Febbraio 2007 - Still Osteopathic Clinics Srl
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Febbraio 2007 - Still Osteopathic Clinics Srl
Medicina A dossier Pancia gonfia come capire e curare le 4 cause più importanti Più del 50 % delle donne conosce quella sensazione di tensione e peso al ventre, di brontolio intestinale. Che a volte compare senza ragione. Tuttavia, esistono dei responsabili, ben identificati. Scopri quali sono e come neutralizzarli. rende di mira soprattutto il gentil sesso, dimostrandosi anche per questo ben poco elegante. È provocato quasi sempre da problemi legati all’alimentazione o allo stress, ma a volte compare senza un motivo apparente, sommando al naturale fastidio anche una legittima preoccupazione. Stiamo parlando, per chi non l’avesse capito, del gonfiore addominale, un disturbo molto frequente, che almeno in modo sporadico, più o meno tutti abbiamo provato. Spesso è facile collegarlo a un evento occasionale: il panino mangiato di fretta, l’arrabbiatura durante il lavoro, le lunghe ore trascorse sedu- P te sgranocchiando di tutto. Nel qual caso può bastare un po’ di dieta «pulita» o una pastiglia per rimettere le cose a posto. Altre volte, però, non ci sono cause facilmente riconoscibili. E al gonfiore si accompagnano sempre più di frequente digestione difficile, mal di testa, senso di spossatezza. Qui gli imputati sono molto spesso insospettati: può trattarsi di alterazioni della flora intestinale, di stati d’ansia, intolleranza a qualche alimento o, nel caso dei dolori mestruali, di squilibri legati alla postura. In queste pagine, scoprite con l’aiuto di qualificati esperti come identificare le cause all’origine del vostro problema e neutralizzarle una volta per tutte. A Il nostro secondo cervello • Cento milioni di cellule nervose sono situate nei tessuti lungo l’esofago, lo stomaco e l’intestino: spesso e volentieri agiscono in modo quasi del tutto indipendente rispetto al «grande capo», il cervello. • Il sistema nervoso enterico (o cervello intestinale) ha diversi compiti. Ad esempio, riconosce 46 TopSalute Febbraio 2007 ciò che danneggia l’organismo, e quando se lo trova davanti, produce delle sostanze capaci di neutralizzarlo: l’intestino è una parte importantissima del sistema immunitario. • La neurogastroenterologia studia proprio il nostro secondo cervello: gli studi del professor Michael Gershon, autore del libro Il secondo cervello (Utet, 19,50 euro) dimostrano che la «mente» enterica (intestinale) è responsabile di gran parte dei disturbi gastrici, e che i due cervelli interagiscono tra loro. Ecco perché lo stress si riflette sulla pancia e perché quando mangiamo «pesante» anche l’umore ne risente. Un caos intestinale chiamato disbiosi La sindrome del colon irritabile Se è colpa delle intolleranze alimentari Quando il problema nasce dal ciclo Febbraio 2007 TopSalute 47 Medicina A dossier Un caos intestinale chiamato disbiosi Gonfiore dopo un pasto o un semplice spuntino, senso di tensione, brontolii nella pancia. A provocare questi inconvenienti spesso è la presenza di un eccesso di aria intrappolata nello stomaco o, più di frequente, nell’intestino. Il disturbo, chiamato meteorismo, in genere è sintomo di cattiva digestione o di ansia. E può bastare intervenire su questi fattori per eliminarlo. In altri casi però (più del 50%), la pancia gonfia è un segnale di disbiosi intestinale. Il ruolo della flora batterica «Bisogna sapere che nel nostro intestino è presente un vero e proprio ecosistema composto da almeno 400 specie batteriche diverse, in cui ciascuna ha un ruolo preciso e che tendono a vivere in equilibrio tra loro», spiega il dottor Bruno Massa, specialista in dietologia, cardiologia e medicine naturali a Milano. «La flora svolge diverse