Cineforum N-3 - Cinema Odeon
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Cineforum ODEON Società Generale di Mutuo Soccorso 2009-10 3 N- gennaio febbraio Ore 16 - 18 - 20 - 22 (Salvo diversa indicazione)* 12/13/14 gennaio 2010 NEMICO PUBBLICO di Michael Mann (15:30 - 18:15 - 21)* 19/20/21 gennaio 2010 OGGI SPOSI di Luca Lucini (15:40 - 17:50 - 20 - 22:10)* 26/27/28 gennaio 2010 GLI ABBRACCI SPEZZATI di Pedro Almodóvar (15:20 - 17:40 - 20 - 22:15)* 2/3/4 febbraio 2010 A SERIOUS MAN di Joel Coen, Ethan Coen 9/10/11 febbraio 2010 AMELIA di Mira Nair 16/17/18 febbraio 2010 IL RICCIO di Mona Achache 23/24/25 febbraio 2010 IO, LORO e LARA di Carlo Verdone p. 2 p. 4 p. 6 p. 7 p. 9 p. 10 p. 11 I BIGLIETTI SONO IN VENDITA TUTTI I GIORNI. Si prega di tenere spenti i cellulari in sala.Grazie. Si ricorda che non è consentito riservare più di un posto per gli amici ritardatari, e comunque non oltre dieci minuti dall’inizio dello spettacolo. IMPORTANTE: le tessere del Cineforum Odeon e del Filmstudio danno diritto al biglietto ridotto al Cinema Odeon escluso la Domenica. CON LE E.MAIL I PROGRAMMI DEL CINEMA ODEON A CASA VOSTRA. E’ sufficiente collegarsi al sito: www.odeonline.it w w w. o d e o n l i n e . i t . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 - 13 - 14 gennaio (Ore 15:30 - 18:15 - 21) Regia: Michael Mann Attori: Johnny Depp (John Dillinger), Christian Bale (Melvin Purvis), Marion Cotillard (Billie Frechette), Billy Crudup (J. Edgar Hoover), Channing Tatum (Pretty Boy Floyd) Soggetto: Brian Burrough (saggio) Sceneggiatura: Ronan Bennett, Ann Biderman (revisione), Michael Mann (revisione) Fotografia: Dante Spinotti Musiche: Elliot Goldenthal Montaggio: Paul Rubell, Jeffrey Ford Scenografia: Nathan Crowley Arredamento: Rosemary Brandenburg Costumi: Colleen Atwood Effetti: Robert Stadd Produzione: KEVIN MISHER E MICHAEL MANN PER FORWARD PASS, MISHER FILMS Distribuzione: UNIVERSAL Durata: 140 min. Origine: USA, 2009 Genere: DRAMMATICO, POLIZIESCO Tratto da: saggio "Public Enemies: America's Greatest Crime Wave and the Birth of the FBI, 1933-34" di Brian Burrough Il regista Nasce a CHICAGO, Illinois (USA) il 05-02-1943. Autore di serial televisivi di grande successo, come "Miami Vice", "Crime Story" e "Starsky e Hutch", Michael Mann debutta sul grande schermo nel 1981 con il film "Strade violente", interpretato da James Caan. Trasferitosi in Inghilterra nel 1964 per studiare alla London Film School, Mann inizia a lavorare come regista di documentari, girando Abbigliamento donna negli Stati Uniti "17 Vicenza Days Down the Line". Viale Trieste, 18 - 0444.304800 Parallelamente studia P.zza XX settembre, 2 - 0444317574 sceneggiatura, e nel 1979 vince il suo primo Emmy come miglior regista, grazie al film "Jericho Mile". Nel 1983 scrive e dirige il thriller gotico "La fortezza", e nel 1986 "Munhunter- frammenti di un omicidio", elaborato partendo dal romanzo di Thomas Harris "Il delitto della terza luna". Il suo lavoro più recente, prima di "The Insider", è il film d'azione "Heat - La sfida", tratto da una sua sceneggiatura e interpretato da Al Pacino, Robert De Niro, Val Kilmer e Jon Voight. Michael Mann, con il film "The Insider- dietro la verità", è stato candidato all'Oscar 2000 per la migliore regia e per la miglior sceneggiatura non originale (insieme con Eric Roth). LA STORIA Nell'America piegata dalla Grande Depressione Economica un uomo fuori dal comune riuscì ad attirarsi il favore e l'attenzione dell'opinione pubblica: John Dillinger, qualificato dalle autorità statunitensi come Nemico Pubblico Numero Uno. Spietato ma galante, Dillinger e la sua banda seminarono il terrore nelle banche degli Stati Uniti e si fecero beffe di J. Edgar Hoover e del suo Bureau of Investigation (futuro F.B.I.), guadagnandosi il plauso di coloro che avevano visto i risparmi di una vita confiscati dagli istituti di credito. A porre fine all'attività criminale di Dillinger fu poi Melvin Purvis, soprannominato 'il Clark Galble dell'FBI', che dopo un'interminabile serie di inseguimenti e sparatorie, con l'ausilio di un gruppo di sceriffi del West e di alcuni sedicenti amici di Dillinger, riuscì a tendere una letale trappola al celebre ed acclamato malvivente, ucciso all'uscita di un cinema di Chicago nel luglio del '43. LA CRITICA Mann è un cineasta radicale che da giovane ha lavorato molto in Inghilterra perché negli Usa, per lui, tirava un'ariaccia: pur essendo un ebreo bianco, le sue simpatie per le Black 2 CINEFORUM ODEON Società Generale Mutuo soccorso Buone Feste AUGURI Panthers lo avevano messo nei guai. Poi, è anche un grande stilista, e Nemico pubblico è un clamoroso esercizio di stile, né più né meno di Collateral o Miami Vìce: lo straordinario realismo delle sparatorie si sovrappone all'uso straniante della colonna sonora quasi rock, e nel finale il suddetto gangster-movie con Gable e Powell diventa un controcanto ironico alla fine di Dillinger, un po' come il numero di tiptap in 'Cotton Club' di Coppola. Johnny Depp, bravo come sempre, sfida il mito di Gable: ed è forse l'unico attore vivente a poterci provare. Alberto Crespi, 'L'Unità', 06 novembre 2009 In cifre in cui si tende via via sempre di più a un iperrealismo che di ogni personaggio fa una persona, di ogni evento, vivo e immediato, fa un fatto di cronaca. Naturalmente tanta ricerca della verità concreta avrebbe difficilmente dato i suoi frutti senza l'interpretazione magistrale di Johnny Depp: mai gridata, mai sopra le righe, con un intimismo e perfino un minimalismo che risolve tutto negli sguardi, se non addirittura nei silenzi. Mentre intorno esplodono solo gli spari dei revolver e dei mitra. Fino all'ossessione. Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 06 novembre 2009 Dopo diverse trasposizioni di nemici pubblici (James Cagney per William Wellman nel '31, Warren Oates per John Milius nel '74), Mann propone l'esposizione del rapinatore lavorando sull'abbellimento e la coreograficità dell'atto furtivo come dei mortali scontri a fuoco. Le rapine, le sparatorie, le spartizioni di bottino sono seguite sia con un voluttuoso montaggio, sia con una macchina da resa che stringe d'improvviso il quadro, seguendo la direzione del gesto (per esempio lo smontaggio delle armi al ritorno dalla prima evasione). Anche se alla fine è sempre la sintesi compositiva tra sguardo, suono e cromatismi a infondere la carica. L'arrembaggio arriva sempre da fuori, da chi compone e non da chi interpreta il componimento. Prendete un qualsiasi inseguimento (tutti i set del film, tra Illinois e Wisconsin, sono stati veri luoghi battuti dalla banda di Dillinger) e noterete i raggi di sole che creano bolle e riflessi sull'otturatore, clangore di auto e armi d'epoca, epiche armonie di Elliot Goldenthal a riecheggiare L'Ultimo dei Mohicani. Opinabile la presenza della pupa del gangster (Marion Cotillard). Da ricordare uno degli highlights del cine- ma di superficie di Mann: la concitata presentazione dell'agente Purvis (Christian Bale) sulle note di Ten million slames. Un paio di minuti in visibilio, un paio di secondi per l'oblio. Davide Turrini, 'Liberazione', 06 novembre 2009 La psicologia non interessa Mann, che resta un fenomenologo: il narcisismo del gangster è senza spessore e background. Il che (con la pretestuosa polemica di Dillinger contro le banche che 'rapinano' la gente) fa la modernità del film, un catalogo del male spregiudicato e deduttivo, ma senza ideali né romanticismo, ormai privo dell'aura del mito, più reality che realtà. Piera Detassis, 'Panorama', 13 novembre 2009 CINEFORUM ODEON 3 19 - 20 - 21 gennaio (Ore 15:40 - 17:50 - 20 - 22:10) Regia: Luca Lucini Attori: Luca Argentero (Nicola Impanato), Moran Atias (Alopa), Dario Bandiera (Salvatore Sciacca), Carolina Crescentini (Giada), Francesco Montanari (Attilio Panecci), Filippo Nigro (Fabio Di Caio), Gabriella Pession (Sabrina Monti), Michele Placido (Sabino Impanato), Renato Pozzetto (Renato Di Caio), Isabella Ragonese (Chiara Malagò), Lunetta Savino (Violetta Impanato), Hassani Shapi (Ambasciatore) Soggetto: Fausto Brizzi, Marco Martani, Fabio Bonifacci Sceneggiatura: Fabio Bonifacci, Fausto Brizzi (collaborazione), Marco Martani (collaborazione) Fotografia: Manfredo Archinto Musiche: Giuliano Taviani, Carmelo Travia Montaggio: Fabrizio Rossetti Scenografia: Marco Belluzzi Costumi: Roberto Chiocchi Produzione: RICCARDO TOZZI, MARCO CHIMENZ, GIOVANNI STABILINI PER CATTLEYA Distribuzione: UNIVERSAL Durata: 118 min. Origine: ITALIA, 2009 Genere: COMMEDIA Il regista Nato a Milano nel 1967, dal 1993 al 1997 lavora come assistente alla produzione per un programma televisivo di Super Channel London. Nello stessO periodo realizza numerosi video musicali per molti artisti italiani. Seguono negli anni successivi la regia di spot pubblicitari e programmi televisivi. Nel 2002 realizza il cortometraggio "Il sorriso di Diana", prodotto da Cattleya e Cinecittà Holding. Nel 2003 firma la regia del suo primo lungometraggio, "Tre metri sopra il cielo", tratto dall'omonimo romanzo di Federico Moccia. LA STORIA Storia di quattro coppie alle prese con i preparativi delle rispettive nozze: Nicola Impanato, poliziotto pugliese ed ex dongiovanni incallito, ha deciso di sposare la figlia dell'Ambasciatore indiano e si prepara a convincere suo padre, un contadino nato e cresciuto a Morticola, ad accettare un matrimonio hindu; due giovani precari, Salvatore e Chiara, per organizzare un matrimonio a costo zero, decidono di far imbucare i parenti di lui, siciliani attenti alle tradizioni, al matrimonio del secolo, quello della soubrette Sabrina con il magnate Attilio Panecci. Nel frattempo, il pm romano Fabio Di Caio, che segue da tempo le mosse di Attilio cercando di incastrarlo, deve riuscire a dissuadere suo padre dallo sposare una massaggiatrice poco più che ventenne. Abbigliamento donna Vicenza Viale Trieste, 18 - 0444.304800 P.zza XX settembre, 2 - 0444317574 LA CRITICA Il racconto, secondo la struttura