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Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 3 Benvenuti nella famiglia di Fatto di Sport; 4 Fatto di Napoli, che beffa a Bologna; 6 il Punto sulla Serie A; 7 Dodicesimo sigilli bianconero, la Juve vince ancora; 8 Primi Punti per Seedorf & Lazio la cura Reja; 10 La Roma travolge il Livorno & SuperMatri con i viola; 14 SuperSfide, Strootman VS Vidal 15 Fatto di Calciomercato, le ultime trattative; 17 Un occhio all’estero, i principali campionati europei; 19 Football Mundial, 21 Fatto di Pallanuoto; 23 Fatto di Tennis 26 Scoviamo gli sport, SANDBOARDING 2 Aula Magna, l’aula delle grandi occasioni, accoglie la giornata inaugurale del nuovo corso di Giornalismo Sportivo. Grande emozione per i capisaldi di questo progetto Cristiana, Antonella e Luigi che regalano ai nuovi ragazzi una piccola anteprima di quelle che saranno le 96 ore vissute intensamente e sportivamente lunedì dopo lunedì. Grandi ospiti, grandi firme del giornalismo sportivo e grandi atleti. Paolo De Paola, Corriere dello Sport; Antonio Corbo, Repubblica; Ciro Venerato, Rai; Umberto Chiariello, Rispetta lo SportCanale21; Gianluca Gifuni, Radio Marte-Mediaset; Liberato Ferrara, cronache Napoli; Paolo Del Genio, Canale 8; Fabrizio Buonocore, Canottieri Napoli; Marco Ferrone, Carpisa Yamamay Acquachiara. La dottoressa Cristiana Barone vi lascerà sempre un insegnamento, un’opportunità, , il trucco del mestiere,ma qualunque cosa esso sia, Prezioso. Quei consigli di una persona che si è fatta da sola. Poi ci sarà sempre con voi Antonella Castaldo,ogni giorno scorgerà in voi le vostre capacità, le vostre idee, vi spronerà a venir fuori e se si affeziona non vi lascerà andare via. Infine c’è Luigi Liguori 23 anni e un curriculum di tutto rispetto giornalista, procuratore, studente di giurisprudenza. Insomma all’apparenza timido, per tutta la durata del corso non dirà una parola, correggerà i vostri pezzi fino a notte fonda ma poi quando avrete acquisito più confidenza con lui, un vero burlone. Infine ci siamo noi, pochi superstiti della prima edizione, pronti a gareggiare con in questa staffetta, passandovi il testimone ma continuando a correre per la stessa squadra. In Bocca Al Lupo e Buona fortuna. “I CAVALLI DI RAZZA SI VEDONO AL TRAGUARDO” KARINA ORNELLA PALOMBA Giornata da dimenticare. Benitez lascia in panchina Insigne per Pandev e preferisce Reveillere ad Armero mentre Hamsik scende in campo solo nella ripresa. Rafael tra i pali. Nel primo tempo un Bologna molto pericoloso a differenza degli Azzurri privi di un centrocampo, quantomeno, decente. Albiol, irriconoscibile, stende Bianchi e si procura un cartellino giallo, uno dei tanti della partita. Quando al 36’ il protagonista del match Bianchi porta i rossoblu in vantaggio, tentando di svegliare gli avversari. Callejon sbaglia di poco una pallagol e chiudono il primo tempo in svantaggio. Nel secondo tempo Benitez propone dei cambi, Hamsik per Pandev e, il Napoli ci crede un po’ di più con un cross magistrale di Callejon per Higuain che di poco non centra, mentre Kone atterra Dzemaili, il Napoli si procura un calcio di rigore che realizza Higuain al 61’. Partita tutta da rifare. Nel momento migliore di Mertens che fa vibrare più volte la difesa bolognese, il tecnico azzurro gli concede il cambio facendo entrare Insigne. La gara diventa tesissima giocata completamente nella metà campo degli avversari. Bellissima giocata degli Azzurri che approfittano di una palla persa a centrocampo, Hamsik trascina i suoi nella metà campo avversaria passando a Higuain che con il suo solito altruismo passa all’ex compagno merengues Callejon, vantaggio dei partenopei mentre il Bologna rimane in dieci per espulsione di Kone. Sembra finita la partita quando al 90’ pareggia Bianchi. Molta delusione per i ragazzi di Benitez che perdono due punti preziosissimi e si allontanano sempre di più dalla Roma. Al Dall’Ara, quello che doveva essere il Derby di Lucio tra la sua città natale e la sua città amata e, unire le due tifoserie, avviene la solita codardia degli “italiani” contro i napoletani. Dapprima i fischi contro Caruso poi il solito striscione esposto per pochi istanti: “Sarà un piacere quando il Vesuvio farà il suo dovere". Persino il presidente onorario del Bologna, Gianni Morandi si è vergognato di essere bolognese. Karina Ornella Palomba Dopo la deludente trasferta di Bologna il Napoli si butta sul mercato per cercare rinforzi. Le trattative, già complicate ,lo diventano ancor di più a causa dei prezzi elevati e del poco tempo a disposizione. Il Napoli è alla ricerca di qualche difensore. Per ora i nomi nuovi sono quelli di Sagna e Vermaelen, obiettivi molto complicati. In uscita c’è Cannavaro, che stufo di non trovar spazio tra i titolari vuole lasciare la propria città. Intanto da Valencia giunge la notizia di un prestito di Edu Vargas al Valencia. In entrata i nomi sono sempre quelli di Capouè, M’Vila e Song, ma quasi certamente se arriva sarà uno solo dei tre. Intanto la prossima giornata vedrà i partenopei affrontare il Chievo Verona allo stadio San Paolo di Napoli. Stefano Limongelli Passato il giro di boa, si comincia il girone di ritorno per la seconda parte del campionato. Ma le novità sono ben poche dato che la classifica rispetto a una settimana fa è quasi identica. Alla ventesima giornata è ancora la Juventus a comandare i giochi, per di più convincendo con un gran prova offerta allo “Juventus Stadium” contro una buonissima Sampdoria. Il risultato finale recita un quattro a due a favore dei bianconeri, anche se gli uomini di Sinisa Mihajlovic non hanno mollato mai, rimanendo in partita fino al settantottesimo, quando Pogba ha fatto registrare un’altra delle sue magie. Ma prima di loro, la Roma già avevo portato a casa il risultato a discapito del Livorno, chiudendo i giochi già nel primo tempo grazie ai gol di Destro e Strootman. Ljajic nel finale di gara ha solo addolcito ancor di più il risultato che era già in cassaforte. Ma dopo i due anticipi, a gioire è l’altra squadra capitolina. La Lazio infatti, nel “lunch match”, ha battuto per tre reti a