Tesi Marazzi
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Tesi Marazzi
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN FISIOTERAPIA TERAPIA A TRASFERIMENTO ENERGETICO CAPACITIVO E RESISTIVO NEL TRATTAMENTO SINTOMATICO DEL LOW BACK PAIN CRONICO ASPECIFICO Relatore: Chiar.mo Prof. ENZO MOLINA Tutore: Chiar.ma Dott.ssa MILENA POZZI Laureando: LUCA MARAZZI ANNO ACCADEMICO 2009–2010 “La vita è evitare il dolore” Herkowitz -Annual Spine Session 1993- 2 RIASSUNTO Background Il low back pain non viene inquadrato come un’ entità clinica ma come sintomo di affezioni diverse che hanno in comune la manifestazione dolorosa in sede lombare. Rappresenta il disturbo osteoarticolare più frequente, la causa principale di astensione dal lavoro, la causa più frequente di visite mediche dopo le malattie da raffreddamento, la causa più comune di disabilità lavorativa al di sotto dei 45 anni, la patologia benigna più “costosa” nei paesi industrializzati. La prevalenza di episodi di low back pain nella popolazione generale adulta durante la vita è stimata tra l’85% e il 90%, interessando in egual misura uomini e donne. Purpose L’obiettivo di questo lavoro è quello di valutare l’eventuale diminuzione del dolore in un piccolo campione di pazienti affetti da low back pain cronico aspecifico, attraverso il trattamento con TECAR® (acronimo di Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo). In questo studio sono stati presi in considerazione 5 soggetti tra i 18 e i 45 anni affetti da low back pain cronico aspecifico. Methods Il protocollo di trattamento si è composto di 6 sedute, eseguite a giorni alterni dallo stesso operatore, della durata di 25 minuti ciascuna 3 (9’capacitivo, 9’resistivo, 7’capacitivo). A ciascun paziente sono state sottoposte una serie di scale di valutazione del dolore e della disabilità, sia unidimensionali che multidimensionali, prima del trattamento ed il giorno seguente l’ultima seduta. I dati ottenuti sono stati analizzati con il “Test dei segni per ranghi di Wilcoxon” e sono state proposte diverse tabelle e diversi grafici per mettere in evidenza le differenze tra i dati rilevati prima e dopo il trattamento. Results and discussion L’analisi statistica eseguita con il test di Wilcoxon su Numeric Rating Scale, Numeric Rating Scale Incident, Short Form 36, Mc Gill Pain Questionnaire, Oswestry Disability Index, Roland Disability Questionnaire e Quebec Back Pain, ha fornito risultati al limite della significatività statistica. Il valore di Z w calcolato su tutti i gruppi di dati analizzati, essendo compreso tra lo 0,11 e 0,07, non permette di rifiutare l’ipotesi H 0 con la significatività del 5%, ma non si discosta tanto dal valore limite per tale probabilità. Conclusion La mancata significatività potrebbe essere correlata all’esiguo numero di pazienti esaminati rispetto ai numeri necessari per ottenere una validità statistica: sarebbero necessari dei trial clinici randomizzati con adeguato numero di pazienti per definire con sicurezza la prevalenza di questa metodica di trattamento rispetto ad altre terapie fisiche. Questo studio pilota evidenzia un miglioramento clinico dei pazienti in seguito alla terapia applicata ed indica una positiva valenza clinica di tale trattamento. 4 SOMMARIO CAP 1 - INTRODUZIONE 1.1 PROBLEMA DI FONDO 1.2 RAZIONALE ALLA BASE DEL LAVORO 1.2.1 Epidemiologia 1.2.2 Inquadramento 1.3 OBIETTIVO DELLO STUDIO CAP 2 - MATERIALI E METODI 2.1 LO STRUMENTO 6 6 6 6 7 11 12 12 2.2 GRUPPO DI STUDIO 2.2.1 Criteri di inclusione 2.2.2 Criteri di esclusione 23 23 23 2.3 PROTOCOLLO DI STUDIO 2.3.1 Scale di valutazione 2.3.2 Protocollo di trattamento 25 25 43 2.4 METODO DI ELABORAZIONE DEI DATI CAP 3 - RISULTATI E DISCUSSIONE 51 54 3.1 CONFRONTO PRE-POST TRATTAMENTO 3.1.1 Numeric Rating Scale 3.1.2 Numeric Rating Scale Incident 3.1.3 McGill Pain Questionnaire 3.1.4 Oswestry Disability Index 3.1.5 Roland Disability Questionnaire 3.1.6 Quebec Back Pain Disability Scale 3.1.7 Analisi dei dati accorpati sul singolo paziente 54 54 55 56 57 58 59 60 3.2 70 VERIFICA DELLE IPOTESI 3.3 UN CASO PARTICOLARE 3.3.1 Valutazione di tutte le scale ad eccezione della SF-36 3.3.2 Valutazione dei parametri della SF-36 72 72 74 CONCLUSIONE 78 SITOGRAFIA 80 BIBLIOGRAFIA 81 5 CAP 1 - INTRODUZIONE 1.1 Problema di fondo Il mal di schiena è talmente diffuso da essere definito, nel secolo precedente, il “male del secolo”. Rappresenta la causa principale di astensione dal lavoro, la causa più frequente di visite mediche dopo le malattie da raffreddamento, la causa più comune di disabilità lavorativa al di sotto dei 45 anni e la patologia benigna più “costosa” nei paesi industrializzati. 1 1.2 Razionale alla base del lavoro 1.2.1 Epidemiologia Molto importante è ricordare che il termine low back pain o lombalgia esprime un sintomo e non la diagnosi di una patologia. Nella maggior parte dei casi, questo dolore, non è associato ad una anomalia strutturale sottostante. Nonostante oggi vi sia una migliore comprensione del fenomeno dolore, i meccanismi patogenetici del low back pain non sono ancora definitivamente noti. Questi aspetti vanno tenuti in considerazione quando si parla di epidemiologia relativa alla lombalgia. La prevalenza di episodi di low back pain nella popolazione generale adulta 6 durante la vita è stimata tra l’85% e il 90%, mentre una percentuale compresa tra il 2% e il 5% manifesta dolore lombare almeno una volta all’anno. 2,3 Si può dire, senza il timore di sbagliare, che tutti, prima o poi, almeno una volta nella vita (senza distinzione tra uomini e donne) soffriamo di “mal di schiena”; per ognuno naturalmente varia la frequenza e l’intensità di dolore: c’è chi ha solo qualche lieve indolenzimento e chi una disabilità permanente. 4 Secondo i dati della Relazione sullo stato sanitario del Paese del Ministero della Salute del 2000, in Italia, il LBP colpisce durante la vita circa l’80% della popolazione. 5 Esistono poi dati relativi alla Regione Emilia Romagna che riguardano i ricoveri ordinari: negli anni 1994, 1995, 1996, 1997 e 1998, il ricovero DRG 243 (DRG medico – Disturbi del dorso) compare fra le prime dieci cause di ricovero. 1.2.2 Inquadramento Il low back pain è rappresentato da dolore, con presenza o meno di limitazione funzionale, avvertito fra il margine inferiore dell’arcata costale e le pieghe glutee inferiori, con possibile irradiazione posteriore alla coscia ma non oltre il ginocchio. 6 La lombalgia determina contrattura antalgica riflessa dei muscoli paravertebrali. 7 Sono numerose le strutture del rachide che possono essere coinvolte nel determinare la sintomatologia dolorosa: legamenti, faccette articolari, 7 periostio vertebrale, muscoli e fasce paravertebrali, vasi sanguigni, dischi intervertebrali e radici nervose spinali. 8 La sintomatologia può causare l’impossibilità di svolgere le normali attività quotidiane e può costringere a possibile assenza dal lavoro. Possiamo suddividere il low back pain in base alla durata temporale della sintomatologia dolorosa in vari stadi: - Low back pain acuto, quando la durata della sintomatologia è inferiore a 4 settimane. - Low back pain subacuto, quando la durata della sintomatologia si protrae oltre le 4 settimane, fino ad un tempo massimo di tre mesi. - Low back pain cronico, quando la durata dei sintomi si protrae per oltre 3 mesi. - Low back pain ricorrente, è una condizione clinica caratterizzata da episodi acuti che durano meno di 4 settimane e si ripresentano dopo periodo di benessere; gli episodi non rappresentano esacerbazioni del low back pain cronico. La lombalgia può essere classificata in due grandi gruppi: 1) Low back pain aspecifico (circa l’85% dei casi), rappresenta una lombalgia a cui non è attribuibile una condizione patologica ben definita, è spesso impossibile giungere ad una precisa diagnosi; si deve tener presente che sono state individuate circa 841 cause diverse che provocano dolori vertebrali (Sibilla, 1995). 