Il Fanciullo e il Folklore - Federazione Italiana Tradizioni Popolari
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Il Fanciullo e il Folklore - Federazione Italiana Tradizioni Popolari
FITP - Sede legale: Box 001 Centro Uffici (T) Viale Ammiraglio Del Bono, 20 - 00122 roma Segreteria del Presidente nazionale: Via San Nicola, 12 - 71013 - S. Giovanni rotondo - Tel. e fax 0882 441108 n. 1 ANNO XVII gennaio / febbraio 2015 n. 01 / 2015 Rivista bimestrale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari Il Fanciullo e il Folklore Dal 24 al 26 aprile tutti a Vieste www.fitp.org Federazione Italiana Tradizioni Popolari SEGrETErIA PrESIDENZA NAZIONALE Via San Nicola, 12 71013 San Giovanni rotondo (FG) Tel. e Fax: 0882.441108 [email protected] UFFICIO TESSErAMENTO Via San Sebastiano, 16/18 98122 Messina Tel. e Fax: 090.771398 tesseramento@fitp.org SEGrETArIO GENErALE Contrada Chiusa Lotto 4/b Loc. Simeri Mare Villaggio Santa Lucia 88050 Simeri Crichi (CZ) Tel.: 0961.881609 - 0961.794388 Fax: 0961.881491 [email protected] UFFICIO TESOrErIA C.da Conca d’Oro, Garden Ville, 16 98168 Messina Tel.: 090.355604 [email protected] UFFICIO STAMPA Cdp Service - San Severo (FG) www.cdpservice.it Tel. e Fax: 0882 375761 ufficiostampa@fitp.org Consulta Scientifica MArCHE Mario Borroni PrESIDENTE Mario Atzori MOLISE VICEPrESIDENTE Patrizia resta PIEMONTE FrIULI VENEZIA GIULIA Giampiero Crismani COMPONENTI Leonardo Alario Gian Luigi Bravo Pino Gala Ignazio Macchiarella Vincenzo Spera PUGLIA LAZIO Ivo Di Matteo Antonio Giuliani Bernardo Beisso Fedele Zurlo Nino Agostino LIGUrIA Milena Medicina SArDEGNA LOMBArDIA Fabrizio Nicola Consiglio Nazionale Vittorio Fois Mario Pau Luigi Usai Daniel Meloni COOrDINATOrE NAZIONALE SICILIA Maria L. De Dominicis Antonella Castagna Santo Gitto Consiglieri TOSCANA ABrUZZO Maria L. De Dominicis BASILICATA Pasquale Casaletto CALABrIA Carmine Gentile Maria Teresa Portella CAMPANIA Fabio Del Mastro Leonardo Bianco Marco Fini TrENTINO ALTO ADIGE Attilio Gasperotti UMBrIA FrIULI VENEZIA GIULIA Mario Srebotuyak LAZIO Giuseppe d’Alessandro LIGUrIA Luciano Della Costa LOMBArDIA Luigi Sara Giovanni Bossetti MArCHE Pamela Trisciani MOLISE Michele Castrilli PIEMONTE Andrea Flamini PUGLIA Tommaso russo SArDEGNA Giommaria Garau Francesco Pilotti SICILIA Alfio russo Valle d’Aosta TOSCANA Francesco Castelli VENETO TrENTINO ALTO ADIGE Susi Lillaz Gianni Marini EMILIA rOMAGNA Sauro Casali EMILIA rOMAGNA Sauro Casali (commissario) Attilio Gasperotti Presidenti Comitati Regionali UMBrIA Floriano Zangarelli ABrUZZO Fidio Bianchi Valle d’Aosta BASILICATA Pietro Basile CALABrIA Michele Putrino CAMPANIA Francesco Coccaro Susi Lillaz (commissario straordinario) VENETO Adriano Bissoli IL FOLKLORE D’ITALIA 6 I Padri del Folklore Sette riconoscimenti assegnati nell’edizione di San Giovanni rotondo Rassegna di musiche e canti etno-folklorici 12 n. 01 / 2015 IL FOLKLORE D’ITALIA Bimestrale d‘informazione Anno XVII n. 1 - GENNAIO / FEBBRAIO 2015 Registrazione al Tribunale di Foggia n. 9 dell’8 aprile 2008 DIRETTORE RESPONSABILE Benito Ripoli COORDINAMENTO RED.LE Antonio d’Amico Leo Conenno Rita Laguercia FOTOGRAFIE Ilaria Fioravanti PROGETTO GRAFICO Sinkronia studio Ben diciannove i gruppi presenti alla manifestazione di San Giovanni rotondo STAMPA Grafiche Lucarelli - Ariano Irpino 18 FEDERAZIONE ITALIANA TRADIZIONI POPOLARI PRESIDENTE NAZIONALE Benito Ripoli VICE PRESIDENTI Nino Indaimo, Luigi Scalas Il Tributo Antonio Lecce omaggiato nella “sua” San Giovanni rotondo 19 Ricerca e tradizioni Nel libro di Lillo Alessadro l’“Italia in Costume” 20 Il Fanciullo e il Folklore Vieste sede della 31^ edizione della rassegna internazionale giovanile ASSESSORI EFFETTIVI Gerardo Bonifati, Fabrizio Cattaneo, Enzo Cocca, Fabio Filippi, Giuliano Ierardi, Gesualdo Pierangeli ASSESSORI SUPPLENTI Renata Soravito SEGRETARIO GENERALE Franco Megna VICE SEGRETARIO GENERALE Giancarlo Castagna TESORIERE Tobia Rinaldo VICE TESORIERE Adelio Gilardi COLLEGIO SINDACI REVISORI Francesco Fedele (presidente) Giovanni Soro (vicepresidente) Ancilla Cornali (membro effettivo) Giampiero Cannas (membro supplente) COLLEGIO PROBIVIRI Gavino Fadda (membro effettivo) Franco Folzi (membro effettivo) Dionigi Garofoli (membro effettivo) Sauro Casali (membro supplente) Pietro Prencipe (membro supplente) COMITATO D’ONORE FITP Past President Lillo Alessandro Presidente Onorario Luciano Della Costa Comitato Dei Saggi Luciano Della Costa Aldo Secomandi www.fitp.org Staff del Presidente Bruno Bordoni, Mario Borroni, Monica Castrilli, Francesca Grella, Ivo Polo, Concetta Masciale Cerimoniere Michele Putrino 3 editoriale Ora rendete straordinaria la vostra vita di Benito Ripoli Presidente Nazionale Fitp 4 Può accadere. Accorgersi, dispersi nel traffico cittadino, di pensare, con nostalgia, al tepore delle serate estive ma assaporare, nello stesso tempo, la salubrità della prima neve, che imbianca le svettanti vette garganiche di questo freddo inverno. Sono ormai un labile ricordo le manifestazioni estive, consumate nelle piazze stracolme di turisti ed emigranti. Per un diffuso benessere, non più corroborati dalla fascinosa estate, sembra di avvertire il bisogno di coltivare la propria interiorità, magari im- mergendosi in ricerche culturali, attraverso una full immersion, in archivi e biblioteche, al riparo da folate e spifferi di gelidi venti di tramontana. Bisogno e nutrimento del pensiero da utilizzare per le attività, inerenti le proprie passioni culturali. Sono i momenti più belli per allontanarsi, per un po’, dal lerciume di notizie che ci propinano i mezzi d’informazione. Fra gli innumerevoli fatti dell’anno appena passato, i giornali e le televisioni ci hanno fatto trangugiare e digerire (forse), trovando uno spazio preponderante e continuo, scandali, crisi, omicidi, e femminicidi. E tra le tante notizie spazzatura, come non ricordare i “famosi inchini” dell’estate scorsa (quelli dei Santi, durante le processioni, davanti alle abitazioni dei capi della malavita e quello che ha causato 32 morti e la rottamazione di una nave da crociera lunga duecento metri). Eppure, anche in questo caso, il responsabile del guaio è stato invitato da qualche “deficiente” a tenere una lezione in qualità di docente in una Università. Il buio delle coscienze è talmente fitto, che Papa Francesco non esita a illuminarlo con le parole. Negli ultimi mesi, la morte di artisti come il Maestro Lorin Mazel, di Paco De Lucia, Giorgio Gaslini, dello scrittore Gabriel Garcia Marquez, di Giorgio Faletti, Virna Lisi, Pino Daniele e dell’attore Robin Williams, ha riempito qua e la spazi, durante gli interminabili servizi e la martellante e ripetuta messa in onda dei fatti su citati. Mi piacerebbe ricordare proprio Robin Williams, nell’interpretazione del Prof. John Keating, nel film di Peter Weir “L’attimo fuggente”, con due citazioni. La prima riguarda l’importanza della Cultura e del Bello nella nostra società: “Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino e affascinante, ma perché siamo membri della razza umana, che è l’apogeo della passione, traboccante di naturale entusiasmo. Medicina, legge, economia, ingegneria, sono nobili professioni, necessarie IL FOLKLORE D’ITALIA n. 01 / 2015 Un’immagine suggestiva di Vieste, prossima sede de “Il Fanciullo e il Folklore” al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l’amore, la