Paese dei Cavalli Ottobre 2009
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Paese dei Cavalli Ottobre 2009
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA IPPICA ANNO 3 - NUMERO 10 - 11 www.sanrossore.it OTTOBRE - NOVEMBRE 2009 anche l'ippica e' un'impresa I IL MOVIMENTO DEL QUALE L'ALFEA E' TRA I PROMOTORI SI E' "PRESENTATO" NELL'AMBITO DI FIERACAVALLI l numero cinque ricorre più volte nella breve storia di “Ippica Impresa”, il Movimento nato un anno fa che ha raccolto imprenditori del settore ippico. Cinque sono le teste di cavallo presenti nel logo, in rappresentanza delle macro componenti della filiera ippica: proprietari, allevatori, allenatori, società di corse e concessionari della raccolta scommesse. Cinque sono le principali linee guida che il Movimento ha definito quali obiettivi, principi e contenuti da perseguire per il rilancio dell’ippica italiana. In primo luogo porre al centro del sistema l’appassionato di ippica che, attualmente ha ben poco da divertirsi nella maggior parte degli ippodromi. Perché ciò possa avvenire, si deve rendere spettacolare, emozionante, corretto e trasparente lo spettacolo ippico con la necessità di aumentare il numero di spettatori e scommettitori. Ma anche gli imprenditori del settore devono avere nuovamente una dignità sociale persa per strada e, solo così, potremo sperare di aumentare il numero dei proprietari amatoriali. In questi dodici mesi il Movimento ha studiato a fondo il settore ippico nella sua completezza, dando molta importanza anche alla comunicazione e al marketing e ha messo a disposizione del Ministro Luca Zaia per la redazione del suo piano strategico, risorse professionali esterne nel campo della politica economica settoriale coordinate. “In linea con le Linee Strategiche del Ministro Zaia, per far uscire l’ippica italiana dalla situazione critica in cui si trova sono necessari interventi capaci di incidere sulla struttura del settore – spiega il coordinatore del movimento, il professor Armando Branchini tali interventi, per essere efficaci, devono costitui- re un complesso unitario e coordinato, non una lista da cui poter togliere quelli che dovessero ‘piacere meno’. Rendere emozionante lo spettacolo ippico, applicare rigorosamente e tempestivamente le sanzioni per le irregolarità nelle corse, diffondere tra gli operatori la cultura della legalità, un portafoglio di scommesse più remunerative, sia sul piano economico che emozionale, far acquisire nuovamente un riconoscimento sociale positivo per i proprietari e gli altri operatori ippici e per promuovere i valori dell’ippica, soprattutto agli occhi dei giovani. In un quadro di risorse disponibili limitate, pur con i proventi della legge 184/2008, l’ippica italiana si trova nella necessità di ridurre i costi complessivi del settore, investire in marketing e comunicazione, investire nella spettacolarità delle corse, ridurre di alcuni punti percentuali la quota di prelievo sulle scommesse che finanzia il settore (prelievo UNIRE) per concorrere con i concessionari e l’Erario ad aumentare il pay-out di almeno 8 punti percentuali”. Queste le linee che Branchini ha seguito per redigere il documento. Tre sono i co-fondatori di Ippica Impresa che la pensano così. Iniziamo da Enzo Mei, presidente di Hippogroup Capannelle. “L’ippica ha bisogno di una svolta copernicana per il suo rilancio. Da una parte deve mettere al primo posto il suo cliente spettatore/scommettitore e dall’altra c’è la necessità di passare dall’attuale sistema di ‘rimborso a piè di lista’ a quello fondato su una vera politica d’investimento”. Dal settore galoppo al trotto con Maurizio