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dicembre 2013 BANCA LOCALE A pag 6 QUESTIONE IMPRESE A pag 16 CREDITO IN CASSA A pag 18 Edicola Editoriale DI ROBERTO SCAZZOSI 2014, ripartiamo tutti insieme Abbiamo fatto una scelta semplice per la copertina di questo numero della Voce, gli auguri. Lo abbiamo fatto pensando al momento economico che stiamo attraversando e alle richieste fatte da attori economici del nostro territorio, le imprese, che ultimamente hanno alzato la voce. L’hanno fatto in un incontro pubblico con il ministro dello Sviluppo Zanonato tenutosi a Malpensa Fiere alla fine di ottobre. Per molti osservatori è stato un urlo di dolore: in queste condizioni –hanno gridato– non ce la facciamo più ad andare avanti. Almeno non in Italia, tanto che qualcuno ha già fatto le valigie per la Svizzera e altri ci stanno facendo un pensiero. Su questo tema, come banca locale e forza viva di un territorio, nel caso specifico di confine, non possiamo che concordare con quanto emerso nell’assemblea di Confindustria Altomilanese, quando è stato ricordata una ricerca sulle trasformazioni dell’area da cui emergeva una conclusione che può apparire lapalissiana: “la forza dell’area è l’area stessa”. Per questo, se ogni azienda che se ne va è una parte del grande patrimonio di conoscenze e capacità di intrapresa che perdiamo, occorre chiedersi: cosa ci manca per essere attrattivi come il Canton Ticino? Dall’assemblea di Confindustria Alto Milanese è 2 emersa la proposta di una zona a burocrazia zero. Non si tratta di una bella formula ma del frutto che deve maturare dal dialogo fra imprese ed enti locali. Non è impossibile; è doveroso. Così come è doveroso esaminare tutte le possibilità sul tavolo per favorire la ripresa; e parlo di Credito InCassa, una misura studiata dalla Regione Lombardia per smobilizzare i crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione. Visto il basso numero di adesioni fra i comuni del nostro territorio, ho scritto ai sindaci che non si erano ancora attivati, mosso da un intento preciso: nessuna occasione va sprecata per aiutare quelle imprese che stanno facendo da anni i conti con gli effetti della crisi. Prima di guardare altrove, quindi, attiviamoci per valutare tutte le possibilità per aiutarci. La logica è sempre quella: fare sistema, oggi più che mai, partendo dal basso, dal nostro territorio. Un territorio dove, ed è il primo servizio di questo numero, la nostra Bcc, dopo un secolo abbondante, è rimasta da settembre la sola banca locale. Non è una buona notizia, ma è una notizia, quindi prendiamone atto. Da qui si parte per un 2014 cui è consegnata la speranza della ripresa. Un augurio di tutti e, soprattutto, per tutti. 3 SOMMARIO Edicola Il Panorama COPERTINA DI LUCA BARNI Per le imprese, le famiglie e la ripresa Fiducia come motore per la ripresa Il 2013 si chiude nell'attesa di una ripresa che arriverà e le difficoltà strutturali che impediscono alle nostre aziende di liberare le loro potenzialità. Dalle tentazioni di "fuga" in Svizzera alle proposte per risolvere i problemi sul territorio gli auguri all'economia che produce. LA VOCE dicembre 2013 14Economia Banca Locale 6 Da settembre 2013 la Bcc è ufficialmente l'ultima banca locale rimasta sul territorio 20Progetti/1 16 Incontro artigiani - ministro Zanonato e le proposte di Confindustria Alto Milanese Un istituto tecnico superiore post-diploma per formare tecnici "green" 24 La storia Rigore e sostenibilità, vent'anni di crescita del Gruppo Osti 28 La nostra Banca A Casa in Piazza nuove proposte e segnali di ripresa del mercato immobiliare 21Progetti/2 30 22Famiglie Tagesmutter, un nuovo 34 Questione imprese La burocrazia nemica delle imprese: trecento nuove norme in soli tre anni Accendiamo le idee: il bando di concorso per startup innovative servizio per donne e famiglie sul nostro territorio Territorio Un'autunno di iniziative benefiche culturali e sociali nel segno della Bcc Associazione Ccr Le manifestazioni, le iniziative estive e gli appuntamenti dei prossimi mesi Al cambio di data più importante arriviamo ancora una volta in compagnia di una crisi che non allenta la presa e con gli auspici di una ripresa di cui, se devo essere sincero, non vedo ancora segnali importanti. Diamo conto in questo numero delle iniziative messe in campo dalla nostra Bcc per contribuire a invertire la tendenza; iniziative, come sempre, frutto del confronto e della collaborazione con altri attori del territorio. Il presidente, nel proprio editoriale, si sofferma sulla reazione delle imprese a questo stato di cose, dalle proteste alle proposte per reagire. Conosco, per esperienza diretta, la capacità delle nostre imprese di darsi da fare, specie nelle condizioni difficili. L’intraprendenza è sempre stata una loro caratteristica, una leva formidabile per lo sviluppo del nostro territorio e per il suo benessere. Come attori economici del nostro territorio, ormai l’unica banca locale attiva nell’Altomilanese e nel Varesotto, anche quest’anno abbiamo fatto la nostra parte. Dati alla mano, dovremmo chiudere questo 2013 con un livello di impieghi pari a quello del 2012, mentre il sistema, sulla base dei numeri diffusi da Banca d’Italia, segna un – 3% complessivo e, più in particolare, un – 4% di finanziamenti alle imprese. Un saldo negativo che peggiora ulteriormente per le piccole e medio imprese, verso le quali gli impieghi si sono ridotti del 12/13%. Considerato che i nostri clienti sono le micro e piccole imprese, è la prova che da parte nostra non è mancato il supporto. Lo stesso può dirsi dell’altro nostro soggetto di riferimento, le famiglie: ne ho parlato recentemente in un post sul blog che tengo per la testata on line Linkiesta. A livello di sistema sono intorno al 3% le famiglie cosiddette vulnerabili, ossia quelle in “tensione finanziaria” per non riuscire a pagare le rate dei mutui. Si tratta di una percentuale che si riduce ulteriormente per le famiglie clienti della banche di credito cooperativo. Questo significa una cosa sola; con le famiglie abbiamo lavorato bene, abbiamo fatto un’utile opera di educazione finanziaria consigliando di non fare mai il passo più lungo della gamba, quindi calibrando un impegno per i mutui contratti coerente con le capacità di rimborso. È la prova che il modello di banca relazionale cui ci ispiriamo ha un senso ben preciso, con ricadute positive per i clienti, oltre che per la banca stessa. Non saranno un caso, allora, le performance positive messe a segno nel Conto Economico ad ottobre dalla nostra Bcc sui servizi proposti. Cosa è questo dato, se non una conferma ulteriore della nostra capacità di fare consulenza ai clienti, di consigliare loro la soluzione migliore, ad esempio, per investire i propri soldi? O sottoscrivere la polizza giusta? È da questo modo di operare che si crea la fiducia: forse non sarà un indicatore economico univocamente misurabile, ma è certo un elemento imprescindibile se vogliamo vedere la ripresa. La Voce Bimestrale della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate dicembre 2013 Credito in cassa 18 4 L'appello del presidente Roberto Scazzosi ai sindaci per stimolare la ripresa Redazione e grafica: Eo Ipso - Legnano Anno X n° 4 Stampa: Q-Print - Gallarate Direttore responsabile: Chiara Porta Editore: Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Registrazione del Tribunale di Milano n°163 del 15-03-2004 5 PRIMO PIANO PRIMO PIANO L a Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è rimasta l’ultima banca locale della nostra zona. E, diciamolo subito, è un dato di fatto, non certo una bella notizia per un territorio che a cavallo del Novecento ha visto la nascita di ben 18 banche "Tra due fiumi", cioè tra il Ticino e l'Olona, per delimitare l’ambito di cui parliamo utilizzando il titolo di un libro edito dalla nostra Bcc sulla storia economica locale e scritto nel 2008 da Pietro Cafaro, docente di Storia economica alla Cattolica di Milano. A parte un comprensibile orgoglio e un sospiro di sollievo a stento trattenuto, non può certo far piacere essere l’unico reduce della storia bancaria locale, perché quello che il territorio perde non lo riacquista più, tanto in valore aggiunto quanto in prospettiva. Chi è rimasto sul campo, infatti, a volte per pochi anni, in altri casi per oltre un secolo ha rappre- sentato un punto di riferimento per le proprie comunità locali e giocato un ruolo nello sviluppo economico, sociale e culturale delle nostre terre. Sono tante le iniziative che sono state possibili solo grazie alla presenza di banche locali che hanno fatto da volano, e in alcuni casi anche da motore propulsore, alla nascita di aziende piccole e grandi, al concretizzarsi di sogni e progetti di artigiani, agricoltori, commercianti e famiglie, al realizzarsi di interventi strutturali e strategici sia per le piccole comunità locali sia per tutto il territorio nel suo insieme. E il ricordare la Mostra del Tessile e quello che ha rappresentato negli anni basti come esempio. Del resto, quelle nate tra Ottocento e Novecento sono banche che prendono le mosse o dagli storici industriali di quegli anni o dal mondo cattolico, con una differenza di base: le prime sono state banche d'affari a tutti gli Banca di Legnano si scioglie nella galassia Bpm Fondata come società anonima l'11 giugno 1887, per volontà di alcuni imprenditori locali (Eugenio Cantoni, Gaetano ed Antonio Muttoni, Giovanni De Martini, Costanzo Canziani e Guido Bossi), contava su un capitale di 300mila lire e un totale di 1.500 azioni. La banca aprì al pubblico il 16 gennaio 1888 e nel 1905 aumentò per la prima volta il suo capitale, raggiungendo il milione e mezzo di lire. Lo sviluppo sul territorio la portò ad arrivare ad avere 117 filiali e un capitale sociale di oltre 472 milioni di euro. Per quasi quarant'anni di proprietà della Banca Commerciale Italiana, nel 2001 il pacchetto di controllo venne acquisito dalla Banca Popolare di Milano, in cui la Banca di Legnano si è fusa il 14 settembre 2013. Bcc, siamo l'ultima banca locale Dopo la fusione di BdL nella Banca Popolare di Milano dello scorso settembre, la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate è rimasto l'ultimo istituto espressione del territorio effetti, le seconde hanno avuto in sé una profonda valenza cooperativa e di mutuo soccorso. Valori, questi ultimi, che non devono e non possono essere traditi. E non solo o non tanto perché stanno alla base dell’essere banca della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, ma perché solo la reciprocità e la capacità di aiutarsi l’un l’altro nel rispetto delle regole e dei ruoli -quindi non l’assistenzialismo- sono davvero in grado di aiutare l’economia locale a svilupparsi e a ripartire. Ma c’è un altro aspetto negativo dell’essere rimasti l’unico reduce della storia bancaria locale. Che forse è il peggiore di tutti. Significa che il nostro territorio è diventato, nella stragrande maggioranza dei casi, la periferia di enti che hanno il cuore, il cervello e gli interessi primari legati ad altre zone del Paese. E se è logico che anche in tempi di vacche grasse sarà primariamente da altri parti Banca di Busto Arsizio l’ascesa nazionale porta al fallimento Fondata nel 1873 da un gruppo di industriali locali guidati dal barone Eugenio Cantoni, nel giro di qualche decennio la Banca di Busto Arsizio conobbe una forte espansione, prima rilevando la Banca di Vigevano, quindi incorporando (1911) la Banca di Verona. Mutata la ragione sociale in Società italiana di credito provinciale, nel 1914, in parte grazie all’apporto di capitali francesi, divenne Banca Italiana di Sconto, con sede a Roma. Fu il principale finanziatore dell’Ansaldo, che finì per diventare il maggior azionista oltre che maggior debitore. Dopo la guerra l’Ansaldo si ritrovò con un eccesso di capacità produttiva: la Banca Italiana di Sconto fu così travolta dalla crisi finanziaria e nel 1921 dichiarò fallimento. La prima sede della Banca di Busto Arsizio fondata nel 1873 da un gruppo di industriali locali. 