musica (aggiungerei la danza), sono le cose che ci tengono in vita”. La seconda è un messaggio ai giovani a non sprecare la vita, ma a viverla fino in fondo senza alcun indugio: “Cogli l’attimo, cogli la rosa quand’è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà”. Perché il poeta usa questi versi? Perché siamo cibo per i vermi (perdonatemi l’immagine forte…). Perché, strano a dirsi, ognuno di noi un giorno smetterà di respirare: diventerà freddo e morirà. Osservate, per un momento, i visi (anche illustri) del passato. Li avrete visti mille volte, ma non credo li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi. Stesso taglio di capelli… pieni di ormoni come voi… e invincibili come vi sentite voi. Il mondo era la loro ostrica, pensavano, come molti di voi, di essere destinati a grandi cose, a grandi traguardi; i loro occhi erano pieni di speranza, proprio come i vostri. Avranno atteso, finché non è stato troppo tardi, per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale. Perché, vedete, loro, ora sono concime per i fiori. Ma se “ascoltate” con attenzione li sentirete bisbigliare il loro monito. Coraggio, accostatevi! Ascoltate! Sentite? “Carpe”, “carpe diem”, “cogliete l’attimo, ragazzi”, “rendete straordinaria la vostra vita”! Vorrei terminare questa mia riflessione, tra gli spifferi di vento gelido, con un pensiero di Antonio Gramsci su quanti, nella vita, in qualsiasi situazione operino e non sono soddisfatti, stanno a guar- dare dalla finestra, con le mani in mano aspettando che qualcun altro decida d’immolarsi anche per loro: “Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo tutto ciò che è successo”? Mi permetto, a questo punto, di ringraziare tutti coloro che hanno voluto partecipare al mio dolore per la perdita del caro Antonio, “Voce” dell’Eco del Gargano, e di Melino Romolo. Una perdita incommensurabile, che lascia attoniti. Si resta soli di fronte al mistero della vita, ma ci sorregge la voce dello Spirito Santo che riempie di nuovo i nostri cuori. Sono grato al Signore per aver donato al mondo del folklore “Antonio” e “ Melino”. La loro solarità, simpatia, sincerità e amicizia, ci accompagnerà, sempre, lungo i sentieri della vita. Amici, nessuno deve angustiarsi o imprecare per la perdita dell’“Aedo dell’Eco” e per “l’usignolo” siculo, ma ringraziare il Signore, per il tempo, seppur breve, che ce li ha donati. Vivranno sempre in noi, nel battito del nostro cuore, quel battito che un dì i loro genitori, accesero con una alito d’amore. Affetti, carezze, nenie e canti (i loro canti), parole, immagini ed eventi, che hanno riempito il nostro universo folklorico, si fanno rimembranza nel lago del nostro cuore. Vi ringrazio per la vostra partecipazione, che ha riscaldato il mio cuore e lenìto questi miei tristi momenti. Voi che siete la mia famiglia, capite che ci hanno lasciati due nostri fratelli. Voi, che mi avete offerto, con la vostra partecipazione emotiva, un’indescri- vibile consolazione, non potete “esimervi” dall’ascoltare il “canto del mio lamento”. La Fitp, alba radiosa di un giorno senza tramonto, prepotente, cancella i miei foschi pensieri e mi proietta, sorretto, come sempre, da un’incrollabile fiducia nei beni più preziosi, quali la Famiglia, l’Amicizia, la Pace interiore e, soprattutto, la Fede, verso il nuovo anno, con un nuovo percorso di vita. D’altronde ci stiamo avviando verso l’Assemblea elettiva e dob- Foto di gruppo nella sede mondiale del folklore a San Giovanni Rotondo biamo preoccuparci di riscrivere un’innovativa “Storia federale”, che, si spera, continui ad abbeverarsi alla stessa rivitalizzante fonte, che offre nuovi frutti e fresche emozioni. Vi lascio con una promessa: sarò sempre con voi, senza limitazione di tempo. Mi prodigherò con impegno e passione e, insieme a voi, cercherò di proiettare la Fitp sui magici sentieri dell’eccellenza. “Nihil sine magno vita labore dedit mortali bus” (Mai la vita diede nulla ai mortali, se non a prezzo di grande fatica (Orazio, Satire). www.fitp.org 5 speciale san giovanni rotondo i padri del folklore Con i “Padri del Folklore” tante storie ed emozioni Consegnati a San Giovanni i riconoscimenti per il 2014, sette i premiati durante l’evento di Leo Conenno redazione Fitp 6 SAN GIOVANNI ROTONDO (Foggia) - Anche due donne, Marcella Romano (Calabria) e Cesarina Innesti (Lazio), tra “I Padri del Folklore - Personalità benemerite della Fitp” all’ottava edizione. Sette premi per altrettanti personaggi che hanno dedicato la loro vita al folklore e alle tradizioni, condividendone percorsi e sacri- Il segretario generale della Fitp, Franco Megna fici. Gli altri “padri” per l’edizione 2014, svoltasi a San Giovanni Rotondo, presso il Salone delle Feste dell’Hotel Parco delle Rose: Luigi Paolella (Campania), Vito Di Benedetto (Abruzzo), Camillo Parravicini (Lombardia), Nino Buda (Sicilia), Michele Castrilli (Molise). Da tutta Italia per un premio che dell’Igf, con in testa il presidente mondiale Dorel Cosma. «Ringrazio l’Amministrazione comunale di San Giovanni Rotondo – dichiara il presidente nazionale della Fitp, Benito Ripoli – ad iniziare dal primo cittadino della “città di Padre Pio” e quanti hanno contribuito alla riuscita di questa nuova edizione dei “Padri del Folklore”. I dirigenti dell’Igf con il sindaco di San Giovanni Rotondo e il presidente della Fitp vale una vita di ricerca e passione. Un’edizione ricca di spunti interessanti, presentata da Daniela Martino, con lettura delle motivazioni dei premiati a cura del segretario generale della Fitp, Franco Megna. Tanti gli ospiti e i dirigenti della Fitp presenti alla manifestazione fortemente voluta dalla locale Amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Pompilio. Nutrita la delegazione Ancora una volta la città garganica ha risposto positivamente all’appello lanciato dalla nostra Federazione». E proprio San Giovanni Rotondo ospitò (era il 2007) la prima edizione nazionale della rassegna. Manifestazione che ebbe i primi vagiti, a livello locale, in Calabria. «Un ritorno gradito a tutta la comunità – ha rimarcato il sindaco Pompilio - che conferma il grande rapporto che c’è tra IL FOLKLORE D’ITALIA San Giovanni Rotondo e il folklore. Difficile non raccogliere l’appello lanciato dall’amico Ripoli e dalla vostra famiglia. San Giovanni Rotondo è la casa del folklore. Lo vogliamo perché crediamo nel rispetto della cultura della nostra gente e del Gargano in genere». Passano gli anni, le edizioni, ma le emozioni sono sempre le stesse. E la qualità dell’evento cresce di anno in anno grazie alla “mano” della Consulta scientifica della Fitp, presieduta dal prof. Mario Atzori. Non sono mancati i momenti artistici e culturali con gli interventi musicali dei gruppi “I Brianzoli” di Ponte Lambro (Como), “Prapatapumpafolk” di Apricena (Foggia) e “Cantori del Gargano” di San Giovanni Rotondo. A fine manifestazione il “Tributo ad Antonio Lecce”, voce n. 01 / 2015 dell’“Eco del Gargano” e dei “Gargarensi”, scomparso di recente. Un omaggio che ha “toccato” tutti i presenti. Un momento della manifestazione Quel “padre” che non c’è più Melino Romolo Tra i “Padri del Folklore” per l’edizione 2013 c’era anche, per la Sicilia, Carmelo (Melino) Romolo, presidente del Gruppo folklorico “I Canterini della Riviera Jonica” di Roccalumera (Messina). Melino è scomparso di recente. La Fitp lo ricorda