funzioni, e cambia anche a seconda di quello che mangiamo, perché questi batteri utilizzano gli elementi che introduciamo, siano essi proteine o zuccheri». Alcune popolazioni della flora, come quelle appartenenti alla famiglia dei lattobacilli, hanno un ruolo di primo piano nella nostra salute. Provvedono infatti a sintetizzare I SINTOMI Dolori intestinali e gonfiori al ventre. Senso di generale spossatezza, con facilità alla sonnolenza. Difficoltà di digestione. Episodici attacchi di mal di testa, soprattutto dopo mangiato. vitamine come la K e quelle del gruppo B, riducono sostanze potenzialmente cancerogene come le nitrosammine e partecipano all’attività difensiva del corpo stimolando il sistema immunitario. «Purtroppo sono anche i batteri che tendono a scomparire per primi quando si altera l’equilibrio intestinale per i più vari motivi. In primo luogo,s alimentazione scorretta, stress prolungati, cure antibiotiche, abuso di alcolici», precisa Massa. Gli errori a tavola La disbiosi, per assurdo, è frutto delle nostre scelte. Innanzitutto quelle alimentari. La ripetitività e la monotonia a tavola si traducono in uno stress capace di alterare l’equilibrio dei nostri preziosi batteri intestinali», continua lo specia- A Fibre e fermenti a tavola Semplici gesti quotidiani • Se il vostro lavoro vi obbliga a stare a lungo sedute, muovetevi almeno cinque minuti ogni ora. Sgranchite le gambe, fate qualche esercizio di stretching e respirate a fondo. • Camminate almeno venti minuti al giorno. L’aria aperta ossigena l’organismo e indirettamente favorisce le funzioni intestinali. • La respirazione addominale è una tecnica potente da sperimentare subito. Vi rilassa e contemporaneamente sblocca il diaframma, il muscolo a forma di cupola che muovendosi su e giù massaggia e stimola l’intestino. Fate almeno 10 minuti di respirazione profonda mattino e sera. 48 TopSalute Febbraio 2007 Activia Bianco Cereali Danone Fibresse Parmalat Che cos’è: latte fermentato prodotto come uno yogurt (contiene infatti S. thermophilus e L. bulgaricus), con in più il Bifidus Actiregularis, grazie al quale regolarizza l’intestino, e fibre naturali. Per chi è indicato: per chi soffre di «intestino pigro» o vuole migliorare la funzionalità intestinale. Costo: 1,54 euro, 2 vasetti da 125 g cadauno. Che cos’è: latte parzialmente scremato a lunga conservazione integrato con fibre naturali prebiotiche solubili più vitamine A, E e biotina. Per chi è indicato: per le donne che vogliono regolare l’attività intestinale e preservare la bellezza della pelle. Costo: 1,41 euro, la bottiglia da 1litro. Due test per capire lista. «Se per esempio optiamo per una dieta molto proteica, ricca cioè di carni, salumi e formaggi, daremo troppo “cibo” alla flora di tipo putrefattivo, e avremo problemi di stipsi e meteorismo. Se però consumiamo troppi carboidrati, la flora di tipo fermentativo “esploderà” favorendo, per esempio, infezioni da candida. La situazione si aggrava se mangiamo poche fibre solubili (frutta e verdura) e insolubili (i cereali), che sono l’alimento-base dei batteri “buoni”, e prediligiamo cibi con additivi e conservanti». La dieta «pre» e «probio». «Quando il vostro intestino è malmesso, dovete innanzitutto rivedere la dieta. Date la preferenza agli alimenti probiotici, capaci di ripopolare la flora intestinale»., consiglia Massa. Sono yogurt e latti arricchiti di fermenti (si trovano nei supermercati, e tali proprietà sono indicate in etichetta). Se occorre, abbinate dei supplementi di fermenti e di probiotici. «Inoltre, aumentate il consumo di fibre, alimenti prebiotici che rappresentano il cibo dei batteri», continua l’esperto. • Mangiate 5 porzioni al giorno di vegetali, di cui due di frutta. Se non riuscite, potete ricorrere a