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23 L’AUDIOPROTESISTA L’AUDIOPROTESISTA R I V I S T A T E C N I C O - S C I E N T I F I C A D E L L ’ U D I T O ANNO X – N. 23 – FEBBRAIO 2011– TRIMESTRALE – Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008 23 Primo piano: Fia e Cochlear Italia insieme per la formazione Intervista: un contributo alla qualità del Sistema sanitario nazionale Sanità: i fondi sanitari integrativi, la via italiana al secondo pilastro Professione: riflessioni sulla Mappa delle competenze dell’audioprotesista I nuovi protagonisti: la protesizzazione acustica nella malattia otosclerotica Curiosità dal “mondo dei suoni” ORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI ITALIANI E DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI, MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI L’AUDIOPROTESISTA sommario Anno X n.23 febbraio 2011 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008 RIVISTA TECNICO-SCIENTIFICA DELL’UDITO www.audioprotesista.it Direttore editoriale 3 EDITORIALE GUARDIAMO IL FUTURO. COGLIENDO I SEGNALI DEL PRESENTE Gianni Gruppioni 13 PRIMO PIANO FIA E COCHLEAR ITALIA INSIEME PER LA FORMAZIONE 18 INTERVISTA UN CONTRIBUTO ALLA QUALITÀ DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE 21 PRIMO PIANO UN OTTIMO PASSO AVANTI PER L’AUDIOPROTESI 24 ATTUALITÀ QUANTO CONTA L’ESPERIENZA 27 ANAP - via Val d’Intelvi, 3 20152 MILANO Tel. 02.47996053 Fax 02.47995538 www.fnaai.it [email protected] FORMAZIONE LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 33 SANITÀ I FONDI SANITARI INTEGRATIVI, LA VIA ITALIANA AL SECONDO PILASTRO Edito da: 38 DIRITTO SANITARIO LA LEGGE BERSANI NON SEMPRE VALE PER LA PUBBLICITÀ DEI PROFESSIONISTI 41 PROFESSIONE RIFLESSIONI SULLA MAPPA DELLE COMPETENZE DELL’AUDIOPROTESISTA 45 PROFESSIONE UNI EN 15927: RICONOSCE E PREMIA IL NOSTRO IMPEGNO IN EUROPA 51 I NUOVI PROTAGONISTI LA PROTESIZZAZIONE ACUSTICA NELLA MALATTIA OTOSCLEROTICA 56 SALUTE IMPORTANTE INDAGINE SUGLI AUSILI PER L’UDITO NELLA ASL DI MANTOVA 61 SCIENZA IL CONSENSO INFORMATO AI MINORI 73 RUBRICA DAL MONDO DEI SUONI Mauro Menzietti Direttore responsabile Maurizio Clerici Progetto grafico Lara D’Onofrio Impaginazione Claudia Damiani – ikona.it Coordinamento editoriale Virginia Gigante Redazione e marketing Valentina Faricelli Corso V. Emanuele, 147 65121 Pescara Tel. e fax 085.374293 [email protected] Organo Ufficiale della FIA Pescara Stampa Artigrafiche Galvan - Chieti Scalo questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana L’abbonamento alla rivista è gratuito: per abbonarsi telefonare alla segreteria tel.02.47996053 oppure inviare una e-mail a [email protected] indicando i propri recapiti postali. © Copyright 2011 Tutti i diritti riservati. Testi, foto e supporti magnetici non richiesti espressamente non vengono restituiti. 74 SCHEDE PRODOTTO 76 RUBRICA NEWS TIRATURA 14.000 COPIE 79 SPAZIO AZIENDA IL PUNTO L’AUDIOPROTESISTA IL PUN In questi tempi di discussioni furiose sui costi della spesa pubblica, a cominciare da quella sanitaria, diventa centrale il discorso sul significato dell’efficienza e della professionalità. Sul primo punto possiamo ricordare che da anni siamo impegnati a diffondere a sviluppare una vera e propria cultura della prevenzione. Nonostante infatti molteplici e noti fattori stiano trasformando quello della sordità in un problema sociale a tutti gli effetti, non si è ancora ben compresa l’importanza di agire per tempo di fronte alla possibilità di sviluppare un deficit uditivo. Eppure la prevenzione è una delle strade fondamentali per ridurre i costi del sistema sanitario. Un discorso, questo, che va di pari passo con la nostra crescita professionale, che ci vede sempre più figure sanitarie di riferimento, che, di fronte a pazienti oggi più che mai consapevoli, devono garantire preparazione e competenza. Anche in questo numero perciò i riflettori sono tutti puntati sulla formazione e sulla sua importanza. Del resto lo vediamo ogni giorno, sfogliando i giornali, osservando la società: il dibattito sulla meritocrazia, o meglio sulla sua mancanza, intesa in senso lato, sta investendo ogni settore della nostra vita. Dimostriamo perciò che è sbagliato fare di tutta l’erba un fascio e ogni giorno, con la voglia e con la passione, vinciamo la nostra personale sfida: essere professionisti attenti e competenti, desiderosi di migliorare e, soprattutto, di meritare il riconoscimento che abbiamo conquistato in ambito medico. In questo numero in particolare, annunciamo con orgoglio l’accordo siglato con un’importante azienda, avente ad oggetto proprio la formazione e l’aggiornamento. E uno spunto significativo per riflettere su questi temi è dato da un paragone paradossale, che per sottolineare l’importanza dell’esperienza, racconta cosa fanno gli stambecchi della valle d’Antrona. Invito tutti i colleghi, inoltre, a leggere con attenzione il contributo della dottoressa Labate, che traccia un quadro obiettivo sulla situazione della spesa sanitaria in Italia. Per capire, tra l’altro, che al di là dei catastrofismi, bisogna rimboccarsi le maniche. Sempre più ricca, inoltre, la sezione riservata alle aziende, che ci accompagnano nel nostro cammino e ci forniscono un contributo insostituibile per la nostra crescita professionale. Insomma, anche in questo numero “vivono” e prendono forma le trasformazioni della nostra professione. Avendo sempre come punto di partenza e nello stesso tempo di arrivo, le persone, con le loro esigenze e le loro peculiarità. Lo sottolinea bene il nostro presidente, nel bellissimo editoriale che come di consueto, introduce e orienta la nostra lettura. Ascoltiamo, guardiamo, capiamo, riportiamo: disegnamo così il nostro agire professionale. E sosteniamo il lavoro della nostra associazione, prezioso e costruttivo. Riflettiamo di più su quanti risultati, restando uniti, abbiamo raggiunto. E quanti ancora sono a portata di mano. Pensiamoci. Senza dare nulla per scontato. Un nuovo anno è appena iniziato. Diamoci un obiettivo: ognuno di noi, migliorando, lo farà per tutti. Buona lettura. TO Mauro Menzietti Direttore editoriale EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA > I nuovi modelli di Welfare e riforma delle professioni sanitarie richiedono di non perdere di vista i principî fondamentali: ascoltare, guardare, capire, riportare. E il nostro agire dal “centro” < Guardiamo il futuro. Si assiste in Italia a un’impetuosa crescita della spesa sanitaria imputabile, principalmente, a tre fattori: progressivo invecchiamento demografico, che provoca un aumento di quella parte della popolazione che maggiormente richiede prestazioni sanitarie; introduzione di nuove tecnologie di diagnosi e cura (pensiamo nel nostro settore alla rivoluzione apportata dalla tecnologia digitale) generalmente più efficaci ma anche più costose; crescita delle aspettative della popolazione, con un livellamento verso l’alto dello standard di vita. L’effetto di ciascuno di questi fattori tende a rafforzarsi interagendo con gli altri. Accanto a una grande crescita di risorse per la gestione della sanità si è verificato il progressivo ingenerarsi di una stagnazione dell’economia. La coincidenza di queste due contrapposte realtà impone una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e del Governo in carica all’uso delle risorse e a cercare nuovi sentieri. Serve, ci viene detto, puntare all’efficienza che risana i conti e migliora le performance. Come tutti i soggetti sociali, economici, professionali tutti noi siamo chiamati a capire il futuro e a fare le scelte necessarie. Ho letto che è meglio per chi lavora e produce se diventa il “Marchionne” di se stesso, per non scoprirsi tardivamente in fuorigioco. E, siccome cambiano le regole di gioco più di quanto si percepisce, meglio provare a conoscerle per tempo. Cogliendo i segnali del presente di Gianni Gruppioni Presidente ANAP cambiamenti estensibili al resto del Paese. Sarà meglio di ora come vorrebbero le migliori intenzioni, ma certamente cambia l’era del SSN introdotta dalla L.833/78 che abolì quelle Casse Mutue che, rivisitate in chiave moderna, ora si apprestano a ritornare. In attesa delle nuove Mutue, tra i temi centrali del nuovo anno c’è senza dubbio l’obiettivo in sanità di un sistema di finanziamento fondato sui costi standard e dunque sul metodo del benchmarking. Si tratta di una scelta importante, da leggere non tanto in chiave economicistica o ragionieristica, quanto piuttosto come un nuovo modello di governance, visto che oltre alla comparazione dei costi si farà benchmarking attraverso una complessa batteria di indicatori, che mettono a confronto molti aspetti del sistema, dall’epidemiologia dei territori ai modelli organizzativi. Attraverso questa comparazione tra Regioni, ma anche tra Aziende ospedaliere o territoriali che siano, si vuole costruire una cultura del confronto che induce ad imparare da chi sa fare meglio, da chi ha mostrato di riuscire ad ottenere i migliori risultati. Insomma, in altri termini, si tratta di rendere le best practice il vero modello di riferimento del sistema sanitario italiano, superando una vecchia logica che confondeva l’aziendalizzazione con la creazione di realtà tra loro separate, autocentrate e progressivamente distanti Privati, Istituzioni, Terzo settore insieme: prove per migliorare la “sostenibilità” economica Senza la presunzione di sapere o di raccontare tutto, ma con l’intento di alzare il grado di attenzione affinché ciascuno diventi la sentinella di se stesso riportiamo, in quanto utile conoscenza, che diverse Regioni, in testa la Lombardia, collaborano mettendo in comune il knowhow della componente privata con quella istituzionale e il terzo settore per un obiettivo unico dichiarato: migliorare la qualità e, con essa, la sostenibilità, cioè i conti economici del sistema. Per fare questo si intende sperimentare nuovi modelli nei quali si riconosca la centralità dei pazienti, ma con “risparmi” o definiamoli 3 EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA sistema sociosanitario viene pertanto chiamato a rispondere in maniera adeguata a questi mutamenti nell’assetto demografico della popolazione”. Per chiudere questo cerchio, com’è nell’intenzioni, deve essere garantito alla Persona un modello di accesso al sistema di welfare chiaro e definito indipendentemente dall’età e dalle cause che ha generato la condizione di disabilità, nonché una totale partecipazione alla valutazione e alla definizione del progetto individualizzato e individuale. Da “pazienti” di fronte al sanitario che dispensava le sue cure, siamo soggetti attivi, coinvolti e informati, certamente non più passivi. I risultati di ogni approccio puntano ad un sistema assolutamente innovativo e che - con la “quadra” imprescindibile dei conti economici- sono destinati a produrre altri cambiamenti che vanno seguiti, per non essere colti di sorpresa. dalla mission comune di ogni servizio pubblico: utilizzare al meglio le risorse disponibili per offrire servizi ai cittadini. Non a caso questa metodologia, fondata su benchmarking e best practice, diffusa nel mondo per la gestione dei sistemi complessi, nello specifico giunge proprio nel nostro sistema sanitario. Perché, è un aspetto da non sottovalutare, è attraverso il confronto che si vuole costruire un modello capace di abbattere le differenze gestionali fuori controllo. “See and treat”, vedi e tratta E scoppia la polemica Le riforme investono anche le Professioni sanitarie che a loro volta, cambiano. E qualche volta entrano in rotta di collisione come, in questo momento, infermieri e medici. Sotto accusa è la delibera della Regione Toscana sul “See and Treat” che, basandosi su modelli anglo-americani, abilita gli infermieri a trattare i casi non urgenti, eliminando così inutili liste d’attesa, ma invadendo il campo medico. La delibera toscana sul “vedi e tratta il paziente” è pronta al via. I nuovi infermieri opereranno in base a precisi protocolli approvati dal Consiglio sanitario Regionale, con un’indubbia Molteplici altre direttrici di sviluppo del sistema di welfare del nostro Paese pongono (o vorrebbero) come criterio chiave dell’intervento sulla Persona la certezza dei diritti e l’universalismo nell’accesso a benefici e servizi. Come sottolinea il ministro della Salute: “All’avanzare dell’età si collega il concetto di fragilità che, a sua volta, richiama le condizioni di disabilità, comorbilità e polipatologia. Il 4 EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA ritorio a fianco, ma senza sovrapporsi, ai laboratori di analisi e agli ambulatori. Secondo Mandelli, Presidente del Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani), è un cambiamento ritenuto importante da tutti gli appartenenti all’Ordine dei Farmacisti. Ma, a quanto pare, non è un traguardo finale. Questo è ciò che temono i “laboratoristi” e i medici di medicina generale, tutti allertati. Intanto per le farmacie, che in linea di principio hanno un modello unico sul territorio nazionale, ora si prospetta la necessità di sviluppare una sorta di nuova specializzazione, in funzione della necessità della Sanità locale. Pur considerando che dispensare i medicinali è e sarà sempre la prima missione, allo stesso tempo le farmacie, dovranno accelerare la spinta all’associazionismo, perché le Regioni saranno incentivate ad avviare le convenzioni soltanto se si presenteranno numerose all’appuntamento. Ma non si tratta solo di questo. Alla svolta del ruolo delle farmacie di comunità dovranno prepararsi i farmacisti, cambiando sia individualmente sia attraverso l’impegno della rappresentanza della professione, per mettere a punto linee guida e buone pratiche per l’erogazione dei nuovi servizi a fianco di quelli storici. La fase che si apre è ritenuta cruciale per tutte le imprese farmaceutiche, per garantire la tutela della salute in una società sempre più anziana nella quale occorre ottimizzare l’uso delle risorse ma (e riporto testualmente le parole del Presidente Fofi che hanno un forte richiamo anche per noi) occorre anche assicurare lo sviluppo futuro del servizio farmaceutico e mantenere i farmacisti al centro del processo di cura: un compito che vede e vedrà la federazione in prima linea. Per spiegare meglio cosa ruota attorno a questo concetto riporto l’ultima querelle scoppiata nel pianeta delle pillole dopo l’annuncio dell’accordo siglato tra l’amministratore delegato di Poste Italiane e il presidente di Farmindustria, per consentire agli ospedali di servirsi delle Poste per recapitare a casa dei pazienti cronici i cicli di terapia per il trattamento a domicilio e non essere costretti a ritirarli presso le farmacie. Per Farmindustria: “Un servizio al cittadino”. Per i farmacisti: “Dubbi di legittimità”. Fra le novità della L. 69/2009 una ci riguarda visto che abolisce gli effetti di un noto Regio decreto del 1929 valorizzazione della professione infermieristica, ma soprattutto destinerà il personale medico ad altre, vere emergenze. Guardiamoci negli occhi e pensiamo cosa potrebbe significare se si incominciasse a ragionare alla stessa maniera nei confronti di tutte le professioni sanitarie. Infatti, con la riforma del Titolo V della Costituzione, sono state date alle Regioni, soprattutto in termini di Bilancio, le competenze organizzative in ambito sanitario. Ora, ci si trova a fare i conti con leggi finanziarie che da un lato tagliano risorse e dall’altro chiedono un aumento di produttività e così, come nel gioco dell’oca, siamo tornati al vero punto di partenza: riconoscere e modificare le professionalità esistenti alla luce della decennale evoluzione professionale che vi è stata, in ambito normativo, internazionale e accademico. Anche se al momento molto controversa, la responsabilizzazione e la valorizzazione dei laureati sanitari, si dice, non può arrecare danno ad alcuno ma solo portare valore aggiunto ai pazienti, soprattutto in una epoca di limitazione di risorse. Di qui la proposta di istituire “ambulatori infermieristici” di base e gli “infermieri di famiglia”, progetti sino a poco fa impensabili eppure già dietro l’angolo. La riforma delle farmacie: una strada in chiaro-scuro Anche su un versante ritenuto poco mutabile come quello delle farmacie, grandi cambiamenti, qui accettati e condivisi, sono in arrivo. Il recente parere favorevole ai decreti applicativi della Legge 69/2009, rilasciato dalla Conferenza Stato-Regioni, segna un passaggio fondamentale sul futuro di questa professione. I decreti attuativi hanno subito alcune modificazioni di dettaglio che rafforzano la caratteristica principale della farmacia dei “servizi”. Visto che, come nelle farmacie, nei Centri di audioprotesi si erogano servizi e si vendono prodotti solo tramite figure sanitarie preposte, anzi, nei C.A. si scelgono, adattano e si vendono -in piena autonomia e responsabilità- dispositivi che richiedono atti ben più complessi della scelta di un farmaco su prescrizione, noi tutti siamo particolarmente interessati a comprendere quello che succede con i presidi farmacologici chiamati a supportare in modo nuovo la tutela della salute sul ter- 5 EDITORIALE L’AUDIOPROTESISTA ne, è sempre tardiva (all’incirca a 10-12 anni dall’insorgenza del problema) e quindi più onerosa economicamente noi sosteniamo che deve essere compito dei nuovi Fondi favorire l’acquisto di ausili per sentire: perché ciò avvenga e/o venga favorita la spesa, questo costo deve essere incluso - al pari di ciò che è stato previsto per favorire le cure odontoiatriche - nella quota “vincolata del 20%“. Attualmente, c’è il Ssn che interviene, ma solo quando il cittadino subentra nella condizione di “avente diritto”. Tale condizione è subordinata ad una forte degenerazione dell’udito, generalmente maturata in età avanzata, quando il soggetto, pensionato, è più debole anche economicamente e, quindi, grava sulla spesa sanitaria pubblica. O, ancora peggio, non contrastando la rinuncia ad udire e al “bene-essere” dettata da motivi economici e/o stigma culturali, si finisce per aumentare la categoria dei disabili e dei non-autosufficienti, con conseguenze sociali ben più onerose di qualsiasi prevenzione/rimediazione (vedere a tal proposito la classificazione internazionale ICF sulla salute e stati ad essa correlati). che, sin’ora, inibiva l’accesso nelle farmacie alle figure mediche e sanitarie per possibile conflitto d’interesse. Ebbene, abolito per legge il conflitto –, previo accordo con il titolare della farmacia – tutte le professioni, noi compreso, potranno entrare dalla porta principale, professionalmente parlando si intende. Sulla via del secondo pilastro in sanità: la posizione di Anap Includo in questa nota lo stato della Normativa che regola l’Assistenza Sanitaria Integrativa, che seppur recentissima e non ancora completata, avanza sullo scenario del nuovo welfare. Di fondi integrativi abbiamo parlato molto al recente Forum Risk Management in Sanità, indetto dal Consiglio Superiore di Sanità. Anap ha partecipato ai lavori e avanzato le proprie proposte. Da tempo siamo impegnati in prima linea a contribuire alla realizzazione di una legislazione organica che introduce cambiamenti, molti dei quali ritenuti non rinviabili, che riguardano anche il nostro settore di competenza. Allo stato attuale, affiancati da Federsalute, noi sosteniamo la mancanza di una regolamentazione generale che, senza soffocare la capacità di iniziativa dei Fondi (all’incirca 284 che in questo momento nemmeno si conoscono e, quindi, ancora c’è dialogo) definisca meglio i ruoli, le competenze, gli interventi del secondo pilastro della sanità, da farsi possibilmente attraverso un Authority che faciliti le iniziative orientate a massimizzare l’efficienza delle prestazioni. Il lavoro dell’Authority deve utilmente rapportarsi con un tavolo permanente costituito con gli Enti che sono portatori di competenze preziose. Un esempio è Federsalute, che con le associazioni federate esprime al più alto livello nel campo sanitario quelle tecniche-professionali e assistenziali. Con tutti coloro che hanno a cuore i Fondi, Anap ritiene che sia necessario un forte impegno sulla prevenzione sia con campagne di screening periodiche che per obiettivi specifici come, nel nostro caso, l’ipoacusia. Ma ciò, proprio nel nostro caso, non basta. Tenuto conto che sono ben il 13% gli italiani colpiti nell’udito, di cui la metà non ha mai fatto un semplice controllo dell’udito e la “rimediazione”, quando avvie- Ascoltare, guardare, capire, riportare e agire dal “centro” Non serve dilungarsi oltre. Abbiamo appena iniziato l’anno e a complemento di quanto riportato non nuoce ricordare che l’ esperienza acquisita - che non è poca ci suggerisce, in primis, di porre la nostra massima attenzione ai c.d fondamentali: ascoltare, guardare, capire, riportare e agire dal “centro”. Sono questi i buoni compiti di ogni associazione di rappresentanza. In quanto a ciò che abbiamo voluto riportare, semplicemente per dare ulteriore consapevolezza che Fia, in prima linea, svolge il proprio incarico sullo scenario politico, governativo, regionale, sindacale, associativo e di rappresentanza. Naturalmente stando al centro, che è l’unico e solido modello di riferimento e crocevia del nostro agire. Concludiamo con un giudizio sul bilancio dell’anno appena finito che è positivo in generale. E, in particolare, lo è stato per coloro che esprimono valori professionali alti e che registrano, in un anno difficile, incrementi importanti anche a due cifre! ■ 6 M AT E R I A L E I N DOTA ZI ON E R I S E R VAT O I N E S CLU S I VA A GL I A DE R E N T I : M A N I F E S T I 50X 70; CA R T E L L I DA B A N CO 30X 40; V E T R OFA N I E 20X 13; DE P L I A N T S F OR M AT O A 4. Le aspettative dei cittadini utenti nei confronti della qualità delle prestazioni sanitarie erogate nelle strutture pubbliche e private si sono considerevolmente evolute. Ogni fruitore è sempre più sensibile al comportamento etico, degli operatori e della struttura sanitaria. tivi e che sottendono ai comportamenti professionali nei confronti del cittadino. - Valorizzazione e riconoscimento delle competenze professionali. - Lotta all’abusivismo professionale. La finalità del progetto “Carta Etica e dei Valori” è proprio di identificare, promuovere, diffondere e valorizzare le strutture e i professionisti che praticano i migliori valori etici e professionali, già presenti nei codici deontologici di ogni professione. I codici condivisi le regole professionali sono trascritte all’interno della “Carta Etica e dei Valori”. Quest’ultima, esposta in modo visibile all’interno dei Centri, rappresenta la garanzia, per i cittadini, che in quella struttura la relazione professionale e la prestazione, riflettono i contenuti della Carta. La redazione e il rispetto del patto non sono regolati a livello normativo, avendo carattere volontaristico e rappresentando la “summa” delle etiche comportamentali degli operatori interessati che senza imposizioni vi aderiscono. Ciò rappresenta una vera garanzia per il cittadino - Promozione della “Carta Etica e dei Valori” come garanzia, per i cittadini, di ricevere prestazioni eticamente certificate dagli stessi operatori che le erogano. In questo senso la Carta rappresenterà un patto tra gli operatori, in quanto professionisti ed i cittadini, in quanto utenti. - Esposizione della “Carta Etica e dei Valori” nei Centri in modo da facilitarne la visione, specie nel momento dell’accesso nella struttura sanitaria, per consentire di confrontare ciò che viene erogato con ciò che è trascritto. Per gli interessati alla sottoscrizione va precisato che l’adesione è sottoposta al rinnovo annuale: la competenza e l’etica, infatti vanno esercitate e verificate continuamente. Il progetto gode anche dell’alto patrocinio del ministero della Salute. Il progetto persegue le seguenti finalità: - Individuazione, promozione, sviluppo e diffusione dei principi e dei valori etici all’interno dei contesti lavora- L’elenco degli aderenti verrà pubblicato e aggiornato sulla rivista L’Audioprotesista e sul sito: w w w.a u d iop rot e sist a .it P e r a d e rire : Segreteria FIA, Tel. 02.47996053 r.a., Fax 02.47995538 f n a a i@f n a a i.it PRIMO PIANO L’AUDIOPROTESISTA > Alberto Golinelli, amministratore delegato di Cochlear Italia, e i presidenti Ana e Anap illustrano i contenuti di questo importante accordo < Fia e Cochlear Italia insieme per la formazione È stato siglato fra l’Associazione Nazionale Audioprotesisti e la sede italiana della multinazionale Cochlear, leader mondiale per gli impianti acustici noti anche come “orecchio bionico”, un accordo di formazione e collaborazione unico nel suo genere. Chiediamo ad Alberto Golinelli, amministratore delegato di Cochlear Italia che ha sede a Bologna, i termini di questo “storico” accordo. Dottor Golinelli, cosa prevede l’accordo appena siglato fra Ana, Anap e Cochlear? L’accordo è unico nel suo genere perché è la prima volta che il mondo dell’implatologia e quello delle protesi acustiche si incontrano. Si tratta in pratica di corsi di formazione fatti da Cochlear agli audioprotesisti affinché imparino le dinamiche dei nostri prodotti impiantabili. Nello specifico parliamo del sistema Baha BP100 e il nuovo sistema impianto cocleare Hybrid, dotato di processore elettroacustico, ovvero di un sistema che riunisce in sè una protesi acustica digitale ed un impianto cocleare così da ottenere entrambe le stimolazioni: acustica ed elettrica. Per il Baha BP 100, ovvero la protesi per via ossea osteointegrata nella mastoide, insegneremo il funzionamento e la regolazione, mentre per l’Hybrid, che è un impianto di nuova generazione ed è composto sia da protesi acustica che da impianto cocleare, faremo formazione per la parte di personalizzazione e regolazione fisica della parte acustica. Tutto questo non può che giovare al bene del paziente. Dal momento che abbiamo lanciato questi due nuovi sistemi (il Baha BP 100 e l’Hybrid) che servono a pazienti con diversi tipologie di sordità, da profonda a media, compresa la monolaterale è importante assicurare loro la certezza dell’udito e del perfetto funzionamento dei dispositivi. L’obiettivo della formazione è proprio quello di far conoscere il funzionamento e la regolazione del BAHA BP100 e per l’Hybrid di rilevare l’impronta e l’ adattamento della chiocciola oltre che la regolazione fisica della stessa nel canale, in quanto parte acustica esterna dell’impianto cocleare Hybrid. Inoltre sarà importante per i pazienti, sempre e solo in accordo con le cliniche competenti, di attivare la stimolazione bimodale (ovvero il mantenimento della protesi acustica da un lato Si tratta quindi di un accordo privato? Assolutamente no: di solito il fitting dei nostri sistemi sui paziente viene effettuata dalle cliniche dove questi vengono operati. Spesso i dipartimenti ospedalieri sono oberati di lavoro e può accadere che il paziente debba attendere anche settimane per l’ottimizzazione del suo processore. Con questo accordo invece, dopo la formazione necessaria, l’attività di regolazione può essere di competenza dei soggetti Ana e Anap. Da sinistra: Alberto Golinelli, ad Cochlear Italia; Franco Gandolfo, presidente Ana; Gianni Gruppioni, presidente Anap; Simone Desmarchelier, console generale d’Australia. 