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NAVIGLI LA VOCE DEI ANNO 14 - N.18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 DISTRIBUITO GRATUITAMENTE IN 33.000 COPIE QUINDICINALE DI INFORMAZIONE E SERVIZI DEI COMUNI DEL SUD-OVEST MILANESE Slot e gratta e vinci, così nell’Abbiatense Giunge a conclusione il progetto Comunità in gioco, promosso dai Comuni del distretto, con una serie di partner, per contrastare il gioco d’azzardo lecito. Fra i principali risultati, una mappatura del fenomeno, da cui emerge che nel territorio ci sono 1.500 giocatori “incalliti”. 89, invece, gli esercizi commerciali dotati di “macchinette”. alle pagine 2-5 ALL’INTERNO ABBIATEGRASSO PAG. PAG. 88 ABBIATEGRASSO PAG. 17 10 MAGENTA Diritto allo studio, nel nuovo Piano approvato dalla giunta nessun taglio a servizi e investimenti Un progetto per far rinascere all’Annunciata il museo civico smantellato nel 1979 PAG. 16 Doppiamente buono: nelle pasticcerie di Magenta sbarca il dolce di San Martino 2 PRIMO PIANO NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 La febbre del gioco d’azzardo nell’Abbiatense radiografata dal progetto Comunità in gioco ABBIATEGRASSO di C. Mella La sala consiliare del Castello Visconteo durante la presentazione del report sul gioco d’azzardo, lo scorso 27 ottobre S ono più di 1.500 i residenti nell’Abbiatense che quotidianamente si cimentano con slot machine, videolotterie, gratta e vinci e simili. Persone di ogni fascia di età, che nella maggior parte dei casi si avvicinano a “macchinette” e tagliandi più per vincere la noia che per tentare la fortuna, o che semplicemente cedono a una tentazione che trovano sempre più frequentemente sulla loro strada. Le slot, infatti, sono sempre più diffuse: in genere sono presenti in bar e tabaccherie, ma in alcuni casi anche in trattorie e ristoranti. E a volte il gioco d’azzardo lecito costituisce una voce importante, quando non addirittura “irrinunciabile”, nel giro d’affari del locale. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalle rilevazioni effettuate nell’ambito del progetto Comunità in gioco, sviluppato nei mesi scorsi nei quindici comuni del distretto con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sugli effetti della dipendenza dal gioco d’azzardo. Promosso dalle Amministrazioni comunali in collaborazione con una rete di partner (fra cui ascom, ats, organizzazioni sindacali e associazioni), il progetto comprendeva quattro diverse tipologie di intervento (che riassumiamo a pagina 4). Tra queste, la mappatura del gioco d’azzardo sul territorio: un lavoro che ha permesso di realizzare un vero e proprio “atlante” del fenomeno, da una parte definendo un quadro preciso sia del numero sia dell’ubicazione dei locali dove è possibile giocare (la mappatura quantitativa, realizzata da ascom), dall’altra cercando di delineare un “identikit” del giocatore e dell’ambiente in cui questo agisce (la mappatura qualitativa, resa possibile sia da questionari distribuiti agli esercenti da ascom sia da interviste anonime con i giocatori effettuate da volontari delle cooperative Contina e A Stefano Casati). I risultati sono stati riassunti in un report presentato al pubblico lo scorso 27 ottobre al Castello Visconteo di Abbiategrasso. PIÙ DI UN LOCALE SU QUATTRO SOPRAVVIVE GRAZIE ALLE “MACCHINETTE” Le rilevazioni effettuate da ascom hanno permesso di appurare che slot machine e altre apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito sono presenti in quattordici dei quindici comuni dell’Abbiatense (a esserne privo è solo Calvignasco), dove sono installate in 89 esercizi commerciali (34 ad Abbiategrasso e 55 negli altri centri). Distribuiti tra le periferie (55%) e i centri storici degli abitati (45%), nella quasi totalità dei casi (86 su 89) tali esercizi sono situati a meno di 500 metri dai cosiddetti «luoghi sensibili», come scuole, luoghi di culto, strutture sanitarie e centri di aggregazione giovanile. Entro tale distanza, in base alla nuova normativa introdotta l’anno scorso da Regione Lombardia, non possono aprire nuove sale gioco, mentre quelle già aperte non potranno rinnovare il contratto di concessione delle apparecchiature quando questo giungerà a scadenza. Sono 1.500 i residenti nei 15 comuni del distretto che ogni giorno giocano in uno degli 89 esercizi commerciali dotati di “macchinette” «I questionari, somministrati agli esercenti tra maggio e giugno di quest’anno, chiedevano fra l’altro la data in cui termineranno i contratti: in almeno 38 casi tale data è risultata essere entro i prossimi cinque anni. Quindi in teoria l’offerta di “macchinette” nel nostro territorio dovrebbe quasi dimezzarsi in questo arco di tempo» ha osservato Deborah Novi dell’Ufficio di Piano, che ha lavorato alla definizione del progetto. Proseguendo nell’analisi dei dati raccolti, risulta che a proporre le “macchinette” elettroniche sono nella maggior parte dei casi i bar: otto esercizi su dieci, la metà dei quali sono anche tabaccherie. Fra i restanti due esercizi su dieci figurano invece le sale da gioco, ma anche e soprattutto ristoranti e trattorie. Circa il 40% degli esercizi propone esclusivamente slot machine, mentre altri anche giochi differenti; in questo secondo caso, le attività più “gettonate”, oltre alle slot, sono le varie lotterie (istantanee e lotto) e i gratta e vinci. Mediante i questionari si è anche cercato di indagare gli effetti legati alla presenza di apparecchiature per il gioco d’azzardo sulle attività economiche che le propongono. Da una parte l’attenzione è stata posta sulla convenienza economica: a tale riguardo, circa la metà degli esercenti (il 51%) ha affermato che l’incidenza del gioco sul fatturato è molto bassa (non superiore al 15%). Ma per un locale su tre è significativa (fino al 49% del fatturato) e per un consistente 17% dei casi addirittura preponderante, arrivando a rappresentare fino al 90% degli incassi. In conseguenza più di un quarto dei gestori (per l’esattezza il 28%) ha confessato che non sarebbe in grado di andare avanti senza i proventi derivanti dalla giocate, mentre un 15% ha affermato che l’attività proseguirebbe ugualmente, ma «con fatica». «La convenienza a tenere installate slot e simili è un fattore importante di cui dobbiamo tener conto – ha sottolineato Deborah Novi, – mentre, al contrario, dalle risposte date ai questionari non emergono situazioni significative che possano fare da deterrente alla presenza delle apparecchiature per il gioco, come un aumento dell’attività criminale o il cambio nella tipologia e nei comportamenti della clientela». Altro elemento che il questionario intendeva indagare, infatti, è l’eventuale legame tra la diffusione del gioco d’azzardo lecito e il deterioramento della situazione nel territorio circostante i locali, dal punto di vista sia della sicurezza sia dell’ambiente socio-culturale. Al riguardo le risposte fornite dagli esercenti non evidenziano particolari effetti collaterali della NAVIGLI LA VOCE DEI 3 PRIMO PIANO N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 presenza delle slot, a parte forse, un aumento del numero dei furti: 39 esercenti ne sono stati vittima negli ultimi anni, in alcuni casi più di una volta (per un totale di 78 furti o tentativi di furto dichiarati). LA FEBBRE DEL GIOCO CONTAGIA UOMINI E DONNE DI TUTTE LE ETÀ Parallelamente, il progetto ha cercato di indagare tipologia e comportamenti dei giocatori che frequentano i locali del territorio. Dalle dichiarazioni degli esercenti, risulta che sono più di 1.500 le persone che quotidianamente effettuano almeno una giocata. Per la maggioranza (64%) si tratta di uomini, mentre per quanto riguarda le età, sono rappresentate tutte le fasce: si va dai giovanissimi (dai 18 ai 30 anni), che incidono sul totale per l’11%, agli over 65, che si assestano intorno al 16%. Numerosi, soprattutto tra gli uomini, sono i giocatori di età intermedia (tra i 30 e i 50 anni), mentre tra le donne c’è una più equa distribuzione tra tutte le fasce di età. Dalle risposte ai questionari risulta inoltre che l’82% dei giocatori frequenta abitualmente l’esercizio per giocare, a fronte di una percentuale di giocatori occasionali pari a solo il 15%. Non c’è un orario preferito per giocare: la frequentazione degli esercizi da parte dei giocatori risulta infatti essere “spalmata” sull’intero arco della giornata. In dettaglio, il 40% sosta nei locali negli orari pomeridiani, il 32% nella mattinata e il 28% nelle ore serali (va però considerato che molti bar e tabaccherie la sera sono chiusi); poco “gettonato” risulta invece essere l’orario della pausa pranzo. Da rilevare che il 46% dei giocatori passerebbe più di un’ora davanti alle macchinette (il 22% gioca anche per diverse ore), mentre solo in un caso su tre la giocata non supererebbe la mezz’ora. ■ NON SOLO PER DENARO: SI GIOCA ANCHE PER VINCERE NOIA E SOLITUDINE P er approfondire i comportamenti dei giocatori, il progetto Comunità in gioco ha previsto, oltre ai questionari agli esercenti, anche una serie di interviste anonime ai giocatori, effettuate tra maggio e giugno da educatori della cooperativa Contina e della cooperativa A Stefano Casati. In tutto sono state effettuate 228 interviste a giocatori occasionali o abituali, “intercettati” all’interno dei locali, quando l’esercente lo ha consentito, o in alternativa per la strada. Dai racconti degli educatori è emerso che il “giocatore medio” nel nostro territorio spende al giorno tra 1 e 20 euro. La maggioranza dei giocatori intervistati (73%), inoltre, ha dichiarato di non giocare tutti i giorni. Agli intervistati gli educatori hanno rivolto anche la domanda «Perché giochi?». Dalle risposte è emerso che circa un giocatore su tre (per l’esattezza il 32,5%) ha come principale motivazione «il passare il tempo» o il «vincere la noia», e gioca nei «momenti liberi». Circa un giocatore su quattro (il 27%) ha invece fatto riferimento al «tentare la fortuna» nella speranza di vincere denaro, pur nella consapevolezza di quanto una vincita sia infrequente. Mentre l’11,5% degli intervistati ha risposto che il gioco è diventato ormai un’abitudine, un gesto automatico che come tale non ha più una precisa motivazione. Il 14,5% dei giocatori intercettati ha poi ammesso la propria incapacità di resistere alla tentazione del gioco nel momento in cui vede una slot, e tra questi il 2,7% ha dichiarato apertamente di avere un problema di dipendenza conclamato con il gioco d’azzardo. E se circa il 10% asserisce di giocare per semplice “sfizio” o “divertimento”, un 4,5% delle risposte ha invece fatto esplicito riferimento a un malessere interiore, o a una insoddisfazione generale della vita: pertanto i motivi addotti sono spesso la solitudine, il desiderio di fuggire idealmente dal proprio mondo, la necessità di “non pensare” a niente svolgendo un’attività che richiede poco impegno e poche energie mentali. Da notare che, in base all’esperienza degli educatori, la quasi totalità degli intervistati va a giocare da solo, mentre solo il 10% lo fa in compagnia di amici. ■ 4 PRIMO PIANO NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Contro il gioco d’azzardo adesso nel territorio c’è una rete. Ma la lotta è difficile senza una legge nazionale ABBIATEGRASSO di C. Mella H a coinvolto i quindici Comuni del distretto, l’ascom, l’ats (ex asl), i sindacati, le associazioni locali, il mondo del commercio. Si è sviluppato con una campagna di sensibilizzazione che ha compreso incontri tematici rivolti alla cittadinanza e la distribuzione di un’ingente mole di materiale informativo, tra cui 1.100 locandine, 850 volantini, 7.000 pieghevoli. Ha proposto corsi per operatori comunali, volontari delle associazioni ed esercenti. Si chiude con un bilancio sicuramente positivo il progetto Comunità in gioco, che ha visto nei mesi scorsi l’Abbiatense mobilitarsi per contrastare il gioco d’azzardo. Quello lecito, ma non per questo meno pericoloso di quello illegale. Il progetto si poneva una serie di obiettivi: “mappare” il territorio per verificare come il fenomeno del gioco si stia diffondendo localmente; sensibilizzare la cittadinanza e gli esercenti sui rischi del gioco e sulle modalità con cui è possibile chiedere aiuto; formare gli operatori per garantire un’azione coordinata di prevenzione e di intervento. Azioni che a volte hanno portato a risultati concreti immediati, come nel caso dei dati forniti dalla mappatura (illustrati nelle pagine precedenti), che potranno ora servire ai Comuni per realizzare sul territorio politiche omogenee di contrasto al gioco d’azzardo. In