Biomassa - Presentazione
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Biomassa - Presentazione
ROBERTO RANA Metodi di valorizzazione Agribusiness Paesaggio & Ambiente -- Vol. VII (2003) n. 3, Marzo 2004 Merci dalla biomassa Produzione ed impieghi delle spiruline (Arthrospira maxima e Arthrospira platensis) Biomass Goods. Production and Use of the Spiruline (Arthrospira maxima and Arthrospira platensis). Some economic considerations of Spiruline (Arthrospira spp) production and recent food and industrial applications: a review. The Cyanobacteria (blue-green algae) Arthrospira platensis and Arthrospira maxima due to their nutritional characteristics, curative property and lack of contraindications are used as feeding supplement and to compound pharmaceutical products. In the latest years the Arthrospira spp has found new fields of application such as industry, wastewater treatment and production of methanol.The greater Arthrospira producers in the world are The United States, China and India. The Arthrospira use has a large chance of development in the industrial and feeding field, whereas, more study should be undertaken on grounds of expediency in order to transform the micro-algae biomass in “bio-fuel”. La produzione intensiva, il consumo ed il commercio su larga scala di prodotti a base di microalghe (come Clorella vulgaris, Dunaliella salina, Nostoc commune e Arthrospira spp. ecc.) sono attività relativaROBERTO RANA mente recenti, sebUniversità di Foggia bene da secoli forniscono alimenti ad alcune popolazioni dell’America centrale, dell’Asia e dell’Africa. Per le loro proprietà nutrizionali e caratteristiche curative Arthrospira platensis e Arthrospira maxima sono utilizzate come integratori alimentari, per la produrre farmaci e alimenti per il bestiame nella mangimistica. I prodotti in commercio, a base di Arthrospire, per uso alimentare sono di due tipi: quelli a base di alghe disidratate sotto forma di pillole, polvere o capsule e quelli che contengono solo in parte queste microalghe. Negli ultimi anni le Arthrospire hanno trovato nuovi campi di applicazione, che consentono di ottenere una serie di prodotti chimici fra cui l’alcol metilico. I maggiori produttori al mondo sono gli Stati Uniti, la Cina e l’India; il Giappone pur essendo fra i maggiori paesi consumatori, per le avverse condizioni climatiche possiede una modesta produzione. Anche in Europa, come in Giappone, non esistono impianti di coltivazione anche se in questi ultimi anni, sono state avviate nelle regioni del Mediterraneo alcune promettenti ricerche di coltivazione intensiva. In questo lavoro si vuole passare in rassegna i sistemi di produzione delle Arthrospire nel mondo, descrivendo le recenti scoperte sugli aspetti nutrizionali, le nuove applicazioni in campo industriale e le loro potenzialità. 1. Caratteristiche botaniche delle Spiruline Il genere Arthrospira appartiene al gruppo sistematico dei Cianobatteri, antichissimi organismi procarioti apparsi sulla Terra 3 miliardi di anni fa 1 . I Cianobatteri, pur essendo organismi primitivi, possiedono caratteristiche tipiche di quelli più evoluti, un sistema fotosintetico costituito dalla clorofilla-a e dal 204 Merci dalla biomassa fotosistema II (PS-II), la presenza nella parete cellulare del glicogeno. Tutto ciò rende difficile la loro classificazione botanica; infatti, alcuni autori li inseriscono tra le alghe (Cianophicaee o alghe azzurre), altri tra i batteri fotosintetici ossigenici (Cianobatteri) (Istituto Superiore di Sanità, 1999). Molte specie sono in grado di fissare (ridurre) l’azoto atmosferico disponendo di strutture specializzate dette eterocisti; si distinguono, inoltre, sia specie tossiche (Microcistis spp.) sia commestibili (Nostoc, Arthrospira, Aphanizomenon) la maggior parte delle quali sono adattate ad habitat estremi, che includono le profondità degli oceani, le sorgenti calde ed i ghiacci antartici. Esiste una certa confusione tra i termini Spirulina e Arthrospira dovuta ad una erronea classificazione botanica delle specie commestibili avvenuta negli anni ‘50. Infatti, tutte le