Espansioni in E. BERTI C. ROSSITTO F. VOLPI

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Espansioni in E. BERTI C. ROSSITTO F. VOLPI
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E. BERTI C. ROSSITTO F. VOLPI
dall’antichità
a oggi
Espansioni
in A l e f
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In ottemperanza a quanto stabilito dalla Legge 133/2008 art. 15, che prevede
l’adozione di «libri di testo disponibili, in tutto o in parte, nella rete internet»,
l’offerta didattica di E. Berti - C. Rossitto - F. Volpi, Antologia di Filosofia dall’antichità a oggi si amplia attraverso il database Alef, ARchivio Laterza per l’Educazione Filosofica, archivio di testi filosofici.
Il database comprende circa 400 testi, dai Presocratici a oggi; tutti i brani
presenti in Alef sono consultabili on line e disponibili in formato Word.
La nostra proposta di integrazione/espansione dell’antologia prevede, per
ciascuna parte:
• Percorsi tematici: permettono di ampliare l’antologia con unità didattiche
tematiche costruite sui brani presenti nel database.
Attraverso le funzioni di ricerca e archiviazione di Alef è possibile per il docente creare nuovi percorsi personalizzati, ampliare o modificare i percorsi forniti. Le Istruzioni per la navigazione in Alef sono disponibili sul sito. Attenzione: i risultati di qualsiasi ricerca compaiono in ordine strettamente alfabetico.
I testi del periodo Antichità e Medioevo sono stati selezionati e curati da Cristina Rossitto; i testi del periodo Età moderna da Enrico Berti; i testi del periodo Ottocento e Novecento da Franco Volpi.
Ciascun testo è dotato di un apparato didattico costituito da:
• una breve scheda biografica dell’autore: tratta da E. Berti - F. Volpi, Storia
della Filosofia dall’antichità a oggi;
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
• una fonte bibliografica del brano;
• una introduzione al brano;
• un apparato di note a carattere esplicativo.
Avvertenza:
Per facilitare la lettura delle parole greche traslitterate, la redazione ha preferito corredarle di un semplice accento tonico.
La numerazione dei frammenti e delle testimonianze relativi ai presocratici è
quella curata da H. Diels e W. Kranz, Die fragmente der Vorsokratiker, Berlin
196612, mentre per l’edizione degli Storici antichi si è tenuta presente la raccolta di H.F. Von Arnim, Stoicorum Veterum Fragmenta, Stuttgart (1859-1931).
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PARTE PRIMA
ANTICHITÀ
E MEDIOEVO
PERCORSI TEMATICI
L’INDAGINE SULLA NATURA
Il primo periodo della storia della filosofia occidentale, intesa tradizionalmente come ricerca razionale dei princìpi di tutta la realtà, è caratterizzato da un
susseguirsi di indagini sulla natura, proprio perché i pensatori che ne fecero
parte ritenevano che la realtà consistesse appunto nel mondo naturale e che
dunque questo fosse ciò che doveva essere spiegato. Di qui la consuetudine di
indicare le loro dottrine in generale come «filosofia della natura».
Numerose sono le figure di filosofi, quasi sempre organizzati in vere e proprie scuole di pensiero, di cui ci è rimasta notizia, ma pochissimo ci è pervenuto delle relative opere. Per tale motivo qui proponiamo, a integrazione dei
testi presenti nell’Antologia, uno scritto di Ippocrate, il più importante esponente della scuola medica di Cos, sua città natale.
IPPOCRATE
ANTICA MEDICINA
I caratteri della scienza medica
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L’ETÀ ELLENISTICA
L’età ellenistica, il cui inizio è convenzionalmente fatto coincidere con la
morte di Alessandro Magno (323 a.C.) e la fine con la conquista romana dell’Egitto ad opera di Ottaviano (30 a.C.), presenta una serie di sviluppi decisivi per il pensiero greco, anche e proprio in seguito ai mutamenti storicopolitici. Grazie alle conquiste macedoni, infatti, non solo si assiste alla diffusione della cultura greca nel bacino del Mediterraneo, ma le stesse monarchie, subentrate alle pòleis, si fecero promotrici di importanti istituzioni di ricerca.
La filosofia in particolare, configurandosi sostanzialmente come logica, fisica e, soprattutto, etica, lascia ampio spazio allo sviluppo delle scienze particolari, ossia delle discipline «scientifiche» in senso stretto, che divengono sempre più specialistiche e matematizzate.
I brani che presentiamo, a integrazione dei testi presenti nell’Antologia, rivelano alcuni esiti esemplificativi di questa nuova situazione culturale. Il primo è dedicato allo stoicismo, una delle tre celeberrime scuole di pensiero nate in questo periodo; i successivi mostrano alcuni sviluppi nel campo delle
scienze particolari, specificamente della meccanica, con Archimede (287-212
a.C.), e dell’astronomia, con Ipparco di Nicea (II sec. a.C.).
STOICISMO ANTICO
TESTIMONIANZE E FRAMMENTI
L’«Inno a Zeus» di Cleante di Asso
ARCHIMEDE
METODO PER LA SCOPERTA DEI TEOREMI MECCANICI
Il metodo intorno ai teoremi meccanici
IPPARCO DI NICEA
COMMENTO AI «FENOMENI» DI ARATO E DI EUDOSSO
Precisione filologica e osservazione astronomica
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LA FILOSOFIA A ROMA
Lo sviluppo della filosofia a Roma, che si può collocare tra il II sec. a.C. e il
II sec. d.C., copre un periodo di tempo che dal punto di vista filosofico viene a coincidere nella sua prima parte con l’età ellenistica e nella sua seconda parte con l’avvio del pensiero cristiano. Esso può essere considerato frutto della rilevante e generale ellenizzazione della cultura romana che ebbe
luogo in seguito alla conquista della Grecia da parte di Roma, conclusasi nel
168 a.C.
Gli esponenti di spicco della cultura filosofica romana, del resto, si riallacciano più o meno esplicitamente al pensiero delle scuole filosofiche
greche, accogliendone in diversa misura le dottrine, ma rielaborandole significativamente, sia nel senso di una maggior attenzione all’ambito politico e giuridico, sia nel senso di originali combinazioni fra le une e le altre.
I brani che presentiamo sono tratti dalle opere dei filosofi romani maggiormente rappresentativi al riguardo, e precisamente:
1. Lucrezio (I sec. a.C.), che riprende l’epicureismo;
2. Cicerone (I sec. a.C.), che condivide lo scetticismo e l’eclettismo;
3. Seneca (I sec. d.C.), che accoglie lo stoicismo, ma con un’attenzione particolare alle religioni del vicino Oriente;
4. Epitteto (I-II sec. d.C.), anch’egli fautore dello stoicismo, che rilegge alla
luce della sua esperienza di schiavo;
5. Marco Aurelio (II sec. d.C.), ugualmente fautore dello stoicismo, che però
rilegge alla luce della sua esperienza di imperatore.
LUCREZIO
LA NATURA
Lo scopo del poema sulla natura
CICERONE
SUL FATO
Lo scetticismo nei confronti del fato
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
SENECA
SULLA PROVVIDENZA
La provvidenza e il problema del male
EPITTETO
DIATRIBE
La vera libertà
MARCO AURELIO
RICORDI
Un principe stoico
L’INCONTRO TRA LA FILOSOFIA GRECA E LE RELIGIONI BIBLICHE
A partire dal III sec. a.C. si assiste all’incontro fra il pensiero greco e le religioni bibliche, avvenimento carico di conseguenze sia per l’uno che per le altre,
ma in generale per l’intera cultura del mondo occidentale.
I brani che presentiamo corrispondono ad alcuni dei momenti più significativi al proposito dal punto di vista filosofico, nel senso che risultano funzionali alla comprensione dei nuovi sviluppi della filosofia o rivelano senz’altro
l’avvenuta compenetrazione tra filosofia greca e pensiero cristiano.
In quest’ottica consideriamo:
1. l’Antico Testamento, fonte principale delle religioni ebraica e cristiana;
2. Filone di Alessandria (I sec. a.C. - I sec. d.C.), autore del primo grande
tentativo di sintesi tra la rivelazione ebraica e la filosofia greca;
3. il Nuovo Testamento, che contiene la rivelazione dei misteri fondamentali del cristianesimo;
4. Giustino Martire (II sec. d.C.), il più importante degli apologisti, che si impegnarono nella difesa della dottrina cristiana avvalendosi della filosofia greca;
5. Valentino Gnostico (II sec. d.C.), noto esponente della gnosi, corrente filosofica influenzata dal cristianesimo, ma da quest’ultimo considerata un’eresia.
