France Telecom e Deutsche Telekom
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France Telecom e Deutsche Telekom
France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 Business Outlook La recente debolezza delle quotazioni delle compagnie telefoniche, provocata in gran parte dai timori dei mercati per la sostenibilità del livello d’indebitamento di molte società del settore, ha messo in evidenza un diverso atteggiamento nel valutare gli elementi che condizioneranno le dinamiche delle TLC in futuro. Data la scarsa visibilità della crescita della domanda nel 2002, il mercato sta premiando le strategie che per elevare la redditività del capitale investito (ROIC) si focalizzano sulla riduzione degli investimenti e sul miglioramente dei margini tramite processi di ristrutturazione, piuttosto che progetti di crescita aggressivi. Anche se alcune società come Telecom Italia e Telefonica mantenendo cash flows solidi sembrano avere una maggiore flessibilità nella struttura dei costi per adottare una politica di crescita più espansiva in caso di miglioramento delle prospettive del settore, il business update fornito recentemente da FT e DT mostra una maggiore attenzione rispetto al passato per la produzione di cash flow, evidenziata dal taglio della CAPEX e del dividendo per la società tedesca e dal piano di dismissioni da €18 mld annunciato da FT. Il 200 raggiungimento dei target di riduzione dell’indebitamento resta 180 quindi un obiettivo fondamentale e 160 prioritario per i due gruppi. 140 Conclusioni I mercati obbligazionari sembrano aver ampiamente scontato in termini di spread l’attuale grado di rischio legato al debito di FT e DT: gli outlook rilasciati recentemente insieme ai risultati 2001 lasciano ragionevolmente pensare che il peggio sia ormai alle spalle e che i bond potrebbero beneficiare in anticipo sui titoli azionari della ripresa del comparto TLC. France Telecom 120 100 80 DJ Euro TLC 60 Deutsche Telekom 40 20 Q1 2000 Q2 2000 Q3 2000 Q4 2000 Q1 2001 Q2 2001 Q3 2001 Q4 2001 Q1 2002 Performance su base 100 nel periodo 1Q 2000 - 1Q 2002 Settore europeo delle TLC: analisi comparativa Tra i maggiori operatori TLC europei France Telecom presenta un FCF negativo pari a -€1.471 mln mentre Deutsche Telekom ha un FCF pari a €2.000 mln. Da notare anche il FCF negativo di Kpn e BT, mentre appare confortante Telecom Italia e Telefonica. Anno 2001 BT DT France Telecom Telefonica Telecom Italia Kpn Swisscom Portugal Telecom EBITDA (€ mln) 9.643 15.100 12.306 12.804 13.619 3.590 2.330 2.124 CAPEX (€ mln) -6.724 -9.900 -8.553 -8.267 -6.990 -3.189 -652 -1.316 Interests (€ mln) -2.396 -2.400 -3.847 -1.778 -3.093 -1.350 -417 -387 Tax (€ mln) -870 -800 -1.377 -847 -925 -312 -145 -174 FCF (€ mln) -347 2.000 -1.471 1.912 2.611 -1.261 1.116 247 Fonte: elaborazioni TradingLab® su dati societari. La situazione dovrebbe migl iorare nel 2002 per FT grazie ad una crescita dell’EBITDA rispetto al debito più in linea con la media dei competitors e ad una riduzione della pressione fiscale nell’anno in questione. Anno 2002E BT DT France Telecom Telefonica Telecom Italia Kpn Swisscom* Portugal Telecom EBITDA (€ mln) 9.191* 16.682* 13.543* 13.378* 15.435* 3.978* 2.900* 1.952* CAPEX (€ mln) -5.353* -9.000 -8.500 -7.101* -6.100* -2.061* -996* -894* Interests (€ mln) -1.910* -4.576* -3.550 -1.784* -1.670* -980* 70* -209* Tax (€ mln) -806* -324* 85* -622* -2.689* -265* -478* -215* FCF (€ mln) 1.122 2.782 1.578 3.871 4.976 672 1.496 634 Fonte: elaborazioni TradingLab® su dati societari e stime Salomon Smith Barney*. Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TradingLab e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market makers rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lenders di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto dello studio od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Il giudizio sui titoli da un punto di vista borsistico non implica nel modo più assoluto un analogo giudizio sulla società oggetto dello studio. France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 09.04.2002 France Telecom Prezzo (€ ) 31,38 16,50 Capitalizzazione (€ mln) 36.207 69.263 70 61 Max 1 anno (€) 82,00 30,30 Min 1 anno (€) 28,10 14,50 Net Debt (€ mln) 60.70 65.20 Debt/Shareholders Equity 1,86 1,07 KV Deutsche Telekom P/E 02 44 Neg P/BV 02 1,54 1,21 3% Neg. Governo 54% DT 6,0% Vodafone 4,3% Governo 43,05% ROE 02 Maggiori Azionisti Key Data France Telecom e Deutsche Telekom presentano un debito netto superiore a €60 mld. La posizione debitoria netta rapportata al capitale è peggiore per France Telecom; Deutsche Telekom, infatti, è ricorsa più di una volta ad operazioni d’aumento di capitale per finanziare le acquisizioni e i pesanti investimenti del 1999 e del 2000. Recentemente, France Telecom è stata messe sotto osservazione dall'agenzia di rating Moody's per un possibile downgrade del rating sul debito attualmente Baa1 per FT, mentre Deutsche Telekom ha già subito un declassamento da A3 a BAA1 con Moody’s e più recentemente con S&P’s sul debito a lungo da A- a BBB+. Company Snapshot France Telecom: ha attualmente una posizione di leadership nel mercato francese della telefonia fissa e mobile, e può contare su tassi di crescita degli utenti e del fatturato fra i più alti del settore, grazie ad una presenza altamente diversificata che va dagli Stati Uniti all’Europa dell’Est e al SudAmerica. Inoltre, è da sottolineare Mobile 38% che il livello raggiunto dalla penetrazione della telefonia mobile in Francia (circa il 50%) è ben al di sotto della media