Server Virtuale con Ubuntu 11.04
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Server Virtuale con Ubuntu 11.04
Server Virtuale con Ubuntu 11.04 In questa guida andremo a vedere come installare e configurare un server virtuale utilizzando Virtualbox, e come sistema virtuale su cui installare il server Ubuntu 11.04 server. Installiamo Virtualbox (quello proprietario) da repo in questo modo: echo "deb http://download.virtualbox.org/virtualbox/debian maverick contrib #VirtualBox" | sudo tee -a /etc/apt/sources.list #Repository VirtualBox wget -q http://download.virtualbox.org/virtualbox/debian/oracle_vbox.asc -O- | sudo apt-key add - #Chiave Repository VirtualBox sudo apt-get update sudo apt-get install virtualbox-4.0 Creazione della macchina virtuale Creiamo innanzitutto la macchina virtuale. Nella finestra principale di VirtualBox scegliamo quindi “Nuova”. Diamo il nome alla macchina, e selezioniamo come sistema operativo Linux Ubuntu. Scegliamo quanta memoria dedicargli. Questo è un dato molto indicativo e può variare molto a seconda della macchina ospitante. 512MB sono comunque una discreta risorsa per un server sperimentale. Scegliamo ora il supporto virtuale. Se non esiste già, creiamone uno a espansione dinamica. 12GB possono bastare. Se proprio ce ne fosse necessità, si può portare a 20, 30 o 40GB. Una volta creata la macchina andiamo nelle sue impostazioni. Impostiamo il CD di Ubuntu Server come primo avvio. Poi spostiamoci nella scheda “Rete” all'interno della “Scheda 1”, scegliamo come scheda di rete il tipo “Bridge”. In questo modo sarà come se dalla stessa scheda di rete vengano utilizzate due connessioni, infatti se dal router controlliamo quali host sono connessi, troveremo anche il nostro server virtuale. Guida creata da kekko_94 1 Protetta da Creative Commons v 3.0 BY Installazione del server sulla macchina virtuale Ora installiamo il server all'interno della nostra macchina virtuale. Impostiamo la macchina virtuale in modo che parta con il CD di Ubuntu 11.04 server, e avviamo la macchina. Durante la fase di installazione ci verrà chiesto la lingua, la disposizione della tastiera e il nome del copmuter in rete. Dopo queste fasi banali, arriviamo a come partizionare l'hard disk. Lasciamo che sia il suo partizionamento automatico LVM a lavorare. Alla richiesta di quali servizi installare scegliamo “Server LAMP” e “OpenSSH Server”. L'installazione continua con domande come utente, password, time zone, e (importante) la password dell'utente root di MySQL. Guida creata da kekko_94 2 Protetta da Creative Commons v 3.0 BY Configurazione BASE server Configuriamo la rete con un indirizzo locale statico. Apriamo il file /etc/network/interfaces con permessi di amministrazione e modifichiamo l'interfaccia eth0 in questo modo (a seconda di come è configurata la rete): auto eht0 inet static address 192.168.1.x netmask 255.255.255.0 gateway 192.168.1.254 Ora apriamo il file /etc/resolv.conf con permessi di amministrazione e modifichiamo il server DNS che usiamo (a seconda di come è configurata la rete): nameserver 192.168.1.254 Rete visibile anche dall'esterno Se vogliamo che la nostra rete sia visibile anche dall'esterno avremo bisogno di un indirizzo IP statico. Questo è offerto in alcuni pacchetti per la connessione, ma se non vogliamo pagare un supplemento per questo servizio, è possibile bypassare il problema. È neccessario registrarsi presso un dominio di DynamicDNS. Questo tipo di servizio permette di avere un utente collegato ad un nome dominio di secondo livello del tipo utente.servizio.com. Uno dei più famosi e importanti è DynDNS.com. Una volta registrato l'utente, andiamo nelle configurazioni del router. Sarà presente, solitamente nei servizi, l'opzione DNS Dinamico che si interfaccia proprio con quel sito. Un'altra cosa da impostare è l'inoltro delle porte. Infatti il firewall di default blocca tutte le porte in entrata, a meno che non decidiamo di aprirle. Inoltre le porte in entrata che richiedono di utilizzare i componenti della nostra rete come server sono bloccate. Dobbiamo andare quindi in “Inoltro delle porte (port forwarding)”. Impostiamo che tutte le connessioni in entrata verso la porta 80 e verso la porta 21 siano reindirizzate alla macchina con l'IP che abbiamo impostato prima per il server. Configurazione generale. Per testare se la configurazione è andata a buon fine apriamo un browser sul sistema ospitante e digitiamo: 192.168.1.x Se tutto è andato a buon fine dovremo visualizzare la scritta: “It works!”