13 PRIMO PIANO L’AUDIOPROTESISTA Da sinistra: Salvatore Regalbuto, vicepresidente Anap; Gianni Gruppioni, presidente Anap; Alberto Golinelli, ad Cochlear Italia; Simone Desmarchelier, console generale d’Australia; Enza Forno, testimonial; Sara Covino, development manager di House Trade; Corrado Canovi, segretario Ana-Anap; Franco Gandolfo, presidente Ana; Lorenzo Gaddoni, Cochlear Italia. Come avviene questa formazione? Si tratta di un corso in cui Cochlear formerà dei soggetti Ana che a loro volta formeranno altri loro iscritti. Cochlear fornisce tutte le informazioni teoriche e poi cliniche dei prodotti che ho descritto in modo che poi i soggetti Ana possano effettuare i controlli. Controlli su pazienti che le stesse cliniche ospedaliere invieranno loro. pazienti utilizzano il Sistema Baha, mentre i numeri dell’Hybrid sono decisamente inferiori poiché si tratta di un prodotto molto nuovo. Il passo successivo è la perfetta personalizzazione di questi dispositivi ed ora la tecnologia permette che ognuno di questi sistemi uditivi possa adattarsi al singolo paziente. È come se si decidesse di andare dal sarto invece che in un negozio di abiti per vestirsi. Poter supportare più pazienti possibili con rigore e scientificità, obiettivi che ci accomunano all’Ana, è per noi di Cochlear un target molto importante. In cosa consiste questa unicità dell’accordo? Perché si tratta della prima volta. Ci auguriamo che questo diventi un accordo pilota anche per il resto dell’Europa. È una collaborazione estremamente trasparente basata su comuni interessi clinici. Siamo in completa sintonia con l’Associazione Nazionale Audioprotesisti sugli obiettivi dell’accordo. E uno degli obiettivi primari è certamente quello del benessere del paziente. I nostri pazienti, desidero ricordarlo, purtroppo hanno perso del tutto o quasi completamente l’udito. Una condizione molto difficile da sopportare nella società moderna. Cochlear è una azienda giovane, che ha realizzato dei dispositivi impiantabili che hanno restituito completamente l’udito già a 230 mila persone. Altri 75 mila Quando partiranno i primi corsi? Il primo corso di formatori partirà verso la fine di marzo. Saranno formati non più di quindici rappresentanti Ana, i quali a loro volta, diventeranno formatori dei loro colleghi. Questo accordo dipende molto dal grado di capillarità con cui poi verranno effettuate le ore formative in accordo con le volontà delle varie cliniche sparse nella nostra penisola. Prevedo un anno molto intenso, con scambi continui di professionalità e novità scientifiche. I nostri corsi infatti sono realizzati secondo i canoni della Cochlear Academy, che è il centro di formazione europeo che si trova in Belgio a Mechelen: un centro di ricerca estremamente avanzato, equiparato a quello di Sydney dove risiede la casa madre. ■ e l’impianto nell’altro) quale soluzione per quelli con sordità grave o profonda bilaterale ma con residui uditivi, per quanto relativo alla stimolazione acustica. 15 INTERVISTA L’AUDIOPROTESISTA > Intervista al presidente dell’Anap, Gianni Gruppioni, che sottolinea il valore dell’accordo sottoscritto con Cochlear < Un contributo alla qualità del Sistema sanitario nazionale della gran parte dell’innovazione tecnologica audioprotesica, che avviene nei loro Centri Studi & Ricerche, deve essere riconosciuto, come abbiamo sostenuto con varie memorie scritte e particolarmente nell’ultima audizione al cospetto della Commissione nazionale Ecm di giugno scorso (si veda pag. 3 della rivista L’Audioprotesista n. 22: “Sulle nuove regole Ecm la posizione Anap al tavolo della Comitato di presidenza Ecm). Di più, il loro intervento deve essere visto come un’opportunità di arricchimento inderogabile della nostra esperienza e competenza. La continua evoluzione fa sì che il trasferimento di conoscenze e competenze dalle aziende agli operatori della sanità sia non solo necessario, ma richieda una maggiore, diversa frequenza rispetto al passato, tanto che in alcuni settori vi è la necessità di affiancare ai medici i tecnici specializzati, nel nostro caso degli audioprotesisti opportunamente preparati. Da qui ne discende il protocollo d’intesa sottoscritto da Ana-Anap e Cochlear Italia, che prevede eventi formativi per gli audioprotesisti con la formazione mirata alla conoscenza e all’utilizzo di prodotti e di tecniche specifiche. Presidente Gruppioni, quali sono i motivi alla base dell’accordo Fia-Cochlear e qual è la sua opinione? Ogni azione volta al passaggio di conoscenze tecniche evolute è sempre opportuna e fa parte della nostra mission associativa. La tecnologia protesica impiantabile e non, frutto di una ricerca molto attiva, evolvono rapidamente e ogni audioprotesista ha la necessità, non seconda al proprio dovere professionale, di aggiornarsi e bene. Ma, e sottolineo il ma, in questo caso c’è molto di più. Non sfuggirà a chi ha una minima conoscenza delle regole ECM, che la formazione prevista d’intesa con Cochlear, può incorrere nella norma che definisce il “conflitto di interesse” quando si è in presenza dell’industria e di finanziamenti nell’ambito della formazione. Questo accordo usufruisce dell’apertura delle norme Ecm? In questo senso l’intervento degli specialisti delle Aziende nella nostra formazione rappresenta un momento alto di conoscenza, di crescita professionale e di confronto senza il quale sarebbe difficile garantire ai nostri pazienti la tecnologia più aggiornata ed appropriata e, dunque, il miglior trattamento possibile per ogni specifico utente. Con la nostra azione possiamo ben dire che abbiamo aperto una breccia e che vi sono novità sulle nuove regole su sponsor e conflitto d’interessi in Ecm. Sono novità che vanno nella direzione di quanto sosteniamo e dei valori dell’accordo sottoscritto con Cochlear. Questa evoluzione è senz’altro benvenuta, tenuto conto che nel documento ufficiale sopra citato chiudevo le nostre richieste così: “senza un atto di consapevole coraggio per forzare a fin di bene le regole, noi faremo ugualmente la nostra formazione e l’aggiornamento, li faremo come siamo adusi fare e bene da sempre anche fuori dall’Ecm se quella che ci serve non ci viene riconosciuta..”. Può definire meglio questo passaggio? Il ruolo giocato dalle aziende del nostro settore con gli audioprotesisti, non può essere letto solo in chiave economica o di interessi poco leciti. Anap - che non intende disconoscere o ignorare abusi possibili e che con la norma sul “conflitto” si vogliono impedire - è da tempo in prima linea su questo fronte dialogando con le Istituzioni affinché sia rivista la norma e si tenga conto delle nostre prerogative e delle peculiarità del settore. Gli audioprotesisti operano nel mercato privato della salute e, nel nostro sistema di aggiornamento professionale più adeguato, il ruolo delle aziende, detentrici 18 INTERVISTA L’AUDIOPROTESISTA Dunque ciò significa per gli audioprotesisti un’apertura di credito, una formazione più vicina e confacente alle reali esigenze rivendicate? Ovviamente distinguendo con rigore tutto ciò che faremo insieme dai vari workshop di prodotto finalizzati alla promozione che ricade nell’attività commerciale di ogni azienda. Con questa apertura - basata su una chiara e trasparente collaborazione - ci muoveremo con meno paletti e più collaborazione puntando tutto sulla trasparenza e non sui divieti, per evitare che per aggirare le regole si sviluppino nuovi comportamenti illeciti. l’autoregolamentazione annoveriamo la “Carta etica e dei valori” che ha ottenuto l’alto Patrocinio del Ministero della Salute e il riconoscimento di importanti associazioni di consumatori. A seguire, l’impegno di puntare ad assicurare la soddisfazione dell’utente e garantirgli tutti gli elementi essenziali di un servizio riconosciuto e comune in tutta Europa. Il risultato è la norma europea UNI EN 15927 elaborata con il Comitato tecnico europeo CEN/TC 380 “Project Committee – Hearing aid specialist services”, che specifica i requisiti del processo di fornitura degli apparecchi acustici a partire dal primo contatto con l’utente fino al rapporto a lungo termine. Non è solo questo. Abbiamo coscienza dell’importanza di trasmettere l’agire con correttezza e trasparenza e favorendo la diffusione dell’etica e della responsabilità dell’intero comparto audioprotesico. Abbiamo costruito un indicatore della credibilità, immagine, trasparenza, sobrietà della nostra professione. E concludo sostenendo questo accordo, con cui noi di Fia e Cochlear intendiamo portare il nostro contributo alla “qualità” del sistema sanitario nazionale. ■ Come siete giunti a questo risultato? Nessun vantaggio, solo il merito di non sottovalutare certe credenziali che fanno la differenza in alcuni ambienti. Nel 2006 con un apposito DM della Salute diventammo ufficialmente l’associazione rappresentativa degli audioprotesisti con compiti di ausiliarietà per la promozione della formazione, dell’appropriatezza professionale, dei diritti dei cittadini, della lotta all’abusivismo. Fra i nostri recenti punti di merito sul versante del- 19 Un gioiello per i vostri piccoli gioielli Date ai vostri bambini la possibilità di migliorare di oltre il 25% la comprensione del discorso in ambienti rumorosi grazie al nuovo Cochlear™ Baha® BP100. 1, 2 I bambini con perdita dell’udito devono poter contare sulla migliore percezione del discorso in ogni momento. I dati clinici dimostrano le migliori prestazioni acustiche di Cochlear Baha BP100 rispetto agli altri processori a conduzione ossea diretta. Sottoposto al test HINT (Hearing In Noise Test), metodo riconosciuto a livello internazionale per la misurazione acustica in ambienti rumorosi, Baha BP100 ha fornito un incremento del rapporto segnale/rumore (SNR) di 2,6 dB rispetto ai processori precedenti 1. Dal punto di vista clinico, ciò corrisponde a un miglioramento di oltre il 25% nella comprensione del discorso in ambienti rumorosi 2. I bambini beneficeranno di prestazioni acustiche nettamente superiori rispetto a quella che si può considerare la più avanzata soluzione acustica impiantabile a conduzione ossea finora presente sul mercato. Cochlear Baha BP100 rappresenta perciò una scelta essenziale e di chiarezza cristallina per i bambini con perdita dell’udito trasmissiva, mista o sordità neurosensoriale monolaterale (SSD). Per ulteriori informazioni visitare il sito www.cochlear.com 1 2 Flynn, M., Sadeghi, A. & Halvarsson, G. Results of the first clinical evaluation of Cochlear Baha BP100 white paper. Cochlear Bone Anchored Solutions, 2009. 17.9%/ dB, come riportato nello studio di Hällgren M, Larsby B, Arlinger S. A Swedish version of the Hearing In Noise Test (HINT) for measurement of speech recognition. International Journal of Audiology 2006;45:227-37. L’impianto Baha è approvato dalla FDA per i bambini di età superiore a 5 anni. Baha, Baha Divino, Baha Intenso and Vistafix are trademarks of Cochlear Bone Anchored Solutions. Cochlear and the elliptical logo are trademarks of Cochlear Limited. © 2009 Cochlear Bone Anchored Solutions. E81707 Migliore comprensione del discorso Progettato per i bambini Strumenti per il fitting pediatrico PRIMO PIANO L’AUDIOPROTESISTA > Positivo l’accordo siglato tra Cochlear Italia, Ana e Anap < Un ottimo passo avanti per l’audioprotesi di Franco Gandolfo Presidente ANA Questo accordo, che implica una ulteriore crescita professionale degli audioprotesisti, permetterà una maggiore efficienza nel follow up delle persone con apparecchi acustici impiantati, consentendo in molti casi l’utilizzo ottimale di un eventuale apparecchio controlaterale, in modo da ottimizzare la discriminazione, la soddisfazione ed il gradimento del paziente. Chi potrà fare le regolazioni? Chiunque voglia dedicarsi a questo, ed abbia l’esperienza necessaria. La conoscenza, come evidenziato nell’accordo, si avrà tramite corsi Fia-Cochlear. Non ci saranno esclusive, e questo mi sembra un notevole passo avanti, in senso professionale, è ovvio che oltre ai corsi saranno poi l’impegno e la capacità professionale le discriminanti per avere successo anche con gli apparecchi impiantabili. Si parte con i corsi per i formatori (ossia audioprotesisti con esperienza disposti ad assumersi poi l’onere e l’onore di trasferire le conoscenze ai colleghi). Ciascun formatore, una volta superato il corso diventerà quindi docente, oltre all’ovvia abilitazione per l’applicazione e adattamento degli apparecchi impiantabili. Da sottolineare il fatto che le abilitazioni non sono una tantum, ma sono soggette a verifiche e controlli oltre agli ovvi aggiornamenti dovuti ai miglioramenti tecnologici. Questo è uno stimolo in più, se mai ce ne fosse bisogno, a lavorare al meglio delle nostre capacità. ■ Finalmente viene ufficializzato un punto importante per le protesi impiantabili. Finora, a parte qualche isolato caso (casuale e su basi “volontaristiche”) la regolazione delle protesi impiantabili non era per gli audioprotesisti una possibilità professionale. Si favoleggiava di colleghi esteri che avevano questa opportunità, e ad onor del vero ai congressi esteri venivano svolti corsi di preparazione/aggiornamento sul tema. Per gli audioprotesisti italiani il percorso sembrava sbarrato da retaggi che pesa(va)no come macigni; incomprensioni tra le parti, ed il considerare gli apparecchi acustici impiantabili concorrenti degli apparecchi acustici tradizionali. La maggiore preparazione culturale dell’audioprotesista, lo sforzo di aggiornamento messo in campo, i semi di reciproca conoscenza messi a dimora nei vari corsi (Ecm e non), piano piano hanno portato le varie parti a conoscersi meglio, a discutere dei problemi del paziente senza timori; si è superata la logica della concorrenza e si è posto al centro di tutto il paziente. Conseguenza quasi automatica: il diritto del paziente ad avere un servizio a livello di quello dato per le protesi acustiche tradizionali. Come sottolineato dal dottor Golinelli, le strutture che fanno impianti hanno tempi piuttosto lunghi, da qui l’idea di avvalersi di audioprotesisti. 21 ATTUALITÀ L’AUDIOPROTESISTA > Come sul lago Cingino gli stambecchi si procurano il salnitro < Quanto conta l’esperienza I miracoli della selezione: in verticale sul muro. Stambecchi acrobati, scalano la diga inseguendo il sale di Danilo Mainardi Giornalista del Corriere della Sera L’articolo che segue sugli stambecchi acrobati a prima vista può sembrare un riempitivo per mancanza di argomenti, invece è stato appositamente scelto come seguito naturale dell’articolo di Giorgio Cozzi pubblicato a pag. 43 della nostra rivista scorsa per illustrare il learning by following, un termine che tradotto significa semplicemente “apprendere seguendo”. Se il “sapere” si apprende studiando, il “saper fare” si apprende, appunto, seguendo. È risaputo che si può diventare avvocati, notai, anche ingegneri, ecc., solo studiando, ma vi sono professioni e mestieri, medico, chirurgo, elettricista, idraulico, ecc. che per essere utili come tali debbono studiare e completare l’apprendimento seguendo l’esempio pratico. Veniamo al punto: il percorso di formazione universitario delle nuove leve, gli studenti che frequentano i Cdl in Tecniche Audioprotesiche, ha un grave vulnus che non trova alcun riscontro nemmeno fra gli stambecchi della valle d’Antrona, i quali stambecchi adulti trasmettono ai giovani le migliori abilità e conoscenze per arrampicarsi sulle rocce verticali e non soccombere. Per i giovani aspi- 24 ranti audioprotesisti, invece, non ci sono docenti audioprotesisti selezionati fra quelli migliori ad insegnare loro, ma solo pochi volontari a cui comunque bisogna essere grati. È però vero che, come razza, con questo sistema gli stambecchi sarebbero già scomparsi da un pezzo. Ebbene, è una voce ricorrente nel mondo audioprotesico quella che la generazione dei nuovi audioprotesisti, per di più dottori, salvo rare eccezioni che confermano la regola, escono dall’università che sanno fare poco o nulla. Eppure anche se il learning by following che obbliga gli studenti presso i Centri Acustici per la metà delle 4600 ore, tanta e la durata del CdL in TA, è correttamente normato, evidentemente è ignorato e, comunque e ovunque, mal praticato. Gli stambecchi della valle d’Antrona, invece, è dalla notte dei tempi che hanno imparato come si fa a trasmettere per via sociale da un individuo all’altro il proprio know how. E gli audioprotesisti che aspettano o giocano a “Risiko” con la sopravvivenza della specie? Il Barone Rampante ATTUALITÀ L’AUDIOPROTESISTA A vederli, quegli stambecchi abbarbicati al muro della diga del lago Cingino, nella valle piemontese di Antrona, viene da chiedersi dove l’hanno trovato un simile equilibrio, un simile coraggio. E forse anche, mettendoci un poco nella loro pelle (il nostro maledetto vizio dell’antropomorfizzazione), per suggestione ci sentiamo persino girare un po’ la testa. Eppure gli stambecchi a stare saldati lassù ce la fanno ottimamente, e il segreto che sta alla base di tutto ciò l’aveva già capito Charles Darwin e si chiama selezione naturale. Il che, semplicemente, significa che o ce la fai o te lo scordi di fare l’animale adattato a vivere tra i picchi. E per farcela servono sia le doti fisiche, come soprattutto quegli zoccoli così larghi e insieme così elastici, perfetti cioè per muoversi lassù, sia quelle comportamentali, come il non soffrire mai di vertigini. La selezione infatti non scherza perché ha l’ottima regola del collaudo diretto: chi non ce la fa precipita sfracellandosi di sotto e, di conseguenza, non lascia traccia genetica nella futura generazione. E, ricordiamocelo, per gli stambecchi, perfetti per vivere la vita spericolata dell’alta quota, gli esami non finiscono mai, ma è appunto così che le specializzazioni si raffinano, compresa l’incredibile abilità, fisica ed attitudinale, di questi che fanno gli acrobati su un muro verticale per guadagnarsi la paga d’un poco di sale, che trovano tra le pietre sotto forma di salnitro e che per loro è, oltre che un importan- 25 te integratore della dieta, anche una leccornia. E fin qui ho parlato dei singoli, ma c’è dell’altro, ed è un fatto, nel suo piccolo, culturale, se per cultura si intende la capacità di trasmettere, da un individuo all’altro, da una generazione all’altra, ciò che si è appreso. E questa speciale forma di trasmissione culturale viene, in inglese, definita learning by following, che in italiano significa semplicemente «apprendere seguendo». Ed è appunto quello che fanno i giovani, che forse senza l’esempio pratico dei genitori nemmeno ce la farebbero a muoversi con disinvoltura sul muro. E così, accanto a un fenomeno di selezione naturale che li fabbrica strutturalmente adatti, ce n’è un altro di selezione culturale, perché anche l’abilità appresa e trasmessa di generazione in generazione provando e riprovando s’affina. È probabile, pertanto, che gli stambecchi della valle Antrona si passino, per via di apprendimento sociale, un know how (la terminologia inglese non manca mai) che altri stambecchi, che mai bazzicano dighe, nemmeno s’immaginano. Una tradizione tutta loro, probabilmente. Una curiosità: apprendere seguendo è per la nostra specie un fenomeno piuttosto raro, noi in genere facciamo uso di altre forme di trasmissione culturale. Il learning by following a ogni modo esiste anche per noi, ed è facile ammirarlo sui campi da sci, quando un gruppetto di sciatori in erba impara a sciare seguendo il maestro, e imitandone le mosse. ■ ANTIFORMA in collaborazione con FIA A.N.A. A.N.A.P. PRESENTA IL PIANO FORMATIVO 2011 CORSI E.C.M. PER TECNICI AUDIOPROTESISTI “Parlare in pubblico e con gli altri” Come entrare in empatia con gli altri, ascoltare e proporre le proprie idee? Il corso tratterà le competenze e le metodologie per migliorare le proprie capacità relazionali. In particolare ci si soffermerà sullo sviluppo e sul potenziamento delle capacità di esprimersi di fronte a un pubblico, sia esso composto da un uditorio che da singoli interlocutori, come ad esempio medici o colleghi. Sedi e date: Milano, 18 e 19 Marzo Sesto Fiorentino, 20 e 21 Maggio Rimini, 15 e 16 Aprile Padova, 10 e 11 Giugno Roma, 25 e 26 Giugno ECM: in fase di accreditamento per Tecnici Audioprotesisti “Lavorare per obiettivi: una competenza chiave per il professionista Tecnico Audioprotesista” Il panorama del moderno management ci pone di fronte a due tematiche centrali: se da un lato l’evoluzione delle tecniche di moderna gestione aziendale ha condotto a disporre di strumenti sempre più sofisticati, dall’altro si è resa necessaria una ri-taratura dei comportamenti orientati alla misurazione dei processi. Il corso potenzia le capacità di lavorare in modo progettuale per obiettivi. Sedi e date: Padova, 25 e 26 Marzo Genova, 8 e 9 Aprile Torino, 1 e 2 Aprile Bari, 13 e 14 Maggio Bologna, 10 e 11 Giugno Milano, 27 e 28 Maggio Napoli, 17 e 18 Giugno ECM: in fase di accreditamento per Tecnici Audioprotesisti Per in forma zioni e iscrizioni: A N T I F O R M A V i a M ar c o A u r el i o , 5 5 2 0 12 7 M il a n o T el : 02 2 89 7 02 4 9 F ax : 0 2 2 6 11 1 97 6 a n ti f o r m a @ a n t i f or m a .i t w w w . a n ti f o r m a .i t FORMAZIONE L’AUDIOPROTESISTA > Dal portfolio al dossier formativo: un nuovo orizzonte per il modello Ecm < La certificazione delle competenze di A. Pignatto Direttore scientifico di Antiforma s.r.l. Milano, esperto di metodologia cognitiva e comportamenti organizzativi, professore di Management sanitario presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Milano P. Tiberi Ricercatore e membro della direzione scientifica Antiforma s.r.l. Milano La grande sfida alla quale il sistema di Educazione Continua in Medicina tenta di dare una risposta consiste nella volontà di collegare gli obiettivi di formazione individuali dei professionisti con quelli assistenziali delle organizzazioni che operano nel mondo della salute ed infine con i macro obiettivi del sistema nazionale e di quelli regionali volti alla tutela dell’assistito. Affinché il sistema cresca nel suo insieme infatti è necessario che siano i singoli professionisti a garantire livelli di performance di qualità sempre maggiore. Così come le organizzazioni devono rendere possibile tutto questo offrendo risorse e strumenti sia per riflettere sulle criticità dell’operare clinico ed assistenziale, sia spendendosi in prima persona misurando l’efficacia della formazione continua dei professionisti coinvolti sui comportamenti osservabili. Le organizzazioni di FORMAZIONE L’AUDIOPROTESISTA salute, in particolare, devono costruire contesti motivazionali adeguati per valorizzare le risorse umane integrando per esempio meccanismi di governace e sistemi premianti. È necessario cioè che tutti gli attori del sistema siano orientati verso il miglioramento il quale può realizzarsi anche grazie alla formazione Ecm. All’interno di questa prospettiva lo scorso ottobre presso la villa Erba di Cernobbio (Como) è stato presentato il Dossier Formativo (DF) quale strumento innovativo volto a favorire lo sviluppo di quegli asset fondamentali al miglioramento della qualità del sistema sanitario. Già la conferenza Stato-Regioni del 1 agosto 2007 definiva il DF come “..lo strumento di programmazione e valutazione del percorso formativo del singolo operatore (individuale) o del gruppo di cui fa parte (equipe o network professionale). Non è, quindi, un portafoglio delle competenze, ma può essere considerato come un precursore ed è comunque correlato al profilo professionale ed alla posizione organizzativa”. Il principale riferimento culturale sotteso al DF riguarda la forte responsabilizzazione del singolo individuo. Ad esso è assegnata l’importante funzione di dirigere in modo autonomo un passo essenziale dell’intero processo: la definizione dei biso- 28 gni formativi e una prima fase di valutazione degli stessi. La formazione continua non può coincidere semplicemente con la partecipazione accidentale ad eventi tradizionali, quali i congressi o le conferenze, per molteplici motivi. In primo luogo perché l’apprendimento è favorito in situazioni che coinvolgono un minor numero di partecipanti, in secondo luogo spesso tali eventi sono condizionati da sponsor commerciali ed hanno finalità di altra natura. Classicamente le fasi della formazione vengono elencate in analisi dei fabbisogni, progettazione, erogazione e valutazione. Maggiore autonomia e responsabilità per il singolo nella definizione di due importanti passaggi significa concretamente che verranno riconosciuti sempre più le capacità del singolo professionista di attuare quella sinergia di cui si è accennato sopra. Il DF cioè ha l’obiettivo di programmare l’attività formativa, attraverso la valorizzazione dei bisogni formativi individuali stabiliti dallo stesso professionista, così da individuare gli obiettivi da raggiungere ed evitare una partecipazione non finalizzata ad eventi congressuali. La formulazione a monte di fabbisogni (individuali o di gruppo), da colmare attraverso l’attività formativa, permette quindi una programmazione dell’attività da svolgere nel periodo successivo. Aspetto, questo, essenziale ai fini dell’efficacia della formazione continua e della sua stessa valutazione. In particolare il DF non può considerarsi come una semplice raccolta delle competenze possedute dal singolo individuo o dal gruppo nel quale si trova, Non è cioè un portfolio nel quale vengono raccolte ordinatamente e stabilmente le documentazioni più significative del percorso formativo in oggetto, ma deve costituirsi come uno strumento di accompagnamento del professionista in grado di esplicitare e rendere così visibile i passaggi che orientano il proprio percorso formativo ed al tempo stesso di valutare la pertinenza e la rilevanza delle azioni formative erogate e frequentate in rapporto al proprio lavoro. Il DF permet- FORMAZIONE L’AUDIOPROTESISTA te al professionista impegnato nel sistema sanitario di monitorare il proprio percorso formativo in relazione agli obiettivi che si pone e a quelli di fatto raggiunti, inerenti cioè il piano formativo che programma, esercitando la propria professionalità in modo più appropriato e riconducibile ai bisogni sanitari dell’individuo. La fase più delicata risulta essere quella di individuazione dei propri bisogni formativi (o quelli del gruppo per il quale il DF è predisposto), di modo che essi risultino coerenti con quelli del contesto di lavoro nel quale ci si trova e con i bisogni di salute espressi dai cittadini. Le capacità richieste prevedono infatti che il professionista riesca innanzitutto a fissare i propri fabbisogni formativi integrandoli e coniugandoli contemporaneamente con quelli di sistema. In questo l’azienda stessa dovrà saper essere utile supporto dell’operatore sanitario utilizzando al tempo 29 stesso il DF quale strumento per orientare efficacemente le scelte formative, valorizzare i singoli professionisti, realizzare una puntuale analisi del fabbisogno formativo e monitorare le attività formative. Il DF, formulato ogni tre anni, risulterà dunque quale ambiente di progettazione rispetto allo sviluppo professionale in grado di collegare i bisogni individuali, mission del gruppo e attese dell’organizzazione, permettendo quella fondamentale pianificazione dell’attività formativa di cui si è parlato. Concludendo possiamo identificare nella formulazione del DF una vera e propria frontiera della formazione continua ed al tempo stesso una sfida per l’operatore del mondo sanitario al quale spetterà il compito di elaborare un piano individuale nel quale far confluire tanto le proprie esigenze di sviluppo professionale tanto quelle implicate nel sistema nel quale opera. ■ SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA Analisi di contesto La spesa pubblica effettiva a consuntivo del SSN nel 2009 è stata di 109 miliardi e 669 milioni di euro. Il rapporto della spesa sanitaria sul PIL è stato pari al 7,2%. La spesa media pro capite è stata di 1826 euro con forti variabilità regionali. Da un minimo di 1671 euro della Sicilia al massimo di Bolzano con 2170 euro ai 2089 della Val d’Aosta, ai 2080 di Trento, Liguria e Molise.