6 7 -cioè nei pressi delle singole sedi centrali di questi enti- che si concentrerà l’interesse primario di queste banche ad organizzare iniziative e i conseguenti ritorni che ne deriveranno per le comunità locali, in tempi, come questi, di vacche magre essere in periferia è sicuramente penalizzante. Senza addentrarci in esempi che sono ben chiari al lettore, basti un’osservazione: in caso di contenimento dei costi e di decrescita, i primi tagli avvengono (quasi) sempre nella periferia. Per la verità questo è un discorso più complessivo, applicabile anche alle tante aziende del nostro territorio che stanno pian piano passando di mano e i cui nuovi proprietari hanno altrove il centro dei loro interessi. E che si tratti di scelte strategiche o di soluzioni adottate per necessità poco importa, il risultato è sempre lo stesso: il depauperamento dell’Alto Milanese e del Basso Varesotto come sistema e piattaforma territoriale. Di più. Come chiarisce l’economista Stefano Zamagni, c’è una profonda differenza tra banca del territorio e banca per il territorio, ovvero fra una banca locale e una banca che, semplicemente, opera nel locale. Se, infatti, una banca nasce nel locale, ma cresce a un livello dimensionale che travalica spazi e ambiti originari, quel legame, fisiologicamente, si perde. E ciò significa anche perdere la capacità di elaborare risposte originali: solo una banca del territorio può infatti essere laboratorio creativo, perché la sua “meccanica ancora artigianale” le consente di modulare le risposte e i processi sulle esigenze specifiche di famiglie e imprese, enti e associazioni. Insomma, alla fine tutto è riconducibile al governo degli enti e delle imprese che stanno in un determinato territorio. È la storia ad insegnarcelo. È la storia della tante banche locali che sono scomparse, stemperate all’interno di aziende più grande, che a volte ne hanno tenuto il marchio ma il più delle volte hanno affossato anche quello. Già, perché la loro vera forza, il vero valore 8 PRIMO PIANO pressbox PRIMO PIANO É proprio nel cuore del capoluogo che trovò la sua prima sede la Banca Cooperativa di Varese. Banca Cooperativa di Varese il Credito Varesino muore in Bpu È del 1895 l’iniziativa di alcuni democratici radicali che, unendo i maggiori esponenti del mondo economico varesino di parte democratica, danno vita alla Banca Cooperativa di Varese e Circondario, che nel luglio 1906 diventa il Credito Varesino. Tra sviluppo nazionale e internazionale, giri in borsa, anni sotto il controllo dell’Ambrosiano e intrecci con Roberto Calvi, nel 1984 il Credito Varesino diventa di proprietà della Banca Popolare di Bergamo, che lo incorpora nel 1992. Nel 2003 la “Banca popolare di Bergamo-Credito varesino” si fonde con la Popolare Commercio e Industria e la Popolare di Luino e di Varese dando origine a Bpu (Banche Popolari Unite), che, nel 2007 si fonde con Banca Lombarda per far nascere UBI Banca. Popolare di Abbiategrasso acquisita da Bam, scompare in Mps Nata come cooperativa anonima nell’agosto del 1890 con l’obiettivo di sostenere gli imprenditori agricoli del territorio, la Banca Popolare di Abbiategrasso prese le mosse rilevando l’agenzia della Banca Popolare di Vigevano che era attiva ad Abbiategrasso fin dal 1873. Profondamente legata alla storia e allo sviluppo economico di tutta l’area abbiatense, la banca operò esclusiva- mente in provincia di Milano, dove arrivò ad avere 28 sportelli. Nel 1995, quando il suo fatturato ammontava a 22,4 miliardi di lire, la Popolare di Abbiategrasso venne incorporata nella Banca Agricola Mantovana, per stemperarsi completamente nel 1998 nella galassia del Monte dei Paschi di Siena, che la sciolse definitivamente il 22 settembre 2008. Carta Bcc La mia Carta è differente SODDISFATTO o RIMBORSATO ... e la garanzia di: sui tuoi acquisti fino a 1 mese acquisto in sicurezza estensione della GARANZIA GRATUITA al terzo anno addebito posticipato USALA e NON LA PAGHI controllo sms alert 100% di sicurezza contro le frodi controllo on-line e gestione La tua nuova Carta ti aspetta in filiale 9 PRIMO PIANO aggiunto di una banca locale è quello di essere amministrata da persone del territorio, che conoscono la realtà e le speranze di una comunità, e che in generale sostengono tanto il tessuto economico quanto quello associativo e culturale della propria gente. Sono, e ne siamo davvero convinti, un patrimonio di tutti. E scusate se è poco. Del resto, tornando alla storia bancaria delle nostre lande, se le banche commerciali sono figlie dell’iniziativa degli imprenditori locali, quelle nate nell’alveo del mondo cattolico sono espressione della volontà di un’intera comunità locale e da tante persone pronte a rischiare in proprio assumendosi la responsabilità illimitata pur di dare vita ad un ente che li aiutasse a svilupparsi, a superare i momenti di difficoltà, a trasformare i sogni e le speranze in fatti concreti. Così fu per la Cassa rurale di Casorezzo (fondata nel 1896) e quelle di Inveruno (1896), la nostra Santa Margarita di Busto Garolfo (1897), Magnago (1902), San Magno di Legnano (1902), Magenta (1903) e Castano Primo (1909). Tutti istituti bancari che coincisero "quasi sempre con la circoscrizione del paese, richiedendo di norma all'aspirante socio il requisito della residenza o quantomeno quello dell'abituale dimora in paese -scrive Cafaro nel suo libro-. Il principio della solidarietà illimitata non poteva infatti che essere applicato in piccoli contesti comunitari, ove la conoscenza personale dei soci diventava essenziale per porre la società al riparo dai rischi di insolvenza economica". E oltre al requisito della solvibilità, il socio doveva offrire anche garanzie sul piano morale: “il regolamento interno della Cassa di Magnago inibiva dalla società quel paesano affetto «dal vizio del gioco o della osteria» -racconta ancora Cafaro-; ma l'interdizione poteva colpire anche colui che non dimostrava di santificare adeguatamente le feste comandate, lavorando o facendo lavorare i propri familiari. Al socio si richiedeva una condotta irreprensibile e regolata dai 10 PRIMO PIANO «sentimenti cristiani verso la religione, la Chiesa e il Pontefice». Più blandamente lo statuto della società di Castano richiedeva invece ai propri aderenti d'essere «ossequienti alla religione cattolica e alle vigenti leggi». Le prescrizioni morali e d'indole religiosa costituirono in ogni caso credenziali importanti e decisive: tiepidezza religiosa o deroghe dalle pratiche devozionali potevano significare infatti l'espulsione dalla società -si legge nel libro di Cafaro- . «Ogni socio finché sarà tale», stabiliva in modo perentorio il regolamento interno della Cassa rurale San Michele di Magnago, «dovrà colla sua condotta non venir mai meno alle promesse fatte ed accettate colla sua ammissione: in caso diverso la presidenza lo espellerà dalla Cassa rurale». Quelle Casse, di cui soltanto la nostra superò lo spartiacque della prima guerra mondiale, dunque, erano essenzialmente delle cooperative, in cui tutti i soci rischiavano per aiutarsi l'un con l'altro, rendendosi disponibili a rispondere illimitatamente con i propri beni contro le avverse fortune. Del resto erano anni difficili, c’era da controbattere la piaga dell’usura e sostenere il settore primario a seguito della grande crisi agraria conseguente all’invasione inaspettata di cereali a basso costo provenienti dalle Americhe. Ma erano anche gli anni in cui si formavano i valori fondamentali del cattolicesimo sociale, sulla spinta della Rerum Novarum di papa Leone XIII, gli stessi che sono patrimonio fondamentale e distintivo delle banche di credito cooperativo odierne. Miglior fortuna non è toccata a quelle che abbiamo chiamato le banche d’affari, volute dagli industriali locali del tempo, che caldeggiavano con forza la presenza del mondo imprenditoriale nelle istituzioni creditizie. Ecco, così, nascere la Banca di Legnano (1887), la Popolare di Abbiategrasso (1890), la Banca di Busto Arsizio (1873) e la Banca di Varese (1899). E poi, per completezza, ci sono gli istituti nati tra i due fiumi nel Novecento: la Banca Alto Milanese (1922) e il Credito Legnanese (1923), di cui scriviamo nei box della pagina precedente, la Bcc di Buguggiate (1982), incorporata nel 1999 nella Santa Margherita di Busto Garolfo, e la Bcc di Busto Arsizio (1996), che nel 1998 è stata assorbita dal Credito Valtellinese. Nelle due immagini sopra, l'ieri e l'oggi della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, fondata nel paese in provincia di Milano da un gruppo di cattolici nel 1897. La prima sede era in via Abbazia. Credito Legnanese la storia finisce nel Banco Lariano Banca Alto Milanese dalla Malpensa alle rive del Lario Il 29 maggio 1923, nel giorno dell'anniversario della battaglia di Legnano, piccoli e medi imprenditori dei settori tessile e meccanico e banchieri milanesi creano il Credito Legnanese. Lo sviluppo fu legato essenzialmente al territorio e gli interessi si allargarono al campo delle gestioni esattoriali comunali e consorziali. Nel 1967 il pacchetto di maggioranza andò a Italmobiliare, da qui trasferito alla Banca Provinciale Lombarda e, nel 1974, fu acquisito dal Banco Lariano. L'Assemblea straordinaria del 25 luglio 1975 deliberò la fusione per incorporazione del Credito Legnanese nel Banco Lariano, passato nel 1977 all'Istituto Bancario San Paolo di Torino, che dal 1998 divenne SanpaoloImi e dal 2007 Intesa San Paolo. Il 5 settembre 1922 Benigno Airoldi, allora ventunenne, costituì insieme ad altri soci la Banca Alto Milanese, con capitale sociale di un milione di lire. Nel 1948 la Banca concorse alla realizzazione dell'aeroporto internazionale della Malpensa, dove aprì uno sportello. Negli anni '50, con un gruppo di industriali della zona, contribuì alla nascita e allo sviluppo della Mostra internazionale del tessile e nel 1953 aderì alla costituzione del Mediocredito Regionale Lombardo. Nel 1971 si trasformò in società per azioni e presidente venne nominato proprio Benigno Airoldi, nel frattempo divenuto Cavaliere del Lavoro. Nel 1974 il Banco Lariano acquisì la maggioranza del pacchetto azionario della Banca e l’anno dopo la incorporò. In alto a sinistra, la sede della Bcc di Buguggiate, nata nel 1982 e incorporata nel 1999 dalla più antica Bcc di Busto Garolfo. In alto a destra, la sezione agraria della Cassa rurale di Busto Garolfo, che si spostò in via IV Novembre. In basso, tre scene della vita di tutti i giorni, a cavallo dell'Ottocento e del Novecento: attività prevalente era quella del settore primario e proprio per sostenerlo presero vita le banche cooperative e di mutuo soccorso. 