N-5 Cineforum
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Cineforum 2010-11 5 NSocietà Generale di Mutuo Soccorso aprile - maggio giugno Ore 16 - 18 - 20 - 22 (Salvo diversa indicazione)* 26/27/28 aprile 2011 IL GRINTA di Ethan Coen, Joel Coen (15.40 - 17.50 - 20.00 - 22.10)* p. 2 3/4/5 maggio 2011 IL CIGNO NERO di Darren Aronofsky (15.40 - 17.50 - 20 - 22.10)* p. 4 10/11/12 maggio 2011 AMORE & ALTRI RIMEDI di Edward Zwick (15.40 - 17.50 - 20 - 22.10)* p. 6 17/18/19 maggio 2011 LA VITA FACILE di Lucio Pellegrini p. 7 24/25/26 maggio 2011 C’E’ CHI DICE NO di Giambattista Avellino p. 8 31 maggio 1/2 giugno 2011 SE SEI COSI’ TI DICO SI’ di Eugenio Cappuccio p. 10 7/8/9 giugno 2011 NOTIZIE DEGLI SCAVI di Emidio Greco p. 11 L’ACCESSO IN SALA E’ CONSENTITO SOLO ESIBENDO LA TESSERA I BIGLIETTI SONO IN VENDITA TUTTI I GIORNI. Si prega di tenere spenti i cellulari in sala.Grazie. IMPORTANTE: le tessere del Cineforum Odeon e del Filmstudio danno diritto al biglietto ridotto. CON LE E.MAIL I PROGRAMMI DEL CINEMA ODEON A CASA VOSTRA. E’ sufficiente collegarsi al sito: www.odeonline.it. I BIGLIETTI SONO IN VENDITA da 20 minuti prima della proiezione. SI RICORDA: LE USCITE DI EMERGENZA SI USANO SOLO INCASO DI NECESSITÀ w w w. o d e o n l i n e . i t . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . infatti, gli attori interagiscono con entrambi per le indicazioni 26 - 27 - 28 aprile (Ore 15.40 - 17.50 - 20 - 22.10) delle scene, ottenendo le Regia: Ethan Coen, Joel Coen Attori: Jeff Bridges (Reuben J. 'Rooster' Cogburn), stesse risposte da tutti e due. Hailee Steinfeld (Mattie Ross), Matt Per questo motivo, nel mondo Damon (LaBoeuf), Josh Brolin (Tom del cinema vengono spesso Chaney), Barry Pepper ('Lucky' Ned definiti come "il regista a due Pepper), Dakin Matthews (Colonnello teste". Iniziano a lavorare come Stonehill), Paul Rae (Emmett Quincy), assistenti sul set, e nel 1982 Domhnall Gleeson (Moon), Elizabeth collaborano con l'amico Sam Marvel (Mattie Ross adulta), Jarlath Raimi, anch'esso al debutto, in Conroy (Becchino), RoyLee Jones una produzione a basso costo (Yarnell) Soggetto: Charles Portis (roman- che diverrà un vero e proprio zo) Sceneggiatura: Ethan Coen, Joel cult: 'La casa'. Nel 1984 esordiCoen Fotografia: Roger Deakins Musiche: scono in proprio con 'Sangue Carter Burwell Montaggio: Ethan Coen facile', pellicola che gli vale un (Roderick Jaynes), Joel Coen (Roderick successo immediato, grazie alla Jaynes) Scenografia: Jess Gonchor vittoria del prestigioso Premio Arredamento: Nancy Haigh Costumi: della Giuria del Sundance Film Mary Zophres Effetti: Special FX Festival. Nel 1987 dirigono International, Wolf Stuntworks Inc., "Arizona Junior", con il quale Creature Effects, Luma Pictures Tratto da: conquistano i favori della critica romanzo "Un vero uomo per Mattie Ross" e del pubblico. Nel film "Barton Fink - E' di Charles Portis (ed. Mondadori e Club successo ad Hollywood" (1991)i Coen degli Editori, 1969) Produzione: ETHAN vincono la Palma d'Oro al Festival di COEN, JOEL COEN, SCOTT RUDIN PER Cannes e John Turturro riceve il premio SKYDANCE PRODUCTIONS, SCOTT come migliore attore protagonista. Tuttavia RUDIN PRODUCTIONS Distribuzione: la pellicola che li consacra definitivamente UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL è "Fargo"(1996), con il quale ottengono ITALY (2011) Durata: 110 min. Origine: l'Oscar 1997 per la migior sceneggiatura. Seguono altri due successi, "Il grande USA, 2010 Genere: WESTERN Lebowsky" (1998) e "Fratello, dove sei?"(2000) di cui Ethan è ancora una Il regista Ethan Coen nasce a MINNEAPOLIS volta, autore, regista e sceneggiatore insieme a Joel. Nel 2003 sono di nuovo (Minnesota, USA) il 21-09-1957. Joel Coen nasce a MINNEAPOLIS, vincitori a Cannes con "L'uomo che non c'era" interpretato da Billy Bob Thornton, e Minnesota, (USA) il 29-11-1954. I due fratelli Coen, Ethan e Joel, scrivono nel 2004 portano in scena "Ladykillers", solitamente insieme il soggetto e la sce- remake de "La signora omicidi", interpretaneggiatura dei loro film. Nei titoli Joel viene to da un simpatico Tom Hanks. accreditato come regista della pellicola, Hanno diretto due corti che fanno parte anche se generalmente i due fratelli lavo- della pellicola "Paris, je t'aime" presentata rano insieme in maniera talmente vicina a Cannes nella sezione 'Un certain regard'. che questa distinzione non è netta. Sul set Inoltre hanno vinto l'Oscar come miglor film, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale con la pellicola "Non è un paese per vecchi" (2008). Hanno presentato fuori concorso alla 65 Mostra del cinema di Venezia Abbigliamento donna la commedia "Burn after reading" (2008) Vicenza con la coppia George Viale Trieste, 18 - 0444.304800 Clooney - Brad Pitt. P.zza XX settembre, 2 - 0444317574 2 Presentano fuori concorso alla quarta edizioine del Festival di Roma "A Serious Man" (2009) con Michael Stuhlbarg e Richard Kind. LA STORIA Stati Uniti, 1870 circa. La 14enne Mattie Ross è determinata a vendicare il padre assassinato a sangue freddo dal codardo Tom Chaney. Dopo aver incrociato il gioviale e ubriacone marshal Rooster Cogburn, lo costringe suo malgrado ad affiancarla nella caccia all'assassino Chaney. I due si spingeranno nei territori indiani, ma sulla loro strada si inserirà un Texas Ranger di nome LaBoeuf... LA CRITICA Panorami struggenti, personaggi scolpiti, pistole, cavalli e duelli al sole. Il Grinta, remake dell'omonimo western del '69, è ricco di tali e tante fiammate epiche, raffinate citazioni e saette di humour nero da rendere letteralmente estasiasti gli spettatori come noi nostalgici del cinema classico e della sua primigenia solennità. I fratelli Coen, del resto, erano gli unici registi contemporanei in grado di riavvicinarsi con classe e convinzione al romanzo. (...) Naturalmente il valore dell'operazione è strettamente collegato alla prova meravigliosa degli attori, tutti in grado di diventare sullo schermo 'più grandi della vita' come indicava il primo comandamento dell'età dell'oro hollywoodiana. (...) Nulla da invidiare alla pellicola del '69 con John Wayne (...) Con la pertinente complicità della foto- CINEFORUM ODEON Le CONVENZIONI stipulate per i SOCI Quarto Potere grafia di Roger Deakins e le musiche di Carter Burwell, II Grinta scavalca le angustie e i complessi dell'immaginario anni Duemila e si riunisce per via diretta ai poemi di Ford, Hawks, Walsh e ai tormentati e rabbiosi neowestern del più giovane e disilluso Sam Peckinpah ('Sfida nell'Alta Sierra'). Si sarà capito a questo punto come il film sprigioni tutta la geometrica potenza - in apparenza un po' statica, in quanto lontana anni luce del frenetico movimentismo dell'odierno blockbuster che serve a metaforizzare tematiche pregnanti come il rapporto tra giustizia e vendetta, la fine e la rinascita dello spirito di frontiera e, in quest'ultimo senso, l'eterno incontro/scontro tra l'anima americana zelante, espansionista e democratica e quella originaria e pionieristica, anarcoindividualista e libertaria. Valerio Caprara, 'Il Mattino', 18 febbraio 2011 Se quello di Hathaway con Wayne era a cavallo della crisi, questo dei Coen è un meraviglioso western che vive di puro cinema, nel rispetto del classico ma di una sconvolgente modernità di stile, con una sceneggiatura da insegnare a scuola. Il cast non fa una grinza: la Steinfeld è una teenager prodigio, Bridges-Damon due assi. Inizio e finale da urlo. Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 18 febbraio 2011 Piacerà a tutti coloro che amano il western CINEFORUM ODEON e hanno seguito al colmo del gaudio I'iter del film dei Coen. Non solo piaciuto (e parecchio) alla critica (è un gran favorito nella corsa all'Oscar). Ma anche tantissimo (e questo è un dato che ha dell'incredibile) al pubblico Usa. Il film è stato in America un campione degli incassi natalizi (...). E va bene, molti fan del film con John Wayne storceranno (qualcuno ha già storto) il naso. Wayne 'era' Grinta, viveva la parte. Jeff Bridges per quanto bravo la recita solamente. Però riconosciamolo, la vecchia pellicola, pur fatta benissimo, era quasi disneyana nel racconto e nei personaggi. La ferocia del Grinta era solo dichiarata (mai vista) e lo show down finale (...) era plausibile solo per gli under 10. Con i fratelli Coen, si sa, la violenza non è mai bella e gloriosa. Gli scontri sono crudeli, quasi sempre sleali, il discrimine tra la violenza 'buona' e quella 'cattiva' diventa un optional. (...) Fosse vivo Sergio Leone farebbe follie per 'Il grinta' secondo Coen. Non tanto per come raccontano il West (lo stile è duro e secco, lontano dai barocchismi leoniani) per il senso di cupo tramonto con cui l'America chiude la sua fase eroica. Nel film dominano i 'vecchi' ('Grinta' e i fuorilegge, emblemi di un mondo che sta svanendo) ma s'affacciano i giovani. LaBoeuf che porta la civiltà e la legalità. Ma sopratutto Mattie, indifesa nel corpo, ma durissima nella determinazione, l'ambasciatrice di un'America che nel secolo successivo prenderà in pugno i destini dei mondo. Giorgio Carbone, 'Libero', 18 febbraio 2011 Violenza, avventura e delusione questa la storia raccontata sapientemente dai Coen che, attraverso immagini rese seducenti dalla splendida fotografia di Roger Deackins, prendono a prestito le tematiche classiche del genere per parlare dell'America di oggi e ancora una volta della propria personale visione dell'esistenza. Non si può non pensarla così guardando il mondo con gli occhi del vero 'Grinta' della storia, quell'eroina impertinente e sicura, dallo sguardo candido ed innocente che troppo spesso disarmato e malinconico si posa sui cadaveri che una società moralmente degradata e senza amore lascia dietro di sé. Bellissimi i primi piani di questa quattordicenne, reale alter ego dei Coen, che durante il film i due trovano sempre la scusa d'inquadrare, sfiorando quel volto fiero ma ancora morbido dell'adolescenza, unica possibilità in cui i due riscoprono ancora una volta e nonostante tutto il sogno di un mondo migliore. Alessia Mazzenga, 'Terra', 18 febbraio 2011 Contrà S. Stefano, 3 (centro storico) VICENZA Tel. 0444.323721 3 preferito il duro realismo di The Wrestler, portandosi a casa l'ambito Leone d'Oro di Venezia. Spirito d'artista fin da giovane, Aronofsky comincia a mettere alla prova le doti di visionario nel campo dei graffiti. Dopo il diploma, decide di viaggiare e parte per Israele ma la vacanza dura solo 3 - 4 - 5 maggio (Ore 15.40 - 17.50 - 20 - 22.10) qualche giorno. Qualche tempo Regia: Darren Aronofsky Attori: Natalie Portman (Nina Sayers), Vincent Cassel dopo si iscrive alla Harvard University per (Thomas Leroy), Mila Kunis (Lilly), Barbara studiare cinematografia: può finalmente Hershey (Erica Sayers), Winona Ryder mettere a frutto la passione per il cinema (Beth Macintyre) Soggetto: Andrés Heinz classico, oltre che l'amore per le varie Sceneggiatura: Andrés Heinz, Mark tecniche d'animazione grafica. La tesi di Heyman, John J. McLaughlin Fotografia: laurea, il cortometraggio Supermarket Matthew Libatique Musiche: Clint Mansell Sweep (1991) con Sean Gullette, risulta Montaggio: Andrew Weisblum finalista alla National Student Academy Scenografia: Thérèse DePrez Award, e viene seguito da due altri lavori di Arredamento: Tora Peterson Costumi: breve durata, Fortune Cookie (1991) e Amy Westcott Effetti: Dan Schrecker Protozoa (1993). Qualche anno dopo LOOK! Effects Inc. Produzione: PHOENIX richiama l'amico Gullette per scrivere la PICTURES, PROTOZOA PICTURES, sceneggiatura di Pi – Il teorema del delirio CROSS CREEK PICTURES (1997), storia di un genio della matematica Distribuzione: 20TH CENTURY FOX che in una piccola stanza di Chinatown, tra ITALIA (2011) Durata: 110 min. Origine: calcoli e computer, trova un modo per USA, 2010 Genere: PSICOLOGICO, spiegare le leggi della natura e del comportamento umano attraverso l'uso dei THRILLER Vietato: 14 numeri. Il film prende parte anche al Sundance Film Festival, dove viene Il regista Nato il 12 Febbraio 1969 a New York City. accolto favorevolmente sia dal pubblico Amante della follia e delle stranezze della che dalla critica. Dopo un esordio del vita. Ha iniziato la carriera con film ricchi di genere, il regista si ritrova a dover far provocazioni, tra calcoli matematici impos- fronte ad un bel gruppo di appassionati sibili e droghe allucinatorie. È rimasto che hanno visto nel film precedente la affascinato dal fantasy al quale ha poi forza stilistica di un autore. Sceglie nuovamente ambientazioni cupe e oniriche per il successivo Requiem for a Dream (2000), sguardo allucinato su una realtà degradata, dove la cattiveria e l'apatia la fanno da padrone. Abbigliamento donna Tratto dal romanzo di Hubert Selby Jr., il film Vicenza si basa su immagini di Viale Trieste, 18 - 0444.304800 forte impatto, sostenuP.zza XX settembre, 2 - 0444317574 4 te da un ritmo incalzante e un montaggio convulso che cerca di rendere sul grande schermo