. Se vogliamo fare delle prove possiamo aprire, con privilegi di amministrazione il file /var/www/index.html e editarlo a nostro piacere, controllando poi che vengano rispettate le modifiche. Dato che la risoluzione del nostro server è bassa, possiamo aumentarla con i parametri VESA da passare al kèrnel attraverso il grub. Secondo questa guida infatti per avere una risuluzione di 1024x768 dobbiamo passare il parametro vga=0x316, quindi apriamo con permessi di amministrazione il file /etc/default/grub sudo vim /etc/default/grub ed editiamolo in questo modo: GRUB_CMDLINE_LINUX_DEFAUL=”quiet vga=0x316” Ora aggiorniamo il grub.cfg con il comando: sudo update-grub Guida creata da kekko_94 3 Protetta da Creative Commons v 3.0 BY Configurazione APACHE Server Come prima cosa aggiungiamo il nostro utente al gruppo www-data, che sarà il gruppo ad avere i permessi per eseguire le pagine web. Per far questo basta aprire con un editor di testo con permessi di amministrazione il file /etc/group E dopo i due punti nella riga di www-data inserire il nostro nome utente: www-data:x:33:utente Per configurare il nostro server in modo che lavori su una cartella che non sia quella predefinita apriamo con un editor di testo con permessi di amministrazione il file: /etc/apache2/sites-enabled/000-default Ora cerchiamo le due righe interessate, in particolare le righe: DocumentRoot /var/www/ <Directory /var/www/> E modifichiamole con il percorso interessato. In questo caso metteremo tutto nella home dell'utente. DocumentRoot /home/utente/www/ <Directory /home/utente/www/> Dato che se caricheremo i file tramite FTP, questo creerà dei file che appartengono all'utente che li carica, ma non al gruppo www-data, dobbiamo installare un modulo che ci permetta di far girare Apache con un utente particolare, invece che con www-data. Questo ci permetterà di bypassare il problema dei permessi, altrimenti Apache non sarà in grado di scrivere sul file, molto scocciante se si usano CMS. Installiamo quindi il modulo mpm-itk sudo apt-get install apache2-mpm-itk Ora modifichiamo la configurazione dei siti /etc/apache2/sites-enabled/000-default in modo opportuno. In particolare tra “Document Root” e “<Directory /> ” inseriamo queste tre righe, dove utente è l'utente con cui si effettuerà il trasferimento FTP: <IfModule mpm_itk_module> AssignUserId utente utente </IfModule> Ora facciamo ripartire il servizio apache2. sudo /etc/init.d/apache2 restart Quando avviamo/riavviamo il servizio Apache notiamo che abbiamo un errore del tipo: apache2: Could not reliably determine the server's fully qualified domain name, using 127.0.1.1 for ServerName Questo è dato dal fatto che non abbiamo specificato nessun ServerName nella configurazione di Apache. Per eliminare questo fastidioso problema apriamo con permessi di amministrazione il file /etc/apache2/apache2.conf e inseriamo questa riga: ServerName nome.del.server.com Guida creata da kekko_94 4 Protetta da Creative Commons v 3.0 BY Configurazione qBitTorrent Server Per configurare un server torrent sempre attivo sul nostro server possiamo installare un comodo server torrent accessibile da interfaccia web. Installiamo quindi qbittorrent-nox sudo apt-get install qbittorrent-nox Per farlo avviare ad ogni avvio del server bisogna compiere alcuni passaggi. È consigliabile compierli via ssh, per motivi che capirete. Prima di tutto avviamolo una prima volta, e diamo 'y' quando richiesto. Dopo chiudiamo il processo (CTRL+C) e andiamo a creare un file chiamato qbittorrent-nox-daemon: sudo vim /etc/init.d/qbittorrent-nox-daemon Ora andiamo a questo indirizzo e copiamo tutto il contenuto, per poi incollarlo nel file appena creato (è per questo che è meglio ssh). Ricordiamoci di modificare il parametro USER=[utente] con un utente che abbia privilegi di amministrazione. Ora eseguiamo questi altri comandi: sudo chmod 775 /etc/init.d/qbittorrent-nox-daemon sudo update-rc.d qbittorrent-nox-daemon default Nel caso vogliate toglierlo dall'avvio possiamo eliminarlo con il comando: sudo update-rc.d -f qbittorrent-nox-daemon remove Possiamo accedere alla WebUi tramite l'indirizzo ipserver:8080 utente: “admin” password: “adminadmin” Consiglio di cambiare nome utente e