Biasuzzi, allevatore, per il quale “…l’ippica ha bisogno di poter contare sull’applicazione della cultura d’impresa all’intero sistema oltre che a quella dei singoli operatori. E’ necessaria una capacità di gestione manageriale ed è necessario definire un piano pluriennale di marketing e comunicazione”. Il terzo co-fondatore è un altro allevatore di spicco e la Razza Dormello – Olgiata è sinonimo da sempre di qualità e selezione. “Il sistema ippico può riacquistare rispettabilità sociale ponendo il principio del merito, della qualità, dell’eccellenza come cardini del proprio operare dice il Marchese Incisa - dobbiamo cambiare pagina rispetto a questi ultimi venti anni che hanno rappresentato il periodo più oscuro dell’ippica italiana”. I fondatori sono stati Un piccolo gruppo di ‘uomini di buona volontà’ si riconobbe nel progetto di dare vita a un movimento i cui valori fondanti erano la sana competizione nel rispetto delle regole e un forte orientamento al mercato. A questo piccolo gruppo iniziale si sono oggi uniti i principali imprenditori di tutta la filiera ippica, che hanno costituito e continueranno a costituire uno stimolo al processo di cambiamento che l’ippica è chiamata a compiere e ad apportare un contributo concreto che possa portare tutto il comparto a uscire dalla crisi in cui si trova. La guida dei tre fondatori, Biasuzzi, Mei e Incisa, coordinati dal professor Branchini, ha portato il movimento a raggiungere importanti risultati affiancati da un grande presentati alla recente asnumero di imprenditori semblea aperta tenutasi a ippici di notevole pre- Verona durante la quale stigio come si può nota- si sono altresì discusse le re scorrendo i nomi che prossime iniziative”. compongono l’Advisory Board: Giuseppe Botti Ippica Impresa ha (che lo presiede), Rena- voluto festeggiare il suo to Ascoli, Roberto Bri- primo compleanno preschetto, Tomaso Grassi, sentandosi a Verona, Giovanni Emilio Maggi, nell’ambito di FieracaLuigi Riccardi, Diego valli con uno stand e con Romeo, Giuseppe Rosati un'assemblea aperta a Colarieti, Vittorio Rossi, tutti coloro che volevano Luciano Salice, Roberto parteciparvi. I lavori sono Toniatti e Maurizio Ughi. stati aperti dal Ministro Del Consiglio, oltre ai Luca Zaia. Com'è nel suo co-fondatori, fanno par- stile, partecipando ai vari te Paolo Crespi e Ales- talk show, il ministro ha sandro Ferraris, mentre ribadito un concetto che il Collegio dei Sindaci tutti i presenti non posvede impegnati Gaetano sono non aver capito. Il Turrini, Salvatore Limata concetto è il seguente. e Fabio Marco Rondoni. Preso atto, purtroppo, Per completare l’infor- della ricorrente e quinmazione, lo Staff Opera- di storica litigiosità fra tivo è composto da Elio le varie componenti del Pautasso, Francesco Ruf- settore ippico, una volta fo e Stefano Meli. che saranno messe nero su bianco le linee di atE proprio il presiden- tuazione del piano prote dell’Alfea sottolinea grammatico generale, l’importanza di questo gli ippici dovranno essi Movimento. “L’idea di stessi rendersi protagocreare un movimento tra- nisti di una condivisione sversale alle associazio- globale del piano. Qual è ni di categoria e quindi, il rischio se questo attegproprio per la sua natura, giamento positivo non si non in contrasto con esse, verificasse? Il Ministro nacque a Pisa un paio di lo ha detto papale papale: anni fa, quando ancora che con il 2010 l'ippica non era scoppiata la crisi italiana potrebbe essere dell’ippica ma già se ne a fine corsa. Definitivavedevano forti segnali. mente. EQ RC ANNO 3 - NUMERO 10 - 11 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - OTTOBRE - NOVEMBRE 