le allucinazioni dovute all'uso di stupefacenti. Il tema dello sfortunato L'albero della vita (2006), venuto alla luce dopo numerosi problemi sul set, abbandoni improvvisi da parte del cast, riduzione del budget, è la ricerca dell'immortalità lungo il corso dei secoli. Il progetto è fin troppo ambizioso e la voglia di stupire si ritorce contro il regista che viene snobbato al botteghino e declassato dalla critica. Le difficoltà logistiche della realizzazione di quest'ultimo fantasy metafisico e l'insuccesso nelle sale, suggerisce ad Aronofsky nuove strade da percorrere. In breve tempo presenta The Wrestler (2008) alla Mostra del cinema di Venezia e vince il Leone d'Oro, tra i consensi di tutti. Sfruttando anche la vita privata dell'attore protagonista Mickey Rourke, in declino dopo i successi del passato e rinato grazie a qualche buona occasione cinematografica, il regista ripercorre le tappe di un campione del wrestling in piena crisi esistenziale. Appassionato di pugilato, non smette di indagare nel mondo dei combattenti con Robocop (2011), questa volta rappresentati da un automa invincibile, già visto sugli schermi nel 1987. Cambia tuttavia radicalmente genere con la direzione di Il cigno nero (2011) con Natalie Portman, in cui racconta l'accesa rivalità tra due prime ballerine del New York City Ballet. VICENZA Via Lamarmora (ang. Via S.Martino, 45) Tel. 0444 924480 Servizio a Domicilio: Via Medici, 66 Tel. 0444 920601 SPECIALITA’ PESCE CINEFORUM ODEON LA CRITICA In corsa per l'Oscar, Cigno nero è un thriller psicologico ambientato nel mondo del balletto newyorkese: sulle punte e sugli scudi - se c'è un dio del cinema, la statuetta è sua - è Natalie Portman, prima ballerina e fragile donna. La sua Nina si troverà imprigionata in una ragnatela di competizione con una nuova, ambiziosa rivale (Mila Kunis), ma anche tutto il resto è ossessione, prevaricazione e paranoia. Dopo il Leone d'Oro The Wrestler, Darren Aronofsky abbandona il ring e mette il tutù alla tensione: estetizzante, compiaciuto, ricattatorio, quel che volete, ma sa girare, e la confezione è splendida, il cast - anche Vincent Cassel, Barbara Hershey e Winona Ryder - strepitoso. Non è il canto del cigno, ma una prova d'autore: al netto della furbizia. Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 17 febbraio 2011 Anima sgorga, vieni fuori. Così sulle punte, CINEFORUM ODEON in estenuanti esercizi, Nina (Natalie Portman), ballerina del New York City Ballet, chiede ai lacci e lacciuoli che l'avvinghiano di lasciare uscire tutta la passione, che la tiene inchiodata alla sbarra per ore, oltre l'orario consentito e ragionevole per la fibra del suo corpo. (...) Come riuscire ad arrivare alla spontanea e maliarda indolenza di Lily (Mila Kunis), fascinosa corruttrice? È su questa dualità, tanto invocata dalla dolce Nina, che si impernia il thriller psicologico Il cigno nero di Darren Aronofsky. Come la lotta in The Wrestler con cui il regista americano vinse il Leone d'oro nel 2008 -, il balletto in Il cigno nero non è che il pretesto per dare corpo a un thriller psicologico, basato su una competizione esasperata con gli altri e con se stessi fino alla mortificazione corporale e autodistruttiva È un film godibile, anche per la bravura di Portman, che per sei mesi si è allenata cinque ore al giorno pur di sostenere senza controfigure la parte. La giovane Natalie era stata infatti sottratta al mondo del balletto da Luc Besson che la volle in 'Léon' al fianco di Jean Reno. Al Cigno nero manca però la grazia disperata di The Wrestler e il volto dolente di Mickey Rourke. Cristina Battocletti, 'Il Sole 24 Ore', 18 febbraio 2011 Un po' come faceva con il precedente The Wrestler, solo che là c'era un attore (Mickey Rourke) che sapeva infondere una scintilla di verità a un personaggio un po' stereotipato, qui invece la pur brava Natalie Portman non riesce a salvare una storia troppo programmatica e 'metaforica'. (...) E così il film diventa, anche senza risparmiarsi momenti fanta-truculenti, uno scontro tra le due anime della protagonista, proprio come il balletto di Ciajkovskij racconta lo scontro tra Odette e Odile, il Cigno bianco e quello nero. Non è certo una novità quella della protagonista che ha in se stessa, nelle proprie paure e rigidità, il nemico più temibile, ma Aronofsky sceglie di enfatizzare troppo questo percorso di «autocoscienza», senza risparmiarci sogni lesbici ed eccessi sanguinari. E tutto diventa previsto e prevedibile. Paolo Mereghetti, 'Il Corriere della Sera', 2 settembre 2010 Il film che si vorrebbe colto e profondo è ricco di psicologismi superficiali, visioni oniriche d'accatto, ovvietà, errori vistosi (neppure la protagonista Portman ha un corpo da ballerina). Nella storia la danzatrice sarebbe tecnicamente perfetta ma fredda, incapace di lasciarsi andare e di esprimere passioni perché repressa da una madre distruttiva ex ballerina; (...)Un pasticcio, ma niente affatto male. Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 2 settembre 2010 MUSICDRINKFOOD Contr àJ Vicen acopo Cab za - 0 444 3 ianca, 13 26168 LA STORIA New York. Nina è una ballerina professionista la cui vita è completamente assorbita dalla danza. Al contempo, la ragazza è ossessivamente dominata dalla madre Erica, un'ex ballerina che esercita su di lei un controllo soffocante. Quando il direttore artistico Thomas Leroy decide di rimpiazzare l'etoile Beth MacIntyre per il balletto d'apertura della nuova stagione, 'Il lago dei cigni', Nina è la sua prima scelta, ma al suo posto potrebbe subentrare Lily, una nuova ballerina che lui apprezza in egual misura. Oltre alle qualità tecniche, 'Il lago dei cigni' richiede una ballerina che possa interpretare un doppio ruolo: quello del cigno bianco, aggraziato e innocente, e quello del cigno nero, astuto e sensuale. Nina è perfetta per il primo ruolo, ma la sua ossessiva ricerca della perfezione tecnica non le permette di tirare fuori il suo lato più spregiudicato, necessario a caratterizzare il personaggio oscuro. Lily, invece, sebbene non sia una ballerina di prim'ordine, riesce comunque a incarnare i due aspetti del personaggio. La competizione serrata e il duro allenamento porteranno le due rivali a stringere un forte sodalizio che metterà Nina in contatto con il suo lato oscuro, fautore di una pericolosa e letale irrequietezza. 