due l’Udinese al “Friuli”. Gli uomini di Guidolin ora hanno solo venti punti e sono in crisi di vittorie. Domenica pomeriggio ricca di incontri con sei gare e qualche colpo di scena. Il primo arriva dal “Dall’Ara” di Bologna, dove il Napoli si è diviso la posta con i felsinei. Prima Bianchi ha portato i rossoblù in vantaggio, poi Higuain e Callejon sembravano aver condotto gli azzurri alla vittoria, ma nel finale arriva la doccia fredda per Benitez con un altro gol del ritrovato Bianchi. Ora i partenopei sono a quattro punti dal secondo posto occupato dalla Roma. Altra botta per l’Inter “mazzarriana”, che si inceppa ancora una volta e lascia tre punti al Genoa e consente a Gasperini di prendersi la sua personalissima rivincita ai danni del suo ex club. Uno a zero il finale grazie al gol di Antonelli sugli sviluppi di un corner. “Clamoroso al Cibali”, così diceva un noto giornalista italiano. Ma sta volta l’espressione non è tanto indicata per la (quasi scontata) vittoria della Fiorentina a Catania, ma soprattutto per il ritorno al gol di Alessandro Matri, che nel giorno del suo esordio in viola realizza una doppietta e confeziona un assist di sponda per Mati Fernandez. Insomma, dopo la deludente parentesi al Milan, mette la sua firma su tutti e tre i gol della squadra di Montella che espugna il “Massimino” senza grosse ansie. Anche il Parma si impone fuori casa. Al “Bentegodi” di Verona finisce uno a due a favore dei ducali. Prima va in vantaggio il Chievo con Paloschi, ma prima Cassano e poi A. Lucarelli al novantaduesimo premiano la squadra guidata da Donadoni. Ancora una vittoria fuori casa, ovvero quella del Torino che batte il Sassuolo al “Mapei Stadium” per due a zero, Immobile e Brighi in gol. Infine uno scontro salvezza a Bergamo, dove l’Atalanta porta a casa i tre punti contro un buon Cagliari, il gol vittoria lo realizza Bonaventura. La domenica calcistica però, si è conclusa a Milano allo stadio “San Siro”, dove Seedorf ha fatto il suo esordio assoluto da allenatore centrando la prima vittoria alla guida della sua ex squadra. La gara è terminata con il risultato di uno a zero grazie al rigore realizzato da Mario Balotelli. Il Milan ha offerto un buon calcio ma solo un guizzo di Kakà, sul quale si è procurato la massima punizione, ha consentito la vittoria ai rossoneri che salgono così a venticinque punti. Dunque, parte bene l’avventura di Mister Seedorf, che però avrà ancora molto da lavorare per inculcare la mentalità vincente del “suo” Milan. Dario Mainieri 6 Una Juventus double face allo Stadium: primo tempo accademico, da far brillare gli occhi, secondo tempo talmente distratta da consentire ad un’ottima Samp di riaprire la partita e sperare in un epica rimonta. Ma l’armata bianconera non cade e nel nome di Pogba sigilla la dodicesima vittoria consecutiva. La Juventus d’avvio è bellissima e la Samp non riesce a contenere l’aggressività della squadra di casa che sulle ali dello Stadium sfiora più volte il vantaggio anche con la complicità del duo Tevez-Llorente che sono magistrali nel fare da esca e nel proteggere palla per favorire il gioco spumeggiante del trio Vidal - Pogba – Marchisio (perfetto nel ruolo di vice Pirlo). Al 18’ Re Artù sblocca il risultato: assist di no-look del gioiello francese e tocco leggerissimo del cileno che batte Da Costa. La squadra di Conte è implacabile e raddoppia: corner di Tevez ed incornata di Llorente (8 gol in Serie A). La Samp tenta la rezione ma super Gigi placa gli animi compiendo un miracolo su Mustafi. Tevez, poi, colpisce un palo. Mihajlovic fa sbilanciare la sua squadra e su una ripartenza, innescata al 38’, accorcia le distanze con un autogol di Barzagli, che devia sfortunatamente in rete un cross dalla destra di Gabbiadini (il migliore dei suoi). Neanche il tempo di esultare che Arturo Vidal si fa atterrare in area di rigore e firma il 3 a 1 dal dischetto, raggiungendo quota 10 in campionato (numeri da vero attaccante). Ad inizio ripresa Miha cambia l’assetto dei suoi: sostituisce Bjarnason per Renan e Mustafi per Costa. La Juve controlla la partita sfiorando il vantaggio con Llorente, poi stacca la spina e la Samp mette i brividi con il gol di Gabbiadini. Miha tenta il tutto per tutto e fa entrare Sansone per Wszolek. Sale la tensione e Manolo Gabbiadini ammutolisce lo Stadium con un tiro che fa tremare la traversa. A sventare ogni paura è Pogba: dribbling dal limite, cannonata e rete del 4-2. Il francesino mette in bacheca l’ennesima perla. Conte sostituisce Asamoah, Tevez e Llorente per Peluso, Quagliarella e Giovinco e spegne la partita. L’armata bianconera infila il dodicesimo successo consecutivo ed insegue senza sosta il record di 17 vittorie consecutive dell’Inter di Roberto Mancini. Ferruccio Montesarchio È iniziata la nuova era Milan e il nuovo corso Seedorf. Tanta sofferenza contro un buon Verona ma alla fine l'olandese può sorridere. L'unica cosa che contava era ripartire con 3 punti e per il momento va più che bene così. Parte bene il Milan ed è subito assedio. Possesso palla "barcelloniano" e un Verona che per 15minuti non riesce a superare il centrocampo. La scossa data dall' arrivo di Seedorf si vede e come , la squadra ha tutta un'altra voglia, la grinta e la corsa che si vedono ad inizio gara non si erano mai viste in questo campionato. A livello di occasioni però i milanesi latitano un po' e i gialloblu prendono un po' di coraggio. L' undici di Mandorlini prende coraggio e si fa vivo in contropiede ma l' assenza di Toni e la cessione di Jorginho si fanno sentire. Alla fine vanno a referto solo qualche conclusione da fuori e qualche respinta difettosa di Rafael. Inizia la ripresa e un brivido scorre lungo tutto San Siro: uno straordinario Iturbe semina il panico e allarga per Romulo , palla in mezzo e un solissimo Cacia cicca l'impatto. Proprio il brasiliano Romulo diventa una spina nel fianco e più volte si fa vedere in rimessa. Honda ancora fuori condizione viene sostituito da Birsa. Per il Verona entra Martinho che non perde tempo e dopo pochi minuti impegna severamente Abbiati sul primo palo. Nel momento migliore dei veneti un tiro