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ANTICO TESTAMENTO
GENESI
Creazione del mondo e peccato originale
FILONE DI ALESSANDRIA
LA CREAZIONE DEL MONDO SECONDO MOSÈ
La doppia creazione del mondo
NUOVO TESTAMENTO
ATTI DEGLI APOSTOLI
L’appropriazione del «Dio dei filosofi»
VANGELO DI GIOVANNI
Il Verbo divino e la sua incarnazione
GIUSTINO MARTIRE
DIALOGO CON TRIFONE
La vera filosofia è il cristianesimo
VALENTINO GNOSTICO
TESTIMONIANZE
La generazione degli eoni, il peccato e la riparazione
IL PLATONISMO MEDIO E IL NEOPLATONISMO
Il platonismo medio (I sec. a.C. - II sec. d.C.) e il neoplatonismo (III-V sec. d.C.)
possono essere considerati filosofie «pagane» nel senso che i loro esponenti, in
un periodo in cui le dottrine ebraiche e cristiane erano ormai diffuse in tutto il
mondo ellenizzato, non intesero aderire né alle une né alle altre, bensì riproporre in qualche modo l’adesione alle antiche religioni politeistiche.
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A integrazione dei testi in Antologia, presentiamo un brano di Albino-Alcinoo (II sec. d.C.), quale rappresentante del platonismo medio, o medioplatonismo, corrente caratterizzata dalla ripresa del platonismo antico in ambito
neopitagorizzante e da una particolare attenzione al Platone dei dialoghi.
Quali esempi invece di pensiero neoplatonico, l’ultima grande filosofia pagana contemporanea e contrapposta al cristianesimo e alle filosofie che a questo si ispiravano, presentiamo brani tratti dalle opere di:
1. Porfirio (233/234-305 d.C. circa), discepolo di Plotino ed editore della
sua opera, le Enneadi;
2. Proclo (410-485 d.C.), ultimo grande esponente del neoplatonismo.
ALBINO-ALCINOO
DIDASCALICO
La materia, le idee e Dio
PORFIRIO
ISAGOGE
Gli universali, il genere e la specie
PROCLO
TEOLOGIA PLATONICA
L’interpretazione teologica del «Parmenide» di Platone
LA SCIENZA NELL’ETÀ IMPERIALE
Nell’età imperiale, cioè nell’ultimo periodo dell’evo antico (I-V sec. d.C.), si assiste ad un notevole sviluppo anche in campo scientifico, tanto che gli esponenti delle varie discipline, in generale gravitanti intorno al centro culturale costituito dal Museo e dalla Biblioteca di Alessandria d’Egitto, vengono considerati come coloro i quali, eredi della tradizione greca classica, ne elaborarono ed
approfondirono i contenuti consegnandoli al medioevo e all’età moderna.
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I brani che presentiamo sono tratti dalle opere di cultori di due tra le scienze più note a quel tempo:
1. Claudio Tolomeo (II sec. d.C.), teorizzatore del sistema che da lui prese
il nome, per quanto riguarda l’astronomia;
2. Claudio Galeno (II sec. d.C.), noto anche per le notevoli scoperte in ambito anatomico, per quanto riguarda la medicina.
CLAUDIO TOLOMEO
ALMAGESTO
L’universo a due sfere
CLAUDIO GALENO
MANUALE DI MEDICINA
La salute, la malattia e i relativi sintomi
LA PATRISTICA E LA CONCLUSIONE DELLA FILOSOFIA ANTICA
La Patristica, intesa come l’insieme delle dottrine dei Padri della Chiesa, cioè
di quei pensatori che assunsero come verità, valida anche filosoficamente, il
contenuto della Bibbia, costituisce, insieme e parallelamente al neoplatonismo, l’espressione più significativa della cultura della tarda antichità (III-VI
sec. d.C.), sia nella sua parte greca (impero romano d’Oriente), sia in quella
latina (impero romano d’Occidente), e conduce alla conclusione della filosofia antica, convenzionalmente stabilita nel 529 d.C., anno in cui l’imperatore
Giustiniano ordinò la chiusura delle scuole pagane.
I brani che presentiamo, a integrazione dei testi presenti nell’Antologia, sono tratti dalle opere degli autori più noti in questo senso:
1. Agostino (354-430 d.C.), riconosciuto come il massimo esponente della
patristica, e non solo di quella latina, della quale pur era espressione;
2. Severino Boezio (475/480-524), pensatore cristiano di orientamento filosofico neoplatonizzante, indicato come l’ultimo rappresentante della filosofia
antica in Occidente;
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3. Pseudo-Dionigi Areopagita, anonimo teologo cristiano orientale autore
del Corpus Dionysianum (V-VI sec. d.C.), ritenuto come l’ultimo rappresentante della filosofia antica in Oriente e in generale.
AGOSTINO
DE CIVITATE DEI
La teologia della storia
SEVERINO BOEZIO
DE CONSOLATIONE PHILOSOPHIAE
La felicità, il Bene e l’Uno
PSEUDO-DIONIGI AREOPAGITA
I NOMI DIVINI
Il «Bene» quale primo nome di Dio
LA SCOLASTICA A PARIGI NEL XIII SECOLO
Il XIII secolo è unanimemente considerato come il periodo in cui la Scolastica raggiunge il suo momento più alto, e questo per almeno tre ordini di motivi: la riscoperta delle opere principali di Aristotele, l’istituzione delle Università e la nascita degli ordini religiosi mendicanti, francescano e domenicano.
Tra i centri che maggiormente possono essere considerati espressione di questa situazione così favorevole per la filosofia vanno senza dubbio annoverate
Parigi e Oxford.
Per quanto riguarda in particolare la Scolastica parigina, presentiamo a integrazione dei testi in Antologia alcuni brani delle opere elaborate da alcuni
dei più celebri maestri della scuola domenicana:
1. Alberto Magno (1193 o 1206/7-1280), primo insegnante domenicano di
rilievo e maestro di Tommaso d’Aquino;
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2. Tommaso d’Aquino (1221/27-1274), il filosofo e teologo domenicano le
cui opere sono considerate uno dei vertici della Scolastica per originalità e sistematicità.
ALBERTO MAGNO
TRACTATUS DE NATURA BONI
La virtù come medietà
TOMMASO D’AQUINO
SUMMA THEOLOGIAE
Il carattere analogico dei nomi divini
LA CONCLUSIONE DELLA SCOLASTICA
Il XIV secolo vede il progressivo concludersi della Scolastica, e dunque della
filosofia medioevale nel suo complesso, ma non mancano certo anche in questo periodo figure di notevole rilievo. Tre sono i pensatori che qui considereremo quali espressioni di questo secolo, assai noti dal punto di vista culturale
in genere, ma non meno rappresentativi dal punto di vista filosofico:
1. Dante Alighieri (1265-1321), quale esponente dell’aristotelismo «radicale», in contatto con le Università di Bologna e Padova;
2. Guglielmo di Ockham (1280 ca.-1347/49), quale ultimo grande filosofo
della Scolastica medievale, che insegnò all’Università di Oxford;
3. Giovanni Buridano (1290 ca.-1358), quale esempio degli sviluppi conseguiti nel campo della fisica nel XIV secolo, che insegnò all’Università di Parigi.
DANTE ALIGHIERI
CONVIVIO
L’esercizio della filosofia come suprema felicità
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GUGLIELMO DI OCKHAM
SUMMA TOTIUS LOGICAE
La dottrina della «supposizione»
GIOVANNI BURIDANO
QUAESTIONES SUPER LIBRIS QUATTUOR DE CAELO ET MUNDO
La teoria dell’«impetus»
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PARTE SECONDA
ETÀ
MODERNA
PERCORSI TEMATICI
IL QUATTROCENTO FRA UMANESIMO ITALIANO
E TRADIZIONE FILOSOFICO-SCIENTIFICA
Il Quattrocento è il secolo a cui si è soliti attribuire l’inizio di una sostanziale
rinascita dell’intera cultura europea. Si tratta di un secolo di passaggio che è
stato visto indifferentemente come l’autunno del Medioevo e il vero e proprio
inizio dell’età moderna.
Questa rinascita, cominciata innanzitutto in Italia, è stata principalmente
determinata dallo studio della letteratura profana (humanae litterae), quale si
poteva trovare negli autori greci e latini, in quanto contrapposto allo studio
della teologia. Vista come studio rivolto alla formazione dell’uomo nel suo
complesso, essa è venuta a differenziarsi anche dall’indagine sulla natura praticata nell’ambito della filosofia e della scienza. E per questo ha inizialmente
preso il nome di Umanesimo.
