Articolo fatale
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cent 50 DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona Guerre fra ricchi, sintomo di povertà Il Pil cresce, lo dicono i dati, la povertà aumenta, si tocca con mano quotidianamente. Ormai non passa giorno che non si leggano dati sulla ripresa economica e sulla crescita della produzione in Italia, che, a dir poco, incoraggiano tutti. Ma non passa anche giorno in cui le famiglie 'normali' non abbiano problemi crescenti per arrivare al classico fine mese con affitti, mutui, bollette, benzina e tutto il necessario per vivere o sopravvivere da pagare svuotando un portafoglio sempre più sottile dal 15 di ogni mese in poi fino al fatidico 27 quando la busta paga torna a riempirlo di un pugno di euro che, se al 'cambio ufficiale' valgono 1936.27 vecchie lire, al mercato della spesa quotidiana hanno un valore reale dimezzato. Ma un sintomo ancora maggiore della povertà anche di Vicenza, in attesa che ce ne liberi una crescita economica costante e lunga nel tempo, sono le guerre sempre più manifeste tra i cosiddetti ricchi di cui testimoniano anche i media locali, gran parte con i loro articoli a tutta pagina, quello leader, di proprietà assindustriale, con il silenzio su alcune questioni, come la lotta proprio per la presidenza di Assindustria tra il bocciato Marioni e il prorogato Calearo. Silenzio accompagnato dalle altrettanto significative urla in prima pagina su altre questioni, come la villa di Monte Berico contestata a Pino Bisazza, guarda caso un ex presidente (non più in auge?) della locale associazione dei grandi imprenditori, anche se l'obiettivo della 'denuncia' appare l'assessore Michele Dalla Negra. Ma, ce lo insegna la Storia, le guerre, fino dai tempi dei cavernicoli che lottavano per il cibo, sono sempre guerre di interessi. A Vicenza, come in Italia, queste guerre si combattono intorno agli affari, che si fanno sempre di meno e sono, quindi, per pochi imprenditori, impegnati a contendersi il "portafoglio ordini", da quelli dei beni da produrre e/o commercializzare a quelli degli immobili da costruire, base Dal Molin inclusa. Altro business questo, prima ancora che questione etico/politica, che registra ora l'attacco ad un altro assessore (obiettivo diretto o indiretto?), Claudio Cicero, per mano della Commissione territorio in cui convivono Ubaldo Alifuoco, suo presidente Ds vicino a molti interessi, e Manuela Dal Lago, leghista che anche grazie alla sinistra liberale spera ambisce a future cariche politiche e manageriali. Di fronte a tutto questo il nostro augurio è che la ripresa ci sia e duri, così da dare ricchezza a tutti, imprenditori e lavoratori, diminuendo le "guerre incattivite" di questi giorni intorno a degli ossi scarnificati, che comunque stanno creando un danno permanente: l'immagine di Vicenza, fino a poco tempo fa esempio di lavoro e imprenditoria, non ne esce certo bene. Giovanni Coviello Anno 2 nr. 50 - Sabat0 17 marzo 2007 Articolo fatale La bozza è sotto osservazione, ma la riforma D'Amore delle circoscrizioni rischia già di abortire. Per un semplice articolo del regolamento da pagina 8 Aim a un punto morto, tutti i perchè a pagina 3 Copiello, neosegretario Cisl: "Cgil sbaglia, nessun declino" a pagina 12 Sesso, locali e baracchini: reportage nelle notti vicentine a pagina 6 Veronica e Manu, le due nuove stelle della Minetti in VicenzaPiù Sport 3 17 MARZO 2007 lettere&idee Nelle sue "Osservazioni" il segretario Sunia fa le pulci al nuovo piano Crocioni. Eccone uno stralcio in anteprima Rebesani: "Il Pat non va. E vi spiego perché" Concertazione: insufficiente L' art. 5, comma 2, della Legge Regionale 11/2004 prevede obbligatoriamente la consultazione preliminare , anche con le associazioni "...sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi...". A pag. 43 del documento preliminare dell'agosto 2006 ed anche nel rapporto sulla fase di concertazione si apprende che non sono stati consultate né le organizzazioni sindacali confederali, né il Sunia e gli altri sindacati degli inquilini, né organizzazioni diffuse come la Caritas… . Espansione: troppa Secondo la Legge Regionale 11/2004 all'art. 13, lettera f), (…) "vi sono… limiti precisi alla espansione della città al fine di preservare il terreno agricolo e portare gli amministratori all'uso prioritario delle aree dismesse o comunque libere all'interno del perimetro urbanizzato". Nei progetti [dell'assessore all'urbanistica Marco Zocca] ci sarebbe, fra l'altro, la realizzazione di un nuovo stadio (ma che ne sarà della grande area liberata?) all'esterno dell'abitato e di una nuova tangenziale, (…) che percorrerebbe la parte nord del territorio comunale da ovest (Maddalene, Dal Molin e dintorni) ad est fino al casello di Vicenza nord della Valdastico e con un prolungamento in via Aldo Moro. Questi due interventi richiedono una superficie complessiva di non molto inferiore ai 300.000 mq., che é il massimo di espansione consentito al comune di Vicenza in base all'art. 13, lettera f) della legge regionale urbanistica. Ciò fu evidenziato (…) dai dirigenti regionali, non senza un senso di sbigottimento di assessore e Crocioni che rilevarono la irrealizzabilità dei suoi progetti che prevedono una cospicua espansione per circa 900.000 mq. sottratti alla agricoltura ed all'ambiente. All'osservazione dei dirigenti regionali che l'espansione progettata avrebbe potuto trovar luogo nelle aree libere e dismesse interne all'abitato seguì un silenzio deluso. Perché? Perché Crocioni, su mandato della giunta, pensa di reintrodurre, sotto altra forma, i Piruea felicemente defunti. Bando interessi (poco) Fulvio Rebesani è il presidente del Sunia, il sindacato degli inquilini diffusi Le richieste dei numeA fronte di 925 famiglie in rosi cittadini, per ottenere i attesa di un alloggio pubblico, vantaggi in fatto di edificabili- di oltre 200 sfratti all'anno per tà aggiuntiva extra incapienza economica dei redp.r.g.(cosiddetti interessi dif- diti familiari, alla incapacità a fusi), assommano a 12.500.000 realizzare abitazioni in numemq. di superficie utile. ro decente per il fabbisogno, il Supponendo, anche per bono- PAT ignora il problema dell'emia verso l'amministrazione, dilizia residenziale pubblica che metà di questa superfici perché la giunta e la maggionon sia realizzabile perché ranza volgono il loro sguardo riferita a situazioni abusive od altrove, verso gli "amici"speillegittime (ma sono ben di culatori. più), oppure perché mancanti Viabilità dimenticata dei presupposti, oppure per Manca un qualsiasi consideradifetti di documentazione o zione in materia. Il PAT non burocratici, ecc., ecc. restereb- può pensare di delegare la be da soddisfare richieste per questione al piano per il traffirealizzare 6.250.000. Dove co e la mobilità perché esso si pensano Hullweck, Zocca, muove nell'ambiente che il Crocioni di collocare questa PAT progetta e non viceversa. enorme superficie a fronte di (…) La soppressione della 300.000 mq di area nuova metropolitana sancisce il fallidisponibile e non di più? mento del documento proErpivori grammatico preliminare di VicenzaPiù fa 50. Grazie ai lettori Cinquanta. Di solito, su giornali e pubblicazioni di ogni genere, questo primo traguardo è occasione per autocomplimentarsi e, come diceva Woody Allen, citarsi addosso. Abbiamo già "dato", nel nostro piccolo, neanche un mese fa, quando abbiamo tagliato il nastro del primo anno di vita, bebè scalpitanti di una stampa vicentina in fase di de-monopolizzazione. E siccome non amiamo ripeterci, non facciamo il bis. Facciamo invece come quel tale che, ricevendo le congratulazioni di rito per l'età raggiunta, così rispondeva: "50 sono pochi, quando arrivo a 100 ne riparliamo" (e intanto toccava ferro). Noi evitiamo come la peste i toni seriosi da vecchi canuti tronfi di sé - e Dio solo sa se certi giornali non arrivano ad essere tali - e vorremmo essere letti con l'ironia di quegli smaliziati vicentini affamati del controcanto, della varietà e della notizia coraggiosa. Non sono molti, ma noi confidiamo diventino sempre di più. Anche un po' grazie al nostro lavoro. Perciò perdonateci se a volte commettiamo errori, o se l'appeal del prodotto che sfogliate ci rende ancora suscettibili di miglioramenti: siamo giovani e la nostra vita è ancora lunga. Vogliamo anche noi arrivare a 100. E poi a 200. Per questo ci serve anche il vostro suggerimento e, perché no?, la vostra penna, cari lettori. Intanto, tocchiamo ferro. E andiamo avanti. A.M. Crocioni, che l'ha progettato, e della maggioranza in consiglio comunale, che l'ha approvato (delibera di consiglio comunale 18/3/2003 n. 19) . Il verde che non c'è Come risulta dallo studio comunale sul fabbisogno del 1977, ignorato da Crocioni & C., Vicenza ha una grande carenza di standard (spazi sociali, verde, parcheggi, ndr), soprattutto verde e spazi per attività collettive. (…) Uno studio del comune di Vicenza del 1997 ha calcolato che alla città mancano complessivamente 4.658.045 mq di verde, spazi collettivi, specie per i giovani, servizi. Dal Molin, proposte alternative L'attuale p.r.g. classifica l'area come zona F 12, cioè "Zona destinata allo svolgimento del traffico aereo: potranno essere costruiti edifici ed attrezzature di servizio" ed indica una bassa edificabilità. L'area… si trova all'interno del centro abitato, circondata - in profondità - da residenze, da strutture civiche, commerciali e da servizi sia vicentine che di Caldogno. E' dunque ragionevole proporre e chiedere con forza che la futura destinazione sia civile e non più aereoportuale o di genere militare, che esclude i cittadini di Vicenza e ne penalizza gravemente le condizioni di vita e ambientali. Le aree vicine al Dal Molin (Vicenza-Caldogno) si sono sviluppate senza dotazione di terreni per il gioco, lo sport, il tempo libero. Si chiede perciò che 1/3 del terreno venga utilizzato per verde. Questo spazio a verde e servizi potrà essere integrato in un campus universitario che deve trovare posto nell'area Dal Molin riunendo le varie sedi universitarie disseminate nella città, prevedendo uno sviluppo dell'ateneo e delle facoltà (anche di nuova istituzione), e la realizzazione di abitazioni per studenti. Si chiede anche il mantenimento degli attuali utilizzi a tennis e per il rugby, un gioco sempre più diffuso in città, privo del giro di inte- ressi, della violenza, delle attese antisportive del calcio. (…) Il residuo terreno va impegnato per gli insediamenti dedicati alla ricerca teorica ed applicata, per lo studio e la realizzazione di nuove tecnologie e bio-tecnologie, per installazioni volte a ricercare e realizzare soluzioni nel settore delle energie alternative (es: pannelli solari, ecc.). Fulvio Rebesani Segretario provinciale Sunia Portavoce Comitato anti-abusi www.vicenzapiu.com [email protected] Direttore Editoriale GIOVANNI COVIELLO [email protected] Direttore Responsabile ROBERTO BERTOLDI Editori PIÙ MEDIA SRL Strada Marosticana, 3 – Vicenza [email protected] & EDIZIONI LOCALI SRL via Nizza, 8 – Verona Redazione di Vicenza Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 [email protected] Redattori LUCA MATTEAZZI [email protected] ALESSIO MANNINO [email protected] ILARIO TONIELLO [email protected] Redazione sportiva TOMMASO QUAGGIO [email protected] PAOLO MUTTERLE [email protected] Collaborano: GIOVANNI MAGALOTTI GIULIANO CORÀ FRANCESCO CAVALLARO REDAZIONE DI VERONA Via Nizza, 8 telefono 045 8015855; Fax 0458041460 Pubblicità Strada Marosticana, 3 Vicenza tel. 0444 923362 - 922766 Fax 0444 926780 [email protected] Stampa Stampato dalla Pentagraph S.r.l. via Tavagnacco, 61 33100 Udine Autorizz.Tribunale C.P. di Verona nr. 736/03 del 29/09/2003 Supplemento della Cronaca di Trento del 3 febbraio 2007 Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Iscrizione al Registro Nazionale della stampa n.8857 del 15-12-2000 4 17 MARZO 2007 fatti¬izie Dopo la proroga al 2008 la fusione tra Aim e Ftv rimane al palo. Mistero sull'alleanza con Verona mentre lo "scaduto" Rossi resta sempre in sella Trasporti, non è cambiato nulla DI ALESSIO MANNINO La solita palude, l'eterno doroteismo fatto di fughe in avanti, proroghe salvifiche e status quo imperante. E' questa la diagnosi riassuntiva dello stato di salute di Aim. Dopo 3 mesi non è cambiato quasi nulla: la nuova società con Ftv è rimasta al palo, l'alleanza con gli autotrasporti di Verona è ancora sulla carta, e l'aennista Beppe Rossi con cda "a termine" occupa sempre la poltrona di presidente. Fusione farsa. Avevamo lasciato a dicembre l'ex municipalizzata di contrà San Biagio nella bufera scatenatasi sulla "fusione a freddo" con le Ferrotramvie Vicentine. Una newco pomposamente battezzata "Vicentina Trasporti Srl" con 4 soci (Comune, Provincia, Aim e Ftv), così come voluto dalla presidentissima di Palazzo Nievo Manuela Dal Lago. Scopo del cda composto da Nicolò Franzoia, direttore di Aim trasporti, dal prof. Roberto Fazioli, consulente della Provincia, dal direttore Ftv Francesco Gleria e dal presidente Roberto Travaglini, dirigente di Assindustria: studiare la fattibilità della newco stessa. Un po' come dire: l'unico mandato della nuova società è capire se se è possibile la nuova società. Della serie: vediamo l'effetto che fa. Fino ad oggi, nessuno. Bus arancioni e pullman blu continuano a correre sotto le rispettive insegne Aim e Ftv. E questo solo grazie a una proroga dall'alto. Cioè al "decreto milleproroghe" appro- La fusione tra il settore trasporti di Aim e Ftv è ancora tutta sulla carta vato a febbraio con cui il governo ha concesso un altro anno di tempo prima di far scattare il bando di gara e aprire il mercato dei trasporti pubblici locali alla concorrenza privata. Prorogatio ultima dea. Così oggi ci ritroviamo con una new corporation ridotta a una commissione di esperti indagatori ma di fatto inesistente. Confermando le reali intenzioni di entrambe le aziende, che alla fusione hanno recalcitrato: l'una, Ftv, perché meglio disposta al business coi privati (e per nulla intenzionata a spartire il suo ingente patrimonio immobiliare); l'altra, Aim, perché gelosa della sua autonomia politica e arroccata nella difesa dei proprio vertici in quota An e Forza Italia. Patto Tripartito. L'unica ad aver fatto un concreto passo contro immobilismo e conservazione è stata la Provincia, che a fine dicembre ha dato il via a un consorzio tra Ftv e l'impresa di autotrasporti bellunese Dolomitibus. Partecipata in maggioranza da Comune e Provincia di Belluno ma con un 40% dalla privata Auto Guidovie Italiane (una delle prima aziende del settore in Lombardia), Dolomitibus ha come amministratore delegato un vicentino, Paolo Rodighiero, dirigente di Aim trasporti nella prima metà degli anni '90. La società consortile - cioè con cda che rimangono separati - è la prova che la prospettiva su cui punta Ftv è quella delle alleanze extraprovinciali. Un'idea caldeggiata dal presidente Silvio Regis (in quota Lega), che da tempo sostiene la necessità di creare un legame stabile con Verona di recente riunitasi in una sua newco, l'Atv (fusione fra l'Amt comunale e l'Aptv provinciale). Un fronte Vicenza-Verona-Belluno da contrapporre al consorzio Stiv stipulato da Venezia, Treviso e Padova. La posta in gioco, infatti, sono i milioni di euro di finanziamenti statali per il sistema metropolitano di superficie del Veneto. Per ora è stato posto il primo tassello con l'asse Vicenza-Belluno. Per il patto tripartito manca ancora Verona, ma a lasciar scoperto il fianco ovest è l'Aim. A gennaio da contrà San Biagio erano stati fatti trapelare i primi contatti tra il presidente Rossi e l'Atv veronese. Poi, silenzio. Non se n'è saputo più nulla. I vertici della spa comunale sembrano più occupati a fare piani sul redditizio mercato del gas, che La newco scaligera Atv, a differenza di Vicentina Trasporti, è già operativa Ma Verona rivela: "C'è un tavolo tecnico" Qualcosa siamo riusciti a sapere, sui misteriosi abboccamenti fra la newco vicentina e l'omologa scaligera Atv. Qualcosa, perché niente di concreto è ancora emerso dal tavolo tecnico istituito a inizio anno "per verificare le ipotesi sul piano industriale e societario", come dice il presidente dell'azienda veronese, l'ingegner Mario Peruzzi. "L'ultimo incontro lo abbiamo avuto a fine mese scorso, il prossimo sarà a fine marzo", rivela. Almeno è appurato che i contatti ci sono e avvengono periodicamente. Peruzzi prevede che entro aprile un "indirizzo" di massima per l'accordo verrà trovato, e precisa che Verona non sta pensando ad altre alleanze: "No, altre opzioni oltre Vicenza non ci sono". L'Atv, anch'essa debuttante sul mercato come soggetto unico (è nata a gennaio dalla fusione dei trasporti provinciali Aptv e di quelli comunali Amt), parte avvantaggiata rispetto a "Vicentina Trasporti". La società è infatti già operativa con un piano industriale di 3 anni, ed è sorta dopo un anno di valutazioni e atti amministrativi seguiti a uno studio di fattibilità. A Verona, insomma, hanno seguito un iter rigoroso e ora dispongono di un assetto societario già definito e pronto per affrontare la gara che il decreto "milleproroghe" fissa per il 2008. A Vicenza, con Aim e Ftv unite di nome ma non di fatto, non può dirsi lo stesso. A.M. quest'anno vedrà l'ingresso dei russi di Gazprom alleati con l'italiana Eni del vicentino Paolo Scaroni. Il silenzio è d'oro. Si potrebbe dire, in realtà, che il silenzio è la linea programmatica della gestione di Beppe Rossi. Dopo l'incontro con i vertici che prima di Capodanno hanno illustrato il bilancio dell'azienda, la commissione consiliare su Aim non è stata più convocata: silenzio sui piani futuri. Rossi (consigliere d'amministrazione della multinazionale dei laterizi Stabila, contigua al business rifiuti di Aim) portava la data di scadenza "gennaio 2007", e invece è ancora al suo posto. Silenzio anche su questo. E silenzio ferale su operato e remunerazione dei famosi advisors chiamati a studiare strategie e sinergie: tre vicentini (l'avvocato azzurro Maurizio Borra, il commercialista Diego Xausa e l'ex consulente Gianni Giglioli) in coda all'internazionale Rotschild, che certo come parcella non avrà bruscolini. C'è di che far scoppiare una delle cicliche grane che di tanto in tanto smuovono le acque torbide dell'ordinaria amministrazione berica. Magari d'estate, in prossimità di settembre, quando si dovrà pensare a come sciogliere i nodi intrecciati nella convenienza del quieto vivere, spinti dall'avvicinarsi della fine dell'anno. Cioè quando i vicentini pensano all'ombrellone e a scappare dalla città. E dai suoi problemi. 5 fatti¬izie 17 MARZO 2007 Ogni famiglia vicentina é indebitata per circa 40 milioni delle vecchie lire. Ma la corsa al prestito è anche un indice di sviluppo Ventimila euro sotto il mare. Di debiti DI LUCA MATTEAZZI Sarà per il mutuo sulla casa, sarà per le rate della macchina nuova o per quelle delle vacanze, ma siamo tutti indebitati per almeno un paio d'anni. Un po' meno, se il reddito è alto, decisamente di più se invece lo stipendio è quello che è. Lo dice il rapporto annuale della Cgia (l'associazione di artigiani e piccole imprese) di Mestre che fotografa puntualmente l'indebitamento delle famiglie italiane nei confronti delle banche. Nel vicentino la media per famiglia arriva a sfiorare i 20 mila euro, attestandosi a 19.948 euro, con un aumento dell'8,95 per cento rispetto al 2005. Vicenza si colloca così al trentesimo posto nella graduatoria delle province più esposte, al di sopra della media nazionale che è di 17.854 euro. Questi i dati principali, ma come interpretarli? Su una cosa gli esperti della Cgia sono chiari: sarebbe sbagliato pensare semplicemente ad un vicentino costellato di famiglie strozzate dal peso delle rate, in difficoltà a far quadrare i conti e a mettere insieme il pranzo con la cena. Dietro molti dei debiti si nasconde, in realtà, una forma di investimento, e quindi un aumento della ricchezza. "Nella nostra ricerca rientrano sia le famiglie consumatrici che quelle produttrici - spiega Paolo Zabeo, dell'ufficio studi della Cgia -. Quindi ci sono anche i lavoratori auto- Le classifica Ecco le prime e le ultime province italiane nella graduatoria dell'indebitamento bancario secondo i dati della Cgia 1 - Bolzano 31.437 euro 2 - Lodi 25.710 3 - Siena 25.368 4 - Mantova 24.929 5 - Reggio Emilia 24.416 6 - Trento 24.385 7 - Rimini 24.203 8 - Cremona 24.112 9 - Roma 23.688 10 - Modena 23.603 30 - Vicenza 19.948 98 - Enna 9.361 99 - Isernia 9.162 100 - Benevento 8.729 101 - Reggio Calabria 8.703 102 - Vibo Valentia 8.405 103 - Avellino 8.259 nomi, i piccoli artigiani, i liberi professionisti. L'idraulico o il falegname che rinnovano l'attrezzatura, ad esempio, rientrano in questa statistica". Non è un caso dunque, se in cima alla graduatoria delle province più indebitate figurano molte delle città più ricche d'Italia, come Bolzano (con un indebitamento medio superiore ai 31 mila euro), Lodi, Siena, Mantova e Reggio Emilia (tutte attorno ai 25 mila euro di esposizione per famiglia), mentre agli ultimi posti stazionano Avellino, Vibo Valentia e Reggio Calabria, con cifre inferiori ai 9 mila euro. "Quasi sempre l'indebitamento elevato si accompagna ad un reddito elevato - continua Zebeo -: in particolare molti debiti sono riconducibili a investimenti nel settore immobiliare, e sono quindi il segnale di una buona disponibilità economica da parte delle famiglie". Il discorso cambia se si considera la variazione percentuale dell'indebitamento. "In questo caso vediamo che gli aumenti maggiori ci sono stati in molte città del Sud - continua Zebeo -, e questo potrebbe essere effettivamente un indice della situazione difficile in cui si trovano molte famiglie. Anche perché in quelle zone sono ancora diffuse forme di prestito che sfuggono ai canali ufficiali, e quindi alla fine il debi- to effettivo potrebbe essere ancora più alto". Vicenza può comunque dormire sonni tranquilli, dato che con un aumento del 9 per cento circa è