Elisa Isoardi
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Elisa Isoardi
news sanitarie dal mondo Marilab Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VI_n. 3_luglio/settembre 2012_ distribuzione gratuita PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE DERMATOLOGIA Attenti al sole! GINECOLOGIA Endometriosi: i retroscena di un male poco noto MEDICINA INTEGRATA Un approccio olistico per l’armonia e l’equilibrio del corpo A TU PER TU CON Elisa Isoardi “Il cibo è la mia medicina!” 3 Marilab è lieta di informare i propri clienti che dal mese di febbraio 2012 presso il MARILAB CENTER di Viale Zambrini 14 è possibile eseguire le ANALISI CLINICHE IN CONVENZIONE CON IL S.S.N. Il Gruppo ha inoltre attivato una speciale promozione sulle analisi non convenzionate. Per informazioni e prenotazioni chiamare il numero 06 561951. Da 50 anni al servizio della vostra salute www.marilab.it Sommario luglio/settembre2012 Dica 33 - Il personaggio Marilab per il sociale Anno VI - numero 03 - luglio/settembre 2012 6 24 Endometriosi, poche certezze e tanti interrogativi 30 Infer.net, un quartiere in festa Direzione - Redazione Intornoalsegno srl - Via Madonna delle Grazie, 125 Collevalenza - 06059 Todi (PG) Tel. 075 8870055 [email protected] [email protected] 35 Conclusa la stagione dell’hockey ELISA ISOARDI “Il cibo è la mia medicina!” di Chiara Bilancioni Mali e beni di stagione 10 Con il caldo l’otite è in agguato Diagnosi e terapia 12 Il sole… amico per la pelle? 31 Ma che caldo fa..! Novità salutari 14 Attenzione allo stato di salute del fegato! 15 Bioenergetica: salute e bellezza interiore ed esteriore 22 26 Con il cuore in gola! 28 La vertigine e i disturbi dell’equilibrio Political screening La medicina tradizionale è insostituibile? Bene a sapersi 18 20 simbolico della malattia Intornoalsegno srl - Todi (PG) Art Director e impaginazione Silvia Celindano - [email protected] Stampa Miligraf srl - Formello (RM) VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere Marilab srl 32 “Sanato il debito, investiremo 200 milioni di euro 33 “Cambiare e non tagliare: così miglioreremo un sistema obsoleto” Sito Web Gaia Gentile - tel. 06 56195110 [email protected] Rubriche L’anemia sideropenica Luca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone, Federica Razzi, Domenico Alberti Marketing e pubblicità c/o Marilab srl rif. Valentina Ambrosio - tel. 06 56195133 [email protected] Francesca Boldrini - tel. 06 56195107 [email protected] Oltre la medicina tradizionale 16 Il testosterone nella terapia dello scompenso cardiaco Direttore responsabile Luca Marino 17 Filo diretto 29 Infomarilab La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005 Finito di stampare nel mese di Luglio 2012 VIVENDI viene distribuita gratuitamente. PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI, POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO: [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] 12 31 18 22 Editoriale a cura di Luca Marino l’estate! Il viaggio di Vivendi prosegue nella stagione più calda dell’anno, portando all’attenzione dei lettori alcuni aspetti tipici di questo periodo. Un fattore di primaria importanza e molto semplice da tenere sotto controllo è l’alimentazione, che rappresenta una priorità anche per la nostra testimonial Elisa Isoardi. La modella e conduttrice Rai, infatti, considera il cibo sano e una dieta equilibrata già cautela il caldo torrido dei mesi estivi, come consigliato dalla Dott.ssa Villani, la quale ci avverte dei rischi a cui andiamo incontro quando ci esponiamo al sole. ni dell’orecchio, particolarmente frequenti in estate per i ripetuti bagni al mare o in piscina. Nell’ambito delle novità introdotte dal Gruppo è inserito anche il progetto di nella sua totalità, con una particolare attenzione all’equilibrio tra corpo, mente ed emozioni. L’armonia tra psiche e corpo è anche alla base della psicosomatica, di cui ci parla il naturopata Della Rocca, che evidenzia l’importanza di cogliere i segnali lanciati dal nostro organismo in quanto possibili indicatori di un disagio interiore. Non mancano i contributi del Prof. Colloca che, in questo numero, si occupa dell’anemia da carenza di ferro e della Dott.ssa Alborghetti la quale ci consiglia i possibili rimedi contro lo stress. Prosegue inoltre, con un’intervista alla Prof.ssa Coccia, l’approfondimento Non resta che augurarvi buona lettura e…buone vacanze! DICA 33 - IL PERSONAGGIO VIVENDI 6 Il cibo è la mia medicina! “Un’alimentazione corretta basta a dare tutto quello che occorre per mantenerci in salute” di Chiara Bilancioni DICA 33 - IL PERSONAGGIO A tu per tu con la modella, già Miss Cinema, e conduttrice Rai Elisa Isoardi E nergica, sorridente, raggiante. L’impressione che si ha di Elisa Isoardi guardandola in televisione è la stessa che noi di Vivendi abbiamo avuto incontrandola di persona. Sensazione che trova riscontro nell’approccio che la conduttrice Rai, già modella e vincitrice della fascia di Miss Cinema, ammette di avere nei confronti della salute. ‹‹Non credo di essere un’ipocondriaca o una fifona – spiega - diciamo che a volte mi spavento ma cerco di passare oltre e di curarmi usando la testa. In fondo, anche quando ci si sente poco bene, basta utilizzare piccoli accorgimenti per tornare a stare meglio››. Possiamo dunque dire che la prende con filosofia? Interpreto alla lettera ciò che sosteneva Ippocrate nell’antichità: “Fa che il cibo sia la tua medicina”. Per questo, nel caso dei cambi di stagione, mi regolo seguendo un’alimentazione corretta e mangiando, appunto, frutta e verdura di stagione. Ho la fortuna di abitare proprio sopra a un mercato rionale e di avere a disposizione tutti i prodotti che la terra ci offre, attraverso i quali acquisisco le vitamine necessarie per mantenermi in forma. Come avrebbero fatto i nostri avi a vivere così a lungo se non mangiando in modo sano? Altro elemento che non mi faccio mai mancare nel mantenimento del mio benessere psicofisico è l’aria, sia quella del mare che della montagna perché il nostro corpo ha bisogno di entrambe per trovare equilibrio. E con lo stress da lavoro come la mettiamo? Dovendo alzarmi alle 4 del mattino per condurre Uno Mattina sono soggetta a uno stravolgimento del bioritmo, per cui capita che mi aiuti con la pappa reale che mi dà forza ed energia, soprattutto nei mesi di febbraio e marzo che sono quelli in cui la stanchezza si fa sentire di più. Abbiamo detto che una corretta alimentazione è il primo segreto per mantenere il benessere. Che consiglio si sente di dare ai giovani e alle tante ragazze che sembrano avere un rapporto problematico con il cibo? Consiglio di non consumare troppi grassi industriali ma di godersi cibi semplici, non trattati, e tante verdure, ricche di vitamine. La linea, infatti, non è una questione di quanto mangiamo ma di ciò che mangiamo. Non dobbiamo eliminare alcun alimento, solo tornare ad avere un rapporto semplice con la tavola e con la nostra dieta quotidiana. Cosa ne pensa della sanità pubblica in Italia? Grazie alla pagina di Uno Mattina dedicata alla medicina ho la possibilità di conoscere le realtà degli ospedali e del Sistema Sanitario Nazionale e posso sicuramente dire che non tutti i nosocomi sono adatti ad ogni malattia ma, in generale, la sanità pubblica è di buona qualità. Certo, per ogni problema esiste un ospedale più o meno specializzato. E della sanità privata? La sanità privata, almeno nel mio caso, è una scelta di necessità dovuta alla mancanza di tempo. Tra poco mi dovrò operare agli occhi, per la riduzione della miopia, VIVENDI 7 e lo farò in clinica ma solo per esigenze lavorative che impongono una precisione assoluta per la mia convalescenza. DICA 33 - IL PERSONAGGIO Cosa pensa che occorrerebbe fare per migliorare il Sistema Sanitario Nazionale? Credo sia fondamentale investire nella ricerca per combattere malattie di cui ancora non si conoscono le cure. Sono Presidente Onorario di Noi con voi per continuare a vivere Onlus, associazione che vuole dare sostegno ai bambini affetti da malattie rare e alle loro famiglie, quindi parlo per esperienza. La ricerca è l’unica arma che abbiamo per un futuro migliore. VIVENDI 8 Parliamo della chirurgia estetica. Si può fare o no? Non sono affatto contraria se si tratta di interventi non invasivi ma che possono essere definiti di aiuto. Per quanto mi riguarda non ne ho mai sentito il bisogno ma non è detto che non ne farò mai uso, in futuro. Magari poco e bene, chissà! Crede nel potere delle creme per la cura della pelle? La pelle deve essere sempre idratata perché un’ottima elasticità è necessaria per prevenire le rughe e l’invecchiamento. In caso di necessità si possono anche usare integratori Omega 3-6-9 o quelli di vitamine, sempre su consiglio e controllo di un nutrizionista. E per concludere, un saluto estivo di Elisa Isoardi ai lettori di Vivendi. Mangiate tanta frutta, idratatevi bevendo acqua e doratevi al sole. Preso a piccole dosi… è un toccasana per il benessere! Foto di Iwan Palombi Da Miss Cinema a Mamma Rai, 13 anni di soddisfazioni DICA 33 - IL PERSONAGGIO Originaria del Piemonte, modella e Miss Cinema nel 2000, Elisa Isoardi entra in RAI nel 2005 come inviata della trasmissione “Guarda che luna”, condotta da Massimo Giletti e Hoara Borselli. Nello stesso anno conduce la trasmissione “Italia che vai” con Guido Barlozzetti su Rai 1. Nel 2007 è il volto femminile del “Festival di Castrocaro” insieme a Massimo Giletti, mentre a dicembre dello stesso anno presenta la trasmissione pomeridiana di Rai 1 “Effetto Sabato”. Nell’estate del 2008 passa al timone di “Sabato & Domenica Estate”, contenitore del weekend in onda al mattino dalle 6.50 alle 9.30 con Attilio Romita, sostituendo Sonia Grey e Franco Di Mare. Nell’estate dello stesso anno conduce la trasmissione notturna “Oltremoda reloaded” su Rai 1. Dal 15 dicembre 2008 sostituisce Antonella Clerici alla conduzione del collaudatissimo programma di Rai Uno “La prova del cuoco”. A febbraio del 2009 presta la sua immagine per alcune telepromozioni all’interno del Festival di Sanremo e nel mese di giugno le viene affidata la conduzione de “L’Oscar del vino”. Da settembre 