dracula come perturbante sessuale
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dracula come perturbante sessuale
DRACULA COME PERTURBANTE SESSUALE oppure La Moglie e la Madre nel Dracula di Bram Stoker DI RICCARDO DE STEFANO 1 1. DRACULA NEL MONDO DI VICTORIA Nel 1897 esce in Inghilterra Dracula di Bram Stoker, in quell'Inghilterra che viveva gli ultimi anni della sua "era vittoriana", il periodo cioè in cui la regina Victoria governò il regno inglese, dal 1837 al 1901, anno della sua morte. Il regno e la società vittoriana vengono spesso banalizzati come un unico periodo omogeneo e continuativo, quando, in quel periodo, al contrario molte delle certezze del mondo vennero ribaltate e altre imposte: ad esempio L'origine delle specie di Charles Darwin esce negli stessi anni in cui si fonda l'Impero coloniale britannico, dai tratti borghesi e puritani e tendenzialmente ipocrita. Un'era, cioè, che affronta cambiamenti sociali, ideologici e politici di massima rilevanza: nuove figure emergono, come la "new woman", che si pone, con il corrispettivo del Dandy per il sesso maschile, come nuovo ideale femminile, più moderno e consapevole, capace di sfidare i dettami della morale sociale vigente, «incapace di adattarsi al proprio tradizionale ruolo sociale di moglie e madre»1. Dal punto di vista letterario, tutte le tensioni e le pulsioni di questo periodo confluiscono nella nascita prima e nella grande diffusione poi del racconto sensazionalistico e del racconto fantastico. Dracula racchiude tutto questo, ponendosi forse non a caso negli ultimissi anni del regno vittoriano e riassumendo tutto il significato e tutte le contraddizioni di quest'epoca. C'è da dire che sicuramente, nel 1897, all'uscita di Dracula, la tematica del vampiro è largamente usata, se non addirittura abusata, pensando a come Il vampiro di Polidori sia uscito nel 1819, quasi ottant'anni prima, e la Carmilla di LeFanu sia del 1872. Eppure è innegabile come sia stato proprio il personaggio di Bram Stoker ad imporsi nell'immaginario collettivo come "il vampiro" per eccellenza; forse proprio perché la sua capacità di essere "perturbante" va al di là degli avvenimenti e delle situazioni espresse nell'impianto narrativo del romanzo. Sono state fatte moltissime letture del romanzo, capaci di coglierne i vari livelli: Dracula come "l'altro" da temere e sconfiggere; Dracula come il "padre cattivo" da eliminare; la lotta tra una visione scientifica della vita, contro la visione religiosa, così come il confronto-scontro tra tecnologia e superstizione, tra la luce e le tenebre, la conoscenza e l'ignoranza e ogni possibile declinazione della tematica del "doppio". Se si può muovere una critica allo stile di Bram Stoker, è che i personaggi maschili non sono 1 L. M. CRISAFULLI, K. ELAM (a cura di), Manuale di letteratura e cultura inglese, Bologna, Bonomia University Press, 2009, p.303 2 forse così interessanti. Tralasciando le due figure "paterne", quelle cioè di Van Helsing e di Dracula, i personaggi che son meglio analizzati e descritti sono i due personaggi femminili, Mina Harker e Lucy Westenra, in definitiva i veri motori di tutta l'azione del romanzo: sono infatti gli unici due personaggi a venire effettivamente vampirizzati da Dracula. E intorno alle loro vampirizzazioni si muove tutto il gioco nascosto che ruota intorno al sangue e alla sessualità. 3 2. «IL SANGUE È VITA!» Il sentimento di unheimliche che avvolge il romanzo si fonda sicuramente sulla presenza e sulla funzione del sangue, e quindi in maniera più larga sulla corporalità "deviante" che Dracula fa patire ai protagonisti. Il sangue è l'elemento cardine su cui ruotano tutte le (dis)avventure dei protagonisti: Bram Stoker si impegna ad immergere ogni particolare nel sangue, quando perfino il personaggio di Van Helsing, per esprimere il proprio o l'altrui dolore, non può fare a meno di ricorrere all'immagine del "cuore sanguinante". Inoltre, lo stesso professor Van Helsing è legato al dottor Seward perché salvato da quest'ultimo, quando prontamente, in un evento passato e solo accennato, succhiò via proprio del sangue infetto che altrimenti avrebbe ucciso il dottor Van Helsing. Il terrore viene sì da Dracula, ma