riproponendo la motivazione in occasione del rico- noscimento ricevuto a San Gregorio Magno (Salerno). Nino Romolo, sin da piccolo, è affascinato dalla figura del “cantastorie” e, in particolare, da un grande cantastorie siciliano: Orazio Strano. Le storie romanzate, la relativa musicalità e passionalità di quel celebre cantastorie, inducono Melino a prestare la propria voce al racconto di storie e leggende della sua Sicilia. Diventa, prima, componente della “Corale della Riviera Jonica” Messinese e, successivamente, entra a far parte del Gruppo folklorico “Canterini Peloritani”. Grazie all’esperienza maturata accanto a Lillo Alessandro, Romolo, nel 1965, fonda, a Roccalumera, il Gruppo folklorico “Canterini della Riviera Jonica”, con il quale si avvia a festeggiare i 50 anni di ininterrotta presenza nella Federazione italia- na tradizioni popolari. Da autentico cultore della “sicilianità”, egli ha rivolto particolare impegno alla collaborazione tra il suo gruppo folklorico e il mondo della scuola, consapevole che questa attualmente continui la trasmissione di quei saperi che un tempo era affidata all’oralità delle famiglie; questo approccio ha così costituito occasioni per mettere in contatto i ragazzi con le tradizioni del proprio territorio, fornendo loro strumenti di analisi e critica sulla realtà socio-culturale in cui vivono. Con il ricordo di Orazio Strano, per anni suo punto di riferimento, la Fitp vuole premiare Nino come il “poeta ambulante”: anima di feste popolari, cantore di leggende, di storie d’amore, di ardite imprese; ovvero, Melino Romolo, la piazza come palcoscenico con la Sicilia nel cuore. www.fitp.org 7 Le moti speciale san giovanni rotondo i padri del folklore Antonino Buda SICILIA 8 Vito Di Benedetto ABRUZZO Antonino Buda, noto giornalista siciliano e importante cine-foto reporter, è, senza dubbio, un uomo di spettacolo “a tutto tondo”. La sua eccezionale carriera lo sta a dimostrare. Sin da giovane, recita accanto a “mostri sacri” del Teatro italiano: da Vittorio Gasman a Salvo Randone, da Tino Carraro ad Alberto Lupo, Turi Ferro, Enrico Maria Salerno, Rossella Falk ed altri, partecipando, con la Compagnia del Teatro Mediterraneo, nella stupenda cornice del Teatro Greco di Taormina. Antonino Buda e il Teatro di prosa: intelligenza e mestiere perché in ogni personaggio che egli porta sulla scena c’è lo spirito, il cervello, il cuore dell’uomo. E questa verità, sincerità, coerenza, propria della sua sensibilità artistica, è stata “guida” fondamentale quando Antonino Buda, nel 1960, raccogliendo l’eredità dello zio Luigi, rilancia il Gruppo “Canterini di Naxos”. Buda può essere, pertanto, definito un bravo regista ed interprete di quell’antropologia della performance. Molti e significativi sono stati, quindi, i riconoscimenti assegnati ad Antonio; ne citiamo alcuni: Ambasciatore della cultura siciliana – Cavaliere della Rosa Bianca di Finlandia al valore artistico – Medaglia d’oro della Regione Sicilia – Cavaliere della Repubblica per meriti artistici. E tante, poi, sono state le città che hanno apprezzato l’arte di Buda in Europa, Africa, America e Giappone dove, al Teatro Nazionale di Tokio, insieme ai suoi “Canterini di Naxos”, si è esibito davanti a 3.000 spettatori e alla presenza dello stesso Imperatore Akihito. Musicista di formazione poliedrica che si distingue per le numerose attività culturali che conduce con instancabile costanza. Nel 1986, dirige il Coro polifonico e folkloristico di Introdacqua con il quale, sia in Italia che all’estero, conseguendo, tra l’altro, prestigiosi premi quale la Coppa d’Argento al concorso internazionale di Canto Corale di Verona, presenta un repertorio che spazia dalla polifonia sacra e profana alla musica e al canto di tradizione orale. Nel 1993, Vito Di Benedetto vie- ne chiamato a dirigere la Grande Banda di Ceglie Messapica con la quale consegue uno straordinario successo in occasione del Concerto del 1° maggio tenutosi, nel 2009, in Piazza San Giovanni di Roma. Infine, è opera meritevole di Vito Di Benedetto l’aver fondato la Filarmonica giovanile “Interaquae Vox” – composta da giovani allievi dai 15 ai 22 anni – con l’obiettivo di trasmettere alle giovani generazioni la cultura musicale della Città di Introdacqua. ivazioni Cesarina Innesti LAZIO Camillo Parravicini LOMBARDIA Da sbandieratrice del Gruppo “Dei Casali di Minturno”, è l’esempio di come l’arte del maneggiare la bandiera si sia trasformata, col tempo, da semplice esercizio di sventolio a evento di “ricostruzione storica”, capace di raggiungere vette di tecniche e stili tali da renderlo un vero e proprio spettacolo popolare. Sin da piccola, partecipa fattivamente all’attività di diversi Gruppi folklorici: l’Associazione folklorica di Minturno, “I Paggetti” e, infine, “I Giullari”. Inoltre, è componente del Comitato “Sagra delle Regne”, una famosa festa minturnese di tradizione antichissima che mutua le sue origini da riti pre cristiani che si svolgevano non soltanto nella civiltà romana, ma presso tutti i popoli agricoli, i quali offrivano alle Divinità le primizie naturali della terra. Ed oggi, anche la Fitp, nel consegnare questo riconoscimento, intende fare simbolicamente la sua offerta: offre, infatti, questo momento al ricordo dell’amico e compianto presidente, Francesco De Meo del quale Cesarina Innesti eredita – nella conduzione del Gruppo “Sbandieratori Dei Casali di Minturno” – un prezioso patrimonio di entusiasmo, passione e valori. Può essere definito la “colonna sonora” della comunità brianzola. La sua voce, infatti, da giovanissimo, sin quando Camillo animava le feste popolari di Saruggia e Tavernerio, città che – tra l’altro – gli concede l’ambito Premio Donizetti, è l’emblema di come il canto tradizionale parla e sa parlare all’uomo, accompagnandolo nei momenti fondamentali della vita, pensiamo alle ninne nanne, ai canti di lavoro, ai canti delle sagre paesane, alle serenate di corteggiamento. Il Gruppo folklorico “I Brianzoli” – dal 1990 – si arricchisce del “talento” di Camillo Parravicini che dimostra la sua bravura non solo nel canto, ma, anche, nell’arte coreutica e nell’elaborazione di bozzetti che, a seguito di minuziose e accurate ricerche nei musei comaschi, lecchesi e milanesi, riproducono – sempre più fedelmente – gli abiti popolari del periodo storico richiamato da Alessandro Manzoni nel romanzo “I Promessi Sposi”. Ma è sempre il canto la grande passione di Camillo Parravicini, perché per lui il canto è come l’amore: armonia, istintività, passione. www.fitp.org 9 Le moti speciale san giovanni rotondo i padri del folklore Luigi Paolella CAMPANIA 10 Michele Castrilli MOLISE Nel 1987, eletto presidente della Pro loco “Letizia” di Letino, si interroga su come promuovere la sua città e i paesi dell’hinterland. Il modo più semplice, ma, nello stesso tempo, più significativo gli è parso quello di presentare la sua comunità, fatta di gente che non lesina mai gentilezza ed ospitalità; gente orgogliosa, ancora, di presentare, come simbolo cittadino, il bellissimo tradizionale abito femminile, di origine greca, che, ancora oggi, viene indossato in ricorrenze speciali, come è stata – solo per fare un esempio – la manifestazione “Territorio e Folklore” promossa, nel 2009, dalla stessa Federazione italiana tradizioni popolari. A Letino, grazie all’impegno di Luigi Paolella che, assunta la presidenza