Col tempo, però, questa rinascita ha finito con l’investire anche la tradizione filosofico-scientifica, attraverso l’introduzione di considerevoli istanze di
rinnovamento sia all’interno della tradizione platonica, interpretata essenzialmente come neoplatonismo, sia all’interno della tradizione aristotelica, non
più filtrata dalle interpretazioni elaborate all’interno della Scolastica.
I brani che presentiamo documentano questo duplice aspetto del rinnovamento culturale verificatosi nel Quattrocento. In particolare i primi due, tratti dalle opere di Coluccio Salutati (1331-1406) e Leonardo Bruni (1370-1444),
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costituiscono una strenua difesa degli studi profani, visti come strumenti indispensabili per la formazione completa dell’uomo sia a livello etico-politico sia
etico-religioso. Gli altri, invece, presentano alcune delle principali istanze di
rinnovamento introdotte all’interno della tradizione filosofico-scientifica durante il Quattrocento. Infatti i brani tratti dalle opere di Nicola Cusano (14011464) rientrano a tutti gli effetti nella tradizione platonica interpretata in senso neoplatonico, mentre quello scritto da Pietro Pomponazzi (1462-1525) sull’immortalità dell’anima fa parte di una rinnovata tradizione aristotelica, letta in senso rigorosamente laico.
COLUCCIO SALUTATI
EPISTOLARIO
Epistola a Giovanni Dominici in difesa degli «studia humanitatis»
LEONARDO BRUNI
DE STUDIIS ET LITTERIS LIBER
Lo studio dei classici
NICOLA CUSANO
DE DOCTA IGNORANTIA
La dotta ignoranza
La coincidenza degli opposti
DE CONIECTURIS
L’uomo come microcosmo
PIETRO POMPONAZZI
TRACTATUS DE IMMORTALITATE ANIMAE
È impossibile dimostrare l’immortalità dell’anima
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IL CINQUECENTO TRA RINASCIMENTO, RIFORMA E CONTRORIFORMA
Fu nel Cinquecento che le istanze di rinnovamento già presenti nel secolo
precedente determinarono, in concomitanza con altri fattori, una trasformazione profonda e complessa dell’intera cultura e vita spirituale europea. I brani che presentiamo forniscono alcune esemplificazioni di questa trasformazione che venne a prodursi attorno ai contesti più significativi della riflessione europea cinquecentesca:
1. l’Umanesimo. L’adesione agli ideali dell’Umanesimo portò Erasmo da
Rotterdam (1466 o 1469-1536) e Thomas More (1478-1535) a immaginare
una sorta di riforma religiosa ante litteram a livello sia etico-religioso sia eticopolitico, rispettivamente con la nozione di follia come saggezza pratica e con
il concetto di Utopia come costituzione politica ideale;
2. la Riforma protestante. Iniziata da Martin Lutero (1483-1546), ha rappresentato una vera e propria riformulazione della religione cristiana a partire
dal tentativo di renderla più pura e rigorosa. Il suo nucleo centrale sta nella
dottrina della giustificazione per fede;
3. il pensiero politico. A partire dalla riflessione di Niccolò Machiavelli
(1469-1527), i cui testi sono in Antologia, e Jean Bodin (1530-1596), sull’origine, la natura e il fine del potere, il pensiero politico si sviluppa come filosofia o scienza politica autonoma da ogni altra forma di sapere;
4. l’aristotelismo. Si distinguono due tendenze all’interno della tradizione
aristotelica: un aristotelismo laico, che vede nell’Università di Padova il suo
centro più importante, e della cui scuola Cesare Cremonini (1550-1630) fu
l’ultimo importante esponente, e un nuovo aristotelismo scolastico che si sviluppò in Italia, Spagna e Portogallo nell’ambito degli ordini religiosi, in particolare domenicani e gesuiti. Nel contesto della Controriforma la figura più
importante tra i gesuiti portoghesi e spagnoli fu Francisco Suárez (1548-1617)
che, attribuendo all’essere in quanto essere, o essenza universalissima, la natura di oggetto della metafisica generale, prepara la fondazione dell’ontologia come disciplina filosofica;
5. la filosofia naturale. Si delineano due motivi all’interno dell’indagine sulla natura, i quali nell’arco di alcuni secoli inizieranno a distinguersi in maniera sempre più nitida: un motivo scientifico che farà un ricorso sempre più ampio ai metodi e alle astrazioni della matematica, e che per molti versi vede in
Niccolò Copernico (1473-1543) il suo iniziatore, e un motivo naturalistico di
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
impronta esoterica, che trova espressione nelle filosofie di Bernardino Telesio (1509-1588) e Tommaso Campanella (1568-1639).
ERASMO DA ROTTERDAM
ELOGIO DELLA FOLLIA
La follia è più saggia della sapienza
Solo la follia rende felici
La vita cristiana è simile alla follia
THOMAS MORE
UTOPIA
L’etica degli Utopiani
Il principio della tolleranza religiosa
Elogio della proprietà comune
MARTIN LUTERO
DELLA LIBERTÀ DEL CRISTIANO
La giustificazione per fede
JEAN BODIN
SIX LIVRES DE LA RÉPUBLIQUE
Il concetto di sovranità
CESARE CREMONINI
LE ORAZIONI
Prolusione all’insegnamento padovano
FRANCISCO SUÁREZ
DISPUTAZIONI METAFISICHE
L’ente reale come oggetto della metafisica
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NICCOLÒ COPERNICO
DE REVOLUTIONIBUS ORBIUM CAELESTIUM
La dedica del «De revolutionibus»
BERNARDINO TELESIO
DE RERUM NATURA IUXTA PROPRIA PRINCIPIA
La struttura del mondo e la grandezza e natura dei corpi
TOMMASO CAMPANELLA
DEL SENSO DELLE COSE E DELLA MAGIA
«Ente nullo potere ad altri dare quel ch’egli in sé non ha»
«Il Mondo, dunque, tutto è senso e vita e anima e corpo»
LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA DEL SEICENTO: GALILEO GALILEI
La rivoluzione scientifica rappresenta l’avvenimento più importante che si verificò nella cultura europea tra Cinquecento e Seicento perché diede inizio a
quella che si suole definire età moderna. Si parla unanimemente di rivoluzione perché la scienza nata in questo periodo a differenza di quella antica, che
aveva un’impronta qualitativa e finalistica, proponeva di indagare la natura
mediante metodi rigorosamente quantitativi, come se essa consistesse in una
sorta di meccanismo artificiale fatto di ingranaggi che si trasmettono il movimento mediante azione reciproca.
Il brano che presentiamo, a integrazione di quelli in Antologia, è di Galileo
Galilei (1564-1642), che può essere considerato l’artefice della rivoluzione
scientifica. In esso vi è la confutazione del moto del sole intorno alla terra, la
quale poggia sull’analisi del fenomeno delle maree. L’artificio retorico attraverso cui Galilei confuta la tesi geocentrica suscitò l’ira di papa Urbano VIII e
lo portò alla condanna definitiva del 1633.
GALILEO GALILEI
DIALOGO SOPRA I DUE MASSIMI SISTEMI DEL MONDO
Il finale del «Dialogo»
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
GLI INIZIATORI DELLA FILOSOFIA MODERNA
Stando a come essi stessi hanno concepito il proprio lavoro, sono Francis Bacon (1561-1626) e René Descartes (1595-1650) i veri e propri iniziatori della
filosofia moderna. Moderna perché individua nella nuova scienza, con la quale nasce e si evolve, lo strumento privilegiato non solo per conoscere, ma soprattutto per realizzare il dominio dell’uomo sulla natura. I brani che presentiamo esemplificano i punti essenziali di novità contenuti nella riflessione di
Bacon e integrano i testi presenti nell’Antologia.
Essi riguardano il compito pratico del sapere e soprattutto il metodo per perseguire questo tipo di conoscenza. Tale metodo è descritto nella sua pars construens rappresentata dalla ricerca delle cause dei fenomeni attraverso la loro registrazione in tre tipi di tavole (tabula praesentiae, tabula absentiae, tabula graduum).
