editori - ANARPE
Transcript
editori - ANARPE
Codice cliente: 8727381 49 Corriere della Sera Martedì 4 Ottobre 2016 # Risponde Sergio Romano DAL TRONO ALLA POLVERE LA TRISTE PARABOLA DI NIXON di Paolo Di Stefano La mutata geografia dell’editoria italiana LETTERE AL CORRIERE COSTITUZIONE La sovranità popolare Caro Romano, la nostra Costituzione, all’art. 1, ci ricorda che «La sovranità appartiene al popolo» e al 139 ci intima: «La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale». Se i padri costituenti — per ragioni storiche ormai superate — hanno relegato il Paese in una situazione alquanto ambigua, viene da chiedersi: se la sovranità popolare risulta così bloccata, prima di riformare la Costituzione non dovremmo risolverne le contraddizioni? Alessandro Piana, Monza Credo che lei abbia ragione. Fra i due principi – sovranità popolare e divieto di modificare la forma dello Stato — vi è una potenziale contraddizione. Ma la questione è astratta. Quale potrebbe essere oggi una plausibile alternativa alla Repubblica? ASTENSIONISMO Legittimo, ma da evitare Le lettere firmate con nome, cognome e città, vanno inviate a «Lettere al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 @ [email protected] www.corriere.it [email protected] Le proposte di oggi su Corriere digital edition «Narcoguerra» quarta puntata Pur senza negare la legittimità costituzionale dell’astensione referendaria è importante comprendere che il referendum del 4 dicembre è formalmente e sostanzialmente carico di conseguenze. Anche se non c’è quorum, tutti concordano che si tratta di modifiche profonde alla Costituzione: un cambiamento necessario per i sostenitori del «sì» e un peggioramento notevole secondo i sostenitori del «no». Come non auspicare, comunque, che a decidere in merito ci sia la maggioranza più ampia possibile degli elettori? Matteo M. Martinoli, Milano La serie di Guido Olimpio su personaggi e storie del conflitto tra clan messicani BICAMERALISMO / 1 Renzi e il ping pong Rassegna stampa alle 7.15 e due notiziari alle 13 e alle 19.30 Mi pare che Matteo Renzi non adoperi un paragone Il piccolo fratello La Bussola di oggi Le cose da tenere d’occhio nella giornata che inizia segnalate alle 6.30 dalle nostre firme Rassegna e notiziari Abbiamo letto la sua opinione su John Fitzgerald Kennedy, quale sarebbe invece il suo giudizio sulla presidenza di Richard Nixon? Un amico californiano una volta mi disse che se Richard Nixon non si fosse rovinato con il Watergate, sarebbe stato considerato da tutti i cittadini statunitensi il miglior presidente degli Stati Uniti del ‘900. Davide Chicco [email protected] Caro Chicco , icordiamo Nixon, in effetti, per due vicende: lo stabilimento dei rapporti con la Cina comunista e lo scandalo del Watergate. La prima fu dovuta in buona parte alle intuizioni di due grandi realisti della politica internazionale: Henry Kissinger, allora presidente del Consiglio per la sicurezza nazionale, e Zhou Enlai, ministro degli Esteri della Repubblica popolare. Entrambi avevano capito che un mondo ingessato dal dissidio sovieticoamericano negava a Washington e a Pechino una buona parte della libertà di manovra di cui avrebbero potuto godere. La prima mossa, dopo molti sondaggi, fu dei cinesi. Invitarono gli americani a un torneo di ping-pong e offrirono al mondo lo strabiliante spettacolo di due grandi potenze che ricorrevano, per lanciarsi segnali di pace, al più lieve e innocuo dei duelli. Al segnale cinese gli Stati Uniti risposero annunciando la revoca dell’embargo, decretato più di