specie utilizzate per trarre alimenti, commercializzate con il nome di Spiruline, in realtà appartengono al genere Arthrospira (Arthrospira maxima e Arthrospira platensis) (Cohen, 1995; Viti et al., 1997). Fanno parte, invece, del genere Spirulina (es. Spirulina subsalsa, Spirulina major, ect.) un gruppo di Cianobatteri non commestibile, per il quale non è stato ancora studiato l’impiego alimentare (Jourdan, 1999). Quando si parla di Spiruline, quindi, si tratta delle microalghe del genere Arthrospira, che si presentano all’analisi microscopica come piccoli filamenti avvolti su se stessi, di lunghezza e larghezza variabile (rispettivamente tra 100-200ìm e 8-10ìm). Disponendo di vescicole gassose, queste microalghe vivono sulla superficie dei corpi idrici dove spesso, in presenza di un eccesso di sostanze nutritive, possono provocare la così detta “fioritura dall’acqua” o flos aquae (von Denffer et al., 1982). Le Arthrospire per poter crescere hanno bisogno di acque ricche di sali 1) In generale gli organismi viventi si dividono in procarioti (ad esempio i batteri, i cianobatteri, ecc) e eucarioti (ad esempio le piante, gli animali, i funghi, ecc.) Nei primi non esiste un nucleo evidente per cui il minerali, calde (a temperature tra 35-37°C)2 ed alcaline (con un pH tra 8,5 e 10,5) (Jourdan, 1999). Sembra che le Arthrospire fossero utilizzate come alimento già dagli Aztechi. Le testimonianze dei conquistatori spagnoli e dei missionari che raggiunsero per primi il “nuovo continente”, raccontano che la città di Tenochtitlán sorgeva al centro di un lago (chiamato Tezcoco) dove le alghe negli strati superficiali producevano una sostanza melmosa che veniva periodicamente raccolta, essiccata al sole, ridotta in piccoli pezzi, trasformata in una specie di focaccia dal sapore e dal profumo di formaggio e venduta nei mercati di tutta la regione. Questo alimento era chiamato nella lingua locale tecuitlatl, che significa escrementi delle pietre. Dopo la scomparsa del lago Tezcoco, non è stato possibile sapere di cosa fosse fatto il tecuitlat; alcuni ricercatori ritengono che questo alimento fosse proprio a base di Spiruline (Farrar, 1966). Per inciso, si ricorda che l’Arthrospira platensis rappresenta una fonte alimentare per una popolazione africana che vive nella regione lagunare del Kamen in Ciad e questo uso è stato per la prima volta documentato a metà degli anni ’60 da una spedizione belga transshariana. Queste microalge seccate al sole formano pani di forma rotondeggiante che sono tagliati e conservati per molto tempo grazie al clima particolarmente secco della regione. Questo prodotto, che in lingua locale è chiamato “dihè”, viene direttamente consumato dalla popolazione del posto e commercializzato in tutto il Sahel (Leonard, 1966). DNA è disperso nel citoplasma (in strutture a forma di granuli, bastoncini, filamenti), nei secondi, invece è ben visibile un nucleo all’interno del quale è presente il DNA ed altri organuli importanti durante la 205 replicazione cellulare; 2)È possibile ancora il loro sviluppo a 18°C, ma al disotto di 12°C le Arthrospire entrano in uno stato di quiescenza; ROBERTO RANA Metodi di valorizzazione 2. Caratteristiche nutrizionali Le Arthrospire sono in sostanza una risorsa rinnovabile le cui quantità e qualità dei principi nutritivi dipendono da vari fattori come: le caratteristiche chimico-fisiche del mezzo in cui crescono, dal sistema di coltivazione (estensivo o intensivo), dal periodo della raccolta, ecc. (Macrae et al., 1993; Falquet, 1996). La composizione media delle Arthrospire confrontata con quella della soia è riportata nella tab. 1. Come si può rilevare il contenuto di proteine e di carboidrati dell’A. maxima è maggiore rispetto alla soia; meno marcata è, invece, la differenza di sali minerali. Tab. 1 Confronto tra la composizione media dell’Arthrospira maxima e quella della soia (Glicine max) P ri ncip i n utri tiv i Pro te ine (N x 6,2 5 ) Lipid i Ca rb oidrat i M in er ali A rt hrosp ira m a x im a (g /k g d i s .s. ) S oia (g /k g d i s.s .) 