al settantesimo posto tra le province italiane, ben al di sotto della media nazionale. "Quello che abbiamo notato - confermano i responsabili del marketing della Banca del Centroveneto -, è un aumento del ricorso ai prestiti in termini assoluti, non percentuali. Cioè, il numero di persone è più o meno quello, ma invece di chiedere un mutuo al 60 per cento adesso si chiede di coprire tutto l'investimento. Ma in generale, anche basandoci sulle statistiche di Bankitalia, possiamo dire che la situazione dell'indebitamento nella nostra zona non è pesante". Tutto bene, quindi? Non proprio. Se il quadro generale non è allarmante, le situazioni critiche non mancano. L'esperienza degli sportelli del microcredito della Caritas insegna: in pochi mesi, sono state centinaia le famiglie che hanno chiesto aiuto per spese a volte modeste, per le bollette, per delle visite mediche impreviste, per l'acquisto dei libri di testo dei figli. E il proliferare di offerte per l'acquisto a rate o con formule del tipo "prendi adesso, paghi l'anno prossimo", potrebbe aprire spiragli pericolosi. Con i pagamenti dilazionati ormai è possibile portare a case di tutto, dall'auto al frigorifero, dal telefonino al viaggio ai Caraibi che si sogna da una vita, e il rischio che qualcuno si lasci prendere la mano c'è. Anche qui, però, bisogna stare attenti a non generalizzare. "I pagamenti a rate sono diventati uno strumento normale - commenta il titolare di uno dei principali centri per la vendita di elettrodomestici della città -: è comodo, veloce, perché bastano dieci minuti e puoi portarti a casa il prodotto, e alla fine conveniente. Ma non credo che ci si lasci ingannare dal miraggio dell'acquisto facile: in base a quanto mi dicono gli operatori delle finanziarie, c'è una percentuale di sofferenza di circa il 10 per cento, cioè una persona su dieci che ha difficoltà a pagare o che paga in ritardo. Ma questo c'era anche prima. Le vendite a rate sono strumenti che possono funzionare bene a patto che la gente abbia un po' di responsabilità, e nella maggior parte dei casi è così. Condannarli sarebbe come dire che non bisogna usare la macchina perché c'è qualcuno che guida ubriaco". Insomma , lo spauracchio di un mercato drogato come quello degli Stati Uniti, dove i padri hanno indebitato anche i figli, è evitato. Almeno per ora. La psicologa: "Colpa di una società narcisistica" Addossare le colpe dell'indebitamento al telefonino acquistato a rate sarebbe sbagliato. Ma di certo la corsa allo shopping un peso ce l'ha. Ne è convinta Maria Cristina Strocchi, psicologa e psicoterapeuta. "Secondo varie indagini i modelli che ci vengono continuamente proposti di mezzi di comunicazione sono tutti incentrati sulla ricerca delle bellezza esteriore, con una forte componente narcisistica che spesso fa perdere di vista i veri valori - spiega -. Il messaggio che passa è che se non ti adegui a certi standard estetici non sei considerato. Così può capitare che certe persone, pur di avere l'ultima tro- vata della tecnologia o il vestito all'ultima moda, sono disposte anche ad indebitarsi al di là delle proprie possibilità". "C'è un continuo bombardamento che stimola la nostra componente narcisistica - continua la psicologa -, ma non va dimenticato che il narcisismo è un disturbo della personalità, perché vuol dire essere legati all'immagine senza niente dietro, e porta a trascurare le cose che contano davvero, come la comunicazione interpersonale. Bisogna fare attenzione, perché questo meccanismo può portare anche a vere e proprie patologie, come lo shopping compulsivo". Anche la carta di credito va usata con attenzione, per non cedere alla tentazione dello shopping selvaggio 6 reportage 17 MARZO 2007 Mappa della “dolce vita” in salsa berica. Locali, ritrovi, covi per giovani e attempati corsari notturni. Con la noia sullo sfondo E ballar m'è dolce in questo mare (d'alcol) La notte deforma e sublima, aggiunge il fascino surreale del buio squarciato da colori spenti e abbaglianti luci artificiali. Il fine settimana - il mitologizzato weekend - è il suo regno, terra di conquista delle scorribande di quei ribelli con l'assicurazione e il letto rifatto che sono i giovani, tutto gas e adrenalina omologata. Ribelli del sabato sera, li chiamano. Si danno una punta al bar per l'aperitivo (lo spritz!), vanno a mangiare un boccone in fastfood o pizzerie possibilmente frequentate da ragazzi come loro, e poi sgommano verso locali a tirar tardi, a guadagnarsi quelle 4 o 5 o 6 ore d'aria dalla prigione del tran tran settimanale. Le compagnie più fashion o semplicemente più pigre e tranquille se ne stanno rintanate in centro, nella Vicenza antica dei pub sotto le volte palladiane e i palazzi storici. Basta bighellonare fra portici e stradine ai due lati di corso Palladio, e fare le ore piccole diventa un tour de force per il fegato. C'è il girone dei più trendy, fra la Basilica e piazza delle Erbe: ce ne sono ben cinque, di bar strapieni della gioventùbene dedita a calici, boccali, svacco e chiacchiericcio ad alto volume. Il loro capofila: il Grottino. Poco più in là, in contrà Pescherie Vecchie vicino alle fascistissime Poste, il punto di ritrovo gemello, l'Ovosodo: ragazzi ben vestiti, ragazze eleganti, narcisismo giovanile e fiumi di macchiatiaperol. Siamo nel cuore della città e nell'epicentro dell'essere fighi e nel mostrarlo a tutti senza pietà. Chi cerca l'alternativa può andare al Banana Cafè, il bar brasiliano a La quiete dopo la sbornia L'aperitivo nei bar nel centro è uno dei must del fine settimana vicentino San Marco, o all'Astra, il piacevole ricovero per capelloni, scapigliati e melemarce in contrà Barche. Se invece non ci si sente giovinastri - oppure, più semplicemente, non lo si è - ci si può mischiare agli over 30 e gustare notturne note di gastronomia e conversazione in localini più posati (e più cari). Nel corso ce ne sono a ogni passo: l'enoteca sotterranea Malanotte (vini pregiati e spuntini golosi), il bar Italia coloro metallo che sta di fronte, le osterie come i Monelli, i pub d'ascendenza anglosassone come il Wallace o il resuscitato Big Ben, capitali locali delle spumeggianti pinte al malto. Se si va di fare un similpellegrinaggio verso Monte Berico (ma non per la Madonna), allora si può arrivare persino all'Oibò, ultimo arrivato e nuova promessa del cazzeggio alcolico. Uno schiamazzante capannello di fumatori vi accoglierà all'ingresso che dà su viale Margherita. A proposito di fumatori: lunga vita alle bionde al terzo piano del Victoria Station ex Zanza, covo benedetto per i carbonari della boccata fumogena. Per coloro i quali, invece, la gradazione alcolica non è tutto, c'è il Birra Crua a Villaggio del Sole: non una birreria ma un birrificio. Ma se uno dovesse scapicollare fra questi nomi in cerca di una notte sempre giovane, dovrebbe accontentarsi di rincasare mestamente alle 2 del mattino. Troppo presto? Allora via con le danze e i locali aperti fino all'alba. Infilatevi in auto, accendete lo stereo a palla e scegliete la meta. Per le strade non si vede altro che macchine affollate e rumorose che fanno a gara per superarsi, su e giù verso l'eccitazione. Il tempio più in di questi anni è in contrà Vecchia Ferriera, un vero Totem per adolescenti e non. Contaminato dal rock e di clientela variegata, viene di solito evitato da chi preferisce la giacca lussuosa o il ballo costoso, e perciò preferisce il Cuore Matto in zona fiera, dove d'estate può esibire look all'ultima moda nella disco Passata la sbornia del sabato sera, la domenica la città ritorna al suo aspetto abituale, sonnacchioso e semideserto. Mezzanotte non è ancora scoccata, ma in centro è praticamente tutto chiuso: c'è un po' di movimento solo attorno al triangolo alcolico di piazza Erbe, piazzetta Palladio contrà Pescheria, e in piazza San Lorenzo. Per il Scene di ordinaria maleducazione: rifiuti in resto, serrande abbassa- piazza dei Signori te, strade vuote e silenzio, interrotto qua e là da qualche che dorme, è la spazzatura a farla coppia che si allontana frettolosa o da padrona. La domenica sera i da qualche gruppetto di amici che locali mettono fuori dalla porta i si attarda a chiacchierare. Il corso si sacchi stracolmi con i resti del anima solo per il passaggio di una weekend: tempo qualche ora, e gli pattuglia dei vigili o di un'auto dei operatori di Aim passeranno a racRangers, la stazione chiude man- coglierli, ma intanto, in piazza dando a dormire anche l'ultimo Biade come in corso Palladio, si taxi, a Monte Berico, in un piazza- accumulano montagne di rifiuti. E le della Vittoria completamente anche se è solo per lo spazio di una vuoto, un paio di giovani si notte, piazza dei Signori invasa abbracciano guardando le luci dalle cartacce non è certo un bel della città. Così, in una Vicenza vedere. per eccellenza, Villa Bonin. A Villaggio del Sole c'è invece il Victory, regno dell'house, mentre a San Lazzaro la pista la offre il Distretto 13. Per chi ha voglia di farsi una cantata e contribuire all'indotto by Ederle, al Seven Bar di Settecà trova karaoke e nerboruti yankees in libera uscita. A Sant'Agostino invece potete imbattervi in una balera per bulli&pupe che hanno passato gli 'anta o per imberbi nostalgici delle febbre del sabato sera: Disco 33 e il suo revival anni '70 vi metteranno i pantaloni a zampa ai piedi. E se invece volete sturarvi le orecchie sature di canzoncine radiofoniche, il Sabotage in zona industriale ve le fracasserà a suon di concerti rock (gratuiti). Il nostro giro è finito, torniamo a riveder le stelle. Forse un po' ciucchi e rintronati, col sapore dolceamaro di una notte passata in una città di provincia dove il divertimento, in fin dei conti, è fare la spola fra i soliti posti. L'ultimo panino: crisi di un businnes molto calorico La strada a quattro corsie è praticamente deserta, il piazzale pure. Appoggiato al bancone, Renato guarda distrattamente la conclusione dell'ultima puntata di Amici. La mezzanotte di domenica non è passata da molto, ma la serata è fiacca, decisamente fiacca. "C'era da aspettarselo - commenta -: in tanti sono usciti giovedì, che era la festa delle donna, e quindi oggi stanno a casa. Senza contare che siamo a ridosso del 10 del mese, tutti aspettano lo stipendio, e soldi ne girano pochi". Renato è stato il primo a portare a Vicenza il suo furgoncino ambulante, uno di quei baracchini per la vendita dei panini che dal giovedì alla domenica, dalle 11 in poi, fanno capolino lungo le strade principali della città. Era il novembre del 1989, e la situazione era molto diversa da quella di oggi. "Soprattutto negli ultimi cinque anni il movimento è calato molto spiega -. Una volta si lavorava bene tutte le sere, adesso il grosso si con- centra nel venerdì e nel sabato. Guarda oggi: non è neanche l'una di notte e in giro non c'è nessuno. E poi si consuma di meno: fino a qualche anno fa vendevo una bibita ogni due panini, adesso ne vendo una ogni cinque. Sono in tanti che vengono qui per magiare qualcosa, ma hanno in macchina la lattina comprata al supermercato. C'è poco da fare, ci sono meno soldi, e la gente spende di meno". La crisi insomma, ha colpito anche il popolo della notte, i gio- vani dai 15 ai 30 anni che, tra un aperitivo al pub e un ballo in disco si prendono dieci minuti per un panino in compagnia. Si ferma una macchina con tre giovani. Tutti e tre mangiano qualcosa, un panino o una piadina, con affettati o hamburger e contorno a scelta di maionese, senape, funghi, cipolla e peperoni; solo uno prende una lattina di birra. "Hai visto? Tre panini, una sola birra, proprio come ti dicevo", commenta Renato. Altra macchina, questa volta è una coppia, ma la scena non cambia: due panini, niente da bere. "È cambiato tutto continua il "paninaro"-. Una volta avevo clienti che venivano ogni sera, adesso se uno torna per due notti su quattro è già qualcosa. La gente fa fatica ad arrivare a fine mese, e sta molto più attenta". A peggiorare la situazione c'è poi la chiusura di molte discoteche. Il Boom non esiste più, l'Expo nemmeno. Sopravvivono il Victory e poco altro, ma per chi vuole ballare la trasferta fino alle spiagge dell'Adriatico è ormai una scelta obbligata. E non ci sono più nemmeno gli americani, da sempre clienti aficionados dei baracchini. "Da quando hanno cominciato a spedirli in guerra non se ne vedono quasi più", conferma Renato servendo un panino, questa volta con birra, all'ultimo cliente della serata. È l'una e mezza ed è già tempo di chiudere e tornare a casa. "Che ci sto a fare qua, non c'è nessuno". 7 reportage 17 MARZO 2007 Viaggio nella "zona rossa" della città. Fra soste bollenti e ragazze dell'Est, ecco il tragitto abituale del "cliente" vicentino Tutti in coda per un po' di sesso C'è chi la notte la trascorre così: su e giù lungo una strada per cercare qualche emozione forte. Avanti e indietro per un vialone che si percorre senza fiato e che parte della mura trecentesche della città ed arriva alla alle porte di Creazzo. Stiamo parlano della via dove con la carta moneta si può comprare una serata di versa dal solito: piatto forte, il sesso. Sarà che - locali di lap dance a parte - Vicenza dal punto di vista dell'intrattenimento notturno non offre tante scelte; o sarà che l'uomo alla fine è sempre stato così, ma la "strada cittadina del sesso" di notte non è solo frequentata, è affollata. Forse è l'unico tratto della città dove al calar delle tenebre il limite di cinquanta chilometri orari è rispettato. In un giorno qualunque ecco come si presenta la notte di Vicenza. Iniziamo il nostro tour dalla nostra redazione, e appena arriviamo nella zona dell'Ospedale di San Bortolo incontriamo già qualche macchina accostata a bordo strada. Una, due, tre ragazze che con fare indifferente attendono il passaggio di qualche automobile che non tarda a fermarsi. Due chiacchiere veloci, poi in macchina alla ricerca di un po' di intimità in un parcheggio vicino. L'orologio segna le 23.00, è ora di dirigersi verso la zona calda. Lungo viale d'Alviano si nota già in direzione opposta qualche auto ferma con le quattro frecce, poi arriviamo in viale Mazzini, sorpassiamo la Questura e dopo qualche centinaio di metri ci troviamo in quello che assomiglia sempre più ad un quartiere a luci rosse. Le automobili vanno a rilento, ai bordi della strada qualche bar aperto, gente che passeggia, qualcuno che parla e poi ci sono loro, le ragazze della notte. Inizia un triste conteggio, ma ad un certo punto il calcolo è presto fatto: un posto occupato ogni cento metri, metro più metro meno. Tante le auto che si fermano, aspettano e poi se ne vanno, c'è chi arriva deciso e se ne va con un po' di compagnia, e ci sono quelli che invece ci provano, ma poi colti forse dal timore di essere riconosciuti da qualcuno fuggono all'arrivo di un'altra auto. Sotto le luci dei lampioni e di qualche locale che si affaccia sulla strada le ragazze improvvisamente si moltiplicano, arrivano così in coppia, quasi fossero una sorta di squadra, forse per farsi coraggio e sentirsi meno sole. E per li biondi e il corpo sottile. Pochi instanti e non ci sono più. La notte trascorre il traffico non diminuisce, anzi: più il tempo passa più le strade lungo la statale 11 sembrano intasarsi. Decidiamo anche noi di fermarsi ai margini della via. Dal gruppo di donne si stacca una ragazza dai lunghi capelli biondi, Annet dici di chiamarsi. Ungherese di appena ventidue anni, a Vicenza da qualche mese. Ci racconta che ogni quattro mesi torna a casa poi, trascorso un po' di tempo, rientra in Italia. Ci chiede cosa desideriamo, e non sembra arrabbiarsi quando le diciamo che stiamo solo cercando di raccontare la vita notturna di questo lato della città. "Qui noi fino a tardi, sempre ragazzi che si fermano", aggiunge, prima di salutarci e di raggiungere l'unica amica rimasta. Le ragazze costrette a prostituirsi sulle strade del vicentino arrivano Ore 24.00 le auto sfrecciano, soprattutto dai paesi dell'Est noi rientriamo. Ma quello ogni coppia le auto aumenta- Arriviamo alle porte della che abbiamo visto è solo una no. Al di là dei vetri scuri si città: qui le luci sono più soffu- faccia della medaglia: in quericonoscono giovani, meno se, meno occhi indiscreti. sta zona c'è anche chi la notte giovani qualche adulto qual- Qualcuno sosta in un baracchi- la trascorre non sulla strada che over 60. Macchine potenti, no per rifocillarsi e a poca ma chiusa in un appartamenSuv, Spider ma anche utilita- distanza un auto si ferma ed to, aspettando lo squillo di un rie. L'ora segna le 23.30. accosta una ragazza dai capel- cellulare. Pagare per palpare, la città degli spogliarelli Lap dance d'Italia, questa Vicenza ex sacrestia democristiana. In città e dintorni la fungaia di locali di spogliarello e privè in topless è sempre rigogliosa, una manna per l'adorazione delle nuove dee, le statuarie ragazze slave, sudamericane e italiane che si fanno palpare da facoltosi businessmen sposati o spiantati ragazzacci con 50 e passa euro da sperperare appresso a una bella di notte. C'è tutto il microcosmo della società vicentina: dall'operaio ancora coi genitori che corteggia instancabile la spogliarellista, al dirigente d'azienda in trasferta d'affari che si concede la scappatella come souvenir, alla comitiva di ragazzi allupati, fino al solito, tristemente festoso gruppo di amici che immolano il futuro sposo nell'addio al celibato con riti orgiastico-pecorecci. C'è poi, diffuso quanto mai, il classicissimo sfigato, nel senso letterale del termine. Se si vuol fare del cinismo, i più 'divertenti' sono gli anziani, che vengono qui con la dolcezza della ricerca del tempo perduto. Vicenza è una delle città con la maggior concentrazione di locali di lap dance Decibel alti, luci soffuse, pali roventi, buttafuori nazistoidi e odore di creme - quelle che si spalmano sul corpo seminudo le ragazze: ecco la notte in una lap dance. Vuoi un privè, tu e lei dentro, tendina chiusa, tu seduto e lei che ti si struscia addosso? Servito. Solo per 15 minuti. 50 euro. Se esageri con le mani, fuori dal locale. Altrimenti te ne stai al bancone, a guardare le contorsioni delle ballerine e ad aspettare di essere abbordato da un visino mellifluo e lascivo, che per parlare con te vuole offerta una consumazione: minimo 10 euro. Oppure, se sei fortunato, basta restare incollati alla sedia e ad una ad una le vestali scosciate concederanno qualche minuto delle loro grazie per convincerti a inve- stire su di loro. Evento clou del locale da palpeggio, lo spettacolo della pornostar di turno, show di richiamo che vede assisa sulla pedana più alta la stangona dal nome sicuramente improbabile che mostra le sue arti e la sua merce. E solitamente chiama a partecipare al banchetto voyeuristico uno preso a caso nella folla sbavante, per denudarlo e umiliarlo fra le risate e i berci di approvazione del pubblico. Le sacerdotesse del nuovo credo vicentino coi loro chierichetti arrapati e paganti, ogni sera celebrano il culto dello sconsacrato buco della serratura d'Italia, Vicenza. (servizi di Alessio Mannino, Tommaso Quaggio, Luca Matteazzi) 8 17 MARZO 2007 fatti¬izie Intervista a D'Amore (decentramento): "Ecco le linee-guida e i costi". Ma il regolamento vieta modifiche ad un anno dalle elezioni Circoscrizioni, riforma nata morta DI ALESSIO MANNINO D'Amore, chi era costui? Roberto D'Amore non è uno di quegli assessori che va sui giornali un giorno sì e un giorno no. Responsabile del decentramento e della protezione civile, può giusto finirci in caso di calamità naturali o baruffe fra Palazzo Trissino e le "sette sorelle", le zone in cui è suddivisa la città. Ma forse è venuto il suo momento. Il cinquantenne D'Amore, messinese di nascita ma vicentino d'adozione sin da piccolo, perito industriale con mancata laurea in giurisprudenza e dipendente dell'Autostrada Brescia-Padova, dopo due anni di gestazione ha finalmente partorito: a inizio mese ha presentato in giunta le "linee-guida" per la riforma delle circoscrizioni, che pareva diventata ormai un sogno ammuffito. E che forse, dopo questa intervista, resterà tale almeno fino alle elezioni dell'anno prossimo. Finalmente c'è una bozza, assessore. Da quando lo è diventato, nel marzo 2005, a oggi, sono passati due anni. Prima avrei potuto chiederle: qual è il suo atto politico degno di essere ricordato? Bisogna fare una premessa. C'è chi può vantare risultati nei primi mesi del suo lavoro e chi a fine mandato. Io parto da una posizione un po' penalizzata. Mi auguro di poterli trovare a fine mandato, e parlo del potenziamento della protezione civile da un lato e della riforma del regolamento delle circoscrizioni dall'altro. Ecco, veniamo alla riforma. Possibile vararla entro lo scadere del consiglio comunale, nella primavera dell'anno prossimo? Esistono problemi di carattere politico, speriamo di farcela. Quali, scusi? Ci sono assessori, diciamo così, che non amano decentrare i propri poteri. Perché ogni assessorato deve elargire una parte del suo bilancio alle esigenze delle circoscrizioni. Sì, ogni assessore ha un suo capitolo di spesa. Soldi che secondo la bozza di riforma andrebbero gestiti direttamente dalle circoscrizioni, è così? Nella riforma intendiamo istituire un capitolo di spesa in ciascu- La riforma dell'assessore Roberto D'Amore prevede una ridefinizione dei confini e una riduzione delle commissioni na circoscrizione per la manutenzione di strade. Ma vorrei sottolineare che non sono le ragioni economiche quelle in prima battuta per questa riforma. Ci dica quali sono. Disegni il profilo della riforma. Il principio di base è la rimodulazione. Che non vuol dire "tagliare". Rimodulare le circoscrizioni significa contenerle, ridisegnarle. Un po' come i collegi elettorali provinciali, che in città sono sei. Rimodulare può voler dire accorpare, frazionare, ridefinire i confini, tante cose. Ci sono circoscrizioni già enormi. Quella in cui lei è stato consigliere per anni per il Psi, la 6, ha tanto abitanti quanto Schio. Meno si è più si conta, a livello di potere decisionale. Si ha più autorevolezza, perché si rappresenta più abitanti. Lo scopo principale, in ogni caso, è dare più voce e più servizi al cittadino. Al di là degli slogan, non è che rendendole ancora più elefantiache ma con gli stessi poteri le si condanna all'impotenza? No. Secondo degli studi per ottimizzare l'attività di una circoscrizione gli abitanti devono essere 25-30 mila. Come la 6, ad esempio. Non è detto che ci siano più problemi. Può spiegarsi meglio? Voglio dire che quelle più grandi, come la 6 e la 3, non saranno toccate, a differenza di quelle più piccole, come la 2 e la 7. Tra l'altro un criterio sarà anche il profilo morfologico del territorio, non solo il numero di abitanti e la superficie. Oltre alla ridefinizione dei confini, quali sono le altre lineeguida a cui si ispirerà la riforma? I consiglieri, che ora sono 20, scenderanno, magari a 18. Verranno istituite 5 commissioni permanenti con una riservata all'opposizione, facendo ordine nel sottobosco di commissioni cresciuto col tempo. Verrà introdotta l'indennità di 41 euro per i componenti delle commissioni. E infine nascerà la figura del segretario di circoscrizione. In pratica, in barba all'imperativo del risparmio, con la riforma il Comune spenderà di più. Esatto. Ha un'idea di quanto? Presumo un 70 mila euro all'anno per ogni circoscrizione. Contandone una in meno, fanno circa 400 mila euro in più. Sì ma prenda ad esempio la figura del segretario di circoscrizione: è necessaria. La carenza di personale è drammatica. Nelle anagrafi decentrate che si trovano nelle zone 3,5,6, ci vogliono 3 giorni per il rinnovo della carta d'identità, nelle altre città ne basta uno! In ogni caso sarebbe quasi metà del suo attuale budget in più. Quanto ha avuto dal bilancio 2006 e quanto avrà quest'anno? Gli stessi soldi, un milione di euro circa. I tempi quali sono? Entro il 30 aprile c'è tempo per le controdeduzioni da parte degli altri assessori, dopo essere stata approvata dai segretari dei partiti di maggioranza come stabilito dal gruppo di lavoro composto da assessori e presidenti di circoscrizione. Il vero problema sarà la stesura del nuovo regolamento. Io avevo chiesto 30 mila euro per la stesura da affidare a uno studio di giuristi privati, ma mi è stato detto che ci sono risorse interne. 