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COLLEZIONISMO ZEISS CONTESSA a compatta folding denominata Contessa rappresenta una delle migliori fotocamere mai prodotte dalla Zeiss Ikon: completezza delle funzioni, costruzione robustissima ed impeccabile, ottimo obiettivo Tessar, ne fanno un piccolo mito che resiste ancora nel tempo. La Kodak Retina costruita a Stoccarda, aveva aperto nella metà degli anni Trenta non solo la strada al caricatore standard per la pellicola da 35mm, ma anche al concetto di una piccola fotocamera folding di ottima qualità da portare sempre con sé: era l’idea della compatta, che praticamente nasceva contemporaneamente alla comparsa delle fotocamere formato 24x36mm ad ottiche intercambiabili, come Leica e Contax, ma con costi abbordabili per tutti. La Retina I del dopoguerra, sempre dotata di un ottimo obiettivo Schneider Xenar, aveva non solo riproposto il concetto, ma costituiva forse la fotocamera di maggior diffusione del difficilissimo periodo della rinascita della Germania. La Zeiss Ikon non poteva certo stare a guardare il successo della temibile concorrente, per di più situata a poca distanza dal suo stabilimento, in quanto ambedue le case costruivano i loro apparecchi a Stoccarda, appunto. Pertanto si decise di porre in cantiere una fotocamera con analoghe caratteristiche, ma ancora più completa, come da tradizione Zeiss Ikon: il prezzo naturalmente era molto più in linea con il concetto Zeiss di fotocamera rispetto all’idea popolare Kodak, che tanto aveva contribuito alla diffusione della piccola Retina. La Contessa è presentata alla prima Photokina, nel marzo del 1950 con un prezzo di vendita di 395 DM: il nome le viene da- L 98 GIUGNO 2012 FOTOGRAFIA REFLEX di Pierpaolo Ghisetti Una compatta di gran classe e ottime prestazioni, presentata alla prima Photokina nel 1950 to per siglare la sua nobiltà ed esclusività, come appare del resto dalla prima pubblicità, ove un’elegantissima signora tiene in mano la nuova fotocamera. Con un numero di catalogo 533/24 e un peso di 540g, la Contessa si presenta chiusa (come le note fotocamera Ikonta e Super Ikonta per pellicola 120) ed occorre estrar- re il ponte levatoio per portare l’ottica Opton Tessar 45mm f/2,8 T in posizione di lavoro; la scelta di questa lunghezza focale non solo permette una maggiore profondità di campo, per salvare eventuali errori di messa a fuoco, ma anche il guadagno di mezzo stop rispetto al classico Tessar f/3,5. Il bottone d’avanzamento e di ri av vo l g i m e n t o pellicola sono posti sul fondello, una soluzione particolarmente elegante che rende la fotocamera molto compatta. Punto di forza della Contessa è il telemetro accoppiato all’ottica, che, con una precisa messa a fuoco da 80cm all’infinito, permette all’ottica Tessar di esprimere tutte le proprie potenzialità: si manovra grazie ad una ghiera frontale, soluzione del resto già sperimentata sulle macchine anteguerra. La combinazione mirino-telemetro è ottima e luminosa, permettendo una precisa messa a fuoco anche in condizioni di luce scarsa. Il vero colpo da maestro, almeno secondo i parametri dell’epoca, è l’inserimento di un esposimetro al selenio, perfettamente integrato nella linea dell’apparecchio e dotato d’antina di protezione, in quanto, com’è noto, il selenio tende a consumarsi con la luce. Sulla parte destra del carter superiore è situata la rotella d’accoppiamento tempidiaframmi in base ai dati forniti dall’esposimetro. Insomma, a questa piccola fotocamera non mancava proprio niente! Le prime 10.000 Contessa furono prodotte nel dicembre 1949 e dotate d’otturatore Compur Rapid, mentre un secondo lotto successivo di 15.000 pezzi fu dotato d’autoscatto, operazione estremamente difficile
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