11 PRIMO PIANO Ignazio Parrinello, vicepresidente vicario Con l’espressione banca locale non intendiamo soltanto e semplicemente dare una connotazione logistico-geografica per un istituto di credito; piuttosto esprimere un contenuto economico ben più profondo, fatto di attenzione nei confronti delle imprese, soprattutto di quelle della fascia medio-piccola e soprattutto in un momento di Si parla sempre più spesso di catena decisionale corta quando si vuol suggerire l’idea di prontezza nelle risposte da dare al cliente: ecco la migliore riprova dell’importanza di una banca locale per il territorio. Le famiglie ma, soprattutto, le imprese hanno delle esigenze che si misurano con il parametro tempo, perché il mercato non aspetta e la Mauro Colombo, vicepresidente rapidità nelle decisioni diventa fattore di competitività. Per questo la presenza di una banca locale, più leggera nella struttura e con tempi di reazione più brevi, rappresenta un indubbio vantaggio. Un plus che va a sommarsi alla conoscenza più approfondita della realtà in cui opera e ai rapporti con gli attori economici e sociali del territorio. Mario Pozzi, consigliere Sull’importanza di una banca locale ricordo l’esperienza vissuta con l’allora Cassa rurale e artigiana di Buguggiate, fondata nel 1982 da 110 soci, artigiani e coltivatori diretti locali, e poi confluita per fusione nella nostra Bcc: ci riuscì, fra molte difficoltà, di influenzare il mercato calmierando un sistema che, allora, era quasi monopo- Per il territorio è importante avere una banca locale perché questa può meglio ascoltarne i bisogni e formulare soluzioni per soddisfarli. Per i soggetti di un territorio avere una banca locale come interlocutrice per i propri progetti rappresenta un vantaggio perché risposte e le decisioni arrivano da un organo composto da persone che 12 crisi. Compito di una vera banca locale è di collaborare attivamente allo sviluppo del territorio; per questo noi, come Bcc, siamo ben disposti a esaminare proposte e a essere partner di tutte quelle iniziative e quei progetti che, indipendentemente dalle dimensioni, hanno un orizzonte positivo e dove si investono risorse per creare ricchezza. listico. In questo modo beneficiarono della nostra iniziativa anche quelli che in una banca di credito cooperativo non avevano mai messo piede. E se ne avvantaggiò anche il territorio con iniziative benefiche da parte della banca come il restauro di un oratorio del Cinquecento e la ristrutturazione e l’ampliamento della parrocchia di Buguggiate. Giuseppe Barni, consigliere sono espressione del territorio stesso e che lo vivono quotidianamente, non da impersonali comitati a centinaia di chilometri di distanza. La prossimità e la conoscenza sono fattori premianti; lo sono stati in passato, lo sono ancora di più oggi, dopo che la crisi economica ha evidenziato i difetti di un modo d’agire sganciato dalla realtà dell’economia. Attilio Fontana, sindaco di Varese Per un territorio, qualsiasi territorio, è essenziale avere una banca locale che, oltre a svolgere il ruolo che le è proprio nei confronti di risparmiatori e investitori, abbia un occhio attento alla comunità in cui opera, alle specificità che ne rappresentano il quid e alle sue esigenze più profonde. È essenziale in modo particolare oggi, in un periodo segnato dalla scarsa disponibilità di denaro. So per esperienza che dalla vera disponibilità a confrontarsi sui problemi possono scaturire le soluzioni; e questo con una banca locale può essere facilitato dalla conoscenza del territorio in cui si opera e dalla sensibilità verso questioni che meglio possono essere comprese da chi le vive. Giovanni Alborghetti, sindaco di Villa Cortese Ogni territorio dovrebbe avere la sua banca locale, perché le esigenze di una comunità si comprendono davvero solo vivendole e perché ci sono compiti e funzioni che svolge solo una banca del territorio. Noi a Villa Cortese, ad esempio, se non avessimo la Bcc non avremmo alcun interlocutore, neppure per l’indispensabile funzione istituzionale della tesoreria comunale. Quel che è certo è che nel tempo abbiamo perso quella vocazione cooperativa e mutualistica delle tante istituzioni legate alla nostra storia e che ci garantivano un welfare che giorno dopo giorno stiamo perdendo sempre più: è una costatazione amara, ma su cui tutti si devono interrogare, anche la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Marco Broggini, segretario generale Confartigianato Altomilanese Un territorio deve avere anche una banca locale, non solo per distribuire le risorse sul territorio in cui le raccoglie, ma per il patrimonio di professionalità e conoscenza della dimensione locale che soltanto chi è del territorio può vantare. Questo è fondamentale per orientare quelle politiche di sviluppo e di marketing territoriale senza le quali oggi non c’è prospettiva. È un dato di fatto: la competizione economica oggi è glocale. Questo significa che le nostre imprese possono giocarsi le proprie chances a livello globale soltanto se a livello locale esistono i presupposti per essere competitivi. Ecco perché un territorio deve avere il proprio attore del credito e deve averlo forte. Marco Crespi, direttore territoriale Area Varese, Confidi Lombardia L'attuale difficile congiuntura pone nuove sfide alle imprese, così come al sistema bancario. Tra le priorità cui il mondo imprenditoriale deve far fronte, quella della ricerca del sostegno creditizio è una delle più pressanti e complicate. I percorsi per arrivare al credito sono oggettivamente simili indipendentemente dalla banca cui l'azienda si rivolge. Anche perché la propensione al rischio sta diminuendo in tutto il sistema. La prossimità al sistema produttivo oggi non sta solo nella presenza e nella mentalità legate a uno specifico territorio, ma nella capacità di interpretare i progetti delle singole imprese che guardano a orizzonti sempre più vasti. È questa la vera sfida da affrontare. Pietro Cafaro, docente di Storia Economica Università Cattolica di Milano Paolo Ferrè, presidente Confcommercio Legnano La banca è il ponte fra chi risparmia e investe; oggi il risparmio è gestito in modo molto diverso fra le banche e non sempre favorisce lo sviluppo del territorio, il che è importante sia per il benessere economico sia per la qualità della vita. Una banca assolve tanto meglio la sua funzione se reinveste risorse nel territorio in cui le raccoglie È fondamentale per un imprenditore essere garantito sul territorio dalla presenza di una banca che faccia una politica di territorio, come fa la Bcc e come hanno fatto il Credito Legnanese, il Banco Lariano, il Credito Valtellinese e la Bdl, poi assorbiti in altri istituti. Quello che si perde, in questi casi, è il rapporto personale, di cui bene- e la storia dimostra che dove si è mantenuta una banca locale ci sono stati vantaggi. Per rispondere meglio alle sfide e dare sicurezza ai clienti banche piccole come le Bcc hanno fatto propria la strategia della rete; una rete di autonomie che garantisce e lascia libertà, creandole condizioni per un ambiente di crescita sano per l’economia reale. Hanno detto Hanno detto PRIMO PIANO ficiavano soprattutto i piccoli e che rappresentava un valore aggiunto insostituibile. So bene che il mondo del credito e le sue regole sono cambiati, ma la mancanza di una relazione territoriale ingigantisce i problemi: se la banca ti conosce sei una persona, altrimenti diventi un numero, giudicato soltanto in base a range prestabiliti. 13 ECONOMIA ECONOMIA Economia frenata da costi elevati e pratiche troppo lunghe. Anche la nostra Bcc è alle prese con la continua formazione dei dipendenti, le variazione dei processi e una contrattualistica in divenire. Eppure basterebbe applicare le leggi che già ci sono V iaggiare in auto con il freno a mano tirato. Un’assurdità. Se non fosse la spia accesa o l’avvisatore acustico a lanciarci l’allarme, sarebbero le prestazioni decisamente ridotte della macchina a insospettirci. Non occorre essere meccanici per accorgersi che il freno a mano è una garanzia in termini di stabilità (quando si è fermi), ma è un ostacolo alla marcia. Eppure il sistema economico cerca di andare avanti, ogni giorno, ma con il freno a mano tirato. La burocrazia frena le imprese: una zavorra che sta diventando insostenibile a fronte di un decollo non solo auspicato, ma anche necessario. Quasi 31 14 miliardi di euro: questo il costo annuo degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese italiane secondo Confartigianato. Un onere enorme, pari a 2 punti di Pil, e che, su ciascuna azienda, pesa per 7.091 euro ogni anno. L’insostenibile pesantezza della burocrazia confina l’Italia al 73esimo posto, tra i 185 Paesi del mondo, nella classifica internazionale sulla facilità di fare impresa. E le banche, in particolar modo quelle di Credito Cooperativo, non ne sono esenti. «Il profluvio di produzione normativa è una realtà con la quale dobbiamo costantemente confrontarci: nei soli ultimi tre anni abbiamo assistito all’introduzione di 300 nuove norme», dice il direttore generale della nostra Bcc, Luca Barni. «Questo significa formare i dipendenti, variare i processi e rivedere la contrattualistica. E dopo sei mesi, tutto cambia». Cosa significa per una banca del territorio? «Una buona quota parte dei nostri dipendenti è impegnato in un lavoro burocratico amministrativo che non porta nessun vantaggio al cliente, ma comporta tantissimi costi all’azienda. In Italia, solitamente quando c’è un problema si fa una legge nuova. Muovendosi però in una logica di problem solving, occorrerebbe adottare un atteggiamento diverso: analizzare il problema e adottare le soluzioni opportune». Tempo per avviare un’attività economica Fonte: Doing Business 2013 Sp Se Ge Fr an Gr ec rm ia Re gn cia an ne Ita lia na 80 ga l 60 ia 40 oU 20 nit o 4 0 36 42 53 62 63 