2) Low back pain specifico, è definito come una lombalgia correlabile ad una specifica patologia, ad esempio: infezioni (0,01%), tumori (0,7%), spondilite anchilosante (5%), fratture (4%), sindrome radicolare (4%), sindrome della cauda equina (0,04%), 8 stenosi spinale (3%), artrite reumatoide, aneurisma dell’aorta, ernia del disco,etc. E’ fondamentale quindi individuare eventuali Red Flags (condizioni patologiche gravi). Parlando di lombalgia aspecifica, nella maggior parte dei casi, la colonna vertebrale diventa dolente se maltrattata, usata scorrettamente o esposta a fattori di rischio quali: posture e movimenti scorretti, stress psicologici, forma fisica scadente, sovrappeso, obesità e fumo. In molti casi la sintomatologia migliora entro un mese, indipendentemente dal trattamento effettuato (evoluzione fisiologica benigna); è importante consigliare al paziente di rimanere attivo nonostante il dolore ed informarlo sugli eventuali fattori di rischio (Yellow Flags). Nei casi di lombalgia aspecifica non si dovrebbe prescrivere di routine esami radiologici, comprese TAC e RMN, o altri test; questi non hanno utilità ne’ a fini diagnostici, ne’ per identificare l’origine del dolore. Questi esami dovrebbero essere richiesti solo nei casi con deficit neurologici ingravescenti subito importanti oppure se si sospetta una causa potenzialmente grave come una neoplasia, un’infezione, una frattura vertebrale o un aneurisma dell'aorta addominale. Il trattamento della lombalgia aspecifica è suddiviso a seconda che il low back pain sia acuto, subacuto o cronico. Nel low back pain acuto l’obbiettivo principale è prendersi cura della persona senza medicalizzare. C’è la necessità di informare e rassicurare sulla possibile genesi del low back pain, sulla prognosi, sulle cause scatenanti, sui fattori di rischio (modello biopsicosociale). 9 Non ci sono esercizi specifici per la lombalgia acuta, bisogna sconsigliare il riposo a letto, raccomandare di rimanere attivi e se possibile di non lasciare il lavoro. La terapia farmacologia è costituita da Paracetamolo e da FANS; il primo è efficace ed è da considerare un farmaco di prima scelta, i secondi sono anche loro un ottimo rimedio sintomatico ma possono essere associati a rischi gastrointestinali e cardiovascolari (soprattutto nell’anziano). L’utilizzo di miorilassanti non apporta effetti addizionali alla terapia farmacologica; la terapia steroidea non è consigliata. Nel low back pain subacuto l’obbiettivo principale è quello di evitare la cronicizzazione attraverso interventi sui fattori di rischio (modello biopsicosociale). Sono consigliate la terapia manuale, l’esecuzione di esercizi aerobici ed esercizi domiciliari personalizzati, bisogna incoraggiare la ripresa delle normali attività. I farmaci sintomatici che si possono utilizzare sono: paracetamolo con o senza oppioidi, FANS e miorilassanti ad effetto centrale. Nel low back pain cronico l’obiettivo del trattamento è quello di ridurre la disabilità e limitarne il peggioramento nel tempo offrendo strumenti di gestione del problema e di controllo del dolore (la risoluzione del dolore cronico riguarda meno del 5% dei pazienti). Il trattamento consiste nell’educare il paziente tramite l’intervento sui fattori di rischio e attraverso l’esecuzione di esercizi personalizzati. Anche in questo caso la terapia farmacologica sintomatica può essere d’aiuto (paracetamolo con o senza oppioidi, FANS, miorilassanti, antidepressivi). 9,10,11,12,13,14,15,16,17,18 10 Per quanto riguarda le terapie fisiche, vengono utilizzate nel low back pain soprattutto Ultrasuonoterapia, Laserterapia, TENS ed Infrarossi, con lo scopo di ridurre il dolore, contrattura muscolare ed infiammazione (agiscono sul sintomo). Queste terapie fisiche utilizzano apparecchi elettromedicali che attraverso diverse forme di energia agiscono sui tessuti; la loro efficacia nel low back pain aspecifico non è sicura. 19,20,21 1.3 Obiettivo dello studio Lo scopo di questo lavoro è quello di valutare l’eventuale diminuzione del dolore in una piccola popolazione di pazienti affetti da low back pain cronico aspecifico, attraverso il trattamento con Terapia a Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo (TECAR). 11 CAP 2 - MATERIALI E METODI Presso il centro fisioterapico Fisiolife, nel periodo tra Aprile e Ottobre 2010, è stato condotto uno studio prospettico senza gruppo di controllo per verificare l’efficacia della Tecarterapia® nel trattamento dei soggetti affetti da low back pain cronico aspecifico. 2.1 Lo strumento La Tecar® (acronimo di trasferimento energetico capacitivo e resistivo) rientra nel gruppo delle terapie fisiche, viene applicata nelle patologie osteoarticolari e muscolo-scheletriche abbreviando i tempi di recupero riabilitativo e riducendo il dolore. Sono presenti studi sul trattamento con Tecar® di patologie nel campo della flebolinfologia, dell’oftalmologia, dell’oncologia, della pneumologia e della nefrologia. La Tecar® utilizza una tecnica del tutto innovativa, andando a stimolare energia all’interno dei tessuti, attivando naturali processi riparativi e antinfiammatori. Il metodo di trasferimento energetico a scopo terapeutico a tessuti lesi è comune a molte terapie fisioterapiche che si fondono sull’irradiazione di energia; ciò che differenzia queste terapie dalla Tecarterapia® è la modalità di trasferimento energetico: nelle prime avviene l’irradiazione di energia dall’esterno, nella Tecar® si ha generazione di energia endogena che si realizza mediante il richiamo nell’area di trattamento di cariche elettriche presenti sottoforma di ioni nei tessuti. 12 La Tecar® utilizza radiofrequenze a onde lunghe a 0,485 MHz, che sono inferiori alle frequenze utilizzate in diatermia a onde corte (27,1 MHz), in ipertermia (454 MHz), in radarterapia (2,5 GHz) e sono superiori alle frequenze che determinano contrazioni muscolari; non essendoci una radiazione diretta è necessaria un’applicazione a contatto con il corpo. La Tecarterapia® permette di interessare omogeneamente sia gli strati più esterni che quelli più profondi del tessuto biologico, grazie al principio di funzionamento che utilizza il tessuto biologico da trattare come parte di un condensatore, al contrario dei classici apparecchi di terapia fisica, i quali essendo sistemi radianti disperdono tra il 50% e l’80% dell’energia erogata nei primi micron di tessuto biologico e si è quindi costretti ad utilizzare radiazioni a frequenze elevatissime con grosse limitazioni nell’applicazione (forte azione termica prodotta dal segnale). La Tecar® trasferisce energia all’interno dei tessuti mediante l’utilizzo di due diversi tipi di elettrodi: 1) elettrodo capacitivo, rivestito da un isolante (modalità capacitiva) 2) elettrodo resistivo, non rivestito da isolante (modalità resistiva) Se portiamo il concetto del condensatore in un applicazione biologica e teniamo in considerazione la possibilità di lavorare nelle due modalità che ci offre la macchina: - in modalità capacitiva avremo un condensatore con due armature, la prima è la piastra conduttrice metallica (il dielettrico è quello opposto sulla sua superficie) e la seconda è un conduttore di seconda specie, formato dal tessuto biologico e da un’altra piastra metallica conduttrice che chiude il circuito. Un conduttore di seconda specie è caratterizzato maggiormente da 13 correnti di spostamento piuttosto che da correnti di conduzione, quindi le particelle cariche tendono ad addensarsi maggiormente nei pressi del dielettrico e la loro energia tende ad aumentare in maniera progressiva dal controelettrodo all’elettrodo isolato con conseguente aumento di temperatura. L’attrazione e la concentrazione delle cariche si sviluppa prevalentemente al di sotto della sede di applicazione dell’elettrodo, consentendo specificità di intervento sulle aree per le quali esiste indicazione terapeutica, agendo specificatamente sui tessuti molli. Se l’elettrodo capacitivo viene tenuto fermo, la sensazione di calore sulla cute di contatto diventa meno sopportabile a