velenoso di Robinho, complice una deviazione, spiazza Rafael ma è il palo a strozzare in gola l'urlo del gol. Risponde un indomito Iturbe che da 30metri scalda i guantoni del 32 Rossonero. Seedorf inserisce il carrarmato Petagna per un come al solito fumoso Robinho. Il giovane centravanti all'80esimo difende bene la palla e inventa per Kaka', Gonzalez è ingenuo e lo atterra in area. Rigore sacrosanto. Balotelli ha sui suoi piedi un pallone che scotta ma è freddissimo e spiazza Rafael. Finisce qui la gara. C'è ancora da lavorare ma l'importante erano i 3 punti e sotto questo punto di vista buona la prima Clarence. Antonio Greco La squadra di Reja non conosce sconfitta e quando il pari sembrava ormai scritto, un gran tiro di Hernanes, escluso dall’undici titolare, al 90' tregala la vittoria alla Lazio (in 10 per l’espulsione di Onazi per doppia ammonizione al 54’) contro l' Udinese per 2-3, che in questo inizio anno ancora non ha raccolto punti. I bianconeri hanno sprecato due volte il vantaggio, prima firmato da Totò Di Natale su penalty all' 8' poi raggiunto dal gol al 62’ di Candreva, sempre dagli 11 metri, poi quello di Badu al 68’ raggiunto all’82’ dall’autogol di Lazzari. In mezzo l’espulsione di Onazi per doppia ammonizione. Nel finale, al 90’, Hernanes (subentrato al 60’ a Ciani) anche se ancora orfano di una collocazione tattica adeguata, mette in mostra le proprie qualità da “profeta”: dribbling e gran sinistro all’incrocio dei pali che vale per la Lazio altri 3 punti. Per Reja è il terzo risultato utile consecutivo, mentre per l’Udinese di Guidolin è crisi profonda. Ferruccio Montesarchio La Roma si sbarazza facilmente di un Livorno praticamente innoquo. Tenendo a riposo Maicon e Totti in vista della partita di Coppa Italia di Martedì contro la Juventus. Il cambio di panchina dei toscani non dà la scossa che ci si aspettava. Il neo allenatore Perotti imposta una squadra molto difensiva forse troppo. Il 3-4-1-1 fin dall'inizio della partita da più l'idea di un 5-4-1 rinunciando troppo presto al gioco offensivo. Tutto ciò, unito al gran valore tecnico della Roma, ha fa sì che i giallorossi dominino in lungo e il largo il match, che non è mai stato in discussione. Fabio Tomas Tre pali dei sardi (due di Ibarbo e uno di Conti) e un dominio totale della partita non permettono comunque al Cagliari di vincere l'incontro. L'Atalanta vince il secondo scontro salvezza consecutivo, dopo il successo della settimana scorsa con il Catania, grazie al gol di Jack Bonaventura su assist di Brienza. La squadra di Lopez poco cinica non concretizza la grande mole di gioco e così perde il match. Nel finale Ibarbo perde le staffe e si fa buttare fuori per una gomitata a Raimondi. Fabio Tomas Nella prima giornata di ritorno di campionato, la Viola, orfana dei suoi grandi attaccanti (Mario Gomez e Pepito Rossi), vince, a Catania, grazie ad una super prestazione di Alessandro Matri, acquistato pochi giorni prima dal Milan proprio per rimediare al buco offensivo lasciato dai suoi bomber, e considerato una scommessa vista la breve e sfortunata esperienza rossonera. Partita archiviata subito dai toscani già nella prima frazione: il nuovo acquisto fa sentire subito la sua presenza al 25’, fornendo l’assist per il primo gol firmato Mati Fernandez; Il gol arriva 3 minuti dopo, quando l’ex Milan devia il cross basso di Pasqual anticipando la difesa. La doppietta personale si materializza al 41’, con un facile tap-in dopo un tiro respinto dello stesso Fernandez, siglando il 3 - 0 finale. Nella ripresa la Fiorentina si limita a controllare, non rinunciando però a cercare il quarto gol. Esordio amaro per Rolando Maran, tornato sulla panchina dei siciliani dopo l’esonero all’inizio della stagione. Montella invece vola, e la sua Fiorentina guadagna due punti al terzo posto occupato dal Napoli, bloccato sul pareggio a Bologna. Francesco Perfetto Il Sassuolo, dopo la vittoria casalinga con il Milan che è costata la panchina a Massimiliano Allegri, stecca, sempre a domicilio, contro il Torino di Giampiero Ventura: in un campo alquanto alluvionato, i granata passano in vantaggio al 25’ con una fantastica percussione di Ciro Immobile, che semina tutta la difesa e insacca a tu per tu con il portiere. Il raddoppio si concretizza all’inizio della ripresa, al 48’, con una spaccata di Matteo Brighi, che mette in rete a zero metri dopo un tiro di Alessio Cerci respinto dal portiere. I granata si piazzano a meno tre dalla zona Europa dopo lo scivolone dell’Inter a Marassi con il Genoa. Il Sassuolo, dopo il sospiro con il Milan, ritorna nel baratro della retrocessione. 10 Francesco Perfetto Al Marassi di Genova si affrontano Genoa e Inter, due formazioni reduci da periodi simili. Entrambe le squadre hanno ottenuto una sola vittoria nelle ultime 5 giornate di campionato: i rossoblu sono reduci dallo 0-4 dell’Olimpico contro la Roma mentre i neroazzurri dal pareggio casalingo contro il Chievo per 1-1. La partita Il Genoa si presenta col consueto 3-4-3 tanto caro a Gasperini con la novità Sturaro in mezzo al campo, con Bertolacci e Fetfatzidis a supporto di Gilardino. Nell’Inter si rivede in campo dal primo minuto il Principe Milito affiancato da Palcio e Alvarez per un tridente tutto argentino nel 3-42-1 di Mazzarri. Parte forte l’Inter che al 9’ minuto sfiora il vantaggio con Jonathan ma Perin respinge il tiro del brasiliano con una gran parata. Al 21’ Alvarez è costretto a lasciare il campo a Kovacic per infortunio. Al 29’ ancora un’occasione per l’Inter con Palacio che ruba palla a centrocampo e si invola verso la porta, ma col sinistro sfiora il palo e grazia Perin. Occasione anche per il genoa che al 39’ mette in difficoltà Handanovic con u colpo di testa ravvicinato di Marchese: 0-0 il primo tempo Nella ripsresa proti e via e l’Inter crea subito una palla gol con Palcio servito da Kovacic ma il tiro è largo. Il secondo tempo è tutto di marca interista, con I neroazzurri che spingono forte e buttano nella mischia anche Guarin al posto di uno spento Kuzmanovic.Ma il Genoa tiene duro e dopo parecchi assedi interisti è il Genoa a tirar fuori la testa e proprio di testa arriva il vantaggio rossoblu con Antonelli che su calcio d’angolo infila Handanovic al minuto 39’ della rispresa. Al 43’ ennesima occasione per l’Inter con Botta, appena entrato, ma Perin compie un miracolo sull’argentino. Ultima emozione della partita: finisce 1 a 0 in favore del Genoa, ennesimo passo falso per l’Inter di Mazzarri. 