* *Fonte: Relazione generale sulla situazione economica del paese (RGE 24/6/2010) La spesa complessiva sanitaria mostra una incidenza della spesa pubblica pari al 77,3% e di quella privata pari al 22,7%. Accanto ai 109 miliardi e 669milioni di euro per il 2009 di spesa pubblica le più recenti stime* indicano in circa 25 miliardi di euro il costo sostenuto in spesa privata dalle famiglie italiane. *Fonte: RGE, andamento della spesa delle famiglie italiane studio Banca d’italia, Censis, Ania (ns. elaborazione Analizzando la composizione della spesa privata, recenti studi indicano che: ancora molto elevata è la spesa out of pocket, pari circa all’82,4%; il 13,9% circa è coperto da fondi sanitari, casse e mutualità sanitaria, il 3,7% da assicurazioni ramo malattia*. *Fonte: ns. elaborazione su dati Censis, Eurostat, Banca d’Italia, Ania, Fondi sanitari, SMS In considerazione della crisi economico finanziaria esplosa nel 2008, le famiglie italiane si sono impoverite a causa del sostenimento di spese sanitarie e sociali. • 338 nuclei familiari, pari ad oltre 1 milione di persone, hanno visto il loro budget alleggerirsi di circa 1/3 per spese sanitarie e sociali, soprattutto legate alla non autosufficienza. 992.000 famiglie pari a 3 milioni di persone hanno sostenuto spese per la sanità molto elevate rispetto ai propri redditi. In 2.600.000 famiglie, infine almeno un componente ha dovuto rinunciare a sostenere spese sanitarie per l’incidenza economica che avrebbero comportato sui relativi budgets. • In sostanza circa il 6% delle famiglie italiane si impoverisce a causa di spese sanitarie, di cui il 4,1% sostiene spese sanitarie elevate, cosiddette catastrofiche, che superano il 40% della capacity to pay. Farmaceutica, specialistica e cure odontoiatriche sono le voci di spesa privata maggiori, mentre la probabilità di impoverirsi è legata alla disabilità e alla non autosufficienza. 33 I fondi sanitari integrativi, la via italiana al secondo pilastro di G. Labate* Ricercatore in economia sanitaria Direttore generale Istituto Superiore di Sanità *Già sottosegretario al ministero della Salute nel primo governo Prodi, ha svolto un ruolo determinante nel riconoscimento dell’equipollenza dei titoli per la categoria degli audioprotesisti La spesa sanitaria crescerà? La dinamica e la composizione della spesa sanitaria nazionale a confronto con gli altri paesi Ocse ed in ambito europeo, conferma di essere inferiore, attestandosi per il 2009 intorno all’8,9% del Pil, meno di quanto speso da Francia e Germania, entrambe quasi intorno all’11% del Pil e naturalmente meno degli Usa, attualmente intorno al 16% del Pil. Tutte le più recenti analisi concordano nell’affermare che nei prossimi decenni i paesi sviluppati dovranno fronteggiare costi per la sanità crescenti, con trend potenziali di lungo periodo, fino al 2050, che potrebbero giungere a raddoppiare l’incidenza della componente pubblica sui Pil. Di qui la necessità per i sistemi di Welfare di affrontare ristrutturazioni profonde dei rispettivi sistemi sanitari e sociali, per raggiungere un assetto in cui il trade-off tra copertura dei costi e sostenibilità della spesa sia governato in un’ottica di efficienza e di equità e di un migliore mix del rapporto pubblico-privato. Ne sono riprova i provvedimenti adottati in Francia per la riorganizzazione del sistema ospedaliero e per il contenimento della spesa farmaceutica; in Germania il maggior controllo da parte dei Lander della spesa sanitaria e del Fondo obbligatorio per la non autosufficienza, con lo spostamento delle attuali risorse dai Voucher verso le cure domiciliari; in Inghilterra con il provvedimento del- SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA l’attuale governo, Equity and Excellence, per abbattere i costi della burocrazia e dare piena responsabilità delle risorse finanziarie ai consorzi di Gps in rapporto con le comunità locali. La ricerca presentata il 20 ottobre, da Intesa S.Paolo in collaborazione con la Fondazione Cerm, nel convegno: “Il mondo della salute tra governance federale e fabbisogni infrastrutturali”, afferma che in Italia, i costi per la sanità potrebbero giungere a raddoppiare l’incidenza della componente pubblica sul Pil, attraverso una analisi di lungo periodo fino al 2050. Il peso della spesa sanitaria si avvicinerebbe a quello della spesa pensionistica, ponendosi per la sanità un problema analogo a quello riscontrato in campo pensionistico oltre 15 anni fa, ovvero il disegno e lo sviluppo di un sistema di finanziamento multipilastro. Lo studio realizzato dal Censis per il Forum AniaConsumatori, presentato il 5 ottobre 2010 durante il convegno: “Gli scenari del Welfare, tra nuovi bisogni e voglia di futuro” evidenzia che la prima paura degli italiani, più sentita della criminalità e della disoccupazione, è il problema della non autosufficienza (85,7%) e l’impossibilità di pagare le spese mediche (82,5%). • Lo studio fa emergere il problema delle ingenti spese per il sostentamento di familiari in condizioni critiche, per lo scarso apporto del sistema di welfare, sia per quel che riguarda la necessità di assistere malati terminali o portatori di handycap o non autosufficienti, sia per l’improvvisa perdita di reddito a seguito dell’insorgere della cassa integrazione o della disoccupazione di un proprio congiunto. • Tra le richieste avanzate dalla maggioranza degli italiani si pone quella di un welfare più efficiente e modulato sui nuovi bisogni di protezione, eliminando sprechi e, fermo restando un ruolo prevalente e di garanzia del sistema pubblico, un maggior coinvolgimento del privato per realizzare un welfare mix in grado di rispondere di più e meglio alla domanda sociale di protezione. Il rapporto sulla non autosufficienza in Italia presentato a luglio dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, rileva come in Italia, al pari dei paesi industrializzati, la spesa sanitaria e socio sanitaria siano destinate ad aumentare quale risultante di ben note interrelazioni tra fattori demografici, economici, tecnologici, socioculturali. Inoltre la transizione epidemiologica evidenzia il carico delle patologie croniche e degenerative soprattutto sulla popolazione over 65, con impennate per quel che riguarda la fascia 75/85 ed oltre. In questo senso si affronta la possibilità del secondo pilastro del SSN, che va inteso 34 come uno strumento non antitetico o in contrasto con le finalità di tutela universalistica della salute, ma al contrario come una risorsa che possa supportare il Ssn, attraverso un riorientamento ed una gestione più appropriati e strutturati delle risorse private. Una strada innovativa ed italiana per un efficace mix tra pubblico e privato è stato il principio ispiratore dei decreti Turco del marzo 2008 e del decreto Sacconi dell’ottobre 2009. I decreti, infatti, vincolano il 20% delle prestazioni erogate dai fondi sanitari, dalle casse e dalle sms, alla copertura di prestazioni per non autosufficienza ed odontoiatria, al fine di godere del beneficio fiscale armonizzato previsto dalla legge finanziaria 2008 nella misura di 3615.20 euro. Dunque, certo ci troviamo di fronte a scenari di probabile crescita, ma attenzione ad effettuare proiezioni di crescita esponenziale della spesa pubblica nel lungo periodo, poiché è un esercizio molto complesso che deriva dalla limitatezza della disponibilità di dati confrontabili, dalla metodologia utilizzata per le proiezioni che prendono in considerazione diversi paesi in modo statico non riflettendo i contesti istituzionali dell’erogazione dei servizi sanitari di ciascuno Stato. Basti pensare ciò che sta avvenendo negli ultimi 2 anni nel contesto europeo in termini di razionalizzazione dei sistemi contro inefficienze, sprechi, valutazioni di appropriatezza, spostamenti di risorse dall’ospedale al territorio, implementazione dell’Ict, della telemedicina, delle reti formali ed informali per l’assistenza sociosanitaria. Vale anche per noi attraverso il patto per la salute, i piani di rientro dal deficit di alcune Regioni, la messa a punto dei nuovi Lea e dei Lep a seguito del processo di federalismo fiscale che intendiamo costruire, nonché la necessità di approntare il sistema dei Liveas al fine di decidere il livello di assistenza sociale, che possiamo permetterci dentro un quadro di razionale revisione delle diverse provvidenze in campo sociale a partire dagli assegni di accompagnamento dentro un quadro di incertezza ormai annuale del Fondo per le politiche sociali per non parlare di quello sulla non autosufficienza che appare e scompare anche se con minime dotazioni di anno in anno. A questo ci invita il Rapporto di politica economica dell’Unione Europea sul tema: “L’impatto dell’invecchiamento demografico sulla spesa pubblica”. La spesa crescerà, ma niente catastrofismi Una sfida particolare del rapporto è stata quella di inserire altri fattori, oltre quelli demografici, della spesa sia sul versante della domanda sia su quello dell’offerta. Uno scenario prudente che tiene conto degli effetti combinati SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA dell’invecchiamento demografico, dello stato di salute dei cittadini anziani e dell’elasticità della domanda di cure sanitarie rispetto al reddito, nonchè dei processi di razionalizzazione e di efficientamento in atto. Si perviene così ad una previsione che porta ad aumenti di spesa pubblica degli stati membri più contenuti intorno ad un aumento di 1,5- 2 punti percentuali di PIL al 2050. • Se l’aspettativa di vita sana (dovuta ad una riduzione dei tassi di morbilità) evolvesse in linea con la valutazione dell’aspettativa di vita specifica per età (ipotesi di costruzione propria dei modelli dinamici), allora il previsto aumento della spesa sanitaria correlato all’invecchiamento demografico risulterebbe quasi dimezzato. • Così come l’adozione di misure volte a ridurre le disabilità o a favorire le prestazioni di assistenza formale a domicilio, piuttosto che negli istituti, può avere un notevole impatto di minore incidenza sulla spesa pubblica. • L’Europa sociale e l’Europa della moneta unica suggeriscono prudenza nelle valutazioni, impegnati come siamo a combattere una crisi economica e finanziaria che non è ancora finita in cui i vari tassi di crescita dei diversi paesi dell’Unione consigliano di non aggiungere problemi di esclusione sociale o di superamento dei vari sistemi di Welfare, ma di coniugare al meglio razionalizzazioni, diritti e doveri, uso dei Mix più efficaci per fronteggiare l’attuale fase di bassa crescita. La via italiana al secondo pilastro Assistiamo ad un trend di crescita dei fondi sanitari e delle Sms. I dati che avevamo raccolto nel gruppo tecnico presso il ministero della Salute fino al marzo 2008 ci indicavano in 416 i fondi, le casse e le sms esistenti con una platea di 5.983.000 iscritti e 10.341.210 beneficiari. Nel 2009 si sono conclusi 23 rinnovi contrattuali con accordi di sanità integrativa che hanno dato luogo alla costituzione di fondi: fasifiat, asdepp, fasiv, cadiproff, fontour, easi, fasie, ipa, farmacie private, cooper salute aster, dipendenti della regione Toscana, fasiopen, vigilanza privata, dipendenti centri elaborazione dati, grandi catene alberghiere, alimentaristi. Entro il 2010 si dovrebbero conoscere i dati applicativi degli accordi in termini di iscritti e beneficiari. Nel 2010 si sono conclusi rinnovi contrattuali che hanno chiuso accordi di sanità integrativa alla Ducati, Granarolo, Gucci, Siemens, Finmeccanica, Sky, Campari, Mediaset, Luxottica e per le colf e badanti con regolare contratto. Dal primo luglio è operativa la cassa Colf in ottemperanza da quanto sottoscritto dalle organizzazioni sinda- 35 cali Fisascat Cisl, Filcams Cgil, Uiltucs Uil e dalle associazioni datoriali Fidaldo, Domina e Federcolf. Nel 2011 si dovrebbero conoscere i dati in termini di iscritti e beneficiari. Posso solo avanzare delle stime nell’ipotesi che tutti i dipendenti sottoscrivano l’adesione al fondo sanitario integrativo. Dai rinnovi 2009 e 2010, nel 2011 potremmo stimare un numero di iscritti intorno ai 7.000.000 milioni e ad un probabile numero di beneficiari che potrebbe aggirarsi intorno agli 11.000.000. Se si tiene conto che gli alimentaristi sono circa 400.000, colf e badanti con contratto regolare circa 1.200.000 e si aggiungono tutte le altre categorie, la stima è prossima ad un possibile dato reale. La normativa di riferimento • Art. 51 e art. 10 DPR n. 917/86 (Testo Unico Imposte sul Reddito). • Art. 9 d.lgs. N. 502/92 e successive modificazioni art. 3 septies e 9 d.lgs. N.229/99. • Art. 26 legge N. 328/2000. • Art. 1 comma 197, legge N. 244/2007 legge finanziaria 2008. • D.M. Salute 30/3/2008 (c.d. decreto Turco). • D.M. Welfare 27/10/2009 (c.d. decreto Sacconi). • Risposta Min. Salute del 12/4/2010 ad Assoprevidenza Fimiv. • Risposta Min. Salute dell’1/4/2010 all’ABI. Le lettere del ministero della Salute chiariscono le modalità di calcolo della soglia del 20% • Fondi autogestiti: criterio di competenza, ma sulle erogazioni effettuate (criterio ex post). • Fondi convenzionati: il premio/contributo versato al soggetto gestore è riconosciuto ai fini del calcolo, previa dichiarazione del gestore circa l’imputazione del premio/contributo alle c.d. prestazioni vincolate, (criterio ex ante basato sul rischio). • Fondi pluriaccordo e SMS, è nella facoltà di tali fondi presentare un’unica certificazione o certificazione distinta per ogni accordo. • Pluralità di copertura in capo ad un unico rapporto di lavoro (per es. caso LTC comparto bancario e assicurativo), tutte le coperture possono essere considerate congiuntamente. • Fondi sanitari aperti: la disciplina normativa per la costituzione dei fondi sanitari integrativi aperti alla collettività o destinati ai lavoratori autonomi e liberi professionisti, resta incompleta per la parte inerente la loro regolamentazione. La Fimiv ha sostenuto presso il ministero della Salute la possibilità che le società di mutuo soccorso, per le prestazioni esclusivamente inte- SANITÀ L’AUDIOPROTESISTA grative del Ssn, possano deliberare di costituirsi in Fondi sanitari aperti ai sensi del d.lgs. N.502/1992 e succesive modificazioni e in assenza di un regolamento generale, possano adottare modalità gestionali e organizzative previste dal proprio ordinamento di settore.In attesa di un chiarimento si sono iscritte all’Anagrafe solo le Sms istitutive di fondi negoziali. Le altre Sms e sono la maggioranza, oltre 140 al momento conferiscono ai contributi associativi la detrazione d’imposta del 19% per un importo non superiore a 1291.14 euro ai sensi dell’art.13 del d.lgs. N. 460/1997. Anagrafe dei fondi sanitari Il trattamento fiscale agevolato (deducibilità) è riconosciuto unicamente ai fondi sanitari iscritti all’anagrafe, istituita presso Min. Salute-Dg Programmazione sanitaria al fine di attuare il censimento ed il monitoraggio dei Fondi sanitari. La verifica del rispetto della soglia del 20% delle risorse vincolate dai fondi ex art. 51 Tuir viene fatta dal Min. Salute e dall’Agenzia delle entrate. Per l’anno 2010 l’iscrizione era dal 1 febbraio al 30 aprile mediante trasmissione della documentazione richiesta dal decreto istitutivo; è stato attuato un prolungamento dei termini, dall’11 ottobre al 15 novembre, in via straordinaria per tutti coloro che avessero inviato documentazione erronea o incompleta. Per l’anno 2011 e successivi la registrazione e l’iscrizione/rinnovo avverranno a decorrere dal 1 gennaio al 31 luglio di ciascun anno. L’attestazione dell’avvenuta iscrizione all’Anagrafe sarà rilasciata ai fondi sanitari dall’ufficio V della Direzione generale della programmazione del Min. Salute per email, per l’anno 2010 dal 1 maggio dell’anno in corso; per il 2011 e successivi dal 1 agosto di ogni anno. • Attualmente risultano iscritti all’anagrafe 279 fondi, di cui 224 negoziali e 55 Sms. • 100 in Lombardia, 29 in Piemonte, 7 Friuli Venezia Giulia, 14 Veneto, 6 Trento, 4 Bolzano, 9 Liguria, 18 Emilia Romagna, 14 Toscana, 69 Lazio, 1 Umbria, 3 Marche, 1 Sicilia. • Occorre verificare alla fine del reperimento dell’iter documentale la reale consistenza. Fondi sanitari integrativi Completare la governance del sistema è fondamentale se si vuole un ancoraggio chiaro di regole e comportamenti per affermare il secondo pilastro integrativo del Ssn. I decreti Turco, Sacconi, costituiscono un primo tassello per la costruzione del secondo pilastro, attraverso la sanità integrativa. Occorre contestualizzarlo, alla luce dei nuovi Lea, del federalismo che si intende costruire, 37 dei nuovi criteri quantiqualitativi di accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e private, del prolungamento del regime di libera professione intramoenia che si profila. Inoltre definire un sistema di governance vuol dire tenere altresì conto dei diversi modi gestionali con cui fondi, casse, Sms, enti, operano per fornire prestazioni o sostegni economici verso i propri iscritti e individuare un reticolo di regole e comportamenti comuni, vigilanza e controlli, condivisi, capaci di superare logiche contrappositive. Si contribuisce, anche per questa via, alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini, riducendo gli attuali costi per le famiglie, integrandosi con un Ssn a base universalistica, che sempre più dovrà connotarsi per la qualità delle sue cure primarie, per l’eccellenza delle cure ospedaliere, per ricerca ed innovazione, misurandosi ed interagendo con le forme di sussidiarietà verticale ed orizzontale, previste dall’attuale ordinamento nazionale e regionale. Ciò che occorre fare subito è costituire un tavolo tecnico presso il ministero della Salute che potrebbe costituire il supporto per le proposte da costruire con successivi decreti, che l’attuale ordinamento prevede per l’affidamento in gestione a soggetti diversi da fondi, casse e mutue. Il regolamento, che potrebbe contenere tutta una serie di maggiori puntualizzazioni, inerenti la necessità di omogeneizzare non solo terminologie, ma anche i contenuti di regolamenti, nomenclatori, bilanci, accantonamenti e riserve, schemi di adesione individuali e collettivi nonché la costruzione di un Organismo di vigilanza che potrebbe essere costituito come sezione speciale alla Covip. Infine molte sono le proposte che avanzano in diverse occasioni di approfondimento: dall’immettere dentro le nuove relazioni industriali, con l’accordo delle parti sociali, l’obbligatorietà della sanità integrativa, fino all’accantonamento di quote dei contributi versati per affrontare sempre più prestazioni e servizi legati alla non autosufficienza, che possano costituire la base per futuri fondi specifici per la Ltc, la stipula di accordi quadro con le Regioni per offrire pacchetti di prestazioni sempre più rivolti alle cure domiciliari per la non autosufficienza e l’inabilità, la possibilità di costruire fondi unici di previdenza complementare e sanità integrativa. Insomma idee e proposte non mancano, hanno bisogno di trovare sedi e forme di rappresentanza del variegato mondo dei fondi, delle casse e delle Sms che in un proficuo rapporto con le istituzioni nazionali e regionali possano intrapendere il cammino del consolidamento del secondo pilastro in sanità. ■ DIRITTO SANITARIO L’AUDIOPROTESISTA > Per la Cassazione, gli Ordini possono sanzionare se giudicano la pubblicità troppo “suggestiva ” < La legge Bersani non sempre vale per la pubblicità dei professionisti Chiariamo subito che il fatto su cui si è espressa la Suprema Corte di Cassazione Civile con la sentenza 23287 del 18 novembre 2010 si riferisce ad un avvocato, ma si può estendere a tutti i liberi professionisti, in particolare se in un ruolo sanitario. Il professionista veniva sanzionato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati per una pubblicità giudicata troppo suggestiva; in particolare si contestavano questi due slogan: “assistenza legale per tutti”, “prima consulenza gratuita”. Tra i vari aspetti su cui basava il suo ricorso in Cassazione, l’avvocato faceva riferimento all’art. 2 della l. n. 248/2006 (la Bersani), secondo cui “sono state abrogate le disposizioni legislative e regolamentari che disponevano divieti, anche parziali, di pubblicità informativa relativa ad attività liberoprofessionale”. La Cassazione, rigettando il ricorso, indica che “è vero che l’art. 2 del d.l. n. 223/2006, conv. con l. n. 248/2006, ha abrogato le disposizioni legislative che prevedevano, per le attività libero-professionali, divieti anche parziali di svolgere pubblicità informativa”. “Sennonché - continua la Suprema Cortediversa questione dal diritto a poter fare pubblicità informativa della propria attiv- 38 ità professionale è quella che le modalità ed il contenuto di tale pubblicità non possono ledere la dignità e il decoro professionale, in quanto i fatti lesivi di tali valori integrano l’illecito disciplinare di cui all’art. 38, c. 1, r.d.l. n. 1578/1933. Lo stesso art. 17 del regolamento deontologico forense dispone che sussiste la libertà di informazione da parte dell’avvocato sulla propria attività professionale, ma che tale informazione, quanto alla forma ed alle modalità deve “rispettare la dignità ed il decoro della professione” e non deve assumere i connotati della pubblicità ingannevole, elogiativa, comparativa”. L’art. 17 bis del codice deontologico stabilisce le modalità specifiche dell’informazione e l’art. 19 fa divieto di acquisizione della clientela con “modi non conformi alla correttezza e al decoro”. Ne consegue che sotto il profilo delle lamentate violazioni di legge, esse non sussistono poiché non è illegittimo per l’organo professionale procedente individuare una forma di illecito disciplinare (non certamente nella pubblicità in sé perfettamente legittima nel suo aspetto informativo) ma nelle modalità e nel contenuto della pubblicità stessa, in quanto lesivi del decoro e della dignità della professione, e non nell’attività di acquisizione di clientela in sé, ma negli strumenti usati, allorché essi siano non conformi alla correttezza e al decoro professionale”. ■ CLEAR440 L’ASCOLTO WIRELESS BINAURALE SECONDO WIDEX INNOVATIVA PIATTAFORMA C-ISP • Reale ascolto binaurale: due Clear comunicano tra loro 21 volte al secondo • Eccellente localizzazione dei suoni grazie all’esclusivo sistema “Digital Pinna” • Controllo binaurale dei suoni improvvisi con TruSound InterEar • +60% di potenza di elaborazione* WIRELESS WIDEX-LINK • Protocollo wireless di Widex specifico per apparecchi acustici • Zero Eco nella comunicazione wireless • Connettività completa grazie ai sistemi TV-DEX e M-DEX • Consumi inferiori agli apparecchi che utilizzano solo tecnologia bluetooth M-DEX TV-DEX CLEAR440 In linea con la filosofia Widex, Clear440 reinterpreta il concetto di connettività senza fili grazie al protocollo proprietario Widex-Link ed alla potente piattaforma di elaborazione C-ISP. Un ascolto così chiaro sorprenderà anche voi. *Rispetto alla piattaforma Dual-ISP www.widex.it Presentiamo Wi Series con IRIS Technology Un altro passo avanti nella tecnologia che cambierà per sempre il modo di interagire con i suoi pazienti, con gli apparecchi acustici e con il mondo. La nuova piattaforma Wireless Starkey. Prestazioni così non le avete mai viste nel settore audioprotesico. Programmatore SurfLink Ripetitore SurfLink Sincronia Bianurale 3D Connettersi a TV, MP3, radio, Innovativa elaborazione del L’esclusivo e veloce computer con un flusso audio segnale binaurale con programmatore di di qualità e senza ritardi dello stesso. sincronia dei controlli paziente. protesi acustiche wireless. Non va associato a nessun altro dispositivo. PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA Riflessioni La mappatura delle competenze serve all’audioprotesista quale percorso di analisi dei processi, delle attività e delle abilità necessarie per singola area organizzativa. L’audioprotesista, attraverso questo processo, può realizzare una fotografia oggettiva delle competenze possedute, garantire il proprio sviluppo e la crescita collettiva della categoria. L’obiettivo principale della mappa è finalizzato a capire come sviluppare e valorizzare le competenze nell’ambito della valutazione personale di ogni singolo professionista sia esso un neofita, un veterano o un docente di corso di laurea in Tecniche Audioprotesistiche. sulla Mappa delle competenze dell’audioprotesista di Alberto Pisetta Audioprotesista Quali sono le motivazioni che possono spingere un audioprotesista, come il sottoscritto, “un professionista della salute”, ad investire tempo, energie e risorse volte allo studio delle Competenze assegnate all’audioprotesista? Forse molti si domanderanno, cosa siano queste competenze. La mappa delle competenze dell’audioprotesista porta a modificare il sistema in cui è inserito il “professionista” perché implica l’analisi di diverse coordinate: • valorizzazione dell’esperienza; • centralità del soggetto; • centralità dell’apprendere ad imparare; • formazione intesa come processo continuo. Sono intese come le conoscenze, le capacità, le abilità e i comportamenti che sono i veri valori aggiunti del “professionista audioprotesista” e che vengono messi in atto in un speciale contesto per raggiungere un determinato scopo. Ci sono dei passaggi obbligatori che vanno dall’insegnamento, inteso come trasferimento di conoscenze dove la figura centrale è il docente, all’apprendimento, inteso come un processo che comporta un cambiamento stabile e duraturo nel modo di pensare, sentire ed agire, quindi all’esercizio di nuove capacità, e modifica l’immagine di sé e del proprio ruolo nei confronti delle altre figure professionali, ma soprattutto dei pazienti. In questo contesto anche l’audioprotesista, “professionista della salute”, godrà di maggiori garanzie sul riconoscimento della propria professionalità e avrà la possibilità di autovalutare le proprie competenze per inserirsi in percorsi formativi e professionalizzanti. I cittadini saranno ampiamente tutelati sulle competenze delle figure professionali sanitarie ed in particolare sul valore della professionalità di noi audioprotesisti. Tutto questo ha come obiettivo principale la garanzia della qualità dei servizi sanitari centrati sulla professionalità delle risorse umane. 