FRANCIS BACON (BACONE)
NOVUM ORGANUM
La «tavola della presenza»
La «tavola dei gradi»
Il metodo induttivo
FILOSOFIA E POLITICA AGLI INIZI DEL SEICENTO
Il tentativo di indagare scientificamente la realtà investe durante il Seicento anche quelle discipline che per tradizione rientravano nell’ambito della filosofia
pratica, in particolare il diritto e la politica. La corrente che divenne dominante all’interno di queste discipline prende il nome di giusnaturalismo e consiste
nella pretesa di dedurre scientificamente la politica e il diritto (ius) a partire da
alcuni princìpi evidenti, innati in ciascun uomo o relativi alla natura umana.
I brani che presentiamo esemplificano la tendenza a trattare scientificamente il diritto e la politica. Essi sono tratti dall’opera più importante di Ugo Grozio (1583-1645), il De iure belli ac pacis, che è l’esponente più rappresentativo
del giusnaturalismo moderno, e dal De homine di Thomas Hobbes (15881679), che invece provò a svolgere un discorso scientifico sulla politica e il diritto ispirandosi al meccanicismo baconiano e cartesiano.
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ESPANSIONI IN ALEF ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI
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UGO GROZIO
DE IURE BELLI AC PACIS
La natura umana fonte del diritto
THOMAS HOBBES
DE HOMINE
Il discorso e le scienze
IL DIBATTITO SUL CARTESIANESIMO IN FRANCIA: PASCAL
Durante la seconda metà del Seicento, in quasi tutta l’Europa continentale, e
in modo particolare in Francia, si assiste a un profondo e intenso dibattito sulla filosofia cartesiana. A questo dibattito partecipano sia coloro che si ritengono seguaci della filosofia di Descartes, e che quindi cercano di risolvere alcune delle aporie presenti al suo interno, prima tra tutte quella relativa al rapporto tra corpo e anima, sia coloro che ne criticano le assunzioni fondamentali, per esempio la stessa necessità di iniziare la fondazione della conoscenza
a partire dall’applicazione del dubbio metodico.
All’interno del dibattito svoltosi in Francia spicca la figura di Blaise Pascal
(1623-1662), che è stato a un tempo acuto filosofo e grande scienziato. I brani di Pascal che presentiamo integrano quelli presenti nell’Antologia e riguardano alcuni dei temi più importanti della sua indagine filosofica e scientifica:
1. il valore e i limiti del metodo sperimentale, grazie al quale gli uomini di scienza moderni hanno acquisito una superiorità su quelli antichi ma che, se perseguito soltanto attraverso esperimenti, non potrà mai avere quella validità universale che solo riesce a dare la dimostrazione matematica, ossia la pura ragione;
2. le riflessioni che Pascal pensò come apologia del cristianesimo. Esse vertono sul divertissement, il segno più chiaro della miseria della condizione umana.
BLAISE PASCAL
TRATTATO SUL VUOTO
Gli antichi e il vuoto
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
PENSIERI
Il «divertissement»
BARUCH SPINOZA
Il filosofo che trasse le conseguenze più coerenti e radicali dalla filosofia cartesiana, giungendo a ideare un sistema filosofico geniale e originale, è senza
ombra di dubbio Baruch Spinoza (1632-1677). I brani che presentiamo riguardano alcuni dei punti più importanti del sistema spinoziano:
1. l’importanza del metodo geometrico per la filosofia, descritto dettagliatamente nei Renati Des Cartes Principia philosophiae (Princìpi della filosofia di Cartesio) da Ludovico Mayer e da Spinoza stesso e applicato in maniera sistematica
in Ethica ordine geometrico demonstrata (Etica);
2. la natura, il compito e i limiti dello Stato, discussi nel Trattato politico, l’ultima opera di Spinoza, in cui egli fornisce l’esposizione più matura del suo
pensiero politico.
BARUCH SPINOZA
PRINCÌPI DELLA FILOSOFIA DI CARTESIO
Il metodo geometrico
TRATTATO POLITICO
Il potere assoluto dello Stato
JOHN LOCKE
Il maggiore filosofo inglese della seconda metà del Seicento è John Locke (16321704). Nel suo pensiero vengono a intrecciarsi due istanze inscindibili: la necessità di esaminare dettagliatamente la facoltà conoscitiva propria di ciascun uomo, a partire dalla sua genesi empirica, al fine di individuare quali conoscenze
siano alla sua portata e quali invece le siano precluse, e il tentativo di fondare su
questa disamina la legittimità dei moderni Stati liberali, in particolare del nascente modello costituzionale inglese, in cui la libertà di cui ciascun uomo è per
natura dotato possa esercitarsi in pace e tolleranza per il bene comune.
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Non è un caso che Locke venga unanimemente considerato l’autore del primo vero trattato di gnoseologia moderna, il Saggio sull’intelletto umano, in cui
egli espone fin nei minimi dettagli la sua concezione empiristica della conoscenza. Da quest’opera sono tratti i brani che presentiamo e che riguardano
la teoria lockiana della conoscenza.
JOHN LOCKE
SAGGIO SULL’INTELLETTO UMANO
Il problema della conoscenza
La sostanza
GOTTFRIED WILHELM LEIBNIZ
Filosofo e scienziato di altissimo livello, Gottfried Wilhelm Leibniz (16461716) esercita la sua riflessione in un’epoca – la seconda metà del Seicento e
gli inizi del Settecento – fortemente caratterizzata dal contrasto tra la filosofia
tradizionale di matrice scolastica e la nuova filosofia, che si alimentava invece
di un cartesianesimo collegato all’indagine scientifica sulla natura. Il pensiero di Leibniz può esser visto come l’impresa, grandiosa e difficilissima, di conciliare proprio queste due tendenze.
Il brano che presentiamo, a integrazione di quelli presenti nell’Antologia,
ruota attorno a un luogo fondamentale della riflessione leibniziana, la conciliabilità della filosofia tradizionale con la scienza moderna, idea che Leibniz
sostenne fin dall’inizio della sua riflessione, ma che trova nel Discorso di metafisica la sua più compiuta chiarificazione. Qui, infatti, egli argomenta in favore di uno dei concetti più importanti della filosofia di matrice aristotelica, vale a dire il concetto di forma sostanziale, che però trova una giusta collocazione nella metafisica, ossia in quel discorso razionale che trascende i limiti della fisica.
GOTTFRIED WILHELM LEIBNIZ
DISCORSO DI METAFISICA
Fisica e metafisica
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
GIAMBATTISTA VICO
Di fronte ai grandi cambiamenti a cui la filosofia e la scienza europea andavano incontro durante il Seicento, la cultura filosofica italiana manteneva un atteggiamento contrastante che può così descriversi: da un lato essa si era chiusa rispetto alla diffusione della nuova filosofia, principalmente a causa degli
esiti avuti dal “caso Galilei”, dall’altro aveva promosso una serie di ricerche
sperimentali che di fatto si ispiravano ai lavori del grande scienziato pisano.
Questa situazione però mutò, e in termini considerevoli, tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, quando il cartesianesimo, imperante in Europa, fece sentire anche in Italia, e specie nelle Accademie, la sua enorme capacità di innovazione. A questa nuova tendenza, che iniziava a prender piede anche nella cultura filosofica italiana, si oppose in maniera decisa il filosofo napoletano Giambattista Vico (1668-1744), che dai gesuiti aveva ricevuto un’educazione rivolta allo studio dei classici, della filosofia tradizionale (logica e
metafisica scolastica) e della giurisprudenza. Fin dagli anni della sua formazione egli preferì all’opera di Cartesio, dove domina la matematica, l’opera
dello storico latino Tacito, che contempla l’uomo così come è, gli scritti di Platone che contemplano l’uomo così come deve essere e i lavori di Bacone che,
a differenza di quelli cartesiani, hanno valorizzato non tanto la deduzione della matematica, quanto l’arte di scoprire nuove verità a partire dall’esperienza.
Il brano che presentiamo, a integrazione dei testi in Antologia, è tratto dall’opera più importante di Vico, i Princìpi di scienza nuova, in cui egli si propone di
dimostrare l’azione della provvidenza divina, non più a partire dall’ordine naturale delle cose, bensì a partire dalla storia degli uomini, attraverso i metodi
della filologia (che ha per oggetto il certo) e la riflessione della filosofia (che
ha per oggetto il vero). L’intervento della Provvidenza sarebbe attestato dal passaggio degli uomini dalla condizione di bestie feroci a quella di esseri civili.