europea (circa il 63%) e per questa ragione il Paese è considerato come uno dei Wireline mercati con le maggiori opportunità di crescita all’interno dell’UE. 53% Dal 1998, FT ha iniziato un’espansione internazionale che l’ha portata ad acquisire il controllo di Orange (partecipazione dell’84%) Scomposizione fatturato 2001 per circa €43,2 mld, importanti partecipazioni in Wind (26.6%) , nella polacca TPSA (35%) , di una quota del 18% nell’inglese NTL (€3 mld), nella tedesca Mobilcom pari al 28,5% (3,63 mld), di una quota addizionale del 34% di Equant per circa €3,5 mld, che ha portato il gruppo al controllo del 54% della società, e nell’americana Sprint (6%). Per quanto riguarda quest’ultima il 20% originariamente acquisito nel 2000 per circa €3 mld, è stato in parte ceduto sul mercato tramite un offerta pubblica di vendita nel maggio del 2001 per €2,2 mld. France Telecom Other Internet 6% 3% Le svalutazioni: queste acquisizioni portate a termine prima che cambiassero radicalmente le condizioni del mercato, hanno provocato un significativo aumento dell’indebitamento del Gruppo che ha raggiunto nel 2001 €60,7 miliardi, mentre le partecipazioni detenute in portafoglio hanno perso gran parte della loro valorizzazione. Basti pensare che attualmente il valore di mercato della quota in Orange è pari a circa €29.4 mld, mentre quella di Mobilcom supera di poco €168.5 mln, la quota in NTL è vicina ai €14 mln, mentre quella in Equant capitalizza circa €1.1 mld. Nei prossimi 2 anni, il bilancio della società rischia di essere gravato da ulteriori operazioni che potrebbero avere effetti indesiderati sui flussi di cassa come la put option sulle azioni privilegiate NTL (€1,9 mld), Equant (€2 mld) e varie obbligazioni finanziarie assunte verso la controllata TPSA (€5,5 mld) (Fonte Salomon Smith Barney) . Gli accantonamenti effettuati nel 2001, hanno adeguatamente rettificato il valore delle partecipazioni in Mobilcom e NTL (che sono state praticamente azzerate), nonchè dele obbligazioni assunte verso gli azionisti di minoranza di Equant. Tuttavia, anche se il management ha smentito ulteriori accantonamenti per il 2002, rimangono ancora escluse dalle svalutazioni le quote di maggioranza detenute in Orange, Equant e TPSA. France Telecom -Mobilcom Update: FT attualmente detiene il 28,5% di Mobilcom tramite Orange, che ha un’opzione per comprare la quota di Schmid (pari al 39.7%), ma non può esercitarla prima del novembre 2003. Il banchiere tedesco ha effettuato nei mesi scorsi pressioni affinchè la compagnia francese sostenesse lo sviluppo di Mobilcom nell'UMTS con investimenti pari a circa €11 mld nel periodo 2002-2010, mentre il management di Orange opponeva forti resistenze. I rapporti fra il management delle due società sem bravano irrimediabilmente compromessi, dopo che che France Telecom aveva accusato Schmid di aver fatto entrare fraudolentemente nel capitale sociale, una società controllata da sua moglie, per aumentare la sua influenza sul CdA, che avrebbe deciso il Business Plan. Secondo il Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TradingLab e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market makers rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lenders di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto dello studio od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Il giudizio sui titoli da un punto di vista borsistico non implica nel modo più assoluto un analogo giudizio sulla società oggetto dello studio. France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 CEO di FT l'eventuale acquisizione di Mobilcom provocherebbe un incremento del debito del gruppo, dovuto al consolidamento della società, per €5 mld circa, che per ò diventerebbe superiore ai €10 mld entro il 2004 se si considerassero gli investi menti necessari per sostenere lo sviluppo nell’UMTS (Fonte JCF). La volontà di evitare che il protarsi delle incertezze continuasse ad avere un effetto negativo sulle due società, ha spinto FT e Schmid a raggiungere un accordo in base al quale un consorzio di banche rileverà la quota (39.7%) di Mobilcom, detenuta dal banchiere. Le principali banche coinvolte, Deutsche Bank, Societe Generale e ABN Amro avrebbero pianificato l'operazione allo scopo di proteggere la loro esposizione verso la società telefonica e di raccogliere più agevolmente fondi per finanziare il piano di investimenti per l'UMTS. L’accordo consente a FT di non dover lanciare un'opa totalitaria su Mobilcom e di rinviare il momento in cui avverrà il consolidamento del debito. Infatti, la quota detenuta dalle banche potrebbe essere comunque scambiata in futuro con azioni Orange.Tuttavia, va sottolineato che France Telecom ha dichiarato che l’accordo raggiunto non è ancora definitivo e che le trattative su alcuni elementi essenziali continueranno nelle prossime settimane. Outlook:la società, che conferirà un divendo 2001 pari ad €1 per azione, ha annunciato che tale importo potrà essere corrisposto a scelta dell’azionista in cash o in azioni, tramite un aumento di capitale gratuito, che consentirebbe quindi a FT di non effettuare un esborso di cassa. Il Ministro delle Finanze francese ha dichiarato che lo Stato (maggiore azionista di FT con una quota pari al 54% del capitale sociale) opterà per ricevere il dividendo in azioni, senza cedere successivamente sul mercato le azioni che riceverà. L’operazione potrebbe dunque incrementare il peso della partecipazione statale nel capitale di FT. La società in seguito al rilascio dei risultati 2001 ha confermato le stime per una crescita