PERCORSO 3 Sul Monte Falterona da Castagno d
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PERCORSO 3 Sul Monte Falterona da Castagno d
Castagno d'Andrea, raggiungibile da • San Godenzo con l'apposita deviazione, è il paese reso immortale dall'omonimo pittore del primo Rinascimento. C'è ancora la casa natale di Andrea, o perlo meno quella ritenuta tale per tradizione o per convenzione. Bisogna infatti ammettere che di veramente antico, a Castagno, a parte un poco dell'impianto urbanistico e a parte alcuni materiali reimpiegati, non c'è rimasto nulla, complici le frane, l'incuria, l'azione del tempo e soprattutto degli uomini: l'episodio più doloroso resta quello dell'aprile '44 quando le truppe tedesche (con l'aiuto di fascisti italiani) incendiarono e distrussero quasi completamente il paese, nell'ambito delle "ripuliture-rappresaglie" decretate da Kesselring. Sono scomparse quindi anche le tracce del passaggio di un altro illustre, Dino Campana, che qui soggiornò durante il suo "Viaggio a La Verna" del settembre 1910, inserito nei Canti Orfici. Una visita a Castagno d'Andrea, tuttavia, oltre al fascino evocativo, è comunque consiglia bile: anche solo per la chiesa, ricostruita nel dopoguerra e dotata di affreschi (la «Crocifissione», di Pietr Annigoni, del 1958 e «AI popolo dI Castagno» di Silvestro Pistolesi, del 200 ) semplicemente impressionanti per la loro carica eversiva ma estremamente umana. L'itinerario qui proposto è più che classico. Raggiunge il tetto del Parco ( dell'Appennino tosco-romagnolo), dopo unagrandiosa cavalcatasu cresta. Non si sottovaluti il dislivello - 900 metri!- che è indiscutibilmente alpino. Punto di partenza (750 m) può essere, appena a monte del paese, il bivio fra la strada che prosegue verso il Falterona e quella che taglia passando per la ben visibile chiesetta dei Caduti. Tuttavia un comodo parcheggio si trova anche in centro, sotto la chiesa di San Martino (da visitare prima o dopo l'escursione). Dal crocevia sopracitato si imbocca in ogni caso la via Borbotto che, toccata la chiesetta dei --Caduti, sale a tornanti fra improbabili villette. Scava lcata la strada principale si prosegue sui segnavia 18, fra le ultime case e il serbatoio dell'acquedotto. Si arriva quindi ad una mulattiera (da sinistra arriva la variante 18/A) che va seguita a destra, nel castagneto che poi, più in alto, sfumerà in faggeta. Dopo Le Calle (1033 m) si sale paralleli ad un bel torrente, sfiorando una grande conca un tempo parzialmente coltivata (ruderi di casette) e oggi ricolonizzata da arbusti spontanei. Sotto i dirupi sommitali della cresta che va al Falterona si spalanca la visione su un mare di faggi 112t:_ 113:- I~. I~. I~. I~I~. I~. I~. I~. I~. I~. 1t3:- I~. 11E#:- I~:II I~:II I~:II I La salita, prevalentemente nel bosco, conduce alla Colla di Castagno (non segnata sulla carta ma a 1250 m), sul crinale Massiccaia-Falterona. Si volta in direzione di quest'ultimo (sinistra) sul sentiero 00 che attraversa il gran prato della Macìa poi un'interminabile serie di cedui di faggio intercalati a radure (bei panorami) e a qualche rimboschimento di conifere. La salita non molla, interrompendosi solo dal Monte Acuto (1483 m) a LeCrocicchie (1406), valico attraversato dalla pista forestale che da Capo d'Arno porta a Fonte del Borbotto; in caso di maltempo incombente si approfitti della possibilità di ritirata strategica in quest'ultima direzione (sinistra, con il sentiero 17). sulla pista forestale che proviene da Piancancelli; la si segue a sinistra, incontrando dopo poco il crocevia del Borbotto, con la fonte a sinistra e a destra l'omonimo bivacco, sempre aperto ma in grado di fornire solo un momentaneo riparo. Si prosegue sulla cresta che ora si impenna nei suoi tratti più belli, mostrandoci inconsuete vedute sui dirupi del versante nord e sulle rare formazioni arbustive ed erbacee che vi allignano (vedi it. 14 poiché in larga parte coincidono con quelle del M.Falco). Faticosamente si guadagna la vetta del M.Falterona (1654 m, 4 ore), punto panoramico ineguagliabile e altura da cui iniziano i lembi di brughiera a mirtilli che costelleranno il crinale fin oltre il M.Falco. Per maggiori informazioni sulle altre strutture d'appoggio della zona consultare il sito Internet www.parcoforestecasentinesi.it o contattare i Centri Visita del Parco Quasi 6 km di strada sterrata e poi asfaltata ci separano ora da Castagno d'Andrea; è consiglia bile prendere il sentiero (sempre 16) che taglia tutti i tornanti, tra rimboschimenti di conifere e di ontano napoletano, fino al paese (2 ore). Punti d'appoggio: Punto Tappa Gea a Castagno d'Andrea (Aperto su richiesta 055· 837381- 33P795623) Casa per Vacanze' Borgo Di Serignana" (Castagno D' Andrea 335. 1377174/335.12.23484) Bed & Breakfast "Il VADO" (Castagno D'Andrea 055-461421/338.8575174/335. 8384144) Noi però scendiamo in direzione nord per il sentiero 16 (anche segnavia Gea e Soft) che si tuffa in una non florida macchia di pini mughi che dopo poco vira fortunatamente in faggeta. Velocissimi si scende a La Stufa, Sulla cima del Falterona
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MONTE FALTERONA e CAPO D`ARNO
Si intraprende una strada sterrata che conduce
fino alla fonte d’acqua Borbotta. (1200m)