l`aglianico dono dei greci? - Consiglio Regionale della Basilicata
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l`aglianico dono dei greci? - Consiglio Regionale della Basilicata
M NDO BASILICATA L’AGLIANICO DONO DEI GRECI? THE STRONG LINK BETWEEN BASILICATA AND THE VINE’S PRODUCT IS ONE OF STRONGEST REALITIES OF THIS REGION, WHOSE ROOTS CAN BE FOUND AMONG FIRST INSTALLATIONS OF GREEK COLONIES. AGLIANICO STANDS OUT AS TYPICAL PRODUCT OF VULTURE MELFESE: HERE PLENTY OF FAMILY RUN WINE FARMS EXPORT THE LOCAL ECONOMY AND STRENGTHEN THE REGIONAL IDENTITY. LEONARDO NELLA Anche il vino può avere delle storie da raccontare a chi sa ascoltarlo. La strana alchimia della fermentazione alcolica cattura segreti, progetti, amori, tradimenti... racconta di odori, colori, sapori, intuizioni e personaggi, e, ancora, sudori e fatiche che hanno caratterizzato la vita dei nostri vignaioli. Le storie del vino appartengono a tutte le civiltà, ad ogni impero, a momenti di vita sacri e di vita quotidiana, quasi sempre legati a momenti topici di gioia, di ricordi e di voglia di vita. Pochi territori, in Italia, si identificano così profondamente con il vino che si produce come accade alla Basilicata con l’Aglianico. Li unisce un legame passepartout Jenny Tartaglia 52 fortissimo, che ha origini lontane, addirittura millenarie. Possiamo partire da un dato storico: la colonizzazione dei Greci porta con sè, attraverso le coste ioniche o tirreniche, quello che poi sarà il vitigno ed il vino più rinomato ai tempi dei romani. Sono numerose le opinioni circa l’origine ed il nome di questo vitigno, forse derivante da Ellenico e trasformatosi poi in Aglianico intorno al XVI secolo, quando il Regno di Napoli era sotto il dominio degli Aragonesi. Altri studiosi ritengono che, dall’attento esame dei classici, il punto di partenza sia il Gauranum, indicante uno dei tipi di Falerno, già citato da Plinio ed Ateneo; il nome Aglianico sarebbe poi derivato dalla corruzione degli antichi Gauranico-Giurano trasformatosi poi in Glinico-Glianica, ancora oggi in uso in molti paesi lucani ed irpini. In tutti i casi, in questa regione, un impulso determinante alla viticoltura viene dagli insediamenti delle prime colonie greche, quando il vino diventò oggetto di commercio tra le popolazioni. Citazioni bile e qualitativo il sistema-Basilicata, prevedendo “l’erogazione di investimenti per elevare le dinamiche del sistema produttivo attraverso un rafforzamento della competitività dei sistemi produttivi regionali in un’ottica di mercato e di concorrenza globale, mediante la realizzazione dei servizi alle imprese e di un contesto territoriale favorevole, anche in una prospettiva di investimenti esterni”. Diversi i nodi strutturali che risultano ancora irrisolti, primo tra tutti una marcata difficoltà a fare rete. Il basso livello tecnologico dei processi produttivi, la limitatezza della gamma dei servizi alle imprese, una marcata sottocapitalizzazione e la non sufficiente integrazione tra agricoltura, trasformazione industriale e commercializzazione sono gli altri punti di criticità che il Dapef individua, ponendosi almeno tre obiettivi: innalzare la qualità del contesto produttivo in ottica di mercato - ovvero dare più forza a livello di infrastrutture e di servizi promozione di sistemi produttivi locali - che spingano alla cooperazione secondo le logiche di filiera e di distretto ed elimini l’eccessiva frammentazione che a quantità non fa corrispondere qualità produttiva - potenziamento della competitività e orientamento al mercato - irrobustendo le dimensioni produttive, finanziarie e tecnologiche delle imprese. Se mettere a rete Enti pubblici, Università, strutture di Formazione, Mondo Imprenditoriale, Centri di Ricerca, Parchi Scientifici e Tecnologici sarà uno degli obiettivi finali del triennio, insieme alle sinergie pubblicoprivate e al legame ricerca-innovazione-sostenibilità, ci sono sfide assolutamente immediate che dovranno dare risposta in termini di competitività, nella considerazione che l’allargamento Ue ai Paesi dell’Est Europa e l’assalto di mercati orientali, quello cinese in particolare, impongono nuove strategie e maggiore unità di intenti. Difendersi, in questo caso, significa innalzare il livello qualitativo e tecnologico delle produzioni, “aggredire” i mercati stranieri e richiamare capitali esterni attraverso