del fatturato e d ell’EBITDA a doppia cifra per il 2002, che insieme alla dismissione delle partecipazioni non-core dovrebbe sostenere il raggiungimento di una struttura finanziaria più solida elevando il livello del cash flow disponibile per sostenere la spesa per interessi e gli investimenti in capacità produttiva.Secondo alcune importanti banche d’affari (Salomon Smith Barney, Ubs Warburg, Goldman Sachs) le indicazioni fornite dalla società per la crescita dell’EBITDA e il Free Cash Flows ( €14 mld complessivamente generati nel 2002-2005) risultrebbero troppo ottimistiche e di difficile realizzazione. Se questa tesi fosse fondata il target di riduzione del debito a €50 mld sarebbe in discussione, facendo si che il mercato accolga nuovamente l’ipotesi, smentita più volte dal management, secondo la quale France Telecom potrebbe cercare di raccogliere fondi con un aumento di capitale, con il collocamento di un ulteriore tranche di Orange, o tramite l’emissione di un nuovo bond convertibile in azioni. Una tale decisione, considerando le attuali quotazioni di France Telecom, non necessariamente verrebbe accolta negativamente dal mercato; sarebbe fondamentale però un valido progetto industriale e un adeguato piano di ristrutturazione dei costi, come è stato dimostrato negli ultimi mesi dai casi di KPN e Sonera. Deutsche Telekom:dopo aver raggiunto un forte posizionamento nell’Europa Centrale, DT negli ultimi 2 anni ha effettuato Other Mobile investimenti all’estero per circa€70 mld per supportare lo sviluppo Internet 12% 22% 2% internazionale delle attività del gruppo. Tale strategia ha portato all’acquisizione nel giugno 2001 in azioni e cash del 100% di IT VoiceStream (€39.7 mld) e Powertel (€4.5 mld) in U.S.A. Per Services queste partecipazioni la società ha già annunciato che effettuerà 22% accantonamenti per la svalutazione dell’avviamento per €1,8 mld. Inoltre, un contratto di PUT option ha obbligato DT ad acquisire la Wireline quota non ancora in suo possesso della società di software Debis 42% per circa €4,6 mld. Questa strategia espansiva ha permesso al Scomposizione fatturato 2001 fatturato delle attività in ternazionali di crescere nel 2001 del 71,4%, passando a €13,2 mld dai €7,7 mld del 2000 e di aumentare la quota relativa sulle vendite totali al 27,3% dal 18,8% del 2000. All’interno di tale sviluppo è da sottolineare la crescita degli utenti di VoiceStream che hanno raggiunto i 7 milioni nel 2001, aumento di oltre il 45% rispetto al 2000. La società che presenta un rapporto Debt/Equity di 1,07 (il 3° più grande nel settore delle TLC europee dopo FT e KPN) ed un indebitamento netto pari a €65,2 mld, ha e r centemente dichiarato che non sarà effettuato il collocamento in Borsa di T-Mobile finchè le condizioni di mercato non renderanno possibile un’adeguata valorizzazione (circa €10 mld secondo le stime di DT) della tranche messa sul mercato. In aggiunta, il blocco della vendita degli asset delle trasmissioni via cavo a Liberty Media per €5,5 mld da parte dell’Antitrust tedesco ostacola il raggiungimento del target sul debito a €50 mld per fine 2002; è di pochi giorni fa la notizia che Deutsche Telekom ha fissato il raggiungimento del target sul debito non più per il 2002, ma solo per il 2003 e ritiene probabile una risalita fino a €67 mld entro la fine del 1Q02 a causa di pagamenti verso Daimler Chrysler per il completamento dell’acquisizione di Debis Systemhaus. Deutsche Telekom Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TradingLab e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market makers rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lenders di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto dello studio od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Il giudizio sui titoli da un punto di vista borsistico non implica nel modo più assoluto un analogo giudizio sulla società oggetto dello studio. France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 Financial Trends Come evidenziato dalla tabella sottostante le attese di mercato suFrance Telecom sono per una crescita prospettica del fatturato del 13,48% composto annuo nel periodo 2000/04 (tra i più alti del settore) ed una crescita dell’utile operativo lordo del 12,11% nello stesso periodo. A livello di margine lordo la situazione appare sostanzialmente stabile, ma è a livello di risultato netto che vengono fuori le principali debolezze della società con una sensibile erosione del margine netto (dal 10,34% al 5,51%) ed un utile netto in calo del 27,70% composto annuo. Tuttavia al netto degli oneri straordinari l’utile evidenzia una crescita prospettica del 28,69%, segno che sono le spese per acquisizioni e gli oneri straordinari, come svalutazioni da partecipazioni e costi di avviamento, ad aver inciso pesantemente sulla redditività della società. I forti investimenti nell’UMTS del 2000, a cui corrisponderanno dei ricavi, anche se inizialmente modesti, probabilmente solo a partire dalla fine del 2003, anno del lancio commerciale, hanno creato un gap temporale tra investimenti e profitto. Tassi di crescita attesi 2000-2004 France Telecom 2000 1999 27.233 Fatturato (€ mln) EBITDA (€ mln) Margine Operativo Lordo 2001 2002E 43.026 2003E 47.829 2004E** 52.230 CAGR 00 -04 54.900 13,48% 12,11% 9.613 10.807 12.306 13.855 15.588 17.072 35.30% 32.09% 28.60% 28.76% 29.84% 30.57% … 2.768 3.660 -8.280 -244 266 1.000 -27,70% Utile netto (€ mln) 2.817 1.121 3.264 1.171 1.713 3.075 28,69% 10,34% 3,33% 7,59% 2,43% 3,28% 5,51% … 2.54 1.03 2,96 1,08 1,65 2,67 23,76% Utile netto