6 00-700 60-70 130 -16 0 4 0-9 0 4 00 20 0 350 50 Fonte: Macrae, 1993 Le microalghe presentano un valore energetico di circa 16 MJ/kg. La qualità delle proteine, pur essendo inferiore a quella del latte e delle uova per il basso contenuto di cistina, metionina e lisina, può ritenersi nel complesso buona, in quanto hanno l’indice PER (rapporto di efficienza proteica) uguale a 1,80 (caseina 2,50, riso 2,20, Triticum spp. 1,15), il valore biologico (BV) del 75% (caseina 88%, riso 74%, Triticum spp. 55%) e l’indice UP (percentuale di utilizzazione proteica) uguale al 40% (riso 5,4%, Triticum spp. 5,6%. L’indice NPU (Net Protein Utilization) invece, è inferiore a quello dei più comuni alimenti (caseina 83%, riso 73,8%, Arthrospira spp.65% Triticum spp. 53,0%)(Macrae et al., 1993; FAO, 2003). I carboidrati rappresentano il 15-25% della sostanza secca (s.s.) delle Spiruline e sono costituiti prevalentemente da vari polisaccaridi tra cui glucosammine (circa il 2% s.s.), rhamnosammine (circa il 10% s.s.) e glicogeno (0,5% s.s.), capaci, secondo alcuni autori di stimolare l’attività di qualche enzima nucleare preposto alla riparazione dei danni al DNA (Piñero Estrada et al., 2001). Altri due polisaccaridi solforati (Ca-SP e Na-SP) delle Arthrospire, facilmente estraibili con acqua calda, sembrano avere un’azione Tab. 2 Contenuto medio di amminoacidi totali e liberi nell’Arthrospira maxima1 A m m i n o a c i d i t o ta l i A m in o a c id i A c i d o a s p a r t ic o A cid o g lu t a m m ic o Se rin a N a t u r a li (m g / g d i s .s .) 6 9-7 7 ( 73) 2 1 1 7 - 1 2 3 (1 1 7 ) C o m m e rc i a li (m g / g d i s .s .) 7 9 -8 9 ( 8 4 ) 1 0 1-115 (10 8 ) A m m i n o a ci d i li b e r i n e l c it o p la s m a N a tu r a l i ( m g / g d i s .s .) C o m m e r c i a li ( m g / g d i s .s .) 0 , 7 6 - 1 ,1 (0 ,9 3 ) 5,5 1-6,51 (6,0 1) 2 ,6 - 4 , 0 ( 3 , 3 ) 1 , 5 - 2 ,3 ( 1 , 9 ) 0 ,0 9 - 0 ,3 9 (0 ,24 ) 0 ,0 6 - 0 ,0 8 (0 ,0 7 ) 0 ,9 - 1 , 1 (1 , 0 ) 2 8 -3 4 (3 1 ) 2 5-2 9 (2 7) 0 ,1 5 -0 ,1 7 (0 ,1 7 ) G l ic in a 4 , 1 - 4 ,5 (4 ,3 ) 3 , 2 - 3 ,8 (3 ,5 ) Is t id i n a A r g in i n a 11-13 ( 12 ) 9 5- 117 (10 6 ) 1 0 -1 2 (1 1 ) 9 1 -1 1 7 ( 9 9 ) T re on in a 0 ,2 9 -0 , 3 3 (0 ,31) 0 , 4 4 - 0 ,5 0 (0 ,47 ) 0 ,4 4 -0 ,5 2 ( 0 ,4 8 ) 0 ,4 0 - 0 ,4 4 (0 ,4 2 ) 2 ,1 - 2 , 3 ( 2 , 2 ) 0 ,1 5 -0 ,1 7 (0 ,1 7 ) 0 ,4 9 -0 ,4 7 ( 0 ,5 3 ) 0 , 2 8 -0 , 3 4 (0 ,31) 0 ,2 0 - 0 , 2 4 (0 ,2 2 ) - 3 4 -3 6 (3 6 ) 2 7 -3 3 ( 3 0 ) A la n i n a 12 -14 ( 13 ) 1 0 -1 2 (1 1 ) P r o lin a T iro xin a V a li n a 22 - 2 8 (2 5 ) 24 -2 6 ( 25 ) 3 4 -3 9 (3 6 ) 18 -22 (20 ) 2 4 - 2 6 (2 5 ) 2 8 -3 4 ( 3 1 ) M e t io n i n a C istin a I s o l e u c in a 1 4- 1 6 (15 ) 6 -8 ( 7 ) 4 6 -5 4 (5 0 ) 1 3-15 ( 14 ) 5 - 7 (6 ) 41-5 1 (4 6 ) L e u cin a 6 2 -6 8 ( 6 5 ) 5 3 -6 3 ( 5 8 ) F e n il a la n i n a 3 5 -3 7 ( 3 6 ) 3 2 -3 6 (3 4 ) 0 ,9 - 1 ,1 (1 , 0 ) 3 6 -4 0 (3 8 ) 0 ,8 - 1 ,0 (0 ,9 ) 3 6 - 4 1 (3 9 ) 6 9 3 64 8 T r ip to fa n o L is i n a T O T A L E 0 ,1 7 -0 , 2 3 ( 0 ,2 0 ) 1 2 ,4 206 0 ,5 3 - 0 ,6 3 (0 ,58 ) 0 ,3 0 - 0 ,3 6 (0 ,3 3 ) 2 , 3 - 2 ,5 (2 , 4 ) 0 , 1 3 - 0 ,1 7 ( 0 , 1 5 ) 0 , 6 5 - 0 ,8 5 (0 ,7 0 ) 0 ,7 5 - 0 ,8 3 ( 0 ,7 9 ) 0 , 5 9 - 0 ,7 3 (0 ,66 ) 0 ,4 5 -0 ,6 1 (0 ,5 3 ) 0 ,5 4 - 0 ,8 4 (0 ,69 ) 1 4 ,7 sia i prodotti naturali che commerciali di Arthrospira maxima provengono da Cuba; 2 valore medio. 1 (fonte: Campanella et al., 1999) Merci dalla biomassa anticoagulante ( Hayakawa et al., 2000; Kaji(1) et al., 2002; Kaji(2) et al., 2002). Le Spiruline sono ricche di vitamine in particolare la vitamina E (tocoferolo), la pro-vitamina A (o â-carotene) e quella del complesso B12, anche se sull’effettiva biodisponibilità di queste ultime esistono pareri contrastanti (tabella 3). Le Arthrospire contengono particolari molecole, i ficobilisomi, costituiti da un complesso proteina-pigmento, che conferiscono la tipica colorazione blu. La parte proteica (che rappresenta l’80-85% del composto) è rappresentata da polipeptidi colorati chiamati ficobiliproteine (le più importanti sono l’alloficocianina e la ficocianina) (Piñero Estrada et al., 2001). Le sostanze minerali importanti per fini nutrizionali sono il calcio (1300-14000 mg kg1 s.s.), il fosforo (7600-9000 mg kg-1 s.s.), il magnesio (2000-2900 mg kg-1 s.s.), le cui concentrazioni sono paragonabili a quelle contenute nel latte, il sodio (4500 mg kg-1 s.s.), il potassio (6400-15000 mg kg-1 s.s.) ed il ferro (580-1800 mg kg-1 s.s.) (Falquet, 1996). 