30 mila euro per modificare un regolamento? Lei lo sa fare? Comunque se ne occuperanno il segretario generale Macchia, il vice Vezzaro e l'avvocato Tirapelle dell'avvocatura comunale. Una volta redatto, passa al consiglio comunale, e poi ci vogliono le delibere attuative. Secondo me per febbraio dell'anno prossimo ce la facciamo. Ottimista. Le vorrei leggerle cosa c'è scritto all'art. 2 delle Disposizione generali del regolamento sul decentramento: "La modifica dell'allegato allo statuto non può in ogni caso aver luogo nei dodici mesi precedenti le elezioni circoscrizionali". Nell'allegato viene indicata proprio la "delimitazione" delle circoscrizioni, la modifica della quale è il cardine della sua riforma. Siccome a maggio dell'anno prossimo, assieme alle comunali, ci saranno anche le circoscrizionali, mi spiega come potrà andare in porto questa riforma, se siamo già a marzo inoltrato? Può farmi leggere, per favore? (L'assessore inforca gli occhiali e si mette a leggere) … Se è così, rimaniamo così. Vedrò col segretario generale… "Io sartoriano? Devo tutto a Zanettin" Il parlamentare di Forza Italia Pierantonio Zanettin I suoi rapporti con i presidenti di circoscrizione non sono idilliaci, specie con quello della zona 6, Matteo Tosetto, forzista come lei, ma lui filo-carolliano e lei sartoriano. Le vere cause sono le divisioni interne in Forza Italia? Forza Italia ha abbandonato le divisioni, mi sembra sia un partito unitario. Al massimo ci sono distinguo. Vorrebbe negare che prima del congresso cittadino del 2003 lei aveva, diciamo così, un'altra sensibilità e poi passò coi fan di Lia Sartori appoggiando l'attuale segretario Gabriele Galla? Ma che vuole dire sartoriano? Se proprio devo definirmi direi "zanettiniano", visto che devo riconoscenza al senatore Zanettin, che mi ha voluto in lista come consigliere comu- nale nel 2003 e ha avuto l'intuito di valorizzarmi. E che l'ha messa nel posto in cui è ora. Lo devo anche a lui, sì. Le accuse di Tosetto e di varie voci delle circoscrizioni snocciolano i seguenti fatti: ingerenze, un'insufficiente collaborazione con loro, il "fondo di riserva" (cioè quei 30 mila euro che fino all'anno scorso l'assessorato teneva presso di sé e che le circoscrizioni reclamavano). Questa del fondo è stata una carognata: a me ora mancano i soldi per la cancelleria e i computer. E poi io me l'ero ritrovato dal mio predecessore Zocca, l'hanno fatto passare come fosse stato tolto a loro. A.M. 9 17 MARZO 2007 fatti¬izie Discriminazioni, insulti, violazioni: ecco cosa dicono le regole (dimenticate) sull’ultima bagarre in Sala Bernarda 8 marzo in Consiglio, puffiamo il regolamento? DI ALESSIO MANNINO "E Gargamella, non c'era?". Mancava solo lui. Giovedì 8 marzo 2007 in Sala Bernarda è entrata una delegazione di Puffi. Erano così azzurri e teneri, i giovani di Forza Italia (pardon: di "Italia, Forza", come campeggiava sulle loro maglie), che il sindaco Enrico Hullweck - Grande Puffo? non ha resistito e li ha fatti salire al primo piano di Palazzo Trissino prima delle 17:30, ora d'inizio dei lavori. Questo stando alla testimonianza di Paolo Cattaneo, attivista di Legambiente, che è entrato dall'ingresso su Corso Palladio verso le 17:20 e ha trovato il corridoio antistante la sala "già pieno" di… puffi. Fin qui, sembrerebbe tutto a posto. E invece no. Cattaneo è potuto entrare soltanto perché ha detto all'usciere e al vigile di guardia al cancello che dà sul Corso di far parte del comitato del Sì. Come avesse risposto "Sì, sono puffo Quattrocchi". Significa che se si era favorevole alla base si poteva esercitare il proprio diritto di assistere al consiglio, altrimenti ciccia. Versione suo malgrado confer- Una seduta del consiglio comunale in sala Bernarda mata dal capro espiatorio "volontario" Ivo Radivo Furlan, consigliere azzurro Puffo Inventore? - che lunedì 12 ha fatto sapere di essere stato lui ad aver fatto passare i giovani forzisti per non provocare la "reazione" del comitato del No assiepato davanti all'altra entrata, quella in piazza dei Signori. Entrata sbarrata. A parte il fatto che assumersi la responsabilità dell'"aiutino" quattro giorni dopo l'accaduto puzza un po' di rattoppo in extremis, il fatto che siano potuti entrare soltanto alcuni e non altri è una discriminazione in sé e per sé (art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini… sono eguali di fronte alla legge… senza distinzione… di opinioni politiche"). Le agguerrite Sailormoon del No Dal Molin hanno inviato un esposto alla magistratura, e alcuni consiglieri di opposizione (Asproso dei Verdi e Rolando dei Ds in testa) hanno preparato una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del consiglio, l'aennista Sante Sarracco. Il quale a inizio seduta se l'era presa col sindaco per la smaccata preferenza verso i suoi supporters, e poi aveva proposto la sua consueta regola del "20/20": venti sostenitori del Sì e venti del No. Ma nulla di fatto, il Sì non ci stava, la discriminazione era già avvenuta. Ora, Sarracco ha dichia- rato: "Credo di essermi comportato correttamente". L'art. 13 comma 1 del regolamento del consiglio stabilisce che "I poteri necessari per garantire l'ordinato svolgimento dei lavori consiliari nell'aula spettano al presidente del consiglio che li esercita discrezionalmente etc". E infatti la regola del 20/20 è legittimamente made by Sarracco. Che infatti, non potendo darle seguito, ha poi fatto uscire i giovani hullweckiani. Ma in ultima analisi la responsabilità dell'indebita preferenza per i Puffi ricade comunque su di lui, perché lui è il garante di tutto ciò che attiene ai lavori dell'aula, nello spirito Il presidente del consiglio comunale Sante Sarracco Da Marzo sarà in edicola Speciale Economia 2007 Verona & Economia Per la tua pubblicità chiama Tel. 045.8015855 - Fax 045.8041460 previsto dall'art. 43: "Nell'esercizio delle sue funzioni il presidente del consiglio si ispira al criterio dell'imparzialità". Ma non è finita qui. C'è stato un altro cartoon andato in onda su Sala Bernarda Tv, quello che ha avuto come protagonista la battagliera Witch del gruppo misto, Franca Equizi. Tale Franco Casarotto alias Puffo Poeta - ha dato della "puttana" alla nodalmoliniana Equizi mentre il gruppo puffesco era illecitamente solitario in aula. La Equizi ha sporto querela, inviperita per la promessa del vicesindaco (e avvocato) Valerio Sorrentino di difendere il maleducato omino blu invece che lei, una consigliera. Non proprio un esempio di galateo istituzionale. Anzi, di galateo tout court. La Equizi ha poi presentato una richiesta di dibattito straordinaria, fuori dall'ordine del giorno deciso dalla conferenza dei capigruppo. Argomento: una cena fra Hullweck, la presidente della Provincia Manuela Dal Lago e rappresentanti degli Stati Uniti avvenuta di recente. Una cena "privata" che in realtà tutto fa supporre essere stata di contenuto istituzionale, dati i partecipanti . Ricevuto un sonoro no, la Equizi ha impugnato la decisione secondo l'art. 20: "Contro ogni determinazione del presidente, il sindaco e ciascun consigliere hanno facoltà di appellarsi al consiglio il quale decide senza discussione". Il dibattito invece non c'è stato, sepolto dalla risatine per il tema 'frivolo'. Violando però il regolamento. C'è infine la questione dei simboli di partito. E' prassi che in aula non debbano essere mostrati, ne andrebbe del decoro dell'augusta sede. Lasciando perdere il fatto che è una norma consuetudinaria senza nessun appiglio nel regolamento, contestare - come ha fatto parte del centrosinistra - la presenza dei Puffi per il logo di Forza Italia scritto al rovescio, non pare un'obiezione di grande consistenza. Anche perché il decoro, anzi le regole erano state disattese abbondantemente e allegramente in tutta la loro probante sostanza scritta. Basterebbe leggerle, almeno. E non fare i Puffi Tontoloni… 10 17 MARZO 2007 fatti¬izie Per il neosegretario della Cisl il vero problema del vicentino è il ritardo nel terziario avanzato. "L'industria funziona, mancano ricerca e servizi” Copiello bacchetta la Cgil: "Nessun declino" DI LUCA MATTEAZZI Riprendendo il titolo di una famosa commedia di Eduardo, si potrebbe dire che per la Cisl vicentina sarà una "Pasqua a casa Copiello". Da qualche settimana infatti il principale sindacato vicentino ha un nuovo segretario provinciale: al posto di Franca Porto, promossa alla guida della segreteria regionale, c'è Gigi Copiello, tifosissimo del Vicenza, innamorato della montagna e della bicicletta. Oltre che, e questa è la cosa più importante, sindacalista di lungo corso. "Ho cominciato tra la fine degli anni 60, primi anni '70 - racconta -, in una fabbrica metalmeccanica di Velo d'Astico, e da allora ho sempre lavorato nel sindacato, alternandomi tra la Cisl e la Fim (il settore metalmeccanico del sindacato cattolico, ndr)". Eletto a grandissima maggioranza, Copiello non ama i proclami e non si è presentato con programmi altisonanti. Perché, spiega, "prima di decidere cosa fare bisogna capire dove siamo e dove vogliamo andare". In altre, parole, prima bisogna mettersi d'accordo sull'analisi della situazione, che negli ultimi anni si dibatte tra le difficoltà dell'economia e le divisioni di una politica paralizzata e paralizzante. Lui, in proposito, le idee le ha ben chiare: "Il vicentino è e rimane una grande provincia industriale, uno dei poli produttivi più antichi e rilevanti del paese", spiega. E subito dopo aggiunge: "So benissimo che non è tutto oro ciò che luccica, e che ci sono criticità e situazioni difficili, ma chi ha parlato di declino industriale, ha perso un'altra occasione per stare zitto: non è né la prima né l'ultima, perché già altre volte hanno sbagliato l'analisi, e proprio sulla situazione del Veneto. La cosa assurda, poi, è che adesso nessuno parla più di declino: un'analisi, per essere valida deve avere un minimo di durata, invece è bastata una ripresa di qualche mese e il declino è sparito dalla bocca di tutti". Copiello non fa nomi, ma non ce n'è bisogno, la frecciata ha critiche, ma vedo anche i molti aspetti notevoli dell'industria vicentina aggiunge -. Quello che voglio dire è che tutta la discussione sull'industria non deve far passare in secondo piano altri problemi che stanno a monte o a valle dell'industria, e che hanno un Per il nuovo segretario della Cisl la vera sfida per l'eco- peso sempre più determinomia si gioca nel terziario avanzato nante. Mi riferiun bersaglio preciso: i cugini sco all'università, alla ricerca, della Cgil, sindacato che negli alla logistica, alla viabilità, al ultimi anni ha fatto del tema sistema fieristico, tutte strutdel declino industriale del ture decisive per lo sviluppo vicentino un vero e proprio dei prossimi decenni". slogan. Ed è proprio quell'ag- Insomma, il rischio del decligettivo, quell'insistere sul no c'è, ma non riguarda tanto declino industriale, che non il sistema delle aziende, convince il neosegretario quanto quello dei servizi e della Cisl. "Ripeto, so leggere della politica. Del resto, basta le debolezze e le situazioni rileggere le cronache degli ultimi mesi per imbattersi in conflitti a non finire, dalla Fiera alla fusione tra Aim e Ftv. E per trovare conferma all'impressione che Vicenza sia un gigante a livello produttivo, ma un nano dal punto di vista politico amministrativo. "Si continua a discutere di nanismo industriale, e in molti dicono che il vero problema del Triveneto è la frantumazione industriale - continua Copiello -. Io credo che bisognerebbe discutere del nanismo dei servizi: guardiamo il settore delle multiutility, solo per fare un esempio. Tra le nostre aziende e quelle degli altri stati europei non c'è confronto, non si può neanche fare un paragone. Oramai si ragiona dappertutto con una logica internazionale. Ecco, a me piacerebbe che lo stesso criterio fosse applicato a tutte le questioni: purtroppo, però, non sento nessuno che provi a collocare il futuro di Aim, della Fiera o dell'Università di Vicenza in un'ottica internazionale". Il rischio, dunque, è di trovarsi spiazzati dagli scenari dei prossimi decenni. E a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i più giovani. "Per me, e per molti della mia generazione, un posto in fabbrica era il massimo, perché voleva dire evitare l'emigrazione o la fame nei campi insiste Copiello -. Per mio figlio e per i suoi coetanei non è più così, e questo ci riporta al discorso di prima. Quando il settore dei servizi e del terziario avanzato è debole, frammentato e in generale poco competitivo, anche l'offerta di lavoro bassa e poco qualificata. Non è un caso che la stragrande maggioranza dei contratti atipici, precari, sia concentrata in questi settori". Il problema però, è capire come affrontare questa situazione. Che fare? "Questo non lo so, ma dobbiamo iniziare a guardare al futuro con una prospettiva diversa. Già questo è importante, perché si sa che oggi il tempo è grigio, ma se diciamo che domani tornerà il sole è un conto, se invece l'idea è che domani ci sarà tempesta, allora è un altro discorso". Caso Dal Molin: “Non ci sono traditori” Tra i temi caldi che il neosegretario della Cisl si troverà subito ad affrontare c'è, ovviamente, la questione Dal Molin. Con Franca Porto la Cisl ha mantenuto un atteggiamento prudente, senza schierarsi apertamente né per il sì né per il no (con l'eccezione del settore scuola, decisamente contrario alla Ederle 2). Copiello sembra intenzionato a seguire la stessa linea, prendendo le distanze da quanti vogliono la resistenza ad oltranza. "A Che tempo che fa, la trasmissione di Fabio Fazio su Raitre, il segretario della Cgil Guglielmo Epifani ha detto che il Dal Molin è una questione di politica internazionale - spiega -. È una posizione che condivido". Come dire che quella sul Dal Molin è una decisione che riguarda i massimi livelli del governo italiano ed americano, e sulla quale cittadini e amministratori di Vicenza possono fare ben poco. Per spiegarsi, Copiello ricorre ad un esempio tratto dalla sua esperienza sindacale. "Capisco le proteste della gente, anche perché il mio lavoro è stare in mezzo alle persone precisa -. Ma quando c'è una crisi l'unica cosa è dire con responsabilità e sincerità come stanno le cose. Faccio un esempio: quando sono arrivato alla Fim di Padova ho trovato una situazione particolare: c'era un carpenteria importante, storica e prestigiosa, che agli operai, andare a dirgli che mentre loro lavoravano altri mangiavano, è stata durissima, ma non c'era alternativa. Per evitare la chiusura le abbiamo provate tutte, ma dopo due anni la fabbrica ha chiuso". Stessa situazione sul Dal Molin. La nuova base non piacerà a nessuno, o quasi, ma le possibilità di opporsi alla richiesta americana sono pochissime, e conviene piuttosto affrontare con realismo i problemi posti dal progetto. Anche per non alimentare ancora di più lacerazioni e divisioni che stanno mettendo in crisi il centrosinistra vicentino. "Sul Dal Molin, non ci sono traditori, non si può considerare in questo modo chi si è preso una responsabilità. I rapporti di forza vanno tenuti in considerazione, per riuscire a cambiare la situazione ci vuole un po' di realismo. Sulla questione Dal Molin Copiello si muove seguendo Bruno Trentin, grande leader della la linea tracciata dall'ex segretaria Franca Porto Cgil, mi ha insegnato che i contratti non aveva appena fatto i lavori per la nuova si firmano quando gli scioperi cominciano ad copertura dell'impianto di San Siro. Tutto andare male, perché se ne accorgono anche sembrava a posto e si era convinti di avere a gli industriali. I contratti si firmano quando che fare con una grande fabbrica. Dopo due gli scioperi vanno benissimo, e quando c'è la anni è fallita, e io sono stato tra i primi ad sensazione che potrebbero andare ancora accorgermi che sotto il vestito non c'era nienmeglio: è quello il momento in cui si può te e che la situazione era disperata. Spiegarlo ottenere di più". SUPPLEMENTO DIRETTORE EDITORIALE GIOVANNI COVIELLO Spedizione in A.P. - 45% art.2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Verona Vbg, Fedrigo e i suoi puntano i playoff a pagina II Anno 2 nr. 10 - Sabat0 17 marzo 2007 Supplemento al numero 50 del settimanale VicenzaPiù Per la promessa vicentina del nuoto sincronizzato sono arrivati due primi posti ai campionati italiani. Ora c'è da pensare alla scuola, sognando le Olimpiadi di Pechino 2008 Armonia d’acqua e musica DI FRANCESCO CAVALLARO Giovanili del rugby, la carica dei ragazzi terribili a pagina V L. A. Confidential, sulle spiagge del beach volley a pagina VI Tifo violento, genitori sopra le righe a pagina VII Segnatevi questo nome: Erika Trentin. Sentiremo parlare spesso (e bene) di lei in futuro. La diciannovenne vicentina ha conquistato due medaglie d'oro ai campionati nazionali assoluti di nuoto sincronizzato, serie A1, di Verona. Un risultato fortemente voluto che nasce da anni e anni di allenamenti alle piscine di Vicenza, svolti con l'abnegazione di una veterana. Il tempo di tornare a casa da scuola, Erika frequenta la quinta superiore al "Boscardin", e la giovanissima "sincronetta" è già in acqua che prova e riprova i vari esercizi tecnici sotto gli occhi di Marta, sorellaallenatrice. Il nuoto sincronizzato è tutto per lei. O quasi. Quest'anno c'è da pensare anche alla maturità: davvero gli esami non finiscono mai. Intanto, prima della prova delle prove, Erika si gode i due primi posti ai campionati italiani. "Sono contentissima, ci racconta ancora emozionata; dopo la prima esibizione non mi aspettavo proprio di salire sul gradino più alto del podio. Durante la seconda prova ho dato tutta me stessa: e i giudici mi hanno premiata con un punteggio altissimo. Lì per lì non mi sono neanche resa conto di ciò che era accaduto, sono dovuta correre all'antidoping. Poi, con calma, ho realizzato tutto quanto: è stata una sensazione bellissima, indescrivibile. Dopo la gara, alla sera sono andata a festeggiare in pizzeria con tutte le mie compagne di squadra. Insieme abbiamo raggiunto un traguardo notevole. Ci siamo classificate seste in tutta Italia, una posizione che fa onore all'intera società di nuoto di Vicenza. Quando sono tornata sui banchi di scuola i miei compagni di classe si sono tutti complimentati con me; scherzando mi hanno pure chiesto l'autografo. Ora dovrò dedicarmi di più allo studio, la maturità è alle porte. Ma questo non influirà in nessuna maniera sul ritmo degli allenamenti, andrò in acqua anche il giorno prima degli orali. Il futuro? Credo che mi iscriverò all'Università, magari ad una facoltà di tipo scientifico. Non posso investire solo sul nuoto sincronizzato, i compensi che ricevo servono per coprire le spese o poco più". Erika ci affascina con le sue emozioni: "Quando mi esibisco mi faccio trasportare completamente dalla musica; non mi limito ad eseguire delle tecniche e basta, cerco di metterci del mio. Anche il nuoto sincronizzato è una forma di espressione artistica. Ecco, diciamo che interpreto i vari movimenti con grande passione". Paolo Gechelin, presidente delle Piscine di Vicenza, è chiaramente soddisfatto per i risultati conseguito da Erika: "Lei è il nostro fiore all'occhiello. Il segreto sta tutto nel suo talento naturale. Non solo. Erika si impegna con dedizione e spiri- to di sacrificio durante gli allenamenti. Ora che è arrivata prima ai campionati italiani sarà sempre più dura, sarà lei l'avversaria che tutte vorranno battere. Tuttavia sono convinto che, data la sua giovane età, abbia ancora degli ampi margini di miglioramento. Così almeno ci auguriamo tutti quanti". 