degli episodi a tema incrociati, mescola fra loro la storia di Luca Argentero, che vorrebbe sposare la bella indiana Moran Atias, nonostante lo stile rustico del padre contadino Michele Placido; quella dei precari Dario Bandiera e Isabella Ragonese, che vorrebbero sposarsi a costo zero; quella della soubrette Gabriella Pession, che vorrebbe impalmare il magnate della finanza Francesco Montanari; quella del magistrato Filippo Nigro, che cerca di dissuadere suo padre Renato Pozzetto dai condurre all'altare la massaggiatrice Carolina Crescentini. Il tutto spingendo sul pedale della farsa, a furia di avare risate e generose volgarità. Giacomo Vallati, 'Avvenire', 21 ottobre 2009 Il film di Luca Lucini con un ottimo cast, conferma che il regista ha un particolare feeling con la commedia-corale (come il suo precedente Amore, bugie e calcetto). Una commedia frizzante, allegra e ben recitata dove, ed è la cosa più importante, si ride molto. Una sceneggiatura che intreccia le storie di quattro coppie, scritta dall'esperto Fabio Bonifacci, con la collaborazione del duo Martani-Brizzi, la coppia d'oro di Notte prima degli esami. Giampiero De Chiara, 'Libero', 21 ottobre 2009 Oggi sposi lavora su formule consolidate, tra affondi dialettali, sfide etnico-gastronomiche, un pizzico di mostruosità antropologici riferimenti alla dittatura mediatica e una punta di critica sociale (per fortuna non moralistica). All'incontro stampa, Dario Bandiera s'è divertito a sfottere noi giornalisti, trattandoci da "sagome". Pare che qualche collega se la sia presa. 4 CINEFORUM ODEON Michele Anselmi, 'Il Riformista', 21 ottobre 2009 Oggi sposi è più di una frizzante commedia. E' un investimento. E' la razione sotto il marchio Cattleya di gran parte delle energie creative della generazione dei quarantenni che si dedicano a coltivare e rinnovare il linguaggio del cinema leggero e di intrattenimento di massa. La convergenza dei due principali filoni di successo nella commedia giovanile italiana sia comica che romantica: Tre metri sopra il cielo e Notte prima degli esami. Il regista Luca Lucini di Tre metri ..., L'uomo perfetto, Amore bugie e calcetto, Solo un padre. Lo sceneggiatore Fabio Bonifacci di Diverso da chi?, Si può fare, Notturno bus, E allora mambo. Gli ideatori Fausto Brizzi e Marco Martani a lungo partner di fiducia di Neri Parenti per i cinepanettoni, coartefici dell'exploit di Notte prima degli esami, il primo regista di Ex. Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 21 ottobre 2009 Oggi sposi di Lucini è molto più elementare e lineare ma sa comunque indovinare alcune situazioni davvero esilaranti. Il soggetto (di Brizzi e Martani) ricorda molto Ex, con meno ambizioni sociologiche ma con un più evidente gusto per il ritmo e la risata: protagoniste, quattro coppie che si preparano al giorno del sì. Non tutte le storie hanno la stessa forza e la stessa carica comica e l'intreccio del caso che si incarica di legare i destini di tutti qualche volta arranca. Ma alcuni personaggi sono decisamente ben inventati, a cominciare da Placido e Pannofino, contadini zotici e testardi, a Vito, poliziotto bulimico e pasticcione, all'imbranato commissario interpretato da Filippo Nigro. Fossimo stati a Hollywood avrebbero forse fatto riscrivere la sceneggiatura un altro paio di volte, ma nessuno è perfetto e nel cinema italiano di oggi sarebbe ingiusto lamentarsi. Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 21 ottobre 2009 Una commedia, evviva. E siccome di mezzo non ci sono i gay si ride per davvero. Fabio Bonifacci di Amore bugie e calcetto si conferma il più bravo sceneggiare italiano. Il regista Luca Lucini compie il miracolo mai riuscito a nessun regista di casa nostra: non solo riesce a far cambiare pettinatura agli attori, si impegna anche sugli accenti. Luca Argentero recita in un credibile pugliese, e speriamo che finalmente la finiranno di rimproverargli il reality. Maria Rosa Mancuso, 'Il Foglio', 21 ottobre 2009 Inconsapevolmente, lo spunto per il Oggi sposi di Luca Lucini dev'essere stato I mostri di Dino Risi. Il problema che, alla fine, si coglie che questi personaggi non sono mostri, neppure il magistrato che usa la polizia come Don Rodrigo i bravi. Nemmeno il finale - in stile Bollywood (la Cinecittà indiana) - è originale, ma offre l'unico momento sereno di quadro desolante per ciò che rappresenta più che per come lo rappresenta, cioè senza cattiveria. Quattro giovani coppie di fidanzati e due mature coppie sposate in età affastellano velleità che forse sono comuni: lo diranno gli incassi. A infastidire è che ogni personaggio paia uscito dalle fiction di Italia 1. Lucini guida questo sodalizio di diseredati dell'intelligenza. Abdicando alla sua. Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 21 ottobre 2009 CINEFORUM ODEON 5 con il fratello Augustin, fonda la propria casa di produzione, 'El Deseo'. Nel 1988 firma il suo primo vero grande successo di pubblico, "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", cui seguono tra gli altri "Légami" ('90), "Carne tremula" ('97), "Tutto su mia madre" ('99, vincitore nel 2000 dell'Oscar, il Golden Globe, il César, e il David di Donatello come miglior film straniero e sette premi Goya) e "Parla con lei" (2002, candidato all'Oscar come miglior film straniero e vincitore del César come miglior film dell'Unione Europea e del Golden Globe come miglior film straniero) che gli fa guadagnare 26 - 27 - 28 gennaio (Ore 15:40 - 17:50 - 20 - 22:15) l'Oscar 2003 per la miglior sceneggiatura originale. Continua il Regia: Pedro Almodóvar Attori: successo di pubblico con "La Mala Penélope Cruz (Lena), Lluís Homar (Mateo Blanco/Harry Caine) Blanca educación" nel 2004 mentre nel 2006 Portillo (Judit García), José Luis Gómez vince a Cannes il premio per la migliore (Ernesto Martel) Soggetto: Pedro sceneggiatura con "Volver". Almodóvar Sceneggiatura: Pedro (BIOGRAFIA COMPLETA SU: www.odeonline.it) Almodóvar Fotografia: Rodrigo Prieto LA STORIA Musiche: Alberto Iglesias Montaggio: In un incidente d'auto avvenuto quatJosé Salcedo Scenografia: Antxón tordici anni prima, lo sceneggiatore Gómez Costumi: Sonia Grande Harry Caine ha perso la vista e la Produzione: EL DESEO S.A., donna amata, Lena. Da allora la sua UNIVERSAL INTERNATIONAL PICTURES vita non è stata più la stessa, nonoDistribuzione: WARNER BROS. stante l'aiuto economico e morale della ITALIA Durata: 129 min. Origine: sua amica e direttrice di produzione SPAGNA, 2009 Genere: Judit García, e sono in pochi a conoDRAMMATICO, THRILLER scere la sua storia e la sua vera identità. Poi, una notte, Harry decide di racIl regista Nasce a CALZADA DE CALATRAVA contare la sua storia al figlio di Judit, (Toledo) SPAGNA il 25-09-1951. Diego, che verrà così a conoscenza Frequenta le scuole elementari e medie dell'universo di Mateo Blanco, Lena, a Caceres, nella Mancha, in istituti Judit e Ernesto Martel, fatta di "amour gestiti dai Salesiani e dai Francescani fou" e dominata da fatalità, gelosia, iniziando, nello stesso periodo, a fre- tradimenti, abuso di quentare freneticamente le sale cine- potere e sensi di colpa. matografiche. Esordisce alla regia di lungometraggi proprio agli albori della demo- crazia con "Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio", girato in 16mm, gonfiato a 35mm ed arrivato nelle sale nel 1980. Nel 1986 è la volta di "Matador". L'anno successivo, sabilità di chi lo fa e, per estensione, su quello che l'occhio umano può e vuole vedere. Disperata perché, nonostante il piacere che spesso le storie possono offrire, e che l'ultimo film (nel film) diretto da Mateo Blanco cercava di trasmettere al pubblico (ne vediamo alcune scene, che non a caso citano Donne sull'orlo di una crisi di nervi), proprio quel piacere può essere causa di dolore. Oppure, può costare molto dolore a un regista per portarlo a termine. Da un po' di tempo a questa parte Almodóvar sembra aver messo da parte il piacere di raccontare storie immaginifiche e colorate per addentrarsi in una riflessione sul proprio mestiere (Il fior del mio segreto, La mala educació) oppure sul materiale dei suoi sogni, a cominciare dal melò hollywoodiano (Tutto su mia madre, Volver) che con Los abrazos rotos tocca il suo culmine, per interrogarsi su cosa davvero possono dire le immagini. Come quelle girate da Mateo Blanco e che possono essere manipolate da un produttore ostile o quelle senza sonoro che il giovane Ernesto gira sul set per spiare i comportamenti dell'amante del padre e che hanno bisogno di qualcuno che sappia leggere sulle labbra per poter diventare davvero «parlanti». Anche se è curioso, che in questo film generoso e complesso, il regista spagnolo abbia così tanto bisogno di rivolgersi alla parola per spiegare allo spettatore il senso delle immagini. Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 20 maggio 2009 (...) stavolta vuole fare una dichiarazione totale al cinema, e non ad alcuni film, ma al mistero del cinema come LA CRITICA Costruito come un gioco di scatole cinesi dove il doppio binario temporale (...) il film di Almodóvar Los abrazos rotos è una disperata riflessione sul cinema, sulle respon- 6 CINEFORUM ODEON macchina produttrice di piacere e dolore, e alla realtà di chi lo fabbrica, nessuna maestranza esclusa... Paradossalmente, infine, scegliendo un eroe... cieco. (...) Ovvio che Almodovar abbia messo dentro il film anche un numero considerevole di riferimenti alla storia del cinema, con tanto di quiz, e brani veri e propri da film (uno per tutti 'Viaggio in Italia', la scena della visita alle rovine di Pompei). Alla fine però, nel flamenco struggente finale sui titoli di coda, con il suo ripetitivo ritmo avvolgente e mortale, ci offre la chiave del film, della vita e del cinema. L'accettazione della vita, un grande sì alla vita, fin dentro alla morte, alla fine, al The end. Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 20 maggio 2009 Più dramma che commedia, cinema nel cinema, le immagini lunari dell'isola di Lanzarote, la solita rivelazione catartica, i vari personaggi costretti a fare i conti col passato. E una superba Penelope Cruz, attrice mai così matura e sensuale, che cita le dive di ieri con frangetta alla Audrey Hepburn e chioma platinata alla Marilyn. Mentre Pedro rende omaggio a se stesso (con espliciti riferimenti a Donne sull'orlo di una crisi di nervi) e difende appassionatamente il proprio mestiere: il protagonista di Gli abbracci spezzati è un regista al quale il produttore ha scempiato il film, montando proditoriamente solo le scene scartate. Gloria Satta, 'Il Messaggero', 20 maggio 2009 Regia: Ethan Coen, Joel Coen Attori: Michael Stuhlbarg (Larry Gopnik), Fred Melamed (Sy Ableman), Richard Kind (Zio Arthur), Aaron Wolff (Danny Gopnik) Soggetto: Ethan Coen, Joel Coen 2 - 3 - 4 Sceneggiatura: Joel Coen, Ethan Coe Fotografia: Roger Deakins Musiche: Carter Burwell Montaggio: Ethan Coen (Roderick Jaynes), Joel Coen (Roderick Jaynes) Scenografia: Jess Gonchor Arredamento: Nancy Haigh Costumi: Mary Zophres Effetti: Vincent Cirelli, Luma Pictures Produzione: JOEL ED ETHAN COEN PER FOCUS FEATURES, WORKING TITLE Distribuzione: MEDUSA FILM Durata: 106 min. Origine: USA, 2009 Genere: COMMEDIA, NOIR febbraio (Ore 16 - 18 - 20 - 22) anche la moglie di Joel. Ad esso seguono altri due successi, "Il grande Lebowsky" (1998) e "Fratello, dove sei?"(2000) di cui Ethan è ancora una volta, autore, regista e sceneggiatore insieme a Joel. Nel 2003 sono di nuovo vincitori a Cannes con "L'uomo che non c'era" interpretato da Billy Bob Thornton, che vince anche il David di Donatello come miglior film straniero. Nello stesso anno Ethan scrive la sceneggiatura per "Prima ti sposo, poi ti rovino" diretto dal fratello, cui segue "Ladykkillers". Nel 2008, con "Non è un paese per vecchi", tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy, si aggiudicano l'Oscar per la miglior regia. Il film viene premiato come miglior film e Javier Bardem vince come miglior attore non protagonista. (Joel Coen) Nasce a MINNEAPOLIS, Minnesota, (USA) il 29-11-1954. Nel 1972 si iscrive al New York University Institute of Film and Tv e incomincia a lavorare come aiuto montatore in diversi film horror a basso costo. Nel frattempo, con il fratello Ethan, insieme al quale collabora sempre, esordisce come regista per il film "Blood Simple - Sangue facile" (1984), una squallida storia di disgraziati ambientata nel Texas. Presentato a Cannes, il film suscita molto interesse. (...) Il regista (Ethan Coen) Nasce a MINNEAPOLIS (Minnesota, USA) il 21-09-1957. Regista, sceneggiatore, autore, produttore. Figlio di un professore universitario e di un'insegnante di storia dell'arte, il minore dei fratelli Coen è laureato in Filosofia alla prestigiosa università di Princeton. Subito dopo la laurea, inizia a scrivere sceneggiature assieme al fratello Joel: da quella intitolata "Sangue facile" (1984) è tratto l'omonimo film d'esordio. Dagli inizi perciò i fratelli lavorano sempre in coppia, tanto da meritarsi l'appellativo di "Il regista a due teste". "Barton Fink - E' successo ad Hollywood" (1991) vince la Palma d'Oro al Festival di Cannes e John Turturro riceve il premio come migliore (BIOGRAFIA COMPLETA SU: www.odeonline.it) attore protagonista. Ma il film con il quale i fratelli ottengono la consacrazione definitiva è "Fargo"(1996), con il quale ottengono l'Oscar 1997 per la sceneggiatura origiAbbigliamento donna nale e quello per la migliore attrice protaVicenza gonista per Frances Viale Trieste, 18 - 0444.304800 McDormand che è P.zza XX settembre, 2 - 0444317574 CINEFORUM ODEON 7 LA STORIA Larry Gopnik, un professore ebreo del Midwest, vive in un tranquillo quartiere della periferia di Minneapolis. La sua esistenza subisce una brusca svolta quando la moglie Judith decide di lasciarlo. Larry apprende con sconforto che Judith ha una relazione con un vecchio amico di famiglia, Sy Ableman, ma non può fare a meno di constatare che negli ultimi tempi la situazione è diventata invivibile: da quando suo fratello, un uomo inetto e incapace di provvedere a se stesso, si è insediato nel loro soggiorno e non ne vuole sapere di andarsene. Mentre è alle prese con il proprio dolore, Larry deve fronteggiare un figlio in piena crisi adolescenziale, una vicina di casa tutto pepe, e uno studente che sta cercando di minare la sua carriera. Forse l'unica soluzione è quella di rivolgersi ai rabbini... LA CRITICA Come Crocevia della morte era un mirabolante esercizio di stile sulla letteratura hard-boiled (Hammett, Chandler, Spillane) e Barton Fink un capitolo apocrifo della Bibbia con agganci al teatro sociale di Odets, così 'A Serious Man' è una mimesi dei grandi scrittori ebrei-americani come Bellow, Roth e Singer. E sicuramente il film più personale dei Coen, e per certi versi il più difficile: lungi da noi affermare che sia solo 'per ebrei', ma una conoscenza non superficiale della Torah e della cabala aiuterebbero. Per farvelo spiegare, non aspettatevi