un integratoredi fibre. Al mattino a digiuno con- «Tutti i giorni arrivano nei nostri studi persone con problemi digestivi, associati a stanchezza e sintomi infettivi, che non riescono a risolvere», spiega il dottor Filip Dudal, osteopata nei due centri Still Osteopathic Clinics di Bergamo e Varese. «Quasi sempre da radiografie ed esami clinici tradizionali non risulta niente di anormale, ma le persone non stanno bene. Spesso i problemi sono legati a disbiosi intestinale o, nei casi più gravi, a un aumento della permeabilità intestinale. Ciò vuol dire che la mucosa che riveste l’intestino è danneggiata, quindi non svolge più corretta-mente la sua funzione di filtrare e assorbire nel circolo sanguigno i micronutrienti indispensabili alla salute». Per confermare la diagnosi esistono nuovi esami di laboratorio molto affidabili da eseguire sulle urine. «Si tratta di test biochimici che evidenziano la presenza di batteri nocivi, funghi o di danni alla membrana intestinale». Info: www.osteopatia-still.com sumate un frutto. Alla sera invece va benissimo una minestra di verdura. • Cominciate a introdurre nella dieta i cereali integrali (sconsigliati però se soffrite di colite). Bene anche i legumi, da consumare 2-3 volte alla settimana (se temete gonfiori unite in cottura dei semi di finocchio o frullateli). Ricordatevi, infine, di bere un bicchiere d’acqua a digiuno e due litri nel corso della giornata. L’acqua serve per lavare il tratto intestinale e aiuta a liberarlo dalle tossine. A 4 integratori ad hoc BioAttivo Fibra Pharma Nord Ziguflorì Falqui Tummy Tuck Farmaderbe Trio Carbone Plus Phool Pharma Che cos’è: compresse contenenti l’80% di fibre alimentari (solubili e non) ricavate dalla barbabietola e dalle mele, utili come integrazione alla dieta. Come si prende: si inizia con 4 compresse al giorno, aumentando gradualmente di due, fino a un massimo di 12. Costo: 11,95 euro, 120 compresse. In farmacia. Che cos’è: un nuovo integratore di fermenti lattici al gusto lattepanna, che riequilibra la flora intestinale, grazie al contenuto medio di 2 miliardi di spore di Lactobacillus Sporogenes per compressa. Come si prende: 1 o 2 compresse al giorno. Costo: 7 euro, 20 cpr masticabili. In farmacia. Che cos’è: capsule a base di estratti vegetali arricchite con Bifidobacterium bifidus. Efficaci in caso di digestione lenta, gonfiori, ritenzione; utili anche dopo una terapia antibiotica. Come si prende: 2 capsule al giorno. Costo: 15 euro, 30 capsule. In farmacia e in erboristeria. Che cos’è: carbone vegetale associato a menta, camomilla, finocchio e senna, efficace per evitare la formazione di gas intestinali, eliminare i gonfiori e migliorare le funzioni intestinali. Come si prende: 2 compresse al giorno, fino al persistere dei disturbi. Costo: 8 euro, 40 compresse. In farmacia. Febbraio 2007 TopSalute 49 Medicina A dossier La sindrome del colon irritabile Aumenta lo stress, cresce l’ansia... e a protestare è il colon, cioè quella parte dell’intestino che descrive un’ampia curva nel nostro addome. Conseguenza: l’instaurarsi di una forma di colite, che i medici oggi definiscono sindrome del colon irritabile e che si manifesta con gonfiori, improvvise e dolorose fitte e difficoltà digestive. Un problema che riguarda le donne in misura doppia rispetto agli uomini, soprattutto nella fascia d’età dai 20 ai 40 anni. Le cause. Ma qual è il legame tra ansia e intestino? «Questo organo è riccchissimo di terminazioni nervose», spiega il dottor Attilio Speciani, immunologo ed esperto in medicina naturale a Milano, «e quindi sottoposto a un bombardamento di impulsi, a seconda dell’umore e delle emozioni. Alcune persone, poi, “somatizzano” i problemi in questa zona del corpo, dove, secondo alcune teorie, si fissano anche