Lagazuoi - Sentiero dei Kaiserjäger e Galleria del Lagazuoi

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Lagazuoi - Sentiero dei Kaiserjäger e Galleria del Lagazuoi
Lagazuoi - Sentiero dei Kaiserjäger e Galleria del Lagazuoi
Dolomiti – Passo Falzarego
Difficoltà:
Attrezzatura:
Spettacolare itinerario tra panorami mozzafiato e percorsi
nella storia. Si consiglia a persone prive di senso di
vertigine.
Tempi:
Dislivello:
Lunghezza:
Cartografia:
Sentieri:
Punto di partenza:
Periodo:
Escursionisti Esperti
Abbigliamento da montagna, pila (*
cordino di sicurezza al seguito)
ore 2,50 salita; ore 2 discesa
750 m
7,7 km circa totali
cartine nr. 3 e 7 Casa Ed.Tabacco
Kaiserweg, Galleria, 402
Passo di Valparola c/o Forte 3
Sassi
estate
La nostra escursione parte dal parcheggio del forte "3 Sassi" al passo Valparola. Attraversata la strada si
inizia a percorrere il Sentiero dei Kaiserjäger, che in leggerissima salita ci fa raggiungere i resti del Comando
Austriaco, addossati ad un grande masso. Si prosegue dietro al grande masso lungo un camminamento
della prima linea detta "Vonbank". Le trincee della postazione "Vonbank" sono state restaurate e rese
percorribili, permettendo così di conoscere il valore tattico della postazione sovrastante il Passo Falzarego,
ma anche la capacità offensiva della Cengia Martini che la sovrasta e che fu occupata dagli Alpini durante il
conflitto.
Si seguono le indicazioni per "Sentiero dei Kaserjäger" e "Trincea del Passo". Il sentiero sale a serpentina
verso la cima del Piccolo Lagazuoi, ma dopo pochi tornanti una deviazione a destra ci porta nelle caverne
scavate alla base della montagna, ove sono state ricostruite la cucina e il dormitorio dei soldati inserendo
allestimenti ed arredi con copie di oggetti originali.
Ritornati sui nostri passi dopo la breve deviazione e ripreso il nostro sentiero, si giunge alla base della
montagna; in alcuni punti delle funi fisse in parete rendono più sicuro il cammino e ci permettono di
raggiungere un ponte sospeso a funi metalliche lungo 15 metri (ricostruito nel medesimo posto di quello
originale austriaco di cui sono ancora visibili gli ancoraggi, i denti di appoggio e gli spezzoni delle funi
originali).
Superato grazie al ponte sospeso il profondo canalino, si sale con corde fisse verso la Cengia Austriaca che
si contrapponeva a quella Italiana; affacciandosi sul cratere della 3° mina austriaca ci si rende conto della
violenza dell’esplosione che fece precipitare a valle oltre 100.000 metri cubi di roccia.
Dalla larga cengia il sentiero prosegue tagliando diagonalmente verso nord-ovest la montagna. Si superano
due punti dove alcune funi fisse ci accompagnano per ovviare ad eventuali problemi di vertigine. Si giunge
così in breve all'estremamente panoramica cima del Piccolo Lagazuoi (m 2.800). E' necessario spendere un
po' di minuti per ammirare il panorama di rara bellezza che spazia dalle Odle, al Sella, alla Marmolada, al
Pelmo, all' Antelao, alle Tofane ed al gruppo dell' Alpe di Fanes.
Dalla cima del Piccolo Lagazuoi in alcuni minuti raggiungiamo il Rifugio Lagazuoi, dal quale possiamo
scegliere diverse alternative per la discesa. Quella che abbiamo scelto noi, consigliata se si vuole fare un
percorso lungo i sentieri della guerra, è quella di raggiungere il passo Falzarego scendendo lungo la galleria
di mina italiana.
Dal Rifugio Lagazuoi, scesi alcuni gradini, si giunge alla stazione a monte della Funivia omonima. Tramite un
comodo sentiero che transita sotto l'Anticima del Piccolo Lagazuoi, e che percorre un interessante sistema di
trincee che costituiva un posto di osservazione dell'esercito austriaco, si raggiunge l'imbocco della galleria.
Attraverso la galleria attrezzata si scende ripidamente passando davanti ad aperture e caverne. Nella parte
inferiore della parete si raggiunge la fine della galleria. La galleria di mina è in realtà un complicato groviglio:
oltre al ramo costruito per piazzare una grande mina, ci sono la galleria di spalla (il cui sbocco esterno
sull'Anticima servì come uscita per le pattuglie italiane di assaltatori dopo lo scoppio della mina) e la galleria
dell'artiglieria (dalla quale i cannoni italiani tiravano verso il Sass di Stria). Inoltre ci sono la galleria a spirale,
il ramo inferiore che sbocca sulla Cengia Martini, e il ramo orizzontale che correva parallelamente alla cengia
offrendo riparo dal tiro austriaco.