Rettificato* (€ mln) Margine Netto* 33.674 EPS* (€ ) Fonte: elaborazioni TradingLab® su dati societari e stime JCF Group. *Voci considerate al netto degli oneri straordinari Deutsche Telekom presenta un tasso di crescita del fatturato e dell’utile operativo leggermente inferiore a FT; il deterioramento dei margini netti si manifesta sensibilmente negli anni 2001-2003. Anche qui il trend dell’utile netto è negativo a partire dal 2000: c’è però da considerare che una grossa parte del dato del 2000 deriva da attività straordinarie, in particolare il collocamento in Borsa della prima tranche di T-Online e dalla vendita della quota in Wind, e non da attività operative, che anzi hanno subito una brusca frenata nello stesso anno, come evidenziato dall’EBITDA. Anche tenendo conto della singolarità del 2000, la situazione appare peggiore per Deutsche Telekom, visto che anche per il 2004 le attese sono per una perdita netta. Infine, l’indebolimento dal 1999 dell’EPS risiede negli aumenti di capitale sostenuti dal Gruppo, che se da un lato hanno fornito le risorse per sostenere i massicci investimenti degli anni del boom, dall’altro hanno portato ad una diluizione di capitale che ha penalizzato gli azionisti. Tassi di crescita attesi 2000-2004 Deutsche Telekom 2000 1999 35.470 Fatturato (€ mln) EBITDA (€ mln) Margine Operativo Lordo 40.939 2001 2002E 48.300 2003E 55.083 2004E** 59.675 CAGR 00 -04 65.736 12,57% 14.539 12.942 15,100 16,606 18,682 20,450 12,12% 40,99% 31,61% 31,26% 30,15% 31,31% 31,11% … Utile netto (€ mln) 1.253 5.926 -3.462 -2.431 -1,351 -631 Na Utile netto Rettificato* (€ mln) 1.764 -1.500 -4.700 -2.057 -316 714 Na Margine Netto 4,97% -3,66% -9,73% -3,73% -0,53% 1,09% ... 0,60 -0.20 -0,67 -0,34 0,00 0,17 Na EPS (€) Fonte: elaborazioni TradingLab® su dati societari e stime JCF Group. *Voci considerate al netto degli oneri straordinari **Le stime 2004 ipotizzano un forte impatto dall’UMTS sull’utile netto: vista la poca visibilità del settore TLC vanno considerate con cautela. FRANCE TELECOM 40.00% DEUTSCHE TELEKOM 50.00% 35.00% 40.00% 30.00% 30.00% 25.00% 20.00% MOL 15.00% MON 20.00% MOL 10.00% MON 10.00% 0.00% 5.00% 1999 2000 2001 2002 2003 2004 -10.00% 0.00% 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Fonte: elaborazioni TradingLab® su dati JCF Group. -20.00% Fonte: elaborazioni TradingLab® su dati JCF Group. Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TradingLab e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market makers rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lenders di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto dello studio od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Il giudizio sui titoli da un punto di vista borsistico non implica nel modo più assoluto un analogo giudizio sulla società oggetto dello studio. France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 Nei due grafici nella pagina precedente è evidenziato l’andamento del MOL (Margine Operativo Lordo) e del MON (Margine Operativo Netto): si nota come a livello operativo i margini non hanno subito un forte ridimensionamento, mentre a livello netto, anche non considerando le voci straordinarie, i margini risultano in parte ridimensionati. Interest Coverage Analysis La Interest Coverage Analysis, o analisi della copertura della spesa per interessi, permette di confrontare il rapporto NET DEBT/EBITDA (evidenziato dagli istogrammi con scala sinistra) con il rapporto FCF (Free Cash Flow)/INTERESSI (linea blu con scala destra). Generalmente, il rapporto NET DEBT/EBITDA dà informazioni sulla sostenibilità del debito, poiché indica a grandi linee quanti anni occorrono, a parità di risultato operativo, per ripagare la posizione debitoria netta. Il FCF/INTERESSI dà invece un’idea della solvibilità nel breve, in quanto misura la capacità di pagare gli interessi maturati sul debito attraverso le risorse di cassa, al netto degli investimenti necessari per sostenere la crescita (CAPEX). Nel 2001 la media dei TLC in Europa era per un NET DEBT/EBITDA pari a 3,4. 6 5 4 5 3 4 2 1 3 0 2 -1 1 -2 -3 0 -4 1996 1997 1998 1999 2000 NET DEBT/EBITDA (scala sinistra) 2001 2002 2003 2004 FCF/INTERESTS(scala destra) France Telecom Dopo l’esplosione del debito nel 2000 dovuto agli investimenti per le licenze UMTS e alle acquisizioni effettuate, la capacità di sostenere il pagamento degli interessi di FT si è ridimensionata, come è facilmente osservabile dal rapporto FCF/INTERESSI, con il FCF negativo. Nonostante il debito rimanga sempre a livelli elevati, l’aumento dell’EBITDA negli anni successivi porta ad un aumento delle risorse di cassa a livello operativo, e di riflesso ad un miglioramento della situazione finanziaria a partire dal 2002, con la linea blu che si riporta sopra il valore unitario (scala di destra). La società ha ridotto il debito da €64,9 mld del giugno 2001 ai €60,7 mld fine 01. Elaborazioni TradingLab® su Dati UBS Warburg Dismissioni asset Per cercare di alleviare l’esposizione debitoria, la società ha accelerato negli ultimi mesi il processo di dismissione del patrimonio immobiliare e dei non core asset. Tuttavia, mentre risultati significativi sono stati ottenuti dalla cessione degli immobili (circa €3 mld nel novembre 2001), la dismissione della partecipazione in STM (€1,9 mld) e la vendita della quota detenuta in Sprint (€2,2 mld) non hanno dato i risultati sperati, vista l’attuale situazione di mercato. Secondo una stima di Salomon il potenziale delle partecipazioni cedibili sul mercato è pari a circa€2 mld, esclusa la quota in Wind, sulla cui vendita la società confida di reperire circa € 2-3 mld. Accantonamenti per svalutazioni Il gruppo ha effettuato nel bilancio 2001 accantonamenti relativi alla svalutazione di alcune partecipazioni per €10 mld circa, in linea con quelle che erano le attese di mercato. La società ha affermato che non saranno necessarie ulteriori svalutazioni nel 2002. Nel dettaglio sono stati accantonati €3,19 mld per la quota in Mobilcom (che viene svalutata quasi per il suo intero ammontare), €4,58 mld per la quota in NTL; €2,08 mld per l’obbligazione assunta verso gli azionisti di minoranza di Equant detentori di CVRs (Contingent Value Rights), che vincola FT a rilevare le loro quote per un prezzo pari a €60 per azione e €0,36 mld per la partecipazione in Telecom Argentina. 