della Pro loco, costituisce, nello stesso anno, il Gruppo folklorico “Ri Tinazzoli”, il folklore e le tradizioni popolari sono “in scena” in ogni periodo dell’anno, mettendo in evidenza i valori del passato ancora oggi vivi nei gesti quotidiani della gente del posto; ricordiamo, a tale proposito, le rituali rappresentazioni del matrimonio e il “Corteo della Redda”. Michele Castrilli può essere definito esempio di come l’adesione all’attività folklorica possa diventare punto di incontro e condivisione per un’intera comunità, di come la costituzione di un Gruppo possa mutare, in un piccolo paese, i processi di accesso alla cultura, andando oltre la missione di ricerca e conservazione delle tradizioni popolari, per stimolare una socializzazione del patrimonio etnografico nell’ottica dell’impegno sociale. Aderisce da giovanissimo, nei primi anni ’70, al Gruppo folklorico di Carpinone, allora denominato “Usignoli della Pentria”, ma offre, da subito, la sua collaborazione ad altri gruppi di paesi limitrofi quali Roccamandolfi, Cantalu- po nel Sannio e Pettoranello del Molise. Successivamente, quando per problemi economici ed organizzativi, il Gruppo di Carpinone sospende la sua attività, egli si adopera, fattivamente, a sensibilizzare le autorità locali, soprattutto, i giovani del paese, a ricostituire l’associazione. Castrilli viene apprezzato dalla città di Carpinone, dalla comunità provinciale di Isernia e dalla stessa Fitp – nella cui Organizzazione assume la carica di presidente del Comitato regionale molisano – per la brillante attività di coordinamento di un importante Festival Internazionale del Folklore che, di recente, ha visto la partecipazione contemporanea di ben nove nazioni. ivazioni Marcella Romano CALABRIA Svolge il suo impegno culturale e creativo su due versanti distinti, non contrapposti, anzi complementari l’uno all’altro: da un lato la scuola, frontiera educativa, luogo delle diversità che Marcella, da eccellente educatrice, fa diventare “agorà”, spazio che aiuta il singolo a costruire il “senso del Noi” e dall’altro il Gruppo folklorico “Le Chiazzarole di Tropea”, anch’esso luogo di incontro, laboratorio di conoscenze e di contaminazioni di pensieri ed emozioni. Molti sono i successi e i riconoscimenti ricevuti, in Italia e all’estero, dalle “Chiazzarole”. La “carriera” di Marcella Romano merita di essere segnalata anche per la sua capacità di scrittura che va al di là della normale scrittura professionale, giornalistica e tecnica, per essere, quasi, una “manifestazione di passione”, dove i sensi e le emozioni si combinano per “raccontare Tropea”. Molto significativa, a riguardo, la commedia scritta da Marcella dal titolo “Tropea…1860”, recentemente messa in scena dal Gruppo “Le Chiazzarole”. 11 www.fitp.org speciale san giovanni rotondo rassegna di musiche di canti folklorici ed etnici Vince la tradizione nella rassegna per gruppi folklorici e di musica popolare Ben diciannove le formazioni presenti alla manifestazione di Leo Conenno redazione Fitp 12 SAN GIOVANNI ROTONDO (Foggia) – Gli “Amarimai” di Viggiano (Potenza) hanno vinto (sezione “etnica”) la sesta edizione della “Rassegna di musiche, di canti folklorici ed etnici”, svoltasi a San Giovanni Rotondo. Il gruppo lucano ha ottenuto i consensi della giuria e del pubblico. «Siamo contenti – hanno rimarcato a fine manifestazione – anche perché questo risultato premia il lavoro svolto dal nostro gruppo in diversi anni di lavoro. Qui, a San Giovanni Rotondo, abbiamo avuto la conferma che il nostro non è stato un compito inutile. Anzi, la maturità fatta nostra in questo percorso, sta dando ora i suoi frutti». A seguire gli “Zirizzaccoli” di Norma (Latina), giovane formazione, ma comunque capace di portare innovazione in un ambito musicale molto particolare. Non è la loro prima apparizione alla Rassegna, ma questa volta si sono imposti sul palco, ed è stato ribadito lo sforzo messo in cam- I vincitori della sezione “etnica” po. Terzi i “Vilan” di Bergamo con la loro ventata di simpatia. Il loro intervento si è staccato molto dal contesto generale. Ancora una volta la musica popolare lombarda ha trovato spazi e riconoscimenti come era già accaduto in passato. Un terzo posto molto interessante. Nella sezione “gruppi folklorici”, primo posto per il Gruppo “Staphilè-Cucuma” di Amandola (Fermo), seguito da “La Mannola”, sempre IL FOLKLORE D’ITALIA La giuria della Rassegna dello stesso centro marchigiano, e da “I Brianzoli” di Ponte Lambro (Como). «E’ il riconoscimento – hanno ribadito i componenti del gruppo marchigiano che ha vinto il primo posto – per il lavoro di ricerca n. 01 / 2015 I vincitori della sezione “folklore” ni. Sul terzo gradino del podio i “Brianzoli”: la loro interessante attività sta seguendo un metodico e continuo percorso nel solco della tradizione. Qualificata e assortita la giuria della Rassegna composta da Ma- “Moresca Nova” di Gravina di Puglia (Bari) ha vinto il Premio “Antonio Lecce”, assegnato dal Centro studi tradizioni popolari “Terra di Capitanata” di San Severo per ricordare il cantante di musica popolare scomparso di recente. Varvana si è distinto per l’ecletticità con cui ha cantato e rappresentato il brano proposto dal suo ensemble. Camillo Parravicini (Lombardia), che suona il “flauto di Pan”, ha vinto il Premio dello Iov Italia per l’utilizzo di uno strumento di musica popolare. La consegna del Premio “Vict-Iov” svolto dal le nostre associazioni. Il folklore è un immenso serbatoio da cui attingere momenti importanti e noi lo stiamo facendo nel rispetto della tradizione». Anche la “Mannola” non si è smentita in questo percorso confermando il buon lavoro svolto negli ultimi anni dai gruppi marchigia- rio Atzori (presidente nonché responsabile della Consulta scientifica della Fitp), Nicola Di Lecce, Tobia Rinaldo, Franco Nasuti, Michele Rinaldi e Daniela Martino (segretaria). Due i riconoscimenti assegnati nel corso della manifestazione. Sandro Varvana, voce solista dei La consegna del Premio “Antonio Lecce” www.fitp.org speciale san giovanni rotondo rassegna di musiche di canti folklorici ed etnici IL FOLKLORE D’ITALIA n. 01 / 2015 15 www.fitp.org speciale san giovanni rotondo rassegna di musiche di canti folklorici ed etnici IL FOLKLORE D’ITALIA GRUPPI ETNICI “Aria Corte” “Amarimai” “I Vilan” “Santu Pietru cu tutte le chiai” “Moresca Nova” “Bolano’o – Etnoakustica” “I Zirizzaccoli” “Prapatapumpa Folk” n. 01 / 2015 ORCHESTRE GRUPPI FOLKLORICI “Re Pambanelle” “Quelli dell’Ara” “Pizzeche & Muzzeche” “Compagnia Tradizioni Teatine” “La Mannola” “I Guje” “I Brianzoli” “Sannicandrese” “Staphilè-La Cucuma” “La Rondinella” “Polifonica Monforte” il tributo I dirigenti dell’Igf con il sindaco di San Giovanni Rotondo, Luigi Pompilio Antonio, quante emozioni regala ancora la “tua” voce Un tributo al cantante garganico scomparso di recente Un momento suggestivo del Tributo ad Antonio Lecce 18 Aveva sempre il sorriso sulla bocca, perché amava la cultura popolare e la sua Terra. Un vuoto che sarà difficile colmare quello lasciato da Antonio Lecce, voce del Gruppo “I Gargarensi” e dell’“Eco del Gargano” di San Giovanni Rotondo, scomparso di recente a soli 38 anni. La Fitp lo ha voluto ricordare con un Tributo nell’ambito della “due giorni” dedicata ai “Padri del Folklore” e alla “Rassegna di Musiche, di Canti folklorici ed etnici”. Un omaggio che ha “toccato” tutti