cucine - FederlegnoArredo
Transcript
cucine - FederlegnoArredo
CUCINE Editoriale Uniti si vince Venerdì 19 marzo il Consiglio dei Ministri ha varato un provvedimento d’incentivazione a sostegno dei settori in crisi, includendo anche quello delle cucine. La tempistica, alla vigilia delle elezioni amministrative e nell’imminenza dei Saloni del Mobile di Milano, ha sicuramente caratteristiche “strategiche, ma, di fatto, il provvedimento si presenta assolutamente innovativo. Prima di tutto, nei nostri confronti e in veste di rappresentanti di una aggregazione di imprese, perché premia un nuovo modo di rappresentare una categoria d’imprenditori, impostato su un’azione comune, nella convinzione che lavorare insieme non significa perdere la propria identità. Questo risultato nasce da lontano: da quando il Gruppo Cucine Assarredo di FederlegnoArredo si è rivolto alle Istituzioni di concerto con il Ceced, l’Associazione che rappresenta i produttori di elettrodomestici. Abbiamo lavorato in sinergia, avviando un intenso calendario d’incontri con il Sottosegretario allo sviluppo economico Stefano Saglia, che ha portato ad un tavolo tecnico permanente per discutere di concerto con il Ministro dello sviluppo economico Claudio Scajola dei problemi del settore. Abbiamo innalzato il livello della riflessione, guardando oltre la crisi drammatica vissuta negli ultimi diciotto mesi dal nostro comparto, delineando una strategia in grado di coniugare i valori tradizionali del Made in Italy con i nuovi contenuti dell’eco-sostenibilità che riflettono interessi sociali e, quindi, di tutta la collettività. In quest’ottica, sostenere il nostro settore incentivando l’acquisto di nuove cucine componibili complete d’elettrodomestici ad alta efficienza, rientrava in un interesse collettivo del Paese. Il news CG GRUPPO n.4 newsletter riservata alle aziende del GruppoCucine di Assarredo Federlegno Arredo www.federlegno.it redazione: www.winnermarketing.com maggio 2010 risultato, obiettivamente, è quello che è: 1.000 Euro al massimo di contributo condizionato da un plafond di risorse che intuitivamente potranno sostenere al massimo il 20-30% delle vendite annuali sul mercato. Ma il risultato psicologico è sicuramente dirompente, e dopo l’iniziale “paralisi” in attesa dell’entrata in vigore del provvedimento, ci sarà un riavvicinamento dei consumatori ai punti vendita e fin d’ora ci dovrebbe essere lo sprone per la distribuzione sul territorio a fare la sua parte per cavalcare quest’opportunità, con continue iniziative di sensibilizzazione rivolte ai consumatori. Per i produttori d’arredo cucina, questo provvedimento rappresenta un importante segnale d’attenzione nei loro confronti e per il nostro Gruppo, come sindacato di categoria, il provvedimento premia la nostra scelta di lavorare in sinergia con gli altri per conseguire obiettivi più importanti. Questo ci ha consentito di partecipare ad Eurocucina 2010 con uno spirito ed un ottimismo nuovo: più forti come categoria e più fiduciosi come singoli imprenditori. Patrizia Copat A Milano la Cucina in primo piano Senza la nube islandese la percentuale d’incremento di visitatori sarebbe stata sicuramente più alta: ma la 18° edizione di Eurocucina si è conclusa con pieno successo, grazie a 155 espositori e 4 padiglioni dedicati per 32.500 metri quadrati espositivi. Accanto alla rappresentanza dei produttori italiani si è rafforzata la compagine straniera, proveniente da Austria, Francia, Repubblica di San Marino, Russia, Spagna, Svezia, Ucraina, USA, Germania, Singapore e Croazia. Il comparto delle cucine ha fronteggiato la crisi del 2009 con una contrazione del giro d’affari relativamente più contenuta della media del settore del mobile, ma ad Eurocucina si è presentato con un evidente impegno d’investimenti in prodotti, ricerca e comunicazione. Ed è stato evidente come la cucina rimanga lo spazio della casa in cui maggiormente il design si fa architettura, perché immaginare una cucina significa interloquire fortemente con lo spazio, significa proporre un gioco di volumi che si espli1 cita in prospetti e sezioni. Soprattutto oggi che sempre più spesso la cucina diventa living. I programmi d’arredo presentati a Milano hanno proposto nuove finiture, non trascurando l’eterno bianco, ma declinando i legni scuri e importanti con patine e trattamenti. Il tutto in una concezione di tendenza che propone cucine più destrutturate, destinate ad un’utenza