la teoria delle proporzioni come scienza del costruire
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la teoria delle proporzioni come scienza del costruire
TEORIE E TECNICHE COSTRUTTIVE NEL LORO SVILUPPO STORICO LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Di Pasquale Salvatore, “L’arte del costruire – tra conoscenza e scienza”, Marsilio Editori, Venezia, 1996, pagg. 499 1638 ANTICHITA’ (Galileo) GIORNI NOSTRI Trattatisti: M. Vitruvio Pollione, “De Architectura”, epoca imperiale L.B.Alberti, “De re aedificatoria”, 1452 Palladio, “I Quattro libri dell’Architettura”, Venezia, 1570 V. Scamozzi, “L’idea dell’Architettura Universale”, Venezia, 1615 ARTE DEL COSTRUIRE SCIENZA DEL COSTRUIRE la TEORIA delle PROPORZIONI è alla base delle REGOLE COSTRUTTIVE RESISTENZA DEI MATERIALI (TENSIONE) “artista” “scienziato” (“ ESPRIT DE FINESSE”) (“ ESPRIT DE GEOMETRIE”) Si uniscono intorno alla seconda metà del XVIII secolo 1 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Quando l’uomo inizia a costruire si trova davanti diverse PROBLEMATICHE, in primo luogo riguardanti: la STABILITA’, la RESISTENZA, l’ESTETICA della costruzione Rimedi fondati più sull’analisi degli “effetti” che sulla conoscenza delle “cause” Dall’analisi dello “stato di fatto” dell’opera: miglioramenti nelle tecniche costruttive Si forma un insieme di regole e prescrizioni che viene teorizzato per la prima volta nei trattati rinascimentali LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Nei TRATTATI RINASCIMENTALI troviamo tradotto l’insieme delle regole costruttive ricavate dall’esperienza nella forma di una vera “teoria architettonica” CONCETTO BASE: FIRMITAS = Qualità del costruire (stabilità + resistenza dell’opera) raggiunta mediante il rispetto di regole e procedimenti sedimentati nel tempo, frutto di attente osservazioni dei fenomeni connessi alla mancanza di resistenza o alla perdita di stabilità. = ARTE DEL COSTRUIRE (ha preceduto la “scienza” del costruire!) 2 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Nei TRATTATI RINASCIMENTALI la “scienza” del costruire s’identifica con la cosiddetta “TEORIA DELLE PROPORZIONI” BASE della TEORIA: Definizione di un’unità di misura dell’opera, tramite la quale, rispettando rapporti di proporzionalità e simmetria fissati dalla teoria, si dà forma alla costruzione GENESI della TEORIA: De Architectura di Vitruvio LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Vitruvio fornisce agli architetti rinascimentali un metodo di analisi dei monumenti antichi, traducendo l’idea di bellezza che sorge dal monumento in linguaggio matematico “… le belle inventioni de gli huomini tanto hanno del buono, quanto più ingegnosamente sono proporzionate […]. Divina è la forza de’ numeri tra se con ragione comparati.” D. Barbaro, commento a “I dieci libri dell’Architettura di Vitruvio”, 1556 Il linguaggio della MATEMATICA deve essere conosciuto dall’architetto per svelare i rapporti di proporzionalità che stanno dietro alle costruzioni MATEMATICA = chiave di lettura della bellezza architettonica “… la matematica svela l’intero universo che l’architetto deve conoscere, […] perché solo con il linguaggio della matematica si può dare ragione tangibile, perché misurabile, delle armonie musicali, del macrocosmo e del microcosmo” (S. Di Pasquale, “L’arte del costruire. Tra conoscenza e scienza”, pp. 46-49. 3 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Analisi monumenti antichi Schema, riferimento modulare che ha generato l’opera “ […] inoltre è auspicabile che l’architetto si regoli allo stesso modo di chi si dà agli studi letterali. Giacché nessuno, in questo campo, penserà di essersi adoperato a sufficienza finché non avrà letto e approfondito gli autori, e non soltanto i migliori […] Parimente l’architetto, dovunque si trovino opere universalmente stimate e ammirate, tutte le esaminerà con la massima cura, ne farà il disegno, ne misurerà le proporzioni, se ne costruirà dei modelli per tenerli appresso […]; soprattutto se ne han fatto uso gli autori delle opere più grandi e più importanti, i quali – è da supporre – furono certo uomini non comuni dacché seppero amministrare spese tanto cospicue […]. (L.B. Alberti, De re aedificatoria) LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE A volte le leggi proporzionali