2009 La notizia del mese UNA PROPOSTA PER TUTTI I GUSTI OGNI GIORNO ALL'IPPODROMO E NEI DINTORNI E' POSSIBILE TROVARE UN'OFFERTA GASTRONOMICA MIRATA DALLO SPUNTINO ALLE ... NOZZE R ita e Christian non sono appassionati di ippica. Non sono proprietari, allenatori o loro congiunti. Sono persone a cui piacciono i cavalli (lui è stato militare in cavalleria!) e che hanno originalità e spirito. E se è proprio vero che il matrimonio, in fondo, è una scommessa, come sostenuto da Rita, la scelta di festeggiare le loro nozze con un pranzo organizzato al ristorante in una giornata di corse appare quanto mai azzeccata. L’Alfea non si è lasciata sfuggire l’occasione e, con la collaborazione di Stefano Gorini, il gestore del ristorante, ha invitato gli sposi ha premiare il vincitore di una delle corse del pomeriggio. I novelli sposi hanno accolto con entusiasmo l’invito e, prima di iniziare il pranzo, hanno assistito alla seconda podromo e punto di riferimento ormai noto anche in città. Sia che si tratti di pranzi o cene seduti o a buffet, presentati con grande senso coreografico, non si può restare delusi dalla qualità dei cibi e dalla loro preparazione. Il tutto accompagnato da un ottimo servizio di sala (Vincenzo e Alessandro sanno mettere tutti a proprio agio) e da una nutrita lista di vini. corsa per accogliere il vincitore al rientro, White Oleander, e premiato il cavaliere Filippo Perri (prima corsa sulla pista pisana per lui e subito un bel successo) nel tondino, con il pubblico incuriosito da questa novità. A seguire non pote- va mancare l’intervista di Renzo Castelli, e il brindisi offerto dal Presidente dell’Alfea, Stefano Meli. Così l’album di nozze di Rita e Christian sarà arricchito anche da queste foto e da un DVD con la copia della trasmissione Turflash nella CON SAPORE DI MARE L ungo il viale delle Cascine che porta dritto a San Rossore, si trova il ristorante “Alle Scuderie” che alla fine di settembre ha riaperto con la nuova gestione della famiglia Pieralli, già molto conosciuta nell’ambito della ristorazione come titolari del ristorante del Bagno ‘La Perla’ di Tirrenia, il mare di Pisa. Nicola si occupa in prima persona del locale preso in gestione a San Rossore. Il bar – ristorante è aperto tutti i giorni con l’eccezio- ne del martedì, giorno di riposo. Il menù è molto vario e comprende anche piatti di pesce molto ben cucinati. Nicola si tiene al passo con i tempi e il ristorante ha anche una sua presenza su Facebook sotto il nome “Le scuderie DisRossore” attraverso il quale lancia annunci sulle varie cene a tema organizzate. Infatti, differenziare è lo slogan di Nicola Pieralli che settimanalmente propone serate a tema o, più semplicemente, chiama a raccolta i tifosi di calcio con menù a prezzo fisso nelle sere in cui si disputano le partite di Champions. Oppure al sabato la serata è accompagnata dalla musica. Nicola Pieralli, inoltre, organizza su ordinazione anche cene veramente speciali con menù a base di pesce o altro. Qui si possono anche effettuare le scommesse sull’Ippica Nazionale, sul Totocalcio e sul Totogoal. quale l’intervista è stata suoi numerosi clienti. ovviamente inserita. Aperto tutto l’anno, questo luogo è ideale per le Questo è lo spunto cerimonie visto il conteper sottolineare come sto nel quale è collocato. ormai la gestione Gorini Convegni, matrimoni, del ristorante dell’ippo- comunioni, compleanni, dromo (tel: 050 533180 cene aziendali: il nostro - 338 4014988) è aperta ristorante è sempre più a qualsiasi richiesta dei parte integrante dell’ip- Rita e Christian hanno aperto la strada a questo tipo di cerimonia e, sulla falsa riga di quanto accade