Il parto: il grande miracolo della vita
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Il parto: il grande miracolo della vita
PRIMO PIANO A cura di Giovanni Ventura * Il parto: il grande miracolo della vita l Parto, evento terminale di una gravidanza, è un complesso di fenomeni mediante i quali feto e annessi fetali vengono espulsi spontaneamente (parto fisiologico) oppure estratti con manovre manuali o strumentali (parto operativo) dall’utero. Nella gravidanza normale il Parto avviene allo scadere del nono mese, ma può anche verificarsi in qualsiasi epoca della gravidanza e pertanto si dirà: a) abortivo se avviene prima del 180° giorno di gravidanza b) prematuro se avviene tra il 180° e il 275° giorno di gravidanza c) a termine tra il 275° e il 295° giorno di gravidanza (fine 9° mese) d) tardivo se si verifica dopo il 295° giorno (42esima settimana di gestazione) Nel caso venga partorito un solo feto si avrà il parto semplice, oppure bigemino (o gemellare), trigemino, quadrigemino, etc., nel caso i feti siano 2, 3 , 4 etc.. Si definisce eutocico il parto a decorso del tutto normale; distocico quando per cause patologiche oppure per ostacoli dinamici e/o meccanici l’evoluzione normale ne viene turbata. Inoltre l’Ipofisi materna e quella fetale producono ossitocina (un ormone) che stimola la contrazione del miometrio. Fattori del parto Fig. 1 - Diametri dello stretto superiore: CV) coniugata vera. OD) diametro obliquo destro OS) diametro obliquo sinistro. TT) diametro trasvesso N.B: si fa presente che al diametro obliquo destro sta alla sinistra dell'operatore ed il diametro obliquo sinistro alla sua destra. (da: Olivieri L., Tratto di anatomia umana descrittiva e funzionale, Vol. I, S.E.U., Roma, 1973). Fig. 2 - Stretto iferiore: TT, diametro trasverso; AP, diametro antero posteriore (da Pescetto, De Cecco, Pecorari: Manuale di clinica ostetrica e ginecologica, Sev, Roma, 1980). Cause del parto La maggior parte degli Autori ritiene che l’inizio del travaglio di parto dipenda da un insieme di fattori materni e fetali, tra cui il fattore ormonale ha importanza decisiva. A fine gravidanza l’aumentata sensibilità della muscolatura uterina (miometrio) è da attribuire alla diminuita attività del Progesterone e alla contemporanea attività degli Estrogeni. pugliasalute Fig. 3 - Sezione del canale da parto: schema dei diametri anteroposteriori della pelvi femminile normale (da Pescetto, De Cecco, Pecorari: Manuale di clinica ostetrica e ginecologica, Sev, Roma, 1980). - otto - Causa del parto è la contrazione dell’utero alla quale nel corso del travaglio si sommano le forze attive dei muscoli addominali e del diaframma (forze ausiliarie). La contrazione uterina, dolorosa e involontaria, ha un ritmo particolare (graduale ascesa di intensità che raggiunto un apice lentamente poi decresce). Ad ogni contrazione uterina (durata max 60 secondi) subentra un periodo di pausa che ad inizio travaglio è di 10-15 minuti e con l’avanzare del travaglio si riduce a 2-3 minuti. La pausa non ha durata inferiore al minuto perché l’utero, contraendosi, provoca chiusura dei vasi sanguigni utili agli scambi materno-fetali con riduzione della ossigenazione fetale che verrà compensata proprio dal ripristino di un flusso regolare di sangue nell’intervallo tra una contrazione e l’altra. Il canale da parto è formato dal bacino femminile che da un punto di vista ostetrico viene diviso in grande e piccolo bacino. Un piano ideale che dal margine superiore dell’osso pubico va posteriormente verso l’osso sacro ne costituisce il confine e si dice stretto superiore: è in pratica la porta di ingresso del canale da parto (Fig. 1). La pelvi segue il piano dello stretto superiore ed è un canale idealmente