aiuti da Joel e Ethan. Alberto Crespi, 'L'Unità', 23 ottobre 2009 Per rendere più inusuale il tutto, A Serious Man comincia con un episodio avulso dal film e ambientato in uno shtetl (villaggio ebraico) dalle parti di Leopoli, si direbbe un secolo fa. In originale vi si parla yiddish, una sorta di dialetto tedesco che accomunava gli ebrei dell'Europa orientale. E qui siamo appunto nello stile di Mel Brooks. Poi la scena si sposta in una di quelle villette tutte uguali, col prato davanti, Arcadie nei film e telefilm di oltre mezzo secolo fa, poi sentina di ogni orrore in epoca recente. E qui i Coen sconfinano nelle situazioni care a Todd Solondz. Resta un quesito. Nel Minnesota chi andrebbe a vedere un film ambientato nel 1967 su un docente cattolico di fisica all'Università di Milano, con problemi coniugali e familiari, raccontata dai fratelli Taviani? Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 23 ottobre 2009 Come Woody Allen in Radio Days o in Crimini e misfatti, i fratelli Coen evocano il proprio passato, l'ambiente della comunità ebraica americana, in A Serious Man, film divertente e nero, incantevole e ironico. Satira di usi e costumi ebraici, della particoAbbigliamento donna lare ansietà cupa, della religione e soliVicenza darietà coatte, del Viale Trieste, 18 - 0444.304800 P.zza XX settembre, 2 - 0444317574 pessimismo oppres- sivo: eppure, per la finezza e la bravura degli autori, si ride molto. Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 23 ottobre 2009 La commedia di oggi, dopo tanti film belli e un capolavoro, Il grande Lebowski, mettono a nudo le proprie radici ebraiche in un tripudio di umorismo nero squisitamente alleniano. La cosa più pregevole di questa tragicomica radiografia di una comunità ebrea nella più anonima America degli anni 60, è la sua galleria di minuti personaggi, servita da un casting strepitoso fin nei ruoli minimi, passata in rassegna con la stessa 'accorata impassibilità' che ha distinto il grande Woody. Intorno al prof di matematica Larry Gopnik sommerso da una pioggia di contrarietà e stordito dalle inique prove di un destino che si accanisce contro la sua natura, imbelle ma degna, di serious man, vortica un'esilarante passerella: figli, loro amici e insegnanti della scuola ebraica, fratello parassita, moglie adultera, l'altro uomo, il vicino forcaiolo, la vicina tentatrice, un avvocato, il collega professore, uno studente coreano che lo vuole corrompere per ottenere un buon voto. E soprattutto i tre rabbini dai quali invano cerca indicazioni e conforto. Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 23 ottobre 2009 8 CINEFORUM ODEON 9 - 10 - 11 febbraio Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA Durata: 85 min. Origine: USA, Genere: (Ore 16 - 18 - 20 - 22) 2009 BIOGRAFICO, DRAMMATICO Tratto da: Libri "East to the Dawn: The Life of Amelia Earhart" di Susan Butler e "The Sound of Wings: The Life of Amelia Earhart" di Mary S. Lovell Regia: Mira Nair Attori: Hilary Swank (Amelia Earhart), Richard Gere (George Putnam), Ewan McGregor (Gene Vidal), Christopher Eccleston (Fred Noonan), Virginia Madsen (Dorothy Binney Putnam), Joe Anderson (Bill Stultz), Aaron Abrams (Slim Gordon), Mia Wasikowska (Elinor Smith), Gord Rand (Sam Chapman), Dylan Roberts (Leo Bellarts) Soggetto: Susan Butler (libro), Mary Lovell (libro) Sceneggiatura: Ronald Bass, Anna Hamilton Phelan Fotografia: Stuart Dryburgh Musiche: Gabriel Yared Montaggio: Allyson C. Johnson, Lee Percy Scenografia: Stephanie Carroll Arredamento: Gordon Sim Costumi: Kasia Walicka-Maimone Effetti: Brendan Carmody, Gentle Giant Studios Inc., Mr. X Inc. Produzione: AVALON PICTURES, AE ELECTRA PRODUCTIONS, FOX SEARCHLIGHT PICTURES Il regista Nasce a BHUBANESHWAR, Orissa (India) il 15-10-1957. Regista, sceneggiatrice, produttrice e attrice. Dopo aver frequentato la Irish Catholic School a Simla e l'Università di Nuova Deli, nel 1976 va ad Harvard e si laurea in Sociologia nel 1979. Dopo un periodo di attività come interprete di opere tradizionali nei teatri indiani inizia a realizzare documentari sull'India. Nel 1988 dirige il suo primo lungometraggio, "Salaam Bombay!", candidato all'Oscar come miglior film in lingua originale e vincitore della Camera d'Or e del Premio del pubbl- laughing club of India", vincitore del Premio speciale della giuria al Festival Internazionale dei Programmi Audiovisivi 2000, portato sugli schermi televisivi americani dalla HBO. Nel 2001 con "Monsoon Wedding" vince il Leone d'oro alla 58^ Mostra del Cinema di Venezia. Attualmente risiede negli Stati Uniti. LA STORIA La storia di Amelia Earhart, la leggendaria aviatrice americana. Il suo spirito libero, il suo indomito coraggio, la notorietà, la tempestosa e intensa relazione con George Putnam, un legame che passa indenne anche attraverso la sua storia d'amore con Gene Vidal. Prima pilota ad attraversare il Pacifico, la vita di Amelia si chiude con un mistero: partita il 1° giugno 1937 per una trasvolata dell'intero