e tu di che gusto sei?
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e tu di che gusto sei?
Stampato su carta ecologica Periodico di cultura, informazione, stili di vita e progetti sui temi dell’ecosostenibilità www.ecoideare.it Pag. 6 SOMMARIO Rubriche Editoriale - Fabio Vicamini SostenibilMente > Prospettive sostenibili nel mondo della ricerca - Serenella Sala Idee > Gli italiani lo fanno meglio... l’eco-shopping - Barbara Masseroni > New York: guardare in alto pensando al verde - Laura Marinaro Design > Oggi faccio il pieno di... - Angelo Gagliano > In cucina per nutrire il corpo e anche l’anima... - Valentina Rossari Architettura > Sua Altezza Milano - Fabio Vicamini > Chiare, fresche, dolci... ed economiche acque milanesi - Fabio Vicamini > Il progetto biosostenibile è eco-servito - Valentina Rossari Arte > Vista per voi: Matrix Natura - Marina Shafik > Philippe Pastor: L’arte che salva le foreste - Laura Marinaro Energia > La foto di Ecoideare - Max Peef > Rinenergy: un team motivato verso un’ecosostenibilità da diffondere - Barbara Masseroni EcoNews > Segnalati - Roberto Zani Professionisti > L’Eco dell’Architetto - Arch. Renato Pusterla > L’Eco dell’Avvocato - Avv. Micaela Pozzoli - Avv. Riccardo Maino > L’Eco Bandi - Michela Romano Periodico realizzato da Brand Evolution srl Direttore editoriale: Nicoletta Cova Direttore responsabile: Fabio Vicamini Progetto grafico e art direction: Franca Lissi Periodico di cultura, informazione, stili di vita e progetti sui temi dell’ecosostenibilità Redazione: Marcello Arosio, Biagio Duca, Angelo Gagliano, Gaia Gusso, Laura Marinaro, Barbara Masseroni, Max Peef, Micaela Pozzoli, Renato Pusterla, Michela Romano, Valentina Rossari, Serenella Sala, Marina Shafik, Roberto Zani. Segreteria di redazione: Federica Tringali Pubblicità: Luciana Francioli, Gianluca Giacoppo Impaginazione: Giuseppe Grippa Sito internet: www.ecoideare.it - Daniele Sala Editrice: Brand Evolution srl - Via Sardegna, 57 - Milano Rivista realizzata in collaborazione con: Rinenergy – associazione no-profit Stampa: EmmeK srl - Via Parini, 6 – Fino Mornasco - Como Registrato presso il Tribunale di Milano - Registro stampa periodica 2 3 4 6 Pag. 10 10 13 18 23 28 30 34 Pag. 18 37 38 42 43 44 45 Pag. 23 Pag. 30 1 editoriale E’ arrivato il tempo di guardarsi dentro Q uando nasce un nuovo prodotto editoriale è sempre un’emozione per chi contribuisce a realizzarlo. Ecoideare prende vita a febbraio 2009 per diventare un’emozione presente nell’animo non solo dei suoi creatori ma anche dei lettori che cercheremo di Fabio Vicamini catturare con intelligenza, notizie utili e informazioni su un sistema ricco di idee, progetti e futuro: quello dell’ecosostenibilità. Ecoideare non vuole essere una rivista per tanti ma un prodotto giornalistico per pochi ma buoni, ma sempre in crescita. Persone che hanno capito che qualcosa è cambiato profondamente nel nostro sistema e che qualcosa deve cambiare profondamente dentro di noi. Dopo anni trascorsi da gran parte della popolazione civile occidentale all’insegna del consumo più sfrenato, del vorrei non posso però lo compro, del non mi basta mai, oggi ci si deve rendere conto che il giocattolo inizia a dare segni di cedimento. L’economia basata su questa esagerata follia consumistica traballa, il petrolio manca e sul banchiere sventola bandiera bianca. Il simbolico limone è stato spremuto, strizzato, schiacciato. La scelta quindi deve partire da un’analisi interiore che ciascuno di noi deve realizzare. Nel nostro animo, tra auto superbitu rbosuvcabriospecial, case stracolme di ogni bendiddio e cianfrusaglie di ogni tipo, qui proprio qui, deve nascere un progetto di risanamento dall’inquinamento mediatico e suggestivo che miliardi di informazioni pubblicitarie hanno generato. L’obiettivo è un rinsavimento culturale. Basta poco. Basta volerlo. La nostra casa potrebbe trasformarsi in un ambiente sano costruita con materiali naturali ed ecologici. Le nostre macchine e i sistemi di riscaldamento delle case potrebbero rendere l’aria molto meno appestata. I nostri vestiti essere composti da fibre naturali e più salubri. I cibi possono essere molto più sani. Il mondo che ci circonda, meravigliosamente bello, potrebbe essere salvaguardato dalla speculazione selvaggia, dai menefreghismi, dalla stupidità. Basta volerlo. Si scoprirebbe così che si possono risparmiare molti soldi prima spesi inutilmente, si possono generare dei vantaggi di cui non solo possiamo usufruirne direttamente noi ma anche i nostri figli e i figli dei nostri figli. L’ecosostenibilità ambientale è una forma mentis che una volta compresa non la si abbandona più perché dà futuro, gioia, salute e benessere: questo è quello che andremo a raccontare in Ecoideare. Sarà un viaggio nelle più disparate direzioni ma con un unico traguardo un pianeta salvaguardato e un benessere individuale superiore perché dato da una matura comprensione del valore umano. Benvenuti a bordo! Fabio Vicamini “Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso.” José Ortega y Gasset (1883-1955) ALYSON HURT 2 ecoIDEARE - febbraio 2009 SostenibilMente Rubrica a cura di Serenella Sala, coordinatore del Gruppo di Ricerca sullo Sviluppo Sostenibile del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio dell’Università degli Studi di Milano Bicocca. Ecoideare ospiterà una rubrica dedicata alla sostenibilità vista dalla prospettiva del Mondo della ricerca. Una “vetrina” di progetti, casi pilota, riflessioni che mettano in relazione mondo accademico, enti, imprese e cittadini. Prospettive sostenibili dal mondo della ricerca N egli ultimi mesi la parola sostenibilità ha letteralmente occupato le pagine dei giornali, in contesti molto differenti e con accezioni e sfumature non sempre tra loro coerenti. I concetti di sostenibilità e di sviluppo sostenibile infatti, sono spesso soggetti a molteplici interpretazioni e distorsioni. Questa rubrica nasce proprio con la finalità di favorire una presa di coscienza del significato e delle implicazioni dello sviluppo sostenibile, muovendo dalle più consolidate definizioni di sostenibilità. Giornalmente si leggono notizie relative alle criticità ambientali e sociali conseguenti al nostro attuale modello di sviluppo. La sostenibilità dello sviluppo si rivela, quindi, strategica per orientare il processo di cambiamento che investe più dimensioni, da quella ecologica a quella economica e sociale. Una delle più note definizioni di sviluppo sostenibile è quella fornita nel 1987 da Gro Harlem (OVERSHOOT) CARRING CAPACITY SU N CO N IO PT M TIME Bruntland, nel cosiddetto Rapporto Bruntland “sviluppo che risponde alle necessità del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie esigenze”. Lo sviluppo sostenibile, quindi, non coinvolge solo aspetti ambientali ed ecologici ma globalmente aspetti relativi alla qualità della vita per le generazioni presenti e per quelle future, considerando quattro dimensioni: • sostenibilità economica come capacità di generare reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione; • sostenibilità sociale, come capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite (per classi e genere); • sostenibilità ambientale, come capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali; • sostenibilità istituzionale, come capacità di assicurare condizioni di stabilità, democrazia, partecipazione, giustizia. In un’altra famosa definizione, fornita nel 1992 durante la Conferenza delle Nazioni Unite tenutasi a Rio de Janeiro, “per sviluppo sostenibile s’intende un miglioramento di qualità della vita, senza eccedere la capacità di carico degli ecosistemi alla base”, in altre parole l’umanità deve riuscire a svilupparsi senza alterare gli equilibri degli ecosistemi che le garantiscono il sostentamento. Proprio il concetto ecologico di capacità di carico, quindi di limite massimo di consumo di risorse oltre il quale gli equilibri vengono alterati è alla base della sostenibilità. I nostri modelli di produzione e consumo devono essere tali da promuovere un uso efficiente delle risorse affinchè il loro tasso di utilizzo sia tale da permettere il loro rinnovarsi. Per questo motivo spesso si parla di sviluppo sostenibile e durevole, intendendo la necessità di promuovere modelli di sviluppo che possano essere sostenibili oggi e domani. I nostri consumi tendono ad aumentare, consumiamo sempre più energia procapite, produciamo sempre più rifiuti, usiamo e sprechiamo sempre più acqua. La terra ha una certa disponibilità di risorse e una certa capacità di rinnovarle dal punto di vista quantitativo e qualitativo, ma questa disponibilità non è infinita. Il rischio che corriamo è quello di sovra sfruttare (overshoot) le risorse a disposizione depauperandole e influendo sulla loro capacità di rigenerazione. (NO BIG BANG) 3 GLI ITALIANI LO FANNO MEGLIO... L’ECO-SHOPPING di Barbara Masseroni 4 ecoIDEARE - febbraio 2009 www.armani.it La collezione uomo autunno-inverno 2009/2010 presentata da Armani al recente Pitti Uomo è dedicata all’emozioni naturali ALEXIS O’TOOLE Q uando la natura chiama, si sa, l’italiano risponde. E la moda lo segue. Come rivelato dalla ricerca EuroPNStyles, condotta da Porter Novelli, agenzia internazionale di pubbliche relazioni, in partnership con il Natural Marketing Institute, compagnia americana di consulenza strategica e di ricerca di mercato specializzata in salute, benessere e sviluppo sostenibile, gli italiani sono primi in Europa per l’acquisto di prodotti eco-friendly. Infatti il 41% dei consumatori nostrani, contro al 23% di quelli europei, ha una marcata coscienza ambientale e quindi un’evidente predisposizione a comprare prodotti eco-sostenibili ed ecologicamente corretti. Il prezzo non ha importanza, perché anche se più alto, è pur LANE BECKER sempre indice di una qualità migliore. Non si fanno attendere, quindi, le nuove collezioni d’abbigliamento di alcuni rinomati stilisti, che rispondono al richiamo di una naturale e rinnovata eco-sensibilità. Tutto è partito dall’oramai onnipresente “I’m not a plastic bag”, la shopping bag dall’eco-ego figlia della stilista britannica Anya Hindmarch. Hanno poi seguito il trend, abbracciando la causa ambientalista, stilisti come Giorgio Armani, l’eclettica Vivianne Westwood e Stella McCartney. Questi ultimi hanno così aperto la strada ad una miriade di marchi, che ora fanno a gara a chi propone il total bio look migliore. E per chi si stesse chiedendo se vestirsi in modo ecosostenibile significhi indossare cartoni della pizza, bucce di mela e gonnelline di laminato di Becks, o soltanto colori neutri, tagli sobri, materiali rustici poco lavorati (viene generalmente indossata da persone che la domenica vanno ad abbracciare gli alberi) si sta sbagliando di grosso. Infatti la realtà è un’altra. La moda ecosostenibile propone collezioni e prodotti che vanno a soddisfare tutti i tipi di personalità: dal casual allo chic, dallo sportivo all’hipster. Semplicemente aggiungono un pizzico di rispetto e cura per l’ambiente, che non fa mai male e attira l’attenzione di chi ha sempre un occhio rivolto ai nuovi trend e stili di vita. Per fare un esempio, Replay&Sons, noto marchio di abbigliamento casual, propone una collezione bambino autunno-inverno fatta di eco-pelle e pellicce multicolor finte. Pitti Uomo - osservatorio delle evoluzioni del lifestyle contemporaneo, del costume e della cultura creativa – sfodera un’edizione ispirata alla mobilità ecosostenibile: Free Cycle - Free Mobility. Ciclisti di tutto lo stivale riunitevi, perché il concept delle creazioni ruota - è proprio il caso di dirlo – attorno alla bicicletta: oggetto di culto per gli appassionati, fenomeno di tendenza per gli hipsters e simbolo della rivoluzione eco-sostenibile - come dimostra il Bike sharing, il servizio di noleggio di biciclette del Comune di Milano in collaborazione con Atm. Durante l’edizione scorsa le biciclette sono state protagoniste di installazioni e verranno prodotte delle limited edition ALESSIO BRAGADINI IDEE brandizzate Pitti Immagine. Seal Kay propone, invece, dei jeans eco-sostenibili in denim organico giapponese e bottoni in cocco, lavorati con processi ecologici. Per la primavera-estate Adidas si lascia ispirare dal Guerrilla Gardening e lancia la collezione Grun, ossia scarpe e vestiti eco-solidali realizzati con materiali riciclati ed ecologici come la canapa o il cotone bio. Tre linee di prodotti si differenziano per i materiali usati: per la linea Recycled sono stati utilizzati materiali riciclati come il PET per i lacci e le fodere. solitamente usato per le bottiglie dell’acqua, i filati per la tomaia e persino la gomma degli pneumatici usati per la suola; la linea Reground è fatta con materiali biodegradabili come canapa, sughero, iuta, bambù e legno; infine la linea Natural, composta di scarpe in materiali naturali con zero impatto ambientale. La modella Gisele Bündchen ha disegnato i sandali in gomma riciclata “Ipanema”, già avvistabili ai piedi di molti personaggi famosi. Ma l’eco-shopping non si ferma certamente alla moda, anche la bellezza si fa eco-sostenibile: Davines ha creato Essential Haircare, una linea di prodotti per capelli totalmente rispettosa nei confronti del nostro pianeta grazie ad ingredienti naturali mediterranei. Per sapere dove andare per i propri acquisti verdi e quali sono i prodotti migliori, il libro “Ecoshopping, idee, indirizzi, siti per fare acquisti senza trascurare ambiente, salute e...portafoglio” di Rita Imwinkelried e Nicoletta Pennati può essere di grande aiuto. Anche il Jeans può essere ecosostenibile 5 © Copiright William Warby, New York NEW YORK: GUARDARE IN ALTO PENSANDO AL VERDE di Laura Marinaro S Viaggio nella megalopoli che rinasce su se stessa con un’idea ecosostenible arà scontato, ma quando si arriva a New York e pian piano ci si addentra nel cuore di Manhattan, si viene subito assaliti da due immagini che donano sensazioni contrastanti: la bellezza delle altezze vertiginose dei grattacieli e del cemento misto a vetro e acciaio, ma nello stesso tempo il verde, nei parchi, sui terrazzi, davanti ad ogni casa di Chelsea e Greenwich Village, di Harlem e ormai praticamente dovunque. La contraddizione: questa è sempre stata la caratteristica della Big Apple, una metropoli che si è svuiluppata e si sta trasformando, in bilico tra la ricerca a tutti i costi di un progresso totale e “sbagliato” dal punto di vista ambientale, e nello stesso tempo il bisogno di preservare questo angolo di mondo dove più di 150 anni fa un enorme acquitrino fu trasformato in Central Park e dove già cento anni fa fu realizzata la metropolitana. Allora non si parlava di ecologia e sostenibilità e si pensava soltanto ad andare 6 ecoIDEARE - febbraio 2009 avanti. E così la Grande Mela poco a poco divenne quella città unica, inarrestabile, stupefacente che tutti amiamo ma, purtroppo, a prezzo di un progresso che stava rischiando di distruggere l’aria, l’acqua e l’ambiente. Cinquant’anni di declino, i primi del Novecento, dovuti anche agli enormi flussi migratori provenienti dall’Europa e dalla necessità di costruire e ospitare quella gente. Poi, negli anni Novanta arrivò Rudolph Giuliani e con lui la città iniziò a riprendersi. L’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre 2001 ha segnato poi un punto di rottura totale da ciò che era riguardo a ciò che sarà, per il mondo intero, certo, ma per New York ancora di più. E lo si comprende quando si arriva a Ground Zero. Al World Trade Center ero stata nel 1998 e allora in quel luogo avevo percepito la grandezza dell’America e del sogno, la vita pulsante di questa città. Allora vi arrivai in auto da Philadelphia attraversando il Ponte IDEE E così, quando nel 2006 è stato eletto come sindaco di New York il democratico Micheal Bloomberg, con la sua idea di ricostruire una città ecosostenibile, prima che i suoi abitanti entro il 2030 aumentino di un milione, molti giornali lo hanno preso per un visionario. Dieci gli obiettivi del suo programma, verificati dal nuovo Sustainability Advisory Board composto da scienziati, studiosi, accademici, urbanisti e ambientalisti. Dalla promessa che ogni newyorkese abiterà a dieci minuti a piedi da un parco pubblico; alla modernizzazione dei trasporti pubblici, incluso prolungamento della metropolitana a West Side, dall’ ecopass, ai taxi verdi e alla realizzazione di 1.800 chilometri di piste ciclabili. Bloomberg vorrebbe che New York abbia l’aria più pulita di qualunque grande città d’America, e vorrebbe ridurre le emissioni che contribuiscono al riscaldamento globale del 30% entro il 2030. Vuole ancora rendere disponibile il 90% di fiumi, cale e baie per il tempo libero riducendo l’inquinamento dell’acqua e conservando gli spazi naturali. Ci contava nel 2006 e adesso ne è ancora più convinto, anche se il suo mandato è alla fine, perché come alleato ha il nuovo presidente Barack Obama. Intanto su gran parte della città sono state approvate varianti urbanistiche per consentire una migliore convivenza tra residenze e uffici. Si sono impegnati circa 4 miliardi per il completamento di una terza condotta per portare acqua in città, 1,6 miliardi per YODEL ANECDOTAL di Verrazzano e quello skyline, dominato dalle due Torri, mi conquistò. Poi su quelle Torri salii e di là dominai con lo sguardo una delle baie più uniche al mondo. Al mio ritorno, lo scorso novembre, ho percepito nello stesso luogo una ferita enorme. Per due motivi: Ground Zero vive sui morti, ma non come molti vorrebbero. Mi spiego. E’ giusto costruire, come si sta iniziando a fare, altri grattacieli ancora più belli delle Torri dove esse si ergevano, ma forse a quei morti bisognerebbe regalare la pace del verde, della natura e del rispetto. Ma quel giorno ho sentito troppo caos ancora intorno a quelle anime sfortunate, ma non dannate, che aleggiano su un progetto ancora troppo concreto e legato all’apparire più che all’essere. Come se gli stessi neworkesi non volessero realizzarlo diverso da quello che era, per paura di un ritorno del Male. Cosa sarà Ground Zero? Una domanda alla quale io non voglio rispondere e allora continuo il mio viaggio nella città. Alla ricerca delle mie origini, decido di prendere un traghetto molto poco ecologico a dire il vero, ma tanto sicuro, che mi conduce a Ellis Island dove visito L’Immigration Museum. Basta digitare su un computer il nome del proprio avo e.... il cuore balza in petto! Il mio bisnonno arrivò qui nel 1901....Lui, come migliaia e migliaia di altri emigranti hanno fatto grande questa terra, ma soltanto negli ultimi anni si è iniziato a pensare che forse quel progresso la stava distruggendo. L’attore Matt Dillon e David Filo, co-fondatore di Yahoo, a Time Square nel Maggio 2007 presentano l’iniziativa “Greenest city in America”, che ha visto Yahoo regalare alla cttà di New York dieci taxi a motore ibrido. 