5 10 - 11 - 12 maggio (Ore 15.40 - 17.50 - 20 - 22.10) COMMEDIA, ROMANTICO Il regista Nato l' 8 Ottobre 1952 a Chicago (Illinois – USA). Noto produttore hollywoodiano oltre che regista, Edward Zwick si laurea in letteratura ad Harvard negli anni '70, nel frattempo scrive per Rolling Stone e The New Republic. Pur essendo passato alla Harvard Law School accetta la Rockefeller Fellowship per studiare il teatro sperimentale in Europa. A Parigi incontra in maniera fortuita Woody Allen e diventa suo assistente nel 1975 per Amore e guerra. Tornato negli Stati Uniti si iscrive all'American Film Institute nel corso di regia. Il suo primo film corto, Timothy and Regia: Edward Zwick Attori: Jake Gyllenhaal (Jamie Randall), Anne the Angel (1976), vince la selezione stuHathaway (Maggie Murdock), Oliver denti del Chicago Film Festival. Debutta Platt (Bruce Winston), Hank Azaria (Dott. sul grande schermo, dietro la macchina Stan Knight) Soggetto: Jamie Reidy da presa nel 1979 con “A proposito della (libro) Sceneggiatura: Charles notte scorsa” adattamento della pièce di Randolph, Marshall Herskovitz, Edward David Mamet "Sexual Perversity in Zwick Fotografia: Steven Fierberg Chicago". Legatosi all'amico Marshall Musiche: James Newton Howard Herskovitz dirige gli episodi di Montaggio: Steven Rosenblum Thirtysomething serie della ABC che vale Scenografia: Patti Podesta alla coppia l'Emmy Award. Del 1989 è il Arredamento: Meg Everist Costumi: suo primo film di grande successo: Glory Deborah Lynn Scott Tratto da: libro – uomini di gloria, che racconta le vicen"Hard Sell: The Evolution of a Viagra de dei soldati afro americani durante la Salesman" di Jamie Reidy guerra civile americana. È il debutto Produzione:EDWARD ZWICK, SCOTT della sua collaborazione con Denzel STUBER, CHARLES RANDOLPH, Washington (che per Glory vincerà un MARSHALL HERSKOVITZ, PIETER Oscar per la migliore interpretazione), JAN BRUGGE PER BEDFORD FALLS film che mette già in campo gli intenti di PRODUCTIONS, FOX 2000 PICTURES, Zwick per un cinema mainstream, ritmaDistribuzione: MEDUSA (2011) Durata: to e visivamente attraente per il grande 112 min. Origine:USA, 2010 Genere: pubblico ma che tratta temi di alto impegno sociale. Zwick colpisce il pubblico raccontando storie epiche di passioni e eroi, come dimostrano i successivi Fuga per un sogno, Vento di passioni (1994) con Brad Pitt e Anthony Hopkins, fino a Il coraggio della verità(1995), con Denzel Washington e Meg Ryan, dramma in ambito legale-militare. Se come produttore nel 1998 Zwick contribuisce al successo di Shakespeare in Love, lo stesso anno lo vede alle prese con Attacco al potere, ancora con Denzel andiamo al Washington, questa volta un film d'azione sul terrorismo che vicenza - piazza Biade 22 - info 0444 327799 Caffè Commercio 6 tre anni prima dell'attacco alle Torri Gemelle rivela come Hollywood sia decisamente meno immaginifica della realtà. Zwick produrrà anche Traffic (2000), successo da Oscar di Steven Soderbergh, Mi chiamo Sam (2001) e Abandon – Misteriosi Omicidi. I successi come produttore non impediscono a Edward Zwick di continuare un'intensa attività dietro la macchina da presa. Il suo stile registico si affina sensibilmente dando alla luce, nel 2003, L'Ultimo Samurai, godibile e pomposo blockbuster con Tom Cruise in un Giappone del diciannovesimo secolo. Zwick è anche produttore esecutivo e partecipa insieme a Herskovitz alla sceneggiatura. Ma la sua abilità come regista cresce per gradi, e lo dimostra Blood Diamond (2006) con Leonardo Di Caprio nei panni di un mercenario. Film d'azione dai risvolti politici che punta il dito contro le multinazionali del diamante e il loro sostegno alle guerre in Africa, Blood Diamond richiama il genere del film di denuncia alla Constant Gardener, con un Leonardo DiCaprio in pienissima forma. Zwick riesce a costruire un ottimo prodotto politico, rendendo pubblici temi di assoluto interesse attraverso una forma da grande pubblico. Nel 2009 torna alla regia per Defiance, dove tre fratelli ebrei (Daniel Craig, Liev Schreiber e Jamie Bell) cercano vendetta per il massacro delle loro famiglie da parte dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Nel 2011 ritorna nelle sale con la commedia drammatica Amori & altri rimedi, dove Jake Gyllenhaal e Anne Hathaway interpretano due amanti legati da un amore finemente romantico, dove lei, malata del morbo di Parkinson, conquisterà il cuore di lui, venditore farmaceutico fascinoso e intrigante, da anni allergico alle relazioni durature. LA STORIA Maggie, è una giovane dal seducente spirito libero, refrattaria a qualsiasi legame. Jamie Randall, è un giovane, brillante e rampante rappresentante farmaceutico dal fascino irresistibile, che sfrutta quasi infallibilmente sia nel mondo del lavoro che in quello femminile. L'incontro tra i due porterà entrambi, con loro grande sorpresa, a sentirsi sotto l'effetto della droga più forte di tutte: l'amore. LA CRITICA L'amore ai tempi del Viagra. No, non è come pensate voi, i protagonisti sono CINEFORUM ODEON giovanissimi e non hanno bisogno della pillola blu. (...) Altro che 'product placement'! Qui marchi e prodotti sono coprotagonisti del film a tutti gli effetti. Nuova frontiera della commedia o del marketing? La seconda, temiamo. Si ride un po', non ci si emoziona mai, si apprezza il mestiere di tutti malgrado la patina di cinismo, e basta. Piccolo ruolo per la compianta Jill Clayburgh. Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 18 febbraio 2011 Una commedia. Prima solo erotica, poi romantica e alla fine un po' patetica, ma nei limiti giusti. (...) Alla base, c'è un romanzo americano sul Viagra non ancora uscito qui da noi. Si è incaricato di portarlo sullo schermo un regista forse non di molto peso però sorretto sempre da un buon mestiere, Edward Zwick, di cui si potranno ricordare L'ultimo samurai con Tom Cruise e, soprattutto 'Defiance'. All'inizio ha puntato tutto sulla spigliatezza, mettendo il personaggio principale al centro di avventure erotiche affidate a ritmi quasi martellanti, poi è riuscito, con una certa abilità, a farla confluire in climi più raccolti quando al sesso si sostituisce improvviso l'amore, finendo per inserirvi, inatteso, il tema della malattia che, pur anche un po' commuovendo, riesce a tener lontano dagli accenti strappalacrime di Love Story. Lo coadiuvano delle buone tecniche, una fotografia studiata anche con finezza e delle musiche con canzoni che sanno spesso inserire in varie situazioni le atmosfere più consone. I due protagonisti sono Jake Gyllenhaal ('I segreti di Brokeback Mountain') e Anne Hathaway ('Il diavolo veste Prada'). Stanno bene insieme. Anche vestiti. Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 18 febbraio 2011 (...) Zwick osa questa volta sfumature, varianti e impliciti, trovando momenti di ispirata (e insperata) delicatezza. Combinando il registro romance con la commedia, Amori & altri rimedi esibisce sentimento e divertissement nell'America ‘impotente' degli anni Novanta che correggeva l'esasperato puritanesimo, sperimentava in laboratorio gli orgasmi e avviava la corsa al Viagra. Gli anni in cui i boomers sfioriti si scoprivano incapaci di ‘amare' e la Pfizer riduceva in pillole (blu) il sogno americano. Marzia Gandolfi, Mymovies.it CINEFORUM ODEON Regia: Lucio Pellegrini Attori: Pierfrancesco Favino (Luca Manzi), Stefano Accorsi (Mario Tirelli), Vittoria Puccini (Ginevra), Camilla Filippi (Elsa), Angelo Orlando (Salvatore), Eliana Miglio (Nicoletta) Soggetto: Stefano Bises, Andrea Salerno Sceneggiatura: Stefano Bises, Laura Paolucci, Andrea Salerno Fotografia: Gogò Bianchi Musiche: Gabriele Roberto Montaggio: Walter Fasano Scenografia: Roberto De Angelis Costumi: Silvia Nebbiolo Produzione: 17 - 18 - 19 maggio (16 - 18 - 20 - 22) DOMENICO PROCACCI PER FANDANGO IN COLLABORAZIONE CON MEDUSA FILM Distribuzione: MEDUSA (2011) Durata: 102 min. Origine: ITALIA, 2010 Genere:DRAMMATICO, SENTIMENTALE Il regista Nasce a ASTI, il 20-10-1965. Studia Filosofia all'Università di Torino dove comincia a maturare la sua passione per il cinema nelle videoteche. Dal 1992 al 1998 lavora come autore in campo televisivo collaborando con Mtv, Rai e soprattutto Mediaset, dove si segnala come autore di trasmissioni come 'Target' e 'Ciro'. Il suo esordio in campo cinematografico avviene nel 1999 con il film, 'E allora Mambo'. Nel 2000 è la volta di un'altra commedia riuscita 'Tandem'. Ha curato la realizzazione della videoclip di Piero Pelù 'Io ci sarò' ed il corto 'Biodegradabile' per Legambiente e Telepiù. lavorare negli ospedali da campo. Passano gli anni, Mario è diventato un luminare della cardiochirurgia, ma la sua vita non è così perfetta. Per questo decide di partire per il Continente Nero e andare a ritrovare il suo amico Luca. Ma non sarà solo Mario a partire, anche Ginevra decide di raggiungere i due e, una volta giunta pure lei sul posto, il riunito trio si troverà a vivere ancora una volta le antiche emozioni, ma con inevitabili ripercussioni... LA CRITICA Lucio Pellegrini è un regista giovane, estraneo a smanie di megalomania, uno che non si è mai presentato sullo schermo senza una storia, che sa cos'è la commedia e come si dirigono gli attori. Uno che parla del nostro paese e del suo presente (suo a tutt'oggi l'unico film a parlare dei fatti di Genova del 2001), anche quando esso è irrimediabilmente invischiato nel passat(ism)o. Dopo essersi sperimentato nel comico (i film con Luca e Paolo) e nell'omaggio alla commedia all'italiana (Figli delle stelle), con La vita facile tenta LA STORIA L'amicizia di Mario e Luca, due ragazzi che si sono laureati in medicina insieme e si frequentano assiduamente, viene messa a dura prova quando incontrano la giovane e bellissima Ginevra. Entarmbi se ne innamorano, ma sarà Mario a Abbigliamento donna conquistare il cuore di lei e i due si sposano. Vicenza Deluso, Luca decide di Viale Trieste, 18 - 0444.304800 andarsene in Africa per P.zza XX settembre, 2 - 0444317574 7 una strada ibrida, che contamina genere e sentimento, e si rivela piacevolmente più libera. Non tutto deve “tornare” a tutti i costi nella sceneggiatura di Bises, Paolucci, e Salerno; il film non si diverte solo a raccontare personaggi che rivelano man mano aspetti del proprio essere che contraddicono l'etichetta che gli abbiamo facilmente messo indosso, ma anche a disattendere le aspettative formali e strutturali: il piccolo Ippocrate non si farà del male, la sua famiglia non inseguirà Favino con le lance appuntite, l'infermiera Elsa (Camilla Filippi) non passerà dall'altra parte dei ferri. Perché questo è un altro film. Più libero, appunto, di giocare, da un certo inoltrato momento in poi, con gli ingredienti del genere – valigette, tradimenti mélo, il caveau di una banca e una femme fatale - ma anche più vivo e meno scritto di altri, più attento ai volti che ai tramonti. Marianna Cappi, Mymovies.it, marzo 2011 Piacerà a chi sarà piacevolmente sorpreso dagli sviluppi del racconto. Che dalle premesse sembrerebbe una delle tante commediole sentimentali che oggi impazzano. E invece incappiamo in un bel numero di colpi di scena, orchestrati da Pellegrini con perizia francamente superiore alla nostra media. Giorgio Carbone, 'Libero', 4 marzo 2011 Regia: Giambattista Avellino Attori: Luca Argentero (Max Rizzi), Paola Cortellesi (Irma Camuzzo), Paolo Ruffini (Samuele Bazzoni), Myriam Catania (Enza Giannotti), Claudio Bigagli (Leo Fenaroli), Marco Bocci (Pino Conca) Giorgio Albertazzi (Rolando De Rolandis) Soggetto: Fabio Bonifacci Sceneggiatura: Fabio Bonifacci Giambattista Avellino (collaborazione) Fotografia: Roberto Forza Musiche: Pivio, Aldo De Scalzi Montaggio: Claudio Di Mauro Scenografia: Marco Belluzzi Costumi: Nicoletta Taranta Produzione: RICCARDO TOZZI, GIOVANNI STABILINI, MARCO CHIMENZ PER CATTLEYA Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL Durata: 95 min. Origine: ITALIA, 2010 Genere: COMMEDIA Il regista Nato il 18 Novembre 1957 a Livorno. Regista e sceneggiatore italiano, durante il periodo universitario collabora con Lanciostory e Skorpio come sceneggiatore di fumetti, poi passa al cinema firmando la miniserie tv diretta da Aldo Lado La stella del parco (1991) con Ray Lovelock, Stefania Sandrelli, Paolo Marchese, Francesca Neri, Riccardo Montanaro e Maurizio Tropea. Alla ricerca della commedia italiana perduSuccessivamente, lavora dietro lo script di: ta, Pellegrini mescola molti ingredienti Cascina Vianello, I misteri di Cascina socio sentimentali per narrare l'amicizia tra Vianello e il film tv Crociera Vianello (2008); due medici, uno in Africa senza frontiere, il programma “Quelli che… lo smoking” l'altro a Roma per Tangentopoli. Tra loro, (2001) di Paolo Beldi con Simona Ventura e che novità!, una ragazza che fa sbandare il Gene Gnocchi. Il primo film da lui scenegfilm verso un improbabile thriller. La somma giato è Nati stanchi (2002) diretto da degli addendi non dà il risultato sperato: si Dominick Tambasco con la coppia comica scivola nel folk, cinismo e buonismo, siciliana di “Zelig” e “L'ottavo nano” Ficarra miscuglio di generi invadente, le