2010 è alla guida del programma domenicale “Linea Verde”. A partire da ottobre 2010 conduce anche la trasmissione di Rai 1 “A come animali”, in onda il sabato mattina. Da settembre 2011 è la padrona di casa di “Uno Mattina” che conduce insieme al giornalista del Tg1 Franco Di Mare. glossario VIVENDI 9 PAPPA REALE: è il prodotto più ricco di vitamina B5 che si conosca in natura e contiene oligoelementi, acetilcolina (fino a 1 mg/g) e fattori antibiotici particolarmente attivi contro l’Amoeba Proteus e l’Escherichia Coli B (più nota sotto il nome di colibacillo). OMEGA 3: (o PUFA n-3) si tratta di una categoria di acidi grassi essenziali, indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo. Sono noti soprattutto per la loro presenza nelle membrane cellulari e per il mantenimento della loro integrità. Talvolta sono raggruppati sotto il nome di vitamina F (dall’inglese fatty acids). OMEGA 6: (chiamati anche n−6 o acidi grassi ω−6) sono una famiglia di acidi grassi polinsaturi di origine vegetale aventi un doppio legame rispetto al carbonio omega in posizione 6 contando dal fondo dell’acido grasso. ACIDI GRASSI n−9: (noti anche come omega−9, ω−9 o acidi polienoici) sono una famiglia di acidi grassi insaturi che hanno in comune un doppio legame carbonio–carbonio nella posizione n−9, ossia il nono legame dalla fine della catena di carbonio. glossario MALI E BENI DI STAGIONE VIVENDI 10 Con il caldo l’otite è in agguato Come riconoscere e curare l’infiammazione dell’orecchio, particolarmente frequente nel periodo estivo L ’ otite esterna è un’infiammazione della cute e del tessuto sottocutaneo del condotto uditivo esterno, che talvolta interessa la membrana timpanica e che è classificabile in varie tipologie: batterica, micotica e irritativo/ allergica. La causa principale è costituita dai microtraumi del condotto, provocati dall’incauto ed improprio uso dei cotton fioc o dal grattamento effettuato con le unghie o con strumenti di varia natura come forcine per capelli, stuzzicadenti, chiavi, ecc.. Tra gli allergeni si annoverano i detergenti/emollienti (shampoo, bagno schiuma, sapone, schiuma da barba, spray per capelli) e i componenti degli inserti auricolari per la protezione dall’esposizione al rumore, oppure le protesi acustiche endocanalari; inoltre, tra gli irritanti/allergizzanti rientrano i presidi terapeutici come le gocce auricolari antibiotiche a base di neomicina e cloramfenicolo. Il paziente lamenta inizialmente prurito, poi senso di tensione, pesantezza auricolare e dolenzia progressiva che sfocia in vere e proprie fitte dolorose, con contestuale ovattamento auricolare. Il condotto uditivo appare edematoso, a volte talmente gonfio che il canale si riduce ad una semplice fessura e, quasi sempre, tale situazione culmina con la fuoriuscita di secrezioni di natura differente a seconda dei germi interessati. La digitopressione del trago (la cartilagine che è posta davanti al meato acustico esterno a mo’ di protezione dell’ingresso del condotto) evoca dolenzia spiccata e la trazione del padiglione è particolarmente dolorosa per il paziente. La posizione del condotto fa sì che generalmente l’infezione venga trasmessa alla capsula articolare della mandibola, con Dott. Massimo Gismondi Specialista in Medicina del Lavoro e Otorinolaringoiatria conseguente impossibilità ad aprire la bocca o, peggio ancora, con ostacolo alla masticazione. Il numero di casi di otite esterna aumenta notevolmente nel periodo estivo e sovente il paziente riferisce di aver frequentato, nei giorni precedenti al manifestarsi dell’infezione, la piscina o il mare, probabilmente inquinati, e di aver fatto spesso la doccia. In realtà, se è vero che è importante bagnarsi sempre in acque sicure dal punto di vista della balneabilità, è altrettanto vero che la cute, quando è integra, da sola è sufficiente ad evitare che i germi diventino aggressivi e causino patologie. Pertanto, sono proprio le microlesioni della cute del condotto uditivo, che si creano facilmente quando si effettuano ripetuti e prolungati bagni in qualunque tipo di acqua, la causa della penetrazione dei germi. In queste situazioni la cute rimane un po’ edematosa e umida, soprattutto nella sta- Qualora ci si trovi di fronte a forme recidivanti, nonostante le terapie e gli accorgimenti, occorrerà indicare ai pazienti l’uso di protezioni auricolari da utilizzare quando ci si bagna (attività natatoria, docce, ecc.). 11 VIVENDI gione estiva, per l’aumento della trasudazione. Dunque, l’acqua acidificata della piscina o quella salina del mare, in aggiunta all’aumento dell’umidità dei condotti uditivi causato dalla sudorazione in estate, provoca micro-ferite che interrompono la barriera cutanea favorendo la penetrazione dei batteri. Dal punto di vista terapeutico, è necessaria la detersione del condotto uditivo, che il medico specialista può effettuare con un aspiratore, un portacotone o un lavaggio auricolare medicato. Senza avvalersi dell’aiuto del medico, il paziente può far ricorso a lavaggi acidi (acido borico o acetico al 3%), mentre la terapia, in rapporto ai germi causa dell’infezione, si basa su gocce antibiotiche talora integrate da cortisonici per assicurare anche un effetto antiedemigeno e antipruriginoso. Tuttavia, il ricorso alla terapia generale antibiotica viene effettuato solo in casi particolarmente gravi con notevoli secrezioni e dolore. È inutile rimarcare come, fino a guarigione ottenuta, i bagni e le docce dell’orecchio o il ristagno di sapone (che riduce l’acidità del condotto uditivo), vadano opportunamente evitati. MALI E BENI DI STAGIONE L’acqua acidificata della piscina o quella salina del mare, in aggiunta all’aumento dell’umidità dei condotti uditivi causato dalla sudorazione in estate, provoca micro-ferite che interrompono la barriera cutanea favorendo la penetrazione dei batteri MALI E BENI DI STAGIONE VIVENDI 12 Il sole… amico per la pelle? Una panoramica dei benefici e dei danni provocati dal sole per capire come proteggersi senza privarsene I l sole possiede numerosi effetti benefici e, con l’arrivo dell’estate, si risveglia il desiderio di esporci al suo calore. I raggi solari hanno effetti antidepressivi naturali, rallentano la degenerazione delle cartilagini articolari affette da artrosi favorendone la mobilità e riducendo il dolore, favoriscono la sintesi della vitamina D e donano un colorito sano alla pelle facendole perdere l’aspetto pallido dell’inverno. Ma non si deve dimenticare che il sole può provocare numerosi danni se ci si espone in modo scorretto e senza protezione. Come facciamo dunque a godere degli effetti benefici dei raggi solari senza provocare danni alla nostra pelle? Le radiazioni solari sono costituite dai raggi ultravioletti (UV), che si possono distinguere in: • UVC - sono molto nocivi per l’uomo, ma fortunatamente vengono assorbiti dallo strato di ozono nell’atmosfera e non arrivano sulla terra; • UVB - rappresentano una piccola parte delle radiazioni che raggiungono il nostro pianeta e sono molto dannosi perché provocano, a lungo andare, i cosiddetti tumori fotoindotti. Gli UVB colpiscono tutta l’epidermide e solo una piccola parte raggiunge il derma. Inducono la formazione di melanina determinando un tipo di abbronzatura duratura, detta “indiretta a comparsa tardiva”; • UVA - rappresentano circa il 90% delle radiazioni che raggiungono la terra. Sono raggi che penetrano più in profondità nella cute, raggiungendo il derma e per questo sono i maggiori responsabili dell’invecchiamento cutaneo. Provocano la perdita del tono cutaneo e la comparsa delle rughe. L’abbronzatura degli UVA è detta “diretta”, compare molto rapidamente ma è meno duratura. Prendiamo ora in considerazione il cosiddetto “fototipo cutaneo”. Il sole può essere più o meno dannoso a seconda del tipo di pelle. È risaputo che le pelli più chiare sono più facilmente esposte ai danni solari. Nella tabella che segue Dott.ssa Sabina Villani Dermatologa sono illustrati i diversi fototipi, distinti in base al tipo di reazione cutanea dopo l’esposizione al sole e alle caratteristiche dell’abbronzatura che si ottiene. Ne deriva che la cute di tipo I e II si scotta con maggiore facilità ed è a maggior rischio di danno cronico da raggi UV con più alta probabilità che compaiano tumori cutanei e melanomi. FOTOTIPO USTIONE SOLARE ABBRONZATURA I sempre mai II sempre talvolta III talvolta sempre IV mai sempre V mai sempre VI mai sempre Altri fattori che è opportuno citare sono quelli che influenzano l’intensità dei raggi solari che raggiungono la terra, quali la latitudine, l’orario di esposizione, l’altitudine, l’umidità dell’atmosfera e la natura Ora vediamo nel dettaglio quali sono i danni provocati dal sole. La manifestazione più diffusa è l’eritema solare. La cute esposta al sole appare intensamente arrossata, accompagnata da una sensazione sgradevole di calore e MALI E BENI DI STAGIONE talvolta di malessere generalizzato. Possono a volte comparire lesioni bollose e, successivamente, una più o meno intensa desquamazione. Più gravi sono da considerarsi le alterazioni croniche: il fotoinvecchiamento e i tumori cutanei. Il fotoinvecchiamento è provocato più frequentemente dagli UVA. Nelle zone foto esposte, come il volto, compariranno le prime rughe, delle macchie più o meno scure e, con il passare del tempo, la pelle perderà tono. Il danno più temuto è la comparsa dei tumori della cute, dai meno gravi come la cheratosi attinica e l’epitelioma basocellulare, alle lesioni più serie come il carcinoma squamocellulare e il melanoma. Ormai è certa la causa dell’insorgenza di questa patologia: è prevalentemente il risultato del danno diretto al DNA delle cellule in seguito all’esposizione alle radiazioni principalmente di tipo UVB. È opportuna una distinzione tra melanoma e tumore epiteliale: il primo è provocato da un’intensa esposizione solare di tipo intermittente, specialmente in età infantile, mentre il secondo è indotto da un’esposizione continua totale al sole. Per proteggerci dal sole, oltre alle precauzioni già menzionate, il modo più efficace è l’uso costante ed appropriato dei filtri solari, che in commercio si trovano sotto forma di