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no smoking be happy guida guida per per il il docente docente No smoking be happy è una grande campagna nazionale lanciata dalla Fondazione Umberto Veronesi per la prevenzione del tabagismo. Strutturata per raggiungere tutta la popolazione, coinvolgerà ogni anno Regioni differenti con interventi diversificati. Responsabile scientifico dell’intero progetto è il professor Paolo Veronesi cui si affianca un Comitato Scientifico di medici specialisti per la supervisione delle attività. No smoking be happy rientra nel programma Global Health Patnership: Advancing Cancer and Tobacco Control, che coinvolge numerosi paesi in tutto il mondo in attività di educazione, formazione e comunicazione per scoraggiare il fumo di sigaretta. La La legge legge sul sul fumo fumo Nel 2003 è stata finalmente approvata la legge che limita il fumo nei luoghi pubblici, proposta il 16 maggio 2000 dal professor Umberto Veronesi, allora Ministro della Salute: è una legge che ha contribuito a formare un nuovo senso di responsabilità collettiva nei confronti del fumo e della salute. La normativa italiana, tra le prime in Europa (dopo Malta e Irlanda), è stata presa a modello da molti altri Paesi. Il fumo è un problema sociale la cui entità è facilmente misurabile osservando il grande numero di adolescenti e giovani che, per ragioni non sempre immediatamente chiare, inizia a fumare. Il fumo di sigaretta è un simbolo di maturità desiderata ma non ancora raggiunta, è un gesto di indipendenza dal controllo dei genitori e degli insegnanti, è frutto di emulazione del gruppo di coetanei che diventa riferimento primario al posto della famiglia, e a volte è solo un tentativo di provare qualcosa di diverso con il gusto sottile della trasgressione. Semplificare eccessivamente l’interpretazione del comportamento di adolescenti e giovani che iniziano a fumare significa trascurare colpevolmente la molteplice simbologia legata al gesto del fumo che spesso vale anche per la popolazione adulta: è troppo facile e sbagliato dire che fuma chi è insicuro oppure chi desidera mostrarsi forte e adulto. Certo, l’identificazione con figure di riferimento “invincibili e indipendenti” con la sigaretta tra le labbra esiste, ma non vale per tutti i giovani fumatori. Così come non vale per tutte le donne: dire che la donna fuma per affermare se stessa in un mondo professionale che privilegia il sesso maschile è sicuramente vero ma non è abbastanza per spiegare l’aumento dell’abitudine al fumo nel mondo femminile. Mondo femminile che, paradossalmente, appare storicamente più sensibile all’argomento della salute e alla tutela di figli, coniugi e amici: le donne, investite per cultura dalla missione del “prendersi cura”, sembrano oggi le più refrattarie ad abbandonare la sigaretta. La nemesi del fumo è che, nonostante la prima sigaretta sia spesso sgradevole e legata a sapore amaro, difficoltà respiratorie, tosse e giramenti di testa, iniziare significa di solito andare avanti con un vizio che diventa parte del quotidiano, insinuandosi nelle pieghe dell’abitudine con una difficoltà crescente a smettere, fino ad arrivare a vere e proprie sindromi da astinenza psicologica e fisica. Comunicare a giovani e giovanissimi significa arrivare alla radice della società: la prevenzione di molte malattie legate direttamente al fumo è tanto più efficace quanto più si riesce a spiegare con chiarezza e con il giusto linguaggio che fumare danneggia realmente la salute (spesso in modo irrimediabile) e ha un’influenza negativa anche su molti aspetti della vita di relazione. Evitare il fumo si può, ed è un grande investimento di salute. Dott.ssa Giovanna Gatti Giovanna Gatti, assistente presso il Reparto Senologia dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Medico, membro del Comitato Scientifico No smoking be happy. Supervisore Scientifico della Fondazione Umberto Veronesi. No smoking. Be happy. IL RUOLO DELLA SCUOLA La campagna di prevenzione del tabagismo moltiplica la sua efficacia se sostenuta da un percorso formativo a lungo termine. Per questo la campagna No smoking be happy coinvolge anche la Scuola, con tre obiettivi fondamentali: • informare gli studenti circa gli effetti del fumo • responsabilizzarli ad assumere un ruolo attivo contro l’abitudine al fumo nel ruolo di No smoking coach; • sviluppare la loro capacità di scelta consapevole, preparandoli così a decidere di non fumare anche in presenza di modelli negativi nel gruppo dei pari. La campagna No smoking be happy rivolta alla Scuola ha preso avvio negli ultimi mesi dello scorso anno scolastico con una serie di laboratori interattivi effettuati presso alcune scuole. Questa prima fase, di grande successo in termini di gradimento da parte dei docenti e degli studenti coinvolti, ha messo in evidenza l’efficacia di un approccio sì sperimentale ma divertente e informale, nel comunicare un tema così delicato ai più giovani. Da queste prime esperienze sono nati alcuni degli spunti che troverete nelle prossime pagine. Il progetto si rivolge agli studenti dagli 8 ai 12 anni, coinvolgendo perciò tanto la Scuola Primaria, quanto