riscontrate nei monumenti antiche erano diverse da quelle indicate da Vitruvio: “… che l’uomo non perda ammiratione, se misurando le antichità di Roma, non ritrova spesso le misure delle colonne a punto, perché se egli potesse vedere tutto il corpo della fabrica, l’huomo non si meraviglierebbe della grandezza, o picciolezza de’ membri, ma ritrovando un piede, overo un braccio separato, non può dire, questo piede è grande, o picciolo; dico rispetto al corpo. Se ordunque ciò vale nel corpo humano, perché non deve valere nel corpo d’una fabrica, o d’altra cosa artificiosa? Perché volemo far giudicio d’una colonna, non sapendo come ella era posta in opera, che spacio era tra una colonna e l’altra, in che maniera era collocata, per quale accidente era così compartita: che effetto, in che luogo faceva, e altri simili aspetti? che danno, che dire a questi disegnatori, che tutto dì vanno misurando le parti e le particelle, senza consideratione del tutto, e se ne fanno regole, e precetti inviolabili: e dicono che non si trova in Roma cosa fatta secondo le regole di Vitruvio al quale doveviano credere, poi che egli stesso ci leva la soperstitione, l’obbligo e la servitù con le ragioni manifeste […]” D. Barbaro, commento a “I dieci libri dell’Architettura di Vitruvio”, 1556 4 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE De Architectura di Vitruvio: FINALITA’ DELL’ARCHITETTURA - “firmitas”, sicurezza, stabilità, resistenza (TECNICA COSTRUTTIVA) - “utilitas”, funzionalità -“venustas”, bellezza RAPPORTO UOMO-ARCHITETTURA: Ossatura umana : struttura edificio (firmitas) = bellezza del corpo : venustas LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE De Architectura di Vitruvio: Rispetto di: proporzioni simmetrie MECCANICA STATICA “MODULO” “SIMMETRIA” = unità di misura dell’opera = armonico accordo tra le parti dell’opera e corrispondenza di ciascuna parte con il tutto “ordinatio” “eurithmia” 5 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE De Architectura di Vitruvio: CORPO UMANO = MODELLO per l’ARCHITETTURA “…la Simmetria è un accordo uniforme tra i membri della medesima opera, ed una corrispondenza di ciascuno de’ medesimi, presi separatamente, a tutta la figura intiera, secondo le proporzioni che le compete; siccome nel corpo umano vi è simmetria tra il braccio, il piede, il palmo, il dito e tutte l’altre parti: così addiviene in ogni opera perfetta. E primieramente nei templi sacri dalla grossezza delle colonne, ovvero dal triglifo si prende il modulo.” (Vitruvio, De Architectura) “Come nel corpo umano la caratteristica euritmica sta nel rapporto simmetrico dato dal piede, dalla mano, da un dito e dalle altre membra, così deve essere nella realizzazione dell’opera architettonica. E specialmente negli edifici sacri il calcolo delle proporzioni è fatto in base al diametro delle colonne o dalla larghezza del triglifo […] nelle balliste in base al diametro del foro che i greci definiscono περιτρητον, nelle navi in base alla misura dell’interscalmio, detto διαπηγµα e così pure nelle altre costruzioni esso è dato dalle parti dell’opera stessa”. (Vitruvio, De Architectura, Libro I, cap. II, 4). Il raggiungimento della firmitas non è, in Vitruvio, legato al rispetto delle proporzioni, come invece avverrà nei trattati rinascimentali LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE COSA INTENDE VITRUVIO PER “FIRMITAS”? La professionalità dell’architetto deriva dalla conoscenza di quanto viene prodotto nelle altre attività umane, poiché “questa scienza è frutto di esperienza pratica e di fondamenti teorici. La pratica deriva da un continuo esercizio finalizzato a realizzare un qualunque progetto […] mentre la teoria consiste nella capacità di mostrare e spiegare la realizzazione dei progetti studiati con cura e precisione nel rispetto delle proporzioni”. (Vitruvio, De Architectura, Libro I, cap. I, 1-2) ARITMETICA, “serve a calcolare complessivamente le spese di costruzione ed a fissare il computo delle misure” Per Vitruvio, MATEMATICA = + GEOMETRIA, deve sciogliere i problemi derivanti dal rispetto delle leggi di simmetria FISICA = FILOSOFIA 6 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE COME DEFINISCE VITRUVIO LA “FIRMITAS” “Ma queste opere devono essere realizzate secondo criteri di solidità (firmitas), di comodità (utilitas) e