82 Costi amministrativi annui per le PMI 93 100 ag Giorni Medi Trecento nuove norme in tre anni così la burocrazia frena le aziende Norme fine a se stesse? Barni non lo esclude: «La produzione normativa si concretizza in una mole di burocrazia alla quale è associata una certa forma di potere. Tutto questo incide direttamente e mortalmente sulla marginalità di qualsiasi azienda. La burocrazia crea un ginepraio che distoglie l’attenzione dal fine ultimo dell’azienda: produrre reddito per garantire il futuro». È difficile guardare al futuro quando una piccola e media impresa italiana deve rispondere ogni anno a 15 adempimenti fiscali con un impegno di circa 269 ore (contro le 176 della media Ocse). Oppure se per risolvere una disputa commerciale ci vogliono 1.210 giorni, ovvero più di tre volte il tempo richiesto in Austria, Francia e Svizzera. E chi vuole avviare un’impresa si trova a scontrarsi con un muro di carte: 60 giorni (nel Regno Unito sono 4) di tempo, con costi spesso dieci volte quelli richiesti in Francia o Germania. Gli appelli per una semplificazione non sono mancati. Ultimo in ordine di tempo quello del presidente di Confindustria Alto Milanese, Gian Angelo Mainini, che all’assemblea associativa di ottobre ha chiesto «ancora una volta, di essere liberati dai mille vincoli che chi fa impresa sperimenta ogni giorno, dalle vischiosità e insidie di una macchina burocratica sorda al cambiamento, che sembra legata al giuramento di impedire, con ogni mezzo possibile, lo sviluppo del Paese». Al grido di «lasciateci lavorare, lasciateci esprimere tutto il nostro potenziale», Mainini ha invocato una sburocratizzazione per «eliminare sprechi e inefficienze, modernizzare il Paese: questi sono i principi cardine per creare un contesto realmente favorevole al fare impresa». E ha lanciato la proposta di un Alto Milanese «a burocrazia zero, con regolamenti comunali uniformi, con una politica urbanistica veramente metropolitana e con tempi autorizzativi “normali”». Dagli appelli per una semplificazione, alla denuncia di situazioni insostenibili. La recente iniziativa di Confartigianato si rivolge direttamente ai piccoli imprenditori che rimangono impantanati nelle sabbie mobili della burocra- procedure ad alto impatto (Milioni di euro) monitoraggio tra il 2007 e il 2012 Ambito Lavoro e Previdenza Sicurezza sul lavoro Edilizia Ambiente Fisco Privacy Prevenzione incendi Appalti Paesaggio e Beni Culturali Costo totale 9.940 4.600 4.440 3.410 2.760 2.590 1.410 1.210 620 TOTALE 30.980 Costo per imprese fino 250 addetti (euro) Costo per le imprese per ciascuna procedura ad alto impatto (milioni) Costi sul Pil (%) 7.091 333 2,0 Fonte: Ufficio Studi Confartigianato su dati Dip. funzione pubblica zia. L’associazione ha attivato sul proprio portale web l’osservatorio “Follia burocratica? Raccontaci la tua”, uno spazio nel quale gli imprenditori possono raccontare le loro esperienze, segnalando le complicazioni che rendono difficile l’attività produttiva. «Vogliamo monitorare quanto degli impegni per semplificare la vita degli imprenditori si traduce in realtà», ha sottolineato il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, presentando l’iniziativa lo scorso mese. «Di leggi anti-burocrazia ne esistono anche troppe. Bisogna sol- tanto applicarle e farle rispettare, controllarne l’effetto, verificare il risultato percepito dalle imprese. Non fate nuove leggi, ce ne sono già tante, fate funzionare quelle che esistono. Insomma, per abbattere il mostro della burocrazia, bisogna semplificare la semplificazione». Applicare quindi quello che già c’è: secondo Confartigianato i 31 miliardi di euro sostenuti per adempimenti amministrativi potrebbero essere ridotti del 29% -cioè 8,49 miliardi in meno- se solo venissero attuati i provvedimenti di semplificazione varati tra il 2008 e il 2012. 15 ECONOMIA ECONOMIA Dagli imprenditori fischi al ministro e proposte agli amministratori locali Serata assai movimentata per Flavio Zanonato nell'incontro promosso da Confartigianato a Malpensa Fiere. Intanto Confindustria Alto Milanese lancia la zona a "burocrazia zero" P er il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato «è stata una serata difficile ma utile», e c’è da credergli, almeno per la prima parte della frase, sentiti i fischi degli imprenditori che hanno gremito la sala Caproni di MalpensaFiere lunedì 28 ottobre. Del resto, non si annunciava una passeggiata per il ministro l’incontro promosso da Confartigianato Imprese Varese dal titolo “Meglio in Svizzera?” e moderato da Dario Di Vico, firma economica del Corriere della Sera. Un invito a nozze per le rivendicazioni delle imprese in tema di tasse, burocrazia, credito, soprattutto se questi aspetti sono termini di confronto fra Italia e Svizzera, i vicini che hanno cominciato ad attrarre le imprese italiane dentro i loro confini 16 grazie a condizioni di gran lunga più vantaggiose. Che il ruolo di Zanonato fosse quello del martire era un copione già scritto, che i decibel prodotti dalle proteste degli oltre mille presenti lo costringessero così tante volte a interrompersi forse è una situazione andata oltre le aspettative. Ha provato, il ministro, a proporsi come alleato degli imprenditori, a spiegare che le imprese devono restare perché il Paese ha delle potenzialità nonostante le difficoltà e a dirsi ottimista per il futuro. Ma sono stati i dati di fatto a rendergli complessa la serata, dall’esiguità delle risorse per sostenere le imprese al proposito di taglio della spesa pubblica per diminuire il cuneo fiscale; voce, questa, scritta da tempo immemore nel libro dei sogni di ogni ministro allo Sviluppo. E le parole del ministro al pubblico di MalpensaFiere soltanto parole sono sembrate, perché quello che il Governo ha fatto non basta, anzi. Giorgio Merletti, già presidente di Confartigianato Varese e ora presidente nazionale dell’associazione, usa un’espressione efficace, «Non vogliamo che il Gaggiolo diventi la nostra Lampedusa»; Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Varese, prova a interpretare il malcontento dei presenti: «gli imprenditori hanno soltanto chiesto un riconoscimento di quello che fanno ogni giorno e la possibilità di lavorare alle stesse condizioni dei competitor europei». In sostanza, tiene a sottolineare Colombo, le aziende al ministro non chiedono agevolazioni ma il coraggio di attacca- re i poteri forti e quella spesa improduttiva che è la prima voce da tagliare nel bilancio dello Stato. Per la cronaca il ministro non si è sbilanciato, non ha fatto promesse, a riprova sia delle difficoltà nell’individuare soluzioni, sia del realismo di chi sa che la sopportazione degli interlocutori ha superato il limite. All’impasse che sembra regnare a livello di provvedimenti governativi, è il territorio a contrapporre proposte. Come quella emersa nell’assemblea generale di Confindustria Alto Milanese per fare del territorio una zona a burocrazia zero. È stato l’appello fatto dal presidente Angelo Mainini ai sindaci, nella logica di fare sistema a livello locale. «Seppure i ruoli siano distinti, imprese e amministratori locali sono tutte legate in un unico destino –ha dichiarato Mainini–, per questo vi chiediamo di disegnare le traiettorie di sviluppo del’Alto Milanese con una visione di lungo periodo». L’invito del numero uno di Confindustria Alto Milanese si sostanzia in regolamenti comunali uniformi, in una politica urbanistica veramente metropolitana e con tempi autorizzativi “normali”. Da qui la proposta di mettere intorno al tavolo i tecnici dei comuni e delle associazioni imprenditoriali per fare del nostro territorio una zona a burocrazia zero. Questa la proposta di soluzione a un problema che era già stato sollevato in tempi non sospetti da don Luigi Sturzo in un passo dell’“Appello ai liberi e Sopra, Giorgio Merletti e Flavio Zanonato. Nella pagina a fianco, la platea di Malpensa Fiere. forti”: “Chiunque pensa quale sciupio e perdita di energie occorre nell’attrito quotidiano infinito di ruote stridenti e di pesanti ingranaggi creati dalla mania regolamentatrice della nostra vita pubblica, quel spezzettamento di competenze e uffici per la pratica più semplice e insignificante…” Correva l’anno 1919, ma l’analisi non è dissimile da quelle, molto più recenti, del Direttore della Banca d’Italia Salvatore Rossi e dalle stime di Unioncamere (22 miliardi di euro il costo per le imprese delle incombenze burocratiche). Un problema, quello del fare impresa nel Belpaese, che è stato sottolineato l oa Fin FAMILY Il prestito personale per i tuoi progetti ti regala la polizza assicurativa “Assistenza Famiglia” per un anno. anche all’estero dal rapporto “Doing Business 2013”: l’Italia figura al poco onorevole settantatreesimo posto in classifica su 185 Paesi. E allora… meglio in Svizzera? «La risposta non può essere positiva -chiosa il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi-. Per questo siamo concordi con la proposta lanciata da Mainini. Occorre trovare soluzioni equilibrate per gestire l’impatto delle nuove tasse locali e serve un serio confronto nel merito su temi come la reindustrializzazione e l’attrattività dell’area, per mettere in atto azioni per il futuro del nostro territorio». 013 1/2 1 / 08 Polizza Inclusa Salti la rata di dicembre Tasso Promozionale Credito Trasparente Messaggio pubblicitario con finalità promozionali che presenta Crediper Family. Per conoscerlo meglio, basta recarsi presso gli sportelli della Banca di Credito Cooperativo/CR dove sono disponibili tra le altre cose: - il modulo "Informazioni europee di base sul credito ai consumatori" (SECCI); - la copia del testo contrattuale; - la Guida concernente l'accesso all'Arbitro Bancario Finanziario. 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Le risorse finanziarie della misura, oltre al miliardo di euro messo a disposizione dalle società di factoring convenzionate (BCC Factoring, società del Credito Cooperativo, mette a disposizione delle aziende clienti delle BCC lombarde un plafond iniziale di 50 milioni di euro), vedono un contributo di 19 milioni di euro da Regione Lombardia e 50 milioni di euro come fondo di garanzia da parte di Finlombarda. Credito InCassa ecco come funziona In Credito InCassa le imprese cedono alle società di factoring i propri crediti verso gli enti locali ottenendo liquidità a condizioni competitive. Le società di factoring (finanziarie o banche) acquistano il credito “pro soluto” e diventano il nuovo creditore degli enti locali. Gli enti locali possono dilazionare i pagamenti dei debiti a costo zero sino a otto mesi per le spese di conto corrente e diciotto per le spese di parte capitale. pressbox Il presidente della Bcc ha scritto agli amministratori locali perché sfruttino l'opportunità offerta dall'iniziativa regionale Credito InCassa, la misura per il recupero dei crediti scaduti vantati dalle imprese che è stata lanciata lo scorso mese di agosto dal Pirellone Linkiesta.it, dal titolo inequivocabile “Sostegno alle imprese: chi non fa sistema?”