3. La pr oduzione di Spir uline: produzione Spiruline: aspetti tecnici ed economici Esistono fattorie marine in cui le Spiruline vengono “coltivate” su larga scala utilizzando impianti estensivi o intensivi. I primi, anche se meno costosi, producono Spiruline non adatte all’alimentazione umana perché sospette di contenere metalli pesanti o di essere venute a contatto, nella fase di crescita, con specie tossiche (Pulz, 2001). La resa è compresa tra 10- 30 g m-2 gg-1 (3-7 kg m-2 a-1), ma può aumentare di 3-4 volte regolando la concentrazione di sali nutritivi, il fotoperiodo, l’aerazione, ecc. (Macrae, 1993). Gli impianti intensivi possono essere costruiti all’esterno (outdoor) all’interno (indoor): i primi sono in pratica stagni artificiali in cemento divisi su bacini lunghi e stretti, in cemento (raceway ponds); i secondi sono grandi serre, che ricoprono vasche, fisse o flottanti, di forma cilindrica, in vetro, plastica o cemento (Pulz, 2001). Per ragioni economiche la maggior parte degli impianti intensivi esistenti al mondo sono del tipo “outdoor”, peraltro pur incidendo meno nei costi di realizzazione e gestione, rispetto agli impianti indoor, sono meno produttivi e richiedono maggiore cura per regolare l’illuminazione, la temperatura e controllare le sostanze contaminanti (Borowitzka, 1998). Secondo alcuni studiosi, in un prossimo futuro, i sistemi “outdoor” saranno sostituiti con quelli “indoor” più produttivi che consentono di ottenere con qualsiasi clima prodotti di qualità, privi di contaminanti organici ed inorganici. Un impianto di coltivazione delle Spiruline di solito è provvisto di adatti agitatori che consentono di mantenere in continuo movimento la massa vegetale favorendo l’assimilazione delle sostanze nutritive, eliminando quelle di rifiuto ed evitando che le microalghe si depositino sul fondo. L’aggiunta di bicarbonato di sodio è necessaria per stabilizzare il pH e rendere il mezzo acquoso compatibile con la crescita delle Arthrospire. Raggiunta “la maturazione”, dopo qualche settimana dalla “semina”, le microalghe sono raccolte e sottoposte a filtrazione e lavaggio Tab. 3 Contenuto di vitamine nelle Arthrospire ssp. e fabbisogno in una persona adulta Vitam ine B1 B2 B3 B5 B6 B8 B9 B12 C P rov. A E Co ncentrazione 34-50 30-46 130 4,6-25 5 -8 0,0 5 0 ,5 1,5-2,0 T racce 700-1700 5 0-190 (m g/kg s.s.) Fabbiso gno g iornaliero 1, 5 1,8 20 6-10 2 0, 1-0 ,3 0 ,4 0 ,003 15-30 1 12 (m g) (fonte: Falquet J. 1996) 207 ROBERTO RANA Metodi di valorizzazione per allontanare le impurità e rimuovere i sali in eccesso. La fase successiva di disidratazione avviene esponendo al sole le Arthrospire o impiegando appositi essiccatoi. Il prodotto viene successivamente macinato e confezionato in tavolette, pillole o polvere pronte per il mercato. Le prime ricerche sulla “coltivazione” dell’Arthrospira risalgono ai primi anni ’70, seguite, qualche tempo dopo, dalla produzione commerciale su larga scala. Il primo impianto, costruito dalla Sosa Texococo S.A. in Messico, produceva circa 300 t, ma venne chiuso qualche anno più tardi per problemi sindacali(Borowitzka, 1998). La produzione mondiale di Spiruline nel 1999 è stata di 3360t; i maggiori produttori sono gli Stati Uniti d’America, la Cina e l’India (tab. 4). Negli Stati Uniti i grandi impianti di produzione di Spirulina sono quelli della Cyanotech , con sede nelle Hawaii e della Earthrise Farms in California. La Cyanotech coltiva una varietà dell’Arthrospira platensis (commercializzata con il nome di Spirulina pacifica®) in un impianto da 350t a-1 formato da grandi vasche poco profonde (circa 20 cm) che si estendono per otto ettari, nelle quali si fa entrare acqua di mare prelevata a circa 500m di profondità ricca di sostanze nutritive, priva di contaminanti che viene arricchita con composti