nel Regno Unito, una delle corse potrebbe proprio essere intitolata all’evento festeggiato, matrimonio o compleanno che sia. Da noi, infatti, i nomi delle corse sono dedicati agli sponsor (sempre pochi) e ai morti (molto numerosi). Ma le corse, invece, sono eventi vivissimi. salsicce & champagne I l bar posto nella zona riservata ai proprietari è stato ristrutturato completamente per renderlo più accogliente. In tale ottica, inoltre, si è deciso di differenziare ulteriormente i servizi all’interno dell’ippodromo. Il bar, ribattezzato “Paddock”, offre alla clientela soltanto bevande, prevalentemente di buon livello: dallo champagne alle birre pregiate, servite esclusivamente in bicchiere, alle miscele pregiate di caffè. La novità è stata da subito apprezzata dai clienti, anche se alcuni (pochi) si sono lamentati del fatto che qui non sono in vendita alimenti. Per chi vuole fare uno spuntino resta disponibile la Caffetteria (ingresso principale) mentre al parco giochi lo Snack Bar è stato rimodernato, dotato di una cucina propria e della grande griglia che nella passata stagione aveva riscosso molto successo per i gustosi panini con la salsiccia. Questa trattoria rustica è aperto tutti giorni, dalle 7.00 del mattino fino al tramonto e qui si possono effettuare anche le scommesse ippiche e sportive. Non c'è che dire, all'ippodromo la possibilità di scelta non manca a testimonianza che, per noi, il cliente principale resta il pubblico. ANNO 3 - NUMERO 10 -11 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - OTTOBRE - NOVEMBRE 2009 IPPICA E CULTURA rino arnotti: ricordi eD emozioni I FIGLI "MINORI" MA NON MENO IMPORTANTI DELLA GRANDE IPPICA DEL PASSATO l mondo dei cavalli è un mosaico fatto di storie e di personaggi del passato e del presente e ognuno di essi è un tassello di questo puzzle, grande e o piccolo, ma sempre molto significativo. Cosicché, coprire anche le caselle più piccole, quelle che il grande pubblico non può conoscere o ricordare, è un’operazione di ricerca storica ma rappresenta anche una dimensione umana di questo sport antico. E se nello scorso numero de ‘Il Paese dei Cavalli’ abbiamo ricordato un grande nome di trainer – Federico Regoli e il suo Gladiolo - oggi diamo con piacere spazio a un nome che non tutti possono ricordare: Rino Arnotti. A essere sinceri, non è stata una nostra scoperta – di personaggi così ce ne sono ancora decine (per fortuna) sparsi in ogni angolo d’Italia – ma è stato lo stesso Arnotti, dopo aver letto il nostro giornale a farsi vivo per dirci: "C’ero anch’io, anch’io sono stato un protagonista". Rino Arnotti vive oggi, alla felice età di 88 anni, a Torrimpietra, sul litorale laziale, ormai Rino Arnotti in sella lontano dagli echi delle piste. La sua storia è comune a quella di molti altri, in quegli anni che, senza retorica alcuna, per l’ippica possiamo tranquillamente chiamare ‘gloriosi’. La famiglia Arnotti è pisana, di via del Capannone, il cuore di Barbaricina anche se nessuno di loro vive più da queste parti (il figlio, ottimo starter del galoppo, vive in provincia di Pisa). Il piccolo Rino, come accadde a molti in quegli anni, era di una famiglia tutta immersa nel mondo dei cavalli: Carlo, Ago- stino, Rino, appunto. In scuderia già a tredici anni e a quattordici in sella, lavora con Federico Tesio, Tommy Rook, Antonio Regoli. I miti di quegli anni. Fra i miti Arnotti ricorda un giovane: Pietro Gubellini. Sarà il fantino di Nearco. "Povero Pietro – ricorda Arnotti – morì tragicamente nell’immediato dopoguerra a San Siro, sprofondando con il suo cavallo in un tombino lasciato scoperto". Racconta Rino Arnotti: “Debuttai come