altri casi, invece, gli effetti del lavoro svolto in questi mesi sono destinati a farsi sentire con il tempo. Perché, come ha sottolineato Daniele Del Ben, sindaco di Rosate (Comune capofila del progetto), in occasione del convegno che lo scorso 27 ottobre ha formalizzato la chiusura delle attività dell’iniziativa, «l’opera deve continuare: questo non è un punto di arrivo, ma di partenza. Contrastare il gioco d’azzardo è un dovere per aiutare i nostri cittadini e dobbiamo impegnarci tutti insieme in tal senso, così come abbiamo imparato a fare in questi mesi». Grazie a Comunità in gioco, infatti, nel territorio è stata costruita una valida ed efficace rete di relazioni e collaborazioni tra i partner del progetto e tra questi e altri soggetti. «Si è trattato di un lavoro veramente incredibile: se consideriamo che qualcosa di analogo è accaduto per altre decine di progetti simili cofinanziati dalla Regione sul territorio lombardo, si tratta di un patrimonio che non possiamo assolutamente disperdere – ha sottolineato Angela Fioroni, segretaria di Legautonomie Lombardia, uno dei partner di Comunità in gioco. – Lo abbiamo fatto presente all’Amministrazione regionale, che ha perciò promosso una serie di seminari per riflettere su quanto è stato fatto e impegnarsi per finanziare ulteriori attività. Le reti che sono state costruite in questa occasione rappresentano peraltro modelli per affrontare altri problemi: abbiamo bisogno di fare prevenzione non solo per il gioco d’azzardo, ma per tutte le altre dipendenze e fragilità. Questo progetto ha fornito un prototipo che può permettere di risolvere molti problemi, soprattutto in un momento in cui per il welfare locale ci sono sempre meno risorse». COMUNITÀ IN GIOCO CARTA D’IDENTITÀ DEL PROGETTO 4 FINALITÀ 4 AZIONI 15 COMUNI PARTNER E NUMEROSI ✓ Sensibilizzare il territorio sugli effetti della dipendenza dal gioco d’azzardo. ✓ Formare gli operatori del territorio per garantire un’azione coordinata di prevenzione e intervento. ✓ Integrare e condividere politiche e buone prassi per il contrasto del fenomeno. ✓ Mappare il territorio su tutti gli aspetti significativi del fenomeno, anche quelli legati alle abitudini dei giocatori. ✓ Campagna di sensibilizzazione (slogan, materiali informativi, eventi, serate a tema, stand informativi durante le feste di paese…). ✓ Formazione (di amministratori, operatori dei servizi, volontari delle associazioni, agenti sociali, polizia locale, funzionari comunali…). ✓ Mappatura del fenomeno: QUANTITATIVA: mappatura geo-referenziata dei luoghi sensibili – QUALITATIVA: interviste anonime ai giocatori e agli esercenti. ✓ Azioni “No Slot”: consulenza agli amministratori sulle politiche da realizzare in modo omogeneo sul territorio; organizzazione di giornate No Slot. I Comuni che aderiscono al progetto: Abbiategrasso, Albairate, Besate, Bubbiano, Calvignasco, Cassinetta di Lugagnano, Cisliano, Gaggiano, Gudo Visconti, Motta Visconti, Morimondo, Ozzero, Rosate (capofila), Vermezzo, Zelo Surrigone. I partner del progetto: Ufficio di Piano, Adiconsum Legnano-Magenta, Acli, Ascom Abbiategrasso-Confcommercio, Anteas Legnano-Magenta, Ats Milano Città metropolitana, Auser Ticino-Olona, FNP Cisl Milano metropoli, Legautonomie, Libera-Associazioni nomi e numeri contro le mafie, SPI Cgil. L’importo del progetto è di 49.700 euro, interamente finanziati da Regione Lombardia GLI SFORZI DEI COMUNI NON BASTANO: SERVE ANCHE UNA BUONA LEGGE Quello creato con Comunità in gioco è perciò un modello che funziona, capace di una strategia a 360° che coinvolge tanto le istituzioni quanto l’intera comunità. Anche questo modello, però, ha i suoi limiti: di fronte a un fenomeno, quello del gioco d’azzardo, che sta ormai assumendo i contorni di vero e proprio allarme sociale, e di cui stanno facendo le spese interi nuclei familiari, serve un intervento più incisivo anche sul piano legislativo. «La prevenzione, pur importantissima, non è sufficiente: ci sono risultati che solo un’adeguata normativa permette di raggiungere. Il passo normativo fatto dalla Regione è stato importantissimo, ma ora serve una legge a livello nazionale» ha osservato Angela Fioroni. La legge regionale n. 8 del 2013 (Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico), modificata dalla legge n.11 dello scorso anno, stabili- sce in particolare il divieto di installare apparecchi di gioco (o di rinnovare la concessione per quelli già installati) entro una distanza di 500 metri dai cosiddetti «luoghi sensibili»: scuole, luoghi di culto, strutture sanitarie, centri di aggregazione giovanile ecc. I comuni poi hanno la facoltà di individuare altri «luoghi sensibili» con cui ampliare l’elenco stabilito dalla Regione. «Ci sono però due problemi – ha spiegato la segretaria di Legautonomie Lombardia. – Uno è quello dei controlli: spetterebbero ai Monopoli, che però non tengono conto della normativa regionale, mentre la Polizia locale spesso non ha tempo e risorse per effettuarli. L’altro è quello della sistematica bocciatura, in passato, dei regolamenti comunali da parte di tar e Consiglio di Stato in presenza di ricorsi da parte dei concessionari del gioco. Anche se dal 2013, dopo un intervento della Corte costituzionale, la tendenza si è invertita, la mancanza di una legge nazionale in questo campo si fa sentire». NAVIGLI LA VOCE DEI 5 PRIMO PIANO N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Un momento del convegno sul progetto Comunità in gioco dello scorso 27 ottobre IN UN VOLANTINO TUTTO QUANTO SERVE SAPERE PER BATTERE IL GIOCO D’AZZARDO F IL NODO DELLE DISTANZE Il rispetto delle distanze dai «luoghi sensibili», è emerso durante il convegno dello scorso 27 ottobre, è peraltro uno dei punti di forza di un efficace contrasto al gioco d’azzardo lecito. «Gli altri meccanismi per disincentivare il gioco, come i limiti sul tempo o sull’entità delle giocate, funzionano poco, perché possono essere elusi con facilità – ha sottolineato Angela Fioroni. – Le limitazioni territoriali, invece, sono efficaci: una ricerca approfondita effettuata negli Stati Uniti, che i dati rilevati anche da noi confermano, indica che in genere i giocatori se non trovano la “macchinetta” sul loro percorso non la vanno a cercare, ma se ne capita loro una a tiro allora si fermano a giocare». La tipologia dei locali in cui è consentito il gioco e la loro distanza dai luoghi sensibili sono i punti chiave intorno a cui sta ruotando il confronto attualmente in corso nella conferenza fra Stato ed Enti locali, che dovrebbe portare a una nuova normativa sul gioco d’azzardo lecito. «Un accordo sembra sia stato trovato sul limitare il gioco ai luoghi dedicati, e cioè in apposite sale giochi, escludendo bar, tabaccherie e simili. Il problema delle distanze però resta: le sale gioco dovranno rispettare la distanza dai luoghi sensibili oppure no? Al riguardo le posizioni sono ancora differenti», ha spiegato Angela Fioroni, che ha poi sottolineato come difficilmente il settore del gioco d’azzardo vedrà un drastico ridimensionamento. «Questa industria, l’unica che non abbia risentito della crisi, vale 88 miliardi – ha sottolineato: – una fetta consistente del pil che ci consente di superare i vari parametri considerati nella programmazione finanziaria. Difficilmente l’Italia vi rinuncerà, al di là degli 8 miliardi che lo stato introita dal settore sotto forma di tasse». ■ ra le iniziative del progetto Comunità in gioco figura anche la realizzazione di un utile volantino di quattro pagine, ideato con l’obiettivo di informare tanto sui rischi del gioco d’azzardo quanto sui diversi servizi cui rivolgersi per aiuto. «Si tratta di uno strumento per la cittadinanza, che in una delle pagine interne riporta una sorta di autovalutazione per consentire al giocatore di fare, in piena autonomia, una riflessione sul suo comportamento di gioco, senza il timore di essere “etichettato” – ha spiegato Deborah Novi dell’Ufficio di Piano. – Inoltre, elenca i contatti cui rivolgersi per ottenere un sostegno. Si tratta, in pratica, di una risorsa che, terminato il progetto, resta sul territorio, a disposizione di chi vuole chiedere informazioni o aiuto per sé o per qualcuno che conosce». Come nel caso del questionario di autovalutazione, anche nell’individuare i punti di accesso ai servizi si è tenuto conto delle esigenze di privacy; per questo sul volantino compaiono le sedi di servizi sia formali sia informali presenti sul territorio, ritenuti ugualmente utili per “intercettare” i giocatori. In particolare, accanto ai contatti dei servizi sociali comunali e dei servizi socio-sanitari per le Dipendenze (il sert dell’asst), figurano quelli delle associazioni Giocatori Anonimi e Gamanon e quello del gruppo di auto-mutuo aiuto dei giocatori d’azzardo promosso dal sert di Parabiago. ■ 6 CRONACA I FATTI DEI NAVIGLI 28 OTTOBRE ABBIATEGRASSO, APERTA LA ROTONDA DI VIA SABA È stata aperta dopo cinque anni di attesa la rotonda lungo la statale 526 che passa accanto al quartiere Ertos di Abbiategrasso, proseguendo verso Morimondo. La struttura era pronta da tempo, ma mancava il collaudo, che è stato completato dopo anni e continue sollecitazioni da parte del Comune. La rotonda permetterà ai mezzi pesanti di accedere all’area industriale di via Saba senza attraversare le vie del quartiere dove si trovano le abitazioni dei residenti che, da tempo, lamentano la situazione di disagio. L’area della rotonda, a causa dell’abbandono, era anche diventata una sorta di mini-discarica dove venivano abbandonati rifiuti di ogni genere. I ritardi nell’apertura della rotonda dopo il completamento dei lavori sono stati generati dai problemi economici del “Consorzio proprietari del comparto C5”, che si era fatto carico degli interventi nell’area. NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Via Roma a Cassinetta 29 OTTOBRE COSTRETTA A PROSTITUIRSI A SEDICI ANNI: GLI AUTOMOBILISTI LA NOTANO, CARABINIERI E VOLONTARI LA TOLGONO DALLA STRADA Una sedicenne di origine nigeriana è stata salvata dallo sfruttamento a scopo sessuale grazie ai carabinieri di Sedriano e ai volontari della Lule di Abbiategrasso. La giovane era sbarcata a Lampedusa qualche mese fa e, dopo diversi spostamenti nei centri di accoglienza, aveva raggiunto alcuni connazionali senza scrupoli che l’avevano obbligata a prostituirsi. È stata segnalata da alcuni automobilisti di passaggio lungo la provinciale per Vittuone, insospettiti dall’aspetto della ragazza, che pareva molto giovane nonostante avesse dichiarato ventuno anni al momento dello sbarco. I carabinieri in borghese l’hanno avvicinata e convinta a seguirli al Policlinico di Milano, dove le radiografie hanno dimostrato che in realtà la ragazza ha solo sedici anni. Ora si trova in una comunità protetta. VIGEVANO, ZONA ESSELUNGA - VIALE AGRICOLTURA, VENDESI TERRENO EDIFICABILE E VILLA completamente indipendente da riattare di 110 mq + piano seminterrato pari metratura e rustico attualmente uso box e ricovero attrezzi di 130 mq circa. Il lotto di terreno a indirizzo residenziale di 3000 mq ha possibilità edificatoria complessiva di 1300 mq circa. OPPORTUNITÀ PER IMPRESE EDILI. Per informazioni tel. 333.7053347. Astenersi agenzie 1 NOVEMBRE LADRI D’APPARTAMENTO IN AZIONE IN PIENO GIORNO A CASSINETTA: RAZZIATO ORO PER 20.000 EURO Hanno fatto irruzione in un appartamento e hanno razziato oro per un valore intorno ai 20.000 euro. È accaduto il 1° novembre a Cassinetta, in pieno pomeriggio, in una vecchia corte che si trova in via Roma. I ladri sono entrati senza scassinare la serratura in un momento in cui i proprietari non erano in casa; non è ancora chiaro come abbiano fatto. Hanno preso solo l’oro, lasciando il computer e altri oggetti di valore. I ladri si sono mossi con abilità: il padre del derubato, che si trovava nella sua abitazione di fianco a quella presa di mira dai ladri, non ha sentito rumori sospetti o notato movimenti. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Abbiategrasso per i rilevamenti di rito. 2 NOVEMBRE BRACCONIERI “TECNOLOGICI” ARRESTATI NELLE CAMPAGNE DI ALBAIRATE Quattro bracconieri sono stati denunciati all’autorità giudiziaria mentre si trovavano nelle campagne di Albairate. I controlli effettuati dalla Polizia metropolitana in seguito alle segnalazioni hanno portato a scoprire che i quattro stavano cacciando allodole utilizzando richiami acustici vietati dalla legge. Si trattava, infatti, di un’applicazione per il cellulare che riproduce il verso delle allodole. Gli agenti li hanno identificati e denunciati, quindi hanno provveduto al sequestro delle armi, dei richiami vietati e della selvaggina che i bracconieri avevano già abbattuto. In Lombardia sono già oltre quaranta i cacciatori denunciati in questa stagione venatoria per pratiche non consentite dalla legge. 