PESCE SILURO: DA `PERICOLO` A PRELIBATEZZA
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PESCE SILURO: DA `PERICOLO` A PRELIBATEZZA
PESCE SILURO: DA ‘PERICOLO’ A PRELIBATEZZA 3 novembre 2011 Un predatore temibile in cima alla catena alimentare, vorace e prolifico, in grado di alterare l’equilibrio dell’ambiente che lo ospita. Questa la carta d’identità del ‘Silurus Glanis’, originario dell’Europa Orientale ma da molti anni presente anche nel lago di Varese. A due anni dall’inizio del progetto di un network di gestione e controllo del pesce siluro e altre specie invasive, come gardon, aspio e carassio, finanziato con 375mila euro, un primo bilancio indica in 5.560 chili di siluro prelevati tra lago di Varese, palude Brabbia, lago di Comabbio e fiume Ticino e ora in fase di analisi e catalogazione per stabilire una serie di parametri che da qui a fine del progetto indichino l’entità complessiva della presenza e l’impatto predatorio, cioè quanto questa specie ‘pesa’ nell’ecosistema di quelle zone. La presenza del siluro nelle acque del lago di Varese ha ricadute dirette anche nell’economia della pesca professionale, gestita da una cooperativa attiva da oltre un secolo.“Da noi questo predatore provoca danni seri sia a causa della sua voracità, se si pensa che 5.500 Kg di siluro in 5 anni possono divorare 67 tonnellate di pesce ma anche per i danneggiamenti alle reti” spiega l’Assessore provinciale alla Tutela Faunistica Bruno Specchiarelli ricordando che l’ultimo esemplare catturato era lungo quasi due metri per 65 chili di peso. Una prima iniziativa già in atto per contrastare il proliferare del siluro è il ripopolamento di specie native che contrastino naturalmente la specie come il luccio, anch’esso ai vertici della catena alimentare e gran predatore. “Abbiamo già una buona quantità di avannotti in incubatoio, di media caratura affinché abbiamo una dimensione sufficiente a non farsi sopraffare dal siluro, e una parte è già stata rilasciata” aggiunge l’Assessore. Nei suoi paesi d’origine (Europa dell’Est) il pesce siluro è considerato una vera leccornia e i pesci catturati nelle pescate di contenimento varesine potrebbero finire sulle tavole degli extracomunitari presenti nel Varesotto e magari conquistare anche i palati italiani. L’idea di ‘inventarsi’ una filiera che porti i siluri sul mercato è nata nell’ambito del progetto Interreg ‘Valorizzazione dei prodotti ittici lacustri’ di cui la Provincia di Como è capofila. “Stiamo cercando di capire se i mercati ittici lombardi sono interessati a proporre questo genere di prodotto perché pensiamo che anche i pesci ‘di basso pregio’ rappresentino un’interessante risorsa alimentare, che non deve assolutamente andare sprecata” spiega l’Asssessore provinciale comasco alla Pesca Ivano Polledrotti
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