17 MARZO 2007 II Basket C1 maschile. Sesta vittoria consecutiva per i ragazzi di Fedrigo. Che ora puntano in alto All'orizzonte ci sono i playoff, il Vbg ci prova per una promozione diventa più intenso. Cinque sono le partite che La decima giornata mancano alla fine del campionato e di ritorno assegna al per sognare bisogna arrivare all'otVicenza Basket tavo posto, ultimo disponibile per i Giovane un piccolo playoff, ora occupato dall'Iseo record che infonde di Serrature Pisogne, a soli quattro certo alla squadra punti di distanza. una buona dose di Sembrava che la Sangiorgese, una soddisfazione: sei vit- formazione creata per arrivare nelle torie nelle ultime sei prime quattro, quinta in classifica, gare. Peccato che questa determina- dovesse arrivare tra le mura del zione sia uscita nello sprint finale, PalaLaghetto per compiere una pascome se il terrore della retrocessione seggiata primaverile, e invece no. abbia scosso le coscienze sportive Moscatelli e compagni se ne sono del collettivo berico, anche se vista la tornati a casa masticando amaro rosa di giovani c'era fin dall'inizio la dopo una partita che li ha visti rinsperanza di una ripresa dopo il correre quasi per tutto il tempo la "rodaggio" dei più piccoli. Se la squadra di casa trascinata da squadra avesse mantenuto un ruoli- Cosentino, Selle e Andrea no di marcia così alto, la zona pla- Campiello, mentre un pò sottotono yoff sarebbe stata assaporata da è sembrato il capitano Umberto tempo. Il rovescio della medaglia è Campiello che, pur autore di 15 che arrivandoci dopo un avvio da punti, è stato impreciso dalla lunetcon alti e bassi, il gusto di lottare ora ta. I ragazzi di Fedrigo centrano insomma la sesta vittoria consecutiva, eguagliando il record di risultati utili di fila conseguito l'anno scorso. Una vittoria importantissima, sia dal punto di vista della classifica che del morale. In campionato, infatti, i biancorossi salgono a 20 punti e restano decimi in classifica, staccando però di sue punti Gallarate sconfitto da Piadena. Adesso i vicentini, domenica alle 18, andranno ad affrontare il Pisogne, che in caso di vittoria potrebbero avvicinare a due lunghezze; e se Gallarate sconfiggesse Pavia, potrebbero affiancare quest'ultima al nono posto. "Continuiamo ad allenarci bene spiega il tecnico biancorosso Cristian Fedrigo -: stiamo gestenIl Vicenza Basket Giovane ha messo do i riposi e i carichi di lavoro in vista dei prossimi importanti in fila sei vittorie di fila. E adesso i incontri. Abbiamo affrontato una playoff sono a portata di mano delle squadre più forti del camDI TOMMASO QUAGGIO pionato, e come avevo chiesto abbiamo pensato soprattutto al nostro gioco. Gli elementi di questa svolta sono tre: lo staff tecnico, Ighor e Matteo, che mi hanno convinto a semplificare l'allenamento, dando obiettivi semplici; poi abbiamo in buon settore giovanile, che magari all'inizio avevano un peso specifico inferiore, ora sono cresciuti e sappiamo sempre di essere in 12 anche quando qualcuno non è in forma; infine un grande aiuto l'ha dato Massimo Monfardini, il preparatore atletico della prima squadra e dell'Under 21, con un lavoro differenziato per ogni atleta". Per quanto riguarda il settore giovanile le ragazze dell'under14 Femminile Eccellenza Vbg targata "CPS di Conte Ivano" e allenata da Massimo Bernardini, con l'assistenza di Marta Cattani, non sono infatti riuscite a contrastare la forza delle prime della classe del San Martino di Lupari. Continuano invece nella loro striscia positiva le giovani dell'under 13 femminile che nella prima giornata di ritorno non hanno avuto problemi contro le giovani giocatrici del Famila Schio "B". E la soddisfazione per il Vbg non finisce qui. Valentina Billo infatti è stata convocata nella rappresentativa regionale femminile del Veneto (categoria 1994-95). Il Cna regionale, in vista dei prossimi impegni agonistici, ha convocato infatti la giocatrice biancorossa (insieme ad altre 23 della regione) per una selezione in programma a Dese (VE). Se i selezionatori la scegliessero Valentina andrebbe ad aggiungersi alle compagne di squadra Eleonora Zanetti e Silvia Fanton, componenti ormai fisse della rappresentativa regionale del Veneto. Insieme alle giovani atlete è poi stato convocato anche il tecnico delle Under 13 e Under 14 femminili del Vbg Massimo Bernardini. Basket A2 donne As Vicenza, si cerca uno scatto d'orgoglio Di certo alle ragazze di Claudio Corà non manca la determinazione. Guardando la classifica dal basso verso l'alto l'ultimo posto, ovvero la retrocessione può ancora essere evitata. Quello che però mette incertezza nel cammino verso la zona dei palyout è l'ennesima sconfitta subita in casa contro la Nemaz Udine. Le biancorosse devono cercare di rialzarsi e riuscire a vincere da qui alla fine le partite che mancano alla fine della regular season. Perché sei punti fatti in ventiquattro partite sono davvero pochi. Alle fine mancano solo 6 partite e gli spazi per una rimonta vanno restringendosi. Quello che non manca di certo alle vicentine è lo spirito di squadra, uno spogliatoio compatto che nell'arco della stagione ha dovuto fare i conti con più di una disavventura: cambio allenatore, infortuni, e una formazione costruita più per far maturare le giovani che per vincere. "La speranza è quella di scalzarci dall'ultimo posto e arrivare nella zona playout - racconta la play Valentina Corà -. Fino a che la matematica non ci inchioderà non molleremo l'osso". Ma in questa squadra cosa c'è che non funziona? "Anche nell'ultimo incontro abbiamo giocato bene, poi ci manca sempre qualcosa. La squadra di quest'anno aveva di certo dei limiti in partenza. Ma questo, anche per le disponibilità economiche era quello che si poteva fare. In campo ci sono ragazze davvero giovani, alla loro età facevo un sacco di panchina, ma la loro grinta e determinazione le ha portate a migliorare moltissimo sul piano del gioco. Una crescita che di certo tocca anche me". La fiducia del tecnico biancorosso nella sua formazione non smette di certo, anche se prima di questi ultimi incontri Corà aveva detto di aspettarsi una classifica più favorevole. "Sapevamo che sarebbe stata una stagione dura, abbiamo costruito una squadra con ragazze giovanissime, non ci aspettavamo di certo dei miracoli. Dobbiamo sfruttare le possibilità e le potenzialità di cui disponiamo". T.Q. Campionati provinciali, le partite della prossima settimana Promozione maschile - U.S. Angarano - Basket Malo, 21/03/2007 21:15, Palazzetto Viale Asiago-quartiere Xxv Apr Bassano del Grappa; -Pall. Araceli Vicenza - Primultini Basket, 23/03/2007 21:00, Palestra Scuole Medie Lora Via Mainardi, 14 Vicenza; -Pall. Breganze - Zurlo S.R.L., 23/03/2007 21:00, Palestra Sc. Medie Laverda Piazzetta Degli Alpini, 8/b Breganze; -Pall. Altavilla - Montebello Basket, 22/03/2007 21:00, Palasport Piazza Della Libertà - Altavilla Vicentina; -Pall.Bolzano Vicentino - Nuovo L'argine 2001, 23/03/2007 21:00, Palestra Via Albereria - Lisiera; -Quinto Basket - Basket Thiene, 21/03/2007 21:00, Palazzetto Via Degli Eroi Quinto Vicentino; -Grissin Bon Concordia - Pol. Aurora 76, 23/03/2007 21:00, Palasport Don Bosco Via Marconi, 16 Schio; -A.Dil. Summano Basket - Asd Basket San Giuseppe, 23/03/2007 21:00, Palestra Via Lengore Piovene Rocchette; Prima divisione maschile - girone A -Pol.Sovizzo - Pall. Asiago,21/03/2007 21:00, Palazzetto Via Roma Sovizzo; -Pol. Fulgor Thiene - A.D.7 Mulini Basket, 22/03/2007 21:15, Palestra Santa Maria Maddalena Thiene; -Pol. Jonathan - Basket S. Nazario,21/03/2007 21:00, palestra centro giovanile Piazzale Cadorna Bassano del Grappa; -Albergo Giulieta - Romeo Trissinooro, 21/03/2007 21:15, Palestra Comunale Montorso; -G.S.Isola 91 Basket - Basket Arzignano, 22/03/2007 21:30, Palestra Scuole Medie Via A. Moro Isola Vicentina; -Pol. Carmignano - Gobbo Impresa Edile, 22/03/2007 21:30, Palestra Via Boschi - Carmignano di Brenta (PD); Seconda divisione maschile - girone A -Pgs Concordia Schio - A.S.D. Rooster, 22/03/2007 21:00, Palestra S. Elementari Cà Trenta - Via Giovanni XXIII - Schio; -Pall. Araceli Vicenza - Ad.Scuolabasket Noventa, 22/03/2007 21:00, Palestra Scuole Medie Muttoni Via Massaria - Vicenza; -Pol. Jonathan - Quinto Basket, 20/03/2007 21:00, palestra centro giovanile Piazzale Cadorna - Bassano del Grappa; Per le ragazze dell'As Vicenza la situazione di classifica è sempre più complicata 17 MARZO 2007 III Veronica Angeloni schiaccerà per i colori biancorossi della Minetti Infoplus L'Angelo Azzurro vola a Vicenza DI PAOLO MUTTERLE È Veronica Angeloni la sostituta di Mia Jerkov alla Minetti Infoplus. La bionda schiacciatrice toscana della croata prenderà anche la maglia, quel numero otto che si porta in giro dal suo debutto in serie A1 due stagioni fa. Schiacciatrice di posto 4, classe '86, il suo soprannome è "Angelo Azzurro", dato che della nazionale italiana (Juniores) è stata anche capitano agli Europei vinti nell'estate 2004, prima di debuttare con la nazionale maggiore di Marco Bonitta e vincere con i club trofei importanti come una Supercoppa Italiana e due Top Teams Cup. Con la pallavolo ha cominciato a otto anni nella squadra della sua città, Massa, mentre faceva anche nuoto. Ma la sua crescita sportiva è avvenuta nella vicina Carrara, nella società che ha sfornato giocatrici come Maurizia Cacciatori, le sorelle Buffon e Francesca Piccinini. Poi tra il 2002 e il 2004 l'esperienza ravennate al Club Italia, trampolino di lancio per entrare nella cerchia delle azzurrine e volare poi sempre più in alto, nel campionato più difficile del mondo, con Chieri (2004), Novara (2005) e poi di nuovo alla Bigmat nell'annata in corso. Una stagione in cui Vero si è trovata la strada chiusa da Erika Fiorin, ancora prima che arrivasse la nazionale azera Mammadova. Ed ora eccola a Vicenza. "Sono contentissima - racconta ! La società mi piace, la squadra anche! Sono veramente felice di questa opportunità, anche se quando l'altro giorno ho lasciato Chieri mi è dispiaciuto staccarmi da quel gruppo e non nascondo che il momento dei saluti con le ragazze un po' mi veniva da piangere, perché mi ci ero molto affezionata, ma Veronica Angeloni arriva a Vicenza da Chieri al posto di Mia Jerkov so che comunque qui troverò un bell'ambiente". bene, così come credo farò con le mi sgolo, ma stare in campo e Conoscevi già qualcuna delle altre, perché ci sono molte ragaz- tutta un'altra cosa, è lì che una tue nuove compagne di squa- ze giovani e perché mi sono sem- può sfogare le sue energie!" dra? pre inserita facilmente nei posti Che impressione ti ha fatto la "Sì, perché ho trascorso un mese in cui sono stata. Dopo due anni Minetti Infoplus nel doppio insieme a Stefy Dall'Igna e a in cui non ho giocato moltissimo confronto con Chieri? Moky De Gennaro in ritiro con la non vedo l'ora di tornare in "Sicuramente gioca molto bene, nazionale la scorsa estate, e poi campo, ho tantissima voglia di sono bravissime in difesa, ottimo Piske con cui sono stata un anno saltare, di giocare! Anche perché il palleggiatore, è una squadra assieme a Ravenna al Club Italia. come carattere sono esuberante, che non molla mai; per me è Con loro mi sono trovata sempre quando sono in panchina urlo e l'ambiente ideale per crescere, anche perché c'è Manù Benelli di cui tutti mi hanno parlato benissimo e so che lavora bene con le giovani, quindi non vedo l'ora di inserirmi in squadra! Anche quando ci ho parlato al telefono prima di venire qui l'impressione che mi ha dato è stata ottima e mi ha convinto ancora di più a venire a Vicenza!". Un'ultima cosa, di te si parla tanto anche fuori dal campo, come vivi tutta questa attenzione? "Guarda, ti giuro, non è assolutamente una cosa che cerco io! Spesso mi tirano in ballo e volentieri mi rendo disponibile con tutti, giornalisti e tifosi, ma per me l'aspetto sportivo viene prima di tutto: il mio sogno è quello di affermarmi nella pallavolo ed essere conosciuta per questo ruolo, e darò il massimo per farlo qui a Vicenza come ho fatto in precedenza a Chieri e a Novara. Altre cose non mi importano, a volte possono far piacere, così come l'affetto dei fan (che le hanno anche dedicato un sito, n.d.r), ma quello che mi interessa di più è fare bene con la Minetti!" A Vicenza la Caponi trova una ex compagna di squadra molto speciale: il tecnico Benelli E Manu riabbraccia Manù re le centrali durante gli allenamenti. E anche coach Benelli può essere contenta, dato che Manuela Caponi lei la conosce da più di dieci anni. Il motivo ce lo svela proprio il nuovo acquisto della Minetti Infoplus, che vestirà la maglia n. 12: "Con Manù ho giocato insieme una stagione, nel 95/96 all'Aster Roma. Io ero giovanissima, avevo sedici anni, mentre lei era a fine carriera. Per me era come un sogno, giocare con un mito! Ma lei lo era sul serio, con noi che eravamo poco più che bambine era sempre molto disponibile ad aiutarci, a darci consigli. Inoltre è sempre stata un modello in campo, per la sua tenacia e la sua grinta". Nata a Roma nel 1979, la Con Manuela Caponi la Minetti ha trova- centrale cresciuta a Nettuno, to il terzo centrale da Affiancare ad sul litorale laziale, è la prima Arrighetti e Paccagnella pallavolista romana a sbar- Pacca e Piske tirano un sospiro di sollievo: finalmente a tirare la carretta in posto tre ci sarà un'altra compagna oltre a Marilyn Strobbe, lasciando un po' più libe- care nella città del Palladio, un particolare che sicuramente non può che far piacere al presidente biancorosso Coviello. Dopo aver lasciato la Capitale nel 2001, Manuela ha girato l'Italia, passando per Lodi, Tortolì e poi Forlì, e ritrova ora la ex compagna di squadra come allenatore a Vicenza. Per Caponi la stagione in corso è stata particolare, dato che per il primo anno aveva scelto di cambiare ruolo e passare in banda, ma come ci racconta oggi è pronta a tornare al centro: "Il cambio non è andato come volevo, credevo fosse più fattibile, invece anche a causa di un'infiammazione al tendine ho avuto qualche difficoltà. Il fatto poi di non avere un ruolo ben definito e di allenarmi in posizioni diverse non mi ha aiutata. Ho deciso quindi di tornare al vecchio ruolo, dove sicuramente mi vedo di più. Qui ho la possibilità di farlo e per que- sto sono contenta di essere venuta. Oltre a Manù conosco Valentina Arrighetti, con cui ho fatto i Giochi del Mediterraneo in Spagna, e poi Ivana Curcic, che per un periodo si è allenata con noi a Forlì, così come Bojana Radulovic. La Minetti l'ho affrontata quest'anno da avversaria e mi è sembrato un gruppo unito e ben assortito. Non è sempre facile arrivare e inserirsi, ma credo sia possibile. Mi dispiace lasciare la Tecnomec a metà campionato, anche perché è la prima volta che mi capita nella mia carriera. Ho sempre avuto un buon rapporto con la società, e quest'anno ho partecipato alle sue sorti, spero quindi che riescano a raggiungere l'obiettivo della salvezza". Cosa conosci di Vicenza? "Sinceramente non molto, come città ci ho solo giocato e ho visto solo il palazzetto; sono curiosa di scoprire un posto nuovo. La società ovviamente la conosco di fama, so che ha una storia importante e che nella pallavolo è ben vista e rispettata, anche per questo sono felice di farvi parte. L'accoglienza che ho ricevuto finora è stata molto piacevole. Il pubblico del PalaCia, per quello che ho visto le volte che ho giocato qui, è molto appassionato e vicino alla squadra, spero che sia così e che possa diventare il 'mio' pubblico". Oltre che della nazionale sperimentale di Mencarelli, Manuela Caponi ha fatto parte delle azzurre guidate da Marcello Abbondanza alle Universiadi di Izmir, in Turchia, quando era iscritta a Scienze Politiche a Pavia. Ora invece nel tempo libero prende lezioni di batteria, tanto che in Romagna si era iscritta anche a una scuola di musica. Una passione che, tempo permettendo, vorrebbe continuare anche a Vicenza. I vicini di casa sono avvisati… P. M. 17 MARZO 2007 IV La società. Tanti giovani e un direttivo formato esclusivamente da genitori degli atleti Pallavolo Belvedere, lo sport a conduzione familiare Nel caso della Pallavolo Belvedere i "duri" hanno appeso le scarpette al chiodo, lasciando il campo da gioco per una giusta causa. Sul finire degli anni '90 la società militava in serie C2 ma poi, per una serie di circostanze sfavorevoli, incappò in una crisi, da cui si risollevò grazie alla scelta di alcuni giovani giocatori di entrare in società in veste di dirigenti e fattivi collaboratori. Tra questi Mirco Sgarbossa, attuale responsabile del Settore giovanile, che allora, appena ventunenne, si impegnò a dare continuità alla società in stallo. "Oggi come ieri spiega Sgarbossa - la nostra volontà è di dare un servizio al maggior numero possibile di ragazze e ragazzi, per valorizzare e far cono- scere le potenzialità della pallavolo, uno degli sport migliori sotto il profilo educativo ed fisico". Tentativo che ha dato i suoi frutti, con una novantina di atleti tesserati all'attivo, tra una 2^ divisione femminile, un under 16, due Under 14 femminili, un under 14 maschile, una squadra mista e due minivolley. L'unica squadra maschile può contare su una massiccia presenza di atleti extracomunitari che, malgrado siano "molto più vispi e vivaci" dei loro coetanei italiani, regalano soddisfazioni per la loro spiccata abilità di coordinazione e la veloce capacità di apprendimento. "Negli ultimi tempi - racconta il responsabile del settore giovanile - altri sport, il nuoto in particolare, hanno levato terreno alla pallavolo". La realizzazione della piscina comunale ha influito sull'adesione degli atleti più piccoli del minivolley, che spesso affiancano l'impegno in palestra ad altre discipline sportive. Ma la società non demor- de, e si è già messa all'opera per ampliare il proprio "raggio d'azione". "Circa un anno fa - spiega il vicepresidente Tiziano Pavan - abbiamo siglato un accordo con il Comune, grazie al quale siamo riusciti ad allargare il nostro bacino d'utenza comprendendo, oltre a Belvedere, altre cinque frazioni del comune di Tezze. Per questa società a "conduzione familiare", che vanta un direttivo formato quasi esclusivamente da genitori degli atleti, l'obiettivo più importante è continuare a coniugare armoniosamente i risultati tecnici sul campo con quelli formativi di crescita personale. Calendari Fipav, le partite della prossima settimana Prima divisione Femminile girone 1 17/03/07 20.30, Riviera Volley - Volley Cartigliano, Palasport Barbarano Vicentino 17/03/07 17.00, Banca C.C. Campiglia - Fado', Comunale Campiglia dei Berici 17/03/07 20.30, Pallavolo Longare - Marzotto Sporting, Palasport Longare 17/03/07 20.30, Laserjet Orgiano - U.S. Angarano Azzurra, S.M. "Piovene" Orgiano 17/03/07 18.30, Carmet Schio Volley - As Pallavolo Caldogno, Liceo Tron SCHIO 22/03/07 21.00, Asd Pol. Brendola - Marzotto Sporting, S.E. S.M. Bertilla Brendola Classifica: Riviera Volley 45; Marzotto Sporting 36; Fado' 36; As Pallavolo Caldogno 28; Laserjet Orgiano 24; Banca C.C. Campiglia 23; u.s. Angarano azzurra 20; Asd Pol. Brendola 19; Carmet Schio Volley 15; Volley Cartigliano 9; Flanet 7; Pallavolo Longare 5. Prima divisione Femminile girone 2 7/03/07 20.30, Ecoaria - Mobilfer Noventa, S.M. "De Gasperi" Mason Vicentino 17/03/07 18.00, Pgs Novale - Asd Grumolo, S.M. "G.Lora" Novale - Valdagno 17/03/07 20.30, Pall. Bassano Asd - U.S. Costabissara, Comunale Costabissara 17/03/07 21.00, Camec - Fulgor Thiene, Comunale Rossano Veneto 17/03/07 18.30, Pall. Arzignano - U.S. Summano, I.T.C." M.Polo" Arzignano 17/03/07 20.00, Rollmac Pall. Trissino - Sporting Alto Vicentino,S.M. A. Fogazzaro Trissino Classifica: U.S. Costabissara 36; Pgs Novale 35; Pall. Arzignano 31; Mobilfer Noventa 30; Fulgor Thiene 26; Pall. Bassano asd 25; U.S. Summano 25; Rollmac Pall. Trissino 19; Camec 18; Asd Grumolo 12; Sporting Alto Vicentino 10; Ecoaria 3. Prima Divisione Maschile girone Unico 17/03/07 20.30, Fulgor Thiene - Pallavolo Longare, Patronato "S. Gaetano" Thiene 17/03/07 20.30, Torrebelvolley - R & C Scientifica Castellana, S.M.. "Carducci" Torrebelvicino 17/03/07 20.00, Arreda In Legno - Finplast, S.E. "Ghirotti" Creazzo 17/03/07 20.30, Volley Cartigliano - Bioton P.G.S. Schio, S.M. "Antonibon" Cartigliano 17/03/07 21.00, Volleyoung - Zaitex Povolaro, Liceo "Gb. Quadri" Vicenza Classifica: R & C Scientifica Castel 43; Pallavolo Longare 36; Torrebelvolley 31; Fulgor Thiene 31; Volley Cartigliano 25; Bioton P.G.S. Schio 23; Zaitex Povolaro 21; Arreda in legno 20; Volley Young 20; PSF Volley 10; Finplast 9; Volley Solagna 4. Seconda Divisione Femminile Girone 1 17/03/07 19.00, Pol. Cogollo - Fulgor Thiene, Comunale Cogollo del Cengio 17/03/07 20.00, Castelgomberto - Pall. Arzignano, Palasport Castelgomberto 17/03/07 17.00, San Vito Volley - Volley Sottoriva, Palasport San Vito di Leguzzano Classifica:: Yellow Wolley 42; Castelgomberto 39; Volley Sottoriva 30; Pol. Cogollo 30; Villaverla -Santo 27; Marzotto Sporting 21; Pallavolo Malo 16; Pgs Novale 15; San Vito Volley 14; Fulgor Thiene 8; Pall. Arzignano 1. Seconda Divisione Femminile Girone 2 17/03/07 20.30, Us Astico - Fides Pallavolo, Scuole Medie San Pietro in Gu Pd 17/03/07 20.30, Uv Montecchio Maggiore - Marchioro Sovizzo, S.M. "Marco Polo" 17/03/07 18.30, Asd Grumolo - Romec San Vitale, S.M. Giovanni XXII Grumolo delle Abbadesse 19/03/07 20.00, Riva Pallavolo - Pallavolo Longare, Palasport Monticello Conte Otto 19/03/07 21.00, Chimica Ecologica Vicenza - Il Grifone Volley, S.M. Rodolfi Vicenza Classifica: Riva Pallavolo 44; Il Grifone Volley 35; Marchioro Sovizzo 34; Chimica Ecologica Vicenza 32; U.S. Astico 20; Asd Grumolo 19; Volley Sandrigo 15; Pallavolo Longare 13; Fides Pallavolo 6; Uv Montecchio Maggiore 4. Seconda Divisione Femminile Girone 3 17/03/07 19.00, Gs Pall. S. Nazario - Volley Cassola, S.M. "Bombieri" Valstagna 17/03/07 20.30, Usd Altair - Off. Mecc. Zoppelletto, Palaltair Vicenza 17/03/07 19.00, Pall. Belvedere - Volley Towers, Comunale Belvedere di Tezze S/B Belvedere - Tezze Sul Brenta 17/03/07 20.30, Volley Cartigliano - A.S.D. Santa Croce, Palestra "Einaudi" campo 2 Bassano del Grappa 17/03/07 20.30, Menotti Specchia - Acs Monticello, Palarosa' Rosa' Classifica: Off. Mecc. Zoppelletto 44; Volley Towers 35; A.s.d. Santa croce 33; Volley Cassola 31; Menotti Specchia 23; Prix Volley Cesuna 22; Usd Altair 21; Pall. Belvedere 14; gs pall. S. Nazario 8; Volley Cartigliano 5; Acs Monticello 4. Seconda divisione Maschile 17/03/07 20.30, Volley Ardens - Nanto Volley, S.M. "Zanella", Bolzano Vicentino 17/03/07 18.30, Usd Altair - Torrebelvolley, S.M. "Barolini" Vicenza 17/03/07 18.30, A.S.D. Santa Croce - Volley Bassano, Ist. "Remondini" Bassano del Grappa 17/03/07 18.00, Fulgor Thiene - Volley San Marco, Patronato "S. Gaetano" Thiene Classifica: Nanto Volley 34; A.S.D. Santa Croce 33; Volley Bassano 31; Volley Ardens 27; Volley Sottoriva 26; Samia Schio Sport 23; Usd Altair 17; Torrebelvolley 14; Volley San Marco 9; Fulgor Thiene 9; U.S. Castello 2. Terza divisione femminile girone unico 17/03/07 20.00, Sartorello - Alimentas Lonigo, S.E. "Colombo" Vicenza 18/03/07 10.30, Riviera Volley - Volley San Marco, Palasport Barbarano Vicentino 17/03/07 19.00, G.S.D. Pozzo - Volley Ardens, Comunale Pianella Poianella - Bressanvido 17/03/07 18.30, A.S.D. Santa Croce - Castellana S. Pietro, Palestra "Einaudi" campo 2 Bassano del Grappa 17/03/07 19.00, Volley Nove - Gnr San Vitale, Comunale Nove via Brenta Nove 17/03/07 17.30, Villaverla - Santo Sportland Creazzo, S.M. "Goldoni" Villaverla Classifica: castellana S. Pietro 44; Sartorello 34; Volley Ardens 31; A.S.D. SANTA CROCE 28; Sportland Creazzo 28; Volley Nove 26; Robur Thiene 25; Gnr San Vitale 20; Riviera Volley 17; Alimentas Lonigo 16; Villaverla Santo 14; G.S.D. Pozzo 12; Volley San Marco 0. Terza divisione maschile unico 17/03/07 16.00, Artifer Zane' - Volley Rosa', Palasport Campo 2 Zane' 17/03/07 20.30, Pgs Cesuna C. Pennar - Crespadoro Volley, Comunale Mezzaselva Mezzaselva - Roana 17/03/07 20.30, Pgs Novale - Ardens Autoservizi Barbiero, S.M. "G.Lora" Novale - Valdagno 20/03/07 20.40, Arreda In Legno Srl - Usd Altair, S.E. "Ghirotti" Creazzo Classifica: Pgs Novale 31; A.D.Pol. Cornedo 29; Arreda In Legno srl 24; Pgs Cesuna C. PENNAR 21; Crespadoro Volley 18; Volley Rosa' 14; Dueville Volley 13; Volley Ardens 10; Usd Altair 10; Artifer Zane' 1. 