la Scuola Secondaria di Primo Grado. Gli spunti di attività forniti in questa Guida potranno essere sviluppati dai docenti in modo da adeguarli ai programmi specifici del proprio grado scolastico. No smoking. Be happy. GLI STUDENTI PROTAGONISTI ATTIVI Nonostante le tante campagne di prevenzione del tabagismo organizzate nel passato e i continui avvertimenti lanciati dagli scienziati sui rischi legati al fumo, il tabagismo è ancora troppo diffuso. Sono oltre 14 milioni gli italiani che portano ripetutamente la sigaretta alla bocca e, fra questi, molti sono giovani: l’età della prima sigaretta si è abbassata agli 11 anni! La vera novità del progetto No smoking be happy è il coinvolgimento attivo degli studenti nella campagna di prevenzione: diventati No Smoking Coach, bambini e ragazzi si proporranno ai compagni e ai familiari come non fumatori e, proprio per questo, come personaggi da imitare. A loro viene proposto di approfondire le proprie conoscenze sul fumo e di animare in ambito familiare semplici esperienze di laboratorio scientifico per la prevenzione del tabagismo a casa, in una logica di child vs. adult. Anche a scuola bambini e ragazzi animeranno successivi laboratori peer to peer per formare altri compagni al ruolo di No Smoking Coach. In questo modo bambini e ragazzi matureranno il rifiuto del fumo come conquista in un percorso di scoperta personale. Gli studenti hanno a disposizione la guida operativa pensata appositamente per loro. Mamme fumatrici: smettono di fumare se lo chiede il figlio Secondo una ricerca commissionata dalla Fondazione Umberto Veronesi all’Istituto di ricerche Astra, in Italia il 22% delle donne fuma e il 17% ha fumato in passato. La media dichiarata è di 12 sigarette al giorno, ma sale a 20 per almeno un 7% di fumatrici. Sanno che fumare fa male, ma non possono farne a meno: il 64% lo reputa un gesto irrinunciabile, il 56% un atto rilassante, il 36% un rito e il 12% un modo per essere più efficienti. Dato ancora più importante, per la maggior parte di queste donne la sigaretta è legata alle relazioni interpersonali: fumano perché lo fanno gli altri (36%), per darsi un tono e perché aiuta a stringere relazioni (16%) o perché ricorda affetti e abitudini familiari (16%). Solo il 27% dichiara di farlo perché ne ha voglia! Molte di loro smetterebbero ma solo l’11% crede di potercela fare da sé, mentre per le altre quella con il pacchetto è una lotta che si può vincere solo con l’aiuto del medico, ma soprattutto con il supporto del partner e... dei figli! No smoking. Be happy. UN SISTEMA DI INTERVENTI EDUCATIVI i laboratori ludico scientifici Punto di partenza del processo sono stati i laboratori ludico-scientifici tenuti nella prima fase presso alcune scuole, in Lombardia, Lazio e Sicilia, da esperti animatori, come modello da riproporre poi nelle classi a cura di tutti i docenti coinvolti nella campagna. Durante i laboratori, una metodologia didattica dove gioco e sperimentazione si fondono per creare un ambiente stimolante, bambini e ragazzi riflettono sul fumo, sui suoi effetti sulla salute e sulla necessità di rendersi autonomi rispetto al gruppo nelle scelte che riguardano la propria vita. Il percorso dei laboratori è semplice e lineare. Una breve fase introduttiva presenta No smoking be happy, sottolineando che l’informazione e la conoscenza sono alla base di ogni scelta libera e consapevole, mentre l’ignoranza porta spesso a seguire il “gregge” come “pecore”. Quindi si segue il viaggio del fumo all’interno del corpo umano, partendo dalla bocca, per arrivare agli organi periferici dove giunge con la circolazione sanguigna. Su questa via principale si innestano tutte le considerazioni riguardanti il fumo, partendo dalla sua composizione, fondamentale per far capire fino in fondo quale miscela micidiale i fumatori decidono di introdurre nei propri polmoni. La considerazione della forte percezione estetica dei ragazzi guida alla scelta di parlare dell’odore sgradevole che il fumo lascia nell’alito dei fumatori, sui capelli, sui vestiti, per non parlare dei divani, delle tende, dei sedili delle automobili e così via. L’alito diviene punto di partenza per focalizzarsi su denti gialli, carie e gengiviti (ma anche invecchiamento precoce della pelle e irsutismo). Danni più gravi sono i tumori a labbra, lingua e guance. Gli studenti scoprono inoltre gli effetti del catrame sul tessuto spugnoso dei polmoni, come per esempio la perdita dell’elasticità. Grazie a semplici esperimenti, possono vedere le differenze esistenti tra i polmoni di un fumatore e quelli di un non fumatore e imparano a collegarli con alcune delle manifestazioni macroscopiche che vedono nei fumatori, come per esempio la mancanza di fiato, la tosse e gli altri danni provocati dalle sostanze che attraverso i polmoni entrano nel sangue e raggiungono tutto l’organismo. Per finire, si affronta il problema dell’assuefazione da nicotina. I workshop per docenti A seguito di tale prima fase, i docenti vengono coinvolti nelle medesime tre Regioni in Workshop formativi durante i quali viene distribuito il kit di supporto che contiene, oltre a questa Guida per il