giovane e caratterizzate da un’immediatezza funzionale e formale. Interessanti le nuove componibilità per “units” (lavaggio + cottura + contenimento), mentre nel contempo sono rivoluzionati i volumi in modo inedito per piani orizzontali, lavorando anche su nuovi abbinamenti cromatici. Parallelamente molti produttori e designer hanno lavorato su intere pareti cucina, nelle quali si evita la sottolineatura di elettrodomestici e la scansione tra basi e pensili, celando all’interno di ante scorrevoli (a libro e a battente) tutte le attrezzature. Una sorta di cucina “diffusa” dove all’interno del mobilio troviamo anche uno spazio lavaggio biancheria e stiro. Quasi una rivisitazione dell’utopia anni ’20 della “cucina armadio” di Moisey Ginzburg, realizzando una duplice riduzione: formale e dimensionale. Biblioteca La crisi non è uguale per tutti Autore: Tito Boeri Editore: Rizzoli Pagg. 220 Prezzo: € 17,50 Più che un atto di accusa, un breviario di proposte sui temi della scuola, del lavoro, della previdenza, della politica industriale. Il libro di Boeri analizza la recessione degli ultimi mesi soffermandosi sugli effetti sull’occupazione, i redditi delle famiglie, le prospettive delle imprese. Uno strumento interessante per capire tanti perché sulla stagnazione del mercato, l’atteggiamento dei consumatori, le prospettive dei consumi. I nodi al pettine Autore: Marco Onado Editore: Laterza Pagg. 196 Prezzo: € 15,00 Appunti di economia Eurocucina 2010 e i provvedimenti governativi d’incentivazione stanno facendo (con motivazioni diverse) sentire i loro effetti positivi sul mercato dell’arredo cucina italiano. Ma, a prescindere da queste due realtà, come si sta evolvendo l’atteggiamento dei consumatori nei confronti dell’acquisto d’arredo? Tutto nasce dallo tzumani finanziario... e se il 2009 è stato l’anno della recessione, il 2010 sarà l’anno in cui si registreranno le conseguenze della stessa. In questo contesto le aziende hanno reagito riducendo i costi, comprimendo la redditività, diversificando i mercati d’esportazione: i consumatori hanno accentuato la sensazione d’incertezza, la percezione dell’impoverimento, la paura per il proprio futuro, adoperandosi per accrescere il proprio risparmio e vivendo la sensazione di una retrocessione della classe sociale di propria appartenenza. Tutto questo ha portato i consumatori a limitare gli acquisti e – per i beni durevoli – a rinviarne la scelta. Ma emerge un fattore nuovo, che può interessare il comparto dell’arredo cucina. La consapevolezza che i consumatori seguono nuove esperienze emozionali per scegliere i beni che contribuiscono al proprio benessere. Ridiventano fondamentali concetti come originalità e rispetto ambientale, il rifiuto dell’omologazione e il rapporto con le tradizioni, la rintracciabilità della costruzione e la democratizzazione del rapporto qualità-prezzo, il rifiuto del lusso fine a se stesso e l’apprezzamento per la qualità vera. Probabilmente, fino al 2013 i consumi non riprenderanno significativamente, ma per le aziende che sapranno cogliere queste nuove tendenze possono dischiudersi prospettive di crescita. 2 Secondo Onado alla finanza è stato concesso di muoversi in piena autonomia nella convinzione che il mercato trovasse prima o poi i meccanismi necessari per autoregolarsi e ritrovare nuovi equilibri. I risultati sono emersi agli occhi di tutti e sono stati il frutto di bolle speculative gonfiate dalla convergenza di intrecci tra manager, imprese, società di revisione, agenzie di rating, governi e lobby varie: tutti a magnificare possibili guadagni basati sulla carta e sulle illusioni. La strategia della semplicità Autore: Francesco Gallucci Editore: Egea Pagg. 329 Prezzo: € 33,00 Nella loro continua ricerca di differenziazione, molte aziende hanno trascurato l’attività che più importa ai clienti. Il vantaggio competitivo non risiede più nel presentarsi come radicalmente diversi, ma nell’offrire al meglio quello che essi vogliono veramente. Ma come si fa a sapere che cosa vuole il cliente? Basta mettersi nei suoi panni e provare i propri prodotti o servizi: in questo modo non sarà difficile scoprire le assurdità che gli vengono propinate.
Documenti analoghi
cucine - FederlegnoArredo
esperti di innovazione di management, siamo convinti
che potremo fornire una indicazione di concretezza ad
ogni imprenditore, che con la sua personalità, con la sua
storia, con la sua visione, sapr...