11 Giuseppe Memoli Dopo la gran prestazione di Milano nel Monday night contro l' Inter, il Chievo cade rovinosamente in casa contro il Parma. I veronesi dopo esser passati in vantaggio con Paloschi, su una ribattuta scaturita da punizione, subiscono la reazione degli uomini di Donadoni che si procurano prima un rigore, fallito da Amauri ipnotizzato da Puggioni, e successivamente pareggiano i conti con una perla del solito Cassano, che dal limite dell' area sfodera uno dei suoi colpi pregiati, imprendibile per l' estremo difensore veronese. Nella ripresa sono poche le occasioni da ambe le parti. Radovanovic, buon tiratore, ci prova dalla distanza ma senza avere successo. Il match pare non abbia più nulla da regalare ed invece nei minuti di recupero ci pensa Lucarelli con tiro-cross, complice anche Puggioni che non blocca, a firmare la definitiva vittoria del Parma. Roberto Napolitano E' stata la giornata del ritorno al gol dei bomber, vedi Bianchi, Matri, Di Natale. Il primo è andato a segno per ben due volte, ma soprattutto l' ha fatto contro il Napoli e se non bastasse il secondo gol è arrivato nel finale negando la vittoria ai partenopei; un gran bel ritorno per l' ex Toro che col Bologna non aveva ancora trovato la rete. Anche per Matri, che nella sua cara Milano rossonera il gol era divenuto un' ossessione, è stata una domenica d' oro, doppietta e assist in soli 45' e la viola vince 3-0. Infine un altro ritorno al gol, seppur amaro per la sconfitta, è stato quello di Toto Di Natale, a digiuno dal 30 Ottobre, che dagli undici metri aveva siglato il vantaggio dell' Udinese, poi rimontata e battuta dalla Lazio di Reja. Forse un turno importante anche in chiave nazionale, con Prandelli che ora inizia ad avere più dubbi per l' attacco azzurro. La sconfitta arrivata contro la Lazio ha dell’incredibile, in vantaggio e con un uomi in più, la squadra di Guidolin ha letteralmente gettato a terra tre punti preziosissimi. Al termine della gara dagli spalti sono incominciati a piovere fischi e insulti verso la squadra e i suoi giocatori. Dopo anni completamente diversi e l’abitudine a lottare per i palcoscenici europei, i tifosi non stanno mandando giù questa brutta stagione. Il tutto si è tradotto in una contestazione che comunque ha mantenuto toni pacati. Una delegazione di ultras della curva Nord ha aspettato i giocatori all’uscita spronandoli ad avere più impegno e tirar fuori gli attributi. A parlare con loro si sono soffermati i due senatori friulani, il capitano Di Natale e il suo vice Domizzi. Antonio Greco Indovina chi è una rubrica che mette alla prova la conoscenza calcistica dei nostri lettori. Come si gioca? Verranno scelte delle figurine di calciatori e allenatori che hanno militato nel nostro campionato, alle quali verrà cancellato il nome. Saranno così bravi i nostri cari lettori ad indovinarli lo stesso? Naturalmente saranno dati dei piccoli suggerimenti, non siamo poi così cattivi. Indizi: La soluzione dello scorso numero - Luigi Di Biagio, ex calciatore ed allenatore dell'Italia Under21. Cresciuto nelle giovanili della Lazio esordisce con i biancocelesti in Serie A, contro la Juventus. Dopo essersi fatto le ossa in campionati minori, ritorna nella capitale, sponda Roma, dove passa probabilmente gli anni più importanti della sua carriera. Dopo 4 stagioni a Roma, altre 4 le passerà a Milano sponda nerazzurra. Nel 2003 passerà al Brescia, nel 2007 giocherà per l'Ascoli, dove chiuderà anche la carriera. - Adrian Mutu, attaccante rumeno, laureato in Giurisprudenza, giocava per l'Arges Pitesti, prima di essere adocchiato dalla Dinamo Bucarest. 33 presenze e 22 reti gli permettono di staccare il ticket per l'Italia. Giocherà nell'Inter prima di essere ceduto in comproprietà al Verona. Con i gialloblù la consacrazione, e a suon di reti conquistò i dirigenti del Parma che lo portarono immediatamente in Emilia. Poi Chelsea, solo 1 anno, Juventus, un altro anno prima dell'approdo a Firenze, con i viola 54 reti. Ha giocato anche per Cesena ed Ajaccio. Oggi è al Petrolul Ploiesti -Si tratta di un centrocampista e di un difensore -Entrambi hanno appeso le scarpette al chiodo; -Uno è Francese, l'altro è Italiano -Uno dei due era un talento delle giovanili del Cannes, tanto che fu promosso immediatamente in prima squadra, con la quale dall'88 al 92 realizzò 6 reti in 61 presenze. La sua classe e la sua personalità conquistarono i dirigenti del Bordeaux, che gli offrirono un contratto quadriennale sborsando una cifra misera di 460.000 euro. L'allenatore dei bleu, Courbis, aiutò molto l'inserimento del centrocampista all'interno della nuova squadra, e lo trattava come un figlio. Fu proprio lui ad attribuirgli il soprannome di Zizou. Dal 92 al 96 135 presenze e 28 reti. Allora pronto per lui un aereo direzione Italia, precisamente Torino, sponda bianconera. Con la Juventus il francese, acquistato per 7 miliardi e mezzo di vecchie lire, mostra il meglio di se, conquistando i tifosi del mondo intero. 5 stagioni con la vecchia signora prima della maxi offerta del Real Madrid, 150 miliardi di lire, qualche auto e 2 case per vestire la maglietta dei Blancos. 