. Com’è possibile -si chiedeva il direttore- che con un bisogno così sentito di liquidità per le aziende pochissimi enti locali avessero aderito? Una lettura del problema l’ha data, in un’intervista sulla Prealpina, Attilio Fontana, sindaco di Varese, Comune che ha subito aderito alla misura: «Molti funzionari comunali temono di essere coinvolti in eventuali procedimenti che la Corte dei Conti potrebbe avviare; anch’io ho dovuto faticare per vincerne le resistenze. Ma queste paure sono infondate». Il meccanismo coinvolge tre attori: le imprese che cedono alle società di factoring C arta e penna per un appello a oltre sessanta sindaci del territorio Bcc: Roberto Scazzosi ha affidato a una lettera il suo messaggio ai Comuni, «smobilizzate il credito per aiutare le imprese». Lo ha fatto alla luce di una possibilità offerta dalle Regione Lombardia, misura rivolta a tutte le imprese della Lombardia che vantano crediti scaduti con gli enti locali. «I crediti delle imprese scaduti nei confronti della Pubblica Amministrazione rappresentano un problema che si è aggravato negli ultimi anni e che pesa sulle aziende già 18 colpite dalla crisi –dice il presidente della Bcc-. Ho scritto ai primi cittadini del nostro territorio di competenza che non hanno ancora aderito a Credito InCassa per invitarli a cogliere l’occasione. Sono convinto si tratti di un’occasione da non perdere per aiutare e stimolare la ripresa». Una decisione, quella di Scazzosi, assunta una volta conosciuti i numeri degli enti locali del territorio Bcc che si erano attivati. All’inizio di novembre erano soltanto otto su sessantotto i Comuni che figuravano nell’elenco compilato da Finlombarda, la società finanziaria per lo sviluppo della Lombardia che, oltre ad aver strutturato, promosso e gestito Credito Incassa assistendo e seguendo il convenzionamento degli enti locali e delle società di factoring, contribuisce con un proprio fondo di garanzia al contenimento dei costi per le imprese. Una situazione numerica non diversa da quella regionale dove, sempre nella prima metà di novembre, erano meno del 10% gli enti locali aderenti all’iniziativa. All’argomento anche Luca Barni, direttore generale della Bcc, aveva dedicato un post, sul suo blog ospitato dalla testata online 19 PROGETTI PROGETTI Un corso per formare tecnici "green" La Bcc aiuta ad accendere le idee Legnano ha partecipato a un bando della Regione Lombardia per realizzare un Istituto tecnico superiore post-diploma. Anche la Bcc sostiene il progetto La nostra Banca si è schierata a fianco di Euroimpresa e Confindustria: il concorso premia le migliori startup e le aiuta a trovare dei “Business Angels” per decollare U n nuovo corso biennale post-diploma di alta specializzazione a Legnano per la formazione di tecnici esperti per l’approvvigionamento energetico e la costruzione di impianti. Al momento è solo un progetto, per cui si attende l’approvazione della Regione Lombardia, ma di certo non poteva mancare la firma della nostra Bcc tra quella dei soci sostenitori. Legnano ha infatti partecipato a un bando promosso dalla Regione per la realizzazione di Istituti tecnici superiori (ITS), un nuovo canale formativo post diploma che ha lo scopo di rafforzare il rapporto tra sistema dell’istruzione e le imprese. Gli Its, che si propongono come un nuovo canale dell’istruzione non “accademico”, ma parallelo ai percorsi universitari; sono fondati grazie alla partnership fra scuole, imprese, università, centri di ricerca, enti locali, enti accreditati che collaborano per una formazione di alto profilo tecnologico. Il percorso individuato prevede la costituzione della “Fondazione Istituto tecnico superiore per l’efficienza energetica” che opererà a livello regionale con due sedi operative, una ad Alzano Lombardo, a sette chilometri da Bergamo, e l’altra, appunto, a Legnano. Due aree strategiche per il numero di imprese che operano nel settore. A Legnano è forte il collegamento con Energy Cluster, la principale aggregazione di imprese lombarde che costruiscono, o contribuiscono a costruire, prodotti usati 20 per la generazione e la distribuzione dell’energia, da quella tradizionale a quella connessa alle energie rinnovabili: una filiera strategica diventata nel tempo un’eccellenza italiana. Tra i soci fondatori spiccano, per quanto riguarda Legnano, l’Istituto Superiore Bernocchi, il Comune di Legnano, l’Università Liuc, l’agenzia formativa IAL (Innovazione Apprendimento Lavoro) di Legnano e diverse imprese, tra cui appunto la nostra Bcc, che da anni crede e sostiene, attraverso diverse iniziative, le nuove tecnologie green. «La Bcc conferma, ancora una volta, la grande attenzione per le iniziative del territorio -ha scritto il presidente di Confindustria Altomilanese, Gian Angelo Mainini in una lettera al nostro presidente Roberto Scazzosi-. Per noi imprenditori, l’istruzione è certamente un elemento essenzia- le per il progresso civile e sociale, oltre che un formidabile driver per la competitività in primis delle nostre aziende e quindi dell’Area nella quale operiamo. Questo vale quanto più la formazione, in particolare quella tecnica, è aderente agli effettivi bisogni del mondo produttivi». L’istituto tecnico superiore propone un percorso formativo finalizzato al conseguimento della qualifica di Tecnico superiore per l’approvvigionamento energetico e la costruzione di impianti. I percorsi, biennali, si articolano in 2mila ore di cui 1200 di formazione teorico pratica e 800 di stage e sono rivolti a 25 studenti in possesso del diploma di media superiore. Al bando della Regione Lombardia hanno partecipato in 19: si attende l’esito per sapere se la proposta di Legnano sarà promossa e diventerà, quindi, una realtà. N uove realtà imprenditoriali e progetti innovativi. Sono merce rara in tempi di crisi, ma non perché manchino la creatività e la volontà, quanto perché le startup oggi faticano sempre di più a trovare un investitore, di questi tempi un vero e proprio “angelo”, che le sostenga. «Ma per sostegno, in questi casi, -precisa Adalberto Tomasello, responsabile Area Mercato della nostra Bccdobbiamo andare oltre il concetto di semplice finanziamento: quando si parla di startup, si tratta di fare un lavoro di selezione dei progetti in grado poi di camminare con le proprie gambe e si tratta di reperire strumenti, spazi e consulenza qualificata, elementi cruciali nella fase di avviamento di una realtà imprenditoriale». Oggi c’è un bando di concorso, Accendiamo le idee, che mette al centro proprio questi aspetti, lanciato da Euroimpresa Legnano in partnership con Confindustria Alto Milanese, la LIUC – Università Cattaneo e altri attori di primo piano nel panorama dell’economia del territorio. Un progetto meritevole di attirare l’attenzione del Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, che infatti si è subito attivato per dare il proprio sostegno all’iniziativa. Accendiamo le idee ricerca sia idee imprenditoriali innovative, sia “Business Angels”, cioè investitori privati in grado di dare il proprio contributo per tradurre quelle idee in realtà. Euroimpresa e i suoi partner sceglieranno le startup migliori, le affiancheranno nella ricerca di finanziamenti e business angels e forniranno il contributo in tante altre diverse forme: dalla consulenza per l’accesso ai finanziamenti pubblici, all’iscrizione per 24 mesi a Confindustria Alto Milanese, fino alla promozione attraverso la rete Enterprise Europe Network. Inclusi fra i premi anche lo sviluppo del logo e della comunicazione coordinati dall’agenzia Officinaidee – Concept Graphic e uno spazio di lavoro arredato, gratuito per 12 mesi, all’interno di Euroimpresa Legnano, con connettività wifi, servizi logistici e attrezzature. Per partecipare occorre inviare la propria idea entro le 12.00 del 20 dicembre 2013 attraverso il sito www. euroimpresa.it/accendiamoleidee. 21 FAMIGLIE Economia solidale: con la tagesmutter un nuovo servizio per donne e famiglia Al via il corso "Mamma per mamme", un progetto nato da un'idea della Cooperativa EnergicaMente di Castellanza con il sostegno della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Q uest’estate era un’idea maturata all’interno della cooperativa EnegicaMente di Castellanza, poi, anche grazie al supporto della Bcc, si è potuto strutturare in progetto, adesso è una proposta alle donne e mamme del territorio per dare un servizio, qualificarsi professionalmente e lavorare in casa propria. Parliamo del progetto “Tagesmutter - Mamma per mamme” che, dopo le preselezioni di novembre, parte come corso di formazione per venti donne. Letteralmente la tagesmutter è la mamma di giorno, una donna preparata professionalmente, che accudisce figli di altre 22 famiglie nella propria casa. Questa figura, di origine nordica, si sta diffondendo da qualche anno anche in Italia e, adesso, investe anche il territorio del Varesotto e dell’Altomilanese. Si tratta di un servizio innovativo sul territorio; un servizio orientato alle famiglie e alla donna in particolare; un supporto per le famiglie e per il lavoro e, al tempo stesso, un’occasione per sviluppare una professionalità. «Parlare di Tagesmutter - spiega Ada Benigna, Coordinatrice del Progetto - è parlare di una persona, adeguatamente formata, che offre educazione e cura a bambini di altri presso il proprio domicilio. In Italia il modello di riferimento viene dal Trentino Alto Adige, mentre sul territorio lombardo la realtà TagesMutter è presente solo a Milano e Mantova. Per la Provincia di Varese e l’Alto Milanese è l’ennesima occasione per essere in prima fila». La proposta portata avanti dalla Coop. EnergicaMente di Castellanza, ha infatti immediatamente raccolto l’adesione sotto forma di Patrocinio di diversi Piani di Zona tra i quali l’Azienda Speciale Consortile Medio Olona Servizi alla Persona e, fra i Comuni, Legnano e Gorla Maggiore. Proprio in queste realtà il progetto è stato presentato in due serate (nella foto, il responsabile della filiale della Bcc di Castellanza Giuseppe Mercandelli, intervenuto a Legnano). Partner del progetto è la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, che vi ha visto una particolarissima start up d’impresa tutta al femminile. «Quello delle tagesmutter è un progetto nato da un'associazione del territorio per dare un servizio al territorio ed è naturale per noi Bcc, unica banca locale nell'Altomilanese e nel Varesotto, crederci e dare un supporto -spiega il presidente Roberto Scazzosi-. In un momento difficile, in cui le esigenze di conciliazione tra famiglia e lavoro sono sempre più complesse, un progetto come questo rappresenta un vantaggio reciproco; per gli