7 costruire un assolutamente indispensabile impianto di filtraggio dell’acqua, e 13 miliardi per un intervento di modernizzazione scolastica. Tra i sogni ecologisti di Bloomberg c’ è quello di realizzare mulini a vento nella città, in particolare sui litorali ventosi di Brooklyn, Queens e Long Island, per fare della Nuova Amsterdam (fu il primo nome dato alla città), la città alimentata dal vento. Ma non è solo la politica ambientalista del sindaco e del Presidente a far pensare ad una città più a misura d’uomo. Girando per le sue avenue e le streets, infatti, sono sempre più evidenti i “Green Bus”, le piste ciclabili, i taxi ecologici, le isole del riciclo davanti ad ogni palazzo. Per non parlare delle nuove architetture verdi: ad esempio il nuovo grattacielo del New York Times progettato da Renzo Piano come una struttura di vetro e acciaio, al centro del quale si apre un cortile nel quale sono state piantate 16 splendide betulle. E il più grande grattacielo ecosostenibile che sta per essere inaugurato a Bryant Park. L’edificio sede della Bank of America è stato progettato dagli architetti Cook Fox come il primo al mondo con il certificato LEED Platinum, ovvero il più alto livello di efficienza energetica che è possibile ottenere in ambito architettonico. E come curiosità da segnalare la prima pubblicità ecologica appena inaugurata a Times Square. Alimentata da 16 turbine eoliche e 64 pannelli solari, sarà la prima insegna luminosa “sostenibile”. Pubblicizzerà i prodotti di Ricoh Americas Corp azienda che risparmierà da 12.000 a 15.000 dollari al mese e di evitare l’immissione di 18 tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera. E ancora, da non perdere, le nuove rastrelliere per le bici colorate e con nuove silhouette! Un modo per sensibilizzare la gente all’utilizzo delle due ruote prima che, nel 2030, tutta la città di New York avrà una nuova veste con più di 1800 km di piste ciclabili, attrezzature, infrastrutture, parcheggi e incentivi. Sono stati i designers del Dipartimento dei Trasporti di NY e del Cooper-Hewitt National Design Museum, a ridisegnare le nuove rastrelliere funzionali nei materiali e nella forma per accogliere 2 bici per rastrelliera. Da questo piccolo particolare si comprende come New York sta rinascendo dalle sue ceneri e come la percezione è ancora quella di una megalopoli molto più a misura d’uomo di tante nostre città. Non c’è che dire... basta respirarla! Wall Street: vero e proprio “barometro” dell’economia occidentale segna temperature rigide. Presto si attende il vento di Obama: cambieranno le cose? 8 ecoIDEARE - febbraio 2009 Il cambiamento è nell’aria. “N el 21esimo secolo sappiamo che il futuro della nostra economia e della nostra sicurezza nazionale è legato a doppio filo con una sfida: l’energia; inoltre la dipendenza dal petrolio straniero comprime la nostra economia, porta ricchezza a regimi ostili e ci lascia dipendenti da regioni instabili. Per controllare il nostro destino, l’America deve sviluppare nuove forme di energia e nuovi modi di usarla. E questa è una sfida non solo per il governo, è una sfida per tutti noi”. Sono parole forti pronunciate dal nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. La sua sfida del “change” dunque non è solo politica, economica e sociale, ma anche ambientale. Proprio nel Paese che ha fatto del petrolio, della costruzione delle auto e dello spreco dell’energia la sua immagine per decenni. E per far cambiare davvero l’America, Barack Obama ha scelto una squadra eccezionale: primo fra tutti, il premio Nobel 1997 per la Fisica Steven Chu, scienziato noto per le proprie ricerche sulle fonti di energia rinnovabile e la lotta al riscaldamento globale, che diventerà Ministro dell’Energia. Della sua squadra ‘verde’ faranno parte anche il capo di gabinetto del governatore del New Jersey, Lisa Jackson, che guiderà l’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa), mentre Carol Bronner, ex direttore dell’Epa, in qualità di ‘zar’ del clima, coordinerà la squadra dei consiglieri della Casa Bianca per le politiche ambientali; a capo del Consiglio sulla qualità ambientale Nancy Sutley. Un vero e proprio ‘green team’ supportato esternamente dall’ex vice-Presidente Al Gore, che intende manifestare al mondo l’inversione di tendenza delgli States nella lotta al surriscaldamento globale, quindi alle emissioni di gas serra e alle scelte ambientali globali. E per dimostrare che anche nella vita privata il nuovo presidente crede all’ecosostenibilità una curiosità: l’auto della famiglia Obama è una For Escape Ibrid, alimentata sia con benzina, che con elettricità. Purtroppo nelle uscite ufficiali userà una berlina tutt’altro che ecologica ma, non si sa mai, magari anche questo potrebbe cambiare alla Casa Bianca. TREY RATCLIFF IDEE 9 Il motore elettrico: un progetto nel cuore di tante case automobilistiche OGGI FACCIO IL PIENO DI... L I continui rincari di benzina e gasolio, la maggiore sensibilità a livello globale verso le problematiche ambientali e la crisi economica che ha colpito fortemente il settore auto stanno spingendo con sempre più forza le case costruttrici ed i governi a proporre e incentivare concrete alternative ai combustibili derivati dal petrolio. a prima vera rivoluzione della mobilità dall’invenzione del motore a scoppio è in atto. È solo l’inizio, ma i primi effetti sono già evidenti. Sono infatti in costante aumento gli automobilisti che si affidano a motorizzazioni ibride, ovvero vetture dotate di doppia alimentazione o doppio propulsore, 10 ecoIDEARE - febbraio 2009 di Angelo Gagliano che al momento sono le soluzioni più concrete per circolare in maniera pulita, risparmiando e senza i vincoli legati ai blocchi della circolazione. Ancora poco diffuse, invece, le vetture puramente elettriche o alimentate a idrogeno, soluzioni davvero ad emissioni zero, ma che attualmente soffrono di una tecnologia ancora da perfezionare, di una limitata autonomia e di DESIGN Sono tanti i modelli a motore ibrido che vengono presentati alle fiere automobilistiche internazionali una scarsa diffusione di centri per il rifornimento, ma che in futuro potrebbero rivelarsi il modo più ecologico per muoversi. Esaminiamo ora sinteticamente le alternative offerte dal mercato nel campo della mobilità, che approfondiremo nei prossimi numeri. Benzina o gasolio? Sono ovviamente i carburanti con la rete distributiva più diffusa e, fino a non molto tempo fa, le uniche reali alternative. I reparti sviluppo e ricerca delle varie case automobilistiche negli ultimi anni si sono impegnati per ottenere motori sempre più ecologici e moderati nei consumi. L’iniezione diretta, ora disponibile anche nei motori a benzina, il filtro antiparticolato per i turbodiesel, i sistemi ‘stop and go’ e propulsori sempre più piccoli, con meno cilindri ma dotati di compressori, hanno consentito di migliorare notevolmente il rendimento dei motori a scoppio tradizionali. I consumi si sono ridotti e, di conseguenza, in parte anche le emissioni inquinanti, ma per quanto si possano perfezionare, i motori alimentati a benzina o a gasolio sono ormai una tecnologia superata, che ha dei costi sempre più alti non solo a livello economico, ma anche ambientale. Sono infatti responsabili della produzione di emissioni inquinanti come polveri sottili, ossidi di azoto (diesel) e monossido di carbonio (benzina), senza contare la dipendenza di questi carburanti dal petrolio, fonte energetica ormai in via di esaurimento, soggetti quindi fisicamente, economicamente e politicamente alle tensioni mondiali con i paesi produttori. rete distributiva sempre più diffusa e gli incentivi statali, che hanno reso la modifica meccanica molto economica hanno spinto molti automobilisti a rivolgersi a questo tipo di carburanti. Un fenomeno talmente diffuso che di recente ha portato molte case automobilistiche ad offrire l’impianto gpl o metano di serie sulle proprie vetture, dando ulteriore slancio a questo mercato già in crescita. Ma il successo di questa tecnologia è soprattutto nella sua semplicità meccanica, che consente di convertire quasi tutte le vetture a benzina in vetture ibride a gas ed è oggi la soluzione più immediata e concreta per risparmiare (il gas costa circa la metà rispetto alla benzina), per diminuire le emissioni inquinanti e per circolare quindi durante i blocchi del traffico nelle grandi città. Gpl o metano? Il GPL (Gas di Petrolio Liquefatto) deriva dal petrolio e questo è anche il suo limite, in quanto non è una fonte energetica rinnovabile, a differenza del metano, che è un biogas ed e quindi ricavabile sia da giacimenti nel sottosuolo che dalla decomposizione di sostanze organiche; pertanto, come scelta a lungo termine, il metano dovrebbe essere avvantaggiato. Il Gpl però è molto più diffuso sul territorio a livello di distributori, elemento non trascurabile in termini di autonomia, ma il metano d’altra parte costa meno. A livello meccanico l’unica differenza davvero degna di nota è che il Gpl consente di utilizzare una bombola molto più piccola e leggera e dalla forma circolare, (che di solito prende il posto della ruota di scorta senza togliere spazio al bagagliaio). Il metano, invece, per motivi di sicurezza impone l’utilizzo di una bombola cilindrica, molto pesante, che spesso va a limitare lo spazio del baule; esiste però la possibilità di utilizzare bombole d’alluminio, più costose ma decisamente più leggere. Nel caso di vetture prodotte con impianto di serie, spesso tale problema viene risolto già in fase di progettazione, inserendo le bombole nel sottoscocca o attraverso altre ingegnose soluzioni. In termini di prestazioni, in entrambi i casi si ha un calo rispetto all’alimentazione a benzina, in particolare per il metano, che può perdere anche Ibride a Gas. Metano o GPL? Si tratta di una soluzione non recentissima, ma che negli ultimi anni si è diffusa sempre di più. Il bassissimo costo del carburante, la facilità di conversione dei motori tradizionali, il superamento di pregiudizi relativi alla sicurezza di questi sistemi, una Un esempio di motore a doppia alimentazione 11 il 10% circa, mentre col Gpl si è intorno al 2-3%. Bisogna però sottolineare che il calo di potenza non è dovuto al gas ma alla necessità di poter usare anche la benzina, che non supera i 95 ottani. Entrambi i gas infatti hanno un alto numero di ottani, superiore a 100 (metano120-130) che consentirebbe di utilizzare rapporti di compressione maggiori e quindi un migliore rendimento del motore. Rinunciando totalmente alla benzina, si otterrebbe una vettura più performante, ma l’attuale limitata diffusione di distributori impedisce la realizzazione di vetture non ibride alimentate solo a gas. Il potenziale soprattutto del metano è quindi altissimo; aumentando la rete di distributori e adattando la rete del metano domestico, già presente in molte abitazioni, si potrebbe fare il pieno sotto casa e rinunciare a benzina e gasolio, diminuendo drasticamente costi ed emissioni inquinanti. Ibride elettriche Circa dieci anni fa Toyota propose sul mercato la prima vettura (Prius) dotata di due motori, un semplice motore a scoppio affiancato a un motore elettrico, con lo scopo di ridurre consumi ed emissioni soprattutto in città ma mantenendo buone prestazioni nei lunghi tragitti. In questi anni tale tecnologia si è evoluta e oggi sono molte le aziende impegnate in progetti ibridi elettrici, non più solo Toyota e Honda ma anche molte case europee come Peugeot e Citroen, che hanno allo studio i primi ibridi elettrici affiancati a motori diesel. Toyota Prius, uno dei primi modelli arrivati sul mercato automobilistico dotati di due motori A basse andature è solo il motore elettrico a spingere la vettura con consumi ed emissioni azzerati. Ma questo è possibile solo in città e per brevi tratti; dove serve maggiore potenza subentra il motore a scoppio, che ha il compito di ricaricare le batterie e, aiutato dal motore elettrico, di far muovere il veicolo, per cui alle alte andature i vantaggi del doppio motore sono meno evidenti, ma a breve termine le ibride hanno un notevole potenziale. Sono allo studio vetture dotate di piccolissimi motori diesel o addirittura a metano, necessari praticamente solo per ricaricare le batterie, lasciando al motore elettrico il compito di muovere l’auto; in questo caso ci si avvicinerebbe molto alla vettura a zero emissioni e con consumi ridottissimi, utilizzando i distributori già esistenti. Inoltre, ogni vettura sarà dotata di pannello solare e sarà possibile ricaricare le batterie anche con la rete elettrica domestica. Idrogeno L’assenza di distributori e gli attuali alti costi di sviluppo sono gli unici limiti di questa tecnologia, ma essa potrebbe rivelarsi la reale soluzione al problema mobilità. Il processo sfrutta la reazione elettrochimica dell’idrogeno a contatto con l’aria, da cui si ottengono elettricità, calore ed acqua. Bmw ha messo a punto un sistema che consente di utilizzare tale reazione con i motori a scoppio tradizionali, ottenendo a fine ciclo, dai tubi di scarico, della semplice e innocua acqua. Altre case come Honda, Mercedes ed Opel, sfruttando la reazione elettrica, hanno realizzato prototipi di vetture con motori elettrici che utilizzano l’idrogeno per ricaricare le batterie: le cosiddette ‘fuel-cell’. In conclusione quello che ci si presenta è un panorama variegato e ricco di alternative anche se riteniamo ancora troppo limitate dalla necessità di spin gere prodotti automobilistici funzionanti con i derivati del petrolio. Il passaggio ci sarà ma molto lentamente. Obiettivo aria pulita. Il banco di prova di un motore BMW a idrogeno 12 ecoIDEARE - febbraio 2009 DESIGN IN CUCINA PER NUTRIRE IL CORPO E ANCHE L’ANIMA... di Valentina Rossari La cucina è il luogo nel quale di più e inconsapevolmente esprimiamo la nostra personalità e le nostre psicopatologie quotidiane. Un microambiente nel quale lasciamo la nostra traccia. Nella cucina verde attenzione ad utilizzare elettrodomestici di classe A+ a basso consumo 13 Cucina Lube realizzata con Pannello ecologico Dall’ordine al caos, dal massimo lindore, alle tracce di pasti, il microambiente cucina che ci appartiene non può più rimanere un fatto privato come in passato. Oggi, risparmio e salute appartengono a noi tutti e la loro ricerca viene fatta cercando una “via di mezzo”, ovvero un compromesso nelle abitudini, a volte pessime, che si hanno tra le pareti domestiche. Un arredamento ecosostenibile con elettrodomestici “verdi” a massimo risparmio energetico: questi i primi due accorgimenti per creare una cucina “salutare”. L’integrazione tra gli elettrodomestici avviene con interventi di domotica, scienza che si occupa di studiare nuove tecnologie mirate a migliorare la qualità della vita in casa e nell’ambiente gestito dall’uomo. Useremo detersivi e disinfettanti ecologici non nocivi ed elimineremo i rifiuti con una seria raccolta differenziata. I n cucina per nutrire corpo e anima. E come nel corpo è importante equilibrare le energie contrarie (ad esempio nella teoria del Feng Shui lo Yin e lo Yang, ndr), in cucina odori, spezie, colori e sapori si combinano sprigionando energia. E’ bene, innanzitutto, iniziare dal presupposto che la cucina deve essere protetta dall’energia in arrivo, come quella che entra dalla porta d’ingresso e che potrebbe risultare nociva. L’energia si sposta compiendo moti rotatori attraverso lo spazio o ad onda. E’ buona norma tener presente che il calore e i vapori sprigionati durante la cottura dei cibi non dovrebbero “inquinare” il resto dell’alloggio, 14 ecoIDEARE - febbraio 2009 né affacciarsi su altri ambienti, come ad esempio il soggiorno. Se ciò risulta inevitabile è bene avere una porta da tenere chiusa quando si cucina. Attualmente, nella progettazione della cucina minimale, risulta esserci preponderanza di metallo sui piani di lavoro, sui pezzi componibili, sulle ante, per cui, dal punto di vista del Feng Shui, questa eccessiva energia metallica crea uno squilibrio con le altre energie. Nel seguire i dettami del Feng Shui, per disporre gli spazi nella cucina bisognerebbe rifarsi a cinque animali: serpente, tigre, fenice, drago e tartaruga. Nella Cina classica, infatti, si pensava DESIGN simboleggiassero le stagioni: il serpente in realtà non rappresenta una stagione, bensì il centro intorno al quale ruotano le stagioni e la terra; la gamma di colori va dal giallo