194 - Altroconsumo

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194 - Altroconsumo
Test
RISPARMI
194€
Pane di casa mia
È
IL NOSTRO TEST
Abbiamo testato 14 macchine
del pane, valutando diversi
aspetti, come sicurezza,
prestazioni e facilità d’uso.
CONSUMO E DURATA
Tra le varie prove per
valutare le performance di
questi apparecchi ci sono
quelle sul consumo
energetico e la durata dei
programmi di impasto e
cottura del pane bianco e di
quello integrale. A seconda
delle macchine, i tempi
oscillano tra le 3 ore e 20 e le
4 ore per il pane bianco e tra
le 3 e mezza e le 5 per il pane
integrale. La fase più
energivora è quella della
cottura vera e propria.
20 Altroconsumo 266 • Gennaio 2013
inutile girarci intorno. A farsi il pane in
casa, c’è più gusto. È vero che c’è la crisi e che la prima spinta a provarci è
spesso dettata dal risparmio, visti i
prezzi del pane dal fornaio: per il tipo
più costoso si spende oltre i sei euro al chilo. Ma vuoi
mettere la soddisfazione di essere l’artefice del piccolo miracolo che trasforma un miscuglio di farina,
acqua, lievito in quel fagotto fumante dall’irresistibile profumo che è una pagnotta di pane appena sfornata? Per non parlare del figurone che si fa con gli
ospiti quando lo si esibisce in tavola ancora caldo,
magari in un cestino che ne contiene diversi tipi, per
ottenere i quali ci si è sbizzarriti scegliendo farine
particolari: kamut, segale, farro, manitoba, avena.
Le macchine domestiche
sfornano un prodotto
genuino ed economico.
Attenti alle scottature:
bocciati nove apparecchi.
Un piacere croccante
E poi ci sono i cultori del pane naturale, che vanno
alla ricerca di farine biologiche e che si fanno in casa
anche il lievito con la pasta acida. E chi non rinuncia
a quel tocco in più, aggiungendo semi di sesamo, di
lino o di girasole, oppure olive e noci.
Discorso diverso per coloro che soffrono di allergie,
per i quali il fai-da-te è una scelta quasi obbligata o
comunque la migliore garanzia. Pochi però hanno
rispolverato la vecchia spianatoia e le casseruole del-
www.altroconsumo.it
CONSIGLI PER IL PANETTIERE DILETTANTE
Nel cestello della macchina gli ingredienti non vanno messi alla rinfusa. La regola aurea è: prima i liquidi (acqua e olio)
in cui sciogliere il sale, poi la farina e infine il lievito. Ecco qualche consiglio per evitare i pasticci delle prime volte.
Acqua e misurini
Gli ingredienti vanno dosati
correttamente, usate bilancia
e misurini, non fate “a occhio”.
L’acqua deve essere a
temperatura ambiente: quella
troppo fredda o troppo calda
interferisce con la
lievitazione.
Pane “a cassetta”
Il pane preparato con le
macchine non ha la forma di una
pagnotta, ma è “a cassetta”.
Raffreddare su una griglia
Un trucco per mantenere il
pane croccante è di lasciarlo
raffreddare, appena sfornato,
su una griglia. Questo
favorisce la corretta
dispersione dell’umidità e del
calore, evitando che il pane
diventi gommoso.
Lievito
I produttori delle macchine
per il pane consigliano l’uso
del lievito di birra in polvere e
non in panetto, perché si
amalgama più facilmente
nell’impasto.
Farina
La scelta della farina è cruciale
per la buona riuscita del pane
(vedi alle pagine 24 e 25).
Quelle ricche di proteine
garantiscono una maggiore
formazione di glutine, sostanza
necessaria per ottenere un
pane ben lievitato.
la nonna, che richiedono tempo e fatica. Ora ci sono
le macchine per il pane, offerte a prezzi tutto sommato abbordabili (uno dei nostri due Migliori Acquisti ha un costo compreso tra 86 e 110 euro), che si
occupano di fare tutto. Basta dosare i vari ingredienti, metterli nel cestello, facendo attenzione al giusto
ordine, e avviare il programma di cottura che più ci
aggrada, in modo tale da ottenere una crosta più o
meno croccante e scura.
Dopodiché non si deve far altro che attendere il segnale che ci avvisa quando è il momento di estrarre il pane
dalla macchina. Nel giro di tre-quattro ore, sforna un
pane genuino, croccante, profumato e molto più economico di quanto qualsiasi punto vendita (panetteria,
supermercato o ipermercati) possa offrire.