docente, alcune copie della Guida operativa No smoking coach per i loro studenti, un poster da affiggere nei luoghi comuni per informare tutta la scuola sugli obiettivi della campagna e la Carta dei diritti dei non fumatori proposta a supporto della campagna. Nei Workshop i docenti si preparano con l’aiuto dei formatori ad avviare in classe un efficace e innovativo percorso di prevenzione del tabagismo che promuova la partecipazione attiva di bambini e ragazzi al progetto. In classe, nel corso dell’anno scolastico 2008-2009, guideranno così i loro studenti a divenire a loro volta “formatori” tanto a casa quanto a scuola, così da assicurare la penetrazione capillare del messaggio. I docenti potranno comunicare anche on line le loro osservazioni sul campo e una valutazione della risposta degli studenti alle attività proposte. no smoking coach la la guida guida operativa operativa per per gli gli studenti studenti Basata sulla stessa traccia dei laboratori interattivi, la Guida operativa No smoking coach propone agli studenti alcune semplici attività sperimentali da svolgere da soli o con gli amici e fornisce loro brevi spunti di approfondimento sul fumo e sui suoi effetti. Caratteristiche della Guida sono il tono “leggero” e l’approccio scelto per raggiungere l’obiettivo di prevenzione, che fa leva sulle potenzialità positive di bambini e ragazzi, piuttosto che sullo scatenare in loro un senso di paura. Le attività proposte nella Guida operativa No smoking coach vengono spiegate più nel dettaglio nelle prossime pagine. le attivita' In queste pagine sono descritte alcune semplici attività, riprese in particolare da quelle proposte nella Guida operativa No smoking coach. Per ogni attività si indicano anche possibili spunti di approfondimento che possono essere sviluppati in vari modi, facendo leva sulle qualità positive e sulle competenze di ogni studente, da elaborazioni scritte (temi, poesie...), a discussioni in classe, a cartelloni o disegni. attivita' n. 1 Ciò che si osserva è che pochi tiri di sigaretta sono sufficienti per riempire la bottiglia di fumo. Questa attività fornisce l’occasione sia per indagare quali sono le sostanze contenute nel fumo, sia per scoprire come si generano e quali funzioni svolgono nel corpo. APPROFONDIMENTI Tutte le sostanze del fumo... o quasi! Il fumo di sigaretta è un areosol composto di due fasi, una vapore e una particolata, nelle quali sono distribuiti i suoi vari costituenti, nel complesso circa 12.000. Tra questi, gli scienziati ne hanno attualmente riconosciuti solo 4.000 di cui 400 individuati come tossici. Tra questi ultimi almeno 40 con attività cancerogena. Alcune di queste sostanze sono contenute direttamente nel tabacco. Le altre possono derivare dalla coltivazione o dalla lavorazione industriale del tabacco, oppure dalla combustione che si avvia quando un fumatore accende la sigaretta. • Direttamente nella pianta sono contenute la nicotina, le ammine aromatiche e le nitrosamine tabacco-specifiche. • Durante la coltivazione il tabacco può contaminarsi con sostanze che si trovano in alcuni prodotti utilizzati dall’uomo per ottenere buoni raccolti, come per esempio i fertilizzanti a base di fosforo che contengono il Polonio 210 e il Cadmio. • Durante la lavorazione industriale tutti i componenti della sigaretta, e non solo il tabacco, vengono trattati per soddisfare certe caratteristiche finali tra cui il gusto e la capacità di bruciare anche a basse temperature di combustione. A dare tali caratteristiche sono gli additivi per esempio mentolo, zucchero di canna e liquirizia sono utilizzati come aromatizzanti, mentre la glicerina come umidificante del tabacco. Di per sé spesso innocui, gli additivi possono originare prodotti dannosi durante la combustione. • Durante la combustione molte delle sostanze contenute nella sigaretta si modificano e originano prodotti dannosi per la salute, come il monossido di carbonio (CO) e il benzene. È in questa fase che si formano la maggior parte delle sostanze cancerogene contenute nel fumo di sigaretta. Il CO deriva dalla combustione a bassa temperatura del tabacco e della carta che costituiscono le sigarette. Esso è considerato una sostanza tossica perché, una volta entrato nel sangue, si lega ai globuli rossi e non li abbandona più, togliendo spazio disponibile per il trasporto dell’ossigeno. In Italia, il DL n. 184 del 24 giugno 2003 (recepimento della direttiva europea 2001/37/CE) dice che la quantità massima di CO contenuta in una sigaretta non deve superare i 10 mg. SOSTANZA PROVENIENZA EFFETTO Nicotina Tabacco Stimolante e velenoso per il cervello Monossido di carbonio Combustione Riduce l’ossigeno in arrivo ai tessuti Ammoniaca Processo industriale Irritante Cianuro Processo industriale Citotossico e irritante Acroleina (deriva dalla glicerina) Processo industriale Citotossico e irritante Ossidi di azoto Tabacco Citotossico e irritante Catrame Combustione Cancerogeno Benzene e benzopirene Combustione Cancerogeno Glicerina Processo industriale Cancerogeno Catecolo (zucchero di canna) Processo industriale Cancerogeno Estratto di liquirizia Processo industriale Cancerogeno Nitrosamine tabacco specifiche Tabacco Cancerogeno Ammine aromatiche Tabacco Cancerogeno Polonio 210 Coltivazione Cancerogeno Cadmio Coltivazione Cancerogeno e irritante Formaldeide Processo industriale Cancerogeno e irritante Arsenico Processo industriale Cancerogeno e velenoso La tabella elenca alcune delle sostanze contenute nel fumo di sigaretta, riportandone la provenienza e gli effetti sulla salute umana. Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, la quantità di benzene rilasciata da una singola sigaretta è compresa tra i 7,7 e i 36,6 µ/m3, valore che può essere considerato fuori legge. In Italia esistono infatti dei valori limiti ambientali per il benzene, stabiliti con DM n. 60 dell’aprile 2002 (recepimento della Direttiva Europea 2000/69/CE): nel 2000 tale valore era di 5 µ/m3, ma a partire dal gennaio 2006 tale valore viene abbassato ogni 12 mesi di una percentuale annua costante per raggiungere lo 0% al 1 gennaio 2010. SPUNTI CURRICULARI Area storico-geografico-economica Tabacco, casse dello Stato e vantaggi privati Il giornalista Stefano Malatesta scrive, su La Repubblica del 17 febbraio 2008: ...I semi del tabacco furono portati 450 anni fa dal Messico in Europa. Nessuno poteva allora immaginare che da quei piccoli semi potesse nascere un fenomeno di massa così vasto, così sconvolgente, così sottovalutato nella sua pericolosità. E qui le colpe vanno divise tra i fabbricanti di sigarette, che verso la fine dell’800 hanno reso planetario il vizio immettendo sul mercato i pacchetti già confezionati, stimolando un aumento inaudito (rispetto a prima) del consumo di una merce che ha la stessa pericolosità della dinamite a scoppio ritardato, e gli stati, che un tempo per ignoranza e avidità e negli ultimi decenni per puro cinismo, a partire da Richelieu, il primo a tassare il tabacco, hanno sempre visto in quella abitudine perniciosa una fonte primaria di entrate. Napoleone davanti alla richiesta di proibire il fumo aveva risposto: “Sono pronto ad abolire il fumo che fa male in cambio di qualsiasi altra merce che faccia bene e che dia allo stato gli stessi introiti”... Il testo può essere spunto per parlare e riflettere con gli studenti sul ruolo delle industrie e dello Stato nella diffusione di sostanze altrettanto dannose, tra cui l’alcol. Gli studenti potranno essere stimolati a riflettere anche su: • Tabacco, origine e diffusione. • Tabacco, uso e tradizione nei diversi popoli. SMONTIAMO I LUOGHI COMUNI... La CO è una sostanza così pericolosa che nel Regno Unito ne basta una concentrazione di 10 parti per milione nell’aria per far chiudere una scuola. Alcuni studi hanno calcolato che una persona che fuma 20 sigarette al giorno arriva ad avere nel sangue una concentrazione doppia, di 20 parti per milione! Il fatto è che nel traffico di una città inquinata i prodotti della combustione sono diluiti nell’aria: chi fuma invece inala in modo diretto e concentrato tutte le sostanze derivate dalla combustione. Questo è il motivo per cui l’obiezione che “Il fumo è l’ultimo dei problemi dei polmoni perché oramai viviamo in un mondo troppo inquinato” è priva di valore. attivita' n. 2 Nell’esperimento con le spugne i bambini e i ragazzi scoprono in prima persona quali sono gli effetti del catrame sui polmoni dei fumatori. Il catrame è il responsabile, insieme alla nicotina, del cambiamento del colore dei denti dei fumatori da bianco a giallo-nero. Questo è però solo uno dei suoi effetti negativi: il catrame si deposita infatti su tutte le superfici respiratorie, alveoli polmonari compresi, trasformando i polmoni in “spugne fuligginose”. D’altronde, che il fumo sporchi i polmoni è un fatto noto. Ma, come sempre... un conto è sapere, un conto è vedere! APPROFONDIMENTI Fumo e vie respiratorie I primi effetti: il fiato corto I primi effetti del fumo sono la riduzione della resistenza fisica e il fiato corto, anche per i fumatori più giovani che presto avvertono un maggior affaticamento durante le loro attività fisiche. Ciò si può ripercuotere anche sulla vita sociale dei giovani fumatori, che si auto-escludono da alcuni contesti, come giocare a calcio o a pallavolo con gli amici, fare una biciclettata nel parco o una corsa di gruppo. La stanchezza è dovuta in primo luogo alla presenza nel sangue di CO che, togliendo spazio utile all’ossigeno, rende meno efficiente l’ossigenazione degli organi periferici, muscoli e cervello compresi. Con l’andare del tempo il problema si acutizza a causa del catrame e delle altre sostanze contenute nel fumo, che si depositano a livello delle vie respiratorie, riducendone l’elasticità. Dalla tosse alla bronchite cronica Il fumatore alle prime armi spesso tossisce a ogni sigaretta: ciò accade perché il fumo contiene molte sostanze irritanti, come l’ammoniaca, l’acido cianidrico e la formaldeide. La tosse serve per eliminarle. A lungo andare la persona si abitua a tali sostanze, almeno in apparenza, e smette di tossire così tanto, almeno per un po’... In effetti bronchi e trachea iniziano a difendersi producendo grandi quantità di muco, che prima o poi devono essere espulse: ecco perché a un certo punto compare la