crema, emulsione, latte, spray e stick per piccole zone come le labbra. Detto tutto ciò non resta che goderci una meravigliosa giornata al mare o in montagna con uno sguardo al sole, un altro alla nostra pelle e talvolta al nostro dermatologo. Per proteggerci dal sole il modo più efficace è l’uso costante ed appropriato dei filtri solari, che in commercio si trovano sotto forma di crema, emulsione, latte, spray e stick per piccole zone come le labbra 13 VIVENDI della superficie del suolo. È consigliabile esporsi nelle prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio perché i raggi solari sono obliqui rispetto alla superficie terrestre, mentre a mezzogiorno è più facile scottarsi perché il sole è perpendicolare alla terra. Inoltre, i raggi solari sono più pericolosi in montagna, dove l’atmosfera è meno densa e, di conseguenza, è minore la massa d’aria che le radiazioni devono attraversare. Anche il tasso di umidità influenza l’intensità dei raggi solari, pertanto in montagna l’irraggiamento è maggiore rispetto al mare, dove il tasso di umidità è più alto. Per ultimo va ricordata la natura della superficie del suolo che riflette i raggi solari: grande potere riflettente va attribuito alla neve e all’acqua del mare, minore è invece quello della sabbia e di un prato verde. Attenzione a non sottovalutare le giornate nuvolose, perché le nuvole riducono la sensazione di calore ma lasciano passare comunque i raggi ultravioletti. UV È consigliabile esporsi nelle prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio perché i raggi solari sono obliqui rispetto alla superficie terrestre, mentre a mezzogiorno è più facile scottarsi perché il sole è perpendicolare alla terra NOVITÀ SALUTARI Il Fibroscan: un nuovo esame, non invasivo e senza effetti collaterali, per studiare le patologie del fegato Attenzione allo stato di salute del fegato! VIVENDI 14 I l Fibroscan consiste in un nuovo esame strumentale non invasivo, effettuato mediante un moderno supporto diagnostico, ormai essenziale per la gestione dei pazienti con malattie croniche del fegato di varia natura. L’esame risulta utile per tutti coloro che hanno la necessità di controllare lo stato di salute del fegato con un metodo indolore, di rapida esecuzione e ripetibile nel tempo. L’apparecchiatura utilizzata, assolutamente non invasiva, misura la rigidità del parenchima epatico e può essere paragonata ad un ecografo modificato: è dotata, infatti, di una sonda ad ultrasuoni collegata ad un computer attraverso un sistema elettronico. La sonda viene appoggiata sul fianco destro del paziente ed emette una vibrazione meccanica, impercettibile all’assistito, che attraversa il fegato. Se questo organo è indurito per la presenza di una notevole quantità di tessuto cicatriziale, come nel caso di forme gravi di malattia, l’onda lo attraverserà più velocemente. Tale velocità di penetrazione viene poi analizzata dal computer che la traduce in un numero espresso in KiloPascal (KPa), indicante lo stato di salute del fegato. L’esame ha una durata media di 5 minuti e non richiede alcuna preparazione specifica; inoltre, non genera effetti collaterali. Questa interessante novità tecnologica aggiunge un nuovo dato a quelli risultanti dalle ecografie (dimensioni, margini, morfologia ed ecostruttura) ovvero la consi- Presso il Centro Marilab di Via Caffaro 137 (Roma) è possibile effettuare questo tipo di esame. Per info e prenotazioni 06 5134191/ 06 51600997 Prof. Fabrizio Soccorsi Emerito Primario di Epatologia stenza del tessuto epatico. Inoltre, il Fibroscan ha dimostrato di poter sostituire la biopsia epatica tradizionale con livelli di accuratezza diagnostica pressoché sovrapponibili nel 90% dei casi. La biopsia epatica invasiva rimane il mezzo utilizzato per diagnosticare lesioni biliari e vascolari, alterazioni epatiche focali o diffuse, messe in evidenza dalle tecniche d’immagine. Tuttavia, è opportuno considerare che la biopsia tradizionale sovente non è accettata dal paziente in quanto invasiva, dolorosa nel 30% dei casi e poichè può far emergere complicanze in 3 casi su 1.000. Inoltre, presenta costi elevati e attualmente non è possibile effettuare l’esame in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale. Psicoterapeuta, supervisore e local trainer in analisi Bioenergetica. Psicologa analista di formazione junghiana e training autogeno. Perito del tribunale penale e civile di Roma L a Bioenergetica comprende la personalità in base ai processi energetici della persona prodotti attraverso la respirazione, il metabolismo, la scarica e la ricarica attraverso il movimento, funzioni basilari della vita. La dialettica mente-corpo e i processi energetici conferiscono salute, bellezza e vitalità. Tutti gli stress accumulati dalla vita prenatale in poi producono delle forti tensioni muscolari croniche quale sintesi dei conflitti emozionali irrisolti. Tali tensioni interferiscono sulla salute psicofisica, limitano la motilità, l’equilibrio emotivo e l’autoespressione vitale ed espansiva facendo insorgere una “forza limitante”. I blocchi energetici possono creare uno smembramento della corrente continua dei sentimenti che partono dal cuore interponendo degli ostacoli al flusso della circolazione sanguigna, dell’energia, dei flussi interstiziali e intercellulari, dell’acqua e della linfa vitale. I segmenti dei blocchi codificati da W. Reich e convalidati da A. Lowen sono sette: oculare, orale, cervicale, toracico, diaframmatico, addominale e pelvico. Alexander Lowen aggiunse al lavoro di vegetoterapia di W. Reich, che si fermò alla zona pelvica, un lavoro bioenergetico sulle gambe e sui piedi. Scopo della Bioenergetica è il ripristino della naturale spontaneità dell’essere in cui mente, corpo e processi energetici si integrano vicendevolmente donando salute, bellezza interiore ed esteriore e tanta forza stimolante. Far emergere la naturale spontaneità soppressa dallo stress e sentirsi in equilibrio con se stessi e con l’ambiente circostante Gli esercizi bioenergetici mirano allo scioglimento delle tensioni a partire dalle dita dei piedi fino al volto. Tutti i movimenti fisici si accompagnano ad un suono vocale per aumentare la respirazione profonda in modo spontaneo, senza ricorso al controllo e alla concentrazione mentale, per dare forza alla motricità e liberarla dalle emozioni rimosse, per acquisire il pieno potenziale di auto espressione, per permettere lo scarico della rabbia accumulata e il necessario contenimento, secondo il principio di realtà. Gli esercizi, sia individuali che di coppia o di gruppo, si concentrano su più aree: volto (mascella, occhi e voce) e posturali (braccia, mani, colonna vertebrale, gambe e piedi). La Bioenergetica prevede anche l’uso di massaggi per rilassare i muscoli contratti. Quando il corpo lavora bioenergeticamente si manifestano lievi vibrazioni laddove sono localizzate le tensioni muscolari e la piacevolezza del loro sciogliersi offre vitalità a tutta la persona. Le vibrazioni ristabiliscono il naturale scorrimento dei sentimenti che, partendo dal cuore e in sintonia col libero fluire dell’energia, conferiscono equilibrio psicocorporeo, nonché grazia al fisico e alla mente. L’assenza di vibrazioni induce un freno nel corpo e nella voce, monotonia di affetti e di sentimenti. Percepire il proprio corpo vibrante e pieno di vitalità significa trovare armonia posturale e psichica, recuperare la normale respirazione profonda donante unità organica e mentale, salute raggiante e dina- 15 VIVENDI Dott.ssa Maria Stallone Alborghetti NOVITÀ SALUTARI Bioenergetica: salute e bellezza interiore ed esteriore mica, nelle emozioni, nel comportamento e nella felice sessualità aperta all’amore e al rispetto di sé, del prossimo e del mondo circostante. Per informazioni: Viale dei Promontori, 50 - 00122 Roma Tel. 06 86 00 922 - cell. 338 5438008 www.bioenergeticaonline.it OLTRE LA MEDICINA TRADIZIONALE VIVENDI 16 La medicina tradizionale è insostituibile? N oi siamo l’Universo e l’Universo è dentro di noi. Siamo un tutto unico: mente e cuore, psiche e corpo, anima e ragione. La qualità della nostra vita probabilmente sta proprio nella capacità di percepire questa armoniosa vibrazione che, se accolta, diventa vera e propria felicità interna. Una felicità tutta nostra, vissuta e sentita a pieno. Un ambiente esterno ostile o una patologia invalidante possono però minare un equilibrio perfetto ed innato e spesso la rassegnazione o l’apatia sono le risposte più frequenti da parte di molti individui. Esiste, però, la possibilità di sentirsi effettivamente meglio modificando lo stile di vita e l’approccio terapeutico. Nasce così, dal desiderio di un gruppo di specialisti motivati e qualificati, il progetto tutto nuovo della Medicina Integrata presso il Gruppo Marilab. Medicina Integrata significa “cura” che affianca, integra o sostituisce le terapie convenzionali che sovente riteniamo indispensabili o insostituibili. Perché si chiama Integrata? Perché si vuole integrare l’approccio medico tradizionale con un intervento (medico) di tipo diverso, olistico, in cui nulla deve essere tralasciato, ricercando l’armonia tra corpo, mente ed emozioni. Quali sono i servizi proposti? Molte sono le prestazioni offerte, negli ambiti più diversi, tutte però con l’unico fine di ristabilire quell’equilibrio armonico che è proprio del nostro essere. La Nutrizione sarà Nutriceutica, vera e propria dietoterapia medica; la Medicina sarà Omeopatia e Medicina Tradizionale Cinese; l’Agopuntura sarà presidio terapeutico in molte patologie; l’Osteopatia, nel suo concetto di visione d’insieme del corpo, offrirà diagnosi e trattamenti manuali che garantiranno uno stato di benessere e salute; il massaggio Shiatsu sarà complemento di tanti programmi di recupero dei pazienti; l’Idrocolonterapia sarà la risposta a molte disbiosi (alterazioni dell’equilibrio della flora batterica) o blocchi a livello intestinale. Tanti aspetti, quindi, ma un solo obiettivo: prenderci cura della persona nel suo insieme, trattando un unico complesso sistema di scambi fisico-emozionali. Per quali problemi di salute può essere richiesta la Medicina Integrata? Molte sono le patologie, acute