17 MARZO 2007 V Rugby. Uno sport che piace anche ai più piccoli: ecco le giovanili dei Rangers Vicenza Un mondo di mete e divertimento DI FRANCESCO BIANCHI Negli ultimi anni il Rangers Rugby Vicenza è riuscito a creare uno dei migliori settori giovanili a livello nazionale. Infatti, oltre alla Scuola di Minirugby, che copre ogni categoria dall'Under 7 all'Under 13, il club biancorosso schiera una formazione juniores femminile (Under 15) e tre formazioni juniores maschili: Under 15, 17 e 19. Le squadre juniores maschili partecipano a regolari campionati, organizzati dal Comitato Interregionale delle Venezie, ma anche ad emozionati sfide internazionali, che li vedono protagonisti sia in casa che all'estero. Nei primi mesi della stagione 2006/07 il Rugby Vicenza ha gia ospitato sui campi di via S. Antonino tre squadre giovanili inglesi - St. Grinta e divertimento: ecco le armi dei ragazzi dei Rangers Joseph's College, Chatham House School e Tiffin Kingston School - che si sono battute contro gli Under 15 e 19 vicentini. L'Under 17, invece, è stata premiata con una tournée in Irlanda - nell'ambito del programma europeo Educazione e formazione attraverso lo sport - e ha giocato contro due formazioni di Dublino: NAAS Rugby Football Club e Mullingar Rugby Football Club. Per aprile sono in programma altri due incontri casalinghi contro formazioni anglosassoni Under 17 e 19. Oltre a campionati e test-match internazionali, gli Juniores biancorossi sono spesso convocati per dare il proprio contributo alle Hockey in line. Dopo la grande vittoria contro il Torino i biancorossi affrontano il Forlì Caoduro Diavoli, prove generali di playoff I Diavoli saranno sto mister Corso dovrà impegnati sabato 17 decidere chi farà parte marzo nell'ultimo del roster e chi invece appuntamento della dovrà lasciare spazio regular season, in casa ai nuovi arrivati. contro Libertas Forlì. I L'obiettivo della stabiancorossi arrivano gione, almeno della da una grande vittoria, prima fase, comunque la scorsa settimana, a è stato centrato dai Torino dove hanno Diavoli, che puntavaconquistato l'intera no al secondo posto, posta in palio contro i dopo aver visto chiuDraghi, con il risultato dersi ogni possibilità Valbusa esulta dopo il primo gol contro il Torino di 9-3. di raggiungere Lions Ottima gara dei biancorossi, protagonisti dall'ini- Arezzo, ben saldo a guidare la classifica a quota 30 zio alla fine, su una pista difficile e pericolosa non punti. Per i biancorossi la gara contro Forlì è una tanto per gli avversari, ma per la struttura e la prova importante soprattutto per chiudere nel superficie. migliore dei modi una regular season non sempre Fra i segnali positivi il buon esordio fra le file dei positiva e per riscattare la gara dell'andata, concluDiavoli di Fabio Rigoni, Massimo Stevanoni e sa sul cinque pari, al termine di una partita intenMichele Ciresa, che hanno dimostrato di aver rag- sa e combattuta. giunto già una buona intesa: sono andati tutti a tre Appuntamento dunque al pattinodromo di Viale a segno e sono stati di grande apporto sia in dife- Ferrarin, sabato 17 marzo alle 20.45 (ingresso libesa che in attacco. ro), orario in cui per decisione della Lega verranI nuovi arrivi, supportati anche dal portiere no disputate in contemporanea tutte le partite sia Francesco Volpe, sceso in pista come secondo di del girone A che del girone B. Nel settore giovaniPesavento, hanno apportato un importante contri- le, continua il cammino della formazione della buto anche sul piano del comportamento e della categoria Allievi, impegnata nelle semifinali dei determinazione del gruppo, a volte in difficoltà play off. La scorsa settimana in gara uno, i piccoli durante la stagione nelle gare in trasferta. Diavoli hanno perso in casa contro Fiamma A segno la scorsa settimana, oltre a Stevanoni, Gorizia per 7-3, ora dovranno assolutamente vinautore di una doppietta, Ciresa, Valbusa e Dal cere sabato pomeriggio (17 marzo) in trasferta in Sasso, entrambi in gol sia nel primo che nel secon- Friuli per conquistarsi la "bella" e giocarsi ancora do tempo, Fabio Rigoni e Brigi. Contro il Forlì, i l'accesso alla finale. biancorossi dovrebbero essere al completo, piuttoS.N. selezioni regionali o nazionali. Ormai sono circa una ventina i giovani rugbisti vicentini che hanno giocato il Trofeo delle Province con le selezioni Under 14, 15 e 16 delle province di Padova e Vicenza. Uno di questi campioni in erba Andrea Montenegro - ha pure partecipato con la selezione regionale Under 16 a uno stage che si è tenuto a Tolosa (Francia), in collaborazione con il prestigioso Comité Midi Pyrénées francese. Fino a poco tempo fa un simile exploit del rugby giovanile era impensabile a Vicenza. Ne parliamo con Gianni Serventi, ex giocatore biancorosso e ora allenatore capo di una fortissima Under 17. Da quanto tempo alleni questa formazione? "Ho iniziato a seguire l'attuale Under 17 tre anni fa, ma la mia carriera di allenatore è comincia to cinque anni fa con un'Under 13". Come sta andando il campionato? "La stagione prosegue molto bene. Siamo in lotta per il secondo posto nel nostro girone, che comporta trovarsi tra le prime dieci squadre del Triveneto". La maggior parte dei tuoi ragazzi gioca da diversi anni. È difficile per i nuovi arrivati inserirsi in un gruppo così affiatato? "Dal punto di vista tecnico non è immediato, bisogna prendere confidenza con la palla ovale, però la costanza in allenamento ha sempre premiato i più tenaci". Qual è il primo suggerimento che daresti a un ragazzo che si avvicina per la prima volta al rugby? "Di gettarsi nella mischia senza timore. Quando la determinazione non manca, il resto viene da sé". E come deve comportarsi un allenatore del settore juniores? "Innanzitutto deve curare la formazione di atleti nel vero senso della parola, naturalmente competitivi, ma anche integrati in un gruppo solidale e affiatato". Un'ultima battuta. Perché è bello giocare a rugby? "Perché oltre alle mete ci si diverte molto e perché il rugby dà sempre grandi soddisfazioni, dentro e fuori dal campo!" VI 17 MARZO 2007 Un vicentino negli States. Spiagge trasformate in campi da beach volley e sfide tra i giganti della Nba: lo sport nella Città degli Angeli Sport minori, non ditelo agli americani DI GIAN MARIA GASPARRI Cari lettrici e lettori, con questa rubrica proverò a descrivervi il fantastico mondo dello sport a "stelle e strisce" visto da un vicentino doc! Aneddoti e curiosità di sport quali baseball, basketball, football, volleyball ( rigorosamente in ordine alfabetico!). Sport minori? Provate a spiegare tale concetto ad un appassionato americano e sicuramente vi prenderà per marziano! Attualmente vi sto scrivendo dalla "calda e soleggiata" Los Angeles più precisamente Hermosa Beach conosciuta dal punto di vista sportivo come la spiaggia del "Beach Volley". Più di 300 campi vengono letteralmente presi d'assalto durante il week end da famiglie, gruppi di ragazzi e ragazze che si mescolano ad atleti professionisti impegnati giornalmente nei loro allenamenti. Basta passeggiare sul lungomare per incontrare Team provenienti da tutto il mondo venuti qui per un periodo di "Training- Camp" visto che il riguarda, da poco ha aperto la "Karch Kiraly Volleyball Academy" scuola d'alta specializzazione per giovani giocatori. La spiaggia di Hermosa è anche la sede di una tappa del AVP (Circuito di Beach Volley americano) che ospita più di 3000 persone nei Non c'è squadra a stelle e strisce che non abbia un due giorni di gare. gruppo di cheerleaders. Ecco quelle dei Clippers Ma la città degli angeli può vantare anche un World Tour ( campionato monrecord infatti è l'unica metropoli diale per Team) inizia a fine americana che può contare in due Maggio. Immaginate la mia sorsquadre professionistiche di presa quando ho incontrato basket (NBA), Los Angeles Karch Kiraly indimenticabile Clippers e Los Angeles Lakers , campione americano visto in due team di baseball (MLB) L.A. Italia con la maglia del Dodgers e L.A. Angels , un team Messaggero Ravenna capace di di Hockey su ghiaccio (NHL) i vincere due ori olimpici con il Los Angeles Kings e una squadra team USA di volleyball indoor e di calcio(MLS) i Los Angeles un oro con il Beach, ancora oggi Galaxy. impegnato in qualche esibizione Troppa panacea per un divoratosulla spiaggia. Curiosità che lo no non si focalizza in uno sport rispetto ad un altro ma cerca di apprezzarli tutti. Grazie a mio padre sono cresciuto con questo tipo di cultura. Ricordo quando il sabato sera andavamo a vedere le partire dell'Americanino Vicenza al palazzetto di via Goldoni ma anche l'hockey su ghiaccio ad Asiago (quanto freddo che ho patito) e il calcio di serie C1 abitando vicino al "Menti"per finire con la pallavolo a Schio! Personalmente penso che ci sia sempre qualcosa da imparare ! Dalla "mia" piccola Vicenza alla immensa Los Angeles la voglia di confrontarmi con tutti gli sport è la stessa di quando ero bambino con la sola differenza che adesso devo pagare il "biglietto" per ogni manifestazione. Per curiosità e commenti potete scrivermi a g.gasparri@hotLo stadio ultratecnologico in cui giocano i professionisti dell'Nba dei Los Angeles Clippers mail.it re di sport come il sottoscritto! Capitolo a parte per il mondo "Universitario" dove tutti gli sport vengono seguiti da migliaia di persone, basti pensare che le finali NCAA di basket sono al secondo posto della classifica degli eventi sportivi visti in tv dagli americani! Anche in questo campo L.A. non ha niente da invidiare avendo negli "atenei" di UCLA e USC due valide rappresentanti nella Division 1. Spero di non offendere nessuno nel dire che l' america- 17 MARZO 2007 VII Calcio. Enzo Manuzzato, responsabile del settore giovanile del Vicenza: "I ragazzi devono giocare per divertimento" Genitori alla stadio, l'educazione parte da qui DI FRANCESCO CAVALLARO L'ultimo episodio risale a una settimana fa. Al termine della partita Gazzera Olimpia ChirignagoAlvisiana Venezia, valida per il campionato esordienti (ci giocano bambini di undici e dodici anni), i genitori dei piccoli calciatori sono stati testimoni di un'aggressione verbale da parte di un dirigente della squadra locale nei confronti dell'arbitro, "reo" di essere appena sedicenne (l'età minima per esordire come direttore di gara nelle partite di federazione). "Invece del fischietto portati il ciuccio" gli avrebbe detto l'imbecille di turno. Se nel caso specifico la dinamica è ancora tutta da chiarire, è purtroppo vero che situazioni del genere accadono molto spesso fuori e dentro i campi di gioco. Anche, e soprattutto, in occasione delle partite delle categorie giovanili. Per pura passione, ci capita ogni tanto di assistere a gare di esordienti o giovanissimi al sabato pomeriggio o alla domenica mattina; ebbene, c'è di che stupirsi. In particolare, i genitori sono i primi a scagliarsi contro le decisioni dell'arbi- Genitori sugli spalti di un incontro di calcio giovanile. Spesso mamme e papà sono i primi a dare il cattivo esempio tro. Non solo. Il più delle volte ce l'hanno anche con l'allenatore perché magari lascia il figlio in panchina o lo fa giocare in un ruolo che a lui (ma al papà o al bambino?) non piace. Capita anche che i padri si mettano a bordo campo, avvinghiati alla rete di protezione, per dare le indicazioni al loro piccolo calciatore, futuro Ibrahimovic o Buffon. "Smarcati, passa, tira", manco fosse lui il tecnico. Ma non c'è apposta un mister in panchina? Le mamme poi. Dalla tribuna partono di quelle urla da pelle d'oca. Tant'è. Ad onor del vero, giova dire che non tutte le partite seguono il copione appena descritto. Però accade; anche a Vicenza e provincia. Sull'argomento abbiamo interpellato Enzo Manuzzato, responsabile organizzativo del settore giovanile del Vicenza. È da vent'anni che mastica calcio: sicuramente sa il fatto suo. Il dirigente minimizza: "Da che mondo e mondo le decisioni arbitrali sono sempre messe in discussione dagli spettatori commenta Manuzzato -; questo succede nel calcio come in tanti altri sport. Il fatto è che in Italia non siamo tanto sportivi; fatalità ci arrabbiamo con i fischietti quando la nostra squadra del cuore perde. Ma fa parte del gioco, non drammatizzerei più del dovuto. A scanso di equivoci, nel nostro settore giovanile chiariamo i ruoli ad inizio stagione: i genitori fanno i genitori e gli allenatori sono allenatori. In tanti anni di attività non mi è mai capitato di assistere a momenti di tensione fra mamme e papà da una parte e la società dall'altra; se il figlio non trova spazio o non si sente a suo agio facciamo il possibile per trovare una soluzione adeguata". Tradotto, il bambino va a giocare in un'altra squadra. Manuzzato sottolinea poi l'importanza dell'educazione nell'ambito dei vari allenamenti: "I nostri tecnici delle giovanili hanno il compito di crescere i ragazzi in termini di valori umani prima che tecnici. Su questo punto non transigo. Il calcio è un'agenzia educativa al pari della scuola; tanto che alcuni degli allenatori a fine quadrimestre si fanno dare le pagelle dei ragazzi per verificare il loro andamento scolastico. La regola è che prima di tutto viene lo studio, a questi livelli si gioca a pallone solo ed esclusivamente per divertimento. Rispetto a qualche anno fa le cose sono migliorate: i genitori hanno un certo timore reverenziale nei confronti del mister, come d'altronde è giusto che sia". Dunque il rilancio delle giovanili del Vicenza va a gonfie vele. Aspettando un nuovo Roberto Baggio? Manuzzato si fa una gran risata e ci risponde: "Chi lo sa. Adesso ci alleniamo nel centro tecnico di Isola Vicentina, vicino a Caldogno. Magari è di buon auspicio. La nostra filosofia è comunque puntare sui giovani: sono loro il futuro della società biancorossa". Genitori permettendo? Manuzzato non cade nel tranello. "No no, glielo ribadisco: non abbiamo mai avuto problemi di ingerenze. L'importante è essere chiari fin da subito e rispettare il lavoro di tutti gli addetti ai lavori". Pallanuoto Nel prossimo fine settimana, turno di riposo per la Geoplast. La Cauduro ospita il S. Managment Punti d'oro per settebello e setterosa Quella di Vigevano, per la Cauduro, è stata una vittoria importantissima. Non solo perché è stata la prima giornata con Spaziano a secco di reti e alla prese con un fastidioso mal di schiena, ma perché a lui si sostituisce il portierone biancorosso Simone Lovato, autore di una rete a fil di sirena che alla fine della gara risulterà pesantissima oltre al rigore neutralizzato nel primo tempo. Una gara condotta sempre dalla Caoduro che però non riesce ad allungare sbagliando troppe superiorità numeriche. Ora l'obbligo è quello di capitalizzare le prossime tre gare e vedere cosa faranno le prime negli scontri diretti. Il prossimo appuntamento è in casa sabato 17 marzo alle 19.30 contro S. Managment ultimo in classifica. Per quanto riguarda il settore femminile la Geoplast, dopo l'ultima sconfitta, ha conquistato un punto preziosissimo per la corsa alla salvezza contro il Bentegodi, che nel torneo di Mestre del mese scorso aveva strapazzato le vicentine per 6 a 2. Segno di un costante miglioramento che sta emergendo partita dopo partita. "Il punto conquistato con la Bentegodi - racconta l'allenatore biancorosso Sergio Peri - sarebbe stato sottoscritto prima del campionato, a conti fatti però ci lascia con l'amaro in bocca. Troppe superiorità sciupate che avreb- bero potuto chiudere la gara e un time out chiamato che ha fatto annullare un bella rete della Barboni che ci avrebbe dato il vantaggio. Comunque nel complesso è stata una bella gara con un finale al cardiopalma. Al 37 secondi dalla fine sul 7 a 7 l'arbitro ha decretato l'espulsione di Angela Genovese. Un'espulsione preziosissima che annulla un netta azione veronese tre contro due. Sul time out le ragazze hanno recuperato palla a 13 secondi dalla fine. La fuga di Faggionato e Barboni ci ha concesso un rigore a favore sullo scadere del tempo che prima l'arbitro ci ha concesso poi consultandosi con il tavolo tecnico ha deciso di non assegnarlo per tempo scaduto. Da parte nostra c'è stato grande fair play che ci auguriamo di ricevere fuori casa". Le vicentine questo fine settimana riposano preparando la prossima sfida di domenica 25 marzo a Prato. T.Q. APPUNTAMENTI Volley. Doppio impegno per la Minetti Le ragazze di Manù Benelli saranno impiegante nel posticipo di sabato 17 marzo dove affronteranno sul Taraflex del PalaCia alle 20.30 Pesaro. Martedì 20 marzo sempre alle 20.30 le biancorosse dovranno affrontare fuori casa Bergamo Rubgy. Largo ai giovani Domenica 18 marzo il First XV del Rangers Rugby Vicenza osserverà un ulteriore turno di riposo, insieme alle altre squadre di Serie C. Domenica anche le formazioni juniores riposeranno per l'ultima giornata del Trofeo delle Province Under 14 e Under 15, che vedrà impegnati otto atleti biancorossi con le selezioni delle province di Padova e Vicenza. Le partite si giocheranno a Jesolo. Festa della Neve Il gruppo sportivo non vedenti Vicenza - onlus organizza l'11° Festa della Neva. Questo il programma: alle 15.30 Saluto delle Autorità; 16.00 Proiezioni Filmati attività agonistiche e medaglie olimpiche; 16.30 Animazione, a cura del gruppo "Il Sorriso" 17.00 Premiazioni degli atleti; 18.00 Rinfresco Basket. Il Vbg cerca il settimo centro Per i ragazzi di Fedrigo arriva anche il match contro il Pall. Bisogne. Domenica 17 marzo alle ore 18 i biancorossi cercheranno di mantenere invariata la striscia positiva cercando la settima vittoria. All'orizzonte potrebbe esserci la zona playoff, altrimenti un buon posto nei playout. 