utenti che sanno di poter contare sulla persona cui affidano i figli e per chi, acquisita una professionalità, lavora. Si attua così quel principio del mutuo soccorso che, come banca di credito cooperativo, ci è molto caro». Caratteristica fondamentale del progetto Tagesmutter è l’accoglienza. Chi sceglie di diventare “Mamma per Mamme” sceglie di proporre un proprio stile educativo e di mettere in gioco la propria casa, che non è soltanto un luogo ma le persone che la vivono. Chi sceglie di appoggiarsi ad una tagesmutter, sa che il rapporto con il bambino sarà particolare (per ogni bambino si redige un Progetto Educativo specifico), opportunamente studiato per conciliare le esigenze lavorative della famiglia e modulato secondo le caratteristiche della tagesmutter più adatta ad accogliere il bambino. In questo senso si tratta di un servizio che si integra perfettamente con quelli istituzionali (asilo nido, scuola dell’infanzia e primaria) completandoli, grazie alla maggiore flessibilità degli orari. Il rapporto fra tagesmutter e famiglia è sempre regolato e garantito dalla cooperativa per cui la tagesmutter lavora e con cui la famiglia stipula il contratto. «L’appello che lanciamo - conclude Ada Benigna - a tutte le persone interessate è di non perdere l’occasione di intraprendere un percorso davvero qualificante per essere "mamme per mamme"». pressbox FAMIGLIE 23 LA STORIA Crescita solida per il Gruppo Osti Le società che fanno capo a Fabio Osti hanno fatto negli ultimi anni importanti investimenti, ma senza mai perdere di vista rigore e sostenibilità D a zero a 5 milioni di euro in poco meno di una decina d’anni. In modo costante, senza strappi, costruendo un gruppo ramificato e solido, fatto di persone capaci e competenti, sempre attento a cogliere opportunità e ad anticipare le richieste del mercato. C’è un piccolo dettaglio che illumina la storia dell’imprenditore Fabio Osti e del gruppo di società di Laveno Mombello a lui collegate, un particolare che la dice lunga sul rigore e sulla trasparenza che ne caratterizzano l’operato: «Anche di questa penna che ho in mano –racconta Osti, scherzando ma non troppo, mostrando una biro raccolta sulla scrivania del proprio ufficio– io potrei rintracciare il giorno in cui è stata acquistata, quanto è costata e come è arrivata qui». Anche quella penna è parte della costruzione del Gruppo Osti, un edificio che si fonda sul lavoro di una persona, Fabio Osti appunto, i suoi familiari –la moglie Moira Peduzzi, la sorella Stefania– e un gruppo di fidati collaboratori che Osti, altro dettaglio illuminante, tiene a nominare uno per uno: «Massimiliano Guglielminotti, Antonio Mascheroni, Luca Lana, Valentina Buzzi, Sara Ambrosetti, Donatella Roncari, Gianluca Ferioli, Piero Sabatino e Roberto Lanzi». All’inizio della storia c’è solo Fabio Osti, diciannovenne con in tasca un diploma di perito per l’industria meccanica. È agente di commercio per Philips, attività che porta avanti come ditta individuale dal 1992 al 2004, 24 LA STORIA imparando tutti i segreti del commercio nel settore dell’elettronica. Durante questo periodo Osti fonda anche due società, la Ra.El.Con srl e la Global srl, che oggi hanno sede a Laveno Mombello. Global nasce nel 2002 e raccoglie la sfida del digitale terrestre, di cui diventa un distributore nazionale. È stata Global a portare il segnale, prima in via sperimentale, nelle case di duemila varesini; oggi ha venduto più di centomila decoder e la sua strategia è quella di distribuire verticalmente (quindi scegliendo un solo brand per prodotto) apparecchi, accessori e componenti elettronici, tra cui anche prodotti a marchio proprio, “Global”. Ra.El.Con nasce ancora prima, nel 1996, ma di tutta la sua vicenda ci soffermiamo sugli ultimi anni, in cui Fabio Osti sceglie di fare due importanti investimenti. Nel 2013 rileva il marchio AEV, Apparecchiature Elettroniche Varese, società che da quarant’anni produce sistemi per la distribuzione del segnale tv in ambito domestico: «Abbiamo unito la capacità produttiva di AEV all’esperienza commerciale del Gruppo Osti, ringiovanito e sviluppato il marchio e investito in marketing e pubblicità– racconta Fabio Osti–. Partiti da zero, a fine 2013 registreremo 750mila euro di fatturato». Nello stesso anno acquisisce anche la Matsuyama Electronics di Milano: «Ne abbiamo ottimizzato i In alto, Fabio Osti. Nell’altra pagina, la vetrina dei prodotti elettronici a marchio Global. costi usando la struttura del Gruppo e contiamo di chiudere il 2013 con 850mila euro di fatturato. Ra.El.Con, in totale, prevede di chiudere fra 1milione 600mila e 1milione 650mila euro». La ditta individuale Osti Fabio esiste ancora, e anch’essa ha in campo progetti importanti. Ci sono i due marchi di e-commerce Finalux ed Electrodome, il primo B2B e il secondo B2C, che hanno in catalogo oltre 15mila articoli di elettronica di consumo, accessori e componenti. E poi c’è la nuova sfida rappresentata LA SOLUZIONE CHE TI STA SEMPRE A PENNELLO PERCHÉ CRESCE CON TE Fondo pensione Aureo Tranquillità Semplicità e flessibilità Libertà I 4 comparti del Fondo Pensione AUREO: Azionario - Bilanciato - Obbligazioni - Garantito 25 LA STORIA EDICOLA Le società del Gruppo Osti distribuiscono sul mercato oltre 15mila articoli di elettronica, accessori, componentistica e piccoli elettrodomestici dei marchi più prestigiosi. Uffici e magazzino, per un totale di 1000 metri quadrati, si trovano in via Cittiglio 51 a Laveno Mombello (VA). da Bemat, che investe nelle quote di minoranza di alcuni clienti di riferimento, attentamente selezionati, e li coinvolge in una sorta di franchising. Bemat ha già due punti vendita di articoli di elettronica, uno a Saronno e l’altro a Savona, e il suo obiettivo è di essere presente entro il 2015 sull’intero territorio nazionale con un network riconosciuto e specializzato. Ma quella che si avvia a diventare la società più importante collegata a Osti è un’altra, e si chiama ED – Electronics Distribution. «Creata a fine 2012 –spiega sempre Fabio Osti– a fine 2013 farà 450mila euro di fatturato e 2,6milioni sono previsti per il 2014. Questa crescita, ci tengo a dirlo, è possibile grazie alla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e ai suoi affidamenti. Il 60% di ED è di proprietà di Raelcon e il 40% di Pietro Allegri, anche lui come me ex di Philips. ED si occupa di servizi per retail, GDO e GDS, sempre nell’ambito delle apparecchiature elettroniche». In tutto, le società e le divisioni del 26 Gruppo Osti faranno registrare a fine 2013 un volume d’affari di 5 milioni di euro, con una crescita che si assesta attorno al 25-30% in un mercato, quello dell’elettronica, che a detta di Fabio Osti ha perdite generali sul 20%. Numeri che chiediamo a Fabio Osti di provare a spiegarci. Lui cita per prima cosa la nostra Bcc: la sua filiale di riferimento è quella di Buguggiate e il rapporto con la Banca risale al 1993, «Quando fu il mio commercialista Ignazio Parrinello –ricorda Osti–, a farmi avvicinare a questo mondo. Da allora il rapporto con la Bcc è stato sempre molto stretto, perché la mia filosofia è sempre stata quella di rispettare la Banca. Per me, infatti, una società di commercio si deve sempre autosostenere. Con questo intendo che tutti i miei investimenti, come gli uffici e qualsiasi attività all’interno dei capannoni, sono sempre stati autosostenuti; che il rispetto delle regole è sempre stato rigoroso; che ho pochissimi clienti insolventi perché sono attento a selezionarli. Preferisco una crescita contenuta, ma fondata su basi solide. E poi ci sono il mio lavoro e il mio impegno, 7 giorni su 7, per curare in prima persona ogni aspetto della mia attività». Un’attenzione e un rispetto che si riverberano anche sui rapporti con i fornitori («Non abbiamo mai rimandato indetro una ricevuta a un fornitore e l’indicazione data alla filiale di Buguggiate è “Pagare a prescindere”» precisa sempre Osti) e con i dipendenti: «Quelli con cui ho cominciato sono ancora qui con me» dichiara Osti. E lui, dal canto suo, chiede in cambio lo stesso rispetto e la stessa attenzione. Con una nota rivolta proprio al mondo delle banche: «Devono darsi pena di conoscere a fondo le realtà come la nostra –chiede Osti–, senza fare di tutta l’erba un fascio, e imparando a capire come operiamo e quali potenzialità abbiamo, a prescindere da regolamentazioni e indicazioni che spesso sono troppo generali. Occorre, in ogni singolo caso, mettersi a un tavolo, conoscersi e negoziare». 27 LA NOSTRA BANCA LA NOSTRA BANCA Merito Casa e Mutuo Energia Casa rilanciano il mercato immobiliare Le proposte messe a punto dalla Bcc per comprare e ristrutturare l'abitazione sono state tra le protagoniste alla quarta edizione della Borsa immobiliare varesina "Casa in Piazza" E ppur si muove. Nonostante la crisi sferzante che continua a mordere, si intravedono i primi, timidi segnali di ripresa sul fronte del mercato immobiliare. È lo scenario emerso alla quarta edizione di Casa in Piazza, la Borsa immobiliare di Varese e provincia che attira ogni anno 3mila visitatori nell’ultimo week end di ottobre. Presente, come sempre, anche la nostra Bcc, che grazie a proposte decisamente allettanti ha raccolto molte delle attenzioni dei partecipanti. Protagonista dell’edizione di quest’anno è stata la qualità, declinata in varie accezioni, a cominciare dallo slogan dell’evento: “Offresi vita di qualità, con abitazione annessa”. Già, perché quello che si cerca oggi nel mercato immobiliare non è semplicemente 28 un’abitazione, ma una casa dotata di determinati standard e comfort. Un contesto che ben si presta alla zona di Varese e dei Laghi, territori capaci di unire un modo d’abitare a misura d’uomo, con residenze di qualità a prezzi accessibili. Molti i milanesi interessati infatti a un acquisto in queste zone, la cui vivibilità è elemento caratterizzante. Qualità della vita vuol dire anche preservare il territorio, valorizzando l’ambito della ristrutturazione. Proprio la qualità della casa è infatti uno degli elementi centrali. Lo sa bene la nostra Bcc, che ha messo a punto la proposta Mutuo Energia Casa, che consente di stipulare un mutuo per interventi di ristrutturazione della propria abitazione volti al miglioramento energetico. «Mutuo Energia Casa è uno strumento messo a punto per finanziare sia interventi di riqualificazione energetica, sia di ristrutturazione e risanamento conservativo di edilizia residenziale che portino miglioramenti delle prestazioni energetiche. In questo modo si riducono le spese e si conserva il valore dell’immobile» afferma Adalberto Tomasello, responsabile dell’Area Mercato della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. I bonus fiscali del Governo, in vigore fino a dicembre, favoriscono il risparmio energetico e arrivano fino al 65%, importo che può essere portato in detrazione in 10 anni. Incentivi che hanno davvero dato una scossa al mercato, incontrando sempre più l’interesse delle persone, grazie anche al mutuo proposto dalla Bcc per finanziare questo tipo di interventi: «Il mercato è più maturo e in molti colgono l’occasione che, al momento, è valida fino a fine anno. Si tratta di uno strumento che sta dando nuova linfa al mercato immobiliare: lo dimostra il fatto che, grazie agli interventi di ristrutturazione, molte aziende prima fallite sono rientrate sul mercato». Le condizioni di Mutuo Energia Casa sono particolarmente vantaggiose e pensati per le famiglie: i finanziamenti erogati dalla Bcc a sostegno di questi interventi coprono il 100% dell’importo speso e la prima rata si paga dopo 12 mesi. Inoltre si può ottenere una riduzione dello spread applicato al parametro variabile o fisso in funzione della classe energetica certificata dopo l’intervento di riqualificazione. «A fronte di un calo della domande del nuovo, oggi almeno il 70% della nostra attività in provincia di Varese è relativo proprio alla ristrutturazione» conferma Gianpietro Ghiringhelli, direttore Ance. Riscuote sempre più consensi anche una proposta ormai consolidata della Bcc Merito Casa, la soluzione pensata per chi non ha ancora da parte il piccolo capitale per l’acconto del mutuo, ma vuole capitalizzare l’affitto della casa. Frutto di una collaborazione tra Bcc e Ance Varese, Merito Casa risolve insomma l’annoso dilemma “mutuo o affitto?”