azotati, fosfatici, potassici e magnesiaci. La Eartrise Farm, la più grande azienda del settore al mondo, produce 500t a-1 in impianti che occupano una superficie circa quindici ettari (Lee, 1997). La produzione industriale cinese sviluppatasi rapidamente a partire dalla metà degli anni ’80, in un decennio è passata da poche tonnellate ad oltre 300t, quasi tutta destinata all’esportazione. Gli impianti hanno basse rese (mediamente 7 g m-2 gg-1) e forniscono un prodotto di qualità scadente soprattutto per la mancanza del sostegno scientifico da parte dei centri di ricerca. Attualmente la coltivazione avviene in più di 80 impianti di capacità produttiva tra 3 e 500t a-1 su una superficie di oltre 100 ettari (Lee, 1997; Li et al., 1997). Il Giappone pur essendo tra i primi consumatori al mondo (circa 400t nel 1996), ha una limitata produzione di Arthrospire. Nel 1978 una società consociata della Dainippon Ink & Chemicals Incorporated (DIC) avviò la produzione commerciale di Spirulina prima in Tailandia, poi negli Stati Uniti ed infine in Cina. Tab. 4 Produzione mondiale di Arthrospira ssp. (in tonnellate) A nni Burma Ci le C in a Cu ba 19 75 19 76 19 77 19 78 19 79 19 80 19 81 19 82 19 83 19 84 19 85 19 86 19 87 19 88 19 89 19 90 19 91 19 92 19 93 19 94 19 95 19 96 19 97 19 98 19 99 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 4 12 15 20 25 30 30 30 30 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 4 5 5 7 20 50 70 90 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 3 3 8 8 8 12 20 50 12 0 250 50 0 70 0 900 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 10 20 40 50 60 70 I ndi a G i appon e M essi co 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 3 3 6 7 7 12 20 80 150 2 50 2 50 3 00 500 0 5 11 20 20 20 30 35 45 47 53 60 60 60 50 35 20 20 20 20 20 20 20 20 20 20 45 65 14 5 200 245 25 0 25 0 25 0 25 0 25 0 25 0 25 0 25 0 25 0 25 0 25 0 25 0 225 10 0 0 0 0 10 0 10 0 (fonte: sito internet http://www.earthrise.com ) 208 T aiw an 0 0 4 4 9 14 19 25 25 60 60 60 60 80 80 90 90 90 90 80 50 60 70 80 80 Tai landi a V iet nam 0 0 0 1 50 50 50 60 60 75 100 110 110 110 110 120 120 120 120 130 150 150 150 150 150 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 3 4 4 6 0 0 0 3 5 8 10 20 20 20 USA T O TAL E 0 0 0 0 1 1 1 20 50 57 65 75 110 120 130 2 00 260 2 80 2 80 370 620 880 950 1 100 14 00 20 50 80 170 2 80 330 350 390 430 490 5 30 5 60 6 00 630 640 710 7 60 800 800 870 1170 1710 2 0 90 2 630 3 360 Merci dalla biomassa Oggi la DIC è tra le aziende leader del settore acquacoltura, recentemente ha aumentato la produzione di Spiruline portandola a 140t a-1 in Tailandia, 440t a-1 negli Stati Uniti e 300t a1 in Cina (Yamaguchi, 1997; Lee, 1997). Dopo la chiusura negli anni ’90 dell’impianto della Sosa Texcoco, la produzione di Arthrospire in Sud America si è notevolmente ridotta e gli impianti, di modeste dimensioni, producono circa 100t a-1. Attualmente, il maggiore produttore sudamericano è la società statale, GENIX , con sede a Cuba con due impianti, vicino alla capitale, che occupano una superficie di oltre quattro ettari e producono circa 70t a-1 di polvere di Arthrospire, per il consumo interno e l’esportazione (Anonimo, 2003). In Europa non esistono impianti di produzione; la “coltivazione” delle Spiruline nel Mediterraneo è ostacolata dalle basse temperature invernali. Recenti ricerche, però, svolte in due impianti pilota “outdoor” nel Mediterraneo hanno mostrato che è possibile far crescere le Spiruline in questa regione anche in inverno ottenendo nell’Italia meridionale rese di 10 g m-2 gg-1in autunno e di 5 g m-2 gg-1 in inverno e nel sud della Spagna di 14 g m-2 gg1 in estate e di 2 g m-2 gg-1 in inverno. (Chini Zittelli et al., 1996 ; Jiménez et al., 2003). 