star e Picone, ma anche con Luigi Maria (Accorsi e Favino gassmaneggiante) gio- Burruano e Aurora Quattrocchi. La collabocano assai sotto e sopra tono. Maurizio razione con questo duo comico continua Porro, 'Il Corriere della Sera', 4 marzo 2011 anche con la commedia Il 7 e l'8 (2007) che però Avellino arriva a dirigere con ritmo ed equilibrio come regista imbastendo la storia di uno scambio di culle con l'aiuto di interpreti come Eleonora Abbagnato, Rocco Abbigliamento donna Barbaro, Arnoldo Foà, Remo Girone, Lucia Vicenza Sardo, Tony Sperandeo Viale Trieste, 18 - 0444.304800 e Andrea Tidona. P.zza XX settembre, 2 - 0444317574 8 24 - 25 - 26 maggio (Ore 16 - 18 - 20 - 22) Stesso successo per La matassa (2009), che mantiene lo stesso disarmante candore. LA STORIA Delusi dal mondo del lavoro, tutt'altro che meritocratico, tre giovani e talentuosi professionisti, amici tra loro, decidono di reagire e ribellarsi al sistema. Max, valido giornalista in un quotidiano locale, per arrotondare è costretto a scrivere su improbabili riviste di settore e quando finalmente sembra a un passo dall'agognata assunzione viene scavalcato dalla figlia di un celebre scrittore. Irma è invece uno dei dottori più stimati dell'ospedale in cui lavora e sopravvive grazie alle borse di studio; quando sta per ottenere il contratto le viene tuttavia preferita la nuova fidanzata del primario. Samuele, genio del diritto penale, sta per vincere un concorso da ricercatore dopo anni passati a fare l'assistente-schiavo di un barone universitario; il posto gli viene però soffiato dall'inetto genero del barone. Tutti gli anni passati tra esami, lauree e specializzazioni sembrano improvvisamente inutili e per questo Max, Irma e Samuele decidono di ribellarsi al sistema prendendo di mira ciascuno il raccomandato dell'altro con piccole vendette e molestie quotidiane. Tuttavia, quello che era iniziato come un gioco, sfuggirà loro di mano... LA CRITICA Chi di noi, almeno una volta, non si è lasciato tentare da una scorciatoia? Dal conoscente che può farci ottenere un lavoro a quello che può toglierci una multa? Bisogna iniziare a liberarsi da questa mentalità a partire dalle piccole cose.(...) Potrebbe trovare frotte di emulatori in patria CINEFORUM ODEON la trovata del film di Giambattista Avellino, C'é chi dice no (come l'omonima canzone di Vasco, che è però assente dalla pellicola): la conferma di Argentero come interprete più gettonato della nuova commedia italiana (e di Fabio Bonifacci come sceneggiatore: era stato già autore di Diverso da chi?), spunti d'attualità trattati con leggerezza, una colonna sonora alla moda e il côté medio-alto borghese. Ambientato a Firenze - "Rispetto a Roma è una città piccola, che offre molte meno alternative ai personaggi e gli dà quindi maggiori pressioni", motiva Avellino - C'è chi dice no è la storia di tre ex compagni di liceo - lei è medico, lui giornalista, l'altro professore di diritto, tutti e tre precari - che si ritrovano quindici anni dopo, unici della classe a non avere avuto successo professionale perché puntualmente scavalcati da quelli con i "giusti" agganci familiari. Decidono che è l'ora di reagire, all'inizio con una spietata attività di stalking, poi con maggiore consapevolezza politica che li porta a dar vita al movimento "I pirati del merito". Ma il sistema è destinate a rimanere com'è. "Le raccomandazioni c'erano anche 50 anni fa - racconta Albertazzi, guest star del film nel ruolo del "barone" universitario che favorisce l'impresentabile genero - solo che oggi si sono moltiplicate perché è aumentato il numero di coloro che le possono dare. Prima c'erano due sottosegretari, oggi ne abbiamo sette". "Ma - aggiunge Albertazzi - non bisogna generalizzare: una cosa è segnalare chi ha talento, come ho fatto io una volta proponendo Alida Valli a Joseph Losey; un'altra è mettere tre imbecilli a fare i direttori dei teatri solo perché tuoi parenti". Rispetto al passato inoltre "c'è molta meno fiducia nel futuro, maggiore rassegnazione" - sostiene Marco Chimenz, uno dei produttori - e questo spiegherebbe perché le nuove commedie italiane, se pur a tematica sociale, non condividono la cattiveria e il cinismo senza ritorno di quelle alla Monicelli: "Inconsciamente abbiamo bisogno di redenzione", conferma Avellino. E nessun problema se questa passa dalla commedia: "Abbiamo una grande tradizione di commedie che hanno utilizzato la risata per farci riflettere - interviene Albertazzi - e del resto anche quella di Dante era commedia. Credo che questo sia un buon film, girato con leggerezza. Oltre che contro il nepotismo, si scaglia contro la burocrazia che soffoca il Paese. Gianluca Arnone, Cinemtografo.it, 05 Aprile 2011 Da alcuni anni la stragrande maggioranza CINEFORUM ODEON del cinema italiano ha intrapreso un’unica strada, quella della commedia. Per amore del pubblico e del botteghino, la ‘nuova commedia all’italiana’ sforna decine di film l’anno tanto da riuscire a dividere il genere in svariati filoni. Tra questi, spicca quello che guarda al sociale e che cerca di inquadrare l’attualità del nostro Paese. C’è chi dice no percorre questa strada, affrontando un tema tanto drammatico quanto deontologicamente scorretto: la raccomandazione, caratteristica tipica degli italiani, che ne hanno fatto ormai un tragico costume. Sulle spalle dei tre bravi protagonisti, Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo Ruffini, il peso delle storie di tre giovani che provano a combattere il sistema. Ne esce fuori un film dal ritmo efficace e dalla giusta dose di leggerezza, grazie alla tecnica del regista Giambattista Avellino e alla penna sicura di Fabio Bonifacci, sceneggiatore ormai esperto del filone della ‘commedia sociale’. Ciò che colpisce è che si sorride nonostante la drammaticità di un tema tragicamente attuale. Sarebbe bello se il film riuscisse a svegliare le coscienze, anche perché mai come ora, il nostro Paese avrebbe bisogno di quelle ‘ombre del merito’ in grado di impensierire finalmente un sistema del lavoro che denigra e mortifica. Cristian Scardigno, 35mm.it, 6 aprile 2011 oggi più disorientamento e disillusione, ben rappresentati anche dai personaggi del film, il cinema si incarica in parte di controbilanciare questi sentimenti: con una piccola porta aperta alla speranza che si prende anche il rischio (a nostro parere ben avvertibile) di legittimare in parte l'esistente. E' comunque vero che, se gli stereotipi si affacciano in più di una scena (i due