o croniche, che possono essere trattate: malattie reumatiche, riabilitazioni ortopediche e neurologiche, malattie della pelle, malattie respiratorie, malattie gastrointestinali, esiti di traumi ed ictus, dolore cronico, allergie, asma, malattie metaboliche, obesità, inestetismi, intolleranze alimentari e molto altro ancora… Dott.ssa Manuela Coscia Idrocolonterapia e Shiatsu • Idrocolonterapia • Trattamento Ohashiatsu • Linfodrenaggio energetico • Terapia cranio-sacrale biodinamica Dott.ssa Stefania Cuozzo Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinese e Agopuntura • Visita omeopatica e di Medicina Tradizionale Cinese • Agopuntura • Moxibustione • Auricoloterapia • Coppettazione • Scalpopuntura e Addominopuntura • Mesoterapia omeopatica estetica ed antalgica Dott.ssa Federica Razzi Nutrizione e Nutriceutica • Dietoterapia clinica • Ripristino dei normali livelli di assunzione di nutrienti (minerali, vitamine, enzimi, acidi grassi essenziali) e molecole nutriceutiche • Programma 4D (Disintossicare - Depurare - Drenare - Dimagrire) • Nutriceutica per un sano invecchiamento (Anti-Aging e Wellness) • Floriterapia (Fiori di Bach e Californiani) • Anamnesi corporea (DEXA, Calorimetria Indiretta, Antropometria) e valutazione parametri bio-umorali • Intolleranze Alimentari e Reintegrazioni Cari lettori, anche in questo numero vorrei utilizzare la mia rubrica per dare spazio alla vostra voce, riportando le impressioni di alcune clienti, pervenute alla mia attenzione. Qualche mese fa vi avevo sottoposto una lamentela alla quale avevo prontamente risposto che mi sarei attivato per risolvere i problemi segnalati. Questa volta invece, con mia somma gioia, vi riporto delle testimonianze positive. Una cliente scrive: “...Non sempre le segnalazioni hanno aspetti negativi o devono necessariamente riguardare un disservizio. Nel mio caso infatti non è così; in realtà mi volevo complimentare con voi per i servizi offerti sino ad oggi ma un elogio particolare è indirizzato alla Dott.ssa XXX. Ho avuto a che fare con lei più di una volta e posso dire che è una persona straordinaria, che svolge il suo lavoro con devozione, competente e molto umana. Penso che oggi come oggi sia difficile trovare un medico per il quale non sei solo un numero…”. Un’altra commenta: “…Sono una vostra cliente in gravidanza al nono mese che ha eseguito tutte le analisi di controllo presso i vostri centri. Vorrei complimentarmi per i servizi che offrite e soprattutto per le prestazioni effettuate dalla Dott.ssa XXX, in quanto ho trovato una persona molto professionale e capace. Mi fa piacere farlo presente perché ho dovuto ripeterli diverse volte e la vostra dottoressa è stata l’unica con la quale mi sono trovata davvero bene e sopratutto capace...”. Mi auguro che a queste segnalazioni ne possano seguire tante altre positive, a dimostrazione che l’impegno che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro dà i suoi frutti. Con affetto, Daniele Marino Per contattare Daniele Marino si prega di inviare una e-mail a [email protected] o un fax al n° 0656195174 FILO DIRETTO Dott. Ezio Agnifili Fisioterapia ed Osteopatia • Diagnosi e trattamenti (tecniche) manuali, funzionali, strutturali, cranio-sacrali, viscerali • Medicina dello Sport • Riabilitazione 17 VIVENDI LA NOSTRA EQUIPE Vi lascio la parola… BENE A SAPERSI VIVENDI 18 L’anemia sideropenica Pallore, stanchezza e inappetenza… attenzione alla carenza di ferro! C on il termine anemia sideropenica la medicina definisce quello stato patologico generato da una carenza di ferro e caratterizzato da una diminuzione dell’emoglobina circolante. Il ferro è parte integrante della struttura dell’essere umano (da 3 a 5 grammi il contenuto nel corpo di una persona) e svolge una serie di funzioni vitali importantissime. Prima però di esaminarle nel dettaglio ritengo sia utile indicare, seppure rapidamente, come questo componente venga assorbito ed eliminato dall’organismo. Il ferro, ingerito con gli alimenti, viene Gli alimenti più ricchi di ferro sono, tra le fonti animali, la carne (fegato) e i mitili, mentre, nel mondo vegetale, sono particolarmente ricchi di tale elemento il cacao, le nocciole, le lenticchie, i ceci e infine gli spinaci, deludendo un po’ l’amico Braccio di ferro che li predilige! assorbito (il 10% circa) a livello del primo tratto dell’intestino con un meccanismo complesso e, in seguito, legato ad una proteina che funziona da vettore (transferrina), viene trasferito nei depositi. Può essere interessante sapere che gli alimenti più ricchi di ferro sono, tra le fonti animali, la carne (fegato) e i mitili, mentre, nel mondo vegetale, sono particolarmente ricchi di tale elemento il cacao, le nocciole, le lenticchie, i ceci e infine gli spinaci, deludendo un po’ l’amico Braccio di ferro che li predilige! Ma bisogna anche tener conto della biodisponibilità, cioè dell’effettiva percentuale Prof. Alessandro Colloca Patologo clinico di ferro ingerito che il nostro organismo riesce ad assorbire e utilizzare. I fabbisogni quotidiani, che vengono indicati generalmente in 12-18 mg, dipendono in particolare dall’età e dal sesso. Sono elevati nell’età infantile per il diminuito apporto (stante la carenza di ferro nel latte) e per l’aumentato utilizzo (causa la velocità di crescita dei bambini). Anche nelle donne in età fertile si verifica un meccanismo simile per integrare le perdite mestruali (20 -40 mg Fe/mese) e per favorire l’eventuale sviluppo del prodotto del concepimento. Non vanno dimenticate, infine, le perdite dovute a stati patologici come emorragie acute o croniche, emolisi intravascolare, neoplasie e situazioni che possono coinvolgere sia i grandi che i piccini. Di fatto l’assorbimento del ferro è condizionato sia dalla quantità presente nei depositi che dal livello di eritropoiesi (produzione dei globuli rossi) nel midollo. ERITROCITI (GLOBULI ROSSI) MOLECOLE DI OSSIGENO PROVENIENTI DAI POLMONI OSSIGENO RILASCIATO AI TESSUTI MOLECOLE DI EMOGLOBINA OSSIGENO LEGATO A MOLECOLE DI EMOGLOBINA Fig. 1 VIVENDI BENE A SAPERSI quindi dell’emoglobina, a certi livelli, può a presentarsi, in maniera subdola, i primi Passiamo ora a esaminare il ferro contenusintomi: la stanchezza, il pallore, l’inappeinterferire con la funzione respiratoria. to nel corpo umano. Come tutte le cellule viventi, anche i glo- tenza e la difficoltà a concentrarsi. Per comodità di esposizione possiamo buli rossi hanno una vita media di circa Un attento esame eseguito dal medico considerarlo distribuito in due grandi set120 giorni. Quando arrivano alla fine del curante sicuramente genererà i primi sotori. Nel primo, costituito da alcuni organi ciclo vitale vengono rimossi e distrutti da spetti di uno stato sideropenico che potrà (fegato, milza, ecc.), è depositato circa un altre cellule (macrofagi) e il ferro in essi essere confermato dal laboratorio. terzo del ferro totale, che è legato alla fercontenuto viene rimesso in circolo e riuti- Un esame emocromocitometrico bene inritina, particolare molecola proteica palizzato rapidamente per la sintesi di nuovi terpretato, il dosaggio del ferro ma prinragonabile ad un contenitore in grado di cipalmente il dosaggio della ferritina, se globuli rossi. ospitare sino a 4.000 atomi di ferro, e che 19 Questo meraviglioso meccanismo messo a alterati, daranno il via alle ricerche necesrispecchia l’entità delle riserve corporee punto dalla natura a volte può incepparsi, sarie per identificare la causa del malesserapidamente utilizzabili. I restanti due tercon conseguente danno del bilancio mar- re e avviare la necessaria terapia. zi costituiscono invece il cosiddetto ferro In basso troverete, tratta dalla rivista Area ziale (rapporto tra la quantità di ferro infunzionale che è distribuito: Pediatrica, una tabella che fornisce i valori trodotto e quello perso) e compromissio• nell’emoglobina contenuta nei globuli ne dell’emopoiesi (riduzione del numero ematologici normali degli adulti e delle rossi (68% del ferro totale); dei globuli rossi e sintesi di elementi pic- principali fasi dell’età pediatrica. • nella mioglobina distribuita nei muscoli coli e difformi). In questo caso inizieranno (4% del ferro totale); • negli enzimi respiratori intracellulari (0,6% del ferro VALORI EMATOLOGICI NORMALI NELLE VARIE ETÀ DELLA VITA (espressi come media ± 2DS) totale). Adulti Adulti PARAMETRI 1 giorno 2 mesi 6 mesi 1-5 anni 5-10 anni 10-14 anni Nell’organismo umano la Femmine Maschi maggior parte del ferro è quindi parte integrante dell’emoglobina, sostanza contenuta nei globuli rossi che è in grado di legare l’ossigeno atmosferico a livello polmonare e trasportarlo ai tessuti. La figura n° 1 illustra in maniera molto chiara la distribuzione dell’emoglobina dentro i globuli rossi e la sua funzione di legame, trasporto e cessione dell’ossigeno. Ne consegue che la diminuzione del ferro e BENE A SAPERSI VIVENDI 20 Il delicato equilibrio tra mente e corpo: dove il malessere psicologico può influenzare in maniera decisiva lo stato di salute fisica Psicosomatica: significato simbolico della malattia S empre più frequentemente si sente parlare delle modalità con cui la nostra psiche influenza il corpo e di come spesso la giustificazione di certe manifestazioni fisiologiche può essere ricondotta, in mancanza di altri elementi, all’espressione di un disagio psicologico. Questa verità non deve essere intesa come l’ultima spiaggia per la medicina convenzionale, ma come un utile elemento che deve concorrere all’analisi puntuale di ogni sintomatologia. La psicosomatica pone in relazione la mente con il corpo, occupandosi nello specifico di rilevare e capire l’influenza che il mondo affettivo ed emozionale esercitano sull’organismo e le sue affezioni. Si guarda all’uomo come ad un tutto unitario dove la malattia si manifesta, a livello organico, come sintomo e, a livello psicologico, come disagio, e presta attenzione non solo alla manifestazione fisiologica della malattia ma anche all’aspetto emotivo che l’accompagna. Si può affermare che le malattie psicosomatiche sono quelle che maggiormente attivano uno dei meccanismi difensivi più arcaici, manifestando un’espressione diretta del