GIAMBATTISTA VICO
PRINCÌPI DI SCIENZA NUOVA D’INTORNO ALLA COMUNE NATURA DELLE NAZIONI
L’azione della provvidenza nella storia
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L’ILLUMINISMO INGLESE: BERKELEY E HUME
Con il termine “Illuminismo” si suole indicare una tendenza filosofica largamente diffusa nel XVIII secolo, la quale si fonda sulla convinzione che sia la
ragione la sola facoltà capace di illuminare o rischiarare l’umanità dalle tenebre in cui essa è relegata dall’ignoranza, dal pregiudizio e dalla superstizione.
Per ragione si intende sostanzialmente la ragione della scienza e della tecnica; dunque, non una ragione che si oppone all’esperienza, come si potrebbe
pensare, quanto piuttosto una ragione che presuppone l’esperienza e si muove nell’ambito di essa. Non è un caso che, anche per ragioni prettamente storiche, l’Illuminismo sia nato in Inghilterra, e di lì si sia poi diffuso in Francia,
dove ha raggiunto la sua forma più compiuta, e in Germania e in Italia, dove
ebbe sviluppi comunque importanti. In Inghilterra, infatti, esso trovò un terreno estremamente fertile, preparato dalla filosofia sperimentale e, in particolare, dall’empirismo di Locke.
Le caratteristiche fondamentali dell’Illuminismo inglese, oltre alla forte impostazione empirista che lo contraddistingue, sono il deismo e il sentimentalismo: rispettivamente, la dottrina secondo cui della religione sono accettabili soltanto gli aspetti intrinsecamente razionali, la cosiddetta religione naturale, e non piuttosto quegli aspetti che sono tradizionalmente considerati rivelati, come per esempio i dogmi; e il tentativo di costruire un’etica autonoma
dalla religione, ossia un’etica fondata sulla capacità innata che l’uomo avrebbe di distinguere il bene e il male, in base al sentimento di approvazione o disapprovazione che certe azioni generano in lui.
I brani che presentiamo, a integrazione dei testi in Antologia, provengono
dal Trattato sui princìpi della conoscenza umana di George Berkeley (1685-1753),
il vescovo anglicano che, pur sostenendo una dottrina della conoscenza di tipo empiristico, fu uno dei critici più agguerriti del deismo, e dalle Ricerche sull’intelletto umano di David Hume (1711-1776), il filosofo scozzese che portò
l’empirismo verso esiti scettici e pose la morale e la religione su un fondamento esclusivamente emotivo e sentimentale.
Per quanto riguarda Berkeley il brano esplica la convinzione che le leggi di
natura non siano altro che l’ordine impresso da Dio alle idee che percepiamo
in noi stessi. Per quanto riguarda il brano di Hume, invece, il filosofo precisa la
natura del suo scetticismo.
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
GEORGE BERKELEY
TRATTATO SUI PRINCÌPI DELLA CONOSCENZA UMANA
Dio e le leggi di natura
DAVID HUME
RICERCHE SULL’INTELLETTO UMANO
Sullo scetticismo
L’ILLUMINISMO FRANCESE
Pur essendo influenzato dalle tendenze provenienti dall’Inghilterra, in Francia l’Illuminismo assunse caratteri più radicali e polemici. La presenza di un
regime politico di tipo assolutistico, infatti, spinse le tendenze riformistiche
del paese verso forme esasperate di democrazia e il predominio della religione cattolica, usata strumentalmente per giustificare e conservare il potere politico vigente, determinò forti istanze anticlericali e finì col fomentare un ateismo peraltro già presente tra gli uomini di cultura del tempo. In questo contesto si formarono e si affermarono quelle tendenze che furono tipiche dell’Illuminismo francese.
Nei brani seguenti, che integrano quelli dell’Antologia, presentiamo alcune
di queste tendenze:
1. la critica alla filosofia tradizionale, mossa da François-Marie Arouet, detto Voltaire (1694-1779). Il filosofo francese critica alcune posizioni filosofiche,
come l’ottimismo leibniziano e la scienza aristotelica, da lui guardate con un
atteggiamento di distacco e superiorità;
2. la critica al principio d’autorità, mossa da Jean Baptiste d’Alembert (17171783) nel discorso preliminare dell’Enciclopedia. Si tratta di una critica rivolta
verso la cultura antica, importante sotto l’aspetto letterario ma non sotto l’aspetto filosofico, e verso la cultura medievale, dominata dai teologi timorosi
dei danni che l’uso della ragione avrebbe potuto apportare alla fede cristiana. Essi infatti, secondo d’Alembert, hanno eretto a dogmi di fede le loro personali opinioni. Sono stati, invece, i primi filosofi moderni coloro i quali hanno permesso all’umanità di uscire dall’oscurantismo in cui per secoli era stata relegata;
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3. il materialismo esteso dall’universo all’uomo, che viene concepito come
una macchina da Julien Offray de La Mettrie (1709-1751). Questi prova a mostrare, infatti, come la vita dell’anima si possa ricondurre al funzionamento
del corpo, il quale a sua volta non può che essere inteso come una macchina;
4. la riflessione politica, portata da Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) su
posizioni nuove e originali. Secondo il filosofo, per riappropriarsi della sua innocenza originale, nonché di un radicale sistema di uguaglianza, l’uomo deve stipulare con il suo prossimo un nuovo contratto sociale, in cui ciascuno
consegna i propri diritti nelle mani dell’intera comunità, la quale esercita non
volontà particolari ma un’unica volontà generale che mira all’utilità pubblica.
VOLTAIRE
QUESITI SULL’ENCICLOPEDIA
La critica alla filosofia tradizionale
JEAN BAPTISTE D’ALEMBERT
DISCORSO PRELIMINARE ALL’ENCICLOPEDIA
Critica al principio di autorità
JULIEN OFFRAY DE LA METTRIE
L’UOMO-MACCHINA
«L’uomo è una macchina così complessa»
JEAN-JACQUES ROUSSEAU
IL CONTRATTO SOCIALE
La volontà generale
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L’ILLUMINISMO TEDESCO E ITALIANO
Caratteri analoghi a quelli emersi in Inghilterra e in Francia l’Illuminismo li
manifestò anche in Germania e in Italia. Mentre in Germania questo “rischiaramento” venne visto in stretto legame col sapere scolastico, che veniva insegnato nelle università, ed era teso a realizzare il perfezionamento morale dell’uomo, in Italia esso assunse delle connotazioni civili, volte a coniugare la riflessione filosofica con l’impegno politico, inteso in senso fortemente riformistico.
I brani che presentiamo, a integrazione dei testi in Antologia, documentano queste tendenze presenti nell’Illuminismo tedesco e italiano:
1. per la Germania leggiamo passi dall’opera del matematico Johann Heinrich Lambert (1728-1777) che, distinguendo fra concetti a priori e concetti a
posteriori, sviluppò una concezione della scienza del tutto originale;
2. per l’Italia, invece, il brano proposto è di Pietro Verri (1728-1797), concernente il piacere e il dolore.
JOHANN HEINRICH LAMBERT
NUOVO ORGANO
I concetti fondamentali
PIETRO VERRI
DISCORSO SULL’INDOLE DEL PIACERE E DEL DOLORE
Il dolore è il principio motore dell’uomo
LA SCIENZA NEL SETTECENTO
Il Settecento è il secolo in cui si assiste a un poderoso progresso e a un’enorme estensione della scienza moderna. I brani che presentiamo riguardano i
punti di maggiore novità emersi nella scienza settecentesca, in particolare in
biologia, in chimica e in fisica:
1. il lavoro svolto dal naturalista svedese Carl von Linné, detto Linneo (17071778), nella classificazione generale degli animali e delle piante; e per contro
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la riflessione dinamica, di storia naturale, condotta da Georges-Louis Leclerc
de Buffon (1707-1788), in cui si sostiene la derivazione di tutte le specie viventi da un numero ristretto di prototipi;
2. la nascita della chimica come scienza, principalmente a opera dello scienziato francese Antoine Laurent Lavoisier (1743-1794) il quale, confutando la
teoria del flogisto, scoprì la vera natura della combustione e la composizione
dell’acqua, da sempre considerata un elemento non decomponibile;
3. lo studio scientifico dei fenomeni dell’elettricità, in cui si collocano gli
esperimenti condotti sulle rane dal fisico italiano Luigi Galvani (1737-1798),
il quale credette di aver scoperto il fenomeno dell’elettricità animale.
LINNEO
FONDAMENTI DELLA BOTANICA
I fondamenti della botanica
GEORGES-LOUIS LECLERC DE BUFFON
STORIA NATURALE GENERALE E PARTICOLARE
Sul modo di trattare e di studiare la storia naturale
ANTOINE LAURENT LAVOISIER
RIFLESSIONI SUL FLOGISTO
La vera natura della combustione
RIFLESSIONI SULLA COMPOSIZIONE DELL’ACQUA
«Suppongo che coloro che leggeranno queste riflessioni...»