venti anni prima, sulla vendita alla Cina di prodotti strategici. Qualche mese dopo Nixon annunciò alla nazione e al mondo che era stato invitato a visitare la Cina e aveva accettato l’invito. Il 21 febbraio del 1972, quando scese dall’aereo all’aeroporto di Pechino, rimase a lungo solo, di fronte alle telecame- R appropriato quando , parlando del rimbalzo delle leggi tra Camera e Senato, parla di ping pong. In quel gioco la pallina viaggia a gran velocità e in pochi secondi si conosce l’esito dello scambio. Tra Camera e Senato i tempi per l’approvazione delle leggi più dibattute sono parecchi anni, con tendenza all’infinito. Gilberto Salmoni, Genova BICAMERALISMO / 2 Motivi davvero superati? Tutti sembrano essere d’accordo sull’utilità del superamento del re. Non voleva che la presenza di un collaboratore al suo fianco lo privasse di una parte del suo storico trionfo. Dall’altare della gloria alla polvere della disfatta il percorso fu relativamente breve. All’inizio dell’anno seguente due reporter del Washington Post, il quotidiano liberal della capitale americana, cominciarono a raccontare sul loro giornale una storia di microfoni collocati negli uffici del Comitato nazionale del partito democratico durante le fasi più cruciali della campagna elettorale per il rinnovo del mandato presidenziale. Altri articoli, nei giorni successivi, ampliarono le dimensioni dello scandalo puntando il dito su alcuni intimi collaboratori del presidente. I microfoni servivano evidentemente a individuare gli argomenti e le accuse di cui il partito democratico si sarebbe servito per battere Nixon. I colpevoli fecero quadrato e smentirono ogni accusa sino al giorno in cui gli americani appresero che Nixon aveva l’abitudine di registrare per futura memoria tutte le conversazioni che avevano luogo nello Studio ovale. Quando la Corte Suprema costrinse la Casa Bianca a consegnare i nastri delle conversazioni, fu chiaro che Nixon conosceva e approvava le malefatte dei suoi amici. Per evitare l’«impeachment» (l’incriminazione deliberata dal Congresso) si dimise il 9 agosto del 1974. Paradossalmente le stesse cimici che dovevano servirgli a violare le conversazioni dei suoi avversari dettero un colpo mortale alla sua carriera. Oggi, caro Chicco, la storia non ha dimenticato lo scandalo del Watergate, ma riconosce a Nixon il merito di avere reso il mondo multipolare e di avere allontanato il rischio di uno scontro armato fra le maggiori potenze. © RIPRODUZIONE RISERVATA bicameralismo perfetto. Ma siamo sicuri che le ragioni che indussero i padri costituenti a istituirlo non valgano più? Mauro Chiostri [email protected] TRASPORTI PUBBLICI Conducenti di Roma L’Atac, l’azienda romana dei trasporti, ha scoperto che l’80% di chi si era dato inidoneo a lavorare come conducente, è risultato in perfetta forma ed è ritornato a lavorare sulle strade. La ragione del miracolo? Con i certificati medici falsi, si rischia, con la nuova legge, non solo il licenziamento, ma anche il carcere! Mariella Mercalli, Milano ANNIVERSARIO Lavori sulla Mi-To In questi giorni si compiono 16 anni dall’inizio dei lavori di ammodernamento dell’autostrada Milano-Torino (125 km di pianura), che sono ancora in corso, con disagi talvolta gravi. Nel frattempo il concessionario ha aumentato i pedaggi di quasi il 50%. Vincenzo D’Ascanio U n grande studioso come Carlo Dionisotti vide nella declinazione tra geografia e storia i fattori determinanti della letteratura italiana. Una simile prospettiva potrebbe valere per l’editoria, se non fosse che geografia