i nostri traumi passati». re, si immette nell’intestino un liquido visibile i raggi X, per studiare i movimenti intestinali durante la digestione) sono i controlli prescritti solitamente dallo specialista per iniziare a inquadrare la situazione. Le cure. In presenza di dolori acuti, il medico può prescrivere farmaci antispastici e blandi ansiolitici, chimici o naturali. Gli esami. La complessità dei sinto- L’omeopata, dopo un colloquio apmi non consente infatti di arrivare su- profondito, indicherà dei rimedi di bito a una diagnosi precisa, ed ecco fondo efficaci per risolvere effettivaquindi che viene ipotizzata la «sindro- mente la patologia e, se è il caso, farme da stress» dopo che gli esami maci omeopatici di pronto intervenhanno escluso eventuali cause orga- to (vedi riquadro a fianco). niche. Analisi del sangue, esame del- Vale la pena sperimentare anche l’ale feci e clisma opaco (tramite cliste- gopuntura, molto valida nei casi di disturbi funzionali, che hanno cioè un’origine nervosa. Inoltre, ottime e tecniche di rilassamento come yoga e training autogeno: aiuIl bolo alimentare transita tano a controllare nell’intestino grazie l’ansia e favoriscono una corretta respiraa micromovimenti di zione, che è una contrazione ondulatori che si componente imporrinnovano una dozzina tante di questo prodi volte al minuto. Ma il suo blema. transito è molto più lento Per limitare i gonnel colon (dove viaggia fiori addominali, a tavola è bene elimia circa 5 centimetri all’ora) nare i legumi, gli alirispetto alla velocità con menti fermentati la quale percorre l’intestino (come formaggi statenue (dove avanza gionati e prodotti liea 2 centimetri al minuto). vitati tipo pane e pizza) e gli alcolici. Viaggio nell’intestino 50 TopSalute Febbraio 2007 I SINTOMI Gonfiori addominali che aumentano dopo pranzo. Periodi di diarrea alternati ad altri di stipsi. Senso di malessere all’addome; in alcuni casi comparsa di improvvise e dolorose fitte al ventre. Digestione difficile. Rimedi omeopatici A Iris tenax 5 CH, quando la persona avverte un «dolorino» continuo nella parte destra dell’addome, in basso. A Raphanus niger 5 CH, se il fastidio e i gonfiori riguardano la parte sinistra, in basso. A Colocinthis 5 CH, se c’è senso di costrizione o spasmo che migliora con il calore e piegandosi in due. A Magnesia carbonica 5 CH, con dolori che cambiano rapidamente sede e lasciano un senso di spossatezza. Del rimedio prescelto si devono assumere 3-4 granuli due volte al dì, proseguendo la cura per qualche giorno. Se è colpa delle intolleranze alimentari Un gonfiore alla pancia, una stanchezza inspiegabile, un senso di malessere generale. Le avete provate tutte ma i farmaci non funzionano, il riposo consigliato dal medico non ha dato alcun miglioramento e gli esami non rivelano nulla che non va. Finchè un’amica butta lì: «non sarà un’intolleranza alimentare?» Non sarà in altre parole che il vostro organismo non ne può più di certi alimenti che mangiate tutti i giorni e si ribella in questo modo? Le cause Oggi si calcola che almeno tre-quattro persone su dieci soffrono di un’intolleranza alimentare. La ragione? Principalmente una questione di accumulo «La nostra alimentazione quotidiana ha subito molti cambiamenti», spiega Francesca Speciani, autrice insieme al dottor Attilio Speciani, allergologo e immunologo, del manuale Superare le intolleranze alimentari: guida per allergici e intolleranti per tornare a mangiare di tutto (Tecniche Nuove). Con l’introduzione massiccia dei prodotti industriali, senza che ce ne accorgiamo, forniamo all’organosmo ogni giorno le stesse sostanze. Prendiamo l’esempio del latte: crediamo di berlo soltanto al mattino a colazione, senI SINTOMI za pensare che è Mal di testa. Coliche contenuto anche