tosse grassa, quella che cerca di staccare il catarro dalle pareti e di eliminarlo dal corpo. Tosse che tende a diventare cronica. Da qui è possibile passare con grande facilità alla bronchite cronica: uno stato di irritazione perenne dei bronchi che, per difesa, continuano a produrre muco. Ecco allora che la tosse diventa ancora più cavernosa. E fare attività fisica è ancora più difficile. L’asma L’asma è una delle malattie che viene maggiormente acutizzata dal fumo, anche da quello passivo: le sostanze irritanti del fumo hanno infatti la capacità di ridurre ulteriormente il lume delle vie respiratorie superiori. SMONTIAMO I LUOGHI COMUNI... I giovani possono incorrere anche in malattie che di norma colpiscono gli adulti, tra cui l’enfisema. In alcuni casi la giovane età può essere infatti uno svantaggio perché i ragazzi devono ancora completare il proprio sviluppo psico-fisico: il tabagismo è uno di questi casi. Questo è il motivo per cui l’obiezione che “Noi giovani siamo immuni dagli effetti di sigaretta” è priva di valore. SPUNTO PER... L'area artistico-letteraria I Simpson, un vero alleato per parlare di fumo ai giovani! Nel cartoon che ruota intorno a Homer, Marge e ai loro tre figli, Burt, Lisa e Maggie, ci sono parecchi personaggi fumatori. Per alcuni di loro la sigaretta è addirittura un hobby, come per esempio per Patty e Selma (sorelle di Marge), ma anche per Edna (insegnante della scuola elementare), Doris (cuoca della scuola), Krusty il clown e Marvin (psicologo). Inoltre, non di rado si vedono fumare anche bambini, tra cui lo stesso Burt! Il problema è che, destinati in origine a un pubblico adulto, I Simpson sono diventati un must anche per molti ragazzini... che però non sempre sono in grado di decifrarne la vena ironica. Parlare de I Simpson con gli studenti può quindi aiutarli a sviluppare un maggiore senso critico rispetto a quello che vedono in televisione. Una volta smascherata la satira che sottende il cartoon, esso diventa estremamente educativo: i suoi estremismi possono infatti essere interpretati come una critica a certi comportamenti. Chiedete agli studenti se vedono I Simpson e cosa ne pensano del fatto che ci siano così tanti fumatori nel cartoon... Le loro risposte saranno punto di partenza per avviare la discussione. Potrete anche divertirvi a cercare altri cartoni e telefilm dedicati ai ragazzi che presentano fumatori tra i personaggi e riflettere sul ruolo del cinema nel sostenere questa abitudine. L'IDEA IN PIU'... Area scientifico-tecnologica Spesso i giornali riferiscono dei prodotti della combustione che inquinano l’aria... Ma cosa è il processo di combustione, dove lo troviamo e soprattutto quale è l’impatto dei suoi prodotti sulla salute umana? Gli studenti possono ritagliare alcuni articoli di giornale, incollarli su un cartellone e inventare uno slogan che inviti a comportamenti utili a contenere la presenza di queste sostanze nell’aria. attivita' n. 3 L’attività ricorda un comune gioco mutuato dall’enigmistica, ma si tratta di un semplice pretesto per far ripercorrere agli studenti le informazioni che hanno ricevuto sui danni provocati dal fumo. Non tutti i danni del fumo sono stati presi in considerazione. In particolare il disegno mette in evidenza le macchie di catrame a livello dei polmoni, l’eccitazione del cervello, l’affaticamento del cuore e i danni a livello dello stomaco. APPROFONDIMENTI Fumo e malattie cardiovascolari È da tempo dimostrato che fumare aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. I responsabili dell’azione del fumo sul cuore e sul sistema circolatorio sono il monossido di carbonio e la nicotina. Il monossido di carbonio interferisce con il funzionamento del sistema circolatorio legandosi all’emoglobina contenuta nei globuli rossi e riducendo l’ossigenazione del sangue e dei tessuti. Il sistema nervoso centrale rileva questa diminuzione attraverso particolari recettori e induce un aumento della frequenza respiratoria e del battito cardiaco per riportare la concentrazione sanguigna dell’ossigeno a livelli ottimali e aumentare nel contempo la quantità di ossigeno in arrivo alla periferia. Il problema è che il monossido di carbonio ha un’affinità per l’emoglobina estremamente alta e quindi anche l’aumento della frequenza respiratoria e cardiaca spesso non è sufficiente per compensare la diminuzione di ossigeno trasportato. Così la frequenza resta alta e a lungo andare questa stimolazione affatica il muscolo cardiaco, aumentando il rischio di infarti. La nicotina è uno stimolante e ha molteplici effetti sul sistema cardiocircolatorio. La sua azione sul muscolo cardiaco è diretta, e porta a un aumento della frequenza cardiaca, che è indipendente dallo stato di attività del soggetto, che potrebbe essere anche a riposo (si parla di tachicardia). Questa alterazione da sola basterebbe, a lungo andare, a determinare un affaticamento cardiaco e a esporre il cuore a rischio di infarto. Ma la nicotina ha anche altri effetti negativi: l’ipertensione e l’aterosclerosi, due malattie che, se croniche, possono generare problemi non solo al cuore (aritmia, infarto) e al sistema circolatorio (trombosi), ma anche al cervello (ictus cerebrale), ai reni (diminuzione funzionalità renale) e ai polmoni (edema polmonare). L’ipertensione da nicotina è determinata dalla sua capacità di aumentare la concentrazione corporea di adrenalina e noradrenalina, due sostanze che, agendo sulla muscolatura, determinano la vasocostrizione. L’insorgenza dell’aterosclerosi è invece più legata all’interferenza che la nicotina ha sul metabolismo dei lipidi, che aumenta i livelli di acidi grassi nel sangue. SMONTIAMO I LUOGHI COMUNI... Spinelli&Co sono preparati usando tabacco e quindi contengono nicotina: ciò significa che portano con sé tutti i rischi della dipendenza. Inoltre anche lo spinello brucia: ciò significa che avvelena l’organismo con tutte le sostanze prodotte dalla combustione. Questo è il motivo per cui l’obiezione che “Tanto io fumo solo spinelli” è priva di valore. SPUNTO PER... L'area scientifica Dai polmoni agli organi periferici: il sistema circolatorio. Il sistema circolatorio ha la funzione di trasportare il sangue ossigenato dal cuore agli organi del corpo e quello ricco di CO2 dagli organi al cuore. Ma non solo! Quella così brevemente descritta, e certamente nota a tutti, è la grande circolazione... Meno nota, ma altrettanto importante, è la piccola circolazione, ovvero quel sistema di vene e arterie che collega il cuore ai polmoni, consentendo al sangue sporco di essere riossigenato a livello degli alveoli polmonari. Piccola e grande circolazione lavorano in serie. Il sangue sporco viene trasportato dal cuore ai polmoni dall’arteria polmonare, viene riossigenato e quindi riportato dai polmoni al cuore dalla vena polmonare (arteria e vena polmonare fanno parte della piccola circolazione)... Il sangue, nuovamente ricco di O2, viene trasportato dalle arterie della grande circolazione a tutti gli organi periferici. Qui lascia l’O2 e si carica di CO2. Infine viene riportato al cuore, dove ricomincia il ciclo. Questo lavoro in serie è responsabile della diffusione in tutto il corpo delle sostanze che raggiungono il sangue attraverso gli alveoli polmonari. Ecco perché respirare sostanze inquinanti è così dannoso per tutto l’organismo e non solo per i polmoni: da questo organo spugnoso, infatti, i composti tossici possono arrivare a reni, vescica, intestino e così via... Nel caso del tabagismo, per esempio, questa è la ragione per cui l’abitudine al fumo è causa di malattie in varie parti dell’organismo. Con la classe, si può analizzare la struttura della piccola e della grande circolazione e vedere in cosa differiscono. L'IDEA IN PIU'... Progettare una campagna anti-fumo! Gli studenti hanno avuto modo di vivere sulla propria pelle una campagna anti-fumo. Fategli analizzare le modalità di sviluppo di questa campagna e poi chiedete loro di organizzarne una campagna anti-fumo differente e personalizzata. Potrebbe essere utile studiare anche le strategie di comunicazione delle industrie produttrici di sigarette per pubblicizzare il fumo anche se la Legge ne vieta la pubblicità diretta. attivita' n. 4 Si è usato un comune gioco per introdurre il concetto di dipendenza dalla nicotina. Al labirinto è stata data una forma che richiama il cervello, per mettere in evidenza che esso è l’organo su cui agisce la nicotina sviluppando la dipendenza. Il labirinto presenta: • una strada che porta sempre all’uscita: il non fumatore; • una strada che giunge all’uscita con un percorso più lungo: la difficoltà di smettere di fumare; • due strade che non hanno uscita: la dipendenza. Durante i laboratori interattivi il concetto di dipendenza viene introdotto utilizzando invece una vera “trappola”, un comune gioco-scherzo sud americano, un cilindro cavo di tessuto intrecciato che i bambini e i ragazzi vengono invitati a infilare nel dito medio di entrambe le mani. Si chiede poi loro di sfilarlo dalle dita tirando. A quel punto l’intreccio si allunga, si stringe e intrappola le dita. APPROFONDIMENTI Nicotina e dipendenza È accertato che la nicotina è una droga: essa è infatti un alcaloide psicoattivo, proprio come l’eroina e la cocaina. La sua azione eccitatoria si esplica soprattutto a livello del sistema nervoso centrale, dove giunge molto rapidamente dopo l’assunzione grazie alla sua forte affinità per i lipidi, il componente strutturale principale del cervello. Essa agisce modificando la naturale fisiologia cerebrale e scatenando una serie di reazioni che in breve la rendono indispensabile all’organismo. A livello di cervello, la nicotina si lega ad alcuni recettori specifici che si trovano nella stessa area coinvolta nei processi della memoria, dell’apprendimento e del senso di soddisfazione. Questi recettori a loro volta stimolano la liberazione della dopamina, un neurotrasmettitore che alcuni studi hanno dimostrato essere coinvolto nell’insorgere della dipendenza: è infatti la dopamina a determinare nel fumatore quel senso di benessere che lo porta a collegare il fumo al piacere. La nicotina favorisce inoltre il rilascio dell’adrenalina e della noradrenalina, due sostanze che aumentano lo stato di attenzione e la concentrazione. Il risultato è che il fumatore si sente