al marrone. La tartaruga corrisponde all’inverno, rappresenta l’acqua e i colori di riferimento sono il blu o il nero. Il drago, invece, è la primavera, rappresenta l’elemento legno e il suo colore è il verde. La fenice è l’estate, è l’elemento fuoco e il colore rappresentativo è il rosso. La tigre, infine, è l’autunno, rappresenta l’elemento metallo e i colori di riferimento sono il bianco e l’oro. La parete dietro i fornelli corrisponde alla tartaruga, dà sicurezza, e qui bisognerebbe posizionare la porta di accesso alla cucina, ma mai direttamente dietro ai fornelli, cioè alle spalle di chi cucina; infatti avere la sensazione di essere colto di sorpresa e quindi di essere vulnerabile, impedisce la concentrazione. Per ovviare a ciò, è auspicabile l’uso di uno specchio che rifletta l’ingresso alla cucina a chi sta ai fornelli, altrimenti qualcosa che all’apertura della porta emetta un suono ( es. sonaglio). I fornelli si trovano contro la parete della tigre, l’energia deve essere tenuta sotto controllo, non devono stare sotto la finestra, dove invece trova la posizione ottimale il lavello che però deve essere protetto dall’incombenza dannosa di troppa luce intensa. Se dovesse capitare di avere un’esposizione ad ovest che impedisce di cucinare, senza essere abbagliati da troppa luce solare, è il caso di inserire protezioni davanti alla finestra, ad esempio piante, soprammobili e naturalmente una tenda, che filtrino l’intensità dei raggi al tramonto. Alla sinistra di chi cucina c’è il drago ed è qui che si deve posizionare l’elemento frigo, i mobili alti e le credenze, tenendo presente che è bene non tener troppo vicini gli elementi acqua e fuoco poiché generano movimenti contrapposti: l’acqua ha l’energia che scende, il fuoco quella che sale. Inoltre, la troppa vicinanza del frigorifero ai fornelli causa un maggior consumo di energia; per mantenere lo stesso rendimento si può ovviare isolando le due superfici con materiali adatti, quali il legno. Per conservare le scorte alimentari si possono sempre usare i cinque elementi; infatti la terra è un grosso magazzino, come del resto la cucina e quindi la sua energia è ideale per conservare. Nella Cina classica accanto o sotto la cucina veniva creata una stanza adibita a dispensa. L’idea della conservazione dei cibi era un elemento altrettanto essenziale in Europa e Nord America, ma purtroppo oggi spesso bisogna rinunciarci per mancanza di spazio. I cibi immagazzinati in contenitori di vetro, argilla e porcellana difficilmente imputridiscono. Il tè e i cereali è bene conservarli in barattoli di legno e bambù in quanto permettono il passaggio dell’aria. Il sale e il pepe vanno conservati in contenitori di ceramica. Acciaio, alluminio e metallo risultano poco adatti alla conservazione di Luce e verde davanti al piano di lavoro sono l’ideale nella cucina ecosostenibile Lavatrice Aqualtis-Hero di Hotpoint Ariston con regolazione automatica di consumo 15 cibi. L’energia del metallo ha la caratteristica di essere pesante e di favorire la condensazione creando dei campi di pressione internamente al contenitore e interagendo con i cibi, essi iniziano ad alterarsi. La plastica, se di tipo ordinario, può impregnare i cibi, mentre quella di buona qualità può sostituirsi alla ceramica. Gli ortaggi possono essere ammucchiati sul pavimento e dureranno più a lungo che nel frigorifero. Esistono in commercio dei cestini di canna da usare per la lievitazione del pane o più semplicemente come portapane, oppure sacchi di cotone da appendere su appositi appendisacco in legno per mantenere i cereali. Sarebbe bello cucinare nelle pentole di rame, materiale altamente riciclabile che non ha implicazioni allergeniche. Infine la cucina verde consente un risparmio energetico del 70 per cento grazie all’ottimizzazione nell’uso di calore e acqua ed all’integrazione tra elettrodomestici. Il calore e il vapore di cottura vengono Green cocking di Whirpool infatti recuperati da una piccola serra pensile che garantisce un microclima controllato tutto l’anno per la crescita di piccole piante e odori. Anche il figorifero, piccolo e compatto, è direttamente collegato ad un pensile per la conservazione di frutta e verdura, mentre per la cottura viene proposto il sistema H2O, sorta di avveniristica pentola a pressione abbinata ad una vasca di lavaggio per verdure, entrambe in grado di minimizzare e dosare PANNELLO ECOLOGICO Il Pannello Ecologico è un prodotto tutto italiano, nato grazie a un progetto unico al mondo in grado di armonizzare avanguardia tecnologica e massimo rispetto ambientale. Si tratta di uno speciale pannello realizzato interamente con legno riciclato indirizzato al settore dell’arredamento. In questo modo nessun albero viene abbattuto per la produzione del legno, anzi ben 10.000 alberi ogni giorno sono risparmiati solo arredando: strano, ma vero! Concepito dal Gruppo Mauro Saviola, è stato il primo prodotto al mondo ad ottenere la prestigiosa certificazione “FSC 100% recycled” - e quindi 16 ecoIDEARE - febbraio 2009 il relativo marchio che attesta appunto l’utilizzo esclusivo di legno postconsumo. Sono, però, le sue nuove ed evolute versioni a essere destinate a farsi notare nel mercato mondiale dell’arredamento ecologico: LEB e IDROLEB, ovvero i pannelli ecologici truciolari a più bassa emissione al mondo. Le due evoluzioni del pannello non hanno eguali al mondo per i valori di emissioni che esprimono, per le certificazioni che hanno ottenuto, per le garanzie di salvaguardia ambientale che conferiscono al mobile e a chi lo acquista. A forza di piccoli passi la soluzione è dietro l’angolo. la giusta quantità d’acqua per ogni cibo (dalla verdura alla pasta) riducendo i tempi di cottura. Al di sotto del lavello è inoltre posizionata un’unità per il filtraggio dell’acqua che, dopo un trattamento antibatterico, viene conservata per lavare le stoviglie e pre-riscaldata dal calore residuo del compressore del frigorifero, in modo da consentire un risparmio del 30 per cento di energia e l’utilizzo di acqua riciclata al 100 per cento per la lavastoviglie. 17 SUA ALTEZZA Siamo andati a curiosare nel progetto più importante che rivoluzionerà lo skyline di Milano e la zona del “fu quartiere fieristico” e abbiamo scoperto quanta efficienza c’è dentro 18 ecoIDEARE - febbraio 2009 MILANO ARCHITETTURA di Fabio Vicamini 19 dell’acqua di falda tramite pompe di calore per generare il calore e il raffrescamento degli edifici residenziali con la scelta di utilizzare elementi nuovi e qualificanti come l’utilizzo di un unico terminale: il soffitto radiante. Il secondo considera l’utilizzo dell’acqua calda proveniente dall’inceneritore di Figino tramite un sistema di teleriscaldamento che stiamo concordando in questi giorni con A2A per portare il calore alle torri e agli edifici pubblici, calore che poi verrà anche utilizzato d’estate per generare il condizionamento necessario. Infine sarà ampiamente impiegato un più usuale sistema di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia per la zona residenziale. Questo significa che non avremo centrali termiche, non avremo centrali di cogenerazione, non avremo produzioni di CO2 e non avremo nessun tipo di emissione. Sarà un quartiere che andrà ad acqua. Un quartiere estremamente efficiente. Questo per tutte e tre le torri e per tutta la residenza. Con grandi risparmi sia in fatto di emissioni che di risparmio energetico. T L’Arch. Marco Lanata - Direttore generale di CityLife re grattacieli arriveranno a Milano a sfiorare le stelle. Ecoideare ha voluto incontrare la società, CityLife, che si occuperà di portarli fino lassù. Da capire c’è tantissimo e le notevoli polemiche che un progetto come questo continua a sollevare meritano una doppia attenzione. Da una parte c’è chi dipinge le tre torri e tutto il contorno come spaventosi ecomostri e dall’altra c’è chi esulta perché finalmente Milano ritornerà in modo moderno a mostrarsi al Pianeta. La nostra filosofia parte dal concetto che se un progetto architettonico è portatore di benessere, è studiato utilizzando tutti i principi di sostenibilità ambientale, non produce danni all’ambiente e utilizza energie alternative ai derivati del petrolio rientra a pieno titolo nel panorama del potenzialmente “ben fatto”, poi consideriamo l’aspetto estetico e funzionale. E così chiediamo subito al Direttore Generale di CityLife, Marco Lanata, quali sono i sistemi impiantistici pensati per dare energie, calore e raffrescamento al sistema di edifici che verranno realizzati. Ci sono tre elementi fondamentali che abbiamo portato avanti nel sistema complessivo del progetto. Il primo considera l’utilizzo 20 ecoIDEARE - febbraio 2009 Come funziona il sistema di teleriscaldamento che avete ipotizzato con A2A? Il sistema è semplice. A Figino c’è un importante inceneritore di rifiuti. Qui con il calore generato dai forni d’incenerimento viene prodotta acqua calda che tramite una rete di tubazioni verrà trasferita a CityLife per essere utilizzata nel nuovo quartiere. D’inverno per riscaldarle. Si sta valutando con A2A la possibilità di utilizzare gli assorbitori per produrre il freddo, in quanto tale soluzione risulta molto interessante sia sul punto di vista tecnico che da quello ambientale, ma dev’essere compatibile dal punto di vista economico. In che classe energetica si collocheranno gli edifici in progettazione? Sicuramente gli edifici residenziali saranno tutti in classe A, le torri rientreranno probabilmente in classe B. Considerando che su edifici fortemente vetrati come le torri ad uffici è difficile fare meglio. Un bell’esempio per tanta edilizia Milanese... Si, tutto il progetto verrà declinato secondo le più moderne attenzioni verso l’utilizzo di fonti alternative e il risparmio energetico: CityLife intende perseguire il raggiungimento di standard qualitativi di eccellenza per il ARCHITETTURA comfort ambientale e per il risparmio energetico anche nell’ottica di una valorizzazione commerciale del prodotto. Quali sono i sistemi utilizzati nelle torri per raggiungere questo ottimo grado di efficienza energetica? Verranno perseguiti due sistemi di massimizzazione dell’efficienza energetica: uno attivo di cui abbiamo ampiamente parlato e uno passivo. Per quanto riguarda le facciate vetrate delle torri ad esempio quella di Isozaki, utilizzeremo pannelli di vetro speciali a doppia camera. Poi per quanto riguarda i materiali ci saranno diversi progetti relativi all’utilizzo di materiali speciali, intonaci, coibentazioni, la riduzione degli indici di trasmittanza delle facciate vetrate e quant’altro. Tutto però verrà più chiaramente definito in fase di progetto esecutivo. Chi è il responsabile del progetto energetico? L’ing. Alessandro Guffanti coordina il team impiantistico di Tre Torri Contactor. Per quando verrà pronto il quartiere? Abbiamo un preciso impegno con l’amministrazione Comunale che ci impone come obiettivo la fine del 2014. Un aspetto importante è quello che riguarda lo spazio dedicato al verde e soprattutto al verde utilizzabile da tutta la cittadinanza. Il progetto cosa prevede? Il parco pubblico (completamente pedonabile come tutta l’area nel suo insieme), avrà una dimensione di oltre 150.000 mq. Nelle tre fasi del progetto (2004, 2005 e attuale) il parco è stato progressivamente incrementato del 47% e in più sono stati fatti vari interventi per migliorare l’accessibilità al verde dai quartieri circostanti, cercando, inoltre, di migliorare l’inserimento nella struttura viabilistica della città. Il Prof. Vittorio Ingegnoli della Statale di Milano, poi, CityLife offre alla città un nuovo modello di vivibilità sia per la residenza, che per il lavoro e il tempo libero, realizzando il più grande intervento di riqualificazione ambientale e urbanistica della storia di Milano prevedendo: • Cinque aree residenziali • Tre torri dedicate a funzioni business, di cui una (Torre Libeskind) per la quale si sta verificando la possibilità di adibirla a uso alberghiero con soluzioni innovative dal punto di vista ricettivo e residenziale • Un inedito sistema di viabilità e di accesso agli edifici totalmente interrato • Un sistema di parcheggi in grado di servire completamente abitanti, lavoratori e utenti della zona e di assorbire buona parte anche delle esigenze esterne. • Una delle maggiori e più qualificate offerte culturali e ricreative d’Italia - Palazzo delle Scintille (Padiglione 3) - Museo d’Arte contemporanea - Nuovo Vigorelli - Cinema e shopping di qualità • Una serie di servizi per la vita della zona - Nido e asilo - Forze dell’ordine - Poste - Ristorazione • Un parco pubblico di circa 150.000 mq • L’area pedonale più grande a Milano e tra le più grandi in Europa 21 ha fatto uno studio sul metodo di progettazione del nostro parco ed è arrivato ad una conclusione per noi importante. Ossia che un parco frammentato e con molti golfi com’è previsto dal nostro progetto ha una miglior efficienza ambientale rispetto un parco più compatto. A livello di trasporti cosa accadrà? Nonostante una normativa vecchia che prevede vincoli molto bloccati che rapportano i volumi edificati con numeri precisi di posti auto pubblici siamo riusciti a ridurre il numero di parcheggi dai 76.000 mq. iniziali ai 25.000 attuali incentivando così l’utilizzo dei trasporti pubblici come la linea metropolitana 5 che arriverà a servire la zona con una fermata apposita denominata le Tre Torri. Per lo smaltimento dei rifiuti e la raccolta differenziata avete qualche iniziativa da segnalare? Certo, stiamo pensando di utilizzare per il residenziale un sistema di raccolta tramite tubature pneumatiche che porteranno direttamente i rifiuti dalle case alla zona di compattamento gestita dall’Amsa. Ci sarà quindi un grande risparmio di movimentazione mezzi e di personale addetto alla raccolta. Parlando dell’aspetto del design degli edifici ci sono state polemiche sulla scelta dei progettisti che ha portato a sacrificare i valori italiani in favore dell’utilizzo d’importanti star dell’architettura internazionale come Daniel Libeskind, Zaha Hadid e Arata Isozaki. Perchè questi nomi? Innanzitutto un ruolo importante è stato dato a Pier Paolo Maggiora. La nostra scelta è stata quella di far incontrare linguaggi diversi, evitando il singolo gesto creativo, per dare invece maggiore valore al confronto tra culture. Infine importanti riferimenti alla cultura italiana sono presenti nei progetti: ad esempio nella torre di Libeskind la parte arcuata, oltre che essere un innovativo sistema per far ombra su se stessa nell’asse verso sud, richiama il progetto di Leonardo proposto (e poi non realizzato) per la copertura del tiburio del Duomo di Milano non andata. Consideriamo poi che Libeskind è un milanese d’adozione, innamorato di Milano dove ha vissuto per cinque anni e ha lo studio. Madonnina Duomo 109 m 22 ecoIDEARE - febbraio 2009 Grattacielo Pirelli 127 m Il plastico dell’intervento visionabile presso lo spazio CityLife di Piazza Cordusio angolo Via G. Casati a Milano Ci dobbiamo preparare ad una nuova Milano? Una Milano che sta finalmente muovendosi verso il futuro. Appuntamento 2015. Nuovo Grattacielo Regione 160 m Nuova Torre Fiera 220 m ARCHITETTURA Dai rubinetti delle nostre case fuoriesce un liquido di grande valore ma molti non lo conoscono fino in fondo: questo liquido è l’acqua. Chiara, fresca, dolce, pura, oligominerale e soprattutto molto economica. Per Ecoideare abbiamo voluto incontrare Tiziano Butturini neo Presidente di Amiacque una nuova realtà che si occuperà di gestire, da come capirete, in modo innovativo, gran parte delle acque della Provincia di Milano e di alcune zone della Lombardia CHIARE, FRESCHE, DOLCI... ED ECONOMICHE ACQUE MILANESI di Fabio Vicamini 23 O Tiziano Butturini Presidente di Amiacque La pubblicazione edita da Amiacque e Fondazione Lida “Milano come nel tempo l’acqua ha trovato casa” dove sono raccolte le immagini che raccontano i luoghi dell’acqua di Milano: le foto che accompagnano questo articolo sono tratte da questo bellissimo libro. 