fantino nel gennaio del 1936. il capitano rubacuori La Belle Époque italiana ha avuto un protagonista indiscusso: il capitano Federico Caprilli. Un uomo che ha segnato in modo indelebile la storia dell’equitazione rivoluzionando radicalmente il modo di stare in sella e ha imposto un metodo che nel giro di pochi anni sarebbe stato adottato dalle Cavallerie di tutto il mondo. Ma il fondatore dell’equitazione naturale non è stato solo un ufficiale capace di sfidare la consuetudine e le gerarchie, è stato anche un irresistibile tombeur de femmes, in gara con D’Annunzio in quanto a conquiste altolocate, avventure estemporanee, amori impossibili. La vita di Caprilli per la prima volta viene raccontata attraverso una precisa ricostruzione storica e testimonianze fotografiche inedite. Il ritratto di un uomo fuori dal comune che è stato il simbolo di un’epoca magica, rivoluzionaria e reazionaria, affascinante e foriera di drammi, scintillante come un ballo a corte e inconsapevole della sua decadenza. Lavoravo allora con Antonio Regoli, la giubba era quella di Radice Fossati”. Dopo quel debutto Arnotti si avvia a una buona carriera di fantino fatta di 117 vittorie, 113 secondi posti, 144 terzi posti. In totale, 847 corse in un’epoca nella quale il parco-cavalli era ridotto all’osso e molte gare erano un match, qualcuna perfino un walk over (un solo cavallo in corsa!). In più, gli avversari sono tosti davvero: Caprioli, Camici, Romero, Pacifici, Renzoni, Marchetti, tutta gente con l’occhio pronto, le braccia forti, la frusta lesta. “Erano bravissimi - ricorda Arnotti – riuscire a batterli era sempre un’impresa”. Nonostante ciò, le belle vittorie non mancano. Olona nelle Royal Mares, Belluno e Pongo nel ‘Trenno’, Nilo nel Gran Premio dei Tre Anni, Iarba nell’Apertura, a Roma, alla ripresa delle corse dopo la fine della guerra. “Questa fu davvero una grande soddisfazione perché, passato il fronte, quel giorno riapriva l’ippodromo delle Capannelle. E le corse tornarono a essere la nostra vita”. Un altro paio d’anni da fantino, poi il salto nella categoria degli allenatori. Dove le soddisfazioni non mancarono. “Ho allenato i cavalli del principe Boncompagni, di Radice Fossati, di Vera Spezia, di Dino Gatta, di Lele Ammirato”. Rino Arnotti aveva anche un’eccellente mano per i cavalli impegnati sugli ostacoli e i risultati lo testimoniano. Quando iniziava la riunione invernale a Roma, un cavallo presentato da Rino Arnotti era una garanzia. Nomi come Apollo, Scipione l’Africano, Megere furono i campioncini dell’ostacolismo di quegli anni. ner pisano è rimasto lucidissimo nei suoi ricordi e nella sua passione. “Leggo tutto quello che riguarda l’ippica – dice Rino Arnotti – mi tengo aggiornato”. Prova ne sia, aggiungiamo noi, che è riuscito anche a venire in possesso, nel suo eremo di Torrimpietra, del nostro mensile ‘Il Paese dei Cavalli’ (una parentesi: il giornale, non ci credereste, è molto ricercato dagli appassionati del galoppo di tutta Italia che ne sollecitano l’invio alla loro abitazione a Cuneo come a Palermo). “L’unico rammarico che ho – aggiunge – è che non esca più ‘Lo Sportsman’ com’era una volta. Era A 88 anni, da molto bellissimo, tutto dedicato tempo ritiratosi dalle pi- al galoppo. Era il nostro ste, questo vecchio trai- giornale”. RC Rino Arnotti accompagna al rientro un suo allievo COME ERAVAMO ... Questa volta, più che ‘come eravamo’ la nostra rubrica andrebbe titolata ‘come erano’, giacché degli uomini che vissero la tragica avventura della ‘campagna di Russia’ pochi oggi sono testimoni. In quella drammatica ‘campagna’, che impegnò in fasi diverse circa 230 mila soldati