Gruppo Loccioni
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Gruppo Loccioni L’AZIENDA, LA SUA STORIA, IL SUO BUSINESS L’avventurosa storia imprenditoriale del Gruppo Loccioni ha inizio ad Angeli di Rosora nel luglio 1968, quando Enrico Loccioni decide di mettersi in gioco in prima persona fondando ICIE, impresa di impianti elettrici. Alle spalle ha un’esperienza di apprendistato da elettricista, ma anche i valori profondi e la cultura solida della tradizione rurale; in testa e negli occhi progetti e visioni più grandi e liberi. Scenario di questa avventura fuori dagli schemi sono le colline marchigiane, culla di un’antica storia monastica e contadina, ma, proprio in quegli anni, anche dell’espansione dell’azienda Merloni. Ed è proprio quella grande azienda di elettrodomestici a commissionare il primo lavoro per “collegamenti motori e macchine varie” alla nuova nata. Fin dall’inizio si intuisce che la vocazione di Enrico Loccioni e della sua attività è indirizzata verso lo sviluppo di soluzioni e progetti fondati sulle esigenze specifiche dei Nella pagina a fianco, Agorà, il data center sostenibile degli Ospedali Riuniti di Ancona. A lato, Leaf Meter il misuratore di sostenibilità della Leaf Community. clienti, ossia le grandi imprese locali. Ciò consente a ICIE, già nel 1971, di lasciare il posto a General Impianti, società dai connotati più propriamente imprenditoriali. Nel 1980, a General Impianti si affianca un’altra società, AEA (Applicazioni Elettroniche Avanzate), che rappresenta l’ingresso del Gruppo Loccioni nel campo “della misura e del controllo”. Lì vengono infatti prodotti sistemi di controllo e di collaudo, dapprima sugli elettrodomestici, poi sui prodotti o sottosistemi dell’industria automobilistica. Negli anni Novanta, la diversificazione delle commesse e la selezione dei clienti e dei fornitori migliori rendono indispensabili sia un alto livello di formazione dei lavoratori sia, di conseguenza, collaborazioni con enti di ricerca e di formazione esterni, in modo da permet- 119 Anno di fondazione 1968 Settore produttivo sviluppo di sistemi automatici per misura, controllo qualità e miglioramento dell’efficienza di prodotti, processi ed edifici Sede Angeli di Rosora (AN) Fatturato 2012 65 milioni di euro Dipendenti 356 1991: uno dei primi sistemi di controllo. Sotto, una delle sedi del Gruppo Loccioni. tere all’impresa di elaborare soluzioni sempre più innovative. Avviene, così, la trasformazione in una vera e propria impresa della conoscenza. Questo bisogno di apprendimento continuo, di scambio e generazione di nuove idee spinge Enrico Loccioni a fondare, nel 1992, la terza società, Summa, che, oltre a essere la holding del Gruppo, ne accentra tutto lo staff di supporto, costituendone e rappresentandone, quindi, il centro propulsivo. La cura e l’attenzione che l’imprenditore dedica ai collaboratori corrispondono all’importanza attribuita al loro ruolo, tanto che per ben sei anni consecutivi (dal 2002 al 2007) il Gruppo riceve il riconoscimento Best Workplace Italia attribuito dal Great Place to Work Institute. Nelle altre due imprese, intanto, si porta avanti la mission del Gruppo, mettendo al centro il cliente e le sue esigenze, in ulteriori e diversificati ambiti di applicazione. Negli anni si è reso necessario dar vita a diverse aree di business, oggi riconducibili a cinque: a Industry e Mobility si affiancano prima Environment, con i sistemi di monitoraggio per la minimizzazione dell’impatto ambientale, poi Energy, con la realizzazione, nel 2008, di Leaf Community – un laboratorio aperto per l’eco-sostenibilità che offre progetti e servizi per l’efficienza energetica – e, infine, Humancare che ha visto, nel 2009, la realizzazione del robot farmacista Apoteca per la preparazione sicura e senza errori dei farmaci chemioterapici. Tutto ciò ha trasformato di nuovo il Gruppo Loccioni, rendendolo un’impresa che riesce a immaginare il futuro, che ha sviluppato e installato sistemi di misura in più di 50 Paesi e iniziato il suo processo di internazionalizzazione con Loccioni USA (2010), Loccioni Deutschland (2012) e Loccioni China (2013). Come se non bastasse, va evidenziato anche il ruolo del Gruppo sia come incubatore di iniziative imprenditoriali, che ha dato vita a oltre 80 spin-off, sia come nodo centrale di reti d’impresa e di ricerca. 