cilindrico i cui vari diametri misurano all’incirca 12 cm, terminando in un piano (stretto inferiore) che dal margine inferiore dell’osso pubico va posteriormente a raggiungere l’apice del coccige (Fig.2). Il feto avanza nel canale giugno 2004 frequente), nella eventualità la testa è piegata indietro, all’ingresso del bacino possono presentarsi il bregma, la fronte, o la faccia. Meno frequentemente si presentano all’ingresso del bacino le natiche e i piedi che insieme costituiscono il podice fetale. La presentazione sarà quindi “podalica varietà natiche” e “varietà piedi”. Se l’asse testa-podice del feto si confronta con il diametro traverso o obliquo dell’utero, una delle due spalle si presenterà all’ingresso del bacino ma il parto spontaneo sarà impossibile (nel caso di un feto a termine) per il rischio di rottura dell’utero o di morte del feto: diventa indispensabile il ricorso al taglio cesareo. Nella presentazione cefalica (la più frequente) è fondamentale, per porre diagnosi di presentazione e posizione riconoscere le fontanelle e le suture craniche. Le ossa del cranio fetale a termine, non sono reciprocamente saldate Fig. 4 - Le varie presentazioni delle foto. A, presentazione di vertice. B, presentazione di ma separate da strati fibrosi, chiamati suture; bregma. C, presentazione di fronte. D, presentazione di faccia. E, presentazione podalica. ampi spazi denominati fontanelle si osservano F, presentazione di spalla. all’incontro di più ossa craniche. Le suture principali sono due: la Sutura Sagittale (dalla radice del naso all’osso occipitale) e la Sutura Coronaria da parto confrontando i propri diametri (soprattutto quelli (divide le due ossa frontali dalle due ossa parietali). della testa) con quelli del bacino e adattandoli a questo per Due sono anche le principali fontanelle: la Fontanella raggiungere l’espulsione dal canale da parto stesso. Il canale Anteriore o Bregmatica o Grande Fontanella (all’incrocio da parto ha decorso curvilineo, con cavità anteriore (Fig.3) della sutura sagittale con la sutura coronaria) e la Fontanella e oltre che da strutture ossee è costituito anche da parti Posteriore o Triangolare o Occipitale o Piccola Fontanella molli (utero,collo dell’utero,vagina,muscoli perineali, anello situata all’incontro tra sutura sagittale e le due suture parietovulvare). occipitali (Fig.5). Il corpo fetale (corpo mobile) a termine di gravidanza Quando la testa si impegna nello stretto superiore ha una lunghezza all’incirca di 50 cm mentre la cavità completamente flessa è riconoscibile alla visita ostetrica la uterina, a tale epoca, misura solo 32 cm. Ovviamente il feto piccola fontanella (presentazione di vertice), quando la testa per essere contenuto nell’utero assume un “Atteggiamento” si impegna in iniziale deflessione è riconoscibile la grande di flessione della testa sul torace, delle cosce sull’addome, fontanella (presentazione di bregma) (Fig.6, Fig.7). delle gambe sulle cosce, ed incurvamento del tronco sul Con l’aumento dell’atteggiamento di flessione della davanti. Il feto si definisce in Situazione Longitudinale testa sul tronco si parla di presentazione di fronte o di faccia quando il suo maggior asse (asse testa-podice) coincide con se con la visita si riconosce la radice del naso o il mento. il diametro maggiore della cavità uterina, quello longitudinale; in Situazione Trasversale, quando il maggior asse del feto, si confronta con il diametro traverso dell’utero. A termine di gravidanza più frequentemente il feto si trova in situazione longitudinale con la testa rivolta in basso. Il rapporto che la prima grossa parte fetale (testa, podice, spalle) contrae con l’ingresso della pelvi (Fig.4) si definisce “presentazione” del feto (presentazione