4. Usi alimentari delle Spiruline Le Spiruline trovano largo impiego nell’industria alimentare come additivi, integratori e health food. Con un semplice processo di estrazione dalle Arthrospire è possibile ottenere un pigmento blu, la ficocianina, che trova impiego nell’industria alimentare e farmaceutica come colorante e antiossidante (Kay, 1991; Piñero Estrada et al., 2001). In Giappone la ficocianina in polvere è commercializzata con il nome di “lina blue” utilizzata per colorare gelati, gomme da masticare, caramelle, yogurt, ecc. (Yamaguchi, 1997). Negli Stati Uniti, invece, le autorità sanitarie non hanno autorizzato l’uso della ficocianina come adittivo alimentare (Kuntz 1998). Negli ultimi quindici anni numerosi studi hanno mostrato come l’assunzione di Spiruline abbia diversi effetti salutari (health-promoting) per l’uomo: riduzione dell’ipertensione (Nayaka, 1988; Belay, 1993), del livello dei grassi e del numero di globuli bianchi nel sangue dopo trattamenti di radioterapia e chemioterapia (Li et al., 1997); azione protettiva contro i danni renali e vascolari; sviluppo della flora intestinale (in particolare dei generi Lactobacillus e Lactococcus) (Parada et al., 1998). È anche descritta l’attività antivirale dell’Arthrospira maxima nei confronti dell’herpes simplex e citomegalovirus responsabili di fastidiose affezioni (Hernández-Corona et al., 2002). Altre ricerche hanno permesso di isolare una proteina (cyanovirin-N) che si suppone sia attiva verso il virus dell’AIDS (Mercola, 1997), di studiare i principi in grado di neutralizzare gli effetti dovuti ad avvelenamento da metalli pesanti (Babu, 1995; Li et al., 1997) e di ottenere molecole con proprietà antitumorali e antinvecchiamento. Recentemente in Cina, è stata selezionata una varietà locale di Spirulina che contiene una elevata concentrazione (1% circa) di DHA (acido cetoleico o erucico), un acido grasso insaturo che gioca un ruolo importante nella prevenzione e cura delle malattie cardiache, nella regolazione del sistema nervoso centrale e nel funzionamento della retina (Hu, 2001). Un recente studio sulla capacità delle Spiruline di accumulare nelle cellule microelementi (come iodio e selenio) o metalli pesanti (come il mercurio), mostra come queste microalghe sono in grado d’immagazzinare sia quantità di iodio e selenio utili per la salute umana sia concentrazioni pericolose di mercurio. Se si vogliono ottenere, quindi, prodotti farmaceutici a base di Spiruline non contaminati da metalli pesanti, ma ricche di iodio e selenio, è importante valutare attentamente la qualità delle materie prime impiegate nella coltivazione di queste microalghe (Mosulishvili, 2002). Il consumo di Spirulina è considerato generalmente sicuro, anche se può indurre reazione allergiche in individui particolarmente sensibili ed altri inconvenienti per le loro proprietà anticoagulanti ( Hayakawa et al., 2000; Kaji 209 ROBERTO RANA Metodi di valorizzazione et al., 2002 (1); Kaji et al., 2002 (2)). Il 30% circa della produzione mondiale di Spiruline è impiegata per la preparazione di mangimi utili per l’aumento di peso di polli, bovini e pesci (Belay, 1996). Recenti studi sui maiali (Grinstead, 2000), hanno mostrato che l’uso di Arthrospire nell’alimentazione migliori lo stato di salute del bestiame, per la presenza di diverse sostanze antiossidanti ed antinfiammatorie. Altri studi svolti in Cina fanno ritenere che l’impiego delle Arthrospire nell’alimentazione dei pesci aumenta la percentuale di sopravvivenza del 15-30%. Ciò si traduce in un duplice vantaggio economico per l’allevatore; all’aumentata produzione di pescato si aggiunge il minore costo del mangime (Li et al., 1997). Infine, l’elevato contenuto di carotenoidi (specialmente zeaxantina e âcarotene) delle Spiruline, addizionate ai mangimi, rende più rosate le carni di alcuni pesci e crostacei ed impartisce una colorazione più gialla al tuorlo delle uova (Yamaguchi, 1997). 5. Impieghi industriali delle Spiruline In questi ultimi anni, sono state condotte numerose ricerche per utilizzare alcuni microrganismi, tra cui la Spirulina, nella estrazione dei metalli, nella decontaminazione dei reflui urbani ed industriali e nella produzione di biocombustibili (Van Hille, 1999)3 . Le Spiruline sono in grado di estrarre o precipitare i metalli pesanti in base a meccanismi che sfruttano le proprietà chelanti delle molecole che secernono, le capacità adsorbenti della parete cellulare e quella dell’intera cellula di assorbire le sostanze chimiche presenti nel mezzo in cui vivono. 