120 UN ALBUM DI FAMIGLIA da sinistra • • • • Enrico Loccioni (1949): Fondatore e Presidente Claudio Loccioni: Direttore Loccioni Humancare Maria Cristina Loccioni: Direttore Logistica e Acquisti Graziella Rebichini: Amministratore Unico Felix, il primo robot per la misura degli scambi ferroviari. L’IMPRENDITORE E LA FAMIGLIA IN AZIENDA Enrico Loccioni è il fondatore e il Presidente del Gruppo: nato nel 1949 in un piccolissimo borgo tra le colline marchigiane, dove ancora non c’era la corrente elettrica, è riuscito a costruire un’impresa che ha progettato una casa, la Leaf House, che non ne ha addirittura bisogno! Dal 1968, trasferisce a questa sua creazione la sua avversione per il lavoro ripetitivo e standardizzato e la cultura saggia e genuina ereditata dalle tradizioni dei contadini mezzadri. Si impegna inoltre a spingere sempre più avanti i suoi obiettivi e quelli della sua impresa, dando priorità alla costruzione del futuro, piuttosto che al godimento dello status quo. Il lavoro è infatti considerato il mezzo per sviluppare conoscenza e creare nuovo lavoro, mentre il profitto è inteso come uno strumento, piuttosto che un fine. La sua tensione creativa e il suo ottimismo inguaribile sono controbilanciati dalla concretezza di sua moglie. Graziella Rebichini infatti, innamorandosi del marito, si innamora anche dell’impresa e così inizia a seguirne la contabilità, occupandosi di tutta la parte amministrativa e finanziaria. Riesce in questo modo a dare al Gruppo tranquillità e certezza, a trasmettere il valore del “non sprecare” e quindi dell’“essere sostenibili”, lasciando il marito libero di dedicarsi alla parte creativa. 121 «Misurare vuol dire trasformare i dati in valore e trasformare dati in valore è l’impegno che ci muove per migliorare il presente e per anticipare il futuro» Gli scontri tra i diversi approcci dei due coniugi portano a un perfetto equilibrio tra «visionarietà e concretezza, tra le cose che si contano e le cose che contano», come afferma lo stesso Presidente. Il risultato sono i continui investimenti nell’impresa, talvolta mettendo avanti le esigenze del Gruppo a quelle familiari, con sacrificio e dedizione. Graziella Rebichini si occupa anche di organizzare iniziative per i collaboratori, che lei chiama con orgoglio “i nostri ragazzi”, e le loro famiglie, a cui riserva sempre un pensiero speciale per anniversari e festività. Un equilibrio perfetto tra impresa-famiglia e famiglia-impresa. Graziella ed Enrico Loccioni hanno due figli, Maria Cristina e Claudio: dopo aver seguito le proprie strade all’esterno del Gruppo di famiglia, entrambi hanno scelto di rientrarvi, con merito, in base alle loro inclinazioni. Maria Cristina si occupa, oggi, di logistica e acquisti, mentre Claudio ha dato il via alla linea Loccioni Humancare. Nella pagina accanto, l’impianto automatico robotizzato di collaudo per macchine lavabiancheria presso la Merloni Elettrodomestici di Fabriano. Accanto, Leaf Water, una delle microcentrali idroelettriche della Leaf Community. 122 123 Enrico Loccioni, Fondatore e Presidente del Gruppo Loccioni. L’IDEA VINCENTE La chiave del successo è la capacità dell’imprenditore e del Gruppo di declinare la propria mission (integrare idee, persone e tecnologie per trasformare i dati in valori) in aree di business estremamente diversificate, cogliendo di volta in volta le opportunità che si presentano o, più frequentemente, che si riescono a immaginare. Alla base di questo approccio c’è sicuramente la capacità di proiettarsi verso il futuro per migliorare il presente, la facoltà di spingersi sempre oltre la frontiera tecnologica con quel pizzico di incoscienza che serve ad agire e a prendere decisioni anche in condizioni di incertezza. C’è lo spirito ludico della creazione e della