seconda dei tessuti sui quali si lavora e a seconda delle dimensioni dell’elettrodo; il trattamento quindi deve essere eseguito con movimenti continui. Figura 1: Modalità capacitiva (concessa da Unibell International Srl) - in modalità resistiva avremo un’armatura formata dall’elettrodo (conduttore di prima specie) e dai tessuti biologici sottostanti con caratteristiche di conduttore di seconda specie, una seconda armatura 14 formata dal controelettrodo, ed infine da un dielettrico composto da tessuti a maggior resistenza e a minor contenuto d’acqua. La zona di concentrazione delle cariche elettriche e quindi l’effetto biologico, si localizza nei punti più resistivi del tessuto, cioè in tendini, legamenti, tessuto osseo e cartilagineo, che si trovano frapposti tra l’elettrodo attivo e la piastra di ritorno. Figura 2: Modalità resistiva (concessa da Unibell International Srl) La radiofrequenza nelle due modalità non cambia, resta costante a 0,485Mhz (Tecar®) La cellula è caratterizzata da diverse attività, ogni attività si realizza attraverso la modificazione dell’equilibrio chimico-elettrico delle sue parti, per cui si altera l’attività della cellula quando si avranno modificazioni di questo equilibrio. Ogni cellula partecipa alla funzione del tessuto attraverso interazioni morfologiche e di tipo fisico-chimico-elettrico. Quando un’onda o un campo elettromagnetico interagisce con un sistema cellulare ed è dotato delle opportune caratteristiche, provoca modificazioni nell’attività del sistema. 15 In base quindi alla quantità di energia utilizzata si avranno effetti differenti sul sistema: Bassi livelli energetici (potenza 0-30%) In modalità capacitiva si ha biostimolazione ultrastrutturale cellulare, da cui consegue un aumento delle trasformazioni energetiche e del consumo di ossigeno. Questo porta ad un attivazione indiretta del microcircolo arterioso e venolinfatico, a causa dell’aumento delle richieste metaboliche del tessuto, il tutto senza dilatazione dei grandi vasi. In modalità resistiva si ha un aumento della concentrazione delle cariche nei tessuti a maggior resistenza, che porta ad un leggero aumento della temperatura nella zona stessa. La sensazione percepita dal paziente è di assenza di calore (atermia) nella zona trattata. Gli effetti biologici che si evidenziano a bassi livelli energetici sono: - aumento dei processi proliferativi - aumento trasformazioni energetiche cellulari - aumento dei livelli soglia e azione diretta sulle terminazioni nervose (azione analgesica). Medi livelli energetici (potenza 30-60%) In modalità capacitiva si ottiene un incremento della biostimolazione causata dall’aumento delle trasformazioni energetiche endocellulari, ma soprattutto si verifica un innalzamento della temperatura endogena, che dipende dall’aumento dei moti browniani. L’innalzamento termico e l’aumento di consumo di ossigeno, stimolano la dilatazione dei vasi di maggior calibro incrementando ulteriormente il flusso 16 ematico e linfatico. In modalità resistiva si ha un ulteriore aumento della concentrazione di cariche nei tessuti a maggiore resistenza, che porta ad un aumento della temperatura interna. Il paziente percepisce una sensazione moderatamente termica nella zona trattata. Gli effetti biologici che si evidenziano a medi livelli energetici sono: - incremento della richiesta e del consumo di ossigeno - incremento della permeabilità capillare (microiperemia). Quindi a medi livelli energetici si avrà un’azione miorilassante dovuta al incremento della circolazione, ed un azione analgesica dovuta all’incremento del microcircolo. Alti livelli energetici (potenza 60-100%) In modalità capacitiva si ottiene un forte effetto endotermico, con un notevole aumento del flusso emolinfatico; risulta minore l’effetto di biostimolazione cellulare. In modalità resistiva si ha un notevole aumento della concentrazione di cariche nei tessuti a maggior resistenza, con la conseguenza di un incremento della temperatura nella zona maggiormente resistiva e di un importante vasodilatazione profonda. Il paziente percepisce una forte sensazione termica nella zona trattata. Gli effetti biologici che si evidenziano ad alti livelli energetici sono: - aumento della permeabilità di membrana, con conseguente incremento dei processi di osmosi, redistribuzione dei liquidi intercellulari e incremento volumetrico cellulare 17 - forte endotermia, che provoca la fluidificazione dei liquidi biologici, l’aumento dei processi metabolici, la diminuzione dello stato eccito-motorio delle fibre nervose, l’iperafflusso ematico e la vasodilatazione. In generale si può quindi dire che gli effetti biologici della Tecarterapia® sono di tre tipi: 1) Biochimico: accelera il metabolismo ultrastrutturale delle cellule richiamando sangue ricco di ossigeno, velocizzando il flusso e facilitando il drenaggio linfatico. 2) Termico: per l’effetto Joule prodotto dalle correnti di spostamento induce un’endotermia profonda e omogeneamente diffusa. 3) Meccanico: aumentando la velocità di scorrimento dei fluidi drena la stasi emolinfatica e tonifica le pareti vascolari. I principali effetti fisiologici collegati all’aumento dell’energia endogena sono rappresentati da: - aumento dell’estensibilità del tessuto collagene per riduzione della viscosità - diminuzione del dolore attraverso stimolazione del rilascio di endorfine e attraverso il contributo a riequilibrare i potenziali di membrana dei nocicettori e delle fibre nervose, favorendo il blocco nella conduzione dello stimolo doloroso con diminuzione conseguente del sintomo - riduzione degli spasmi e delle contratture muscolari per ridotte attività degli efferenti secondari - velocizzazione del riassorbimento di raccolte emorragiche - più rapida e completa dissociazione dell’ossigeno dall’emoglobina 18 con maggiore disponibilità, che porta alla riduzione dell’energia di attivazione di importanti reazioni chimiche metaboliche. - vasodilatazione con conseguente aumento del flusso ematico locale, il quale contribuisce al rifornimento di ossigeno (carburante dei sistemi riparativi cellulari), di sostanze nutritive e alla rimozione di cataboliti. La Tecar® possiede 4 caratteristiche fondamentali: 1) Dissipazione ideale. Permette di incrementare la temperatura nei tessuti profondi con una dissipazione energetica nei tessuti superficiali vicino a quella del modello ideale. 2) Focalità. L’effetto biologico si sviluppa esclusivamente nella zona di applicazione energetica, ossia nella zona di spostamento delle cariche; questo permette di essere molto selettivi e precisi nell’applicazione del trattamento. 3) Omogeneità. L’aumento della temperatura si genera dall’interno della biostruttura per effetto delle correnti di spostamento, le quali dalle zone periferiche si concentrano verso l’area di applicazione. L’intensità di queste correnti è indipendente dall’aspetto resistivo del tessuto perché è connessa alla forza di attrazione esercitata dall’elettrodo attivo che viene impostata dal generatore. 4) Innocuità. La corrente non è presente per contatto diretto; i risultati in profondità vengono ottenuti senza che la superficie cutanea sia attraversata da alcuna forma di proiezione diretta di energia, si avrà quindi l’assenza di effetti collaterali e di controindicazioni (fatta eccezione per i pazienti con alterazioni della sensibilità cutanea, portatori di Pacemaker e per le donne in gravidanza), inoltre la Tecarterapia® ha la possibilità di poter essere usata 19 anche in presenza di mezzi di sintesi metallici (essendo il metallo un ottimo conduttore, la resistenza è uguale a zero e quindi risulta nullo il surriscaldamento dei materiali protesici), questo risultato non è possibile con le altre terapie fisiche, come le correnti e gli ultrasuoni, perché surriscaldano le strutture protesiche. 22,23,24,25 L’apparecchio utilizzato nel nostro studio è una TECAR® HCR701 Figura 3: TECAR HCR701 È costituita da un generatore che eroga un segnale di radiofrequenza a 0,485MHz; la potenza è regolabile per permettere di controllare la quantità di energia trasferita e la relativa azione biologica. 