addominali. Colite. Senso nei biscotti, nelle di spossatezza. Eczemi. Asma. Sindromi catarrali croniche. Riniti allergiche. Ritenzione idrica. Pruriti. brioches, nel cioccolato, nei gelati, oltre che nel burro e nei formaggi. È chiaro, quindi, che una persona che si trova a mangiare ogni giorno “frammenti” di latte verso i quali potrebbe sviluppare fenomeni di intolleranza a causa di un accumulo eccessivo. Gli esami La diagnosi certa si può avere solo eseguendo test specifici. Tra i più noti c’è il citotossico (mediante prelievo di sangue) e il DRIA, in cui un computer valuta la caduta della forza muscolare quando al paziente si somministrano in forma diluita le sostanze sospette (vedi www.eurosalus.com). La dieta Una volta scoperto l’alimento colpevole, il medico non lo abolirà completamente dalla vostra alimentazione (sarebbe controproducente), ma vi prescriverà una dieta a rotazione della durata di 4-5 mesi. «Spesso astenersi anche per un solo giorno alla settimana dal cibo cui si è intolleranti (utilizzando lo schema del riquadro La dieta di pulizia)», precisa Speciani, «rappresenta già un’utile forma di prevenzione nei confronti dello sviluppo di patologie da sovraccarico». Un facile test che puoi fare da sola Se avete un disturbo che non passa (per esempio prurito, gonfiore, cefalea, vago senso di malessere, stanchezza cronica), prima di sottoporvi a un test diagnostico, fate un esperimento. Individuate i cibi che non mancano mai nella vostra dieta (per molti sono i latticini, l’uovo, la pasta e il pane, i grassi idrogenati, lo zucchero) e provate a non mangiarli per 3 giorni di seguito (come indicato nel riquadro La dieta di pulizia). Se il disturbo migliora, anche o vi sentite più cariche d’energia, probabil-mente il vostro problema potrebbe risolversi con una dieta adeguata. Volete un’ulteriore conferma? Osservate se il sintomo si ripresenta o si aggrava quando riprendete a mangiare il cibo che avevate temporaneamente escluso. Se avete sospeso l’assunzione di più alimenti, reintroduceteli a distanza di 3 giorni uno dall’altro. In questo modo avrete un’idea di cosa influisce maggiormente sul vostro malessere. Attenti però: eliminarli per lunghi periodi può essere pericoloso: seguite i consigli indicati in queste pagine. A La dieta di pulizia Latte, latticini, grassi vegetali idrogenati, lievito, frumento, uova e zucchero sono I principali responsabili delle intolleranze alimentari e sono presenti nella gran parte dei prodotti alimentari che consumiamo. Per verificare se sono i colpevoli dei vostri disturbi, provate a evitarli per 3 giorni. Nel frattempo seguite questo schema. COLAZIONE frutta fresca, gallette di riso soffiato con miele, tè, spremuta d’arancia. PRANZO Insalata mista, senza aceto e con poco sale o verdure in pinzimonio, pesce arrosto o bistecca con riso bollito, patate alla brace o verdure al vapore. CENA Zuppa di verdura, carpaccio di manzo o di pesce spada, verdure miste, frutta. Febbraio 2007 TopSalute 51 Medicina A dossier Quando il problema nasce dal ciclo Per una buona metà delle donne di età compresa tra i 16 e i 40 anni le mestruazioni sono un vero e proprio supplizio, con dolori addominali che esordiscono prima dell’arrivo del flusso e che possono protrarsi anche 2-3 giorni dopo, così violenti da risultare invalidanti. Si tratta di dismenorrea: riguardo alle cause gli specialisti distinguono tra dismenorrea secondaria, legata alla presenza di patologie (fibromi, endometriosi) o di malformazioni genitali, e quella cosiddetta primaria, di cui ancora non è stata chiarita l’origine e che può essere rintracciata a livello psicologico. Le cause. «Noi osteopati», spiega la dottoressa Krista Vanderbeke, della Still Osteophatic Clinics di Bergamo, «riscontriamo spesso