italiani e che si protrasse dal luglio 1941 al gennaio 1943 morirono 74.800 uomini. Con loro, l’89 per cento delle migliaia di cavalli. Fra questi, anche purosangue che avevano calcato le piste da corsa, spesso con grande onore, come Bellini, il padre di Tenerani, quindi il nonno di Ribot. Una storia tragica che spesso Gigi Gianoli, che di quella campagna fu tra i protagonisti, raccontava agli amici dopo aver anche ricavato da quell’avventura un bel libro. Nella foto dal ‘fronte del Don’ il fedele cavallo presenta spruzzi di neve sul volto. Il giornale è del 7 gennaio 1943. uno dei nostri ragazzi in stage da Marco Botti a Newmarket RC ANNO 3 - NUMERO 10 - 11 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - OTTOBRE - NOVEMBRE 2009 allievi in verde L IL TEAM IRLANDESE DOMINA LA CORSA EARS a prima giornata di corse della riunione autunnale è stata veramente internazionale. La corsa organizzata dall’European Association of Racing Schools ha trovato un importante sponsor nella Florida e nelle sue associazioni (Florida Department of Agricolture, Florida Thoroughbred and Breeders Association, Ocala Breeders Sales) presenti a scopo promozionale a San Rossore negli stessi giorni. La corsa, con monte estratte a sorte tra i 10 allievi fantini provenienti da 5 nazioni, ha premiato i ragazzi irlandesi e Valfredo Valiani che ha messo a disposizione i due cavalli primi classificati nella corsa. La vittoria è andata a Leccarda con Leigh Roche davanti a Baragan con Conor Hoban. Il marcatore è stato completato da Papperlapapp con la tedesca Caroline Fuchs e Queen’s Fighter con l’inglese Kieren Fox. Non piazzati gli italiani Michael Rossini e Mattia Manca. Ovviamente la vittoria del trofeo a squa- dre è andato all’Irlanda. La giornata era iniziata con la riunione dell’EARS alla quale hanno partecipato anche l’assessore provinciale alla formazione professionale, Anna Romei, e il vice presidente dell’UNIRE, il Generale Filiberto Cecchi. E se da una parte il rappresentante dell’UNIRE si è dichiarato sorpreso dall’aver trovato una realtà formativa così avanzata e inserita in un contesto internazionale, dall’altra l’assessore ha ricordato come tale attività sia attualmente in svolgimento per l’esclusivo contributo finanziario del FSE attraverso la Provincia di Pisa. Questo incontro è stato positivo per l’aver stabilito un contatto diretto tra i due Enti e il piano strategico di rilancio presentato dall’UNIRE al Ministro Zaia ha come importante capitolo quello della formazione professionale. “La formazione sarà coordinata dall'UNIRE – ha spiegato Cecchi – ma non potremo non tener conto delle realtà formative che hanno fatto molto, e bene, fino a oggi”. maxi e' meglio G UN ALTRO MIGLIORAMENTO PER IL NOSTRO IPPODROMO uardare le corse in televisione, anche all’ippodromo, era diventata ormai una consuetudine per il pubblico di San Rossore, anche perché le riprese effettuate dagli operatori coordinati dalla regia di Stefano Nannipieri e Stefano Vitali dell’Alfea Cinematografica, aiutano a seguire al meglio la competizione in ogni sua fase. La realizzazione della nuova pista ha messo, però, di fronte ad una nuova esigenza: la necessità di poter mostrare a tutti anche le fasi di gara parzialmente nascoste dagli alberi che separano i due tracciati. La soluzione ovvia era quella del maxi schermo, per consentire anche al pubblico che ama seguire le corse dalla tribuna di non perdere neanche un tempo di galoppo. L’Alfea (quella che gestisce l’ippodromo!) ha però deciso di anticipare i tempi e di acquistare il maxi schermo con un anno di Sabato 14 novembre, alla presenza del Sindaco, dei Presidenti della Provincia