26,27 20 Il materiale che abbiamo utilizzato è il seguente: Figura 4: elettrodo isolato CAPACITIVO 55mm Figura 5: elettrodo in acciaio RESISTIVO 65mm 21 Figura 6: elettrodo neutro piano o piastra metallica Figura 7: crema conduttrice La crema conduttrice è indispensabile per ottenere i migliori rendimenti essendo dotata di un elevato potere conduttivo. 22 Non produce alcun beneficio a livello terapeutico essendo solo idratante. Svolge tre azioni importanti: - la prima è quella di ridurre alla minima espressione la resistenza elettrica di contatto, il che facilita l’introduzione della corrente all’interno dei tessuti - la seconda è quella di idratare e quindi migliorare esteriormente la zona trattata - la terza è quella di facilitare lo scorrimento dell’elettrodo. 2.2 Gruppo di studio Nello studio effettuato sono stati presi in considerazione 5 soggetti, tra i pazienti che si sono rivolti al centro fisioterapico Fisiolife, selezionati con i seguenti criteri di partecipazione. 2.2.1 Criteri di inclusione - diagnosi medica di lombalgia - permanenza della sintomatologia dolorosa da almeno 12 settimane - età compresa tra 18 e 45 anni 2.2.2 Criteri di esclusione Soggetti che presentano controindicazioni per effettuare il trattamento quali: - stato di gravidanza - alterazioni della sensibilità cutanea - portatori di pacemaker 23 Soggetti affetti da: - irradiazione sciatalgia della sintomatologia dolorosa - fratture traumatiche al rachide - fratture da osteoporosi al rachide - spondilolistesi, spondidolisi, o presunta instabilità vertebrale - patologie congenite alla colonna - sofferenza midollare - ipercifosi grave - scoliosi grave - neoplasie vertebrali - infezioni al rachide - artrite infiammatoria - malattie agli organi pelvici - malattie renali - aneurisma aortico - malattie gastrointestinali - pancreatite - colecistite - alterazioni della sensibilità cutanea - disturbi della conduzione elettrica cardiaca 24 2.3 Protocollo di studio Il protocollo di studio si sviluppa attraverso la fase di valutazione pre trattamento, la fase di trattamento e la fase di valutazione post trattamento. In entrambe le fasi di valutazione, sono state utilizzate le seguenti scale di valutazione. 2.3.1 Scale di valutazione Sono state somministrate, ai pazienti inclusi nello studio, scale di valutazione soggettive, sia unidimensionali che multidimensionali, per valutare il livello della sintomatologia dolorosa e come questa incidesse nella vita quotidiana di ognuno di loro. I pazienti sono stati valutati con queste scale, sia all’inizio che alla fine del protocollo terapeutico, utilizzando gli stessi strumenti valutativi e lo stesso operatore. La prima valutazione è stata fatta lo stesso giorno dell’inizio del trattamento, mentre la seconda, il giorno seguente l’ultima seduta del protocollo terapeutico. 25 Le scale di valutazione unidimensionali utilizzate sono state le seguenti: MODALITA’ STANDARD Figura 8: presentazione in parallelo delle scale: Numeric Rating Scale (NRS) 28,29, Iowa Pain Thermometer (IPT) 30, Verbal Descriptor Scale (VDS) 31, Visual analogue scales (VAS) 32, Faces Pain Scale Revised (FPS-R) 33 26 Per facilitare al paziente la comprensione della nostra richiesta di valutare il proprio livello di dolore e le sue variazioni, gli sono state presentate 5 scale di valutazione del dolore unidimensionali in parallelo. Numeric Rating Scale (NRS) La scala è una retta segmentata suddivisa in 10 valori con due estremità che corrispondono a 0 nessun dolore e 10 il massimo possibile. Iowa Pain Thermometer (IPT) I pazienti vedono raffigurato un termometro senza numeri o tacche con una intensità di colore rosso crescente. Verbal Descriptor Scale (VDS) La scala verbale semplice, sempre unidimensionale: propone un’asta segmentata in cui la scelta viene facilitata (ma anche condizionata) dalla presenza di aggettivi che quantificano il dolore. Visual Analogue Scale (VAS) La scala è una retta segmentata con due estremità che corrispondono a “nessun dolore” e “massimo dolore possibile” (oppure il massimo di cui si ha avuto esperienza). Faces Pain Scale Revised (FPS-R) La scala delle espressioni facciali è uno strumento grafico che rappresenta le diverse espressioni del viso ipoteticamente connesse all’assenza o presenza di dolore di intensità crescente. La principale fragilità di questo strumento 27 consiste nel fatto che le espressioni del viso raffigurate possono essere associate non solo alla variabile oggetto di valutazione, il dolore, ma ad altri costrutti psicologici che solitamente si correlano all’espressione non verbale come ad esempio l’ansia, la depressione, l’aggressività, la soddisfazione. Per alcuni pazienti è percepita come più semplice rispetto a VAS e NRS, non influenzata da differenze di genere, cultura o etnia. Le Scale Unidimensionali per la misurazione dell’intensità del dolore possono essere costruite su di uno stesso supporto. Un cursore dotato di indicatore permette di correlare i dati ricavati con i diversi metodi. Somministrazione: “Considerando queste scale in cui nelle parti più basse sono rappresentate l’assenza di dolore, ovvero lo zero, ovvero una espressione tranquilla, e nelle parti più alte sono rappresentate il dolore insopportabile, ovvero il 10 ovvero una espressione disperata, quanto valuta l’intensità del suo dolore in questo momento?” Nell’ elaborazione dei dati sono stati utilizzati i risultati derivanti dalla “Numeric Rating Scale” in quanto più quantitativamente rappresentativi. 28 MODALITA’ INCIDENT Figura 9: presentazione in parallelo delle scale Incident: Numeric Rating Scale (NRS), Iowa Pain Thermometer (IPT), Verbal Descriptor Scale (VDS), Visual analogue scales (VAS), Faces Pain Scale Revised (FPSR) 29 Le scale di valutazione proposte ai pazienti sono le stesse precedentemente presentate; quello che si modifica è la modalità di somministrazione: Somministrazione: “C’è un movimento in particolare che Le procura dolore più di altri?”. Se affermativo si prosegue con: “Considerando queste scale in cui nelle parti più basse sono rappresentate l’assenza di dolore, ovvero lo zero, ovvero una espressione tranquilla, e nelle parti più alte sono rappresentate il dolore insopportabile, ovvero il 10 ovvero un’espressione disperata, quanto valuta l’intensità del suo dolore durante questo movimento?”. 30 Le scale di valutazione multidimensionali utilizzate sono state le seguenti: SHORT FORM 36 (SF-36) 34,35 Figura 10: scala di valutazione “Short Form 36” pagina 1 31 Figura 11: scala di valutazione “Short Form 36” pagina 2 32 Figura 12: scala di valutazione “Short Form 36” pagina 3 33 Short Form 36 è un questionario multidimensionale sullo stato di salute del paziente; è caratterizzato da brevità (mediamente il soggetto impiega non più di 10 minuti per la sua compilazione) e precisione (lo strumento è valido e riproducibile). Valuta il livello di attività e la sensazione di benessere di ciascuno. L’SF-36 è formato da 8 scale a quesito multiplo (per un totale di 36 domande) che misurano i seguenti domini di salute percepita: 1) attività fisica 2) limitazioni nelle attività legate al proprio ruolo dovute a problemi di salute fisica 3) dolore fisico 4) salute in generale 5) vitalità (energia/affaticamento) 6) attività sociali 7) limitazioni nell’attività legata al proprio ruolo dovute a problemi emotivi 8) salute mentale (sofferenza psicologica e benessere psicologico). Il punteggio di ogni scala è calcolato su un range che va da 0 a 100, più il punteggio è alto e più lo stato di salute e la qualità della vita sono buone. 