5 stagioni a Madrid prima del ritiro nel 2006. Oggi fa il vice allenatore dei Merengues; -L'altro inizia la sua carriera calcistica girovagando per la Sicilia. Inizia da Messina passa per Marsala e arriva a Trapani, prima di passare "leggermente" più a nord al Perugia, dove viene dapprima mandato in prestito al Carpi, e poi richiamato alla base. Gioca per ben 46 volte realizzando la bellezza di 7 reti, un record per il suo ruolo. Di seguito arriva la chiamata dall'Inghilterra, è l'Everton a volerlo portare in Premier League, facendolo divorziare dal Perugia. Un divorzio che però dura appena un anno, Marco, così si chiama, risposa il progetto Perugia, prendendo con se anche la fascia di capitano. Non contento stabilisce anche un nuovo record, quello di più gol segnati in un unica stagione da un calciatore del suo ruolo, ben 12. Verrà poi acquistato dall'inter, dove dal 2001 al 2011 indosserà la maglia nerazzurra, realizzando anche un triplete storico per il Biscione di Milano. -Uno dei due ha vinto un pallone d'oro e un Mondiale nel 1998 -Uno dei due è ricordato anche per aver dato una testata in una finale mondiale -L'altro, per averla ricevuta, e per aver vinto un Mondiale, nel 2006 La soluzione verrà svelata solamente nel prossimo numero, intanto prova a giocare sulla nostra pagina Facebook FATTO DI SPORT Martedì 21 gennaio andrà in scena una delle partite più attese della stagione, il teatro sarà lo stadio “Olimpico”, la competizione la coppa nazionale, le squadre in campo Roma e Juventus. Nei quarti di finale si affronteranno il Re e la Regina del nostro campionato, una partita che vale molto di più del semplice passaggio del turno. Una sola però, andrà a giocarsi le semifinali della Coppa Italia. La Roma vorrebbe dimenticare da subito l’unica sconfitta subita in campionato inflittagli proprio dalla Juventus, rifacendosi per altro nel suo stadio. La squadra di Conte, invece, reduce dalla spumeggiante vittoria ai danni della Sampdoria, proverà a far incassare ai giallorossi un ulteriore colpo anche in ottica campionato, così da dimostrare ancora una volta il suo valore a discapito dei rivali. Ad animare la gara ci penseranno due centrocampisti che già hanno lasciato il segno. Due pedine fondamentali per le due compagini che si stanno mettendo sempre più in mostra. Stiamo parlando di Kevin Strootman e Artuto Vidal. Due calciatori che vorranno lasciare il segno anche in questa gara, aiutando la causa della propria squadra di appartenenza. Andiamo a scoprire chi avrà vinto la nostra SPECIALE SUPERSFIDA! SUPERSFIDA VIDAL STROOTMAN 8,5 9 7 8,5 7,5 8,5 TIRO COLPO DI TESTA SENSO DEL GOL TECNICA VELOCITA’ GIOCO DI SQUADRA 9 8 9 9 8,5 9 TOTALE 49 52,5 14 A cura di Dario Mainieri Napoli, Jorginho è ufficiale: << Felice di questa maglia>> Jorginho è ufficialmente un giocatore del Napoli. Benitez è stato accontetato: voleva un rinforzo a centrocampo e così è stato. Jorginho, centrocampista italo brasiliano classe 91’ ha scelto la maglia numero 8. Questo il messaggio di Aurelio De Laurentiis che accoglie così il nuovo acquisto: <<Benvenuto Jorginho! LA tua freschezza sarà utile a Rafa e a tutta la rosa>>. Roma, soffiato Michel Bastos al Napoli! Sembrava ormai cosa fatta tra il Napoli e Michel Bastos, ma proprio all’ultimo secondo si è inserita la Roma su richiesta esplicita di Rudi Garcia. E così il tecnico francese sarà accontentato: avrà il suo esterno polivalente che potrà giocare sia come terzino sia come esterno offensivo nel 4-3-3. Decisiva è stata anche la volontà del giocatore. Inter, Ranocchia-Dortmund si farà! Il Borussia Dortmund è alla ricerca di un difensore che possa sostituire gli infortunati Hummels e Subotic, e il profilo giusto individuato è quello di Andrea Ranocchia. Il difensore italiano può giocare in Champions e secondo alcune fonti sarebbe arrivata la prima offerta pari a 8 milioni, ma l’Inter ne chiede almeno 13. L’impressione e che si possa chiudere in settimana. Giuseppe Memoli 15 Nel girone A il Torino continua con la sua serie positiva. Ennesima, ma prima vittoria del 2014, per la squadra di Longo, che contro lo Spezia, vince 3-2 e non molla il primato in classifica. Tutto in discesa per la squadra piemontese che, in soli 11 minuti, nel primo tempo, va in vantaggio di tre reti, grazie alla doppietta di Rosso e alla rete di Benedini. Nella ripresa è lo stesso Benedini a concedere la rete agli avversari; il suo autogol riapre la gara per i bianconeri. A poco serve la rete di Franco, al 47’; il Torino, infatti, fa suo il match. Se il Torino scappa, l’Empoli insegue. La squadra toscana vince contro il Parma, grazie alla rete di Frugoli e, rimane a cinque punti dalla vetta della classifica. Recuperata e, vinta la gara contro il Siena, la Juventus non si ferma e, torna il lizza per accedere ai play-off scudetto. Contro il Novara, serve la rete di Matteo Gerbaudo per consegnare i tre punti ai bianconeri e tenere l’Empoli distante di un solo punto. Dietro di soli due punti, la Sampdoria di Enrico Chiesa, liquida il Bologna per 4 reti a 0. Il Sassuolo pareggia 1-1 con il Genoa. Sartore, al 22’ del secondo tempo, salva il grifone dall’ennesima sconfitta. Secondo pareggio della stagione per la squadra ligure che rimane sempre ultima. Il Modena perde con il Carpi 0-1, il Siena vince 3-2 contro il Cesena. Nel girone B l’Atalanta è inarrestabile. La squadra di Bonacina, travolge il Milan di Inzaghi, 4-2. Troppo forte la squadra neroazzurra, che nel primo tempo comanda la gara sul risultato di 2-0. Allunga il vantaggio, la squadra bergamasca, al 14’ del secondo tempo con Pugliese. I rossoneri reagiscono e, in quattro minuti,segnano le reti che riaprono la gara, grazie a Benedicic e Simic. Al 41’, però, la rete di Olausson spegne le speranze di rimonta per il Milan. Giornata no, anche per l’altra squadra di Milano: l’Inter, che viene battuta dal Chievo 1-4. A nulla serve il gol di Yao Guy, quando ormai, il risultato era tutto a favore della squadra veronese. Sconfitte che, dal punto di vista della classifica, non impensieriscono le milanesi; il Verona, infatti, vincendo con un sonoro 3-0 sul Lanciano, approfitta della loro sconfitta per farsi sotto, ma rimane di cinque e sei punti il distacco dalle squadre di Milano. A due punti dalla squadra veronese, il Brescia non va oltre lo 0-0, in casa del Padova. L’Udinese, finalmente, riesce a vincere e, lo fa ai danni del Varese. Di Rovini e Milnar le reti decisive. Il Cagliari, conquista i tre punti, vincendo contro il Cittadella. Finisce 2-3 per la squadra sarda che soffre, sul finale di gara, per le reti segnate dalla squadra veneta. Nel girone C la Lazio ritrova Simone Inzaghi, che sostituisce il tecnico Bollini, diventato il vice di Edy Reja. L’avventura per il neo allenatore biancoceleste, inizia