di bellezza (venustas). Il primo principio sarà rispettato se le fondamenta poggeranno in profondità, su strati solidi e se la scelta dei materiali sarà accurata, senza badare a spese; il secondo, o della funzionalità, allorché la distribuzione degli spazi [risponda] a un uso corretto e agevole e rispetti opportunamente l’esposizione cardinale in base alla funzione specifica dei locali. Il terzo infine, quello della bellezza, quando l’aspetto esteriore dell’opera sarà gradevole e raffinato, nel rispetto delle giuste proporzioni e della simmetria delle sue parti”. (Vitruvio, De Architectura, Libro I, cap. III, 2) “FIRMITAS” -fondazioni su terreni solidi (libro I) - scelta dei materiali (libro II) Il rigido apparato teorico, ovvero l’insieme di regole da rispettare per ottenere la firmitas non è dato da Vitruvio, ma dai suoi commentatori successivi! LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE MECCANICA VITRUVIANA : rispetto delle proporzioni STATICA degli EDIFICI : rispetto delle regole di armonia delle creazioni umane FIRMITAS per VITRUVIO: è estranea a questa teoria e dipende da fattori non prevedibili. Si risolve con accorgimenti tecnici/tecnologici 7 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE TEORIA VITRUVIANA DELLE PROPORZIONI SIMMETRIA è il fondamento teorico TEORIA DELLE PROPORZIONI è lo strumento operativo che traduce col linguaggio della geometria le misure e i rapporti È UNA TEORIA INDIPENDENTE DALLA GRANDEZZA EFFETTIVA DEL MODULO LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE MASSIMA ESPRESSIONE DELLA TEORIA MODULARE: IL TEMPIO la sua composizione “si basa sulla simmetria i cui principi l’architetto deve rispettare scrupolosamente […]; infatti nessun tempio può avere un equilibrio compositivo senza rispettare simmetria e proporzione, come è per la perfetta armonia delle membra di un uomo ben formato”. Metafora-analogia con il corpo umano: “Se si è dunque d’accordo sul fatto che il sistema numerico è ricavato in base alle membra del corpo e che tra ognuna di esse singolarmente presa e l’insieme della figura umana esiste una costante corrispondenza simmetrica, ne consegue che dobbiamo ammirare quegli architetti che anche nella progettazione dei templi degli dei immortali disposero i vari elementi dell’opera in modo tale da ottenere nel rispetto delle proporzioni e della simmetria una adeguata disposizione delle parti e dell’insieme” (Vitruvio, De Architectura, Libro III, cap. I, 9). 8 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE TEMPIO dedicato ad APOLLO e costruito dai DORI (è il primo tempio costruito, secondo Vitruvio, seguendo i precetti della proporzione e della simmetria) “ non sapendo bene come rispettare le proporzioni adottarono una soluzione che consentisse a un tempo sia di reggere il carico, sia di presentare un effetto gradevole ed elegante. Misurata l’orma di un piede che nell’uomo corrisponde ad un sesto dell’altezza, applicarono questa proporzione alle colonne e stabilirono che la loro altezza, compreso il capitello, fosse sei volte il diametro della base. E così fin dall’inizio nel tempio dorico la colonna rappresentò la proporzione, la solidità e l’eleganza del corpo virile”. (Vitruvio, De Architectura, Libro IV, cap. I, 6). LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE A. Palladio, “I Quattro libri dell’Architettura”, particolari dell’ordine ionico. 9 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE TIPO INTERCOLUMNIO LUNGHEZZA ARCHITRAVE ALTEZZA picnostylos 1.5 M 2.5 M 10 M sistylos 2M 3M 9 M+1/2M diastylos 3M 4M 9 M+1/2M araeostylos >3 M >4 M 8M eustylos 2 M+1/4M 3 M+1/4M 9 M+1/2M LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Alle affermazioni di Vitruvio, che poggiavano solo sull’ “arte del costruire” viene attribuita nei secoli successivi una valenza molto più generale, trasformando l’apparato di principi e regole da lui esposte in una “teoria del costruire” La “firmitas” viene allora concepita in stretta congiunzione con la teoria delle proporzioni: questa è la teoria a cui Galileo vuole opporsi 10 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Base teoria rinascimentale “delle proporzioni”: Definizione di un “modulo” = unità di misura dell’opera Si progetta anche tramite l’uso di modelli in scala: Se la stabilità e la resistenza sono