41 PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA A cosa serve l’analisi delle competenze? La mappa delle competenze deriva da uno studio elaborato preso a modello e segue il metodo delle UFC (Unità Formative Capitalizzabili). La scelta di questo metodo, che è uno dei tanti approcci alle competenze, deriva dal fatto che l’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) opera in collaborazione con il Ministero del Lavoro, con altre Amministrazioni dello Stato e con le Regioni per lo sviluppo della formazione professionale. Si è scelto di adottare un protocollo standard che consente il confronto con altre realtà a livello nazionale ed europeo in modo da poter riconoscere e salvaguardare il patrimonio culturale acquisito dal “professionista” lungo tutto l’arco della propria vita professionale e personale. Le “competenze” prese in considerazione per determinare questi parametri possono essere sintetizzate in: 42 • COMPETENZE DI BASE: sono le capacità che tutti i professionisti devono possedere all’ingresso nel mondo del lavoro; • COMPETENZE TRASVERSALI: sono le capacità comunicative e relazionali che ogni professionista dovrebbe possedere in qualunque settore professionale; • COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI sono le capacità distintive della figura professionale; • COMPETENZE TECNICO PROFESSIONALI TRASVERSALI AL SETTORE SANITARIO: dimostrano la simultaneità del modello nell’ambito sanitario, identificando le aree di attività/funzioni caratterizzanti che descrivono le competenze tipiche di ogni professionista, laureato triennale, che opera in questo settore. Il valore di un’opera, dipende da come viene valutata. Come per tutti i grandi progetti, anche per questo si pone il problema di come verificare tutto quello che si è detto, al fine di garantirne la validità, la corretta ese- PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA cuzione e l’autenticità. Il rischio di perdere energie e risorse investite in un progetto che sulla carta meravigliava, non può terminarsi con un nulla di fatto o finire dimenticato tra l’indifferenza generale. Questa fase deve esigere che si presti la massima attenzione e serietà nella determinazione delle basi e dei soggetti atti ad accompagnare il percorso di competenza in questa delicata fase istruttoria. Dalla valutazione sono emersi diversi modelli: • la definizione di un MODELLO OMOGENEO di competenze condiviso; • la definizione di un SISTEMA CHE RICONOSCA DEGLI STANDARD di unità formative capitalizzabili; • la costruzione di un SISTEMA NAZIONALE OMOGENEO di certificazione; • la realizzazione di un SISTEMA DI RICONOSCIMENTO di crediti. Gli standard definiscono la competenza e misurano il grado di applicazione della stessa ed inoltre gli obiettivi verso cui deve arrivare l’apprendimento e lo sviluppo delle nuove abilità. La valutazione delle competenze dei “professionisti della salute” è sicuramente un fattore strategico per l’eccellenza del sistema sanitario nazionale. quindi noi audioprotesisti non dobbiamo rischiare di perdere questa opportunità offerta dall’eccellenza della nostra professione. È opportuno ricordare che l’audioprotesista quale “Professionista della Salute” è un attore fra tanti altri e la sua azione s’intreccia, a volte si scontra con quella della scuola, della famiglia, della comunità locale e dei mezzi di comunicazione. All’audioprotesista non basta possedere valide competenze tecnico-scientifiche, per poter gestire processi multidisciplinari che tengano conto della centralità della persona. Inoltre occorre avere la padronanza di linguaggio che permetta un’efficace comunicazione oltre alla conoscenza di modelli di progettazione dell’attività. Infine è importante la valutazione finalizzata al miglioramento continuo della qualità dell’assistenza orientata ad un reale guadagno di salute del cittadino. 43 Far coincidere i bisogni di salute del cittadino con il bisogno del singolo professionista che deve sentirsi sempre adeguato e preparato ad affrontare e risolvere ogni problema. Nel nostro ordinamento giuridico e professionale non sono presenti concetti di sistematicità e periodicità nella valutazione del professionista che, una volta in possesso dei requisiti formali richiesti per l’esercizio della relativa professione (diploma abilitante e iscrizione all’albo professionale), mantiene per tutta la vita professionale la condizione di “esperto” dell’area di competenza e di esclusività professionale. L’insieme della mappa delle competenze unito alla formazione continua in ambito medico Ecm possono divenire uno strumento cardine al fine di garantire quella formazione continua, finalizzata a migliorare le competenze e le abilità tecniche, cliniche e manageriali e a supportare i comportamenti degli operatori sanitari con l’obiettivo di assicurare efficienza, appropriatezza, sicurezza ed efficacia; come sancito dal D.Lgs. 502/92 e successive modificazioni. Il sistema Ecm + Mappa delle Competenze riguarda anche quei liberi professionisti (come noi), che possono trovare in esso un metodo di approfondimento continuo e uno strumento di attestazione della propria costante riqualificazione professionale. Per questo motivo, mi sento di sostenere che il nuovo audioprotesista deve essere inserito in un percorso continuo di valutazione e riconoscimento dello stato di mantenimento delle proprie competenze e la mappa delle competenze è (uno) strumento di scopo. ■ 3FHJPOF+VOHGSBV4WJ[[FSB 41*3*5047*;;&30 $GTPCHQPRTQFWEGUQNW\KQPKCWFKQNQIKEJGFCNNGRTGUVC\KQPKUWRGTKQTK &GUKIPKPEQPHQPFKDKNGCNNoKPUGIPCFGNNoCHƂFCDKNKV¼VGEPQNQIKCGUXKNWRRQUXK\\GTKTGCNK\\C\KQPG CEEWTCVCCFCNVCRTGEKUKQPGGEEQNGECTCVVGTKUVKEJGEJGFCRKÕFKCPPKCUUKEWTCPQCKPQUVTK RTQFQVVKSWCNKV¼XCNQTGGEQPXGPKGP\C %JKCOKUWDKVQ$GTPCHQPRGTRTQXCTGKPQUVTKCRRCTGEEJK $GTPCHQP#) /QTIGPUVTCUUG $GTP 5XK\\GTC YYYDGTPCHQPEQO $GTPCHQP5TN 2KC\\CFGNNG%TQEKCVG$ 4QOC +VCNKC YYYDGTPCHQPKV PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA > Varate le norme europee sul controllo di qualità che uniformano i servizi degli audioprotesisti e delle aziende degli Stati membri< UNI EN 15927: riconosce e premia il nostro impegno in Europa 45 Assicurare la soddisfazione del cliente e garantirgli tutti gli elementi essenziali del servizio in tutta Europa: questo l’obiettivo della nuova norma UNI EN 15927 “Servizi offerti dagli audioprotesisti”, relativa ai servizi offerti alla maggioranza degli ipoacusici dagli audio protesisti - o dottori in tecniche audioprotesiche - che si occupano della correzione dei deficit uditivi tramite interventi riabilitativi. Elaborata dal Comitato tecnico europeo CEN/TC 380 “Project Committee - Hearing aid specialist services” e recepita a livello nazionale dalla Commissione UNI “Acustica e vibrazioni”, la UNI EN 15927-2010 si inserisce nella famiglia di norme sul controllo qualità, ma non si sovrappone ad esse, bensì le integra, cercando di dare una uniformità nei servizi offerti dagli audioprotesisti e relative aziende. PROFESSIONE L’AUDIOPROTESISTA Nello specifico, la norma riguarda: - gli aspetti gestionali/organizzativi (accoglienza e orari); - quali sono i diritti del consumatore e come si applicano; - le procedure applicative; - la preparazione specifica di chi lavora nell’azienda audioprotesica; - le informazioni su chi può applicare gli apparecchi acustici. La norma europea specifica i requisiti del processo di fornitura degli apparecchi acustici a partire dal primo contatto con il cliente, ma anche nel rapporto a lungo termine. Definisce inoltre i requisiti relativi all’istruzione, alle apparecchiature, al codice di condotta. Il sistema di gestione per la qualità, con l’obiettivo di assicurare la soddisfazione del cliente e di trattare in modo esauriente gli elementi del servizio, è parte essenziale dei requisiti. La UNI EN 15927 riguarda i servizi offerti alla maggioranza degli ipoacusici. Va però considerato che esistono gruppi di persone, quali i sordi e i bambini, come pure persone con più disabilità associate e persone con apparecchi acustici impiantati, che hanno esigenze che vanno oltre a quelle considerate nella norma. ■ IL COMMENTO La norma Uni EN 15927- “Servizi offerti dagli audioprotesisti”, è la versione ufficiale italiana della norma europea EN15927 (edizione agosto 2010) in lingua inglese. La norma ha come obiettivo quello di assicurare la soddisfazione del cliente e di garantirgli tutti gli elementi essenziali del servizio in tutta Europa, in ossequio alla libera circolazione di persone, servizi e merci. La norma è centrata sui servizi offerti alla maggioranza degli ipoacusici. Va notato che volutamente non riguarda gruppi specifici di persone quali i sordi e i bambini, e le persone con più disabilità associate o le persone con apparecchi acustici impiantati, che hanno esigenze che vanno oltre quelle basilari qui considerate. La norma riguarda, invece, gli aspetti gestionali/or- ganizzativi (accoglienza e orari) e comunicativi dell’azienda audioprotesica; sottolinea i diritti del consumatore e come si applicano; le procedure applicative; la preparazione specifica di chi lavora nell’azienda audioprotesica; le informazioni su chi ha titolo per applicare gli apparecchi acustici. È stata promossa da AEA: Associazione Europea Audioprotesisti, ed ha coinvolto tutti gli Enti Normativi (EN) dell’Europa a 27 membri con conseguente confronto di molti audioprotesisti e metodologie/filosofie distributive esistenti nei vari Paesi, oltre alle rappresentanze delle associazioni degli ipoacusici e dei consumatori. Dopo un percorso di oltre 3 anni di dibattiti è stata prodotta la norma che permette agli ipoacusici e agli audioprotesisti di conoscere 46 meglio quali siano i rispettivi diritti/doveri; permette inoltre di confrontare con uno standard essenziale l’offerta commerciale ed unificare l’essenza delle professionalità per compararle/equiparale verso l’alto, nell’ottica di una maggiore chiarezza verso il cliente. Franco Gandolfo Pensato P ensato p per er un un udito udito di di prima pr ima cclasse lasse n n nn n nn nn MicroChip ppiù MicroChip iù ev evoluto oluto e ppotente otente ddel el m mercato ercato metadati IInterscambio nterscambio bbinaurale inaurale ddii ddati ati e m etadati SStereoZoom tereoZoo o m bbinaurale inaurale pe perr ffocalizzare ocalizzare llaa ssingola ingola vvoce oce ddii iinteresse nteresse per aauto uto ZZoomControl o mControl bbinaurale oo inaurale pe er ffocalizzare ocalizzare llee vvoci oci aanche nche llaterali aterali o pposteriori oste FFlexControl lexControl per per rispondere rispondere alle alle necessità necessità d‘ascolto d‘ascolto dell‘utente dell‘utente wireless TTecnologia ecnologia w ireless per per connessioni connessioni audio-stereo audio-stereo Veramente Ve ramente binaurale. binaurale. Intelligenza Intelligenza adattiva. adattivaa. ContourDesign. 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PPiù iù sscelta. celta. www.phonakpro.it PPhonak honak C Cassia a s s ia m microM icroM I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA > Aspetti differenziali nel trattamento post-chirurgico < La protesizzazione acustica nella malattia otosclerotica In questo studio ho incentrato l’attenzione sul quadro audiometrico otosclerotico di tipo misto, andando a valutare le differenze di approccio ed il conseguente recupero audioprotesico tra due classi di pazienti: il primo gruppo costituito da coloro che avevano intrapreso preventivamente un percorso di terapia chirurgica tramite stepedotomia e successivamente hanno deciso di sottoporsi anche a protesizzazione acustica per insoddisfazione sul recupero quantitativo/qualitativo del danno; il secondo gruppo composto da pazienti che non si erano sottoposti a intervento chirurgico ma che hanno intrapreso da subito un percorso di recupero uditivo protesico. I soggetti sono stati divisi in due gruppi: GRUPPO 1: pazienti otosclerotici con ipoacusia di tipo misto non sottoposti ad intervento chirurgico; GRUPPO 2 : pazienti otosclerotici con ipoacusia di tipo misto sottoposti a pregresso trattamento chirurgico e successiva protesizzazione acustica. Il nostro obiettivo è stato quello di analizzare questi diversi campioni in relazione al processo di protesizzazione eseguito. Per questo lavoro sono stati arruolati un totale di dieci pazienti con otosclerosi bilaterale suddivisi nel seguente modo: 5 pazienti con ipoacusia di tipo misto non sottoposti a trattamento chirurgico (GRUPPO 1) e 5 pazienti con ipoacusia mista sottoposti a pregressa stapedotomia (GRUPPO 2). di Lorenzo Cortese Il PTA medio pre-intervento era di circa 65-70 dB con un’audiometria vocale compromessa. Le procedure chirurgiche hanno avuto esisto positivo in tutti i 5 casi. I controlli post-operatori a 3 e a 6 mesi mostravano miglioramenti audiometrici con un incremento della soglia per via aerea di circa 25-30 dB rispetto al controllo pre-operatorio; si evidenziava inoltre un residuo danno di percezione con caduta del tracciato audiometrico sulle medio-alte frequenze. Per tale motivo erano stati tutti protesizzati con protesi di tipo digitale a tecnologia open per raggiungere una migliore equalizzazione a carico delle medio-alte frequenze ed ottenere quindi un conseguente miglioramento a carico proprio di quelle sonorità ritenute indispensabili per la discriminazione verbale. Tutti i pazienti sono stati trattati con cicli di adattamento alla terapia protesica, seguendo quella che è la prassi e la tempistica delle prime protesizzazioni. I pazienti del GRUPPO 1, ovvero coloro affetti da otosclerosi con ipoacusia di tipo misto non sottoposti ad intervento chirurgico, hanno evidenziato una buona capacità di recupero uditivo e di adattamento all’amplificazione sonora prodotta dalle protesi. Alla fine del processo di centratura dei parametri psico-acustici, questo campione di pazienti ha presentato un recupero uditivo che va dall’85 al 90% per ciò che riguarda la quantità ed il 70-75% per quanto concerne la qualità. Tutti i soggetti appartenenti ai due gruppi sono stati sottoposti ad esame audiometrico tonale e vocale con e senza protesi in campo libero come di seguito riportato: GRUPPO 1: pazienti con otosclerosi mista non operati. I 5 pazienti presi in esame sono stati sottoposti ad esami di routine quali audiometria tonale, audiometria vocale ed impedenzometria che hanno evidenziato i seguenti dati: PTA medio intorno ai 65 dB con via ossea che oscilla tra 30 e 35 dB, ed esame vocale che evidenzia una curva più obliqua del normale con soglia di intellezione non raggiunta in un caso. Sono stati tutti protesizzati con protesi di tipo digitale. GRUPPO 2: pazienti con otosclerosi mista sottoposti a stapedotomia. Tutti e 5 i pazienti erano stati precedentemente sottoposti ad intervento chirurgico di stapedotomia bilaterale. 51 I NUOVI PROTAGONISTI L’AUDIOPROTESISTA Il GRUPPO 2, composto da pazienti con quadro audiometrico di ipoacusia mista sottoposti ad intervento di stapedotomia con esito positivo, ha mostrato recuperi uditivi ottimi, nell’ordine del 95-100% di quantità e del 70-75% per quanto riguarda la qualità. Dai dati risulta quindi che, a parità di ipoacusia, un paziente sottoposto ad intervento chirurgico e successivamente a protesizzazione acustica, ha un recupero leggermente migliore di un paziente nelle medesime condizioni non operato. Questa differenza si esprime però solo a livello di recupero quantitativo, in quanto gli aspetti qualitativi sono espressione diretta della riserva cocleare residua ugualmente compromessa nei due gruppi. La differenza fondamentale evidenziata a livello di gestione del fitting protesico consiste nel fatto che i pazienti operati hanno raggiunto i risultati prefissati con un minor impiego di amplificazione, sia per minor necessità, sia per i rischi legati ad essa. Infatti un paziente sottoposto ad intervento non presenta più alcun tipo di blocco stapedo-ovalare e quindi nessuna protezione dai suoni forti, comportando notevoli rischi di esposizione traumatica. Tutto ciò significa che l’apparecchio acustico deve lavorare con un rapporto di compressione molto alto e non può erogare quantità di suono elevate. Diversamente, i pazienti non operati conservano il bloc- 53 I NUOVI PROTAGONISTI LORENZO CORTESE Nato a Roma il 15 aprile 1987, ha conseguito il titolo di dottore in Tecniche Audioprotesiche presso l’Università di Roma Tor Vergata. Nei tre anni di studi ha svolto attività di tirocinio ospedaliero, coordinato dalla dottoressa Maria Luisa Fanari, presso il Policlinico di Tor Vergata, l’Ospedale militare Celio, l’Ospedale Bambino Gesù di Roma e l’Ospedale Gemelli. Il tirocinio audioprotesico è stato effettuato presso importanti aziende nazionali. co stapedo-ovalare che causa uno slittamento della soglia UCL (unconfortable level), permettendo all’apparecchio acustico di lavorare anche ad intensità elevate senza causare problemi o rischi per l’udito del paziente. Per tale motivi quindi non si evidenzia una rilevante differenza nel recupero qualitativo tra i pazienti del GRUPPO 1 e quelli del GRUPPO 2. Un paziente con una discriminazione vocale che non raggiunge il 100%, non potrà mai migliorare con una maggiore amplificazione dei suoni, né tanto meno con un intervento chirurgico. Il paziente potrà semplicemente raggiungere il massimo della sua capacità discriminativa ad una intensità sonora più bassa. Da questo lavoro si evincono dunque dei dati interessanti: i pazienti di entrambi i gruppi analizzati si sono rivelati ottimi candidati alla protesizzazione acustica, ma con delle differenze tra di essi sia per quanto riguarda la strategia protesica da adottare, sia per quanto concerne l’entità del recupero garantito attraverso la protesizzazione acustica. Lo studio riportato, sebbene troppo limitato per avere valore statistico, evidenzia comunque i percorsi e le problematiche che si possono attendere nella procedura di protesizzazione di un paziente affetto da otosclerosi. ■ Avete mai pensato a quante persone hanno ritrovato il piacere di sentire meglio grazie all’esperienza e alla tecnologia Maico? Il MONDO MAICO cresce e si rinnova Dal 1937 non ci siamo mai fermati: una continua evoluzione che ci porta oggi a presentare il nostro nuovo M a i c o : A p p a re c c h i A c u s t i c i d i q u a l i t à SALUTE L’AUDIOPROTESISTA > È la prima e unica esperienza di questo genere < Importante indagine sugli ausili per l’udito nella Asl di Mantova I consumi di protesi acustiche Le protesi fornite dall’Asl sono di differenti tipologie, i cui consumi e le relative spese sono indicate nella Tabella 1. La spesa relativa alla protesizzazione acustica si concentra maggiormente sugli apparecchi (protesi acustiche), ma si evidenzia un aumento molto forte per la quantità d’impianti e la conseguente spesa per le parti esterne di ricambio degli impianti cocleari, qui definite esoprotesi. Nella Figura 1 si rappresenta la spesa divisa per tipologia d’intervento. Nella Tabella 2 e nella Tabella 3 si riporta la frequenza assoluta e poi il tasso per 100.000 assistibili degli interventi di ogni tipologia, all’interno delle differenti classi di età degli assistibili dell’Asl di Mantova, in totale 412.026 persone. Da queste tavole emerge che i consumi in termini di numero di assistiti si concentrano per tre quarti nelle due classi di età più anziane, oltre i 65 anni, ma i tassi di frequenza degli ultraottantenni superano di circa tre volte quello della classe immediatamente inferiore. Gli anziani ricorrono meno spesso alla riconducibilità, il che li autorizza a richiedere al Ssn le riparazioni, che non sono concesse per il riconducibile. Inoltre si può ipotizzare che gli anziani siano meno abili nella gestione dell’apparecchio ed abbiano maggior bisogno di riparazioni, la cui spesa resta molto ridotta rispetto al totale. di Paola Chiericati Laurea in Scienze dei Servizi Sociali e Sanitari e Laurea Magistrale in Economia e Diritto per le Imprese e le Pubbliche Amministrazioni Introduzione Nell’ambito del Ssn, sulla base del DM 332/99, è possibile erogare ausili protesici con oneri a carico delle Asl di residenza dell’assistito. Il seguente lavoro analizza i consumi di ausili per l’udito riferiti agli anni 2008, 2009 e 2010 (di cui gli ultimi tre mesi stimati) relativi all’Asl lombarda di Mantova. I dati elaborati provengono dalla banca dati della suddetta ASL e sono stati utilizzati per una tesi di laurea. Le tabelle di seguito riportate presentano i dati relativi al numero di assistibili a cui sono stati erogati ausili per l’udito e il relativo costo. TABELLA 1 Distribuzione della spesa per tipologia di protesi 2008 assistiti spesa € Comunicatore 1 799,42 Sist. Trasm. Suono 2 2.603,48 Protesi Acustiche 449 559.809,46 Riparazioni e Aggiuntivi 137 27.817,29 Esoprotesi 2 21.840,00 Accessori Esoprotesi 8 968,69 Apparecchi acustici Gli assistiti che hanno ricevuto un apparecchio o un binaurale negli anni 2008, 2009 e 2010 sono stati rispettivamente 449, 396 e 484 (quest’ultimo dato comprende una stima per gli ultimi tre mesi sulla base 2009 assistiti 1 3 396 131 5 11 *di cui gli ultimi 3 mesi stimati su base media trimestrale 56 spesa € 799,42 6.959,69 489.863,50 23.291,81 47.150,48 3.281,20 2010* assistiti 0 5 484 113 9 11 spesa € 0,00 11.888,28 596.114,19 21.331,40 83.778,24 8.801,17 SALUTE L’AUDIOPROTESISTA FIGURA 1 Distribuzione della spesa per tipologia di protesi 700.000 600.000 Protesi acustiche Protesi acustiche Protesi acustiche 500.000 400.000 Comunicatore Sist. Trasm. Suono Protesi acustiche 300.000 Esoprotesi Accessori Esoprotesi 200.000 Esoprotesi 100.000 Esoprotesi Esoprotesi 0 Spesa € Anno 2008 Spesa € Anno 2009 Spesa € Anno 2010 TABELLA 2 Frequenza annua degli interventi di varie tipologie, per classi di età, nel triennio 2008-2010 Denominatori (Anagrafe Assistibili dicembre 2009) 0-14 15-49 50-64 65-79 >80 totale 55.787 188.865 78.069 61.699 27.606 412.026 2008 Assistiti mediante le varie tipologie di protesi e riparazioni 39 52 55 178 277 601 2009 Assistiti mediante le varie tipologie di protesi e riparazioni 38 55 45 181 229 548 2010 Assistiti mediante le varie tipologie di protesi e riparazioni 41 72 51 201 261 627 TABELLA 3 Tassi di assistiti mediante le varie tipologie (di protesi e riparazioni) per classi di età per 100.000 assistibili Anno 2008 tasso su 100.000 assistibili 69,9 27,5 70,5 288,5 1003,4 145,9 Anno 2009 68,1 29,1 57,6 293,4 829,5 133,0 Anno 2010 74,1 38,1 64,9 326,3 946,7 152,1 della proporzione 9:12, in quanto l’andamento non risente di stagionalità) su una popolazione totale di 412.026 assistibili con una percentuale così ripartita: - 1,09 per mille anno 2008 - 0,96 per mille anno 2009 - 1,17 per mille anno 2010 Dalla spesa media per ogni persona si desume che il rapporto fra apparecchi forniti e persone protesizzate (coefficiente binaurale) è poco superiore a 1,6 confer- 57 mando il dato medio nazionale pari a 1,6 dichiarato dalla categoria degli audio protesisti, Anap. È significativo notare l’incidenza delle richieste relative ad utenti ultra 65enni i quali, proprio in considerazione dell’età, soffrono di ipoacusie neurosensoriali, fra le quali le più frequenti sono la presbiacusia, nella quale il deficit è dovuto all’invecchiamento ed alla progressiva diminuzione di cellule uditive e l’ipoacusia da rumore che si presenta negli ambienti di vita delle società industrializzate. SALUTE L’AUDIOPROTESISTA TABELLA 4 Distribuzione per classi di età degli assistiti che hanno ricevuto apparecchi acustici ed esoprotesi 2008 2009 2010* protesi acustiche protesi acustiche protesi acustiche 0-14 16 15 16 15-49 31 27 44 50-64 40 26 40 65-79 139 144 164 oltre 80 223 184 220 *di cui gli ultimi 3 mesi stimati 449 396 484 0-14 15-49 50-64 65-79 oltre 80 *di cui gli ultimi 3 mesi stimati 2008 esoprotesi 2 0 0 0 0 2 2009 esoprotesi 2 2 1 0 0 5 Nella Tabella 4 si esamina la distribuzione per classe di età degli assistiti che hanno ricevuto uno o due apparecchi acustici. Anche nel caso degli apparecchi acustici il fattore età assume una rilevanza notevole, ancor più importante del caso precedente, riferito a tutte le prestazioni e tipologie di protesi e di riparazioni. Dalla Tabella 4 emerge che i protesizzati con apparecchi acustici delle due classi di età al di sopra di 65 anni sono nella media del triennio oltre 80% del totale degli utenti. Al contrario per le esoprotesi, i bambini monopolizzavano questa prestazione nel 2008, che nel biennio successivo si è estesa anche agli adulti. I dati della Tabella 4, riferiti esclusivamente alle persone che hanno usufruito di apparecchi acustici, sono evidenziati nella Figura 2. La frequenza di assistiti che hanno ricevuto protesi acustiche si rileva dalla Tabella 5, dove si calcola la frequenza delle persone alle quali sono stati erogati uno o due apparecchi acustici su 100.000 assistibili. Fra coloro che ricevono apparecchi acustici, soltanto meno del 10% ha un’età inferiore ai 65 anni. 2010* esoprotesi 3 5 0 1 0 9 Questa assistenza si concentra in modo elevatissimo sulle persone anziane, con un aumento esponenziale rispetto al procedere dell’età. Resta tuttavia il fatto che la fornitura pubblica e privata degli apparecchi acustici nel nostro Paese è molto più bassa di quello registrato nella media europea, nonostante l’invecchiamento maggiore della nostra popolazione. ■ FIGURA 2 Distribuzione per classi di età di assistiti che hanno ricevuto apparecchi (protesi acustiche) TABELLA 5 Distribuzione per classi di età degli assistiti che hanno ricevuto apparecchi acustici per 100.000 assistibili CLASSI ETÀ 0-14 15-49 50-64 65-79 più di 80 2008 28,7 16,4 51,2 225,3 807,8 2009 26,9 14,3 33,3 233,4 666,5 2010 28,7 23,3 51,2 265,8 796,9 59 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA > ”Il bambino si costruisce un modello interno di se stesso in base a come ci si è presi cura di lui”, J. Bowlby < Il consenso informato ai minori: INTRODUZIONE Non è trascorso molto tempo da quando, nel nostro Paese, si è diffuso il convincimento che i trattamenti sanitari non possono essere attuati senza il consenso informato del paziente. La letteratura al riguardo, ma anche la giurisprudenza e, soprattutto, la pratica medica ne forniscono ampia testimonianza. L’Italia non costituisce un fenomeno isolato nel mondo occidentale, essendosi la regola del consenso informato diffusa in tutta questa parte di mondo. Sono i percorsi che i diversi Paesi hanno seguito per addivenire a tale regola che sono particolari e differenziati, in quanto hanno dovuto adattarsi al sistema ed alla cultura giuridica propri di ognuno di essi. La particolare natura del diritto alla salute e del suo esercizio e, soprattutto, la connessione fortissima che lo correla al corpo ed alla libertà della persona ha ben presto aperto la questione del consenso informato anche riguardo ai pazienti considerati incapaci di agire dal diritto (pazienti privi temporaneamente o stabilmente di coscienza e pazienti minorenni) e, quindi, ritenuti incapaci di consentire. In generale, si tende a superare la questione, facendo ricorso all’istituto della rappresentanza legale, che autorizzerebbe, appunto, il rappresentante legale a prestare il consenso in luogo e per conto della persona incapace. Al di là dei suoi significati etici il consenso informato rappresenta ormai uno degli elementi fondamentali della “qualità in sanità”, strada imboccata con decisione dal nostro Servizio Sanitario Nazionale. Dopo la sua nascita nel 1978 è andata progressivamente emergendo l’esigenza di una sua modifica; in particolare, si è delineata l’importanza che spetta alla promozione della qualità delle attività sanitarie, attraverso la costante attenzione agli effetti delle cure prestate e alla modalità di erogazione delle stesse, nonché alla soddisfazione dell’utente. Per poter valutare le diverse facce della qualità nei servizi sanitari, oltre alla dimensione strettamente professionale, non può essere trascurata quella relazionale, che poi è quella che generalmente viene meglio percepita dal paziente. Non basta infatti verificare la qualità tecnica dell’esito di una procedura (l’efficacia), ma si deve anche approfondire la natura e la qualità del rapporto con il paziente e con la sua famiglia. riflessioni sulla presa in carico del bambino nell’iter riabilitativo di M. Bellantoni TNPEE, Scienze della Riabilitazione, Roma A. Virgili T.D.R., Roma S. Mauriello Medicina Legale. Università degli Studi di Roma, Tor Vergata Un esempio emblematico ci è dato appunto dal consenso informato: compito del sanitario sarà quello di evitare una deriva contrattualistica di questo concetto e favorire il recupero del suo significato più alto, che non sta tanto nel “consenso” quanto nell’“informare”. Oggi è possibile affermare che la Riabilitazione è il frutto di una cooperazione all’attività curativa che deve passare attraverso una fase conoscitiva, essenziale per entrambi i protagonisti della cosiddetta alleanza terapeutica. Proprio prendendo atto dell’asimmetria del rapporto tra sanitario e paziente e di quella ovvia, naturale situazione di inferiorità in cui si viene a trovare il secondo nei rapporti con il primo, il legislatore ha avuto il principale compito di ridurre tale squilibrio, formulando le norme di comportamento a cui i sanitari si impegnano ad attenersi. 