5 NOVEMBRE SI PRESENTA DALLA EX PER UN “CHIARIMENTO” CON COLTELLO E BOCCETTA DI ACIDO, MA LEI CHIAMA I CARABINIERI È stato arrestato dai carabinieri mentre si trovava sotto la casa della ex con un coltello e una boccetta di acido. Probabilmente il suo piano era quello di sfigurarla. È accaduto verso le 21.30 di sabato 5 novembre a Magenta. L’uomo, di 44 anni, disoccupato, si è presentato sotto l’appartamento della ex fidanzata suonando ripetutamente il campanello e chiedendole di scendere per un chiarimento. Lei, intimorita, ha invece chiamato i militari di Bareggio, che sono arrivati sul posto e hanno perquisito l’uomo, trovando l’acido e l’arma da taglio all’interno del giubbotto. Perfino il tappo di sicurezza della boccetta era già stato aperto. La donna ha poi raccontato delle molestie e delle minacce ricevute da gennaio di quest’anno, quando ha interrotto la relazione durata otto anni con il suo persecutore. L’uomo è stato trasferito a San Vittore in attesa di giudizio. 1 NOVEMBRE FESTA DI HALLOWEEN NON AUTORIZZATA ALLA COLONIA ENRICHETTA: IL COMUNE SOSPENDE LA CONVENZIONE CON IL GESTORE Festa non autorizzata alla Colonia Enrichetta nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre. Un centinaio di giovani si sono ritrovati nella struttura immersa nei boschi del Ticino per un party a tema Halloween organizzato dagli stessi gestori della colonia. La musica alta ha attirato l’attenzione degli agricoltori, che in mattinata hanno segnalato la questione alle autorità. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Abbiategrasso, gli agenti della Polizia locale e i guardiaparco. Numerosi partecipanti erano in evidente stato d’ebbrezza. Sebbene non ci fosse nulla di illegale nella festa, questa non era stata segnalata né al Parco del Ticino né al Comune, che ha concesso la struttura agli attuali gestori solo qualche mese fa. Per questo motivo l’Amministrazione ha comunicato di aver sospeso la convenzione per la Colonia Enrichetta fino a ulteriori accertamenti. 3 NOVEMBRE ANZIANO ANNUNCIA L’INTENZIONE DI BUTTARSI NEL TICINO: I CARABINIERI LO SALVANO Aveva lasciato un messaggio con scritto: «Vado al Ticino ad ammazzarmi». Un uomo di 78 anni è stato rintracciato e salvato dai carabinieri di Abbiategrasso mentre si trovava nella zona del ponte del Ticino tra Abbiategrasso e Vigevano. I militari sono stati avvertiti dal figlio dell’anziano, che ha trovato il biglietto lasciato dal padre spiegando la sua intenzione di farla finita; subito si sono mobilitati e hanno rintracciato il telefono dell’uomo (individuando la cella cui era agganciato), lo hanno raggiunto e trovato nella sua auto in stato confusionale. L’anziano è stato portato all’ospedale di Abbiategrasso e poi al San Carlo di Milano. 8 NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 ABBIATEGRASSO E TERRITORIO Diritto allo studio, l’Amministrazione conferma l’impegno per la scuola ABBIATEGRASSO di C. Mella C ontinuità con i Piani precedenti, dal punto di vista sia dell’impostazione sia delle risorse impegnate. A conferma che, anche in tempi di crisi, la scuola resta una priorità per l’Amministrazione comunale di Abbiategrasso. Questo il “biglietto da visita” del nuovo Piano dei servizi educativi e scolastici – noto anche come Piano per il diritto allo studio, – che la giunta Arrara ha recentemente approvato. Il documento, che delinea attività e servizi a favore degli studenti delle scuole della città, approderà ora al Consiglio comunale per quella che sarà una semplice presa d’atto. Nel frattempo è stato presentato nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta lo scorso 25 ottobre. Complessivamente il nuovo Piano prevede un investimento di circa 1,4 milioni di euro, in linea con quanto avvenuto nei Piani precedenti. E come negli anni scorsi, a fare la “parte del leone” saranno i servizi a domanda individuale: circa 850.000 euro serviranno, infatti, per assicurare a bambini e ragazzi la refezione scolastica (605.000 euro), lo scuolabus (69.500 euro), il pre e post scuola (64.000 euro), le attività dei centri estivi (60.000 euro) e i libri di testo (53.000 euro). Confermato anche l’impegno per l’integrazione degli alunni diversamente abili, da tempo uno dei punti di forza delle politiche scolastiche dell’Amministrazione abbiatense. Al riguardo il nuovo Piano prevede un investimento di 440.000 euro, grazie al quale verrà assicurata l’assistenza a bambini e ragazzi abbiatensi di tutte le scuole di base (dalla materna alla media), anche se frequentano in istituti di altri comuni. C’è, però, preoccupazione per gli alunni con disabilità sensoriali e per quelli delle scuole superiori: «Il sostegno, in questo caso, è stato storicamente in carico alla Provincia, ma da quando questa è stata trasformata in Città metropolitana si è aperta con la Regione una discussione su chi dovesse Un Consiglio comunale dei ragazzi Il nuovo Piano ricalca per impostazione e investimenti quelli degli anni precedenti. “Fiore all’occhiello” resta il sostegno alla disabilità continuare a occuparsi del problema – ha spiegato il vicesindaco e assessore alle Politiche scolastiche ed educative Graziella Cameroni. – Città metropolitana ci ha ora comunicato che coprirà i costi per il periodo settembre-dicembre, ma lo ha fatto a ottobre, ad anno scolastico già iniziato. Mentre non si sa ancora nulla di certo per il 2017. Significa che al momento riusciremo ad attivare il servizio solo per novembre e dicembre». Altro investimento consistente è quello per l’offerta formativa: il Comune ha infatti destinato poco meno di 30.000 euro per la realizzazione di progetti che gestirà direttamente, mentre altri 62.780 euro saranno distribuiti – come avviene già da qualche anno – ai tre istituti comprensivi della città per lo sviluppo in autonomia di ulteriori progettualità. «Anche quest’anno – ha precisato Cameroni – il Comune porterà avanti iniziative e progettualità rivolte agli alunni di tutte le scuole, fra cui, in particolare, quelle che intendono trasmettere ai ragazzi una serie di valori legati alla Memoria, alla legalità e ai diritti dell’infanzia». Confermati nell’ambito dell’offerta formativa anche i corsi di nuoto per l’ultimo anno della scuola dell’infanzia, i giochi sportivi studenteschi e il supporto agli alunni stranieri. Mentre altri 25.000 euro saranno erogati agli istituti quale contributo per il funzionamento amministrativo e didattico, vale a dire per l’acquisto di apparecchiature e materiale di consumo, ma anche per le pulizie (spese che dovrebbero essere a carico del Ministero; i fondi statali sono però in genere insufficienti). Infine, 27.720 euro saranno destinati alle tre scuole paritarie dell’infanzia di Abbiategrasso (la Don Croci di Castelletto, la Figlie di Betlem e la Casa del rosario), che accolgono complessivamente quasi 150 bambini: «Il contributo servirà ad abbattere le rette di frequenza, ed è giustificato dal fatto che la scuola dell’infanzia statale non ha un numero di posti sufficienti a coprire il fabbisogno. Le tre scuole però dovranno rendicontare in modo puntuale come hanno utilizzato i fondi» ha precisato l’assessore. ■ NAVIGLI LA VOCE DEI 9 ABBIATEGRASSO N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Il silenzio non è d’oro: come affrontare il tema della sofferenza con i minori ABBIATEGRASSO N ella nostra società esiste un tabù rispetto alle esperienze della malattia e della morte. Un tabù che è ancora più forte nel caso in cui tali argomenti devono essere affrontati con bambini e ragazzi. Nella convinzione che i minori debbano essere “protetti” dalla sofferenza, infatti, si arriva a raccontare loro storie false per spiegare la morte di una persona cara. Con conseguenze a volte traumatiche. Proprio per combattere questo tabù lo scorso settembre è stato approvato dalla Fondazione Ticino Olona onlus il progetto denominato Il silenzio non è d’oro. Parlare di per- dita e di malattia con i minori. L’iniziativa porterà l’Hospice di Abbiategrasso nelle classi dell’istituto comprensivo di via Palestro, con l’obiettivo di formare insegnanti e genitori affinché abbiano gli strumenti per affrontare argomenti complessi come la morte e la malattia di una persona cara. «Non fare fronte in maniera corretta a un lutto – spiegano gli organizzatori – può portare conseguenze sui minori e su tutto il nucleo familiare. Le bugie, o peggio ancora i “non detti”, in queste situazioni portano con sé numerosi rischi: i minori possono crearsi fantasie sbagliate e sentirsi colpevoli di quanto accaduto, possono mettere in atto comportamenti problematici nei confronti di Al via il progetto dell’Hospice di Abbiategrasso che coinvolge insegnanti e genitori degli alunni dell’istituto comprensivo di via Palestro sé e degli altri, possono perdere la fiducia nelle figure adulte di riferimento. Frequenti sono anche le difficoltà relazionali che possono svilupparsi a scuola se i minori sono lasciati soli nella gestione di un momento critico come quello della malattia inguaribile e della morte». Il progetto prevede un ciclo di serate di formazione presso la scuola primaria di viale Serafino dell’Uomo, 44, ad Abbiategrasso. Il primo incontro introduttivo si è tenuto giovedì 10 novembre, mentre i seguenti due appuntamenti sono in calendario rispettivamente per giovedì 24 novembre e martedì 6 dicembre, in entrambi i casi alle ore 21. Nel corso delle serate interverranno gli operatori e i volontari dell’Hospice per raccontare la realtà della struttura di via dei Mille. Gli incontri saranno tenuti dalla psicologa Giorgia Vacchini che proporrà approfondimenti e workshop utili al rafforzamento delle competenze genitoriali e della capacità di analisi degli insegnanti. Successivamente verrà attivato, a partire dal prossimo gennaio, uno sportello di ascolto psicologico presso la scuola primaria dell’istituto comprensivo di via Palestro. Il progetto ha un costo complessivo di 7.160 euro; per sostenere l’iniziativa è possibile consultare il sito dell’Hospice di Abbiategrasso (all’indirizzo www.hospicediabbiategrasso.it) ed effettuare una donazione. ■ 10 ABBIATEGRASSO NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 ABBIATEGRASSO di M. Rosti Gli Amici del Sorriso ad Amatrice: «del paese non esiste più nulla» L a terra, tra Marche, Umbria e Lazio continua a tremare, e sono sempre più numerose le famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà. Lo sa bene Alberto De Priori, portavoce degli Amici del Sorriso, volontario e fondatore dell’associazione abbiatense, che lo scorso settembre aveva raggiunto Amatrice, piccolo centro montano raso al suolo dal sisma del 24 agosto, proprio per cercare di comprendere come aiutare le popolazioni residenti. «Il 9 settembre – spiega – avevamo portato sul posto un container frigo e la settimana successiva avevo raggiunto personalmente Amatrice, paese che conta 69 frazioni abitate da pochi nuclei familiari, per verificare i reali bisogni. Purtroppo la situazione è apparsa da subito critica e per certi aspetti irrecuperabile: il terremoto ha letteralmente raso al suolo il paese e sono pochi i sopravvissuti che desiderano ancora vivere in quella zona. Nell’immediatezza è stato allestito un campo per gli sfollati e il nostro container è servito a una ventina di famiglie che hanno abitato al campo per alcune settimane. Oggi non c’è più nessuno, e non esiste un modo per garantire continuità. Abbiamo ritirato il container la scorsa settimana, perché non aveva più senso lasciarlo lì. Ad Amatrice oggi non esiste più nulla, o quasi. Il 90% delle case è stato abbattuto dal terremoto, solo le strutture più nuove hanno resistito al sisma. La gente è annientata dalla paura, spaventata e diffidente, incapace di credere a una rinascita. L’economia è ferma, mentre i campi allestiti nei giorni successivi alla tragedia sono stati chiusi». Non avete pensato di dirottare gli aiuti altrove, nelle zone colpite dall’ultima scossa di terremoto? «Il sisma dello scorso 30 ottobre ha interessato una valle a bassissima densità di popolazione e questo ha evitato l’ennesimo dramma. Al momento dunque i nostri interventi nelle zone colpite dal terremoto – conclude De Priori – si sono conclusi, anche se cerchiamo di mantenere vivi i contatti con la gente del posto nella speranza di poter fare qualcosa per loro nel futuro». Gli Amici del Sorriso, che nei loro dieci anni di attività