24 ecoIDEARE - febbraio 2009 ggi quali sono gli impegni importanti che deve portare avanti come Presidente di Amiacque? Amiacque è appena nata, ma nasce già grande perchè incorpora importanti società operative nel settore dell’acqua. Si rivolge ad un gran numero di utenze pari a circa 2.400.000 persone nella Regione Lombardia. Con Amiacque vogliamo sicuramente dare migliore qualità a questo servizio essenziale. Il compito di una società pubblica è quello di elevare il servizio in termini qualitativi ma anche di fare dell’acqua il centro delle attenzioni dal punto di vista culturale e scientifico. Le varie realtà coinvolte in Amiacque e, alcune di esse, da lei presiedute nel corso degli ultimi anni hanno promosso tante iniziative sul tema dell’acqua non solo tramite comunicazioni unidirezionali ma spesso coinvolgendo, in vari modi e a vario titolo, la cittadinanza a partire ad esempio dalle scuole. E’ una strategia comunicazionale che proseguirà? Si, il nostro compito non essendo solo quello di dare un servizio ma anche quello di generare cultura sul bene acqua è diventato anche quello di coinvolgere i cittadini nella conoscenza di questo bene comune. Ad esempio in questi giorni fino a marzo abbiamo attivato presso l’Acquario Civico di Milano un laboratorio interattivo dell’acqua molto visitato dai ragazzi, dalle scuole e dalle famiglie che è l’anticipazione di quello che sarà il LIDA del percorso Milano Expo 2015. Il LIDA sarà un Science Centre di ultima generazione interamente dedicato all’acqua e quello che abbbiamo attivato all’Acquario civico in questi giorni è un LIDA in piccolo che coinvolge, in un percorso interattivo, sia scientifico che ludico, tutti coloro che vogliono un approccio all’acqua che non sia solo epidermico ma qualcosa di molto più profondo. Quali sono gli obiettivi di crescita di Amiacqua? Amiacque vuole dare agli utenti dei servizi in più, qualificandosi come azienda pubblica. Abbiamo fatto, come TASM, l’esperienza delle Case dell’acqua nei parchi pubblici. Queste sono un momento di valorizzazione del bene acqua che diventa fresca, frizzante, più buona da bere e i cittadini possono usufruirne gratuitamente. Vogliamo con Amiacque entrare direttamente in contatto con le persone e proporre le Case dell’acqua a livello condominiale in modo che i residenti possano preferire l’acqua pubblica piuttosto che quella in bottiglia. Com’è l’acqua di Milano? L’acqua di Milano è di ottima qualità. I nostri controlli sono formidabili e parlano di un’acqua oligominerale sicura e adatta al consumo. L’utilizzo sulle nostre tavole dell’acqua pubblica permetterebbe alle famiglie un forte risparmio economico, sia in costi diretti, che di trasporto, facendo risparmiare inoltre alla città di Milano inquinamento dato dagli enormi volumi di bottiglie da trasportare e dalla grande quantità di bottiglie in plastica e in vetro consumate. Nella Casa dell’acqua c’è una filtratura ulteriore o è esattamente quella che esce dai rubinetti delle case dei cittadini? L’acqua è la stessa però non dovendo percorrere lunghi tragitti, ma provenendo direttamente dalle acque che transitano dal contatore, non rischia di subire il danneggiamento dato da tubature vetuste che spesso si trovano nelle condutture di vecchie case e che possono danneggiare la qualità dell’acqua. Ci sono pericoli di inquinamenti della falda? I pericoli ci sono sempre, però, in caso, interveniamo immediatamente e il pozzo dove è avvenuto l’inquinamento viene subito inibito, oppure l’acqua viene filtrata e ritorna ad essere perfettamente potabile. La situazione per cui è sempre sotto controllo: disponiamo di ben 700 pozzi. ARCHITETTURA Un altro tema fondamentale è la depurazione delle acque... La depurazione delle acque è fondamentale per la difesa dell’ambiente, oltre che delle falde, anche delle rogge e dei canali. La depurazione è uno dei punti di forza di Amiacque in quanto abbiamo grandi e piccoli impianti che ci consentono di avere un livello ottimo di intervento e trattamento delle acque. Ho letto che avete dei laboratori aperti al pubblico? Si, abbiamo dei laboratori qui in via Rimini 34 a Milano che sono aperti al pubblico e che sono visitati dalle scuole. Poi ne abbiamo altri presso gli impianti di depurazione più importanti. Un cittadino se, quindi, si riunisce in un gruppo può venire a conoscere in dettaglio come funzionano i metodi di controllo, verifica e analisi delle acque. Poi abbiamo appena inaugurato, fino a fine marzo, presso l’Acquario Civico di Milano, “Splash!”, un laboratorio interattivo che racconta il mondo dell’acqua, aperto a chiunque voglia fare esperienza e conoscenza. Siete anche molto vicini al mondo dell’arte con molte iniziative. Di recente avete pubblicato un bellissimo libro dal titolo “Milano come nel tempo l’acqua ha trovato casa” di cosa si tratta? Il libro è stato pubblicato da Fondazione LIDA, una delle realtà collegate ad Amiacque. Il nostro proposito è quello di documentare la realtà dell’acqua nella grande Milano: fontane e piazze in particolare - per rappresentare anche esteticamente - il significato forte che ha la presenza dell’acqua in questa Metropoli. Il tutto è raccontato sul libro sia in termini fotografici che in termini storiografici. Il libro chiude in modo significativo con le Case dell’acqua sia con quelle realizzate nei vari Comuni che con i progetti di Casa dell’acqua ideate dagli studenti dell’Accademia di Brera, proposte che abbiamo esposto al Pavillon del l’Eau de Paris insieme con la nostra similare azienda parigina che è Eau de Paris e ci ripromettiamo di sviluppare questo progetto nella dimensione internazionale. Il libro è una edizione di pregio e può essere acquistato sul nostro sito oppure tramite importanti librerie come quella di Palazzo Reale. Avete quindi molte attenzioni verso l’arte e la creatività (due temi che stanno particolarmente a cuore alla nostra rivista): è una formula che utilizzate anche per comunicare? Certamente: l’arte è formidabile dal punto di vista dell’efficacia del comunicare e l’acqua è arte anch’essa per cui c’è un diretto Sopra: la locandina della mostra “Anima dell’acqua” in corso a Palazzo Reale a Milano Sotto a sinistra: la fontana di Piazza San Celso a Milano Le case dell’acqua sono a: BUCCINASCO Via Emilia ang. Via Vivaldi PARCO DI ALICE CESANO BOSCONE Via Amerigo Vespucci AREA EX CASCINA BROGGI CORSICO Via Alzaia Trento ang. Via Matteotti AREA STELLA MELEGNANO Parco di Viale Lombardia OPERA Via S. Bernardo - BOSCO IN CITTA’ PIEVE EMANUELE Via Leoncavallo - PARCO DELLA PACE ROZZANO Via Perseghetto - PARCO 2 SAN DONATO MILANESE Via Maritano - AREA VERDE SAN GIULIANO MILANESE Via Trieste ang. Via Montenero PARCO CAMPOVERDE TREZZANO SUL NAVIGLIO Via IV Novembre PARCO 1° MAGGIO VIZZOLO PREDABISSI Piazza Puccini PARCO PUCCINI 25 connubio. L’acqua ad esempio nelle piazze diventa una forma d’architettura, una forma d’arte e quindi questo connubbio è proprio insito nella realtà stessa delle cose. Sopra: uno dei progetti premiati tra le proposte degli studenti dell’Accademia di Brera per una possibile interpretazione della Casa dell’acqua. Sotto: uno scorcio della fontana di Piazza Primo Maggio a Casorezzo. Adesso a Milano c’è un’importante mostra a Palazzo Reale sul ruolo dell’acqua nell’arte dal titolo: “Anima dell’acqua” da Talete a Caravaggio, da Segantini a Bill Viola”: voi avete avuto un ruolo in questa mostra? Come Amiacque e Fondazione Lida abbiamo sostenuto e sponsorizzato questa mostra che è collegata all’iniziativa che con fondazione Lida abbiamo attivato all’Acquario Civico di Milano. Quali sono i motivi forti per i quali un cittadino deve capire che è preferibile utilizzi l’acqua dell’acquedotto per i suoi consumi quotidiani se vuole dare un contributo alla salvaguardia dell’ambiente? Innanzitutto al di là del contributo all’ambiente si deve capire l’aspetto personale. L’acqua potabile della rete è un’acqua universale ossia adattabile mediamente a tutte le persone. Non è specifica, come molte acque minerali, per la cura di patologie particolari ma è adatta a tutti. Le acque minerali in molti casi, invece, hanno un ruolo curativo e possono essere più o meno adatte a ciascuno di noi. Oggi beviamo l’acqua minerale in base alla pubblicità, mentre dovremmo sforzarci di capire qual è il loro aspetto caratteristico e quanto ci possono fare più o meno bene. Dopodichè sul piano delle consapevolezze e delle compatibilità ecologico ambientali è evidente che il pianeta è uno e quindi più si evitano le produzioni di rifiuti più si favorisce l’ambiente. Poi è chiaro che nessuno demonizza nessuno e del resto anch’io, in parte, consumo acqua minerale. Ma l’uso esclusivo dell’acqua minerale, se non in presenza di particolari patologie, è un’emerita sciocchezza nella situazione milanese. Se fossimo altrove, dove c’è scarsità d’acqua allora dovremmo fare altre valutazioni. Prima ha accennato al progetto LIDA per l’Expo 2015: di cosa si tratta? L’Expo di Milano è dedicata all’alimentazione. Il nostro contributo a Milano e all’Expo è LIDA. Un Science Centre di grande livello scientifico che si realizzerà anche tramite un’intesa con le Università milanesi. Con una previsione di ben 300.000 visite all’anno si propone per una dimensione Internazionale. Abbiamo previsto che al suo interno ci saranno dei tutor che accompagneranno le scuole e chiunque voglia andare a visitare il LIDA. Quindi pensiamo che Expo Milano possa avere questa proposta d’intrattenimento culturale e scientifico che Milano in questo momento non offre e che il Museo avrebbe anche la possibilità di attirare un turismo scolastico internazionale. Noi, per fare questo, abbiamo costituito una fondazione che è Fondazione LIDA con l’obiettivo di dare a Milano in zona Assago, vicino all’attuale Palazzetto dello Sport, uno spazio di 5.000 mq di superficie coperta e 23.000 di superficie esterna più 42.000 mq di superficie depuratore e aree verdi e viabilità completamente dedicati all’acqua e allo sviluppo di un progetto unico al mondo esclusivamente dedicato a questa risorsa preziosa. Sulla destra: sopra l’area di Assago dove verrà realizzato dalla Fondazione Lida per l’Expo 2015 lo Science Centre completamente dedicato all’acqua. Sotto un disegno del progetto. 26 ecoIDEARE - febbraio 2009 ARCHITETTURA Quest’anno era l’anno dell’acqua con il grande evento dell’expo di Saragozza... Naturalmente sono andato a visitarla. Si fa molta polemica sul numero di visitatori, ma il problema non è il numero bensì cosa rimane alla città dopo un evento simile, sia a livello di miglioramento urbanistico e territoriale, sia a livello di immagine internazionale. E oggi Saragozza è molto migliorata. Nello stesso modo, per parte nostra, vorremmo che a Milano dopo l’Expo rimanesse uno Science Centre LIDA di valore internazionale che permettesse di migliorare l’offerta turistico culturale della nostra città. Di recente lei ha siglato come Presidente di Fondazione Lida, presso la Villa Reale di Monza, un accordo con la Fondazione Principe Alberto di Monaco; quale significato e opportunità porterà questa intesa? La Fondazione LIDA per portare avanti i suoi obiettivi cerca di sviluppare delle partnership internazionali di valore. In questo senso abbiamo ritenuto che con la Fondazione Principe Alberto di Monaco che è stata costituita un paio di anni fa sui temi ambientali potessero attivarsi importanti collaborazioni e sinergie anche a livello internazionale. La presenza del Principe Alberto poi sicuramente permetterà di dare ulteriore visibilità di immagine alle varie iniziative che porteremo avanti. Da quanto ho capito il 2009 sarà un anno importante per l’acqua! Posso offrirle qualcosa da bere? Acqua del rubinetto grazie. Sotto: una suggestiva immagine del laghetto di Villa Belgiojoso di Via Palestro a Milano 27 IL PROGETTO BIOSOSTENIBILE E’ ECO-SERVITO di Valentina Rossari Affrontare le tematiche ambientali legate al riscaldamento terrestre è diventato un impegno sistematico anche nel settore delle costruzioni: cresce la necessità di consegnare alle generazioni future edifici a basso consumo energetico, pensati e costruiti con materiali che danneggino l’ambiente il meno possibile. Il termine green building a livello internazionale indica l’edificio progettato, costruito e condotto in modo sostenibile ed efficiente e certificato come tale da un Ente Terzo indipendente. In Italia viene presentato come bioedilizia, bioarchitettura e, come potete leggere nel titolo, progettazione biosostenibile. LA CASA PASSIVA La casa passiva segue i dettami dell’ecosostenibilità ed indica quella abitazione che, pur senza alcun impianto di riscaldamento tradizionale quale caldaia e termosifoni o altri collaterali, assicura comunque il benessere termico con efficaci metodi alternativi. Il termine “passiva” è riferito al fatto che l’abitazione è soggetta ad apporti di calore di tipo passivo quali irraggiamento solare (finestre, pannelli solari o pompe di calore), funzionamento di elettrodomestici a basso consumo energetico, gestiti da un impianto domotico e la stessa presenza degli occupanti. Inoltre le stesse caratteristiche di costruzione della casa devono seguire delle regole fondamentali con l’utilizzo di appositi materiali ermetici ed atossici. In Italia vengono seguite le norme di calcolo, valutazione e certificazione dei nuovi edifici emesse da: CasaClima (KlimaHaus) Le categorie CasaClima identificano il grado di consumo energetico di un edificio secondo i parametri della tabella che segue e che indica le necessità per mq/anno di gasolio o di gas. CasaClima Oro Fabbisogno energetico inferiore di 10 kWh/m2a / Casa da 1 litro CasaClima A Fabbisogno energetico inferiore di 30 kWh/m2a / Casa da 3 litri CasaClima B Fabbisogno energetico inferiore di 50 kWh/m2a/ Casa da 5 litri 28 ecoIDEARE - febbraio 2009 LA CASA INTELLIGENTE Il supporto della domotica La domotica è la scienza che studia tutte quelle tecnologie che ci migliorano la vita sia in casa sia all’esterno, negli ambienti nei quali è consolidata la presenza dell’uomo. La casa “intelligente” è il nostro ambiente domestico nel quale impianti ed apparecchiature (apertura e chiusura porte e finestre, accensione e spegnimento elettrodomestici, ad esempio) sono in grado di interagire tra di loro in modo sia parzialmente che completamente autonomo. In quest’ultimo caso sono presenti sofisticati sistemi informatici con programmi dinamici di autoapprendimento. L’AUTOMAZIONE DEGLI EDIFICI Anche un intero edificio può essere gestito da “programmi intelligenti” che consentono la gestione coordinata, integrata e computerizzata dei vari impianti: climatizzazione, distribuzione acqua, gas ed energia, reti di comunicazione a tutti i livelli ed impianti di sicurezza. Con l’utilizzo di queste nuove tecnologie si assicurano la qualità sia dell’abitare che del lavorare unite a comfort e sicurezza garantiti da un notevole risparmio energetico. ARCHITETTURA HOME SWEET HOME FENG SHUI E BIOARREDO L ’arredo della nostra casa dovrà rispettare la natura e perciò utilizzeremo materiali e tecniche non nocivi per la salute dell’uomo e non inquinanti. In questo ci sarà di aiuto seguire i dettami di una antica arte cinese di progettazione degli edifici e dei loro spazi, il Feng Shui, che è stata recepita e fatta propria dalla neonata bioarchitettura. Feng Shui letteralmente significa vento ed acqua, i due elementi che hanno plasmato la forma del territorio. L’acqua è la quiete, il vento il movimento, quindi sono opposti, lo Yang e lo Yin alla base dell’armonia universale. Gli oggetti considerati senza vita, statici, come un tavolo o una lampada, emanano una propria energia, simile a quella elettromagnetica e differente secondo la forma (quadrata, rettangolare, triangolare, sferica). Il Feng Shui ci insegna, nel nostro appartamento, come stabilire un corretto equilibrio per la circolazione dell’energia indicandoci spazi ed oggetti sui quali intervenire. L’appartamento ideale Il nostro appartamento ideale dovrà avere pareti preferibilmente in cartongesso e intonacate con colori naturali ed atossici. Un buon impianto di domotica, integrato con le norme del Feng Shui, ci permetterà di trarre il massimo vantaggio energetico e di risparmio nella gestione casalinga. L’ingresso La posizione dell’entrata deve favorire l’ingresso delle positività (dette Chi) e per questo la porta, deve aprirsi verso l’interno. Accertatevi che la porta non sia davanti ad uno specchio, alla porta del bagno, ad una colonna o di fronte ad una scala. Il corridoio Distribuisce l’energia positiva del Chi nell’appartamento. Le pareti devono essere luminose e chiare. Per l’illuminazione, indicati i faretti nel soffitto. La cucina Deve essere distante dall’ingresso: se situata vicino all’entrata principale viene investita da un eccesso di energia che porterebbe i residenti a mangiare troppo. I materiali di arredo secondo i biodesigner dovrebbero essere laminati e cromati, specie nelle cucine minimali nelle quali il metallo è fondamentale. L’arredo cucina ed i fuochi non devono essere collocati di fronte all’accesso al locale. I fornelli, o fuochi del piano cucina a gas, non dovrebbero essere vicino al lavandino o al frigorifero perché i due elementi, fuoco ed acqua non si combinano bene. Qualora ciò fosse inevitabile, la negatività può essere interrotta dividendo i due elementi con un rivestimento a pannelli. Gli elettrodomestici saranno di tipo domotico integrati nel circuito dei dispositivi di sicurezza dell’edificio. La camera da letto Il letto, collocato all’angolo a destra opposto all’ingresso della stanza, non fruisce di luce solare diretta, perché troppa energia disturba il sonno. E’ bene evitare che lo spigolo di un mobile sia puntato verso il letto in quanto le punte generano onde d’energia nocive al dormiente. Sono invece indicate le forme morbide e arrotondate. La camera da letto non deve mai essere prevista sopra una cucina o una caldaia: inoltre, attenzione, fili e prese elettriche devono essere distanti dal letto, e in particolare non dietro la testiera. Lo stesso vale per televisore, radiosveglia e telefono cellulare: lontano dal letto! La camera dei bambini Il letto dei bambini non va mai messo sotto la finestra né vicino alla porta. La stanza deve avere un buon spazio libero. Gli arredi saranno in legno naturale (quello lavorato contiene formaldeide in quantità che possono risultare nocive per i piccoli). I colori delle pareti varieranno dal verde chiaro al rosa e all’azzurro, tinte assolutamente delicate. Lo studio Qui si seguono regole di assoluto buon senso generale: abbondante luce naturale dalle finestre e scrivania illuminata da luce diretta. Per le pareti buone le tonalità del giallo, dell’arancio e dell’azzurro. Il bagno Qui l’energia del Chi si diffonde: è il luogo della purificazione e l’ambiente deve essere ben illuminato con lampadari e appliques. Le pareti dovranno essere dipinte con tonalità che ricordano l’acqua, tutte le sfumature del blu, dell’azzurro e del verde. La porta del bagno deve essere sempre tenuta chiusa e nascosta da una pianta se è visibile dall’ingresso dell’appartamento. 