più sveglio e attivo. Il problema è che adrenalina e noradrenalina sono anche causa di stress. Per calmare lo stress e ritrovare il benessere, il fumatore riaccende la sigaretta. L’astinenza da nicotina porta a irritabilità, ansia, aumento dell’appetito e a un forte impulso a portare la mano al pacchetto di sigarette. Quella della nicotina è una trappola ben progettata. Parlare di dipendenza e droghe non sempre è facile... Potrebbe essere utile chiedere l’intervento di esperti. approfondimenti smettere di fumare L’azione eccitatoria della nicotina a livello cerebrale è talmente forte che alle prime sigarette un fumatore può accusare capogiri, sensi di vertigine e, nel caso la concentrazione di nicotina nel suo corpo raggiunga valori alti, anche nausea e vomito. Questi sintomi scompaiono in tempi brevi, perché il fumatore impara presto a dosare l’assunzione di nicotina agendo sulla modalità in cui fuma. Si crea così una dipendenza psichica e fisica che spiega perché la maggior parte dei tabagisti continua a fumare anche se consapevole dei danni associati al fumo. Per lo stesso motivo, solo una minima parte di coloro che decidono di abbandonare il tabacco raggiunge l’obiettivo. Perché smettono quelli che smettono? Secondo una recente indagine della DOXA in Italia si smette di fumare soprattutto per motivi di carattere sanitario, come dimostra la tabella sottostante. Motivo di cessazione % Per la maggior consapevolezza dei danni provocati dal fumo/perché fa male 40,0 Per motivi di salute 38,5 Gravidanza/nascita di un figlio 7,3 Imposto da partner o famigliari 3,7 “Non mi piaceva più” 1,5 Per non essere schiavo di un vizio 0,4 Perché raccomandato dal medico 3,6 Per il costo eccessivo 2,8 Per i divieti affissi nei luoghi pubblici 0,5 Altro 1,6 SMONTIAMO I LUOGHI COMUNI... Per sentirsi grandi non è necessario emulare il gruppo, magari iniziando a fumare: “trendy” è colui che pensa con la propria testa, non chi fa il pecorone. Questo è il motivo per cui l’obiezione che “fumare è trendy” è priva di valore. Altre 2 attivita' Di seguito, sono riportate le tracce per due attività di laboratorio più complesse. Per essere riproposte richiedono una fase di preparazione che si può configurare come un interessante percorso pluridiscliplinare. ATTIVITA' n. 1 Gioco di squadra: ciglia incatramate Area scientifica, area artistica, area motoria. Il gioco fa capire cosa sono le ciglia delle vie respiratorie superiori, a cosa servono, quali sono le conseguenze della loro paralisi dovuta al fumo. Cosa serve? • 3 o 4 cartoncini 70X100, oppure un telo di plastica o di cotone lungo 3 – 4 metri. • 50 palline di polistirolo, di gommapiuma o di carta da riciclo appallottolata. Cosa si fa? • Si incollano i cartoncini per il lato più corto per formare una lunga striscia (se si usa il telo si passa alla fase successiva); • Si praticano su entrambi i lati lunghi della striscia o del telo 10 tagli paralleli ciascuno di 10 centimetri di lunghezza; • Si rinforzano i tagli con dello scotch (se si sono usati i cartoncini), o spennellando sui bordi della colla liquida o della cera (se si è usato il telo) in modo che non si strappino quando comincia il gioco. A questo punto circa 20 bambini o ragazzi si dispongono seduti in due file e l’insegnante dispone sopra di loro il telo o il cartone facendo infilare a ciascuno le 4 dita (si esclude il pollice) della mano nei tagli. Le dita che sporgono simulano le ciglia sulla superficie interna della trachea, rappresentata dal cartone o dal telo. Altri compagni si preparano con le palline a una delle estremità del telo, dove rappresenteranno il fumo e le sue sostanze dannose. All’estremità opposta si posizionano due compagni che, inspirando ed espirando rumorosamente, rappresenteranno i polmoni. Come si gioca? Prima di iniziare il gioco si dice agli studenti che la trachea appartiene a un giovane che ha iniziato a fumare da poco: le sue ciglia sono quindi ancora tutte attive. Al via del docente, gli studenti “veleno” iniziano a lanciare le palline verso i compagni “polmoni”, mentre tutte le “ciglia” cercano di pararle. Dopo qualche minuto il docente ferma il gioco e dice che, a causa del fumo, metà delle “ciglia” non si possono più muovere e si devono afflosciare sulla trachea. I compagni “veleno” riprendono a lanciare le palline, ma questa volta solo metà delle “ciglia” lavora per proteggere i “polmoni”. Dopo un po’, il docente ferma ancora il gioco e osserva con gli studenti che questa volta alcune palline sono arrivate ai polmoni. Fatto ciò, annuncia che le ciglia del fumatore sono oramai tutte paralizzate e impossibilitate a muoversi. Anche le ciglia rimaste si afflosciano quindi sulla trachea. Il gioco riprende con la stessa modalità di prima, solo che le ciglia non si muovono più ed essendo appiattite non si oppongono in alcun modo al flusso delle palline. Dopo pochi minuti il docente dichiara il gioco finito e conta insieme agli studenti quante palline sono arrivate ai polmoni, facendo il confronto con quanto successo al conteggio precedente. In questo modo gli studenti si rendono conto dell’importanza delle ciglia nel difendere il nostro apparato