3) Il processo non è nuovo, esso è conosciuto sin dall’antichità. Oggi, la ricerca sta ampliando la varietà di microrganismi che possono essere impiegati per l’estrazione dei metalli; 4) Com’è noto, infatti, l’estrazione di un metallo mediante lisciviazione Sfruttando la capacità di alcuni microrganismi di adsorbire i metalli (ad esempio oro, cromo, ecc.) è stato proposto un processo “biologico” per separarli da soluzioni liscivianti (Savvaidis, 1998) 4 . In uno studio sul recupero dell’oro per via biologica mostra come impiegando l’Arthrospira platensis rispetto a Saccharomyces cerevisiae e Streptomyces erythraeus le rese sono 3 maggiori; inoltre, sembra che l’estrazione di questo metallo possa avvenire indipendente dal pH della soluzione lisciviata (Savvaidis, 1998). C’è già chi pensa di impiegare le Athrospire per decontaminare le acque di scarico delle industrie metallurgiche e delle raffinerie di petrolio contenenti metalli pesanti. La depurazione dei reflui industriali attualmente richiede costosi trattamenti per far precipitare i metalli pesanti e che impiegano grandi quantità di sostanze chimiche alcaline. Utilizzando le Spiruline è possibile ottenere lo stesso risultato a costi più contenuti, che si riducono ulteriormente se l’impianto viene alimentato con acqua di mare e con reflui urbani (in questo caso si ha il duplice vantaggio di bonificare sia i reflui industriali che quelli urbani). In un impianto pilota è stato possibile in circa due settimane abbattere dai reflui industriali misti a quelli urbani il 90% del ferro, dello zinco, del piombo e del rame e portare il pH da 1,8 a 7 (Van Hille, 1999) L’impiego delle alghe nella depurazione dei reflui urbani e zootecnici è nota da tempo (Oswald et al., 1957; Mitchell, 1980; Lincoln et al., 1986). Le acque provenienti dai centri urbani e dalle attività zootecniche, infatti, contengono elevate concentrazioni di azoto e fosforo due fondamentali sali nutritivi per la crescita dei vegetali. Queste acque possono, quindi, essere impiegate come “terreno di coltura” per la crescita delle Spiruline in modo che, alla consta di due stadi: nel primo si trattano le rocce con una soluzione acida in modo da disciogliere il metallo e formare con questo un complesso solubile; nel secondo, il metallo è separato dalla soluzione mediante l’impiego di carbone attivo, resine a 210 scambio ionico, solventi organici, anidride solforosa, ecc..L’estrazione “biologica” prevede, invece, nella seconda fase il trattamento del complesso solubile con una certa quantità di microrganismi (questi possono essere vivi o morti); Merci dalla biomassa fine del trattamento, la maggior parte dei sali nutritivi sarà trasformato in sostanza organica. Alcuni autori (Pedraza, 1989; Lincoln et al., 1996) hanno messo in evidenza che per impiegare l’Arthrospira platensis nella depurazione dei reflui urbani e zootecnici è necessario una diluizione preventiva di 1:1 (50% di effluente e 50% di acqua priva di cloro). L’aggiunta di acqua è necessaria per ridurre l’azione tossica dovuta alle elevate concentrazioni di ammoniaca (non deve superare i 100 mg/l N-NH4) sulla crescita della Spiruline. La capacità di depurazione dell’Arthrospira è comunque buona, in quanto riduce l’ammoniaca e il fosforo rispettivamente del 98% e del 40%. Altra cosa da non sottovalutare è la resa in biomassa (70 g m-2 gg-1) che risulta essere superiore a quella di una tipica coltura cerealicola (pari a 10 g m2 gg-1). Vista la buona qualità delle proteine, degli acidi grassi e delle vitamine che si ottengono si potrebbe ipotizzare una produzione zootecnica a ciclo chiuso nella quale i reflui zootecnici sarebbero trasformati in mangime, poi dal bestiame in escrementi e questi nuovamente in alimento per le Arthrospire e così via (Cañizares-Villanueva et al., 1994). Questo sistema sarebbe integrato con la produzione di biogas, prodotto dalla digestione anaerobica del letame da impiegare per riscaldare le vasche di allevamento delle microalghe e per la loro