Il motore WANKEL a pistoni rotanti
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L’ANGOLO DELLA TECNICA di Gigi Barp Il motore WANKEL a pistoni rotanti Niente paura, non siamo di fronte ad un articolo che tratta di eroi dei cartoons giapponesi, ma bensì ad un particolare propulsore inventato da un geniale tecnico tedesco ( non il solito ingegnere…..) che, solo per un problema, non banale, di limite delle caratteristiche dei materiali, ad oggi conosciuti, non ha soppiantato il classico motore a scoppio ciclo 8!! Il motore Wankel è un motore a combustione interna a 4 tempi, fu presentato da Felix Wankel nel 1957. La prima vettura azionata da un motore Wankel fu, nel 1963, la NSU Spider. Le prime vetture che adottarono di serie questo tipo di motore furono le NSU, tra cui la Ro 80. Il motore viene anche definito di tipo rotativo perché il pistone, in questo caso rotore, non si muove di moto alternativo, ma ruota intorno a un asse. Cerchiamo di capirne il funzionamento (semplice ma non banale)! Aspirazione Appena lo spigolo del rotore oltrepassa la luce di aspirazione, lo spazio compreso tra il lato del rotore e la parete dello statore inizia a crescere. Si crea così una depressione che richiama la miscela aria - benzina all’interno del motore. La miscela viene così aspirata attraverso la luce di aspirazione. Raggiunta la pressione di compressione ottimale (non lo è, però, la forma della camera di combustione), si provvede all’accensione. Combustione Quando due elementi di tenuta del rotore si trovano “a cavallo” delle candele, scocca la scintilla e ha così inizio la fase di combustione-espansione. esame scopre la luce di scarico, i gas vengono espulsi all’esterno. Questo ciclo di funzionamento si attua in sequenza in ciascuna camera. Quindi, riassumendo: • Non sono presenti valvole di aspirazione e di scarico, ci troviamo di fronte ad un sistema similare allo schema classico di un due tempi. Però questo motore, ricordo, è a quattro tempi • Il rotore gira grazie all’accoppiamento della ruota dentata centrale, che è ferma, e del foro dentato praticato sul pistone. • Il rotore è, a grandi linee, a sezione triangolare e viene inserito nel cilindro. Per una combustione più soddisfacente tutti i moderni motori rotativi sono dotati di due candele di accensione anziché di una. Scarico Compressione Continuando nella sua corsa, il rotore chiude la luce di aspirazione; inoltre descrive una traiettoria tale per cui il volume a disposizione della miscela aria-benzina si riduce sempre di più, comprimendo la miscela. Sotto la spinta dovuta all’espansione dei gas, il rotore è forzato a proseguire la rotazione; quando l’elemento di tenuta anteriore della camera in Via Togliatti 9/1 Rubiera (RE) Tel. 0522 627218 Fax 0522 627218 di Iotti & Soncini [email protected] Tale accoppiamento genera 3 camere di combustione che definiremo “vasi”. • In funzionamento accade che, nelle 3 camere di combustione si compiono energetico. Il motore Wankel infatti, non ha bielle, non ha alberi a camme, né valvole ed ha circa il 40% di componenti in meno, e soprattutto non ha parti in moto alternato. Anche per tali caratteristiche il motore Wankel è in grado di girare a regimi impensabili per altri propulsori. Queste caratteristiche producono un rendimento elevato, che significa elevate potenze specifiche. Si pensi solamente che la Mazda RX-8 monta un motore 1300cc che sviluppa una potenza di 232 CV. Ma….. ai molti pregiati vantaggi sono contrapposti altrettanti problemi. Ancor oggi, come dicevo, di difficile risoluzione. contemporaneamente 3 cicli Otto(ciclo quattro tempi), sfasati tra loro di 120°. • Avendo il rotore tre lati uguali, il processo avviene in modo sequenziale 3 volte a ogni giro del rotore stesso (corrispondente a 2 giri dell’albero motore), con un notevole vantaggio ai fini della potenza erogata e della regolarità di funzionamento. Il motore Wankel risulterebbe quindi una soluzione tecnica geniale, eccellente e pronta a soppiantare il normale accoppiamento cilindro pistone perché: • a differenza di un motore a pistoni, in cui la fase utile e solo quella di scoppio, mentre per tutto il resto della corsa il pistone consuma energia, perchè trascinato dall’inerzia o dal lavoro degli altri pistoni, per ogni giro del rotore le fasi utili sono ben tre, una per ogni lato dello stesso. • l’ assenza dei manovellismi presenti sui motori a pistoni riduce in maniera importante dispendio Via Magnanini, 53 - 42018 S.Martino in Rio (RE) Tel. / Fax 0522 695683 - Tel. (abit.) 0522 695962 I principali problemi riscontrati nell’utilizzo di vetture fornite di tale motore sono tre: • la durata delle guarnizioni di tenuta poste alla base ed a chiusura del rotore che lavora in condizioni di pressione elevata; • l’escursione termica tra il lato aspirazione/ scarico e quello combustione cui è sottoposto il cilindro • la tenuta dei segmenti, posti ai vertici del rotore(cioè gli spigoli del rotore che fungono da pseudo fasce). • Elevato consumo di carburante, in generale maggiore rispetto al motore alternativo e tasso di idrocarburi incombusti molto elevato; Attualmente, grazie allo sviluppo della tecnologia dei materiali, la durata di vita di questi propulsori è notevolmente aumentata, consentendo una maggiore produzione su larga scala ma, ripeto, i problemi sono tutt’altro che risolti. Nonostante ciò, la casa automobilistica Mazda da oltre trent’anni porta avanti lo studio e lo sviluppo di motori rotativi ad alte prestazioni, e attualmente monta sulla vettura RX 8 un birotore denominato “Renesis” (fusione delle iniziali di Rotary Engine e della parola Genesis) con cilindrata complessiva di 1.308 cm³( potenza di 231 CV (170 kW) a 8.500 giri/min ed una coppia massima di 211 N·m a 5.500 giri/min). Le applicazioni automobilistiche, degne di nota, del rotativo Wankel sono state: • Dal 1967 al 1977 la casa tedesca NSU produsse circa 37500 Ro80, vetture dotate di motore Wankel • Nel 1991, la Mazda vinse la 24 ore di Le Mans con la 787B equipaggiata un propulsore quadrirotore da 700 CV. ( Alla fine della stagione la FIA vietò l’utilizzo di questo tipo di motore per queste competizioni.) • L’unica auto di serie che adotti ancora questo tipo di motore è la Mazda RX-8. Anche la casa motociclistica Norton ha adottato dal 1984 al 2008 per taluni modelli tale motorizzazione di cilindrata pari a 588cc. Importante invece lo sviluppo di tali propulsori in campo aeronautico, per velivoli medio piccoli o da acrobazia ove il peso e la semplicità di costruzione e la frequenza delle revisioni imposte per le strutture permettono di manutenere adeguatamente tale tipo di propulsore caratterizzato da una elevata potenza specifica. Certamente in futuro riusciremo ad individuare materiali idonei per ovviare alla attuali carenze affidabilistiche di tale propulsore, chissà però, se saremo però fasati con la disponibilità di carburante… Un saluto e alla prossima Gigi
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