hanno sostenuto numerosi progetti e aiutato concretamente associazioni e persone in difficoltà, proprio in queste settimane sono impegnati nell’organizzazione del loro consueto e benefico evento natalizio, in programma per il prossimo 10 dicembre nei padiglioni della fiera cittadina. ■ Nella splendida Val di Non affittasi appartamento arredato, 3/4 posti letto, in maso tipico, per trascorrere le feste di Natale e Capodanno tra panorami favolosi, tranquillità e divertimento. Per informazioni telefonare ore pasti al numero 388 7421442 oppure al numero 388 1736393. Rinascerà all’Annunciata il museo civico della città? ABBIATEGRASSO di M. Rosti L o scorso 21 ottobre Andrea Zorza, presidente del Comitato Abbiategrasso Bene Comune, Marcela Rodríguez Valdivieso, direttrice della Società degli Scrittori Latinoamericani ed Europei (selae) e Julio Araya Toro (il “Duca di Abbiate-Grasso” Giulio I), anche a nome dello storico locale Luciano Provinciali, hanno incontrato nella sede municipale di piazza Marconi il sindaco della città Pierluigi Arrara per consegnargli e illustrargli il progetto di fattibilità gestionale per il Museo dell’Annunciata. Un documento di trenta pagine, elaborato con l’obiettivo di rendere maggiormente fruibile e godibile l’ex convento di via Pontida, che sarà presentato alla giunta comunale e allegato ai futuri progetti dopo l’apertura del bando per il destino dell’ex convento. Gli ideatori, che da mesi stanno lavorando all’iniziativa di valorizzazione del monumento storico-artistico, intendono dare vita all’interno del complesso quattrocentesco a un museo permanente di storia locale, andando di fatto a recuperare qualcosa che già apparteneva alla città di Abbiategrasso. Come è noto a molti cittadini, ormai da decenni presso la Soprintendenza di Milano è detenuta – in attesa di miglior collocazione – una grande quantità di reperti archeologici rinvenuti in passato nei dintorni di Abbiategrasso e conservati fino al 1979 al Castello Visconteo. Si tratta di una collezione di oggetti di vario genere, in prevalenza provenienti dalla necropoli di epoca romana della cascina Pestegalla, che i promotori del nuovo museo sogna- Il chiostro dell’ex convento Un gruppo di cittadini ha presentato al sindaco un progetto per realizzare all’ex convento un museo di storia locale, organizzato intorno ai reperti che fino al 1979 erano esposti al Castello no di vedere nuovamente esposti ad Abbiategrasso, proprio tra le mura dell’Annunciata. Il gruppo che si è costituito per salvaguardare e valorizzare l’ex convento propone inoltre di arricchire il patrimonio museale con altri oggetti legati ad Abbiategrasso e alla sua storia: le medaglie risorgimentali di Ambrogio Sanchioli (fervente garibaldino), che oggi si trovano in un locale di deposito nella torre del Castello Visconteo, ma anche reperti di vecchi televisori realizzati dall’azienda Mivar negli anni passati. L’idea è, insomma, quella di dare nuova linfa a un edificio ancora poco sfruttato, attraverso la storia e il passato della città che lo ospita. «Gli spazi da riempire all’interno dell’Annunciata sicuramente non mancano – spiegano gli organizzatori del progetto, – spazi che allo stato producono un costo di gestione senza alcun ritorno. L’esperienza museologica ci insegna poi che il museo, se vuole essere vivo, deve configurarsi non solo come luogo di esposizione di oggetti, ma anche e soprattutto come luogo di incontro e crescita culturale, di dibattito e di ricerca. Sarà dunque determinante organizzare sempre eventi collaterali e fare in modo che le persone lo accolgano come una vera opportunità». Attraverso la realizzazione del museo, in pratica, si intende promuovere un’azione culturale, così come sociale e di promozione per tutto il territorio. Intenzioni… ma anche gestione. Nel progetto presentato al sindaco Arrara si parla infatti di personale, costi e operatività. Il museo, una volta allestito, dovrebbe restare aperto al pubblico nelle giornate di sabato e domenica, salvo prenotazioni in settimana per scola- resche o studenti. Una scelta che dovrebbe consentire la riduzione al minimo dei costi di organizzazione e di gestione. Come si legge nel progetto, e stando ai dati ufficiali in possesso di Abbiategrasso Bene Comune, l’Annunciata «è costata un totale di 117.979,74 euro nel 2012 e di 142.837,13 euro nel 2013. La voce di spesa più importante che ha provocato un simile aumento su base annuale è relativa al gas per il riscaldamento. Sarebbe pertanto opportuno adottare un sistema atto a migliorare l’efficienza energetica della struttura; la riduzione dei costi potrebbe essere utilizzata per l’organizzazione del museo». Infine si parla di una possibile (ma in parte già sperimentata) collaborazione con la Fondazione dell’abbazia di Morimondo. «Il museo dell’abbazia di Morimondo – concludono i promotori – conta circa 15.000 visitatori all’anno, mentre il convento dell’Annunciata supera a malapena le 100 unità. Ciò vuol dire che creando una sinergia e un progetto comune per il territorio con la Fondazione dell’abbazia potrà essere possibile ottenere un numero di visitatori di migliaia di persone, considerando la vicinanza di Milano». ■ 12 ABBIATEGRASSO NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 IL COMUNE DI ABBIATEGRASSO COMUNICA ABBIATEGRASSO Alloggi Erp, al via il bando per aggiornare la graduatoria I l Comune di Abbiategrasso ha indetto un bando pubblico per l’aggiornamento della graduatoria per l’assegnazione in locazione di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (erp). Le domande potranno essere presentate fino al prossimo 16 dicembre allo sportello del Servizio erp, nella sede comunale di Villa Sanchioli (in viale Cattaneo, 2), dopo aver concordato un appuntamento telefonando al numero verde 800 587 397. Al numero verde risponde un servizio di call center che fisserà un appuntamento presso la sede del Comune nel giorno e orario disponibile. Le domande verranno inserite sul sistema informatico regionale direttamente alla presenza dell’interessato, al quale verrà rilasciata, immediatamente, la ricevuta di avvenuto deposito. Bando e relativa modulistica sono disponibili sul sito on line del Comune di Abbiategrasso (www.comune. abbiategrasso.mi.it), oppure in formato cartaceo all’Ufficio Relazioni con il Pubblico di piazza Marconi 3, aperto nelle mattinate del lunedì, giovedì e venerdì dalle 9.15 alle 12.45 e del martedì dalle 9.15 alle 13.45, oltre che nel pomeriggio del mercoledì dalle 16 alle 18. ■ Shopping bus, novità per percorsi e gestione ABBIATEGRASSO B uone novità per lo shopping bus, il servizio di navette che, grazie a due differenti linee (la linea 1 gialla/rossa e la linea 2 blu/verde), collega le zone periferiche della città con il centro nella mattinata del venerdì, giorno di mercato. Il servizio, che è richiesto da numerosi cittadini ed è gratuito, da venerdì 4 novembre viene gestito dalla società stav di Vigevano. Il cambio di gestione ha coinciso con una serie di modifiche nei percorsi, in particolare con un incremento delle fermate nella zona della linea blu/verde che interessa il tragitto che va dalla cascina Panizza a viale Papa Giovanni xxiii e alla Fiera. Per permettere agli utenti di conoscere orari e percorsi del servizio, è stato realizzato un volantino che verrà affisso in corrispondenza delle fermate dello shopping bus e che verrà inol- tre distribuito, con una tiratura di 5.000 copie, presso gli esercenti di Abbiategrasso. Il volantino può anche essere scaricato in formato elettronico sul sito on line del Comune di Abbiategrasso (www.comune.abbiategrasso.mi.it, alla sezione Novità), così come su quello di stav (www.stavautolinee.it, alla sezione Shopping Bus). Si ricorda che il servizio è effettuato tutti i venerdì e sarà sospeso nei giorni festivi e per tutto il mese di agosto 2017. Per contatti e per tutte le informazioni sui servizi stav è possibile telefonare al numero verde 800 824 393. ■ Differenziata più facile grazie alla nuova app ABBIATEGRASSO N avigli Ambiente prosegue nella campagna di sensibilizzazione finalizzata a promuovere una corretta ed efficace raccolta differenziata nel territorio del Comune di Abbiategrasso. A tale scopo è stato realizzato un nuovo volumetto cartaceo, il cosiddetto rifiutologo – distribuito in anteprima durante la Fiera agricola di Ottobre, – con tutte le istruzioni utili ai cittadini. Oltre a informazioni relative alla tarip (Tariffa Rifiuti Puntuale), il rifiutologo riporta, voce per voce, come vanno differenziati i vari oggetti; inoltre indica le specifiche su come differen- ziare la plastica e, infine, contiene uno stradario delle vie cittadine suddivise per zona e servizio. Il rifiutologo può essere ritirato presso lo sportello di Navigli Ambiente. Novità assoluta invece è la nuova App WikiWaste sulla raccolta differenziata: un’applicazione che, una volta scaricata sullo smartphone, permetterà agli utenti di Abbiategrasso di fare la raccolta differenziata in modo facile e divertente. Navigando all’interno del menu dell’app, infatti, si potrà sapere quando, come e dove conferire in modo corretto i rifiuti; inoltre gli utenti riceveranno news in tempo reale anche in riferimento alle modifiche delle date di raccolta in occasione di festività ecc. Scaricare l’App è molto semplice: basta andare sullo store, cercare l’applicazione WikiWaste e istallarla sul proprio cellulare. Per informazioni è possibile contattare Navigli Ambiente nella sede di viale Cattaneo, 45, ad Abbiategrasso (tel. 02 9460 8018). ■ NAVIGLI LA VOCE DEI 13 ABBIATEGRASSO N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Cantù, la città si mobilita contro il “depotenziamento” dell’ospedale ABBIATEGRASSO di C. Mella R esta alta l’attenzione sul futuro dell’ospedale Costantino Cantù. E continua la battaglia del Movimento per i diritti del cittadino malato contro il temuto «depotenziamento» della struttura, battaglia condotta con il sostegno della cittadinanza. Sono infatti ben 300 le firme raccolte a tale scopo dal Movimento nella sola mattinata di venerdì 4 novembre, nel corso di un presidio organizzato con banchetti proprio all’ingresso del Cantù. Un’iniziativa cui hanno aderito molti cittadini, personalmente o in rappresentanza di associazioni e gruppi politici. Le nuove firme vanno ad aggiungersi alle oltre diecimila già raccolte e consegnate ai vertici dell’asst (l’ex azienda ospedaliera) lo scorso giugno. Nel frattempo i motivi di preoccupazione sono aumentati, dopo che è stato reso noto il contenuto del poas, il Piano Organizzativo Aziendale Sanitario per i quattro ospedali del territorio (oltre ad Abbiategrasso, Cuggiono Legnano e Magenta). «Abbiategrasso – si legge nel poas – garantirà una corretta presa in carico di pazienti dell’area medica in forte integrazione sia con lo stabilimento di Magenta sia con il territorio di riferimento; svilupperà a livello aziendale un percorso di presa in carico del paziente diabetico con attività mirata alla gestione del paziente affetto da patologia del “piede diabetico”; parimenti verranno sviluppate attività chirurgiche a bassa intensità e complessità, sempre in piena integrazione con lo stabilimento di Magenta». In pratica un “accorpamento” con il Fornaroli che molti temono sia il preludio a uno “svuotamento” di specialistiche del nosocomio abbiatense. Già da tempo, infatti, si vocifera della possibile perdita di Pneumologia, mentre ora desta preoccupazione anche il futuro di Ortopedia, che dallo scorso 1° novembre ha visto il trasferimento a Magenta degli interventi di protesi. Per non parlare del Pronto Soccorso, su cui pende la spada di Damocle della chiusura nelle ore notturne, e di cui il poas non fa neppure menzione. «La situazione generale dell’ospedale di Abbiategrasso ci preoccupa fortemente, e in particolare ci preme mettere a fuoco la situazione scritta nel Piano Organizzativo Aziendale Sanitario per quelle scelte che configurano il rischio reale, parlando soltanto di una “maggiore sinergia”, che a pagare i tagli maggiori siano proprio i territori dell’Abbiatense, con la conseguente perdita di offerta di servizi alle popolazioni interessate, di specialistiche, di posti di lavoro e di professionalità…» ha sottolineato il Movimento per i diritti del cittadino malato in un comunicato diffuso nei giorni successivi lo svolgimento del presidio del 4 novembre, per ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa. «Siamo perplessi e delusi da queste decisioni – si legge ancora nel comunicato – e chiediamo che tutte le forze della zona si attivino per ribadire