e storia dell’editoria libraria italiana hanno da tempo divorziato. Anche così si spiega lo «scippo» del Salone torinese. E così si spiega anche la perorazione, pubblicata sulla Stampa, del direttore editoriale Einaudi, Ernesto Franco, a difesa del libro e della lettura al di là dei Saloni, in cui tra le righe affermava: «Gli editori, ed Einaudi con essi, alla fine andranno a Milano perché nessuno ha le risorse per finanziarsi il lusso di doppi stand e doppie spese…». Ma a quanto risulta ci sono medi e piccoli editori (un’ottantina) che invece hanno fatto scelte diverse (vedi e/o e Sellerio). D’altra parte sarebbe stato imbarazzante che l’Einaudi, facendo parte dell’orbita Mondadori, dopo aver avuto la forza di astenersi in una prima fase, decidesse di rintanarsi nella «sua» Torino, cioè nel suo pur glorioso passato. Piaccia o no, Torino è il passato per lo Struzzo, così come lo è per la Bollati Boringhieri, acquisita dal gruppo MauriSpagnol (Gems), così come lo è per la Utet, entrata nella sfera De Agostini. Le case editrici sono, tradizionalmente, anche i luoghi in cui sorgono e da cui vengono alimentate: sradicate da lì, diventano un po’ tutte uguali. Cosa sarebbe Sellerio se non fosse diretta e gestita a Palermo? Il fatto è che gli editori nati torinesi sono diventati milanesi a tutti gli effetti, non solo come proprietà ma anche come sguardo culturale. Torino, in passato, era soprattutto un’espressione politico-culturale: significava guardare al mercato dalla periferia, con un’aria di aristocratico distacco e con i vantaggi del caso. La notizia nuova è che la milanesissima Bompiani da qualche giorno è fiorentina, acquistata da Giunti. La cifra sborsata, dicono gli esperti, è considerevole e bisognerà vedere quali equilibri si stabiliranno tra la nuova narrativa di Giunti (diretta da Antonio Franchini) e la Bompiani (diretta da Beatrice Masini), che dispone di un imponente catalogo storico da sfruttare al meglio. Non c’è niente che valga tanto, per un vecchio editore (che non sia un editore vecchio), come la forza attuale della sua storia. Sì, perché fino a prova contraria gli editori devono saper fare i libri con un carattere proprio, mica i Saloni. © RIPRODUZIONE RISERVATA [email protected] INTERVENTI E REPLICHE Perché nel nostro Paese è un ostacolo essere giovani Esiste in Italia una categoria discriminata all’insaputa di tutti: si tratta dei cosiddetti «giovani». È, questa, una discriminazione endemica e profondissima, molto simile al pregiudizio sulle donne o a quello sugli extracomunitari. Che cos’è un giovane? In Italia l’età è un criterio di giudizio primario. Categorizza le persone e marchia le nostre relazioni. Che cosa distingue un giovane da un non-giovane e quando si smette di essere giovani in Italia? Non saprei rispondere. Talvolta lo stesso Corriere della Sera enfatizza la «giovane età» come un’eccezionalità. Lo fa, per esempio, il 15 settembre, quando, dando notizia al lettore dell’«insediamento di un nuovo team alla guida del Museo Villa Croce», viene a più riprese evidenziata la giovane età delle protagoniste: 36, 31 e 30 anni. Mi chiedo dunque, e sinceramente, quale sia in Italia, il confine tra il giovane e il non-giovane, e quali siano le caratteristiche di un giovane. La mancanza di esperienza, si potrebbe dire. Ma è l’esperienza un parametro che cresce con il proseguire degli anni? Forse, talvolta. Senz’altro, però non si tratta di un parametro unico. Per quel che mi riguarda, per esempio, ho 31 anni, lavoro nell’editoria libraria da 8 anni, da 2 anni