disidratazione. Inoltre, parte della resa di microalghe potrebbe essere impiegata nell’industria farmaceutica o alimentare (Fig. 1) (Fedler, 1993). Un aspetto positivo connesso con l’impiego della Spirulina nel trattamento dei reflui è la riduzione dei cattivi odori. L’elevata quantità di ossigeno prodotto (100g m-2 gg-1) dalla fotosintesi clorofilliana, infatti, rende sovrassaturo il mezzo acquoso, ossidando e degradando rapidamente le molecole responsabili dei cattivi odori (Lincoln et al., 1996). La maggiore attenzione di questi ultimi anni verso la produzione sostenibile di energia ha spinto alcuni ricercatori a studiare l’impiego della biomassa di microalghe per fissare l’anidride carbonica e per produrre “biocombustibili”. Il processo sviluppato a livello di impianto pilota dalla Cyanotech, si basa sull’impiego dell’anidride carbonica di due centrali elettriche (180 kW di potenza) nella coltivazione delle Spiruline. La produzione di microalghe a scopo alimentare di per se non contribuisce adeguatamente alla riduzione dell’effetto serra che invece si otterrebbe più efficacemente impiegando la biomassa di Spiruline come biocombustibile al posto dei combustibili fossili (Pedroni et al., 2001). Infatti, le Arthrospire secche possono essere trasformate in gas combustibile (biogas per fermentazione anaerobica) e in combustibili liquidi (metanolo) per ossidazione parziale della biomassa ad alta temperatura. Anche su queste nuove applicazioni le soluzioni vanno esaminate sulla base del costo della biomassa prodotta e dei vantaggi economici che ne derivano dalla produzione di biocombustibile. Nel campo dei biocombustibili per il futuro c’è bisogno ancora di molte ricerche sperimentali di base ed applicate svolte da ricercatori animati da una comune istanza di natura economica e sociale. I temi di tali ricerche possono riguardare nuove forme di utilizzazione delle Spiruline, la selezione di varietà più efficienti, l’ottenimento di alimenti, prodotti farmaceutici e combustibili; il più razionale uso della biomassa per ridurre l’effetto serra, ecc (Hirano et al., 1998). 6. Conclusioni Le prospettive di sviluppo del mercato mondiale di prodotti alimentari base di Spirulina sono per alcuni autori promettenti per altri, meno. I primi sostengono che i costi di produzione sono più ridotti (circa un terzo) rispetto ai sistemi di coltivazione di altri tipi di microlalghe, che il costo di estrazione del âcarotene è molto più economico di quello ottenuto da specie simili (es. la Dunaliella) e che la coltivazione intensiva di Spirulina è ormai matura: i costi di produzione negli ultimi anni si sono dimezzati passando da 11-15 $ kg-1 a 7-5 $ kg-1 e rendendo più vantaggiosa la coltivazione. Secondo altri, invece, il mercato è ormai saturo e gli impianti sono sopradimensionati, 211 ROBERTO RANA Metodi di valorizzazione (fonte: Fedler C. B. 1993) Fig. 1 Sistema integrato di recupero e produzione di biomassa di Spiruline per cui, nei prossimi anni si assisterà ad una riduzione del numero delle imprese che producono Spirulina. La soluzione per rimanere competitivi sul mercato sarà quella di puntare contemporaneamente sulla qualità del prodotto e sulla riduzione dei costi di produzione. Solo in questo modo sarà possibile allontanare dal mercato prodotti di qualità scadente. Maggiori prospettive di sviluppo per queste microalghe si hanno nel settore industriale e in quello mangimistico, mentre, ulteriori approfondimenti delle conoscenze scientifiche nel campo della trasformazione delle microalghe in “biocombustibile” potranno offrire indicazioni per attività produttive specializzate, per materie prime abbondanti e alternative ad altre disponibili in quantità limitate. Infine, la semplicità di coltivazione delle Spiruline permette di ricavare anche dalle microalghe prodotte nei paesi in via di sviluppo sostanze nutritive a buon mercato ricche di proteine e di grassi. G Bibliografia Anonimo (2003), La produzione di Spirulina dalla ditta GENIX, da sito internet http://www.siporcuba.it/genix.htm; Babu M. 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