Ludovico Ariosto “Orlando furioso”
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Ludovico Ariosto “Orlando furioso”
Ludovico Ariosto “Orlando furioso” “Un poema che si rifiuta di cominciare e si rifiuta di finire. Si rifiuta di cominciare perché si presenta come la continuazione di un altro poema, l’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, lasciato incompiuto alla morte dell’autore. E si rifiuta di finire perché Ariosto non smette mai di lavorarci.” I. Calvino, La struttura dell’”Orlando” in “Perché leggere i classici” Orlando nell’ “Orlando innamorato” è un prode guerriero, ma è anche perdutamente innamorato di Angelica. In Ariosto: ulteriore sviluppo delle avventure di Orlando Orlando diviene pazzo per amore. “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori” Scenario epico: guerra santa, lotta del “bene cristiano” contro il “male orientale”(che non acquistano mai vera centralità). Principale spessore epico: movente celebrativo dei signori di Ferrara (discendenza estense da Ruggiero, uno degli eroi del poema). Primo filone narrativo: imprese dell’epica carolingia (stile illustre, celebrazione dello Stato estense); secondo filone narrativo: imprese cavalleresche e storie d’amore dei romanzi arturiani (celebrazione dei valori individuali, mescolanza di generi) La vera materia del capolavoro ariostesco è l’intreccio dei sentimenti e degli interessi umani. L’”Orlando furioso” è un poema cavalleresco diviso in 46 canti. La struttura metrica è quella dell’ottava rima: una strofe di otto versi endecasillabi con schema obbligato di rime ABABABCC. Il segreto dell’ottava ariostesca è il ritmo, che consente al lettore di percorrere “al trotto” il poemaromanzo accanto ai paladini e ai cavalieri erranti di cui sono narrate le vicende Ironia: strumento privilegiato di conoscenza, con il quale Ariosto tenta di comporre un mondo segnato da conflitti e contraddizioni. “Ariosto può vedere tutto soltanto attraverso l’ironia e la deformazione fantastica…”(I. Calvino, “Tre correnti del romanzo italiano d’oggi”) Selva ariostesca idea del Labirinto ricerca umana della giusta via rischio del perdersi e dell’errore Nel mondo di Dante l’errore è un peccato contro la volontà di Dio; nel mondo di Ariosto l’errore è il rischio della perdita di identità, della perdita di significato La selva dantesca consente incontri provvidenziali e salvifici; nella selva-labirinto ariostesca dominano il caso e l’imprevedibile mutevolezza della realtà La selva è il luogo del movimento erratico dei protagonisti trascinati per il mondo a seguire i propri miraggi. Movimento erratico (dal latino “erro-are”) metafora dell’errore umano Romanzi ciclo bretone arturiano di Chretien de Troyes: il cavaliere viaggia alla ricerca di un oggetto del suo Desiderio e incontra prove da affrontare Quête: ricerca determinata da un desiderio. Quêtes di amore, onore e gloria si intersecano e si ostacolano, si infrangono e si ricompongono. Quête: prodotto di due forze in conflitto: 1) volontà dell’uomo; 2) potere della Fortuna, dettata dal caso. Si tratta spesso di quêtes mancate in cui la regola è il fallimento e il successo un’eccezione. Valore simbolico della quête: idea della vita come ricerca continua di senso, sospesa tra realtà e illusione, tra verità e inganno, sempre a rischio di mancare il proprio obiettivo. Quête singola dell’eroe cortese che costruisce le sue avventure sul superamento di ostacoli prefissati Entrelacement: intreccio continuo di storie e di avventure dei tanti personaggi impegnati in una ricerca, perché portatori di un desiderio. Ognuno è ostacolo per tutti gli altri, perché gli oggetti di desiderio sono spesso comuni. La somma di quêtes e l’entrelacement implicano continui spostamenti lungo la linea del tempo: vengono seguite e riprese storie diverse che si svolgono simultaneamente. Costanti oscillazioni del tempo narrativo che procede fra continue fratture e riprese. L’andirivieni della narrazione comporta un vasto movimento attraverso lo spazio terrestre e ultraterreno. I nomi geografici non si accompagnano a descrizioni realistiche dei luoghi. Indicatori spaziali calibrati su riferimenti vaghi e indistinti (“qua/là”, “su/giù”). Le quêtes e l’entrelacement sono bilanciate dall’Ariosto-Autore, che tiene ben salde in pugno i fili della matassa varia e multiforme delle diverse storie del poema. Della vita come continua ricerca è emblema il palazzo incantato di Atlante che il Mago fa sorgere per rinchiudervi Ruggiero e impedire che si compia il suo destino. “Il poema … è un labirinto nel quale si aprono altri labirinti … in mezzo a un prato, non lontano dalle coste della Manica, vediamo sorgere un palazzo che è un vortice di nulla” (I. Calvino in “L’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto raccontato da Italo Calvino”). Qualunque cavaliere passi nei dintorni del palazzo ha l’impressione di vedervi sparire all’interno ciò che più desidera e di cui è alla ricerca. In questo andare e venire e cercare ciascuno la propria illusione si può vedere il senso riposto della vita umana. Orlando crede di vedere Angelica Ruggiero insegue la vana immagine di Bradamante Ferraù, Bradimarte, re Gradasso, re Sacripante e altri cavalieri sono alla ricerca del prezioso oggetto del loro desiderio Altra tematica fondamentale: amore. L’amore fa muovere la vita di tutti i protagonisti e oscura gli altri moventi dell’agire umano (la guerra, la fede religiosa, etc.) Amori dell’Orlando furioso”: tanti e diversi Equilibrio