LUIGI GALVANI
MEMORIE SULLA ELETTRICITÀ ANIMALE A LAZZARO SPALLANZANI
La discussione con Alessandro Volta sull’elettricità animale
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PARTE TERZA
OTTOCENTO
E NOVECENTO
PERCORSI TEMATICI
IL ROMANTICISMO E L’IDEALISMO TEDESCO
Tra le figure che giganteggiano nel panorama del pensiero romantico e idealistico in Germania, presentiamo anzitutto i tre filosofi che anticipano e preparano la fioritura del movimento, cioè Johann G. Hamann (1730-1788),
Johann G. Herder (1744-1803) e Friedrich H. Jacobi (1741-1819). Poi Johann
W. Goethe (1749-1832) e, tra i romantici veri e propri, Friedrich Schlegel
(1772-1829) e Novalis (1772-1801).
Tra gli idealisti ci limitiamo a Johann G. Fichte (1762-1814) e Friedrich W.J.
Schelling (1775-1854). Di questi presentiamo, a integrazione dei testi in Antologia, una scelta di brani che documenta le loro teorie più note – come i princìpi della dottrina della scienza fichtiana o l’idealismo trascendentale in Schelling – ma anche l’evoluzione e gli sviluppi del loro pensiero, quali la filosofia
dell’Assoluto del secondo Fichte o il concetto di amore di Schelling.
JOHANN G. HAMANN
GHIRIBIZZI E DUBBI FILOLOGICI ATTORNO AD UNA MEMORIA ACCADEMICA
L’uomo come essere dotato di libertà e linguaggio
JOHANN G. HERDER
IDEE PER LA FILOSOFIA DELLA STORIA DELL’UMANITÀ
Che cos’è il linguaggio umano
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FRIEDRICH H. JACOBI
SULLA DOTTRINA DI SPINOZA
L’ateismo dell’intelletto e il «salto mortale» della «ragione» come «sentimento
del soprasensibile»
JOHANN W. GOETHE
ESPERIENZA E SCIENZA
«I fenomeni, che noi chiamiamo anche fatti, sono certi e distinti per natura»
ANALISI E SINTESI
«Ogni analisi presuppone una sintesi»
FRIEDRICH SCHLEGEL
FRAMMENTI
La poesia romantica
NOVALIS
LA CRISTIANITÀ OVVERO L’EUROPA
Il rinnovamento spirituale dell’Europa nel programma
del romanticismo politico
JOHANN G. FICHTE
FONDAMENTO DELL’INTERA DOTTRINA DELLA SCIENZA
Il principio fondamentale della «Dottrina della scienza» del 1804
SULLA MISSIONE DEL DOTTO
La missione del dotto
INIZIAZIONE ALLA VITA BEATA
L’Assoluto e l’Amore
FRIEDRICH W.J. SCHELLING
SISTEMA DELL’IDEALISMO TRASCENDENTALE
Il primo sistema: l’idealismo trascendentale
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RICERCHE FILOSOFICHE SULL’ESSENZA DELLA LIBERTÀ UMANA
L’abisso divino e l’amore
GEORG WILHELM FRIEDRICH HEGEL
Vi sono luoghi dell’opera di Hegel (1770-1831) che sono diventati passaggi
inevitabili del pensiero filosofico, testi ormai classici sui quali sempre si è discusso e sui quali sempre si tornerà. Ne presentiamo alcuni a integrazione di
quelli in Antologia:
1. dalla Fenomenologia dello spirito la Prefazione (con l’illustrazione del cammino che la filosofia deve seguire per diventare scienza dell’Assoluto) e il capitolo dedicato alla contrapposizione della virtù al corso del mondo;
2. dalla Scienza della logica la Prefazione;
3. in testa al percorso proponiamo un celebre testo, Il più antico programma
di sistema dell’idealismo tedesco (1797), che – indipendentemente dall’attribuzione (Schelling, Hölderlin o Hegel) – documenta sul nascere la vastità del disegno speculativo dell’idealismo.
GEORG WILHELM FRIEDRICH HEGEL
IL PIÙ ANTICO PROGRAMMA DI SISTEMA DELL’IDEALISMO TEDESCO
«Dacché l’intera metafisica si compirà in futuro nella morale...»
FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO
La filosofia come scienza dell’intero
La virtù e il corso del mondo
SCIENZA DELLA LOGICA
La logica speculativa
LA FILOSOFIA DEL PRIMO OTTOCENTO IN FRANCIA
A differenza di quella tedesca, la filosofia francese nella prima metà dell’Ottocento appare caratterizzata più da movimenti di idee che da grandi pensatori. E mentre nell’area linguistica tedesca si hanno opere capitali che costi-
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tuiscono riferimenti classici per la storia della filosofia, non altrettanto si può
dire per il pensiero francese di questo periodo.
Una tradizione storiografica inveterata tende a prendere in considerazione,
con motivazioni opposte ma simmetriche, soprattutto gli scritti dei socialisti
utopisti (Claude-Henri de Saint-Simon, Charles Fourier, Pierre-Joseph
Proudhon) e quelli dei pensatori tradizionalisti (Joseph de Maistre, Juan Donoso Cortés).
CLAUDE-HENRI DE SAINT-SIMON
LETTERE DI UN ABITANTE DI GINEVRA AI SUOI CONTEMPORANEI
Il sogno di una nuova società
CHARLES FOURIER
IL NUOVO MONDO INDUSTRIALE E SOCIETARIO
«Soltanto da un secolo a questa parte ci si occupa di teorie industriali»
PIERRE-JOSEPH PROUDHON
CHE COS’È LA PROPRIETÀ
La proprietà come furto
JOSEPH DE MAISTRE
DEL PAPA
Potere spirituale e sovranità temporale
JUAN DONOSO CORTÉS
SAGGIO SUL CATTOLICESIMO, IL LIBERALISMO E IL SOCIALISMO
L’anarchia della ragione umana e l’ordine delle sacre verità
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POSITIVISMO ED EVOLUZIONISMO
Positivismo ed evoluzionismo caratterizzano la filosofia europea nella seconda metà dell’Ottocento. Il positivismo si affermò a ridosso dello sviluppo delle scienze, non soltanto come indirizzo filosofico, ma altresì come visione del
mondo. Si diffuse rapidamente in tutta Europa caratterizzando il pensiero e
la cultura della seconda metà dell’Ottocento e dei primi anni del Novecento,
alimentando il mito ottimistico del progresso e la fiducia nel potenziale emancipatorio della scienza e della tecnica, che caratterizzarono la cosiddetta «Belle Époque».
Tra i molti esponenti della filosofia positivistica ci limitiamo a una figura rappresentativa, che tocca nella sua riflessione problemi che non hanno perduto
di interesse: John Stuart Mill (1806-1873). L’evoluzionismo a sua volta si affermò dapprima come ipotesi scientifica ma divenne poi con Herbert Spencer
(1820-1903) una vera e propria filosofia.
JOHN STUART MILL
SISTEMA DI LOGICA, RAZIOCINATIVA E INDUTTIVA
La logica delle «scienze morali»
HERBERT SPENCER
PRIMI PRINCÌPI
Il sistema filosofico dell’evoluzionismo
FRIEDRICH NIETZSCHE
Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche (1844-1900) è una figura di fine Ottocento che proietta però l’ombra del suo pensiero su tutto il Novecento.
Ad integrare i brani presenti nell’Antologia, proponiamo qui un passo tratto dal saggio Su verità e menzogna in senso extramorale che illustra la critica della
verità come supremo valore della conoscenza.
SU VERITÀ E MENZOGNA IN SENSO EXTRAMORALE
La verità come errore
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
LA FILOSOFIA TEDESCA TRA SECONDO OTTOCENTO
E PRIMO NOVECENTO
La filosofia tedesca nella seconda metà dell’Ottocento e nel primo Novecento – fino allo scoppio della grande guerra del 1914-18, cioè fino all’evento che
segna la fine della «Belle Époque» e rappresenta nell’atmosfera culturale il vero spartiacque tra Ottocento e Novecento – è caratterizzata non solo dal positivismo, ma anche dallo storicismo, una posizione filosofica incentrata sul riconoscimento della storicità quale orizzonte onnicomprensivo dell’esperienza umana. Il panorama è arricchito inoltre dalla filosofia della vita, quale esito ultimo dello storicismo; dal neokantismo, che vede nel ritorno a Kant la
possibilità di una teoria della conoscenza e della scienza in grado di tenere il
passo con i progressi del sapere scientifico; dal dibattito sullo «psicologismo»,
in cui spiccano le figure di Frege e Husserl.