. Mentre per chi fa il mutuo oggi la proposta è ancora più vantaggiosa: «Per chi diventerà socio è infatti Nelle foto una veduta dell'ingresso della manifestazione, nel box la conferenza stampa di presentazione di "Casa in Piazza" e, nella pagina a fianco, lo stand allestito dalla nostra Bcc. previsto un trattamento esclusivo sul mutuo prima casa, con uno sconto dello 0,25% sullo spread - afferma Tomasello -. Questo fa scendere lo spread minimo allo 2,65%. Un tasso che è davvero imbattibile». Sul sito della nostra banca (www.bcc banca1897.it) si trova l’elenco delle case proposte dalle imprese clienti Bcc e da quelle associate ad Ance. Secondo i dati degli organizzatori, l'età media dei visitatori di Casa in Piazza è 36 anni, è inserito in un nucleo famigliare di due o tre persone ed è interessato a un appartamento trilocale, ma anche alla villetta singola. Si cercano appartamenti inseriti in complessi condominiali di un certo pregio, ad alto tasso di risparmio energetico e con riscaldamento gestito personalmente. Un dato in più che testimonia quanto questo sia in linea con le proposte messe a punto dalla nostra Bcc. Ap è st profitt ato a allu ne! Il nga bon to fi us f no a isca dice le mb re Per una casa di classe... INVESTI A COSTO ZERO Il mutuo pensato per la ristrutturazione e la riqualificazione energetica della Tua casa Vicino alle famiglie Mutuo energia Casa Migliora la tua classe energetica... migliorerà anche il tuo spread 1 finanziamo fino al 100% delle spese 2 la prima rata la paghi dopo 12 mesi 29 TERRITORIO TERRITORIO L'Ylang Ylang per il Madagascar I bambini colorano Sant'Alessandro C’ L a solidarietà ha un profumo: l’Ylang Ylang. L’essenza che viene estratta dall’omonima pianta, e che fa da base nella fabbricazione di numerosi profumi, è anche il nome di un’associazione che da qualche mese si è affacciata sul territorio di Busto Garolfo e ha trovato nella nostra Bcc un supporto. La mutualità e la condivisione sono alla base di una collaborazione che guarda lontano. Per la precisione, all’isola di Nosy Be in Madagascar, dove si trova il centro sanitario Santa Maria della Grazia. Sabato 9 novembre, all’auditorium don Besana, il progetto è stato presentato: l’occasione data dal bel concerto della Sempione Jazz Society (Aldo Radaelli piano, Alberto Bollati basso e Marco Maggiore batteria) ha permesso di toccare con mano una proposta di solidarietà nata dall’amicizia. «L’associazione è nata da un gruppo di amici di Busto Garolfo e di alcuni paesi limitrofi che vogliono essere vicini e sostenere un progetto importante 30 Sopra, il concerto in Bcc, il centro sanitario Santa Maria della Grazia e il presidente Guido Paganini per una piccola zona del mondo: un centro sanitario inaugurato poco più di un anno fa e che serve una popolazione di circa 80mila persone», spiega Guido Paganini, presidente dell’associazione che, insieme a Lina Pasquali, Luca Coluccia, Claudio Mercandelli e Lorena Uboldi, compone il comitato direttivo di Ylang Ylang onlus. «Abbiamo voluto rispondere all’appello lanciato da padre Francesco La Ruffa, missionario redentorista e nostro presidente onorario, e dall’ex console italiano in Madagascar, Luciano Uboldi –prosegue Paganini-: loro, insieme a diversi volontari italiani, hanno realizzato un sogno. Ora, vorremmo aiutarli a mantenerlo, se non contribuire ad ampliarlo». Il centro sanitario di Nosy Be è un piccolo ospedale dotato di pronto soccorso e poliambulatorio, con due sale operatorie e alcuni letti per le degenze. «Un punto di riferimento dove i servizi vengono erogati in modo gratuito senza costringere i malati a compiere viaggi lunghissimi o sostenere imponenti spese per farsi curare», osserva Paganini. Contribuire a questo progetto è semplice e vantaggioso sia per le imprese sia per i privati. Essendo una onlus, Ylang Ylang permette di accedere alle agevolazioni fiscali previste dalla legge. Per informazioni [email protected]. è anche la firma della nostra Bcc nel “borgo dipinto dai bambini”. Con la seconda edizione del concorso grafico dedicato alle scuole di Castronno, l’abitato di Sant’Alessandro si candida a caratterizzarsi per i dipinti murali realizzati su disegni fatti dai bambini. Infatti, dopo la riproduzione del disegno che ha vinto la prima edizione del concorso, lo scorso sabato 21 settembre, alla presenza del responsabile della sede di Buguggiate della nostra Bcc, Alessandro Busti, sono stati inaugurati altri due dipinti. Davanti agli alunni delle scuole primarie Pascoli di Castronno e Marconi di Sant’Alessandro dell’istituto comprensivo De Amicis, il sindaco, Luciano Grandi, e il dirigente scolastico dell’istituto, Claudio Lesica, hanno premiato gli autori dei primi 24 disegni classificati e realizzati sul tema della solidarietà. Al primo posto il disegno di Nicholas Lunardi, nell’anno scolastico 201213 alunno di terza B della scuola Pascoli, che raffigura un sole giallo con lo sfondo del cielo azzurro e la scritta “Amici per sempre”. Il disegno è stato riprodotto, ingrandito, dall’artista Alessandro Martegani sulla parete esterna del circolo famigliare di Sant’Alessandro. Il secondo disegno classificato, di Costanza Bianchi, quarta A delle Marconi, è stato invece riprodotto all’interno del circolo stesso, e rappresenta uno splendido prato fiorito. Prevista nei prossimi mesi anche la riproduzione del disegno terzo classificato, realizzato da Maria Manica Cristal, 5A di Sant’Alessandro, su una parete che si affaccia sulla piazza della chiesa. MUSICA PER LA SPERANZA Era gremito il teatro Sociale di Busto Arsizio, martedì 22 ottobre, quando è andata in scena la grande musica per la Speranza, quella con la “S” maiuscola, quella dell’omonima cooperativa sociale bustocca. Sul palco l’Orchestra Verdi Barocca, diretta dal maestro Ruben Jais, con Gianfranco Ricci come violino solista, che ha eseguito il Terzo concerto brandeburghese di Bach e le Quattro stagioni di Vivaldi in un concerto che ha visto la nostra Bcc fra i sostenitori è il cui ricavato è stato devoluto ai progetti della cooperativa Speranza. Nata nel 1990, la cooperativa ha come finalità l’impiego di persone con difficoltà di inserimento lavorativo. BUSTO GAROLFO E LA BAVIERA UNITE DAL GEMELLAGGIO TRA LE BANDE Dalla Germania all’Italia, nel segno della musica. Questo il filo conduttore del gemellaggio che è andato in scena dal 25 al 27 ottobre a Busto Garolfo. Il corpo musicale Santa Cecilia ha ospitato la banda “Harmonie” di Oberbeuren, frazione della cittadina di Kaufbeuren, in una tre giorni di musica e di amicizia. Dopo la visita che la banda bustese fece l’anno scorso in bassa Baviera, la formazione tedesca è venuta a Busto Garolfo per conoscere meglio l’attività della Santa Cecilia, che la nostra Bcc sostiene. Il gemellaggio ha permesso alla formazione tedesca di visitare la città di Milano e di esibirsi al cineteatro Sacro Cuore di Busto Garolfo. Il clou nella giornata conclusiva, con il corteo per le strade cittadine e il finale in musica sul sagrato della chiesa. 31 TERRITORIO TERRITORIO Lilt e Bcc: l'obiettivo è la prevenzione N on sono mai troppe le parole spese a parlare di prevenzione. Ne è convinta la nostra Bcc che continua a porre attenzione al tema della salute e prosegue nella collaborazione con la Lilt, Lega italiana per la lotta ai tumori. Oltre alla sosta dell’unità mobile Lilt in occasione della prevenzione oncologia, la nostra Bcc, insieme al Circolo Culturale e Ricreativo, si è fatta promotrice di un nuovo appuntamento: sabato 12 ottobre, nella sala don Besana di Busto Garolfo, si è tornati a parlare di prevenzione «anche perché è questa l’arma più efficace che c’è per contrastare alcune malattie, anche gravi», ha introdotto il presidente della nostra banca, Roberto Scazzosi, raccogliendo i ringraziamenti della delegazione Lilt di Legnano. «La Bcc ci ha preso per mano in quella che è la nostra missione -ha infatti commentato Anna Daverio-. Ringraziamo la banca per la profonda sensibilità che ha su questi temi». I ringraziamenti sono arrivati anche dal direttore generale dell’azienda ospedaliera di Legnano, Carla Dotti, e dall’assessore regionale alla Salute, Mario Mantovani. «La Regione Lombardia ha impostato una forte azione in tema di prevenzione perché, come si dice, prevenire è meglio che curare. E non solamente in termini di salute per i cittadini ma anche di costi che la collettività deve sostenere». Indicazioni rimarcate dal punto di vista scientifico dai due medici che sono intervenuti alla serata: Sergio Fava, direttore dell’Oncologia medica dell’ospedale di Legnano, e Vincenzo D’Ambrosio, ginecologo dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Carlo di Milano. Entrambi sono partiti dall’incidenza dei fenomeni tumorali nelle donne per ribadire la necessità di sottoporsi a controlli periodici. LA MOSTRA MICOLOGICA DI ANTARES Ha compiuto 35 anni la mostra micologica organizzata dall’associazione Antares di Legnano con il sostegno della nostra Bcc. E all’inaugurazione, sabato 12 ottobre, nella sala confe- 32 renze della Famiglia Legnanese, con il presidente di Antares, Giancarlo Calini, è intervenuta anche Danila Battaglia, consigliere della Bcc. Nella tradizionale tre giorni -la mostra, infatti, si è chiusa lunedì 14 ottobre- sono stati esposti oltre duecento tipi di funghi, commestibili e velenosi, allo scopo di diffondere la cultura micologica insegnando a