i presenti presso il Salone delle Feste dell’Hotel Parco delle Rose. Uomo e artista dalle mille sfaccettature, Antonio con la sua voce ha dato corpo a un progetto straordinario proiettato a dare nuovi impulsi alla musica popolare del Gargano. Durante il Tributo è stato un susseguirsi di emozioni e ricordi. Da parte di tutti. Ad iniziare dai familiari, passando per i dirigenti della Fitp, con in testa il presidente Benito Ripoli, dell’Igf, le autorità comunali e i suoi compagni dell’“Eco” e dei “Gargarensi”, con i quali Antonio ha condiviso tante gioie e soddisfazioni. Benito Ripoli, presidente nazionale della Fitp, lo ha ribadito in più di una occasione: per ricordare Antonio Lecce non servono parole, di essere, di relazionarsi. Quando questi elementi vengono cancellati dal “soffio della morte” c’è poco da dire. E’ un tributo ingiusto ma che nessuno può negare alla vita. San Giovanni Rotondo e la Fitp lo hanno ricordato così, In modo semplice ma con il cuore in mano. Un cuore straziato dal dolore ma esteriormente composto, quel tanto che basta per regalare a tutti la Da sinistra, Nicola Di Lecce dei “Ditirambo” con il presidente della Fitp, Benito Ripoli contano i fatti, “parla la sua voce” - Basta il timbro melodioso della “sua” ninna nanna per capire lo spessore dell’artista e del garganico, dell’uomo che amava vivere con la sua gente, di cui era piacevolmente innamorato per il suo modo gioia di cui Antonio era un testimonial straordinario. Aneddoti, momenti di vita insieme agli amici dell’“Eco del Gargano” e dei “Gargarensi”. Momenti unici. Rivissuti sull’emozione della sua voce. Ancora una volta Antonio cantava… Italia in abito tradizionale Ora c’è una raccolta completa di Antonio D’Amico Redazione Fitp “Italia in Costume – Arte e tradizione di ieri e di oggi nell’abbigliamento popolare regionale”: un testo unico degli abiti tradizionali del Patrio Stivale. Sì, è questa la dizione migliore per l’immane ricerca – unica del suo genere – effettuata da Lillo Alessandro, past president della Federazione italiana tradizioni popolari. Il primo volume di questa “Enciclopedia della cultura popolare” (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia) è stata data alle stampe e presentata in più momenti in diversi angoli d’Italia, Un lavoro che Lillo ha seguito con dedizione quasi fi- liale per un’opera che ha assorbito molti anni della sua vita. Un parto lungo, di quelli che lasciano il segno, ma che regalano anche tante soddisfazioni. Quella ricerca è ora realtà. «Un lavoro impegnativo – commenta Alessandro – che ha comportato momenti di grande impegno e anche di scoramento. L’Italia ha ora un suo Registro naturale degli abiti tradizionali, nel rispetto della cultura del territorio e della storia legata a questo particolare aspetto del folklore italiano. Abiti che variano a pochi chilometri di distanza ma che trovano le loro radici in fatti storici e culturali che hanno caratterizzato le regioni italiane e anche aree geografiche più piccole. L’Italia che vi racconto è questa: attraverso vesti, accessori, si può leggere la “cultura di un popolo”, analizzarla, studiarla. E’ solo il primo volume e presto sarà dato alle stampe anche un secondo libro con altre regioni». Un lavoro grafico ed editoriale di magistrale bravura e di sicuro impatto sul lettore». E’ questa la scommessa dell’uomo che, per molto tempo, ha guidato la Fitp. «Un progetto di particolare valore culturale – incalza ancora Lillo Alessandro – che sta richiamando l’attenzione degli addetti ai lavori e dei ricercatori che ne intravedono una buona base per i loro studi e le attività scientifiche. Un libro che dovrebbe essere un “breviario” peri gruppi folklorici, da cui attingere indicazioni ma anche input necessari per la propria attività» - Per richiederlo basta chiamare l’Ufficio Tesseramento della Fitp o mettersi direttamente in contatto con Lillo Alessandro. Acquistare questo libro è una buona occasione per saziarsi di cultura popolare. Un momento della presentazione del libro www.fitp.org 19 il fanciullo e il folklore Il folklore giovanile in festa sul Gargano Vieste ospita dal 24 al 26 aprile la Rassegna internazionale organizzata dalla Fitp di Leo Conenno redazione Fitp 20 VIESTE (Foggia) - Da Tropea a Vieste, lungo un sentiero ideale tracciato tra le “capitali del turismo”. Si terrà sul Gargano la 31.ma edizione de “Il Fanciullo e il Folklore – Incontro con le nuove generazioni”. L’appuntamento 2015 è dal 24 al 26 aprile. Il Gargano, uno Sperone verde nell’azzurro del mare, scrigno di ricchezze storiche, naturali, artistiche e turistiche capaci di rendere completa qualsiasi esperienza di visita. La Rassegna internazionale di folklore giovanile organizzata dalla Federazione italiana tradizioni popolari si “tufferà” in queste meraviglie. Un angolo di paradiso, intreccio fascinoso di bellezza e mistero. La suggestiva bellezza e varietà delle sue coste e dei suoi lidi, il fascino arcano delle sue grotte marine, l’azzurro cristallino del suo mare, la ricchezza faunistica e floreale delle sue terre, site all’interno del vasto Parco nazionale del Gargano, nonché la cordiale accoglienza dei suoi abitanti e la sua gustosa cucina, fanno di Vieste una delle perle più preziose del grande promontorio pugliese, destinazione ideale, e particolarmente apprezzata, per i turisti italiani e stranieri. Ma anche scrigno incredibile di quella cultura popolare che fanno del Gargano un angolo ancestrale dove musiche e danze si fondono in un habitat straordinario. Ancora una volta lungo i luoghi di quel sapere umano che trova le sue radici nelle melodie della trantella garganica, dei cantastorie, della vita pastorale e agreste, dove miti e vicende umane si rincorrono attraverso luoghi sacri e arcaici. Motori accesi, dunque, in attesa della “tre giorni” dedicata al folklore giovanile. «E’ un onore per me – dichiara Benito Ripoli, presidente nazionale della Fitp - ospitare tanti bambini e ragazzi nella mia terra, il Gargano. Vieste, tra le località turistiche più conosciute in Italia e nel mondo, sarà la degna cornice di un’edizione che si preannuncia ricca di fascino. Fin da ora ringrazio quanti parteciperanno alla manifestazione, dai protagonisti che saliranno sul palco ai tanti genitori e accompagnatori. Ma è anche la terra che ha dato e sta dando tanto al folclore e alle tradizioni popolari, dove Vieste si è ricavato un ruolo importante». La 31.ma edizione de “Il Fanciullo e il Folklore” è stata fortemente voluta dall’Amministrazione comunale di Vieste, guidata dal sindaco Ersilia Nobile e dal locale Gruppo folklorico “Pizzeche & Muzzeche”, presieduto da Claudio Chionchio. «Un sogno che si realizza», evidenzia Pietro Salcuni, presidente onorario del sodalizio viestano. Gruppo presente a tante manifestazioni promosse dalla Fitp. E ora l’onore di ospitare uno degli appuntamenti più sentiti all’interno della Federazione. “Il Fanciullo e il Folklore” torna in Puglia dopo le edizioni svoltesi ad Alberobello (2012) e Brindisi (2013). Ma ogni angolo della Puglia è tutto da vivere e conoscere. Così come l’Italia intera. il fanciullo e il folklore «Benvenuti a Vieste» Ersilia Nobile Sindaco di Vieste Vieste è città dell’accoglienza per definizione. La sua vocazione turistica, la sua collocazione nel lembo estremo e più esposto all’Oriente europeo, ne ha sempre valorizzato la propensione ad accogliere e ad essere accolta. Ma non è solo una caratteristica geografica a confermarlo. Lo è anche il suo attaccamento alle tradizioni, agli usi ed ai costumi che ne ha condensato “la viestanità”, collocandosi in , quello splendido mosaico di tradizioni che è la Puglia intera i biglietto da visita per inestimabili flussi turistici provenient da tutto il mondo. Per questo non possiamo che accogliere con il nostro rinnovato spirito di “viestanità”, fatto di calore umano, di moderno e antico sapientemente trasfusi, di indenne memoria storica, e con sentimenti di gioia e di vivo compiacimento la nuova edizione della manifestazione “Il Fanciullo e il Folklore”, riconoscendo in questo prestigioso evento l’intento di perpetuare quello spirito nel solco della tradizione e della rimembranza da non disperdere e da non dimenticare. 