61 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA L’intento di questo lavoro vuole avere la prerogativa dunque di realizzare una riflessione sull’uso del consenso informato ai minori, nell’ambito della Riabilitazione, sia da parte dei Genitori che dei Neuropsichiatri infantili. Abbiamo effettuato un’indagine finalizzata a valutare non solo le modalità di informazione e di acquisizione del consenso informato ma che sottolinei un confronto tra i soggetti in questione per ricavarvi quali siano gli effettivi esiti qualitativi, all’interno di una struttura clinico-riabilitativa nella presa in carico di un bambino e sulle eventuali criticità che possono derivare dall’intraprendere un iter riabilitativo in cui l’informazione iniziale, realizzata appunto attraverso il Consenso, non sia stata pienamente esauriente e non abbia avuto quei risvolti esplicativi che invece ci si attende. L’esperienza condotta, pertanto, offre interessanti dati conoscitivi che, consentono di formulare alcune considerazioni, nel tentativo di ricondurre il tema dell’informazione e del consenso all’interno di un contesto di presa in carico che sia il più possibile soddisfacente per le famiglie dei pazienti in questione ed abbia un riscontro positivo per il sanitario che è responsabile di un iter clinico-riabilitativo determinante per la vita del bambino. È stato proposto un questionario ad un campione di 100 genitori di utenti che afferiscono ad un centro di Riabilitazione di Roma per effettuare un trattamento riabilitativo ed un questionano ad un campione di 15 NPI, che operano all’interno di diverse strutture clinico-riabilitative distribuite sul territorio della Regione Lazio. 3. All’atto del consenso informato, che tipo di altre informazioni avreste voluto avere riguardo l’iter clinicoriabilitativo di vostro figlio? 1. Maggiori informazioni sulla diagnosi 2. Maggiori informazioni sul tipo di trattamento clinico-riabilitativo 3. Maggiori informazioni sugli esiti del trattamento 4. Tutte e tre le opzioni 5. __________________________________________ 4.Vi sono state prospettate delle soluzioni terapeutiche alternative in termini d’integrazione dell’iter riabilitativo che avete intrapreso? 1. SI 2. NO 3. NON NE HO FATTO RICHIESTA 4. __________________________________________ 5. Siete soddisfatti della presa in carico che vi è stata proposta all’interno del Centro di Riabilitazione da voi scelto? 1. SI 2. NO 3. IN PARTE 4. __________________________________________ 6. Vi è coerenza con ciò che vi è stato prospettato al momento del Consenso Informato, riguardo l’esito riabilitativo di vostro figlio? 1. SI 2. NO 3. NON SEMPRE 4. __________________________________________ LO STUDIO ATTRAVERSO IL SONDAGGIO QUESTIONARIO SOMMINISTRATO AI GENITORI 1. Conoscete l’importanza del Consenso Informato che vi viene consegnato in prima visita? 1. SI 2. NO 3. IN PARTE 4. __________________________________________ 2. Il Neuropsichiatra che lo consegna vi dà informazioni esaustive al riguardo? 1. SI 2. NO 3. NON SEMPRE 4. __________________________________________ 63 7. Proporreste eventuali iniziative volte a migliorare l’aspetto qualitativo dell’iter clinico-riabilirativo di vostro figlio qualora ve ne fosse la possibilità? 1. SI 2. NO 3. SE SI, QUALI? 4.__________________________________________ QUESTIONARIO PER I NEUROPSICHIATRI INFANTILI 1. Nella vostra Unità Operativa è utilizzato un modulo scritto di Consenso Informato ai minori? 1. SI 2. NO 3. NON SEMPRE SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA 2. Nella vostra opinione cosa rappresentano i moduli di Consenso Informato? ____________________________________________ 3. Nella vostra opinione i moduli di Consenso Informato sono necessari ai (mi di un esito riabilitativo pii qualitativo? 1. SI 2. NO 3. NON NECESSARIAMENTE 4. Viene prefigurata la possibilità al paziente di chiedere in qualsiasi momento ulteriori spiegazioni? 1. SI 2: NO 3. NON SEMPRE 5. Oltre all’informazione generica sul trattamento riabilitativo che il bambino dovrà effettuare, vengono presentati anche dati sugli esiti? 1. SI, SEMPRE 2. NO, MAI 3. DIPENDE DALLE SINGOLE SITUAZIONI 6. Nella vostra Unità Operativa sono state intraprese iniziative sperimentali sul Consenso Informato, più in generale, sulla relazione medico-paziente? 1. SI 2. NO 7. A vostro parere l’utilizzo del modulo di Consenso Informato garantisce un’informazione: 1. SUFFICIENTE 2. INSUFFICIENTE 3. ALTRO SI 70% NO 12% NON SEMPRE 18% Nel terzo quesito abbiamo voluto indagare su quali altre reali informazioni il genitore avrebbe voluto avere riguardo l’iter clinico-riabilitativo del proprio figlio, non contenute invece nel consenso informato. Ne risulta che il 26% vorrebbe saperne di più sugli esiti che il trattamento riabilitativo comporta. Il 19% vorrebbe avere più informazioni sulla tipologia del trattamento ed il 17% vorrebbe avere più dettagli sulla diagnosi del proprio bambino. I dati raccolti dalle risposte a questo interrogativo sono significativi in quanto ci danno l’idea della reale efficacia che l’atto del Consenso Informato produce in prima visita. Il Genitore, richiede esplicitamente di avere un’informazione che sia il più integrale ed esaustiva possibile sull’iter riabilitativo che farà intraprendere al proprio figlio, vuole essere messo al corrente di tutti gli aspetti che questo lungo e determinante percorso che sta per intraprendere comporta. I risultati più significativi Sondaggio Genitori Il secondo quesito proposto ai genitori chiede se le informazioni ricevute dal Neuropsichiatra Infantile sono esaustive rispetto a quanto emerge nel primo colloquio di presa in carico. Il 70% risulta essere soddisfatto, il 18% sembra avere delle incertezze in merito. 64 Diagnosi 17% Tipo trattamento 19% Esiti 26% Tutte 23% Aperta 9% Nessuna risp. 6% SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA Con il settimo quesito si richiedono quali eventuali iniziative volte a migliorare l’aspetto qualitativo dell’iter clinico-riabilitativo del proprio figlio vorrebbero proporre qualora ve ne fosse la possibilità. Il 43% risulta pienamente soddisfatto e non intende proporre alcun tipo di iniziativa. Mentre un 57% proporrebbe la possibilità di avere una maggiore integrazione tra le figure dell’equipe che ruotano attorno al bambino, terapista, NPI, psicologo, pedagogista, scuola, famiglia, coinvolgendo a 360° tutti gli operatori, attivando così, maggiori strategie cliniche, terapeutiche, pedagogiche che possano favorire l’evoluzione della malattia in termini di qualità di vita da garantire al piccolo paziente. Contratto informativo Tutela legale per la struttura 85% Atto burocratico che sancisce formalmente la presa in carico 15% Il settimo quesito valuta il parere dei NPI su1 tipo d’informazione che effettivamente garantisce il Consenso Informato utilizzato. Per il 62% esso fornisce un’informazione sufficiente all’iter riabilitativo, per il 19% risulta essere insufficiente e per un altro 19% deve garantire prevalente- niente una continuità informativa nell’iter riabilitativo che definisca per intero tutti gli elementi essenziali della presa in carico. SI 43% NO 57% Sufficiente 62% Quali Più tempi di integrazione tra le figure 18% Insufficiente 19% Altro 19% Continuità nell’iter riabilit. Sondaggio NPI La seconda domanda rivolta ai NPJ prevede una risposta aperta e centra l’attenzione sul significato che ha per loro il Consenso Informato. Ne risulta che per l’85% di essi il Consenso Informato rappresenta un contratto informativo che prevede una tutela legale per la struttura nella quale operano. Per il 15% invece, il Consenso è considerato un atto burocratico che sancisce formalmente la presa in carico del bambino. 65 Modalità informative Singole situazioni Conclusioni L’importanza del coinvolgimento del minore nei processo di formazione del consenso informato ai trattamenti sanitari che lo riguardano emerge anche dalla “Carta dei diritti dei bambini in ospedale”, elaborata con l’intervento di quattro importanti ospedali pediatrici italiani e ufficialmente presentata a Trieste nell’ambito di un convegno dedicato il 10 dicembre 2001. La Carta stabilisce agli artt. 7 e 8 che “il bambino ha diritto ad essere informato sulle proprie condizioni di salute e sulle procedure a cui verrà sottoposto, con un linguaggio comprensibile ed adeguato al suo sviluppo e alla sua maturazione. Ha diritto a esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa. SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA Le opinioni del bambino devono essere prese in considerazione tenendo conto della sua età e del grado di “maturazione” e che “il bambino ha diritto a essere coinvolto nel processo di espressione dell’assenso/dissenso alle pratiche sanitarie che 1o riguardano”. L’importanza della ricerca dell’assenso/dissenso del minore è determinata, oltre che da un’esigenza di carattere etico-giuridico dalla necessità di far comprendere al minore stesso ciò che gli sta accadendo. Sappiamo perfettamente che la presa in carico di un paziente e nel nostro caso, di un minore, rappresenta idealmente un luogo del pensiero, uno spazio di consultazione e di contenimento, di supporto e di sostegno, dove possano essere accolti e considerati i molti problemi sofferti dal bambino e dalla sua famiglia, e nel quale vengono individuati e proposti gli interventi più idonei per affrontarli e per renderli tollerabili. Essa rappresenta l’elemento di continuità dell’intero progetto rieducativo, poiché lo accompagna longitudinalmente dal momento del contratto terapeutico iniziale alla restituzione terminale e lo attraversa diametralmente interessandosi del soggetto, del suo nucleo familiare, del contesto sociale (scuola ed altre comunità) e del possibile ambiente fisico di vita. Li presa in carico rappresenta un processo diacrono del quale è palese l’inizio (accoglienza), mentre non sempre avviene altrettanto della conclusione (o congedo dal servizio). Per la restante parte, che in termini di durata e di complessità può essere considerata almeno quantitativamente la maggiore, la presa in carico, proprio per la sostanziale difficoltà dell’intervento terapeutico di risolvere radicalmente il problema del bambino, rappresenta un intervento di sostegno, tecnico e terapeutico, il più possibile ampio ed adeguato (dall’accoglienza alla consulenza psicologica, dall’educazione all’assistenza ed all’accudimento) che accompagna il paziente per tutta la sua storia riabilitativa, allo scopo di favorire uno sviluppo adattivo, interattivo e reciproco in grado di estendersi “dall’educare il disabile” “all’educare al disabile”. Ad una specifica figura, in genere al medico, viene riconosciuta una funzione preminente, riconducibile alla competenza progettuale dell’intero intervento rieducativo. La presa in carico tuttavia, può essere intesa come un’interazione di funzioni all’interno della équipe riabilitativa, non essendo àmbito dell’agire di una singola figura professionale (terapista della riabilitazione, fisiatra, neuropsichiatra infantile, psicologo, assistente sociale ecc.), 67 ma espressione di un processo messo in atto dal gruppo nel suo insieme. E dunque all’interno di un valido lavoro d’equipe, d’interdisciplinarità che trova il suo vero successo la presa in carico del bambino. Nel lavoro effettuato abbiamo voluto riflettere su questi aspetti, ponendoci dalla parte dei genitori che si trovano a dover affrontare il difficile e tortuoso percorso di un iter riabilitativo che vedrà lentamente il dipanarsi della patologia del proprio figlio e pertanto all’attuazione del contratto terapeutico avranno estrema necessità di fidarsi ed affidarsi a coloro che li supporteranno per lungo tempo. Contemporaneamente abbiamo sentito il bisogno di prestare attenzione a coloro che in primis sono i responsabili dell’inizio ditale importante percorso, i Neuropsichiatri infantili. La riflessione che parte dalla considerazione del consenso informato, dal suo reale significato, ci ha portato ad elaborare alcune stime al riguardo ponendo l’attenzione sugli aspetti qualitativi di una presa in carico globale. Ne deriva che il genitore, non sempre consapevole dell’importanza del consenso che firma in prima visita, sente il bisogno di ricevere maggiori conoscenze sulla patologia del proprio figlio all’atto del contratto. Sembra emergere infatti un’insoddisfazione di base che pone notevoli dubbi su quello che sarà il percorso riabilitativo da intraprendere, sugli esiti della patologia, sul decorso clinico del trattamento. Ne scaturisce spesso un’incoerenza informativa su quanto viene definito in sede di prima visita che non sembra soddisfare i bisogni di un genitore, incapace di poter gestire e comprendere il disturbo del bambino e pertanto richiede la massima disponibilità ed accoglienza del sanitario che lo riceve e lo conduce ad iniziare il percorso clinicoriabilitativo. Si delinea inoltre il bisogno di un maggiore lavoro interdisciplinare che veda coinvolte tutte le figure professionali che ruotano attorno alla vita del bambino: terapisti, neuropsichiatri, scuola, psicologi, pedagogisti e famiglia. Un lavoro d’interscambio continuo e coerente che sappia non solo accogliere la patologia del bambino ma diventi parte integrante di un cammino lungo e faticoso all’interno del quale la qualità degli interventi possa realizzare risultati efficaci e determinanti per il futuro del piccolo paziente. Considerando invece come il Consenso informato viene percepito dai Neuropsichiatri, sembra risultarne che tale contratto rappresenti spesso, prevalentemente, un atto burocratico, necessario ai fini legali per la struttura nella quale viene stipulato e vi si dà un significato informativo SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA relativamente agli aspetti formali della presa in carico senza ribadire tutti quegli elementi chiarificatori che un genitore necessita invece di sapere. Non sempre il consenso informato fornisce infatti informazioni esaustive per soddisfare le esigenze del genitore ed il parere dei Neuropsichiatri in merito considera il consenso uno strumento di sufficiente informazione per poter intraprendere l’iter riabilitativo, consentendo poi durante il percorso di ampliare e soddisfare le esigenze dei piccoli pazienti e dei loro genitori. Da questa riflessione tratta dal significato che diamo in prima visita al consenso informato è possibile rilevare quanto il rapporto sanitario paziente possa basarsi ed instaurarsi prevalentemente attraverso una relazione basata su un valido modello comunicativo, stabilendo pertanto un patto di alleanza normato e condiviso. All’interno di una concezione cooperativa del rapporto sanitario - genitore è possibile stabilire che cosa sia meglio per il piccolo paziente, per il suo percorso riabilitativo e quanto un lavoro interdisciplinare possa influire qualitativamente su tale cammino. Di fronte alle esigenze di un genitore che affida il proprio figlio agli operatori sanitari si deve necessariamente instaurare un rapporto di fiducia che parta proprio dal patto di alleanza che il consenso informato stabilisce per dispiegarsi poi per tutto il percorso riabilitativo. È fondamentale che ci siano alcune abilità-capacità considerate essenziali per garantire questa alleanza: - Capacità di comunicare ossia di sintonizzarsi a livello emotivo con il paziente e con la sua famiglia; - Capacità di praticare l’ascolto e quindi la capacità nell’apprendere, riassumere ciò che il genitore ha comunicato riguardo la malattia del bambino; - Capacità di condurre il colloquio evitando i rischi di induzione delle risposte e gli atteggiamenti di ostacolo e chiusura al dialogo; - Capacità di autosservazione e di controllo del linguaggio corporeo attraverso il quale vengono considerati gli stati emotivi del genitore, delle sue apprensioni verso la malattia del proprio figlio. Ci rendiamo conto dunque come una valida iniziale comunicazione all’interno di un ambiente che accoglie il bambino disabile e la sua famiglia se non sufficientemente supportata può facilmente creare conseguenze irreversibili di incomprensione, insoddisfazione e malcontenti e di conseguenza una difficile interpretazione del rapporto sanitari-operatori-pazienti-genitori che dovranno convivere e condividere insieme gli esiti della patologia. Capire e comprendere le dinamiche soggettive del paziente e della sua famiglia significa prendere in considerazione anche il lato emozionale degli stessi. Pertanto nell’intraprendere la presa in carico si sottolinea la necessità di una specifica capacità e sensibilità comunicativa di tutti gli operatori sanitari che devono essere in grado di comprendere le paure, le ansie, le speranze, la situazione ambientale di un genitore per poter calibrare, su tali basi, l’approccio più adeguato nell’informare e comunicare. In questo modo è possibile centrare la presa in carico del bambino, il suo progetto di cura, i suoi rischi, le sue aspettative e debolezze, misurando costantemente gli equilibri, i bisogni con responsabilità e grande capacità comunicativa. La presa in carico del bambino deve poter realizzarsi all’interno di questi equilibri, per capire, sostenere e guidare tutte le esigenze, del bambino, della sua famiglia e di tutto l’ambiente che lo circonda e che si prende cura di lui, partendo e procedendo su un approccio comunicativo for-te e globale che si esplichi il più possibile nella condivisione e partecipazione alla cura del bambino. In questi termini, crediamo solo in questi termini, il consenso informato acquista il suo valore più alto e significativo. ■ Bibliografia Cillo D.: Progetto di presa in carico della persona con disabilità. Educazione&Scuola. Tribunale di Lecce n. 662, 1997. Conti A., Delbon P.: La volontà del minore ne/processo di formazione del consenso informato in alcuni trattamenti sanitari. Difesa Sociale - VoI LXXXII n. 6 (2004) pp. 10 1-116. Di Biase S.: La rilevazione del/a qualità percepita nei servizi riabilitativi ambulatoriali, ICARE Anno 330 n. 4 OttobreDicembre 2008. Imperiali M.: Il processo di presa in carico in età evolutiva - Comitato Tecnico ANFASS ONLUS. D’Ivernois J.F., Gagnayre R.: Educare i/paziente - Un approccio pedagogico. Edizione italiana a cura di M. Albano e L. Sasso. 68 SCIENZA L’AUDIOPROTESISTA Massimo L., Thomas J. Wiley: La condivisione del consenso informato in pediatria. Dipartimento di ematologia e oncologia pediatrica. Direzione Scientifica. IRCCS “Giannina Gaslini” Genova. Quaderni acp 2005; 12(2): 48:50. Mommo G.: Responsabilità del medico- Il consenso informato: origine etica fondamento giuridico sua evoluzione giurisprudenziale. http//www.Altalex.com. Todeschini N.: Consenso Informato: dal buio alla luce. Andata e... pericoloso ritorno? Avv. Gruppo di Ricerca in Scienze Medico-legali dell’Università di Siena. Pratica Medica e Aspetti Legali 2008; 2 (3): 19:24. Vicari S., M. Caselli: I disturbi dello sviluppo. Neuropsicologia clinica e Ipotesi riabilitative. Casa Editrice Il Mulino 2002. Vinci P.: Aspetti medico-legali sul consenso informato - Avv. Patrocinante in Cassazione - Milano 2007. Zuppiroli A. et al.; Modalità di informazione ed acquisizione del consenso informato. Indagine della Commissione Etica dell’ANMCO. Management e qualità 2002. Not a long time ago people in Italy have understood that health treatments cannot abstract from the informed consent of the patient. Italy is not an isolated phenomenon in the Western World, where the informed consent is greatly widespread. The only things that vary among countries are the path followed to accomplish this, due to the differences in law systems. The right to health, affecting strongly the body and the individual freedom of the patient, has extended the issue of the informed consent also to patients of unsound mind (like people with temporary loss of consciousness or children). Informed consent for under – 18 year old children Reflections upon children’s clinical follow-up in the rehabilitative process: a research made on child psychiatrists and parents. The issue of the informed consent is strictly connected to the principle of “quality in health care”. The task of the health professional is to avoid a conceptualistic drift of this matter and to help the recovery of its proper meaning, which lies not as much in the “consent” but more in the “informativity”. The proposal of this research is to reflect upon the use of the informed consent for under –18 years old children undergoing a rehabilitation process, interviewing both parents and child psychiatrists. This study not only evaluates the methods used to receive the informed consent, but also compares parent’s and child psychiatrist’s opinions as regards the quality of it. The problems related to it have also been analysed, such as a not exhaustive consent which can hurdle the rehabilitative process. A questionnaire has been submitted to a sample of 100 parents of patients undergoing a rehabilitative process in the Rehabilitative Centre in Rome and another questionnaire to a sample of 15 child psychiatrists who work in different hospitals in Latium. As regards the results for the parents, they are not always aware of what the informed consent is, and want to know more about 69 their children’s disease when they sign the contract with the hospital. Parents also hope for a greater interdisciplinary work that involve all the health professionals participating to the clinical follow – up of the child: psychoanalysts, neuropsychiatrists, school teachers, pedagogues and family. Child psychiatrist, on the contrary, consider the informed consent more like a bureaucratic act necessary to the hospital. Starting from this reflections, it is possible to point out that the relationship between the patient and the health professional has to be grounded on a valid communicative model, forming a strong (and regulated by law) alliance between them. Important faculties are essential to accomplish this task, such as: communicating, listening, holding a conversation, self – watching and using the body language. As regards the clinical follow – up, it is necessary that the health professionals involved understand the fears, the preoccupations, the hopes and the social contest of the parents in order to communicate with them in the correct way. The clinical follow – up of the child has to develop considering these issues if health professionals want to understand children, supporting and guiding them in every need they have with a communicative approach that allows all the people involved to participate to their treatment. LA A QUINTESSENZA QUINTESSENZA S DELL’UDITO DELL’UDITO IL PIACERE PIA I CERE DELL’ DELL ELL’ ESSENZIALE ESSEN NZIALE Oticon O ticon Ino Ino o offre ffre ssoluzioni oluzioni d’avanguardia d’avanguardia an anche che nel n el segmento segmento entry entry level. level. Con Con IIno no gli utenti utenti possono poss ono provare provare i benefici b neficii di al be alcune lcune d delle elle p più iù rrecenti ecenti innovazioni innovazioni n nella ella ttecnologia ecnologia d dell’udito: ell’udito: ű )DPLJOLD ű )DPLJOLD FRPSOHWD FRPSOHWD GDO GDO &,& &,& DO DO PLQL PLQL 5L 5LWH WH 3 3RZHU RZHU Oticon Oticon IINO NO ű3LDWWDIRUPDRISE ű 3LDWWDIRUPD RISE 2 ű&RQQHWWLYLW¢ConnectLine ű &RQQHWWLYLW¢ ConnectLine e i ù : U O Oticon ticon IINO NO RISE 2 RISE Oticon O ticon In Ino o UUHVWLWXLVFH HVWLWXLVFH OŪHV OŪHVFOXVLYD FOXVLYD T TXDOLW¢ XDOLLW¢ VVRQRUD RQRUD offerta o fferta dalla dalla piattaforma piattaforma di ultima ultima g generazione enerazione Oticon O ticon RI RISE SE 2 ch che he permette permette agli agli u utenti tenti di a apprezzare pprezzare i GHWWDJOLHODULFFKH]]DGHLVXRQLLQWRUQRDORUR9HORFLW¢ GHWWDJOL H OD ULFFK KH]]D GHL VXRQL LQWRUQR D ORUR 9HORFLW¢ di elaborazione elaborazione doppia doppia rispetto rispetto all alla a versione versiione RI RISE. SE. Maggiore M aggiore chi chiarezza a ezza d ar della ella v voce, oce, d dei ei suoni s uoni e ottima ottima di discriminazione scriminazione Oticon Oticon IINO NO Disponibile Di spo p nibile iin nd due ue li livelli velli di pr prestazioni: estazioni: IN INO O Pr Pro o e IN INO O Oticon Ino è stato realizzato anche in uno dei nostri modelli più piccoli oggi disponibili: il miniRITE. d ella voce. voce. della ű Piccolissimo e leggero ű Pulsante per facilitare il controllo O Oticon ticon IINO NO ű Si alloggia confortevolmente dietro l’orecchio Facile da Facile da adattare, adattare, ampia ampia g gamma amma di m modelli odelli Disponibile Di sponibile ccon on una una v vasta asta sscelta celta di m modelli, od delli, d dagli agli LLQWUD QWUD &, &,& & H H &, &,& & 3 3RZHU RZHU DL DL UUHWUR HWUR D DXULFRODUL XULFRODULL S SLOD LOD H H 3RZHU 3 RZHUU DL DL PLQL PLQL 5L 5LWH WH H H 5L 5LWH WH WU WUH H UL ULFHYLWRUL FHYLWRUL 6 6WDQGDUG WDQGDUG 0HGLXP3RZHU 0 HGLXP3 ű (YROXWHFDSDFLW¢ZLUHOHVV ű Per perdite fino a 110dB HL ű Più resistente con il rivestimento Nano-coated CARA CARATTERISTICHE ATTERI T STICHE DI M MODELLO ODELLO mini Rite Coordinamento Binaurale C oordinamento Bi naurale Sì No Cancellazione Di namica Cancellazione Dinamica GHL )HHGEDFN')& GHL)HHGEDFN')& Sì Sì $,, QWHOOLJHQ]D $UWL̗FLDOH $,,QWHOOLJHQ]D$UWL̗FLDOH Sì Sì 'LU H RQDOLW¢$GDWWLYD H]L 'LUH]LRQDOLW¢$GDWWLYD Sì No 'LU H RQDOLW¢$XWRPDWLFD H]L 'LUH]LRQDOLW¢$XWRPDWLFD 6 XUUURXQG H 0XOWLSOD 6XUURXQGH0XOWLSOD Sì Sì M odulata Modulata M odulata Modulata Gesti t one del del rumore rumore Gestione Rite Rite &,&&,&3RZHU &, &&,&3 3RZHU L’utilizzo L’u tilizzo è semplice, semplice, flessibile flessibile per adattarsi a dattarsi ad ad ogni og gni esigenza. esigenza. ,GHQWLW¢ ,GHQW Q LW¢ 1 1 Bande di adattamento adattamento Bande 6 4 Auto Auto Manuale Manuale