Un gran bel risparmio
In media si spende al chilo un euro e 15 centesimi (vedi
il dettaglio nella tabella a pag. 22). Se lo moltiplichiamo
per i 150 chili di pane che una famiglia italiana consuma mediamente in Italia, il risparmio può andare dai
120 ai 269 euro l’anno, a seconda della tipologia di
pane considerata come termine di paragone. Se per
esempio il confronto è tra pane ai cereali preparato
con uno di questi apparecchi e quello acquistato in
panetteria, la differenza sale a 500 euro l’anno.
www.altroconsumo.it
Olio
Rende la pasta morbida e rallenta il
processo di indurimento del pane.
Meglio che sia extravergine di oliva.
Sale e zucchero
Il sale è fondamentale per
esaltare il gusto del pane, ma
deleterio se se ne mette
troppo: fa male alla salute e
impedisce all’impasto di
crescere a sufficienza. Un
cucchiaino di zucchero
aumenta l’azione lievitante e
migliora l’aspetto della crosta.
La forma “a cassetta”
Un chilo viene
a costare
in media poco
più di un euro
Le macchine per il pane possono avere diverse capacità: in genere si riesce a preparare in una sola volta
una quantità di pane che va da mezzo chilo a un 1,8
chilogrammi. Non aspettatevi la classica forma rotonda e bombata della pagnotta, perché il pane ottenuto
con questi piccoli elettrodomestici simili a fornetti è
“a cassetta”, ha in altre parole l’aspetto di un parallelepipedo. Contrariamente a quanto si può pensare, il
pane fatto in casa, se conservato correttamente, per
esempio in un sacchetto di cotone o in un panno, dura
più a lungo, soprattutto se si usa la farina di semola
di grano duro (vedi la guida alla scelta della farina,
alle pagine 24 e 25), che ha il pregio di assorbire più
acqua rispetto a quella di grano tenero.
Pronto per la colazione
Ci sono apparecchi con pochi programmi e altri che
ne hanno addirittura venti, ma questo non incide sulla qualità e il rendimento del prodotto finale. I programmi comuni alla maggior parte delle macchine
sono almeno quattro: per pane bianco, per pane “rapido”, per quello integrale e per il solo impasto.
Quest’ultimo è utile per fare gli impasti della pizza e
dei dolci, da cuocere nel forno normale, e anche per
la pasta fresca e i dolci. Alcune macchine consentono
addirittura di preparare la marmellata. Grazie al tiGennaio 2013 • 266 Altroconsumo 21
Test
mer, la maggior parte dei modelli permette di programmare una partenza ritardata: dopo aver messo
gli ingredienti nel cestello, l’apparecchio inizierà la
lavorazione in modo che il pane sia pronto per l’ora
desiderata. Questa funzione ci consente di far lavorare la macchina di notte, sfruttando anche le tariffe
energetiche più basse, se abbiamo la bioraria, e di
avere il pane caldo pronto per il nostro risveglio.
COME LEGGERE LA TABELLA
Costo al chilo Nel calcolo
consideriamo la quota di
ammortamento della macchina, tenendo presente
una vita media di cinque
anni, il costo dell’elettricità,
il prezzo della farina e del
lievito necessari.
Da valutare prima dell’acquisto
Molti si chiedono se sia meglio acquistare una macchina con due lame impastatrici, invece di una sola.
In realtà, per l’esigua quantità di ingredienti che devono impastare, vista la capienza del contenitore, una
lama basta e avanza. I misurini in dotazione sono utili, ma non essenziali, perché basta pesare i liquidi con
una bilancia da cucina e ricordare che 5 grammi di
sale o di zucchero corrispondono a un cucchiaino da
tè. Un aspetto da non sottovalutare, prima dell’acquisto, è quello del spazio che occuperà l’elettrodomestico sul ripiano della cucina. Non è sufficiente che ci
stia: occorre dello spazio intorno, sia in altezza (lo
sportello deve potersi aprire completamente per inserire gli ingredienti) sia di fianco, dal momento che
la macchina per il pane è un apparecchio che tende
a scaldarsi molto (vedi riquadro sulla sicurezza termica, nella pagina a fianco).
Sulla sicurezza elettrica nessun problema, tranne il
fatto che in tutti i modelli è possibile che l’impasto
fuoriesca dal cestello e finisca sulla resistenza elettrica, causando puzza di bruciato e sporco difficile da
togliere. Perché allora, ci rivolgiamo ai produttori, non
coprire la resistenza o prevedere cestelli più grandi?