La drastica selezione che si rende necessaria ci impone di includere nel nostro
percorso soltanto alcuni tra i pensatori più interessanti: Hermann Cohen (18421918), Paul Natorp (1854-1924) ed Ernst Cassirer (1874-1945) per la Scuola di
Marburgo; Wilhelm Windelband (1848-1915) e Heinrich Rickert (1863-1936)
per quella del Baden; Georg Simmel (1858-1918) e Oswald Spengler (18801936) per la filosofia della vita; infine Max Weber (1864-1920) quale padre-fondatore del moderno pensiero sociologico.
HERMANN COHEN
SISTEMA DI FILOSOFIA
Il compito della logica trascendentale
Il problema del «dato»
PAUL NATORP
I FONDAMENTI LOGICI DELLE SCIENZE ESATTE
La considerazione filosofico-trascendentale della scienza
ERNST CASSIRER
FILOSOFIA DELLE FORME SIMBOLICHE
Il simbolo come funzione conoscitiva
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IL CONCETTO DI FORMA SIMBOLICA NELLA COSTRUZIONE DELLE SCIENZE DELLO SPIRITO
«L’unità di un ambito spirituale non può mai essere determinata»
WILHELM WINDELBAND
STORIA E SCIENZA NATURALE
Scienza nomotetica e scienza idiografica
HEINRICH RICKERT
L’OGGETTO DELLA CONOSCENZA
Scienze della natura e scienze della cultura
GEORG SIMMEL
CONCETTO E TRAGEDIA DELLA CULTURA
« L’uomo, a differenza dell’animale, non si inserisce supinamente
nella datità naturale del mondo»
OSWALD SPENGLER
QUESTIONI ORIGINARIE
L’uomo e il destino
MAX WEBER
ALCUNE CATEGORIE DELLA SOCIOLOGIA COMPRENDENTE
«L’atteggiamento umano»
ALTERNATIVE E REAZIONI AL POSITIVISMO
Tra i numerosi pensatori che caratterizzano il periodo dalla seconda metà dell’Ottocento alla prima metà del Novecento proponiamo, come ampliamento
ai brani già presenti nell’Antologia, alcune pagine di Benedetto Croce (18661952) per l’area italiana e di Charles S. Peirce (1839-1914) per quella angloamericana.
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
BENEDETTO CROCE
FILOSOFIA E STORIOGRAFIA
La trasformazione dell’hegelismo
CHARLES S. PEIRCE
CHE COS’È IL PRAGMATISMO?
La definizione di pragmatismo
LA FENOMENOLOGIA
La fenomenologia è stata tra i movimenti di pensiero più influenti nella prima metà del Novecento. Ha avuto sviluppi significativi in Germania, Francia,
Italia e negli Stati Uniti d’America, mantenendosi viva a lungo anche dopo la
seconda guerra mondiale. Risulta tuttavia difficile definire con precisione i
suoi contorni e, per alcune sue dottrine, essa dovrebbe essere fatta rigorosamente coincidere con l’opera del suo fondatore.
La massima husserliana «alle cose stesse!», che enuncia il programma fenomenologico, era suscettibile di interpretazioni così diverse che – come
Paul Ricoeur ha acutamente osservato – la storia della fenomenologia è diventata in realtà la storia delle sue eresie. Allievi diretti di Edmund Husserl
(1859-1938), come Martin Heidegger (1889-1976), o compagni di cammino, come Max Scheler (1874-1928) e Nicolai Hartmann (1882-1950), o pensatori che a Husserl si ispirarono, come Jean-Paul Sartre (1905-1980) e Maurice Merleau-Ponty (1908-1961), raccolsero l’insegnamento fenomenologico più nello spirito che nella lettera, e videro in essa una possibilità da interpretare liberamente più che un corpo di dottrine da seguire in maniera
pedissequa.
Qui proponiamo un brano di Franz Brentano (1838-1917), come ampliamento dell’Antologia, sulla funzione della psicologia descrittiva nell’analisi
dei fenomeni psichici.
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ESPANSIONI IN ALEF ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI
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FRANZ BRENTANO
PSICOLOGIA DAL PUNTO DI VISTA EMPIRICO
La psicologia descrittiva e il suo compito
MARTIN HEIDEGGER
Il pensiero di Martin Heidegger (1889-1976) – allievo di Husserl a Friburgo –
non è riducibile né alla fenomenologia né all’esistenzialismo, ma, dopo una
iniziale adesione alla fenomenologia e dopo avere largamente ispirato l’esistenzialismo, esso ha aperto e seguito un proprio solitario cammino che mira
a una sola questione, quella dell’essere.
Come integrazione dell’Antologia proponiamo un passo tratto dall’opera
Nietzsche sulla ricchezza semantica della parola «è».
MARTIN HEIDEGGER
NIETZSCHE
L’enigma della polisemia dell’essere
LE FILOSOFIE A INDIRIZZO LOGICO E ANALITICO
Le filosofie a indirizzo logico e analitico, che hanno fatto valere in linea di
principio, ciascuna a suo modo, l’esigenza della rigorosità scientifica del pensiero filosofico a costo di limitarne le competenze, sono nate e cresciute principalmente nella cultura anglosassone – anche se non va dimenticato che l’impulso iniziale venne ai pensatori del Circolo di Vienna. Esse si sono poi rapidamente affermate in tutto il mondo e sono diventate un orientamento di
pensiero molto importante, per non dire dominante, nel panorama della filosofia odierna.
Numerosi e prestigiosi sono gli esponenti e le scuole in cui questa tendenza si è manifestata. Il nostro percorso amplia la scelta in Antologia e considera alcuni tra i pensatori più noti: Gottlob Frege (1848-1925), Bertrand
Russell (1872-1970), Gilbert Ryle (1900-1976), John L. Austin (1911-1960),
Peter F. Strawson (1919-2006), Richard M. Hare (1919-2002) e Willard Van
Orman Quine (1908-2000).
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
GOTTLOB FREGE
LA DISTINZIONE TRA OGGETTO E CONCETTO E LA POLISEMIA DEL VERBO ESSERE
«La parola “concetto” viene usata in sensi diversi»
BERTRAND RUSSELL
I PRINCÌPI DELLA MATEMATICA
La riconduzione della matematica alla logica
LA VISIONE SCIENTIFICA DEL MONDO
Etica della scienza e futuro dell’uomo
GILBERT RYLE
LO SPIRITO COME COMPORTAMENTO
Lo «spettro nella macchina»
JOHN L. AUSTIN
COME FARE COSE CON LE PAROLE
Gli atti linguistici: performativi e constatativi
PETER F. STRAWSON
INDIVIDUI. SAGGIO DI METAFISICA DESCRITTIVA
Metafisica correttiva e metafisica descrittiva
RICHARD M. HARE
IL PENSIERO MORALE
Razionalità e prescrittività nell’analisi filosofica della morale
WILLARD VAN ORMAN QUINE
QUIDDITATES. QUASI UN DIZIONARIO FILOSOFICO
Classi e insiemi
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LE FILOSOFIE DI ISPIRAZIONE CRISTIANA, LE NUOVE TEOLOGIE,
LA FILOSOFIA DELLA RELIGIONE, L’ESOTERISMO
La ricchezza degli argomenti affrontati nel percorso impone una scelta di testi, che integra quelli dell’Antologia, limitata a pochi autori.
Per le filosofie di ispirazione cristiana prenderemo in considerazione Emmanuel Mounier (1905-1950) quale rappresentante del pensiero spiritualistico-personalista.
Quanto alla teologia contemporanea è impossibile fornire un’idea anche solo sommaria delle profonde trasformazioni e dei molteplici tentativi di rinnovamento che essa ha vissuto. Ci limiteremo qui a Rudolf Bultmann (18841976), per la confessione protestante, a Romano Guardini (1885-1968), Hans
Urs von Balthasar (1905-1988) e Karl Rahner (1904-1984) per quella cattolica. La nostra proposta è determinata, oltre che dall’importanza di tali autori,
dal fatto che la loro opera presenta un interesse filosofico.
Per quanto riguarda la filosofia della religione e lo studio del mito, presentiamo qualche pagina di Rudolf Otto (1869-1937), Gerhardus Van der Leeuw
(1890-1950), Mircea Eliade (1907-1986) e René Girard (nato nel 1923).