Abilitato Abilitato Streamer Streamer e ConnectLine ConnectLine Adaptation Adaptation m manager anager Sì No Abilitato Abilitato nEARcom nEARcom Cordless Cordless Sì Sì N AL, DSL DSL NAL, N AL, D SL NAL, DSL N+] N+] Cri teri e di A dattamento Criteri Adattamento O Oticon ticon IINO NO Connettività wireless Connettività w eless wir Oticon O ticon Ino Ino Pro Pro è compatibile compatibile con con ConnectLine ConnectLine MI MIC C eS Streamer treamer pe per er ccomunicare omunicare senza senza barri barriere e e e ccolleer olleg garsi arsi s senza enza fil filii a televisori,telefoni televisori,telefoni fissi, fissi, ccellulari ellulari e computer, computer, po portando rtan a do i lloro oro ssuoni uoni ni nitidi tidi e chiari chiari direttamente direttamente al ti timpano. mpano. ConnectLine C onnectLine MI M MIC C - per migliorare migliorare la la comunicazione comunicazione a due, due, in in condizioni condizioni di ascolto ascolto impegnative. impegnative. Oticon O ticon INO INO Pro Pro O Oticon ticon INO INO Ampiezza Am piezza di banda banda Range R ange d’a d’adattamento adattamento Oticon Oticon IINO NO Comunicare C omunicare con con facilità facilità utilizzando utilizzando piacevolmente p iacevolmente i m moderni oderni di dispositivi spositivi di comunicazione comunicazione e intrattenimento. intrattenimento. ZZZRWLFRQFRPLQIR#RWLFRQLW Z ZZZ RWLFRQFRP LQIR#RWLFRQLW EDIZIONI Pescara Biblioteca FIA Per informazioni e ordinazioni: [email protected] I Quaderni de l’Audioprotesista 1-2-3 Audioprotesisti Avanti a cura di Gianni Gruppioni l’Audioprotesista di Maurizio Clerici Comunicazione e qualità della vita di Antonio Frintino e Giuliano Giuntoli La Formazione è la chiave a cura di Gianni Gruppioni L’Audioprotesista Rivista tecnico-scientifica dell’udito La Competenza è la chiave di Gianni Gruppioni AudioPro L’informatore audioprotesico La valutazione psicologica dell’anziano ipoacusico di Valentina Schina a cura di Gianni Gruppioni Sentiero Silenzioso di Giampiero Neri Atlante di Anatomia chirurgica dell’orecchio medio a cura di Massimo Balbi La vertigine parossistica posizionale (benigna): stato dell’arte a cura del Gruppo Alta Italia di Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale e H x DAL MONDO DEI SUONI x X L’AUDIOPROTESISTA QUANDO I DECIBEL SONO PERICOLOSI SORDITÀ E PROBLEMI DI CUORE: CI PUÒ ESSERE UN NESSO I rumori troppo forti possono avere un impatto negativo sull’udito e possono portare alla perdita permanente della capacità uditiva. Più forte è il rumore, più alto il rischio del danno e minore è il tempo in cui si può sopportare il rumore, prima che l’apparato uditivo ne venga danneggiato. L’idea che esporsi a rumori forti per lungo tempo possa causare danni è ormai nota; ma ciò che forse non è così chiaro è il modo in cui i suoni vengono misurati. I suoni si misurano in decibels su una scala logaritmica. Ciò significa che un decibel in più corrisponde a un livello di suono molto più alto. Il livello del suono infatti, raddoppia ogni 3 decibels. Ciò significa che anche pochi decibels in più abbreviano drammaticamente il tempo in cui si può ascoltare un suono senza subire danni all’udito. Una particolare mutazione genetica sarebbe in grado di causare sordità congenita associata ad aritmie cardiache. A sostenerlo sono gli studiosi del University Hospital di Colonia sulle pagine della prestigiosa rivista Nature Neuroscience, che hanno battezzato la nuova sindrome con la sigla SANDD. I ricercatori di Colonia hanno condotto una serie di indagini sul patrimonio genetico di una famiglia pakistana, i cui componenti erano nella quasi totalità dei casi non udenti dalla nascita. L’analisi del loro DNA ha portato all’identificazione di una mutazione in un gene, il CACNA1D, finora mai associato ad alcuna forma di ipoacusia. La stessa mutazione era poi stata riscontrata anche in un’altra famiglia, anch’essa con sordità congenite. I ricercatori hanno perciò deciso di effettuare un elettrocardiogramma: dai dati ottenuti è risultato che tutti gli individui con la mutazione genetica, e con una già nota sordità congenita, presentavano anche una marcata bradicardia, senza però alcuna variazione del tratto QT. Sarebbe quindi proprio l’anomalia genetica ad alterare la normale funzionalità sia delle cellule uditive, sia di quelle cardiache. Fonte: Corriere.it GLI OMEGA-3 POSSONO EVITARE I DEFICIT UDITIVI L’aumentato consumo di acidi grassi omega-3, e il pesce che li fornisce, possono ridurre il rischio di perdita dell’udito collegata all’età. A garantirlo è uno studio dell’Università di Sidney, che ha stabilito che la perdita dell’udito è un difetto sensoriale comune in molti paesi, ma aumentando il consumo settimanale di acidi grassi omega-3, o il pesce che li fornisce, si può abbassare il rischio di perdita dell’udito. Ricercatori australiani hanno osservato che almeno due portate di pesce alla settimana riducono del 42% il rischio di perdita dell’udito negli ultracinquantenni, paragonati con coloro che mangiano pesce meno di una volta alla settimana. Paul Mitchell, uno degli autori della ricerca, ha analizzato i dati di 2.956 partecipanti, che includevano consumi dietetici di pesce e degli omega-3 in esso contenuti, usando questionari sulla frequenza dei cibi. I risultati hanno mostrato un’associazione inversa tra i consumi di omega-3 totali e “long-chain” e la perdita dell’udito, mentre il consumo crescente di pesce ha indicato una riduzione del rischio di “presbiacusia”. Fonte: American Journal of Clinical Nutrition 73 MANGIATE LE PATATINE E PERDETE L’UDITO Le nuove buste delle patatine sono “buone” per l’ambiente, ma dannose per il vostro udito. Tali contenitori, infatti, sono 128 volte più rumorose delle normali buste per patatine. I produttori americani delle patatine Sun Chips hanno prodotto una bustina biodegradabile per le loro “chips”, ottima in materia di rispetto ambientale, ma non altrettanto valida per la tutela delle nostre orecchie. Heathaplexvision.com, infatti, ha esaminato le nuove bustine riciclabili della Sun Chips e le ha paragonate a quelle normali, misurandole con una scala decibel. Mentre le normali bustine sviluppano una pressione del suono di 75-77 dB, le nuove bustine di circa 95-97 dB, quando le tocchiamo. Un livello decibel decisamente più alto. ee SCHEDEPRODOTTO L’AUDIOPROTESISTA Arriva il nuovo Oticon Safari SP Tutti i modelli della famiglia Oticon Safari si distinguono per le loro ridotte dimensioni, utile nell’adattamento pediatrico e per le straordinarie prestazioni. Nelle versioni Super Power, denominate Safari SP 900-600-300, l’uscita massima e l’amplificazione raggiungono i 143 db SPL e gli 82 db. Tutti i modelli Oticon Safari sono dotati di un esclusivo “Led Pediatrico” che informa genitori ed insegnanti sul corretto funzionamento dell’apparecchio. Il controllo del volume è volutamente manuale (con la rotellina) così da conoscere l’amplificazione erogata. Tutti i nuovi Oticon Safari si collegano -senza fili ad alta velocità- ai sistemi Fm e, via Bluetooth®, a qualunque dispositivo audio Bluetooth®: utile dai 6-7 anni in per collegarsi a computer, telefoni cellulari, tv, lettori musicali mP3. Brevettata dalla Oticon è la particolare modalità di elaborazione della voce Speech Guard che beneficia della residua componente uditiva che fa uso delle variazioni temporali del segnale vocale, ben sapendo che la discriminazione frequenziale è di fatto compromessa nelle sordità profonde. Ciò è possibile grazie all’estrema “agilità” del sistema di elaborazione che, grazie alla velocità del nuovo Rise 2, riesce, in millesimi di secondo, a mutare le sue funzioni da lineare, a non lineare, a nuovamente lineare e così via. Tutti i modelli sono disponibili in tre livelli di prestazioni/prezzo, cosa che li rende accessibili a tutti. La Oticon, sui tre modelli Safari Super Power promuove una iniziativa speciale che prevede uno sconto a favore della famiglia. In collaborazione con i Centri Audioprotesici che aderiscono all’iniziativa, offre un prezzo agevolato, scontato del 40%, per ciascuno dei tre modelli di Super Potenza. Tale sconto si somma all’agevolazione che si può ottenere attraverso la procedura di riconducibilità. LIFE, l’ultima innovazione da Auricolari Auri Il laboratorio Auricolari Auri di Gianluca Vico è conosciuto ed apprezzato per la costante ricerca di nuove soluzioni innovative. La più recente è Life, la serie di chiocciole open fitting dedicate, disponibile nelle versioni Life 1 e Life 2. Life 1 è un classico peduncolo completamente scavato che offre una sensazione di orecchio libero inimitabile. Oltre a garantire un’ottima tenuta nel condotto, Life 1 consente l’aggiunta di una staffa di tenuta per condotti particolarmente conici ed in discesa. Il foro per il tubetto di dimensioni minime - utilissimo per condotti molto piccoli e la foratura dritta permettono un agevole passaggio del filo per la pulizia. La versione Life 2 si 74 caratterizza per il foro tubetto più ampio e molto corto. Life 2 permette il passaggio del tubicino open in un tubetto classico, consentendo così una facile sostituzione e manutenzione. Molto utile nel caso di protesi con curvetta dove sarà sufficiente montare un normale tubetto. Ceramica high-tech per i gusci Phonak Ancora una volta Phonak ribadisce il proprio ruolo di azienda innovatrice, lanciando sul mercato gli elegantissimi gusci in ceramica high-tech ed anticipando di fatto gusti e necessità di un utente sempre più esigente. Grazie ai progressi conseguiti nelle tecnologie di ingegneria, questo innovativo materiale, estremamente solido, resistente ed antiabrasione, con ottime qualità ipoallergeniche, è stato introdotto da Phonak nei modelli Audèo S in ceramica, aggiungendo ulteriore appeal estetico a performance eccellenti. La finitura estremamente lucida, in nero brillante, che rende l’involucro morbido e piacevole al tatto, insieme all’alta dermocompatibilità del materiale, che raggiunge rapidamente e mantiene la temperatura corporea, garantiscono un comfort ed un’estetica eccezionali. Per la prima volta in assoluto, tutti i benefici della ceramica High-tech per un apparecchio acustico: solo grazie a Phonak. Onelaser, Bluetooth e U:Fit Crai, un concentrato di tecnologia e innovazione nel futuro degli endoauricolari La più avanzata tecnologia e il più alto livello di perfezione estetica e funzionale caratterizzano i nuovi modelli endoauricolari Crai. Sia che si scelga un intracanale Itc o un intracanale ad inserzione profonda Cic, in poco spazio è nascosta una grande tecnologia grazie all’interfaccia wireless integrata del sistema Bluetooth ed al nuovo software U:fit Crai. Le piccole dimensioni degli endoauricolari Crai garantiscono come sempre discrezione e portabilità, inoltre il nuovo procedimento di fabbricazione Onelaser tecnology, esclusivo e personalizzato, migliora significativamente la rifinitura, l’estetica ed il comfort, ed innalza la qualità del prodotto, eliminando quasi del tutto il rischio di rifacimento del guscio. Tra le funzionalità disponibili nei nuovi endoauricolari Crai Latitude e Passport: SmartFocus, facile controllo interattivo per il paziente; Sistema Wireless Unifi, connettività, streaming e programmazione wireless con tecnologia bluetooth; AutoPro4, prestazione automatica superiore con transizioni veloci fra 4 destinazioni; Sistema anti-feedback perfezionato, mini- SCHEDEPRODOTTO L’AUDIOPROTESISTA mizza il disturbo dei fischi; Antishock, riduce il disagio dei rumori improvvisi. Per maggiori informazioni: Crai spa 049.5386777. Da Phonak la nuova soluzione Cros per le perdite monolaterali Grazie alla trasmissione audio a banda larga di dati e metadati esclusiva di Phonak, e grazie al suo design compatto, Phonak Cros è la soluzione ideale per coloro che soffrono di perdite uditive monolaterali non protesizzabili con un normale apparecchio acustico. Phonak Cros è incredibilmente versatile ed è composto da un microfono trasmettitore, inserito nell’orecchio con per- Generation. L’azienda conferma così il ruolo di leader nella tecnologia applicata al settore acustico anche nei segmenti entrylevel e medio. Velocità, memoria, binauralità e dimensioni ridotte sono le parole chiave grazie alle quali Spice ha gettato le basi per una generazione completamente nuova di apparecchi acustici. Velocità e stabilità nelle connessioni wireless per tv e cellulare e un range più ampio di scelte garantiscono massima performance e semplicità d’uso. Infine, la capacità e le dimensioni: oltre 200 milioni di operazioni al secondo e memoria raddoppiata, il nuovo approccio ContourDesign, grazie al quale i gusci risultano più piccoli del 20-30% rispetto ai loro predecessori. Ma la vera rivoluzione è rappresentata dalla possibilità di un udito veramente naturale, grazie all’esclusiva direzionalità binaurale. In questo senso, StereoZoom ed auto ZoomControl sono le innovazioni più importanti, che garantiscono scambio di dati e metadati. Cassia, Solana ed Ambra si arricchiscono inoltre del modello Petite, il più piccolo retro auricolare al mondo senza ricevitore esterno. Widex presenta Baby440: il primo apparecchio acustico pensato per i più piccoli dita uditiva, e da un micro apparecchio acustico ricevente, per l’orecchio che sente meglio. Prima d’ora, le soluzioni Cros/BiCros non offrivano i vantaggi delle funzionalità automatiche ed erano piuttosto ingombranti. Al contrario, Phonak Cros beneficia di SoundFlow. Questo sistema automatico multi-base adatta ed integra perfettamente il set corretto di parametri così da assicurare un ascolto ottimale in qualsiasi ambiente. Grazie a SoundFlow, Real Ear Sound e QuickSync questi soggetti saranno entusiasti del loro ascolto. Con la tecnologia Spice, gli utenti di BiCros avranno accesso ad una qualità e ad una intelligibilità del suono senza pari, con un insieme di funzioni straordinarie che include, oltre alle sopra citate, anche UltraZoom con Snr-Boost, SoundRecover e FlexControl. Phonak Cros consente alle persone di apprezzare il piacere dell’udito su entrambi i lati, godendo così di un’esperienza d’ascolto davvero gradevole. Phonak Cassia e Phonak Solana: il piacere dell’ascolto della Spice Generation, per tutti Dopo la recente introduzione di Ambra e AudeoS, Phonak, con il lancio dei nuovi apparecchi Cassia e Solana, completa la gamma dei prodotti della Spice 75 Il grande impegno Widex in Ricerca & Sviluppo ormai è noto. Tra le novità assolute ora c’è Widex Baby440, che segue perfettamente la filosofia Widex: tracciare nuove strade per affrontare i problemi di udito in modo più efficace. Widex Baby440 è un apparecchio “Rite”, in quanto il doppio ricevitore ClearBand di cui è dotato - per offrire ai bambini ipoacusici la massima ampiezza di banda – viene alloggiato nell’orecchio, non all’interno del condot- to uditivo come negli apparecchi “Ric” (Passion). Baby440 è una soluzione pensata e progettata per i piccoli ipoacusici che non possono indossare un apparecchio troppo ingombrante e pesante, ma che hanno necessità di ascoltare tutti i suoni che li circondano: fattore essenziale per lo sviluppo completo del linguaggio. Inoltre, Widex per questa nuova soluzione ha esteso le possibilità di Fitting, realizzando una sezione in Compass denominata “Child-Fit”, che permette all’Audioprotesista di ottimizzare la protesizzazione, massimizzarne la resa e monitorarne l’efficacia. Widex Baby440: l’inizio migliore. news L’AUDIOPROTESISTA Arrivato al software di quinta generazione e con un indice di soddisfazione degli utenti del 95% (ricerca condotta negli Stati Uniti), il sistema di connettività globale Oticon consente di ottimizzare le prestazioni degli apparecchi acustici in ogni circostanza. Con Oticon Streamer si ha il controllo su tutte le sorgenti audio oltre al cambio dei programmi e del volume degli apparecchi. Oticon ConnectLine è l’efficace dispositivo che con una sola interfaccia lo Streamer- gestisce, senza fili, tutte le sorgenti di comunicazione; con una straordinaria qualità. Per alcuni modelli è disponibile la versione Connect [+] con il Power Bass che offre una riproduzione delle basse frequenze più ricca ed armonica, ed il Music Widening che da all’utente una percezione realistica della profondità e fedeltà spaziale nell’ascolto della musica. ConnectLine Mic per una conversazione a due tra la folla. Novità Oticon, disponibile da Febbraio 2011, è il Nuovo ConnectLine Mic. L’esclusivo microfono ConnectLine Mic, rende possibile la conversazione a due anche in ambienti affollati o rumorosi. Il piccolissimo microfono ConnectLine viene indossato dall’interlocutore che dialoga con l’utente collegando entrambi, senza fili, attraverso lo Streamer e consentendo così di sentire la voce dell’altra persona direttamente nei propri apparecchi acustici. Oticon ConnectLine è disponibile per un’ampia gamma di prodotti. www.oticon.com – [email protected] Starkey protagonista al Grand Visconti Palace di Milano Inizia sotto i migliori auspici l’anno 2011 per Starkey che con il patrocinio di Anap ha organizzato il 28 gennaio scorso, un evento che ha visto intervenire da tutta Italia oltre 200 addetti ai lavori, e più di 80 aziende audioprotesiche. Nella mattinata si è svolto il corso dal titolo “Altra comunicazione: quando comunicare diventa una sfida”. Dopo una calorosa presentazione da parte dell’Amministratore Delegato Starkey Italy, Mirella Bistocchi, l’intervento del Vicepresidente International Operations della Starkey Group, Mr. Phil Lyons e un’esposizione di Marco Cociglio, Formatore Starkey, hanno trattato il tema in modo approfondito dal punto di vista tecnologico e scientifico. Le prove pratiche del corso con apparecchi Wireless di ultima generazione Starkey, Ric Wi S Series i100, hanno raccolto grande interesse da parte di tutti i partecipanti. Nel pomeriggio si è tenuta la tavola rotonda: “Ipoacusie neonatali: Quando le protesi acustiche? Quando l’impianto cocleare?”, che ha visto come relatori il prof. Carlo Giordano, anche moderatore, prof. Alessandro Martini, prof. Roberto Albera, dott.ssa Elena Piumetto, dott.ssa Donatella Croatto, dott. Massimiliano Garzaro, dott. Corrado Canovi, dott. Claudio Mariuzzo e il dott. Marco Cociglio. In occasione dell’evento sono stati annunciati altri incontri Ecm che si svolgeranno in primavera. Per informazioni www.starkey.it. news 76 Insediato il nuovo Consiglio superiore di Sanità: Garaci presidente, Santoro e Scala i due vice Si è insediato il 16 dicembre scorso, alla presenza del Ministro della Salute Ferruccio Fazio, il nuovo Consiglio Superiore di Sanità con all’ordine del giorno l’elezione del Presidente, dei due Vice Presidenti e dei Presidenti delle 5 Sezioni in cui è articolato il massimo organo di consulenza in materia sanitaria del Governo. Enrico Garaci, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Eugenio Santoro, direttore scientifico del Centro trapianti Multiorgano dell’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma e Antonio Emilio Scala professore di Discipline Biochimiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Vita Salute S. Raffaele di Milano, sono stati eletti rispettivamente Presidente e Vice Presidenti del Consiglio. La Convenzione e i diritti delle persone con disabilità uditiva Anche le persone sorde e le loro famiglie attendono che il contenuto della Convenzione Onu e i suoi princìpi, gli news L’AUDIOPROTESISTA obblighi generali e la sua “ratio” diventino patrimonio condiviso in Italia, sia da parte dei Cittadini che delle Istituzioni, garantendo alle persone sorde stesse i diritti umani e civili, senza creare discriminazioni. La Convenzione sui Diritti delle persone con disabilità, approvata dall’Onu nel dicembre del 2006, sottoscritta dall’Italia nel marzo del 2007 e ratificata dal nostro Parlamento con la Legge 18/09, rappresenta senz’altro un’eccellente opportunità culturale e politica per dare nuovo impulso all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità, favorendone l’autonomia e l’indipendenza. Una spinta vigorosa, dunque, per l’affermazione di diritti comuni a tutti gli uomini, piuttosto che a pochi appartenenti a categorie sociali speciali o a comunità caratterizzate da una determinata tipologia di disabilità, ma anche - poiché la Convenzione fornisce una visione d’insieme della problematica - uno strumento giuridico di notevole respiro e garanzia che ha immediatamente catturato l’interesse delle persone con disabilità uditiva, tra le quali si è riaccesa la speranza di poter colmare grazie ad essa le molte lacune derivate proprio dalla mancata creazione ed erogazione di quei servizi indispensabili a perseguire gli obiettivi della Convenzione stessa. Infatti, nonostante la legislazione italiana sia tra le più avanzate, esistono sul territorio nazionale vaste aree in cui le persone con disabilità uditiva e le loro famiglie soffrono per la mancanza o la carenza di servizi adeguati, talvolta per scarsa sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Amplifon ottiene la certificazione B.S.I. per l’applicazione degli apparecchi acustici Amplifon ha conseguito un ulteriore livello di certificazione da parte del B.s.i. (British Standard Institution, uno dei principali organismi mondia- li del settore) per l’adattamento e la personalizzazione degli apparecchi acustici. Un riconoscimento significativo perchè segna una sostanziale differenza del modello applicativo Amplifon (La Prova) rispetto ai metodi adottati delle aziende competitor. Il cliente finale, ovvero la persona con problemi di udito, rappresenta da sempre il cuore dell’attività e dell’impegno di Amplifon, che da 60 anni determina le proprie scelte aziendali ed investe in progetti, tra cui le certificazioni, allo scopo di garantirne la massima soddisfazione, attraverso trasparenza ed omogeneità applicativa. Il percorso della Prova di Amplifon inizia con la rilevazione delle esigenze della persona e prosegue con la batteria dei test audio protesici. Segue la scelta della soluzione più adatta alle aspettative individuali, personalizzata dall’Audioprotesista in base alle necessità di ascolto e alle preferenze estetiche della persona. Inizia quindi un periodo di acclimatazione ai suoni. Insieme all’Audioprotesista Amplifon, a cadenza settimanale, la persona verifica i progressi raggiunti, ottimizza la personalizzazione della soluzione, ridefinisce i nuovi obiettivi di ascolto. Con questa certificazione il BSI garantisce che venga eseguito un protocollo applicativo unico nel suo genere e identico in tutti i centri Amplifon d’Italia. Un’eccellenza applicativa unica, certificata e garantita. versità degli Studi di Padova e l’Università del Sud della Danimarca, ha permesso ai partecipanti di prendere contatto con le più recenti novità nel campo dell’ audiologia pediatrica. A rendere unico l’incontro, oltre l’elevato numero di personalità dell’audiologia pediatrica italiana, a partire dal prof. Edoardo Arslan, impegnato anche in veste di “coordinatore scientifico” del corso, la cornice della nuova sede Widex, un edificio avveniristico per le soluzioni tecnologiche adottate, che lo rendono 100% “Co2 Free” e, infine, l’innovatività del prodotto presentato: Widex Baby440. Audika riprende il suo sviluppo in Italia con l’acquisizione di 10 centri in Veneto Incontro scientifico Widex Leader in Francia da oltre 30 anni, il Audika è una presenza semItalia: “La Gruppo pre più forte in Italia. Nel 2011, protesizzazione riprende il suo sviluppo con l’acquisidi 10 centri nel Veneto. Paolo infantile zione Morandi, ex direttore commerciale di Italia e fondatore di nel primo anno GnResound Dialogo nel 2005, porterà avanti il di vita” progetto nella regione. “In pochi anni Oltre 80 tra Medici Orl ed Audioprotesisti hanno partecipato al Corso “La protesizzazione infantile nel primo anno di vita”, che si è tenuto in Danimarca, presso la nuova sede Widex, nello scorso mese di novembre. L’evento, organizzato in collaborazione con l’Uni- news 77 il mio Gruppo è diventato leader nel Veneto introducendo nuovi standard qualitativi. La scelta di unire le nostre forze con Audika ci permette di aumentare ulteriormente la qualità del nostro servizio per garantire una soddisfazione maggiore ai clienti”. I centri Audika sono noti per i servizi di elevata qualità, mirati, personaliz- news L’AUDIOPROTESISTA zati e riconosciuti dai clienti. Da qui l’esigenza di un ampliamento del Gruppo con l’ingresso del team di Morandi, per accogliere i clienti in un ambiente ancora più accogliente e comodo da raggiungere. Il nuovo direttore commerciale, Giovanni Petronelli arrivato a settembre 2010 è convinto dei benefici dell’espansione di Audika. Ormai da quasi 4 anni in Italia, Audika consolida la posizione di challenger, con la presenza in 9 regioni e un team di professionisti qualificati, aggiornati sulle nuove tecnologie. E non intende fermarsi qui! Cinque anni di carcere contro l’esercizio abusivo: in Parlamento 4 proposte di legge Pugno duro contro i falsi medici, sanitari, avvocati, contro chi, insomma, esercita abusivamente una professione. A chiederlo è il Pdl, con quattro proposte di legge. Le pene oggi previste dal codice penale, spiegano i firmatari delle iniziative legislative, sono “irrisorie”: un massimo di 6 mesi di carcere, che tra l’altro si possono evitare pagando un’ammenda di soli 516 euro. I danni causati dai ‘falsari della professione, sostengono i parlamentari del Pdl, possono essere ingenti, così come gravi le conseguenze per chi si è fidato di loro. Servono, quindi, sanzioni ben più severe: fino a cinque anni di carcere e una multa salatissima, che può arrivare fino a 50mila euro. Visita alla nuova sede della Phonak in Svizzera Sono ben due i gruppi di audioprotesisti e medici che nei mesi di novembre e dicembre hanno avuto la possibilità di visitare il nuovo “manufacturing & technology center” della Phonak in Svizzera. Il nuovo centro dedicato alla produzione, che costituisce il terzo ampliamento della sede Phonak nella storia dell’azienda, copre un’area di 6.000 mq di alta tecnologia e tecniche innovative di produzione. La visita fa parte delle iniziative di Phonak Academy, il fitto programma di corsi di formazione ed aggiornamento professionale di Phonak. Molto interessanti, le iniziative formative hanno permesso di approfondire tematiche connesse alla piattaforma Spice Generation, lanciata sul mercato a ottobre. Immancabile, infine, la visita guidata alla città di Zurigo, ancora più caratteristica nel periodo natalizio. Per informazioni sul calendario corsi Phonak Academy 2011: [email protected] I Take That aderiscono alla campagna Hear the World di Phonak Il gruppo britannico, affiancando oltre 40 celebrità, offre il proprio supporto a Hear the World, campagna rivolta ad aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’udito e sulle conseguenze delle perdite uditive. Con la formazione originale, recentemente riunita con il ritorno di Robbie Williams, il gruppo pop di enorme suc- news 78 cesso è l’ultimo dei nomi che supportano Hear the World, l’iniziativa mondiale lanciata da Phonak, e si aggiunge a star come Jude Law, Elle Macpherson, Annie Lennox, Sting e Peter Gabriel. Un fotografo d’eccezione, il grande musicista Bryan Adams, ha realizzato gli scatti fotografici, riprendendo ogni celebrità nella posa Hear the World, con una mano dietro l’orecchio, per