Lo Stato di Orissa comprende il 4
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Lo Stato di Orissa comprende il 4
INDIA Capitale: NEW DELHI Popolazione: 1.028.610.328 (censimento del 2001); stima al 2006: 1,4 miliardi circa Superficie: 3.287.263 km² Fuso orario: + 4,30 ore rispetto all'Italia, + 3,30 quando in Italia vige l'ora legale Lingue: Hindi e inglese sono le lingue ufficiali, mentre le lingue usate sono in totale 23. Religioni: Induismo, Islam, Cristianesimo, Sikhismo, Buddismo, Giainismo, Zoroastrismo ed altre confessioni minori. Moneta: Rupia indiana (INR) L'India è il secondo paese più popoloso del mondo dopo la Cina, ma potrebbe superarla facilmente nei prossimi decenni. La grande maggioranza della popolazione è di religione induista; la seconda più numerosa comunità religiosa è quella dei musulmani. SEDE DEL PROGETTO STATO DI ORISSA Lo Stato di Orissa comprende il 4,74% del territorio indiano e ha 36.706.920 milioni di abitanti (dati 2006) rappresenta il 3,58% della popolazione del dell’intero Paese. Da un'analisi sul contesto territoriale di Bhubaneswar si evince che i principali ostacoli che ostruiscono il percorso delle comunità locali verso un futuro sostenibile sono: - rapida industrializzazione e l'alienazione delle terre tribali; - discriminazione a causa della divisione di casta e di religione; - migrazione interna di giovani in cerca di lavoro; - sfruttamento del lavoro minorile; - discriminazioni di genere; - basso livello di alfabetizzazione; - impatto della modernizzazione e i fenomeni conseguenti dall'urbanizzazione sull'ambiente umano e naturaleLe azioni formative (approccio multi - settore) che ci prefiggiamo di implementare sono state pianificate in relazione alle specifiche esigenze delle comunità rurali e dei giovani appartenenti al contesto urbano, in modo che le loro competenze e le loro capacità vengano utilizzate per ottimizzare le opportunità di sviluppo che si presentano, per accrescere i loro mezzi di sussistenza disponibili e per migliorare la qualità di vita. Contesto territoriale specifico Minoranze etniche L’Orissa è lo stato dell’India nel quale vivono più etnie indigene. Si contano 62 tribù ma soltanto 45 di esse sono riconosciute come tali dallo Stato indiano. Gli autoctoni sono noti con il nome di “Adivasi” (che significa appunto “abitanti originari”) e oggi sono circa 85 milioni di persone, cioè l’8,2% del totale della popolazione indiana. Le circa 7 milioni di persone appartenenti alle tribù dell’Orissa vivono in una condizione di sottosviluppo: il 72% vive al di sotto della soglia di povertà. La maggior parte di queste etnie vive concentrata nel contesto di riferimento, nelle foreste nelle vicinanze di Bhubaneswar, in una condizione di estrema marginalità sociale. Alfabetizzazione Il livello di alfabetizzazione degli indigeni e delle minoranze nel contesto di riferimento è estremamente basso, con una media del 16,5%. L'alfabetizzazione femminile è del 2,6%. Il 29% dei bambini nel gruppo di età 6-15 sono attualmente iscritti nelle scuole, che nelle aree tribali sono spesso poco funzionali. Occupazione Circa il 42% sono impegnati nella raccolta di prodotti forestali ed agricoli. A causa della deforestazione, queste tribù affrontano problemi nel trovare le condizioni di lavoro prospere ed adeguate. Connesso alla disuguaglianza economica vi è anche un forte elemento di disuguaglianza sociale che è istituzionalizzata dal particolare sistema di indebitamento. Migrazione A causa della scarsità di terreni agricoli e forestali disponibili e dei conflitti sociali interni molte persone appartenenti alle tribù migrano verso le città in cerca di lavoro giornaliero finendo spesso negli slums urbani e spesso subiscono diverse forme di sfruttamento e di asservimento da parte delle persone più agiate dei centri urbani. Salute I bambini appartenenti alle tribù soffrono di vari gradi di malnutrizione e di anemia. La gente che vive negli emarginati contesti tribali raramente è a conoscenza degli standard minimi di salute ed igiene. Sono molto diffuse le malattie della pelle. Lavoro minorile e povertà i genitori bisognosi offrono i propri figli come braccianti per saldare i debiti in sospeso. Il bambino diventa spesso operaio forzato. A causa della mancanza di sicurezza e di un mirata politica sociale i bambini, alla morte dei genitori, sono scarsamente tutelati. Il lavoro ovviamente incide anche sulle condizioni di salute fisica dei bambini. I bambini lavoratori sono soggetti a moltissime malattie e in quest'area la soglia della vecchia è molto bassa (circa 40 anni). Su 100 malati di TBC, circa 80 sono ex-bambini lavoratori. Le questione femminile Le donne indiane vivono ancora oggi in una condizione di discriminazione e devono quotidianamente sopportare violenze e privazioni. Nella vita pubblica ed economica indiana, sono centinaia i nomi femminili emergenti ma questa apertura sembra apparente. Contrariamente a quanto avviene nel resto del mondo, le donne in India rappresentano la