5 4.5 4 3.5 3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 1996 1997 1998 1999 2000 NET DEBT/EBITDA(scala sinistra) 2001 2002 2003 2004 OCF/CAPEX(scala destra) Deutsche Telekom La situazione di DT appare più difficile giacchè il pagamento degli interessi con le risorse di cassa operative diventa sostenibile solo a partire dal 2003 (scala destra). Il management ha evidenziato 4 elementi per una riduzione del debito credibile: vendita di no-core asset, tagli alla C APEX, vendita di Asset Backed Securites con benefici fiscali, ottimizzazione del Capitale Circolante (Attività a breve – Passività a breve). Riteniamo che il successo di questa strategia risieda soprattutto nella vendita dei no-core asset, ed eventualmente nel ricorso ai mercati finanziari. La società nel bilancio 2001 ha tagliato il dividendo da €0,62 del 2000 a €0,37, affermando che l’operazione consentirà un incremento del free cash flow per circa €1mld nel 2002. Elaborazioni TradingLab® su Dati UBS Warburg Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TradingLab e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market makers rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lenders di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto dello studio od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Il giudizio sui titoli da un punto di vista borsistico non implica nel modo più assoluto un analogo giudizio sulla società oggetto dello studio. France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 Dismissioni asset La vendita di immobili annunciata per l’anno in corso dovrebbe portare nelle casse di DT € 2-3 mld, mentre le smobilizzazioni di portafoglio in ABS €2,4 mld. La vendita di azioni France Telecom dovrebbe ammontare a €1 mld insieme a benefici fiscali per €1,4 mld. Tuttavia, il fallimento nella vendita degli asset relativi alle trasmissioni via cavo a Liberty Media ha provocato alla società un buco di €5,5 mld rispetto agli obiettivi annunciati per un debito a €50 mld per fine 2002, e la situazione poco favorevole nel collocamento di T-Mobile, da cui Deutsche Telekom vorrebbe ricavare almeno €10 mld, rendono plausibile l’ipotesi di una nuova emissione obbligazionaria. Growth Sustainability Per verificare la sostenibilità della crescita abbiamo deciso di utilizzare sempre il rapporto NET DEBT/EBITDA rappresentato dagli istogrammi, mentre questa volta la linea rossa rappresenta il rapporto OCF (Cash Flow Operativo)/CAPEX, ossia il rapporto tra Flusso di Cassa derivante dalle attività operative rispetto agli investimenti necessari a mantenere l’operatività del business. 6 2.5 5 2 4 1.5 3 1 2 0.5 1 0 0 1996 1997 1998 1999 2000 NET DEBT/EBITDA(scala sinistra) 2001 2002 2003 2004 FCF/INTERESTS(scala destra) France Telecom Rispetto all’analisi precedente qui la situazione appare migliore: la sostenibilità della CAPEX, necessaria al mantenimento del business in atto nonchè alla crescita è garantita da un flusso da attività operative sufficiente: dopo il calo del 2000, con un valore di 0,5 circa, il rapporto fra i due torna sopra il livello unitario a partire dal 2002, ed il trend appare in via di consolidamento negli anni futuri. Il problema rimane allora legato al debito (ed al conseguente pagamento degli interessi); il livello di crescita degli investimenti stimato dagli analisti può essere, infatti, sostenuto dai risultati operativi attesi della società. FT ritiene plausibile un livello di CAPEX 02 a €8,5 mld, e gli interessi a €3,50 mld nel 2002. Elaborazioni TradingLab® su Dati UBS Warburg 5 4.5 4 3.5 3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 NET DEBT/EBITDA(scala sinistra) 2002 2003 2004 OCF/CAPEX(scala destra) Deutsche Telekom Per DT l’inizio di grossi investimenti ricorrendo alla voce del debito si ha già nel 1999 e questo si riflette da subito in un andamento del cash flow operativo in calo rispetto agli investimenti in conto capitale: il calo dei risultati operativi già nel 1999 non ha però pregiudicato la capacità di sostenere gli investimenti necessari allo svolgimento dell’attività operativa. A differenza di FT il rapporto è sempre superiore all’unità, e questo nonostante l’esplosione del debito del 2000: il trend rimane abbastanza rassicurante con un andamento stabile dal 2001 in poi. DT ha recentemente annunciato una riduzione della CAPEX 2002 da €9,9 mld a €9 mld, ed il mantenimento di questo livello per i prossimi 3 anni. Elaborazioni TradingLab® su Dati UBS Warburg Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TradingLab e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market makers rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lenders di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto dello studio od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Il giudizio sui