11 17 MARZO 2007 viaggi OltreIlGiardino - 3. Attraverso il Giappone, dal Kyushu fino all'Hokkaido, inseguendo la primavera Mai dire Banzai! DI DANIELE BINAGHI Davvero non è facile, comprendere i giapponesi; un po' per la loro cultura, intrisa di regole e tradizioni a noi estranee (più di un'ora per bere il te? Ma neanche la regina Elisabetta…), e un po' per l'ostacolo della lingua. Per fortuna, posso sfoderare la mia arma segreta: l'Esperanto; per due mesi sarò quasi sempre ospitato da persone con le quali potrò discorrere senza problemi e che spesso mi accompagneranno ad esplorare quanto d'ignoto ai turisti! L'idea di base è semplice: seguire per due mesi il muoversi della primavera, dai primi boccioli di sakura (i ciliegi selvatici) nel sud-ovest fino alle montagne ancor innevate dell'Hokkaido nel nord-est. L'attuarla è tutto un altro paio di maniche… Ad Osaka, dove sbarco, vengo subito messo alla prova con il test della stanza da bagno, invitato a mostrare di conoscere e rispettare le regole del buon vivere nipponico; per fortuna lo supero (avevo studiato bene la teoria durante il volo), e vengo accettato come corpo non estraneo. L'impatto è seriamente bizzarro: gente che si inchina rispondendo al telefono, addetti alla metropolitana in guanti bianchi, cibi di plastica nelle vetrine dei ristoranti come menu. Vien da chiedersi se gli psichiatri occidentali approfondiscano qui la loro conoscenza delle frenesie umane; ma il tutto, pur strano, non pare affatto esser fuori luogo. Sull'isola di Shikoku, visito i primi templi del "Cammino di Kobo Daishi", assieme ad un pellegrino che è già al suo quarto ritorno; all'interno, addetti appongono un timbrino sul quaderno dei visitatori, per attestare che ci sei passato; al di fuori, intanto, pratici negozietti vendono tutto il necessario, dal bastone da cammino Il bianco e torreggiante castello di Kumamoto è una fedele ricostruzione dell'originale alle candele per le preghiere; per chi non ha tempo di camminare, un servizio di bus porta alle soglie di ognuno degli 88 templi. Un'organizzazione perfetta. I giardini di Takamatsu mi offrono una prima occasione per sperimentare l'hanami (il godere dello sbocciare dei fiori di sakura), oltre che di scoprire che il famoso tè macha della cerimonia ha un sapore orribile solo parzialmente oscurato dalla dolcezza dei biscottini che lo accompagnano (questo mi suggerisce l'idea che i giapponesi amino soffrire - trasmissioni come MaiDireBanzai lo confermerebbero). Nell'isola di Kyushu le attrazioni sono invece i bagni termali e di sabbie bollenti di Beppu, con le coloratissime pozze sulfuree dall'evocativo nome di Inferni, e il castello fedelmente ricostruito (quasi tutti sono stati distrutti da vari incendi o combattimenti) di Kumamoto, città dove il napoletano Sergio, assieme alla compagna Kayo, mi racconta di non poter sopportare assolutamente di dormire sui futon, ovvero i materassi srotolabili da mettere per terra… strano, io li trovo molto comodi, utili contro il mal di schiena e soprattutto per conservare spazio nelle proprie stanze. Nagasaki è il primo dei due contatti con gli effetti della bomba atomica, e quel poco che resta di allora è toccante; ma Gli abiti tradizionali vengono utilizzati in molte occa- ancor più lo sono i sioni, in particolare durante i matrimoni racconti del dottor Takashi Nagai, che investì il suo tempo per curare chi aveva perso tutto tranne la vita ed il suo denaro per ridare una speranza alla città (a lui si devono, ad esempio, gli alberi ripiantati nei parchi cittadini). Fukuoka invece mi offre un'ottima occasione per sperimentare i migliori ramen (tagliolini) del Paese, a quanto pare: in zuppa con carne di maiale, da mangiare rigorosamente con i bastoncini - brodo compreso! Nell'Honshu, all'ingresso dell'isoletta di Miyajima c'è a salutarmi il famoso torii (portale) con le gambe in acqua, ed i templi laccati di rosso sono davvero stupendi; ad Hiroshima, invece, sono lieto di vedere bambini che giocano e coppie di innamorati che si baciano nel parco dove un tempo era rimasto solo lo scheletro della cupola sopravvissuta allo scoppio di Little Boy. Non trovo tracce dei mafiosi Yakuza, invece, anche se l'amico Osioka mi dice di averne uno come vicino e che quando vai ai bagni comuni li puoi riconoscere dall'enorme numero di tatuaggi che hanno sulla pelle e dalla frequente mancanza del dito mignolo. Le vicine Okayama e Himeji sono le custodi di due tra i castelli più famosi, quelli del corvo nero e dell'airone bianco, perle incastonate tra giardini anch'essi molto in alto in una delle tante classifiche che i giapponesi amano fare; da lì, raggiungo l'altra costa, e visito le dune sabbiose di Tottori ed i "sacri" luoghi di Amanohashidate, per terminare poi ospite di Takeshi e della moglie a Kinosaki, villaggio termale dove vestiti di yukata e zoccoletti di legno visitiamo vari bagni pubblici, nei quali ci si mette a mollo in acque che ti cuociono rapidamente come un'aragosta. Un bagno di cultura mi viene offerto invece dalle città di Kanazawa e Kyoto, la prima sede d'arti varie grazie all'illuminato sogno di un signore dei tempi antichi (mi ricorda molto la Firenze dei La scheda Medici), e la seconda vera capitale culturale del Paese, ricca in templi e giardini zen, con le sue geisha che camminano rapidamente per i vicoli per non farsi intercettare dai gruppi di fotografi appostati che sperano di riuscire ad immortalarle (ok, lo ammetto: partecipo anch'io al safari, un pomeriggio!), con il santuario delle 1001 statue della dea Kannon dalle 40 braccia ed il museo dei disastri naturali (dove si possono sperimentare un terremoto, un incendio e un uragano). Nei pressi, la tranquillità dei templi e dei parchi pieni di cervi di Nara rievoca la maestosità di questa prima capitale del Giappone. Altri bus, altri treni, e visito la città di Toyota, che ha cambiato nome per onorare la sua più importante fabbrica (pensa un po' se noi facessimo lo stesso con Torino…), dove vedo all'opera migliaia di robot (ma quelli che attaccano le portiere, non quelli con i raggi cosmici!). Mi inoltro nella valle del fiume Kiso, dove le antiche stazioni postali sono ora villaggetti la cui tranquillità è rotta solo dal vociare dei visitatori, e raggiungo Matsumoto (con il nonplusultra, a mio parere, dei castelli) e la città di Nagano, nei cui pressi si possono osservare branchi di scimmie che si bagnano in pozze termali imitando i loro compatrioti umani. Nell'enorme Tokyo mi fermo per una settimana, che basta appena per girarne gli estesi quartieri, da quello elettronico di Akihabara a quello dei love-hotel, incontrando Godzilla e le ragazze Harakuju che si vestono come popstar per scappare alla monotonia delle uniformi scolastiche; e, a volte con qualche levataccia, riesco anche a vedere l'enorme mercato del pesce in piena attività, le esercitazioni dei giganteschi lottatori di Sumo, le gare di tiro con arco tradizionale, spettacoli di teatro Noh e Kabuki (meglio il primo, a parer mio). Ripreso il cammino, sosto a Nikko, altra città sacra con templi/mausolei e le famose tre scimmiette (quelle che non vedono, non sentono e non parlano), e poi m'imbarco su un traghetto che mi porta fino in Hokkaido. Qui, assieme all'amico Naoto, percorriamo per alcuni giorni le strade di una regione poco popolata e ricca di risorse naturali, così simile al Canada che i giapponesi stessi preferiscono visitare il Paese americano che venire qui (e non sanno davvero cosa si perdono!): laghi con alghe in forma di pallotta pelosa, orsi, colline dipinte dai fiori, e gli ultimi discendenti del popolo degli Ainu (che significa "essere umano"), coloro che popolavano queste terre prima dell'arrivo degli attuali giapponesi. Il tutto alla ricerca disperata delle gru siberiane dalla macchia rossa, che infine troviamo con felicità maggiore che si trattasse del Graal… Come loro, però, il tempo vola, ed è già ora di ripartire, verso le isole indonesiane… Giappone La prima regola utile è quella di armarsi di pazienza: molte cose in Giappone sfuggono all'umana comprensione dei semplici occidentali, e ricordare che i nipponici raramente usano la parola "no" eviterà malintesi e possibili errate indicazioni stradali. Cci sono poi delle cose assolutamente da evitare, come il lavarsi all'interno della vasca (ci si lava e risciacqua fuori, con spugna e secchiello, e solo dopo ci si immerge nella vasca), o il brindare esclamando "cin-cin!" (meglio limitarsi ad un corretto "kampai!"). Per quanto riguarda il cibo, è definitivamente possibile sopravvivere anche senza mangiare pesce, crudo o cotto che sia: tra i miei favoriti ci sono gli okonomiyaki (lett.: cuocilo come ti piace), gli onigiri (palline di riso con sorpresa), e i deliziosi piatti di ramen (ma attenzione: quelli in zuppa vanno mangiati risucchiandoli e facendo al contempo molto rumore con la bocca… vi risulterà difficile, ma è l'unico modo per non ustionarsi). Per viaggiare si può acquistare un abbonamento ferroviario all'estero, ma fate bene i conti perché se desiderate visitare molti luoghi poco distanti tra loro potrebbe valere la pena usare i bus e treni locali. Nessun problema per trovare la destinazione: i cartelli sono molto chiari, spesso interattivi, ed il personale molto disponibile; è pure possibile acquistare il biglietto alla tariffa minima, e pagare la differenza all'arrivo! In caso di problemi, basta recarsi ad una delle onnipresenti stazioni di polizia, dove si faranno in 4 per aiutarvi. L'alloggio costa molto, ma si possono provare i claustrofobici hotel capsula (essenzialmente, bare di plastica con aria condizionata) e i tradizionali ryokan, che solitamente includono una buona colazione e/o cena. Non serve visto, lo si riceve all'arrivo, basta il passaporto; e non serve neppure sapersi inchinare bene, dopo qualche giorno sarete diventati degli esperti! 12 intervista doppia 17 MARZO 2007 Confronto tra gli organizzatori del Festival Jazz e del Festival Biblico: come si mette in piedi una manifestazione di successo Bibbia a ritmo di jazz: perché no? Riccardo Brazzale, musicista e direttore artistico di Vicenza Jazz Don Domenico Soliman del centro culturale San Paolo, curatore del Festival Biblico Harrell fu convinto a tornare sul palco a Come è nata l'idea del festival? suonare, dopo che aveva lasciato tutti perFra la primavera e l'estate del '95 si incontraché il mondo sembrava avergli voltato le rono, direi più per caso che per volontà, spalle. quattro persone assai determinate: Matteo E quello più brutto? Quero, Luca Trivellato, il sottoscritto e un Quando la politica pareva non capire che nuovo, energico assessore, Francesca questo festival era un patrimonio di tutti su Lazzari, che al primo incontro mi disse di cui investire e mi toccava spiegare a destra e punto in bianco: "Il prossimo anno faremo a manca che quella strana parola, gez, non ci un festival jazz". Fu la scintilla. era poi così lontana. Tre buoni motivi per seguire Vicenza Jazz. Jazz e Bibbia: Vicenza si sta costruendo un Biblicamente, di motivi ne indicherei uno e nome con eventi "di nicchia". Come mai? trino: in quella settimana ci si sente parte di Vicenza si è probabilmente fermata troppo un qualcosa che ci fa sembrare una città a lungo su modelli e stereotipi superati o diversa, certamente non di provincia, con la fatti propri (e meglio) da altri, rincorrendo gente che si passa accanto in modo più apersogni nazionalpopolari che poi non mettoto, disponibile. E poi per qualcuno dovrebno radice. C'era sotto traccia bisogno di be essere come prendere un treno che trannovità, di prendersi una vacanza per sentirsita solo una volta all'anno o come comunisi estranei in casa propria. carsi almeno a Pasqua. Se Vicenza fosse un brano jazz sarebbe? Quale sarà il punto di forza dell'edizione The Days of Wine and Roses: il vino e le rose 2007? mi sembrano un buon connubio fra la prosa Sarà il legame con la musica dei Caraibi e e la poesia, fra il baccalà e il Palladio. del Brasile, il tema principale è infatti "Il Un sogno nel cassetto: c'è qualche evento sogno sudamericano". Il jazz è per antonoche le piacerebbe portare a Vicenza? masia musica di sintesi, ma l'incontro con le Direi Sonny Rollins in un solo sax al Teatro culture musicali del centro e sud america Olimpico. Ma lo ritengo possibile solamensembra assicurare esiti particolarmente te se prima riesco a mangiare polenta e sopaccattivanti. pressa a casa sua. Quanto costa organizzare una rassegna Dalla prima edizione ad oggi, cosa è camcome la vostra? Quanto pesano gli sponsor biato? privati? Molto. Prima era una Cinquecento decapTutto compreso, ma proprio tutto, ci si avvipottabile, ora una Ferrari (o una McLaren cina ai duecentocinquantamila euro. Gli Mercedes) complicatissima da guidare. sponsor coprono quasi la metà (e metà della Cosa diresti a un giovane che non conosce metà, direttamente o indirettamente, è il festival per convincerlo a seguire qualassorbita dallo sponsor principale che è che data? Trivellato). Al resto pensano i contributi Che il jazz è una casa grande: vi troverebbe pubblici (Comune, Regione, Ministero) e, di sicuro, fra le tante, una stanza variopinta copioso, il pubblico. dove accasarsi. Trovare i fondi o contattare gli ospiti: qual Cosa pensi dell'altro festival? è l'aspetto più difficile nell'organizzazione Sono bravissimi: hanno costruito un'idea di un festival? totalmente nuova, quando di norma tanti Rispettare i bilanci resta sempre la responsadicono di inventare quando invece copiano bilità più grossa. Però trovare idee nuove a mani basse. non è problema da poco. Io ho sempre penAvete mai pensato di organizzare qualcosa sato che un festival sia tale solo se produce assieme? Perché? idee nuove. Altrimenti è una rassegna, per No, ma si potrà fare senz'altro. La spiritualiquanto ben fatta. tà è un elemento trasversale a ogni uomo e Qual è il tipo di pubblico che frequenta il donna di buona volontà. Non solo le grandi festival? contanti ma anche Thelonious Monk aveva "E' un pubblico di buona cultura, fra i ventiiniziato in chiesa. E potremmo pure invitare cinque e i cinquantacinque, che sa quel che qualche jazzman da Gerusalemme. vuole, curioso, che ama la notte ma non gli eccessi. E poi è un pubblico sorridente, che al giorno d'oggi mi pare una bella cosa. Coinvolgere i vicentini: missione impossibile o utopia fattibile? È una missione fattibilissima. Però non bisogna mai abbassare la guardia: questo è un mondo con tante sirene… Qual è il ricordo più bello delle precedenti edizioni? Costretto a sceglierne uno solo, direi il momento in cui Tom Paolo Fresu a Vicenza Jezz Come è nata l'idea del festival? Quasi per caso: parlando con tre o quattro persone è nata la proposta di fare qualcosa per la Bibbia. Per noi parlarne non è mai una cosa banale, e volevamo farlo in modo diverso dal solito, per raggiungere anche chi non legge il Vangelo o non entra in chiesa. Tre buoni motivi per seguire Il Festival Biblico. Il primo è che fare un festival è un modo diverso di incontrarsi e di incontrare la Parola di Dio. Il secondo è che il festival permette di fare esperienze diverse dal solito e che arricchiscono. Il terzo è che fa venire voglia di continuare, crea l'appetito per continuare a mangiare. Quale sarà il punto di forza dell'edizione 2007? Sicuramente la presenza di personalità autorevoli nella lettura e nell'interpretazione della Parola di Dio, anche con un risvolto sociale, come nel caso di Ravasi. L'altro è il coinvolgimento di laici che tentano di confrontarsi su questi temi. E poi i percorsi legati alle mostre, e tra queste vorrei sottolineare la presenza della ceramica di Nove. Quanto costa organizzare una rassegna come la vostra? Quanto pesano gli sponsor privati? Sponsor pubblici e privati sono fondamentali, così come è fondamentale il volontariato di molte persone. Quanto ai costi, siamo tra i 180 e i 200 mila euro. Trovare i fondi o contattare gli ospiti: qual è l'aspetto più difficile nell'organizzazione di un festival? Il contatto con gli autori non è scontato, perché devi spiegare cos'è il festival e sondarne la disponibilità. E se dicono di no devi ricominciare. Ma anche tutti gli aspetti organizzativi sono complicati da gestire. Le idee, da sole, non bastano. Qual è il tipo di pubblico che frequenta il festival? Il gruppo più consistente sono gli adulti, poi siamo riusciti a coinvolgere molto i ragazzi di elementari e medie. Speriamo di fare altrettanto anche con i giovani e gli adolescenti, che per ora sono il punto debole. Coinvolgere i vicentini: missione Il biblista Gianfranco Ravasi impossibile o utopia fattibile? È un'utopia possibile. Non è stato facile, anche perché i nostri argomenti spiazzano, ma la gente si è lasciata coinvolgere. Qual è il ricordo più bello delle precedenti edizioni? Ricordo lo spirito artigianale della prima edizione, con noi moderatori che dovevamo anche sistemare le sedie e i microfoni. E poi le parole che Ravasi ha dedicato al Festival, che sono state di grande incoraggiamento. E quello più brutto? Nessuno in particolare. Forse ci saremmo aspettati più presenze allo spettacolo di Moni Ovadia, anche perché meritava. Jazz e Bibbia: Vicenza si sta costruendo un nome con eventi "di nicchia". Come mai? Perché la gente ha bisogno di qualcosa che non sia il solito hamburger standardizzato: c'è voglia di qualcosa di tipico, di caratterizzato, non necessariamente di massa. Se Vicenza fosse un brano della Bibbia cosa sarebbe? Quello di Zaccheo. Zaccheo è un trafficone che tiene molto ai suoi affari, ma è anche incuriosito dalla figura di Gesù, si arrampica sul sicomoro per vederlo, e alla fine ne viene coinvolto. Ovviamente questa è anche una speranza. Un sogno nel cassetto: c'è qualche evento che le piacerebbe portare a Vicenza? Il sogno è portare Benigni, perché sa coniugare argomenti importanti con un'interpretazione moderna e coinvolgente. Dalla prima edizione ad oggi, cosa è cambiato? Le proposte si sono sicuramente qualificate. Ma è aumentata anche la nostra consapevolezza che il festival è un modo per entrare in rapporto con altre persone attorno ad un argomento centrale come la fede. Cosa diresti a un giovane che non conosce il festival per convincerlo a seguire qualche data? Gli chiederei non solo di venire ad ascoltare, ma di fare qualcosa, per renderlo protagonista. Cosa pensi dell'altro festival? È una proposta di qualità. Ed è interessante il tentativo di portare la musica nelle strade e nelle piazze: è una cosa molto vicina alla vita. Avete mai pensato di organizzare qualcosa assieme? Perché? Al momento no, ma potrebbe essere interessante. Speriamo in futuro. 13 17 MARZO 2007 personaggi Ulisse Lendaro, uno dei più giovani produttori cinematografici italiani. " L'entusiasmo non serve. Ci vogliono pazienza e determinazione" Il lungo viaggio di Ulisse DI LUCA MATTEAZZI "Spero che il vostro giornale abbia molte lettrici, perché ti dico subito che sono single, avvocato e produttore cinematografico". Si presenta con una battuta, Ulisse Lendaro, tanto per non smentire l'aura da bohemien provocatorio e inquieto che lo circonda. Niente da dire, il physique du role da bello e dannato ce l'ha, il carisma pure e, cosa che non guasta, anche una buona dose di creatività e talento. Almeno a giudicare da come è riuscito a costruirsi, con pazienza e determinazione, una carriera di tutto rispetto in un mondo difficile come quello dello spettacolo. "Ho cominciato a fare teatro al liceo - racconta -. Dopo la maturità mi sono iscritto alla scuola di Paolo Grassi a Milano, e per due anni ho frequentato l'accademia di arte drammatica, anche se alla fine non mi sono diplomato per una serie di vicissitudini familiari. Nel frattempo fingevo di studiare giurisprudenza, fino a quando mia madre non si è incazzata e mi ha trasferito a Padova, dove mi sono laureato". Tra un esame di diritto e uno di procedura penale, Lendaro continua a frequentare i palcoscenici della provincia, e non solo. Lavora con i Treatranti, con Piergiorgio Piccoli e con Theama teatro, frequenta festival e rassegne, raccoglie premi e riconoscimenti; nel 2004 sbarca negli States, chiamato dal Ulisse Lendaro ha appena terminato un film con Anna Valle e Remo Girone che sarà presto nelle sale New York Theater Ballet a indossare i panni del protagonista nello spettacolo "Princess and principals", ispirato alle opere di Machiavelli. "Ma non mi piace ricordare quello che ho fatto - commenta, con un pizzico di snobismo -: mi sembra di non aver raggiunto nulla di veramente notevole". Forse è proprio questo desiderio di darsi continuamente nuovi traguardi che lo porta a rallentare l'attività teatrale per avvicinarsi al cinema. L'esordio è di quelli che fanno il botto: il suo primo film Medley, girato nei corridoi del liceo Pigafetta, diventa un caso nazionale. Lendaro si sdoppia tra il ruolo di attore e quello di produttore, ma è soprattutto il secondo aspetto ad interessarlo. "Mi sono avvicinato al mondo della produzione cercando di trovare un modo intelligente di lavorare, staccandomi dai soliti canali romani". Per raggiungere l'obiettivo, sigla un accordo con la casa AltoVerbano di Renato Pozzetto, con la quale ha realizzato i suoi ultimi due lavori. "Loro mi supportano con la struttura e con tutta la parte amministrativa, io ho completa libertà di organizzare e programmare il lavoro delle mie produzioni continua Lendaro -. Questo significa che mi occupo di tutto, scelgo sceneggiatura, attori e regista, stabilisco quanti cellulari ci devono essere sul set, decido a chi rivolgermi per il catering e dove fermarsi in albergo, e via dicendo". Una complessa macchina organizzativa che il più delle volte resta invisibile al grande pubblico, ma che per Lendaro rappresenta l'aspetto più stuzzicante del variegato mondo del cinema. "Parlando di cinema in giro ti accorgi di quanta presunzione c'è in questo campo aggiunge -. In tanti sono convinti di avere la ricetta per fare il grande film: tutti attori, tutti registi, tutti sceneggiatori. Ma questo non basta: sai quanto è complicato passare da una sceneggiatura ad un film fatto e finito? Tutti pensano troppo alla parte artistica, e poco o nulla a quella commerciale, ma oggi non esiste più la possibilità di presentarsi dalla casa di produzione con una buona sceneggiatura e ottenere di girare un film. L'entusiasmo non basta: serve tanta costanza e un progetto chiaro e definito". Altrimenti, in una situazione di crisi, il rischio del fallimento è dietro l'angolo. "È inutile che ci raccontino le favole sul cinema italiano: i film che incassano bene si contano sulle dita di una mano, ma ogni anno ne escono circa 200". Per questo Lendaro ha scelto di puntare su produzioni di qualità, ma dai costi contenuti. E, soprattutto, ha deciso di non rimetterci di tasca propria: "Per fare un film servono soldi, ma se sei intelligente le risorse le trovi, senza usare fondi tuoi spiega -: io non ho mai pagato di tasca mia, se non qualche aperitivo o qualche cena offerta alla troupe. Cerco un modo di produrre alternativo a quello sovvenzionato dai fondi statali: si potrebbe dire indipendente, se non fosse che mentre negli Stati Uniti il cinema indipendente fa figo, qui da noi è considerato qualcosa di sfigato". Il risultato è che, dai primi film girati con gli amici con pochi mezzi e molta fantasia, Lendaro adesso è in grado di mettere in campo troupe da una cinquantina di persone, con attori del calibro di Anna Valle e Remo Girone, interpreti dell'ultimo suo lavoro, Miss Take, girato l'estate scorsa a Vancimuglio, e con specialisti della grafica capaci di realizzare effetti speciali degni di una major. Il tutto senza distaccarsi completamente dalla sua città, anzi. Tutte le sue produzioni hanno avuto per teatro il vicentino, quasi a voler sfatare il luogo comune che descrive Vicenza come una città chiusa, provinciale, in cui è impossibile costruirsi un futuro. "È chiaro che in questo lavoro i con- tatti interpersonali contano, e le persone giuste le trovi a Milano o a Roma - sottolinea -. Ma questo non vuol dire che chi vuole fare cinema debba per forza trasferirsi: io ci tengo a lavorare qui, i rapporti con il territorio sono ottimi, e valorizzare il Veneto e il