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Alla fine della galleria a valle si sbuca sulla Cengia Martini, e percorrendola verso destra fin quasi sotto la
funivia, si possono visitare i resti dei ricoveri, delle baracche, dei camminamenti. Rientrati sui propri passi, si
raggiunge il sentiero n. 402 che ci porterà fino al Passo Faizarego.
Dal Passo Falzarego si percorre (in salita) un tratto della strada che porta al Passo Valparola per riprendere
la nostra auto.
COMMENTI: escursione tra le più belle della zona. Il tratto in salita offre panorami ineguagliabili, il tratto in
discesa ci fa visitare uno dei posti simbolo della cruenta Grande Guerra.
(*) Due tratti attrezzati un po' esposti lungo la salita ed il percorso all'interno della galleria di mina italiana
consigliano, alle persone non allenate, l'uso di un cordino di sicurezza. Se si possiede un caschetto è meglio
portarlo per evitare colpi accidentali lungo la galleria, in particolare se si è alti di statura.
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Itinerari in zona
Dalla cima del Lagazuoi le possibilità di discesa a valle sono molteplici e tutte interessanti. Se si vuole evitare la galleria
si può scendere prendendo i sentieri 401 e 402 passando per le forcelle Lagazuoi e Travenanzes.
Un'altra proposta molto bella è quella di realizzare l'escursione parcheggiando l'auto nei pressi del Campeggio Sas
Dlacia a San Cassiano in Val Badia. Parcheggiata l'auto si sale al passo Valparola con i frequenti mezzi pubblici e, una
volta giunti in cima al Piccolo Lagazuoi come da itinerario descritto qui sopra, invece di recarsi alla galleria si prende il
sentiero nr. 20 che, attraverso la suggestiva Alpe di Lagazuoi, il bel Rifugio Scotoni e la Capanna Alpina, ci riporta
esattamente alla nostra auto (cartina tabacco nr. 7).
Notizie Utili
Le gallerie del Lagazuoi
La direzione e progettazione dell’impresa venne affidata agli stessi ufficiali che diressero i lavori per la mina del
Castelletto (galleria che oggigiorno porta alla partenza della via ferrata Lipella Tofana): i tenenti Malvezzi e Cadorin. I
lavori, con qualche sospensione, durarono circa 6 mesi durante i quali furono scavati ben 1100 metri di galleria principale
oltre ad altri condotti secondari. Il 19.06.1917 fu completato il caricamento dell’esplosivo nella camera di scoppio.
Vennero impiegati 33.000 Kg di gelatina, quantitativo quasi eguale a quello impiegato al Castelletto. Alle ore 23.00 del
20.06.1917 venne dato fuoco agli inneschi. Gli austriaci però avevano nel frattempo abbandonato la posizione quota
2668 indotti a ciò dall’allarme provocati dai lavori di mina e dal disturbo conseguente altre azioni offensive che
rendevano difficile il loro rifornimento. Gli alpini occuparono il cratere della mina ma non riuscirono a progredire malgrado
eroici sforzi a causa di un fortissimo concentramento di tiro di mitragliatrice. La punta demolita dalla mina ha preso nome
del comandante della posizione, capitano Berrino.
La società Lagazuoi, nel 1996 ha iniziato i lavori di ripristino della galleria, mettendo anche in opera un cordino che serve
da corrimano lungo tutta la tratta. Meno di un anno dopo gli alpini del Col. Mora portano il loro aiuto aprendo le gallerie
laterali e completando i lavori alla galleria principale, rendendo così agevole il transito dei visitatori. Da rilevare anche il
contributo dato ai lavori dalle forze dell'esercito austriaco; la montagna simbolo della "Grande Guerra" è diventata
simbolo di pace e tolleranza.
Forte Tre Sassi - Passo Valparola
Il Forte Tre Sassi, a Passo Valparola, è una delle più interessanti testimonianze della Grande Guerra sul fronte
dolomitico. Fu costruito nel 1897 a difesa dei confini meridionali dell'Impero austro-ungarico, e fu poi ammodernato nel
1910.
Dopo poche settimane di guerra la fortezza fu colpita e perforata da bombe sparate dalle 5 Torri, e quindi fu evacuato.
Oggi il Forte è stato ristrutturato ed espone gli equipaggiamenti e oggetti di uso quotidiano dei soldati.
Visita: a pagamento. Orario: 10.00 - 12.30, 13.30 -17. 00. In inverno solo su richiesta, per gruppi di minimo 15 persone.
Per maggiori informazioni: tel. (+39) 0436 861112 - cell. 347 970781 oppure 340 3586791
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