nei migliori dei modi. Un sonoro 4-0 sulla Juve Stabia, e i tre punti chiusi in cassaforte, assicurano, ancora, la vetta della classifica. Ad un solo passo dal strappare il primato della Lazio, c’è la Fiorentina. A Latina, le reti di Gulin e Berardi, consentono alla viola di non perdere la scia degli aquilotti. Dietro a tre punti, la Roma di Alberto De Rossi, intoppa in un 2-2, con il Bari. In Puglia, è la squadra di Passiatore, a condurre, il primo tempo, sul risultato di 2-0. E’ nel secondo tempo, che la Roma si sveglia e va all’attacco. Al 4’, Pellegrini segna il gol che riapre il match. Il rigore concesso ai giallorossi, realizzato da Di Mariano, evita una disastrosa sconfitta per la squadra capitolina. Roma che, allunga in classifica sulle dirette inseguitrici, grazie alla sconfitta rimediata dal Livorno, in terra siciliana. Contro il Catania, gli amaranto perdono 1-0. Occasione per i rossoblù, che con la rete di Di Grazia, non perdono l’occasione per avvicinarsi ai vertici. Pareggio a reti inviolate per il Palermo, che contro la Reggina, non va oltre lo 0-0. Approfitta del pari palermitano, il Napoli, che risale a quota 21 punti. I ragazzi di Saurini, vincono nel derby campano; rifilando 4 reti all’ultimo della classe Avellino. Risultato netto, testimone dell’ottima forma degli azzurrini. Al 18’ Tutino, strepitoso in questa stagione, porta in vantaggio la formazione partenopea. Il numero 8 azzurro, sfruttando il passaggio di Luperto, è bravo a scavalcare il portiere irpino; poi di testa mette la palla in rete. La rete subita, fa reagire l’Avellino, che con Rizzo prova a portare il risultato in parità. Ma la traversa colpita da Romano e la conclusione di Liivak, parata dal portiere, chiudono le speranze al Napoli di creare il doppio vantaggio. Nella ripresa, l’Avellino si porta subito in vantaggio. Masocco, dai 25 metri, scaraventa la sfera in rete. Solo otto minuti di parità, che il risultato cambia nuovamente. Bifulco, servito da Palmiero, solo davanti alla porta, non può far altro che concludere in rete. Il Napoli è dilagante e, trova la terza rete con Rubino. Al 44’ Tutino, sigla la doppietta personale. A chiudere il tabellone è la sfida tra Crotone e Trapani. I padroni di casa perdono 1-3 contro i siciliani. Annalisa Moccia Premier League In questa giornata di campionato le prime 3 della Premier hanno portato i 3 punti a casa. Si ferma il Liverpool, che pareggia in casa con l’Aston Villa. Ad approfittare del pareggio del Liverpool è il Tottenham. Il Manchester United perde nella trasferta di Londra contro il Chelsea. Le ultime quattro perdono tutte. LIGA BBVA Secondo pareggio consecutivo per Atletico e Barcellona, e ad approfittarne è il Real del neo pallone d’oro Cristiano Ronaldo. Sotto il trio c’è l’Athletic, che nel posticipo del lunedì batte il Valladolid e supera nuovamente il Villareal. Nelle parti basse della classifica perdono tutte e l’Elche vince lo scontro diretto contro il Rayo e ora è più tranquillo. 17 Ligue 1 In Francia il Psg è sempre in vetta, infatti batte 5-0 il Nantes. Il Monaco vince e rimane al passo con i parigini, si ferma ancora il Lille, che viene battuto dal Sant Etienne. In fondo perdono Ajaccio e Sochaux, ora il Valenciennes può tentare di guadagnare punti nel recupero contro il Marsiglia. Stefano Limongelli 18 Il calcio al tempo della crisi. Tranquilli, non è il titolo di un altro libro su business e pallone, magari scritto dal noto dirigente sportivo Michele Uva con la prefazione di Enrico Letta. I soldi mancano e purtroppo in Italia i risultati si vedono sul campo. In Spagna, FlorentinoPerez sta seriamente prendendo in considerazione l'offerta della Coca-Cola: 80 milioni per cambiare il nome del Santiago Bernabeu. La celebre azienda di bevande ha così sorpassato Bill Gates, il quale aveva precedentemente offerto la bellezza di 50 milioni. Se il club merengues accetterà la nuova offerta, Ronaldo e soci si accoderebbe ad Arsenal (da Highbury all’Emirates Stadium), Bayern Monaco (dall' Olympiastadion all’Allianz Arena) e Nizza (dallo stadio StadeMunicipalduRay all’Allianz Riviera). Barca e Real Madrid. E poi? In terra iberica non se la passano di certo meglio. In questi giorni fa notizia l'avventura del Racing di Santander, precipitata nel giro di due anni in terza serie. I calciatori non vengono pagati da mesi ma hanno raggiunto i quarti di finale della Coppa del Re. Dalla Liga alla Segunda B, l'equivalente della nostra prima divisione, il Racing ha buttato fuori dalla competizione la più quotata Almeria, nonostante i giocatori non percepissero lo stipendio da ben 3 mesi. Sono primi in campionato e ora rischiano di incontrare in coppa nazionale gente del calibro di Messi e Ronaldo, i “paperoni” del gol. La società di Santander ha compiuto 100 anni nel 2013 e vanta 44 partecipazioni nella massima serie e un recente passaggio in Europa League nella stagione 2008/09. Nello scontro di andata contro l'Almeria, i "poveri" calciatori hanno protestato rimanendo fermi come belle statuine per 20 secondi dal fischio di inizio, spiazzando avversari e tifosi, dopo che il presidente Angel Lavin aveva promesso di regolarizzare i pagamenti per il 31 dicembre. Promessa, al tempo della crisi, non mantenuta. La passione per il calcio non ha ostacoli. Football Mundial racconta la storia di un giovane calciatore statunitense con la maglia del Kabul FC. Incredibile ma vero. Si chiama Nick Pugliese, laureato in scienze politiche e filosofiche al Williams College of Massachusetts. Nel 2012 si trasferisce in Afghanistan, dove accetta l'offerta del più grande gestore telefonico del paese, la Roshan. Ma la più grande passione di Nick, dal cognome di chiare origini italiane, bisnonni siciliani migrati a New York , è il calcio. Durante gli anni universitari milita nella squadra del college indossando la fascia di capitano. A Kabulè la grande voglia di tornare a giocare a pallone che porta lo studente americano a rinunciare allo stipendio importante della Roshan (tremila dollari più benefit vari) in cambio dei trecento dollari mensili offerti dal Ferozi Kabul FC, club militante nella Kabul Premier League. Nel