titoli da un punto di vista borsistico non implica nel modo più assoluto un analogo giudizio sulla società oggetto dello studio. France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 Global Capex Outlook Nel grafico seguente viene evidenziato il rapporto CAPEX/EBITDA delle due società comparato alla media del settore delle TLC in Europa. In questo caso la sostenibilità degli investimenti in conto capital (CAPEX) è supportata dall’utile operativo lordo (EBITDA). Nel 2000 il rapporto CAPEX/EBITDA di France Telecom (linea blu) subisce un incremento del tutto anomalo rispetto a quelle del settore, dovuto al CAPEX/EBITDA consolidamento di Orange. Tuttavia, nel 2001 rientra 140.00% all’interno del trend medio e non sembra destare ulteriori 120.00% preoccupazioni nel breve periodo. Le att ese degli analisti FT sono quindi per una graduale riduzione della CAPEX, più 100.00% che per un brusco ridimensionamento, e questo rende la DT 80.00% sostenibilità della crescita con minori investimenti un punto WE 60.00% prioritario. Per le compagnie telefoniche USA i tagli alla MEDIA C APEX sono stati effettuati in maniera più radicale: 40.00% Worldcom negli ultimi 2 anni ha ridotto il livello degli 20.00% investimenti in capacità produttiva da $7,5 mld a $4 mld, 0.00% mentra quelli di Qwest sono passati nell’analogo periodo 1999 2000 2001 2002 2003 2004 da $7,5 mld a $4 mld. Elaborazioni TradingLab® su Dati Merrill Lynch. Cash Flow Analysis Vediamo adesso una tabella dettagliata dei cash flow generati in sede operativa dai due Gruppi in questione, del cash flow utilizzato per gli investimenti e del Cash Flow derivato da finanziamenti esterni. Il dato più significativo di quest’analisi è quello del 2000, dove alle enormi spese di quell’anno, come evidenziato dal cash flow investing, si è accompagnata un’esplosione del debito, come si evince dal cash flow financing. L’anno in questione ha visto anche un cash flow operativo in calo (la redditività di France Telecom era già in calo prima degli investimenti) che ha portato infine ad una posizione netta negativa e ad un’erosione di cassa da parte della società. France Telecom 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Operating Cash Flow (€ mln) 8485,5 6242,5 7132,2 8108,6 6613,0 7082,0 Investing Cash Flow (€ mln) -5597,6 -5378,4 -5018,6 -6646,6 -46888,0 -10824,0 Free Cash Flow (€ mln) 4491,0 1682,7 2471,9 3108,1 -7700,0 -1471,0 Cash Flow Financing (€ mln) -2767,4 -938,3 -486,6 -1079,5 39891,0 4726,0 Net Cash Flow (€ mln) 120,4 -74,2 1626,9 382,5 -384,0 978,0 FCF/Share (€ ) 4,49 1,68 2,44 3,03 -7,23 -1,57 Fonte: Bloomberg Per Deutsche Telekom il ricorso al debito è avvenuto in maniera più graduale, giacchè la società aveva già attinto a fonti esterne nel 1999, anno peraltro in cui si evidenzia un netto declino del cash flow operativo in rapporto al CAPEX, come evidenziato dall’analisi precedente. L’erosione di cassa della società era un fattore costante nell’anno 97 , 98 e 99 interrotta solo dal 2000. La società riporta sempre un FCF positivo e quindi il motivo di tre anni negativi in cassa, dal 1997 al 1999 risiede nel ripagamento del debito che la società aveva intrapreso. Deutsche Telekom 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Operating Cash Flow (€ mln) 11380,9 11576,2 13491,5 9588,0 10000,0 11900,0 Investing Cash Flow (€ mln) -12948,5 -5403,8 -7510,4 -18684,0 -27706,0 -5400,0 Free Cash Flow (€ mln) 2747,7 4785,2 8700,2 3614,0 2444,0 2000,0 Cash Flow Financing (€ mln) 3514,0 -7037,9 -6792,0 7910,0 17834,0 Na Net Cash Flow (€ mln) 1947,0 -865,6 -810,9 -1186,0 128,0 Na 1,30 1,74 3,17 1,25 0,81 0,57 FCF/Share (€ ) Fonte: Bloomberg Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TradingLab e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market makers rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lenders di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto dello studio od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Il giudizio sui titoli da un punto di vista borsistico non implica nel modo più assoluto un analogo giudizio sulla società oggetto dello studio. France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 Profitability Analysis Uno dei parametri utilizzati per valutare la redditività di una società nei confronti dei propri azionisti è il ROE (Return on Equity). Il ROE così calcolato può essere a sua volta scomposto in tre sub -fattori, che mostrano il modo in cui si ottiene quella redditività. Non considerando quindi gli effetti fiscali e gli interessi, l’analisi ricade sull’EBIT margin (EBIT/Sales), l’Asset Turnover (Sales/Asset) e il Financial Leverage (Asset/Equity). L’analisi dei margini mostra gli effetti delle decisioni operative riguardanti la strategia competitiva della società, il m odello dei prezzi, il posizionamento sul mercato dei prodotti, e naturalmente il controllo sui costi. L’Asset Turnover riguarda invece le decisioni d’investimento, sia a breve con il capitale circolante, che a lungo con il CAPEX, focalizzandosi sulla base fisica del business, sulla struttura della produzione e sul movimento dei materiali, e sintetizza l’efficienza nell’uso degli asset e la sostenibilità della crescita. Infine, il Leverage riguarda le decisioni finanziarie e mostra la composizione della struttura del capitale, l’esposizione debitoria e quindi i rischi connessi. Appare evidente in France Telecom il deteriormanto dei margini a livello operativo netto, una minore efficienza a livello di utilizzo degli asset ed inoltre un incremento della leva fi nanziaria attraverso il ricorso