cefalica, presentazione podalica, presentazione di spalle). La più frequente è la presentazione cefalica o di testa. Quando la testa è Fig. 6 - Varietà della presentazione di vertice: a = occipito iliaca. Sinistra anteriore (OISA) completamente piegata in avanti, b = occipito iliaca. Destra anteriore (OIDA) all’ingresso pelvico comparirà per c = occipito iliaca. Destra posteriore (OIDP) Fig. 5 - Testa fetale: fontanelle e suture. (da: d = occipito iliaca. Sinistra posteriore (OISP) primo l’occipite e la presentazione si Valle, Bottino, Meregalli, Zanini, Manuale di (da: Valle, Bottino, Meregalli, Zanini, Manuale di sala parto, EDI-ERMES, Milano, 1991) definirà “cefalica di vertice” (la più sala parto, EDI- ERMES, Milano) pugliasalute - nove - giugno 2004 Fig. 7 - Determinazione della posizione della testa fetale. Spostando due dita su senso anteroposteriore si incrocia da sutura sagittale (a). Seguendo la sutura lateralmente, alle due estremità si individuano la piccola fontanella (b) e la grande fontanella (c). Le fontanelle, oltre che parte diverse dimensioni e configurazioni, si differenziano perchè dalla piccola fontanella si diramano 3 suture mentre dalla grande fontanella se ne diramano 4. (da: Valle, Bottino, Meregalli, Zanini, Manuale di sala parto, EDI- ERMES, Milano) Fig. 8 - Le varie fasi di raccorciamento del collo uterino fino alla formazione della bocca uterina (c) e sua progressiva dilatazione. (da: Clayton S. C., Frassed, Lewis. T.L.T.: Obstetrics, Arnold, London, 1972), Decorso del parto fisiologico per il vertice vulvare e l’occipite si fissa sotto l’osso pubico. Il disimpegno della testa dai genitali esterni si realizza mediante un movimento di deflessione che mette all’esterno prima la fronte, poi il naso, quindi la bocca ,infine il mento (Fig.9). Seguirà così l’espulsione del resto del corpo fetale. Dopo l’espulsione del feto, con regolare ritmicità, continuano le contrazioni uterine anche se non più avvertite come dolorose dalla donna. Grazie a tali contrazioni la superficie uterina si riduce, la placenta non essendo elastica non segue la parete uterina nella sua retrazione e riduzione, per cui avviene il distacco della placenta dalla sua sede. Dopo il distacco la placenta viene espulsa dai genitali insieme alle membrane amniotiche (secondamento); l’utero si retrae e continua a contrarsi con intensità (Globo di Sicurezza post partum). Normalmente la gestante avverte nei giorni precedenti il travaglio dolori alla regione lombo-sacrale e al basso ventre associati a fugaci, lievi contrazioni uterine. È questo il periodo (periodo prodromico) in cui avvengono la distensione del tratto uterino inferiore e il processo di appianamento del collo uterino (Fig.8). Dopo l’appianamento il collo uterino, lentamente e progressivamente va incontro a dilatazione. Con il progredire della dilatazione (periodo dilatante) si forma la cosiddetta “Borsa delle Acque” al davanti della parte presentata. In pratica si tratta della parte inferiore del sacco amniotico che staccandosi dalla parete dell’utero sporge attraverso il collo dell’utero dilatato. Normalmente, raggiunta la dilatazione completa di 8-9 cm, avviene la rottura della “Borsa delle Acque”, conseguenza Assistenza al parto del progressivo aumento della pressione provocata dalle contrazioni dell’utero. A dilatazione completa del collo Il parto fisiologico si svolge spontaneamente e, dunque, dell’utero, la parte presentata discende e si impegna nel a chi assiste (ostetrica e/o medico ginecologo) compete solo canale da parto costituito in alto dal tratto uterino inferiore il compito di sorvegliarne l’andamento e e in basso dalla vagina, rivestita dalle parti molli e dai contemporaneamente di infondere nella partoriente