garantite nel modello in scala lo sono anche nell’opera reale LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Per tutto il Rinascimento, tuttavia, si continua a progettare sulla base della teoria delle proporzioni, affidando al modello in scala un ruolo fondamentale nella progettazione ed esecuzione di un’opera architettonica. “ Per mezzo di modelli, dunque, si dovranno progettare gli edifici. Ma il progetto non può limitarsi a ciò che si deve costruire; occorre altresì prevedere, in base ai modelli stessi, e quindi procurarsi, ciò che sarà di utilità nel corso della costruzione”. (L.B.Alberti, De Re Aedificatoria, Libro IX, cap. IX) “Non mi stancherò mai pertanto di raccomandare ciò che solevano fare i maggiori architetti: meditare e rimeditare l’opera da intraprendere nel suo complesso e la misura delle sue singole parti, servendosi non solo di modelli e schizzi, ma anche di modelli fatti di assicelle o d’altro materiale, oltrechè valendosi del consiglio degli esperti […] L’uso di tali modelli permette di avere sotto gli occhi nel modo più chiaro la disposizione ordinata di tutti quegli elementi che abbiamo descritto nel libro precedente: la posizione rispetto all’ambiente, la delimitazione dell’area, il numero delle parti dell’edificio e la loro disposizione, la conformazione dei muri, la solidità delle coperture ecc. […] Ma aggiungo qui una raccomandazione che mi sembra molto a proposito: l’esibire modelli colorati o resi attraenti da pitture, indica che l’architetto non intende già rappresentare semplicemente il suo progetto, bensì per ambizione cerca di attrarre con esteriorità l’occhio di chi guarda distraendone la mente da una ponderata disamina delle varie parti del modello per riempirla di meraviglia. Meglio quindi che si facciano modelli non già rifiniti impeccabilmente, forbiti e lucenti, ma nudi e schietti, sì da mettere in luce l’acutezza della concezione architettonica, non l’accuratezza dell’esecuzione del modello”. (L.B.Alberti, De Re Aedificatoria, Libro II, cap. III) 11 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE L. B. Alberti nella progettazione di diversi edifici utilizza come “modulo”, ovvero come unità di misura dell’opera, il cosiddetto “rapporto aureo” (= 1.618). Rapporto aureo è anche il rapporto tra numeri successivi della “serie di Fibonacci” (1170-1240): 1, 1, 2, 3, 5, 13, 21, 34, 55, 89, 144,…). Alberti utilizza nella definizione delle geometrie dimensioni appartenenti alla “serie di Fibonacci”. Risulta così immediato il proporzionamento dell’opera. Es. Tempio Malatestiano di Rimini LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Tempio Malatestiano di Rimini (L.B.Alberti) Fronte occidentale = 55 piedi riminesi Distanza fronte – risvolto fondazione = 89 piedi riminesi Lunghezza bracci di croce = 34 piedi riminesi Lunghezza totale (est-ovest) = 144 piedi riminesi Max dimensione nord-sud = 89 piedi riminesi Fronte principale = inscritto in un quadrato di 89 piedi di lato 12 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Jacopo Barozzi da Vignola nella “Regola delli cinque ordini d’architettura” (Roma, 1562), sancisce per il tempio un principio fondamentale: tutte le sue parti devono essere commensurabili tra loro, in quanto divisibili per una stessa misura base detta “modulus”. La proporzionalità del sistema garantisce così la sua riproducibilità. Es. proporzioni del sistema piedistallo-colonna-trabeazione in funzione dell’altezza globale. H piedistallo : H colonna : H trabeazione = 4 : 12 : 3 Modulo = semidiametro colonna H colonna = 14, 16, 18, o 20 moduli (a seconda degli ordini) LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Anche Palladio recepisce la lezione di Vitruvio e di Alberti, confermando il ruolo chiave del MODULO, come unità di misura che regola i rapporti di proporzionalità tra le parti. “… è da sapersi, ch’io nel partire, e nel misurare detti ordini non ho voluto tor certa e determinata misura, cioè particolare ad alcuna Città, come braccio o piede o palmo; sapendo che le misure sono diverse, come sono diverse le Città, e le regioni: ma imitando Vitruvio, il quale partisce, e divide l’ordine Dorico con una misura cavata dalla grossezza della colonna, la quale è comune a tutti, e da lui chiamata Modulo; mi servirò ancor io di tal misura in tutti gli ordini, e