Mafalda Arnauth
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Mafalda Arnauth Fadista positiva di Piercarlo Poggio LA MASCHERA della cantante intristita non le si addice. Per essere portoghese lo è, e pure in lizza per un duraturo posto da primadonna nel pantheon del fado. Però la Arnauth è di un'altra pasta. Ascoltiamola. "Terra da Luz" (BUI 189) è il tuo settimo ed: paura della routine? Dal primo giorno! Ma è stata proprio questa sensazione a mantenermi in continua ricerca di ciò che per me sono Verità ed Essenza. Per l'infinita quantità di scoperte che veicola, la musica in sé non è mai routine. Lo sono potenzialmente il mondo e il business musicali, con i loro obblighi. Il punto è restare concentrati sul problema, e io lo sono da tanto tempo. Quali sono state le fonti d'ispirazione del disco? L'utopia, il desiderio di positività e un sentimento di fiducia e confidenza, a bilanciare la troppa "densità" della vita come viene espressa nel fado. Non mancano il Portogallo e la sua cultura, riferita a un'epoca dove si riteneva di essere grandi e di poter BLOUIUR 14 ottenere risultati straordinari. Poiché ciò è realmente avvenuto è qualcosa che ci può ispirare anche oggi. Ho completa fiducia nel fatto che già in questa vita possiamo diventare esseri migliori e riempire noi stessi di realizzazioni e felicità. Pur sapendo che davanti a noi c'è un lungo percorso da compiere. .. È avendo ben presente tutto ciò, e il viaggio da compiere, che "Terra da Luz" è divenuto realtà. Ancora una volta hai composto molti testi e musiche, ma forse è inesatto definirti una songwriter... Non è nemmeno sbagliato, tuttavia. E preferisco sempre più lasciare al pubblico di definirmi. Ho iniziato come cantante di un genere preciso e importante, quale è il fado, aggiungendo da subito mie creazioni. Con il passare degli anni ho compreso che oltre alla voce, alle parole e alle canzoni ciò che davvero il pubblico ricerca è la personalità. Ho scelto la musica quale mezzo per comunicare e per portare alla gente sentimenti, pensieri e dubbi, attraverso la mia voce. La tua unicità sembra risiedere nel "non essere": non sei una f adista pura, né un'artista pop e nemmeno una jazz vocalist... Ho l'anima della fadista nel senso del "sentire la vita nelle ossa" ed essere aperta a qualsiasi esperienza ed emozione la vita stessa mi offre. Ma in quanto a stile musicale cerco in misura sempre maggiore di far risaltare sfumature differenti, nel tentativo di creare il mio proprio sound. La mia fonte primaria è il fado, ma ancora più grande è l'ispirazione che mi deriva dalla vita. Il mio obiettivo è fare sentire alle persone che si è unici. Se mi definisci "unica" significa che sono fedele alle mie intenzioni verso il pubblico. Sei interessata a mantenere viva la tradizione culturale del tuo paese? Viviamo un momento felice nella storia del fado e tra tante esperienze non mancano giovani artisti che si esprimono in modo del tutto tradizionale, nel senso migliore del termine. E ciò è quanto rende il genere interessante e vivo, per la qualità delle voci, dei testi e delle musiche. È straordinario ascoltare qualcosa di nuovo ed eccitante, ma appena dietro l'angolo (in una casa del fado, in una canzone d'archivio, in una giovane voce che canta un classico) si percepiscono le radici da cui il nuovo è nato. Non temo l'evoluzione finché continua a riferirsi all'anima della nostra cultura, e viceversa... Forse attualmente ci sono un po' troppe "regine del fado", o presunte tali, in Portogallo... Nonostar-dinario numero di artiste, molte di talento, apparse negli ultimi anni e la conseguente rivendicazione generalizzata de! t o. nessuna ha ancora fatto registrare il coni* <> unanime accordato in passato ad Amalia Rodrigues. Se di una forma di "regalità" si può parlare dev'essere abbassata al rango di principessa o contessa, perché i tempi sono cambiati e l'offerta è così ampia che occorrerà attendere un'intera vita e carriera per scoprire se esiste una nuova regina del fado. Dobbiamo riparlarne tra una ventina d'anni, almeno. Hai molto praticato le opere di Fernando Pessoa: che cosa ti suscitano le sue liriche? Pessoa è uno dei pochi esseri a cui permetto di esercitare il "dominio sulla mia mente", nel senso di provare a esprimere le sue parole come lui le ha create, perché molte sono la Perfezione. Quando canto i suoi testi mi sento lo strumento di una Voce più alta. E benché ci siano molte cose che non riesco pienamente a comprendere nei suoi scritti, per la profondità e complessità del suo pensiero, percepisco l'effetto che mi causano e non posso che abbandonarmi a essi. È un bell'esercizio di umiltà. •
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