34 MCGILL PAIN QUESTIONNAIRE (MPQ) 36,37,38 Figura 13: scala di valutazione “McGill Pain Questionnaire” 35 McGill Pain Questionnaire è un questionario multidimensionale costituito da alcune serie di parole idonee a descrivere diversi caratteri del dolore. Nel questionario sono presenti 78 termini di definizione del dolore, raggruppati in 20 sottoclassi e divisi in 4 classi: 1) aspetto sensitivo (caratteri “qualitativi”) 2) aspetto valutativo ( valutazione dell’intensità del dolore) 3) aspetto affettivo ( espressione delle reazioni emotive) 4) aspetto misto Viene presentato al paziente che deve scegliere i termini che corrispondono al proprio dolore. Dall’esame delle parole scelte è possibile ricavare uno score globale ed uno parziale per le quattro sottoscale. Non è adatto a pazienti di modesta cultura o anziani. Ad oggi rappresenta uno dei più completi questionari sul dolore, tuttavia è stato criticato dai clinici in quanto “troppo concentrato sull’aspetto descrittivo del dolore” e poco nell’area quantitativa. Il punteggio totale va da 0 a 20, più è alto il punteggio e più la sintomatologia dolorosa è alta. 36 ITALIAN OSWESTRY DISABILITY INDEX (ODI) 39,40 Figura 14: scala di valutazione “Italian Oswestry Disability Index” pagina 1 37 Figura 15: scala di valutazione “Italian Oswestry Disability Index” pagina 2 38 Oswestry Disability Index è uno dei principali strumenti di misura per le valutazioni della disabilità causate dal dolore. L’ODI è considerato il gold standard per la valutazione delle disabilità nelle lombalgie. Il questionario è formato da 10 domande a risposta multipla in cui il paziente deve scegliere la risposta che più si avvicina al suo dolore attuale. Il punteggio totale è calcolato su di una scala che va da 0 a 50, più è alto il punteggio e più la disabilità causata dalla sintomatologia dolorosa è elevata. 39 ROLAND DISABILITY QUESTIONNAIRE (RDQ) 41 Figura 16: scala di valutazione “Roland Disability Questionnaire” 40 Roland Disability Questionnaire è una scala di valutazione multidimensionale che misura il grado di disabilità. È costituita da 24 frasi che descrivono situazioni tipiche di un soggetto con mal di schiena. Al paziente viene chiesto di selezionare le frasi che descrivono in modo appropriato il loro stato attuale. Il punteggio totale è calcolato su una scala da 0 a 24, dove 24 corrisponde al grado di massima disabilità. 41 QUEBEC BACK PAIN DISABILITY SCALE (QBPDS) 42 Figura 17: scala di valutazione “Quebec Back Pain Disability Scale” 42 Quebec Back Pain Disability Scale (QBPDS) è una scala di valutazione funzionale e multidimensionale; contiene un elenco di 20 attività della vita quotidiana, a ciascuna delle quali l’individuo deve attribuire il grado di difficoltà riscontrato nella sua esecuzione (0=nessuna difficoltà; 1=minima difficoltà; 2=qualche difficoltà; 3=piuttosto difficile; 4=molto difficile; 5=impossibile a farsi). Il punteggio totale è calcolato su di una scala che va da 0 a 100 dove 0 indica uno stato di disabilità nullo e 100 il massimo grado di disabilità nell’esecuzione delle attività di vita quotidiana. Per calcolare la percentuale di disabilità occorre avere un punteggio minimo di 20 punti, essendo la formula matematica per calcolare la percentuale di disabilità: % di massima disabilità = (Punteggio totale ottenuto − 20) × 100% 80 2.3.2 Protocollo di trattamento A tutti i pazienti sono stati illustrati, prima dell’inizio delle sedute, il protocollo di studio e gli obiettivi da raggiungere. Si è proceduto ad ottenere la firma per il consenso informato al trattamento riabilitativo, depositato presso lo studio fisioterapico Fisiolife, e per il consenso informato al trattamento dei dati sensibili (sotto allegato), depositato presso il corso di laurea in Infermieristica e Fisioterapia. 43 Figura 18: consenso informato al trattamento dei dati sensibili pagina 1 44 Figura 19: consenso informato al trattamento dei dati sensibili pagina 2 45 Ai pazienti inclusi nello studio è stato proposto lo stesso protocollo terapeutico, eseguito con la medesima apparecchiatura (TECAR® HCR701). Per garantire la massima uniformità di applicazione tutte le sedute sono state effettuate dallo stesso operatore. Numero di sedute Il trattamento è suddiviso in 6 sedute a cadenza bi o tri-settimanale eseguite in giorni non consecutivi e per una durata totale non superiore alle 3 settimane. Posizione da assumere e mantenere durante il trattamento Il paziente deve posizionarsi sul lettino, prono, con capo che poggia sul dorso delle mani, arti superiori abdotti e gomiti flessi, rachide allineato ed in scarico mediante l’utilizzo di un cuscino posto sotto l’addome. Figura 20: posizione 1 per il trattamento (foto simulata) 46 Nel caso in cui il paziente non trovi gradevole il mantenimento di questa posizione gliene verrà proposta una seconda. Nella seconda posizione, il capo può essere mantenuto in rotazione laterale con arti superiori abdotti, gomiti flessi e avambracci fuori dal lettino. Figura 21: posizione 2 per il trattamento (foto simulata) Livello di potenza Il range di potenza da utilizzare nel trattamento è il seguente: - in modalità Capacitiva dal 40% al 60% - in modalità Resistiva dal 10% al 50% Sono stati utilizzati i sopradrescritti range di potenza per garantire l’applicazione secondo i principi della azione moderatamente termica. 43 La potenza deve essere comunque tale da far percepire al paziente una sensazione termica piacevole, leggermente tiepida. 47 Tempo La singola seduta ha una durata di 25 minuti distribuiti in: - 9’ modalità Capacitiva - 9’ modalità Resistiva - 7’ modalità Capacitiva Metodo di lavoro La seduta inizia con la collocazione della piastra neutra, uniformemente ricoperta di crema conduttrice, tra il cuscino e l’addome del paziente, e con la distribuzione di crema conduttrice nell’area di lavoro, quindi nel nostro caso in sede lombare. Figura 22: piastra neutra ricoperta di crema conduttrice La prima modalità utilizzata è quella Capacitiva. Si lavora bilateralmente sui muscoli glutei, sul muscolo quadrato dei lombi, 48 sui muscoli paravertebrali, su parte dell’origine delle fibre inferiori del muscolo trapezio e sul muscolo grande dorsale. Il trattamento viene effettuato senza mai sorpassare il livello vertebrale D10 - D11. La pressione esercitata dall’operatore sull’elettrodo deve essere di media entità così come la velocità di esecuzione. Figura 23: trattamento in modalità capacitiva (foto simulata) La seconda modalità è quella Resistiva. Il lavoro è concentrato sui processi spinosi delle vertebre (fino a D10), sulla zona sacroiliaca e su l’origine della parte lombare del diaframma (quando si staziona con l’elettrodo sui pilastri del diaframma si invita il paziente ad effettuare una respirazione lenta e controllata). Si lavora in particolar modo bilateralmente sulle inserzioni muscolari paravertebrali e sull’origine del muscolo grande gluteo. 49 In questa modalità si eseguono movimenti lenti, associandoli a momenti di stazionamento dell’elettrodo resistivo. Figura 24: trattamento in modalità resistiva (foto simulata) L’ultima fase prevede nuovamente l’applicazione della modalità Capacitiva. Si lavora bilateralmente sui muscoli glutei, sul muscolo quadrato dei lombi, sui muscoli paravertebrali, su parte dell’origine delle fibre inferiori del muscolo trapezio e sul muscolo grande dorsale. Il trattamento viene effettuato con movimenti circolari in direzione centripeta senza mai sorpassare il livello vertebrale D10 - D11. La pressione esercitata dall’operatore sull’elettrodo deve essere di media entità così come la velocità di esecuzione. 50 2.4 Metodo di elaborazione dei dati Dopo aver tabulato i dati ottenuti dalle schede di valutazione somministrate prima e dopo il trattamento si applica il test dei segni per ranghi di Wilcoxon, che consente il confronto fra due campioni di dati appaiati (è l’analogo non parametrico della t di Student per dati appaiati). La definizione del modello sperimentale dei dati appaiati è la seguente: si tratta di un modello sperimentale particolare in cui si studia la variazione quantitativa di un parametro, dopo l’applicazione di un qualsiasi stimolo, sugli stessi pazienti, prima e dopo l’applicazione dello stimolo medesimo. Lo scopo dello studio è quello di valutare se vi è differenza statisticamente significativa fra i dati prima e dopo il trattamento. In particolare si testa l’ipotesi H 0 che la mediana della prima distribuzione sia uguale alla mediana della seconda distribuzione, contro l’ipotesi alternativa H 1 che le mediane siano diverse. 