l’importanza e la necessità di evitare il declassamento del presidio ospedaliero e mantenere attivi questi reparti di primaria importanza, impedendo l’ulteriore impoverimento di servizi e specialistiche di grande importanza». Per raggiungere tale obiettivo, oltre alla mobilitazione dei cittadini serve però anche il sostegno della politica. Per questo motivo, conclude il comunicato del Movimento, «in questo passaggio decisivo è necessario che i sindaci dei territori sostengano con coerenza e determinazione questa necessità in tutte le sedi e di fronte a chiunque, facendo valere il loro ruolo di rappresentanti delle comunità interessate e di responsabili della sanità pubblica, e il sostegno ampio di cui possono avvalersi». ■ Le palazzine che ospitano reparti e servizi del Cantù ABBIATEGRASSO-MAGENTA 14 NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 ABBIATEGRASSO di M. Rosti BookCity, appuntamento con i grandi autori nel territorio dell’Est Ticino P arteciperà anche la Fondazione per Leggere all’iniziativa voluta dal Comune di Milano e dall’associazione BookCity Milano (Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Fondazione Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri), a cui si è affiancata l’aie (Associazione Italiana Editori), in collaborazione con l’aib (Associazione Italiana Biblioteche) e l’ali (Associazione Librai Italiani). Il progetto, nato nel 2012 allo scopo di dare spazio agli editori e al mondo della lettura attraverso una manifestazione della durata di tre giorni (più uno dedicato alle scuole), durante i quali vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, ha coinvolto anche alcune Biblioteche inserite nel circuito di Fondazione per Leggere, che ha la sua sede a Palazzo Cittadini Stampa e che abbraccia ben 60 Biblioteche presenti in 55 comuni del sud ovest di Milano. Dopo l’evento di sabato 12 novembre promosso a Corbetta con lo scrittore Andrea Vitali, venerdì 18 novembre alle 21 sarà possibile partecipare, nella sala consiliare del Municipio di Arluno, a un incontro con Marco Buticchi che presenta il libro Casa di Mare. Una Storia Italiana (Longanesi), mentre mercoledì 16 novembre dalle 9 nella Biblioteca di Magenta sono previste Libere conversazioni sulla censura. Si tratta di un convegno sul tema della censura guidato da bibliotecari, editori e librai, che offrirà molti spunti per riflettere insieme su di un tema di particolare attualità. Rientra tra le iniziative inserite nel programma di BookCity Milano anche l’incontro con Andrea G. Pinketts che presenterà, il prossimo 19 novembre al Centro socio culturale di Mesero, il libro La capanna dello zio Rom (Mondadori). «Fondazione per Leggere sta assumendo sempre di più i contorni di un soggetto culturale e facilitatore, a tutto tondo. Mettiamo passione, professionalità e talento a favore delle comunità locali, ampliando progressivamente – ogni anno di più – il raggio della nostra azione. Innovazioni di cui beneficia la diffusione della cultura: e questa è la cosa più importante», ha commentato il presidente della Fondazione Cesare Nai. ■ Tanti eventi per dire «no» alla violenza sulle donne ABBIATEGRASSO/MAGENTA di M. Rosti S ostenere le donne e battersi per evitare ogni forma di violenza. A questo scopo è nata la rassegna organizzata dalle associazioni Lule e Cuore di Donna in collaborazione con le Amministrazioni comunali di Magenta (Assessorato alle Politiche per la Parità di Genere) e Abbiategrasso (Assessorato alle Attività culturali e Pari Opportunità) e con il patrocinio di Regione Lombardia e di Rete Ticino Olona contro la violenza. L’idea è quella di sensibilizzare la cittadinanza al problema della violenza sulle donne, attraverso iniziative e incontri nelle settimane che precedono la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si commemora ogni 25 novembre. Dopo gli appuntamenti già promossi sia ad Abbiategrasso sia a Magenta, altre iniziative sono previste nei due comuni interessati dalla rassegna. Il prossimo 18 novembre alle 21, infatti, in Casa Giacobbe a Magenta si potrà partecipare alla presentazione del libro Il bambino magico di Maria Paola Colombo con reading di brani scelti e confronto sul tema La tratta di esseri umani nel terzo Una scena dello spettacolo teatrale Carmen Proseguono tra Abbiategrasso e Magenta le iniziative organizzate da Lule e Cuore di Donna insieme con le Amministrazioni comunali millennio a cura di Marzia Gotti, coordinatrice dei servizi di prossimità territoriale di Lule. Mentre il 22 novembre, sempre a Magenta, ma al Teatro Lirico alle 10, è previsto lo spettacolo Marcella con la compagnia Barbarici Ridicoli, rivolto agli studenti delle classi quinte degli istituti superiori cittadini. A seguire è in programma un dibattito sul tema alla presenza di Maria Andaloro di Posto occupato e di Stefania Bartoccetti di Telefono Donna. Ad Abbiategrasso l’appuntamento inserito nella rassegna programmata anche per celebrare i vent’anni di attività dell’associazione Lule e per ribadire i valori e la mission dell’ente è, invece, previsto per il prossimo 25 novembre al cinema teatro Al Corso, dove la compagnia Teatro Blu, all’interno della rassegna teatrale Incontroscena 2016, metterà in scena Carmen con Silvia Priori, la ballerina di flamenco Maria Rosaria Mottola e il soprano Caterina Piva (biglietto unico 6 euro in prevendita all’ufficio di Teatro dei Navigli, all’ex convento dell’Annunciata, dal martedì al sabato dalle 15 alle 19; per informazioni tel. 348 013 6683 e 324 606 7434). Sempre ad Abbiategrasso, inoltre, domenica 20 novembre alle 10.30 nella sala consiliare del Castello Visconteo, l’associazione Iniziativa Donna in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità, promuove la presentazione del libro Sesso e altri ordigni alla presenza di alcune autrici del volume. Parte del ricavato della vendita sarà destinato alla Casa delle donne maltrattate di Milano. Nel pomeriggio, sempre a cura di Iniziativa Donna, alle 17.30 in piazza Castello è infine previsto un momento celebrativo simbolico importante con lampade luminose volanti, tulle rosso e maschere bianche. ■ NAVIGLI LA VOCE DEI 15 MAGENTA N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Doccia fredda per la salute del Ticino: tre anni per innalzare il livello del lago MAGENTA di F. Pellegatta L a tanto attesa modifica nella gestione delle acque del Lago Maggiore chiesta per salvaguardare l’ecosistema Ticino non arriverà. Per lo meno non subito. Lo si apprende dalla risposta ufficiale del ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti all’interrogazione presentata da Francesco Prina, sponda pd. Il piano di Roma prevede un innalzamento graduale delle acque attraverso una sperimentazione in tre fasi che si potrà concludere con il raggiungimento della quota di +1,50 sullo zero idrometrico solo nel 2019. E fino ad allora? Se le prossime stagioni estive saranno come quella appena trascorsa, i già gravi (alcuni irreversibili) danni al Ticino potrebbero essere anche peggiori. «È evidente che non si vuole mettere una pezza all’errore commesso due anni fa – ha commentato il vicepresidente del Parco, Luigi Duse. – È una decisione ostinata e inconcepibile, anche a fronte degli studi presentati dal Parco e delle pressioni del Consiglio regionale della Lombardia, che si era espresso all’unanimità per l’innalzamento immediato». Si è detto «non soddisfatto» della risposta anche lo stesso Francesco Prina: «È la tipica mediazione all’italiana – ha spiegato. – Quando si parla di acqua si parla di un bene comune essenziale. Nella replica, ringraziando il sottosegretario, ho evidenziato la drammaticità della situazione. Per riavere l’equilibrio idrometrico bisognerà sperare solo in abbondanti nevicate invernali». Alle preoccupazioni esposte da Prina si è aggiunta anche quella del presidente della Commissione Ambiente, sempre del Partito Democratico, Ermete Realacci, che ha tenuto a sottolineare anche l’arretramento dei ghiacciai alpini tra le cause che possono compromettere la presenza di un’adeguata riserva d’acqua in vista delle prossime eventuali stagioni siccitose. La decisione del ministro è ancora meno spiegabile a fronte degli studi presentati dal Parco del Ticino, che evidenziano come il metro e 50 centimetri non comporta un pericolo di allagamento neppure per i comuni rivieraschi. Lo stesso Prina ha consegnato al Ministero lo studio commissionato dal Consorzio Ticino e basato su rilievi ventennali. In questo documento è dimostrato come, in caso di NAVIGLI LA VOCE DEI ANNO 14 NUMERO 18 – NOVEMBRE 2016 Iscrizione presso il Tribunale di Vigevano n° 109/04 del 2/2004 QUESTO NUMERO È STAMPATO IN OLTRE 33.000 COPIE REDAZIONE ED EDITING Clematis – via Santa Maria, 42 – Vigevano tel. fax 0381 70710 - fax 0381 090 249 e-mail [email protected]; [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE Maria Grazia Salerno cell. 333 715 3353 - 348 515 3096 e-mail [email protected] PUBBLICITÀ STAMPA Edizioni Tipografia Commerciale – Cilavegna COPYRIGHT Clematis di G. Politi – Vigevano evento piovoso straordinario, anche mantenendo il livello del lago alla quota ormai chiesta da tutti, lo svaso può essere effettuato in un arco temporale inferiore alle 72 ore. Come previsto in casi analoghi. Insomma, nei prossimi due anni l’ecosistema protetto sarà esposto ai rischi di nuove stagioni siccitose, nonostante, durante il periodo invernale, la quota del lago venga già portata per prassi a +1,50 metri sullo zero. ■ Il Ticino visto dall’alto 16 MAGENTA NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Un peccato di gola può fare del bene: succede con il dolce di San Martino MAGENTA di F. Pellegatta I l dolce di San Martino sbarca nelle pasticcerie magentine per beneficenza. È stato sviluppato da due pasticcieri partendo da un’idea del prevosto don Giuseppe Marinoni: con il ricavato, infatti, la Comunità pastorale di Magenta vorrebbe realizzare un ambulatorio nei locali del centro Paolo VI, dove curare in modo gratuito le persone che si trovano in uno stato di indigenza. Gli autori materiali del dolce sono Roberto Pozzi, della pasticceria Montagna, e Fulvio Garavaglia, che possiede due negozi a Inveruno e a Magenta. Dalla colla- borazione professionale tra i due è nato il dolce di San Martino: bianco di zucchero a velo come il mantello del santo (anche se l’iconografia a volte lo dipinge rosso), con un segno centrale fatto di marmellata d’albicocche, a rappresentare l’oro che bordava l’abito ma anche il taglio fatto dal santo con la sua spada. Per chi non conoscesse la leggenda il soldato Martino, tornando dalla guerra in pieno inverno, trovò per la strada un povero nudo a cui regalò il proprio mantello. In cambio Dio fece splendere un sole intensissimo per evitargli di patire il freddo. Deriva da qui anche l’espressione «Estate di San Martino» per indicare un bel tempo tiepido dopo le Il dolce è stato sviluppato da due pasticcieri su un’idea del prevosto don Giuseppe Marinoni: l’obiettivo è realizzare, con il ricavato delle vendite, un ambulatorio dove curare le persone indigenti prime gelate dell’autunno inoltrato. Il dolce contiene «tutti gli ingredienti del passato e del nostro territorio», come hanno spiegato i due pasticcieri: farina di mais, di frumento, noci, fichi secchi, zucchero e marmellata di albicocche. La ricetta è stata brevettata dalla Comunità pastorale; in questo modo sarà a disposizione di tutti i pasticcieri magentini che vorranno preparare e vendere il dolce nei loro negozi. Ovviamente devolvendo il ricavato per la realizzazione della struttura sanitaria nei pressi della basilica. L’idea del vulcanico Prevosto di Magenta è stata lanciata lo scorso luglio con la collaborazione della Confcommercio e ha visto la pronta risposta dei due pasticcieri che si sono incaricati di studiare la realizzazione del prodotto. Anche l’Amministrazione comunale magentina è stata ben felice di sostenere il progetto. Nell’ultimo anno la Comunità pastorale ha lanciato altre iniziative come il refettorio Non di solo pane, destinato alle persone in difficoltà. Senza dimenticare l’associazione Pietre vive per Magenta onlus (di cui abbiamo parlato sullo scorso numero del giornale), che ha lo scopo primario di riqualificare la chiesa dell’Assunta in piazza Liberazione, ma che in futuro si potrà occupare anche della valorizzazione, della conservazione e del restauro dei beni di culto magentini. ■ LA RETE DI IMPRESE AL TUO SERVIZIO CENTRO ENERGIE RINNOVABILI D E S T R A Z IO N E F IS C A L E 6 5% biocalore • FINANZIAMENTI PERSONALIZZATI • CONSULENZA TECNICA • SOPRALLUOGHI GRATUITI ABBIATEGRASSO - VIA DANTE ALIGHIERI, 113 - TEL. 02 9420 805 [email protected] • Certificazioni e Garanzia La sicurezza di affidarsi a dei seri professionisti • Rispetto per l’ambiente e grande risparmio • Massimi rendimenti, minime emissioni ® AIRFUMI CANNE FUMARIE NAVIGLI LA VOCE DEI 17 TERRITORIO N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Scuole più attrezzate grazie alla Family Color ROBECCO di F. Pellegatta Un momento della Family Color di Robecco L a seconda edizione della Family Color – Memorial Davide Noè ha permesso, grazie al ricavato, di donare alle scuole primarie di Robecco sul Naviglio e di Casterno e alla scuola secondaria di primo grado di Robecco tre lavagne interattive multimediali (lim), tre proiettori, tre computer e alcuni armadietti. Un bel successo per un evento che si appresta già a diventare una tradizione in paese. Lo scorso giugno 1.200 partecipanti avevano colto lo spirito dell’iniziativa e percorso i cinque chilometri di tragitto realizzato tra il paese e le sue frazioni. Per un intero pomeriggio le strade di Robecco si erano trasformate in un immenso arcobaleno grazie ai colori in polvere lanciati dai giovani della Parrocchia nelle diverse stazioni. L’evento era stato organizzato con l’aiuto dei tanti ragazzi volontari dell’oratorio San Giovan- ni Bosco di Robecco, e il supporto e patrocinio dell’Assessorato comunale allo Sport. Il consigliere con delega allo Sport, Andrea Noè, ha voluto rivolgere un sentito ringraziamento a tutti i volontari che si sono impegnati per realizzare l’evento podistico e che hanno permesso di do- nare prezioso materiale didattico alle scuole di Robecco sul Naviglio. Oltre alla Parrocchia erano presenti gli Amici de la Priàa, gli Amici di Castellazzo, la Pro loco, l’asd Casterno, la Brontolo Bike asd, il Gruppo Gaio, il Rio Verde e il Tapascione Running Team. Qualcuno aveva aiutato nell’organizzazione della corsa, altri avevano dato supporto per il rinfresco e l’animazione. Conclusa con la donazione di lavagne e computer l’esperienza del Memorial Davide Noè, morto in un incidente nel giugno del 2015, già si pensa al prossimo anno. L’assessore Noè ha già annunciato la terza edizione della Family Color, che si terrà il 26 giugno 2017. ■ ROBECCO di F. Pellegatta Da un libro nuova luce sulla strage nazista del 1944 a Robecco D opo settant’anni di attesa si potrà fare chiarezza sulla strage nazista del 20 e 21 luglio 1944 a Robecco sul Naviglio. È stato possibile grazie al lavoro di Mario Comincini e Anna Maria Cislaghi, che hanno ritrovato i documenti inediti del processo tenuto dopo la strage, tutt’oggi rimasta impunita. Da cui hanno ricavato il libro, appena completato, che uscirà all’inizio di dicembre e che si intitola Questo è il giorno della vendetta, non del perdono, riproponendo una frase realmente detta dagli ideatori della carneficina che portò alla morte di nove robecchesi e alla deportazione nei campi tedeschi di altro quaranta concittadini. Di questi, nove non fecero mai ritorno. I due autori, basandosi su atti processuali, testimonianze e ricordi, hanno ricostruito quanto ancora non si sapeva sull’eccidio compiuto dai nazisti come rivalsa nei confronti di un partigiano che aveva colpito a morte un militare tedesco alla cascina Tangola-Chiappana, lungo la strada che da Robecco porta verso Corbetta, colmando un “buco nero” nella storia del territorio. La sentenza del processo era stata ritrovata anni fa, ma solo dai resoconti, mai ritrovati fino a oggi, del processo emerge quello che accadde durante e dopo la strage nazista. ■ 18 STORIE NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Il pizzaiolo artista, atleta e alchimista: un campione del mondo a Robecco Raccontiamo storie del nostro territorio. Persone, non personaggi. Incontri, luoghi, tradizioni. Perché l’identità di un territorio sta nelle vite (semplici) di chi lo abita. Se avete storie da raccontarci, scrivete a: [email protected] ABBIATEGRASSO di F. Tassi S embra di ascoltare un alchimista, quando parla di impasti, lieviti, umidità, percentuali di farine, grani duri di questo o quel mulino che diventano pizze mirabili. Si parla di cucina, certo, ma qui si sconfina nella scienza (la ricerca biochimica) e nell’arte (l’estro, la creatività). Non è un caso che Pasquale Moro sia diventato quest’anno il campione del mondo dei pizzaioli. Quando lo incontri, basta uno sguardo per capire qual è il suo segreto: la forza di volontà. Allenata da una vita “movimentata” e da dieci anni passati a correre in bicicletta. Vedi la testardaggine con cui, appena sedicenne, ha imposto alla famiglia una scelta di lavoro che nessuno avrebbe mai immaginato, per poi aprire tre anni dopo la sua prima pizzeria (a Corbetta, in via Matteotti). Vedi l’incidente a venti anni in cui è letteralmente morto e rinato, riprendendosi da un arresto cardiaco e ricominciando da capo. «PAPÀ, LASCIO LA SCUOLA!» Nato nel 1982 a Monza, Pasquale Moro è cresciuto a Magenta e da dieci anni vende pizza da asporto a Robecco sul Naviglio (La casa della pizza). «Mia madre è di origine calabrese. Mio papà è partito dalla Sardegna a metà degli anni Sessanta ed è venuto qui per gareggiare con la San Pellegrino: ha fatto un pezzo di storia della pesistica italiana». Due persone all’antica, nel senso buono del termine, con valori importanti e il sogno di vedere il figlio “sistemato”. Tutto pensavano, tranne che un giorno avrebbe voluto fare il pizzaiolo. «A sedici anni studiavo per diventare perito elettrotecnico a Inveruno. Ma ero una testa matta. Pensavo solo a correre in bicicletta. Avevo cominciato a dieci anni: ero bravo, facevo l’agonista. Lo studio veniva sempre dopo. Mi dicevo: quello che sto studiando non è la mia vita. Ero lì che ribollivo, non sapevo come dirlo ai miei. Fino a quando ho trovato una persona che cercava qualcuno a cui insegnare il mestiere del pizzaiolo, a Corbetta. Ho fatto il mio primo giorno di lavoro andando in pizzeria in motorino, di nascosto. Il giorno dopo ho proposto una riunione famigliare e l’ho detto: non voglio più andare a scuola perché ho trovato un lavoro. Farò il pizzaiolo!». Pasquale Moro (archivio Ticino Notizie) Quando lo incontri, basta uno sguardo per capire qual è il suo segreto: la forza di volontà. Allenata da una vita “movimentata” e da dieci anni passati a correre in bicicletta Un dramma. Soprattutto per il padre, offesissimo. «A quei tempi “pizzaiolo” era quasi un insulto. Disse: “Non ti porto a fare il garzone con me, nella mia azienda edile, e tu vai a fare il garzone per gli altri?”. Non mi ha parlato per un anno. Diceva solo l’indispensabile, senza mai affrontare un discorso serio». Ma il talento c’era. La grinta pure. «Non volevo arrivare a diciotto anni senza avere in mano niente. Mia madre diceva che ero matto, però io già sapevo che nella mia vita avrei fatto quello. Un anno dopo, a diciannove anni, il proprietario della pizzeria mi ha proposto di acquistare il locale. E mio padre mi ha prestato 50 milioni. Voleva pagarmi tutta la pizzeria, ma per una questione di orgoglio ho preferito firmare cambiali per arrivare ai 130 milioni necessari». Inutile dire che la pizzeria cominciò ad andare a gonfie vele. Per un anno almeno. Fino alla tragedia dell’incidente. Perché comunque Pasquale era uno che viveva tre o quattro vite contemporaneamente: instancabile al lavoro, scatenato fuori, tra bici, moto, macchine e amici. «Un giorno, dopo che ero tornato alle 6 del mattino, alle 8 i miei amici vengono a prendermi per un giro in moto. Siamo andati alla Madonna del Ghisallo. Al ritorno, una macchina ha invaso la mia corsia e per evitarla sono andato contro la parete di una montagna. Mi sono spaccato otto costole e due vertebre, sono svenuto e non respiravo più. Il caso vuole che in quel momento stessero scendendo dei ciclisti tra cui c’erano due dottori, che mi fecero la rianimazione sul posto. In ospedale, a Erba, quando mi sono ripreso, ho insistito per farmi trasferire a Magenta, dove mi ha visitato un chirurgo, il dottor Chiodini, padre di un mio caro amico, che nel giro di mezz’ora ha deciso di operarmi: mi ha fatto uno pneumotorace e mi ha salvato la vita». Ma per la pizzeria di Corbetta fu un brutto colpo. «In due settimane la concorrenza ci portò via quasi tutti i clienti». Ed ecco l’occasione della vita che nasce dalla sfortuna. «Ho avuto l’umiltà di fermarmi. Mi sono guardato in giro e ho trovato un bravo pizzaiolo a Milano da cui imparare: ho pagato le prime consulenze, ho fatto dei corsi. Fino a quel giorno pensavo di essere il numero uno, ma lì ho capito che tutto quello che sapevo non valeva niente». L’importanza della “bottega”. Il bisogno di studiare un metodo, prima di cercare la propria via. «Se non fosse successa quella cosa, probabilmente avrei vivacchiato per sempre. E invece per quattro anni, dal 2003 al 2007, non ho avuto un giorno di riposo, ogni momento lo passavo in fiere, laboratori, studiando, sviluppando idee con biologi ed esperti, appassionandomi allo studio tecnico delle farine. Ogni tanto penso a quelli che mi prendevano in giro per tutto quel tempo passato a studiare. Ora loro sono indietro di dieci anni almeno». STUDIARE PER DIVENTARE IL MIGLIORE Venduta la pizzeria di Corbetta, Pasquale Moro ha girato l’Italia e l’Europa per un anno e mezzo, facendo consulenze, avviando locali, creando anche una società con un amico. Ma intanto cercava un luogo in cui mettere su famiglia, un negozio collegato a una casa. E l’ha trovato a Robecco. «Nel 2007 ho fatto il mio mutuo e ho cominciato lavorare, “contro tutti”. Passavo per l’ennesimo matto che voleva cercarsi il suo angolo di paradiso. Ma Robecco mi ha dato enormi soddisfazioni. Abbiamo cominciato a fare un lavoro importante con alcuni mulini. Ho visto crescere persone e marchi che sono stati da esempio per me. Qui abbiamo sviluppato tutto quello che avevo studiato fino a quel momento. Ho messo dentro la mia pizza tutto ciò che sapevo, forse anche troppo per una pizzeria da asporto: facevamo impasti che non potevano essere capiti e apprezzati immediatamente. Ma intanto il mercato del food in Italia stava cambiando e io per fortuna ero dalla parte della ricerca. Ho portato sempre più persone ad apprezzare il mio impasto. I gusti sono gusti, ognuno ha i suoi, ma nessuno può mettere in dubbio la se- NAVIGLI LA VOCE DEI 19 STORIE N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 rietà del nostro lavoro: io vendo innovazione ogni santissimo giorno». Pasquale Moro continua a studiare e a proporre i risultati della sua ricerca. E se gli fai notare che vende pizze da asporto in un paese di provincia a prezzi popolari, lui sorride e risponde serafico: «Bisogna anche avere l’intelligenza di capire il contesto. Il professionista deve adattarsi al luogo, oltre che al tipo di prodotto che lavora. So benissimo che chi prende la pizza da asporto ha certe esigenze, che noi rispettiamo, a partire dalla velocità e dalla puntualità. Ma so anche che il tipo di impasto che produciamo, e i metodi che abbiamo imparato a utilizzare, fanno sì che i clienti tornino a comprare la nostra pizza». Un secondo incidente, nel 2011 («Ho comprato un’Harley Davidson e mi ha subito castigato») non ha prodotto la catastrofe della prima volta: l’attività era ben avviata, tutti sapevano cosa dovevano fare, e Pasquale aveva capito, una volta di più, cosa conta davvero: «Sono cose che ti fanno capire il valore della vita». E giù a studiare ancora. «Qualcuno dice che “la pizza è semplicità” e che noi facciamo i “professori”. Ma è come dire che in Italia gli chef non dovrebbero esistere, che dovrebbero esserci solo i cuochi da trattoria. Oggi gourmet non significa solo impiattare bene, ma fare ricerca. La cosa fondamentale è sperimentare, studiare lieviti e farine, capire i comportamenti della materia prima». Di certo i progetti per il futuro non mancano. A partire dal nuovo locale, «la mia bottega da mille e una notte», che farà sorgere a Robecco, dopo la ristrutturazione che comincerà a fine mese. E magari un giorno il grande salto verso la “pizzeria gourmet”. «La pizzeria d’asporto è la mia palestra, ma il lavoro che faccio qui lo insegno anche ai ristoranti di Il trionfo al Campionato mondiale lusso». Non per niente è stato invitato a Che Pizza, manifestazione milanese che riuniva i diciotto migliori artisti pizzaioli sulla piazza. E la sua pizza (con spuma di pecorino, pomodorini e cipolla caramellata) è andata a ruba anche durante l’evento con Carlo Cracco all’Annunciata di Abbiategrasso per Amatrice. Poi c’è il trionfo al Campionato mondiale