la delocalizzazione, dando seguito al protocollo di intesa firmato da Regione Basilicata e le Unioni Industriali di Matera e Treviso nel luglio del 2002. Buoni i fermenti rinvenienti dalle diverse aree produttive presenti sul territorio: il Distretto del mobile imbottito è una realtà consolidata, quello industriale agroalimentare del Vulture e quelli relativi al Metapontino e al Pollino potrebbero esserlo in un futuro ormai prossimo, mentre il Programma Operativo Val d’Agri, Melandro, Sauro, Camastra ha di fatto realizzato in pieno il principio della concertazione con le amministrazioni locali e le parti sociali, inviando un segnale di maturità che si spinge una volta tanto oltre i campanili e gli inutili localismi. Accanto a questi macrofenomeni, la prospettiva triennale può essere affrontata mettendo a fattore comune, in modo trasversale (nel senso geografico) tutti i segmenti tipici dell’economia lucana, ognuno dei quali può e deve portare valore aggiunto al modello Basilicata: dall’agricoltura al turismo, dall’ambiente all’artigianato artistico, favorendo un miglioramento generale nell’accesso al credito e sviluppando politiche formative e informative di sostegno e non di assistenza, di indirizzo e non di sovrapposizione. Se la Basilicata che produce sarà pronta a raccogliere la sfida attraverso questa capacità e i poli di eccellenza continueranno a caratterizzarsi per i primati in termini di export, nessun orizzonte sarà precluso. In caso contrario, il fattore “global” relegherà il “local” al margine del sistema continentale, probabilmente ben prima della frontiera 2006. ... quasi quindicimila scatti, ventidue mesi di lavoro percorrendo l’Italia dal sud al nord per giungere “all’altro mondo”, New York, alla ricerca dei figli di Cristo… ALIANO VISTO DAL BURRONE DOVE SONO IN CORSO I LAVORI DI RICOSTRUZIONE DEL PONTE LA RUOTA, LA CROCE E LA PENNA, INDAGINE FOTO-GIORNALISTICA DI ANTONIO PAGNOTTA A CURA DI GRAZIELLA SALVATORE 51 M NDO LUCIANO MASSARI BASILICATA sulla vite si hanno nelle Odi di Orazio e negli scritti di Plinio il Vecchio, a riprova della popolarità assunta. Nel XVI secolo il vino Aglianico viene citato nella corrispondenza del cardinale Sforza, nei trattati di Prospero Rendella e, nel 1870 Ottavio Ottavi, presentando i vini prodotti nel circondano della Basilicata, ritiene migliore “quello prodotto in Melfi ed utilizzato soprattutto come vino da taglio e richiesto dai cantinieri di Napoli per correggere e migliorare i loro debolissimi vini”. Andrea Bacci (XVI), autore del famoso trattato De naturalis vinorum historia, scrive di questo vino che “ha considerevole forza, soprattutto quello che si ottiene dalle vendemmie secche e non umide e che si conserva in ottimi vasi, diventa infatti succoso e profumato, gradevole al gusto, dolcissimo e stabile, è perciò assai nutriente, atto a rinvigorire lo stomaco e le altre membra”. Ferdinando di Borbone, Paolo III, Carlo D’Angiò, ordinavano “per le proprie mense e per li dignitari di corte 400 some del buon vino del Vulture”. Qualunque sia l’origine del nome, certo è che si tratta di un antico ed importante vitigno che trova nell’area del Vulture e nei suoi terreni collinari vulcanici condizioni pedoclimatiche favorevoli per il suo habitat ideale, quello che gli consente l’espressione estrema di tutte le sue potenzialità. Ne hanno ben compreso l’importanza, all’inizio del secolo scorso, le case vinicole: a conduzione familiare, con un’attività che si tramanda di padre in figlio, erano attorniate - e lo sono ancora - da numerosissimi piccoli viticoltori che producono vino per l’autoconsumo. È la stessa struttura urbanistica dei paesi L’EXPORT LUCANO Le Cantine del Notaio Conosciamo le nostre aziende L’azienda vinicola è nata nel 1998 con vigneti in diversi comuni del comprensorio del Vulture, con impianti ad alta densità (5000 ceppi per ettaro) e basse rese (70 quintali per ettaro), addirittura inferiori a quelle stabilite dal disciplinare di produzione. Il clima e le caratteristiche geologiche del territorio del Vulture, la selezione attenta dei cru, la grande professionalità del titolare nella conduzione dei vigneti, Gerardo Giuratrabocchetti, l’abilità dell’enolo- È un vero e proprio viaggio all’interno dei sapori di Basilicata quello che accompagna l’enoturista sulle strade del vino. Il paesaggio invita ad una sosta prolungata. Un