Dracula è di certo un antagonista atipico, perennemente sfuggente e di rado attivo in prima persona: la sua è più una presenza e una fonte di paura psicologica che tormenta i personaggi. Dracula è il Male per eccellenza, un demone che si avvicina inquietantemente all'Anticristo, in maniera quanto mai letterale, dal momento che il Cristo si sacrifica e dona il suo sangue per la salvezza dell'Uomo, mentre Dracula ha bisogno proprio del sangue per vivere in eterno. Mentre il Cristo dona quindi il proprio sangue per la nostra vita, Dracula succhia via il nostro sangue per la sua non-vita. D'altronde, come dice Renfield, il folle servo di Dracula chiuso dentro il manicomio, "il sangue è vita". Il sangue ridona giovinezza a Dracula, che all'inizio del libro è vecchio, per ringiovanire sempre di più fino all'arrivo a Londra. Al contrario, la mancanza di sangue genera la bruttezza e il pallore, ben descritto nella malattia di Lucy, che invece acquista bellezza e sensualità nel momento della sua trasformazione in vampiro. 2.1 MORSO Il morso è un gesto puramente sessuale che comporta lo scambio di fluidi vitali, che garantiscono la vita: col morso avviene infatti la suzione del sangue. È abbastanza facile riscontrare questa dimensione sessuale ad esempio nella tentata vampirizzazione di Jonathan Harker, mentre quest'ultimo è prigioniero nel castello di Dracula. 4 The girl went on her knees, and bent over me, simply gloating. There was a deliberate voluptuousness which was both thrilling and repulsive, and as she arched her neck she actually licked her lips like an animal, till I could see in the moonlight the moisture shining on the scarlet lips and on the red tongue as it lapped the white sharp teeth. Lower and lower went her head as the lips went below the range of my mouth and chin and seemed to fasten on my throat. Then she paused, and I could hear the churning sound of her tongue as it licked her teeth and lips, and I could feel the hot breath on my neck. Then the skin of my throat began to tingle as one’s flesh does when the hand that is to tickle it approaches nearer, nearer. I could feel the soft, shivering touch of the lips on the super sensitive skin of my throat, and the hard dents of two sharp teeth, just touching and pausing there. I closed my eyes in languorous ecstasy and waited, waited with beating heart. Tutte le scene di vampirizzazione possono essere intese come rapporti sessuali, se non addirittura come possibili stupri. Il valore perturbante del morso in quanto gesto sessuale può esser spiegato con la fondamentale opera di Sigmund Freud, i Tre saggi sulla teoria sessuale pubblicata nel 1905: le zone erogene sono presentate come quella parte del corpo nelle quali si verificano le funzioni ed i meccanismi che danno vita alle pulsioni sessuali e che, se stimolate, determinano un piacere psico-fisiologico di tipo sensuale. In estrema sintesi, Freud ipotizzò un dualismo pulsionale, definito dal conflitto tra una tendenza alla conservazione, alla costruzione e alla costituzione di unità sempre maggiori (Eros) e, viceversa, una tendenza alla distruttività e alla decomposizione delle unità esistenti (Thanatos). Nella cosiddetta fase orale questa pulsione non è diretta verso un oggetto esterno, ma deriva il suo soddisfacimento da una parte del corpo del soggetto stesso, per cui l'atto di suzione del pollice (o di altra parte del corpo o mucosa) avviene sotto forma ripetitiva e appare come ricerca e ripetizione di una soddisfazione che si è già provata: la rimemorazione della poppata dal seno materno, per cui le labbra si attivano come una "zona erogena". Questa manifestazione sessuale si associa al soddisfacimento del bisogno di nutrizione e quindi di "autoconservazione". Nel primo anno di vita, con l'apparire dei denti l'attività orale passa dalla suzione alla "mordicazione" (fase sadico-orale): il bambino oltrepassa il solo bisogno alimentare e la zona erogena è questa volta centrata più sulle gengive che sulle labbra. Il soddisfacimento del piacere è ricercato nell'incorporamento di un oggetto che viene distrutto. Emerge il contrasto tra il desiderio di possedere l'oggetto e la conseguente paura di perderlo. Inoltre esiste