vicentino è uno dei miei obiettivi". Il prossimo passo, in questa direzione, è gia cosa fatta. Lendaro ha appena siglato un accordo con Mediafilm (una delle principali case di produzione italiane) per la distribuzione di "Still life" in Dvd, di "Miss Take" nelle sale cinematografiche, e per la realizzazione, sempre in collaborazione con Mediafilm, di un nuovo lungometraggio. "Sarà un film giovane, con protagonisti tra i 16 e i 18 anni, con una storia molto vera e un po' forte - rivela -. Non una cosa alla "Notte prima degli esami", per capirci. Le riprese cominceranno il primo marzo 2008". Già perché mentre la lavorazione di "Still life" non è ancora del tutto terminata, il giovane cineasta vicentino è già tutto proiettato verso il futuro, fedele al suo ruolo di inquieto girovago dello schermo. Sempre in movimento, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e di nuove sfide. "Il mio lavoro più bello - conclude -? Di sicuro quello che devo ancora fare". Tutto cominciò con un Medley L'esordio nel mondo del cinema di Ulisse Lendaro è stato di quelli da ricordare: con un gruppo di amici tra cui spiccano i nomi di Gionata Zarantonello e Gaia Candiollo realizza "Medley, brandelli di scuola" - film splatter ambientato nel mondo della scuola e girato interamente a Vicenza che nonostante il budget bassissimo diventa presto un caso nazionale e arriva ad essere distribuito anche nel mercato statunitense. È il 2000, e bisogna aspettare qualche anno per ritrovare Lendaro nei panni del produttore: il suo secondo lavoro è infatti del 2005. Il titolo è "Still Life", letteralmente "natura morta", ed è la vicenda di tre amici di infanzia alle prese con il difficile - e in questo caso anche tragico - passaggio all'età adulta. Alla sceneggiatura collabora lo scrittore Vitaliano Trevisan, che l'ha definita "una delle cose più dure che abbia mai scritto", mentre la regia è affidata a Filippo Cipriano. Nel 2006, infine, è la volta di "Miss Take", storia noir che ha per protagonisti attori del calibro di Anna Valle e Remo Girone. "Li ha convinti la bontà della sceneggiatura e del progetto, non certo il budget ", commenta Lendaro. Il film è alle ultime fasi della post-produzione, e arriverà presto nelle sale. 14 17 MARZO 2007 storie Lunedì 19 la Confartiginanto organizza a Zané una serata di beneficenza a favore di un ospedale pediatrico nell'isola caraibica Campioni in campo per i bambini di Haiti DI PAOLO MUTTERLE Artigiani e campioni di solidarietà. La sensibilità comune di due categorie da sempre pronte a iniziative benefiche ha fatto sì che venisse organizzata a Zanè una partita-spettacolo tra alcuni ex azzurri di pallavolo, la Minetti Infoplus Vicenza, la locale formazione dell'Artifer e la Fulgor Thiene. "I Campioni del Volley per Haiti" è il titolo dell'evento in programma al Palasport di Zanè lunedì 19 marzo dalle ore 20; il ricavato sarà infatti donato alla Fondazione Francesca Rava NPH Italia per sostenere un ospedale pediatrico nell'isola caraibica sull'orlo di una guerra civile. Al Saint Damien, che ospita già 150 bambini, stanno per entrare in funzione le sale operatorie. "Ma c'è ancora bisogno di aiuti e di fondi - ha spiegato Mariavittoria Rava, presidente della fondazione, in un'intervista a Famiglia Cristiana - per i farmaci, le attrezzature, le altre apparecchiature mediche e per dare assistenza ai tanti bambini con disabilità fisiche e psichiche che ad Haiti vengono abbandonati per strada". La serata di sport solidale è stata presentata martedì scorso nella sede della Fipav provinciale. A fare da capofila c'era l'Associazione degli Artigiani della provincia di Vicenza con il mandamento di Thiene, rappresentato dal suo presidente di Giunta Antonio Benetti e dal consigliere Giorgio Busin, responsabile organizzativo dell'e- Alcuni immagini dell'ospedale pediatrico di Haiti a cui sranno destinati i fondi raccolti durante la serata di lunedì vento. Non è la prima volta che la sezione thienese si impegna in progetti del genere; già nel passato la Confartigianato locale ha raccolto dei fondi per il nosocomio haitiano, e solo la situazione di instabilità aveva impedito a Benetti di visitare il paese e ad alcuni artigiani vicentini di andare a prestare gratuitamente la loro opera nell'isola. Perché, per dirla con le parole del presidente mandamentale, "è giusto che la nostra associazione pensi al proprio business e che faccia il suo lavoro di sindacato delle imprese artigiane, ma è altrettanto doveroso anche aiutare chi ha bisogno". E che Haiti necessiti di aiuti sanitari non c'è dubbio, come testimonia il dato dell'altissima mortalità infantile. L'impegno dei volontari italiani e vicentini in particolare è comunque alto, e ha visto tra i principali protagonisti il primario del reparto di pediatria del "Boldrini" di Thiene Roberto Dall'Amico assieme al cognato ingegnere Alessandro Cecchinato, che per due anni hanno fatto la spola tra Haiti e l'Italia. L'ospedale, l'unico pediatrico dell'isola e il più grande dei Caraibi, salverà 40.000 bambini l'anno, in uno dei paesi più poveri al mondo dove 1 bambino su 5 muore prima dei cinque anni per tbc, Aids, malnutrizione. Anche per chi non potrà essere presente alla partita è possibile sostenere la fondazione Francesca Rava NPH, che sta per Nuestros Pequeños Hermanos (i nostri piccoli fratelli e sorelle). Per sapere come, basta visitare il sito www.nphitalia.org, oppure telefonare allo 02 54122917. La sfida sportiva ha già scatenato una vera e propria gara di solidarietà, tanto che molti enti e associazioni hanno già offerto la loro collaborazione a supporto della serata. Tra questi il Rotary Club di Schio - Thiene, la Banca Popolare di Vicenza, la Camera di Commercio, la Pro Loco, gli Alpini e il Comune di Zanè, l ' a s s o c i a z i o n e Pedemontana.Vi Turismo e il nostro giornale. La Fipav di Roma ha inoltre messo a disposizione le maglie per la squadra dei Campioni, che saranno messe all'asta al termine dell'incontro. A rappresentare il comitato organizzatore nella conferenza stampa di presentazione c'era Giorgio Busin del mandamento thienese. L'evento di lunedì 19 si inserisce infatti all'interno della settimana dall'artigianato e coincide tra l'altro con la festa patronale di Zané. Coincidenza che ha fatto piacere all'assessore comunale allo sport Roberto Berti, che ben volentieri ha messo il palazzetto comunale a disposizione dei promotori, auspicando anche una nutrita partecipazione da parte dei suoi concittadini. Lo spazio c'è tutto: i posti negli spalti sono circa un migliaio, ma con la collocazione di tribune telescopiche la capienza potrebbe anche raddoppiare (che possa diventare la casa della Minetti Infoplus nell'auspicabile eventualità dei playoff? Il PalaCia a maggio sarà chiuso per lavori, e il dirigente biancorosso Coviello ha subito sondato il terreno con il suo collega zanadiese Roberto Savio e con l'assessore Berti). Quella di Zanè è una tra le strutture più ampie della provincia e il suo parquet ha ospitato in passato manifestazioni di prestigio come il Trofeo delle Province Venete, oltre agli allenamenti e alle partite di tutte le squadre dell'As Olimpia; mai prima d'ora era stato però calpestato da campioni quali Andrea Anastasi, Andrea Gardini, Marco Bracci e Andrea Lucchetta, solo per citare alcuni dei protagonisti della straordinaria epopea dell'Italvolley degli anni '90 presenti lunedì sera. Ma hanno già dato la loro conferma anche altri grandissimi giocatori come Antonio Babini, Paolo Merlo, Mario Fangareggi, Francesco Lombardi, Gilberto Passani, Luca Milocco e Pierpaolo Bevilacqua, che saranno guidati in panchina da Angiolino Frigoni, storico vice di Velasco in azzurro e attuale direttore sportivo della Gabeca Montichiari, allenata proprio dal grande Julio. L'Italia dei Campioni sfiderà in sequenza la Minetti Infoplus (e saranno scintille…), la locale formazione dell'Artifer Zanè (militante in serie C maschile), e il Fulgor Thiene di prima divisione. Manù Benelli non ha voluto tirarsi indietro neppure quando il turno di campionato contro la Foppapedretti è stato anticipato a martedì, tanto che con ogni probabilità la squadra biancorossa partirà alla volta di Bergamo al termine della partita. Il tecnico romagnolo è stato tra l'altro designato a guidare la selezione azzurra ai campionati del mondo Veterani, che si disputeranno nel prossimo mese di ottobre in Grecia. Nella partita di beneficenza i set saranno intervallati da momenti di spettacolo e dalle interviste di Mauro Dalla Pozza. Spazio in campo anche per il pubblico, che sarà coinvolto in giochi di abilità con gadget messi in palio dagli sponsor. Il costo d'ingresso è di dieci euro (gratuito per gli under 14) che, sommato al ricavato della messa all'asta delle divise dei Campioni, andrà tutto alla Fondazione Francesca Rava NPH Italia. Da sempre il volley è impegnato in attività di valenza sociale, ha ricordato il presidente Coviello, un aspetto confermato dalle parole dell'organizzatore Busin ("la disponibilità massima del mondo della pallavolo è stata sorprendente. Un particolare ringraziamento va quindi alla Fipav Roma, Fipav Veneto e Provinciale, alle società Artifer Zanè e Minetti Infoplus. Con la collaborazione di tutti si sono superate le varie difficoltà"). I biglietti sono già disponibili in prevendita, e possono essere acquistati presso l'Associazione Artigiani di Thiene (tel. 0445/385800), il Comune di Zanè o anche presso la Fipav Vicenza, l'Artifer Zanè o in occasione dell'anticipo della gara di campionato di A1 femminile tra Vicenza e Pesaro in programma sabato sera al PalaCia. 15 edicola 17 MARZO 2007 L'articolo. Ogni settimana, tratto dalla stampa locale o nazionale, un articolo che fa riflettere, discutere o arrabbiare. O anche divertire Piovene il nichilista, le ragioni di un oblio Guido Piovene è uno degli eroi intellettuali del XX secolo, la cui grandezza, proprio come non si può giudicare una vita da un suo singolo evento, si percepisce non scegliendo il cosiddetto capolavoro, Lettere d' una novizia o Le Furie, ma leggendo l'intera opera come itinerario, anche come martirio, dalla Storia fino a Dio, assoluto o niente che esso sia. (…) Egli, in vita, ebbe lettori tra i massimi del suo tempo. Borgese, che fu suo professore, valutando nel 1931 il debutto dell' allievo, La vedova allegra, gli profetizzò un futuro ariostesco o cervantino. (Mai profezia fu più sbagliata, e mai scrittore fu più dissimile dal se stesso iniziale come lo fu Piovene). Poi Cecchi, Bo, Debenedetti, Baldacci, Montanelli, Parise, Zanzotto, Fernando Bandini. L' ultimo suo sostenitore è stato Ceronetti. Il più accanito, direi grandioso, Enzo Bettiza, che sempre lo ricorda con la devozione di un figlio spirituale e l'ardore e l'intelligenza di un combattente, che non vuole cedere un palmo al nemico, l'oblio, o la malafede. D'altra parte, a far testo sono i nemici, chiamiamoli così. Se ne ricorda uno prestigioso, Gianfranco Contini, che avrebbe potuto espungere Piovene per ragioni di poetica (d'essere scrittore mai obliquo, lui intimamente super-obliquo) e che invece lo ripudiò per ragioni politiche. (…) Tra i cripto-non sostenitori si collocava Geno Pampaloni. Scrivendo che con Idoli e ragione Piovene si collocava al primo posto tra i saggisti novecenteschi, in fondo lo giubilò. Anche per Pampaloni Piovene era troppo intelligente per essere un grande romanziere. Infine, gli storici. Dopo le polemiche suscitate dalla sua confessione in pubblico (La coda di paglia, 1962), ancora oggi Sandro Gerbi in Tempi di malafede e Pierluigi Battista in Cancellare le tracce non gli perdonano il troppo sensibile trasformismo. (…) C'è, nell'opera di Piovene, una frattura percepita come silenzio creativo (tra I falsi redentori, suo quarto romanzo del 1949, e Le Furie del 1963). In realtà, dal 1963 Piovene divenne un altro scrittore, lì cominciò la sua metanoia. Esauriti i fasti del giornalismo, i quattro libri successivi delineano un corpo a corpo con la propria vicenda esistenziale, politica, storica, che non ha l'eguale. Voglio dire che la faccenda dell'onore (rimpianto, nel segno della asburgica madre) e della vergogna è tutt'altro che liquidabile con La coda di paglia. Quello non è che il prologo. Le Furie, Le stelle fredde, Romanzo americano e Verità e menzogna sono un'altra storia, la storia di un tormento, il disperato tentativo di l'attrazione per le masse e liberarsi da una colpa il desiderio delle stelle, di (di vivere) che la letteuna distinzione. La seconratura di Piovene e la da ragione per cui sua stessa vita giudicaPiovene non viene più rono irredimibile. (…) letto è anch'essa duplice, Volendo tentare un letteraria e filosofica. In bilancio che non sia questo senso Pampaloni discendente solo dalla ha ragione. Piovene fu sfera etico-politica o mostruosamente intellisolo da quella letteragente. ria, vedo l'enormità Ma l'intelligenza, l'essere della presenza di stato uno scrittore per così Piovene delinearsi in dire francese (alla due modi ambigui, Constant, alla Sénancour, complici tra loro. tutto analitico, privo di Perché scrisse quegli quella divina facoltà, esagerati articoli su diventare plastico, se non Mussolini e quell'orricorporeo) è sempre, in bile articolo sugli ebrei Italia, percepito come e poi si dichiarò addilimite, come colpa. rittura comunista fino In questo caso, una colpa a essere sfottuto come in più. il Conte rosso? Perché L'altro aspetto dell'intellifu fascista e comuni- Quest'anno ricorre il centenario della nascita di genza di Piovene è lo stessta, liberale e conser- Guido Piovene, un oggi quasi dimenticato so che condanna Flaiano. vatore illuminato o, se si vuole, zione mondana, il giornalismo. Se Flaiano si salva è per i suoi né cattolico né ateo? Quando Ecco, Piovene fu fino in fondo meriti comici, cioè extra-letteFlora Volpini, che fu la sua un giornalista, del giornalista rari. Ma egli fu uno dei due seconda compagna, lo mise a reca in sé le stimmate, d'essere grandi scrittori nichilisti del fuoco (lo racconta ne La sempre presente sul luogo del Novecento italiano. L'altro fu Fiorentina) captò un uomo delitto, sempre bruciato dal Piovene. Perché spostò infine astratto che viveva senza sape- fuoco dell'attimo: proprio lui, da Vicenza a Gorizia lo scenare di vivere. Mille altre testimo- l'uomo che non aveva mai rio del suo ultimo-penultimo nianze colgono Piovene così, smesso di distaccarsene, di romanzo Verità e menzogna, come un essere passivo fino desiderare la distanza o, come se non perché vi trattò il suprealla fantomaticità. la chiama Bettiza, l'assoluto o il mo tema del suicidio? E che Questo il carattere, ovviamente niente. In questo contrasto, cosa significano verità e menmolto veneto, vicentino; quin- ovvero complicità, c'è il desti- zogna se non persuasione e retdi pieghevole, cedevole fino al no dannato del XX secolo, la torica, come le chiamava quel ludibrio. Su un simile fonda- sua tragedia, il suo oscillare tra nostro sommo filosofo, il gorimento prese il via la sua ambi- due diversi amour de la boue, ziano Carlo Michelstaedter? Ho appena detto che Verità e menzogna è l' ultimo-penultimo romanzo di Piovene. Egli dettò contemporaneamente il romanzo nuovo e uno giovanile, Romanzo americano, che della gioventù conserva la gioia. Anche questo non è ambientato a Vicenza, bensì a Pavia, come si chiamava la moglie Mimy. All'ultimo Piovene spostò tutto. Le sue Furie non divennero Eumenidi. Le sue Eumenidi furono stelle fredde. Pure, la fissità delle costellazioni non fu un sigillo di totale glaciazione. Sue costellazioni furono anche quelle di pienezza figurale, o di pienezza del sentimento, che tante volte aveva rimpianto e che, per assurdo, così appaiono ai suoi giovani eroi. Costoro così le ritrovano al ritorno dall'America nella struggente Lombardia, mentre Piovene moriva. Franco Cordelli da Il Corriere della Sera, 5 marzo 2007 16 regione 17 MARZO 2007 INIZIATIVE - Grazie alla disponibilità dell'Unione Italiana Tiro a Segno con le sezioni presenti in tutto il territorio Piano di addestramento per l'uso delle armi 440 mila Euro di finanziamento regionale e la disponibilità dell'Unione Italiana Tiro a Segno con le sue 24 sezioni presenti in tutto il territorio consentiranno di realizzare un Piano straordinario per l'addestramento all'uso delle armi da parte delle Polizie Locali del Veneto. L'iniziativa è stata presentata oggi nella sede dell'Unione Tiro a Segno di Padova dall'Assessore regionale alle Politiche per la Sicurezza dei Cittadini Massimo Giorgetti, alla presenza del Presidente dell'UITS Ernfri Obriest. "Molte iniziative - ha sottolineato Giorgetti - sono già state attivate in Veneto in attuazione degli obbiettivi che la Giunta regionale si è data in tema di legalità e sicurezza urbana, ma in questa fase storica è emersa con sempre maggiore rilevanza e urgenza la necessità di rafforzare le capacità professionali degli operatori di polizia locale, che sempre di più si trovano ad affrontare situazioni di pericolo nello svolgimento delle loro mansio- ni di aiuto al cittadino e collaborazione con le Forze dell'Ordine nazionali. In questo senso la Regione ha deciso di dare un ulteriore aiuto concreto alle Amministrazioni locali, sottoscrivendo un Accordo con l'Unione Italiana Tiro a Segno che, in quanto entità pubblica affiliata al Coni, sarà in grado di fornire strutture e istruttori al massimo livello qualitativo". La Legge Quadro nazionale del 1986 sull'Ordinamento della Polizia Municipale dispone che gli agenti di Polizia Locale svolgano anche funzioni di agente o ufficiale di Polizia giudiziaria o di agente di pubblica sicurezza, dotato quindi di arma. "Tale personale - ha sottolineato Giorgetti - è sempre di più chiamato a svolgere compiti fondamentali per la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legalità, dalla prevenzione e controllo delle violazioni al codice della strada, alla collaborazione con l'autorità giudiziaria per il mantenimento dell'ordine pubblico, dalla prevenzione dei reati, alla ricerca e raccolta delle prove e individuazione degli autori del crimine. Tutte attività tanto preziose quanto rischiose, che richiedono una grande capacità nell'uso delle armi in caso di necessità e per autodifesa". La convenzione tra Regione Veneto ed Unione Italiana Tiro a Segno prevede che l'UITS si impegni a realizzare il Piano sulla base delle esigenze formative che verranno indicate dagli Enti Locali (Comuni o Province), che trasmetteranno direttamente alle Sezioni UITS le loro richieste. I corsi saranno di due tipi: il primo è un corso di base di attestazione all'uso delle armi; il secondo consisterà in un master con istruttori qualificati. Il lavoro consisterà in attività teoriche su sicurezza, dati sulla criminalità, analisi statistiche, tecnica delle armi, balistica, impugnatura, puntamento, posizioni di tiro; ed in prove di tiro a fuoco con applicazione delle tecniche illustrate. Previste anche lezioni sulle tecniche di perquisizione e di ammanettamento, sulla riten- zione dell'arma e sul disarmo. "Questa iniziativa - ha tenuto a precisare Giorgetti - costituisce un tassello di una strategia di rafforzamento complessivo delle polizie locali in Veneto, che prevede anche l'imminente nascita della Scuola di Polizia Locale del Veneto e il potenziamento di tutta una serie di dotazioni tecniche." Questo è l'elenco delle Sezioni UITS che faranno parte del Piano. PROVINCIA DI ROVIGO: Adria, Rovigo capoluogo. PROVINCIA DI BELLUNO: Agordo, Belluno capoluogo, Feltre, Ponte nelle Alpi. PROVINCIA DI VERONA: Bardolino, Caprino Veronese, Cerea, Negrar, Soave, Zevio, Verona capoluogo. PROVINCIA DI VICENZA: Bassano del Grappa, Lonigo, Tiene, Vicenza capoluogo. PROVINCIA DI PADOVA: Este, Padova capoluogo. PROVINCIA DI VENEZIA: Mirano, Venezia capoluogo. PROVINCIA DI TREVISO: Montebelluna, Treviso capoluogo, Vittorio Veneto. SANITA' - Un disegno di Legge per la riorganizzazione del sistema farmaceutico regionale Farmacie in veneto nessuna liberalizzazione selvaggia "Il Disegno di Legge per la riorganizzazione del sistema farmaceutico veneto che la Giunta regionale sta preparando prevede, per le farmacie, un aumento dell'orario di apertura settimanale dalle 40 ore attuali a 55, l'apertura 24 ore su 24 (non più turno notturno ma battenti normalmente aperti) in alcuni centri più importanti e abitati, trasforma da obbligatorie a facoltative le chiusure per ferie. Prevede anche, in prospettiva, che le farmacie stesse possano erogare servizi come prenotazioni e visite e la riduzione del rapporto numerico vigenti "farmacia/abitanti" per consentire l'ampliamento del numero dei presidi e ren- dere più capillare la loro presenza sul territorio". Lo ha affermato l'assessore alle politiche sanitarie del Veneto, Flavio Tosi, intervenendo oggi, a Bolzano Vicentino, in provincia di Vicenza, alla presentazione dei risultati della Campagna di Prevenzione ed E d u c a z i o n e Sanitaria "Progetto Diabete 2006" effettuata dalla Farmacie aderenti a F e d e r f a r m a Vicenza; "Siamo contrari alla libera- lizzazione selvaggia richiesta anche ieri dai consiglieri regionali del centrosinistra" ha aggiunto Tosi; "la liberalizzazione si fa con le farmacie, non contro le farmacie: vogliamo liberalizzare in modo equilibrato, aumentandone il numero senza però distruggere il sistema attuale, rendendolo, anzi, ancor più capillare e tutelando, quindi, le zone rurali, montane e periferiche. La liberalizzazione selvaggia, invece, potrebbe favorire la concentrazione delle farmacie nei grossi centri e farle sparire la quelli piccoli". "Questa campagna di prevenzione ed educazione sanitaria contro il diabete effettuata dalle farmacie aderenti a Federfarma Vicenza - ha concluso Tosi - ci dà la possibilità di conoscere, a livello statistico, quante siano le persone a rischio di soprappeso, obesità e, quindi, anche di diabete: è uno strumento utile e importante ai fini della prevenzione di questa patologia subdola quanto pericolosa in quanto ha dato a molti cittadini la possibilità di venire a conoscenza precocemente del loro rischio di diabete e, quindi, di prevenirlo, di potersi curare e vivere meglio". 