disagio psichico attraverso il corpo. L’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite trovano una via di scarico immediata nel soma. Una visione moderna della psicosomatica interpreta la malattia soprattutto come una perdita di unità di coscienza: ad esempio, un’ulcera gastrica può esprimere l’inconsapevolezza dei nostri conflitti sociali, dei giudizi e delle emozioni negative (rabbia, impotenza, competizione, paragoni, paure) che proiettiamo sugli altri o su noi stessi. La radice di queste emozioni è inconscia quindi diventiamo succubi delle emozioni e non possiamo modificarle semplicemente perché abbiamo la volontà di farlo; i giudizi e le emozioni formano così un insieme parzialmente separato che vive all’interno della nostra psiche. Massimiliano Della Rocca Naturopata, Counselor Psicosomatico Nel tempo, questo pool di informazioni porta ad una complessa alterazione psicoenergetica che provoca un eccesso emozionale/simpatico/ormonale: i risultati possono essere, ad esempio, una smodata attitudine alimentare (caffè, stimolanti, eccessi vari), un alterato ritmo dei tempi di lavoro e di riposo (fretta, surmenage, insonnia) o ancora una tensione muscolare spastica al piloro e un’iper-secrezione gastrica. È importante, dunque, che ogni sintomo non venga sottovalutato ma, al contrario, inteso come un tentativo di comunicare, a volte, un messaggio di aiuto che va decodificato e reinterpretato a livelli più profondi e globali. DIAGNOSI E TERAPIA VIVENDI 22 Il testosterone nella terapia dello scompenso cardiaco La necessità di individuare nuove terapie per curare una patologia che può compromettere gravemente la qualità della vita L ’ insufficienza cardiaca cronica, meglio conosciuta come scompenso cardiaco, è un importante problema di salute pubblica, con crescenti implicazioni cliniche, sociali ed economiche. Rappresenta una sindrome ad andamento progressivo che si presenta inizialmente con un’alterata funzione ventricolare. Il quadro sintomatologico è caratterizzato da dispnea a riposo o dopo sforzo e affaticamento, con la comparsa di edemi declivi. Si tratta di una patologia dal grave impatto sulla qualità della vita; molte persone, infatti, sono costrette a ricoveri ospedalieri frequenti e non programmati, presentano una ridotta capacità funzionale e un tono dell’umore depresso. La mortalità dei pazienti rico- verati per questo problema raggiunge in alcune casistiche circa il 50% in un anno. Sebbene il trattamento dello scompenso sia molto migliorato negli ultimi decenni, la mortalità rimane comunque troppo elevata. È pertanto necessario individuare nuove terapie che mirino a prolungare la sopravvivenza e a migliorare il quadro sintomatologico di questi pazienti. Diversi studi sottolineano che uno squilibrio metabolico a favore di un aumentato catabolismo può svolgere un ruolo chiave nello sviluppo di tale patologia. Infatti, è noto che i livelli di diversi ormoni anabolici sono ridotti nei pazienti affetti da malattia cardiovascolare. Inoltre, il deficit degli ormoni anabolici si associa ad un aumento della massa grassa, in parti- Dott. Massimiliano Caprio Endocrinologo e Andrologo colare del grasso viscerale, condizione frequentemente osservata nello scompenso e che costituisce di per sè un fattore di rischio per lo sviluppo di alterosclerosi. Gli androgeni svolgono numerose funzioni a livello cardiaco e vascolare e sono importanti determinanti dello stato anabolico globale e della forza muscolare. Bassi livelli di testosterone (T) sono associati a scompenso e rappresentano un marker di progressione della malattia e di scarsa prognosi. Nella popolazione generale ridotti livelli circolanti di T si associano a disfunzione erettile e ad un aumento dei fattori di rischio cardiovascolare, quali resistenza insulinica, obesità di tipo viscerale, dislipidemia e ipertensione, tutte condizioni Il T influenza la funzionalità cardiaca e vascolare agendo sulla funzione endoteliale, sul cardiomiocita e sul tono vascolare. L’insufficienza cardiaca cronica è una sindrome che coinvolge sia il rimodellamento patologico del cuore che la rigidità vascolare arteriosa. Recentemente la rigidità arteriosa è stata anche associata alla riduzione dei livelli circolanti di T nell’uomo. Tuttavia, sono ancora pochi gli studi che hanno esaminato l’effetto della terapia con T in pazienti con scompenso, nonostante le promettenti potenzialità di tale approccio terapeutico, dimostrate sia da studi clinici che da studi su modelli cellulari e animali. Per questo motivo è necessario continuare a studiare i potenziali effetti benefici degli ormoni androgeni nei pazienti affetti da scompenso cardiaco, chiaramente solo in quelle situazioni in cui l’uso del T non presenti la minima controindicazione per il paziente. È bene sottolineare a questo proposito che, per assicurare un corretto metabolismo ed una funzione cardiaca e muscolare adeguata, è necessario che i livelli di T circolante si trovino nel range della normalità. Valori circolanti soprafisiologici di T avrebbero infatti conseguenze molto dannose per la salute. 23 VIVENDI che si riscontrano spesso nei pazienti con cardiopatia. Al contrario, livelli di T ai limiti alti della norma si associano ad un ridotto profilo di rischio cardiovascolare. Occorre tuttavia sottolineare che, ad oggi, non è ancora del tutto chiaro se i bassi livelli di T rappresentino la causa o la conseguenza dell’aumentato rischio cardiovascolare. Attualmente solo pochi studi hanno valutato l’efficacia della terapia con T in pazienti con scompenso. Recentemente è emerso che questa terapia è in grado di migliorare la tollerabilità allo sforzo muscolare, la sintomatologia e il tono dell’umore. DIAGNOSI E TERAPIA L’insufficienza cardiaca cronica, meglio conosciuta come scompenso cardiaco, è una patologia dal grave impatto sulla qualità della vita; molte persone infatti sono costrette a ricoveri ospedalieri frequenti e non programmati e presentano una ridotta capacità funzionale e un tono dell’umore depresso MARILAB PER IL SOCIALE VIVENDI 24 Endometriosi, poche certezze e tanti interrogativi di C. B. E ndometriosi: una parola che abbiamo iniziato a conoscere già del numero precedente di Vivendi e che in pochi anni è diventata un incubo per milioni di donne. Cause incerte, ricerca a rilento e differenti visioni mediche rendono la convivenza con questa malattia a dir poco difficoltosa. Non tutte ne soffrono in egual misura e quando l’endometriosi colpisce nella sua maniera più forte diventa crudele e invalidante. Alcune associazioni, tra cui l’Associazione Progetto Endometriosi (APE) Onlus, fatta di tante volontarie, hanno stretto il cerchio intorno al Ministero della Salute per sollecitarlo a costituire un Registro Nazionale della Malattia, cosa che permetterebbe, se non altro, di alleggerire il peso delle cure mediche e di certificare una malattia implacabile. Intanto, a Roma è stata registrata una notizia positiva con l’apertura del primo Centro di Fecondazione al mondo dedicato alle donne affette da endometriosi. La struttura fa parte del Centro Italiano Endometriosi, già attivo presso il Rome American Hospital, e ha l’obiettivo di aiutare le tantissime donne nella lotta contro l’infertilità, una delle principali conseguenze dell’endometriosi. Tra le tecnologie più innovative adottate si segnala un modernissimo sistema di tracciabilità che impedisce lo scambio di gameti ed embrioni, garantendo la certezza assoluta della paternità e l’utilizzo di speciali incubatori a secco che, attraverso tre sistemi di sterilizzazione dell’atmosfera ed un avanzato sistema di monitoraggio a sensori, eliminano il rischio di cross contamination e tutelano in maniera assoluta l’embrione. La battaglia per combattere l’endometriosi è tuttavia ancora lunga e piena di ostacoli. Vivendi continua il suo viaggio per conoscere una malattia che accomuna molte donne “SERVE UN REGISTRO NAZIONALE DELLA MALATTIA” L ’ ’endometriosi è una malattia dalla forte incidenza ma sono in molti, ancora, a non conoscerla. Forse se ne parla poco, perché? É vero, l’endometriosi “malattia enigmatica” è stata per decenni limitata esclusivamente al mondo medico e direi in particolare a quello ginecologico, ma anche tra i dottori era poco conosciuta. Ricordo che nel 1988 giovanissima curai la pubblicazione della casistica dell’endometriosi della Scuola Fiorentina, con più di 1.700 casi operati, ma raramente se ne parlava sino alla famosa Written Declaration on Endometriosis del 19 aprile 2004, dove alcune europarlamentari affermavano con forza che occorreva porre attenzione a questa malattia che affligge circa 1 donna su 10. Si sosteneva che la prevenzione dell’endometriosi dovesse essere inserita nei futuri Programmi Comunitari per la salute pubblica. Dopo quel momento la sensibilità di alcune senatrici, tra cui la Sen. Bianconi nel luglio 2005, cambiò la considerazione di questa malattia, almeno in Italia, in quanto iniziò una “indagine conoscitiva sul fenomeno endometriosi malattia sociale” e da lì seguirono convegni, iniziative, una cam- È vero che non esiste un Registro Nazionale dell’endometriosi? Secondo lei per quale motivo? Purtroppo è vero e l’istituzione del Registro Nazionale, che avrebbe consentito di ottenere una reale fotografia della situazione italiana e da lì una serie di iniziative programmatiche socio-sanitarie, è stato fortemente chiesto al Ministero della Salute all’interno del documento conclusivo dell’indagine conoscitiva e inserito anche nei vari disegni di Legge che sono stati proposti nelle legislature che si sono succedute. Ahimè, pur con la massima buona volontà delle senatrici, tutte impegnate in maniera trasversale nella battaglia, a prescindere dal fronte politico, l’iniziativa si è sempre fermata al momento dei tagli della finanziaria anche se la spesa stimata è veramente “poca cosa” in confronto al danno socio-sanitario che questa malattia genera. Si stima, infatti, che l’onere annuale dei congedi malattia dovuti a tale affezione nell’UE sia di 30 miliardi di euro a fronte di un registro che potenzialmente potrebbe comportare un costo di circa 100-150.000 euro/anno. Sulle cure per questa malattia sembrano