22 Vieste è città di sapori, odori, colori; è città di mare e di natura incontaminata. E’ una città che, pur nel cambiamento, si mantiene ancorata alla sua identità profonda. Vuole continuare a sentirsi tale ed a trasmettere questo suo patrimonio di generazione in generazione. «Siate i benvenuti nel nostro meraviglioso angolo di Puglia» IL FOLKLORE D’ITALIA n. 01 / 2015 Vieste vi aspetta “Il fanciullo e il folklore” 2015 QUOTE DI PARTECIPAZIONE Si comunica che le quote di partecipazione alla manifestazione “IL FANCIULLO E IL FOLKLORE”, che avrà luogo a Vieste (FG) il 24-25 e 26 aprile 2015, dovranno essere versate, esclusivamente, a mezzo bonifico bancario intestato alla Fitp (Federazione italiana tradizioni popolari), precisando che a norma del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, non sono ammessi altri sistemi di pagamento. La singola quota di partecipazione alla Manifestazione è di € 100,00 e garantisce l’ospitalità, il vitto e l’alloggio dal pranzo di venerdì 24, al pranzo di domenica 26 aprile 2015, con bevanda inclusa, in struttura alberghiera a quattro stelle. I Gruppi saranno ospitati presso l’Hotel Villaggio Turistico “I Melograni”, Lungomare Europa, 48 71019 Vieste (FG) e i componenti saranno sistemati in stanze a due, tre, quattro letti e, dove necessita per esigenze dei gruppi, a sei letti. Per la richiesta di stanze singole, bisogna comunicare preventivamente e prevedere un pagamento extra di € 15,00 al giorno. I versamenti vanno fatti con bonifico su C/C bancario intestato a: Federazione Italiana Tradizioni Popolari, sul nuovo Conto corrente Federativo, IBAN: IT97J0503416506000000001140 presso: Banco Popolare Siciliano 2343 Messina, ag. 5. Le adesioni dovranno giungere per tempo presso la Segreteria del Presidente, in Via San Nicola, 12 - 71013 San Giovanni Rotondo (FG) Tel. 368 31 27 515 - 392 44 69 426 - 0882 44 11 08 email: [email protected] Le modalità di pagamento sono le seguenti: • Prenotazione: Acconto 20% sul totale dovuto, da versare con bonifico bancario entro il 15 marzo 2015; • Saldo del totale dovuto, da versare con bonifico bancario entro il 10 aprile 2015. Importante: le ricevute dei bonifici dovranno essere consegnate all’arrivo, all’Ufficio di Tesoreria della Fitp appositamente istituito, ai fini della sistemazione dei partecipanti presso la struttura alberghiera. Il Tesoriere Fitp Tobia Rinaldo www.fitp.org 23 Claudio Chionchio Presidente “Pizzeche & Muzzeche” è motivo Per il Presidente di un’Associazione come la nostra Fanciullo di orgoglio e soddisfazione che un evento come “Il sa che e il Folklore” si possa realizzare “a casa nostra”! Si ivi sono quando si ospita qualcuno, le incombenze e i preparat parte mia tanti pur di mettere a proprio agio gli ospiti. Ciò da sinergico non sarebbe possibile se non fossi affiancato da un zeche & sostegno da parte di tutti i ragazzi del Gruppo “Piz ci che Muzzeche” ed in modo particolare da elementi stori e di tutti hanno permesso la nascita del Gruppo nonché da part i arrivati gli elementi del direttivo. Un grazie particolare ai nuov à con grande che indipendentemente dall’età vivono questa realt indispensabili partecipazione. I contatti con tutti coloro che sono stati per la riuscita della manifestazione non sempre sono da parte di facili ma, alla fine, la collaborazione non è mancata dai vari Enti nessuno a cominciare dalla popolazione viestana, pienamente e dalle Associazioni che ormai ci conoscono e sono re finalizzate consapevoli della bontà delle nostre iniziative semp alla crescita culturale che non è mai da disdegnare. Un grazie ed un buon divertimento a tutti. *** Pietro Salcuni Presidente Onorario “Pizzeche & Muzzeche” gno offerto Il sogno si realizza! Grazie alla sensibilità ed al soste atori dall’Amministrazione comunale, nonché di tanti oper “Il Fanciullo e locali, la Città di Vieste potrà la 31^ edizione de Associazione il Folklore”. In qualità di Presidente Onorario dell’ sono Culturale Gruppo Folk “Pizzeche & Muzzeche”, ative orgoglioso di aver promosso e sostenute tutte le inizi e delle che hanno visto il nostro Gruppo partecipare a tant hé convinto precedenti edizioni de “Il Fanciullo e il Folklore” perc etnie e di quanto sia utile avvicinare i ragazzi a culture, edeutiche e tradizioni diverse. Queste occasioni sono state prop vano: “Prof. di stimolo perché si desse una risposta a quanti dice e a Vieste”. sarebbe bello viver e un’esperienza del genere anch alla Fitp la E’ stato questo il motivo che ci ha spinto a proporre accettata, ci nostra candidatura e, la soddisfazione di vederla i e i problemi ha ripagato e fatto dimenticare i sacrifici, gli sforz asione di che affliggono le Associazioni come la nostra. L’occ te convinti poter ospitare gli amici che come noi sono fortemen rie radici, ci dell’importanza dell’identità popolare e delle prop ripaga ampiamente e ci inorgoglisce. Buona permanenza a tutti! «Benvenuti all’incontro tra passato e futuro» Maria Lorusso Direttore Hotel Melograni e Baia degli Aranci L’idea dell’incontro tra i giovani e le tradizioni popolari ci ha conquistati fin dal primo contatto con la Fitp: il passato incontra il futuro, entra a far parte del bagaglio culturale ed esperienziale delle nuove generazioni e ne diventa parte fondante. L’Hotel i Melograni e Baia degli Aranci sono l’ambiente ideale per accogliere la 31.ma edizione de “Il Fanciullo e il Folklore”. Abbiamo ampi spazi, esterni ed interni, e curiamo particolarmente il servizio. Ci piace offrire agli ospiti il meglio della nostra professionalità, accompagnato dal calore e dalla cordialità di una squadra affiatata. Il nostro obiettivo è che i gruppi partecipanti vivano un’esperienza memorabile, nella splendida scenografia offerta da Vieste e dal Gargano, splendidi nella veste primaverile ricca di profumi e colori. il fanciullo e il folklore 10ª Federazione Italiana Tradizioni Popolari Rassegna del documentario etnografico IL BANDO Art.1: La Federazione Italiana Tradizioni Popolari indice, per l’10^ Edizione della Rassegna del Documentario Etnografico, un concorso a premi per promuovere ricerche e relativi documentari cinematografici, realizzati in supporto informatico (DVD) della durata massima di 15 minuti, sul patrimonio etnografico nazionale ed internazionale. Art.2: Tema delle ricerche e dei documentari è L’ACQUA nelle diverse situazioni culturali sacre e profane e nei differenti contesti ambientali, regionali e locali. Art.3: Il concorso è distinto in due sezioni: Sezione “A”: possono partecipare singoli concorrenti che autoproducono la