respiratorio. L’attività è un ottimo spunto per avviare riflessioni con gli studenti sulle conseguenze del fumo sui polmoni. Cosa si osserva? Nel gioco le dita rappresentano le ciglia delle vie aeree superiori e le palline tutte le polveri e le sostanze che possono entrare nel corpo con la respirazione. All’inizio le ciglia si muovono con facilità e respingono attivamente le polveri. Quando le ciglia iniziano a bloccarsi, le polveri passano più facilmente dalla trachea e dai bronchi, raggiungendo i polmoni. Man mano che il numero di ciglia paralizzate aumenta, cresce anche la quantità di polvere che entra nei polmoni. ATTIVITA' n. 2 Attività di drammatizzazione: “Perché si inizia a fumare: pressioni sociali e ambientali?” Area espressione linguistica e artistica. Si può utilizzare lo strumento della drammatizzazione per mettere in luce punti di vista e alternative possibili, in particolare al dire sì o no al fumo. Si tratta di un modo ludico e creativo per affrontare il problema eliminando la componente di “giudizio” che spesso caratterizza gli inviti degli adulti a non fumare e che tanto crea nei più giovani un senso di “ribellione” e di rifiuto del consiglio. Per il copione, si può prendere esempio da: • una testimonianza di chi ha smesso di fumare, per esempio una delle donne di spettacolo o di televisione che hanno sostenuto la campagna della Fondazione Umberto Veronesi Donne contro il fumo (www.fondazioneveronesi.it/progetti_divulgazione_donnefumo.html); • una sequenza di film, presa per esempio da una qualsiasi delle pellicole con Humphrey Bogart, dove il fumatore è presentato come uomo di fascino; • racconto di un’esperienza di vita raccontata a uno studente da un ex fumatore. Oppure ci si può affidare semplicemente alla fantasia! Definito il copione, si attribuiscono le parti con l’avvertenza di far sperimentare a ciascuno diversi ruoli. Il cambio di ruolo permette agli studenti di immedesimarsi in diversi punti di vista. Fase successiva La rappresentazione può essere spunto per una discussione e può essere seguita o sostituita da elaborati scritti, opere artistiche, composizioni musicali e così via. una proposta! Il progetto No smoking be happy ha prodotto e distribuito agli studenti coinvolti nei laboratori la nuova e originale “Carta dei diritti dei non fumatori”. Il documento, che può essere scaricato dal sito www.nosmokingbehappy.it, ha una forma tascabile per consentire agli studenti di portarla sempre con sé e di utilizzarlo quando serve. La carta può essere oggetto di riflessione e di discussione in classe, ma soprattutto può essere lo spunto per numerose attività: per esempio trovare altri diritti, formularli in modo diverso, farne oggetto di rappresentazione grafica, utilizzarli come punto di partenza per storie e racconti, oppure ancora ideare campagne per la loro promozione. Si può anche organizzare con gli studenti un incontro con il sindaco per far adottare la carta dal Consiglio Comunale. In questo caso i bambini o i ragazzi dovranno preparare la lettera di richiesta o anche predisporre una presentazione dell’intera iniziativa ai consiglieri, in una seduta aperta del Consiglio. Il sito www.nosmokingbehappy.it fornisce tutte le informazioni sulle tante iniziative in cui si articola il progetto. Inoltre rende disponibili approfondimenti medico-scientifici, risposte alle più comuni domande e l’opportunità di scrivere all’esperto per porne di nuove. Sul sito si possono leggere le biografie del Comitato Scientifico incaricato della supervisione delle diverse attività. Dal sito si possono scaricare copie dei materiali didattici. Bambini, ragazzi e famiglie possono accedere direttamente alle pagine, arricchite da giochi di prevenzione all’abitudine del fumo. La Fondazione Umberto Veronesi nasce allo scopo di promuovere la ricerca scientifica. Ne sono promotori scienziati e ricercatori il cui operato è riconosciuto a livello internazionale. Al contempo, la Fondazione si propone di diffondere la cultura scientifica a tutti i livelli con l’intento di creare una coscienza collettiva riguardo ai problemi e alle scelte connessi alla ricerca scientifica. È un progetto ambizioso che, per raggiungere l’obiettivo, agisce in sinergia con il mondo della scuola, con le realtà di ricerca esistenti pubbliche e private e con il mondo dell’informazione, e che cerca l’indispensabile sostegno economico sia fra gli enti pubblici sia fra i privati. La Fondazione è attiva in tre aree, la Ricerca, la Divulgazione scientifica, la Formazione. Il fondatore è Umberto Veronesi, Direttore Scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia. Il Presidente è Paolo Veronesi, Professore in Chirurgia generale all’Università degli Studi di Milano e Direttore dell’Unità di Chirurgia Senologia integrata dell’Istituto Europeo di Oncologia. www.fondazioneveronesi.it Il progetto NO SMOKING BE HAPPY è reso possibile grazie al contributo di Pfizer Foundation e Fondazione Pfizer Centro Coordinamento NO SMOKING. BE HAPPY via Mascheroni 29 • 20145 Milano • Numero verde 800.454433 • Fax 02.48541.207 www.nosmokingbehappy.it
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