viaggio dai tempi lunghi, insomma, per il turista di qualità, che Mondo Basilicata intende riassumere con informazioni di servizio per chi volesse contattare gli imprenditori del settore. del Vulture, del resto, a testimoniare l’importanza che l’Aglianico ha sempre avuto per l’economia di queste terre: nei paesi dell’area, ed in particolare a Barile, c’è un’innumerevole presenza di piccole cantine, scavate nel tufo e utilizzate dagli agricoltori per vinificare e conservare i vini. A Rionero, poi, troviamo ancora alcuni go Luigi Moio nella realizzazione di grandi vini, sono i principali motivi che hanno portato a risultati di notevole importanza in pochi anni questa bella e giovane cantina, caratterizzata da dieci suggestive grotte di tufo vulcanico risalenti al 1600 che fungono anche da grande richiamo per gli enoturisti. La produzione, limitata a tre sole etichette, consente di seguire accuratamente l’intero ciclo produttivo e di raggiungere standard 53 ARCHIVIO DONATO MAZZEO agglomerati a grappolo di incavi e cantine sottostanti il piano stradale; ancora oggi vi sono dei rioni costituiti da sole cantine. La commercializzazione del vino era un’attività svolta anche da piccoli viticoltori, che vendevano a commercianti veneti, piemontesi e campani per il taglio dei propri vini. A partire dagli anni venti cominciano a sorgere le prime cantine, che di seguito definiremo storiche (D’Angelo, Napolitano, Paternoster, Sasso), le prime ad operare una stratificazione aziendale in campo vinicolo nell’area del Vulture. Negli anni cinquanta si assiste alla nascita di qualitativi elevati con tutti e tre i prodotti, richiestissimi in tutto il mondo: “Lo scenario complesso della congiuntura internazionale ci obbliga a tenere gli occhi sempre ben aperti - spiega Giuratrabocchetti - ed è per questo che la nostra azienda preferisce rimanere su più mercati anche se con piccole quantità. Certo è che da quando la ‘locomotiva’ statunitense ha rallentato, i contraccolpi sono stati evidenti, ma non ci siamo mai abbattuti. Aspettiamo fiduciosi la ripresa, con la consapevolezza che la sfida continua a gio54 cooperative di trasformazione e commercializzazione dell’uva, in grado di svolgere un’importante funzione sociale oltre che economica nell’area (Cantina Sociale del Vulture, Cantina della Riforma Fondiaria di Venosa e Cooperativa Basilium di Acerenza sono cooperative di primo livello in grado di associare numerosi piccoli produttori, ed il Consorzio Viticoltori Associati del Vulture a Barile, una Cooperativa di 2° livello che riunisce in sè alcune delle precedenti), che mettendosi insieme riescono ad assumere un maggior potere contrattuale con i commercianti “forestieri”, che fino a quel momento avevano determinato il prezzo d’acquisto delle uve e dei vini. Dagli anni ‘50 fino alla fine degli anni ’80, non nascono nuove realtà imprenditoriali nel settore del vino, mentre dagli anni ’90 in poi, gruppi imprenditoriali extraregionali decidono di collocare in questa area le loro aziende vitivinicole. Lo scenario vinicolo regionale si è quindi profondamente modificato nell’ultimo quinquennio: grande impulso è stato dato al settore dalle aziende “storiche” - che hanno saputo promuovere e valorizzare, a livello nazionale e internazionale, l’Aglianico - mentre le realtà produttive pluridecennali tendono alla verticalizzazione della filiera attraverso l’acquisto di vigneti e la gestione diretta di tutte le attività connesse, dalla fase agricola alla commercializzazione; le cantine cooperative continuano a svolgere il loro ruolo associativo, oltre che a fornire servizi a quanti non dispongono di strutture di trasformazione e si sono ritagliati un ruolo nella commercializzazione del prodotto. Sorgono infine nuove aziende vinicole e nuove cooperative, a dimostrazione di come il settore sia in costante crescita. carsi sulla qualità e non sul prezzo. E se dall’estero continuano a richiedere e prenotare con grande anticipo il vino prodotto nelle Cantine del Notaio, nonostante la crisi in atto, significa evidentemente che le scelte dettate dal coraggio e dalla coerenza pagano sempre. (V.V.) www.cantinedelnotaio.com e-mail: [email protected] Proprietà: Gerardo Giuratrabocchetti (agronomo) Enologo: Prof. Luigi Moio Ettari vitati: 25 Bottiglie prodotte: circa 45.000 LE CANTINE DEL NOTAIO Via Roma, 171 - 85028 Rionero in