propria opera, Istituti delle Scuole dell’Obbligo, associazioni o gruppi, legalmente riconosciuti tramite atto pubblico, che si occupano di tradizioni popolari. Sezione “B”: possono partecipare istituti superiori, dipartimenti universitari, centri e/o enti di ricerca e di produzione cinematografica istituzionalmente riconosciuti. Art.4: Ai documentari prodotti dai partecipanti alla suddette sezioni sono riservati i seguenti premi: Sezione “A”: 1° premio Euro 1.000,00 2° premio Euro 800,00 3° premio Euro 500,00 Sezione “B”: Premio unico: Euro 800,00 Art.5: Per partecipare al concorso i documentari, realizzati in supporto DVD e della durata massima di 15 minuti, dovranno essere inviati, accompagnati da una breve scheda filmica e dagli opportuni riscontri bibliografici sull’Acqua, al seguente indirizzo entro il 10/04/2015: FEDERAZIONE ITALIANA TRADIZIONI POPOLARI Concorso 10^ Rassegna del Documentario Etnografico, Via San Nicola n. 12, 71013 SAN GIOVANNI ROTONDO (FG). Art.6: Un’apposita commissione di esperti in Antropologia Visuale farà la selezione per ammettere alla valutazione finale: SEZIONE A - Massimo 10 documentari; SEZIONE B - Massimo 6 documentari. La valutazione finale per proclamare i vincitori del concorso sarà realizzata da una giuria composta da etnoantropologi di chiara fama. Tale valutazione e la relativa premiazione si svolgeranno il 24, 25 e 26 aprile 2015 a Vieste in Puglia. realizzazione,inoltre il tipo di supporto tecnico col quale viene presentato e la sezione, di cui all’art. 3, alla quale si intende partecipare. ART.3: In linea generale il concorso è rivolto ai gruppi folklorici, agli istituti scolastici di ogni ordine e grado, alle Università, ai centri di documentazione, alle associazioni e istituti culturali e ai singoli individui. Nello specifico il concorso è suddiviso in due sezioni: a) Sezione del documentario amatoriale. b) Sezione del documentario professionale. Gli elaborati, selezionati da un’apposita giuria, di cui all’art. 4, verranno depositati nella Mediateca della Federazione e non saranno riconsegnati. ART.4: La Consulta Scientifica elaborerà una scheda di valutazione e indicherà per ogni edizione i nomi (da 3 a 5) dei componenti della giuria, alla quale è affidata la preselezione dei migliori lavori di entrambe le sezioni da presentare nella rassegna e la successiva valutazione dei documentari per la premiazione finale. I giudizi espressi dalla giuria sono insindacabili. Il voto che ogni componente della giuria esprimerà per ciascun elaborato sarà espresso in centesimi, così articolati nei rispettivi massimali: a) Qualità del documentario in riferimento alla metodologia dell’indagine etnografica e la coerenza con la realtà documentata: voto da 1 a 30. b) Qualità e originalità della struttura narrativa ed espositiva del documentario: voto da 1 a 30. c) Qualità del linguaggio etnocinematografico (fotografia, scenografia, montaggio, fonica, commento musicale e dei testi verbali): voto da 1 a 40. ART.5: Spetta alla Giunta della FITP stabilire la tipologia e l’ammontare dei premi per i vincitori di ciascuna sezione, la sede della Rassegna e le modalità di promozione dell’evento e di consegna dei premi. REGOLAMENTO 26 ART.1: La Federazione Italiana Tradizioni Popolari indice annualmente un concorso a premi definito “Rassegna del Documentario Etnografico”, tramite il quale sono promosse ricerche di Etnografia visuale inedite su realtà socio-culturali nazionali ed internazionali. ART.2: Ogni edizione del suddetto concorso è a tema fisso; questo viene definito dalla Consulta Scientifica della FITP un anno prima della Rassegna e comunicato alla Giunta Federale che a sua volta lo divulgherà con un apposito bando ufficiale, nel quale verranno precisati i termini di presentazione, la tipologia dei supporti tecnici dei lavori e gli eventuali premi in palio. La Giunta dovrà predisporre una scheda di adesione nella quale vengono precisati i dati anagrafici del concorrente, una breve sintesi del soggetto, i luoghi e i tempi della documentazione e l’anno di e n o i z i d ª e 0 1 VIESTE 5 1 0 2 e l i r p a 25 SCHEDA FILMOGRAFICA DI ADESIONE ALLA “RASSEGNA DEL DOCUMENTARIO ETNOGRAFICO” DELLA FEDERAZIONE ITALIANA TRADIZIONI POPOLARI TEMA L’Acqua Edizione N° X Anno 2015 Dati anagra�ici del partecipante Cognome: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Nome: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Gruppo Folk o Associazione: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Residenza: Via/P.zza _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ N. _ _ _ _ C.A.P. _ _ _ _ _ _ _ _ Comune _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Prov. _ _ _ _ _ _ Tel.: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Fax: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Mobile _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Email: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Sito web: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ SCHEDA FILMICA Titolo del film/documentario: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Direzione/Regia: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Anni di realizzazione: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Anno di Produzione _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Tipologia del supporto: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Durata: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Riprese di: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Località: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ( _ _ ) Ricerca: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Collaborazioni tecniche: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Consulenza: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Produzione: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Proprietà: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Testi di: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Sezione del concorso Sezione del documentario amatoriale Soggetto (breve descrizione della trama): DA COMPILARE IN STAMPATELLO E INVIARE VIA FAX ALLO 0882 441108 Sezione del documentario professionale ________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ ✂ ________________________________________________________________________________ vita dei gruppi “La Madonnina” 40 anni di folklore 28 MESSINA - Taglia il traguardo dei 40 anni di attività il Gruppo folklorico “La Madonnina”. Per festeggiare l’anniversario, il sodalizio, presieduto da Nino Merrino, ha scelto il “Palacultura” di Messina. D’eccezione e meravigliosa la cornice di pubblico. Amici, parenti e appassionati sono accorsi per rendere omaggio al gruppo e alla famiglia Merrino, che, nel 1974, grazie alla tenacia e alla passione per il folklore del maestro Santino Merrino, scomparso nel 2003, ha intrapreso questo cammino, portando le tradizioni del territorio in tutto il mondo. Oggi, il gruppo, guidato dai figli, Nino e Lillo, con la stessa passione del padre, taglia questo prestigioso traguardo, ripagandosi dei tanti sacrifici fatti in questi lunghi anni. La manifestazione è iniziata con un video che ha ripercorso i primi 40 anni di attività del sodalizio, con delle immagini sulle varie tournèe in Italia e all’estero. Presenti in sala anche esponenti della Fitp, che hanno manifestato la loro felicità per il raggiungimento di questo