minoranza della popolazione (48%). Ci sono 929 donne ogni 1000 uomini: effetto devastante di una selezione prenatale. Infatti l’infanticidio femminile è una pratica diffusa in molte aree rurali dell’India. Secondo dati dell’Unicef, ogni anno nascono 15 milioni di bambine: 5 milioni di queste non vivono oltre i 15 anni. Quaranta donne su 100 non raggiungono alcun grado di istruzione; la presenza femminile nell’università è solo del 5%. Anche nell’ambito lavorativo, le donne subiscono pesanti discriminazioni. All’interno delle regole sociali delle etnie tribali del nostro territorio di riferimento alle donne non viene concesso il diritto di ereditare terreni. Da un rapporto di Amnesty International, si stima che in India il 45 % delle donne sposate subiscono violenze fisiche e morali dai loro mariti. Il divorzio è legalizzato, ma per una donna questa scelta è molto difficile e rischiosa: significa spesso essere ripudiata dalla famiglia di provenienza, perdere la custodia dei figli e soprattutto essere emarginata senza possibilità di ricostruirsi una vita. Lavoro minorile L’India è il paese con il maggior numero di bambini lavoratori secondo i dati riportati dalla NSSO, che afferma che i bambini lavoratori costituiscono il 3,4% della forza lavoro complessiva e garantiscono il 23% del PIL, pur guadagnando in media poco più di 150 lire al giorno. Economia globale e mercato del lavoro Il caso dello sfruttamento del lavoro minorile in India territorio di riferimento sono molti gli adulti disoccupati proprio perché gli imprenditori preferiscono i bambini, che costano meno, non si ribellano, non sono iscritti ai sindacati. Dalla sua riforma economica del 1991, l’India si è completamente dedicata ad aprire il suo mercato a quello mondiale con il proposito di saldare almeno in parte il proprio debito estero, e con il problema di risolvere la questione della povertà e della mancanza di lavoro. In particolare nello Stato di Orissa, che gode di abbondanti risorse naturali di carbone, bauxite, il minerale di ferro e cromite, i bambini sono impiegati nelle cave di pietra costretti a frantumare massi di roccia, appoggiando il carico sul cranio per oltre 10 ore al giorno. Lenin Raghuvanshi, direttore del Comitato di Vigilanza Popolare sui Diritti Umani (PVCHR) di Varanasi, in India, riferisce che ci sono circa 55 milioni di bambini in condizione di semischiavitù, soprattutto fra le caste più basse della società, come Dalit e tribali, completamente esclusi dal sistema scolastico nazionale. In tal senso JRP (partner del progetto) contribuisce da anni ormai al benestare dei bambini all’interno delle miniere. JRP ha creato delle scuole in loco dove i bambini imparano a leggere e a scrivere e sono impegnati durante le ore diurne in durante le quali erano previamente costretti a lavorare. Viene offerto loro istruzione, la formazione professionale per i genitori, stipendi mensili, nutrizione e controlli medici. Un primo passo verso l’integrazione sociale degli Stone Crusher Children di Orissa. Nel 1994 è stato istituita l'Autorità nazionale per l'eliminazione del lavoro minorile (NAECL5) composta da rappresentanti dei ministeri centrali che soddisfa l'esigenza di un'organizzazione che coordini gli sforzi dei diversi bracci del Governo e delle ong a sfondo sociale ed educativo. Negli ultimi anni sono stati assegnati dei fondi a distretti specifici, Orissa compresa, spesi per le indagini di identificazione del lavoro minorile, e per i programmi per la sensibilizzazione tra i datori di lavoro, i genitori e gli stessi bambini lavoratori. Una delle principali attività svolte nell'ambito NAECL è stata l'istituzione di scuole speciali per fornire l'istruzione non formale, formazione professionale e nutrizione supplementare per bambini ritirati dal lavoro. Alfabetizzazione Secondo il censimento del 2001, il tasso di alfabetizzazione in Orissa (centri urbani e rurali) tra le persone al di sopra dei sette anni di età è circa del 63,61% (paragonabile alla media dell’India complessiva del 65,38%). Alfabetizzazione maschile è del 75,95% e alfabetizzazione femminile è del 50,97%. Tuttavia, vi sono notevoli disparità regionali tra le aree, e le comunità. Tra i distretti, Malkangiri ha il più basso tasso di alfabetizzazione del 31,26%. Tra le donne, il livello più basso di alfabetizzazione si trova nel quartiere Nabarangpur, al 21,02%, e il quartiere Malkangiri al 21,28%. Il Distretto di Khurda, che comprende la città di Bhubaneswar, ha la più alta percentuale di alfabetizzazione, con un 80,19%. Questa zona ha anche la più alta alfabetizzazione femminile ( 71,06%). La povertà è la ragione principale per il drop out dei bambini dalle scuole. La crisi economica ha reso più urgenti le necessità dei Paesi in via di sviluppo, ma ha anche ridotto la capacità di contribuzione dei Paesi donatori. Non si tratta solo di un problema di quantità di aiuti ma che spesso non sono sufficienti perché vengono utilizzati male.
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