globo terrestre, non fece mai ritorno a casa. LA CRITICA SEZIONE CRITICA NON DISPONIBILIE; IL FILM E’ IN USCITA NAZIONALE IL 23 DICEMBRE 2009 Per la terza volta co al Festival di Cannes, cui seguono "Mississipi Masala" (1991), "La famiglia Perez" (1995) e "Kamasutra" (1996). Nel 1999 si cimenta nuovamente con un documentario, "The CINEFORUM ODEON 9 IL RICCIO 16 - 17 - 18 febbraio (Ore 16 - 18 - 20 - 22) Regia: Mona Achache Attori: Josiane Balasko (Renée Michel), Garance Le Guillermic (Paloma Josse), Togo Igawa (Kakuro Ozu), Anne Brochet (Solange Josse) Soggetto: Muriel Barbery (romanzo) Sceneggiatura: Mona Achache Fotografia: Patrick Blossier Musiche: Gabriel Yared Montaggio: Julia Grégory Scenografia: Yves Brover-Rabinovici (Yves Brover) Arredamento: Thierry Rouxel Costumi: Catherine Bouchard ANNE-DOMINIQUE Produzione: TOUSSAINT PER LES FILMS DES TOURNELLES, PATHÉ, FRANCE 2 CINÉMA, EAGLE PICTURES Distribuzione: EAGLE PICTURES (2010) Durata: 100 min. Origine: FRANCIA, ITALIA, 2009 Genere: COMMEDIA, DRAMMATICO Tratto da: "L'eleganza del riccio" di Murile Barbery (edizione e/o) Il regista Mona Achache è al suo esordio alla regia. LA STORIA Parigi, rue de Grenelle, 7. Renée Michel, la portinaia di uno stabile abitato esclusivamente dall'alta borghesia, sembra essere il prototipo della sua categoria: è infatti una donna grassa, sciatta e teledipendente. Renée però nasconde un segreto che nessuno sospetta: in realtà è una donna coltissima interessata all'arte, alla letteratura e alla musica e ha una predilezione spiccata per tutto ciò che è giapponese. Nello stesso palazzo abita Paloma Josse, una ragazzina di 12 anni dall'intelligenza straordinaria che però ha deciso di suicidarsi il 16 giugno, giorno del suo tredicesimo compleanno. Nel frattempo, Paloma si comporta come le sue coetanee e, mentre osserva critica tutto ciò che la circonde, si finge una ragazzina mediocre e interessata alla vita. Sarà l'enigmatico monsieur Ozu, un ricco giapponese, a farle incontrare e a cambiare il corso delle loro vite... LA CRITICA SEZIONE CRITICA RIDOTTA; IL FILM E’ IN USCITA NAZIONALE IL 5 GENNAIO 2010 Abbigliamento donna Vicenza Viale Trieste, 18 - 0444.304800 P.zza XX settembre, 2 - 0444317574 Perde "l'eleganza" nel titolo e diventa un film il caso letterario del 2007, che vanta ristampe, premi letterari e centinaia di migliaia di copie vendute. Il riccio della debuttante Mona Achache sfida l'immaginario dei lettori, incar- nando sullo schermo i personaggi letterari (e amati) di Muriel Barbery e il suo racconto intimo, chiuso in un condominio e in atmosfere di acceso lirismo. La generosità narrativa dell'autrice cede il passo nel film a una sorta di diario intimo simile a quello redatto dalla Paloma letteraria e mutuato in immagini attraverso una vecchia videocamera. La giovane protagonista depone allora penna e calamaio e filma in modo pregnante tutto quello che le rende la vita intollerabile e l'idea del suicidio ammissibile. Ad arginare la sua ossessione e a canalizzare la sua intelligenza, indirizzandola verso una sana realizzazione, saranno la concierge di Josiane Balasko (quella che si nasconde) e il gentiluomo nipponico di Togo Igawa (quello che si dichiara), voci adulte e segnate da ferite profonde che riecheggiano lungo le scale, dentro gli ascensori, dietro alle pareti. Renée e Kakuro insegneranno alla bambina i segreti della vita, attraverso un rapporto pedagogico di continua e affettuosa interrogazione e adottando quella "distanza amorosa" che permette di vedere bene e di prendersi cura dell'altro. Allo stesso modo l'entrata in scena e nella vita ripiegata di Renée dei due eccentrici inquilini disporrà altrimenti la sua esistenza, aprendola finalmente all'azione. Paloma e Kakuro, non soggetti per natura (quella dei bambini) e cultura (quella orientale) a pregiudizi o sovrastrutture, scoprono e danno nuova attenzione alla bellezza di Renée, esplorandone la profondità e l'affettività. Il corpo morbido e abbondante della Balasko diviene il set d'elezione dove la regista francese racconta la parabola malinconica eppure mai completamente disperata di una donna invisibile. L'esordiente Achache coglie il cuore de "L'eleganza del riccio", l'elegia dell'ascolto all'altro che avvia il dinamismo emozionale e permette la vita, ma anche i suoi limiti, un esasperante esibizionismo culturale e una storia compiaciuta della propria sottigliezza, che confeziona meticolosamente e inverosimilmente "caso", dialoghi e monologhi. Il film come il romanzo rivela magnifici lampi nel grigio, che ci sollevano dalla mediocrità del cinema e delle letteratura contemporanea ma che non bastano a proiettarci al livello delle sue esperienze più dense di significato. Marzia Gandolfi, mymovies.it, dicembre 2009 10 CINEFORUM ODEON come regista nel teatro lirico portando in scena a Roma "Il barbiere di Siviglia". Una delle sue passioni principali è la musica che diventa la protagonista di molti suoi film. (BIOGRAFIA COMPLETA SU: www.odeonline.it) 23 - 24 - 25 febbraio (Ore 16 - 18 - 20 - 22) Regia: Carlo Verdone Attori: Carlo Verdone (Carlo Mascolo), Laura Chiatti (Lara), Anna Bonaiuto (Beatrice, sorella di Carlo), Angela Finocchiaro (Assistente sociale) Soggetto: Carlo Verdone, Francesca Marciano, Pasquale Plastino Sceneggiatura: Carlo Verdone, Francesca Marciano, Pasquale Plastino Fotografia: Danilo Desideri Musiche: Fabio Liberatori Montaggio: Claudio Di Mauro Scenografia: Luigi Marchione Costumi: Tatiana Romanoff Produzione: WARNER BROS. ITALIA Distribuzione: WARNER BROS. ITALIA (2010) Origine: ITALIA, 2009 Genere: COMMEDIA Durata: 102 min. Il regista Nasce a ROMA (Italia) il 17-11-1950. Suo padre Mario, critico cinematografico, professore universitario e per molti anni Direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia, fa sorgere in lui e nel fratello Luca la passione per il cinema. I due, sin da bambini vedono sfilare nel loro salotto autori come Pier Paolo Pasolini, Roberto Rossellini e Vittorio De Sica e il sabato sera si divertono a proiettare per parenti e amici i capolavori della storia del cinema. Sin da giovanissimo Carlo intrattiene i suoi compagni di classe del liceo "Nazzareno" con le sue divertenti e impeccabili imitazioni dei professori. Durante gli anni dell'Università frequenta la scuola dei burattini di Maria Signorelli e prova la via del palcoscenico recitando nel Gruppo Teatro d'Arte, diretto da suo fratello Luca. Una sera gli capita di dover sostituire ben quattro attori e scopre così le sue capacità di trasformista. Nel 1972, dopo aver conseguito la laurea in Lettere, si iscrive alla scuola di regia del Centro Sperimentale dove si diploma due anni dopo. La svolta arriva nel 1977 con lo spettacolo di cabaret "Tali e quali", messo in scena al Teatro Alberichino di Roma, in cui dà vita a 12 personaggi. All'inizio degli anni Ottanta l'amico Sergio Leone si propone come produttore del suo primo lungometraggio, "Un sacco bello" (1980), in cui molti dei personaggi messi in scena sul palcoscenico arrivano sul grande schermo e che gli vale il David di Donatello come miglior attore esordiente. L'anno successivo con "Bianco, rosso e Verdone" Carlo ripete l'esperimento; ma a partire dal film successivo, "Borotalco" (1982), comincia a condensare i tic e le caratteristiche dei suoi personaggi nel suo protagonista-tipo, un ragazzotto semplice e complessato che non riesce a imporre la propria volontà. In quello stesso anno, Carlo viene diretto da Alberto Sordi, suo maestro dichiarato e fonte d'ispirazione, in "In viaggio con papà". Nel 1988 realizza uno dei suoi film più famosi, "Compagni di scuola". Nel corso della sua carriera sforna un successo dopo l'altro aggiudicandosi il consenso di pubblico e critica, confermati dai molteplici premi e dal Nastro d'Argento. Aperto a esperienze in vari campi, scrive libri, può contare diverse partecipazioni in programmi televisivi e radiofonici e nel 1992 esordisce addirittura LA STORIA Carlo Mascolo, sacerdote missionario in Africa, viene assalito da una profonda crisi esistenziale e di fede. Tornato a Roma, dietro suggerimento dei suoi superiori, decide di prendersi una pausa di riflessione, ritrovare il calore della sua famiglia e cercare di superare il problema. Tuttavia, il suo ritorno gli riserverà amare sorprese, poiché si troverà intrappolato in una società schizofrenica assolutamente priva di rapporti umani, con i suoi familiari - il padre Alberto , il fratello Luigi e la sorella Beatrice - troppo concentrati su se stessi e che sembrano ignorare i suoi problemi. Poi, un giorno, nel già complicato universo della famiglia Mascolo irrompe all'improvviso Lara, atipica guida turistica, bella e dalla vita complicata che, dopo l'iniziale ostilità, aiuterà Carlo e la sua famiglia a ritrovare l'armonia. LA CRITICA SEZIONE CRITICA NON DISPONIBILIE; IL FILM E’ IN USCITA NAZIONALE IL 5 GENNAIO 2010 C.so Palladio, 18 Ang. P.zza Castello CINEFORUM ODEON 11 100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni Cinema Odeon 100 anni CORSI DI LINGUA COLLETTIVI E INDIVIDUALI INGLESE - SPAGNOLO - TEDESCO - FRANCESE PORTOGHESE - GIAPPONESE - CINESE RUSSO - ARABO - GRECO MODERNO ITALIANO PER STRANIERI Per tutte le età Mattutini - pomeridiani - serali Con insegnanti di madre lingua e laureati Monte ore personalizzato secondo necessità Informazioni: Società Generale di Mutuo Soccorso - VI Tel.0444/546078 E-mail:[email protected] SPECIALITA’ PESCE ARCUGNANO (VI) - Via Adige, 44 Tel. e Fax 0444.288697 Corso Base ADULTI - Corso Base SENIOR Corso Base MAC Picasa - Excel - Power Point Corso Intermedio - Corso Avanzato Corso Palladio 176 - Vicenza - Tel.0444.546078 email:[email protected] dai NODARI Aperto TUTTI i GIORNI dalle ore 12.00 alle ore 01.00 ...10% (Solo cena) di sconto ai Soci del Cineforum ODEON fino al 30/6 I CAFEʼ RESTAURANT CONTRAʼ DO RODE 20 A VICENZA TEL. 0444/544085 APERTO TUTTI I GIORNI CINEFORUM ODEON CINEFORUM ODEON
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