della pizza 2016, a Parma, a soli 33 anni. «Mi sono iscritto grazie a un amico che mi ha rotto le scatole. Era dal 2006 che non ci andavo. Quando arrivi a certi livelli è brutto rimetterti in gioco. Sono partito da qui con un camper, il mio braccio destro e quattro ricette ultra-collaudate. Ma quando mi hanno dato in mano il foglio e la penna, e mi hanno chiesto di scrivere cosa volevo fare, ho cambiato le carte in tavola e ho scelto la pizza che poi mi ha fatto vincere il mondiale: pomodoro, prosciutto crudo, cipolla, basilico, parmigiano reggiano, aceto balsamico, rucola e pomodorini. Ho vinto con la pizza al metro. Quando l’ho infilata nel forno, ho visto subito che si sviluppava come sognavo io, come mi era riuscito poche volte nei due mesi di prove che avevo fatto». La cosa straordinaria è che la composizione dell’impasto era stata modificata solo due settimane prima. «Un giorno entra in pizzeria un signore che fa l’autista di pullman a Magenta e mi dice: produco grano, ti può interessare la mia farina? Io che conoscevo tutti i mulini d’Italia, mi sono messo a ridere. Lui, più testardo di me, me ne ha portato un chilo. Quando l’ho unita al lievito madre ho capito che era farina viva. L’ho messa all’interno dell’impasto in varie percentuali, ho inserito anche un antico grano siciliano, un grano duro, come miscela per aumentare i profumi, e ho ottenuto degli aromi pazzeschi». Che dire ancora? Non è certo un caso che insieme a Pasquale lavorino «giovani che non ne avrebbero neppure bisogno, che hanno studiato, e che stando qui dentro, con la scusa di mettere via qualche soldo, si sono appassionati al lavoro». Passione, ecco la parola chiave. E anche coraggio, disciplina, ricerca. Un ex ciclista con una marcia in più. ■ 20 TERRITORIO NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 GUDO VISCONTI di E. Moscardini Nati per leggere a Gudo Visconti ora ha il calendario ufficiale U n appuntamento al mese per accompagnare tutti i bambini di Gudo Visconti durante la stagione invernale, la magia del Natale e, infine, la primavera e le nuove vacanze estive. Il calendario di Nati per leggere, iniziativa che prevede la lettura di fiabe dedicate ai piccoli il sabato pomeriggio, ha visto il primo appuntamento andare in scena sabato 29 ottobre, quando il tema affrontato è stato quello della famosissima festa di origine celtica di Halloween; per tale occasione i bambini hanno potuto anche partecipare alle attività del laboratorio mascherati. Il programma prevede poi una lettura sabato 12 novembre e, a seguire, sabato 17 dicembre, quando il tema dell’incontro sarà il Natale. I successivi appuntamenti sono previsti per sabato 21 gennaio e sabato 18 febbraio, mentre la data fissata per il mese di marzo, che sarà incentrata sulla Festa del Papà, è quella di sabato 18. Quindi nuovi incontri sono in calendario per l’8 aprile e il 13 maggio, con la lettura dedicata alla Festa della Mamma, e infine per sabato 10 giugno, quando il tema saranno «le vacanze». Tutti gli appuntamenti avranno inizio alle 15 e per le ultime due date (13 maggio e 10 giugno), la lettura avverrà all’aria aperta, con i bambini che potranno ascoltare le fiabe all’interno del cortile della scuola primaria. ■ OZZERO di M. Rosti A Ozzero il viceministro in visita al caseificio N ominato nel febbraio di due anni fa vice ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Andrea Olivero tra i tanti impegni ha trovato il tempo di raggiungere il caseificio Arioli che da due secoli si distingue per la qualità dei suoi formaggi. Il viceministro, invitato alla conferenza sul mondo dell’agricoltura (L’agricoltura di domani, un’agricoltura sostenibile) organizzata nel refettorio del chiostro dell’abbazia di Morimondo lo scorso 28 ottobre, ha fatto tappa anche nell’azienda di Ozzero che da anni dispone di uno spaccio per la vendita diretta dei prodotti, e che si distingue per la sua produzione di gorgonzola. A non mancare all’appuntamento anche il sindaco di Ozzero Guglielmo Villani, che commenta così l’inaspettata visita del viceministro a Ozzero: «Il proprietario del caseificio, Gianluca Arioli, ha aperto le porte del laboratorio di produzione del famoso gorgonzola a tutta la delegazione. Il titolare, nel mostrare gli ambienti dove avviene la lavorazione, ha raccontato anche la storia del caseificio: una storia fatta di successi, impegno e passione. Il ministro, che è rimasto certamente colpito da questa nostra realtà, ha infine ricordato quanto l’agricoltura con i suoi prodotti sia importante per la nostra zona, ma anche per tutto il territorio nazionale, e come la qualità italiana continui a rappresentare un buon biglietto da visita anche a livello internazionale». ■ Albairate, in Biblioteca fra gioco e spettacolo ALBAIRATE di E. Moscardini La Biblioteca di Albairate L a Compagnia dei gelosi propone giovedì 17 novembre, alla Biblioteca civica Lino Germani di Albairate, uno spettacolo davvero suggestivo, dal titolo Progetto Fahrenheit 451. Libri ieri censurati, oggi classici. Il plot narrativo, come si può evincere dal titolo, richiama il libro Fahrenheit 451, scritto nel 1953 da Ray Bradbury. Il romanzo fantascientifico, espansione del racconto breve The Fireman, racconta di una società futura in cui è un reato possedere libri; così viene istituito un comitato che utilizza vigili del fuoco per bruciare ogni volu- me. Lo spettacolo vuol quindi far riflettere sulla cultura nel corso dei secoli e sulla diversa concezione, nelle varie epoche, di alcuni temi fondamentali della vita umana. Il Progetto Fahrenheit 451 assume quindi i contorni di un’esibizione artistica che vuole dare voce ai libri, presentando principalmente i motivi che li hanno portati a essere censurati nei differenti periodi storici. Un’occasione davvero insolita che vuole portare lo spettatore alla riflessione e al pensiero di come sia mutato nel tempo l’immaginario umano. Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21 e l’ingresso sarà assolutamente libero per chiunque vorrà partecipare. Ad Albairate il weekend proseguirà poi con una giornata dedicata al gioco, quella di sabato 19 novembre. Quando, a iniziare dalle 16, un momento ludico, simpaticamente soprannominato International Games Day, darà a chi vorrà partecipare la possibilità di provare alcuni nuovi giochi della consolle Wii U in un pomeriggio che si preannuncia di aggregazione e di allegria. Chi desiderasse ulteriori informazioni, riguardo sia allo spettacolo Progetto Fahrenheit 451 sia all’appuntamento con l’International Games Day, può inviare un’email all’indirizzo [email protected]. mi.it oppure telefonare al numero 02 9498 1343. ■ A Morimondo il Natale inizia a fine novembre MORIMONDO di M. Rosti La chiesa dell’abbazia di Morimondo A Morimondo si gioca d’anticipo: le iniziative natalizie, nel bel borgo medievale, prenderanno infatti il via il prossimo 20 novembre. Dopo il laboratorio di pittura, organizzato negli ambienti monastici domenica 13 novembre e strutturato in due parti (la prima teorica dedicata all’evoluzione della tecnica della pittura murale, la seconda invece pratica), per domenica 20 novembre è previsto il primo concerto prenatalizio tra le mura dell’abbazia cistercense. A inaugurare la rassegna natalizia sarà il coro degli Alpini di Abbiategrasso: il gruppo ana, diretto come sempre dal direttore Carlo Tunesi, alle 17 sarà infatti protagonista di Canta l’attesa. Ad esibirsi sarà anche il coro della sezione di Udine – Gruppo Alpini di Codroipo, con il direttore Massimi- liano Goline. La musica, quindi, tornerà a Morimondo domenica 27 novembre, sempre alle 17 nella chiesa abbaziale, anche se ancora non si conosce il nome del coro che si esibirà per l’occasione. Per l’ultima domenica di novembre è in calendario anche il laboratorio di miniatura medievale Oro e porpora – Edizione speciale Natale, promosso sempre dalla Fondazione Sancte Marie de Morimundo, che si terrà alle 14.30 e alle 16.30. Sempre nella giornata di domenica 27 novembre è, infine, in programma il laboratorio di erboristeria per adulti Candele medioevali, alle 14.30 e alle 16.30. Per informazioni sulle iniziative e l’iscrizione ai corsi è possibile visitare il sito della Fondazione (www.abbaziamorimondo.it), oppure contattare telefonicamente la segreteria (02 9496 1919 dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12). ■ NAVIGLI LA VOCE DEI 21 TERRITORIO N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 Un titolo in un click, premiate le foto più belle ROSATE di M. Rosti U n titolo in un click! ha i suoi vincitori. Il concorso fotografico promosso in estate dalla Biblioteca parrocchiale Don Luigi Negri di Rosate per stimolare gli appassionati di fotografia a legare le immagini a un’opera letteraria, infatti, si è concluso alla fine di ottobre con la premiazione degli scatti migliori. Due i criteri adottati per decretare le foto più meritorie: da una parte il voto popolare, espresso dagli utenti attraverso un semplice «mi piace» nella pagina Facebook della Biblioteca; dall’altra, invece, la valutazione della giuria tecni- Il mondo alla fine del mondo, la foto che ha vinto il “voto popolare” ca della Biblioteca stessa. Il primo classificato per gli utenti di Facebook, con 208 «mi piace» su 1.489 persone raggiunte, è stato Dario Edotti con la foto intitolata Il mondo alla fine del mondo di Luis Sepúlveda. Il secondo classificato, con 287 «mi piace» su 2.656 persone raggiunte, è risultato il gruppo di lettura Centro BENESSERE Diurno Procaccini con l’immagine dal titolo Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza, anche in questo caso di Luis Sepúlveda. Mentre il terzo posto della classifica è stato conquistato da una donna, Mirella Presa, con la sua fotografia intitolata Le avventure di Pierino al mercato di Luino di Piero Chiara, che ha ottenuto 30 «mi piace» su 475 persone raggiunte. Sono, invece, risultati vincitori della giuria della Biblioteca di Rosate Raphael Negri, Marzia Fabbri e Giuseppe Bruni. La giuria, che ha espresso il voto di preferenza alle fotografie meritevoli per originalità, soggetto e fantasia (attribuendo i 36 voti disponibili), era composta da Ivo Zùnica, insegnante e scrittore; Cristina Guani, assessore all’Istruzione e Cultura del Comune di Rosate; Mauro Portaluppi, responsabile della Biblioteca di Rosate; Laura Gigliotti, bibliotecaria; Solange Stefanuto, vincitrice per la giuria di qualità della terza edizione del concorso Un titolo in un click! (edizione 2015). ■ ROSATE di M. Rosti Colori e sapori di Rosate verso il gran finale T erminerà domenica 13 novembre Colori e sapori di Rosate. La kermesse, che da anni si rinnova con successo proprio nel mese di novembre, ha coinvolto anche per l’edizione 2016 i ristoratori e i commercianti del paese, come pure associazioni impegnate in ambito sociale, agricoltori e studenti. A differenza degli anni passati non è stato organizzato un convegno nella sala consiliare, ma si è scelto di concludere la manifestazione lasciando ulteriore spazio alle ricette e ai piatti di una volta, per rinnovare la tradizione culinaria lombarda. Dopo il pranzo di domenica 6 novembre, il cui ricavato è stato devoluto interamente alle popolazioni vittime del terremoto nel Centro Italia, gli organizzatori hanno, infatti, deciso di promuovere un mercatino con hobbisti e produttori enogastronomici per degustazioni di golosità tipiche e a chilometri zero, in calendario per domenica 13 settembre dalle 9 alle 19 nella palestra della scuola primaria. Sempre domenica 13 novembre, nel pomeriggio, il Club amici rosatesi in via Allievi ha organizzato una degustazione di vini delle cantine Cavallotti e di prodotti agricoli e formaggi del caseificio Arioli, mentre nel cortile della scuola, dalle 16 alle 19, sarà possibile assaporare vin brulè e castagne con le associazioni locali agiphas e avis. ■ ■ a cura di C. Dalla Valle PILATES E GYROTONIC QUALE AIUTO PER IL MAL DI SCHIENA? I l mal di schiena potrebbe essere considerato il male del secolo, vista la sua diffusione quasi epidemica:da una statistica emerge che il 93% degli individui ha sofferto o soffre di male alla schiena; il 30% dei bambini dai sette ai diciassette anni si lamenta del mal di schiena. Gli esercizi del metodo Pilates e Gyrotonic possono aiutare in diversi modi a proteggere la schiena da lesioni e sofferenze. La maggior parte dei più comuni problemi della schiena sono dovuti alla debolezza dei suoi muscoli di sostegno e a una postura errata. Queste due discipline si prefiggono di rinforzare questi muscoli e di correggere la postura. La colonna vertebrale