suo blog scrive: "Dopo la laurea ero interessato a lavorare in un’azienda di un paese emergente. Però mi mancava lo sport. Dopo alcune trattative Nick ottiene di poter giocare in una squadra dilettantistica ogni due settimane, ma senza allenamenti nel GhaziStadium, dove avrebbe rischiato troppo la sua incolumità fisica. Un giorno, poi, un suo compagno di squadra lo presenta all’allenatore del Ferozi che gli propone di entrare a far parte della rosa del club. Dopo un periodo in cui, per allenarsi in segreto, era costretto a chiedere permessi alla Roshan, Nick si licenzia: “Mi sono dovuto licenziare dalla Roshanperchè non sarebbe stato possibile fare entrambi i lavori”. Uno Yankee in Afghanistan, quando il calcio diventa una ragione di vita. “Non escludo anche il rischio di essere rapito, ovviamente ciò che all’inizio preoccupava me e i miei genitori. Eppure, in generale, posso dire di sentirmi sicuro”. Bombe e attacchi kamikaze non spaventano Nick, studente 23enne capace di sfidare la cultura dell’Islam e di integrarsi come meglio non potrebbe anche grazie allo sport Valerio Castorelli 19 I ragazzi di Guardiola forse si erano dimenticati che era il giorno del compleanno del loro tecnico e soprattutto di essere i campioni del Mondo in carica. Non ci sono altre spiegazioni altrimenti per spiegare la sciagurata debacle subita in amichevole contro il Salisburgo. Il buon Pep non avrebbe mai immaginato nel giorno del suo 43esimo compleanno di perdere per ben 3 reti a 0 contro una squadra austriaca. E’ vero mancavano Robben e Ribery ma, il resto della squadra è sembrato ancora in vacanza. La lunga sosta della Bundesliga dimostra che a volte che troppe ferie fanno male. Per la cronaca per il Salisburgo sono andati in gol: Manè, Soriano e Zulz, tutti nella prima frazione. Antonio Greco E’ stato l’ultimo campione del Mondo italiano, a Varese nel 2008, ma adesso ha macchiato per sempre una carriera che ora è praticamente già finita. A 34anni suonati Alessandro Ballan è stato condannato dal tribunale nazionale antidoping del Coni a 2 anni di squalifica per essersi sottoposto a sedute di ozono terapia (pratica vietata) e ad una manipolazione del sangue. 4anni di squalifica anche per il medico bresciano Egeo Bonazzi, che aveva accompagnato Ballan nella struttura di Montichiari dove il corridore si era sottoposto ai trattamenti. Il team americano BMC ha subito annunciato il licenziamento di Ballan impugnando le regole antidoping interne alla squadra. Antonio Greco DI NUNZIA CASOLARO Esilarante il testa a testa tra le master partenopee della serie A1 dinanzi al grande pubblico delle poche e speciali occasioni, che in ben 3000 hanno sostenuto equamente entrambe le squadre, con tifo da stadio seppur con grande senso di civiltà. Dunque non un pubblico da stadio, ma vero pubblico da vasca a cui sempre si vorrebbe assistere. Incerti i pronostici per uno scontro tra due squadre che si spalleggiano per il podio. Dopo il fischio d’inizio sembra che siano i biancoazzurri a prendere le redini del match grazie alle reti di Draskovic e Scotti Galletta, ma ci pensano Saccoia e capitan Gallo a metter in chiaro le cose, e così nemmeno il delfino mascotte della Carpisa Yamamay può farci nulla. Nel secondo quarto sono ancora gli azzurrini a prendersi il vantaggio con il goal di Petkovic, ma stavolta a riprendersi il vantaggio sono i rossoverdi Radovic e Foglio. Vantaggio sventato da Draskovic che va di nuovo a rete ed ottiene così per l’ultima volta la parità; ultima parità in quanto è nella terza fazione che il Posillipo impronta definitivamente il suo gioco che lo condurrà poi alla vittoria. Tuttavia già nella seconda fazione Klikovac riporta la squadra al vantaggio; vantaggio che persisterà negli ultimi due quarti fino alla vittoria. Nella terza fazione Radovic allunga infatti le distanze che però vengono riaccorciate da una strepitosa rete di Petkovic; le distanze sono poi nuovamente alimentate dal neo promosso in nazionale Renzuto Iodice che mette a punto una doppietta e porta la squadra al più tre, dapprima trasformato in più due per la rete di Di Costanzo, ma poi riottenuto a solo due secondi dalla fine degli 8 minuti da una silurante rete di Gallo. L’ultimo quarto è improntato molto sulla difensiva da entrambe le squadre tanto da riuscir a segnare una sola rete a testa. La prima è di Mattiello che aumenta lo scarto a quattro reti, a cui però ci mette bocca Di Costanzo, andando comunque a confermare una vittoria già delineatasi in terza fazione. Questa volta è dunque del Posillipo il podio che con un solo punto di distanza prende il posto dell’Acquachiara che sicuramente combatterà per riottenerlo e raggiungere magari m’apice della classifica. E anche il presidente Marinella esulta! Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez, Mattiello, Postiglione, Scotti Galletta 1, Petkovic 2(1R), Gambacorta, Ferrone, Saviano, Draskovic 2, Di Costanzo 2, Sadovyy, La Moglia. All. De Crescenzo Dooa Posillipo: Cappuccio, Dolce, Rossi, Foglio 1, Mattiello 1, Radovic 2 (1R), Renzuto Iodice 2, Gallo 2, Klikovac 1, Bertoli, Mandolini, Saccoia 1. All. Bruno Cufino Arbitri: D. Bianco e L. Bianco. 21 Continua l’ondata positiva per i giallorossi che vanno ancora una volta in vittoria, posizionandosi alle spalle dei cugini biancoazzurri prima e rossoverdi poi, mentre il Nervi persevera nel rappresentare il fanalino di coda della classifica. Il gioco nettamente improntato dai padroni di casa che vanno a segno dopo circa un minuto e mezzo, prima con Baraldi e in seguito con la doppietta del capocannoniere Brguljan, che ancora una volta si fa protagonista del match con ben 4 reti. La risposta dell’ Albaro è data da Generini e Hazui, da subito contrattaccati di nuovo da Brguljan chiudendo il primo quarto con un vantaggio di più due che nella seconda e terza fazione non fa altro che essere alimentato dai giovani di Zizza. Secondo e terzo quarto infatti hanno egual sorte concludendosi entrambi con un parziale di 2-0, dimostrando la totale assenza dei blu-arancio nelle acque azzurre della Scandone. Le due reti del secondo tempo sono firmate da Borelli e