itinerari: Umbria
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itinerari: Umbria Da Città della Pieve a Passignano sul Trasimeno S ono meno di 70 i chilometri da macinare per questo itinerario in terra umbra. Pochi, è vero, ma che permettono di prendersela comoda, di non tirare la macchina, di non insistere sull’acceleratore. Del resto le strade sono quelle che salgono e scendono dalle colline, provinciali che entrano nei piccoli e piccolissimi borghi che punteggiano queste campagne e che offrono paesaggi, scorci e panorami che sarebbe davvero peccato liquidare con un colpo di gas. Così, fate con calma, prendetevi un fine settimana e sfruttatelo tutto per scoprire le meraviglie che offre l’area intorno al lago Trasimeno. Punto di partenza consigliato è Città della Pieve, non lontano dal casello di Fabro sull’autostrada del Sole. Il borgo, di origine medievale, si trova appollaiato in collina circa 500 metri di altitudine ed è caratte- Pucciarella Berioli La Querciolana Cantine Dove dormire Dove mangiare Le cantine e i vini da non perdere Storicamente messa in ombra dalla fama di Montefalco e Orvieto, l’area del Trasimeno nulla ha da invidiare alle due più note zone Doc umbre quanto a territorio e qualità dei vini. Qui la viticoltura era praticata fin dai tempi degli Etruschi che già avevano individuato in queste colline, accarezzate dalle brezze del lago, il territorio ideale per produrre vino. Terreni sui quali La Querciolana Via Vieniche 4 06064 Panicale (Pg) tel. 075.837477 fax 075.837477 www.laquerciolana.it Berioli Via Case Sparse 21 06063 Montesperello di Magione (Pg) tel. 075.5007666 fax 075.5052465 www.cantinaberioli.it Milanese, Tullio Carrà ebbe un vero e proprio colpo di fulmine quando, recandosi a Roma, nel 1983, vide il rudere un po’ malconcio di un antico convento del Trecento. Subito acquistato e ristrutturato, è diventato la centrale operativa, sede e cantina dell’azienda La Querciolana che Tullio dirige con l’aiuto dei figli. Agriturismo e casa vinicola, con ottimi vini che nascono dalle mani esperte di Alessio Carrà, enologo di famiglia. Da provare: il Rosso Riserva “Grifo di Boldrino” e il “Gamay di Boldrino”, venduti a 9,50 e 6,50 euro (prezzi in cantina). È dall’inizio del 1900 che l’azienda agricola Berioli coltiva vite, olivo e grano sulle colline di Montesperello di Magione. Oggi, a portare avanti questa tradizione familiare sono Roberto Berioli, sua moglie Cristina e i loro figli Matteo e Assunta che hanno dato un nuovo stimolo all’attività aziendale. I vigneti si estendono su circa 11 ettari divisi in diversi poderi quali Topporosso, Spiridione e Vercanto, ognuno dei quali dà il nome a un vino. Noi vi consigliamo il Merlot Riserva “Spiridione” e il Grechetto “Vercanto”, acquistabili in azienda 13 e 9 euro. 36 Il mio vino febbraio 2013 Mangiare e dormire A Città della Pieve si può pernottare nel suggestivo San Carlo B&B, ricavato all’interno di uno splendido casale seicentesco restaurato e completamente immerso nel verde, tra prati, uliveti e boschi di lecci e querce. Colazione ricca servita nella mansarda al secondo piano con vista panoramica. Tel. 0578.298154, www.sancarlobeb.it PERUGIA Il Bistrot del Duca, a Città della Pieve, è un bel ristorante che unisce la tradizione culinaria umbra a influenze e gusto francesi. Pochi coperti, chef tuttofare e menù ricercato che varia in base alla stagionalità dei prodotti. Tel. 0578.298008. L’Osteria di Juni, a Piegaro, è un ristorantino specializzato in cucina di pesce, anche se non mancano piatti di terra ben preparati. Da provare i tagliarelli all’astice e la frittura mista. Tel. 075.8358388. rizzato dai suoi edifici antichi in larghissima parte costruiti con mattoni a vista. Città natale di Pietro Vannucci, il pittore rinascimentale noto come il Perugino, ne conserva quattro opere in altrettante chiese, in particolare l’affresco dell’Adorazione dei Magi che decora una delle pareti dell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi. Tappa successiva, qualche chilometro più a nord è poi Piegaro, centro