IL MONDO DI CHAGALL (secondo il Palazzo Reale)
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IL MONDO DI CHAGALL (secondo il Palazzo Reale)
IL MONDO DI CHAGALL (secondo il Palazzo Reale) "Tutti i colori sono gli amici dei loro vicini e gli amanti dei loro opposti." Marc Chagall A fine 2014, ho deciso di andare ad ammirare la mostra d'arte di Marc Chagall (1887-1885), pittore russo di origine ebraica, le cui opere sono tutt'ora esposte a Milano, al Palazzo Reale. La mostra, intitolata "Marc Chagall. Una retrospettiva 19081985", espone opere realizzate dall'artista durante tutto il corso della sua vita, dalle sue prime opere realizzate nel 1908 (quando cioè il pittore aveva 21 anni) alle opere della sua maturità e vecchiaia, realizzate negli anni '80 del Novecento. La mostra è stata organizzata dal Palazzo Reale, il "Sole 24 ore","Arthemisia Group", "Gamn Giunti" e il Museo Reale delle belle arti del Belgio. Non scrivo questo post per fare pubblicità ai vari enti, ma per parlare dello stile e delle tecniche usate dal museo per COMUNICARE l'arte secondo il maestro Chagall. Innanzitutto, il sito internet. Leggibile sia in italiano che in inglese, è facilmente intuibile. Sono facilmente raggiungibili le informazioni basilari, come i costi o la collocazione della mostra. Immagini (opere di Chagall) accompagnano il lettore nel sito, facendogli pregustare cosa poi vedrà dal vivo. E' poi spesso evidenziato il numero telefonico per eventuali chiarimenti. I costi sono molto contenuti. Si possono avere prevendite grazie al sito Internet, ma anche numerosi sconti, se si hanno determinati requisiti, come l'essere studenti o arrivare da altre zone fuori Milano. Il museo ha, poi, organizzato la visita alle opere in maniera diversa, a seconda dell'età dei soggetti. I bambini delle scuole elementari e medie, oltre ad avere specifiche audioguide con appositi commenti alle opere d'arte, venivano seguiti da delle guide, che facevano analizzare loro soprattutto i quadri con più colori e animali, che Chagall era solito riprodurre. Data la lunghezza della mostra, composta da 220 opere, le guide che avevano gruppi di bambini si soffermavano pochi minuti su queste opere, per mantenere un'attenzione elevata. Le guide ponevano spesso domande (soprattutto di carattere intuitivo) ai bambini, cercando di far leva sulle loro emozioni. Per gli adolescenti e gli adulti, invece, un'audioguida illustrava le caratteristiche di alcuni quadri, la storia e la personalità di Chagall, in un'ottica ovviamente più matura e stimolante. Un aspetto della mostra che mi ha fatto provare emozioni è stato il collegamento coloriopere-musica. Chagall era un artista molto legato alla propria cultura ebraica, e che ha vissuto lungo tutto il Novecento, dipingendo quadri romantici, opere riguardanti la prima e la seconda guerra mondiale, e così via. I suoi quadri, quindi, sono molto diversificati e l'artista usava il colore per suscitare le emozioni. Nei quadri in cui Chagall si dipinge felice insieme alla moglie presentano colori accesi, che infondono felicità, allegria e un senso di leggerezza. Esempio di ciò è il quadro denominato "Il compleanno" (qui a sinistra), nel quale si può vedere che il colore dominante è la passione, o il verde che simboleggia la vita (per quanto riguarda la simbologia ebraica). Con quadri di questo genere, durante la mostra era presente un sottofondo musicale che esprimeva gioia, contentezza, libertà. La musica, composta da un orchestra di musica classica, permetteva così al visitatore di entrare facilmente in empatia col quadro e quindi con la personalità "colorata" dell'artista, in quel periodo di vita. Nei quadri più cupi, dipinti durante periodi di guerra, Chagall era solito dipingere con colori più scuri e tetri. Ciò è evidente nel dipinto intitolato, appunto, "La guerra" (qui a destra). Protagonista dell'opera è la seconda guerra mondiale, sentita in particolar modo dall'artista, in quanto ebreo. L'unico vero colore è il rosso, che emana un sentimento negativo, in quanto esprime, in questo caso, distruzione e morte. Il cielo è nero, le persone portano abiti e vesti prettamente scure. Di fronte ad opere come questa, la musica di sottofondo era più lenta, triste, melanconica. Dal precedente post (Psicologia dell'arte al museo), si possono fare numerosi allacciamenti con lo stile e l'organizzazione utilizzata per mostrare all'osservatore le opere di Chagall. Lo stile dei fruitori è influenzato da un ambiente caratterizzato da varietà, per cui si verificano improvvisi e frequenti cambi di ambiente e stimoli, così da non annoiare il cliente che deve "gustarsi" le oltre 200 opere dell'artista. Questo continuo alternarsi di stimoli è dovuto alla disposizione dei quadri, ordinati secondo la vita e il periodo caratteristico di Chagall, il quale ha attraversato varie fasi artistiche nel corso della sua vita. In conclusione, a differenza di altre esposizioni di questo museo, la presente mostra mi ha affascinato, soprattutto per quanto riguarda il metodo usato per fare entrare in empatia l'osservatore con la personalità del pittore. ANDREA ZANACCHI Fonti: -Flickr, da cui sono state prese le immagini; -Sito del Palazzo Reale riguardo la presente mostra: http://www.mostrachagall.it/
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