Forme del pane In genere è
possibile cuocere pane in
forme da mezzo chilo, da
750 grammi e da un chilogrammo. Ariete 125 ha una
minore capacità. Il modello
Panasonic non utilizza l’unità di misura in grammi, ma
tre lettere: M (medio), L
(large), XL (extralarge), che
più o meno equivalgono ai
pesi succitati.
Sicurezza È il risultato di
numerosi test che riguardano sia la sicurezza elettrica sia quella termica. Nel
primo caso le prove riguardano la protezione da scosse, l’isolamento elettrico, le
perdite, l’isolamento del
cavo di alimentazione e
altro, secondo la normativa
vigente. Nel caso della sicurezza termica abbiamo
considerato i parametri
della norma EN 60335-2,
che entrerà in vigore il prossimo ottobre (vedi riquadro
qui a fianco).
Consumi elettrici I consumi
elettrici variano, anche di
molto, da una macchina
all’altra. Sono maggiori soprattutto in quelle che richiedono una fase di preriscaldamento, prima di
entrare in funzione.
Manuale di istruzioni Valutiamo la completezza, la
chiarezza e la leggibilità del
manuale.
Rumore È stata misurata la
rumorosità della macchina
nelle varie fasi di utilizzo e
l’intensità dei segnali acustici che indicano quando
aggiungere ingredienti o
spegnere la macchina a fine
cottura.
Migliore del Test:
ottiene i migliori risultati
nelle nostre prove
Miglior Acquisto:
buona qualità e il miglior
rapporto con il prezzo
Costruzione e resistenza Il
giudizio riguarda la qualità
dei materiali e il tipo di assemblaggio, la possibilità di
farsi male a causa di angoli taglienti, la resistenza
dello strato antiaderente
del cestello.
Scelta Conveniente:
qualità accettabile, prezzo
molto vantaggioso
Costo al chilo
Dimensioni esterne
in cm (lxpxa)
Forme del pane
(in grammi)
pane bianco
programma rapido
pane integrale
Tempo di preparazione
Consumi elettrici
Manuale di istruzioni
Facilità d’uso
Rumore
Costruzione
e resistenza
Sicurezza
QULAITÀ GLOBALE (su 100)
Ottimo
Qualità buona
Buono
Accettabile Non comprare
Mediocre
Pessimo
Bocciato
In euro min-max
(novembre 2012)
Degustazione Gli esperti
assaggiatori hanno preso
in considerazione numerosi aspetti: consistenza,
grado di umidità, alveolatura della mollica, aspetto
della crosta e aroma del
pane. Ai degustatori sono
state sottoposte tre diverse tipologie di pane sfornate da ciascuna macchina:
pane bianco, pane bianco
preparato con il programma rapido e pane integrale.
PANASONIC SD-ZB2502
155-179
1,20
26x39x38
M / L / XL
B
B
C
C
B
A
B
A
A
B
76
MOULINEX OW3101
86-110
1,13
28x38x32 500 / 750 / 1000
V
V
B
B
B
B
C
B
A
B
B
B
71
PRINCESS 151936
50-75
1,09
37x27x31
V
V
B
B
B
B
D
C
B
B
B
C
66
MACCHINE PER IL PANE
PREZZI
CARATTERISTICHE
RISULTATI
MARCA e modello
600 / 800 / 900
Tasto partenza
ritardata
Funzione
“tieni in caldo”
Assaggio
V
ARIETE 125 express metal
50-54
1,07
25x31x25
350/500
V
B
C
C
B
D
B
B
B
A
C
63
ELECTROLUX EBM8000
125-160
1,22
39x31x31
500 / 750 / 1000
V
V
C
C
C
C
D
B
B
B
B
C
58
70-90
1,09
28x31x29
450 / 700 / 900
V
V
C
B
C
C
A
B
B
B
C
D
x
229-280
1,42
51x40x30 500 / 750 / 1000
V
B
B
C
A
E
B
B
C
A
D
x
64-119
1,12
35x27x32 500 / 750 / 1000
V
V
B
B
B
C
C
B
A
B
B
D
x
ARIETE 131 express top metal
DELONGHI Sfornatutto
Pangourmet
KENWOOD BM250
KENWOOD BM350
125-160
1,18
39x30x32 500 / 750 / 1000
V
V
B
B
B
C
B
B
B
D
A
D
x
KENWOOD BM450
150-200
1,24
39x29x34 500 / 750 / 1000
V
V
B
B
B
C
C
B
B
B
A
D
x
MOULINEX OW1101
80-100
1,11
29x36x29
V
V
C
B
B
B
C
B
B
B
B
D
x
MOULINEX OW5023
129-170
1,21
26x42x33 750 / 1000 / 1500 V
V
C
C
B
C
D
B
B
C
C
D
x
PRINCESS 152006
50-80
1,13
29x42x31
700 / 900
V
V
B
B
B
B
E
B
B
B
C
D
x
SEVERIN BM 3990
66-80
1,11
27x44x31
700 / 1000
V
V
C
D
C
C
D
B
B
B
B
D
x
22 Altroconsumo 266 • Gennaio 2013
700 / 900
www.altroconsumo.it
Sicurezza termica: nove prodotti sono a rischio scottatura
Bocciati. Non ci resta che respingere ben nove delle quattordici
macchine per il pane selezionate per il nostro test. Con questi prodotti
è troppo facile scottarsi.
