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Foglio di informazione professionale Nr. 199 febbraio 2010 Dimeticone efficace contro i pidocchi La pediculosi è un problema diffuso che interessa soprattutto i bambini che frequentano le scuole elementari. Il trattamento prevede l’uso di pediculocidi chimici e dispositivi per la rimozione meccanica dei pidocchi. La lozione di dimeticone al 4% in un solvente a base di silicone (Hedrin, Mipharm) è un nuovo trattamento per l’eradicazione dell’infestazione da pidocchi. Si tratta di un parafarmaco a marchio CE (cioè conforme alle direttive sui dispositivi medici), incolore e inodore, con una leggera consistenza oleosa. Deve essere applicato sui capelli asciutti e lasciato asciugare per evaporazione, senza asciugare con il phon o altre fonti di calore; va sciacquato dopo almeno 8 ore. E’ importante che vengano bagnati accuratamente con la lozione sia il cuoio capelluto che i capelli per tutta la lunghezza. La ditta produttrice consiglia due applicazioni a distanza di 7 giorni in modo da uccidere le ninfe nate dalle uova che potrebbero essere rimaste vitali dopo la prima applicazione. Meccanismo d’azione. Quando sono ricoperti dalla soluzione di dimeticone in silicone, i pidocchi rimangono immobilizzati. Dopo l’evaporazione del solvente, lo strato di dimeticone che li ricopre funge da barriera osmotica: la morte deriva probabilmente dalla compromissione della loro capacità di regolare il contenuto in acqua. In virtù di questo meccanismo d’azione fisico, non sembra che i pidocchi possano sviluppare resistenza nei confronti del dimeticone. Efficacia. Tre studi randomizzati, controllati (RCT), hanno confrontato il dimeticone con la fenotrina, il malathion e la permetrina. L’aspetto diverso delle preparazioni a confronto ha impedito la realizzazione del “doppio cieco”, ma chi ha valutato i soggetti arruolati non sapeva a quale dei due trattamenti erano stati assegnati. Nel primo studio, 214 bambini e ragazzi (4-18 anni) e 39 adulti con pediculosi attiva sono stati trattati con la lozione di dimeticone al 4% o con una soluzione acquosa di fenotrina allo 0,5%, mediante 2 applicazioni a distanza di 7 giorni una dall’altra (e tempi di contatto di 8 ore). Dopo 15 giorni, le percentuali di eradicazione completa sono risultate simili (70% con dimeticone e 75% con fenotrina). Nel secondo, condotto su 58 bambini e 15 adulti, il dimeticone (lozione al 4%) si è dimostrato superiore al malathion (soluzione allo 0,5%) nel tasso di eradicazione dell’infestazione dopo la seconda applicazione. Nel terzo studio, 145 bambini (5-15 anni di età) sono stati trattati con la lozione di dimeticone o con la lozione di permetrina all’1% applicati 2 volte a distanza di una settimana; la misura di esito era rappresentata dalla guarigione (definita come assenza di pidocchi vivi) valutata il giorno successivo alla prima applicazione, il giorno 7 e il giorno 9. Nelle tre rilevazioni, le percentuali di guarigione sono state tutte a favore del dimeticone. Tollerabilità. L’incidenza delle reazioni irritative associate all’impiego del dimeticone è più bassa rispetto alla fenotrina e al malathion, paragonabile a quella della permetrina. Il prodotto non contiene composti volatili profumati e può essere utilizzato anche negli asmatici e nelle persone che presentano problemi respiratori. Conclusioni. I pediculocidi chimici malathion, permetrina e fenotrina, sotto forma di emulsione, lozione e gel, dopo 2 applicazioni a distanza di 7 giorni l’una dall’altra, eliminano i pidocchi in 3 bambini su 4; il crescente sviluppo di resistenze rappresenta un loro limite. Metodi alternativi sono quelli meccanici che prevedono l’impiego del pettine, ma pettinare tutta la massa di capelli umidi (“wet combing”) per rimuovere i pidocchi può richiedere molto tempo e i tassi di guarigione sono inferiori (2 bambini su 4). La lozione di dimeticone ha un meccanismo d’azione fisico e rappresenta perciò un’alternativa vantaggiosa nei confronti dei pediculocidi chimici, dato che non è stata documentata la comparsa di resistenze. I risultati degli studi indicano che il dimeticone ha percentuali di eradicazione paragonabili, quando non superiori, a quelle delle preparazioni chimiche, non viene assorbito per via transdermica ed è meno irritante. Mancano dati comparativi col “wet combing”, ma ad un confronto indiretto sembra più efficace. Il costo è paragonabile a quello delle altre preparazioni tradizionali in commercio. E’ ragionevole considerarlo una prima scelta, soprattutto quando i genitori non intendono utilizzare un pediculocida chimico. Bibliografia 1. Burgess IF. The mode of action of dimeticone 4% lotion against Pediculus capitis. BMC Pharmacol 2009; 9:3. 2 Burgess IF et al. Treatment of head louse infestation with 4% dimeticone lotion: randomized controlled equivalence trial. BMJ 2005; 330:1423-6. 3. Burgess IF et al. Randomized, controlled, assessor blind trial comparing 4% dimeticone lotion with 0.5% malathion liquid for head louse infestation. PLoS One 2007; 2:e1127. 4 Heukelbach J et al. A highly efficacious pediculicide based on dimeticone: randomized observer blinded comparative trial. BMC Infect Dis 2008; 8:115. 