29 vista per voi: MATRIX NATURA di Marina Shafik Quando le opere nascono e vengono costruite con la natura L’arte è l’espressione più intima e più intensa di tutte le forme di comunicazione. E’ un linguaggio eterno e che ci parla dell’uomo a partire dal suo microcosmo interiore, considerato in tutte le sue più sottili psicologie, fino ad arrivare all’Universo inteso nella sua concezione più vasta sia materiale che immateriale. La nostra rivista che intende proporre un approccio alla vita che consideri la profondità dell’essere umano, e il rispetto dei valori dell’ambiente, si propone di condurvi di numero in numero a vistare quelle mostre che portino a compimento questo significativo confronto all’interno del percorso artistico. D al latino matrix deriva il termine matrice che va inteso come principio e origine. Gli artisti provenienti da tutto il mondo che hanno preso parte alla diciottesima edizione della rassegna annuale Miniartextil, curata da Luciano Caramel, si sono infatti rivolti alla natura come essenza e forza generatrice, in un dialogo non solo estetico ma anche etico con l’ambiente naturale. L’iniziativa li ha portati a confrontarsi, in particolar modo attraverso l’utilizzo di tecniche proprie della tessitura, sul tema così attuale e delicato della salvaguardia e protezione del nostro pianeta. La Giuria della mostra internazionale d’arte tessile contemporanea ha selezionato 54 opere di piccole dimensioni, i cosiddetti minitessili, nucleo fondante della mostra, tra le 456 adesioni pervenute da artisti di 51 Paesi. La rassegna ha avuto luogo dal 27 settembre al 16 novembre nella chiesa di San Francesco a Como, culla della produzione tessile, e verrà < Traudel Lindauer, Just for now Mirjana Spadijer, La graine de mirage > 30 ecoIDEARE - febbraio 2009 ARTE 31 Nobuko Ueda, Fiber as life ospitata in diverse città e sedi espositive europee. La prossima tappa sarà la Francia, infatti dal 12 febbraio al 6 marzo queste splendide opere, nate nella natura e costruite con la natura, potranno essere ammirate presso l’Hotel de Ville di Montrouge. Non solo piccole opere concettuali, ma anche sculture e installazioni si sono offerte allo sguardo dei visitatori rivelando linguaggi e mondi ricchi di forza espressiva e di intensa sintesi poetica. Un esempio ci viene fornito dall’artista scozzese Fiona Kirkwood che crea la sua installazione utilizzando come elemento base centinaia di semi appartenenti alla Trichilea, pianta molto diffusa nella sua terra d’elezione; il Sud Africa. Biruté Sarapiene, Leafy L’artista sceglie quindi di iniziare dal seme, dall’origine non solo della natura, ma anche della vita stessa. Fra le altre installazioni spicca la magica Città dei profumi di Medhat Shafik, dove “le essenze nella loro pluralità cromatica e olfattiva tracimano e fluttuano nell’aria in una sorta di democrazia dei profumi, metafora di un’anelata armonia globale”. Tra i minitessili, di grande rilievo è L’opera Leafy, realizzata in carta e juta da Biruté Strapiene, che vince il Premio Antonio Ratti 2008 distinguendosi per la poetica leggerezza con cui evoca la melanconica metamorfosi nella fertilità della natura. Inoltre la Giuria attribuisce il Premio Arte&Arte all’artista Valerie Buess che con il suo minitessile Perfect as it is mostra la perfezione strutturale e formale della natura i cui semi evocano e vengono presentati come preziosi gioielli. Tra gli interventi più significativi è senza dubbio da segnalare l’installazione di Giuliano Mauri, la cui cattedrale vegetale si innalza dall’abside della Chiesa di San Francesco come imponente omaggio alla Natura. Una rassegna quindi che si distingue non solo per la bellezza e l’elevata qualità delle opere presenti, ma anche per l’impegno etico e il forte e attuale messaggio che vuole comunicare, ovvero la salvaguardia dell’ambiente e quindi dell’uomo per non dimenticare mai le nostre origini e in modo da rapportarsi in maniera più equilibrata e consapevole con noi stessi, con gli altri e ovviamente con la Natura. 1 - Peppe Perone, Senza titolo 2 - Luciana Costa Gianello, L’istinto del fuoco 3 - Fiona Kirkwood, Inceptions, foto con l’artista 4 - Medhat Shafik, La città dei profumi 5 - Marialuisa Sponga, Hùmus 6 - Maria Barbara De Marco, Hùmus < Giuliano Mauri, Ombre 32 ecoIDEARE - febbraio 2009 ARTE 1 2 3 4 5 6 33 PHILIPPE PASTOR L’arte che salva le foreste di Laura Marinaro 34 ecoIDEARE - febbraio 2009 ARTE Dopo la mostra di sculture a Milano, si prepara ad un anno di esposizioni ed eventi per l’ambiente in tutto il mondo “N Sopra: Philippe Pastor Le installazioni di Philippe Pastor sono spesso uutilizzate per realizzare eventi dove vengono coinvolte le scuole. on ci rendiamo conto che distruggiamo tutto. Il mare, il cielo e la terra. Oggi, il disordine è all’ordine del giorno. Ogni mattina, vado nella foresta e osservo questa nostra natura, bruciata, ferita, violentata dall’uomo. Il tempo a disposizione è poco, più o meno 30 anni, prima di arrivare al punto di non ritorno”. Con queste parole pronunciate davanti alle Nazioni Unite lo scorso 8 maggio 2008, Philippe Pastor, artista monegasco di 48 anni, impegnato nel sociale con “l’Art & Enviroment Association”, testimonia il suo impegno per l’ambiente. All’ecosostenibilità Pastor ha dedicato una mostra organizzata al Palazzo delle Stelline di Milano, a dicembre scorso, dal titolo “Alberi Bruciati”. Protagoniste proprio una serie di sculture, emblematiche della distruzione della foresta e del suo impegno a favore del programma delle Nazioni Unite per l’ambiente. Le sculture in mostra fanno eco alle sue pitture su carta. Sono realizzate con tronchi d’albero bruciati nella foresta della Garde Freinet (nel massiccio dei Maures, nel sud della Francia) devastata dal 2003 da incendi, sia dolosi, che provocati dalla negligenza dell’uomo. Nella scultura l’artista restituisce a questi alberi centenari vita e dignità. Nell’ambito dell’UNEP (programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), gli Alberi Bruciati girano il mondo in occasione di mostre destinate a sensibilizzare il pubblico, attraverso il linguaggio universale dell’arte, sui danni causati dagli incendi delle foreste e sulla necessità di preservare le risorse ambientali. Perfettamente in linea col messaggio di Pastor anche la campagna “Piantiamo per il Pianeta”, per ripiantare un miliardo di alberi a livello mondiale e combattere i cambiamenti climatici, di Wangari Maathai, premio Nobel per la pace e fondatrice del Green Belt Movement, di S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco e degli esperti in campo agro-forestale. Con le sue sculture, Pastor va oltre la semplice presa di coscienza dei problemi ambientali e propone non solo una riflessione su tutte violenze che l’uomo fa subire alla natura, ma anche su quelle che egli fa subire a se stesso. Questi tronchi neri calcinati sono il riflesso di una società malata dove gli individui bruciano la loro vita e si autodistruggono. Philippe Pastor ha creato l’associazione “Art et Environnement “ che, attraverso eventi culturali, vuole sensibilizzare il pubblico sulla necessità di proteggere il nostro pianeta. Una parte dei profitti dalla vendita 35 dei Alberi Bruciati è quindi restituita all’associazione per consentirle di finanziare progetti di rimboschimento e di partecipare a progetti educativi in materia ambientale (ad esempio la giornata “100 alberi per il pianeta” a Gassin con Derbez-Vivaio). E impegnato nel progetto pilota Huruma con il patrocinio del PNUE, 20 mila alberi finanziati dall’associazione sono stati piantati nelle foreste di Karura e di Ngong, Nairobi in Kenya, contributo per la nascita di 110 mila alberi. Questo lo slogan della campagna: Un euro vale un albero piantato! Non solo scultura. Dopo avere presentato la serie dei Taureaux in giugno 2007 alla 52esima Edizione della Biennale di Venezia, serie in cui l’artista decifrava i codici dell’apparire, l’opera di Philippe Pastor si fa sempre più impegnata utilizzando il linguaggio dell’art brut. L’ultima serie di tavole dal titolo “Il cielo guarda la Terra” è una visione della rovina quasi programmata della natura. L’artista è afflitto dalle tragedie che colpiscono ogni giorno il pianeta e dallo stato del mondo. Il messaggio è cupo, i colori vivaci. “Non sono negativo e non soffro, - dice - sono soltanto sensibile a tutto quello che accade attorno”. I suoi quadri, realizzati su compensato marino, sono fuori dai canoni classici e dopo essere stati ospitati a Londra stanno per sbarcare nella Open Gallery di New York. Pigmenti puri combinati con altri materiali come terra, sabbia, rete metallica, schegge di legno, cartone e metallo arrugginito, rappresentano la terra soffocata dall’inquinamento mentre una rete metallica ci ricorda i limiti imposti dalla nostra società. 36 ecoIDEARE - febbraio 2009 La foto di Non c’è progetto nè ideologia che non debba essere eco-sostenibile. Potrebbe sembrare un controsenso ma, invece, dietro questo concetto c’è una durissima legge: quella dell’equilibrio. Che sia ecologico, energetico, architettonico o sociale, ma che sia un equilibrio al quale si possa dare il senso compiuto di stabile, che non abbia parti dissonanti, differenze sconvolgenti...Anche in ambito sociale una comunità umana ha il suo equilibrio tra parti giovani e vecchie, tra parti ricche e povere. Ma tutto e sempre deve avere un equilibrio. Solo alla rottura di questo equilibrio si possono valutare gli sconvolgenti squilibri, ciò che è sfuggito di mano, quello che non siamo riusciti a controllare perchè abbiamo “forzato la mano”, perchè non abbiamo ascoltato quella legge. Solo in quel momento ci rendiamo conto del danno fatto. Potrebbe essere sia troppo tardi, anche se gli altri ci dicono che il limite si è raggiunto, noi abbiamo la percezione spesso che in effetti tutto sia sempre più fragile sempre più precario, sempre meno in equilibrio. Rendiamoci conto che tutto dipende solo da noi. Max Peef 37 RINENERGY. UN TEAM MOTIVATO VERSO UN’ECOSOSTENIBILITÀ DA DIFFONDERE. L’ eco-sostenibilità è un tema complesso che coinvolge ricerca, innovazione e azioni che riguardano l’atteggiamento verso la nostra vita, quella delle future generazioni e del nostro pianeta. E’ questo il pensiero alla base del lavoro di Rinenergy, che da anni si batte per promuovere la sostenibilità ambientale e un radicale miglioramento dello stile di vita. Qui di seguito vi descriviamo chi siamo, quali sono i nostri progetti e quali ambizioni abbiamo. Se siete interessati ad approfondire o a collaborare con noi non esitate a contattarci. Sarà un piacere poter contare anche solo su una persona in più per portare avanti il nostro discorso sull’eco-sostenibilità. Rinenergy è un’associazione no profit volta a ideare e realizzare progetti a favore delle tematiche energetiche e delle fonti rinnovabili. Grazie a una fitta rete di collaborazioni, l’associazione è uno strumento attraverso il quale diffondere le conoscenze riguardanti l’eco-sostenibilità e promuoverne i valori. ECOIDEARE, IL PERIODICO DI CULTURA E INFORMAZIONE SUI PROGETTI E LE ATTIVITÀ ECOSOSTENIBILI. Rinenergy è da tempo impegnata nello sviluppo di alcuni progetti quali Ecoideare, Saving Art, Ecchotel System, le attività formative e convegnistiche. Per la realizzazione dei progetti si avvale dell’apporto di BrandEvolution, società di comunicazione che ha maturato una lunga esperienza nel settore costruendo strategie e svolgendo attività su importanti progetti nazionali e locali. Questo ha permesso di creare un polo specialistico interessante in cui capacità propositiva, attenzione al sociale e capacità operativa trovano un comune denominatore. E coideare è la rivista diretta a coloro che amano l’ambiente e si tengono informati su tutte le novità e i progetti riguardanti ecologia, fonti rinnovabili e consumo critico. Verrà distribuita tramite un circuito di punti vendita che propongono prodotti e servizi legati alla sostenibilità e tramite altri importanti canali istituzionali e non quali: Comuni, Ordini degli Architetti, Associazioni industriali, Associazioni commercianti, Artigiani e Aziende. Si propone ai lettori come mezzo innovativo nell’ambito di una comunicazione mediatica spesso di parte, uniformata e poco propositiva nel settore ambientale. 38 ecoIDEARE - febbraio 2009 ENERGIA SAVING ART Saving Art nasce dall’idea di arte come linguaggio universale e fondamentale mezzo di libera espressione – attraverso cui diffondere messaggi e valori legati all’ecosostenibilità e alla salvaguardia dall’ambiente (tramite il coinvolgimento di artisti e Comuni) con l’obiettivo di creare un museo d’arte diffusa ambientale che abbia Milano come centro propulsore, attirando così l’attenzione di media ed entourage culturali; ecchotel system Ecchotel System è un educational itinerante volto a informare manager e proprietari alberghieri sulle tematiche di risparmio energetico e sostenibilità alberghiera, fornendo i presupposti per diventare Hotel Sostenibile. Sensibilizza, inoltre, i cittadini sull’importanza di un turismo che rispetti l’ambiente; Rinenergy Academy Rinenergy Academy fornisce supporti e contenuti ai centri di formazione professionale, specifici moduli didattici rivolti a energy manager e certificatori energetici, corsi tematici legati a specifiche esigenze aziendali e corsi di Formazione Verde per il settore Turistico Alberghiero; Rinenergy Congress Rinenergy Congress vede l’associazione impegnata da anni nell’organizzazione di congressi e convegni nazionali che rappresentano un appuntamento al quale convergono esperti appartenenti ai mondi dell’economia, delle istituzioni, del commercio, dell’industria e della ricerca, ma tutti operanti nel contesto dello sviluppo delle energie rinnovabili. Rinenergy Network Convegni Il Network Convegni “Oltre le Fonti Rinnovabili”, attraverso una serie di eventi rivolti al mondo dell’edilizia e organizzati all’interno delle principali Fiere di settore, intende informare i professionisti sui risultati delle ultime ricerche, sul corretto approccio agli incentivi fiscali concessi, sui nuovi materiali e sistemi produttivi per permettere un’applicazione concreta dell’eco-sostenibilità. Il gruppo dà, inoltre, la possibilità a Enti e aziende di usufruire di alcuni servizi: - la consulenza per lo sviluppo di propri progetti e iniziative nell’ambito del marketing e della comunicazione; - una molteplicità di iniziative e progetti, per inserirsi o collaborare, al fine di implementare la propria attività; - la disponibilità dei media del gruppo (editoria e web) come strumenti indispensabili per raggiungere specifici target e comunicare con essi; - la consulenza nell’ambito della finanza agevolata, nonché un supporto in previsione di bandi e gare; - l’utilizzo di un database per la diffusione di un’informazione mirata o dei database aziendali per un affinamento della modalità di comunicazione. Rinenergy Congress 39 EcoNews In diretta dal futuro Nasce la prima casa domotica controllata dagli impulsi cerebrali: l’ultima barriera del futuribile è diventata realtà. Nei laboratori della Fondazione Santa Lucia un gruppo di ricercatori, (diretto da Fabio Babiloni dell’Università La Sapienza di Roma e da Maria Grazia Marciano dell’Università di Roma Tor Vergata) hanno creato un ambiente totalmente domotico che funziona grazie alla sinergia fra una cuffia munita di elettrodi, in grado di captare le onde cerebrali, e un computer che legge l’impulso e invia il comando di azionamento del dispositivo desiderato, dalla televisione allo stereo, agli elettrodomestici oppure le luci e le tapparelle. In futuro, la cuffia verrà abolita e sostituita da piccolissimi elettrodi senza fili incollati sul cuoio cappelluto. L’obiettivo dello sviluppo dell’ambiente domotico è mettere a punto tecnologie, incluse le interfacce fra cervello e computer, in grado di sostituirsi ai nervi periferici e ai muscoli creando così efficaci ausili per gli affetti da malattie traumatiche o neurovegetative. Visitando Milano Cohousing – L’esperienza di Urban Village Bovisa 1 Co-housing: letteralmente significa la condivisione di tutte quelle attività legate alla vita famigliare. Nello specifico, significa vivere in complessi residenziali nei quali i nuclei familiari, ciascuno con il suo appartamento, condividono servizi e spazi comuni: sala per riunioni, cucina, lavanderie, sale giochi per bambini ed anche zona orto-giardino. Parte dello spazio può anche essere dedicato a botteghe e studi professionali realizzando, a tutti gli effetti, non solo co-housing ma anche co-working! Totalmente realizzato in bioedilizia e secondo i dettami del co-housing è il fabbricato residenziale di 33 alloggi, corredato da parcheggio interrato, che sta nascendo dalla ristrutturazione e dall’ampliamento di un vecchio opificio della Milano della prima metà del 900, in zona Bovisa. Sull’ampia corte centrale si affacciano la piscina scoperta, il solarium con docce e bar e i servizi in condivisione condominiale quali lavanderia, micronido, orto, sala hobby e palestra. La novità sta nel fatto che l’intero progetto e la tipologia dei servizi offerti sono stati modulati interpellando i futuri proprietari, sulla scorta dei loro suggerimenti e delle loro necessità. 