44 51 è uguale alla somma, in valore assoluto, dei ranghi T delle differenze il cui segno algebrico è meno frequente N è il numero delle differenze delle copie, non considerando le differenze uguali a zero Z è il parametro dell’algoritmo di Wilcoxon Tabella 1: indice dei simboli utilizzati nel test dei segni per ranghi di Wilcoxon z= N ( N + 1) 4 N ( N + 1) (2 N + 1) 24 T − Figura 25: algoritmo di Wilcoxon per calcolare il parametro Z La lettura del valore calcolato della Z sull’apposita tavola, consente di calcolarne la probabilità associata. 52 Figura 26: probabilità dei valori della Z su una coda 53 CAP 3 - RISULTATI E DISCUSSIONE 3.1 Confronto pre-post trattamento I dati sono stati tabulati sia relativamente alle singole scale di valutazione, sia in riferimento ai singoli pazienti. 3.1.1 Numeric Rating Scale NRS (Numeric Rating Scale) PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M -NRS- prima 6/10 4/10 4/10 7/10 5/10 -NRS- dopo 2/10 0/10 4/10 6/10 0/10 Tabella 2: dati “NRS” prima e dopo il trattamento NRS 10 9 8 7 CC220189F 6 HS100373F 5 4 OE080586F 3 SM060585F 2 AM081286M 1 0 NRS prima NRS dopo Grafico 1: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 2 54 Per la quasi totalità dei pazienti si evidenzia un miglioramento clinico della sintomatologia dolorosa. 3.1.2 Numeric Rating Scale Incident NRS INCIDENT PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M -NRS Incident- prima 8/10 = 9/10 9/10 7/10 -NRS Incident- dopo 2/10 = 9/10 3/10 3/10 Tabella 3: dati “NRS Incident” prima e dopo il trattamento NRS incident 10 9 8 7 CC220189F 6 HS100373F 5 4 OE080586F 3 SM060585F 2 AM081286M 1 0 NRS Incident prima NRS Incident dopo Grafico 2: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 3 Per la quasi totalità dei pazienti si evidenzia un miglioramento clinico della sintomatologia dolorosa. 55 3.1.3 McGill Pain Questionnaire PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M -McGill Pain Q- prima 17/20 16/20 12/20 8/20 13/20 -McGill Pain Q- dopo 2/20 0/20 12/20 6/20 8/20 Tabella 4: dati “McGill Pain Questionnaire” prima e dopo il trattamento McGill Pain Questionnaire 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M MPQ prima MPQ dopo Grafico 3: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 4 Per la quasi totalità dei pazienti si evidenzia un miglioramento clinico qualitativo e quantitativo della sintomatologia dolorosa. 56 3.1.4 Oswestry Disability Index PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M -ODI- prima 9/50 6/50 11/50 26/50 10/50 -ODI- dopo 3/50 0/50 11/50 14/50 3/50 Tabella 5: dati “Oswestry Disability Index” prima e dopo il trattamento Oswestry Disability Index 50 48 46 44 42 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M ODI prima ODI dopo Grafico4: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 5 Per la quasi totalità dei pazienti si evidenzia un miglioramento del livello del dolore e dell’impatto della lombalgia nelle loro ADL. 57 3.1.5 Roland Disability Questionnaire PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M -RDQ- prima 5/24 3/24 8/24 8/24 3/24 -RDQ- dopo 3/24 0/24 8/24 3/24 0/24 Tabella 6: dati “Roland Disability Questionnaire” prima e dopo il trattamento Roland Disability Questionnaire 24 23 22 21 20 19 18 17 16 15 14 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M RDQ prima RDQ dopo Grafico 5: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 6 Per la quasi totalità dei pazienti si evidenzia un miglioramento nella valutazione dell’impatto della lombalgia nelle loro ADL. 58 3.1.6 Quebec Back Pain Disability Scale PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M -QBPDS- prima 13/100 26/100 16/100 32/100 12/100 -QBPDS- dopo 4/100 2/100 16/100 22/100 5/100 Tabella 7: dati “Quebec Back Pain Disability Scale” prima e dopo il trattamento 100 98 96 94 92 90 88 86 84 82 80 78 76 74 72 70 68 66 64 62 60 58 56 54 52 50 48 46 44 42 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 Quebec Back Pain Disability Scale CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F AM081286M QBPDS prima QBPDS dopo Grafico 6: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 7 Per la quasi totalità dei pazienti si evidenzia un miglioramento nella valutazione dell’impatto della lombalgia nelle loro ADL. 59 3.1.7 Analisi dei dati accorpati sul singolo paziente Sono riportati nella prima tabella e nel primo grafico di ciascun paziente, i dati delle relative scale: Numeric Rating Scale, Numeric Rating Scale Incident, McGill Pain Questionnaire, Oswestry Disability Index, Roland Disability Questionnaire e Quebec Back Pain Disability Scale. Nella seconda tabella e nel secondo grafico sono riportati i parametri della Short Form 36. Paziente: CC220189F Scale di Valutazione Prima Dopo Numeric Rating Scale 6/10 2/10 Numeric Rating Scale Incident 8/10 2/10 McGill Pain Questionnaire 17/20 2/20 Oswestry Disability Index 9/50 3/50 Roland Disability Questionnarie Quebec Back Pain Disability Scale 5/24 3/24 13/100 4/100 Tabella 8: dati accorpati del paziente CC220189F CC220189F 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 NRS NRS McGill Pain Oswestry incident Q. Disability Index Prima Roland Disability Q. Quebec back pain D.S. Dopo Grafico 7: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 8 60 I dati accorpati del singolo paziente, evidenziano una generale riduzione, con una più marcata rilevanza nelle scale NRS, NRS Incident e McGill Pain Questionnaire. SF-36 Tabella 9: Prima PIR Dopo Attività Fisica 80,00 90,00 96,79 Ruolo Fisico 50,00 100,00 84,64 Dolore Fisico 32,00 74,00 96,79 Salute Generale 72,00 100,00 74,87 Vitalità 40,00 80,00 64,93 Attività Sociali 37,50 87,50 78,32 Ruolo Emotivo 33,33 100,00 75,21 Salute Mentale 60,00 68,00 68,9 dati SF-36 prima e dopo il trattamento del paziente CC220189F, e dati relativi alla popolazione italiana di riferimento (PIR) 45,46 SF-36 CC220189F 100,00 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 Prima Dopo PIR Grafico 8: rappresentazione grafica dei dati nella tabella 9 I parametri della SF-36 relativi al singolo paziente evidenziano un generale miglioramento, più ridotto per “Salute Mentale” e “Attività Fisica”. I dati post trattamento sono molto vicini a quelli della Popolazione Italiana di Riferimento (PIR – Apolone 1997). 61 Paziente: HS100373F Scale di Valutazione Prima Dopo 4/10 0/10 0 0 McGill Pain Questionnaire 16/20 0/20 Oswestry Disability Index 6/50 0/50 Roland Disability Questionnarie 3/24 0/24 26/100 2/100 Numeric Rating Scale Numeric Rating Scale Incident Quebec Back Pain Disability Scale Tabella 10: dati accorpati del paziente HS100373F HS100373F 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 NRS NRS McGill Pain Oswestry incident Q. Disability Index Prima Roland Disability Q. Quebec back pain D.S. Dopo Grafico 9: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 10 I dati accorpati del singolo paziente, evidenziano un’importante riduzione nei parametri “NRS” e “McGill Pain Questionnaire”, e variazioni piccole o nulle per gli altri parametri. 62 Tabella 11: SF-36 Prima Dopo PIR Attività Fisica 85,00 100,00 90,58 Ruolo Fisico 25,00 100,00 80,41 Dolore Fisico 41,00 72,00 90,58 Salute Generale 72,00 87,00 68,87 Vitalità 50,00 90,00 61,26 Attività Sociali 62,50 100,00 76,38 Ruolo Emotivo 100,00 100,00 75,86 Salute Mentale 80,00 100,00 63,35 dati SF-36 prima e dopo il trattamento del paziente HS100373F, e dati relativi alla popolazione italiana di riferimento (PIR) SF-36 HS100373F 100,00 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 Prima Dopo PIR Grafico 10: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 11 I parametri della SF-36 relativi al singolo paziente evidenziano un generale miglioramento, più ridotto per “Attività Fisica”, “Salute Generale” e “Salute Mentale”; il “Ruolo Emotivo” risulta invariato. I dati post trattamento sono abbastanza vicini a quelli della Popolazione Italiana di Riferimento (PIR – Apolone 1997). 