sono direttore editoriale de «il Saggiatore» e ho scritto alcuni libri. Sono, inconfutabilmente, un uomo e un professionista. Buono o cattivo non spetta a me giudicarlo. Ma senz’altro dubito di chi mi definisca un «giovane scrittore» o un «giovane direttore». Siamo inoltre certi che una persona con 30 anni di esperienza farebbe questo lavoro ottenendo migliori risultati? E che una persona con un solo anno d’esperienza lo farebbe ottenendone peggiori? Risponderei senza dubbio alcuno: no. In Italia, invece, essere giovani è sempre un ostacolo. Daniele Del Giudice dovette sottolineare, all’uscita del suo esordio, Lo stadio di Wimbledon, che non voleva essere RCS MEDIAGROUP S.P.A. FONDATO NEL 1876 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO Luciano Fontana Urbano Cairo CONSIGLIERI VICEDIRETTORE VICARIO Barbara Stefanelli VICEDIRETTORI Daniele Manca Antonio Polito (ROMA) Venanzio Postiglione Giampaolo Tucci Marilù Capparelli, Carlo Cimbri, Alessandra Dalmonte, Diego Della Valle, Veronica Gava, Gaetano Miccichè, Stefania Petruccioli, Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi, Marco Tronchetti Provera DIRETTORE GENERALE NEWS Alessandro Bompieri Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 5825 del 3 febbraio 1962 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Luciano Fontana [email protected] - fax 02-6205.8011 © 2016 COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 - Tel. 02-62821 definito un «giovane scrittore» ma semplicemente «uno scrittore». E che dunque la sua opera doveva essere valutata con i medesimi metri di giudizio – e quindi quelli della testualità – con cui era stata valutata la Diceria dell’untore di Gesualdo Bufalino, che esordiva a 61 anni. Sono passati 35 anni, ma non è cambiato nulla: l’Italia è una forma pericolosa. Essere «giovani» è dunque un valore? Certamente no. Semplicemente credo che un medico trentenne o quarantenne, o un artigiano della stessa età, o un manager, o un parrucchiere debbano essere valutati, come è ovvio, solo ed esclusivamente per i loro risultati. Essere identificati senza l’aggettivo «giovane». Ed essere infine considerati per quello che sono: professionisti, oltreché persone. Che cosa fare? Io, nel frattempo, ringrazio la genetica per avermi fatto brizzolato. Andrea Gentile, direttore editoriale il Saggiatore EDIZIONI TELETRASMESSE: RCS Produzioni Milano S.p.A. 20060 Pessano con Bornago - Via R. Luxemburg - Tel. 02-6282.8238 • RCS Produzioni S.p.A. 00169 Roma - Via Ciamarra 351/353 - Tel. 06-68.82.8917 • RCS Produzioni Padova S.p.A. 35100 Padova Corso Stati Uniti 23 - Tel. 049-87.00.073 • Tipografia SEDIT Servizi Editoriali S.r.l. 70026 Modugno (Ba) - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - Tel. 080-58.57.439 • Società Tipografica Siciliana S.p.A. 95030 Catania - Strada 5ª n. 35 - Tel. 095-59.13.03 • L’Unione Sarda S.p.A. Centro stampa 09034 Elmas (Ca) - Via Omodeo, 5 - Tel. 070-60.131 • BEA printing sprl 16 rue du Bosquet - 1400 Nivelles - Belgium • CTC Coslada Avenida de Alemania, 12 - 28820 Coslada (Madrid) - Spagna • Miller Distributor Limited Miller House, Airport Way, Tarxien Road – Luqa LQA 1814 - Malta • Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. Dir. Advertising & Communication Solutions Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 www.rcscommunicationsolutions.it PREZZI: *Non acquistabili separati, il venerdì Corriere della Sera + Sette € 2,00 (Corriere € 1,50 + Sette € 0,50); il sabato Corriere della Sera + IoDonna € 2,00 (Corriere € 1,50 + IoDonna € 0,50). A Como