richiamare l’attenzione sui problemi dell’udito. «L’udito è qualcosa su cui facciamo affidamento ogni giorno, ancor più essendo musicisti. Siamo davvero fieri di poter dare il nostro apporto a questa campagna e riconoscenti di far parte di un’iniziativa che richiami consapevolezza sul tema delle perdite uditive» - dichiara Robbie Williams a nome della band. Hear the World è oggi una delle più grandi campagne di comunicazione in tema di salute, supportata da più di quaranta celebrità da tutto il mondo per aumentare la consapevolezza su un problema che affligge oltre 800 milioni di persone nel mondo, numero che, secondo le previsioni degli esperti, è destinato ad aumentare a 1,1 miliardi nel 2015. SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA Phonak lancia la Spice Generation, una nuova generazione di apparecchi acustici Un’entrata di scena in grande stile per la sua nuova piattaforma tecnologica: Phonak ha scelto infatti l’elegante atmosfera del Resort Abama di Tenerife per la presentazione della Spice Generation, confermando così il ruolo di leader nella tecnologia applicata al settore acustico. Nel corso della splendida serata di gala che Phonak ha offerto ai suoi ospiti, sono state illustrate le grandi innovazioni in grado di rivoluzionare le prestazioni degli apparecchi acustici di ultima generazione. Velocità, memoria e dimensioni sono le tre parole chiave grazie alle quali Spice getta le basi per una generazione completamente nuova di apparecchi acustici, le linee Ambra, Audéo S, Solana e Cassia. Velocità e stabilità nelle connessioni wireless e un range più ampio di scelte per il fitting senza fili garantiscono massima performance e semplicità d’uso. La capacità di memoria dei prodotti è più estesa con la possibilità di combinare tra loro 200 milioni di operazioni al secondo. Infine, le dimensioni: grazie al nuovo approccio ContourDesign, i gusci risultano più piccoli e modellati sulla forma dell’orecchio. Ma la vera rivoluzione è rappresentata dalla possibilità di una comprensione veramente ottimale, grazie all’esclusiva direzionalità binaurale ed al rivoluzionario scambio di dati e metadati tra i due apparecchi. In questa direzione Stereo Zoom, Auto ZoomControl e DuoPhone sono le innovazioni più importanti. Stereo Zoom permette, grazie alla trasmissione del segnale audio da un apparecchio all’altro, maggior ascolto in ambienti rumorosi difficili. Un network bidirezionale di 4 microfoni permette maggior focalizzazione frontale su una singola voce, sopprimendo i suoni di interferenza. Auto ZoomControl invece, sempre grazie alla trasmissione dati audio tra i due apparecchi, permette di ana- 79 lizzare la maggior fonte del parlato e di selezionarla automaticamente, a prescindere che sia di fronte, dietro a destra o a sinistra. La binauralità è completata da DuoPhone, che permette la comprensione ottimale del telefono in entrambe le orecchie. Da segnalare anche il nuovo e rivoluzionario comando FlexControl. In combinazione con SoundFlow personalizza il volume, comprendendo le reali necessità sonore dell’utente. Il primo passo verso l’autoregolazione da parte dell’utente. Infine la forma: i nuovi prodotti della Spice Generation oltre ad essere belli garantiscono anche facile maneggevolezza e confort. I nuovi retroauricolari sono più piccoli del 20-30% dei loro predecessori, scompaiono completamente dietro l’orecchio e sono in assoluto i più piccoli della loro categoria. Una rivoluzione, dunque, quella presentata da Phonak, soprattutto perché centra l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone. Phonak si conferma così leader per l’innovazione tecnologica e perché rappresenta un punto di riferimento. Ma soprattutto perché aiuta le persone a sentire e capire, per vivere la vita in tutta la sua ricchezza. SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA La selezione e counselling del candidato Baha Sin dal 1977 gli impianti osseointegrati hanno dato prova della loro efficacia anche in ambito extra orale mediante l’utilizzo di processori del suono fissati all’osso per la riabilitazione uditiva di determinati gruppi di pazienti. L’installazione del Sistema Baha prevede l’inserimento di una piccola vite in titanio dietro l’orecchio che, dopo un breve periodo di guarigione, permette di collegare il processore del suono. A sua volta il Processore capta i suoni circostanti e li trasmette sottoforma di vibrazioni all’orecchio interno sfruttando la via naturale dell’osso senza coinvolgere il condotto uditivo esterno (CUE). IDENTIFICAZIONE DEL CANDIDATO BAHA Le tre principali indicazioni audiologiche per Baha sono: 1. perdita dell’udito trasmissiva 2. perdita dell’udito mista 3. Sordità neurosensoriale monolaterale (SSD™) Esistono criteri specifici per la valutazione del candidato Baha in base al tipo di perdita dell’udito. Inoltre sussistono numerose indicazioni mediche che possono identificare un individuo come candidato Baha. Figura 1 Indicazioni mediche Oltre al tipo e al grado di perdita dell’udito, sussistono diverse indicazioni mediche che identificano un individuo come candidato per Baha. Tali indicazioni sono: - Infiammazioni dell’orecchio medio: Ai soggetti con infiammazioni croniche dell’orecchio medio trattate chirurgicamente è precluso l’uso di protesi convenzionali per via aerea, perchè queste occludono il canale uditivo aggravando la condizione. Il Sistema Baha lascia aperto il canale uditivo. - Malformazioni congenite: Alla maggior parte dei candidati con malformazioni congenite dell’orecchio vengono proposte principalmente due soluzioni, la ricostruzione chirurgica o la protesizzazione per via ossea convenzionale. Il Baha presenta indubbi vantaggi sia in termini di guadagno funzionale sia in termini di comfort a confronto con le protesi per via ossea. Rispetto alla ricostruzione chirurgica il Baha garantisce un risultato funzionale predicibile e un rapporto costo/decibel guadagnato molto più basso, oltre alla minore invasività della chirurgia. - Esiti di sordità monolaterale da rimozione di neurinoma del nervo acustico o da sordità improvvisa: In questi casi il Baha rappresenta una soluzione uditiva efficace e comprovata per il ripristino della percezione dei suoni che provengono dal lato sordo. Perdita dell’udito trasmissiva (Figura 1) La maggior parte dei candidati con perdita trasmissiva può trarre beneficio da Baha. Baha invia il suono direttamente alla coclea tramite conduzione ossea. Bypassando efficacemente l’elemento trasmissivo della perdita dell’udito. Questo significa che è richiesta un’amplificazione minima. Gli studi clinici dimostrano che i candidati con gap tra conduzione aerea/ossea superiore a 30 dB (PTA) riscontrano vantaggi significativi con Baha rispetto ad una protesi acustica a conduzione aerea. Perdita dell’udito mista (Figura 2) Molti soggetti con perdita mista sono candidati idonei. Baha invia il suono direttamente alla coclea tramite con- 80 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA Figura 2 Figura 4 Figura 3 Motivazione del candidato I pazienti affetti da SSD maturano aspettative specifiche in relazione alla loro storia clinica. È importante che queste aspettative siano realistiche così come la necessità di percepire i suoni dal lato sordo. VALUTAZIONE DEL CANDIDATO BAHA Oltre alle valutazioni audiologiche il candidato deve avere l’opportunità di provare l’efficacia del Processore Baha. A tal scopo i centri di impianto Baha sono dotati di processori test montati su archetti metallici o su fascie elastiche (figura 5) che vengono applicati ai pazienti per brevi periodi di tempo in modo da rendere il paziente consapevole della reale efficacia di Baha prima dell’intervento. Infatti Baha risulta essere oggi l’unico sistema impiantabile che può essere provato prima dell’intervento. I test audiometrici consigliati in fase di selezione del candidato Baha sono i seguenti: adulti: - audiometria tonale (soglie di conduzione ossea medie a 500, 1000, 2000, 4000 Hz) - audiometria vocale - test HINT - test audiometrico duzione ossea, bypassando l’elemento trasmissivo della perdita uditiva e offrendo l’amplificazione per compensare l’elemento neurosensoriale. I processori Baha possono compensare fino a 65 dB di perdita neurosensoriale (Figura 4). Sordità monolaterale neurosensoriale (SSD™) Il sistema Baha è indicato per candidati affetti da SSD e con udito normale nell’orecchio controlaterale (Figura 3). Il processore del suono Baha percepisce il suono sul lato sordo e lo trasmette per conduzione ossea alla coclea integra controlaterale eliminando l’effetto ombra della testa a favore di un migliore riconoscimento vocale nel rumore e una maggiore percezione dei suoni a 360°. 81 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA Figura 5 In caso di predisposizione alle infezioni: - Baha riduce l’incidenza - Lascia aperto il canale uditivo e ne riduce la secrezione 2. Processo di installazione di Baha - Comunicare al candidato Baha le diverse valutazioni audiologiche che verranno eseguite. - Spiegare al candidato che verrà sottoposto ad intervento chirurgico. - Nel pediatrico talvolta l’età del paziente non consente l’intervento chirurgico pertanto si utilizza una softband temporanea fino a che non si raggiunge l’età minima per l’intervento (3-5 anni). - Spiegare che verrà posizionato un piccolo impianto in titanio dietro l’orecchio a cui sarà collegato un pilastro che permetterà di collegare il processore del suono. - Spiegare che passerà un periodo di 6 settimane tra l’intervento e il carico del processore per consentire all’osso di integrarsi con l’impianto in titanio così come succede per gli impianti dentali. - Nel pediatrico i tempi sono di 3/6 mesi. pediatrico: - ABR - ASSR - Audiometria comportamentale - Audiometria con rinforzo visivo - Ascolto con softband COUNSELLING Occorre motivare, informare bene e fornire aspettative realistiche al candidato prima del trattamento. Punti principali: 1. benefici di Baha per il paziente 2. processo di installazione di Baha 3. aspettative 4. cura post operatoria 3. Aspettative Test cappuccino & cornetto Generalmente i pazienti devono provare il processore Baha per qualche minuto in condizioni ambientali tipiche di vita quotidiana per saggiarne le reali potenzialità, pertanto si invitano a passare del tempo al bar con un famigliare per simulare una situazione di ascolto difficoltosa con Baha montato su archetto. Se il paziente è soddisfatto dopo questo test allora Baha sicuramente gioverà in tutte le altre condizioni di ascolto quotidiano. 1. Benefici di Baha per il paziente L’uso della conduzione ossea diretta ha diversi vantaggi per il trattamento delle perdite trasmissive, miste e SSD: Rispetto alle protesi acustiche convezionali: - minore necessità di guadagno - nessuna occlusione del condotto uditivo - qualità del suono eccellente grazie all’amplificazione minima richiesta. Rispetto alla chirurgia dell’orecchio medio, Baha offre: - un’alternativa sicura e affidabile per il ripristino dell’udito - nessun rischio di recidive - intervento reversibile - possibilità di provare Baha prima dell’intervento. 4. Cura post operatoria I candidati da soli, o con l’aiuto di qualcuno, devono essere in grado di curare e pulire l’area intorno al pilastro. In fase di selezione fare attenzione all’abilità/possibilità del candidato di provvedere ad un’igiene adeguata. 82 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA Ottobre 2010, nasce la collaborazione tra Audiotecnica e Microson In questo contesto sono stati presentati alle aziende audioprotesiche i progetti presenti e futuri e il portafoglio prodotti Microson. La giornata si è aperta con l’accoglienza dei nostri invitati che hanno reso la giornata speciale. A seguire la presentazione aziendale da parte di Pietro Corrao responsabile di Audiotecnica. Un veloce excursus dal passato al presente in cui sono state messe in evidenza le tappe fondamentali del per- Venerdì 22 ottobre 2010: questa data segna l’inizio del rapporto di collaborazione tra Audiotecnica s.r.l e Microson s.a.. Audiotecnica s.r.l. ha scelto Giardini Naxos come location in un contesto elegante come è stato l’Hilton Hotel ed all’interno di una scenografia, cara ai siciliani, che ha da secoli rappresentato il punto di inizio di proficui rapporti commerciali e di partenza verso lidi lontani: il mare! corso professionale di Audiotecnica s.r.l.. Oggi, con le competenze acquisite e con occhio fisso alle necessità del paziente ipoacusico, offre prodotti ad alto rapporto qualità/prezzo e garantisce un servizio celere e qualitativamente elevato. Come hanno ribadito i titolari è infatti possibile evadere un ordine di costruzione in meno di tre giorni lavorativi: “in un mercato altamente competitivo infatti, ciò che fa la differenza è il servizio offerto al cliente audioprotesista, che deve poter contare su una struttura aziendale solida e pronta a rispondere alle proprie richieste e necessità con professionalità e cortesia”. 83 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA prossima uscita evidenziandone le caratteristiche salienti. Un ringraziamento particolare va a tutti i presenti per l’attenzione, la partecipazione attiva durante la presentazione segno di una imprescindibile fiducia. «Lo staff, dice Pietro Corrao, si impegna con tutte le possibilità a rispettare le attese, perchè solo con il vostro supporto oggi siamo Audiotecnica s.r.l.». Il responsabile produzione di MICROSON Antonio Di Lorenzo ha fatto conoscere la propria realtà lavorativa mostrando l’alta professionalità e la attenzione posta nella progettazione delle proprie protesi acustiche frutto di anni di ricerca e sviluppo e nella realizzazione con un processo produttivo moderno altamente specializzato. Sono stati quindi presentati i prodotti presenti e in 84 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA Gentile lettore, Le sottoponiamo una serie di articoli, pubblicazioni, studi recenti che sono stati condotti con la collaborazione dello Starkey Hearing Research Center di Barkeley CA. Data la loro articolazione e lunghezza, in queste pagine pubblichiamo solo una sintesi dei lavori. Qualora fosse interessato allo studio completo, in italiano, non esiti a contattarci. Telefono: 02-9272181 o direttamente via email: [email protected] News dalla R&D Starkey VOICE IQ: UN SISTEMA EFFICACE PER LA RIDUZIONE DIGITALE DEL RUMORE Nell’ultimo numero di Hearing Review, i ricercatori Starkey dimostrano che in situazioni di vita quotidiana i pazienti preferiscono sensibilmente Voice IQ rispetto ai tradizionali algoritmi di riduzione del rumore. Come per numerosi algoritmi nei moderni apparecchi acustici, la riduzione digitale del rumore (DNR - Digital Noise Reduction1 può essere implementata attraverso l’uso di costanti lente a veloci. La funzione degli algoritmi di DNR è di ridurre il guadagno prescritto in risposta ad alti livelli di rumore ambientale. Le costanti temporali di questi sistemi controllano in che misura il guadagno viene modificato in funzione dell’ambiente che circonda il paziente. I sistemi con costanti ad azione lenta calcolano un rapporto segnale-rumore a lungo termine e riducono il guadagno in modo graduale, per millisecondi o secondi. È stato dimostrato che tale metodo migliora la qualità del suono e il comfort.2 3 Al contrario, la riduzione digitale del rumore mediante costanti ad azione rapida gestisce la riduzione e l’applicazione del guadagno molto velocemente, per millisecondi. Un DNR ben progettato deve essere in grado di ridurre il guadagno quando necessario per poi riapplicarlo correttamente quando il parlato torna ad essere il segnale dominante. Con sistemi di DNR ad azione lenta, il sistema non deve essere attivo quando il parlato è il segnale dominante, con lo svantaggio di non ridurre la percezione del rumore. Rendendosi conto dei limiti dei DNR ad azione lenta - e della possibilità di superarli - lo Starkey Hearing Research Center ha sviluppato Voice IQ, un algoritmo DNR ultraveloce progettato per l’eliminazione del rumore in presenza di un rapporto segnale-rumore positivo o neutro. Con questa intenzione, Voice IQ analizza e classifica il parlato e il rumore: quando il parlato è il segnale dominante, viene applicata la corretta amplificazione, quando invece è il rumore a prevalere, questa viene ridotta. Il punto focale è che l’analisi avviene ad un ritmo che consente di ridurre momentaneamente il rumore tra 85 i segmenti di parlato, dando come risultato la percezione di una riduzione del rumore ambientale e la conservazione del segnale parlato. Prima di implementare Voice IQ, era importante stabilire l’efficacia di un sofisticato algoritmo di riduzione del rumore misurando l’impressione soggettiva/impatto percepito in situazioni di reale vita quotidiana. Tale problematica è stata esaminata effettuando uno studio in cieco su un gruppo di soggetti con ipoacusia lieve e media dotati di apparecchi acustici con sistemi di riduzione del rumore ad azione lenta e rapida. “Il rumore in sottofondo era meno impegnativo [con un DNR ad azione rapida]. “Dal sedile posteriore, le voci sembravano più chiare rispetto al brusio del motore [con un DNR ad azione rapida]“. “Il traffico e il rumore del vento sono meno fastidiosi [con un DNR ad azione rapida]“. Questi commenti raccolti a margine dello studio uniti ai dati empirici raccolti dai ricercatori, evidenziano una netta predilezione di Voice IQ rispetto ai dispositivi ad azione lenta. L’efficacia di questi risultati ha confermato la decisione di portare questo algoritmo da una fase di ricerca ad una di sviluppo. Tale processo di convalida sistematica attraverso ricerche e sviluppo ha permesso ad un nuovo algoritmo di riduzione digitale del rumore di diventare Voice IQ, il sistema DNR ultraveloce di Starkey attualmente disponibile per gli apparecchi acustici S Series IQ e Wi Series. 1. Riduzione Digitale del Rumore N.d.T 2. Bentler R, Chiou LK. Digital noise reduction: an overview. Trends Amplif. 2006; 10(2): 67-82 3. Ricketts T, Hornsby B., Sound quality measures for speech in noise through a commercial hearing aid implementing digital noise reduction. J Am Acad Audiol. 2005; 16(5): 270 - 277 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA CONFRONTO TRA APPARECCHI ACUSTICI CIC E RETROAURICOLARI NELLA LOCALIZZAZIONE TRIDIMENSIONALE DEL PARLATO Uno studio recentemente pubblicato su “International journal of audiology” e realizzato in collaborazione tra l’Università di Sydney e lo Starkey Hearing Research Center, ha dimostrato che gli apparecchi acustici Cic, rispetto ai dispositivi retroauricolari, consentono ai soggetti ipoacusici di utilizzare l’orecchio esterno più efficacemente e di localizzare meglio il suono. Questo miglioramento per quanto riguarda la localizzazione consente al soggetto dotato di apparecchio Cic di concentrare più facilmente la sua attenzione sull’interlocutore in una situazione di vita quotidiana. L’esperimento si è svolto prendendo in esame la localizzazione tridimensionale sonora del parlato in camera anecoica per undici persone con ipoacusia neurosensoriale. Il soggetto si trovava su una piattaforma regolabile in altezza provvista di un corrimano circolare per sostenersi e la stanza era equipaggiata con un braccio meccanico che permetteva di spostare un altoparlante (che emetteva stimoli vocali) in ogni posizione all’interno di una sfera virtuale avente un metro di raggio intorno al soggetto. Tale metodo ha consentito di verificare le performance di localizzazione dei partecipanti con grande precisione e di for- PSYCHOACUSTIC MECHANISM BEHIND ACCETTABLE NOISE LEVEL THRESHOLDS BRENT EDWARDS EUHA 2010 Durante il congresso Tedesco tenutosi dal 13 al 15 Ottobre 2010 ad Hannover, Il prof. Edward del Starkey Hearing Research Center di Barkeley CA, ha presentato un recentissimo studio in fase di pubblicazione dal 86 nire stimoli provenienti da più posizioni intorno al paziente. I soggetti sono stati protesizzati binauralmente con apparecchi Cic e retroauricolari Ric con la medesima estensione di banda. Su questi apparecchi acustici, e’stato attivato solo un programma d’ascolto, e tutte le caratteristiche che avrebbero potuto influenzare la localizzazione del suono sono state disattivate per tutta la durata dell’esperimento. Nello specifico, la direzionalità è stata disabilitata, così come la gestione del livello di rumore e la classificazione ambientale. L’eliminazione del feedback è stata utilizzata solo se necessaria. L’obiettivo era di determinare se le differenti posizioni del microfono per queste due tipologie di apparecchi (i Cic all’ingresso del condotto uditivo, i retroauricolari sopra il padiglione auricolare) potessero influenzare la disponibilità di riferimenti spettrali e da qui le performance di localizzazione del suono. Se la localizzazione del parlato sulle incidenze laterali e polari non è stata influenzata dal tipo di apparecchio, la percentuale di inversioni fronte - retro è stata minore con gli apparecchi Cic. Questo schema è proseguito anche dopo l’acclimatazione ad ogni set di apparecchi per un periodo di sei settimane, anche se la percentuale di inversioni a questo punto subiva un certo declino. Il risultato ottenuto ha pertanto confermato ciò che ci si attendeva, cioè che la posizione del microfono degli apparecchi Cic all’ingresso del condotto uditivo consente al paziente ipoacusico di ottenere riferimenti spettrali più naturali e di migliorare sensibilmente le sue performance di localizzazione. titolo “I meccanismi psicoacustici sulla soglia Anl - livello di rumore accettabile”. L’Anl è un valore che determina il grado di tolleranza al rumore di una persona, ed è importante in quanto è l’unico parametro che è in grado di dare una previsione del successo o insuccesso protesico, più è basso il valore dell’Anl più la persona tollera il rumore e di conseguenza sarà un buon utilizzatore dell’apparecchio acustico. SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA APPLICAZIONI DELLA TELEASSISTENZA IN AUDIOPROTESI Teleassistenza. Questo termine richiama alla mente immagini di una futuristica assistenza sanitaria fornita in un ambiente di realtà virtuale, e sebbene questo possa essere uno dei suoi componenti, la teleassistenza esiste da molti anni: è la fornitura di servizi sanitari da un luogo ad un altro mediante l’uso di mezzi di telecomunicazione come Internet, reti informatiche, telefoni o tecnologie simili in varie modalità: in tempo reale e cloud - based.(dipendente da altri servizi). La teleassistenza in tempo reale è contemporanea e interattiva. In questa modalità, medico e paziente sono in costante contatto via Webcam, telefono, chat e altri mezzi di comunicazione, e ogni domanda riceve un’immediata risposta. Alcuni esempi sono la programmazione o regolazione fine degli apparecchi acustici, misurazioni in vivo o valutazioni audiometriche in tempo reale. Esiste anche un tipo di teleassistenza in cui i dati e le informazioni sono trasmesse e immagazzinate per essere riviste o discusse successivamente, come test auto condotti, data log, screening e percorsi riabilitativi autogestiti che devono essere rivisti o interpretati da tecnici sanitari. Gli esiti possono essere inviati attraverso mail o altri mezzi. Tale modalità è detta cloud based. La teleassistenza rappresenta molte possibilità e pochi rischi per l’assistenza audioprotesica e può inoltre risolvere il problema della cronica scarsezza di tecnici audioprotesisti. In ultima analisi, ciò che è buono per il paziente alla fine vince: il ruolo dell’audioprotesista sarà determinato dalla nostra abilità a far fronte alle criticità senza perdere le opportunità offerte dalla teleassistenza. In generale, la teleassistenza fornisce un maggiore accesso all’assistenza e ne facilita la continuità, oltre a ridurre i costi per il paziente. Per quanto riguarda la professione di audioprotesista, è applicabile con successo a test diagnostici, misure di riconoscimento vocale, verifica dell’adattamento, mappatura degli impianti cocleari, otoscopia e counseling, come dimostrato da numerose ricerche. Ultime, ma non meno importanti le regolazioni e le personalizzazioni dell’apparecchio acustico. L’efficacia della teleassistenza nella modalità in tempo reale, infatti, ha spinto Starkey a introdurre quest’anno il T2 audiologico su tutta la linea di prodotti S Series e S Series iQ. Si tratta di applicare la teleassistenza per la regolazione fine degli apparecchi acustici. Grazie alla tecnologia DTMF (Dual Tone Multi Frequency), utilizzata da decenni in telefonia, l’Audioprotesista è in grado di regolare a distanza alcuni parametri essenziali dell’amplificazione dell’apparecchio acustico. Scala valori Anl: <7 dB Anl Basso/Buono, tra 7 dB e 12 dB Anl Medio, > 12 dB Anl Alto/Scarso. Lo studio poneva l’attenzione su diversi elementi quali il livello di intensità e lo spettro del rumore presentato , ma il punto fondamentale riguardava una domanda che la ricerca da tempo si poneva: la tecnologia può modificare il valore di Anl e di conseguenza far si che un valore di Anl alto possa ridimensionarsi, passando da un potenziale insuccesso protesico ad un potenziale successo? I risultati sono davvero sorprendenti, quello che si poteva solo ipotizzare, ora è dimostrato. Un algoritmo Dnr di nuova generazione, Voice iQ, è in grado di modificare la sensazione soggettiva di rumore ambientale e rendere un successo protesico quello che prima era un potenziale insuccesso. Questo tipo di algoritmo ultraveloce é disponibile sulla linea di apparecchi Acustici Starkey S Series iQ e Wi Series. 87 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA ReSound Alera e la nuova frontiera del Wireless a cura di Mauro Pulga Manager ReSound Training Una vita che procede sempre più in velocità, circondati come siamo dalla tecnologia - che ci connette agli altri, ci dà informazioni e facile accesso a tutto, ReSound riconosce che le esigenze uditive di coloro che utilizzano un apparecchio acustico vanno oltre alle conversazioni a tu per tu di ogni giorno o alle discussioni di gruppo. Le persone sentono il bisogno di ascoltare e interagire bene con i telefoni cellulari, la tv e conoscere le novità della giornata, avendo sempre il tempo per rilassarsi e usufruire di apparecchi per l’ascolto, ad esempio, della musica. La tecnologia wireless ha connesso gli apparecchi acustici a diversi accessori negli ultimi anni ma mai in un pacchetto che offrisse la qualità eccellente del suono combinata ad un segnale sicuro e forte. Ora ReSound offre una tecnologia wireless, che dà entrambi questi vantaggi: apparecchi ReSound Alera wireless e accessori wireless ReSound Unite. PERCHÉ IL WIRELESS - RICERCA DI MERCATO Nello sviluppo di questo pacchetto tecnologico wireless,grandissima attenzione è stata posta verso le intuizioni comuni e le aspettative della tecnologia wireless tra gli utenti finali e i professionisti nel campo dell’udito. Gli studi sulle ricerche di mercato hanno rilevato punti di vista interessati tra i due gruppi ed evidenziato i modi in cui la tecnologia wireless possa migliorare in modo significativo l’esperienza uditiva di chi utilizza un apparecchio acustico e la sua connessione con il mondo. La prima serie di ricerche è stata condotta con interviste telefoniche approfondite e gruppi di interesse in Francia, Germania e Stati Uniti, nel luglio del 2009. I partecipanti hanno riferito difficoltà nell’ascoltare la tv senza disturbare le altre persone che si trovano in quello stesso ambiente;hanno anche evidenziato che una soluzione collegata alla tv dovrebbe anche permettere 88 loro di portare avanti contemporaneamente una conversazione con gli altri nella stanza. Gli interpellati hanno riferito che l’uso del telefono continua ad essere un problema, in quanto non risulta abbastanza facile poter udire chiaramente senza feedback. Alcuni hanno sostenuto che un telecomando sarebbe utile per il monitoraggio dello stato e delle impostazioni correnti (es. livello volume e selezione programma) in quanto risulta difficile determinare la modalità predefinita quando il dispositivo è posto dietro all’orecchio o sopra di esso. Infine, molti interpellati hanno indicato che preferirebbero avere il controllo su quello che ascoltano e quindi sul dispositivo acustico; che vorrebbero poter ascoltare in una modalità che sia la più naturale possibile - un’esperienza che non li isoli dagli altri o dai telefoni, dalle tv e da altre fonti audio. 