sarà il Modulo il diametro della colonna da basso diviso in minuti sessanta, fuor che nel Dorico: nel quale il Modulo sarà per il mezo diametro della colonna, e diviso in trenta minuti; perché così riesce più comodo ne’compartimenti di detto ordine. Onde potrà ciascuno facendo il Modulo maggiore, e minore secondo la qualità della fabrica, servirsi delle proportioni, e delle sacome disegnate a ciascun’ordine convenienti […]. A. Palladio “I Quattro Libri dell’Architettura”, I, XIII, 1570 CONFERMA della VALIDITA’ della TEORIA RESTI EDIFICI ANTICHI 13 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Per Palladio, il Modulo alla base dell’architettura di edifici pubblici e privati è il diametro della colonna. Anche i ponti in legno possono essere generati partendo da un unico modulo. “I ponti di queste quattro maniere si potranno far lunghi quanto richiederà il bisogno, facendo maggiori tutte le parti loro a proportione” Per Palladio: la teoria delle proporzioni ha un ESPLICITO VALORE STRUTTURALE (coinvolge la “firmitas”) LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Per Vitruvio il modello in scala non era invece affidabile per quanto concerne la realizzazione della “firmitas”: “ Infatti non tutti i progetti si possono realizzare secondo gli stessi principi: ve ne sono alcuni su grande scala che hanno la stessa efficacia di quelli su piccola scala; altri che addirittura senza modello vengono realizzati solo al vero. Alcuni poi, realizzabili su piccola scala, appena vengono aumentate le dimensioni si rivelano inefficaci. La stessa cosa si verifica riguardo ad alcuni modelli, quando sembra possibile realizzare, con gli stessi criteri, ma su grande scala, ciò che è stato eseguito su scala ridotta”. (Vitruvio, De Architectura, Libro X, cap. XVI, 5). Problema della resistenza della trave principale del tempio Se la trave ha una lunghezza superiore a due moduli e mezzo si può spezzare. Non spiega il perché, tuttavia mette in guardia. 14 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE La teoria che pone come fondamento di progettazione IL MODELLO inizia ad entrare in crisi già verso la fine del ‘400 (Leonardo da Vinci). Leonardo dimostra che in condizioni di proporzionalità all’aumentare della luce della trave la sua deformabilità non aumenta in modo proporzionale, ma travi più piccole si deformano molto meno di quanto dovrebbero deformarsi, secondo proporzione, delle travi più grandi. LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE L’utilizzo del modello è tuttavia ancora una prassi progettuale alla fine del Seicento. “ [Il modello] serve agli architetti per istabilire le lunghezze, larghezze, altezze e grossezze; il numero, l’ampiezza, la specie e la quantità di tutte le cose come debbono essere acciò la fabbrica sia perfetta”. Baldinucci, “Vocabolario Toscano delle Arti”, 1681 15 LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE Su QUALI IPOTESI SI BASA LA TEORIA DELLE PROPORZIONI? La teoria delle proporzioni si fonda sulle certezze che regolano la similitudine tra gli oggetti del mondo della geometria. Per poterla applicare, occorre però ipotizzare: - materiale perfetto, inalterabile, “da ogni mutazione esente” - corpi rigidi, indeformabili, insensibili alle azioni esterne LA TEORIA DELLE PROPORZIONI e’ una “STATICA DEL CORPO RIGIDO” Insuccessi, crolli attribuiti ad imperfezioni della materia LA TEORIA DELLE PROPORZIONI COME SCIENZA DEL COSTRUIRE TEORIA DELLE PROPORZIONI ORIGINE: quando l’uomo inizia a costruire l’uomo costruisce imitando la natura (modello: corpo umano) VITRUVIO: è il primo a codificarla la teoria delle proporzioni è la base per realizzare la qualità dell’opera architettonica, per soddisfare: ordinatio, dispositio, eurythmia, simmetria, decor, distributio fondamento della teoria: concetto di modulo e di simmetria La firmitas (stabilità e resistenza) è legata alla solidità delle fondazioni e alla scelta dei materiali e si realizza con accorgimenti tecnologici dettati dall’esperienza TRATTATISTI RINASCIMENTALI (Alberti, Palladio) : applicano la teoria delle proporzioni alla firmitas e ne attribuiscono una validità strutturale Hp. Materiale rigido, indeformabile, “perfetto” il MODELLO diventa lo strumento base della progettazione architettonica 16
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