studenti "spinellati" coinquilini del ricercatore, la ragazza raccomandata ultraricca e col poster di Che Guevara) e qualche situazione risulta eccessivamente prevedibile (la storia d'amore tra la suddetta ragazza e il personaggio di Argentero, annunciata sin dalla prima entrata in scena di lei), la regia riesce a creare, in modo molto abile, un coinvolgimento emotivo raro in prodotti di questo genere, con momenti topici come la dimostrazione finale ma anche con altri più intimi come lo svelamento, verso le ultime battute, della storia di un personaggio fino ad allora considerato secondario. Elementi che, insieme all'affiatamento dei tre protagonisti (a cui si aggiunge un gradito e gradevole cameo di Giorgio Albertazzi) fanno di C'è chi dice no un prodotto d'intrattenimento valido, che riesce anche a restituire e a fissare su pellicola un po' della nostra, sempre più sfuggente, realtà. Se non si chiede al cinema di cambiare il mondo (compito che peraltro non è mai stato il suo) si può essere soddisfatti. Marco Minniti, Movieplayer.it, 05 Aprile 2011 Il film, per gran parte della sua durata, strappa risate convinte: ma, come da tradizione del nostro cinema, sono risate amare. Tirare in ballo per l'ennesima volta la commedia all'italiana e il cinema di maestri come Mario Monicelli e Dino Risi è operazione oziosa quanto, in fondo, inevitabile: ma la cattiveria di quel cinema è lontana, e lo sguardo di registi come Giambattista Avellino è al contempo più accomodante e più (ingenuamente?) speranzoso di un cambiamento pacifico dell'esistente. D'altronde, come lo stesso regista ha ricordato in conferenza stampa, i tempi sono Ottica Signorini di G. Cegan mutati, e se nel tessuto Corso Fogazzaro, 71 ° 36100 Vicenza sociale italiano ci sono T 0444 322758 9 31 maggio 1 - 2 giugno (Ore 16 - 18 - 20 - 22) Regia: Eugenio Cappuccio Attori: Emilio Solfrizzi (Piero Cicala), Belén Rodríguez (Talita Cortès), Iaia Forte (Marta, ex moglie Piero), Fabrizio Buompastore (Emissario), Totò Onnis (Gianni, barbiere amico di Piero), Gaetano D'Amore (Vincenzo Corrente, pizzaiolo), Salvatore Marino (Amed, cuoco), Roberto De Francesco (Gustavo Bacelli, giornalista), Gianni Colajemma (Michele, barista), Manuela Morabito (Arianna, prostituta), Pinuccio Sinisi (Superman, pescatore), Francesca Faiella (Assistente di Talita), Azzurra Martino (Giusy, cameriera Soggetto: Antonio Avati (idea) Sceneggiatura: Eugenio Cappuccio, Claudio Piersanti, Guia Soncini (collaborazione) Fotografia: Gian Filippo Corticelli Musiche: Franco Cerasi Montaggio: Fabio Nunziata Scenografia: Giuliano Pannuti Costumi: Stefania Consaga, Maria Fassari Produzione: DUEA FILM IN COLLABORAZIONE CON MEDUSA FILM Distribuzione: MEDUSA (2011) Origine: ITALIA, 2010 Genere:COMMEDIA Durata: 100 min. Il regista Nasce a Latina nel 1961. Fra il 1983 e il 1985 frequenta il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, diplomandosi in sceneggiatura. È assistente alla regia in Ginger e Fred di Fellini, al quale nel 1990 dedica il documentario Verso la Luna. Nel 1995 vince la sezione Pardi di Domani al Festival di Locarno con il corto Il caricatore che, due anni dopo, diventa un lungometraggio realizzato e interpretato insieme a M. Gaudioso e F. Nunziata. Con gli stessi collaboratori nel 1999 realizza e interpreta La vita è una sola, che sottopone a uno sguardo ironico e grottesco il mondo dei giovani aspiranti registi. Nel 2004 si misura con la prima prova di regia autonoma in Volevo solo dormirle addosso, graffiante ritratto di un giovane manager impegnato in una complessa ristrutturazione aziendale che impone il taglio di numerosi posti di lavoro. LA STORIA Negli anni '80 Piero Cicala aveva raggiunto il successo con la sua hit 'Io, te e il mare'. Tuttavia, nonostante un milione di dischi venduti, Piero è rimasto una meteora del panorama musicale e negli anni s'è visto svanire la fortuna dalle mani. Piero è tornato a vivere in Puglia, ma quando viene chiamato a Roma per partecipare a una trasmissione televisiva sulle glorie del passato non esita a recarsi nella capitale, dove incontrerà anche la bella e famosa, regina del gossip Talita Cortès … LA CRITICA SEZIONE MANCANTE. IL FILM E' IN USCITA NAZIONALE IL 15/04/2011. Su www.odeonline.it l’ intervista completa a Eugenio Cappuccio, Belen Rodriguez e Emilio Solfrizzi (di Francesca Fiorentino, Movieplayer.it) Eugenio, com'è nato il progetto del film? Eugenio Cappuccio: E' nato come i film di Abbigliamento donna Vicenza Viale Trieste, 18 - 0444.304800 P.zza XX settembre, 2 - 0444317574 10 una volta, con il produttore, Antonio Avati, che ha avuto un'idea e mi ha chiamato. Il bello del film è che i due protagonisti sono due personaggi di oggi, non si può nacondere che gli elementi di racconto del presente siano tutti vivi. Piero Cicala è un cantante che ha venduto un milione di copie e trent'anni dopo sente nuovamente il desiderio di sfidare il mondo dello spettacolo e lo fa partecipando a I migliori anni di Carlo Conti. Tornando a Roma incontra la Cortès che lo porta in un ulteriore altrove. Antonio Avati: L'idea del film mi è venuta proprio vedendo Carlo Conti in tv. Mi è venuta voglia di scoprire cosa succedeva a far incontrare una diva alla Paris Hilton con l'ex cantante più sfigato d'Italia. Belen, possiamo dire che il personaggio di Talita ti somigli un po'? Belen Rodriguez: A dire la verità leggendo il copione, parecchio tempo fa, ho avuto subito la sensazione che il personaggio mi si avvicinasse molto, è una specie di azienda che cammina. Così ho pensato che sarebbe stato facile farlo e ho deciso di interpretarlo. Poi quando ho incontrato Eugenio ho capito che dovevo trovare un'altra chiave per rendere quella figura, con tutte le somiglianze del caso. Sono stata io ad adattarmi al personaggio. (...) PROSEGUE SU: www.odeonline.it Quarto Potere snc Contrà Pusterla, 14 Tel./fax 0444 022746 CINEFORUM ODEON 7 - 8 - 9 giugno (Ore 16 - 18 - 20 - 22) Regia: Emidio Greco Attori: Giuseppe Battiston ('Il Professore'), Ambra Angiolini (La Marchesa), Giorgia Salari (Lea), Annapaola Vellaccio (Gina), Francesca Fava (Wanda), Iaia Forte (La Signora) Soggetto: Franco Lucentini (racconto), Emidio Greco Sceneggiatura: Emidio Greco Fotografia: Francesco Di Giacomo Musiche: Luis Enríquez Bacalov (Luis Bacalov) Montaggio: Bruno Sarandrea Scenografia: Marcello Di Carlo Arredamento: Luciano Cammerieri Costumi: Loredana Buscemi Tratto da: racconto omonimo di Franco Lucentini (Ed. Mondadori) Produzione: EMANUELE