la storia di voiello
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LA STORIA DI VOIELLO VOIELLO (1879) LA TRADIZIONE DI IERI, L'ECCELLENZA DI SEMPRE. In principio fu l'amore. All'origine della pasta Voiello c'è una storia d'amore nata con l'arrivo del treno. Complici i lavori per la costruzione della ferrovia Napoli-Portici, nel 1839 l'ingegnere August Vanvittel giunse dalla Svizzera a Torre Annunziata e conobbe la figlia di un piccolo pastaio, Rosetta Inzerillo. Fu subito amore. Dopo il matrimonio, August scelse di ritirarsi nella bottega del suocero e di imparare l'arte locale della pastificazione, fortemente incoraggiata da Re Ferdinando I e rinomata fin dal Settecento. Nel 1862 decise di italianizzare il cognome di famiglia, e quindi il nome del pastificio, da Vanvittel a Vojello. La nascita di un mito. Fu il nipote Giovanni, nato dal figlio Teodoro, a fondare nel 1879 l'Antico Pastificio Giovanni Voiello sulla terra accarezzata dal sole e dalla brezza marina di Contrada Maresca. Cultore della ricerca del meglio, individuò nelle nere e grasse terre dell'Ucraina il grano Taganrog, che unito al pregiato grano Saragolla delle Puglie, creava una pasta dalla scioltezza e dalla tenuta eccezionali. Un mito già nel diciannovesimo secolo. Una grande pasta durante la Grande Guerra. Nel 1910 Voiello produceva 30.000 quintali di pasta solo per la piazza di Napoli. Fortunatamente la Grande Guerra lasciò indenne il Pastificio, ma non la sua pasta: Giovanni dovette rinunciare al Tangarog ripiegando sulla qualità Cappelli, sempre unita al pugliese Saragolla che andava a selezionare sul campo. Con la stagione del raccolto infatti partiva per le Puglie per scegliere i chicchi di persona, osservandone la lucentezza, il colore, la forma e la trasparenza, e aggiudicarsi la produzione migliore. L'espansione, i danni della II Guerra Mondiale, la rinascita. Raggiunta la capacità massima di 60.000 quintali verso la fine degli anni Quaranta, i fratelli Teodoro e Attilio, subentrati al padre nella gestione del pastificio, decisero di espandersi acquistando un molino e uno stabilimento più grande. Ma il loro piano finì sotto le macerie della Seconda Guerra Mondiale, con lo stabilimento e i macchinari di Torre Annunziata distrutti. Un disastro superato dai fratelli Voiello solo con la ricomparsa del grano negli anni Cinquanta. L'assenza della loro pasta dal mercato non passò inosservata, contribuendo a rendere la sua qualità davvero leggendaria. La rivoluzione degli anni Sessanta. L'arrivo dei primi supermercati rivoluzionò profondamente il modello di produzione e distribuzione. Per i piccoli produttori non fu facile adattarsi a un nuovo modo di dialogare con i commercianti, diventati sempre più esigenti in un mercato in rapida evoluzione. I fratelli Voiello affrontarono le nuove sfide senza mai scendere a compromessi sulla qualità della loro produzione. Una nuova forza dall'Emilia. Nel 1973, mentre la crisi economica colpiva l'Italia, ad aiutare l'antico pastificio Voiello arrivò un'azienda emiliana, Barilla. Che rilevò le quote societarie e subentrò nella gestione, ma sempre rispettando l'autonomia e l'indipendenza dei processi produttivi che avevano coniato la qualità del prodotto. Per Voiello fu un periodo di crescita intensa, con un nuovo stabilimento a Marcianise, importanti investimenti tecnologici, lo sviluppo di un linguaggio moderno e di una comunicazione originale. VOIELLO (1879) La ripresa degli anni Settanta. Così, già nella seconda metà degli anni Settanta, Voiello superò l'importante traguardo dei 100.000 quintali di pasta prodotta e distribuita su tutta la penisola. L'identità del marchio venne ripensata con una nuova grafica del nome dell'azienda, l'icona della maschera di Pulcinella e l'inconfondibile Vesuvio fumante affacciato sul Golfo di Napoli. Perché si può cambiare con lo spirito del tempo, ma sempre rispettando la propria identità. L'entusiasmo degli anni Ottanta. La ripresa economica del Paese diede un ulteriore nuovo slancio anche all'azienda partenopea. Le linee produttive dello stabilimento vennero rinnovate insieme alla logistica, e tutta la filiera, dal campo alla tavola, venne ripensata per offrire una qualità superiore nel modo migliore. E siccome la qualità si gusta anche con gli occhi, nel 1983 si coinvolse il designer Giorgetto Giugiaro nella creazione di un nuovo formato di pasta, le Marille. Una vera innovazione per un marchio fedele alla propria tradizione. I successi degli anni Novanta. L'anima delle cose si nasconde nella loro storia. Per questo Voiello sponsorizzò il Napoli Calcio dal 1991 al 1994 e scelse di esprimersi con l'immagine solare e ottimista di Marisa Laurito, per poi diventare la "Grande Pasta di Napoli" comunicata dall'emozionante voce di Lucio Dalla sulle struggenti note di Caruso. La superiorità della pasta Voiello si affermò per tutto il decennio. Grani pregiati, trafilatura al bronzo, superficie porosa: solo così può nascere un capolavoro che "quando tocca il sugo non lo lascia più". Da oltre 130 anni, la pasta di chi se ne intende. La tradizione è importante perché è stata approvata dal tempo. Le tre regole d'oro della pasta Voiello sono le stesse da oltre un secolo: provenire dai migliori grani duri, essere trafilata al bronzo, essere lasciata essiccare in modo naturale. È con questa ricetta che il pastificio napoletano riuscì a superare il record storico di 325.000 quintali di pasta venduti in Italia. L'innovazione di oggi per la tradizione di domani. Nel 2005 Voiello si spinse alla ricerca di nuovi successi. Riadattò la propria immagine, ristrutturò gli stabilimenti, avviò un nuovo processo di selezione delle materie prime. Solo frumento duro di qualità superiore, dal colore dorato e dall'alto contenuto proteico, poteva costituire l'eccellenza della Riserva Voiello. E nel 2007 arrivarono anche i sughi, con una linea realizzata a partire da un pomodoro caratterizzato da una qualità e una dolcezza davvero superiori, il pomodoro Scarpariello. La scoperta del Grano Aureo, 100% italiano. Oggi la pasta Voiello è fatta esclusivamente con il Grano Aureo, un nuovo grano duro di una qualità straordinaria per contenuto di proteine e tenacità del glutine. Questa preziosa qualità di grano, coltivata e macinata solo in Italia, nasce nel 2009 dopo anni di studi e selezioni in collaborazione con la "Società Produttori Sementi Bologna". Un grano italiano di alta qualità particolarmente sostenibile in termini di utilizzo di acqua e di impronta ecologica ed ambientale. È grazie al Grano Aureo, insieme alla trafilatura al bronzo, che la pasta Voiello raggiunge oggi una ruvidità eccezionale e una qualità... che chi non la prova, non sa cosa si perde.
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