Piometra
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Piometra La piometra è una patologia a carico dell’utero, che colpisce le cagne intere (cioè non sterilizzate) di qualsiasi età, ma con incidenza superiore dopo i 6 anni (i dati statistici indicano la percentuale più alta fra gli 8 e i 10 anni). In tale patologia l’utero per azione di batteri va incontro ad una endomentrite (infiammazione dell’endometrio, cioè la parte dell’utero in cui si annidano gli embrioni) purulenta, sino a riempirsi completamente di pus. Le cause di tale patologia sono da ricercarsi nel particolare ciclo sessuale della cagna (la patologia è presente anche nella gatta e in altre specie, ma è molto meno frequente), nella quale l’ormone Progesterone dopo l’ovulazione rimane a livelli elevati nel sangue per lo stesso periodo (circa 6365 giorni) sia che si sia instaurata una gravidanza, sia che la cagna non sia gravida. Nelle cagne non sterilizzate e che non hanno gravidanze frequenti questa situazione porta ad una eccessiva stimolazione dell’endometrio da parte del progesterone. Il progesterone ha infatti una serie di azioni sull’endometrio:stimola la proliferazione e l’attività delle ghiandole endometriali, di quelle ghiandoline cioè predisposte a produrre il “latte uterino”, un secreto molto nutriente che serve a nutrire gli embrioni prima dell’impianto (e che per le sue caratteristiche è un ottimo terreno di coltura naturale per i batteri); riduce l’attività contrattile del miometrio (la parte muscolare dell’utero), mantiene la chiusura della cervice e abbassa le difese immunitarie. Tutte queste attività sono fondamentali per portare avanti la gravidanza e tutelare gli embrioni ma diventano purtroppo anche favorevoli per il formarsi della piometra. Anche gli estrogeni hanno un ruolo nella patogenesi della piometra perché aumentano il numero dei recettori uterini per il Progesterone esponendolo maggiormente alla sua azione. Per questo motivo i cicli ripetuti espongono la cagna al rischio di piometra. Per questo stesso motivo somministrazione di farmaci, purtroppo ancora frequente, allo scopo di sopprimere i calori o ritardare i calori (essendo tali farmaci a base di estrogeni o progestinici) è un’altra causa di piometra. Un utero così stimolato va incontro a quella che viene chiamata “iperplasia endomentriale cistica”. A questo punto il ruolo determinante (ma da solo non sufficiente) nello scatenare la piometra è del batterio Escherichia Coli che colonizza l’endometrio e che libera nell’utero le sue tossine, responsabili della maggior parte dei sintomi. Sintomi I primi segni di piometra sono la disappetenza, l’aumento della sete e del bisogno di urinare e l’apatia. Seguono in genere il vomito e/o la diarrea, la febbre e l’abbattimento. Lo scolo vulvare ematico-purulento può essere presente o meno a seconda che la piometra sia aperta o chiusa, che la cervice cioè sia o no dilatata e che permetta o meno la fuoriuscita del materiale dall’utero, questo secondo caso ovviamente più grave sia per la distensione dell’utero stesso che ne consegue sia per il costante riassorbimento di tossici. La gravità e il progredire dei sintomi dipendono dalle tossine liberate dai batteri che portano poi a un danno renale e epatico a conseguente insufficienza d’organo. Diagnosi La diagnosi si basa sull’aspetto clinico, sugli esami del sangue che dimostrano un aumento, a volte notevole, dei globuli bianchi (in particolare di quelli conosciuti come neutrofili), il possibile aumento dell’uremia e degli enzimi epatici ma oggi soprattutto sull’indagine ecografia che permette di visualizzare in modo molto preciso l’utero e in modo particolare il suo contenuto e il suo endometrio. Terapia La terapia risolutiva d’elezione rimane la chirurgia con l’asportazione di utero e ovaie. E’ però oggi possibile una efficace e validissima terapia medica indicata soprattutto in quelle cagne che per motivi di pregio o di affezione si desidera far riprodurre ancora, o in quelle cagne che per motivi di età o di particolari problemi di salute hanno un elevato rischio anestesiologico. Tale terapia si basa sull’utilizzo in protocollo di un farmaco che spiazza il progesterone dai recettori uterini (l’aglepristone) favorendo così l’apertura rapida della cervice a la ripresa dell’attività del miometrio e di prostaglandine che fanno appunto contrarre il miometrio promuovendo lo svuotamento dell’utero. Si associa una terapia antiobiotica mirata e terapia di supporto e se necessario lavaggi uterini. PREVENZIONE L’unica prevenzione efficace risulta la sterilizzazione delle cagne che non devono riprodursi. Fondamentale ricordare anche in questa sede che la sterilizzazione entro il secondo calore abbassa del 95-98% anche il rischio di tumori mammari e annulla ovviamente il rischio di tumori uterini e ovarici (che benché riri sono comunque presenti anche nella cagna).
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