medievale arroccato a oltre 300 metri sul livello del mare noto per l’attività di lavorazione del vetro, da cui si può rapidamente raggiungere, salendo ancora un po’, la città fortificata di Panicale. La città conserva un bell’affresco del Perugino e, curiosamente, nessuna opera dell’artista a cui diede i natali nel Medioevo, ovvero Masolino da Panicale, appunto, che trovò invece il suo successo nella città di Firenze. Continuando a inerpicarsi sulle A Panicale, l’Osteria Il Gallo nel Pozzo propone una cucina umbro-siciliana, che rispecchia le origini dei proprietari, nel pieno centro storico del borgo. Da provare la quaglia disossata ripiena e, tra i dessert, il cannolo siciliano preparato sul momento. Tel. 075.837285, www. benvenutidalgallo.it Claudio e Sabrina sono i cordialissimi padroni di casa di Isole e Tramonti, accogliente bed & breakfast di Magione ricavato all’interno di un bel villino affacciato sul lago Trasimeno. La struttura ha camere curate e comode, arredate in stile rustico. Colazione ricca e varia. Tel. 075.8400184, www.isoletramonti.com Vivamente consigliato il pernottamento al Relais la Fattoria di Passignano sul Trasimeno. La struttura si trova all’interno del suggestivo borgo medievale di Castel Rigone, a oltre 600 metri in collina, in una splendida posizione che dall’alto domina il panorama del lago. Camere confortevoli con bagni interni e spaziosi, ottimo ristorante interno con veranda coperta affacciata su lago e piscina. Tel. 075.845322, www.relaislafattoria.com L’Osteria del Carro, a Passignano sul Trasimeno, propone cucina tradizionale in un ambiente accogliente a pochi passi dal lago. Da provare i tortelli di fagiolina, i pici al ragù d’anatra e il coniglio ripieno con verdure e tartufo. Tel. 075.3748460, www.osteriadelcarro.it colline si raggiunge poi, pas- Quale gamay? sando per la frazione di MonChi non ha dimestichezza con la produzione enologica del tesperello, il borgo di Magione Trasimeno potrebbe essere tratto in inganno dal nome la cui storia è legata ai Cavadi questo vitigno che rappresenta il due per cento della lieri del Tempio che qui coproduzione ma con forte volontà, da parte dei vignaioli struirono un ospizio destinato locali, di valorizzarlo sempre di più. Potrebbe essere a ospitare, assistere e curare i tratto in inganno perché il gamay del Trasimeno, che qui è pellegrini che ne avessero bi- usato sia in purezza sia in uvaggio con altre uve, condivide si coltivano, oltre alle varietà internazionali, uve autoctone come grechetto, trebbiano toscano e gamay del Trasimeno, nome che qui su queste colline è stato attribuito all’alicante. Pucciarella Loc. Villa di Magione 06063 Magione (Pg) tel. 075.8409147 fax 075.8408440 www.pucciarella.it Sono ben 282 gli ettari, tra Magione e Corciano, su cui si estende l’azienda agricola Pucciarella, dei quali 58 sono dedicati ai vigneti, tutti coltivati sui terreni collinari della proprietà aziendale che dagli anni Quaranta è controllata dal Fondo Pensioni per il Personale Cariplo. Da questi terreni fertili nascono uve locali, come grechetto e trebbiano, e varietà internazionali. Vi consigliamo il Vin Santo e l’“Empireo”, un blend di merlot e cabernet sauvignon in differenti percentuali, due etichette che si possono acquistare direttamente in azienda a 12 e 10 euro. il suo nome con un vitigno rosso francese, tipico della Borgogna e generalmente usato per fare il Beaujolais, con il quale però nulla ha a che vedere. In realtà, gamay del Trasimeno altro non è che il sinonimo con cui, in Umbria, si è diffuso il cannonau a partire dall’Ottocento, quando approdò su queste colline insieme ad alcuni contadini sardi. Stesso vitigno, quindi, ma con molti nomi, visto che oltre a questi due sinonimi, nelle altre zone del Mediterraneo in cui è coltivato viene chiamato in modo diverso, come tai rosso in Veneto, alicante in Toscana, grenache in Francia e garnacha in Spagna. febbraio 2013 Il mio vino 37 itinerari: Umbria Piegaro e il Museo del Vetro Quasi tutti abbiamo visto almeno una volta, dal vero o in foto, i