NESPECA, GIANLUCA ARCOPINTO E MARCO LEDDA PER LA FABBRICHETTA S.R.L. IN COLLABORAZIONE CON RAI CINEMA Distribuzione: MOVIMENTO FILM (2011) Durata: 90 min. Origine: ITALIA, 2010 Genere: DRAMMATICO Il regista Nasce a LEPORANO (TA) il 20-10-1938. Nel 1952 si trasferisce a Torino dove completa gli studi. Comincia in questo periodo ad interessarsi al mondo dello spettacolo preferendo però il teatro al cinema. Si appassiona al grande schermo a 19 anni, dopo aver preso parte ad alcune conferenze del critico cinematografico della 'Stampa' Mario Gromo. Nel 1964 vince il concorso ed entra al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si diploma in regia due anni dopo con il saggio d'esame 'Uno, due e tre'. Dopo il diploma resta al Centro Sperimentale altri due anni, fino al 1968, come insegnante di regia. La sua collaborazione con la tv di Stato prosegue, con profitto, fino al 1980 con programmi culturali, documentari e inchieste fra le quali 'Da una guerra all'altra' (1976-77), 'Niente da vedere, niente da nascondere' (1978) e 'L'Italia del boom' (1979), vincitore del premio 'Saint Vincent' per la migliore inchiesta tv. Debutta alla regia di lungometraggi cinematografici nel 1974 con 'L'invenzione di Morel' tratto dal romanzo di Adolfo Bioy Casares - che partecipa al Festival di Cannes nella 'Quinzaine des Réalisateurs'. Per due anni consecutivi (il 1975 ed il 1976) la pellicola viene proiettata quotidianamente in nove musei europei d'arte moderna nell'ambito della mostra 'Le macchine celibi'. La sua opera seconda, 'Ehrengard' (tratta dal romanzo omonimo di Karen Blixen), viene presentata alla Mostra di Venezia del 1982. L'anno seguente la pellicola vince il premio 'Cinema e società' come "miglior film tratto da opera letteraria" ma circola molto poco a causa del fallimento della Gaumont Italia che lo aveva acquistato. Il terzo lungometraggio, 'Un caso d'incoscienza' (1984, da un soggetto originale dell'autore) viene presentato alla Mostra di Venezia nella sezione 'Film per la tv'. Dopo aver girato, per la tv svizzera, due programma culturali ('Vivere un'altra vita' nel 1988 e 'Contrabbando d'idee' l'anno dopo), nel 1991 realizza 'Una storia semplice", dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia, che riceve un Leone d'oro alla Mostra di Venezia per l'interpretazione di Gian Maria Volontè. La pellicola vince, fra l'altro, una 'Grolla d'Oro' per l'interpretazione, un 'Nastro d'argento' per la sceneggiatura, un 'Globo d'oro' per la sceneggiatura e la musica e l'Antigone d'oro al Festival di Montpellier. Nel 1998 il suo 'Milonga' vince il 'Globo d'oro' della stampa estera per l'interpretazione di Giancarlo Giannini'. LA STORIA "Il Professore" è un quarantenne dall'aspetto scialbo, dall'espressione concentrata e stupita, che sembra vivere in un universo racchiuso solo nella sua testa e che vive in una casa per appuntamenti dove viene utilizzato come tuttofare. Complice l'amicizia con la Marchesa, una prostituta della casa che ha tentato il suicidio per una delusione d'amore, e le visite agli scavi della Villa di Adriano, a Tivoli, la sua coscienza si smuoverà tra I NOSTRI SERVIZI scambi e intrecci Trasferimenti con autovettura Matrimoni/Feste e pulmino 9 posti Trasferimenti Hotel/discoteche di significati con Trasferimenti da/per aeroporti Tour delle ville Venete la mediocrità Viaggi personali Escursioni in città d’Arte Servizi ausiliari ad aziende Servizio spesa-Shopping della sua vita. LA CRITICA SEZIONE CRITICA RIDOTTA: IL FILM E’ IN USCITA NAZIONALE IL 29/04/2011 Notizie degli scavi è il titolo di un racconto pubblicato da Franco Lucentini nel 1964, prima di formare la celebre coppia letteraria con Carlo Fruttero. Il regista Emidio Greco avrebbe voluto trarne un film già all'epoca, ma fu distratto da altri impegni e solo ora, da più di quarat'anni, è riuscito a realizzare il suo progetto, presentato fuori concorso alla Mostra di Venezia. Nella trasposizione dalla pagina allo schermo, Greco ha scelto di ambientare la vicenda al presente ma ha conservato il linguaggio artificioso e straniante inventato da Lucentini per il personaggio del Professore. Soprannominato così, con evidente ironia, il Professore è un quarantenne che sembra vivere sempre assorto nei suoi pensieri, distratto e infantile, tutto preso dalle piccolezze dei compiti quotidiani, che per lui sono enormi. Vive in una casa di prostitute facendo pulizie e commissioni alle ragazze, che lo trattano con condiscendenza. Un giorno viene incaricato di fare visita in ospedale alla Marchesa, una prostituta che prima faceva parte della casa e che ha tentato il suicidio per amore. Anche con lei ili Professore si mostra disponibile, tornando più volte a trovarla nei momenti liberi del suo lavoro, che consiste per esempio nell'accompagnare le ragazze quando vanno in trasferta fuori Roma. In una di queste occasioni, per ingannare l'attesa visita la Villa Adriana di Tivoli, tornandoci poi più volte per osservarne ogni singolo particolare. La contemplazione del monumento, insieme alla nuova conoscenza, provocano nel Professore un risveglio, una trasformazione, una fame di vita. (…) La scelta registica, non risolta fino in fondo, risente di questo stare a metà fra il realismo, le forti caratterizzazioni delle figure di contorno e l'aspirazione all'astrazione. Dove invece il film funziona meglio è ,senz'altro nell'interpretazione dei due attori protagonisti, una dolente Ambra Angiolini, che sta dimostrando sempre più le sue qualità, e uno spaesato Battiston senza barba, scosso da improvvise illuminazioni. Il racconto morale di Lucentini ha in loro i suoi più giusti e partecipi interpreti. Barbara Corsi, Vivilcinema n°2, marzo/ aprile 20011 P.zza Biade 18 Vicenza cell.327.1324353 EL GELATARO DE MAGRE‛ Fiere/Convention cene d’affari CINEFORUM ODEON 11 104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104° anno Cinema Odeon 104° ARCUGNANO (VI) - Via Adige, 44 Tel. e Fax 0444.288697 Cell. 333.2039973 Emporio Biologico Alimenti Biologici - Alimenti per intolleranze - Detersivi ecologici alla spina ORARIO CONTINUATO 9:00 - 19:30 - Mercoledì CHIUSO Pomeriggio Vicenza C.trà S.Marco, 8 - Tel.0444.327267 - E-mail: [email protected] Ristorazione tipica vicentina Formule “Pausa pranzo” Buffet di laurea e altri eventi APERT O T UTTI I G IOR NI Contrà Do Rode 20 a Vicenza tel. 0444.544085 SCONTO 10% a tutti i TESSERATI del Cinema ODEON CINEFORUM ODEON CINEFORUM ODEON
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