EMMANUEL MOUNIER
CHE COS’È IL PERSONALISMO?
«Il personalismo può sembrare inafferrabile»
RUDOLF BULTMANN
IL DIBATTITO SUL MITO
La demitologizzazione del Nuovo Testamento
ROMANO GUARDINI
IL POTERE. TENTATIVO DI UN ORIENTAMENTO
Il concetto teologico del potere
HANS URS VON BALTHASAR
IL TUTTO NEL FRAMMENTO
Finitudine e salvezza dell’uomo
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
KARL RAHNER
UDITORI DELLA PAROLA
L’uomo come apertura a Dio
RUDOLF OTTO
IL SACRO. L’IRRAZIONALE NELLA IDEA DEL DIVINO E LA SUA RELAZIONE AL RAZIONALE
Razionale e irrazionale
Il numinoso
Il sentimento «creaturale» come riflesso del senso del numinoso
nella consapevolezza di sé (Momenti del numinoso I)
Mysterium tremendum (Momenti del numinoso II)
GERHARDUS VAN DER LEEUW
FENOMENOLOGIA DELLA RELIGIONE
«La fenomenologia cerca il fenomeno»
MIRCEA ELIADE
OCCULTISMO, STREGONERIA E MODE CULTURALI. SAGGI DI RELIGIONI COMPARATE
Occultismo ed esoterismo nel mondo moderno
RENÉ GIRARD
LA VITTIMA E LA FOLLA. VIOLENZA DEL MITO E CRISTIANESIMO
Cristianesimo e mito alla luce della teoria del capro espiatorio
LA NASCITA E LO SVILUPPO DELLE SCIENZE UMANE
Le scienze umane, con la loro crescente specializzazione, offrono un panorama ampio e frastagliato, difficile da abbracciare in tutte le sue ramificazioni.
Ciascuna di esse – psicologia, sociologia, scienze politiche e giuridiche, linguistica, etnologia, antropologia, ecc. – richiederebbe un discorso specifico circa la genesi, lo sviluppo, il metodo e i concetti che la contraddistinguono. Qui
offriamo una scelta di testi sufficientemente rappresentativa che integra il percorso dell’Antologia.
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Della psicologia abbiamo voluto documentare alcuni sviluppi recenti più
originali con Jean Piaget (1896-1980).
Per la sociologia ci limitiamo a due classici, Émile Durkheim (1858-1917) e
Vilfredo Pareto (1848-1923), nonché al suo esponente più prestigioso, Niklas
Luhmann (1927-1998).
Per il pensiero giuridico e politico proponiamo alcune pagine dei due grandi antagonisti del Novecento, Hans Kelsen (1881-1973) e Carl Schmitt (18881985), oltre a brani di Leo Strauss (1899-1973), di Hannah Arendt (19061975) e, tra le figure del dibattito più recente, di John Rawls (1921-2002).
Per la linguistica diamo alcune pagine di Noam Chomsky (nato nel 1928).
Infine, per il cosiddetto pensiero post-strutturalista francese, abbiamo scelto un brano di Michel Foucault (1926-1984).
JEAN PIAGET
INTERVISTA SU CONOSCENZA E PSICOLOGIA
Il concetto di struttura nello sviluppo della mente
ÉMILE DURKHEIM
DIZIONARIO DELLE IDEE
La filosofia positiva e la scienza della società
VILFREDO PARETO
TRATTATO DI SOCIOLOGIA GENERALE
La classificazione delle azioni
NIKLAS LUHMANN
ARCHIMEDES UND WIR
La teoria sistemica della società
HANS KELSEN
LA DOTTRINA PURA DEL DIRITTO
Il concetto di norma
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
CARL SCHMITT
IL CONCETTO DEL «POLITICO»
Il concetto di Stato presuppone quello di «politico»
LEO STRAUSS
CHE COS’È LA FILOSOFIA POLITICA?
«Il significato e il carattere della filosofia politica»
HANNAH ARENDT
VITA ACTIVA
La condizione umana
JOHN RAWLS
UNA TEORIA DELLA GIUSTIZIA
Il velo di ignoranza
NOAM CHOMSKY
RIFLESSIONI SUL LINGUAGGIO
Strutture innate del linguaggio e della mente
Il linguaggio come tratto distintivo dell’uomo
MICHEL FOUCAULT
L’ARCHEOLOGIA DEL SAPERE
Storia delle idee e archeologia del sapere
LA SCIENZA NEL NOVECENTO E LA NUOVA EPISTEMOLOGIA
I continui sviluppi della scienza nel Novecento e la posizione predominante
che essa ha assunto nella vita dell’uomo contemporaneo hanno alimentato
una ricca riflessione filosofica intorno alla sua natura, ai metodi e ai procedimenti che la caratterizzano, alle potenzialità che ne fanno uno dei fattori decisivi del mondo moderno; ma hanno anche indotto a pensare ai rischi e ai
pericoli che il suo sfruttamento senza limiti nasconde.
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Ha avuto così luogo negli ultimi tempi una profonda trasformazione dell’immagine della scienza: partendo da una critica della concezione paleopositivistica del sapere, la nuova epistemologia ha cercato di definire meglio che
cosa facciamo quando facciamo scienza, quando inventiamo e costruiamo
una teoria scientifica. Ne è scaturita una nuova visione della scienza, della sua
genesi, dei suoi paradigmi e dei suoi criteri di validità, tale da rivoluzionare le
rappresentazioni che se ne avevano in precedenza.
Degli epistemologi che hanno maggiormente contribuito a tale rivoluzione
qui presentiamo, a integrazione dei brani presenti nell’Antologia, alcune pagine di Karl R. Popper (1902-1994) e Thomas Kuhn (1922-1996).
KARL R. POPPER
IL FALLIBILISMO E LA TEORIA DEI TRE MONDI
«Oggi ci sono due mode filosofiche...»
THOMAS KUHN
NUOVE RIFLESSIONI SUI PARADIGMI
Che cos’è un paradigma scientifico
LE PROSPETTIVE DELLA FILOSOFIA OGGI
Quali spazi si aprono ancora, oggi, all’interrogazione filosofica? Quali competenze spettano a questa attività dello spirito umano, in un sapere che appare
sempre più dominato e colonizzato dalla specializzazione scientifica? V’è una
«razionalità», una forma di argomentazione che il pensiero filosofico possa far
valere come propria nel mondo contemporaneo?
È vero, la filosofia non ha successi concreti da esibire. Ma, come Heidegger ha
notato, pretendere di giudicare la filosofia in base ai suoi successi pratici sarebbe come voler valutare il pesce in base alla sua capacità di stare all’asciutto. Equivarrebbe, in altri termini, ad applicare alla filosofia un criterio che le è per principio inadeguato. Al di là di tutti i ragionamenti che si possono fare intorno alla
questione dell’utilità o meno della filosofia, la prova migliore della sua indefessa vitalità la si ha leggendo le opere di pensatori ascoltati nel mondo odierno.
In questa prospettiva proponiamo, come ampliamento dell’Antologia, alcuni brani di Chaïm Perelman (1912-1984) per la nuova retorica; di Joachim Rit-
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ANTOLOGIA DI FILOSOFIA DALL’ANTICHITÀ A OGGI ESPANSIONI IN ALEF
ter (1903-1974) per la riabilitazione della filosofia pratica; di Hans Jonas
(1903-1993) per il progetto di un’etica della responsabilità; di Georg H. von
Wright (1916-2003) per la teoria del sillogismo pratico; di Alasdair MacIntyre
(nato nel 1929) quale sostenitore del comunitarismo; di Emmanuel Levinas
(1905-1995) per la critica della tradizione metafisica.
CHAÏM PERELMAN
IL CAMPO DELL’ARGOMENTAZIONE. NUOVA RETORICA E SCIENZE UMANE
La teoria filosofica dell’argomentazione
JOACHIM RITTER
IL COMPITO DELLE SCIENZE DELLO SPIRITO NELLE SOCIETÀ MODERNE
«I problemi che oggi affliggono l’università»
HANS JONAS
IL PRINCIPIO RESPONSABILITÀ
Il principio di responsabilità e l’imperativo morale dell’età tecnologica
GEORG H. VON WRIGHT
SPIEGAZIONE E COMPRENSIONE
Il sillogismo pratico
Spiegazione e comprensione
ALASDAIR MACINTYRE
DOPO LA VIRTÙ
Nietzsche o Aristotele?
EMMANUEL LEVINAS
TOTALITÀ E INFINITO
Metafisica e trascendenza