un parallelo tra la suzione e il piacere sessuale derivante: le turbe da fissazione 5 orale o sadico-orale per Freud comportano l'alcolismo, il tabagismo e l'alimentazione scomposta e compulsiva, tra le altre. Queste due fasi dello sviluppo psicosessuale – e le conseguenti turbe - del bambino sembrano quasi riflettersi nel personaggio di Renfield, il folle paziente del manicomio del dottor Seward. Renfield viene descritto come uno zoofago: la sua fissazione consiste nel nutrirsi di forme di vita via via più grandi, passando dalle mosche fino ai passeri. Il mangiare forme di vita dà vita a Renfield. Come il bambino, supera però la fase del mero nutrimento (zoofagico) per tentare di nutrirsi di "vita", gettandosi a leccare il sangue colante dalla mano del dottor Seward urlando che "the blood is the life!". In definitiva quindi, il morso diviene un gesto puramente sessuale che comporta lo scambio di fluidi vitali capaci di donare vita: con una semplice associazione mentale, viene facile accostare il sangue allo sperma. Se il sangue è sperma, il morso è sesso, sì, ma sesso sterile, incapace di generare la vita. Dracula in quanto non-morto ruba il sangue (e quindi la vita) per alimentare la non-vita e garantisce la non-morte e la non-vita del Male. 2.2 Trasfusione Se il morso comporta la suzione e quindi il "rubare" il sangue all'altro, la vera novità sostanziale del romanzo viene a realizzarsi nel suo movimento opposto, quello cioè della trasfusione di sangue, che ridà vita al beneficiario. All'interno della forte componente scientista presente nel romanzo, non poteva non figurare quella riguardante la trasfusione di sangue: tale pratica infatti era già stata sperimentata nei primi anni dell'800 da James Blundell, medico inglese, che nel 1829 riuscì per la prima volta a praticare con successo una trasfusione di sangue tra due pazienti umani. Di sicuro, Bram Stoker non aveva ben chiara ancora la dinamica della trasfusione sanguigna tra persone, se nel romanzo avvengono continuamente trasfusioni tra pazienti senza il minimo rischio di rigetto. Questo movimento di sangue, ad "uscire" e ad "entrare" si associa a due immagini associabili alle due protagoniste femminili e, in più larga misura, alla Donna della società vittoriana: la Donna in quanto Moglie e in quanto Madre. 6 3. LA DONNA COME MOGLIE E ANTI-MOGLIE I personaggi femminili sembrano sospesi nella nuova visione della donna, sospesa tra la donna vittoriana e la new woman, nuova minaccia per la società. La trasfusione di sangue avviene nel momento in cui Lucy Westenra viene vampirizzata nella propria casa, all'insaputa degli altri personaggi, dal conte Dracula. Poco prima, in un precedente scambio epistolare, Lucy descrive a Mina Harker i suoi tre pretendenti (il dottor Seward, il futuro Lord Arthur Godalming e l'americano Quincey Morris), tutti desiderosi di sposarla, raccontando la sua frustrazione nel dover compiere tale scelta, domandandosi perché una ragazza non può sposarsi con tre o più uomini. Proprio in questo il personaggio di Lucy si discosta da Mina: Lucy Westenra è un personaggio obliquo, dalla tipica bellezza vittoriana, che però nasconde una sensualità virginale difficile da sottacere, e che ha effetto su praticamente tutti i personaggi maschili presenti nel romanzo, visto che i tre pretendenti alla sua mano saranno le braccia dell'"esercito" antidraculeo e Van Helsing, che dichiara di provare una devozione simile all'amore nei suoi confronti, ne sarà la mente. Mina, al contrario, è la donna vittoriana: di lei non ci sono vere descrizioni fisiche, ma se ne loda il coraggio e l'iniziativa; è forte e caparbia, degna rappresentante del suo ruolo sociale; non a caso è la moglie di Jonathan Harker, che aveva già rifiutato le vampiresse del castello transilvano, dicendo a riguardo: «I am alone in the castle with those horrible women. Faugh! Mina is a woman, and there is nought in common. They are devils of the Pit!». Le tre vampiresse vengono quindi contrapposte ai tre pretendenti di Lucy: mentre Lucy è indecisa su come comportarsi con i tre, Jonathan rifiuta nettamente le vampiresse – contrapponendo a queste Mina - paragonandole a demoni. Ed è proprio Mina a citare la New