5. Does dimeticone clear head lice? DTB 2007; 45:52-5. INTESA – Via Provina, 3 – 38123 Ravina (TN) – Tel. 0461 901111 – [email protected] Duloxetina: farmaco a 360°? In Italia, la duloxetina è disponibile come Cymbalta e Xeristar per il trattamento della depressione e del dolore neuropatico e come Yentreve e Ariclaim per il trattamento dell’incontinenza urinaria da sforzo. Come funziona. La duloxetina blocca la ricaptazione della serotonina e della noradrenalina nelle terminazioni nervose. Questo è il meccanismo dell’azione antidepressiva che condivide con la venlafaxina (es. Efexor). Il suo impiego nella neuropatia periferica diabetica si basa sul presupposto che, inibendo la ricaptazione di serotonina e noradrenalina, possa potenziare le vie inibitorie del dolore nel sistema nervoso centrale. L’uso nell’incontinenza da sforzo deriva dall’osservazione che nell’animale livelli più elevati di serotonina e noradrenalina nella colonna vertebrale sacrale comportano un aumento del tono dell’uretra attraverso un aumento della stimolazione nervosa dello sfintere uretrale. Depressione. In numerosi studi a breve termine (max. 2 mesi), la duloxetina (60 mg al giorno) si è dimostrata superiore al placebo nel ridurre il punteggio sulla scala di Hamilton; in due studi di lunga durata è risultata più efficace anche nel prevenire le recidive. Molti studi verso placebo prevedevano anche un controllo attivo (un SSRI: paroxetina, fluoxetina, escitalopram), ma nessuno era disegnato o abbastanza potente per confrontare l’efficacia di questi farmaci. In uno studio comparativo la duloxetina è risultata equivalente alla venlafaxina. Una metanalisi di 117 studi che ha stilato una classifica dei nuovi antidepressivi in base a confronti diretti e indiretti di efficacia e accettabilità la colloca negli ultimi posti. Dolore neuropatico. Il dolore neuropatico diabetico che si associa a danno o ad alterazione della funzionalità del sistema nervoso sensitivo periferico può durare mesi o anni ed è difficile da trattare. Il farmaco di prima linea è rappresentato da un antidepressivo triciclico come l’amitriptilina (Laroxyl); altre opzioni terapeutiche comprendono antiepilettici come la carbamazepina (es. Tegretol), la gabapentina (es. Neurontin) e il pregabalin (Lyrica). In 3 studi della durata di 3 mesi su oltre 1.000 diabetici, la duloxetina (alla dose di 60 e 120 mg al giorno) ha prodotto una modesta attenuazione del dolore rispetto al placebo (meno 1 punto su una scala a 11 punti). Incontinenza urinaria da sforzo. La perdita involontaria di urina dopo uno sforzo, un colpo di tosse o uno starnuto, deriva da un indebolimento della muscolatura del pavimento pelvico o da un deficit dello sfintere uretrale. Interessa 1 donna su 10 con meno di 65 anni. Il trattamento elettivo consiste nel potenziamento dei muscoli pelvici, seguito se necessario dall’intervento chirurgico. La duloxetina, alla dose di 40 mg 2 volte al giorno, è l’unico farmaco registrato con questa indicazione. In una revisione sistematica di 9 RCT (più di 3.300 pazienti) della durata massima di 3 mesi, il numero di donne “guarite” secondo una valutazione soggettiva è stato leggermente più alto con duloxetina rispetto a placebo, ma la differenza si annullava sulla base dei diari giornalieri delle perdite involontarie di urina. In uno studio, nelle 201 donne che presentavano almeno 2 episodi di incontinenza al giorno, dopo 3 mesi gli episodi di incontinenza sono stati minori con duloxetina associata a ginnastica dei muscoli pelvici che con la ginnastica da sola. In un altro piccolo studio, la duloxetina ha diminuito di 2,5 alla settimana le perdite involontarie di urina rispetto al placebo. Effetti indesiderati. La nausea interessa 1 paziente su 5 e può essere tanto fastidiosa da determinare la sospensione della terapia. Altri effetti indesiderati frequenti sono mal di testa, secchezza della bocca, diarrea, sonnolenza e senso di debolezza. Conclusioni. La maggior parte dei dati sulla duloxetina nella depressione proviene da studi verso placebo; i pochi dati comparativi indicano una efficacia analoga, se non inferiore, a quella degli SSRI, ma con una peggiore tollerabilità. Nel trattamento del dolore neuropatico, il modesto vantaggio sul placebo e la mancanza di studi di confronto con gli altri farmaci disponibili più collaudati non consentono di prevederne un possibile ruolo. Nell’incontinenza, la duloxetina può essere di qualche utilità solo nelle donne con più di 2 episodi di incontinenza al giorno, quando gli esercizi di rafforzamento dei muscoli pelvici si sono rivelati poco efficaci e la chirurgia non è attuabile o accettata. A cura del dott. Mauro Miselli Bibliografia Cipriani A et al. Comparative efficacy and acceptability of 12 new-generation antidepressants: a multiple–treatments meta-analysis. Lancet 2009; 373:74658. Gartlehner G et al. The general and comparative efficacy and safety of duloxetine in major depressive disorders: a systematic review and meta-analysis. Drug Saf 2009; 32:1159-73. Lunn MP et al. Duloxetine for treating painful neuropathy or chronic pain. Cochrane Database Syst Rev 2009; Oct 7(4):CD007115. Shamlyian TA. Systematic review: randomized clinical trials of nonsurgical treatments of urinary incontinence in women. Ann Int Med 2008; 148:659-73. INTESA – Via Provina, 3 – 38123 Ravina (TN) – Tel. 0461 901111 – [email protected]
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