Vulture (Pz) Tel. 0039 0972 717111 Fax 0039 0972 717140 La produzione: Aglianico del Vulture La Firma, Aglianico del Vulture Il Repertorio, L’Autentica Mercati di riferimento: Usa, Svizzera, Germania, Inghilterra, Danimarca, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Estonia, Giappone, Nuova Zelanda M NDO BASILICATA Attualmente i produttori vinicoli che esportano non hanno l’obbligo di dichiarare la destinazione delle bottiglie vendute all’estero. L’unico elenco di questo tipo è l’albo del marchio INE - Marchio Nazionale di Esportazione - tenuto presso le Camere di Commercio provinciali e istituito “per il controllo di tipo documentale sui vini e sui vermut destinati all’export verso gli Stati Uniti, Messico e Canada, ovvero per verificare la conformità della etichettatura alle norme UE, italiana ed americana”. Sulle etichette dei vini debbono infatti figurare la marcatura di origine, la gradazione alcolica, il contenuto netto oltre eventuali indicazioni sul tipo di vino. L’iscrizione a questo albo è obbligatoria soltanto per gli esportatori di vini venduti nel Nord America. Per la Basilicata, l’elenco si riferisce solo alla provincia di Potenza, poiché alla CCIAA di Matera c’è una sola pratica in itinere ma nessuna iscrizione all’Albo. Nowadays wine exporters are not bound to declare the destination of the bottles sold abroad. At the moment, the only register of exporters is the INE Brand Register - National Export Brand (INE), held by the local Chambers of Commerce. It has been established ‘as a means of documentary control on wines and spirits exported to USA, Mexico, Canada as well as of their conformity to EU, American and Italian labelling rules’. Indeed, further to additional information about the wine types, wine labels have to mention the country of origin, their alcoholic degree and the net content. Only for wines exported to North America is this registration mandatory. As far as Basilicata is concerned, the register refers to Potenza and its area, since currently at the Matera Chamber of Commerce only a file is being processed, but no official registration has been made yet. Elenco Imprese Lucane Marchio I.N.E. Azienda Agricola Fucci Elena • C. da Solagna del Titolo • Barile • Tel. 0972 770736 Cantine Di Palma s.r.l. • Via Potenza, 13 • Rionero in Vulture • Tel. 0972 722515 • [email protected] [email protected] Terre degli Svevi s.r.l. • Località Piano di Camera • Venosa • Tel. 0972 35253 • [email protected] Candida Olearia di Gentile Pasquale & C. s.n.c. • Via Vittorio Emanuele, 404 • Ripacandida • Tel. 0972 644242 [email protected] • www.oliogialloro.it Vini Conte di Luigi Conte • Largo Occidentale, 7 • Venosa • Tel. 0972 36283 • [email protected] Cantina Sociale del Vulture • Località San Francesco • Rionero in Vulture • Tel. 0972 721062 Tenuta Le Querce s.r.l. • Via Appia, 123 • Potenza • Tel. 0971 470709 • www.tenutalequerce.com [email protected] Azienda Agricola Basilisco di Nunzia Calabrese • Via Umberto I, 129 • Rionero in Vulture • Tel. 0972 720032 [email protected] Cantine del Notaio di Gerardo Giuratrabocchetti • Frazione Cerentino • Maschito • Tel. 0972 33495 Azienda Agricola Eubea Famiglia Sasso • Via Roma, 209/b • Rionero in Vulture • Tel. 0972 723574 Azienda Vinicola F.lli Napolitano di Napolitano Giulio s.a.s. • Via Matteotti, 40 • Rionero in Vulture Tel. 0972 721040 • www.vininapolitano.it • [email protected] Azienda Agricola Pisani di Pisani Raffaele • C. da San Lorenzo • Viggiano • Tel. 0975 352603 www.vinibiologicipisani.it • [email protected] Cantine Sasso s.r.l. • Via Appia, 123 • Potenza • Tel. 0971470709 Giacobazzi Juice s.p.a. • Via San Nicola, 16 • Melfi • [email protected] Cantina Cooperativa della Riforma Fondiaria S. C. a r.l. • Località Vignali San Felice • Venosa •Tel. 0972 36702 www.cantinadivenosa.it • [email protected] Casa Vinicola Francesco Sasso di Di Lonardo Emilia • Via Roma, 207 • Rionero in Vulture • Tel. 0972 723352 Covit Soc. Coop. a r.l. • Via Vittorio Emanuele • Acerenza • Tel 0971 741449 Consorzio Viticoltori Associati del Vulture • S.S. 93 • Barile • Tel. 0972 770386 • [email protected] Armando Martino • Via Lavista, 2 • Rionero in Vulture • Tel. 0972 720005 • [email protected] [email protected] F.lli D’Angelo • Via Provinciale n. 8 • Rionero in Vulture • Tel. 0972 55
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