63 Paziente: OE080586F Scale di Valutazione Prima Dopo Numeric Rating Scale 4/10 4/10 Numeric Rating Scale Incident 9/10 9/10 McGill Pain Questionnaire 12/20 12/20 Oswestry Disability Index 11/50 11/50 Roland Disability Questionnarie 8/24 8/24 16/100 16/100 Quebec Back Pain Disability Scale Tabella 12: dati accorpati del paziente OE080586F OE080586F 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 NRS NRS McGill Pain Oswestry incident Q. Disability Index Prima Roland Disability Q. Quebec back pain D.S. Dopo Grafico 11: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 12 I dati accorpati del singolo paziente, non evidenziano miglioramenti. 64 Tabella 13: SF-36 Prima Dopo PIR Attività Fisica 70,00 70,00 96,79 Ruolo Fisico 0,00 0,00 84,64 Dolore Fisico 41,00 41,00 96,79 Salute Generale 42,00 42,00 74,87 Vitalità 40,00 40,00 64,93 Attività Sociali 50,00 50,00 78,32 Ruolo Emotivo 0,00 0,00 75,21 Salute Mentale 40,00 40,00 68,90 dati SF-36 prima e dopo il trattamento del paziente OE080586F, e dati relativi alla popolazione italiana di riferimento (PIR) SF-36 OE080586F 100,00 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 Prima Dopo PIR Grafico 12: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 13 I parametri della SF-36 relativi al singolo paziente non evidenziano miglioramenti. 65 Paziente: SM060585F Scale di Valutazione Prima Dopo Numeric Rating Scale 7/10 6/10 Numeric Rating Scale Incident 9/10 3/10 McGill Pain Questionnaire 8/20 6/20 Oswestry Disability Index 26/50 14/50 Roland Disability Questionnarie 8/24 3/24 32/100 22/100 Quebec Back Pain Disability Scale Tabella 14: dati accorpati del paziente SM060585F SM060585F 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 NRS NRS McGill Pain Oswestry incident Q. Disability Index Prima Roland Disability Q. Quebec back pain D.S. Dopo Grafico 13: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 14 I dati accorpati del singolo paziente, evidenziano una generale riduzione, con una più marcata rilevanza nella scala NRS Incident. 66 Tabella 15: SF-36 Prima Dopo PIR Attività Fisica 65,00 75,00 93,75 Ruolo Fisico 75,00 50,00 90,01 Dolore Fisico 41,00 32,00 93,75 Salute Generale 57,00 77,00 74,65 Vitalità 35,00 30,00 65,37 Attività Sociali 50,00 37,50 78,24 Ruolo Emotivo 100,00 66,67 80,9 Salute Mentale 60,00 60,00 70,07 dati SF-36 prima e dopo il trattamento del paziente SM060585F, e dati relativi alla popolazione italiana di riferimento (PIR) SF-36 SM060585F 100,00 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 Prima Dopo PIR Grafico 14: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 15 I parametri della SF-36 relativi al singolo paziente evidenziano un leggero miglioramento in “Attività Fisica” e “Salute Mentale”, mentre per gli altri parametri si registra un peggioramento. I valori della Popolazione Italiana di Riferimento (PIR – Apolone 1997) risultano nella maggior parte dei casi lontani dai dati post trattamento. 67 Paziente: AM081286M Scale di Valutazione Prima Dopo Numeric Rating Scale 5/10 0/10 Numeric Rating Scale Incident 7/10 3/10 McGill Pain Questionnaire 13/20 8/20 Oswestry Disability Index 10/50 3/50 Roland Disability Questionnarie 3/24 0/24 12/100 5/100 Quebec Back Pain Disability Scale Tabella 16: dati accorpati del paziente AM081286M AM081286M 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0 NRS NRS McGill Pain Oswestry incident Q. Disability Index Prima Roland Disability Q. Quebec back pain D.S. Dopo Grafico 15: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 16 I dati accorpati del singolo paziente, evidenziano una generale riduzione, con una più marcata rilevanza nelle scale NRS e NRS Incident. 68 Tabella 17: SF-36 Prima Dopo PIR Attività Fisica 90,00 95,00 96,92 Ruolo Fisico 50,00 100,00 89,68 Dolore Fisico 51,00 72,00 90,87 Salute Generale 90,00 95,00 81,78 Vitalità 55,00 80,00 73,26 Attività Sociali 75,00 100,00 85,26 Ruolo Emotivo 66,67 100,00 83,62 Salute Mentale 88,00 100,00 76,21 dati SF-36 prima e dopo il trattamento del paziente AM081286M, e dati relativi alla popolazione italiana di riferimento (PIR) SF-36 AM081286M 100,00 90,00 80,00 70,00 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 Prima Dopo PIR Grafico 16: rappresentazione grafica dei dati della Tabella 17 I parametri della SF-36 relativi al singolo paziente evidenziano un generale miglioramento, più ridotto per “Attività fisica” e “Salute Generale”. I dati post trattamento sono migliori di quelli della Popolazione Italiana di Riferimento (PIR – Apolone 1997), ad eccezione dei parametri “Attività Fisica” e “Dolore Fisico”. 69 3.2 Verifica delle ipotesi Tabelle con elaborazione statistica dei dati mediante l’uso del test dei segni per ranghi di Wilcoxon: PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F Differenze NRS 4 4 0 1 Ranghi 2,5 2,5 1 T= N= AM081286M 5 4 Z w = 1,83 Tabella 18: dati differenze “NRS prima” “NRS dopo” e loro analisi statistica con il test dei segni per ranghi di Wilcoxon PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F Differenze NRS I 6 0 0 6 Ranghi 2,5 0 AM081286M 4 1 Tabella 19: 10 4 2,5 T= N= 6 3 Z w = 1,60 dati differenze “NRS I prima” “NRS I dopo” e loro analisi statistica con il test dei segni per ranghi di Wilcoxon PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F Differenze MPQ 15 16 0 2 Ranghi 3 4 1 T= N= AM081286M 5 2 Z w = 1,83 Tabella 20: 10 4 dati differenze “MPQ prima” “MPQ dopo” e loro analisi statistica con il test dei segni per ranghi di Wilcoxon 70 PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F Differenze ODI 6 6 0 12 Ranghi 1,5 1,5 4 T= N= AM081286M 7 3 Z w = 1,83 Tabella 21: dati differenze “ODI prima” “ODI dopo” e loro analisi statistica con il test dei segni per ranghi di Wilcoxon PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F Differenze RDQ 2 3 0 5 Ranghi 1 2,5 AM081286M 3 2,5 Tabella 22: 10 4 4 T= N= 10 4 Z w = 1,83 dati differenze “RDQ prima” “RDQ dopo” e loro analisi statistica con il test dei segni per ranghi di Wilcoxon PZ CC220189F HS100373F OE080586F SM060585F Differenze QBPDS 9 24 0 10 Ranghi 2 4 3 T= N= AM081286M 7 1 Z w = 1,83 Tabella 23: 10 4 dati differenze “QBPDS prima” “QBPDS dopo” e loro analisi statistica con il test dei segni per ranghi di Wilcoxon Analizzando i valori della Z w sulla tabella di “Probabilità dei valori della Z su una coda”, al valore 1,83 corrisponde una probabilità dello 0,07 e al valore 1,60 corrisponde una probabilità dello 0,11. Pertanto i valori di probabilità calcolati non permettono di rifiutare l’ipotesi H 0 al livello di significatività del 5%. Le probabilità ottenute sono al limite della significatività statistica. 71 3.3 Un caso particolare Durante il periodo di studi è giunto nel centro fisioterapico un paziente che pur non avendo i criteri di ammissione (età 70 anni) è stato valutato con lo stesso protocollo di studio. Sono illustrate, nelle tabelle sottostanti, le variazioni delle variabili e le variazioni delle variabili in percentuale: 3.3.1 Valutazione di tutte le scale ad eccezione della SF-36 -NRS- prima -NRS- dopo Variazione Variazione % PG150531M 5,00 4,00 1,00 20% MEDIA PZ 5,20 2,40 2,80 54% Tabella 24: variazione e variazione percentuale della “NRS” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Si registra un minimo miglioramento nella “NRS” di PG150531M inferiore alla media del campione. -NRS I- prima -NRS I- dopo Variazione Variazione % PG150531M 6,00 4,00 2,00 33% MEDIA PZ 6,60 3,40 3,20 48% Tabella 25: variazione e variazione percentuale della “NRS I” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Il miglioramento nella “NRS I” di PG150531M rimane inferiore rispetto alla media del campione. 