al debito. E’ interessante qui mettere in evidenza come l’erosione dei margini a livello di utile netto si evidenzia già a livello operativo netto, mentre a livello operativo lordo i margini rimangono sostanzialmente stabili (vd. Grafici pg.2). Il problema qui è legato alle voci sull’ammortamento degli asset e dei costi di avviamento in seguito ad acquisizioni. France Telecom 1996 1997 1998 1999 2000 ROE (%) 1,96 17,16 14,71 15,42 14,06 2001 Neg EBIT margin (%) 20,03 16,19 15,21 15,49 11,43 12,57 Asset Turnover 0,55 0,58 0,55 0,54 0,37 0,34 Financial Leverage 2,55 3,16 2,84 2,79 3,53 6,03 Fonte: Bloomberg. Anche per D T appare evidente il forte deterioramento della redditività misurata dal ROE, che dopo l’incremento sorprendente del 2000 diventa negativo nel 2001. Tale risultato è però dovuto ai ricavi derivanti dal collocamento della prima tranche di T-Online e dalla vendita della partecipazione di Wind. Se analizziamo i singoli componenti del ROE, il margine operativo mostra una forte e progressiva erosione della redditività. La gestione degli asset rimane pressocchè invariata, mentre il ricorso alla leva finanziaria appare in calo, non perché vi sia un minore ricorso al debito ma a causa della crescita del capitale sociale (ricordiamo che Deutsche Telekom a differenza di France Telecom ha finanziato gran parte delle proprie acquisizioni con azioni). Deutsche Telekom 1996 1997 1998 1999 2000 2001 ROE (%) 5,01 7,17 9,31 4,25 16,21 Neg EBIT margin (%) 23,27 23,23 24,65 19,31 6,68 Neg Asset Turnover 0,38 0,40 0,44 0,41 0,37 0.29 Financial Leverage 4,77 3,66 3,37 2,95 2,99 2.48 Fonte: Bloomberg. Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TradingLab e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market makers rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lenders di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto dello studio od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Il giudizio sui titoli da un punto di vista borsistico non implica nel modo più assoluto un analogo giudizio sulla società oggetto dello studio. France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 The ROIC/WACC Il rapporto ROIC (Return on Invested Capital)/WACC (Weight Average Cost of Capital) rappresenta una degli indicatori più importanti di redditività in rapporto al costo del capitale utilizzato per generare la stessa. Il ROIC rappresenta l’utile netto sul capitale investito, mentre il WACC è una media ponderata del ritorno atteso dagli azionisti sul capitale azionario e del costo del debito medio utilizzato per finanziarsi. France Telecom mostra una redditività del capitale investito molto bassa: nel periodo 1998-1999 riesce appena a ripagare il capitale, mentre dal 2000 in poi la redditività del capitale investito risulta ampiamente inferiore al costo delle risorse utilizzate. Per Deutsche Telekom la situazione appare migliore: prima del 2000 il 1.80 capitale viene più che renumerato, mentre la 1.60 situazione tra il 2000 ed il 2002 appare più come 1.40 una fase di difficoltà transitoria, dato che già nel 2003 il rapporto si dovrebbe riportare al di sopra 1.20 del valore unitario, con un trend crescente molto 1.00 incisivo. In questo scenario le prospettive di 0.80 ripresa della redditività sono migliori per 0.60 Deutsche Telekom. Il recupero si dovrebbe 0.40 infatti realizzare in tempi inferiori rispetto a quelli di France Telecom. Da rilevare inoltre che DT 0.20 ha cominciato ad attuare una politica di forti 0.00 investimenti già nel 1999; pertanto, la società 1998 1999 2000 2001 2002 2003 tedesca potrebbe quindi beneficiare in anticipo FRANCE TELECOM DEUTSCHE TELEKOM rispetto a FT di un ritorno sugli investimenti in termini di redditività. Elaborazioni TradingLab su dati Credit Suisse First Boston Analisi di convenienza principali operatori TLC integrati* 5.0 4.5 Tlc Italia Price/Book Med. 02 4.0 3.5 Swisscom 3.0 2.5 Portugal T 2.0 Telia 1.5 Sonera 1.0 DT Kpn Telefonica FT BT 0.5 0.0 -10% 0% 10% 20% 30% 40% 50% ROE Operativo 2002 Elaborazioni TradingLab su dati Credit Suisse First Boston 2 1.95 1.9 1.85 1.8 1.75 1.7 1.65 1.6 1.55 Mar- Apr- May- Jun01 01 01 01 Jul- Aug- Sep- Oct- Nov- Dec- Jan- Feb- Mar01 01 01 01 01 01 02 02 02 France Telecom 60% Analisi di convenienza relativa: TLC in Europa Sulla base di una regressione lineare tra PBV 02 (Price to Book Value) e ROE operativo 2002 (Return on Equity) con i principali players del settore, France Telecom risulta sottovalutata mentre Deutsche Telekom ha una valutazione in linea con quella attribuita dal mercato al comparto delle TLC. L’analisi è solo un “istantanea” sulla situazione 2002 e non tiene assolutamente conto dei trend analizzati in precedenza fino al 2004. Tuttavia è pur sempre uno strumento valido nel breve termine che giustifica (o meno) le attuali quotazioni di mercato, sulla base di un criterio conservativo. Interessante notare la sopravalutazione di Swisscom e lo “sconto” con il quale scambiano attualmente British Telecom e, in modo minore, Portugal Telecom. Telefonica, KPN e Telecom Italia risultano “fair valued”. Consensus sui giudizi degli analisti Nel grafico a fianco è riportato il rating medio sui due titoli a partire da Marzo 2001. I valori indicati nella scala rappresentano: 1-BUY, 1,5 -OVERWEIGHT, 2-HOLD, 2,5-REDUCE, 3-SELL: quanto minore è il valore dato, tanto migliore è il rating sul titolo. Rispetto a Marzo 01 il giudizio per FT è peggiorato passando da 1,79 a 1,86 dopo aver toccato punte massime a 1,97 nell’agosto del 2001. Deutsche Telekom vede invece un miglioramento del