di Pisa e dell’Ente Parco e di consiglieri della Regione Toscana, nonché del Segretario Generale dell’UNIRE Riccardo Acciai, il Presidente della società Alfea Stefano Meli ha presentato il “Rapporto di Sostenibilità”. Questo bilancio sociale, redatto dal professor Marco Allegrini, ha messo in luce tutti i numeri della società pisana nell’ottica di una gestione integrata e trasparente, con l’occhio sempre rivolto ai suoi fruitori, che in termine tecnico vengono chiamati stakeholders. Nel volume anche tutte le notizie relative alla nuova pista e un’ampia rassegna stampa. Che dire di questo “attrezzo”. E’ semplicemente fantastico, è come avere una tv ad alta definizione con uno schermo di 50 metri quadrati. Questo maxi schermo permette agli spettatori di essere ancora più partecipi rispetto a quanto avviene in corsa. I replay, visti subito dopo mentre i cavalli stanno rientrando dalla corsa, sono entusiasmanti e anche i fantini hanno già preso l’abitudine di gettare un occhio anticipo e di attivarlo fin allo schermo subito dopo dalla prima giornata di aver passato il traguardo. corse di questa riunione. Detto e fatto. Lo schermo Con questo maxi è giunto una manciata di schermo, adesso, si può giorni prima del 17 otto- star comodamente seduti bre e maestranze e tecni- in tribuna, seguire la corci sono stati bravi ed effi- sa e spostare lo sguardo cienti a porlo in opera e a sui cavalli all’ingresso in testarlo. retta d’arrivo. IL SAN ROSSORE TURF CLUB I locali del San R o s s o re Turf Club sono stati completamente ammodernati. Sono cambiati gli arredi e gli spazi a disposizione dei soci e dei loro ospiti sono ancora più ampi. Il servizio buffet è garantito nelle giornate festive e in altre particolari occasioni. IL CORSO 2009 Il corso per addetto artiere/allievo fantino 2009, finanziato dal Fondo Sociale Europeo tramite la Provincia di Pisa, si è concluso il 23 ottobre. Agli esami finali di qualifica sono stati ammessi tutti e 14 i ragazzi che hanno completato il percorso formativo. Le valutazioni sono state di due tipi. L’attestato di qualifica per addetto artiere è stato conseguito da tutti e 14, mentre quello necessario per poter effettuare la richiesta di concessione per la licenza di allievo fantino è stata ottenuta da 8 ragazzi. Per gli altri questa non è una bocciatura ma solo la constatazione del raggiungimento di un livello non ancora sufficiente per svolgere in sicurezza il mestiere di fantino. I non promossi potranno, tra sei mesi, ripresentarsi alla commissione per poter effettuare la sola prova pratica a cavallo e ottenere, così, l’ambito titolo. Questi i nomi dei neo patentati: Maikol Arras, Giuseppe Cannarella, Pasquale Fiori, Michele Macis, Giacomo Mellino, Costantino Piredda, Pasquale Salis e Salvatore Tarascio. MARIO E FILIPPO SONO KO MA OK Il mestiere del fantino è pericoloso per la sua stessa natura e le cadute, purtroppo, fanno parte del gioco. Le ultime vittime sono state i “nostri” Filippo Marras e Mario Sanna. Il primo è caduto andando in partenza in una corsa per mezzosangue a Grosseto mentre a Mario è accaduto lo stesso alle Capannelle, durante lo svolgimento di una tris in pista dritta. Per Filippo, dopo il rischio corso più per la lentezza dei soccorsi che non per l’esito della caduta, solo qualche contusione e poco altro. Più serie le conseguenze per Sanna, che nella caduta ha battuto forte il volto a terra procurandosi fratture multiple a zigomi e mandibole. Tenuto in coma farmacologico per alcuni giorni, adesso Mario è fuori pericolo anche se il periodo di recupero sarà necessariamente lungo.
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