deve assicurare delle funzioni essenziali: essere nello stesso tempo solida e mobile. Tutto l’insieme (ossa, dischi intervertebrali, legamenti, muscolatura di sostegno) deve funzionare in maniera perfettamente coordinata e questo è possibile tramite il Sistema Tonico Posturale. Nel momento in cui un ele- mento di questo sistema è alterato, si installa uno squilibrio. Lo squilibrio posturale è generatore di tensioni sulla colonna che, a lungo andare, determinano l’apparizione dei dolori, delle rigidità e partecipano all’instaurarsi dell’artrosi. Attraverso il Pilates e il Gyrotonic si migliora la flessibilità, fattore importante per il benessere della colonna vertebrale e la tonicità della muscolatura. Gli esercizi sono concepiti in modo tale da ridurre le tensioni concentrate nei muscoli e da rendere più mobile la schiena (e di conseguenza tutte le articolazioni).Gli esercizi da fare per il mal di schiena si concentrano su quattro zone principali: Il collo e le spalle. Questa zona è soggetta a tensioni, rigidità e mancanza di mobilità. Gli esercizi pilates e gyrotonic la sbloccano, rendendola più libera e sciolta, riducendo le tensioni muscolari accumulate e migliorando la postura. Colonna vertebrale dorsale. La parte centrale della schiena è spesso la più rigida, e tale rigidità può non solo esporla più facilmente ad affaticamen- to e sofferenze, ma può anche ridurre drasticamente la respirazione e peggiorare la postura. Zona lombare. Questo è il punto in cui spesso si sviluppa il mal di schiena. È la parte della colonna vertebrale più caricata, dato che sostiene tutto il dorso, ed è la più danneggiata da una eventuale postura scorretta. La mancanza di flessibilità è un’altra delle possibili cause di lesioni. Muscoli addominali. Sebbene non facciano parte della schiena, i muscoli addominali sono di primaria importanza per il suo benessere. Devono essere forti e ben tonificati per sostenere una postura giusta e per mantenere la forza e la flessibilità della schiena. Quando si sceglie il metodo Pilates e Gyrotonic è opportuno rivolgersi a studi specializzati con insegnanti qualificati. (Cerca Pilates & gyrotonic Studio) Uno studio Pilates & Gyrotonic è un ambiente dove l’istruttore guida la persona nella realizzazione degli esercizi a corpo libero o con l’utilizzo delle macchine specifiche. Ad ogni persona viene fatto un programma personalizzato: la persona qualificata a insegnare queste discipline ha una grande responsabilità e cioè, sapere fino a che punto gli esercizi sono indicati per i diversi soggetti; scegliere il programma adatto alla persona e capire quando è necessaria la consulenza di medici specializzati. Le certificazioni più serie richiedono almeno un anno di preparazione, con prerequisiti per l’ammissione al corso. L’osservazione, la pratica e gli esami scritti e orali completano la formazione teorica. Corsi annuali di aggiornamento garantiscono qualità e serietà dell’insegnante. Cristina Dalla Valle dr.ssa in Scienze Motorie, Covatech Pilates certified teacher, diplomata in Gyrotonic Expansion System, titolare dello studio “Pilates Corbetta”, situato in via Don Tragella 4, a Magenta, cell. 340 2191 068 SE VUOI CONOSCERCI MEGLIO VISITA IL NOSTRO SITO WWW.PILATESCORBETTA.COM E PRENOTA UNA LEZIONE DI PROVA 22 NAVIGLI LA VOCE DEI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 CASORATE PRIMO MOTTA VISCONTI MOTTA VISCONTI di O. Dellerba Isola pedonale al sagrato C ambia in modo sostanziale la viabilità in centro a Motta Visconti. Lo comunica il sindaco Primo Paolo De Giuli per mezzo di un avviso pubblico. Innanzitutto il sagrato, intitolato a don Felice Riva, resterà chiuso al traffico. Un embrione, insomma, di isola pedonale. In via Soriani si potrà circolare con il consueto senso di marcia a velocità ridotta (a 30 chilometri all’ora) con esclusione totale della possibilità di sosta sul sagrato. Spariscono da via Soriani i mezzi pesanti, mentre sarà possibile lasciare l’auto per un tempo limitato nei pressi della fine del sagrato, dove saranno delimitati alcuni stalli. Il sagrato stesso sarà abbellito con arredo urbano, mentre da novembre anche via Soriani sarà chiusa al traffico dalle 18.30 del sabato alle 20 della domenica. Viabilità modificata anche nei pressi della scuola Ada Negri: via don Milani cambia direzione di percorrenza per evitare la formazione di pericolose curve che giungono sino alla rotonda di via Circonvallazione. ■ CASORATE di O. Dellerba Come ridurre lo smog I l Comune di Casorate Primo ha approvato il paes, il Piano di Azione per l’Energia Sostenibile. Il patto tra i sindaci previsto come priorità dall’Unione Europea prevede di ridurre le emissioni di anidride carbonica sul territorio comunale oltre il 20% entro il 2020, di preparare un inventario base delle emissioni, di coinvolgere il territorio e di presentare su scala biennale un rapporto con indicate anche le attività di monitoraggio. Per una volta, quindi, bando alle scaramucce politiche: gli undici consiglieri comunali presenti hanno adottato l’ambizioso piano d’azione (che non prevede oneri diretti a carico delle casse comunali) all’unanimità. In aula sono arrivati anche i ringraziamenti del consigliere di minoranza Luigi Amatulli per il voto compatto favorevole «in quanto è il primo passo che va verso la salvaguardia della salute dei cittadini». ■ Via libera al piano Carini Accolte tre osservazioni CASORATE di O. Dellerba Il Municipio di Casorate Primo I l Consiglio comunale di Casorate Primo ha approvato definitivamente, il 27 ottobre, il piano di recupero di iniziativa privata Corte Carini, proposto in variante al pgt attualmente in vigore. All’approvazione definitiva si è giunti dopo mesi di iter e con la valutazione di alcune osservazioni presentate dai residenti. Il Piano è stato lasciato in segreteria comunale per la consultazione nel mese di agosto, mentre nel mese di settembre sono pervenute tre osservazioni. Questi documenti sono stati discussi in aula. La prima osservazione al progetto prevede l’inserimento nella convenzione della rinuncia da parte della proprietà (la società Uniedil srl di Binasco) del diritto di passaggio carraio lungo via Termanini, ed è stato per appunto presentato da alcuni residenti sulla strada. La stessa Uniedil aveva comunicato a fine luglio l’intenzione di rinunciare a questo passaggio di automezzi. Sempre i residenti della strada hanno chiesto al Comune che venga effettuata un’attenta e scrupolosa verifica della rete fognaria, già ora spesso sovraccarica. Questa osservazione viene accolta per mezzo della rete di smaltimento delle acque meteoriche, che quindi non verranno conferite direttamente in fognatura. Infine, la terza richiesta è stata presentata da un cittadino di Casorate Primo che richiede l’eliminazione dei cavi aerei non solo sul tratto di via Garibaldi interessata al Piano di recupero, ma anche negli edifici circostanti, per uniformare il look della zona; l’allargamento dell’ingresso carraio in modo da permettere di avere due sensi di marcia; la collocazione di uno spazio per la raccolta differenziata sotto l’androne che permetta di essere accessibile anche all’esterno. In questo modo si potranno eliminare i cassonetti dalla strada stessa. ■ MOTTA VISCONTI di O. Dellerba Bonus idrico per famiglie A rriva il bonus idrico per le famiglie in difficoltà economica (isee inferiore a 7.500 euro) di Motta Visconti. L’agevolazione permette di ottenere uno sconto di 50 euro sulla fattura idrica. La somma è stanziata dal Gruppo cap in collaborazione con i Comuni. Per ottenere il bonus e per informazioni ci si può recare presso l’ufficio Affari sociali del Municipio di Motta Visconti. ■ NAVIGLI LA VOCE DEI 23 RUBRICHE&SERVIZI N. 18 - STAMPATO L’11 NOVEMBRE 2016 MUSICA: la classifica italiana di A. Grandi L’ARIA CHE RESPIRIAMO ALBUM 6) Ghost Il senso della vita –5 7) Lady Gaga Joanne +2 8) Coldplay A head full of dreams 9) Nek Unici –5 –4 10) Michael Bublé Nobody but me Giorgia DOWNLOAD 1) Tiziano Ferro Potremmo ritornare NE 2) DJ Snake feat. Justin Bieber Let me love you –1 3) The chainsmokers feat. Halsey Closer –1 4) Ghali Ninna nanna –1 5) Major Lazer feat. Justin Bieber Cold water STAB 6) Sia feat. Kendrick Lamar The greatest STAB 7) Charlie Puth feat. Selena Gomez We don’t talk anymore Tiziano Ferro O –3 8) Marco Mengoni Sai che +1 9) Maroon 5 feat. Kendrick Lamar Don’t wanna know NE 10) The chainsmokers feat. Daya Don’t let me down –3 Ormai annoverati a buon diritto tra i fenomeni musicali dell’anno, Benji & Fede si riconfermano in vetta alla classifica con il loro secondo album 0+. Il duo modenese – all’anagrafe Benjamin Mascolo e Federico Rossi, 45 anni in due – si è conosciuto tramite Internet. E proprio il web è stato il suo trampolino di lancio: in breve tempo, è passato dalle cover su YouTube alle migliaia di fan in visibilio a ogni sua tappa, come non si vedeva dai tempi d’oro delle boyband (straniere) anni Novanta. Se son rose fioriranno, se son palloni, si sgonfieranno... Intanto si son tenute dietro di loro due star femminili di prima grandezza, prima Lady Gaga (ora in caduta libera in settima posizione con Joanne, già in odore di flop come il precedente Artpop) e poi nientepopodimeno che Giorgia: Oronero è il suo decimo album d’inediti. Per chi ama la voce cristallina e i virtuosismi vocali della cantante romana, l’appuntamento è per il 24 marzo 2017 al Mediolanum Forum di Assago. La band romana dei Ghost entra in top ten alla sesta posizione con Il senso della vita e celebra il proprio decennio di attività, mentre chiude la chart in decima posizione Michael Bublé, che ha annunciato l’annullamento di tutti i suoi impegni per stare accanto al figlio di tre anni Noah, malato di cancro. Nei singoli irrompe in vetta (anche nell’airplay radiofonico) Potremmo ritornare, nuova ballad di Tiziano Ferro che anticipa l’album Il mestiere della vita in uscita il 2 dicembre, da lui stesso definito «il secondo capitolo della mia carriera»; il cantante di Latina sarà live a San Siro i prossimi 16 e 17 giugno. Entrano, infine, in top ten i Maroon 5 con l’orecchiabile Don’t wanna know: nel video, la band veste i panni... dei Pokemon. ■ 1 OTT. 2 OTT. 3 OTT. 4 OTT. 5 OTT. 6 OTT. 7 OTT. 8 OTT. 9 OTT. 10 OTT. 11 OTT. 12 OTT. 13 OTT. 14 OTT. 15 OTT. 16 OTT. 17 OTT. 18 OTT. 19 OTT. 20 OTT. 21 OTT. 22 OTT. 23 OTT. 24 OTT. 25 OTT. 26 OTT. 27 OTT. 28 OTT. 29 OTT. 30 OTT. 31 OTT. MOTTA V. NE ABB.SSO 5) Emis Killa Terza stagione MAGENTA +2 ABB.SSO 4) Il Volo Notte magica - A tribute to three tenors MAGENTA +1 MOTTA V. 3) Pooh Pooh 50 – L’ultima notte insieme O3 µg/m3 ABB.SSO STAB CO8H mg/m3 MAGENTA 2) Giorgia Oronero NO2 µg/m3 MAGENTA NE SO2 PM10 µg/m3 µg/m3 MAGENTA 1) Benji & Fede 0+ GIORNI STAB I DATI DI OTTOBRE 1,9 1,8 2,0 2,4 2,4 2,2 2,5 2,4 2,1 2,3 2,6 3,0 2,9 2,3 2,3 2,6 3,1 3,1 3,1 2,6 2,8 2,8 2,3 2,5 2,4 2,5 2,6 3,2 3,4 2,8 2,8 26 21 19 26 37 22 35 41 18 13 22 28 30 10 23 21 41 40 63 35 25 46 44 31 34 30 23 46 53 60 58 40 24 33 41 37 34 43 43 22 27 39 36 45 36 23 21 27 28 39 29 34 40 28 30 24 29 31 44 33 30 41 52 32 53 68 51 46 71 63 29 48 58 55 69 48 31 28 41 46 61 35 52 53 41 28 26 33 39 58 37 39 43 22 18 27 37 24 21 41 36 18 23 28 28 48 29 20 21 20 29 38 23 32 30 30 19 19 30 30 43 27 25 22 0,9 0,8 0,8 0,6 0,4 0,3 0,5 0,6 0,5 0,5 0,7 0,8 0,9 0,7 0,8 0,9 1,2 0,9 0,9 0,7 0,7 0,9 0,8 0,8 0,8 0,8 0,8 1,1 1,1 1,1 1,1 N.D. 34 47 42 35 35 41 26 22 32 42 17 18 10 19 10 18 9 17 8 20 22 16 18 7 5 7 15 12 17 10 7 N.D. 48 48 42 30 40 55 33 33 37 45 28 22 11 19 14 17 6 15 7 22 25 17 19 10 8 5 20 17 16 21 32 N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. N.D. SO2 – Biossido di zolfo – Valore limite: 125 µg/m (media giornaliera) – Soglia di allarme: 500 µg/m3 – Valore suggerito dall’oms (Org. Mondiale della Sanità): per la concentrazione media annua, non oltrepassare i 50 µg/m3 a prevenzione di effetti su lungo periodo. PM10 – Polveri con diametro inferiore ai 10 µm – Valore limite: 50 µg/m3 (media giornaliera) NO2 – Biossido di azoto – Valore limite: 200 µg/m3 (massimo giornaliero) – Soglia di allarme: 400 µg/m3 CO8h – Monossido di carbonio (CO). CO8h indica la concentrazione media su 8 ore. LIMITE GIORNALIERO SU OTTO ORE: 10 mg/m3 O3 – Ozono – Valore limite: 180 µg/m3 (massimo giornaliero) – Soglia di allarme: 240 µg/m3 – Valore suggerito dall’oms: per la concentrazione media su 8 ore, non oltrepassare i 120 µg/m3. IL ROSSO INDICA IL SUPERAMENTO DEL VALORE LIMITE 3 µg/m3 = mg/m3 = microgrammo per metro cubo d’aria analizzata milligrammo per metro cubo d’aria analizzata Si ringrazia per i dati ARPA Lombardia