40 ecoIDEARE - febbraio 2009 Centro Direzionale in Via Santander Quest’opera, su progetto dello studio dell’Architetto Mario Cucinella di Bologna e con il termine dei lavori fissato entro il prossimo anno, si fregia della certificazione energetica degli edifici della regione Lombardia (CENAD) di classe A, il grado più alto: il complesso di uffici è distribuito su una piastra di tre piani a forma di L che, sospesa da terra, poggia di sette basamenti di forma irregolare delimitanti una corte a giardino. Sono previsti anche 2 piani interrati adibiti a parcheggio e archivio dati. L’ardita struttura, basata sull’utilizzo delle nuove tecnologie indirizzate al risparmio energetico, ha il tetto è interamente coperto da pannelli fotovoltaici mentre i locali del Centro fruiscono di climatizzazione interna garantita da pompe di calore e da altre fonti rinnovabili. Il Palazzo di Guna farmaceutici in Via Palmanova L’intervento ha previsto la riqualificazione integrale di un edificio industriale risalente agli anni ’50, dove oggi si producono medicinali omeopatici. Lo stabile è costituito da 5 piani fuori terra più uno interrato, a pianta rettangolare con i due corpi scala situati alle estremità opposte. La componente innovativa dell’intervento consiste nel trasformare un anonimo edificio industriale in un oggetto architettonico capace di “informare” con l’immagine il nuovo utilizzo e l’approccio ecosostenibile dei prodotti di Guna. La struttura della facciata L’elemento più espressivo dell’intero intervento risulta la facciata vetrata principale, prospiciente via Palmanova: una struttura ventilata opaca distanziata di 20 cm dalla muratura esistente, permette di creare un’intercapedine di ventilazione naturale per evitare alterazioni dei prodotti omeopatici sensibili a sbalzi di temperatura e luce. Le specchiature vetrate sono serigrafate a smalto, con montanti e traversi in alluminio. Gli altri prospetti sono ricoperti da pannelli di lamiera stirata con una finitura realizzata in verniciatura tinta rame accostati a vetri color bronzo. L’involucro dell’edificio progettato da Polis engineering, ingegnerizzato e realizzato da Sipam, ha vinto il premio nazionale “Aluminium in renovation 2007” per le innovazioni e l’immagine adottate. Il giardino sensoriale Il percorso esterno di accesso all’edificio avviene attraverso un giardino progettato e realizzato dall’artista-artigiano di origine macedone Dashimir Arifi. Il suo intento è stato quello di catturare i sensi del visitatore e distrarlo dal traffico del viale antistante. Dall’ingresso su strada, il visitatore percorre una passerella caratterizzata da trasparenze, dalla quale fuoriescono vapori d’acqua profumata oltre alle diverse note prodotte da gocce d’acqua che cadono su piatti di rame di diverso raggio. La percezione visiva è data da ulteriori giochi d’acqua e installazioni verdi. Articolo tratto da www.edilportale.com Nuovo Flagship Store Gorlini /Silvelox Il 7 febbraio a Milano, in via Santa Sofia 27, si è inaugurato il nuovo flag store di Gorlini e Silvelox, una maison per le esclusive porte e finestre firmate dalle due aziende italiane. Gorlini emerge per l’alta professionalità del servizio ai clienti e l’ottima qualità dei suoi prodotti, attestata dalle numerose certificazioni ottenute (IQNet, ISO9001, Edilegno, SQS e Protos Soa). Le proposte di Gorlini, azienda leader del settore con i suoi 60 anni di presenza sul mercato nazionale, si basano su soluzioni di chiusure esterne in legno, legno/alluminio, pvc e serramenti misti per case passive, che rappresentano ciò che di meglio oggi il mercato “finestra” può offrire. Tutte le materie prime utilizzate dall’azienda, infatti, provengono da foreste certificate: particolare fondamentale che garantisce pregio, cura e attenzione al singolo dettaglio. Il concept dello showroom è esclusivo, disegnato da Buratti+Battiston Architects, e incarna alla perfezione lo spirito e la filosofia dei due marchi: elegante e accogliente vi si sposano l’armonia del design e le più moderne tecnologie per il “mondo delle chiusure”. Al suo interno si potranno ammirare anche le diverse collezioni di porte interne Silvelox, con i modelli Wayl e Shift disegnati da Oscar e Gabriele Buratti. Una rappresentazione della gamma completa di porte per interni, suddivise per collezioni, sia per rispondere alle molteplici esigenze/ tendenze dell’abitare contemporaneo, sia per portare l’attenzione verso la porta come “protagonista” del progetto di arredo. GORLINI - Tel. 0331 593000 - www.gorlini.it GUNA FARMACEUTICI - Tel. 02 280181 - www.guna.it 41 Segnalati a cura di www.design-valley.it Design-valley è uno studio di design che promuove il design ecosostenibile. In questa pagina il suo compito sarà quello di segnalare i progetti con valori di tipo ambientale più interessanti, curiosi e particolari che vedono la luce a livello mondiale. A cura di Gianluca Giacoppo. L’uomo: fonte di energia I n Giappone è in fase di sperimentazione uno speciale “tappeto” piezoelettrico che ogni volta che sarà calpestato da una persona di almeno 60 Kg sarà possibile generare 0.5 W. Questa tecnologia permetterebbe di produrre energia elettrica per l’illuminazione pubblica semplicemente camminando. Adattabilità in movimento C olim (Colour of Life in Motion) è un nuovo concept di mobilità intelligente: un camper-roulotte flessibile, pensato per un massimo di quattro persone, dove l’abitacolo può essere scollegato dalla parte abitabile, per meglio adattarsi alle diverse esigenze dei fruitori. La macchina camaleontica A rriva BMW GINA (Geometry and Functions In “N” Adaptions, ossia Geometria e Funzioni in un numero N di Interpretazioni) è la macchina le cui linee si tendono come in una tenda da campeggio, permettendo nuove forme e nuove personalizzazioni da parte dei fruitori. Nel buio, una scarpa D urante il Metropolis Magazine’s 2007 Next Generation Design Competition, un progetto si è fatto particolarmente notare: le BrightWalk di Alberto Villarreal. Scarpe, queste, che incorporano trasduttori piezoelettrici e polimeri elettroluminescenti, generando luce quando si cammina o si corre. Per non perdere di vista la propria strada S i chiama Light Lane e per ora si tratta solo di un concept proposto da Alex Tee e Evan Gant di Altitude. Il suo scopo è consentire a tutti gli amanti della bicicletta come mezzo di svago o di ‘pendolarismo’, di avere una pista ciclabile ben visibile sempre con sé, evitando tutti i pericoli legati all’utilizzo della bici in città. 42 ecoIDEARE - febbraio 2009 PROFESSIONISTI Il Professionista: l’Eco dell’architetto a cura dell’Arch. Renato Pusterla L avora dai primi anni ottanta in provincia di Como come architetto impegnato nell’ambiente e con interesse rivolto agli aspetti ecosostenibili del progettare e costruire. Renato Pusterla sarà da questo numero uno dei consulenti più autorevoli di Ecoideare. Ecco il suo primo contributo. “Quando si parla di ecosostenibilità, spesso ancora oggi, e soprattutto nella zona dove io opero, si pensa a costi altissimi, sia quelli di ristrutturazione, che di costruzione ed adeguamento degli edifici, sia residenziali che civili. Da qui il timore e la diffidenza ad intraprendere una nuova strada nell’ambito delle costruzioni (e non solo) sia da parte dell’utente privato, che degli operatori immobiliari, costruttori ed impiantisti. Ad avere una maggiore sensibilità in questo ambito e a poterla tradurre in pratica, sono stati e sono ad oggi un numero ristretto di tecnici della progettazione, architetti ingegneri e termotecnici, che grazie a committenti illuminati hanno potuto sperimentare e proporre queste nuove strade. Significativi sono gli interventi realizzati a Como in via Pessina (nella foto), a fianco del palazzo Terragni, agli inizi del 2000 ed a Brunate in località Carescione (“casa ecologica” degli anni 90). Anche il Comune di Como, nel 2007, è intervenuto dotando gli uffici Comunali di Viale Lecco e la Biblioteca di impianti a pannelli solari ad integrazione del riscaldamento e raffrescamento. Con l’adozione poi da parte della Regione Lombardia della Legge Nazionale 311/07, che prevede nuovi parametri nell’isolamento degli edifici al fine di un significativo risparmio energetico, e con gli incentivi della finanziaria 2007, recupero del 55% sul costo di interventi per la riduzione dei consumi energetici, si è avuto un oggettivo riscontro di maggiori interventi che hanno migliorato le prestazioni energetiche degli edifici esistenti (sostituzione di serramenti, caldaie, rivestimenti a cappotto ed isolamento dei tetti) e nuovi progetti con caratteristiche tecniche che permettono un significativo risparmio energetico . Si sta però parlando solo di risparmio energetico, minori consumi e minor inquinamento, mentre poca attenzione viene posta sugli altri aspetti della ecosostenibiltà, come l’ uso di materiali non nocivi alla salute, rinnovabili in natura, non erosivi del territorio e con ridotti consumi per la loro produzione, in una valutazione piu’ globale ed etica che consideri anche l’impatto sull’ambiente. L’uso di materiali di questo tipo, nonostante nel territorio Comasco e nel Ticino vi sia una presenza significativa di punti vendita di tali prodotti, è ancora poco diffuso perché ritenuti troppo costosi e senza un oggettivo beneficio in termini di risparmio energetico. Esiste poca conoscenza degli altri aspetti dell’architettura biologica che comportano, oltre al risparmio energetico, un alto confort abitativo ed un piu’ elevato benessere per gli utenti. Nella mia esperienza professionale mi sono trovato più volte a proporre progetti con un soddisfacente grado di ecosostenibilità che però spesso non venivano accettati dalla committenza sia per i maggiori costi rispetto alla tipologia tradizionale che per una mancata conoscenza delle effettive qualità dei prodotto biocompatibili, oltrechè, purtroppo, per una scarsa cultura dei meccanismi di salvaguardia dell’ecosistema. Questa forma di resistenza culturale mi stupisce ancora, in quanto è sufficiente varcare il vicino confine svizzero per trovare una più significativa sensibilità a questi ulteriori aspetti della ecosostenibiltà dove vi sono numerosi esempi di edifici di tipo passivo, realizzati con materiali ecocompatibili ad alto confort abitativo e di basso impatto ambientale. Il lavoro che mi ripropongo, con le prossime edizioni, sarà teso a divulgare, approfondire e chiarire qualità e tipologie dei prodotti ecosostenibili, analizzando le caratteristiche tecniche e le proprietà dei differenti materiali. Verrano date indicazioni su dove poterli reperire, e sull’ offerta commerciale del settore. Verrà inoltre fatta un’ analisi sul territorio Comasco evidenziando gli interventi degni di interesse, le iniziative di sensibilizzazione, e i consigli tecnici sul corretto utilizzo delle fonti energetiche. Per ulteriori informazioni: Via Sardegna, 57 - 20146 Milano Tel. 0236642800 - Fax 0236642803 [email protected] - www.rinenergy.it 43 Il Professionista: l’Eco dell’Avvocato a cura dell’Avv. Micaela Pozzoli e Avv. Riccardo Maino L’Ambiente finalmente è di Legge F I temi dell’ecologia dal punto di vista normativo. Dalla Legge Costituzionale al cosiddetto Codice dell’Ambiente: tematiche fino a poco tempo fa trascurate dal legislatore che hanno trovato soluzioni a numerose questioni. A parlarcene una delle professioniste della legge e dell’ecosostenibilità. ino a qualche anno fa “Ambiente” era un termine vago in ambito giuridico, spesso relegata a non più di un capitolo nelle trattazioni generali di diritto civile, amministrativo e penale. All’interno della stessa Costituzione la tematica ambientale era affrontata solo indirettamente da pochi articoli, quali per esempio l’art. 9, in termini di tutela del paesaggio, e l’art. 32, concernente il diritto alla salute; solo recentemente la Legge Costituzionale n. 3 del 2001 ha introdotto in modo più mirato nell’art. 117, comma II, “la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali”. Questo riconoscimento a livello costituzionale giunge al termine di un percorso che vede ormai il diritto ambientale essersi affermato come disciplina autonoma e necessaria per lo sviluppo sociale, anche nelle sue articolazioni pratiche e concrete dal punto di vista industriale e commerciale. Come spesso accade, anche in questo settore, prima sorge il fenomeno sociale e soltanto successivamente, a volte con “colpevole” ritardo, il riconoscimento giuridico. Nel settore del diritto ambientale l’ecosostenibilità può essere intesa, in prima approssimazione, come disciplina che regola l’attività umana in forza di parametri e strumenti finalizzati a salvaguardare ed orientare il progresso sostenibile. In quest’ottica si inseriscono le normative convenzionali, transnazionali, quelle della Comunità Europea, alle quali devono uniformarsi le leggi nazionali ed i relativi regolamenti, nonché, ancora più specificamente, le leggi regionali, fino ad arrivare alle norme regolamentari comunali. A questo proposito basti penare alla recentissima modifica del cosiddetto “Codice dell’Ambiente” vale a dire il Decreto Legislativo del 3.04.2006 n. 152, attuata con Decreto Legislativo del 16.1.2008 n.4, allo scopo tra l’altro di meglio adeguare il diritto nazionale a quello comunitario ed internazionale. Parlare di sostenibilità anche in termini giuridici significa affrontare due aspetti, il primo relativo all’attività svolta – architettura, industria, commercio o quant’altro-, il secondo relativo al luogo geografico nel quale l’attività si sviluppa, al fine di individuare la normativa applicabile nello specifico, sino a livello comunale. Su questi due aspetti, così genericamente inquadrati, i prossimi interventi saranno più specifici, alla luce di novità legislative rilevanti ed anche al fine di poter esaminare le problematiche concrete che i lettori vorranno eventualmente segnalare. Per ulteriori informazioni: Via Sardegna, 57 - 20146 Milano Tel. 0236642800 - Fax 0236642803 [email protected] - www.rinenergy.it 44 ecoIDEARE - febbraio 2009 PROFESSIONISTI Il Professionista: l’Eco Bandi a cura di Michela Romano Rinenergy, per i suoi associati, tramite i suoi professionisti consociati, offre consulenza in vari ambiti: finanza agevolata, fund raising, legale, fisco, comunicazione, formazione e traduzioni. I destinatari dei nostri servizi sono imprese, enti pubblici, associazioni, amministrazioani locali, cooperative sociali, professionisti. Per accedere a questi servizi legati all’ambito dell’ecosostenibilità e della tutela ambientale è facile: basta aderire all’associazione e accedere alle opportunità proposte sul sito www.rinenergy.it o tramite la consulenza canalizzata che l’associazione mette a disposizione in questo specifico ambito. AGGIORNAMENTO COSTANTE - Finanza agevolata significa la serie di provvedimenti stabiliti dalla legge e basati su progetti d’investimento, che coprono le necessità finanziarie ad essi correlati (con evidente vantaggio per l’azienda), per esempio, acquisti di macchinari, immobili, attrezzature ed innovazione. La nostro lavoro di informazione e monitoraggio di tutte le leggi europee, nazionali, regionali, provinciali e comunali permette alle microimprese e alle PMI di avere aggiornamento e assistenza costanti sulle possibilità di accesso alle offerte: - Comunicazioni tempestive sull’apertura di Bandi Europei, Nazionali, Regionali, Provinciali e Comunali; - Analisi dei bisogni aziendali; - Individuazione delle soluzioni più adatte agli investimenti aziendali; - Stesura e presentazione del progetto presso gli Enti erogatori; - Monitoraggio e rendicontazione del progetto. Pacchetto anticrisi Regione Lombardia La Regione Lombardia mette a disposizione 4 miliardi per garanzie di accesso al credito e per finanziamenti. Garanzie accesso al credito - 20 milioni di euro immessi nel sistema delle garanzie di 2° grado (Federfidi e Artigiancredit); - 30 milioni di euro immessi sul fondo di garanzia Jeremie a favore di tutti i settori economici (industria, artigianato, commercio, servizi, cooperazione, agricoltura); - 4 milioni di euro per il settore commercio come fondo di garanzia o abbattimento tassi; Finanziamenti - Fondo di rotazione per l’imprenditorialità (FRIM): 130 milioni di euro per sostenere investimenti di sviluppo aziendale delle Micro e PMI tramite la concessione di prestiti agevolati (cofinanziamento a medio termine, locazione finanziaria e prestiti partecipativi); - Made in Lombardy: 400 milioni di euro più 35 milioni di garanzie regionali per la concessione di linee di credito per progetti di sviluppo aziendale; - Fondo agevolazioni artigianato: 48 milioni di euro per l’avvio di nuove imprese, investimenti ed innovazione nel settore artigiano. Oltre a queste misure la Regione mette a disposizione: - innovazione: fondo per la promozione di espressioni di interesse pubblici e privati a sostegno della ricerca e innovazione tecnologica per 40 milioni di euro; - internazionalizzazione: avvio di un bando per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese tramite il sostegno a microprogetti regionali e settoriali e macroprogetti di interesse sovra regionale per 6 milioni di euro; - servizi e commercio: bando per i distretti del commercio per 22 milioni di euro. Per ulteriori informazioni: Via Sardegna, 57 - 20146 Milano Tel. 0236642800 - Fax 0236642803 [email protected] - www.rinenergy.it 45 N°1 - Febbraio 2009 N.1 - FEBBRAIO 2009 - POSTE ITALIANE SPED.IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L.46/2004, ART. 1, C. 1, DCB - MILANO Lops arredi di qualità: Naturalmente arredo IDEE Comunicare con la Biopizza DESIGN ARCHITETTURA Ecchotel System ARTE Harlem Studio Fellowship ENERGIA Ceriani Luce ...e luce sia LOPSBIRRE&SAPORI Bar, ristorante, pizzeria, griglieria e Fabbrica della Birra Per informazioni e prenotazioni tel. 02 44577470-71 Aperto tutti i giorni con orario continuato dalle ore 08.00 alle 24.00 “ da Lops il cibo e è un trionfo di gusto piacere di vivere birre genuine vini di qualità accompagnato da o ” ...E TU DI CHE GUSTO SEI? BIRRE & SAPORI www,lops.it S.S. N. Vigevanese, a 50 m. uscita Tang. Ovest dir. Vigevano - Via Cellini 2/A - 20090 Trezzano sul Naviglio (MI) fax 02 44577495 - [email protected] Periodico di cultura, informazione, stili di vita e progetti sui temi dell’ecosostenibilità Pag. 4 editoriale Una rivista doppiamente utile E coideare nasce con doppia copertina e doppio senso di lettura in quanto vuole tracciare due percorsi di ecosostenibilità. Il primo collegato alle tematiche generali, ai progetti, alle idee, all’ambito culturale dell’ecosostenibilità nel senso più esteso del temine: comportamenti, stili di vita, soluzioni a nuovi e vecchi problemi. Indagini, ricerche, proposte su nuovi progetti architettonici o di design, arte o energia. Il secondo percorso vuole invece portare l’attenzione del lettore su tutte quelle attività commerciali, associazioni, aziende, società di servizi, istituzioni, che propongono soluzioni concrete, prodotti o servizi utili per mettere in pratica efficacemente un atteggiamento, uno stile di vita e un modo di essere quotidianamente ecosostenibile. Buona lettura, quindi, qualunque percorso della rivista decidiate di intraprendere. Pag. 6 Fabio Vicamini Pag. 9 SOMMARIO Rubriche Idee > La Biopizza con il gusto di Ecoideare - Barbara Masseroni Design > Naturalmente arredo con qualità - Fabio Vicamini Architettura > Cassano Pavimenti - Roberto Zani Arte > I colori di AreaOdeon - Raffaella Regina > Harlem Studio Fellowship - Francesca Montrasio Energia > Ceriani Luce... e luce sia - Roberto Zani > Biblioteca della sostenibilità - Gaia Gusso > Albergo sostenibile - Biagio Duca 4 6 9 Pag. 10 10 11 12 14 15 Pag. 12 1 2 ecoIDEARE - febbraio 2009 Unione Commercianti C Marco Galbiati Presidente Assomobili ogliamo volentieri l’oppotunità di poter dare un contributo, speriamo il più possibile utile, ai lettori di Ecoideare. L’Associazione che rappresento, Assomobili, aderisce all’Unione del Commercio di Milano che esprime 45.000 imprese (per più di 300.000 addetti) ed oltre 150 associazioni. Il mondo della distribuzione e dei servizi è sempre più attento ai temi della compatibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile. Nel settore dell’arredamento, dove il mercato è molto sensibile ai prodotti con caratteristiche ecocompatibili, questo processo è stato avviato da tempo, anche se certamente scontiamo un ritardo rispetto ad altri Paesi come quelli scandinavi o, ad esempio, l’Austria. Perché l’Italia ha puntato molto su design, eleganza e ricercatezza. Ma già nella fase produttiva, ancor prima che si formasse quella che si definisce la coscienza ambientale, si è curata la realizzazione di prodotti, ad esempio le camere da letto, che non contenessero elementi di tossicità per le persone. E si fabbricano e distribuiscono prodotti naturali in legno senza, però, creare depauperazione, danni ambientali. Ci sono aziende, con le quali la distribuzione di qualità costantemente collabora, che hanno nella cura dell’ambiente un punto fermo metodologico controllando le fonti di approvvigionamento della materia prima ed i processi produttivi; preoccupandosi della riforestazione, utilizzando percentuali di legname di qualità, ma riciclato. La cultura dell’abitare naturale si afferma in modo pratico. Con idee e prodotti perché il segreto per vivere bene in casa è innanzitutto nei materiali come, ad esempio, il legno naturale assemblato a incastri per ridurre al minimo l’uso di collanti (che non devono comunque contenere agenti tossici). E il legno è anche il migliore materiale fonoassorbente e termoisolante. Un buon isolamento – lo sappiamo – può ridurre notevolmente il consumo energetico per il riscaldamento e il condizionamento. In questo sviluppo la distribuzione ha un ruolo essenziale perché può consigliare e indirizzare il consumatore, renderlo più avveduto e consapevole delle sue scelte in un giusto rapporto fra qualità e prezzo. Marco Galbiati Presidente Assomobili 3 LA BIOPIZZA CON IL GUSTO DI ECOIDEARE di Barbara Masseroni “E cobontà che fa Eco”: questo è lo slogan dell’iniziativa lanciata da Ecoideare per aiutare a legare la salute e l’ecosostenibilità anche alla tavola. E’ semplice: chi sceglierà, nelle pizzerie aderenti al progetto, la pizza ecostostenibile, avrà in regalo anche la nuova rivista dell’ecosostenibilità. Mangiare bene, ormai, non è più soltanto una questione di linea, grassi o calorie. In gioco è la salute, la qualità della vita, la consapevolezza di che cosa effettivamente abbiamo nel piatto. Trovare cibi non contaminati da conservanti o sostanze chimiche è sempre più difficile, e quindi diventa necessario saperlo e sapere anche dove andare a gustare un piatto o una pizza in particolare che non abbia sullo stomaco lo stesso effetto dell’uragano Katrina. Due sono i piatti del menu di Ecoideare: la pizza “Bio” e quella “A km 0”. Cosa è una Bio pizza? Innanzitutto la farina è di grano, anche integrale, coltivato senza concimi chimici, l’acqua (solo per zona di cui parliamo e previa verifica della nostra rivista, ndr) è rigorosamente di falda, il latte della mozzarella esclusivamente italiano e senza conservanti e infine i pomodori, di prima scelta, senza alcun additivo chimico. E quella “a chilometro zero”? Questo tipo di prodotto nasce con l’intenzione di creare un piatto con alimenti prodotti sul territorio provinciale e regionale, che devono percorrere solo una breve distanza prima di giungere sulla tavola del 4 ecoIDEARE - febbraio 2009 locale. Il tutto con un unico scopo: quello di contribuire alla riduzione dell’emissioni di gas ad effetto serra su scala mondiale e diminuire i consumi di petrolio. Si parla, quindi, di pomodori, olio e farina tutti provenienti dai mercati dietro l’angolo, nonchè di mucche che parlano in dialetto lombardo. L’iniziativa porterà sicuramente beneficio e promozione al territorio e ai suoi prodotti, con vantaggi su tutto il sistema economico locale. Un’occasione, che se sfruttata, permette al proprietario della pizzeria di poter conoscere le aziende locali che producono ogni ingrediente, che potranno essere acquistati direttamente, nella maggior parte delle volte, risparmiando. Scegliendo dunque le pizze dell’Ecomenu non solo si mangerà un prodotto più buono e leggero, ma si riceverà anche una copia di Ecoideare, la rivista che tratta tutti i temi legati al concetto di eco-sostenibilità e che promuove un netto miglioramento della qualità della vita, la rivista che state leggendo in questo momento. Per chi vuole sostenere il proprio corpo e il proprio territorio, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. Passaparola. Informazioni tel. 02/36642800 IDEE 5 Naturalmente arredo con qualità. di Fabio Vicamini Appena entrati a Trezzano sul Naviglio, uscendo dalla Tangenziale Ovest o provenendo da Milano sulla Nuova Vigevanese, ci si trova di fronte un grande e bell’edificio completamente rivestito in marmo e con grandi vetrine. Sul tetto simili a torri che incorniciano l’immobile svettano le insegne di una delle attività di un’importante realtà imprenditoriale: Lops arredi di qualità. Questa struttura che fa capo al Gruppo Lops è un moderno e innovativo Salone d’arredo comprendente un bar, ristorante, pizzeria, griglieria con Fabbrica della Birra. Abbiamo incontrato Luigi Lops Presidente del Gruppo. Il Salone d’Arredo Lops con il bar, ristorante, pizzeria, griglieria Birre&Sapori con Fabbrica della Birra: un vero punto d’attrazione per chi vuole fare acquisti per la casa o passare una serata dedicata al gusto 6 ecoIDEARE - febbraio 2009 DESIGN C aro Luigi, hai un Salone d’Arredo e nello stesso edificio, “Birre & Sapori”, un bar-ristorante, dedicato al gusto. Il tutto di una qualità più unica che rara, mi racconti da dove sei partito per raggiungere questo traguardo? Non parlarmi di traguardo: per me questo è solo un gradino in più verso l’alto... certo che se penso al 1969, quando avevo 22 anni, e lasciai Corato, un piccolo ma splendido paese vicino a Bari, sento che di strada ne ho percorsa. Allora ero già sposato con la mia amata Claudia e avevo già tre figli: Giuseppe di sette anni, Eugenia di quattro e Mariella di due, ai quali si è aggiunto Nicola, che è nato a Milano nel 1973. Un uomo precoce... Direi dinamico: per me i traguardi sono arrivati uno dopo l’altro e non finiscono mai. Com’è nata la tua passione per i mobili? Quando me ne andai dalla Puglia volevo un lavoro più sicuro e quando arrivai a Milano presi in affitto un appartamento da arredare e mi recai con mia moglie in un centro di arredi assortiti. C’erano proposte di varia qualità: prezzi bassi, medi e alti. Da persona inesperta e poco preparata mi sembravano più belli quelli più economici. Nonostante il venditore cercasse di farmi comprendere le differenze con quelli più costosi, rimasi sulla mia posizione e, convinto che alla fine i mobili fossero tutti uguali, comprai quelli più economici. Scommetto che te ne sei pentito... Al primo trasloco, pochi anni dopo il loro acquisto, solo pochi di essi si salvarono. Il falegname non riusciva neanche a rimontarli, talmente erano di qualità scadente. Ero furente, ma ricordai lo sforzo del venditore per farmi comprendere le differenze dei materiali, delle verniciature, dei modi di assemblaggio. Ricomprai l’arredo facendo questa volta scelte di giusta qualità stando comunque molto attento al risparmio e dopo due traslochi e un uso intenso, ancora oggi, devo sinceramente dire che la mia casa è arredata con quei mobili. Questa esperienza ti ha cambiato? Si, ho imparato il valore della qualità e l’ho sempre utilizzato in tutto quello che ho fatto, cercando di trasmetterlo a tutte le persone che mi circondano. Prezzo migliore, qualità senza compromessi, servizio senza pecche: sono diventati i miei principi di vita che mi hanno portato al successo. ...una vera e propria filosofia! Chi arriva a Trezzano sul Naviglio, proprio in entrata, arrivando dalla Tangenziale o dalla Nuova Vigevanese, può riconoscere al primo sguardo la qualità che propongo: tre edifici completamente rivestiti in marmo sono stati realizzati dalla mia società immobiliare. Ho scelto il marmo proprio perchè sia un “vestito” che duri per sempre. Il Salone d’Arredo, poi, è un vero gioiello. Pensa che i cristalli delle vetrine li ho fatti realizzare appositamente: sono spessi cinque centimetri. Sono uno specchio del vostro modo di lavorare? Si, sento di aver trasferito i miei valori ai miei figli. Con loro sono molto esigente, ma quando guardo il Salone di Arredo Lops, con i suoi 7 mila metri quadrati con spazi dedicati ai mobili di qualità, oggettistica e complementi di arredo provenienti da tutto il mondo e il locale Birre & Sapori con bar, ristorante, pizzeria, griglieria e Fabbrica della Birra, sento di avere una famiglia speciale che mi è vicina e ha capito quanto abbia bisogno del loro massimo impegno per dare alla clientela la qualità che dura tutta la vita e che ti rende felice. Luigi ma a te cosa rende felice? Il rapporto umano con i miei clienti, l’amore dei miei figli e di mia moglie senza la quale non saprei vivere... ...E la qualità, senza compromessi. Luigi Lops 7 Cameretta Moretti A sinistra Nico Lops, amministratore delegato del Salone d’Arredo, viene intervistato da una giornalista di Play TV - canale tematico di SKY ...E TU DI CHE LOPS SEI? LOPSNATURA una risposta per vivere nel benessere. Di arredi naturali si sente parlare spesso, di elettrodomestici classe A idem, di mobili che sono stati realizzati per il benessere fisico e psicologico pure, ma molto spesso non riusciamo a trovare quella consulenza necessaria per una loro individuazione precisa e per una loro corretta collocazione all’interno delle nostre case. “Nelle nostre case – dice Nico Lops, amministratore delegato del Salone d’Arredo, - passiamo gran parte della nostra vita e non sappiamo che spesso sono la fonte principale dei nostri malanni in quanto sono tante le sostanze tossiche che introduciamo nei nostri ambienti quotidiani tramite mobili scadenti e di bassa qualità. Per questo motivo abbiamo deciso di dedicare una proposta specifica composta da aziende che hanno massima attenzione per l’arredo di qualità che risponde ai principi dell’ecosostenibilità e del vivere secondo principi naturali”. Una scelta coraggiosa in un settore e in una zona dove spesso si vende arredamenti un tanto al metro? Nella zona esistono tanti centri commerciali dedicati all’arredo e tutti si contendono i clienti a suon di ribassi e prezzi stracciati. 8 ecoIDEARE - febbraio 2009 Noi abbiamo una grande attenzione per coloro che vogliono risparmiare e per questo abbiamo attivato uno spazio apposito, Lops Economy, ed importanti iniziative di finanziamento che permettono di acquistare gli arredi pagandoli in 7 anni ma da sempre abbiamo preferito scegliere una proposta commerciale che è composta da arredi di qualità senza compromessi. Le persone devono capire che la qualità non tradisce e un arredo di qualità rende la vita quotidiana migliore. Cos’è LOPS NATURA? E’ una proposta commerciale specifica composta di arredi di qualità per una fascia di clientela che ha uno stile di vita rispettoso della natura e dell’ambiente. E’ un modo di vivere che diventerà sempre più importante seguire non solo perchè si deve capire che le risorse ambientali e naturali non sono infinite e vanno tutelate per le future generazioni ma è ormai appurato che l’uomo a contatto con ambienti naturali vive meglio e più a lungo. Abbiamo voluto dedicare un percorso di scelte di arredo all’interno del nostro Salone per dare una risposta competente a chi ha capito questi valori. Sono sicuro che nei prossimi anni ci saranno sempre più persone che adotteranno questa filosofia per arredare la propria casa. ...e tu che stile di vita hai? Io, per gusti personali ho un preferenza per lo stile Metropolitano e prediligo l’essenzialità minimalista e la tecnologia ma, in ogni caso sono molto attento alla qualità dei materiali e ai consumi: gli elettrodomestici di classe A oltre a farci risparmiare tanta corrente alla lunga ci fanno risparmiare un sacco di soldi. Quando si decide di spendere poco bisognerebbe fare attentamente i calcoli anche con i consumi. ARCHITETTURA Le coccole del legno di Roberto Zani Quando si deve scegliere un pavimento per una casa le possibilità sono illimitate ma se vogliamo avere la certezza di realizzare spazi caldi, accoglienti e predisposti al benessere sicuramente la scelta deve ricadere su un pavimento in legno. V ersatilità, comfort, eleganza sono solo alcune delle parole che raccontano correttamente cosa significa scegliere un pavimento in legno. L’importante è scegliere con attenzione. La Cassano Parquet di Daniele Cassano è una ditta artigianale specializzata nella consulenza, nella vendita e posa di pavimenti in legno che offre una grande competenza e padronanza del settore. Posa di pavimenti in legno tradizionali, prefiniti, a disegno a mano, con la tecnologia al laser, o inchiodati, finitura con vernice all’acqua o ad olio eco-compatibili, costituiscono per Cassano Parquet le sfaccettatura di un’attività che fa della capacità artigianale e dell’esperienza i suoi principali valori. Da quando è nata la Cassano Parquet ha potuto collaborare con numerosi studi tecnici professionali e ha realizzato un gran quantità di pose pavimenti sempre con la massima cura professionale e sempre con la passione di svolgere il proprio lavoro con una grande attenzione artigianale. “Il legno – racconta Daniele Cassano – ci riporta immediatamente a contatto con la natura e con una sensazione di piacevolezza e relax ed è per questo motivo che il legno è particolarmente adatto per realizzare camere, camerette e soggiorni. Bisogna però accertarsi, prima dell’acquisto, se il legno scelto proviene da piantagioni ecologiche oppure è stato ricavato da foreste primarie con il rischio in questo caso di generare, tramite la deforestazione, gravi danni ambientali”. Cassano Parquet Mobile: 348 2244891 - 3930712220 www.ilmioparquet.it e-mail:[email protected] 9 FRANCESCO PONZONI 10 ecoIDEARE - febbraio 2009 mostrandoci che, con uno sguardo diverso, anche gli elementi più semplici e comuni possono acquisire una valenza artistica. “Canneto di luce”, tra una nota e l’altra, ci fa riflettere sul significato della parola uso, sulla capacità di vedere oltre la cortina di consumo e di eccessi in cui spesso ci perdiamo, scoprendo in ciò che per noi, di primo acchito, è semplice plastica, qualcosa di nuovo, di potenzialmente utile e perché no, affascinante. FRANCESCO PONZONI osa significano ri-utilizzo e sostenibilità in ambito artistico? Cosa significa dar vita e senso a qualcosa che nell’immaginario comune è semplice scarto? Cosa vuol dire oggi, creare un’opera d’arte urbana, in una città in continuo sviluppo, in perenne evoluzione e movimento? Quelli che una volta erano marmo e bronzo sono oggi re-interpretazioni di ciò che la nostra comunità considera rifiuti, perché? Una delle risposte possibili è quella data da AreaOdeon, associazione culturale attiva nel territorio di Monza e Brianza da più di tre anni, per cui uno dei concetti basilari è invertire e rovesciare l’interpretazione dei canoni precostituiti, portando l’arte contemporanea a contatto con i cittadini e viceversa. Da qui nascono installazioni come “Canneto di luce”, un’opera d’arte urbana interattiva, che interpreta il movimento, e l’attività circostante in un dinamico scambio di musica e colore. Inaugurata lo scorso dicembre a Monza, in Piazza Castello, nuovo polo cittadino e ingresso alla Stazione Ferroviaria, “Canneto di luce” parla ai passanti raccontando una sua versione del frenetico viavai cittadino, trasformando il rumore in melodia e la melodia in luce, grazie ad