e prov., non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + Cor. Como € 1,30 + € 0,20; ven. Corsera + Sette + Cor. Como € 1,30 + € 0,50 + € 0,20; sab. PREZZI DI VENDITA ALL’ESTERO: Albania € 2,20; Austria € 2,20; Belgio € 2,20; Canada CAD 3,50; CH Fr. 3,00; CH Tic. Fr. 3,00(quando pubblicato con Style Magazine Fr. 3,50); Cipro € 2,20; Croazia Hrk 17; CZ Czk. 64; Francia € 2,20; Germania € 2,20; Grecia € 2,50; Irlanda € 2,20; Lux € 2,20; Malta € 2,20; Monaco P. € 2,20; Olanda € 2,20; Portogallo/Isole € 2,50; SK Slov. € 2,20; Slovenia € 2,20; Spagna/Isole € 2,50; Hong [email protected] Corsera + IoDonna + Cor. Como € 1,30 + € 0,50 + € 0,20. In Campania, Puglia, Matera e prov., non acquistabili separati: lun. Corsera + CorrierEconomia del CorMez. € 1,00 + € 0,50; m/m/g/d Corsera + CorMez. € 1,00 + € 0,50; ven. Corsera + Sette + CorMez. € 1,00 + € 0,50 + € 0,50; sab. Corsera + IoDonna + CorMez. € 1,00 + € 0,50 + € 0,50. In Veneto, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorVen. € 1,00 + € 0,50; ven. Corsera + Sette + CorVen. € 1,00 + € 0,50 + € 0,50; sab. Corsera + IoDonna + CorVen. € 1,00 + € 0,50 + € 0,50. In Trentino Alto Adige, non acquistabili separati: m/m/g/d Corsera + CorTrent. o CorAltoAd. € 1,00 + € 0,50; ven. Corsera + Sette + CorTrent. o CorAltoAd. € 1,00 + € 0,50 + € 0,50; sab. Corsera + IoDonna + CorTrent. o CorAltoAd. € 1,00 + € 0,50 + € 0,50. A Bologna e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorBo € 0,66 + € 0,84; ven. Corsera + Sette + CorBo € 0,66 + € 0,50 + € 0,84; sab. Corsera + Io Donna + CorBo € 0,66 + € 0,50 + € 0,84. A Firenze e prov. non acquistabili separati: l/m/m/g/d Corsera + CorFi € 0,66 + € 0,84; ven. Corsera + Sette + CorFi € 0,66 + € 0,50 + € 0,84; sab. Corsera + Io Donna + CorFi € 0,66 + € 0,50 + € 0,84. ISSN 1120-4982 - Certificato ADS n. 7971 del 9-2-2015 La tiratura di lunedì 3 ottobre è stata di 309.329 copie Kong HK$ 45; Thailandia THB 190; UK Lg. 1,80; Ungheria Huf. 700; U.S.A. USD 5,00. ABBONAMENTI: Per informazioni sugli abbonamenti nazionali e per l’estero tel. 0039-02-63.79.85.20 fax 02-62.82.81.41 (per gli Stati Uniti tel. 001-718-3610815 fax 001-718-3610815). ARRETRATI: [email protected]. SERVIZIO CLIENTI: 02-63797510 (prodotti collaterali e promozioni). Con “Sette” € 3,50; con “Io Donna” € 3,50; con “Style Magazine” € 4,00; con “la Lettura” € 2,50; con “Star Wars Legends” € 14,99; con “L’arte come un romanzo” € 9,90; con “Lezioni di Architettura e Design” € 9,90; con “Lucky Luke” € 7,99; con “L’Opera dai grandi teatri del mondo” € 12,90; con “Leonardo Sciascia” € 8,90; con “Ultime Conversazioni” € 14,90; con “James Patterson” € 9,90; con “Star Wars 3d” € 14,99; con “Sea Quest” € 7,90; con “UFO Prigioniero” € 11,99; con “Superwings” € 7,99; con “Dylan Dog” € 4,50; con “Paw Potrol” € 7,99; con “Diabolik. Nero su nero” € 8,99; con “diVersi” € 7,90; con “Grandangolo. Le guerre nella storia” € 7,90; con “Le conquiste della matematica” € 11,99; con “Biblioteca di Psicologia” € 10,90; con “U2” € 11,90; con “Narrativa della Grande Guerra” € 9,90; con “Enciclopedia dei ragazzi” € 11,90; con “Storia della letteratura italiana” € 8,90; con “I grandi solisti del Jazz” € 8,90; con “Dragon Ball Z” € 11,99; con “Western Stories” € 7,90; con “Musei dal Mondo” € 8,90; con “Classici di Geronimo Stilton” € 8,90; con “Daitarn” € 11,99; con “Marvel: Le battaglie del secolo” € 10,99; con “Umberto Eco” € 11,90; con “One Piece” € 6,99; con “La cucina felice” € 14,90; con “Oriana Fallaci” € 10,90; con “La magica casa sull’albero” € 6,90