72 -MPQ- prima -MPQ- dopo Variazione Variazione % PG150531M 4,00 1,00 3,00 75% MEDIA PZ 13,20 5,60 7,60 58% Tabella 26: variazione e variazione percentuale della “McGill Pain Questionnaire” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nello campione Nella “McGill Pain Questionnaire” il miglioramento di PG150531M è superiore alla media rilevata sul campione. -ODI- prima -ODI- dopo Variazione Variazione % PG150531M 7,00 16,00 -9,00 -129% MEDIA PZ 12,40 6,20 6,20 50% Tabella27: variazione e variazione percentuale della “Oswestry Disability Index” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nella “Oswestry Disability Index” si registra un netto peggioramento di PG150531M in confronto al miglioramento rilevato sul campione. -RDQ- prima -RDQ- dopo Variazione Variazione % PG150531M 5,00 1,00 4,00 80% MEDIA PZ 5,40 2,80 2,60 48% Tabella 28: variazione e variazione percentuale della “Roland Disability Questionnaire” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nella “Roland Disability Questionnaire” il miglioramento di PG150531M è superiore alla media rilevata sul campione. 73 -QBPDS- prima -QBPDS- dopo Variazione Variazione % PG150531M 10,00 12,00 -2,00 -20% MEDIA PZ 7,20 3,80 3,40 47% Tabella 29: variazione e variazione percentuale della “Quebec Back Pain Disability Scale” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nella “Quebec Back Pain Disability Scale” si registra un peggioramento di PG150531M in confronto al netto miglioramento rilevato sul campione. 3.3.2 Valutazione dei parametri della SF-36 -A.F.- prima -A.F.- dopo Variazione Variazione % PG150531M 75,00 80,00 -5,00 -7% MEDIA PZ 78,00 86,00 -8,00 -10% Tabella 30: variazione e variazione percentuale del parametro “Attività Fisica” contenuto all’interno del questionario “Short Form 36” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nel parametro “Attività Fisica” si registra un miglioramento di PG150531M simile a quello rilevato sul campione. -R.F.- prima -R.F.- dopo Variazione Variazione % PG150531M 25,00 0,00 25,00 100% MEDIA PZ 33,33 58,33 -25,00 -75% Tabella 31: variazione e variazione percentuale del parametro “Ruolo Fisico” contenuto all’interno del questionario “Short Form 36” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nel parametro “Ruolo Fisico” si registra un netto peggioramento di PG150531M a confronto con il deciso miglioramento rilevato sul campione. 74 -D.F.- prima -D.F.- dopo Variazione Variazione % PG150531M 31,00 41,00 -10,00 -32% MEDIA PZ 34,33 48,50 -14,17 -41% Tabella 32: variazione e variazione percentuale del parametro “Dolore Fisico” contenuto all’interno del questionario “Short Form 36” del paziente escluso dalcampione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nel parametro “Dolore Fisico” si registra un miglioramento di PG150531M simile a quello rilevato sul campione. -S.G.- prima -S.G.- dopo Variazione Variazione % PG150531M 45,00 52,00 -7,00 -16% MEDIA PZ 55,50 66,83 -11,33 -20% Tabella 33: variazione e variazione percentuale del parametro “Salute Generale” contenuto all’interno del questionario “Short Form 36” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nel parametro “Salute Generale” si registra un miglioramento di PG150531M simile a quello rilevato sul campione. -V.- prima -V.- dopo Variazione Variazione % PG150531M 60,00 45,00 15,00 25% MEDIA PZ 36,67 53,33 -16,67 -45% Tabella 34: variazione e variazione percentuale del parametro “Vitalità” contenuto all’interno del questionario “Short Form 36” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nel parametro “Vitalità” si registra un peggioramento di PG150531M a confronto con il netto miglioramento rilevato sul campione. 75 -A.S.- prima -A.S.- dopo Variazione Variazione % PG150531M 62,50 62,50 0,00 0% MEDIA PZ 55,00 62,50 -7,50 -14% Tabella 35: variazione e variazione percentuale del parametro “Attività Sociali” contenuto all’interno del questionario “Short Form 36” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nel parametro “Attività Sociali” il trattamento non ha sortito effetto in PG150531M mentre si registra un leggero miglioramento nel campione. -R.E.- prima -R.E.- dopo Variazione Variazione % PG150531M 0,00 0,00 0,00 0 MEDIA PZ 50,00 73,33 -23,33 -47% Tabella 36: variazione e variazione percentuale del parametro “Ruolo Emotivo” contenuto all’interno del questionario “Short Form 36” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nel parametro “Ruolo Emotivo” il trattamento non ha sortito effetto in PG150531M mentre si registra un netto miglioramento nel campione. -S.M.- prima -S.M.- dopo Variazione Variazione % PG150531M 40,00 52,00 -12,00 -30% MEDIA PZ 65,60 73,60 -8,00 -12% Tabella 37: variazione e variazione percentuale del parametro “Salute Mentale” contenuto all’interno del questionario “Short Form 36” del paziente escluso dal campione e della media dei pazienti inclusi nel campione Nel parametro “Salute Mentale” si registra un miglioramento di PG150531M superiore a quello rilevato sul campione. 76 Come si vede dalle tabelle alcune variazioni di questo paziente sono difformi rispetto al campione esaminato ed in particolare nei parametri che indicano lo stato di salute ed il livello di disabilità causato dalla sintomatologia dolorosa. Questo conferma che nel caso di pazienti con un età avanzata bisognerebbe rivalutare il protocollo terapeutico in relazione alle patologie concomitanti. 77 CONCLUSIONE L’analisi statistica eseguita sulle varie scale di valutazione, ha fornito risultati al limite della significatività statistica. Il valore di Z w calcolato su tutti i gruppi di dati analizzati, essendo compreso tra lo 0,11 e 0,07, non permette di rifiutare l’ipotesi H 0 con la significatività del 5%, ma non si discosta tanto dal valore limite per tale probabilità. La mancata significatività potrebbe essere correlata anche al ridotto numero di pazienti esaminati, rispetto ai numeri necessari per ottenere una validità statistica: sarebbero necessari dei trial clinici randomizzati con adeguato numero di pazienti, per definire con sicurezza la prevalenza di questa metodica di trattamento rispetto ad altre terapie fisiche. Anche qualora si riuscisse a trovare un campione più numeroso, bisognerebbe inserire criteri di inclusione e criteri di esclusione più rigidi, per garantire una discreta omogeneità al gruppo che poi subirà la randomizzazione (esempio, omogeneità rispetto alla intesità dell’attività lavorativa e/o rispetto alla intensità delle attività sportive). Bisognerebbe inoltre rivedere i pazienti dopo un adeguato periodo di tempo (follow up), possibilmente proposto da linee guida internazionali. La ridotta variazione dei dati rilevati su alcune scale, potrebbe essere dovuta anche al fatto che queste scale di valutazione sono storicamente nate per misurare livelli di disabilità più elevata, con variazioni maggiori. Siamo in letteratura in uno stato di assenza di scale dedicate a disabilità ridotte, che misurano le lievi variazioni, le quali però producono nel 78 paziente elavata differenza a livello qualitativo soggettivo. Questo studio pilota evidenzia un miglioramento clinico dei pazienti in seguito alla terapia applicata indicando una positiva valenza clinica di tale trattamento. La TECAR® è uno strumento che può essere compreso nelle metodologie utilizzate dal fisioterapista per trattare i pazienti affetti da low back pain cronico aspecifico. 79 SITOGRAFIA http://asr.regione.emilia-romagna.it/ http://www.pedro.org.au/ http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed http://asr.regione.emilia-romagna.it/ http://www.dinamicabicocca.it/tecar.htm http://crc.marionegri.it/qdv/index.php?page=sf36 http://www.publichealth.it/sf36/sf36corpo.htm http://www.simed.net http://www.stat.unibo.it/ScienzeStatistiche/default.htm http://www.asl.tn.it/Public/ddw.aspx?n=47366 http://www.siriscuola.it/pubb_outcome.htm http://www.iss.it/ http://www.infermieriattivi.it/phpbb3/viewtopic.php?f=11&t=52&start=10 80 BIBLIOGRAFIA 1 Toso B. Back School - Neck School - Bone School – Programmazione, organizzazione, conduzione e verifica. 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