. Kendrick Lamar The greatest
STAB
7) Charlie Puth feat. Selena Gomez We don’t talk anymore
Tiziano Ferro
O
–3
8) Marco Mengoni Sai che
+1
9) Maroon 5 feat. Kendrick Lamar Don’t wanna know
NE
10) The chainsmokers feat. Daya Don’t let me down
–3
Ormai annoverati a buon diritto tra i fenomeni musicali dell’anno,
Benji & Fede si riconfermano in vetta alla classifica con il loro secondo
album 0+. Il duo modenese – all’anagrafe Benjamin Mascolo e Federico Rossi, 45 anni in due – si è conosciuto tramite Internet. E proprio il web è
stato il suo trampolino di lancio: in breve tempo, è passato dalle cover su YouTube alle migliaia di fan in visibilio a ogni sua tappa, come non si vedeva dai
tempi d’oro delle boyband (straniere) anni Novanta. Se son rose fioriranno, se
son palloni, si sgonfieranno... Intanto si son tenute dietro di loro due star femminili di prima grandezza, prima Lady Gaga (ora in caduta libera in settima
posizione con Joanne, già in odore di flop come il precedente Artpop) e poi
nientepopodimeno che Giorgia: Oronero è il suo decimo album d’inediti. Per
chi ama la voce cristallina e i virtuosismi vocali della cantante romana, l’appuntamento è per il 24 marzo 2017 al Mediolanum Forum di Assago. La band romana dei Ghost entra in top ten alla sesta posizione con Il senso della vita e
celebra il proprio decennio di attività, mentre chiude la chart in decima posizione Michael Bublé, che ha annunciato l’annullamento di tutti i suoi impegni
per stare accanto al figlio di tre anni Noah, malato di cancro.
Nei singoli irrompe in vetta (anche nell’airplay radiofonico) Potremmo ritornare, nuova ballad di Tiziano Ferro che anticipa l’album Il mestiere della vita in uscita il 2 dicembre, da lui stesso definito «il secondo capitolo della mia
carriera»; il cantante di Latina sarà live a San Siro i prossimi 16 e 17 giugno.
Entrano, infine, in top ten i Maroon 5 con l’orecchiabile Don’t wanna know:
nel video, la band veste i panni... dei Pokemon. ■
1 OTT.
2 OTT.
3 OTT.
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29 OTT.
30 OTT.
31 OTT.
MOTTA V.
NE
ABB.SSO
5) Emis Killa Terza stagione
MAGENTA
+2
ABB.SSO
4) Il Volo Notte magica - A tribute to three tenors
MAGENTA
+1
MOTTA V.
3) Pooh Pooh 50 – L’ultima notte insieme
O3
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ABB.SSO
STAB
CO8H
mg/m3
MAGENTA
2) Giorgia Oronero
NO2
µg/m3
MAGENTA
NE
SO2 PM10
µg/m3 µg/m3
MAGENTA
1) Benji & Fede 0+
GIORNI
STAB
I DATI DI OTTOBRE
1,9
1,8
2,0
2,4
2,4
2,2
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2,6
3,1
3,1
3,1
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2,8
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N.D.
SO2 – Biossido di zolfo – Valore limite: 125 µg/m (media giornaliera) – Soglia di allarme:
500 µg/m3 – Valore suggerito dall’oms (Org. Mondiale della Sanità): per la concentrazione
media annua, non oltrepassare i 50 µg/m3 a prevenzione di effetti su lungo periodo.
PM10 – Polveri con diametro inferiore ai 10 µm – Valore limite: 50 µg/m3 (media giornaliera)
NO2 – Biossido di azoto – Valore limite: 200 µg/m3 (massimo giornaliero) – Soglia di allarme:
400 µg/m3
CO8h – Monossido di carbonio (CO). CO8h indica la concentrazione media su 8 ore. LIMITE
GIORNALIERO SU OTTO ORE: 10 mg/m3
O3 – Ozono – Valore limite: 180 µg/m3 (massimo giornaliero) – Soglia di allarme: 240 µg/m3 –
Valore suggerito dall’oms: per la concentrazione media su 8 ore, non oltrepassare i 120 µg/m3.
IL ROSSO INDICA IL SUPERAMENTO DEL VALORE LIMITE
3
µg/m3 =
mg/m3 =
microgrammo per metro cubo d’aria analizzata
milligrammo per metro cubo d’aria analizzata
Si ringrazia per i dati
ARPA
Lombardia