2.4 TECNOLOGIA GHZ WIRELESS I vantaggi della tecnologia wireless ReSound Unite includono una connessione efficace, accessori facili da utilizzare e una connettività con il software di installazione e gli accessori. Tali vantaggi sono resi possibili attraverso il nuovo chip dell’apparecchio acustico ReSound RangeTM e l’utilizzo di tecnologia wireless a 2,4GHz . In qualità di unico produttore di apparecchi acustici che incorpora questo tipo di tecnologia wireless nei nostri prodotti, siamo in grado di trasmettere il segnale a distanze maggiori, fino a 7 metri. L’utilizzo di questa tecnologia limita l’interferenza da parte di altri dispositivi e richiede un’antenna più piccola. Infine, non è necessario munirsi di un ingombrante dispositivo per collegare la protesi al software di installazione. Tutto quello che si richiede è un accessorio, chiamato AirLink, da inserire in una porta USB del computer (Figura 1). FIG. 1 Airlink: l’accessorio wireless per il fitting senza fili SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA Questa tecnologia, sebbene nuova per le protesi, è stata testata nell’industria dei video game e nell’uso delle tastiere wireless. I vantaggi per l’utente di protesi acustiche prevedono una migliore chiarezza del suono trasmesso in wireless, una connessione wireless più affidabile, dispositivi più piccoli, eliminazione dell’eco e dei problemi di sincronizzazione labiale mentre si guarda la televisione o si ascoltano altri apparecchi audio. LINEA ACCESSORI RESOUND UNITE ReSound Unite è un pacchetto di accessori wireless che ha un preciso obiettivo: collegare l’utilizzatore di protesi acustiche alla tecnologia che li circonda. L’audio può essere diffuso direttamente dalla televisione, dal computer o dallo stereo alle protesi acustiche attraverso lo Unite tv Streamer. La Unite Phone Clip si collega al telefono cellulare. Il telecomando permette agli utenti di accedere alla tecnologia che scelgono, in modo semplice, sempre monitorando lo stato dei loro apparecchi acustici. ne o altra fonte audio come un lettore DVD o un ricevitore stereo, non è necessario avere dispositivi intorno al collo o da indossare. Gli utilizzatori di dispositivi acustici possono camminare liberamente nella stanza fino a 7 metri dalla televisione e trarre beneficio dai suoni amplificati, direttamente attraverso l’apparecchi acustico. È ora possibile partecipare a conversazioni o ascoltare la tv semplicemente indossando ReSound Alera. FIG. 3 ReSound Unite Phone Clip Unite Phone Clip (Figura 3) è un piccolissimo dispositivo che collega il telefono cellulare ai dispositivi attraverso la tecnologia Bluetooth, standard per gli auricolari wireless dei telefoni cellulari. Della dimensione di una bustina di fiammiferi o di una spilla, Unite phone clip può essere fissato ai vestiti o inserito in una tasca, eliminando la necessità di un accessorio voluminoso da indossare vicino alla testa. In alternativa, può essere agganciato al parasole della macchina per un uso del telefonino a mani libere. Gli utenti possono godersi un discorso chiaro al telefono con la connessione wireless all’apparecchio acustico anche binauralmente. FIG. 2 ReSound Unite TV FIG. 4 Telecomando ReSound Unite Lo Unite tv (Figura 2) è un piccolo dispositivo che si inserisce sul retro di tv, computer, stereo o altri dispositivi. Permette la più veloce diffusione audio disponibile sul mercato ad oggi. La ricerca ha mostrato che i ritardi dell’audio in streaming che superano i 30 ms causeranno differenze evidenti tra il segnale in streaming e il segnale diretto. Ritardi di almeno 80ms distorceranno ulteriormente l’esperienza uditiva dell’utente, a causa di uno sfasamento tra informazioni audio e quelle visive. La velocità dell’Unite tv Streamer di 18ms garantisce assenza di eco o problemi di sincronizzazione labiale tali da distorcere o interrompere la visione per l’utente. Poiché Unite tv si inserisce direttamente sulla televisio- 89 Il telecomando Unite Remote Control (Figura 4) ottimizza la gestione dell’apparecchio acustico. La tastiera, facile da utilizzare, permette all’utilizzatore dell’apparecchio acustico di cambiare i programmi o il volume sul dispositivo, permettendo così un maggiore accesso alla tecnologia dei piccoli apparecchi acustici a persone con poca abilità manuale. Il display permette all’utente di monitorare lo stato dell’apparecchio acustico e permette persino all’audioprotesista di scrivere direttamente i nomi dei programmi per facilitarne l’utilizzo. SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA SmartFocus© CRAI - L’approccio clinico Il ruolo del controllo utente nell’ottimizzazione delle prestazioni dell’apparecchio acustico L’apparecchio acustico deve soddisfare le esigenze di chi lo porta in una varietà di situazioni di ascolto. Questa è una sfida significativa per l’audioprotesista. Nell’ambiente relativamente statico dello studio, l’audioprotesista effettua modifiche volte a soddisfare le esigenze degli utenti nel mondo reale. Un problema fondamentale per l’audioprotesista è la separazione tra il momento in cui l’utente rileva che gli obiettivi di ascolto non sono stati raggiunti e il momento in cui l’apparecchio viene regolato. La soluzione è fornire un controllo intuitivo smartFocus Crai - che consenta all’utente di modificare le prestazioni dell’apparecchio in tempo reale, mantenendo allo stesso tempo una percezione naturale dell’ambiente. SmartFocus, impara le preferenze dell’utente, riduce la frequenza delle visite di controllo per modificare le impostazioni dell’apparecchio e aumenta il grado di soddisfazione del cliente. Fig. 1 Mezzi pubblici Centro commercial e Jazz Cl ub Cena in compagnia Studio medico Comfort Intelligibilità L’obiettivo dell’amplificazione Di solito le persone acquistano l’apparecchio acustico per migliorare la comprensione delle conversazioni. L’amplificazione fornita da un apparecchio acustico correttamente regolato raggiungerà l’obiettivo in ambienti tranquilli. Tuttavia, l’amplificazione incide sull’intera esperienza d’ascolto. Spesso vengono amplificati i rumori ambientali e di sottofondo, anche quelli che potrebbero non interessare all’utente. Nella figura 1 si può vedere un esempio di questo tipo di esperienza. Chiarezza La figura 1 mostra come un cliente tipico potrebbe desiderare che l’apparecchio acustico funzioni in cinque situazioni di ascolto comuni. Le situazioni dell’e- Bassa Alta Importanza del parlato 90 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA ciascun utente si sposteranno continuamente da comfort/consapevolezza a chiarezza/percezione del parlato, man mano che si passa da una situazione d’ascolto all’altra. Inoltre, persone diverse possono avere obiettivi molto diversi nella stessa situazione di ascolto. Mentre una persona si reca in un jazz club solo per ascoltare la musica, un’altra preferisce che la musica faccia da sottofondo alla conversazione con gli amici. Nonostante questi diversi obiettivi, se si chiedesse loro in quali situazioni desiderano un ascolto migliore, entrambi potrebbero rispondere: “Al jazz club”. Questo porterà senza dubbio l’audioprotesista a impostare entrambi gli apparecchi acustici allo stesso modo. sempio variano, da sinistra a destra, in base alla necessità dell’individuo di comprendere la conversazione. Per ciascuna situazione, il simbolo blu indica il relativo desiderio di percezione dei suoni e di comfort (in basso) rispetto alla chiarezza del parlato. Si tratta forse di una semplificazione un po’ eccessiva, dato che il comfort e la chiarezza non si escludono necessariamente a vicenda. Tuttavia, in linea generale l’analogia è corretta e può comunque essere applicata nelle situazioni in cui comfort e chiarezza sono impostati al massimo. Ad esempio, l’utente ha bisogno di essere consapevole di ciò che lo circonda mentre si trova sull’autobus e l’amplificazione deve rimanere ad un livello confortevole. Se si trova sull’autobus da solo, non ha bisogno di molta chiarezza del parlato. Al contrario, se si trova nello studio del medico, è fondamentale che comprenda chiaramente la diagnosi e le raccomandazioni. Quindi le situazioni rappresentate da mezzi pubblici e studio medico si trovano alle estremità opposte della figura. La figura 2 mostra come le preferenze di comfort e chiarezza possono cambiare da persona a persona in una determinata situazione. Il secondo utente (simbolo nero) ha una maggiore esigenza di chiarezza al jazz club rispetto al primo (simbolo blu) perché è più interessato all’interazione sociale che all’ascolto della musica. Sebbene i due utenti rappresentati in questo diagramma frequentino le stesse situazioni di ascolto e possano avere sordità simili, in molti casi i loro obiettivi sono piuttosto diversi. Obiettivi differenti possono rappresentare una sfida per l’audioprotesista Il raggiungimento degli obiettivi desiderati dall’utente in una gamma di situazioni di ascolto molto ampia è un compito difficile per l’audioprotesista. Gli obiettivi di Centro commercial e Jazz Cl ub Cena in compagnia Studio medico Comfort Intelligibilità Mezzi pubblici Chiarezza Fig. 2 Il dilemma dell’audioprotesista Prima che l’utente provi direttamente il suo nuovo apparecchio acustico, è necessario preimpostare il dispositivo in modo che raggiunga gli obiettivi nella gamma di situazioni di ascolto più ampia possibile. Se l’utente non è soddisfatto delle prestazioni dell’apparecchio nel mondo reale, deve tornare dall’audioprotesista, che regolerà una serie di parametri, come l’innalzamento del parlato, la riduzione del rumore o l’impostazione dei microfoni. Queste modifiche sono volte a ottimizzare l’uscita dell’apparecchio per una situazione che l’audioprotesista non ha mai sperimentato in prima persona e che non può riprodurre nel suo studio. In pratica questo significa che l’audioprotesista sta regolando i parametri in base all’intuito per ottenere l’obiettivo desiderato dall’utente. Tuttavia, l’audioprotesista non ha la possibilità di valutare con la pratica l’efficacia delle modifiche. In altre parole, il cliente reclama Bassa Alta Importanza del parlato 91 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA comfort, mantenendo allo stesso tempo una percezione naturale dell’ambiente circostante. Questo tipo di controllo consente all’utente di raggiungere con facilità il suo obiettivo spostandosi tra la chiarezza massima e il comfort massimo. 4. L’utente dovrebbe essere in grado di ottimizzare il controllo per raggiungere diversi obiettivi in ciascuno dei vari ambienti di ascolto. L’apparecchio acustico dovrebbe riconoscere i vari ambienti di ascolto e apprendere le preferenze dell’utente per ciascuno di essi. In questo modo, l’utente giunge rapidamente alle impostazioni ottimali in un’ampia gamma di ambienti di ascolto e si riduce nel tempo la necessità di ripetute modifiche. con l’audioprotesista, che regola l’apparecchio e dice al cliente di tornare entro una settimana se il problema non è risolto. Queste sono le basi del dilemma dell’audioprotesista. Il modo migliore è il controllo nelle mani dell’utente Il punto cruciale della questione è la mancanza di collegamento fra il luogo e la circostanza in cui l’utente verifica il mancato raggiungimento degli obiettivi e il luogo e la circostanza in cui vengono apportate le modifiche per cercare di risolvere il problema. La soluzione più ovvia è di regolare l’apparecchio nel luogo e nel momento in cui si verifica il problema. Ad esempio, se il problema si verifica al jazz club, perché non regolare l’apparecchio acustico sul posto finché l’utente non è soddisfatto? Il modo migliore per superare la distanza luogo/tempo è quello di dare all’utente maggiore controllo per poter regolare l’apparecchio acustico autonomamente e in tempo reale. Tuttavia, affinché il controllo utente sia una soluzione possibile, devono verificarsi diverse condizioni; in caso contrario l’utente potrebbe rimanere sommerso dalla complessità, e provare un senso di frustrazione e fallimento. Ecco i requisiti per rendere il controllo utente un successo: Un apparecchio acustico che soddisfi queste condizioni cambia in modo significativo lo schema della regolazione, a vantaggio sia dell’audioprotesista che del cliente. L’audioprotesista regola ancora l’apparecchio acustico in base all’utente, che non ha esperienza con il nuovo dispositivo, ma ora l’utente può ottimizzare in modo rapido e semplice le impostazioni di diversi parametri nel contesto specifico delle varie situazioni di ascolto. L’apparecchio acustico impara le impostazioni corrette necessarie al raggiungimento dell’obiettivo dell’utente in ciascuna situazione. Ogni volta che l’utente torna in quell’ambiente di ascolto, l’apparecchio passa automaticamente alle impostazioni apprese e ottimizzate. Questo tipo di controllo offre i vantaggi di una regolazione efficace e personalizzata più rapidamente e in tempo reale, fornendo un maggior senso di proprietà e di connessione all’apparecchio acustico. L’audioprotesista inoltre riceverà un minor numero di visite di follow-up e riscontrerà una maggiore soddisfazione da parte del cliente. 1. Le modifiche devono essere importanti e immediate. Se l’effetto è troppo lieve è probabile che non sia rilevante per il raggiungimento degli obiettivi dell’utente. 2. Il controllo per effettuare le modifiche deve essere di facile utilizzo. Chi indossa un apparecchio acustico non deve necessariamente comprendere la complessità dei dispositivi digitali. Un singolo controllo dovrebbe regolare diverse funzionalità contemporaneamente perché l’utente possa raggiungere gli obiettivi con un semplice gesto. 3. L’effetto della modifica deve essere collegato direttamente agli obiettivi dell’utente. Il controllo ideale è quello che consente all’utente di modificare le prestazioni dell’apparecchio acustico in tutto il continuum, dalla massima chiarezza del parlato al massimo Nel modo giusto Di solito i produttori cercano di controllare i problemi causati da conflitto tra diversi parametri limitando la potenza e la regolabilità dei parametri stessi. La difficoltà di questo approccio è che l’audioprotesista non può osservare direttamente gli effetti delle modifiche 92 SPAZIO AZIENDA L’AUDIOPROTESISTA minori a parametri multipli nell’ambiente di ascolto reale in cui si verifica il problema. Se il tradizionale metodo di risoluzione dei problemi non è quello migliore, allora come si può ottenere un controllo coordinato di diversi parametri? Il vantaggio di fornire un singolo controllo utente per regolare allo stesso tempo diverse funzionalità è che la gamma e la direzione delle modifiche vengono accuratamente coordinate per tutti questi parametri. Questo elimina le interazioni impreviste fra i parametri che si verificano quando essi sono regolabili in modo indipendente. La figura 3 è un esempio di come il controllo coordinato di diversi parametri beneficia chi indossa l’apparecchio acustico. Esso aumenta la gamma e la gradualità delle modifiche, in modo più mirato rispetto alla regolazione dell’audioprotesista. Fig. 3 Centro commercial e Jazz Cl ub Cena in compagnia Studio medico Comfort Intelligibilità Mezzi pubblici Chiarezza Nella parte alta della figura 3 sono riportate cinque situazioni di ascolto: mezzi pubblici, centro commerciale, jazz club, cena in compagnia e studio medico. I simboli blu di ciascuna colonna indicano le impostazioni dei parametri per ciascun ambiente di ascolto, così come programmato dall’audioprotesista nella regolazione iniziale. I simboli neri indicano le impostazioni preferite dall’utente nel mondo reale. I valori regolati e i valori preferiti sono praticamente uguali nel centro Bassa Alta Importanza del parlato 93 commerciale e nello studio medico. Tuttavia, c’è una considerevole differenza fra i valori regolati e quelli preferiti per quanto riguarda i mezzi pubblici, il jazz club e la cena in compagnia. Approfittando della gradualità e dell’ampia gamma del controllo, l’utente può regolare i parametri di base dell’apparecchio acustico in modo da farli corrispondere perfettamente alle impostazioni desiderate, raggiungendo così i suoi obiettivi personali di amplificazione in ciascun ambiente di ascolto. Grazie a questo controllo dei singoli parametri mediante una regolazione coordinata, l’utente dispone di molta più libertà di ottimizzare le impostazioni e di raggiungere i suoi obiettivi. Con smartfocus© più preferenze di ascolto, meno numero di modifiche L’apparecchio acustico deve fornire il corretto bilanciamento di comfort e chiarezza nella più ampia gamma di situazioni di ascolto possibile. Ciò si può ottenere ottimizzando il dispositivo in base a diversi valori di comfort e chiarezza, per raggiungere gli obiettivi specifici dell’utente in diverse situazioni di ascolto. Spesso questo è un compito difficile per l’audioprotesista, che deve desumere i valori appropriati per i diversi parametri in base alle preferenze dell’utente, senza la possibilità di convalidare le impostazioni nell’ambiente dell’utente. La buona notizia è che si può trovare una soluzione al problema fornendo all’utente un controllo più flessibile rispetto a quelli normalmente disponibili. Il controllo utente consente di ottimizzare con facilità le impostazioni per raggiungere gli obiettivi nelle varie situazioni di ascolto. L’apparecchio impara le preferenze, migliorando l’ascolto senza necessità di un alto numero di modifiche. L’AUDIOPRO RIVISTA TECNICO-SCIENTIFICA DELL’UDITO ORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI ITALIANI E DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI, MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI CHE COS’È “L’AUDIOPROTESISTA” È una rivista che parla di professione, di aggiornamento tecnologico, di ricerca scientifica e problemi di udito e sue soluzioni e da oltre trent’anni è l’organo ufficiale degli Audioprotesisti Italiani dell’Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali, membro dell’Associazione Europea degli Audioprotesisti. Vuole dare risalto alle figure professionali coinvolte nella protesizzazione, agli apparecchi acustici e lo stato dell’arte della tecnologia, alle normative di riferimento e l’integrazione europea, agli eventi e manifestazioni del settore, all’aggiornamento professionale e scientifico, alle informative dell’associazione ANA-ANAP con l’obiettivo di “reintegrare al meglio le facoltà uditive di chi si rivolge all’Audioprotesista”, ponendo “il bene del soggetto ipoacusico come unico traguardo dell’Audioprotesista” (dall’ editoriale del numero 1, anno 1979). Una linea editoriale aperta È una rivista fatta da noi audioprotesisti per gli audioprotesisti e tutti gli operatori del “sistema sordità”: se hai voglia di scrivere e “dirci la tua”, invia il tuo articolo alla nostra redazione. Senza censure né favoritismi, il tuo lavoro verrà pubblicato sulla rivista oppure sul nostro sito www.audioprotesista.it. Sei il benvenuto! Richiesta abbonamento a L’abbonamento è gratuito per tutti Puoi ricevere “l’Audioprotesista” gratis direttamente a casa tua semplicemente inviando un’e-mail ([email protected]) con i tuoi dati postali (Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Città, Prov.). SONO AGGIORNATI I TUOI DATI? Per offrirti servizi sempre validi, è necessario che il nostro archivio sia sempre aggiornato e completo. Per questo motivo, comunica alla nostra redazione eventuali cambiamenti nei tuoi recapiti inviando una e-mail all’indirizzo: [email protected] oppure un fax al numero 02.47995538 “L’AUDIOPROTESISTA” Per ricevere gratuitamente la rivista o prenotare la tua copia del manuale “l’Audioprotesista” invia un fax al numero 02 47995538 o una e-mail a [email protected] indicando i seguenti dati: ■ per ricevere la rivista gratis ■ per prenotare la tua copia del manuale “l’Audioprotesista” (25,00 euro) Cognome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CAP . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Città . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Professione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e-mail . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ROTESISTA I lettori Sono oltre tredicimila gli abbonati che ricevono gratuitamente la rivista. AUDIOPROTESISTI 3.224 FILIALI E CENTRI ACUSTICI 1.400 DIRETTORI CATTEDRE E SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE ORL, AUDIOLOGIA E FONIATRIA, PRIMARI DEI REPARTI ORL DEGLI OSPEDALI, MEDICI SPECIALISTI ORL E AUDIOLOGI 6.844 MINISTERI, ALTRE FEDERAZIONI/ASSOCIAZIONI, ALTRI INDIRIZZI 1.770 AEA 58 TOTALI 13.296 L’Audioprotesista entra nelle case… …ed è questa la sua forza: è una rivista trimestrale distribuita gratuitamente mediante spedizione in abbonamento postale. non si trova in edicola, nè in libreria, ma chiunque può riceverla a casa facendone richiesta. Calendario uscite Maggio, Settembre, Dicembre-Gennaio La redazione e l’Associazione sono a tua completa disposizione all’indirizzo [email protected] LA PUBBLICITÀ SU “L’AUDIOPROTESISTA” LISTINO 2011 Pagina Intera SX Pagina Intera DX DOPPIA pagina Mezza pagina SX Mezza pagina DX Un Quarto di pagina SX Un Quarto di pagina DX Quarta di copertina Terza di copertina Seconda di copertina Spazio AZIENDA a pag (max 6 pag) Inserto centrale a pag (multipli di 4 facciate) Schede Prodotto News News per non inserzionisti Inserto nella cellofanatura Generale Preferenziale (minimo 3 uscite) Associati Contract 1500 1200 1650 1350 2950 2350 850 675 950 775 500 400 580 500 6000 4200 4750 3750 2500 2000 2600 2200 1200 800 gratuite per gli inserzionisti gratuite per gli inserzionisti 1000 800 63 cent cad 55 cent cad 1000 1200 2150 550 700 350 400 3500 2750 1800 2000 600 500 51 cent cad NB: Le pagine destre sono su prenotazione e devono essere confermate in base alla disponibilità AVVISO AI LETTORI Gentili Lettori, i vostri nominativi fanno parte dell’indirizzario della nostra Rivista. Nel rispetto di quanto stabilito dalla Legge n.675/1996 per la tutela dei dati personali (privacy), comunichiamo che tale archivio è esclusivamente gestito dall’ANAP, Associazione Nazionale Audioprotesisti, con sede a Milano in via Val D’ Intelvi 3. I vostri dati, pertanto, non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Per essi Voi potrete chiedere, in qualsiasi momento, modifiche, aggiornamenti, integrazioni o cancellazione, scrivendo all’ Associazione: [email protected] L’AUDIOPROTESISTA www.audioprotesista.it IL PORTALE DEL MODERNO PROFESSIONISTA SANITARIO Record di accessi da tutta Europa per il nostro sito www.audioprotesista.it, uno strumento completo e innovativo, in grado di garantire ai lettori informazioni più tempestive e la possibilità di sfogliare tutte le nostre iniziative editoriali, oltre che offrire agli inserzionisti una comunicazione più completa e integrata. Il portale contiene tutte le sezioni utili alla nostra professione, con approfondimenti sulla vita associativa, sulla formazione e sull’università, spunti di riflessione sui problemi di udito, sull’aggiornamento normativo e, naturalmente, sugli sviluppi tecnologici e le notizie sui prodotti e sulle aziende di produzione. Sul portale, tra le altre funzionalità, trovate una piccola biblioteca audioprotesica scaricabile gratuitamente. Disponibili in questa sezione, il libro di Maurizio Clerici “L’Audioprotesista” (l’unico manuale italiano sulla nostra professione), Le linee guida Sio 2007, Le linee guida Inail 2007, tutti gli arretrati della rivista e i quaderni allegati e le nuove pubblicazioni. AudioPRO l’informazione veloce e moderna AudioPro si conferma come uno strumento editoriale vincente, che accompagna e arricchisce la grande crescita culturale della professione dell’Audioprotesista. AudioPro ha uno scopo ben preciso: valorizzare ancora di più la professionalità della categoria, il suo spirito propositivo, la sua voglia di rinnovamento. E in questo contesto, l’informazione riveste un ruolo fondamentale, di stimolo e di riconoscimento reciproco, rinforzando e rendendo sempre più stretto il contatto tra gli associati. Audiopro affianca la consolidata realtà de “L’Audioprotesista” si caratterizza per l’attenzione alle vicende associative, con un’informazione veloce, moderna e mirata. AudioPro è a disposizione degli associati con uscite “extra”, in occasione di notizie e avvenimenti importanti per la professione. E soprattutto è uno strumento di servizio, su cui è possibile pubblicare annunci di lavoro o di ricerca di personale. L’obiettivo, infatti, è quello di rappresentare uno strumento riservato agli audioprotesisti associati per approfondire le tematiche professionali. Il processo di miglioramento è sempre in evoluzione e la professione è attenta a cogliere le esigenze di una società che cambia. L’audioprotesista oggi è sempre di più un “professionista della salute”, attento alla sua preparazione, consapevole del proprio ruolo e della propria responsabilità verso il paziente. Una professionalità rispettata ed autonoma, protagonista a pieno titolo di una rivoluzione che lo chiama a dialogare con la figura del medico, con cui condivide l’obiettivo finale del benessere del paziente. Tutto questo è stato possibile perché gli audioprotesisti hanno saputo fare squadra, confrontandosi ed aggiornandosi continuamente. AudioPro completa questa esigenza ed è il simbolo di questa rivoluzione. 23 L’AUDIOPROTESISTA L’AUDIOPROTESISTA R I V I S T A T E C N I C O - S C I E N T I F I C A D E L L ’ U D I T O ANNO X – N. 23 – FEBBRAIO 2011– TRIMESTRALE – Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Pescara Aut. N. 114/2008 23 Primo piano: Fia e Cochlear Italia insieme per la formazione Intervista: un contributo alla qualità del Sistema sanitario nazionale Sanità: i fondi sanitari integrativi, la via italiana al secondo pilastro Professione: riflessioni sulla Mappa delle competenze dell’audioprotesista I nuovi protagonisti: la protesizzazione acustica nella malattia otosclerotica Curiosità dal “mondo dei suoni” ORGANO UFFICIALE DEGLI AUDIOPROTESISTI ITALIANI E DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE AUDIOPROTESISTI PROFESSIONALI, MEMBRO DELL’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEGLI AUDIOPROTESISTI
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