evento storico. I primi ad ospitare questo avvenimento, sono stati i “vecchi” componenti del “74”, che, con grande entusiasmo, hanno riproposto alcuni dei primissimi brani che il gruppo aveva in repertorio. Momenti di grande commozione, quando a calcare il palcoscenico del “Palacultura”, sono stati i “Picciotti Missinisi”, Gruppo folklorico messinese, capitanato da Stello Mangano, che in quello stesso giorno avrebbe compiuto 60 anni, scomparso lo scorso ottobre per una grave malattia. Lo hanno ricordato con un frammento del loro spettacolo, la moglie Liliana, i figli Marco e Dario e i suoi ragazzi, che nonostante il grande dolore, hanno indossato il costume tradizionale, per omaggiarlo e ringraziarlo ancora una volta per tutto quello che è riuscito a dare loro con i suoi preziosi insegnamenti. Gioia e tanta felicità per l’esibizione dei ragazzi diversamente abili del club “Arietta”, che hanno portato in scena due momenti di spettacolo, il primo, ispirato al film “Grease”, l’altro dal titolo “Un dono”, un messaggio di pace. A chiudere la manifestazione, non poteva che essere il Gruppo folklorico “La Madonnina”, con lo spettacolo intitolato “Da li munti a lu mari”, frutto di una ricca ricerca sul campo. Un viaggio che parte da questi monti, raccontando la dura vita dei pastori, passando poi dai campi e quindi, dai lavori agresti, concludendo il percorso, inscenando la vita dei pescatori. Una rappresentazione suggestiva, piena di colori. La serata è stata condotta dalla giornalista Letizia Lucca. IL FOLKLORE D’ITALIA n. 01 / 2015 Costumi e maschere per ricordare le origini BERGAMO - Far conoscere la propria tradizione anche nelle altre regioni italiane. E’ uno degli obiettivi dell’Associazione culturale “Le Maschere di Rataplam”, presieduta da Ancilla Cornali. E il sodalizio bergamasco è molto attivo a livello locale organizzando vari corsi e manifestazioni. In questo periodo, ogni venerdì, “Le Maschere di Rataplam” svolgono un corso di teatro con uso della maschera dedicato al brigante “Paci Paciana” (è il Robin Hood della Valle Brembana). Gli appuntamenti si tengono presso l’Auditorium di “Loreto” (largo Rontgen) e sono diretti da Pietro Arrigoni che si occupa della formazione e dell’animazione teatrale. Coniugando la sua esperienza trentennale nelle arti visive e quelle delle avanguardie teatrali, Arrigoni è stato in grado di creare una propria metodologia, favorendo la comunicazione e la creatività. «La storia di Pacchiana - comunicano dall’Associazione - ci porta in Val Brembana, dove Paci è saltato dal ponte per scappare al potere francese. Lui rubava con coscienza per dare soldi a chi ne è senza, il prelievo a casa dei ricchi ai poveri il plusvalore». “Gioppino scarpe grosse e cervello fine” è stato un altro spettacolo ideato dall’Associazione sempore con la regia di Arrigoni per presentare una maschera bergama- sca molto conosciuta in Lombardia nella Baracca dei Gioppini. «Nel teatro popolare - spiega Cornali - la tradizionale maschera di Gioppino impersona il sempliciotto scarpe grosso e cervello fino. Il pubblico ha sempre riso a crepapelle con le sue battute perché, povero tra i poveri, è il bonaccione, mai cattivo o prepotente, che fa trionfare a suon di rispettato il carisma del personaggio che, ispirandosi al mondo contadino e agli oggetti di vita quotidiana, è pronto col randello ad applicare la sua filosofia di vita: pancia piena fa rima con bastonate sulla schiena». La compagnia è nata nel 1992, si è esibita con tanti spettacoli in tante città italiane ed estere ricevendo anche premi importanti. L’Associa- 29 La famiglia “Gioppino” manganello una morale semplice e pratica nella quale tutti si compiacciono». Altre iniziative. «In “El sul che baza el sul – Il sole che bacia il sole” (questo aneddoto si rifà all’ultima scena quando passato il temporale esce il sole e un raggio dorato si posa sul tagliere fumante della polenta) - conclude Cornali - viene zione con alcuni costumi, vuole ricordare la bellezza delle origini bergamasche e con altri la fantasia che ognuno possiede. Le maschere sono fatte con materiali particolari; legno e /o in cartapesta e rappresentano personaggi di grande originalità. La filosofia del gruppo? La vita è un grande Carnevale! www.fitp.org Carnevale di Castrovillari Cento appuntamenti e tanta allegria di Anna Rita Cardamone giornalista 30 CASTROVILLARI (Cosenza) - Con il falò di “Re Burlone” si è chiusa, con un bilancio più che positivo, la 57.ma edizione del Carnevale di Castrovillari e Festival Internazionale del Folklore, organizzata dalla Pro loco cittadina, con il contributo del Comune, del Parco nazionale del Pollino, delle istituzioni calabresi e di numerosi sponsor privati tra cui la Gas Pollino, con presidente Gerry Rubini, e la Bcc Mediocrati di Rende, con presidente, Nicola Paldino. Dieci giorni di allegria e spensieratezza, cento appuntamenti che hanno spaziato dal mascheramento al folklore, dalla gastronomia allo sport senza dimenticare la cultura con i vari seminari organizzati dalla consulta scientifica della Pro loco; 50mila spettatori il bilancio delle tre sfilate di uno dei carnevali più belli d’Italia; non a caso le sue radici si perdono nella notte dei tempi, molto probabilmente si possono far risalire alla prima metà del ‘600 allorquando venne diffusa la storia di Organtino (farsa dialettale di Cesa- re Quintana) proprio in occasione dei “riti” carnascialeschi. La prima edizione, più moderna, del Carnevale di Castrovillari risale al 1959, in quell’ anno in realtà non si ufficializza altro che una tradizione di festeggiamenti e sberleffi consolidata da secoli e che va sotto il nome di: “I mmasckarate”. Promotore dell’iniziativa fu verso la fine cittadina” guidati da Valentina Grisolia. Il Gruppo della “Pro loco del Pollino”, il Gruppo folklorico “Miromagnum” di Mormanno, il Gruppo folklorico “La Madonnina” di Messina e il Gruppo folklorico “A Pacchianeddra Sansustisa”; infine sul palco le danze tipiche dell’antichissima storia folkloristica georgiana con il gruppo “Dens Ensem- degli anni ‘50 (1959) il professore Vittorio Vigiano. Nel corso del tempo la manifestazione si è ripetuta riscontrando grande successo anche oltre i confini nazionali. E a proposito di “I mmasckarate”, anche quest’anno si è svolta la tradizionale “Serata d’a savuzizza” (XIII Concorso per Serenate Tradizionali) dedicata al compianto artista castrovillarese Gianni Francomano, che riprende l’antico rituale carnascialesco castrovillarese delle “Mascherate”. Vincitore di questa edizione il gruppo “I Migranti”, premio consegnato in occasione del “Gran Galà del folklore” che ha visto sul palco del Teatro Sybaris esibirsi i “Piccoli della Pro loco” ble” della scuola Tbilisi University Due, diretta da David Kikvadze. E poi il “Premio Carnevale”, premio istituito dalla consulta scientifica della Pro loco. Quest’anno il premio, realizzato dall’orafo Gerardo Sacco, è andato a Antonio Ianicelli, e ad Otello Profazio. Ma il Carnevale è stato anche cultura con il focus di approfondimento sulla Cina a cura della Consulta scientifica della Pro loco in collaborazione con l’Accademia Pollineana. Un ringraziamento particolare, da parte del presidente della Pro loco, Eugenio Iannelli e del direttore artistico, Gerardo Bonifati, a tutte le scuole che hanno a vario titolo partecipato.
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