17 17 MARZO 2007 regione TURISMO - Il "contatore" si è attestato nel 2006 a quota 59.360.589 presenze ufficialmente registrate Il Veneto è la prima regione turistica Il "contatore" del turismo veneto si è attestato nel 2006 a quota 59.360.589 presenze ufficialmente registrate, generate da 13.438.835 arrivi. La crescita complessiva dei pernottamenti è stata di + 4,63 per cento rispetto al 2005, con un significativo +6,59 per cento per quanto riguarda gli ospiti stranieri, mentre il numero dei turisti è aumentato del 7,78 per cento (+8.19 per cento quelli provenienti dall'estero). "Sono cifre che ribadiscono l'assoluto primato del Veneto nello scenario del turismo italiano, che si lascia alle spalle, ad almeno due decine di milioni di presenze di distanza, altre Regioni che vanno per la maggiore". Lo ha ribadito Luca Zaia, vicepresidente della Giunta regionale del Veneto, nell'inaugurare oggi a BIT 2007 lo stand dedicato all'ospitalità regionale, allestito nel Padiglione 1, settori C18-24 D19-31, del Nuovo Quartiere Rho di Fieramilano. La festa di apertura dello stand è stata allietata dalla soprano Katia Ricciarelli, straordinaria verdiana originaria del Polesine. "Sono molto soddisfatto per una stagione straordinaria che si è conclusa. Nel 2006 abbiamo posto le basi per un ulteriore rilancio di immagine e di servizi reali al turista - ha spiegato Zaia - in un rapporto stretto con gli operatori che sono i veri artefici del successo turistico della nostra Regione: grazie al loro impegno abbiamo recuperato e superato i risultati antecedenti alla crisi determinata dall'11 settembre 2001. Nell'anno corrente avremo a disposizione la nuova legge quadro, scritta con il sistema turistico regionale, che punta soprattutto a eliminare il peso dei vincoli burocratici e a consentire offerte di tipo moderno, richieste dagli ospiti, ma che intoppano in normative pensate per altre evenienze (si pensi al divieto di far vendemmiare quei turisti che verrebbero qui apposta dagli Stati Uniti)". "Ma soprattutto - ha detto ancora Zaia - si sta consolidando l'immagine unitaria del Veneto come Regione dall'offerta completa, suggerita dalle sette punte della stella colorata che, affiancata dal Leone di san Marco, è diventata il simbolo del nostro turismo e che vedremo nei prossimi mesi in tutti gli esercizi commerciali, depliant e materiali informativi riguardanti le proposte del Veneto". "Di questa bella e straordinaria realtà è testimone il nostro stand Borsa Internazionale del Turismo BIT 2007, dove proponiamo le nostre variegate offerte e l'immagine del lavoro e dell'operosità della Regione più ospitale d'Italia". Zaia, che domani, 23 febbraio, sarà al CBR Caravan Boot Reisemarkt di Monaco di Baviera per presentare l'immagine e le proposte del Veneto turistico, ha messo in evidenza il ritorno degli ospiti tedeschi, "anche come effetto della campagna di valorizzazione condotta capillarmente nelle maggiori città della Germania all'inizio dell'anno e alla presenza attiva durante i campionati mondiali di calcio". Le presenze tedesche, i primi clienti del Veneto in cifre assolute, sono infatti cresciute del 6,35 per cento, raggiungendo quota 11.534.546. Seguono gli austriaci (3.146.317 presenze, + 3,78 per cento), gli inglesi (2.356.360 presenze, + 1,93 per cento), gli olandesi (2.233.829 presenze, + 11,91 per cento), gli statunitensi (1.826 mila presenze, + 13,37 per cento, con una crescita degli arrivi del 12,69 per cento, pari a 818.262 turistici, cifre che portano i turisti USA al secondo posto dopo gli arrivi tedeschi, che ammontano a 1.888.235). Ma sono cresciute in maniera molto significativa anche le presenze russe (+22,19 per cento), quelle irlandesi (+ 26,65 per cento), quelle dalla Grecia (+ 24,39 per cento) e dalla Cina (+ 10,75 per cento). Il Veneto è però ricercato dagli stessi turisti italiani, le cui presenze sono state 25.093.862, con una crescita soprattutto di piemontesi (+3,08 per cento) e trentini (+4,89 per cento). "Domani incontrerò a Monaco gli operatori turistici tedeschi ha fatto presente Zaia - i quali mi hanno già fatto sapere le loro preoccupazioni circa la comunicazione negativa che deriva dall'applicazione di ticket. Condivido tale preoccupazione e stiamo anche esaminando la possibilità di intervenire dal punto di vista legale per il danno che ne deriva. Il turismo non è solo di Venezia ma di tutto il Veneto e un ticket di 480 € per ogni pullman turistico rappresenta oggettivamente un problema per il settore." "Dell'ottima performance del Veneto turistico - ha aggiunto Zaia - hanno beneficiato tutti i comprensori; sono di segno positivo i risultati di spiagge, mare, lago, montagna, terme e città d'arte. Queste ultime sono la meta preferita degli ospiti per arrivi, dove segnano anche i migliori risultati di crescita, + 9,4 per cento (6.594.242); le spiagge sono invece la meta privilegiata per le ferie e dunque per i lunghi soggiorni, con 25.058.284 presenze (+ 5 per cento), generate da 3.543.880 arrivi". "I dati definitivi del 2006 - ha concluso il vicepresidente della Giunta regionale - ci confermano inoltre che sono elevate non solo le cifre, ma anche la qualità dell'offerta turistica e degli ospiti, che chiedono una sempre maggiore qualità e apprezzano le proposte alternative: è in tal senso molto chiara la crescita del 16,6 per cento negli arrivi in alberghi a 4 stelle e del 14 per cento in quelli a cinque stelle, mentre la richiesta di soggiorni in agriturismo è estremamente positiva, con un +28,8 per cento di arrivi e un +26,7 per cento di presenze". INIZIATIVE - L'importante presenza Veneta alla Borsa internazionale del turismo 2007 Le nostre proposte di ospitalità Le proposte di ospitalità del Veneto sono presentate agli operatori italiani e internazionali, alla Borsa Internazionale del Turismo 2007. Lo stand regionale è stato allestito nel Padiglione 1, settori C18-24 D19-31 del Nuovo Quartiere Rho di Fieramilano ed è suddiviso in due spazi espositivi distinti, che danno ampio spazio all'immagine del Veneto nel suo insieme, con fotografie e slogan relativi ai prodotti turistici regionali. Uno dei due spazi è dedicato alla presentazione delle offerte e delle proposte dei com- prensori turistici, con l'eccellente contorno delle Strade del Vino e dei Consorzi che promuovono le produzioni tipiche regionali. L'altro spazio, cui ha tolto i veli che lo ricoprivano lo stesso vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia, nel corso di una cerimonia allietata dal canto di Katia Ricciarelli, presenta invece una vetrina degli antichi mestieri del Veneto, simbolo dell'operosità di una Regione che ha saputo coniugare al meglio cultura del lavoro, qualità della vita, spirito d'impresa e sviluppo economico. Sono state allestite quattro pedane, su ciascuna delle quali quattro maestri artigiani dei settori legno, pietra - marmo, ricamo merletto e calzatura realizzeranno "al vivo", per l'intera durata della manifestazione milanese, la lavorazione dei propri prodotti, richiamando la tradizione regionale. Il lavoro veneto è proposto dal maestro Beppino Lorenzet di Mel, per il settore legno; dallo scultore Luciano Minati della Ditta Peotta Armando di Vicenza per la pietra e il marmo; da Lucia Costantini di Burano per il merletto a tombolo e da Alberto Segalin di Mestre per la calzatura. Il Vicepresidente Zaia ha voluto presentare personalmente al pubblico gli artigiani veneti presenti allo stand. Successivamente, assieme ai rappresentanti delle province interessate, Zaia ha consegnato un riconoscimento ai gestori dei nove campeggi veneti, sui 71 di tutta Europa, ai quali l'ADAC, l'autorevole automobil club tedesco, ha attribuito il titolo di Supercampeggio. Si tratta di: Camping Villaggio Turistico Internazionale di Bibione; Camping Marina di Venezia di Cavallino Treporti; Camping Village dei Fiori di Cavallino Treporti; Union Lido Vacanze di Cavallino Treporti; Village Camping Ca' Pasquali di Cavallino Treporti; Camping Piani di Clodia di Lazise; Jesolo International Club Camping del Lido di Jesolo; Centro Vacanze Prà delle Torri di Porto Santa Margherita di Caorle; Villaggio Turistico Isamar di Sant'Anna di Chioggia. 18 Carciofini sott'odio Charta Magnona di Alessio Mannino Neo-costituzionalismo. Intervistato il 3 marzo scorso dai microfoni di TvA, in occasione di un convegno con l'ex ministro Tiziano Treu Max 'Antenna' Calearo ha così decretato: "Ormai i giovani non devono più pensare al posto fisso. L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro, non sul posto di lavoro". Subito il think-thank di Palazzo Bonin Longare - il riesumato computer di "2001 Odissea nello spazio" Hal 9000 - si è messo sotto a riscrivere la Costituzione in versione confindustriale. Ecco le indiscrezioni sui primi due articoli 'emendati'. Art 4: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro. A patto che si rassegnino a quello che concedano loro le aziende, uniche depositarie del loro futuro. La Repubblica non metta becco negli affari degli imprenditori, please". Art 11: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; se si tratta di guerre stabilite dagli alleati, l'Italia deve dire sempre di sì a prescindere. Ne va dei conti in banca delle imprese". Pesto democratico. Un mese, giorno più giorno meno. Tanto è durata la fronda dei diessini autosospesi in polemica con il Curato di Palazzo Chigi che il 16 gennaio ha dato il suo benestare alla Ederle 2. In Liguria, furenti con gli inciuci trasversali Ds-Forza Italia, 50 iscritti alla Quercia - fra cui un deputato e il presidente del consiglio regionale - hanno gettato la tessera alle ortiche, senza standby temporaneo a scadenza obbligata. La frontman dei berici scontenti ma non troppo, l'on. Lalla Trupia, si sta già mettendo in moto per bloccare l'arrivo di pesto alla genovese nei supermercati vicentini. Uno studio riservato addebita al sugo ligure pericolose inalazioni di sostanze dai nomi criptici ma dagli effetti devastanti: "Antipoltronite 01", "Coerenzatricnite", "Dignitosi H3". Nel frattempo si sono perse le tracce dei 120 parlamentari anti-Dal Molin. Nella prossima puntata di "Chi l'ha visto?" le famiglie si appelleranno ai cittadini italiani per trovarli. Con l'inconfessata speranza che a farlo non siano cittadini vicentini di centrosinistra. tempo libero 17 MARZO 2007 L'angolo dell'oste. Freschi, erborinati, stagionati o di grotta: ce n'è per tutti i gusti Tommasini e pecorelli, i formaggi dei Berici L'Asiago lo conomaggi a media stagionatuscono tutti, il ra, dal sapore un po' più Grana Padano lo deciso; e ci sono formaggi stesso, il Bastardo che farebbero invidia ai del Grappa forse francesi, come il verde e il un po' meno. blu di Montegalda, che Probabilmente prendono il nome dalla sono pochi, però, presenza di muffe stile quelli che sanno Roquefort, o come il Grotta che il vicentino è di Montegalda, che invecterra d'elezione chia per qualche mese anche per un gran nelle grotte dei Berici. E, se L'azienda agricola "La Capreria" di Montegalda è stata la prima a valonumero di for- riazzare i formaggi di capra qualcuno trova troppo maggi di capra e deciso il gusto dei formagpecora che hanno trovato nelle colli- aperta dall'azienda agricola "La gi di capra, non mancano formaggi ne dell'alto vicentino -soprattutto Capreria" di Montegalda (un nome misti, come il misto pecora dei Berici nell'Altopiano del Tretto - e nei Colli che è tutto un programma) è seguita (80 per cento di latte vaccino e 20 di Berici delle condizioni ideali. Una da un numero sempre maggiore di pecora) e il "tre latti" della capreria. produzione di nicchia, ma di grande imprenditori. Formaggi che mantengono, seppure qualità e con un passato di tutto Per chi vuole provare qualcosa di in forma attenuata e un po' meno rispetto: fino agli inizi del diverso dai "soliti" formaggi vaccini, esuberante, le caratteristiche dei Novecento l'allevamento di capre e dunque, non c'è che l'imbarazzo prodotti ovini. pecore era estremamente diffuso, e della scelta. Tra i caprini e i pecorini Gli usi, in cucina, sono infiniti: si va per gran parte delle famiglie era nor- dei Berici si trovano formaggi freschi dal ripieno dei tortelli alle bruschetmale avere nella stalla, accanto come il Tommasino e il Pecorello (di te, per arrivare alle torte salate. O all'immancabile vacca, anche due o solito in piccole forme da 200 -250 magari ai dessert, perché come insetre ovini. Quasi del tutto scomparse grammi), o come caciotte, crescenze gna il vecchio detto "par esser straca nel nome della corsa al progresso, le e ricotte; formaggi erborinati (quelli la boca gà da saver da vaca", non c'è capre hanno ricominciato a fare in cui durante la lavorazione vengo- niente di meglio che chiudere il capolino in qualche fattoria a partire no aggiunte delle erbe aromatiche pasto con un bocconcino di formagdagli anni Ottanta, e oggi la strada alla pasta del formaggio) e altri for- gio Appuntamenti. In città arriva il circo di Nando Orfei. A Schio musica classica ed etno-folk La magia del grande circo Circo. In città arriva il circo. Dal 15 marzo, e fino al 26, al foro boario è montato il tendone della storica compagnia di Nando Orfei, che con il suo spettacolo pirotecnico ed entusiasmante permetterà di avvicinarsi alla magia dell'arte circense, tra pagliacci irresistibili, acrobati, trapezisti e giocolieri (ingresso con biglietto). Musica. Serata tutta da vedere, oltre che da ascoltare, quella in programma sabato 17 al Centro stabile di cultura di San Vito di Leguzzano (ore 22). Sul palco saliranno infatti i poliedrici musicisti statunitensi Jeremy Barnes (grancassa, piatti, fisarmonica, voce) e Heather Trost (violino, xilofono, tastiera). Lui, in particolare, suona cinque strumenti contemporaneamente: la fisarmonica con le mani, la grancassa e un piatto con i piedi, un altro piatto con la testa. Il tutto per un sound in cui si mescolano ballads anglosassoni e ritmi balcanici. A Schio, intanto, giunge alla conclusione il concorso internazionale di esecuzione pianistica e violinistica: il gran finale è previsto domenica 18 marzo, alle 17 al teatro civico. Per gli amanti del jazz, invece, l'appuntamento è, sempre domenica 18 marzo e sempre alle 17, alla sala concerti del conservatorio Pedrollo di Vicenza, dove Alessio Sebastio e Michele Calgaro improvviseranno su temi di Thelonius Monk, Chano Dominguez, Paco de Lucia e Richard Galliano (ingresso 5 euro). Teatro. Continua la stagione teatrale di Thiene. I trapezisti sono uno dei punti di forza del circo di Sabato 17 marzo, alle 21, Nando Orfei Carlo Giuffré porta sul pal- coscenico del comunale "Il medico dei pazzi", commedia che ruota attorno al personaggio di Felice Sciosciammocca, reso celebre da Totò. Biglietti da 8 a 23 euro. Sempre sabato 17, nella sala della comunità di Vò di Brendola, per la 21° rassegna teatrale, i Teatranti di Valdagno presentano "La zia di Carlo", commedia degli equivoci dal ritmo incalzante e che trasuda humour inglese ad ogni battuta (ore 21, ingresso 6 e 8 euro). Mostre. Nelle sale dell'ex Gil, nei pressi del teatro Astra, è aperta la rassegna "Cinema e Fumetto", che mette a confronto due tra i mezzi di comunicazione più popolari: in mostra ci sono tavole, albi, locandine e altro materiale su 34 eroi che hanno fatto il salto dal mondo delle nuvole parlanti a quello del grande schermo, da Asterix a Batman, da Tex Willer a Valentina. (Biglietti a 3 e 5 euro, gratuito per i possessori di Carta Giovani). A Palazzo Chiericati e nelle chiesa dei Santi Ambrogio e Bellino continua invece la mostra dedicata al pittore Attilio Polato, uno dei principali artisti del Novecento vicentino (Ingresso libero). 19 17 MARZO 2007 tempo libero Popcorn. Nell'ultimo film di Chabrol, La Commedia del Potere, la parabola di una giudice travolta dalla furia vendicatrice della legalità Il potere logora chi ce l'ha. E ne abusa DI GIULIANO CORÀ Il giudice Jeanne C h a r m a n t Killman (che si potrebbe tradurre con 'affascinante assassina': un nome un destino) avvia un'indagine sulle malversazioni di denaro pubblico operate all'interno di una grossa multinazionale. Il primo a cadere è il presidente, un individuo umanamente miserevole, affetto da allergie cutanee di probabile origine psicosomatica, che in poche ore viene sbattuto in carcere. Lo seguono, nella stanza degli interrogatori a Palazzo di Giustizia, collaboratori, amici e manutengoli vari. Dopo qualche settimana va a fargli compagnia in carcere anche il suo sostituto, un individuo sfuggente, che fino a quel momento aveva cercato di tenersi a galla allacciando col giudice un'ambigua amicizia. Non guarda in faccia a nessuno, Jeanne, in questa, che, più che come una normale indagine, sembra essere vissuta da lei come una specie di crociata contro il Potere: dei ricchi, dei corrotti, perfino dei suoi stessi capi. Ma anche lei, senza accorgersene, è vittima della "ebbrezza del potere" (questo l'ottimo titolo originale). Dura, arrogante, a volte spietata, orgogliosamente inebriata della propria adamantina integrità (che c'entri qualcosa, nella costruzione del personaggio, il mito tutto francese di Robespierre l'Incorruttibile?). Jeanne la Terribile travolge tutto: le miserie umane degli indagati, la vita del marito, che progressivamente si allontana da lei, la sua stessa salute e resistenza fisica. Fino a quando proprio un evento personale la costringerà a fare i conti col senso del suo operare. Pur non essendo uno dei migliori film di Chabrol che al suo attivo ha una lunga e ricca filmografia, interamente dedicata ad indagare le perversioni nascoste sotto la rispettabilità borghese - tuttavia questa Commedia è un film intelligente, che trova la sua principale ragione d'interesse proprio in questa paradossale 'affinità elettiva' tra persecutori e perseguiti. Entrambi spinti non da motivazioni superiori, ma da una personale sete di potere, e dunque entrambi ugualmente 'immorali'. Sul comodino. Da Culicchia ad Ammaniti, in un saggio gli esordi di una generazione di nuovi narratori guidati dall'autore di Altri libertini In principio fu Tondelli, la carica degli under 25 DI GIOVANNI MAGALOTTI "In principio fu Tondelli" è un libro importante per diverse ragioni. Anzitutto perché ricorda la scelta pionieristica - per quei tempi - di Pier Vittorio Tondelli (1955 - 1991) di dare voce a giovani scrittori che altrimenti non avrebbero forse avuto modo e spazio per esprimersi. In secondo luogo, perché ritrae con precisione temi e luoghi ricorrenti della narrativa italiana degli ultimi quindici anni. Il volume inizia rendendo conto dell'opportunità che a metà degli anni Ottanta l'allora affermato scrittore Tondelli, con il fattivo contributo della casa editrice Transeuropa-Il lavoro editoriale, decise di fornire a una dozzina di giovani autori italiani esordienti. L'iniziativa, rigorosamente riservata a ragazzi sotto i 25 anni e per questo ribattezzata Under 25, riscosse un enorme successo. A Tondelli pervennero decine di manoscritti. L'esito finale della cernita, condotta con sensibilità e misura dallo scrittore emiliano e di cui egli rese conto in una serie di interventi prima e dopo la pubblicazione, fu il volume "Giovani Blues". Under 25 si ripetè altre due volte. "Belli e perversi" e "Papergang" riportano i racconti scelti negli anni successivi. In questi testi si trovano le prime prove di un gruppo di autori che brillano ancora oggi per qualità nel panorama letterario italiano: da Andrea Canobbio a Gabriele Romagnoli, da Romolo Bugaro ad Andrea Mancinelli, da Giuseppe Culicchia a Silvia Ballestra. La seconda parte del volume della Mondello lancia uno sguardo sulla narrativa nazionale contemporanea. Analizzando le esperienze di Enrico Brizzi, Niccolò Ammaniti, Aldo Nove, Isabella Santacroce, per fare qualche nome, l'autrice giunge alla conclusione che molti dei testi di questi scrittori si propongono, in modo più o meno volontario, come riflessioni critiche sulla realtà contemporanea. E in particolare sulla presenza dirompente dei mass media, che sembra anche determinare, a livello narrativo, una complessiva fran- tumazione delle tradizionali modalità di racconto. Elisabetta Mondello, In principio fu Tondelli. Letteratura, merci, televisione nella narrativa degli anni Novanta, Il Saggiatore, 159 pp., € 15 Vicenza Più Viva: finalmente la buona notizia È la rubrica che mancava in città: una pagina dove ogni settimana i vicentini potranno annunciare la gioia di un figlio, la celebrazione di un matrimonio, il conseguimento della laurea. Perciò forza genitori, sposini e neo-laureati: chiamando al numero 0444 923362 o inviando un'e-mail all'indirizzo [email protected] potrete dare a Vicenza una buona notizia… in Più. Tanti auguri! Le lauree della settimana Auguri a Enrico Longhin neolaureato in Scienze Motorie Auguri a Valentina Maculan, neolaureata in Scienze Psicologiche Sociali e del Lavoro HANNO DETTO "Noi veneti non sappiamo tenere la scena, non sappiamo sbraitare e lamentarci. Non siamo bravi a sgomitare per ottenere, non facciamo consorteria. Noi siamo come gli alpini: tira e tasi". Enrico Hüllweck Corriere del Veneto 14 marzo 2007 "Alcuni nostri militanti curano un corso per reimpostare la vita dei gay che vogliono uscire dalla omosessualità. E' importante far sapere che dalla omosessualità si può uscire. La società è minata da questa quinta colonna del relativismo nichilista di cui gli omosessuali sono un potere da rovesciare". Paolo Sorbi presidente Movimento per la Vita-Lombardia Libero 7 marzo 2007 "Sapete quante ne ho viste nella mia carriera di cause intentate e poi andate storte? Le ricordo una su tutte: Mani Pulite nacque proprio così, per la denuncia di un giornalista che scrisse un articolo non gradito. A quel punto scattò la querela per diffamazione e io andai fino in fondo". Antonio Di Pietro La Repubblica 12 marzo 2007
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