esistere due posizioni diametralmente opposte: interventisti e conservativi. Gli uomini più interventisti, le donne meno. Qual è il consiglio che dà alle pazienti per convivere con l’endometriosi? Vorrei lanciare un messaggio di speranza e cioè che vi sono tante pazienti che, se operate, stanno bene nel senso che non accusano più dolori mestruali forti o dolori pelvici insopportabili. Dunque, non mi trovo d’accordo con coloro che danno il messaggio che di malattia endometriosica non si guarisce e che si deve convivere con il dolore; questo lo confermo anche grazie ai dati di follow up relativi agli ultimi 15 anni di lavoro sul campo. Sicuramente occorre però essere più ligie nei controlli, con 2 visite all’anno e terapie adattate a seconda dell’esigenza richiesta in quel momento: se una donna non cerca figli e ha anche un compagno ben venga la terapia con la pillola; altra cosa se cerca figli, altra ancora se avesse una recidiva. MARILAB PER IL SOCIALE La Prof.ssa M.Elisabetta Coccia è Dottore di Ricerca in Perinatologia, Professore Associato di Ginecologia e Ostetricia all’Università degli Studi di Firenze e Presidente CECOS. Impegnata da anni nello studio e nella ricerca sull’endometriosi, è relatrice in numerosissimi convegni sul tema. Con lei abbiamo cercato di fare il punto sulle origini di questa malattia e sullo stato attuale della ricerca. Non saprei risponderle. Come chirurgo donna in questi anni ho personalmente lottato con i dati alla mano, grazie anche agli studi effettuati, cercando di trasmettere il messaggio che esistono diverse tipologie di malattia endometriosica: quelle che senza dubbio vanno operate poiché presentano formazioni cistiche considerevoli associate a dolore pelvico cronico o sono forme di endometriosi profonda, e altre, come le piccole cisti magari asintomatiche o le recidive, dove sarebbe opportuno selezionare al massimo i casi da operare e riservare alternative o terapie mediche. Abbiamo dimostrato che le donne che si operano, in particolare a livello bilaterale, inevitabilmente perdono un po’ della loro riserva ovarica con il rischio di anticipare di qualche anno l’età della menopausa. 25 VIVENDI pagna d’informazione del Ministero della Salute. Oggi sicuramente si parla molto di più di endometriosi: sulla biblioteca virtuale sono stati pubblicati 18.426 articoli sull’argomento in riviste indicizzate. Questo indica che c’è fermento ma ancora molto da scoprire per debellarla. DIAGNOSI E TERAPIA VIVENDI 26 Con il cuore in gola! Riconoscere le palpitazioni quando avvertiamo il battito del nostro cuore e individuarne la causa per stare più tranquilli L e palpitazioni, definite con linguaggio medico anche cardiopalmo, sono caratterizzate dalla consapevolezza del battito del proprio cuore in circostanze che non dovrebbero consentirla. Infatti, avvertire il battito in seguito a un esercizio fisico intenso è assolutamente normale e, in questo caso, non si parla strettamente di palpitazioni. Comunemente il soggetto che avverte questo sintomo descrive la sensazione di battiti del cuore “martellanti” o “svolazzanti” o descrive una sensazione “come se il cuore si fermasse” o “saltasse dei battiti”. Nel linguaggio comune, spesso, quando si dice di avere la “tachicardia” in realtà si vuole intendere il cardiopalmo. Questo fenomeno, infatti, è definito in modo tecnico come l’aumento della normale frequenza del battito cardiaco, con ritmo conservato (tachicardia sinusale) o in modo aritmico (tachiaritmia). Quindi tachicardia e palpitazioni sono due fenomeni distinti, anche se un’alterazione del ritmo cardiaco può essere causa di cardiopalmo. In molti casi questa consapevolezza della funzione del proprio cuore riflette solo la mancanza di stimoli sensoriali che normalmente distolgono l’attenzione dal lavoro incessante del muscolo cardiaco, cosa che avviene ad esempio quando una persona è a letto ma non riesce a dormire. Spesso poi le palpitazioni sono manifestazione di condizioni psichiatriche, le più comuni delle quali sono la depressione e gli attacchi di panico. In uno studio condotto su pazienti ambulatoriali che effettuavano il monitoraggio elettrocardiografico per la valutazione del sintomo, nel 19% dei casi è stato riscontrato un disturbo psichiatrico e questo sottogruppo di pazienti riferiva più spesso palpitazioni di durata superiore ai 15 minuti accompagnate da sintomi accessori. Questo indica che spesso le palpitazioni si verificano su base emotiva. Comunque, non bisogna dimenticare che il cardiopalmo può essere causato pra- Dott. Luigi Sulpizii Cardiologo ticamente da qualsiasi aritmia cardiaca, nonché da altre patologie cardiache e non cardiache. Un ventricolo sinistro notevolmente dilatato può causare la consapevolezza del battito cardiaco e quindi le palpitazioni, venendo a contatto con la parete toracica. Le palpitazioni possono essere intermittenti o sostenute, regolari o irregolari. Le persone che lamentano questo disturbo devono descrivere al medico le modalità di esordio, la durata, gli eventuali sintomi associati e le circostanze in cui si verificano. Un esordio brusco e la scomparsa dopo alcuni minuti possono indicare come causa una tachiaritmia ventricolare sostenuta o sopraventricolare. L’insorgenza e la cessazione graduali di un cardiopalmo in forma di battito cardiaco martellante sono più coerenti con una tachicardia sinusale. Il paziente dovrebbe cercare di riprodurre il ritmo della sua palpitazione picchiettando su un tavolo, aiutando così il medico a stabilire la natura dell’eventuale aritmia Approccio alle palpitazioni È chiaro che il primo obiettivo nella valutazione delle palpitazioni consiste nell’escludere la presenza di aritmie potenzialmente pericolose, più probabili nei pazienti con malattia coronarica, insufficienza cardiaca congestizia o altre anomalie cardiache strutturali. Inoltre, le palpitazioni sono con maggiore probabilità indice di gravi aritmie se associate a sintomi suggestivi di compromissione emodinamica: sincope, sensazione di testa vuota, capogiri, respiro affannoso. Il test iniziale eseguito più comunemente dopo una prima valutazione del disturbo è il monitoraggio elettrocardiografico continuo delle 24 ore (ECG-Holter). Questo test è particolarmente utile in caso di palpitazioni che ricorrono frequentemente. In caso invece di palpitazioni sporadiche, è oggi disponibile una varietà di nuove tecnologie per consentire la registrazione dei tracciati ECG al momento della comparsa dei sintomi. Infine, se gli episodi di palpitazioni sono associati a stress fisico, si può far ricorso all’elettrocardiografia sotto esercizio nel tentativo di sollecitare l’aritmia. Ad ogni modo, la maggior parte dei pa- zienti non ha evidenza di aritmie gravi o alterazioni fisiologiche associate ad elevati livelli di catecolamine. Resta sottinteso che sostanze e farmaci che possono causare palpitazioni devono essere eliminati, se possibile, o ridotti. Un tentativo con farmaci beta-bloccanti, al contrario, è spesso efficace nel ridurre i battiti prematuri e alleviare i sintomi. Indipendentemente dalla causa e dal trattamento, le palpitazioni sono un sintomo molto fastidioso, ma chi ne soffre può trovare rassicurazione una volta che sia stata effettuata una valutazione completa e si sia accertato il carattere benigno. DIAGNOSI E TERAPIA Diagnosi differenziale delle palpitazioni I soggetti con palpitazioni che riferiscono battiti “saltati” o la sensazione di “piccoli balzi” hanno spesso extrasistoli atriali o ventricolari. Questi battiti prematuri sono seguiti da una pausa di compensazione e il battito successivo alla pausa può essere particolarmente forte a causa di un aumento di volume del ventricolo sinistro e della conseguente maggiore contrattilità (un fenomeno chiamato potenziamento postextrasistolico). Palpitazioni più simili a raffiche sostenute di battiti cardiaci rapidi possono essere dovute, invece, a tachiaritmie ventricolari o sopraventricolari. Un ritmo stabilmente irregolare suggerisce la presenza di fibrillazione atriale. Come accennato, condizioni che causano un marcato allargamento del ventricolo sinistro, quali l’insufficienza aortica, possono determinare cardiopalmo, talora condizionato dalla postura (le palpitazioni si avvertono al passaggio alla stazione eretta). Anche alterazioni strutturali del cuore, come la cardiomiopatia ipertrofica o il prolasso della valvola mitrale, si associano a cardiopalmo, presumibilmente a causa di concomitanti aritmie. Le palpitazioni possono essere altresì un sintomo rilevante di alcune condizioni non cardiache, tra le quali la tireotossicosi (elevati ormoni tiroidei circolanti), l’ipoglicemia, il feocromocitoma (tumore dei surreni che produce catecolamine) e la stessa febbre. Anche il fumo di sigarette, il thè, il caffé, l’alcol e i farmaci stimolanti il tono simpatico come adrenalina, efedrina, aminofillina e atropina possono costituirne una delle cause. 