distinguere quello che si raccoglie nei boschi. La buona affluenza di pubblico ha confermato l’interesse e l’attenzione che ogni anno viene riservata a questa iniziativa. CONOSCERE L'ALZHEIMER “Quando spunta l’arcobaleno”: questo il titolo dell’incontro incontro organizzato dall’associazione Alzheimer multimedica onlus, dall’assessorato alla Cultura del comune di Castellanza con il supporto della nostra Bcc e che si è svolto lo scorso 11 ottobre nella biblioteca di Castellanza. Un appuntamento che gli organizzatori hanno pensato volutamente informale, dal taglio artistico-culturale, per parlare e riflettere su un problema largamente diffuso. Per stimolare una riflessione sull’alzheimer, gli organizzatori hanno infatti voluto condividere dubbi e suggerire soluzioni per una vita più serena, alternando interventi di esperti con contributi musicali, nella convinzione che quello che la parola non può più esprimere, si può trasmettere con altri linguaggi. Ha fatto da cornice una mostra di lavori del laboratorio arte terapia, mentre la colonna sonora dell’incontro è stata quella proposta dalla giovane band Bat Upstairs. Il Master «Sport&Sports» Il 28 settembre del 1913 la scuola primaria Carducci di Legnano fu inaugurata. Il 28 settembre 2013 è stato scoperto in via XX Settembre il monumento che commemora i cento anni dell’istituto. La nostra Bcc ha voluto partecipare, come banca locale vicina al territorio, sostenendo le celebrazioni del centenario per una scuola storica che ancora conserva il ricordo e l’affetto di quanti l’hanno frequentata. Il monumento, infatti, è stato realizzato da aziende i cui titolari sono stati allievi proprio della Carducci: si tratta di un’istallazione illuminata dall’interno che riporta il numero 100 e il nome del plesso scolastico. Le celebrazioni sono proseguite martedì 1 ottobre con la cerimonia in ricordo dell’avvio del primo giorno di scuola e martedì 29 ottobre, in sala Ratti, con una serata dedicata al centenario. Il 14 dicembre è previsto l’Open Day della scuola. V entisei prove che hanno visto la partecipazione di oltre 3mila atleti. Sono i numeri dell’edizione 2013 del Master Sport e Sports di mountain bike che la nostra Bcc ha sostenuto. Un’edizione record, dove, accanto allo sport, la solidarietà ha giocato un ruolo importante. Infatti, l’organizzazione e la promozione delle diverse gare nel corso dell’anno è stata abbinata alla raccolta fondi e alla sensibilizzazione verso le persone svantaggiate con gite e iniziative specifiche. Sabato 5 ottobre, all’oratorio di Orago, sono stati premiati i vincitori delle diverse categorie. Alla serata, oltre al vice presidente del comitato Acsi di Milano, Mario Chiozzi, anche la nostra Bcc con Alessandro Busti, responsabile della filiale di Buguggiate. Sui gradini più alti sono saliti, nelle rispettive categorie: Roberto Sartore dell’associazione sportiva dilettantistica Il Ciclista (categoria Primavera 1), Luca Bergamelli dell’Iride Cycling Team (Primavera 2), Daniele Sartore dell’Asd Il Ciclista (Debuttanti), Moreno Sibilla del Pedale Aronese (Junior), Salvatore Giampà di Battistella (Senior), Davide Bioda dell’Asd Il Ciclista (Veterani), Vittorio LA SCUOLA CARDUCCI FESTEGGIA 100 ANNI Strobili degli Skorpioni (Gentleman), Giuliano Galaschè di Albertoni (Super A), Gregorio Sottocorna della Garbagnatese (Super B), Serena Mensa della Rive Rosse (Donne A), Kathrin Ortel dell’Iride (Donne B). Tra le società l’Asd Il Ciclista ha precedu- to l’Iride Cycling e Albertoni. Non è mancato il legame con la solidarietà: la serata è stata dedicata a un ragazzo di 14 anni che, in seguito a un incidente di gioco, ha subito l’amputazione di una gamba. E adesso necessita di una protesi adeguata. LA STAGIONE 2013 DEGLI APERITIVI IN CONCERTO Ha guardato ai giovani la quindicesima stagione degli Aperitivi in Concerto, organizzata dal Comune di Legnano in collaborazione con l’Orchestra da Camera Città di Legnano Franz Joseph Haydn e il sostegno della nostra Bcc. Quattro concerti che hanno animato la domenica mattina in Sala Ratti, a partire dal 10 novembre e fino all’1 dicembre. «Anche quest’anno abbiamo puntato sulla qualità della proposta musicale con un occhio di riguardo agli interpreti giovani», ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Francesca Raimondi, alla con- ferenza stampa di presentazione della manifestazione. «Un grazie va alla Bcc, che crede nell’importanza della cultura per il nostro territorio». (Sotto l'Orchestra di flauti del Conservatorio G. Verdi di Milano che ha chiuso gli Aperitivi) 33 ASSOCIAZIONE CCR ASSOCIAZIONE CCR Il quinto concorso fotografico è tutto in rosa Paola Fogagnolo vince la sezione a colori. A Stefania Vignati è andato il premio per la foto in bianco e nero I n vista della fine dell’anno, il Circolo Culturale e Ricreativo traccia un primo bilancio di quello che è stato il 2013: 40 iniziative organizzate coinvolgendo più di 4mila persone. «Tutte le iniziative previste sono state realizzate», osserva il presidente del Ccr, Maria Carla Ceriotti. Un bilancio positivo, quindi, che con ogni probabilità sarà confermato anche nel 2014. Il direttivo dell’associazione della nostra banca sta già lavorando per la programmazione del prossimo anno rinnovando l’appuntamento con alcune iniziative ormai diventate storiche, ma anche cercando spunti per individuare proposte del tutto nuove. Nelle scorse settimane i soci del Ccr hanno visto il tutto esaurito per la settimana dedicata all’Umbria e per la visita nella terra dei motori dedicata alla scoperta del mondo del cavallino rampante e del museo Ferrari. In attesa di festeggiare il nuovo anno I l podio tutto rosa ha caratterizzato la quinta edizione del concorso fotografico della nostra Bcc, organizzato dal Circolo Culturale e Ricreativo della banca. Tutte donne le autrici delle prime tre fotografie classificate sia nella sezione a colori, sul tema “Fattorie e cascine del nostro territorio, Altomilanese e Varesotto”, sia in quella in bianco e nero, a tema libero, che sono state premiate nella serata conclusiva del concorso il 5 ottobre scorso. Con la fotografia “Stalla Ticozzi”, scattata a Casorezzo, Paola Fogagnolo, di Castellanza, si è aggiudicata il primo posto nella sezione a colori; al secondo posto Sonia Paganini, di Busto Garolfo, con “Stadere” della cascina Leopoldina a Cuggiono; terza Cristina Dei Poli, di Varese, con “Tradizione e modernità”, scattata a Bernate, frazione di Casale Litta. Per la sezione in bianco e nero, la giuria presieduta da Vittorio Canziani e composta da Giuseppe Campana, Carlo Ceriotti, Renzo Gremasi, Riccardo Masini e Sergio Rizzardi, ha assegnato la vittoria a Stefania Vignati, di Busto Garolfo, per “Ritratto (in blu)”; seconda Elisa Binaghi, di Busto Garolfo, con “L'intreccio” e terza Irene De Privitellio, di Legnano, per “Curve”. Il premio riservato ai soci della Bcc e del Ccr è stato assegnato ad Elvio Almasio, di Parabiago, per la foto “Cascina Cotti, già mulino Cotti”; mentre tra i giovani, categoria riservata agli under 16, è stata scelta la foto di Christian Borghi, di Busto Garolfo, “Ingregia”, fatta alla cascina Inglesina di Gerenzano. Hanno invece ricevuto la menzione speciale della giuria: Giuseppe Borghi per “Matrimonio in Oia”; Elena Paganini per “Una spinta 34 Oltre 4mila persone coinvolte nel 2013 dal Circolo della Bcc con un brindisi a Parigi, è possibile avere anche qualche anticipazione del calendario 2014. Gennaio si conferma mese dedicato all’arte a Milano, così come febbraio quello del benessere con il soggiorno ad Abano Terme. Doppio l’appuntamento con il carnevale: all’uscita a Venezia si sommerà una serata proposta a Busto Garolfo nella sala Don Besana. Inoltre, non mancheranno gli incontri dedicati al tema della prevenzione e il concerto alla Scala di Milano in favore della Lilt. Il Ccr riserverà ancora grande attenzione al mondo della fotografia con la sesta edizione del concorso fotografico e l’avvio di un nuovo corso base di fotografia (inizio a febbraio). In attesa della definizione delle mete e delle date precise, il Circolo Culturale e Ricreativo dà appuntamento ai soci dell’associazione il 19 dicembre per il tradizionale scambio di auguri natalizi. I PROSSIMI APPUNTAMENTI 7 DICEMBRE - Visita alla città di Lucerna (Svizzera) e ai suoi mercatini di Natale. 19 DICEMBRE - Dalle 21, nella sala Don Besana di Busto Garolfo, appuntamento dedicato ai soci del Circolo Culturale e Ricreativo per il tradizionale scambio degli auguri natalizi. DAL 30 DICEMBRE AL 4 GENNAIO - Capodanno a Parigi con brindisi sugli Champ Elysée e visita alla Ville Lumiere. Cinque giorni intensi per ammirare i principali monumenti di una delle più belle e più suggestive capitali europee. GENNAIO 2014 - La prima uscita dell’anno sarà dedicata all’arte a Milano: in previsione la visita a una mostra o ad un museo del capoluogo lombardo. Nelle foto dall'alto: il gruppo dei fotografi premiati insieme agli organizzatori e alla giuria; la mostra delle opere allestita in sala Don Besana, il pubblico e la foto vincitrice. dal cielo”; Sonia Paganini per “Luci e ombre”; Paolo Pinciroli per “Chiara e la gallina”; Linda Raimondi per “L’antico borgo” e Fabio Tronconi per “Giochi d’acqua”. La serata di premiazione è stata allietata dalle musiche proposte dal pianista Dario Fasci. «Tutte le fotografie presentate hanno espresso la grande passione che c’è per la fotografia e un profondo attaccamento al territorio, a questo territorio», ha osservato Vittorio Pinciroli, componente del consiglio di amministrazione della nostra Bcc, intervenuto alla premiazione. «È proprio il territorio il punto di riferimento della Bcc; un territorio che come banca vogliamo continuare a sostenere e valorizzare». Sopra da sinistra in senso orario: la visita ad Assisi durante il viaggio in Umbria fatto a settembre e due foto del gruppo del Ccr al Museo Ferrari di Maranello. 35 Dal 07.10 al 27.12.2013 la tua Bcc ti regala le spese amministrative “Per noi, il futuro si costruisce pian piano. C’è un piano finanziario così?” Scopri qui il piano flessibile, semplice e personalizzato che ti aiuta a costruire il futuro risparmiando con semplicità, giorno dopo giorno. InvestiperFondi identifica l’offerta integrata di prodotti di gestione collettiva del risparmio del Credito Cooperativo proposta dalle BCC e Casse Rurali. Investiper identifica l’offerta integrata di prodotti di investimento del Credito Cooperativo proposta dalle BCC e Casse Rurali. www.bccbanca1897.it Le sottoscrizioni possono avvenire esclusivamente sulla base dell’ultimo Prospetto e del KIID del fondo oggetto di investimento, recante informazioni di dettaglio in merito alle relative caratteristiche e politiche di investimento, nonché ai rischi ed ai costi connessi a ciascuna operazione di investimento.
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