di dolcezza, cura e passione in Angelica e Medoro Promessa ingannevole di piacere nella maga Alcina Destino matrimoniale di fedeltà e procreazione in Ruggiero e Bradamante Amore paterno in Atlante, che tenta di sottrarre alla battaglia e al destino di morte Ruggiero Amore come desiderio illimitato, ossessione, fantasma inquietante che porta Orlando alla follia Amore perdita del senso delle cose processo di autodistruzione personale Tante figure di donna incarnano tanti modi “maschili” di guardare all’amore Angelica scatena in tutti l’erotismo dei sensi più incontrollato Alcina trasforma con la magia la sua vecchiaia e la sua bruttezza in giovinezza e beltà Bradamante è un cavaliere donna, un’amazzone, che insegue Ruggiero Intreccio tra amore e guerra nella nobile storia di Cloridano e Medoro: inno alla fedeltà e all’amicizia. Spunto della storia: episodio di Opleo e Dimante della “Tebaide” di Stazio e episodio di Eurialo e Niso del canto IX dell’”Eneide” virgiliana. L’amore nobilita l’essere umano e la vita, ma può anche costringere l’uomo a regredire al “bruto” e capovolgersi in “follia” Isabella, con la sua moralità sconfinata, subisce gli eccessi della follia d’amore e vi reagisce con l’eccesso del suicidio Da Virgilio deriva: la strage nel campo nemico immerso nel sonno, l’arrivo della schiera di Zerbino, il ferimento di Medoro, la morte di Cloridano. Follia: esatto rovescio della razionalità. La cultura del Rinascimento coltiva l’ideale di equilibrio, armonia e di un’idea del mondo in cui la ragione umana produca ordine. Al posto degli ideali di ordine, equilibrio, armonia, la follia introduce la minaccia del contrario, disordine e caos informe, divenendo un principio distruttivo. Tuttavia, la follia non é puramente negativa: la follia è un atteggiamento conoscitivo più libero e individuale, è una forma critica del pensiero capace di smascherare i limiti della ragione quando diviene regola astratta e meccanica. “Elogio della follia” di Erasmo da Rotterdam: Pazzia personificata, allevata da Ignoranza e Ubriachezza, sale in cattedra e tiene una vera e propria lezione. Anche l’”Orlando furioso” può essere considerato un elogio della pazzia. Nell’”Orlando furioso” la ”pazzia” umana coincide con la mutevole natura dei desideri degli uomini: il loro perpetuo cercare non approda mai ad una conquista stabile, ma vive della sua stessa ricerca, del suo affannarsi e sperare. Non solo Orlando é folle d’amore Nell’”Orlando furioso” compare spesso la fortuna come destino capriccioso e avverso Tutto il mondo è sul punto di trasformarsi in follia Incertezza di un mondo denso di ostacoli che si frappongono a una felicità sempre rincorsa ma inafferrabile crisi e declino della civiltà umanistica e rinascimentale Meccanismo molto evidente nel Canto I dove l’imprevedibilità del caso governa il vorticoso rincorrersi dei personaggi Il capovolgersi della realtà nella più ingannevole delle illusioni è uno dei temi fondamentali del poema. Il tempo di Ariosto è quello di una cultura pervasa dall’idea moderna di scientificità, ma anche dall’alchimia, dalla magia, dall’occulto. Nell’”Orlando furioso”: molte manifestazioni del magico e del fantastico La maga Alcina produce sui cavalieri un effetto ottico rovesciato: essi vedono la bellezza femminile al posto della vecchiaia e dell’orripilante bruttezza Fantastico è il viaggio di Astolfo sulla luna Melissa procura a Ruggiero la magia “buona” dell’anello fatato, che lo libera dalla magia “cattiva” di Alcina Sulla luna Astolfo trova tutto ciò che si perde sulla terra “o per nostro difetto, o per colpa di tempo o di fortuna”. Naturalmente ci sono regni e ricchezze, fama, preghiere e voti che si rivolgono a Dio, elemosine, la bellezza delle donne, le lacrime e i sospiri degli amanti. Solo la pazzia vi manca quasi completamente, “ché sta qua giù, né se ne parte mai” Ecco come immagino il mio viaggio sulla luna e cosa penso di trovarvi: "Nel mare lunare“ I pensieri profondi e la vita dei poeti, le scelte coraggiose e la scintillante moralità, le dolci illusioni e i più intimi segreti sono andati perduti per la troppa stupidità del genere umano che non ha posto veti alla eccessiva avidità. Vado lassù a ritrovare il coraggio per affrontare il lungo viaggio. E, utilizzando un’ottava (quasi interamente) di endecasillabi, alla maniera ariostesca: Vo sull’ippogrifo verso la luna a ritrovar nelle liquide ampolle ciò che di bello ai poeti mi accomuna: le dolci illusioni e i versi in si bemolle, il coraggio senza paura alcuna di affrontare questo viaggio folle per portare sulla terra lealtà, sconfiggendo la banalità. “E’ evasione il mio amore per l’Ariosto? No, egli ci insegna come l’intelligenza viva anche, e soprattutto, di fantasia, d’ironia, d’accuratezza formale, come nessuna di queste doti sia fine a se stessa ma come esse possano entrare a far parte d’una concezione del mondo, possano servire a meglio valutare virtù e vizi umani. Tutte lezioni attuali, necessarie oggi, nell’epoca dei cervelli elettronici e dei voli spaziali. E’ un’energia volta verso l’avvenire …” (I. Calvino, “Tre correnti del romanzo italiano d’oggi”)
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Rodini supplement # 2 in Annali 1994 issue. (Survey 1986-1993)
bradamante, ruggiero e le false profezie nel furioso
infrangendo le norme cavalleresche. L’eco della bestemmia, che riecheggia
il gemito sdegnato di Turno con cui si concludeva l’Eneide, può chiudere il
poema perché per Bradamante e Ruggiero la quête...