27 VIVENDI cardiaca. Inoltre, è opportuno prendere il proprio polso in modo da valutare meglio, proprio durante il verificarsi del fenomeno, la frequenza cardiaca e se il ritmo è regolare. DIAGNOSI E TERAPIA VIVENDI 28 La vertigine e i disturbi dell’equilibrio L’importanza di individuare i sintomi che potrebbero indicare una vera e propria malattia L ’ ’equilibrio è il senso della posizione e del movimento del corpo nello spazio ed è basato su una complessa rete di organi e vie nervose. Permette di orientare lo sguardo in modo tale da mantenere sotto controllo ciò che accade nell’ambiente circostante e regolare il battito cardiaco e il respiro in base alla situazione. I disturbi dell’equilibrio sono numerosi, anche se spesso vengono identificati con il termine vertigine. I principali sintomi sono: instabilità, sensazione di cadere, capogiro, sbandamento e disorientamento. Questi disturbi costituiscono, secondo stime recenti, approssimativamente il 15% delle consultazioni del medico di base e sono, inoltre, frequente motivo di afferenza ai dipartimenti di emergenza. La collaborazione fra medici eviterebbe molti ricoveri inopportuni poiché il ricovero e l’allettamento prolungato, nella stragrande maggioranza dei casi, ritardano ed inibiscono il recupero della patologia vertiginosa di tipo periferico. Le sindromi vestibolari si suddividono in centrali e periferiche; la riabilitazione vestibolare si applica alla maggioranza delle patologie vestibolari periferiche e ad alcune centrali non in fase evolutiva. Le vertigini recidivanti ricorrenti sono: • vertigine parossistica posizionale benigna; • malattia di Menière; • patologie vascolari; • vertigine posturale fobica; • fistola perilinfatica (Sindrome di Minor); • vertigine emicranica. Le sindromi vestibolari centrali più frequenti sono: • patologie vascolari del tronco-encefalo; • sclerosi multipla; • tumori sottotentoriali (intrinseci del tronco-cervelletto dell’A.P.C.); Vale la pena approfondire, in questa sede, due tipologie di vertigini. La Vertigine Parossistica Posizionale Benigna da cupulocanalolitias (V.P.P.B.) che solo in alcuni casi, può attribuirsi a traumi cranio-cer- Dott. Arturo Sinopoli Otorino, Audiologo, Vestibologo Dott.ssa Ilenia Sinopoli Otorino-Vestibologa vicali (colpi di frusta), a vibrazioni indotte dal trapano nelle cure dentarie, a manipolazioni vertebrali e a cause vascolari o infettive, mentre nella maggioranza dei casi dipende da una patologia idiopatica la cui causa rimane ignota. La vertigine si accompagna ad intensi fenomeni vegetativi: nausea, vomito, sudorazione fredda, pavor, tremore, tachicardia, agitazione psico-motoria e viene scatenata da alcuni movimenti del capo; per tale motivo viene erroneamente attribuita all’artrosi cervicale. La risoluzione della patologia si ottiene con le manovre liberatorie (canal free) dei canali interessati effettuate dal vestibologo. Quanto più precoce è l’intervento dell’otoneurologo tanto più veloce sarà la risoluzione del problema. La Vertigine Posturale Fobica, invece, non è una vera e propria vertigine ma piuttosto un disequilibrio, motivo di consultazione vestibologica, in persone che soffrono di attacchi di panico. La terapia è esclusivamente medica. INFO MARILAB Marilab La certezza della diagnosi necessita di di individuare la strategia terapeutica più idonea. VIVENDI 29 MARILAB PER IL SOCIALE VIVENDI 30 Infer.net, un quartiere in festa Un’iniziativa locale per riscoprire la voglia di stare insieme V oglia di conoscersi, esprimersi ed incontrarsi per costruire insieme un mondo a cui appartenere. Una volta c’era il cortile, il vicolo, la piazza, il bar sotto casa, la parrocchia, l’oratorio… luoghi familiari dove ritrovare sempre gli stessi volti che ti facevano sentire accolto, al sicuro, nella tua terra. Costruivi legami che entravano nella tua storia e ti davano solidità e le tue radici potevano affondare profondamente in un terreno buono per far crescere sano e rigoglioso l’albero della tua vita. Oggi spesso tutto questo non c’è più. La società complessa offre molte opportunità in più, ma a volte lascia soli, smarriti e confusi. Il sociologo Zygmunt Baumann parla di una società “liquida” per definire la debolezza dei legami sociali e affettivi che spesso caratterizzano la vita di bambini, giovani, adulti e anziani del nostro tempo. La carenza di strutture familiari e sociali solide, capaci di fungere da luoghi di riferimento, di contenimento e di appartenenza è a volte causa di quel “mal di vivere” che può sfociare in disagio e ribellione nei più giovani o in stanchezza e depressione negli anni della maturità. Da queste premesse nasce il Progetto Versus finanziato dal Fondo Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza (Legge 285/97) a sostegno delle famiglie del territorio di Ostia Levante e Infernetto. Il Progetto dà voce ai bisogni dei ragazzi, dei giovani, dei bambini e delle famiglie offrendo opportunità per incontrarsi, per stare insieme, per esprimere la creatività, per confrontare le esperienze, per essere cittadini attivi del quartiere. Gli operatori del Progetto Versus hanno lavorato in equipe integrando diverse professionalità di tipo psicologico, sociale, educativo e artistico. Il lavoro ha coinvolto tutte le realtà sociali presenti sul territorio che condividono la profonda fiducia nella solidarietà come valore sociale da realizzare attraverso il mutuo aiuto, nell’integrazione sociale e culturale per sconfiggere l’isolamento e nella costruzione di percorsi di crescita personali e collettivi attraverso il lavoro di rete. Si è voluta affermare concretamente la Dott.ssa Simona Marino Pedagogista centralità della persona e la possibilità, sin dai suoi primi anni di vita, di essere soggetto attivo delle proprie scelte, nella valorizzazione delle risorse personali e della comunità. Per realizzare tale ideale sono stati attivati laboratori artistici ed espressivi aperti a tutti i bambini e ragazzi, nonché spazi di ascolto e sostegno per le famiglie. Il percorso è stato coronato da una grande festa “Infer.net, un quartiere in festa”, alla quale hanno partecipato la scuola, la parrocchia e le associazioni presenti sul territorio. Al mattino un fiume di biciclette con bambini carichi di entusiasmo e passione è partito dalla scuola Mozart per attraversare la pineta di Castelfusano e fare ritorno al Parco di Via Stradella. Qui sono stati accolti da una banda festosa di musicisti che percuotevano strumenti di ogni genere in quello che è stato chiamato il “drum circle”. Sono poi seguiti spettacoli di canto, ballo, ginnastica artistica, esposizioni di lavori artistici e di percorsi formativi, in un clima di condivisione, allegria e tanta voglia di stare insieme. In questa occasione di forte rilevanza sociale la Marilab ha offerto il proprio contributo donando gratuitamente l’assistenza dell’ambulanza durante il giro in bicicletta e distribuendo coupon che offrono una visita specialistica gratuita e uno sconto sugli esami diagnostici. Crediamo fortemente che nei momenti di difficoltà come quello che oggi stiamo vivendo sia importante riscoprire il senso di parole come condivisione, solidarietà e umanità. D opo una stagione invernale particolarmente rigida che sembrava non voler cedere il posto neanche alla primavera, è finalmente giunta l’estate, con i suoi pregi, i difetti e i luoghi comuni più o meno realistici! Un punto di partenza indiscutibile è costituito dalle temperature sempre più alte negli ultimi anni, che inevitabilmente sono accompagnate dall’acuirsi di alcuni fenomeni tipicamente estivi. Se da un lato, infatti, il sole e il caldo sono motivo di gioia e positività per molte persone, dall’altro lato, non per tutti è così. È necessario, dunque, tutelarsi dalle condizioni climatiche particolarmente aggressive degli ultimi tempi, che spesso sono causa di vari malesseri che si manifestano sia a livello fisico che psicologico, in un rapporto di reciproca dipendenza. Infatti, da disturbi lievi, come la stanchezza, si può passare a vere e proprie problematiche come cali di pressione, colpi di sole, congestioni o, ancora, problemi respiratori. Questi fenomeni che si verificano sul piano fisico a volte hanno come conseguenza uno stato di disagio psicologico, che può sfociare in stress. Laddove questi sintomi non siano indicatori di vere e proprie patologie, è possibile difendersi con qualche accorgimento da mantenere per tutto il corso della stagio- ne estiva. Uno dei rimedi più semplici ma più efficaci è costituito da una dieta adatta al caldo torrido di questi mesi, laddove per dieta non si intende sacrificio e privazione, come spesso accade nel linguaggio comune, bensì regime alimentare controllato. In generale, infatti, è molto importante seguire un’alimentazione equilibrata, prendendo come esempio un detto popolare che recita: “Fai colazione come un principe, pranza come un borghese, cena come un mendicante”. In queste poche parole è sintetizzato il principio che si trova alla base di una vita sana e di una forma fisica che si mantenga nel tempo. A seconda del momento della giornata, infatti, il nostro organismo assimila in maniera diversa il cibo ingerito; l’ideale sarebbe assumere, per colazione, alimenti particolarmente ricchi di nutrienti, al fine di ricevere energia senza appesantirsi. Per pranzo, poi, è non solo concesso, ma consigliabile, un pasto abbondante che aiuti ad affrontare la seconda parte della giornata, fino ad arrivare alla sera in cui, al contrario, è preferibile rimanere leggeri, poiché non si ha la possibilità di fare moto e, di conseguenza, di smaltire ciò che è stato mangiato. Queste semplici regole, valide tutto l’anno, sono particolarmente utili nel periodo estivo, poiché possono rappresentare un aiuto davvero valido nell’affrontare i problemi causati dal caldo. Bisogna anzitutto compensare la perdita di acqua e sali minerali che si verifica a causa di temperature ed umidità elevate, assumendo liquidi in maniera costante ed abbondante. È dunque importantissimo bere molta acqua ma anche frutta e verdura aiutano in questo senso, poiché sono ricchissime di liquidi, sali minerali e vitamine, tutti elementi che contrastano la disidratazione dovuta alla sudorazione. In generale, comunque, è consigliabile consumare cibi leggeri poiché il processo digestivo è più lento e difficoltoso in estate, quindi bisogna ridurre l’assunzione di carboidrati e di alcol. E se pensate che questi sforzi siano solo fatica sappiate che possono aiutarvi anche a mantenere la linea e a superare la tanto temuta prova costume! 