woman all'inizio del capitolo viii, affermando che Some of the ‘New Women’ writers will some day start an idea that men and women should be allowed to see each other asleep before proposing or accepting. But I suppose the ‘New Woman’ won’t condescend in future to accept. She will do the proposing herself. And a nice job she will make of it too! There’s some consolation in that. Questa affermazione distacca non a caso Mina proprio dalla new woman e fa avvicinare invece questo modello comportamentale proprio a Lucy. E proprio nel momento in cui Mina si sposa, Lucy viene vampirizzata: in una lettera all' amica 7 vittima del morso del vampiro, Mina le descrive quanto sia bello sposarsi e quanto sia giusto seguire il proprio senso del dovere. Lucy frattanto viene vampirizzata non una, bensì quattro volte, alle quali seguono altrettante trasfusioni: nel primo caso da Lord Godalming, scelto da lei come suo sposo, e conseguentemente dal dottor Seward, da Van Helsing e infine da Quincey Morris. In una svolta tragicomica, il marito di Lucy, Arthur Godalming, afferma di essersi sentito unito alla moglie proprio nel momento della trasfusione: scrive il dottor Seward nel suo diario che «Arthur was saying that he felt since then as if they two had been really married, and that she was his wife in the sight of God». Questo causa l'unica crisi isterica di Van Helsing in tutto il romanzo: poco dopo la morte di Lucy, in una drammatica scena dove riso e pianto si alternano nel dottore olandese, quest'ultimo afferma che se è vero che Arthur si è sposato donando il proprio sangue a Lucy, allora così sono tutti sposati con lei, in quanto donatori del proprio sangue (in un altro movimento di liquido che si riaccosta al binomio sangue-sperma). Il desiderio di Lucy di volersi sposare con tutti e tre gli innamorati si realizza: Lucy diviene così, tramite la trasfusione, la moglie di tutti, mentre Mina è e rimane la moglie di uno soltanto, cioè di Jonathan Harker. Non a caso questa figura della Moglie viene ribaltata nel momento in cui Lucy, in bilico tra la vita e la morte, tenta di mordere e vampirizzare Arthur, in un gesto distruttivo che la rende una anti-moglie. L'immagine della moglie viene quindi ribaltata dal'intervento del vampiro, che corrompe la purezza della donna e la rende, tramite uno scivolamento nella sensualità – e Lucy viene descritta, come vampiressa, non più come dolce e delicata, bensì come voluttuosa e sensuale – incapace di essere una moglie, incapace quindi di generare vita. Perché la moglie perfetta, per esser tale, dev'essere anche madre. 8 4. LA DONNA COME MADRE E ANTI-MADRE Marito e moglie segnano l'unione familiare, il cui scopo è di generare nuova vita: per questo la Moglie deve divenire Madre per essere una perfetta donna vittoriana. Ma abbiamo visto che se la trasfusione di sangue ribalta il concetto di moglie, il morso in quanto rappresentazione del sesso infecondo e sterile non genera vita e comporta di conseguenza il ribaltamento dell'immagine materna: in altre parole, Lucy non potendo essere moglie diventa anche antimadre. Nelle scene ambientate nel cimitero dove Lucy dovrebbe esser sepolta, la vediamo invece portare dei bambini pronti per essere vampirizzati (si scopre esser lei infatti la "donna in nero" e la "bella signora" che terrorizzava i bambini del luogo): Lucy è con in braccio un bambino al quale ha succhiato via il sangue mordendolo sul collo. L'immagine della antimadre acquista corpo in quanto invece di esser Lucy a nutrire il bambino, si nutre di lui, ribaltando il modello dell'allattamento materno. Ed ecco un'altra assimilazione: il binomio sangue-sperma si allarga per accogliere nel proprio immaginario anche il latte materno; Bram Stoker pone quindi l'immagine di tre fluidi vitali che sono alla base della vita fino a farli sovrapporre e far coincidere subliminalmente. Ritorniamo quindi di nuovo all'immaginario della new woman, «spesso accusata di essere una cattiva madre, in grado solo di allevare una razza degenere»2. L'esatto opposto caratterizza, ancora una volta, Mina: se Lucy è una anti-madre e quindi madre di nessuno (ma moglie di tutti), Mina è moglie di uno solo ma madre di tutti. Mina non viene mai