Nel laboratorio abbiamo misurato su ogni
apparecchio la temperatura in diversi
punti - maniglia, area prossima alla maniglia, pannello di controllo, finestra,
parti laterali - tenendo presenti come
valori di riferimento sul rischio di bruciature quelli stabiliti dalla nuova norma
sulla sicurezza termica, EN 60335-2, che
entrerà in vigore il prossimo ottobre. I
prodotti che abbiamo bocciato non li
rispettano.
Va doverosamente specificato che la
legge prevede in alcuni casi la possibiità
di deroghe ai suddetti parametri, fino ad
arrivare a temperature doppie rispetto
ai limiti previsti, purché si avvisino opportunamente i consumatori.
Questo per noi non è sufficiente, dal momento che ci sono altri prodotti del test
che dimostrano che è tecnicamente possibile costruire macchine per il pane le
cui superfici, anche quando si riscaldano
al loro massimo, sono sicure e non provocano scottature.
Le due immagini qui accanto, realizzate
con una fotocamera a raggi infrarossi,
mostrano quanto possa essere ampia la
differenza termica raggiunta negli stessi punti da due diversi apparecchi.
Abbiamo registrato temperature molto
alte: fino 112 °C su una finestra di vetro,
fino a 99 °C sui lati metallici, fino 106 °C
sulle superfici in plastica.
BOCCIATI
ARIETE 131
ex
DELONGH I press top metal
Pangourme
t
K E N WO O D
B
K E N WO O D M 2 5 0
B
KENWOOD M 350
BM 450
MOU LIN EX
O
MOU LIN EX W1101
OW5023
PRINCESS
15
SEVERIN B 2006
M 3990
La nostra scelta
Macchine per il pane
76
PANASONIC SD-ZB2502
155 - 179 euro
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sia quello di Migliore del Test sia
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non aver alcun problema di
sicurezza, si distingue per i
consumi contenuti e per gli ottimi
risultati ottenuti nelle prove sul
rumore e sulla resistenza.
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71
MOULINEX OW3101
86 - 110 euro
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Gennaio 2013 • 266 Altroconsumo 23
Test
UN SACCO DI FARINE. QUALE SCEGLIERE?
Facile dire farina. Poi, una volta arrivati al supermercato, troviamo sullo scaffale una girandola di etichette e tipologie, e non sappiamo a
quale sacco votarci. Non basta sapere quanto è raffinata una farina (tipo 00, 0, 1, 2...) per scegliere quella più adatta al caso nostro (pane,
pizza, biscotti, pan di Spagna...). Dipende dalle caratteristiche del frumento usato. Così ci si deve fidare delle indicazioni dei produttori.
FARINA DI GRANO TENERO 00
È quella più diffusa e la più
raffinata, prodotta con la parte
più interna del chicco di
frumento, che è ricca di amido
e povera di fibre e proteine.
Per questo motivo, per
assicurarsi una lievitazione
ottimale del pane, la si può
miscelare con altre farine
a maggiore contenuto
glutinico (più proteiche),
come la farina manitoba.
FARINA DI GRANO TENERO 0
È meno raffinata della farina
00 e ha un contenuto proteico
leggermente superiore. È la
più adatta per il pane bianco,
molto però dipende dalle
specifiche caratteristiche del
frumento usato, le quali
restano sconosciute al
consumatore; per questo i
produttori suggeriscono qual è
l’uso migliore cui si presta la
loro farina, come fa Barilla.