password e anche la porta in ascolto. Configurazione FTP Server In questa guida, scegliamo di installare proftpd, non per motivi particolari, ma configurare il nostro server FTP con vsftp può essere più complicato ai nuovi utenti. Installiamolo quindi con: sudo apt-get install proftpd-basic Scegliamo l'esecuzione “autonomo”. Andiamo subito a configurarlo, aprendo con permessi di amministrazione il file: /etc/proftpd/proftpd.conf Individuiamo le righe che ci interessano, e in particolare la riga: DefaultRoot ~ Modificandola con (a seconda della configurazione che ci interessa): DefaultRoot /home/utente/www/ www-data Ora facciamo ripartire il servizio proftpd: sudo /etc/init.d/proftpd restart Installazione di Webmin Questo passaggio è opzionale, ma consigliato se si vuole avere una comoda interfaccia grafica su cui lavorare, al posto di una brutta shell. Installiamo quindi webmin con questi comandi: wget http://www.webmin.com/download/deb/webmin-current.deb sudo dpkg -i webmin-current.deb sudo apt-get install -f Ora la nostra interfaccia web sarà disponibile da browser digitando l'indirizzo: https://localhost:10000 Non dimentichiamoci la 's' nel protocollo, infatti Webmin utilizza il protocollo ssl per la connessione. Se utilizziamo un browser aggiornato (cosa d'obbligo, direi) esso (giustamente) ci avvertirà dicendo che la connessione non può essere autenticata. Freghiamocene :-) Per colpa di un piccolo bug non ancora risolto, avremo problemi ad autenticarci. Niente panico: è facilmente risolvibile. Creiamo una password per l'utente root sudo passwd root Dopodichè accediamo a webmin con utente “root” e quella password. Andiamo quindi sul menu a sinistra nella voce “Webmin>Utenti Webmin” creandone uno. Rimuoviamo la password di root e accediamo con l'utente appena creato. sudo passwd -l root Guida creata da kekko_94 5 Protetta da Creative Commons v 3.0 BY Installazione di PhpMyAdmin Anche questo passaggio è opzionale, ma facilita di gran lunga alcune operazioni che possono essere necessarie per gestire complessi siti web. Phpmyadmin è presente nei repository, si può quindi installare molto facilmente digitando: sudo apt-get install phpmyadmin Ora l'interfaccia di phpmyadmin è disponibile all'indirizzo ipserver/phpmyadmin Installazione di Joomla Ora che abbiamo un server web funzionante con possibilità di uploadare file tramite FTP, possiamo fare una prova del funzionamento con il CMS Joomla. Questa guida è valida sia per la versione 1.5 sia per la 1.6. Non è stata testata con la 1.0 ma teoricamente non dovrebbero esserci problemi. Per prima cosa Joomla necessita di un database. Entriamo quindi in phpmyadmin. Nella pagina principale creiamo un nuovo database e chiamiamolo joomla15. Ora per una questione di sicurezza creiamo un utente che abbia i permessi di scrivere/leggere solamente in quel database. Andiamo quindi in “Privilegi” e clicchiamo su “Aggiungi nuovo utente”. Impostiamo nome utente e password (ovviamente diversi dall'utente root, altrimenti non avrebbe senso). Non creiamo nessun database per l'utente e non concediamoli nessun privilegio. Salviamo. Ora torniamo nella pagina dei privilegi e sulla riga dell'utente appena creato clicchiamo sull'immagine “Modifica”sotto la colonna “Azione”. Sotto il campo “Privilegi specifici al database” selezioniamo il database che avevamo creato in precedenza, diamogli tutti i permessi e salviamo. Ora procediamo con l'installazione vera e propria: scarichiamo il file compresso di joomla e decomprimiamolo in una cartella del nostro Hard Disk. Apriamo un client FTP (consiglio FileZilla) e carichiamo sul server tutti i file di joomla. Consiglio di caricarli in una cartella a parte, in modo che se volessimo far convivere più siti nel server, questi essendo in cartelle separate non andrebbero in conflitto. Ponendo che abbiamo caricato i file nella cartella /home/utente/www/joomla15 nella barra degli indirizzi dovremo digitare ipserver/joomla15 per vedere la pagina di installazione. Procediamo con l'installazione, e al momento di richiesta del database inseriamo: host: localhost nome utente: quello creato in precedenza con phpmyadmin password: quella data in precedenza con phpmyadmin nome del database: quello creato in precedenza con phpmyadmin Guida creata da kekko_94 6 Protetta da Creative Commons v 3.0 BY
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