Primorac al primo e all’ultimo minuto, mentre le due del terzo sono contrassegnate da capitan Buonocore e ancora dall’attaccante Brguljan. È all’ultimo quarto che la bella addormentata del Nervi rinviene dal sonno profondo e prova a contrastare le ennesime due reti della squadra del Molosiglio messe a punto da Baraldi e Morelli, andando a rete con Giordano e Pesenti, ma è ormai troppo tardi e la Canottieri porta la terza vittoria di fila a casa. Ma una seconda vittoria permette alla Canottieri di giovarne maggiormente in classifica; parliamo della vittoria della Rari Nantes Savona che sfilando i tre punti al Como ha permesso alla squadra giallorossa di posizionarsi sola in quinta posizione. Sarà pure l’ultima arrivata partenopea ma certamente non è da meno. Circolo Canottieri Napoli: Lanzetta, Buonocore 1(rig.), Campopiano, Borrelli 1, Brguljan 4(1 rig.), Morelli 1, Ronga, Primorac 1, Parisi, Velotto, Baraldi 2, Esposito, Vassallo. All. Zizza Albaro Nervi: Vio, Generini 1, Giordano 1, Colombo, Priolo, Benedetti, Nunome Keygo, Acosta Merino, Hazui Shota 1, Bonomo, Messina, Pesenti 1, Ferretti. All. Ivaldi Arbitri: Petronilli e Riccitelli Quattordicesima giornata SS Lazio Nuoto – Circolo Canottieri Napoli Mercoledì 22 Gennaio ore 19:30 Dooa Posillipo – Pro Recco Mercoledì 22 Gennaio ore 19:30 AN Brescia – Carpisa Yamamay Acquachiara 22 Martedì 21 Gennaio ore 19:30 AUSTRALIAN OPEN: GRANDE PENNETTA, è AI QUARTI! Prosegue il cammino della 31enne brindisina che elimina anche la tedesca Kerber,ora se la vedrà con la cinese Li Na. A maggio dello scorso anno Flavia Pennetta, arrivata a 31 anni, reduce da un'operazione al polso e precipitata al numero 158 della classifica mondiale, meditava il ritiro. Otto mesi dopo, battendo negli ottavi di finale in tre set per 6-1, 4-6, 7-5 la tedesca Angelique Kerber, numero 9 della classificaWta, la tennista brindisina ha raggiunto per la prima volta in carriera i quarti degli Australian Open, prima prova dello Slam del 2014. Il primo set è stata un'esibizione di aggressività e precisione, un 6-1 in 25 minuti nel quale i suoi meriti sono stati decisamente superiori ai demeriti dell'avversaria. Nel 6-4 con il quale la Kerber pareggiava i conti a pesare era soprattutto quel 2/11 nei punti conquistati dall'azzurra sulla seconda di servizio, troppo lenta per evitare di essere attaccata. Con un parziale di 8 punti a 2 la Kerber si riporta 5-5 ma l'arrivo in volata questa volta premia Flavia. Un dritto incrociato e una prima di servizio vincente le danno il 6-5, poi non resta che andare a capitalizzare la tensione che questa volta colpisce la sua avversaria, che affonda in rete prima una palla corta e poi un dritto, stampando sul viso di Flavia un sorriso che sa tanto di gioia per il primo quarto di finale in Australia in 11 partecipazioni ma, soprattutto, per una carriera che sembrava finita e che, invece, le sta regalando proprio ora le migliori soddisfazioni. Luigi Bruno Shakira non vuole per nessun motivo essere magra. A differenza di altre cantanti e star del jet set internazionale, la popstar colombiana è fiera delle sue curve e forme generose. Per di più anche il suo compagno, il difensore del Barcellona Gerard Piqué, la vuole anoressica con un po’ di carne sopra le sue ossa. L’ha rivelato lei stessa in un’intervista rilasciata a Glamour Uk. La mamma vip colombiana del piccolo Milan non rinuncia alle prelibatezze culinarie. A differenza di tante altre vip, Shakira non va in palestra: “Meglio così. Ho già molto di cui preoccuparmi. Sto lavorando molto sul mio prossimo album, ho un bambino che a fine gennaio compirà un anno e, poi, vado pazza per i dolci”. Per quanto riguarda il matrimonio di Shakira e Gerard Piqué, le indiscrezioni continuano a circolare, ma finora non c’è nessuna notizia ufficiale. Eleonora Brangi Il surf lo abbiamo conosciuto bene sulle spiagge della California. O meglio, sulle acque della California. Lo abbiamo poi ritrovato in trasferta sulle montagne innevate, trasformato in snowboard. Ed eccolo, inarrestabile, conquistare anche le sabbie del deserto. Le acrobazie dello skateboard, le velocità delle discese su snowboard, l'equilibrio e la grazia del surf d'acqua si uniscono nel sandboarding. Il sandboarding consiste nel lanciarsi dalla cima di una duna di sabbia mantenendosi in piedi su una tavola. Spesso, però, i principianti e i meno esperti lo praticano distesi a pancia sotto sulla tavola, fissando le braccia ai supporti dove solitamente si incastrano i piedi. L'esperienza è mozzafiato e le velocità che si possono acquisire sorprendenti, per questo, recentemente, il sandboarding è stato rilanciato come attrazione turistica attirando i viaggiatori più avventurosi assetati di adrenalina. Come sport è meno popolare dello snowboarding, forse anche a causa dell'impossibilità di costruire degli skilift sulle dune, il che costringe i sandboarders a risalire a piedi, tavola alla mano, la cima della duna. I centri più attrezzati sono dotati di dune buggy o di quad, capaci di riportare, in men che non si dica, gli "sciatori" sulla vetta. Al contrario degli impianti sciistici, però, le dune sono disponibili tutto l'anno e si trovano solitamente in zone decisamente più calde. Impossibile farsi male, l'unico vero problema è la disidratazione che fare sport in mezzo ad un deserto implica.E non pensiate che lo sci di sabbia sia uno sport "lento". I surfisti del deserto viaggiano intorno ai 70 km all'ora. Sfruttando le pendenze delle dune, si cimentano in salti e giochi acrobatici di non poco effetto. I "sandboarders" trovano le loro dune con facilità presso le coste degli USA e ovviamente nei deserti. Eleonora Brangi Direttore: Cristiana Barone Editore: Antonella Castaldo Capo Redattore: Luigi Liguori Editing Grafica: Giuseppe Vecchione e Francesco Perfetto Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo 2013 - Università Parthenope di Napoli - Facoltà di Scienze Motorie Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008 Seguici anche su Facebook sulla nostra pagina “FATTO DI SPORT” per rimanere sempre aggiornato. 24
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