rating passando da 1,86 a 1,78 nello stesso periodo di tempo. La mediana sui target price di consensus per FT è pari a €43,7 mentre per DT è di €22,6. Deutsche Telekom Elaborazione TradingLab su Dati JCF Group Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. TradingLab e le altre società del gruppo UniCredito Italiano possono detenere ed intermediare titoli delle società menzionate, agire nella loro qualità di market makers rispetto a qualsiasi strumento finanziario indicato nel documento, agire in qualità di consulenti o di lenders di uno qualsiasi tra gli emittenti di tali strumenti e, più in generale, possono avere uno specifico interesse riguardo agli emittenti, agli strumenti finanziari o alle operazioni oggetto dello studio od intrattenere rapporti di natura bancaria con gli emittenti stessi. Il giudizio sui titoli da un punto di vista borsistico non implica nel modo più assoluto un analogo giudizio sulla società oggetto dello studio. France Telecom e Deutsche Telekom La posizione debitoria dopo il bilancio 2001 10.04.2002 Bond Outlook La decisa riduzione delle capitalizzazioni in Borsa di DT e FT negli ultimi tre mesi e la pressione sui rating che sono stati messi sotto osservazione dalle principali agenzie per un possibile downgrade hanno rischiato di portare ad un allargamento degli spread per il settore, che tuttavia non si è verificato. Nonostante la tendenza ad una maggiore volatilità generata dall’elevato peso dei beni intangibili sull’attivo totale delle società telefoniche (maggiore incertezza sulla trasparenza dei bilanci societari), il settore è destinato ad avvantaggiarsi di una maggiore attenzione dimostrata dalle società verso una coerente gestione della struttura delle passività. DT: I mancati ricavi dal collocamento di T-Mobile e la mancata cessione degli asset legati alle trasmissioni via cavo a Liberty Media, hanno aumentato le pressioni sul merito di credito della società. Tale situazione, evidenziando le difficolta di una riduzione del leverage nel breve periodo ha aumentato la probabilità di un downgrade del rating sul debito. Tuttavia, vi è ragione di ritenere che in un ottica di più lungo termine il piano di dismissioni per €17 mld ed in particolare l’IPO di T Mobile, da cui la società prevede di ricavare circa €10 mld, consentiranno alla società di recuperare il rating di singola A. FT: I spread di France Telecom , sono i più larghi nel settore delle TLC europee. Per questo motivo un downgrade da parte di Moody’s sarebbe già scontato dal mercato nel prezzo delle obbligazioni. Senza contare che i positivi risultati di bilancio riportati nel 2001 e gli ultimi sviluppi della vicenda Mobilcom, allontanando il momento del consolidamento nel debito della società tedesca, hanno allontanato in parte i timori di d’esplosione dell’indebitamento netto nel breve termine. FRTEL 03/08 170 BBB+ telecoms 220 150 180 T 11/06 FRTEL 11/05 160 FRTEL 11/10 FRTEL 02/05 aaa 140 FRTEL 6. 03/08 mid spread vs swap mid spread vs swap 200 SOGERI 04/11 120 TIIM 02/12 BRITEL 6.8 02/11 100 SOGERI 04/06 TIIM 02/07 FRTEL 08/03 80 BRITEL 02/04 FRTEL 02/05 DT 07/10 DT 07/06 SOGERI 04/11 DT 05/08 110 DT 07/05 TIIM 02/12 BRITEL 6.8 02/11 90 BRITEL 02/06 70 BRITEL 02/06 DT 07/11 FRTEL 03/04 130 TIIM 02/07 SOGERI 04/06 DT 08/03 60 BRITEL 02/04 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 50 11 0 time to maturity 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 time to maturity BBB & BBB- telecoms 200 DT 07/10 DT 05/08 DT 07/06 KPN 04/06 mid spread vs swap 120 1 DT 07/11 A- telecoms 130 110 DT 07/05 mid spread vs swap FRTEL 11/10 FRTEL 11/05 170 100 90 PT 04/09 70 OLIVET 02/09 KPN 06/03 KPN 06/04 140 80 T 11/06 KPN 10/05 KPN 11/08 SONERA 04/09 SONERA 03/05 110 TECIM 07/09 TECIM 07/04 60 OLIVET 05/03 50 PT 02/06 3 4 5 80 6 time to maturity 7 8 9 10 0 1 2 3 4 5 6 7 8 time to maturity Sull’asse verticale dei grafici è indicato lo spread in punti base dei rendimenti delle corrispondenti obbligazioni rispetto ai tassi swap di pari scadenza. Sull’asse orizzontale dei grafici è indicato il tempo residuo alla scadenza in anni. Le curve sono interpolate con metodo logaritmico. La fonte dei grafici è Bloomberg e Reuters. La classificazione dei rating è quella di Standard&Poor’s. Legenda: DT: Deutsche Telekom, PT: Portugal Telecom, FRTEL: France Telecom, BRITEL: British Telecom, SOGE RI: Sogerim, TIIM: Telecom Italia, T: AT&T, TECIM: Tecnost, OLIVET: Olivetti. Il presente studio di TRADINGLAB BANCA S.p.A. è indirizzato ad un pubblico indistinto eviene fornito a titolo meramente informativo. Esso non costituisce attività di consulenza da parte di TradingLab né, tant omeno, offerta o sollecitazione ad acquistare o vendere strumenti finanziari. Le opinioni e le valutazioni espresse si basano su informazioni di pubblico dominio considerate attendibili, ma di cui TradingLab non è in grado di assicurare l’esattezza. Tutte le opinioni espresse sono date in buona fede sulla base dei dati disponibili, ma sono suscettibili di variazioni anche senza preavviso in qualsiasi momento dopo la pubblicazione. Si declina ogni responsabilità per qualsivoglia opinione o consiglio esposto in questa nota informativa. Si invita a fare affidamento esclusivamente sulle proprie valutazioni delle condizioni di mercato nel decidere se effettuare un’operazione finanziaria e nel valutare se essa soddisfa le proprie esigenze. La decisione di effettu are qualunque operazione finanziaria è a rischio esclusivo dei destinatari della presente informativa. 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