fiducia muscoli che la contornano. Avanzando la parte presentata e coraggio, soprattutto per creare attorno ad essa un ambiente lungo il canale da parto (periodo espulsivo) le contrazioni uterine aumentano per intensità e frequenza (5-6 ogni 10 di assoluta serenità. Nel periodo dilatante avendo le minuti); a queste si associano le contrazioni dei muscoli addominali e del diaframma (muscoli ausiliari del parto) che mettono la partoriente in condizioni di collaborare alla spinta verso il basso e che sono causate dalla compressione che la parte presentata esercita sulle terminazioni nervose della pelvi e del piano perineale che stimola così il riflesso della spinta. Raggiunto il piano perineale, la testa fetale lo distende, dischiude la rima Fig. 9 - Progressione del corpo fetale lungo il canale del parto. pugliasalute - dieci - giugno 2004 Fig. 10 - Protezione del perineo ed assistenza al disimpegno della testa (da: Pescetto, De Cecco, Pecorari: Manuale di clinica ostetrica e ginecologica, SEU, Roma) contrazioni carattere intermittente con pausa tra una contrazione e l’altra, è di importanza fondamentale per la partoriente sfruttare la pausa stessa per recuperare le energie, possibilmente applicando i principi del rilassamento. È di grande aiuto, in questa fase, la respirazione secondo le tecniche apprese nei corsi di preparazione al parto: una buona ossigenazione migliora lo stato generale della partoriente, previene la sofferenza fetale, armonizza la contrazione uterina, rafforza l’equilibrio psicoemotivo. Nel periodo espulsivo l’assistenza attiva prevede la protezione del perineo quando la testa fetale si affaccia ai genitali esterni con la mano aperta a palmo (Fig.10) e se necessario con l’episiotomia. Espulso il feto, il cordone ombelicale viene reciso nel punto compreso tra due pinze di Kocher applicate non troppo vicino all’ombelico fetale e non troppo vicino alla vagina (Fig.11). Il neonato non più dipendente così dall’organismo materno, può essere presentato alla madre che può già attaccarlo al seno quindi, adagiandolo sul fasciatoio, viene identificato (attribuzione del sesso), misurato, pesato, lavato,vestito, e si pratica la profilassi della congiuntivite blenorragia. Il cordone ombelicale congiunto al neonato intanto va ulteriormente allacciato a 4 cm dall’ombelico a mezzo di elastico di gomma o filo di seta o clips previa piegatura del cordone stesso e protetto con fasciatura sterile. Il secondamento nella maggioranza dei casi avviene spontaneamente ma se avviene con ritardo si attua l’assistenza attiva che consiste nel massaggiare con una mano il fondo uterino e quando l’utero è contratto si facilita l’espulsione della placenta mediante trazione sul cordone o mediante manovra di Credè (Fig.12). Una nuova vita, in una così precisa e dinamica sequenza di eventi, ha conquistato la luce e si accinge a vivere quelle sempre affascinanti emozioni che il mondo gli offrirà. * Ginecologo AIECS pugliasalute Fig. 11 - Resezione del pernicolo. Fig. 12 - Manovra di Credè (da Pescetto, De Cecco, Pecorari: Manuale di clinica ostetrica e ginecologica, Sev, Roma, 1980). Bbliografia - Autori Vari: Ginecologia e Ostetricia,Monduzzi Ed.,Bologna 1982 - Benson C. Ralph: Manuale di Ostetricia e Ginecologia,Piccin Ed.,Padova 1986 - Moracci E.,Martella E.,Ragucci N.,Berlingeri D.: Ostetricia e Ginecologia,VII Ed.,Idelson,Napoli,1985 - Stoppelli I.,Arlacchi E.,Nozioni di Ginecologia e di Ostetricia,Società Ed.”Universo”,Roma - Pescetto G.,De Cecco L.,Pecorari D.:Manuale di Clinica Ostetrica e Ginecologica,SEU,Roma,1985 - Valle A.,Bottino S.,Meregalli V.,Zanini A.,Manuale di Sala Parto,EdiErmes,Milano,1991 - undici - giugno 2004
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