meravigliosi mosaici che decorano la facciata del Duomo di Orvieto. Pochi sanno, però, che le tessere di vetro colorato che compongono quei disegni arrivano da Piegaro, minuscolo borgo incastonato sulle colline a sud del Trasimeno dove, fin dal Medioevo, la produzione vetraia è attività tradizionale che per molti anni ha dato lavoro alla maggior parte dei suoi abitanti. Attività che, oltre ad aver rifornito per secoli le tessere di vetro necessarie a restaurare i mosaici orvietani, era soprattutto incentrata sulla produzione di bottiglie, fiaschi, dame e damigiane per la conservazione di vino e olio. Oggi la fabbrica del vetro piegarese è a valle, fuori dal centro storico. Nel cuore del borgo, però, si trova ancora la struttura dell’antica vetreria – costruita intorno al Seicento e poi ingrandita nel corso dell’Ottocento fino a inglobare parte delle mura – che, dopo la sua chiusura negli anni Sessanta, è stata trasformata in un piccolo Museo ben tenuto. Al suo interno, si possono ancora vedere la suggestiva colata di vetro rimasta dopo lo spegnimento definitivo dell’antica fornace alla chiusura della fabbrica, la ciminiera in mattoni rossi che svetta sul borgo come il campanile di una chiesa e molti oggetti antichi in vetro soffiato, da fiaschi e damigiane fino al raffinato servizio da tavola ottocentesco donato al museo dalla famiglia Misciattelli, antica proprietaria della vetreria. Per ulteriori informazioni: www.visitpiegaro.com Passeggiata a Panicale Si può ammirare tutto il lago dalla piazza del Municipio di Panicale, appena fuori dalle mura della città. Borgo fortificato di origine medievale, appollaiato in collina a oltre 400 metri sul livello del mare, Panicale ha in realtà origini ancora più antiche che, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici nel territorio comunale, risalgono almeno fino agli Etruschi. Oltre all’innegabile fascino delle suggestive viuzze lastricate strette tra le antiche abitazioni in pietra, la cittadina regala altre sorprese, come il Museo del Tulle, all’interno della ex Chiesa di Sant’Agostino (XIII-XIV secolo), dove si trovano scialli, fazzoletti e abiti realizzati in tulle ricamato secondo la tradizione panicalese, o il minuscolo Teatro Caporali. La struttura settecentesca, che contiene 150 posti tra platea e tre ordini di palchi, contiene un prezioso sipario istoriato dipinto e donato alla città dal pittore Mariano Piervittori che nell’Ottocento si trovava a Panicale per lavorare in una casa signorile. Il sipario rappresenta la Consegna delle chiavi della città di Perugia al condottiero panicalese Boldrino Paneri e, dopo un recente restauro, è oggi installato come fondale fisso, in modo che sia sempre fruibile dal pubblico durante gli spettacoli che si svolgono nel teatro. Da non perdere, infine, la ex chiesa di San Sebastiano all’interno della quale si trova il grande affresco raffigurante il Martirio di San Sebastiano, dipinto nel 1505 da Pietro Perugino. Per informazioni: www.benvenutiapanicale.it 38 Il mio vino febbraio 2013 sogno. Trasformato in abbazia dai Cavalieri di Malta dopo che l’ordine templare fu sciolto dal papa, in pochi anni assunse l’aspetto di una vera e propria fortezza. Ultima tappa di questo viaggio, infine, è Passignano sul Trasimeno, lungo la sponda settentrionale del lago. Divisa in varie frazioni, la cittadina vanta al suo interno, arroccato in collina, un vero e proprio borgo medievale ben conservato, incastonato tra splendide zone boschive che attirano ogni anno moltissimi appassionati di trekking. Si tratta del borgo di Castel Rigone, appollaiato a oltre 600 metri di altitudine e dal quale si può ammirare l’intera distesa del lago sottostante, che dell’antico castello da cui prende il nome conserva ancora le mura, il mastio, tre torrioni e due porte d’accesso. Da Passignano sul Trasimeno, percorrendo il raccordo autostradale per Perugia, si raggiunge infine facilmente il casello di Valdichiana che dove ci si può immettere nuovamen❦ te in autostrada.
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