PER IL PANE INTEGRALE
Le farine integrali sono
ottenute macinando il chicco
intero del grano, inclusi crusca
e germe. Attenzione a leggere
bene l’etichetta e controllare
che ci sia la dicitura “farina di
grano tenero integrale”,
perché alcuni produttori si
limitano ad aggiungere crusca
alla farina bianca, per darle il
tipico colore scuro della farina
integrale. Uno dei vantaggi del
fare il pane in casa è di potersi
sbizzarrire a miscelare farine
diverse, e sperimentarle a
proprio piacimento. Per
esempio, nell’arco alpino e
soprattutto in Trentino, è
molto diffuso l’uso della farina
di segale. Se avete intenzione
di provarla, ricordate che è
meno ricca di glutine:
fare un pane di sola farina
di segale è più difficile,
per questo viene spesso
miscelata con altre farine.
PREPARATI PER PANE E PIZZA
Sono miscele di farine con altri
ingredienti, create apposta per
specifiche preparazioni (pane,
pizza...). Le confezioni
contengono già una o più
bustine di lievito per pane, da
aggiungere al momento. Nella
miscela per pizza croccante
del Molino Vigevano, ad
esempio, è stata usata farina
rimacinata di semola di grano
duro (con un elevato
contenuto di proteine e quindi
di glutine) per “rinforzare” la
farina 00, che è il primo
ingrediente. Figurano inoltre
l’amido di frumento, la pasta
acida (lievito madre), la farina
di frumento maltato (utile nei
prodotti che richiedono
lunghe lievitazioni), la vitamina
C (antiossidante) e una
preparazione enzimatica
(che scinde l’amido in
zucchero, accelerandone
la fermentazione).
24 Altroconsumo 266 • Gennaio 2013
www.altroconsumo.it
SEMOLA DI GRANO
DURO RIMACINATA
Si caratterizza per
l’elevato contenuto di
proteine (e quindi di
glutine). Poiché è in
grado di assorbire
un’elevata quantità di
acqua consente sia
una maggiore resa
produttiva di pane sia
una maggiore durata
del prodotto,
rallentando il
processo di
indurimento
(raffermamento).
AGGIUNGERE SOLO ACQUA
Questi due prodotti - uno
acquistato da Lidl
(Bauernbrot), l’altro da Ikea
(Brödmix Flerkorn) contengono una miscela già
pronta con tutti gli ingredienti
necessari per preparare una
pagnotta. Occore solo pesare
e dosare l’acqua prima di
impastare o avviare la
macchina del pane. Come si
può vedere dalla lista degli
ingredienti di Bauernbrot, non
ci sono solo farina, lievito e
sale. Alla farina 00 è stata
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MISCELE PER TORTE
Si tratta di una farina 00 con le
caratteristiche ideali per torte con
lievitazione chimica (lievito in
polvere) per le quali si richiede una
alveolatura fine ed omogenea.
Nelle due miscele prese ad
esempio è stato aggiunto amido di
frumento, ingrediente spesso
indicato anche nelle ricette fai da
te, perché dona maggior sofficità
alle torte. La sua presenza riduce
infatti la formazione di glutine (una
“maglia” in grado di trattenere il
gas, che si sviluppa con la
lievitazione), favorendo la sofficità
e la friabilità dei prodotti da forno.
aggiunta quella di segale (per
rendere più caratteristico
questo tipo di pane), la pasta
acida di segale in polvere
(lievito madre, che conferisce
più aroma al pane e permette,
in virtù della sua acidità, una
sua maggiore conservabilità),
lievito in polvere e, come se
non bastasse, altri agenti
lievitanti (gluconodeltalattone
e carbonato acido di sodio):
vengono aggiunti per favorire
un aumento di volume in fase
di cottura.
FARINA MANITOBA
Anche le farine hanno le loro
mode. Quella del momento è la
farina manitoba, detta anche
farina americana: non c’è
trasmissione di cucina in cui
non venga citata e usata per
preparare ricette. Manitoba è
una regione del Canada da cui
provengono particolari varietà
di frumento di grano tenero.
Sono usate per produrre
farine di tipo 0, caratterizzate
da un’elevata percentuale di
proteine (e quindi di glutine) e,
come si dice tecnicamente, da
un’elevata forza. Sono tutti
elementi che le rendeno
particolarmente adatte alla
panificazione e in generale a
impasti che hanno bisogno di
lunghe lavorazioni e
lievitazioni, e che quindi
necessitano di una maglia
glutinica forte per evitare che
il preparato si sgonfi. È indicata
anche per panettoni, babà,
pandoro, e non solo per pizze
e focacce. Può essere
utilizzata da sola oppure
mescolata ad altre farine.
Gennaio 2013 • 266 Altroconsumo 25