rappresentata come oggetto o soggetto sessuale, al contrario tutti i personaggi hanno una sorta di devozione filiale nei suoi confronti, in particolar modo il folle Renfield e Arthur Godalming, che in un momento di sfogo in seguito alla morte di Lucy, si lascia consolare da lei come se fosse un suo figlio: racconta Mina nel suo diario I felt this big sorrowing man’s head resting on me, as though it were that of a baby that some day may lie on my bosom, and I stroked his hair as though he were my own child. Ed è per questo motivo che la vampirizzazione di Mina acquista un valore orrifico così enorme: Mina in quanto moglie perfetta e perfetta madre, viene vampirizzata dal Conte nella maniera più brutale e esplicita possibile. Ecco come la racconta la povera Mina: 2 L. M. CRISAFULLI, K. ELAM , op. Cit., pag. 304 9 With a mocking smile, he placed one hand upon my shoulder and, holding me tight, bared my throat with the other, saying as he did so, ‘First, a little refreshment to reward my exertions [...] I was bewildered, and strangely enough, I did not want to hinder him. [...] With that he pulled open his shirt, and with his long sharp nails opened a vein in his breast. When the blood began to spurt out, he took my hands in one of his, holding them tight, and with the other seized my neck and pressed my mouth to the wound, so that I must either suffocate or swallow some to the … Oh, my God! My God! What have I done? Nel momento in cui i personaggi si rendono conto e giungono nella stanza della povera Mina, l'orrenda visione gli si para dinnanzi: Mina è costretta a bere il sangue del conte Dracula dal suo petto, costretta a forza. Lo shock è tale che Mina non riesce neanche a dire che cosa abbia bevuto, in una visione quanto più disturbante tanto più vicina ad una rappresentazione di un vero e proprio stupro. Fondamentale quindi, oltre la vampirizzazione vera e propria, descritta da Mina nel "solito" morso a cui lei non riesce a ribellarsi, la forzata "trasfusione" orale del sangue del conte nel corpo di Mina, in un ulteriore ribaltamento dell'immagine dell'allattamento (e quindi ulteriore accostamento al sangue-latte). In questo caso quindi Mina rimane vittima di Dracula, che paradossalmente riveste i panni di disturbante anti-madre. La doppia vampirizzazione copre quindi i due piani qui proposti: dapprima il morso come gesto di natura sessuale che avvicina Dracula alla figura dell' anti-moglie, in seguito una sorta di allattamento-trasfusione che ribalta la figura della madre a scapito del personaggio buono e vittima per eccellenza, quello di Mina. 10 5. CONCLUSIONI Dracula rappresenta, tra le altre cose, la liberazione sessuale che sconvolge definitivamente l'ordine naturale del sistema, che una volta incrinato non può ritornare alle condizioni di partenza. Lucy, la donna vittoriana che cede alla tentazione della sensualità e della voluttuosità perfida del vampirismo, va incontro all'unica fine possibile: l'impalamento del cuore e il taglio della testa. Ovvio che poi Mina si spaventi. Ma non è l'unica conclusione: Lucy riesce ad "ottenere come mariti" i suoi tre pretendenti, più il dottor Van Helsing, grazie alle trasfusioni di sangue; ma Dracula la uccide succhiandole via tutto il sangue, ed è ancora Dracula a far bere a Mina il proprio sangue, che ha quindi in sé quello dei cinque personaggi. Mina però, scampato il pericolo, ha un bimbo da Jonathan Harker, rimasto fin qui quasi incolume da questa circolazione ematica. Il flusso di sangue collega tutti i personaggi e si chiude con la nascita del piccolo Quincey, che ha in sé il sangue non soltanto di tutti i protagonisti (e anche i nomi di tutti i personaggi maschili) ma, cosa assai più inquietante, anche il sangue di Dracula. L'intervento di Dracula, cioè del perturbante sessuale, sconvolge la figura del sesso nella società vittoriana, borghese, ipocrita e puritana, generando così l'anti-moglie e l'anti-madre figure che comunque, anche distrutte una volta per tutte, non si esauriscono ma generano per forza di cose una nuova vita che ha in sé il germe del male. La società è mutata ora, per sempre, e non si torna più indietro. 11
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