31 VIVENDI Fai colazione come un principe, pranza come un borghese, cena come un mendicante di E. C. MALI E BENI DI STAGIONE Ma che caldo fa..! POLITICAL SCREENING Il Vicepresidente della Regione Lazio illustra il piano di riassetto portato avanti dalla Polverini e la politica di sviluppo del sistema sanitario VIVENDI 32 “Sanato il debito, investiremo 200 milioni di euro in efficienza e servizi” di Chiara Corso G ià deputato della Repubblica, Luciano Ciocchetti è oggi Vicepresidente della Regione Lazio con delega alle politiche del territorio e all’urbanistica. Sotto la sua guida è stato approvato il Piano Casa finalizzato al rilancio del comparto edilizio dell’economia e allo sviluppo controllato del territorio. Quali sono, secondo lei, pregi e difetti della sanità nel nostro Paese? Il pregio indiscutibile del nostro Sistema Sanitario è la sua universalità: è per tutti, non c’è bisogno di assicurazioni private. Oggi il punto debole è, in alcuni casi, la qualità del servizio erogato. Su questo fronte negli ultimi anni si sta provando, da un lato, a riorganizzare le priorità di cura, in modo da fornire assistenza medica e chirurgica a chi ne ha più bisogno in tempi rapidi, dall’altro si sta lavorando a livello territoriale sui presidi e sugli ospedali nonostante la crisi e il debito accumulato dalla precedente gestione regionale. Dal prossimo anno avremo nuovamente un capitale pari a 200 milioni di euro per investire in campo sanitario. Pubblico e privato: due facce della stessa medaglia. Due sistemi che si integrano o solo due mondi che evidenziano diffe- renze sostanziali? Spesso i mondi vengono contrapposti nel racconto di politici e giornalisti, ma nei fatti l’integrazione non solo è possibile, ma spesso è anche utile. La sanità pubblica non va messa in discussione. Ma la possibilità che alcune strutture private eroghino servizi - la cui qualità e durata è comunque strettamente controllata da soggetti pubblici ed indipendenti - può, da un lato, evitare un sovraccarico delle strutture pubbliche per patologie anche semplici, dall’altro, creare impiego ed attivare una filiera di qualità che sarebbe assolutamente inappropriato provare a ridurre in questo momento di crisi economica ed occupazionale. La politica regionale in tema di sanità viene spesso criticata. Cosa avete fatto finora e come risponde alle accuse che vanno dai troppi tagli alla mancata valorizzazione delle eccellenze? La sanità laziale ha dovuto affrontare un impressionante disavanzo, situazione diffusa in molte regioni; con la Presidente Polverini è stata condotta in questi mesi una forte razionalizzazione della spesa derivante dal taglio dei trasferimenti Stato-Regione. Il riassetto complessivo della sanità laziale ci permetterà nel 2013 di avere possibilità di spesa ed investimento che saranno allocati per il miglioramento e la diffusione delle cure sui nostri territori. Un elemento fondamentale nel rilancio del settore sanitario sarà un monitoraggio continuo dei servizi forniti, per fare in modo che le strutture del S.S.N. siano in linea con il fabbisogno di cura e le relative tipologie. Dovremo creare un sistema efficiente e ridurre a zero gli sprechi, limitando magari anche il peso della politica nel processo delle nomine e sapendo interpretare le esigenze degli utenti per fornire servizi maggiormente focalizzati sui reali bisogni di cura degli italiani. La situazione degli ospedali del Lazio appare piuttosto critica. Come si può intervenire? Dal prossimo anno torneremo ad investire e sarà necessario un aumento dei posti letto e un miglioramento delle procedure di gestione interna e dei pazienti di molti centri. Dovranno essere incentivati i meccanismi di selezione e verifica della qualità dei servizi erogati di cui la sanità pubblica ha bisogno per tornare ad essere quell’esempio di assistenza per tutti i cittadini che, in molti altri paesi, non è affatto un diritto e che noi invece vogliamo difendere e migliorare. di C. C. L aureato in medicina, Primario Ospedaliero, già Sottosegretario alla Salute durante l’ultimo governo Berlusconi, Domenico Di Virgilio è oggi, tra l’altro, membro della Commissione Sanità alla Camera dei Deputati. A Vivendi ha illustrato il modello socio-sanitario italiano. Quali sono, secondo lei, pregi e difetti della sanità nel nostro Paese? Va innanzitutto ricordato che, secondo l’Ocse, il nostro sistema sanitario è il secondo al mondo, ma va specificato che esso per metà potrebbe essere considerato il migliore al mondo e per l’altra metà uno dei peggiori tra i paesi industrializzati. Può capitare che in alcune aree svantaggiate un cittadino paghi più volte i servizi: paga ai privati prestazioni che il servizio pubblico fornisce ma con tempi di attesa troppo lunghi. Sino ad oggi in Italia il “pianeta salute” è stato prevalentemente sostenuto da un Servizio Sanitario Nazionale che risponde alle esigenze di prevenzione, cura e riabilitazione, richieste dai cittadini con una copertura di tipo “assistenza sociosanitaria” pubblica mediante il finanziamento dello Stato attraverso le Regioni. Questo sistema ha assicurato a tutti i cittadini uni- formità di prestazioni sanitarie ritenute indispensabili. La legge 833 del 1978, ancora oggi in vigore, che istituiva il Servizio Sanitario Nazionale ha avuto pregi (ancora attuali) e difetti. I pregi riguardano l’impianto complessivo della legge che ha riscosso l’interesse di altri paesi europei nella capacità di risposta unitaria e di programmazione alle esigenze sanitarie e nella concezione universalista del servizio sociosanitario. I difetti si riscontrano nella mancanza di strumenti di governo, per cui non sono state create le condizioni per fare in modo che gli operatori e soprattutto i dirigenti potessero operare nella piena responsabilità e con il senso di servizio nei confronti della collettività, nella farraginosità delle procedure, nel complesso e poco chiaro rapporto tra Enti Locali e Aziende sanitarie locali ed organi tecnici. Pubblico e privato: due facce della stessa medaglia. Due sistemi che si integrano o solo due mondi che evidenziano differenze sostanziali? È quanto mai fondamentale che soggetti pubblici e privati collaborino nei servizi territoriali in un’ottica di trasparenza e serietà, secondo un sistema concorrenziale e non competitivo, fermo restando che l’obiettivo primario deve rimanere la qualità delle prestazioni erogate. Cosa sbagliano le Regioni nella loro politica di assistenza? L’aumento vertiginoso della spesa sanitaria e la difficoltà delle regioni italiane a far quadrare i conti hanno evidenziato una forte distinzione in materia di disavanzo economico: vi sono regioni cosiddette virtuose, come Lombardia e Veneto, e quelle con un fortissimo disavanzo, come Lazio, Campania e Sicilia. I costi operativi sono fortemente diversificati nelle varie regioni e il criterio della spesa storica, alla base del riparto del Fondo Sanitario Nazionale, risulta sempre più insostenibile. L’obiettivo è individuare nel patto della salute 2010-2012 un costo standard per abitante per tutte le regioni, calcolato in base a ciò che accade in quelle migliori ed in base alla composizione della popolazione. Tutti i giorni i quotidiani sottolineano evidenti difficoltà degli ospedali, alle prese con i tagli dei finanziamenti. La situazione del Lazio appare piuttosto critica. Come si può intervenire? Il punto è avviare una profonda opera di cambiamento e non tagliare. Abolire il modello obsoleto di sanità, caratterizzato dagli ospedali generalisti e marginali, a vantaggio di un modello che destini oltre metà della spesa ai servizi sociosanitari e assistenziali territoriali, con la presa in carico della persona dalla sua nascita fino alla sua morte e il coinvolgimento di tutti: famiglia, medico, ospedali sempre più specializzati, strutture per la lunga degenza, farmacie e volontariato. 33 VIVENDI “Cambiare e non tagliare: così miglioreremo un sistema obsoleto” POLITICAL SCREENING Già Sottosegretario alla Salute, oggi membro della Commissione Sanità alla Camera dei Deputati, Domenico Di Virgilio ci parla del modello sociosanitario italiano U na stagione discontinua per la De Sisti Roma e l’ACEA Libertas San Saba che hanno concluso da poco l’attività e si sono date appuntamento a settembre per i nuovi campionati. I ragazzi della De Sisti Roma hanno chiuso il campionato al quarto posto, dopo una Final Four in tono minore che li ha visti perdere in semifinale con il Suelli per 2 a 1 e abbandonare, di conseguenza, il sogno di vincere il terzo scudetto consecutivo. Il titolo, infatti, è stato portato a casa dalla Bra, squadra dominatrice dell’intera stagione. Anche nella Final Eight di Coppa Italia, tenutasi a inizio giugno, la prestazione Luci ed ombre per la De Sisti Roma e l’ACEA Libertas San Saba. Si ricomincia a settembre non è stata esaltante, tant’è vero che si è conclusa con un quinto posto, dopo che, per buona parte della stagione, la squadra aveva mantenuto il terzo posto in un girone purtroppo rovinato dalla sconfitta iniziale con la Tevere. «Qualche errore di impostazione e tanti infortuni» dichiara il presidente Enzo Corso «che hanno condizionato il rendimento di alcuni nostri uomini chiave. Anche il processo di crescita dei nostri giovani è rallentato. Dovremo sicuramente ricorrere a qualche correttivo». L’unica soddisfazione della stagione è stata la bella prestazione con il quarto posto nella Coppa campioni di Pasqua a Lille. Per le donne vale sostanzialmente lo stesso discorso: risultati altalenanti con le “perle” della vittoria nel campionato indoor di serie B, conseguente promozione in serie A1 e brillante vittoria dell’Under 18 del titolo italiano. Prosegue Enzo Corso «In campo femminile ha poco premiato la scelta di avere un’allenatrice/giocatrice. Infatti, nonostante l’indiscussa bravura di Francesca Faustini, probabilmente la più forte giocatrice italiana di hockey di tutti i tempi, il compito si è rivelato troppo difficile per lei che non è riuscita a rendere sul campo, troppo preoccupata e impegnata a seguire la squadra. Ora vedremo cosa fare. Grande soddisfazione per le nostre giovani che hanno brillantemente vinto l’Under 18. È sintomo di un bel vivaio e della possibilità di ringiovanire ancora un po’ la prima squadra». Con la fine di giugno ha inizio “lo sciogliete le righe” di tutti gruppi e l’appuntamento si rimanda a fine agosto, quando riprenderanno anche i corsi del Centro Giovanile che si terranno sempre al Tre Fontane Hockey in Via delle Tre Fontane, 27. Per le giovani e i giovani interessati ci saranno i migliori allenatori giovanili a disposizione della società, come Pato Mongiano e Lilian Kimeu. Per informazioni si può scrivere a info@ hcroma.net o telefonare al 348 5551094/ 347 7833860. Il romanista Pato Mongiano capocannoniere della Coppa Italia L’Hockey F emminile Libertas San Saba scudettata 35 VIVENDI L’ACEA Libertas San Saba campione d’Italia Under 18 aFemminile MARILAB PER IL SOCIALE Conclusa la stagione dell’hockey
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