problemi derivati da una cattiva postura, che si curano efficacemente con particolari manipolazioni». Ma come possono i problemi osteoarticolari interferire con le mestruazioni? «Una cifosi, ovvero l’eccessiva curvatura posteriore della colonna vertebrale, oppure una retroversione del bacino, che consiste in un’anomala angolazione dell’osso sacro, possono aumentare la pressione esercitata dagli organi addominali sull’apparato genitale», continua la dottoressa; «da qui si verifica una congestione venosa e linfatica, che, oltre a favorire la comparsa di infezioni locali, rende spesso dolorose le mestruazioni. L’utero retroverso, invece, “stira” in modo anomalo i vasi sanguigni, creando una congestione locale che al momento della mestruo provoca dolore». Fai questo massaggio Massaggiare il ventre in senso orario al mattino rappresenta un messaggio di movimento. Puoi farlo sdraiata sul letto, oppure in piedi, quando le mestruazioni ti fanno soffrrire o anche come prevenzione anche tutti i giorni. Per rendere questo gesto ancora più efficace, i medici antroposofi consigliano di usare Cuprum 0,4% unguento, un rimedio che racchiude la forza del rame, in grado di combattere in modo efficace crampi e stasi. 52 TopSalute Febbraio 2007 Gli esami. Per diagnosticare la presenza di un utero retroverso è necessaria una visita ginecologica (che può essere eseguita anche da un medico osteopata) e un’eventuale ecografia. Quando si sospetta una cifosi o un bacino retroverso, l’osteopata analizza la postura con l’aiuto del quadro ortopedico (una speciale pedana con un filo a piombo che scende dall’alto, sulla quale viene fatta salire la paziente) e valuta anche il modo di camminare. La cura. L’intervento osteopatico si basa su una serie di manipolazioni eseguite con movimenti ben precisi su articolazioni o legamenti che risultano «bloccati» o comunque meno mobili del dovuto. «Si interviene sull’apparato osteoarticolare, ma anche sugli organi interessati dal disturbo», precisa la dottoressa Vanderbeke. «In caso di dismenorrea, per esempio, si può agire anche su ovaie, utero e intestino». «Nelle donne più adulte esiste spesso una correlazione tra dolori mestruali e intestino. La cattiva funzionalità di questo organo favorisce infatti la comparsa di infiammazioni nella zona pelvica, interessando l’apparato genitale», spiega l’osteopata. «In tal caso è necessario associare alle manipolazioni anche una dieta mirata per ripristinare una corretta attività intestinale e risolvere così indirettamente anche i problemi legati al ciclo mestruale». Quante sedute occorrono? «La frequenza è variabile ed è collegata al tipo di problema», precisa Vanderbeke. «A volte basta una seduta, in altri casi la cura può anche durare mesi». Daniela Pecci I SINTOMI Crampi e dolori al ventre di tipo colico, cioè intermittente, che a volte sono anche molto violenti. Senso di spossatezza generalizzata, anche accompagnato da conati di vomito e diarrea. Spesso compaiono mal di testa e mal di schiena. Rimedi omeopatici Ecco alcuni rimedi omeopatici e fitoterapici utili ad alleviare i dolori mestruali. A Chamomilla 9 CH, 3 granuli tre-quattro volte al giorno. Magnesia phosphorica 9 CH, 3 granuli tre-quattro volte al giorno. A Camomilla tintura madre, 2530 gocce, due-tre volte al giorno. A Melissa tintura madre, 25-30 gocce, due-tre volte al giorno. A Salvia tintura madre, 25-30 gocce, due-tre volte al giorno, se le mestruazioni oltre a essere dolorose sono a anche irregolari. l Per ridurre il gonfiore e calmare il dolore al basso ventre, è molto efficace questo infuso: immergete per 10 minuti in mezzo litro d’acqua bollente due prese di salvia e due prese di foglie di mirtillo. Assumetelo giornalmente.
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