un sistema elettronico semplice e sofisticato al tempo stesso, che capta i “volumi” della piazza e li “equalizza” in colore. Ciò che caratterizza l’installazione, non è però solo questo suo aspetto dinamico e interattivo, ma il materiale stesso in cui è realizzata. Quindici tubi corrugati di diversi colori, comunemente utilizzati in interventi infrastrutturali, prendono vita grazie ad un sistema d’illuminazione a LED. Come un moderno organo, sensibile ai consumi energetici, la struttura si staglia per sei metri in verticale nel cielo di Monza, di Raffaella Regina TOMMASO GIUNCHI C I colori di AreaOdeon ARTE HARLEM STUDIO FELLOWSHIP Interazioni creative nella Grande Mela L’idea di una residenza per giovani artisti a New York nasce per offrire una possibilità di confronto con la “capitale” dell’arte contemporanea, affinché sia di stimolo per ogni forma di creatività. Lo spazio della casa-studio, unendo attività artistica e vita quotidiana, favorisce la crescita e il confronto collettivo. La convivenza prolungata di tre artisti si affianca a figure della sfera estetica come storici dell’arte, scrittori, musicisti e collezionisti, promuovendo un dialogo che mette in discussione ed alimenta le risorse di ognuno e non si limita al privato nello studio, ma coinvolge la vita di quartiere. La scelta di Harlem non é casuale. Il quartiere ha mantenuto un’integrità che dà sapore alla vita urbana. Sui gradini delle case brownstone si ritrovano gruppi di persone a parlare e ad ascoltare musica in libertà: è un luogo ancora radicato al proprio passato. Qui la storia ha messo radici e si lascia leggere nelle facciate delle case e nei volti degli abitanti anche se oggi si assiste ad una fase di trasformazione con l’ingresso di una nuova classe sociale che investendo nell’edilizia cambierà il tenore di vita del quartiere. Harlem è in un momento di transito, un luogo di grande interesse che si lascia vivere ed attraversare per andare oltre i propri confini, per la metropoli animata da canti gospel e dai musei. In tutto questo l’artista trova infiniti spunti che schiudono ampi orizzonti di ricerca. L’Harlem Studio ha ospitato una ventina di artisti provenienti da tutto il mondo, attivi in diverse discipline: pittura, disegno, fotografia, scultura, video, installazioni sonore elaborate al computer, fino a valicare i confini tra i generi come nel caso delle germinazioni site specific di Leone Contini Bonacossi il cui proposito é quello di accostare naturale ed artificiale, realtà distanti che, affiancate, spiazzano il pensiero e deliziano lo sguardo. La creatività espressa durante il soggiorno non resta “chiusa in casa”, ma trova il coraggio di uscire e di stabilire un contatto con gli abitanti del quartiere. Susy Blu opera in questi termini. La sua fotografia assume un valore relazionale: il progetto “On the block” tende a fotografare le abitazioni di tutti i residenti lungo la 121st Street. È un lavoro complesso perché richiede mesi di relazioni interpersonali con il vicinato al fine di conquistarne la fiducia e permettere di scattare spezzoni di vita privata letta attraverso dettagli d’interni. L’esperienza vissuta ad Harlem non si esaurisce nel distretto di New York, ma va oltre. Nel caso di Susy Blu si conta una partecipazione alla Biennale di New Orleans e l’invito per una residenza in Corea a Seoul: un altro link stabilito dall’Harlem Studio che apre nuove avvincenti relazioni di scambio con altre residenze internazionali. La nostra attenzione ai giovani é costante e si riflette anche in Italia: Reuven Israel, scultore israeliano che ha partecipato al progetto newyorkese, ha da poco inaugurato una personale intitolata Range of sorrow nella nostra sede milanese. Gli sforzi proseguono anche in ambito editoriale: a breve verrà presentato il primo volume di una collana dedicata al nostro progetto, pubblicato in coedizione con Silvana Editoriale. © Copiright Susy Blu © Copiright Susy Blu Opere di: 1 -Reuven Israel 2 - Susy Blu 3 - Leone Contini © Copiright Sebastiano Pessina Harlem Studio Fellowship by Monza 20052 - via Carlo Alberto 40 +39 039 321770 +39 039 2301879 Milano 20121 - via Brera 5 +39 02 878448 +39 02 875522 New York 10027 - 128 West 121st Street +1 646 5429986 +1 646 3067827 www.montrasioarte.com www.harlemstudiony.org 11 CERIANI Luce... e luce sia di Roberto Zani Un’azienda storica che ha fatto della qualità del prodotto illuminotecnico un principio fondamentale del proprio lavoro con una particolare attenzione per il risparmio energetico L Emiliano Ceriani 12 avorano con importanti studi di architettura di Milano, Varese, Busto Arsizio, Legnano e anche Santa Margherita Ligure nonché col Principato di Monaco e molti altri. I loro lavori vengono pubblicati spesso su riviste come AD, RiAbita, Brava Casa. Alcuni esempi di lavori realizzati? Il progetto di illuminazione del Padiglione 17 della Fiera di Milano Rho Palazzo Congressi, Marylinch Bank nel Principato di Monaco oppure gli uffici Luxottica a Milano o il Complesso Ex Colonia Burgo e annessa Piazza a Moneglia. Queste solo alcune delle perle dello staff Ceriani, dei veri e propri professionisti della Luce. Emiliano Ceriani, classe 1961, titolare dell’attività che ha preso il nome dal fondatore, fin da piccolo è stato attirato dalla passione paterna e quando ha preso le redini dell’azienda di famiglia, l’ha trasformata in nome del design e ecoIDEARE - febbraio 2009 dell’attenzione verso le atmosfere che si possono creare con un’attenta collocazione dei corpi illuminanti. Ceriani Luce dispone di due show-room: il primo, a Settimo Milanese, vicino all’uscita della tangenziale ovest e il secondo a Rescaldina sulla Provinciale Saronnese. In entrambi gli spazi si riesce a proporre il massimo di quanto esista nel settore illuminotecnico: le lampade più prestigiose del design italiano ed internazionale sono esposte con intelligenza e attenzione verso le esigenze del cliente e verso i valori dell’ecosostenibilità. Tre architetti offrono un servizio di consulenza e progettazione illuminotecnica ai clienti che scelgono di acquistare le lampade presso gli showroom Ceriani, cercando sempre di generare tramite la luce atmosfere positive e stimolanti. “La luce – ha spiegato Emiliano Ceriani – influenza fortemente i nostri stati d’animo ed una cattiva illuminazione ci danneggia ENERGIA causando problemi fisici e psicologici. L’eccessiva o la scarsa illuminazione o comunque la poca attenzione al fatto che si deve dare la possibilità a chi usufruisce di un ambiente di utilizzare la giusta quantità e tipologia di luce di cui ha bisogno fisiologicamente, può creare gravi danni oltre che alla vista anche agli stati emotivi causando stress”. Oggi la ricerca deve lavorare su due fronti: da una parte garantire luce di qualità e dall’altra deve essere capace di offrire bassi consumi. Nei prossimi anni vedremo nel settore molte novità tanto che presto si dovrebbe arrivare ad una progressiva eliminazione delle lampade ad incandescenza, con una affermazione crescente delle lampade a fluorescenza e della tecnologia che sembra stia già diventando la luce del futuro, ossia quella a led. “Le migliori aziende del design illuminotecnico stanno investendo molte risorse nella progettazione e realizzazione di corpi illuminanti a basso consumo, ricercando soluzioni che permetteranno di risparmiare energia elettrica e di dare alle nostre case prodotti di qualità uniti a bassi consumi. Tutte aziende che noi trattiamo e che proponiamo alla nostra clientela”. Ceriani Luce tramite la consulenza diretta o affiancando i professionisti del progetto ha come obiettivo quello di dare un’assistenza impeccabile e di generare ambienti illuminati correttamente in un’ottica di ecosostenibilità. “Bisogna però fare molta attenzione ai prodotti elettrici che ci circondano – ha concluso – A volte mettiamo un grande impegno nel trovare questo equilibrio tra effetti scenografici di luce, consumi contenuti e design dei corpi illuminanti e poi i clienti non si rendono conto che nella stessa abitazione si fanno grandi sprechi utilizzando elettrodomestici poco efficienti o addirittura difettosi”. Sopra la sede di Settimo Milanese in Via Gramsci, 86 uscita tangenziale Ovest direzione Settimo. A lato la sede di Rescaldina via Provinciale Saronnese 6/8. In entrambe le location uno staff di architetti è a disposizione per un servizio di consulenza e progettazione illuminotecnica. 13 Biblioteca della sostenibilità Questa rubrica nasce con l’intento di dare alcuni consigli di lettura per poter approfondire le tematiche della sostenibilità. In ogni numero della rivista saranno presentati dei libri o delle pubblicazioni che riteniamo utili sia per stimolare la curiosità sugli argomenti trattati negli articoli, sia per fornire gli strumenti base per poter comprendere i concetti dello sviluppo sostenibile. L’IMPRONTA ECOLOGICA COME RIDURRE L’IMPATTO DELL’UOMO SULLA TERRA LA CITTÀ RINNOVABILE GUIDA COMPLETA AD UNA RIVOLUZIONE URBANA di Mathis Wackernagel, William E. Rees di Peter Droege Edizioni Ambiente Edizioni Ambiente L ’Impronta Ecologica è diventato negli anni un vero e proprio classico negli studi sulla sostenibilità. Ribaltando l’approccio consueto, che misura il “carico umano” che può essere sopportato da un determinato habitat, il libro propone invece una serie di strumenti con cui calcolare quanta terra e quanta acqua sono necessarie per soddisfare i bisogni di una comunità e per smaltire i rifiuti che produce. Scritto con un linguaggio accessibile e divertente, il volume illustra anche le soluzioni concrete con cui conciliare i nostri livelli di consumo delle risorse naturali con la tutela dell’ecosistema terrestre, per far comprendere con immediatezza quali sono gli impatti reali dei diversi stili di vita. A dodici anni dalla prima uscita in lingua inglese, il testo di Wackernagel e Rees viene “attualizzato” dagli interventi di Gianfranco Bologna, che ne è il curatore sin dalla prima edizione italiana, di Gabriele Bollini e dello stesso Mathis Wackernagel, ed è arricchito dai nuovi dati sull’impronta ecologica delle nazioni tratti dal rapporto Living Planet 2008. 14 ecoIDEARE - febbraio 2009 L’ISOLAMENTO ECOEFFICIENTE GUIDA ALL’USO DEI MATERIALI NATURALI Alessandro Fassi, Laura Maina EdizioniAmbiente N onostante la crescita inarrestabile dei prezzi di idrocarburi e uranio e dei rischi a cui sono esposte a causa dei cambiamenti climatici, la maggior parte delle città continua a essere pensata e costruita come se queste due realtà non esistessero. Scritto da uno dei massimi esperti mondiali di design urbano, il volume fornisce le coordinate con cui attuare la transizione dalla “città fossile” alla “città rinnovabile”. La sfida è difficile, la posta in gioco altissima: la partita può essere vinta solo con strumenti concettuali e operativi radicalmente diversi da quelli che hanno fino a oggi guidato e ispirato architetti e pianificatori, amministratori e cittadini. Energia da fonti rinnovabili integrate, gestione delle acque metropolitane e verde urbano, reti energetiche intelligenti, mobilità sostenibile, misure economiche e giuridiche: le tessere del mosaico sono queste, pronte per essere utilizzate per disegnare una città nuova e, soprattutto, rinnovabile. M igliorare l’efficienza energetica degli edifici è un compito non più rinviabile a fronte degli impegni assunti dal nostro paese nel contesto del Protocollo di Kyoto. Isolare bene l’involucro edilizio è senza dubbio la prima misura da attuare, praticabile sia sul nuovo edificato sia sull’esistente, e quindi con la potenzialità di incidere effettivamente sulle prestazioni energetiche di un parco immobiliare che da questo punto di vista risulta decisamente scarso. Partendo dalla classificazione dei vari materiali isolanti, dallo studio del loro comportamento prestazionale e, soprattutto, dall’analisi del loro ciclo di vita, L’isolamento ecoefficiente mette in evidenza le qualità dei materiali bioecologici, caratterizzati da un minor impatto sull’ambiente e sulla salute. Su questi il testo si concentra per mezzo di schede tecniche approfondite, per favorirne la conoscenza, il corretto utilizzo e la facile reperibilità. Il carattere pratico del libro lo rende uno strumento prezioso per professionisti, studenti e per tutti coloro che operano nel settore dell’edilizia. Albergo sostenibile di Biagio Duca Ecchotel: quando l’ospitalità diventa sostenibile Con il primo numero di Ecoideare nasce anche Albergo Sostenibile, la rubrica che vuole essere la voce del mondo dell’Ospitalità Sostenibile. N ei numeri successivi la rubrica presenterà: Personaggi, Aziende, News e Soluzioni utili per una gestione migliore della Struttura, con l’obiettivo di “concretizzare” la sostenibilità in fatti. E sui fatti si baserà il nostro pensiero. Il Turismo nei prossimi anni sarà uno dei settori trainanti dell’economia mondiale, collocandosi al centro di un sistema complesso costituito da altre attività come l’energia, i trasporti, l’agricoltura. Pertanto, non si potrà fare a meno di avere come priorità il rispetto dell’Ambiente. Oggi di Turismo Sostenibile se ne parla tanto, infatti è un tema di grande attualità, mentre della sostenibilità alberghiera, assai meno. Per gli attori dell’Ospitalità, questa tematica deve necessariamente essere tradotta in soluzioni reali, diversamente il tema non avrebbe nessuna importanza. Infatti sono gli albergatori coloro che muovono le fila del settore prendendo in custodia e gestendo il cliente. Mi piace paragonare l’attività di una struttura ricettiva a quella di un teatro: ogni giorno tutto lo staff indossa una propria divisa e svolge un ruolo assegnatogli: chi da prima donna (management) e chi con ruoli meno “visibili” magari dietro le quinte (camerieri ai piani, manutentori, etc), ma comunque necessari e importanti. Ma perché una struttura ricettiva deve essere sostenibile? E poi, conviene? Iniziamo a rispondere. Cresce, continuamente, il numero di persone che desiderano trascorrere vacanze in strutture ricettive gestite in maniera ecologica. Da sempre l’Ambiente è stato percepito come un ostacolo e un costo imposto dalla normativa per la tutela ambientale. Al contrario, adesso attuare pratiche che migliorino le prestazioni gestionali e tutelano l’ambiente, come la riduzione dei consumi energetici e idrici, la riduzione dei rifiuti e del rischio di incidenti, rappresentano una gestione corretta della struttura con importanti ritorni economici. Inoltre, comunicando l’impegno di pratiche “sostenibili”, ne beneficerà la propria immagine nei confronti degli ospiti e dei Tour Operators. Rispetto dell’Ambiente uguale nuovo business Non bisogna dimenticare quindi, che grazie all’Ambiente, gli Operatori Turistici e Alberghieri ne traggono beneficio e sostentamento e che sono dipendenti dell’Ambiente. Qualcuno andrebbe in località sciistiche dove non nevica, dove il mare è inquinato o dove i rifiuti sono l’unico spettacolo da ammirare? Certamente no. Le strutture ricettive sono anche “palcoscenici” importanti dove veicolare importanti comunicazioni e dove è più facile assimilarle. Non potendo imporre al cliente comportamenti virtuosi sul piano ambientale e sullo spreco, sarebbero utili azioni di informazione e sensibilizzazione mettendo a disposizione strumenti ed opzioni più eco-compatibili, in grado di assicurare sempre la stessa qualità del servizio e senza ridurre spazi di libertà all’ospite. Al prossimo numero di Ecoideare. 15 ECOIDEARE E’ DISTRIBUITA PRESSO: Negozi centro di Milano Negozi centro di Monza Negozi centro di Como MILANO Show room CityLife P.zza Cordusio ang. via Casati Show room Gorlini Via Santa Sofia, 27 Rinenergy Via Sardegna, 57 Montrasio Arte Via Brera, 5 SETTIMO MILANESE Ceriani Luce Via Gramsci, 86 DIVENTA SOSTENITORE DI ECOIDEARE Per diventare sostenitore di Ecoideare è sufficiente acquistare almeno 20 copie della rivista a 2,5 Euro ciascuna, e il vostro nome verrà segnalato in questa sezione e sul sito www.ecoideare.it Parteciperete così al nostro importante progetto di diffusione dei temi dell’ecosostenibilità e della protezione ambientale. Progettare ecosostenibile deve diventare un’abitudine di tutti. Per maggiori informazioni e per la pubblicità su Ecoideare: Luciana Francioli - 334 1618803 Gianluca Giacoppo - 347 5181898 TREZZANO SUL NAVIGLIO Lops Arredi Lops Birre & Sapori Via Cellini, 2/A S.S.N. Vigevanese uscita Tang. Ovest dir. Vigevano Studio Design-Valley Via Reni, 30 ecoIDEARE - febbraio 2009 ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI MONZA ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI COMO CASE DELL’ACQUA DI: BUCCINASCO Via Emilia ang. Via Vivaldi PARCO DI ALICE CESANO BOSCONE Via Amerigo Vespucci AREA EX CASCINA BROGGI CORSICO Via Alzaia Trento ang. Via Matteotti AREA STELLA MELEGNANO Parco di Viale Lombardia OPERA Via S. Bernardo BOSCO IN CITTA’ MONZA Cassano Parquet PIEVE EMANUELE Via Leoncavallo PARCO DELLA PACE MONZA AreaOdeon Via Arosio, 14 (Stazione FS) MONZA Montrasio Arte Via C. Alberto, 40 GIUSSANO Medlar’s Abbigliamento Via De Gasperi, 10 RESCALDINA Ceriani Luce Via Provinciale Saronnese, 6/8 16 ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI MILANO MONZA Al-Anbiq Via Bellini, 12 DESIO Bimage Communication Via Volta, 94 Stampato su carta ecologica UNIONE COMMERCIANTI DI MILANO ROZZANO Via Perseghetto - PARCO 2 SAN DONATO MILANESE Via Maritano - AREA VERDE SAN GIULIANO MILANESE Via Trieste ang. Via Montenero PARCO CAMPOVERDE TREZZANO SUL NAVIGLIO Via IV Novembre PARCO 1° MAGGIO VIZZOLO PREDABISSI Piazza Puccini - PARCO PUCCINI SPEDIZIONE ad aziende sensibili all’ecosostenibilità