scoperta, interpretato dall’ingegnere-designer giapponese Isao Hosoe nel concetto di PlayFactory nel 2007. Ma ci sono anche le radici storiche e territoriali del Gruppo e del suo fondatore. Radici che tengono tutte le attività ben salde e ancorate e, al tempo stesso, sono in grado di creare opportunità e ricchezza. Persino l’idea della diversificazione è direttamente riconducibile a quella del contadino che differenziava le colture per diminuire il rischio del raccolto. Per questo il Gruppo Loccioni continua a manifestare la volontà di porsi come “impresa aperta” per fare rete con il territorio, con le sue istituzioni, con la comunità culturale ed economica, traendone vantaggio e offrendo, a sua volta, il proprio contributo. Ne è un esempio 124 la rete LOV, Land of Values, costituita da strutture locali per l’accoglienza degli oltre 10.000 visitatori annui del Gruppo. Lo stesso principio ha portato l’impresa ad “adottare”, in una collaborazione straordinaria tra pubblico e privato, 2 km del fiume Esino, che costeggia la sede di Angeli di Rosora e che nel 1990 aveva esondato, allagando lo stabilimento. L’impegno a riportare il corso d’acqua nei suoi argini naturali e a provvedere al suo mantenimento garantirà, oltre alla messa in sicurezza dell’intera area, anche l’apporto continuo di biomasse e di energia elettrica. La stessa logica di rete è in grado di soddisfare la necessità di mettersi sempre in discussione e di apprendere continuamente. Per questo, il Gruppo negli anni ha sviluppato e patrocinato progetti di formazione rivolti alle scuole e alle università del territorio (progetto Bluzone, con il quale il Gruppo ha vinto il Premio Impresa e Cultura 2003) e ha costruito reti interorganizzative per l’integrazione territoriale e di filiera, consentendo lo scambio di conoscenze e competenze e moltiplicando così i propri talenti. Galilei, tutto è misurabile e quello che non lo è in prima istanza viene reso misurabile. I settori a cui poter applicare la mission sono, allora, potenzialmente infiniti! L’innovazione diventa un modus cogitandi et vivendi proprio di ogni collaboratore, che si trasforma in knowledge player, vale a dire, che mette in gioco la propria conoscenza, il proprio talento continuamente, per sviluppare se stesso e, nello stesso tempo, sviluppare il futuro del Gruppo. Coerentemente, allora, non esiste una gerarchia e la parola “fabbrica” è stata sostituita da “impresa”, mentre la parola “dipendenti” è stata rimpiazzata da “collaboratori”. Questo per sottolineare che ognuno dei 356 collaboratori, anche se stagisti o studenti, può proporre e sviluppare un suo progetto. Anzi, è spinto a farlo. Proprio da questa proattività sono nate le tre sedi estere a Washinghton DC, Stoccarda e Shanghai che, per il Gruppo, rappresentano l’occasione e il mezzo per raccogliere nuove sfide provenienti da nuovi mercati e nuovi clienti, ma anche per incentivare ulteriormente la formazione e la mobilità dei collaboratori. L’OGGI E LE STRATEGIE PER IL FUTURO Il Gruppo Loccioni sviluppa progetti e soluzioni cercando partner che siano i leader nel mercato in cui operano. Questa strategia ha portato a collaborazioni prestigiose a livello nazionale e internazionale, come quelle con Samsung SDI ed Enel, volte allo sviluppo di sistemi di accumulo innovativi e della smart grid, nella cornice di riferimento della Leaf Community. Ovviamente, la “sartorialità tecnologica” non consente il conseguimento delle economie di scala, tipiche di servizi e prodotti più standardizzati, ma risponde all’identità di una “impresa che pensa” e alle esigenze dei clienti. Anzi, secondo Enrico Loccioni il valore maggiore è proprio la centralità del cliente nel modello organizzativo del Gruppo, che commissiona, guida e ispira il lavoro di progettazione. Le applicazioni del core business Loccioni oggi sono già molte e varie ma, adottando l’approccio di Galileo 125 Leaf House, la casa della Leaf Community energeticamente autosufficiente che produce tutta l’energia di cui ha bisogno.
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